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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art ,1 comma 2, CB Bologna - Anno XLII - n. 2 - II trimestre Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia” 2/2009 speciale “devozione mariana”

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“devozione mariana”

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana S. Domenico in Italia

via G.A. Sassi 3 - 20123 Milano

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Direttore responsabile:fr. Mauro Persici o.p.

Rivista fuori commercio

LLee ssppeessee ddii ssttaammppaa ee ssppeeddiizziioonnee ssoonnoo ssoosstteennuuttee ddaaii bbeenneeffaattttoorrii

Anno 42°- n. 2

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

CCP. 22977409

Voglia di serenoCard. Giacomo Biffi 3

“È urgente tornare a Maria per tornare a Cristo”Mauro Faverzani 6

speciale: “devozione mariana”Una corona per non sprecare parole 10Fede e devozione mariana in Asia: una crescita irrefrenabile 14Interviste a cura di Roberto Beretta e Mauro Faverzani

I “mesi mariani” 17

speciale: “Convegno del Rosario”I cristiani in Occidente minacciati dalla discriminazione 20

Quella “silenziosa apostasia” dell’Occidente cristiano 21

Esiste anche una Cina che guarda con fede a MariaGiacomo de Antonellis 24

Catechismo per tutti: Croce - Crocifisso 28

In copertina:Foto scattata in Palestina da Paolo Gavina

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consenso per una eventuale pubblicazione.

Pag. 3 e seguenti:GIOVANNI BELLINI, Madonna del Prato,Londra, National Gallery.Pag. 7 e seguenti:ARTISTA LOMBARDO, Angelo annunciante eMadonna annunciata, inizio XVI sec. SanMaurizio al Monastero Maggiore, MilanoPag. 9:RAFFAELLO SANZIO, Madonna col Bambinoe san Giovannino, Louvre, Parigi.Pag. 11 e seguenti:GIOVANNI BELLINI, Madonna Morelli, Acca-demia Carrara, Bergamo.Madonna dei cherubini rossi, Galleriadell’Accademia, Venezia.Madonna Lochis, Accademia Carrara,Bergamo.

vieni e vedi

Comitato di redazione:Ermanno BoggioMauro Faverzani

Angelo GazzanigaIlaria Giannarelli

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CCCCaaaarrrrddddiiiinnnnaaaalllleeee GGGGiiiiaaaaccccoooommmmoooo BBBBiiii ffffffff iiii

AAAA rrrrcccciiiivvvveeeessssccccoooovvvvoooo eeeemmmmeeeerrrr iiiittttoooo ddddiiii BBBBoooollllooooggggnnnnaaaa

Maggio, il mese di Maria, è il mese in cui i cuori si allargano: l’inverno è definitivamentealle spalle, la primavera è al suo colmo, il bello stabile – se non è già arrivato – è almeno alle porte.È vero che i meteorologi – in contraddizione con i poeti – ci informano che spesso è il mese piùpiovoso dell’anno. Ma i temporali di maggio non hanno mai insidiato il nostro convincimento senon altro dell’imminenza di una stagione migliore.Così come la festa dell’ascensione del Crocifisso Risorto – anche se è da noi celebrata mentresiamo alle prese con le molte tristezze e le molte paure della vicenda terrena – viene puntuale ognianno a garantirci che il Figlio unico di Maria, che è anche l’Unigenito del Padre, è l’irreversibileSignore della storia e dei cuori.Questa infusione di incoraggiamento e di gioia a Bologna viene confermata e rinvigorita con fem-minile dolcezza dalla Madonna di San Luca, patrona della nostra città e della nostra diocesi, cheproprio in connessione con la liturgia dell’Ascensione discende immancabilmente tra noi.Discende con il suo carico di speranza, perché ella sa che soprattutto di speranza noi abbiamo oggi un

Voglia di sereno

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estremo bisogno. Non noi soltanto: non è solo la nostra città e la nostra nazione,ma è l’Europa e l’umanità intera ad avvertire, in mezzo a troppe nubi e a troppetempeste, la voglia di un po’ di sereno.Siamo come presi in una morsa: da un lato c’è l’assalto di una estranea prepo-tenza, che oggettivamente mette in pericolo la nostra civiltà, della quale essanon ha assimilato i princìpi e i valori fondamentali, nonché la minaccia di unterrorismo che non riconosce alcuna barriera morale alle sue imprese scellerate;dall’altro lato c’è, per così dire, un’autonoma estenuazione tra noi di quegli stes-si princìpi e di quegli stessi valori, che si vanno stemperando in un relativismoscettico e in un libertarismo senza significazione e senza ideali. In questa morsanoi siamo angustiati e smarriti.Non possiamo dimenticare però che, nei frangenti più drammatici, i cristiani – esegnatamente i nostri padri – hanno ritrovato forza interiore e auspicio di rina-scita appunto rivolgendosi a lei, la «senza peccato», che non abbandona maiquanti la invocano nel pericolo, anche quando essi non siano incolpevoli; rivol-gendosi a lei, che non disconosce mai il suo legame e la sua solidarietà con tuttii figli di Adamo.

Un viaggio che non si è più conclusoIn quei giorni Maria si mise in viaggio (Lc 1, 39). Questo viaggio, lungo lenostre strade polverose, intrapreso appena le è stata rivelata l’altissima missioneassegnatale dal disegno del Padre, non si è più concluso: la Madre di Gesù emadre nostra non ha più finito di accompagnarsi, itinerante silenziosa e solleci-ta, al faticoso procedere della «nazione santa» e dell’umanità intera sui tortuosisentieri della storia.Noi la sentiamo vicina, pellegrina con noi: ogni nostra afflizione è da lei condi-visa, ogni nostra ansia è da lei tramutata in un’implorazione capace di far trema-re il cuore del suo Figlio onnipotente. Ella è la madre del Re, ma si affianca allanostra povertà con la discrezione e l’umiltà dei poveri. È la serva del Signore,ma con efficacia autorevole sa soccorrere i suoi figli spossati, sa guidarli nelleincertezze, sa rianimarli nelle contrarietà e nei disagi.Un poeta ucraino, scampato agli orrori del «gulag», ha evocato con incantevolesemplicità l’icona della Vergine in cammino, delineandola come una viandantepovera e dignitosa, avvenente e modesta, con l’animo così grande che tutti inostri mali vi trovano spazio:

«E la Madonna andavacon l’abito consunto dai bucati.Andava, il volto sotto il velo,portando seco le pene del mondo» (Aleksander Galiç).

Una profezia che si sta avverandoPio XI – tra i Successori di Pietro uno dei più coraggiosi e illuminati – ricordan-do nel 1931 il XV centenario del Concilio di Efeso, così ha scritto a proposito

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della Madre di Dio: «Se alla Chiesa si prepareranno giorni più difficili, se lafede verrà scossa perché la carità sarà raffreddata, se i costumi privati e pubblicipeggioreranno, se qualche sciagura minaccerà la famiglia cattolica e la societàcivile, a lei ricorreremo supplicando istantemente il suo celeste aiuto» (En-ciclica Lux veritatis).Se queste si possono dire «parole profetiche» (termine per la verità un po’ abu-sato nella cristianità odierna), bisogna riconoscere che la «profezia» si sta com-piendo sotto i nostri occhi. È dunque giunto il tempo, intravisto da quel Pastorerealista e lungimirante, di ricorrere a Maria con più intensa preghiera e con piùvibrata fiducia.La fede oggi è «scossa» nella sua stessa base, quando – per non comprometterele buone relazioni coi non credenti o per evitare l’accusa di essere «politicamen-te scorretti» – non proclamiamo più a voce alta, chiara, insistente (opportune etimportune, direbbe san Paolo) che Gesù Cristo, risorto e oggi veramente, real-mente, fisicamente vivo, è l’unico necessario Salvatore di tutti senza alcunaeccezione. Quasi che la redenzione dell’umanità possa dipendere dall’amabilitàdel nostro dialogo, invece che dalla conoscenza della verità che ci è stata rivela-ta e dall’aprirsi del cuore alla grazia divina.Non una ma molte sciagure minacciano «la famiglia cattolica e la società civi-le»: dal prevalere dell’individualismo egoistico, che ha ispirato e motivato la le-gislazione e la pratica divorzistica, al rifiuto insipiente di trasmettere la vita, al-l’aborto, allo scardinamento della morale sessuale, all’esaltazione irragionevoledi ogni aberrazione.Ma si può forse pensare che il male più grande stia nella «carità raffreddata» deicredenti e persino dei praticanti: un raffreddamento che inibisce il coraggio diannunciare impavidamente il Vangelo e di sfidare senza ambiguità e reticenze lacultura anticristiana dominante; che spegne la gioia e la fierezza dell’appartenen-za ecclesiale; che illanguidisce l’affetto schietto e operoso per la Chiesa, la Sposaamata di Cristo e la madre nostra amantissima, la quale con la sua santità tra-scendente ci riscatta da ogni nostra incoerenza e da ogni nostra manchevolezza.La Vergine Maria – da noi appassionatamente contemplata nella cara effigiedella Madonna di San Luca e sollecitata in questi giorni dalle nostre invocazioni– ci consola, ci rianima, ci rassicura del trionfo, che è già in atto, del Figlio suocrocifisso e risorto, e di quanti a lui si mantengono congiunti con un’adesionesincera e fattiva: Questa – ci dice – è la vittoria che ha sconfitto il mondo: lanostra fede (1 Gv 5, 4).

Omelia in occasione della Solennità della Beata Vergine di San Luca, Cattedrale Metropolitana di SanPietro, giovedì 9 maggio 2002. Pubblicata in BAB, XCIII, 5/2002, 95-97.

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Gli articoli sono tratti dal libro ““LLaa ddoonnnnaa iiddeeaallee”” del Cardinale Giacomo Biffi, Arcivescovo emerito di Bologna.

Il libro è in vendita presso Edizioni Studio Domenicano via Dell’Osservanza, 72 40136 Bologna Tel. 051/582034 Fax 051/331583 - [email protected]

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La devozione mariana non è fine a se stessa,né “melassa dolciastra”: è anzi “convinta evirile”, presenza “discreta ed essenziale”…

“Sub Tuum praesidium”, “Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio”: èquesta la prima invocazione mariana, di cui si abbia traccia. Risale al III secolo. Da allora, il cultomariano ha avuto uno sviluppo ininterrotto. Dal secolo XIV è l’Ave Maria la preghiera alla Verginepiù comune tra i cristiani. Riprendendo le parole dell’Angelo a Maria, introduce i fedeli alla con-templazione del mistero dell’Incarnazione, quel mistero che anche la tradizionale preghieradell’Angelus invita a meditare, esortando il cristiano a prendere proprio Maria quale punto di riferi-mento nei diversi momenti della propria giornata, per imitarLa nella Sua disponibilità totale a rea-lizzare il piano divino di salvezza.Anche san Luigi Maria Grignion di Montfort (1673-1716), grande ed ardente missionario popolareed apostolo soprattutto delle popolazioni rurali, nel Trattato della vera devozione a Maria, nellaLettera agli Amici della Croce e ne L’amore dell’eterna Sapienza, mostra l’altezza e, ad un tempo,la profondità in lui raggiunta dalla devozione alla Madonna, Madre di Misericordia, mediatricenecessaria – per divina decisione – fra Gesù Cristo e gli uomini. Attorno alla Mediazione Uni-versale di Maria – oggi verità di fede –, il sacerdote bretone costruì tutta una mariologia di soavitàindescrivibile. Così bella, da non passare inosservata. Infatti, gli procurò l’avversione di giansenisti,mondani e scettici, che fecero di lui un vero e proprio perseguitato della fede. Ma quale devozione mariana è, oggi, possibile? In tal senso, Vittorio Messori, noto giornalista escrittore, nel suo libro Ipotesi su Maria, è alquanto esplicito e chiaro: non quella “fine a se stessa”,intrisa di un “clima zuccheroso e retorico”, immersa in una forma di “irrealismo sempre deluso”,sin troppo facile, proprio perché – aggiungiamo noi – incapace di un’adesione piena alla fattualitàed alla bellezza di una fede incarnata, di un Dio che, proprio grazie a Maria, si è fatto uomo. Bensìquella “convinta e virile, profonda e insieme allergica ad ogni retorica” fondata “sulla meditazionedel mistero di quella Donna Forte che intonò il Magnificat”; quella derivante dall’“assillo per la si-tuazione della fede nel Cristo, minacciata (come sempre, ma forse oggi più che mai) da errori, de-viazioni, inquinamenti, per i quali la Madre ha il rimedio decisivo”. Errori, deviazioni, inquinamen-ti presenti anche nel nostro “cristianissimo” Occidente.Messori ha voluto lodevolmente mostrare con la sua opera come sia “possibile amare, venerare, lo-dare la Madonna per quanto merita (e che ha profondità insondabili), senza cadere in certo stile«madonnaro»”, fatto cioè di “toni soavi, voci impostate, cori di bimbi, mazzetti di fiori, languori,commossi fervori, appelli a quei sentimentalismi, che sono il contrario del sentimento”, sentimento

Solo la Madonna è ingrado di intervenire perricondurre un mondoconfuso sulla strada versola salvezza

E’ urgente tornarea Maria

per tornare a Cristo

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che pure è doveroso quando si parli della Madre, purché con ciò non si cada “in una melassa dol-ciastra, che allontana piuttosto che avvicinare chi sia estraneo al circolo di certo devozionismo”.“La Madre – spiega Messori – la si scopre dopo, quando si è entrati in intimità col Figlio e questifa accedere «dentro alla casa». Ci si accorge, allora, che quella presenza discreta è, in realtà, es-senziale”, non è “una devozione da tollerare in anziani bigotti”, tutt’altro: “Senza la radice di car-ne, che è il corpo di quella Donna, tutto il mistero dell’Incarnazione finisce col perdere l’indispen-sabile materialità, per farsi evanescente spiritualismo, moralismo sermoneggiante o, peggio, peri-colosa ideologia”.

Anche Paolo VI, nell’esortazione apostolica Marialis cultus, evidenziò come lo stesso Rosario siauna “preghiera evangelica” tutt’altro che evanescente, anzi “incentrata nel mistero dell’Incarnazioneredentrice”, ribadendone l’orientamento nettamente cristologico. Leone XIII prima (il 1° settembre1883 con l’enciclica Supremi apostolatus officio), poi Pio XII e Giovanni XXIII (con l’epistola apo-stolica Il religioso convegno del 29 settembre 1961) han sempre tenuto in grande considerazione lapratica del Rosario, auspicandone la diffusione nelle famiglie cristiane quale efficace e concretostrumento spirituale di fronte ai mali della società. I mali dell’oggi.Tra gli apostoli del Rosario, val la pena annoverare anche il Beato Bartolo Longo, che – con i“Quindici Sabati” – incessantemente assicura la salvezza per quanti propaghino il Rosario, nonchéPadre Pio, canonizzato da Giovanni Paolo II, il quale volle addirittura un Anno, tutto dedicato alRosario, Anno che si svolse dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003. E, nella Lettera Apostolica Ro-sarium Virginis Mariae, individuò ancora nel santo Rosario, un “mezzo validissimo per favorire trai fedeli quell’impegno di contemplazione del mistero cristiano”, proposto nella Lettera ApostolicaNovo Millennio Ineunte quale forma di “pedagogia della santità”. Il Rosario è, insomma, secondoPapa Wojtyla, per il popolo cristiano, la modalità giusta attraverso cui porsi “alla scuola di Maria,per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo ed all’esperienza dellaprofondità del Suo amore”. Del resto, in Giovanni Paolo II, la devozione mariana è evidente sino apartire dal Suo motto, “Totus Tuus”, nonché dal Suo stemma, con quella grande e maestosa “M”maiuscola, che richiama la presenza della Madonna sotto la Croce e la Sua eccezionale partecipa-zione alla Redenzione.Ecco allora che la “mariologia” non è – come evidenzia ancora Messori nel suo libro – “«il tumoredel cattolicesimo», come ancor oggi sostengono certi professori protestanti, ma è lo sviluppo logico

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e organico dei postulati evangelici; non è una escrescenza abusiva della cristologia, ne è un capitolofondamentale, senza il quale manca un sostegno alla sua stabilità”. Un sostegno concreto. E tangibi-le. Nell’oggi. Come?Proprio Papa Wojtyla, in occasione dell’udienza generale del 5 novembre 1997, evidenziò come,“avendo ricevuto da Cristo la salvezza e la grazia”, la Vergine sia “chiamata a svolgere un ruolo ri-levante nella redenzione dell’umanità. Con la devozione mariana i cristiani riconoscono il valoredella presenza di Maria nel cammino verso la salvezza”. Non qualcosa di etereo, dunque. Bensìcapace di intervenire e di agire nelle vicende umane. Non solo: la devozione a Maria, ponendo inrilievo la dimensione umana dell’Incarnazione, “fa meglio scoprire il volto di un Dio, che condividele gioie e le sofferenze dell’umanità, il “Dio con noi’”. Ed ancora, nella Lettera Rosarium VirginisMariae, Giovanni Paolo II evidenzia come, nel corso dei secoli XIX e XX, la Madre di Cristo abbia“fatto in qualche modo sentire la Sua presenza e la Sua voce”, come a Lourdes ed a Fatima. Segni,che mostrano come “la Vergine Santa voglia anche oggi esercitare la premura materna alla quale il

Redentore moribondo affidò, nella persona del discepolo prediletto, tutti i figli della Chiesa”, la“Chiesa pellegrinante”, in cui Lei “continua a sviluppare la trama del Suo ‘racconto’ di evangeliz-zatrice”. Più chiaro di così… Scrive ancora Messori che la “funzione materna” di Maria, quella cioè“di proteggere il Figlio”, continua “e continuerà sino alla Parusìa”.Il prof. Plinio Correa de Oliveira, nella sua opera principale Rivoluzione e Contro-Rivoluzione,prova – con successo – a tratteggiare il ruolo svolto dalla Madonna, da cui Dio, con un atto liberodella Sua volontà, ha fatto dipendere la distribuzione delle grazie. Chi tentasse di ottenerle senza ilSuo materno aiuto, non vi riuscirebbe. Il demonio comincia anzi a vincere, quando riesce a far di-minuire la devozione alla Madonna. Lo fece notare molto bene anche il Card. John Henry Newman,scrivendo: “Se diamo uno sguardo all’Europa, troveremo che hanno smesso di adorare il suo DivinFiglio, per passare a un banale umanesimo, non i popoli che si sono distinti per la devozione a Ma-ria, ma proprio quelli che hanno rifiutato una tale devozione. Si è estinto lo zelo per la gloria del Fi-glio là dove questo non era più congiunto all’ardore per l’esaltazione della Madre. I cattolici, ingiu-stamente accusati di adorare una creatura invece del Creatore, Lo adorano ancora. Mentre i loro ac-cusatori, che avevano preteso di adorare Dio con maggior purezza e fedeltà alla Scrittura, hannocessato di adorarLo”. Le recenti scelte compiute sullo scacchiere europeo dimostrano, invece, quan-to sia necessario ed urgente, oggi, tornare a Maria. Per tornare a Cristo.

Mauro Faverzani

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devozione mariana

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Preghiera dei semplici e delle famiglie. Da recitare a qualunqueora e circostanza. Anche prima di addormentarsi. E se il sonnoarriva prima della fine “allora continuano gli angeli”.

Sulla Madonna ne sa più di tutti. E per forza: dei suoi quasi 86 anni, oltre 60 li ha passatistudiandola. Così padre René Laurentin è diventato il più autorevole “mariologo” delmondo: i suoi lavori scientifici su Lourdes occupano almeno 30 volumi, senza contare i nu-merosi altri libri d’argomento religioso, gli articoli giornalistici (è stato per molti anni edito-rialista del “Figaro”, uno dei maggiori quotidiani francesi), l’attività di professore in varieuniversità, i premi prestigiosi...Ma c’è un’altra rara benemerenza sulla tonaca dell’abbé Laurentin: nonostante non abbiamai cessato di esaminare argomenti difficili come i dogmi o le apparizioni mariane coi rigo-rosi strumenti della ragione, com’è giusto, nessun accanimento teologico è mai riuscito a ve-largli lo sguardo di tenerezza verso colei che rimane pur sempre e per tutti una Madre.

Dunque, padre Laurentin: il rosario è ancora una preghiera “attuale”?“Il rosario è una devozione antica, attribuita a san Domenico nel XIII secolo e messa apunto dal domenicano Alano de la Roche nel 1473. Siccome i contadini e la gente del popo-lo non potevano recitare i 150 salmi come i monaci, sono state loro proposte le 150 AveMaria, raggruppate in 5 decine per meditare i grandi misteri della vita di Cristo e di Maria.

Una coronaper non sprecare parole

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Però è anche una preghieramoderna, in quanto è semplicee non presenta difficoltà. La sipuò recitare ovunque: in chiesao a casa, a letto o camminandoo anche lavorando, come face-vano molti contadini.Mio padre, architetto, diceva ilrosario in auto, aveva persinocomposto alcuni inni da canta-re all’inizio di ogni mistero.Recitavamo la corona insiemequando tornavo per le vacan-ze; e faccio tuttora la stessacosa nei Paesi dove mi trovo. Ilrosario insomma è una pre-ghiera di sempre. I domenicanipoi hanno inventato un saccodi piccoli accorgimenti per rin-novarla: seguendo il ritmo del respiro, richiamando il mistero dopo ogni Ave Maria, eccetera. Emolti altri metodi i cristiani se li trasmettono l’un l’altro”.

In passato il rosario lo si recitava in famiglia, intonato dal capo famiglia o dalla nonna. Qualcunosostiene ancora oggi che sarebbe l’ideale per unire i coniugi tra loro, per educare i figli alla preghie-ra. È così?“Fortunate le famiglie che sanno dare ai loro figli il gusto della preghiera. I bambini vi sono sensi-bili. Alcune giovani coppie li abituano fin dalla culla alla loro preghiera quotidiana, prendendoli inbraccio; e spesso questi neonati sono incuriositi e sorridono. In circostanze del genere talvoltaarriva anche il cane di casa, e si accuccia in silenzio ai loro piedi... Con gli adolescenti è più diffi-cile. È l’età in cui si forma una personalità autonoma e ciò richiede ai genitori molta comprensio-ne, pazienza, tolleranza, ma anche fermezza perché la personalità si formi senza deformarsi, nédistruggersi attraverso tutte le droghe moderne”.

Il rosario è anche la tradizionale preghiera della sera, con la sua cantilena sembra aiutare a rappaci-ficarsi con se stessi dopo una giornata di lotte e di fatiche, riequilibra i ritmi della giornata e certofacilita il riesame delle cose fatte, buone o cattive che siano...

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“Ma il rosario non ha orario.Tutte le ore sono adatte, bastasapergli trovare un posto.Nella mia vita sovraffollata,per esempio, lo recitavo tal-volta la sera, prima di addor-mentarmi, e qualche volta ilsonno arrivava prima dellafine della corona: “Allora lofiniscono gli angeli”, dicevamia nonna novantenne...Ora che l’età mi ha fatto pre-scrivere una passeggiata quo-tidiana per rimediare all’im-mobilità malsana degli intel-lettuali, invece, ho tutto iltempo per recitare il rosariocompleto”.

Qualcuno però accusa il rosariodi essere una preghiera “mec-canica”, ripetitiva, quasi ipnoti-ca. Che cosa risponde lei?

“A sentire il Vangelo, è giusto così: ‘Non sprecate parole come fanno i pagani – dice Matteo – checredono di essere ascoltati a forza di parole. Non siate come loro, perché il Padre vostro sa di qualicose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”. Gesù diceva una sola cosa per volta. Sì, lapreghiera è essenzialmente raccoglimento in Dio. Tutto parte da lì. È meglio dunque cominciarecon un periodo di silenzio, che valorizza ciò che segue. Ma poi la Bibbia e Gesù raccomandano lapreghiera vocale, anzitutto il Padre nostro: quando il corpo e le labbra non partecipano, infatti,spesso c’è solo il vuoto. La parola sostiene la preghiera. Durante i pellegrinaggi a Chartres e altro-ve, l’Ave Maria cantata sulla strada orienta e tonifica la marcia verso Dio. Il rosario, come i salmi,è un mezzo per fissare l’attenzione e la concentrazione”.

Di certo il rosario è una preghiera semplice, di poche pretese: si accontenta di stare nei ritagli delnostro tempo affannoso, di essere detta mentalmente nei luoghi più disparati, mentre si guida l’auto,mentre si viaggia in metro... Ma allora sembra quasi più un passatempo che un’orazione, O no?“Semplicemente, è un mezzo per associare Dio agli atti elementari della vita del corpo. È un picco-lo sistema per far penetrare meglio Dio nella nostra vita. Noi siamo “animali ragionevoli”, dice

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Aristotele; non facciamo nulla senzail nostro corpo. Bisogna dunque mo-bilitarlo per pregare Dio in modo u-mano. Oggi, a forza di “spiritualizza-re”, abbiamo sradicato la nostra vitaspirituale, la asfissiamo. Non sempresiamo capaci di meditazione profon-da; perciò bisogna radicarla nel no-stro corpo anche con la ripetizione diparole”.

Al rosario il Papa ha addirittura dedi-cato un anno. Perché, secondo lei?“L’ha fatto imitando numerosi prede-cessori, soprattutto Leone XIII. Giovanni Paolo II sottolinea ora l’im-portanza della meditazione dei miste-ri, tanto che ha proposto di allargarlicon 5 misteri della luce, i quali si pos-sono recitare quest’anno in alternati-va ai 5 misteri gaudiosi, che rimango-no fondamentali. In questo modo ilPapa ha voluto fare più centro su Cri-sto; ma tocca a ciascuno scoprire tali misteri. Se il Papa ci invita, è perché questa preghiera portafrutti personali e – meglio ancora – comunitari. Tenere in mano il rosario è come tenere la manodella Vergine, che ci conduce a Cristo”.

Il Rosario è anche ecumenico?“Forse c’è anche chi teme che essa possa [la preghiera del Rosario, ndr] risultare poco ecumenica,per il suo carattere spiccatamente mariano. In realtà, essa si pone nel più limpido orizzonte di unculto alla Madre di Dio, quale il Concilio l’ha delineato: un culto orientato al centro cristologicodella fede cristiana, in modo che “quando è onorata la Madre, il Figlio [...] sia debitamente cono-sciuto, amato, glorificato”. Se riscoperto in modo adeguato, il Rosario è un aiuto, non certo unostacolo all’ecumenismo!”.

Roberto Beretta

Intervista apparsa su “Il Timone” – n. 25 Maggio/Giugno 2003

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Mentre l’Occidente pare “addormentato”, quasi malato spiritualmente, la fede, soprat-tutto in Oriente, è viva, eccome. Secondo l’Annuario Pontificio 2009, i fedeli battezzati inEuropa sono aumentati solo dello 0,8%, contro il 4,7% dell’Oceania e l’1,7% dell’Asia. Esempre in Asia la devozione mariana è fortissima. Basti pensare che, come specifica un lan-cio di “AsiaNews”, nel 2003 sono stati circa 9 mila i pellegrini asiatici recatisi in pellegri-naggio presso il Santuario di Lourdes. Cosa li ha spinti fin lì? Lo abbiamo chiesto a PadreBernardo Cervellera, direttore dell’agenzia informativa “AsiaNews”: “Quell’anno abbiamoinserito la notizia – specifica – in quanto il Papa andava a Lourdes e quindi c’era grandeattesa”. Ma, ad oggi, il “trend” è rimasto invariato… “In realtà, conosco tantissimi cinesied indiani, che vengono in Europa proprio per andare a Lourdes. Bisogna anche dire, però,che ci sono tantissimi Santuari in Asia. E questi sono naturalmente più frequentati, perchéoccorrono meno soldi per muoversi. Ad esempio, nel Santuario di Nostra Signora del Per-petuo Soccorso nel Tamil Nadu (scampò miracolosamente allo tsunami nel 2004, le acque sifermarono alle porte della chiesa, ndr), ci sono 20 milioni di visitatori ogni anno. Il San-tuario di Nostra Signora ad Harissa, in Libano, vede pure milioni di persone da tutto il Me-dio Oriente. C’è un Santuario molto importante anche in Pakistan, uno in Corea ed uno aLa Vang, in Vietnam: anche qui si recano ogni anno milioni di pellegrini. Quindi, la devo-zione alla Madonna è molto, molto forte in Asia”.Perché? “Perché l’aspetto femminile legato al sacro è presente anche in diverse culture asia-tiche – afferma –. Ma assolutamente nuovo è il fatto che la ‘Madre’ non sia soltanto l’auto-rità, bensì anche la figura tenera, che aiuta ed avvicina a Dio. L’amore alla Madonna viene

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Fede e devozionemariana in Asia: una crescita irrefrenabile

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dalla scoperta che Dio è Padre e ci ama. Il problema della ‘paternità’ è importante presso le cultu-re asiatiche”.Dal suo osservatorio internazionale, quanto ha l’impressione che “pesi” la figura di Maria nel dialo-go ecumenico prima ed interreligioso poi? “Soprattutto con gli ortodossi c’è un legame molto forteper quanto riguarda la figura di Maria – spiega Padre Cervellera –. Non dimentichiamoci che unodei passi più belli fatti in questi ultimi anni da Giovanni Paolo II è stato quello di ridonare al Pa-triarcato di Mosca l’icona della Madonna di Kazan, che era stata rubata nel periodo del comuni-smo, venduta agli americani, per poi tornare in possesso di fedeli cattolici, che l’han donata alPontefice, proprio per salvaguardarla col suo enorme valore. Anche nel mondo anglicano c’è – so-prattutto nella cosiddetta Chiesa Alta – il tentativo di riprendere a partire dalla devozione marianaun rapporto con la Chiesa Cattolica. Per il resto, i protestanti cercano di «fare a meno» della Ma-donna, sebbene tra i luterani, cioè tra le comunità di antica tradizione, ci sia un tentativo di valo-rizzazione della Mediatrice ed anche del ‘sì’ di Maria, necessario all’avvenimento della fede nelmondo. Per quanto riguarda le altre religioni, bisogna distinguere tra i musulmani fondamentalisti,che vogliono distruggere totalmente l’Occidente ed il Cristianesimo, e indù, buddhisti, altri musul-mani, che invece riconoscono il fascino enorme che sgorga, che promana dalla Madonna, citataperaltro nel Corano. I nostri corrispondenti ci testimoniano come ai Santuari mariani ci siano sem-pre anche tanti musulmani, ed anche indù, che vi vedono una Donna non ambigua – come la deaKalì, che può portare la vita o la morte –. Maria porta solo la vita. E questo genera maggiore fidu-cia. Anche il buddhismo, che predica il distacco dalla vita, vede nella Madonna, che non è soltantoverginale, ma anche materna e vicina all’uomo, un elemento di novità”.

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D’altra parte, quanto la devozione mariana può aiutare e sostenere il discorso missionario e gli stes-si missionari – sacerdoti e laici –, oggi? “Posso dirle la mia esperienza... – risponde PadreCervellera –. Per me e per tutta la Chiesa la Madonna rappresenta il nucleo, la pietra preziosa, cheha detto un ‘sì’ totale a Dio, allo Spirito Santo e questo ha garantito l’unione tra l’uomo e Dio, cheè la caratteristica dell’Incarnazione, della penetrazione di Dio nella vita del mondo. Tutti noi, poi,viviamo dell’aiuto di Maria, perché la nostra decisione non è sempre così totale come la Sua, però– appunto – guardiamo a Lei come a chi sostiene il nostro ‘sì’”.Il cosiddetto Occidente cattolico sta a Suo giudizio trascurando o no la devozione a Maria? Si sta inquesto senso “protestantizzando”? “Credo che l’Occidente abbia un problema ancora più grave diquesto – spiega il direttore di “AsiaNews” –. Non è questione soltanto di ‘protestantizzarsi’, cioè diesaltare l’aspetto del sentimento, della spiritualità contro l’oggettività della Chiesa, dei Sa-cramenti. Non si tratta, quindi, tanto di mettere da parte l’elemento mariano ed anche l’elementopetrino, se pensiamo a tutte le cattiverie delle scorse settimane nei confronti del Papa. Penso che ilproblema più grave è che l’Occidente sta scivolando verso quella che Giovanni Paolo II aveva defi-nito come una silenziosa apostasia, cioè un abbandono della fede cattolica tout court”. Il che evi-denzia, ancora di più, quanto vi sia oggi bisogno di affidarsi a Maria…

Mauro Faverzani

Bernardo Cervelleramissionario del PIME (PontificioIstituto Missione Estere) e giorna-lista, attualmente è responsabiledell’agenzia giornalistica “AsiaNews”. È stato direttore (1997-2002) di “Fides”, l’agenzia di in-formazione internazionale del Va-ticano, divenuta sotto la sua gui-da un autorevole organo giornali-stico molto apprezzato dai mediamondiali. Dal ’95 al ’97 ha inse-gnato all’università di Pechino(Beida) come docente di Storiadella Civiltà occidentale.Collaboratore del quotidiano cat-tolico “Avvenire”, è intervenutocome esperto di politica interna-zionale nelle trasmissioni televisi-ve “Porta a Porta”, “Excalibur”,“Otto e mezzo”.

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II ««mmeessii mmaarriiaannii»»

Relativamente alla pratica di un “mese mariano”, diffusa in varie Chiese siadell’Oriente sia dell’Occidente, si possono richiamare alcuni orientamenti es-senziali.

- In Occidente i mesi dedicati alla Vergine, sorti in un’epoca in cui si facevascarso riferimento alla Liturgia come a forma normativa del culto cristiano, sisono sviluppati parallelamente al culto liturgico. Ciò ha posto e pone tuttoraalcuni problemi di indole liturgico-pastorale che meritano un’accurata valuta-zione.

- Limitatamente alla consuetudine occidentale di celebrare un “mese mariano” inmaggio (in novembre, in alcuni paesi dell’emisfero australe), sarà opportunotenere conto delle esigenze della Liturgia, delle attese dei fedeli, della loro ma-turazione nella fede, e studiare la problematica posta dai “mesi mariani” nel-l’ambito della “pastorale d’insieme” della Chiesa locale, evitando situazioni dicontrasto pastorale che disorientano i fedeli, come accadrebbe, ad esempio, sesi spingesse per abolire il “mese di maggio”.

- In molti casi la soluzione più opportuna sarà quella di armonizzare i contenutidel “mese mariano” con il concomitante tempo dell’Anno liturgico. Così, ad e-sempio, durante il mese di maggio, che in gran parte coincide con i cinquantagiorni della Pasqua, i pii esercizi dovranno mettere in luce la partecipazionedella Vergine al mistero pasquale (cf. Gv, 19,25-27) e all’evento pentecostale(cf. At 1,14), che inaugura il cammino della Chiesa: un cammino che essa, di-venuta partecipe della novità del Risorto, percorre sotto la guida dello Spirito.E poiché i “cinquanta giorni” sono il tempo proprio per la celebrazione e la mi-stagogia dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, i pii esercizi del mese dimaggio potranno utilmente dar rilievo alla funzione che la Vergine, glorificatain cielo, svolge sulla terra, “qui e ora”, nella celebrazione dei sacramenti delBattesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia.

- In ogni caso dovrà essere diligentemente seguita la direttiva della CostituzioneSacrosanctum Concilium sulla necessità che «l’animo dei fedeli sia indirizzatoprima di tutto verso le feste del Signore, nelle quali, durante il corso dell’anno,si celebrano i misteri della salvezza», ai quali, certo, è stata associata la beataVergine Maria.

Tratto da: PRINCIPI E ORIENTAMENTI del “DIRETTORIO SU PIETÀ POPOLARE E LITURGIA”della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti – Città del Vaticano, 2002.

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ore 09,30 Ritrovo nella Cripta del Santuario

ore 09,45 CCeelleebbrraazziioonnee di una Ora Mariana

ore 11,00 TTaavvoollaa rroottoonnddaa sul tema “RRoossaarriioo ee mmaarrttiirriioo,, ooggggii” conAntonello Brandi (presidente della Laogai Foundation Italia) eGiacomo de Antonellis (giornalista, scrittore)

ore 13,00 Pranzo al sacco

ore 14,30 Visita guidata al Santuario

ore 16,00 TTeessttiimmoonniiaannzzee su “Rosario e martirio, oggi” conTatiana Ivanovskaia (testimone dal Kazakhstan) ePier Luigi Bianchi-Cagliesi (testimone dalla Bosnia)

ore 17,00 SSaannttaa MMeessssaa in Cripta e momento di adorazione

sabato 25 aprile 2009SSaannttuuaarriioo MMaaddoonnnnaa ddii SS.. LLuuccaa -- BBoollooggnnaa

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Convegnodel Rosario

25 aprile 2009Bologna

Gentilissimi lettori,ci stiamo già adoperando perché per settembre possiate trovare su questa rivi-

sta le interviste ai relatori e il resoconto dell’ormai imminente Convegno del Rosario preannuncia-to per il 25 aprile al santuario della Madonna di San Luca.Il fatto che in seguito possiate documentarVi sul Convegno non toglie che ancora una volta caldeg-giamo vivamente la Vostra presenza perché… una cosa è leggere e un’altra è intervenire personal-mente potendo anche interloquire coi relatori.Dopo aver ascoltato la diretta testimonianza dei relatori, il dialogo con loro sarà molto più interes-sante, non tanto per mera curiosità, quanto per animare la preghiera, in modo particolare per ilprossimo mese di maggio.In quel periodo si innalzeranno dappertutto lodi e suppliche alla Madre Celeste. Quest’annovogliamo elevarle con maggior consapevolezza di una situazione sociale globalmente “avversa”all’uomo ed alla fede.Infatti, come alla nascita di Gesù «non c’era posto nell’albergo» (Lc 2,7) così nell’odierna societànon c’è, purtroppo, posto neanche per i suoi fedeli. Fintanto che i cristiani tacciono, facendo i loro riti senza disturbare, chiusi nell’intimità della sferapersonale, sono socialmente tollerati ma, se “pretendono” di uscire testimoniando pubblicamentela “luce” che li anima, ecco che vengono indiscriminatamente derisi ed emarginati dalla “vita checonta”.D’altra parte è Gesù stesso che dice «se mi hanno perseguitato, perseguiteranno anche voi» (Gv15,20) e per chi vuol essere veramente fedele la sorte è sempre la stessa: «tutti quelli che voglionovivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati» (2 Tm 3,12): una dilagante “allergia” e unacrescente discriminazione sono subdoli prodromi di un’incalzante “persecuzione” in Occidente e...molto meno subdola in tante altre (troppe) parti del mondo.La nostra gioiosa Speranza non si basa su un quieto equilibrio umano, spesso “mortale” perchéindotto da un irenismo conformistico che svuota il cristianesimo fiaccandolo in ogni sua espressio-ne sia privata che pubblica… ma sulla fedeltà.Una fedeltà che in tante parti del mondo… e anche in Occidente…: i seguenti articoli intendonoanticipare ciò di cui si tratterà nel prossimo Convegno del Rosario dove Vi attendiamo.

La Segreteria del Convegno

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I cristiani in Occidente minacciati dalla discriminazione

Affrontare l'intolleranza religiosa regolarmente e puntualmente è uno dei compiticruciali dei cristiani nel XXI secolo. Lo ha detto il cardinale George Pell, arcivesco-vo di Sydney, durante un intervento sul tema "Tipi di intolleranza: religiosa e seco-lare", tenuto presso la Oxford University Newman Society. Secondo il porporato lalibertà della Chiesa cattolica nel mondo occidentale è sotto pressione a causadella nuova e pericolosa tendenza all'uso di leggi antidiscriminazione e di rivendi-cazione dei diritti umani che attaccano il ruolo della religione nella vita pubblica e idiritti individuali. "I cristiani – ha aggiunto – devono riscoprire il coraggio se devo-no affrontare questo problema. Devono riscoprire il loro talento per dimostrareche esistono stili di vita migliori per edificare una buona società".L'arcivescovo di Sydney ha citato l'esempio della California, dove cristiani e mor-moni hanno sostenuto la proposta 8 che ha capovolto la legge sui matrimoni dellostesso sesso. E ha raccontato come chiese e templi abbiano subito vandalismi e in-timidazioni e come molti sostenitori dell'emendamento siano stati costretti a la-sciare il lavoro e inseriti nelle "liste nere". L'intimidazione e l'emarginazione neiconfronti dei cristiani – ha aggiunto il porporato – vengono passate sotto silenzio.In una democrazia sana le persone dovrebbero essere libere di discutere e critica-re le convinzioni degli altri. La reciprocità è essenziale, ma i laici sembrano preferi-re strade a senso unico.Il cardinale ha previsto un inasprimento delle guerre culturali se il presidente Ba-rack Obama renderà legge il "Freedom of choice act" che eliminerà le restrizioniall'aborto e negherà ai medici e agli ospedali il diritto di obiezione di coscienza."I credenti – ha concluso – non dovrebbero essere trattati dai Governi come unaminoranza meramente tollerata e destabilizzante, i cui diritti devono sempre esse-re al secondo posto rispetto alle istanze laiche". Secondo il cardinale, l'effetto del-l'aumento dell'intolleranza è stato quello di rafforzare il conformismo e di privare ilcristianesimo della forza della sua testimonianza pubblica.

L'Osservatore Romano - 12 marzo 2009

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Il Card. George Pell denuncia: la Chiesa Cattolica è perseguitata e discriminata. In casa propria…

Il “Convegno del Rosario” di aprile coglie nel segno, parlando di “Rosario e martirio, oggi”.Intanto, il Parlamento Europeo ha nominato il suo Vicepresidente, Mario Mauro, rappresentantepersonale della Presidenza dell’OSCE contro razzismo, xenofobia e discriminazione, con partico-lare riferimento alla discriminazione dei cristiani.

L’Occidente ha un problema ancora più grave del rischio di “protestantizzarsi”: è quella “silen-ziosa apostasia”, già denunciata a chiare lettere da Papa Giovanni Paolo II, ovvero “un abbandonodella fede cattolica tout court”. A dirlo senza mezzi termini, è, in questo stesso numero della nostrarivista, Padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia giornalistica “AsiaNews”. Facendo eco co-sì alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi presso la Oxford University Newman Society dal Card.George Pell, Arcivescovo di Sidney, che non ha esitato a definire la Chiesa Cattolica perseguitata ediscriminata dal laicismo conformista. Proprio così. E proprio in quell’Occidente, da più parti pre-sentato viceversa come il “cuore” della Cristianità.Per questo quanto mai attuale appare il tema scelto quest’anno per il “Convegno del Rosario”, fissa-to in agenda per sabato 25 aprile presso la Basilica-Santuario “Madonna di san Luca”, a Bologna.La tavola rotonda è incentrata, infatti, su “Rosario e martirio, oggi”. Una prospettiva quanto maiconcreta, tangibile, palpabile. Un martirio spesso cruento, violento, pagato col sangue, in moltiangoli del pianeta. Ma pagato anche – in modo più subdolo, benché non indolore – dalle vittime diuna tortura più sottile, di una “morte sociale e civile” non meno pesante e gravida di conseguenze.Secondo il Card. Pell, affrontare l’intolleranza religiosa è, allora, uno dei compiti cruciali dei cri-stiani del XXI secolo, i quali “devono riscoprire il coraggio” necessario, per affrontare tale situazio-ne, “riscoprire il loro talento per dimostrare che esistono stili di vita migliori per edificare unabuona società”.Quali i volti di questa silenziosa, ma grave intolleranza? Soprattutto, il ricorso a leggi “antidiscrimi-nazione” ed alla rivendicazione di diritti umani, che attaccano di fatto il ruolo della religione nellavita pubblica, compromettendone la forza della testimonianza pubblica. Si pensi agli atti di vandali-

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Quella “silenziosa apostasia”dell’Occidente cristiano

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smo, compiuti in California, contro le comunità cri-stiane oppostesi alla legge sul matrimonio omoses-suale, citati espressamente dal Card. Pell. Il qualegiudica la Chiesa Cattolica sotto pressione, benché“l’intimidazione e l’emarginazione nei confronti deicristiani vengano passate sotto silenzio”, bollandoinevitabilmente come “oscurantisti” e “reazionari”quanti “osino” alzare la voce su questi discorsi.In una “democrazia sana le persone dovrebberoessere libere di discutere e criticare le convinzionidegli altri – ha dichiarato l’Arcivescovo di Sidney –.La reciprocità è essenziale, ma i laici sembrano pre-ferire strade a senso unico”. Ma “i credenti nondovrebbero essere trattati dai Governi come una

minoranza meramente tollerata e destabilizzante, i cui diritti debbano sempre essere al secondoposto rispetto alle istanze laiche”.Non a caso lo stesso Parlamento Europeo ha nominato il suo Vicepresidente, l’on. Mario Mauro,rappresentante personale della Presidenza dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e laCooperazione in Europa) contro razzismo, xenofobia e discriminazione, con particolare riferimentoproprio alla discriminazione dei cristiani, dopo i numerosi interventi del parlamentare italiano a so-stegno dei cristiani di Terra Santa oppure contro la persecuzione patita dai cattolici venezuelani adopera della rivoluzione bolivariana di Chavez. Non solo: nella parte turca di Cipro, 550 chiese ecappelle sono state destinate a moschee, magazzini e stalle. In Turchia, luoghi sacri di religionidiverse dall’Islam non possono affacciarsi su di uno spazio pubblico. Così, alla Basilica del Pa-triarcato si accede attraverso un ristorante! La azioni e le minacce di morte contro Orhan Art, mis-sionario protestante a Samsun, sul Mar Nero; la sospensione dal lavoro in Inghilterra di un dipen-dente aeroportuale per il fatto d’aver esposto un’immagine di Gesù; l’incendio presso la scuola cat-tolica e la cappella di Notre Dame de Fatima in Francia; il licenziamento in Inghilterra dell’infer-miera Caroline Petrie, “rea” di aver consegnato un’immagine sacra ad un paziente; i tentativi inSpagna di impedire l’obiezione di coscienza ai medici cattolici; lo stesso Benedetto XVI, accusatodall’on. Sophia in ’t Veld dei Paesi Bassi, membro del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e deiLiberali per l’Europa, di aver criminalizzato “gli omosessuali, chiamando i cattolici a raccolta con-tro di loro”, solo per aver giudicato “il matrimonio, cioè il legame per tutta la vita tra uomo e don-na” essere “parte dell’annuncio che la Chiesa deve recare”: sono, questi, solo alcuni dei molti, trop-pi segni di una campagna persecutoria in atto, campagna che non si ferma alla violenza verbale, matravalica in un’oppressione sociale, politica e fisica.

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Lo stesso Giorgio Salina, Presidente dell’Associazione “Fondazione Europea”, ha parlato aperta-mente di una “intolleranza, che permea parte della società europea, dimostrando l’urgenza di quella‘nuova evangelizzazione’, di cui hanno parlato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”. Le istituzionieuropee non sono esenti “da questo contagio nichilista e relativista con manifestazioni di intolleran-za verso la religione cristiana, cattolica in particolare, e contro la Chiesa ed il Santo Padre. È in attouna forma più subdola, ma non per questo meno violenta di persecuzione”. Nello stesso ParlamentoEuropeo, secondo Salina, “si riscontra un’ostilità diffusa e manifesta, tale per cui, in particolare inquesta legislatura, nessuno dei fondamentali principi etici naturali promossi dalla cultura cattolicasull’uomo e sulla società, ha la benché minima probabilità di essere condiviso”.Ma di tutto questo si riparla a Bologna…

M.F.

il Vescovo di Basilea ha dichiarato

ROMA, martedì, 24 marzo 2009 (ZENIT.org).- Nel giorno in cui la Chiesa in Italiacelebra la Giornata mondiale di preghiera e digiuno in memoria di missionari mar-tiri, si constata il riemergere di una cultura cristianofobica.In un articolo apparso sul “Giornale del Popolo”, il Vescovo di Basilea, monsignorKurt Koch, ha scritto che “l'80% degli uomini, che oggi per la loro fede sono per-seguitati, sono cristiani. La religione cristiana nel mondo è la più perseguitata”.“Solo nel 2008 dei circa 2,2 miliardi di cristiani, 230 milioni, a causa della lorofede, hanno subito discriminazioni, emarginazioni, ostilità veementi fino a vere eproprie persecuzioni”, ha aggiunto.Come documentato nel rapporto di “Aiuto alla Chiesa che soffre” dal titolo “Li-bertà religiosa nel mondo, rapporto 2008”, le persecuzioni dei cristiani avvengonosoprattutto nelle ex Repubbliche sovietiche, nella Repubblica popolare cinese enei Paesi limitrofi nonché in diversi Paesi arabi e nordafricani.Almeno in 25 nazioni i cristiani, per la loro fede, sono maltrattati, imprigionati, uccisi.“Particolarmente triste – secondo monsignor Koch – è il fatto che nemmeno neinostri Paesi occidentali questa tragedia è nota agli stessi cristiani. Una ragione perquesto disinteresse può risiedere nel fatto che, mentre i fratelli perseguitati pro-clamano pubblicamente la loro fede, noi l'abbiamo ridotta a un affare privato”.“Noi ci incapsuliamo nei nostri problemi interni e non prendiamo in seria conside-razione la nostra missione pubblica nella società, nella politica, nello stato, quandopoi non la trascuriamo totalmente”, ha aggiunto il presule.Ricordando le parole di Benedetto XVI secondo cui “se i cristiani si rassegnano aconsiderare fede e Chiesa come affare privato dei singoli, allora la fede stessaperde la sua forza”, monsignor Koch ha rilevato che “quanto più la religionediventa un affare privato, tanto più perde la sua anima”.

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“Maria, nata e vissuta in terra asiatica, comprende le aspirazioni più profonde di salvezza deinostri popoli. Perciò, assunta in cielo nella gloria, ella non cessa di guidare i suoi figli dell’Asia sulcammino verso la pienezza della vita”. Così si esprimeva qualche anno fa una suora cinese di MariaAusiliatrice, Maria Ko, partecipando al primo Forum internazionale di mariologia nel 2001. E cen-trava perfettamente il problema della devozione alla Vergine nel suo Paese, una Repubblica popola-re sostanzialmente atea, che privilegia gli interessi economici della collettività restando indifferenteverso qualsiasi anelito morale e religioso delle persone. La repressione in Tibet insegna. Non soloquella. Per quanto riguarda il mondo cattolico, le autorità politiche hanno espressamente vietato o-gni pellegrinaggio verso i luoghi della fede dedicati a Maria per tutto il periodo delle Olimpiadi2008 (ma nessun giornalista occidentale se ne è accorto); un anno prima, anzi, avevano cominciatoaddirittura con persecuzioni nei confronti di quanti andavano ai santuari di Tianjiajing e di DongLu. In questa ultima località il 23 maggio 1995 si era radunata una folla di trentamila persone peruna celebrazione davanti a quattro vescovi e un centinaio di sacerdoti: all’improvviso sembrava cheil sole cominciasse a ondeggiare facendo apparire una croce, la Sacra Famiglia, la Madonna conGesù Bambino, e infine un’ostia; l’emozione si propagava e sul posto in pochi giorni affluivanocentomila cinesi. La polizia interveniva in forze disperdendo la gente e bloccando ogni via di acces-so. Silenzio assoluto da parte della stampa.Nonostante tante difficoltà, i cattolici cinesi restano assai devoti al culto di Maria e alla pratica delRosario che coltivano in modo particolare nelle chiese intitolate alla Madonna. È rimasto vivo inmolti il ricordo della triplice apparizione della Vergine durante la rivoluzione dei Boxers nel 1900quando circa trentamila cattolici vennero trucidati, e 120 di questi martiri sono stati canonizzati daGiovanni Paolo II nel settembre 2000. Purtroppo oggigiorno sono ben limitati i ranghi dei fedeli(circa undici milioni, l’uno per cento della popolazione) mentre i neofiti tra gli adulti (ridottissima èla pratica di battezzare i neonati) continuano ad un ritmo di 150mila ogni anno. Il lavoro dei sacer-

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Esiste anche unaCina che guardacon fede a Maria

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doti locali e missionari, presenti soprattutto nelle regioni autonome di Hong Kong e Macao, in-contra ostacoli di ogni tipo. Anche i protestanti sono nel mirino delle autorità, e spesso subisconoarresti di pastori o semplici credenti, per non parlare del movimento Falun Gong, considerato addi-rittura eversivo. Nessuna meraviglia, dunque, se i centri mariani si contano sulle dita di due mani. Senza dubbio, il principale santuario è quello di Sheshan, che sorge a 35 chilometri da Shanghai percelebrare la “Nostra Signora della Cina, patrona dei cristiani”. La primitiva costruzione risale a metàOttocento per opera di missionari francesi, ma soltanto dopo il 1925 veniva completata l’attuale chie-sa in stile tardo gotico, disegnata da un sacerdote portoghese, proprio sulla cima di una collinetta cuisi accede salendo un viottolo a gradinate che segna le quattordici stazioni della Via Crucis. Sul cul-mine una scritta avverte: “Sali ancora pochi scalini per implorare le grazie della Madre di Dio”.Viene considerata la più grande basilica mariana nell’Est asiatico. Alle falde della collina si trovanouna casa di riposo per anziani e un seminario che ospita circa cento giovani aspiranti sacerdoti.Durante la rivoluzione culturale, le autorità comuniste hanno requisito uno spazio attiguo alla chiesaper porvi – quasi con spirito emulativo – un Osservatorio astronomico. Da oltre un secolo il santuarioaccoglie continui pellegrinaggi dalla vicina metropoli e da tutte le regioni della Cina centrale. Oltre alla “Madonna del Carmelo” di Tianjiajing – distretto di Linxuan, diocesi di Anyang – cherisale al 1900 grazie all’iniziativa di monsignore Stefano Scarselli del Pime, appare rilevante ilSantuario di Dong Lu, a quaranta chilometri da Baoding nell’Hebei, che è una delle regioni conmaggiore densità di fedeli cattolici, sorto nel 1932 con la benedizione di Pio XI. Alla “NostraSignora della Gioia” è dedicato un tempio cattolico a Guiyang nella provincia di Guizhou che sitrova nella Cina sudorientale: forse è una delle più antiche istituzioni, visto che risale almeno a due-cento anni fa. Recentissimi sono invece altri tre santuari: quello della “Regina della Cina” a

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Pudong, un’area di nuova urbanizzazione all’interno del territorio di Shanghai; quello della “NostraSignora di Lourdes” a Qinyang (provincia di Jiangsu, diocesi di Nanchino) riaperto nel 1994 dopo55 anni di chiusura; e quello della “Nostra Signora del Rosario” a Longtian, presso la città diFuzhou nella provincia di Fujian, ove si ammira una statua della Vergine costruita in Italia e donatadai nostri connazionali.I problemi di maggiore attrito tra il Vaticano e la Repubblica popolare sono sostanzialmente due: ilprimo riguarda i rapporti diplomatici con Taiwan ove continua a risiedere la Nunziatura, mentre aPechino soggiorna soltanto un incaricato d’affari; il secondo si collega all’esistenza di un’As-sociazione dei Cattolici patriottici, strettamente sottoposta al controllo delle autorità, in antitesi allaChiesa che guarda al Pontefice romano. Tale associazione è stata creata nel 1955 (dietro istigazionedi un ex-prete, Li Wei-kuang, scomunicato da Pio XII) in chiave strettamente politica; quindi noncostituisce una Chiesa, essendo legata all’Ufficio per gli affari religiosi di Pechino; essa è nata pergestire la gerarchia e l’intera istituzione ecclesiale: sostiene di guidare oltre 12 milioni di fedeli, 97diocesi e 67 pastori episcopali, attraverso funzionari governativi spesso dichiaratamente atei, e siarroga la facoltà di ordinare preti e vescovi. Nel frattempo centinaia e centinaia di membri dellagerarchia ecclesiastica cinese sono stati arrestati, patendo lungamente il carcere (nel 1996 moriva ilvescovo di Baoding, monsignore Zhimuin Su, dopo trenta anni di prigione). Per la Santa Sedel’Associazione è un organismo inesistente, mentre si riconoscono e si incoraggiano i cattolici rima-sti fedeli al Papa che si riuniscono in chiese clandestine (ma non troppo) vivendo una fede diversada quelli iscritti alla struttura governativa. Il 30 giugno 2007, scrivendo a tutti i cattolici cinesi,Benedetto XVI affermava che la quasi totalità dei cattolici “patriottici” “sono ormai in comunionepiena con la Santa Sede” che può contare su almeno 90 vescovi da essa consacrati. Secondo

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l’Annuario pontificio la Cina è suddivisa in 20 province ecclesiastiche con 150 tra diocesi, prefettu-re e arcidiocesi, ufficialmente vacanti salvo quelle di Hong Kong e Macao. Nella storia religiosa cinese l’Italia ha contato molto. A cominciare dai primi missionari come ilfrancescano Giovanni da Montecorvino che nel 1294 riportava a Cambaluc (l’odierna Pechino) quelcattolicesimo che il monaco nestoriano Alopen aveva diffuso nel settimo secolo, per non parlare delgesuita e scienziato Matteo Ricci nel Seicento, dei Domenicani e dei Francescani contrari alla litur-gia secondo i “riti cinesi” ben visti dai Gesuiti, di padre Matteo Ripa fondatore del Collegio dei ci-nesi in Napoli a metà Settecento. E di tanti e tanti martiri, tra cui molti seguaci di San Domenico,che offersero il loro sangue per l’esaltazione del Vangelo.Quali sono le prospettive per la Chiesa cattolica? Un quotidiano Usa (Chicago Tribune, 12 febbraio2002) ha scritto che in Cina, paese dei paradossi, convivono due fenomeni paralleli: uno di maggio-re libertà religiosa ed uno di maggiore persecuzione. Situazione che fa dire al vescovo Antonio LiDu’an, che opera a Xi’an: “Io sono ottimista. Posso personalmente testimoniare che negli ultimiventi anni ci sono stati cambiamenti positivi. In Cina questo è il tempo migliore per l’evangelizza-zione. Mai la gente è stata così aperta e favorevole alla fede cristiana”.

Giacomo de Antonellis

Cartolina postale cineseraffigurante il Santuariodi Sheshan

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La croce, strumento di supplizio e simbolo d’ignominia, diventò, con l’imperatore Costantino,segno distintivo dei cristiani ed oggetto di devozione. * La “croce” indica il nudo legno; * il “Crocifisso” è la croce con l’immagine di Gesù - scolpita o dipinta; * per i “segni di croce” s’intende il gesto con cui si traccia una “croce” su persone e oggetti. Si usa, tuttavia, il termine “croce” per indicare tutte queste forme.

StoriaDei primi secoli sono rimasti rarissimi esemplari di “croce”; si preferivano i simboli del pesce, delpastore, dell’ancora, della colomba, etc. Gli stessi cristiani erano, infatti, molto restii a rappresenta-re tale simbolo, la croce, che ricordava il supplizio più infamante dei loro tempi.Soltanto nei secoli IV e V le croci sono di frequente scolpite sui sarcofagi. Il crocifisso propriamente detto appare nel V secolo: Gesù è riprodotto vivo, in atteggiamento rega-le, incoronato da diadema o da una corona di fiori, dolce e benevolo, rivestito di una lunga tunicacon maniche. Si voleva far risaltare la sua vittoria sul peccato e sulla morte e l’instaurazione del suoRegno (“Regnò dal legno Iddio”, canta la liturgia).Non mancano in oriente crocifissi con il corpo rivestito del “colobio”, una lunga veste tagliata,priva della cintura e delle maniche – abito degli asceti primitivi – e con due strisce verticali colorateai lati.Nel secolo XI si riducono le dimensioni della veste; fino a che, nel XII, non resta che un pezzo distoffa, il perizoma, a coprire le nudità e si sostituisce il diadema con la corona di spine. Il Crocifissomuta fisionomia; si pone l’accento sulle sofferenze fisiche del Signore e i segni della flagellazione.* La croce serviva, all’inizio, per aprire le processioni ed era sistemata a fianco dell’altare per esse-

re rimossa alla fine.Non è infrequente trovarla pensile, “pendente” sopra l’altare.

* All’inizio del secondo millennio la croce trova la sua sistemazione stabile: è collocata, isolata,sopra l’altare. La si trova, poi, addirittura sopra il tabernacolo (fino agli ultimi decenni); ma que-sta era un posizione impropria, poiché il tabernacolo – in cui è presente vivo e vero Gesù – funge-rebbe da piedistallo di un “segno”, quale è pur sempre il crocifisso.

Croce - Crocifisso

catechismo per tutti

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* È frequente trovare un crocifisso di grandi dimensioni sulla parete di fondo della chiesa. In uncerto senso anche qui il segno tende a prevalere, anche se innegabilmente favorisce la devozione,e talvolta ragioni estetiche suggeriscono tale sistemazione.

* Accade, da qualche tempo, di vedere il corpo di Gesù sospeso in aria senza il supporto del legnodella croce; una formula che altera il segno della croce ed indebolisce l’immagine del Redentore.

* Per aderenza alla realtà, è preferibile una croce di legno, soprattutto quella destinata al culto euca-ristico. Crocifissi sistemati su altari laterali o angoli della chiesa, liturgicamente parlando, risulte-rebbero dei doppioni e quindi non giustificabili. Non mancano tuttavia ragioni che ne legittimanola permanenza: ad esempio, se sono oggetto di particolare devozione.

* La posizione del crocifisso più consona all’attuale liturgia, è quella a fianco dell’altare, diagonal-mente, in modo da risultare visibile al celebrante ed ai fedeli. È ammesso, tuttavia, che sia postasull’altare, ma non deve sovrapporsi al simbolo della mensa eucaristica.

È stato notato che la croce dovrebbe conservare l’aspetto tradizionale d’oggetto portatile e nonmonumentale. Potrebbe ricordare meglio l’invito di portare, con quella di Cristo, la nostra croce;c’è tuttavia il bisogno umano di essere aiutati a rivivere il Calvario in modo incisivo; esigenza cuinon soddisfa un crocifisso minuscolo.* Liturgicamente, sia il crocifisso, sia il nudo legno della croce ricevono la medesima riverenza, giacché

immagine il primo e simbolo il secondo della crocifissione e morte del Signore; per questo entrambisono incensati e ad essi ci si rivolge con l’inchino e, nel Venerdì Santo, con la genuflessione.

* La Liturgia celebra la croce in modo solenne il Venerdì Santo e alla festa dell’Esaltazione dellaCroce (14 settembre), e la ripropone con segni frequenti di croce: nel Battesimo, Cresima,Penitenza, Unzione degli Infermi, Ordine Sacro, Matrimonio; benedizioni varie d’oggetti, personee corpo dei defunti. La richiede, oltre che a fianco dell’altare, sulle pareti della chiesa, sul pettodei vescovi. (Prima della riforma liturgica richiedeva fossero incise più croci sulla pietra sacradell’altare).

Il senso del popolo cristiano ha compreso tutto ciò e lo manifesta con la “Via Crucis” e l’esposizio-ne della croce: in casa, sul petto, sul campanile, lungo le strade, sulle cime dei monti. L’importante è evitare di fare della croce un segno puramente decorativo, impresso magari per ognidove, ma non abbastanza nel cuore (per non parlare di certa moda odierna in cui la croce al collo èdivenuto puro ninnolo...!).

P. Claudio Truzzi ocd

“Vi sia sopra l’altare, o accanto ad esso,una croce, ben visibile allo sguardo del-l’assemblea riunita”(Principi e norme per l’uso del Messale, n.270)

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:dalla segreteria: Rosalia Romagnolo, Concetta Orlando, Valeria Stornello, Giuseppe Nicolan,Paola Stornello di Palermo; Angelo Stornello di Caltalgirone (Ct); Loretta Landi; Suor Maria Luisa;Rina Pratella; Maria Cardiali di Imola (Bo); Maurizio Bonardi di Moncalieri (To); Sandra Longeri diGhiara (Pr); Gina Gentilini di Imola (Bo); Graziella Fattorini di Laivez (Bz); Anna Maria Marcoaldi diSasso Marconi (Bo).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:dalla segreteria: Angela Galeno di Milazzo (Me); Stefania Bagatti di Solignano (Pr); LucaAntonio Bezziccheri di Montecchio (Pu); Laura Tonini di Milano; Diego Costantino di Sciolze (To);Francesca Alemanno di Roma; Michele Francesco Monti di Reggio Calabria; Paola Dai di Trecate(No); Maria Magnago e Gisella Magnago Matiz di Bolzano; Tomaso Veneroso di Centerport NY(USA); Alfonso Miniaci di Albanella (Sa); Candela O’ Farrel di Madrid (Spagna); AntoniettaPaonessa di Pesaro; Carla Castelli di Borgolavezzano (No). dalla segreteria: Chiara Tralli di Sermide (Mn); Francesco Diana di Montoro Superiore (Av);Giacomo Lavana di Pesaro; Carlo Garavaglia di Milano; Luciana Conti di Roma; Rosa MariaDominici Bavia di Todi (Pg); Vincenza Moretti di Pesaro; Elisabetta Marraffa e Daniele Pascucci diRavenna; Giuseppe Tortora di Northampton (Gran Bretagna); Antonino Marino di Chiusa Sclafani(Pa); Simone Padoan di Cervia (Ra); Younus Cristiano Sirhindi di Trapani; Maria Vittoria Spanò diVicenza; Adele Rizzi di Foggia.

C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA:Tomaso Veneroso ogni ultimo venerdì del mese dalle ore 07,00 alle ore 08,00; Adele Rizzi il gior-no 18 di ogni mese dalle 14,30 alle 15,30; Matteo Giacobbe ogni quarto sabato del mese dalleore 0,00 alle ore 1,00.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI:Giuliana Gavioli di Imola (Bo).

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Il Movimento vive della Divina Provvidenzache passa attraverso la carità dei fedeli più sensibili.

Quanti desiderano rendersene strumentipossono servirsi del:

c/c postale 22977409 intestato a Centro del Rosario – Fontanellato (Pr)

c/c bancario 879841 della Banca Popolare dell’Emilia Romagnaintestato a Centro del Rosario

IBAN: IT92L0538765740000000879841 BIC: BPOIT22 XXX

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HANNO INVIATO OFFERTE:

1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Gino Bezze; Emanuela Ugolini; Filippo Orati; Chiara Baraldi; Giuseppe Martinello; Nicola Ilacqua; Giuseppe Campisi; CelesteCardellicchio; Alfredo Tomassetti; Giuseppina Bigoni; Natalia Belli; Tina Amodio; Andreina Ferrari; Francesca Giovannini; Maria Santilli;Maria Pontesilli; Angelo Bartolucci; Alda Salvi; Aurora De Dominicis; Concetta Gasparini; Giuseppe Rodolfi; Famiglia Lupi Bignami; AngeloCangero; Franca Strini; Luor Luisa Colombi; Marisa Dondi Manferdini; Maria Pia Bergamini; Luigino Pertile; Famiglia GambirasiuoSavoldelli; Patrizia Bonfanti; Tea Selvatici; Italo Cividali; Gianluca Bellantonio; Imperia Fornaciari; Domenicane di Genova; Famiglia CirilliLettieri; Emilia Rossi Gallazzi; Marcello Derudas; Luigina Mason; Domenicne di Sant’Angelo di Sala (Ve); Tiziana Marcolongo; FrancescaSquillante; Tino Baravelli; Ida Goi; Luigi Cipriano; Maria e Nicolina Faraone; Cristiana Bartolini; Maurizio Giuliodoro; Rosaria Gurdi; PaoloRubechini; Massimiliano Rieti; Claustrali Domenicane di cagli (Pu); Pier Raffaele Savarè; Cremonesi Gianluca; Maria Formaggio; MassimoRestano; Centro Spiritualità Villa Imelda; Famiglia Guerrini Vitali; Imelda e Leonia Giuriceo; Sonia Sperti; Teodolinda Pontello; MariaBresciani; Ermella e Laura Molteni; Giorgio Bonotto; Annarosa Minto; Alessandro Lotti; Livio Di Minica; Sandro Seguiti; Rosa mariaDominici; Maria Odifreddi; Vincenza Mazzarella; Monica Bianchi; Manuela Sanzogni; Corrado Bergamini; Giuliano Garagnani; N.N;Alfia Sangiorgio; Francesca Valorani; Donatella bailetti; Famiglia Oreficini; Francesco D’Angelo; Mauro e Rossella Candeloro; SalvatoreBalistreri; Luigi Cernuschi; Carmela Pignatelli; Gruppi del rosario di Fognano e San Cassiano (Ra); Maria Rosa Civera; Famiglia Lubich;Valter Fabbro; Giuliana Evangelisti; Riccardo Viel; Maria Laghi; Maria Angeli; Maria Vassalli Gatti; Giulio Pertile con 6 copie; LuciaSchiavio; Santi Uccello; Giovanni Facchetti; Rina Pratella; Tiziana Naccarato; Raffaella Di Fede; Evaristo De Concilio; Santina Magnani;Mario Zannoni; Rosalia Scramoncin; Tampellini Tracci; Famiglia Pignatto Coatti; Oriella Costanzini; Pina Sacchi per 19 copie; CristinaCorradini; Gloriana Simoncini; Anna Maria Pasqualini; Anna Maria Marcellini; Maria Marchese; Diletta Lucia Montanari; Marta Vicentini;Andrea Cirone; Francesca Barca; Antonella melandri; Gianfranco Ciprini; Paola Calandrini; Franco Ferretti; Caterina Sgattoni; FamigliaRontauroli; Giovanni Campagna; Angela Mariani; Maria Grazi Lorusso; Clorinda Canelli; Natalina Bruttomesso; Carla Bortuzzo; MirellaSesenna; Giuliana Cavina; Emanuele Fontana; Maria Bortoletto; Edda Tamagnini; Giovanni Priolo; Teresa Cavallo; Famiglia Pierantoni;Giovanna valdesi; Silvana Consalves; Rosa Lemut; Regino Domaga; Carla Trebbi; Luciano Maria Giancotti; Elena Augusti; Anna MariaFocante; Agata Mantegna; Paola Minardo; Anna Guzzi Mangano; Cinzia raggi; Maria Giovanna Pironi; Davide Rossi; Claudio Molinari;Liliana Botta Santambrogio; Angelo Dilieto; Doriana Toppi Giangiacomi; Gabriella Bertinelli; Fabrizio Tajè; Angelo Acquaviva; Maria RosaBonin; Suor Rosilda Favaretto; Maria Beatrice Viotti; Giliola Messori; Giuliana Gavioli; Teresa Bortolossi; Margherita Visalli; Pierluigi e LeaCasoli; Teresa Benvenuito; Olga Dolcetta; Gabriella Pavan; Maria Bortolin; Francesca Fortugno; Ilda Trombini; Erneste Santi Rancati; TeresaMaria Noè; Paolo Galletti; Giuliana Giuliodori Piangerelli; Antonio Paride Domenico Nicitra; Silvana Silimbani; Carlo Moracca; FrancaGulina; Ida Lizza; Laici Domenicani di Mantova per 11 copie; Giacomo Casoli; Paola Placci; Lara Pezzani; Olinda Concettoni; BiancaMaria Castelli; Gabriella Centolani; Mirella Filippin; Aldo Galassi; Diana Angeloni Blasi; Maurizio Tini; Luciano Piccolomini; LuciaAbbondio Bolzoni per 100 copie; Dorotea Lancellotti; Lucia Serrati; Santina Lodrini; Domenicane di Pavia; Maria Testa; Maria OrianaYofrè; Lorenzo Comar; De Jesus Maria Da Conceicao; Giuseppe Simini; Eva Maria Zappaterra; Nerina Bertozzi; Daniela Barbaglio con 22copie; Filippo Aquila; Giuliana Lazzari; Alessandro Pitto; Anna Maria Iannotti; Gabriella Previato con 10 copie; Federico Colombari; LorettaLenzini; Antonio Aliata; Maddalena Lunesu; Raimondo Brascaglia; Mirella Esposti; Lina Della Pina; Francesco Andaloro; Annalisa Mancini;Mari Laudonia Pace; Lorenzo Cucchieri; Caterina Della Torre; Anna Salaroli; Giuliana Mazzanti; Graziella Garavini; Guido Incerti;Edgardo Vietti; Giuseppina Saratti; Graziella Maria Pasqualini; Corrado Lagazzi; Gruppi del rosario di Monfalcone, Cervignano,Palmanova, Staranzano (Go); Gruppo del rosario di Villesse (Go); Daniela Persici; Franco e Marisa Bellese; Maria Polenta; NazzarenaMori; Claudia Cattani; Anna Lisa D’Ascola; Elena Rossi; Luigi Parini; Luisa Scarel; Giuseppina Mazzani; Teresa e Giuseppina Mancini;Tusnelda di Strassoldo; Giuseppina Silvestrini; Gregorio Arusa; Nara Caradossi; Piero Santini; Clara Vacchi Gualandi; Denid Dal Fiume;Anna Fiengo; Anna Stamerra; Giuseppina Poletto; Fiorella Moretti; Paolo Caleffi; Roberta Reali; Marisa Manferdini Dondi; Orsola Tolasi;Celeste Carmellicchio; Antonio Di Carlo; Claudia Arena; Clementina Evorzi; Tea Selvatici; Lorenzo Comar; Bruno e Maria Petrucci;Annarita e Dino Romagnoli; Almarosa Colnago; Lidia Clai; Amedeo Girardello; Maria Cira Palumbo; Cinzia Raggi; Giuseppe Gattamorta.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Pietrina Forma per Luca, Nicola e Giovanna; Vanda Pirani in memoria di Giulia; Valeria Vezzali per Laura e Geminiano; Anna MariaSabbadini per la salute di Lorenzo; Irene Di Giovanni per il compianto marito nell’anniversario della morte; Sandra Comelli in memoria diIgino; Vincenza Chirica per l’unità della famiglia; Monastero di Filottrano (An) secondo le loro intenzioni; Andrea e Maria Giovanna Rapalliin memoria dei propri defunti; Giannina Rossi in memoria di Giovanni Giacomello.

3) per acquisto di sussidi: Parrocchia S. Pietro apostolo di Casola Canina (Bo); Elisa Fenizia; Fulvia Vatta.

4) per le adozioni a distanza: Fabrizia Gionechetti; Paolo Cipriani; Ambrogio Caserini per Osnir Aparecido de Oliveira Carriel; Famiglia Seccardini Scarsi per CristianInacio da Silva; Famiglia Farolfi Gaddoni per Oaissa Vitoria Lourenco; Stefano Fini per Pedro Henrique Barbosa; Diletta Lucia Montanariper Adriane Basilio Silva; Giorgio Acciarini per Laleska Bianca de Paiva; Giovanni Cettul per Luana Cristina Fernandez Rodriguez;Famiglia Montalbini Ceccarelli per Wellington José Mendes dos Reis; Famiglia Arruzzo Gazalini per Raquel Maria Pinto; Maria ClementinaTombini per André Luiz Leandro; Sergio Marchioro per Natàlia Curi Costa; Elisabetta Cipci per Tainà Aparecida da Silva; FamigliaMazzuchin per Leonardo Laurenço; Gabriele Arruzzo per Mariana Silva Paiva; G.B. e F.V. per Beatriz de Souza Santos; Salvatrice Fainoper Luiz Daniel Ribeiro Lopes; Salvatore Rapisarda per Isabella Aparecida Faustino Rosa Araujo; Alessandro Grasso per Elisandra GabrielleGeralda Ribeiro; Maria Fontanot per Aketyn Ferreira da Silva Moreira.

Hanno collaborato con la loro opera:Paolo Vezil; Regina e Giuliano Bongiovanni; Ermanno Boggio e Paola Carrera; Dorotea Lancellotti; Mauro Faverzani; Giampaola Negri;Daniela Triaca e Angelo Gazzaniga; Anna Milani e Dario Persici; Giampaola Negri e Ilaria Giannarelli; Elvio Barzotti; Vittoria Radi; TaniaRondani; Anna Scarpenti; Stefania Beduzzi; Lorena e Massimo Venturi.

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i nostri pellegrinaggi

Terrasanta “Dall’Annunciazione all’Ascensione”dal 26 dicembre 2009 al 5 gennaio 2010 in aereo (*)

(*) se richiesto si valuterà l’opportunità di organizzare il trasferimento per e da aeroporto ai luoghi di partenza.(�) valutando il luogo di partenza e percorso in base alle richieste.

Con le nostre proposte desideriamo offrire la possibilità di condividerefraterni “momenti di spiritualità” scanditi dalla meditazione e dalla preghiera suggerita dalle celebrazioni proprie ai Santuari visitati.

raduni del rosarioCappella della Madonna de Sesule a Porzusdi Attimis (Ud) sabato 19 settembre 2009

Chiesa della Beata Vergine del Rosario aFalconara Marittima (An) sabato 3 ottobre 2009

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1 Varsavia, Cracovia, Czestochowa,Auschwitz dal 4 al 10 agosto 2009 in aereo (*)

3 Loreto, san Giovanni Rotondo, Pompei,Lanciano dal 5 al 9 ottobre 2009 in pullman (�)

4 Lourdes dal 16 al 19 ottobre 2009 in aereo (*)

2 Santuario della Beata Vergine delle Graziedell’Osservanza a Imola (Bo) sabato 26 settembre 2009

2 Portogallo: Lisbona e Fatimadal 4 al 7 settembre 2009 in aereo (*)

Disponibilità in richiesta e termine iscrizioni a completamento guppo

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4° Mistero gloriosoMaria viene assunta in Cielo in anima e corpo

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«L’immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, al terminedella sua vita terrena, venne assunta in corpo e anima allagloria celeste».

Dal Magistero infallibile della Chiesa: definizione di Pio XII

Gesù Risorto da qualche tempo era tornato in Cielo e il cuore diMaria desiderava poter rivedere e riabbracciare il suo caro Figlio… Ma anche Gesù dal Cielo aveva nostalgia delle carezze della suamamma ed ecco che Dio, nella sua infinita bontà disse:«Accogliamo Maria fra Noi in Cielo: la Madonna è Immacolata,non ha mai conosciuto il peccato, quindi il suo corpo è puro e pron-to per entrare in Paradiso!».

Che gioia quel giorno: Maria lasciò la Terra e fu assunta in Cielo,entrò in Paradiso (che è il posto più bello e più felice di tutto l’uni-verso!), fu accolta da tutti gli angeli e finalmente corse ad abbrac-ciare il suo Gesù…!

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E oggi? Bè Maria non si è dimenticata di noi,perché è la nostra mamma…

e allora da lassù ci guarda, ci insegna,ci dona tante grazie, ci ama e ci aspetta…

non vede l’ora di abbracciare anche noi!

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Una notte ho fatto un bel sogno e ve lo voglio rac-contare. C’era una strada lunga che dalla terra sali-va fino a perdersi tra le nuvole, e arrivava in cielo:era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodiarrugginiti, pietre taglienti, pezzi di vetro e la gente,che camminava su quella strada a piedi scalzi, fati-cava e soffriva tanto. Le persone però non desistevano: volevano arrivarein cielo!

Ma poi arrivò Gesù: era anche lui a piedi scalzi e camminava lenta-mente, ma in modo risoluto. Eneppure una volta si ferì i piedi.Quando giunse al cielo si sedettesu un grande trono dorato e da lì,guardava in giù, verso quelli chesi sforzavano di salire, e contanto amore li incoraggiava.

Subito dopo di lui, arrivò Maria,la sua mamma, ed ella cammina-va ancora più veloce di Gesù.

E sapete perché?

Il sogno

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Metteva i suoi piedi nelle impronte lasciate da Gesù !

Così arrivò presto accanto a suo Figlio,che la fece sedere su una grande poltro-na alla sua destra.E da lassù anche Maria si mise a inco-raggiare quelli che stavano salendo e liinvitava a camminare nelle orme lasciateda Gesù, proprio come aveva fatto lei…

Gli uomini più saggi seguivano il consiglio

della Madonna e procedevano spediti

verso il cielo, felici di correre incontro

a Gesù e a Maria!

Invece i più testardi, volendo far tutto da soli,

si lamentavano per le feritee si fermavano spesso...

Qualcuno addirittura rinunciava e si fermava sul bordo della strada

pieno di tristezza

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in questo mesevoi bambinipotrete offrireogni giorno unfiore aMaria… e questo fiorepotrebbe esserela vostra deci-na del rosarioinsieme a …(leggete qui afianco…!)

Ogni giorno, dopo aver fatto il vostro piccoloregalo alla Madonna, colorate qualche partedi ognuno di questi fiori… e così, alla fine delmese, avrete coltivato un bellissimo giardinodove invitare la vostra Mamma del Cielo…

e state certi che la Madonna sarà felicissima di accogliere il vostro invito:

adesso vi ricompenserà facendo scendere su di voiuna pioggia di Fiori di Grazie e un domani

vi stringerà forte al suo Cuore!

... è il mese dedicato alla Madonna: abbiamo ben 31 giorni per starepiù vicini alla nostra mamma del Cielo …! Ed ecco una piccolaproposta per voi:

Maggio...

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Oggi coglierò il fiore1 della gentilezza

risponderò educatamente, senza prepotenza

2 dell’obbedienzafarò quello che mi chiede la mamma, senzadiscutere o rimandare

3 del perdono perdonerò chi mi ha

offeso e dirò tre Ave Mariaper lui

4 della gioiaanche nei momenti tristi Gesù ci lasci un moti-vo per ringraziarTi e io lo voglio trovare

5 della discrezionequando faccioqualcosa…cercherò dinon mettermiin evidenza

6 della calmaè troppo facile rispondere male, ma oggici starò attento

7 della generositàcon il mio regalo o con il mio servizio,voglio fare felice qualcuno

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8 della pacemi dispiace per chi litiga, voglio ricordarli nella preghiera

9 del pudorele parolacce fanno male a chi le dice e a chi le ascolta:non le voglio più dire

10 della testimonianza“Gesù e Maria sono importanti per mee gli voglio bene” lo dirò senza ver-gogna…

11 della cordialità oggi niente “musi”: saluterò affettuosa-mente quando esco o rientro a casa

12 dell’ascolto voglio imparare ad ascoltare e … a capire bene prima dirispondere

13 della preghieracome i pastorelli di Fatima, oggi reciterò tutto ilrosario

14 dell’impegnocara Madonnina, aiutami a vincere la pigrizia, che mi faperdere tanto tempo

15 della lealtàvoglio essere un buon amico, di cui Tu e gli altri si possanoveramente fidare

16 della sincerità basta bugie per nascondermi… voglio dire laverità

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17 dell’amore all’Eucarestiaoggi finita la Messa non uscirò subito dallaChiesa, ma starò un po’ insieme a Gesù

18 della docilità voglio far scegliere al papà e alla mammai programmi televisivi da guardare… senza far storie!

19 della fraternitàmi dispiace che qual-cuno stia da solo, cercherò di coinvolgerlonei giochi

20 del coraggio dammi la forza di capire e di far capire che non ègiusto prendere in giro gli altri

21 del silenzioper oggi nienteconfusione,voglio prendermiun po’ di tempoper pensare a Gesù

22 della riconoscenzadimostrerò a papà e a mamma la mia gratitudine, perciò che fanno per me

23 dell’attenzionecosa mi chiedi oggi Gesù? Voglio essere attento, nonfarmi sfuggire nulla!

24 della fiducia Gesù mi vuole veramente bene… anche se non lovedo, non devo mai dimenticarlo!

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25 della condivisionesenza segreti: voglio aprire il mio cuore econdividere i miei pensieri con chi mi vuole bene

26 della lettura leggerò un po’ di“buona stampa”(vedi numero4/2008), un bellibro o un giorna-lino…

27 della missionevoglio pregare per tutte le perso-ne che non conoscono o non cre-dono a Gesù

28 del divertimento chi bara al gioco non si salva… e tu Gesù come

giocavi con i tuoi amici?Voglio imitarti!

29 del dono insegnami a offrirti quello che faccio, chepenso e che sono, perché solo Tu sai ilmio vero bene

30 del rispettovoglio fare attenzione a nonoffendere o ferire nessuno

31 del chiedereGesù, manda lo Spirito Santo su dime… e saremo veramente amiciper sempre

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Page 47: 2009-02

ddee ii bbaammbbiinnii

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Page 48: 2009-02

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