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febbraio 2013 MOTOCICLISMO 136 Viaggiare al tempo della crisi TURISMO Viaggiare con poco si può. Per vivere una vera avventura bastano poco più di 30 euro al giorno, fra vitto, alloggio e carburante Occorrono, però, tempo e organizzazione: chi sa muoversi bene riesce anche a guadagnarci in termini di incontri e conoscenza dei luoghi di Davide Marelli , foto Francesco Ristori, Gerardo Garcia, Davide Marelli, Stefan Bozintan V iaggiare in moto, o semplice- mente viaggiare, può diventare un attività alla portata di ogni tasca, può davvero essere un' alternativa alla vita stanziale tra- dizionale dell’uomo occidentale, praticamente uno stile di vita. Ci si pongono, però, troppi limiti: la famiglia, il lavoro, i costi, e non si parte. Ma, alla fine di queste righe, vi chiederete "perché non l'ho fatto prima...". Esistono due tipi di viaggiatori low cost: il primo è quello che fa viaggi di mesi, attraversando il mondo. Spesso lo sponsor è il suo capitale personale, i risparmi messi via per realizzare il sogno della vita. L’altro tipo può essere chiunque, probabilmente il 99% di chi sta leggendo questo articolo. Cercheremo di spiegarvi come tutti si possa fare il viaggio della vita, con poche risorse: se sarete ligi ad Istruzioni per l’uso alcune fondamentali regole che sono alla base del viag- gio "essenziale" vedrete che non avrete bisogno di un importante "gruzzolo", né di essere Ewan Mc Gregor, l’attore inglese appassionato di moto che un paio di impegnativi viaggetti a due ruote, in effetti, li ha fatti (www.longwayround.com), ma sempre con la scorta. Spesso i globetrotter definiscono in maniera spregiativa il “turista”, considerato come colui che ha il tempo contato. Il “viaggiatore” è, invece, colui che ha a disposizione un'unità temporale dilatabile, quasi all’infinito. Poter viaggiare nei periodi di bassa stagione, in inverno, per settimane o mesi, permette di vivere il sogno dell’esploratore moderno, in moto in bicicletta o a piedi. I costi, in generale, si abbas- sano, anche del 50%/70%... Poterlo fare, direte voi! Esiste, però, anche la modalità low cost coi giorni con- tati, la "peggiore" categoria per gli addetti ai lavori. Un vero virtuoso, diremmo noi, in grado di sapersi LOW COST

2013 01 viaggi moto low cost istruzioni

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viaggiare in moto spendendo poco

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febbraio 2013 • MOTOCICLISMO136

Viaggiare al tempo della crisiTURISMO

Viaggiare con poco si può. Per vivere una vera avventura bastano poco più di 30 euro al giorno, fra vitto, alloggio e carburante

Occorrono, però, tempo e organizzazione: chi sa muoversi bene riesce anche a guadagnarci in termini di incontri e conoscenza dei luoghi

di Davide Marelli, foto Francesco Ristori, Gerardo Garcia, Davide Marelli, Stefan Bozintan

Viaggiare in moto, o semplice-mente viaggiare, può diventare un attività alla portata di ogni tasca, può davvero essere un' alternativa alla vita stanziale tra-dizionale dell’uomo occidentale,

praticamente uno stile di vita. Ci si pongono, però, troppi limiti: la famiglia, il lavoro, i costi, e non si parte. Ma, alla fine di queste righe, vi chiederete "perché non l'ho fatto prima...".

Esistono due tipi di viaggiatori low cost: il primo è quello che fa viaggi di mesi, attraversando il mondo. Spesso lo sponsor è il suo capitale personale, i risparmi messi via per realizzare il sogno della vita. L’altro tipo può essere chiunque, probabilmente il 99% di chi sta leggendo questo articolo.

Cercheremo di spiegarvi come tutti si possa fare il viaggio della vita, con poche risorse: se sarete ligi ad

Istruzioni per l’uso

alcune fondamentali regole che sono alla base del viag-gio "essenziale" vedrete che non avrete bisogno di un importante "gruzzolo", né di essere Ewan Mc Gregor, l’attore inglese appassionato di moto che un paio di impegnativi viaggetti a due ruote, in effetti, li ha fatti (www.longwayround.com), ma sempre con la scorta.

Spesso i globetrotter definiscono in maniera spregiativa il “turista”, considerato come colui che ha il tempo contato. Il “viaggiatore” è, invece, colui che ha a disposizione un'unità temporale dilatabile, quasi all’infinito. Poter viaggiare nei periodi di bassa stagione, in inverno, per settimane o mesi, permette di vivere il sogno dell’esploratore moderno, in moto in bicicletta o a piedi. I costi, in generale, si abbas-sano, anche del 50%/70%... Poterlo fare, direte voi! Esiste, però, anche la modalità low cost coi giorni con-tati, la "peggiore" categoria per gli addetti ai lavori. Un vero virtuoso, diremmo noi, in grado di sapersi

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muovere oculatamente: tenendo d'occhio il budget giornaliero, che non deve superare i 35 euro al giorno, ricorrendo all'ospitalità casalinga e alle moto par-simoniose, andando dove la benzina costa meno, non disdegnando il noleggio e lavorare sul posto.

Non più di 35 euroÈ necessario per il professionista del low cost

determinare un budget giornaliero: deve stare entro i 35 euro per un viaggio europeo (località più care) per scendere progressivamente fino a raggiungere le fatidiche 10 euro al dì.

Le voci di spesa fisse del mototurista ai tempi della recessione sono: pernottamento, cibo e ben-zina. Per dormire con pochi euro nulla batte il classico tris di tenda + sacco a pelo + materassino. La tenda la si può montare in strutture organizzate, ma il campeggio libero (anche se in Europa è spesso vietato) è 100% free, quindi noi lo preferiamo. Con un po’ di esperienza si trova dove montare la pro-pria tenda, un posto sicuro, spesso emozionante per qualità della location, cielo stellato, adiacenze a fonte d’acqua, in cima al passo sterrato ecc…

Combinare il luogo del pernottamento con il veicolo che stiamo usando per raggiungerlo è l’ele-mento che ci differenzia da chi viaggia in camper o auto. Alcuni luoghi sono creati apposta per essere

La Tenda Su miSuraSe un tempo la classica tenda canadese dettava legge, oggi bisogna dire che ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche: si va da quella monoposto a quella con varie "stanze", quella "automontante" a quella che si apre a ombrello.

raggiunti in moto, fermarcisi per la notte è obbli-gatorio, e quasi sempre è gratis!

Divano amicoNon sempre, però, si è in luoghi favorevoli alla

tenda e capita di dover dormire in città. Se si viaggia soli, e si conosce un vecchio collega, un amico, si chiede ospitalità sul suo sofà. L’arte di usare i divani della gente come rifugio gratuito per globetrotter ha fatto nascere nel 2003 l’internet community www.couchsurfing.com (letteralmente surfando il sofà). Registrandosi al sito è possibile, previo con-tatto, organizzarsi notti in tutto il mondo condi-videndo la propria esperienza di viaggio, con una persona locale che vi ospiterà gratuitamente a casa sua. Il vostro ospite si rivelerà spesso la miglior guida del luogo che desiderate visitare, la sua città. Le persone che mettono a disposizione il proprio salotto e non solo (spesso viene offerto un vero letto, il wifi, la colazione, del tempo…) sono quasi sempre viaggiatori loro stessi, amanti del genere umano e curiosi della vita, come si immagina siate voi novelli viaggiatori low cost. Vi sentirete in casa di “altri” come nella vostra. I vantaggi di stare con un couchsurfer sono molteplici, soprattutto quello di entrare in un network che vi garantirà spesso la notte nella città che dovete raggiungere, organizzato

Il campeggio è molto più di un espediente da recessione: è una filosofia di vita che si sposa bene con la nuova sensibilità "eco", che prevede un contatto con la natura

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La CaSa è un aLbergOL'affitto del divano è diventata un opportunità per chi cerca di risparmiare qualche soldo, per chi lo offre di guadagnarlo. In foto, Francesco Ristori in uno dei salotti che lo hanno accolto nel suo viaggio a Capo Nord.

tutto in modo semplicissimo, banalmente con una breve telefonata, fatta dal vostro padrone di casa, nel frattempo diventato compagno di viaggio, amico per la vita, consigliere, tour operator.

La base del sistema si basa su un ospitalità reci-proca. Registrandosi al sito si mette casa propria a disposizione degli utenti del sito. Non esistono obbli-ghi e ognuno è libero di ospitare o non ospitare chi ne faccia richiesta. Il sistema funziona con una serie di feedback simili a quelli di e-bay, ma si va molto più sul personale, in una sorta di vero e proprio social network.

Couchsurfing ha il grosso limite del tempo: non sempre è possibile contattare le persone con pochi giorni di anticipo, quindi decisioni dell’ultimo istante, cambi di itinerario dovuti al meteo o alla propria per-sonale luna non sono contemplate. Il sistema oltre che low cost è anche slow. Il che è un vantaggio, ma solo per chi ha tempo.

In realtà la rete consente anche di entrare in con-tatto con gruppi, club, community di persone che condividono la vostra passione per la moto, in gene-rale, ma anche per un modello in particolare. Prima di partire per la vostra destinazione, provate a fare una chiamata al club della vostra moto, chiedendo assi-stenza, consigli sugli itinerari e, perché no, ospitalità.

Esistono club internazionali con sede su Facebook, community o forum per centinaia di categorie, o vei-coli. Basta saper smanettare sul web e si apriranno diversi mondi, scoprendo gli amanti della Honda XR in Brasile (è un paese enorme e in grande crescita eco-nomica, è anche un grosso produttore di 2 ruote, farci un viaggio oggi, prima che diventi una meta mainstre-aming può essere formativo, e ancora low cost), o dei maxiscooter Suzuki in Turchia, che saranno felicissimi di condividere con voi la passione, anche di persona!

Insomma la vera chiave del turismo low cost è la la socialità e, anche se la rete toglie un po’ del gusto

Il campeggio è molto più di un espediente da recessione: è una filosofia di vita che si sposa bene con la nuova sensibilità "eco", che prevede un contatto con la natura

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Viaggiare al tempo della crisiTURISMO

dell’esplorazione, proprio per l’eccessiva connessione, diventa una risorsa pazzesca per crearsi un circuito reale (non solo di natura virtuale) di compagni di viaggio.

La moto giusta? Quella che hai

Non serve la moto super accessoriata adven-ture, non servono bolidi macinachilometri: non pensate che ci voglia chissà quale macchina da guerra per affrontare un viaggio. Si può usare la moto o lo scooter che vi serve tutti i giorni per andare in ufficio! È un mezzo conosciuto che utilizzando quotidianamente è entrato a far parte del vostro metabolismo, inoltre curan-done personalmente la manutenzione sappiamo quali sono i suoi punti deboli e i suoi segreti. Va bene qualsiasi cosa, meglio se semplice, raffred-dato ad aria, anche un ciclomotore, anzi… il viag-gio in motorino è l’apoteosi del tour low cost. Con-cedeci il gioco di parole: il viaggio più low è quello slow. Due professionisti del viaggio in cinquantino sono Simone Cannizzo (www.fuego2ice.com) che

in sella ad una Beta 50 si è fatto dalla Patagonia all’Alaska, superando di gran lunga il Guinnes dei primati raggiunto dal trevigiano Claudio Torresan in sella al suo Gilera Stalker (12.440 km; il servi-zio su Motociclismo di gennaio 2012), ma soprat-tutto il ruspante giovane Stefan Bozintan che ha trasformato il suo Fantic Caballero (http://www.motociclismo.it/un-fantic-caballero-50-molto-speciale-dallitalia-allislanda-moto-53679) in una dimora ambulante.

Viaggiatori da 50 cc ci si nasce o ci si arriva col tempo, serve esercizio (e disciplina) ma, una volta assaporatane la magia, non se ne potrà più fare a meno. Chi scrive, per esempio, non ce l’ha ancora fatta, e sotto il 125 cc non riesce a scendere (anzi, in una visione zen del turismo, diremmo che non rie-sce a elevarsi). Viaggiare slow vuol dire soprattutto assaporare il paesaggio come non è possibile su una moto con gli attributi, magari in tensione autostra-dale tra i caselli. L’autostrada uccide lo spirito e, fra l’altro, costa. Riempire il serbatoio del motorino ci farà solo felici, contare quanti km abbiamo fatto con quelle poche gocce di carburante ci confermerà lo stato d’estasi.

mezzida primaTiSotto, Claudio Torresan, in Asia, con il suo Gilera Stalker con cui ha battuto il Guinnes dei primati di chilometri percorsi in sella ad un 50 cc.

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MOTOCICLISMO • febbraio 2013 141

Va dove la benzina costa meno

La benzina, voce di spesa fondamentale in un viag-gio in moto, si può risparmiare in due modi. Il primo è lavorare sul consumo del motore, quindi propulsori di cilindrata finoa 125 cc meglio di necessariamente assetati 1200 cc, motori efficienti ed ecologici privi di sofisticate meccaniche racing. Il secondo è la destina-zione: il viaggio non è detto che debba per forza partire da casa. Si può fare una vacanza e procurarsi la moto sul posto. Di paradisi del motociclista low cost ne esistono diversi, alcuni vicini (Albania, Bulgaria) altri più lontani, ed ognuno offre le sue specialità. Il Venezuela ha la benzina più economica del mondo, grazie alla politica “rivoluzionaria” del suo presidente antiyankee Chavez le compagnie di stato regalano praticamente il pieno del serbatoio. In un viaggio indipendente di 3 settimane risparmiando sul carburante ci si ripaga facilmente il volo per il sud America. Se il viaggio, poi, si prolunga per due mesi o più e consideriamo il riscaldamento di casa che in Italia abbiamo lasciato su off nei mesi inver-nali, si comincia quasi a guadagnarci, insomma si fanno pure gli affari viaggiando e divertendosi in vacanza!

L'Asia è "cheap"Se il Sud America può essere conveniente per la

benzina, ma anche Paesi come l’Iran e tutti quelli della penisola arabica, niente batte il Sud Est asia-tico per il vitto e l’alloggio. Viaggiare in Vietnam (o Thailandia, Cambogia, Laos, India, Filippine, Indo-nesia) con una piccola moto locale, magari un mono 125/200 cc made in Cina, può rivelarsi l’avventura low cost della vita. Grazie alle grandi compagnie aeree degli Emirati (Ethiad, Emirates…) si sono moltiplicate le destinazioni asiatiche con partenza da Milano o Roma e scalo ad Abu Dabi o Dubai. Una breve ricerca sui siti più popolari (www.lastminute.com, www.espedia.it) ci permette di trovare grosse occasioni, fra le quali voli al prezzo di un week-end in agriturismo in Toscana. Nel sud est asiatico, poi, non sarà nemmeno necessario usare la tenda, tanto economici sono le guest house/ostelli locali. Per un pasto giornaliero sarà difficile spen-dere più di 5 euro, il cibo costa un terzo per un pasto popolare autentico e soprattutto, da raccontare: le caval-lette fritte al mercato di Vientiane, capitale del Laos. Ma come ci si orienta in un paese lontano? Semplice con una delle tante guide: per la stessa teoria per cui le migliori cose della vita non si devono pagare, sappiate che le guide si trovano gratuite alle biblioteche comu-nali. E c’è anche il prestito bibliotecario.

in aTTeSa deL buSPer i fondamentalisti del low cost c'è anche la possibilità di pernottare nelle fermate dei bus (in alto a sinistra): offrono riparo a costo zero. La voce benzina, invece, può riservare o meno sorprese, a seconda della meta e della moto scelta.

C'è chi riesce ad applicare ad un cinquantino il bagaglio degno di una vera gran tourer

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LOW COST

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Viaggiare al tempo della crisiTURISMO

Esperienza "local"Abbiamo detto che un modo per risparmiare è

noleggiare sul posto una moto. Come ce la si procura all’estero? Nei paesi "facili" appena citati, di solito non serve nemmeno prenotare nulla dall’Italia: una volta raggiunti i quartieri dei viaggiatori basterà chiedere alla propria guest house per trovare velocemente uno sco-oter cinese da mettere sotto al sedere e partire quasi immediatamente o, se lo si desidera, una Kawasaki Ninja 250 o una Honda XR250/400 per i più raffinati e meno low cost oriented. In India, giunti a Parangan-ghi a Delhi, luogo di concentrazione massima di occi-dentali con lo zaino, mettete il naso nella prima buia officina e ne uscirete in un paio d’ore in sella ad una mitica Royal Enfield Bullet con le borse in alluminio (quasi) impermeabili, comprate nuove dal rivenditore del negozio a fianco (per meno di 20 euro). Attenzione: in India la benzina è cara, meglio scegliere una piccola 125 locale, tipo Hero/Honda (consumi fino a 60 km/l) o per i nostalgici stilosi le vecchie Vespa (Bajaj) o Lam-brette (SIL) costruite nel subcontinente.

I veicoli vengono affittati e, se ci si mette d’accordo, è possibile anche lasciarle in altre città per poter volare (sempre con Emirates) da un’altro aeroporto al rien-tro. Altre volte conviene comprarla la moto, per poi rivenderla quando non serve più. Purtroppo questa pra-tica sta diventando sempre più complicata per i non residenti. I prezzi, comunque, sono allineati al costo locale della vita, quindi molto bassi, soprattutto con una valuta pesante in tasca, e l’euro, in questo momento lo è. Consigliamo di fare un'assicurazione sugli infor-tuni con una polizza italiana affidabile (tipo Europe

Assistance): tali polizze si possono accendere on line, anche una volta partiti, facendola durare strettamente i giorni del viaggio e, se non tutto il soggiorno all’estero sarà su due ruote, si può chiedere di coprire solo una frazione di esso. Altro aspetto della filosofia low cost è quella di sfruttare la permanenza fra una tappa e l'altra del nostro viaggio per lavorare e quindi trovare nuove risorse per andare avanti nella nostra avventura. Spesso essere dei totali outsider, stranieri, aperti e con qual-cosa da vendere può aprire diverse porte. Un modo per racimolare qualche soldo è quello di offrire servizi fotografici e reportage in cambio di ospitalità, c'è chi lo fa, come il nostro Claudio Giovenzana:Sognando (Baja) California, Motociclismo di gennaio. Per i più narcisi, poi, c'è l'industria cinematografica Indiana, costante-mente alla ricerca di comparse "bianche", europei da infilare nelle scene bolliwoodiane nei panni di cattivi militari inglesi o esotici "turisti" europei.

L’arte del bagaglioUn saggio viaggiatore argentino una volta ci disse:

“viajar liviano es viajar feliz” viaggiar leggeri è viaggiar felici. Tutto ciò che ci portiamo appresso è un peso per noi, per la moto e per l’anima. Non ci serve nulla in realtà che non sia il necessario per campeggiare (se lo si vuole fare) e per proteggerci in caso di caduta. Ovvia-mente il massimo della leggerezza e della compattezza unite alla funzionalità si hanno a caro prezzo e noi non possiamo fare altro che dirvi di fare una deroga alla filosofia del low cost e non lesinare quando si tratta di sicurezza e comfort. Detto questo, il mondo è pieno di viaggiatori che ricorrono a surrogati: cerate da pesca

Stili diversi: il bagaglio "basic" e lo "stracarico", la moto noleggiata in loco e quella che parte da casa

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MOTOCICLISMO • febbraio 2013 143

al posto di antipioggia tecnici, guanti da meccanico al posto di quelli da moto, "anfibi" in tutte le salse invece di stivali tecnici. La vita è vostra fatene ciò che volete. Sappiate solo che si viaggia molto meglio indossando le cose giuste. Come per le moto, in crisi nella vendita del nuovo, ma in crescita negli scambi dell'usato tra pri-vati, esiste un facile, comodo mercato dell'usato dell'at-trezzatura. Ma anche qui ci sentiamo di raccomandare molta attenzione: è vero che esistono tante persone che hanno fatto acquisti impulsivi o di taglie sbagliate di cui vogliono liberarsi, ma ricordate che i capi tecnici hanno una vita (usura, possibili incidenti, ecc.), meglio limitarsi agli accessori. Comunque i siti di riferimento sono subito.it e l'universale ebay.com.

Non commettete l’errore di portarvi troppi cambi, una valigia piena di calzini sporchi è un orribile fardello, lo shampoo e il doccia-schiuma possono benissimo diventare una micro saponetta, tagliata a misura per durare i giorni del viaggio e, se finisce, se ne compra al momento a pochi euro, ma non serve, di solito negli ostelli e campeggi se ne trovano abbandonate nei bagni. Nel Sud-est asiatico, India, ecc… tutte le guest house offrono un servizio lavanderia per pochi centesimi. L’at-teggiamento giusto col proprio bagaglio deve essere la certezza di poterlo perdere da un momento all’altro. Ragionando così ci si limiterà a mettere in borsa solo due vecchie maglie e lo spazzolino, che per il 90% dei viaggi è veramente quello che basta. Il sacco a pelo la tenda, la torcia frontale servono per campeggiare, e se ne trovano presso i centri commerciali anche a pochi euro. La borsa stessa (se non si hanno valige rigide sotto chiave) dovrebbe essere la meno appariscente possibile, magari qualcosa di locale: vanno benissimo quelle in

fibra di plastica intrecciata con motivi scozzesi, popo-larissime ai mercati del terzo mondo. L'assicurazione di viaggio offre anche l’opzione bagaglio, quindi, se dovessero rubarvi la borsa legata alla moto durante una sosta, basterà una denuncia presso la locale forza dell’ordine, per vedersi rimborsato l’eventuale prezioso oggetto sottratto.

Il segreto è quello di concentrare, invece, in un pic-colo marsupio o nelle stesse tasche della giacca le poche cose di valore, vedendo di non separarvene mai. L’elenco di tali oggetti comprende di solito cose di piccole o picco-lissime dimensioni: passaporto, bancomat, biglietto aereo (ma ormai sono tutti sottoforma di una email sul vostro account), per l’attrezzatura fotografica consigliamo una moderna mirrorless che è il perfetto compromesso tra qualità e compattezza, per chi non riesce proprio fare a meno di un corredo completo non c'è altra soluzione che uno zainetto specifico dal quale non separarsi mai. I mega trepiedi lasciateli a casa, e trovate qualcosa più compatto che ci stia nel sottosella o nelle valige.

Gli sponsor Oggi va di moda cercare sponsorizzazioni anche per

il viaggio dietro casa, magari giustificandole con inizia-tive benefiche. Per noi il viaggio sponsorizzato perde un po' di poesia ma esistono siti di raccolta fondi che consentono di costruire un vero e proprio “progetto” (www.indiegogo.com o www.fundraisingideas.com), in cui l’aspetto solidale ha grande parte. Servirà una collaborazione con una realtà no profit, dove il nostro viaggio non sarà altro che uno degli strumenti promo-zionali del progetto.

Stili diversi: il bagaglio "basic" e lo "stracarico", la moto noleggiata in loco e quella che parte da casa

Inquadrate il tag e guardatevi le interviste a Stefan Bozintan, Francesco Ristori e Daniel Rintz, esempi di viaggiatori low cost.

due ruOTe, zerO SOLdiSopra, Daniel Rintz, un cineasta tedesco che ha fatto il giro del mondo (dalla Germania alla Nuova Zelanda) contando solo sui fondi raccolti attraverso il sito www.indiegogo.com (di fianco) e di cui trovate l'intervista sul sito di Motociclismo (vedi tag sopra a destra).