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1 2013 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE TASSA PAGATA TAX PAID TAXE RESÇUE Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com. 2, DCB Benevento PERIODICO MARIANO CERRETO SANNITA (BN) Gennaio - Febbraio 2013 Anno 84 - N° 1

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TASSA PAGATATAX PAIDTAXE RESÇUE

Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com. 2, DCB Benevento

PERIODICO MARIANO

CERRETO SANNITA (BN)

Gennaio - Febbraio 2013

Anno 84 - N° 1

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SOMMARIO

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LA VOCE DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE - PERIODICO MARIANO - ANNO 84°

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Via Cappuccini, 26 - 82032 Cerreto Sannita (BN) - Tel. 0824.861332www.santuariodellegrazie.it [email protected]

il 2012 è scivolato via per fare il posto al 2013. Vi auguroperciò «Buon Anno», anzi «Cento anni di vita felice»! Tuttiripetiamo l'augurio con gusto, pur sapendo che è un desideriotanto gradevole quanto illusorio. Il tempo trascorre senzaritornare su i suoi passi. Solo Dio resta lo stesso, ieri, oggi esempre. Gesù Cristo, «il Verbo [che] si fece carne e venne adabitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), è il nostro redentore, l'alfa el'omega, il principio e il fine della creazione. Egli, venuto «dalPadre pieno di grazia e verità», ci ha rivelato l'amore eternoche circola nel cuore di Dio, uno e trino.

Oggi prevale la moda di sentirsi liberi da Dio, tenersi lontanoda Lui e da ogni pratica religiosa. Ognuno è responsabile dellasua scelta, però sappiamo che Gesù «ha dato il potere di diventarefigli di Dio a quelli che credono nel suo nome» (Gv 1, 12). C'è unduello tra la luce e le tenebre, tra chi ha fede e chi l'ha perduta,tra il bene e il male. La lotta non si svolge lontano da noi, manell'intimo di noi stessi. La voce delle sirene di questo mondoè fortissima e attraente: chi l'ascolta ne resta ammaliato. Chiha fede, invece, sa che «la sapienza di questo mondo è stoltezzadavanti a Dio» (1 Cor 3, 19). Il primo Papa disse ai suoi discepoli:«Siate contenti, anche se ora, per un po' di tempo, dovetesopportare difficoltà di ogni genere… Come figli obbedienti,non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravatenell'ignoranza, ma come il Santo che vi ha chiamati, diventatesanti anche voi in tutta la vostra condotta» (1 Pt, 1, 6.13-15).

Il 2013 per noi cristiani è «l'anno della fede». Le parole diMaria Santissima «ecco la serva del Signore, avvenga per mesecondo la sua parola» (Lc1, 38), ci indicano la strada diritta dapercorrere per non barcollare a destra o a sinistra.

Fr. Mariano Parente

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L'invocazione «Madre della di-vina grazia, prega per noi!» finoa qualche tempo era per me sem-plicemente una delle litanie checercavo di recitare fedelmenteogni giorno, ma non nascondo cheper molto tempo «litania» per mesignificava solamente «ripetizio-ne» e talvolta anche ripetizionenoiosa. Poi c'è stato un momentoin cui mi sono detto che le litanieerano espressione di modi diversiper rivolgersi a Maria e pertantopotevano costituire un'interessantepreghiera ispirata alle diverse sen-sibilità di un popolo credente spar-so su tutta la terra.

Ultimamente ho scoperto chele litanie possono rivelarsi un ar-ricchimento ancora più efficace eun autentico programma di vitacristiana, in quanto dicono il rap-porto con Dio tipico di Maria San-tissima, i doni particolari da leiricevuti e le virtù che ella ha vis-suto in modo eminente.

In questa luce mi pare moltoimportante pregare la«Madre delladivina grazia». L'espressione sitrova nella sacra Scrittura, in quelbrano della lettera di San Paolo aTito che viene proclamato a natale,nella Messa della notte: «E' ap-parsa la grazia di Dio, che portasalvezza a tutti gli uomini e ciinsegna a rinnegare l'empietà e idesideri mondani e a vivere in

questo mondo con sobrietà, congiustizia e con pietà, nell'attesa

della beata speranza e della mani-festazione del nostro grande Dio

Madre delladivina grazia!

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cambiamento di impostazione del-la vita, che si sposta dai criteriumani, limitati e orientati male,alla essenzialità e rettitudine chesi instaurano quando ci si lasciaguidare dai criteri di Dio.

La trasformazione definitivaavviene quando il rapporto conDio diventa così intenso da costi-tuire l'ideale di un'esistenza vissuta«nell'attesa della beata speranzae della manifestazione del nostrogrande Dio e salvatore Gesù Cri-sto». Quella trasformazione di vitache sant'Agostino aveva sperimen-tato e lo aveva portato ad un rap-porto che si esprimeva così: «Cihai fatti per te, o Signore, e ilnostro cuore è inquieto fino aquando non giunga a riposarsi inte».

«Madre della divina grazia»:un'espressione così breve e sem-plice che rischia di non lasciartrasparire la radicale trasformazio-ne che la grazia divina aveva ope-rato in Maria Santissima. Pregaper noi e rendici assetati di questagrazia che è il dono più grandeche noi possiamo desiderare.

Francesco Ravinalevescovo di Asti

e salvatore Gesù Cristo».«La grazia di Dio» è apparsa

con la nascita di Gesù. Maria èveramente la «Madre della graziadivina». La sua personalità, la suasantità, la preziosità della sua pre-senza accanto a noi derivano pro-prio da questo rapporto tutto par-ticolare con la grazia di Dio e concolui che è la manifestazione vi-sibile del Dio invisibile. Grazie aMaria Santissima «è apparsa lagrazia di Dio» e si è manifestatoun Dio preoccupato di donare gra-zia agli uomini, cioè di stabilireun rapporto con loro.

Quando dico «Madre della di-vina grazia, prega per noi», chiedofondamentalmente di farmi entrarein rapporto di grazia con il Signo-re. E la vita cristiana consiste es-senzialmente in questo rapporto,capace di trasformare del tuttol'esistenza di una persona umana.

La prima trasformazione è datadal fatto che«la grazia di Dio portasalvezza a tutti gli uomini».L'uomo, con il peccato, avevatroncato il rapporto con Dio e nonpoteva che lasciarsi andare alladeriva, lontano da lui e quindiesposto ad una vita secondo i pro-pri criteri e i propri capricci. Unavita destinata al fallimento, perchénon più ancorata al progetto percui l'uomo era stato creato. Conl'Incarnazione il Figlio di Dio haristabilito questo rapporto di sal-vezza e lo ha offerto a chiunquesemplicemente abbia il desideriodi accettarlo.

Ristabilito il rapporto con Dio,diventa possibile proseguire inquesto processo di trasformazione,perché«la grazia ci insegna a rin-negare l'empietà e i desideri mon-dani e a vivere in questo mondocon sobrietà, con giustizia e conpietà». Si compie così un vero

«Madre dimisericordia!»

Dal pianto degli afflitti,dal tormento dei perseguitati,

alle grida degli innocentigiungono a te o Vergine santa

i lamenti di tanta gente.

Accogli la mia supplicacome umile peccatore

ed io ti prego con amore,per esprimere il dolore

che s'accende e si diffondein ogni parte del mondo.

O Vergine santa,intercedi presso

il tuo Figlio dilettoperché l'umanità aspetta

un segno d'affetto e di pietà,e col tuo aiuto, la tentazionenon coinvolgerà i malavitosi.

Troveranno misericordiail mondo cambieràsi stabilirà la pace

tra le famiglie e le nazioni,i giovani troverannoun proficuo lavoro,

e così finirà l'era, e il ricordo,di una vita vissuta

senza il timore di Dio.

O Madre pia, Vergine MariaTu sei stella

e luce per la vita mia,fammi compagnia

fino all'ultimo istantedi agonia.

Vincenzo LavorgnaBorzaro Pasqualina di Cerretoricorda il suo 90° genetliaco

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L'ANNO DELLA FEDE5

L'Anno della fede è legato coerente-mente a tutto il cammino della Chiesanegli ultimi 50 anni: dal Concilio, attra-verso il Magistero del Servo di Dio PaoloVI, il quale indisse un «Anno dellafede» nel 1967, fino al Grande Giubileodel 2000, con il quale il Beato GiovanniPaolo II ha riproposto all'intera umanitàGesù Cristo quale unico Salvatore, ieri,oggi e sempre. Tra questi due Pontefici,Paolo VI e Giovanni Paolo II, c'è statauna profonda e piena convergenza pro-prio su Cristo quale centro del cosmo edella storia, e sull'ansia apostolica diannunciarlo al mondo. Gesù è il centrodella fede cristiana. Il cristiano crede inDio mediante Gesù Cristo, che ne harivelato il volto. Egli è il compimentodelle Scritture e il loro interprete defini-tivo. Gesù Cristo non è soltanto oggettodella fede, ma, come dice la Lettera agliEbrei, è «colui che dà origine alla fedee la porta a compimento».

Cristocentrismo

Gesù Cristo, consacrato dal Padrenello Spirito Santo, è il vero e perennesoggetto dell'evangelizzazione. «Lo Spi-rito del Signore è sopra di me; per questomi ha consacrato con l'unzione e mi hamandato a portare ai poveri il lieto an-nuncio» (Lc 4,18). Questa missione diCristo, questo suo movimento continuanello spazio e nel tempo, attraversa isecoli e i continenti. E' un movimentoche parte dal Padre e, con la forza delloSpirito, va a portare il lieto annuncio aipoveri di ogni tempo - poveri in sensomateriale e spirituale. La Chiesa è lostrumento primo e necessario di questaopera di Cristo, perché è a Lui unitacome il corpo al capo. «Come il Padreha mandato me, anche io mando voi»(Gv 20,21). Così disse il Risorto ai disce-poli, e soffiando su di loro aggiunse:«Ricevete lo Spirito Santo». E' Dio ilprincipale soggetto dell'evangelizzazionedel mondo, mediante Gesù Cristo; ma

Cristo stesso ha voluto trasmettere allaChiesa la propria missione, e lo ha fattoe continua a farlo sino alla fine dei tempiinfondendo lo Spirito Santo nei disce-poli, quello stesso Spirito che si posòsu di Lui e rimase in Lui per tutta la vitaterrena, dandogli la forza di «proclamareai prigionieri la liberazione e ai ciechila vista», di «rimettere in libertà glioppressi» e di «proclamare l'anno digrazia del Signore»[…].

La «desertificazione»spirituale

Se oggi la Chiesa propone un nuovoAnno della fede e la nuova evangelizza-zione, non è per onorare una ricorrenza,ma perché ce n'è bisogno, ancor più che50 anni fa! E la risposta da dare a questobisogno è la stessa voluta dai Papi e daiPadri del Concilio e contenuta nei suoidocumenti. In questi decenni è avanzatauna «desertificazione» spirituale. Checosa significasse una vita, un mondosenza Dio, al tempo del Concilio lo sipoteva già sapere da alcune pagine tra-giche della storia, ma ora purtroppo lovediamo ogni giorno intorno a noi. E' ilvuoto che si è diffuso. Ma è proprio apartire dall'esperienza di questo deserto,da questo vuoto che possiamo nuova-mente scoprire la gioia di credere, la suaimportanza vitale per noi uomini e don-ne. Nel deserto si riscopre il valore diciò che è essenziale per vivere; così nelmondo contemporaneo sono innumere-voli i segni, spesso espressi in formaimplicita o negativa, della sete di Dio,del senso ultimo della vita. E nel desertoc'è bisogno soprattutto di persone difede che, con la loro stessa vita, indicanola via verso la Terra promessa e cosìtengono desta la speranza. La fede vis-suta apre il cuore alla Grazia di Dio chelibera dal pessimismo. Oggi più che maievangelizzare vuol dire testimoniare unavita nuova, trasformata da Dio, e così

indicare la strada […]. Possiamo raffigu-rare questo Anno della fede come unpellegrinaggio nei deserti del mondocontemporaneo, in cui portare con sésolo ciò che è essenziale: non bastone,né sacca, né pane, né denaro, non duetuniche - come dice il Signore agli Apo-stoli inviandoli in missione - ma il Van-gelo e la fede della Chiesa, di cui idocumenti del Concilio Ecumenico Va-ticano II sono luminosa espressione,come pure lo è il Catechismo della Chie-sa Cattolica, pubblicato 20 anni or sono.

A Maria Santissima, Madre di Dio,affidiamo l'Anno della fede. La VergineMaria brilli sempre come stella sul cam-mino della nuova evangelizzazione. Ciaiuti a mettere in pratica l'esortazionedell'apostolo Paolo: «La parola di Cristoabiti tra voi nella sua ricchezza. Conogni sapienza istruitevi e ammonitevi avicenda… E qualunque cosa facciate,in parole e in opere, tutto avvenga nelnome del Signore Gesù, rendendo grazieper mezzo di Lui a Dio Padre» (11/X/2012).

Benedetto XVI

Philip Beaulieu e Sabrina Pacelli (USA)

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LA «NUOVA EVANGELIZZAZIONE»

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Fratelli e sorelle«grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro,

e dal Signore Gesù Cristo». Noi Vescoviprovenienti da tutto il mondo, riuniti su invitodel Vescovo di Roma il Papa Benedetto XVIper riflettere su «la nuova evangelizzazioneper la trasmissione della fede cristiana»,prima di tornare alle nostre Chiese particolari,vogliamo rivolgerci a tutti voi, per sosteneree orientare il servizio al Vangelo nei diversicontesti in cui ci troviamo oggi a dare testi-monianza[…]. Come Gesù al pozzo di Sicar,anche la Chiesa sente di doversi sedere ac-canto agli uomini e alle donne di questotempo, per rendere presente il Signore nellaloro vita, così che possano incontrarlo, perchésolo il suo Spirito è l'acqua che dà la vitavera ed eterna. Solo Gesù è capace di leggerenel fondo del nostro cuore e di svelarci lanostra verità […]. Condurre gli uomini e ledonne del nostro tempo a Gesù, all'incontrocon lui, è un'urgenza che tocca tutte le regionidel mondo, di antica e di recente evangeliz-zazione. Ovunque infatti si sente il bisognodi ravvivare una fede che rischia di oscurarsiin contesti culturali che ne ostacolano ilradicamento personale e la presenza sociale,la chiarezza dei contenuti e i frutti coerenti[…].

L'incontro personalecon Gesù Cristo

Prima di dire qualcosa circa le forme chedeve assumere questa nuova evangelizzazio-ne, sentiamo l'esigenza di dirvi, con profondaconvinzione, che la fede si decide tutta nelrapporto che instauriamo con la persona diGesù, che per primo ci viene incontro.L'opera della nuova evangelizzazione consi-ste nel riproporre al cuore e alla mente, nonpoche volte distratti e confusi, degli uominie delle donne del nostro tempo, anzitutto anoi stessi, la bellezza e la novità perennedell'incontro con Cristo […]. Nella personadi Gesù, si svela il mistero dell'amore di DioPadre per l'intera famiglia umana, che eglinon ha voluto lasciare alla deriva della propriaimpossibile autonomia, ma ha ricongiuntoa sé in un rinnovato patto d'amore […].

Sentiamo sinceramente di dover conver-tire anzitutto noi stessi alla potenza di Cristo,che solo è capace di fare nuove tutte le cose,le nostre povere esistenze anzitutto. Conumiltà dobbiamo riconoscere che le povertàe le debolezze dei discepoli di Gesù, special-mente dei suoi ministri, pesano sulla credi-bilità della missione. Siamo certo consape-

voli, noi Vescovi per primi, che non potremomai essere all'altezza della chiamata da partedel Signore e della consegna del suo Vangeloper l'annuncio alle genti. Sappiamo di doverriconoscere umilmente la nostra vulnerabilitàalle ferite della storia e non esitiamo a rico-noscere i nostri peccati personali. Siamoperò anche convinti che la forza dello Spiritodel Signore può rinnovare la sua Chiesa erendere splendente la sua veste, se ci lasce-remo plasmare da lui. Lo mostrano le vitedei santi, la cui memoria e narrazione èstrumento privilegiato della nuova evange-lizzazione […].

Il ruolo della famiglianella trasmissione

della fede

Fin dalla prima evangelizzazione la tra-smissione della fede nel susseguirsi dellegenerazioni ha trovato un luogo naturalenella famiglia. In essa, con un ruolo tuttospeciale rivestito dalle donne, ma con questonon vogliamo sminuire la figura paterna ela sua responsabilità, i segni della fede, lacomunicazione delle prime verità,l'educazione alla preghiera, la testimonianzadei frutti dell'amore sono stati immessinell'esistenza dei fanciulli e dei ragazzi, nelcontesto della cura che ogni famiglia riservaper la crescita dei suoi piccoli. Pur nelladiversità delle situazioni geografiche, cultu-rali e sociali, tutti i Vescovi al Sinodo hannoriconfermato questo ruolo essenziale dellafamiglia nella trasmissione della fede. Nonsi può pensare una nuova evangelizzazionesenza sentire una precisa responsabilità versol'annuncio del Vangelo alle famiglie e senzadare loro sostegno nel compito educativo.

Non ci nascondiamo il fatto che oggi lafamiglia, che si costituisce nel matrimoniodi un uomo e di una donna, che li rende «unasola carne» (Mt 19, 6) aperta alla vita, è attra-versata dappertutto da fattori di crisi, circon-data da modelli di vita che la penalizzano,trascurata dalle politiche di quella società di

Messaggio dei Vescovi a conclusione del Sinodo

LA «NUOVA EVANGELIZZAZIONE»

Antonio Zanga e Elda Florio nel 50° anniversario di matrimoniocon figlio, nuora e nipoti (Canada)

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Emilio e Maria Grazia Di Paola nel 50° anniversario di matrimoniocon i nipoti Kayla, Marisa, Matthew e James (Australia)

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TestimonianzaTestimonianza8

natura tanto misteriosa quanto affasci-nante. Desideravo capire chi aveva creatotante cose belle, incomprensibili e troppograndi per me. La nonna mi diceva: «Dioti vede sempre, anche se tu non lo vedie se ti comporti male, se dici bugie, seprendi qualche cosa che non è tuo… Dioe la Madonnina si dispiacciono tanto epiangono per te…».

Come potevo io, ragazzina, capirequeste cose? Non nascondo che ancoraora, nella piena maturità, tali parole ri-suonano nella mia mente e nel mio cuorecome se fosse stato ieri. Penso che ilricordo mi accompagnerà per tutti i mieigiorni.

Il santuario era un punto fermo dellamia vita, lo vedevo da casa mia e guar-dandolo avvertivo sempre un gran sensodi sicurezza e serenità. Crescevo neglianni, nell'intelligenza, e la curiosità discoprire il mondo, invece di spegnersi,si sviluppava con me. Ascoltavo avida-mente i racconti degli adulti, che tra sacroe profano, tra superstizione e fede parla-vano di spiriti maligni e di angeli che siaggiravano intorno ad ognuno di noi e

potevano apparire da un momentoall'altro. Nella mia anima di adolescentesi agitavano sensazioni e sentimenti con-trastanti, paure inconfessabili, domandenon espresse e risposte non ricevute.

Arrivarono gli anni della scuola su-periore: lo studio della storia, della lette-ratura e d'altro aprì il mio animo a nuovee affascinanti inquietudini. Il fascino delsapere e l'innata curiosità mi portaronoa leggere libri su libri, ad approfondireargomenti tra i più svariati; ma più leg-gevo, più aumentava il desiderio di co-noscenza e mi ponevo domandesull'essenza della vita.

Allora mi concentravo e pregavo laMadonna delle Grazie di chiedere a Dioper me la sua luce per indicarmi la giustastrada da percorrere. E pregavo perchépotessi finalmente capire il senso dellamia esistenza, perché le tante pauresvanissero dal mio cuore.

Finalmente accadde qualcosa di stra-ordinario: era una fredda notte di gennaioe non riuscivo a prendere sonno eall'improvviso sentii suonare la campanadel convento della Madonna delle Grazie.Era mezzanotte, l'ora della paura e deifantasmi, come raccontavano i nonni;ma quella notte al suono di quella cam-pana avvertii una meravigliosa sensazio-ne di protezione e subito mi addormentai.

Il giorno dopo domandai a mia madreperché il suono di quella campana amezzanotte. Ella mi rispose: «Suona lacampana a mezzanotte perché a quell'orai cappuccini vanno a dire l'ufficio divi-no». E poi aggiunse subito: «Preganoper tutti, anche per noi». Ricordo di averprovato una grande gioia nell'udire quelleparole. Da allora in poi il suono dellacampana divenne la mia consolazione.La fede cattolica si rafforzò in me e,d'accordo con il mio fidanzato,volli co-ronare il mio sogno di amore nel santua-rio della Madonna delle Grazie.

La mia vita di sposa mi ha portato inuna cittadina non molto lontano da Cer-reto. Dalla mia casa attuale non riesco avedere i luoghi tanto amati da ragazza,

Sono nativa di Cerreto. La casa deimiei genitori era ubicata alcune centinaiadi metri dal santuario della Madonnadelle Grazie. Sono rimasta sempre nellacasa paterna grosso modo nelventennio1950 -70. A casa mia ogni serasi recitava il rosario, naturalmente inlatino, lingua sconosciuta ai grandi e aipiccoli. Avevamo imparato a memoriaquella preghiera, però senza capire niente.Era la nonna che guidava la preghiera, enoi piccoli spesso venivamo rimproveratidalla mamma che mostrava disapprova-zione, con lo sguardo, per la nostra viva-cità.

La domenica e le feste comandateandavamo a messa, celebrata in latino.Naturalmente non si capiva una solaparola, ma eravamo fermi e seri ad ascol-tare. A casa mia non andare a messa erapermesso soltanto ai malati. Nessunopoteva sfuggire a tale regola familiare.

Come tutti gli altri della mia età pos-sedevo molta curiosità e voglia di sapere.Sapere che cosa? Tutto della vita, delmondo da cui eravamo circondati, dellepersone, delle case e delle piazze, della

Vincenzo Carangelo nel suo 80° genetliaco con familiari (USA)

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ma quando ritorno a Cerreto e intravedoil santuario provo un senso di appartenenzae di protezione. Ho la sensazione di ritor-nare a una fonte, dove mi ristoro, miossigeno, mi riempio di pace e di gioiaspirituale.

La mia vita è stata benedetta da figlisani, generosi e intelligenti, è stata pienadi lavoro svolto con passione e professio-nalità e di tutto questo non mi stanco maidi ringraziare la Madonna e Gesù che,nonostante la mia vita imperfetta e la miafede imperfetta, mi hanno sempre amata.Quell'edificio bianco rappresenta un puntofermo e inattaccabile della mia fede cat-tolica.

Torno spesso al santuario, vado a mes-sa, prego e ogni difficoltà si spiana. Leparole di mia nonna e di mia madre, so-prattutto il loro modo di vivere e di affron-tare ogni difficoltà con la fede, mi hannospinta a vivere una vita onesta e giusta,dandomi la forza di superare scelte sba-gliate e di migliorarmi in tutto.

Nonostante la vita frenetica dei tempimoderni, ogni volta che la mia anima è

agitata e inquieta ed il sonno tarda a venire,mi concentro a tal punto da sentire ancora«la campana di mezzanotte». Mi rassere-

Buon Natale 2012 Buon Anno 2013Buon Natale 2012 Buon Anno 2013

no, e prego, con la certezza che lassùqualcuno mi protegge e mi ama.

C. G.

Ciarleglio Vincenzo e Rosaria Di Paola, nel 25° anniversario di matrimonio,con i figli Pasqualina e Pietro (Cerreto)

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Michele Sebastianelli è un giovanedi San Lorenzo Maggiore. I suoi geni-tori, Abele e Rosalba Di Donato, lodiedero alla luce il 30 aprile 1977. Dopogli anni di formazione scolastica, sidistingueva per capacità di lavorare peressere utile agli altri, oltre che a sestesso. Per qualche tempo lavorò in unafabbrica a Ponte. A 18 anni fu chiamatoal servizio militare, dove si distinse perlaboriosità e iniziativa, per cui fu invitatoa restare. Rifiutò la proposta, perchénon gli piaceva la vita militare. Tornatoa casa fece vari lavori, tra cui aiutantemuratore. Intanto si era specializzato atenersi lontano dalla Chiesa e dai preti.A pensarci bene, qualche volta, forsedue - tre volte, in un profondo e rarosilenzio interiore, aveva avvertito il de-siderio di consacrarsi a Dio, ma subitoaveva scartata tale idea ritenuta assurdaper un mangiaprete come lui.

L'autocoscienza di sentirsi libero datutto e da tutti era tale che volle entrarein un partito di estrema sinistra. Conquei compagni e in quell'ambiente sipoteva parlare di tutto, ma non di reli-gione. Il giovane Michele si sentivaimportante, a suo agio, ma non felicedel tutto. Avvertiva una certa sofferenzainteriore che talvolta lo scuoteva. Ungiorno la misteriosa voce si fece sentirepiù pressante, quasi urgente. Per calmarela insoddisfazione che gli procurava lavita mondana, talvolta recitava qualchepreghiera imparata da ragazzo. Andò inchiesa, avvicinò un sacerdote e chiesedi confessarsi. Per circa due anni feceun cammino di conversione, partecipan-do alla santa Messa nella parrocchia delsuo paese o nel santuario della Madonnadelle Grazie di Cerreto. Si allontanò dalpartito di estrema sinistra e dai compagnidi un tempo. Cominciò a prestare piùattenzione al tarlo benigno che avvertivanel cuore: abbandonare cioè il mondolaico ed entrare in convento. Non di

rado avvertiva nel suo cuore una gioiaprofonda, impensabile prima.

Finalmente decise di diventare fran-cescano cappuccino.

I Frati da lontano sembrano tuttibravi e dimessi, ma da vicino si rivelanomolto esigenti, lungimiranti e prudenti,per cui prima di accettarlo gli prospet-tarono un lungo cammino di conversionee di fede: il pre-postulato (due anni), ilpostulato (un anno), il noviziato e laprofessione temporanea (vivere cioè inobbedienza, povertà e castità) da emet-

tere dopo l'anno di prova. Al terminedel primo quadriennio, si richiede ancoraun altro triennio di post-noviziato, dovesi prega, si studia e si lavora, con lavalutazione conclusiva da parte dei reli-giosi che l'hanno formato, e il benestaredei superiori maggiori. Soltanto dopoaver superato tale iter, si viene ammessialla professione perpetua e accolti inmodo definitivo.

Il giovane Michele ha superato tuttele difficoltà e vinto le abitudini negativecontratte nel mondo. Ha studiato la vita

Sulle orme di Francesco d'Assisi

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CONSACRATI ALLA MADONNA

Bimbi in SantoGrossi Giorgio

(4/IX/2011)e Valerio

(5/III/2012)di Luca e Calderone Enrica

(Milano)

Di Crosta Luciano(27/V/2012)

di Michele ed Eleonora Di Francesco(Cerreto)

Conca Leonardo Pio(10/III/2011)

di Raffaele e Rossella Del Vecchio(Telese)

Malatesta Marco(26/VIII/2010)

di Vincenzo e Grazia Venditti(Telese)

Daddio Stella(8/IV/2012)

di Gianluca e Serena Santagata(Cerreto)

e la regola di San Francesco, le Costitu-zioni dei Cappuccini, il catechismo el'etica della religione cattolica, si è sfor-zato non solo di seguire, ma soprattuttodi imitare Gesù crocifisso e l'esempiodei Santi. Il lungo e intenso camminodi fede, compiuto in comunità con i suoicompagni di percorso, l'ha purificato etrasformato. Fra Michele si è distintoper laboriosità, per spirito di sacrificioe giovialità. Ha imparato a non vantarsidi niente, se non della croce di GesùCristo. E' consapevole che cominciarenon significa essere arrivato al traguardo.Sa che il Signore ha promesso il centoper uno su questa terra e la vita eternaa quanti lasciano la famiglia e i beni diquesto mondo per seguirlo da vicino,come gli apostoli. Alcuni suoi amici dipercorso hanno preferito tornare nelsecolo. Egli ha perseverato e imparatoche il regno di Dio viene rapito dai fortinello Spirito Santo, per cui si è consolatocon le parole evangeliche: «Molti sonoi chiamati, ma pochi gli eletti». La vitareligiosa non offre la garanzia di salvez-za, ma solo l'opportunità di seguire Cri-sto crocifisso e risorto.

La strada che porta alla perdizioneè larga, e molti la percorrono; quelladella salvezza eterna è più angusta, ma

sfocia nel regno divino.Il 10 novembre 2012 il nostro san-

tuario della Madonna della Grazie diCerreto si è trovato al centro di unafunzione speciale che non avveniva dadecenni. E' un pomeriggio pieno di solee di luce, e in più si avverte il gradevoletepore autunnale. Con vari mezzi ditrasporto arrivano al santuario moltifedeli di San Lorenzo Maggiore, Bari,Campobasso (dove Fra Michele è rima-sto per il triennio di post-noviziato), edagli altri paesi della Valle telesina. Lachiesa è troppo piccola per conteneretutti, ma viene occupata in ogni angolo.Arrivano pure i genitori e familiari diFra Michele, infine una sessantina diCappuccini. La concelebrazione, presie-duta dal Provinciale dei Cappuccini diNapoli e Campania P. Leonardo Izzo,con una ventina di concelebranti, haavuto inizio alle 17,00 ed è durata circadue ore. Fra Michele aveva un ruolocentrale e speciale. Dopo la proclama-zione della Parola di Dio, il presidentegli ha posto varie domande sul suo pro-posito di consacrarsi a Dio. Ogni voltaha risposto: «Sì, lo voglio». Tutti hannopregato «Dio Padre onnipotente, affinchéper l'intercessione dei Santi dell'OrdineSerafico e di tutti i Santi, voglia benedirequesto nostro fratello chiamato a seguireCristo nella professione evangelica».

Terminata la litanie dei Santi, abbia-mo ascoltato la formula di consacrazio-ne: «A lode e gloria della SantissimaTrinità, io, fra Michele Sebastianelli,poiché il Signore mi ha ispirato di se-guire più da vicino il Vangelo e le ormedi nostro Signore Gesù Cristo, davantiai fratelli qui presenti, nelle tue mani,fra Leonardo Izzo, con fede salda evolontà decisa, faccio voto a Dio Padresanto e onnipotente di vivere per tuttoil tempo della mia vita in obbedienza,senza nulla di proprio e in castità einsieme professo la vita e la regola deiFrati Minori».

Terminata la «preghiera di consacra-zione», i numerosi Cappuccini, uno peruno, hanno abbracciato Fra Michele,mentre la folla presente ha manifestato

la propria commozione con un fragorosoapplauso.

Ho letto quel che Fra Michele hafatto stampare dietro l'immaginetta ri-cordo della sua professione perpetua:«Vi dichiaro dunque, fratelli, che ilVangelo da me annunziato non è model-lato sull'uomo. Infatti io non l'ho rice-vuto, né l'ho imparato da uomini, maper rivelazione di Gesù Cristo. Voi avetecertamente sentito parlare della miacondotta di un tempo nel giudaismo,come io perseguitassi fieramente laChiesa di Dio e la devastassi». Non c'èniente di originale, ma Fra Michele haassimilato e fatto proprio quanto scrisseSan Paolo ai Galati (1, 11-13), vivere cioèil vangelo come programma di fede,nonostante un inizio da dimenticare.Tale pensiero paolino ritorna come uneco anche nelle parole di San Francescod'Assisi, quando scrisse: «La regola evita dei fratelli Minori è questa: ossiaosservare il santo vangelo del Signorenostro Gesù Cristo, vivendo in obbe-dienza, senza proprietà e in castità».

Mariano Parente

Iadarola Roberto e Angela Gallinella(Ponte)

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Sotto la Protezione di Maria

Salomone Pasquale, Florinda e Giuliadi Massimo e Michela (Solopaca)

Matera Giovanni, Matteo e Brianna (Canada)

Michael e Marc, nipoti di Lucia e Vitantonio Di Paola (Australia)

Della Peruta Beatricedi Carlo e Ilaria Petrelli

Melotta Antonietta di Giovannie Rosa (Inghilterra)

Tagliaferri Riccardo di Rino eGraziella Cenicola (Grosseto)

Cristiano Boldrinidi Claudioe Rosa Carlo(Roma)

Donatella Romanucci di Ferdinandoe Adriana Petrillo (Latina)

Iannucci Giulia e Matteodi Andrea e Miriam Inama (Como)

Negro Nadina di Giuseppee Sandra Mosé (Varese)

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Francesco Francodi Massimo e Nadia Civitillo (Cerreto)

Luca, Luciana e Brianna figli di Brian e Maria (USA)

Livia Di Mezza di Luigi e Gina Sorbo(Casorate Primo, Pavia)

Luke, Felicia e Gianna Calabrese con il cugino Jonathan(USA)

Tessier Gabriele, Sabrina, David e Giandanieledi Paolo e Maria Carangelo (Canada)

Joseph Malizia di Williame Grazia Carangelo (USA)

Giordano Martina e Michele di Salvatoree Angela Fappiano (Cerreto)

Daddio Stella di Gianluca e SerenaSantagata (Cerreto)

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* Cari figli! Con la grande speran-za nel cuore anche oggi vi invito allapreghiera. Se pregate figlioli, voi sietecon me, cercate la volontà di mioFiglio e la vivete. Siate aperti e vivetela preghiera; in ogni momento siaessa sapore e gioia della vostra anima.Io sono con voi e intercedo per tuttivoi presso mio Figlio Gesù. Grazieper aver risposto alla mia chiamata(25/VI/2012).

* Figli miei, di nuovo vi pregomaternamente di fermarvi un momen-to e di riflettere su voi stessi e sullatransitorietà di questa vostra vita ter-rena. Poi riflettete sull'eternità e sullabeatitudine eterna. Voi cosa desidera-te, per quale strada volete andare?L'amore del Padre mi manda affinchésia per voi mediatrice, affinché conmaterno amore vi mostri la via checonduce alla purezza dell'anima, diun'anima non appesantita dal peccato,di un'anima che conoscerà l'eternità.Prego che la luce dell'amore di mioFiglio vi illumini, che vinciate ledebolezze e usciate dalla miseria. Voisiete miei figli e io vi voglio tutti sullavia della salvezza. Perciò, figli miei,radunatevi intorno a me, affinchépossa farvi conoscere l'amore di mioFiglio ed aprire così la porta dellabeatitudine eterna. Pregate come meper i vostri pastori. Di nuovo vi am-monisco: non giudicateli, perché mioFiglio li ha scelti. Vi ringrazio(2/VII/2012).

* Cari figli! Oggi vi invito al bene.Siate portatori di pace e di bontà inquesto mondo. Pregate che Dio vi diala forza affinche' nel vostro cuore enella vostra vita regnino sempre lasperanza e la fierezza perché sietefigli di Dio e portatori della Sua spe-ranza in questo mondo che è senzagioia nel cuore e senza futuro perchénon ha il cuore aperto verso Dio,vostra salvezza. Grazie per aver rispo-sto alla mia chiamata (25/VII/2012).

* Cari figli, sono con voi e nonmi arrendo. Desidero farvi conoscere

Esortazioni della Madonna a Medjugorjemio Figlio. Desidero i miei figli conme nella vita eterna. Desidero cheproviate la gioia della pace e cheabbiate la salvezza eterna. Prego af-finché superiate le debolezze umane.Prego mio Figlio affinché vi donicuori puri. Cari miei figli, solo cuoripuri sanno come portare la croce esanno come sacrificarsi per tutti queipeccatori che hanno offeso il PadreCeleste e che anche oggi lo offendonoma non l'hanno conosciuto. Pregoaffinché conosciate la luce della verafede che viene solo dalla preghieradi cuori puri. Allora tutti coloro chevi sono vicini proveranno l'amore dimio Figlio. Pregate per coloro chemio Figlio ha scelto perche vi guidinosulla via verso la salvezza. Che levostre labbra siano chiuse ad ognigiudizio. Vi ringrazio (2/VIII/012)

* Cari figli! Anche oggi con lasperanza nel cuore prego per voi eringrazio l'Altissimo per tutti voi chevivete col cuore i miei messaggi.Ringraziate l'amore di Dio affinchéIo possa amare e guidare ciascuno divoi per mezzo del mio Cuore Imma-colato anche verso la conversione.Aprite i vostri cuori e decidetevi perla santità e la speranza farà nascerela gioia nei vostri cuori. Grazie peraver risposto alla mia chiamata(25/VIII/012).

* Cari figli, mentre i miei occhivi guardano, la mia anima cerca ani-me con le quali vuole essere una cosasola, anime che abbiano compresol'importanza della preghiera per queimiei figli che non hanno conosciutol'Amore del Padre Celeste. Vi chiamoperché ho bisogno di voi. Accettatela missione e non temete: vi renderòforti. Vi riempirò delle mie grazie.Col mio amore vi proteggerò dallospirito del male. Sarò con voi. Conla mia presenza vi consolerò nei mo-menti difficili. Vi ringrazio per i cuoriaperti. Pregate per i sacerdoti. Pregateperché l'unione tra mio Figlio e lorosia più forte possibile, affinché sianouna cosa sola. Vi ringrazio (2/IX/2012).

Matrimonial

Santuario

25º di matrimonioVarrone Francesco

e Vincenza Parciasepedi Pietraroja(23/IX/2012)

Ciervo Michelee Marianna Iannucci

di Limatola(30/IX/2012)

Civitillo Flaminioe Rosa Franco

di Amorosi(6/X/2012)

Pascale Tommasoe Concetta Orsino

di Castelvenere(1/XI/2012)

50º di matrimonioD'Onofrio Agostinoe Silvana Trebisondi

di Telese(28/X/2012)

Lavorgna Giovannie Mariangela Cofrancesco

di Massa di Faicchio(28/X/2012)

Franco Carangelo, per grazia ricevuta(USA)

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Risorgeranno nella luce di Cristo

De Nigris Antonio* Campobasso 14/X/1941

+ Torino 9/VII/2012

Giovanni Festa* San Lorenzello 29/X/1914

+ Piedimonte 16/VI/2012

Di Meo Giovannidi San Lorenzello

* 4/I/1965 + 7/VII/2012

Rodolfo Gallo* 1/VIII/1936

+ Canada 15/VIII/2012

La Porta Rinaldodi CusanoMutri

* 18/III/1923 + 30/VIII/1912

Ruggiero Leuciodi San Salvatore

* 9/I/1959 + 2/VI/2012

Salomone Candidodi Castelvenere

* 23/V/1933 + 30/VIII/2012

Della Morte Filomenadi Amorosi

* 2/III/1924 + 6/VIII/2012

Ialiani Pasqualedi Cerreto

* 19/X/1941 + 14/VII/2012

Renato Pezzoni* Magenta 2/III/1945+ Cerreto 28/VI/2012

Zarrone Giovannidi Cerreto

* 18/IX/1935 + 31/VII/2012

Polletta Angelinadi Puglianello

* 11/XII/1920 + 5/XI/2011

Di Paola Concettadi Cerreto

* 28/IV/1927 + 2/XI/2012

Paolella Maria Carmeladi San Lorenzo Maggiore

* 16/VII/1924 + 5/XI/2012

Madre,coltivo ancora i tuoi rosari.

Stringo tra le manigranelli scomposti

ancora caldi di silenzi.

Questa notte saliròsulla vetta più alta,

con la mano raccoglierò le stelle.

Ad una ad unale metterò sulla tua tomba,

mentre il vento amicoasciugherà la rugiadaagli occhi della notte.

Le conteremo insieme,un giorno,

quando il tempo finirà.

Erino Eugenio Carlo

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Santuario Maria SS. delle Grazie e convento dei Frati CappucciniCERRETO SANNITA (BN)

Pasquale Ludovico e Carmela Guarino nel 50° anniversario di matrimonio con figli e nipoti (Inghilterra)

Marchitto Paolo e Antonietta di Cerbonel 50° anniversario di matrimonio (Telese)

Fraenza Vincenzo e Mariapia Angelininel 50° anniversario di matrimonio (Formia)