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roblema
oluzione
componenti del problema
metodo> definire una scaletta / indiceorganizzazione dei contenuti / priorità
messo in forma dei contenuti> chiarezza concettuale > priorità > leggibilità > coerenza
stile (scelta retorica)> armonia > equilibrio > bellezza*(ironia > leggerezza > empatia)
visualizzarela forza del linguaggio visivo
I NUMERIDELLA VQRLa Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) è un esercizio mirato a valutare i risultati della ricerca scientifica condotta dalle università e dagli enti di ricerca pubblici e privati.Si tratta del più grande esercizio di valutazione della ricerca nel suo genere mai realizzato a livello internazionale: la VQR ha valutato la qualità della ricerca di 133 strutture, analizzando quasi 200.000 prodotti.
95 università vigilati dal Miur
12 enti di ricerca vigilati dal Miur
17 consorzi volontari
9 enti di ricercavolontari
LE 14 AREE SCIENTIFICHELa valutazione ha riguardato tutte le 14 aree di ricerca scientifica definite dal CUN.Di seguito sono indicate con le rispettive quote di prodotti attesi per la VQR (n), per un totale di 194.763 prodotti attesi (N).
scienze biologicheAREA05
scienze medicheAREA06
scienze agrariee veterinarie
AREA07
ingegneria civileed architettura
AREA08
scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
AREA11
scienze giuridicheAREA12
scienze economichee statistiche
AREA13
scienze politichee sociali
AREA14
ingegneria industrialee dell’informazione
AREA09
scienze dell’antichità,filologico-letterariee storico-artistiche
AREA10
scienze fisicheAREA02
scienze chimicheAREA03
scienze della TerraAREA04
scienze matematichee informatiche
11.752 prodotti
20.286 prodotti
11.933 prodotti
8.859 prodotti
17.268 prodotti
29.454 prodotti
10.349 prodotti
9.934 prodotti
16.858 prodotti
14.637 prodotti
13.487 prodotti
12.798 prodotti
12.654 prodotti
4.494 prodotti
AREA01
14GEVGruppi di Esperti della Valutazione
selezionati per esperienza nella valutazionee produttività ed eccellenza
450membri GEV
14.770revisoridue per ogni prodotto
184.878prodotti valutatiarticoli di riviste, libri, brevetti,mostre, opere d’arte, ...
133strutture valutate
2004-2010settennio in analisiper la valutazione di prodotti e strutture
20 mesidurata VQRa partire dal bando del 7 novembre 2011
quattrolinee.it
A. M. Testahttp://nuovoeutile.it/nutrire-il-pianeta/
Expo 2015: che cosa mai vuol dire nutrire il pia-neta?Il Corriere della Sera titola in prima pagina Coraggio e creatività per Milano. Seguono oltre ottomila battute per dire, nell’ordine, che: l’im-perativo è salvare l’Expo. “Allarme Milano” deve diventare “speranza Milano”. Bisogna tradurre i progetti in azione. Ci vuole un “momento collet-tivo” per mobilitare “le energie migliori dell’Italia che ce la fa”. Serve qualcosa di positivo. E (non poteva mancare) ci vuole “un appello ai giovani”. Perché (e come no?) “bisogna fare quadrato”. Leggo, e mi viene il mal di mare.
Tra un’esortazione e l’altra, le ottomila e più battute citano, in ordine sparso: un convegno prossimo venturo. Una settimana europea del paesaggio. La funivia per salire sul Duomo. Il recupero di una piscina abbandonata. Una “tra-versata nel deserto con tante idee per cambiare Milano”. Per carità: egregie iniziative. Però.
(...)Ma le sconclusionate tracce di Expo che già affio-rano dal caos suggeriscono l’assenza di risposte coerenti. C’è l’estroversa mascotte disneyana fatta di frut-ta e verdura, che niente c’entra con un logo tutto spigoli e complessità (uno specchio di luce e di vita!), che niente c’entra coi due grevi accrocchi metallici spuntati, ahimé, davanti a piazza Ca-stello (una sorta di teaser della programmazione
ventura!), che niente c’entrano col mercatino retrostante (tra le offerte: birre artigianali e te-lerie per la casa, confetti di Sulmona, sciarpe del Milan), che niente c’entrano col calendario degli eventi targati Expo.
(...) Dopo diversi clic, arrivo a Calendario mag-gio 2014. Dentro ci sono sì cose interessanti sul cibo, ma anche roba ugualmente pregevole che non c’entra neanche di striscio: dalla tre giorni di pianoforte al festival del tango, dalla violenza sulle donne alla mostra di Bernar-dino Luini, all’agenda digitale, all’animazione per bambini con bolle di sapone, alla gara di canoa e al rugby nei parchi. Di nuovo: qual è il senso?
(...)Progettare, però, è qualcosa di diverso dall’ammucchiare. E le persone brave ed entu-siaste che oggi lavorano per Expo lo farebbero con efficacia maggiore disponendo di criteri congruenti ed espliciti a tutti. Dunque, tornia-mo al punto: che cavolo può voler dire “nutrire il pianeta”?
“Nutrire il pianeta” non è un’etichetta o l’in-segna di una vetrina in cui cacciare qualsiasi offerta. Potrebbe diventare un progetto, se avesse una struttura capace di ordinare pro-poste dando loro una prospettiva.
Se fossi la Fatina delle Cause Rischiose, con un colpo di bacchetta proverei a rendere leggibile Expo mettendo a sistema codici, iniziative e
proposte attorno a parole-chiave che chiari-scono il concetto di “nutrire” traducendolo in azioni positive.
Per esempio: “nutrire” significa rafforzare (le pratiche colturali e alimentari virtuose. I nuovi orientamenti al biologico. La consapevolezza del legame tra cibo e salute…). Significa ri-spettare (la biodiversità e il suolo. Gli animali, anche quelli d’allevamento. Le diverse tradizioni alimentari…). Significa risanare (le terre inqui-nate. Le terre di mafia. Le terre desertificate…).
Significa sfamare (gli indigenti del terzo mondo e gli emarginati del primo. Scolari e anziani in modo sano…). Significa mettere a frutto (il cibo oggi sprecato. Le competenze agricole tradizio-nali. L’energia dei nuovi giovani agricoltori…). Significa educare (alla sostenibilità. Alla convi-venza. All’interconnessione e alla complessità. Al pensiero critico e alla lettura…). Significa accogliere (turisti. Altre tradizioni e culture…). Significa condividere (conoscenze e competen-ze. Risorse. Buone pratiche…).
Questa roba si chiama “format”: ce l’hanno le serie televisive e le grandi catene di di-stribuzione, i giornali e i programmi radio, le campagne pubblicitarie, i videogame, i siti web e Wikipedia. Un format non è altro che la struttura logica che aiuta a leggere un evento o una narrazione, orientandosi e cavandone un senso.(...)