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Una petizione dei renziani la scorsa estate La Boschi: Ius soli non è una prioritàIl Pd: L avete usato per prendere dati LA POLEMICA » LORENZO GIARELLI C he il Pd e Italia Viva passino la giornata a litigare non è una novità, fin dai tempi in cui il par- tito renziano neanche esisteva e i continui bisticci erano derubri- cati a guerra tra correnti. La no- vità di ieri, però, è laccusa della dem Lia Quartapelle, che nel ri- spondere ad alcune dichiarazio- ni di Maria Elena Boschi, insinua che i renziani si siano procurati nomi e indirizzi di potenziali e- lettori con una manovra piutto- sto opaca. TUTTO PARTE con l o s pi t at a de llex ministra toscana negli studi di Omnibus, da dove ha ri- sposto sul tema dello Ius Soli, ov- vero la possibilità, mitigatacon lo Ius culturae, di concedere la cittadinanza italiana a chi nasce nel nostro Paese e qui completa un ciclo di studi: Cè la necessità di fare un confronto in maggio- ranza. Se il M5S dà unapertura noi siamo daccordo, ma mi pare che in questo momento le priorità per gli italiani siano mettere in si- curezza il territorio, una legge di bilancio che consenta alle impre- se di crescere e mettere più risor- se sulle famiglie. Posizione riba- dita in giornata anche da Silvia Fregolent, unaltra delle scissio- niste, che ripete il mantra della non prioritàcon tanti saluti a Nicola Zingaretti, che solo dieci giorni fa aveva indicato lo Ius Soli come una priorità dei dem. Ma ol- tre allo scontro sul merito, dal Pd si solleva un sospetto a cui per pri- ma dà voce la deputata Lia Quar- tapelle : Cari Comitati di Azione Civica Ritorno al Futuro, a set- tembre firmai la vostra proposta di legge per lo Ius Culturae. Oggi leggo che ci sono altre priorità. A- vete cambiato idea oppure la vo- stra era una iniziativa opportuni- stica solo per raccogliere gli indi- rizzi e fondare un altro partito?. In effetti soltanto la scorsa estate i comitati civici renziani, poi con- fluiti in Italia Viva, avevano lan- ciato una petizione sul tema, co- me ieri ha ricordato anche la dem Monica Cirinnà. Una giravolta un potroppo rapida, dicono dal Pd: più che una petizione, un modo per raccogliere dati per il nuovo partito. In attesa di tempi migliori per lo Ius soli. © RIPRODUZIONE RISERVATA GIUSTIZIA Prescrizione: ecco il ddl Ma il M5S avverte i dem Domani al voto la proposta di calendarizzare il testo del berlusconiano Costa » ILARIA PROIETTI E ora Forza Italia prova a stanare il Pd. Perché domani nella confe- renza dei capogruppo alla Camera verrà messa ai vo- ti la proposta degli azzurri di calendarizzare con procedu- ra di urgenza il disegno di leg- ge Costa, che punta a steriliz- zare lentrata in vigore a gen- naio delle norme che preve- dono lo stop alla prescrizione dalla sentenza di primo grado, voluta dal Guardasigilli Al- fonso Bonafede nella legge Spazzacorrotti. Norma difesa ieri da un post del capo poli- tico dei 5Stelle, Luigi Di Maio: Sulla prescrizione non si può dire no come Salvini. E dal presidente del Consiglio, Giu- seppe Conte, che in un Forum all Adnkronos si mostra otti- mista: Non cè nessun allar- me in relazione al fatto che cè una norma vigente con cui scatta la prescrizione con la sentenza di primo grado. EPPURE ANCHE I DEM chiedo- no di posticipare la nuova pre- scrizione. Laltro giorno An- drea Orlando che è vicesegre- tario del partito oltre che ex ministro della Giustizia, lha detto chiaro: Senza un accor- do con i 5 Stelle su come ac- celerare il processo diventa i- nevitabile il rinvio della legge sulla prescrizione. Però non è affatto certo che il Pd voterà lidea di Forza Italia di accor- dare lurgenza al ddl Costa. che per approdare in aula con questa procedura ha bisogno di un voto allunanimità in ca- pigruppo. Che, dem o meno, non ci sarà comunque. Noi dei 5 Stelle non la voteremospiega Eugenio Saitta, mag- giorente grillino in commis- sione Giustizia di Montecito- rio dove nel frattempo prose- guono le audizioni sul testo. Ma anche se si decidesse per lurgenza, il ddl non arrive- rebbe in aula comunque pri- ma dell11 dicembre, ossia do- po il via libera ai provvedi- menti in un calendario intasa- to. Solo questa settimana sono previsti lok al decreto terre- moto, lesame del dl scuola, u- na mozione e il decreto fisca- le. La procedura di urgenza è un falso problema: perché il testo di Costa arriverà co- munque in aula prima della fi- ne della nn odice il capo- gruppo dem Alfredo Bazoli. Che mette le mani avanti: Non so come ci regoleremo in capigruppo ma dieci giorni non cambiano le cose, anche perché poi dopo la Camera (che potrebbe discuterne il 23 dicembre), servirebbe il via li- bera del Senato. Ma dieci giorni fanno la dif- ferenza, eccome. Perché il ddl è composto di un solo articolo. E se laula la prossima settima- na decidesse di incardinarlo nei lavori, ribaltando la proba- bile decisione della capigrup- po di non accelerare, potrebbe votarlo in poche ore. Con ef- fetti da terremoto per la mag- gioranza se il Pd lo appoggias- se. Per questo Fi spinge il di- segno di legge, forte dellap- poggio di Fratelli dItalia e del- la Lega. Anche se lo Spazza- corrotti con annessa prescri- zione, il Carroccio lo aveva vo- tato quando era alleato con il M5S. Ma il patto era quello di fare la riforma del processo penale prima dellentrata in vigore delle nuove normedi- ce il capogruppo del Carroccio in commissione Roberto Tur- ri. Insomma nessun imbaraz- zo dalle parti di Salvini. E in- fatti Costa chiede non solo a tutto il centrodestra ma pure a Leu e a Italia Viva di Matteo Renzi una mano per affossare la legge Bonafede. Continuan- do a mettere sotto pressione il Pd. Se pure il nostro tentativo andasse a vuoto in capigruppo - sostiene il forzista - sulla que- stione del calendario si dovrà esprimere laula, dove puntia- mo a far emergere le contrad- dizioni nella maggioranza. Non si sono messi daccordo sulla riforma per velocizzare i processi e mi pare difficile che riescano a farlo in 37 giorni, prima che le norme sulla pre- scrizione entrino in vigore. E allora delle due luna: o cede Bonafede, o a perdere la faccia sarà Zingaretti. Vedremo se i dem avranno il coraggio di dire che la questione non è urgen- te. Ma il M5S fa muro a difesa della riforma Bonafede. Così dopo un lungo silenzio sul te- ma ecco Di Maio, su Facebook: A battersi contro questa nor- ma di assoluto buon senso c'è la Lega che, dopo averla ap- provata, ha cominciato a dire no, aspettate un attimo. ORA, PERÒ, punge il ministro, mi aspetto che la musica sia cambiata. Il Pd, anche allini- zio della scorsa legislatura, di- ceva di interrompere la pre- scrizione ancor prima della sentenza di primo grado, già al rinvio a giudizio. Possiamo fa- re questo passo importante in- sieme. Ignorando il ddl Co- sta, innanzitutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Retromarcia Maria Elena Boschi ENRICO COSTA DEPUTATO DI FI Avvocato esperto di leggi ad per- sonam, ha fatto un ddl per bloc- care lo stop alla prescrizione ANDREA ORLANDO VICESEGRETARIO PD Ha posto una condizione a Bo- nafede: sì a patto che ci siano tempi certi per i processi MATTEO RENZI LEADER DI ITALIA VIVA Il suo nuovo partito vuole abro- gare la norma Bonafede sullo stop alla prescrizione ALFREDO BAZOLI DEPUTATO PD Porta avanti la posizione del Pd nella Commissione Giustizia della Camera dei deputati Riforma Bonafede Le nuove nor- me del mini- stro della Giu- stizia Alfonso Bonafede alla prova dellau- la LaPresse Senza un accordo con i 5 Stelle su come accelerare il processo diventa inevitabile il rinvio della legge sulla prescrizione ANDREA ORLANDO

2019-11-26 Il Fatto...M5S. “Ma il patto era quello di fare la riforma del processo penale prima dell ’entrata in vigore delle nuove norme ”di - ce il capogruppo del Carroccio

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Page 1: 2019-11-26 Il Fatto...M5S. “Ma il patto era quello di fare la riforma del processo penale prima dell ’entrata in vigore delle nuove norme ”di - ce il capogruppo del Carroccio

POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Novembre 2019

Una petizione dei renziani la scorsa estate

La Boschi: “Ius soli non è una priorità”Il Pd: “L’avete usato per prendere dati”

LA POLEMICA

» LORENZO GIARELLI

Che il Pd e Italia Viva passino lagiornata a litigare non è una

novità, fin dai tempi in cui il par-tito renziano neanche esisteva e icontinui bisticci erano derubri-cati a “guerra tra correnti”. La no-vità di ieri, però, è l’accusa delladem Lia Quartapelle, che nel ri-spondere ad alcune dichiarazio-ni di Maria Elena Boschi, insinuache i renziani si siano procuratinomi e indirizzi di potenziali e-lettori con una manovra piutto-sto opaca.

TUTTO PARTE con l’o s pi t at ade ll’ex ministra toscana neglistudi di Omnibus, da dove ha ri-sposto sul tema dello Ius Soli, ov-vero la possibilità, “mitigata” conlo Ius culturae, di concedere lacittadinanza italiana a chi nascenel nostro Paese e qui completaun ciclo di studi: “C’è la necessitàdi fare un confronto in maggio-

ranza. Se il M5S dà un’aperturanoi siamo d’accordo, ma mi pareche in questo momento le prioritàper gli italiani siano mettere in si-curezza il territorio, una legge dibilancio che consenta alle impre-se di crescere e mettere più risor-se sulle famiglie”. Posizione riba-dita in giornata anche da SilviaFregolent, un’altra delle scissio-niste, che ripete il mantra della“non priorità” con tanti saluti a

Nicola Zingaretti, che solo diecigiorni fa aveva indicato lo Ius Soli

come una priorità dei dem. Ma ol-tre allo scontro sul merito, dal Pdsi solleva un sospetto a cui per pri-ma dà voce la deputata Lia Quar-tapelle : “Cari Comitati di AzioneCivica Ritorno al Futuro, a set-tembre firmai la vostra propostadi legge per lo Ius Culturae. Oggileggo che ci sono altre priorità. A-vete cambiato idea oppure la vo-stra era una iniziativa opportuni-stica solo per raccogliere gli indi-rizzi e fondare un altro partito?”.In effetti soltanto la scorsa estatei comitati civici renziani, poi con-fluiti in Italia Viva, avevano lan-ciato una petizione sul tema, co-me ieri ha ricordato anche la demMonica Cirinnà. Una giravolta unpo’ troppo rapida, dicono dal Pd:più che una petizione, un modoper raccogliere dati per il nuovopartito. In attesa di tempi miglioriper lo Ius soli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GI UST I Z I A

Prescrizione: ecco il ddlMa il M5S avverte i demDomani al voto la proposta di calendarizzare il testo del berlusconiano Costa

» ILARIA PROIETTI

Eora Forza Italia provaa stanare il Pd. Perchédomani nella confe-renza dei capogruppo

alla Camera verrà messa ai vo-ti la proposta degli azzurri dicalendarizzare con procedu-ra di urgenza il disegno di leg-ge Costa, che punta a steriliz-zare l’entrata in vigore a gen-naio delle norme che preve-dono lo stop alla prescrizionedalla sentenza di primo grado,voluta dal Guardasigilli Al-fonso Bonafede nella leggeSpazzacorrotti. Norma difesaieri da un post del capo poli-tico dei 5Stelle, Luigi Di Maio:“Sulla prescrizione non si puòdire no come Salvini”. E dalpresidente del Consiglio, Giu-seppe Conte, che in un Foruma ll ’A dn k ro n o s si mostra otti-mista: “Non c’è nessun allar-me in relazione al fatto che c’èuna norma vigente con cuiscatta la prescrizione con lasentenza di primo grado”.

EPPURE ANCHE I DEM chiedo -no di posticipare la nuova pre-scrizione. L’altro giorno An-drea Orlando che è vicesegre-tario del partito oltre che exministro della Giustizia, l’hadetto chiaro: “Senza un accor-do con i 5 Stelle su come ac-celerare il processo diventa i-nevitabile il rinvio della leggesulla prescrizione”. Però non èaffatto certo che il Pd voteràl’idea di Forza Italia di accor-dare l’urgenza al ddl Costa.che per approdare in aula conquesta procedura ha bisognodi un voto all’unanimità in ca-pigruppo. Che, dem o meno,non ci sarà comunque. “N oidei 5 Stelle non la voteremo”

spiega Eugenio Saitta, mag-giorente grillino in commis-sione Giustizia di Montecito-rio dove nel frattempo prose-guono le audizioni sul testo.Ma anche se si decidesse per

l’urge nza, il ddl non arrive-rebbe in aula comunque pri-ma dell’11 dicembre, ossia do-po il via libera ai provvedi-menti in un calendario intasa-to. Solo questa settimana sonoprevisti l’ok al decreto terre-moto, l’esame del dl scuola, u-na mozione e il decreto fisca-le. “La procedura di urgenza èun falso problema: perché iltesto di Costa arriverà co-munque in aula prima della fi-ne dell’a nn o” dice il capo-gruppo dem Alfredo Bazoli.Che mette le mani avanti:“Non so come ci regoleremoin capigruppo ma dieci giorninon cambiano le cose, ancheperché poi dopo la Camera(che potrebbe discuterne il 23dicembre), servirebbe il via li-bera del Senato”.

Ma dieci giorni fanno la dif-ferenza, eccome. Perché il ddlè composto di un solo articolo.E se l’aula la prossima settima-na decidesse di incardinarlonei lavori, ribaltando la proba-bile decisione della capigrup-po di non accelerare, potrebbevotarlo in poche ore. Con ef-fetti da terremoto per la mag-gioranza se il Pd lo appoggias-se. Per questo Fi spinge il di-segno di legge, forte dell’ap -poggio di Fratelli d’Italia e del-la Lega. Anche se lo Spazza-corrotti con annessa prescri-zione, il Carroccio lo aveva vo-tato quando era alleato con ilM5S. “Ma il patto era quello difare la riforma del processopenale prima dell’entrata invigore delle nuove norme” di -ce il capogruppo del Carroccioin commissione Roberto Tur-ri. Insomma nessun imbaraz-zo dalle parti di Salvini. E in-fatti Costa chiede non solo atutto il centrodestra ma pure aLeu e a Italia Viva di MatteoRenzi una mano per affossarela legge Bonafede. Continuan-do a mettere sotto pressione ilPd. “Se pure il nostro tentativoandasse a vuoto in capigruppo

- sostiene il forzista - sulla que-stione del calendario si dovràesprimere l’aula, dove puntia-mo a far emergere le contrad-dizioni nella maggioranza.Non si sono messi d’a ccordosulla riforma per velocizzare iprocessi e mi pare difficile cheriescano a farlo in 37 giorni,prima che le norme sulla pre-scrizione entrino in vigore. Eallora delle due l’una: o cedeBonafede, o a perdere la facciasarà Zingaretti. Vedremo se idem avranno il coraggio di direche la questione non è urgen-te”. Ma il M5S fa muro a difesadella riforma Bonafede. Cosìdopo un lungo silenzio sul te-

ma ecco Di Maio, su Facebook:“A battersi contro questa nor-ma di assoluto buon senso c'èla Lega che, dopo averla ap-provata, ha cominciato a dire‘no, aspettate un attimo”.

ORA, PERÒ, punge il ministro,“mi aspetto che la musica siacambiata. Il Pd, anche all’ini -zio della scorsa legislatura, di-ceva di interrompere la pre-scrizione ancor prima dellasentenza di primo grado, già alrinvio a giudizio. Possiamo fa-re questo passo importante in-si eme”. Ignorando il ddl Co-sta, innanzitutto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ret rom a rc i a Maria Elena Boschi

ENRICO COSTADEPUTATO DI FIAvvocato esperto di leggi ad per-sonam, ha fatto un ddl per bloc-care lo stop alla prescrizione

ANDREA ORLANDOVICESEGRETARIO PDHa posto una condizione a Bo-nafede: sì a patto che ci sianotempi certi per i processi

MATTEO RENZILEADER DI ITALIA VIVAIl suo nuovo partito vuole abro-gare la norma Bonafede sullostop alla prescrizione

ALFREDO BAZOLIDEPUTATO PDPorta avanti la posizione del Pdnella Commissione Giustiziadella Camera dei deputati

R i for m a

B on a fe de

Le nuove nor-

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stro della Giu-

stizia Alfonso

Bonafede alla

prova dell’au -

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E N DR A NG H E TA

I massoni del Goielogiano il 5S Morra:Ci ha dato ragione

IL TRO Grande Oe d Stefano Bisi, ha e

esp re c i s a z i o n e presidente della Com

scorsi, Morra ha chiarito in un comunio alcune recenti dichiarazioni sul Goi.

comunicato a Bisi precisavail presidente Nicola Morra non ha in

teso affermare che la Commissione Antida lui presieduta ha accertato rap

tra e Grande Oriente d I-(Goi), avendo egli voluto, piuttosto, ri

ferirsi alle dichiarazioni rese da Giuliano Diprocesso cosiddetto n d ra n

fatti asserie risalenti al 1992, anno in cui egli era

Gran Maestro, e non a periodi successivi e

. In merito alle dichiarazioni sui raptra logge e pr

contestazioni da me espresse mee avverso la capziosità di dette

accusatorie di Di Bernardoe oggetto di querela da parte di

e che il pubblico ministeroFrancesco Dall so la richiesta

archiviazione

S e n zaun accordocon i 5Stel lesu comea ccele ra reil processod i ve n t aine vitabileil rinviodella legges ul l apresc rizione

ANDREA

ORLANDO

IL FATTO QUOTIDIANO POLITICA

PARTECIPAZIONE La novità dello Statuto Pd

La app non si vedeTra Z i n g a e la baseniente filo direttoIl segretario laveva annunciata per metà ottobre

Ma ci sono ancora problemi tecnici (o politici?)

WANDA MARRA

hi lo sa, magari la appdel Pdper permettere a iscritti edelettori di partecipare alledecisioni online sarà pron

ta dopo la caduta del governo, dopole elezioni, quando i dem saranno

tornati all opposizione equello che fanno incideràabbastanza poco sullarealtà da poter essere condiviso. Per adesso non si

vede.Eppure, tra i temi c a l

di sui quali l elettoredem potrebbe avereu n opinione diversa da quella dei vertici, c è, per dire, laprescrizione. Il Pddi governo sta conducendo una battaglia per dire chela norma Bonafede che cancella laprescrizione (chedeve entrare in vigore il primo genn a i o 2 0 2 0 ) v acancellata. Quale

occasione migliore per consultare la

cosiddetta base (che poi,ormai, nessuno sa da chi è

composta)? Lo so a mmette Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione

ma non siamo pronti. Stiamo finendo di mettere apunto la app . Il problema

parrebbe tecnico, ma ci vuole poco a capire che è politico.Nella misura in cui si chiede

rà un parere, una valutazione,se ne terrà conto . Ma come? Sifaranno dei quesiti tipo quellidella piattaforma Rousseau,

con domande secche, a cui rispondere sì o no? No, quello non è previsto E dunque, come saranno leconsultazioni? Quanto incideranno? Si discuterà volta per voltaLa democrazia diretta è un tema damaneggiare con cura.

N I CO L A Zingaretti parla di questo progetto findalla sua elezione a segretario, la scorsa primavera. E il 25 settembre annunciava c ontanto di video postatosu Facebook il lanciodella app per il 15 ottobre. C era persino loslogan tu vali tu (unaspecie di richiamo polemico all’“uno vale uno del M5S). E poi, siprevedeva un iscrizione, pagandouna quota associativa di 1 euro mensile. La apppareva pronta, con tantodi sezioni organizzate: Attivismo econdivisione avrebbe consentito aogni tesserato di condividere le

verità del Pd Consultazioni do veva dare la possibilità di dire lapropria sui principali temi sociali ep ol i ti ci . Nella sezione Contribu to , si prevedeva che gli iscritti potessero leggere le proposte di legge efossero dotati di strumenti per apportare modifiche e aggiunte . Nulla di tutto questo è successo. Anzi, se

si prova a scaricare da Google Play laapp del Pd (che dovrà essere disponibile per Android e Apple), appareBob, ovvero quella di cui il Nazarenosi dotò all epoca di Matteo Renzi eche oltre alla propaganda (pure inutile, visto lo scarsissimo successo)non è mai andata.

VACC AR I assicura: Saremo prontinelle prossime settimane . D a ltronde, da prima dell estate ci lavorapure Francesco Boccia, che coordi

na i ragazzi del Politecnico di Bari e di quello diMilano. Dov è il problema? Non siamo nellecondizioni operative peravere una platea talmente vasta da essere credibi le , spiega Vaccari.Problema legittimo, pernon dire essenziale. Mapossibile che non sianobastati questi mesi per risolverlo? E poi, chi decide qual è una platea significativa? Comunque,la piattaforma delibera

tiva digitale è stata inserita nelloStatuto, approvato dall A s se mb le anazionale a Bologna, il 17 novembre.Dovrebbe servire per l analisi, ilconfronto, l informazione, la partecipazione e la decisione, ovvero perla fase della discussione e del dialogoche precede e accompagna le decisioni assunte dagli organi rappresentativi e di decisione del partitoIl tutto viene rinviato a un Regolamento da fare, che una direzione dovrà approvare. Prevista pure l ela borazione di una Carta digitale deidem. E si apre alla formazione di cir

coli online (necessari 10 iscritti) e dipunti Pd (costituiti da 3 persone provenienti dallo stesso luogo di residenza, studio o lavoro). Dice Maurizio Martina, che ha curato la stesura dello Statuto, è un modellonuovo . Tutto da capire e sperimentare, però. Ancora Vaccari: Iscrittied elettori avranno diritti e doveridiversi nella partecipazione . Il gioco si complica, il tempo passa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

D e mo c ra z i a

d i ret t a

segretario

del Pd Nicola

Zingaretti ha

prome ss o

con su lt a z ion i

online con la

ROMA Il presidente del Consiglio comunale

De Vito: Di Maio fu improvvidoannunciando la mia espulsione

QUANDO ero in carcere hoo Luigi Di Maio annunciare

proprio mentre alcunio gentilmente mi portava

no un piatto di pasta. E con tutto il rio ho trovato il gesto del capo po

o un po i m p rov v i d o . Il presidentConsiglio comunale di Roma, Mar

cello De Vito, torna a parlare a ta

Re p u b b l i ca , pochi giorni dopo la scarcerazione. tre mesie mezzo di carcere e altri 4 e mezzo agli arresti domiciliari peraccusa di corruzione. E ora può rivendicare la sua permanen

za nel Mo avuto alcuno. Io faccio parte anche del gruppo consiliare. Non so se

, ma sono un esponente del Movimento e sonoo di esserlo, l o anche dal carcere il 26 maggio scor

so. Il M5S non è mai finitoe De Vito ripete la sua verità sul suo caso giudiziario:

Mi considero innocente ed è il presupposto del fatto per cuipresidenza del Consiglio comunale.

Certo, non sono tornato al mio posto a cuor leggero: ma dao ho visto esponenti dell o, parla

e consiglieri rava n t i . Quanto al rapporto con la sindaca Virginia Raggi, il

Ci siamo parlati per 30 minuti, è stato un otcolloquio, ma quello che ci siamo detti rimane in quella

s t a n za

cello De Vito

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Vaccari: P ronto

nelle prossime

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ed elettori

avranno diritti

d ive rs i

IL MAÎTRE À PENSERDI RENZI: BRIATORE

FQ

SE CI CLICCHI SOPRA, a d e ss o,trovi solo il p o l l i ce Facebook

è stata ri

Renzi news , uno degliaccount del leader di Italia Viva, ha condiviso un

Flavio Briatore. Più che un , una sequelainvettive contro Carlo Calenda: da se

ezemolo , con aggiunte sul

ra n co re e l’”i nv i d i a avrebbero portato l ex ministro dello Sviluppo economico afare polemica sul viaggio in Arabia Saudita

Renzi ha fatto insieme allo stesso Briator a Malindi, nel suo

la butta sul soldo: è il totale deglierogati dal mio gruppo Billionaire Life

style? 15 milioni di euro l a n n o . E il suo compagnoavventure, quel Matteo Renzi che l o,

d ev essere d accordo con lui. Poi se n è pentito: fora con a cancellare il , è stato il primocommenti che ha visto in calce al testo di Bria

tore. Lo firma Gianluca Vacchi, sì, proprio quelloso una bella

fo to , se la ride, pensando a Calenda in costume da. Troppo, perfino per lo stomaco forte di

eo. Ma Vacchi non demorda: nel Pantheon diViva, prima o poi faranno entrare anche lui.