16
3A Antil Automazioni Applicazioni Novità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera Salto di quantita! Di notte standard e di giorno speciale Qui l’automazione è sinonimo di soddisfazione Un pezzo singolo da 10 mm ogni 15 secondi Plasmare reali esigenze Anno 1 - Numero 1 maggio 2008 www.antil.it

3A Novità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera · Paolo Zanella Presidente di Antil S.p.A. Numero 1 - 05/2008 Periodico d’informazione a cura di Antil S.p.A

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

3AAntil AutomazioniApplicazioni

Novità, spunti e soluzioni di processo per il mondo della lamiera

Salto di quantita! Di notte standard e di giorno speciale

Qui l’automazione è sinonimo di soddisfazione

Un pezzo singolo da 10 mm ogni 15 secondi

Plasmare reali esigenze

Anno 1 - Numero 1maggio 2008

www.antil.it

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 1

2 maggio 2008 3A

maggio2008

SUBFORNITURA

Di notte standard e di giorno speciale

Il cuore della DAV è il magazzino automatico AWS grazie alquale ha spostato molte produzioni di notte riducendo laproduttività di giorno a vantaggio delle produzioni speciali.

TERZISTA

Qui l’automazione è sinonimo di soddisfazione

Presso Officine Ferrari, è stata l’automatizzazione di alcune lavorazioni, piegatura e taglio, a far compiere il salto di qualità all’azienda dell’hinterland milanese.

CARPENTERIA DI PRECISIONE

Salto di quantità!

Presso OLL due celle di taglio laser automatizzate hannocontribuito in modo sostanziale al successo di questa aziendaspecializzata in carpenteria medio piccola di precisione.

NOVITÀ

Un pezzo singolo da 10 mm ogni 15 secondi

ASPS è il nuovo robot di scarico con cui Antil riprende esviluppa ancora il concetto a lei caro del robot cartesiano e con cui sancisce la sua capacità di problem solving.

hom

epag

e 4

8

10

12

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 2

maggio 2008 33A

parlando di

Quando si inizia qualcosa di nuovo si ha sempre una sensazionedi smarrimento, perché bisogna imboccare una strada che nonconosci e che, ultimamente, non sai bene dove ti porterà. Cosìè anche per noi con la novità di questa pubblicazione, di cui ave-te tra le mani il numero 1. Non sappiamo dove ci porterà, masappiamo cosa desideriamo: “vogliamo che sia utile”. Con tut-to quello che ci rema contro, con tutti i problemi che dobbiamo

affrontare tutti i giorni, non possiamo permetterci di perdere il tempo e non vogliamofarlo perdere a voi: se noi investiamo del tempo per scrivere e vi chiediamo del tem-po per leggerlo, deve esserci un contenuto interessante da scoprire, qualcosa per cuivale la pena fermarsi un attimo.Per questo abbiamo deciso di mettere al centro voi, i nostri clienti, quelli che vorran-no rendersi disponibili per raccontarsi e per far vedere come è possibile ancora oggifare impresa, costruire, produrre, in Italia ma non solo. Vogliamo lasciar parlare le espe-rienze di chi, lavorando, costruisce in silenzio possibilità per tutti, appassionato al suolavoro, con il gusto di far vedere che nel nostro paese è ancora possibile costruire enon siamo tutti destinati a vivere di turismo e intrattenimento.Crediamo così, salvaguardando l’interesse primario di divulgare la conoscenza dellenostre macchine e impianti, di rendere comunque un servizio utile per tutti, per chi sivuole raccontare (perché magari trova nuovi clienti) e per chi legge, perché è da un con-fronto che possono nascere spunti di miglioramento, nuove possibilità, allargamenti diorizzonte.Un’ultima nota: iniziare nel 2008 con uno strumento in carta stampata può sembra-re forse una scelta un po’ retrò, quando sembra che ormai tutto debba finire sulla rete,dove ormai chi non ha un blog è nessuno. Invece noi crediamo che ci sia ancora spa-zio per la vecchia carta, con il suo fascino di immagini ferme che restano anche quan-do spegni il computer, che si può toccare, che è reale come il nostro lavoro, come i no-stri e i vostri prodotti.

Il numero unoPaolo ZanellaPresidente di Antil S.p.A.

Numero 1 - 05/2008

Periodicod’informazione a cura diAntil S.p.A. Via della Pace, 2b20098 San GiulianoMilanese (MI) ItalyTel. +39 02.98244688Assistenza 0298497048Fax +39 [email protected]

Progetto e graficaStudio Grafico PageVincenzo De RosaLorenzo Benarrivato www.studipage.it

StampaPirovano Srl, SanGiuliano Milanese (MI)

La riproduzione totale o parziale degli articoli e delle illustrazioni pubblicatisu questo fascicolo non è permessa senza previaautorizzazione.

3A3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 3

4 maggio 2008 3A

OLL, acronimo di OfficinaLavorazione Lamiera, è nata nel1981 come azienda di lavora-

zione della lamiera conto terzi. Cometale processa lamiere di ferro, acciaioinox, alluminio, rame, ottone con spes-sori che vanno da 0,2 fino a un massi-mo di 3 - 4 mm per realizzare carpen-terie di precisione. All’ampia gamma dimateriali disponibili a magazzino af-fianca un parco macchine di assolutolivello tecnologico in cui spiccano i duesistemi di taglio laser Bystronic auto-matizzati con due diverse tipologie diautomazione sviluppate da Antil.

Plasmare le soluzioni sulle reali esigenze del clienteSono proprio le due celle automatichedi taglio la ragione della visita a que-sta realtà produttiva alle porte di Milanoche impressiona per organizzazioneproduttiva e pulizia dei reparti.

“Ci troviamo molto bene con Antil” esor-disce Renzo Martello, titolare del-l’azienda, che guida coadiuvato dai duefigli e attività nei diversi reparti. “Sia a li-vello umano che aziendale, abbiamotrovato in Antil un fornitore competentee preparato, disponibile ad ascoltare lenostre problematiche e a comprender-le a fondo, per poter poi proporre la so-luzione migliore. Ritengo proprio cheuna delle caratteristiche di Antil, che

l’hanno fatta diventare il nostro partnerdi riferimento per tutto ciò che concer-ne l’automatizzazione delle macchinein officina, sia proprio la loro capacità diinterpretare al meglio le nostre richiestee problematiche oltre, ovviamente, a unlivello tecnologico e di affidabilità deiloro sistemi difficilmente riscontrabile inaltri costruttori. All’avanguardia tecno-logica delle sue soluzioni unisce, infat-ti, la capacità di saperle “plasmare” sul-le reali esigenze e problematiche delcliente con cui collabora molto stretta-mente”.

Non turno ma semplice ciclo di taglio notturnoL’esigenza di automatizzare il processodi taglio, però, non è stata avvertita im-mediatamente. “Quando alla fine del2002 abbiamo installato il primo im-pianto di taglio laser Bystronic da 3 kWdi potenza - racconta infatti Martello - ci

CARP

ENTE

RIA

DI PR

ECIS

ION

E

Salto di quantità!

È PIÙ CORRETTO PARLARE DI CICLO DI TAGLIO NOTTURNONON PRESIDIATO POICHÉPREFERIAMO CARICATESEMPLICEMENTE UN PACCO DI LAMIERE STANDARD DA TAGLIARE CON PARTICOLARISEMPLICI CHE LA MATTINASUCCESSIVA RITROVIAMOPRONTI.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 4

maggio 2008 53A

sembrava di aver fatto “un passo forsepiù lungo della gamba”. In breve tem-po, invece, ci ha permesso di acquisi-re nuove e più importanti commesse dilavoro che da lì a poco hanno mostratoil limite di una soluzione stand alone, puressendo dotata di cambio pallet.Abbiamo quindi deciso di automatiz-zarla dotandola del sistema Antil ACS3FD+L con il preciso intento di aumen-tarne ulteriormente la produttività, ini-ziando a sfruttarla in maniera ottimale e

abbattendo, allo stesso tempo, tutte leproblematiche di sicurezza. In questo modo, il terzo turno di lavoronon presidiato è diventato fin da subi-to una possibilità concreta. Tra l’altro,più che di turno vero e proprio, nel no-stro caso, è più corretto parlare di ci-clo di taglio notturno non presidiato poi-ché, nonostante l’impianto dia tutte legaranzie necessarie, preferiamo cari-cate semplicemente un pacco di la-miere standard da tagliare con partico-

lari semplici che la mattina successivaci ritroviamo pronti. È una nostra sceltadettata dal fatto di non avere urgenzetali da richiedere un terzo turno impe-gnativo. All’occorrenza siamo comun-que attrezzati. Tra l’altro, sfruttiamo il si-stema di videosorveglianza deicapannoni per avere la supervisione re-mota degli impianti. In pratica, abbiamoaggiunto delle telecamere sugli impiantiinstallati in officina che ci consentono diavere sotto controllo il loro funziona-mento non presidiato”.

Il magazzino verticale a torre ha un miglior start-up Il secondo laser è la naturale conse-guenza del primo che, come raccon-tato in precedenza dal signor Martello,ha prodotto un notevole ampliamentodei settori di sbocco e un grosso in-cremento delle richieste produttive alpunto che, se pur automatizzato, haraggiunto in breve tempo un livello disaturazione tale da richiede un secon-do sistema laser, questa volta da 4 kW.E se il primo laser è stato retrofittato nel2004, a un anno e mezzo circa dallasua installazione, il secondo impiantoBystronic, installato lo scorso anno, èstato pensato fin dall’inizio per essere

OLL è specializzatanella lavorazione di lamiere conspessori che vanoda 0,2 fino a unmassimo di 3 - 4 mm.

Il sistema di tagliolaser Bystronic da 3 kW dotato di sistema di caricoe scarico AntilACS3 FD+L.

Presso OLL due celle di taglio laser completamente automatizzate hanno

contribuito in maniera fondamentale al successo di questa azienda

specializzata nella realizzazione di carpenteria medio piccola di precisione.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 5

6 maggio 2008 3A

automatizzato. Contemporaneamenteal laser, è stato acquistato un sistemadi carico e scarico Antil ACS8-S conmagazzino a torre posizionato sopra aldispositivo cambio pallet. Ma come mainon più un semplice carico/scarico maun sistema dotato anche di magazzinoa torre integrata? “Alle naturali ragioni dettate dal posi-zionamento dell’impianto in officina, benpiù complesso dal punto di vista logi-stico rispetto al primo laser, si aggiun-gono delle motivazioni strettamente le-gate all’operatività della macchina”spiega ancora il signor Martello.

“Trattandosi, infatti, di un sistema laserestremamente performante dal puntodi vista delle prestazioni di taglio, sa-rebbe stato un controsenso dover con-tinuamente andare a movimentare pac-chi di lamiera grezza e pacchi di foglisemilavorati con il muletto per stare die-tro alle tempistiche della macchina.Avendo spesso lavorazioni ripetitive, oc-correva quindi una soluzione che ci as-sicurasse una notevole autonomia nel-l’arco dell’intera giornata lavorativa, senon addirittura della settimana e checonsentisse di scaricare il “tagliato” intempo mascherato senza “colli di botti-glia” nel ciclo e senza i conseguenti “pa-temi d’animo” dettati dalla necessità didoverlo fare subito perché altrimenti l’im-pianto si sarebbe fermato”. Il magazzino verticale a torre ha due

vantaggi fondamentali: il primo che oc-cupa un lay-out ancora più compattodel carico/scarico normale e in più per-mette di avere più pacchi di lamiera peruna lavorazione più continua nella gior-nata o nella settimana lavorativa. In pra-tica, questa soluzione assicura un mi-glior start-up di lavorazione.

Cucita addosso al caso specificoAnche in questo caso, quanto propostoda Antil è stato preferito alla soluzioneproprietaria prospettata dal costruttoredel sistema di taglio. “Le ragioni sonoper lo più legate a quello che ho detto

in precedenza sulla capacità di Antil disaper leggere e comprendere al megliole nostre esigenze e di saperle tradurrein fatti concreti con una soluzione chepur partendo da un progetto base stan-dard è stata personalizzata e cucita ad-dosso al nostro caso specifico, soprat-tutto dal punto di vista del lay-out a terra”puntualizza il signor Martello. Tra l’altro, questo sistema con magaz-zino a torre posto sul pallet di scaricoinstallato in OLL è stato, se non il pro-getto pilota per Antil, una delle primeapplicazioni di una soluzione del ge-nere. Nonostante ciò, ben conoscendole capacità dell’azienda, il signorMartello ha puntato su di loro convintoche il risultato finale sarebbe stato in li-nea con le sue aspettative. Un esem-pio è la possibilità data, dietro sua pre-

cisa richiesta, di gestire i sottoformatidi lamiera di avanzo dalle lavorazioni ditaglio; come per esempio i formati da1.500 x 1.000 mm.

La flessibilità necessariaUna peculiarità dell’attività dell’OfficinaLavorazione Lamiere è la qualità dellelavorazioni e delle carpenterie che è ri-scontrabile fin dalla fase di progetta-zione. “Spesso tramutiamo le idee deinostri clienti in progetti concreti per poirealizzarne la carpenteria” affermaMartello. “Il nostro lavoro parte propriodal progetto che, se non creiamo in toto,

quanto meno ottimizziamo dal punto divista della fattibilità e della riduzione deicosti delle lavorazione necessarie. Perquesto motivo, ci consideriamo dei verie propri partner del cliente a cui assi-curiamo un contributo fondamentale an-che dal punto di vista della celerità diconsegna e del rispetto delle tempisti-che pattuite”. Pur essendo specializzata nella lavora-zione dei bassi spessori e focalizzatanella realizzazione di carpenterie di pre-cisione medio piccole, l’attività della OLLsi rivolge ai settori più disparati dall’ali-mentare, all’elettromedicale, dall’elet-tronico al meccanico: questa è forse sta-ta la carta vincente dell’azienda che hasaputo crescere in modo costante ne-gli anni, indipendentemente dai perio-di di crisi di un settore rispetto a un al-

L’ACS8-S conmagazzino a torreassicura unanotevole autonomianell’arco dell’interagiornata lavorativae consente discaricare il“tagliato” in tempomascherato senza“colli di bottiglia”.

CARP

ENTE

RIA

DI PR

ECIS

ION

E

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 6

maggio 2008 73A

tro. Il lotto tipico di produzione della OLLspazia dai 50 ai 150/200 pezzi, anchese non mancano casi in cui vengonorealizzati anche 3 o 10 pezzi just in time.Ciò significa che nell’arco della stessagiornata lavorativa avvengono diversicambi di produzione ed è l’automatiz-zazione dei due sistemi laser ad assi-curare la flessibilità necessaria.

Robotizzare la piegatura“Il prossimo passo dovrebbe riguardarel’installazione di un robot di piegatura chepermetta di automatizzare anche questa

operazione” commenta il signor Martello.“Per questa ragione, abbiamo già “al-lertato” Antil che ha individuato nel Twister,il suo robot più piccolo, il modello piùadatto alle nostre esigenze potendo co-prire circa il 70% dei nostri prodotti”. L’alternativa sarebbe comunque un altrorobot Antil. “In virtù della loro tipologia pro-duttiva - spiega Luca Perin, responsabi-le commerciale dell’azienda di SanGiuliano Milanese - anche l’APR30 po-trebbe essere una valida soluzione inquanto consentirebbe di coprire unamaggiore fascia di prodotti, con ritorni piùinteressanti e importanti dal punto di vi-sta del lotto economico. Siamo ancora inuna fase di valutazione preliminare macredo che una cella di piegatura robotiz-zata sia un passo fondamentale ancheper una realtà come OLL che, pur non

avendo lotti grossi dal punto vista deiquantitativi, ha delle commesse che si ri-petono con cadenza quindicinale o men-sile che giustificherebbero ampiamenteun tale investimento”. “Credo che la cella di piegatura robo-tizzata potrebbe essere un altro passofondamentale per la nostra attività poi-ché è vero che il taglio laser ha per-messo alla nostra azienda di “cambia-re marcia”, ma è stata la decisione dipuntare fortemente sull’automazione ela scelta del partner con cui compierequesto passo ad avere determinato ilcostante incremento di produttività. Direiche è stata l’automazione ad averci fat-to fare il “salto di quantità”. Non contaandare veloce nel taglio se poi il collo dibottiglia è nella gestione dei fogli di la-miera e dei particolari”. ●

Il signor RenzoMartello titolaredell’OfficinaLavorazioneLamiera al centrocon i suoi due figliStefano edEmanuele, entrambiingegneri.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 7

8 maggio 2008 3A

per ottenere i migliori risultati, è ancheequipaggiata con un cambio tavola, uncaricatore automatico e scaricatore aforche (ACS8-S) utilizzato per rimuove-re gli sfridi rimasti dopo il prelievo deipezzi singoli.

In ogni caso la corretta presa del pezzoL’operazione di scarico dei pezzi singoliè nella normalità dei casi contenuta neltempo necessario alla macchina per ta-gliare il foglio completo: in ogni caso puòessere valutato moltiplicando il numerodei pezzi (o raggruppamenti micro-giuntati di pezzi) da scaricare per un

razione di sollevamento: per gli alti spes-sori il robot provvede a effettuare op-portuni movimenti dell’attrezzo di presaatti a “liberare” il pezzo, ma non può ri-muovere pezzi che siano meccanica-mente vincolati alla lamiera di sfrido.

Multipla, con 96 gruppi di ventoseLa geometria del robot è stata opportu-namente configurata per potersi inseri-re negli spazi disponibili intorno alla ta-vola di taglio del sistema laser: latrazione degli assi è realizzata con cin-ghie in poliuretano e acciaio, le moto-rizzazioni sono ottenute con motoridut-

Un pezzo singolo da 10 mm

ASPS è la sigla che identifica ilnuovo robot di scarico a 3 assi li-neari e 1 rotante con cui Antil ri-

prende e sviluppa ulteriormente il con-cetto a lei caro del robot cartesiano econ cui sancisce, ancora una volta, lasua capacità di problem solving. L’ASPSnasce, infatti, dallo studio di un caso ap-plicativo ben preciso che richiedeva loscarico dei singoli particolari tagliati allaser da lamiere di spessore massimofino a 10 mm. L’impianto permette di realizzare un fun-zionamento completamente non pre-sidiato del sistema di taglio, interfac-ciandosi con lo stesso per coordinarele funzioni di cambio tavola, scarico deipezzi singoli e scarico sfrido. Per que-sta ragione, la macchina di taglio laser,

tempo medio di scarico pari a 15 s.Garanzia del corretto svolgimento delciclo di scarico è il sistema di rileva-mento posizione foglio che permette dimodificare automaticamente tutte lequote di prelievo del pezzo nel caso diposizionamento del foglio impreciso sul-la tavola del laser, permettendo in ognicaso la corretta esecuzione delle ope-razioni di presa. Questo sistema consi-ste in un trasduttore montato a bordodella mano di presa del robot che ese-gue tre rilevamenti del bordo foglio, gra-zie i quali il software dedicato può prov-vedere alla correzione automatica dellequote di prelievo. I particolari dovrannoperò essere completamente separatidalla lamiera di sfrido per permettere ildistacco dalla stessa con la sola ope-

NOV

ITÀ

ogni

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 8

maggio 2008 93A

tori brushless controllati in anello chiu-so da azionamenti digitali. Particolare l’attrezzatura multipla di pre-sa pezzo che prevede 96 gruppi di ven-tose con dimensioni e posizioni oppor-tune per prelevare pezzi di dimensioneminima pari a 150 x 150 mm (eventua-li pezzi di dimensioni minori devono es-sere raggruppati in microgiunzione) emassima di 1.800 x 1.200 mm con pesomassimo pari a 50 kg.L’attrezzatura comprende, oltre allamano di presa realizzata in acciaio e al-luminio, anche le necessaria impianti-stica con le valvole per il trasferimentoalle ventose del vuoto generato dalla

pompa montata a bordo robot.Completa l’attrezzatura un sensore acontatto per rilevare l’eventuale man-cato distacco del pezzo dallo sfrido, inmodo da segnalare l’anomalia senzacorrere il rischio di movimentare lo sfri-do insieme al pezzo.

La programmazione è off lineIl sistema di barriere di protezione del-l’impianto è installato e interfacciato allamacchina di taglio laser in modo da ga-rantirne la corretta funzionalità: consistein barriere di fotocellule perimetrali adoppio raggio (IP55, classe di sicurez-za 4) disposte lateralmente al robot, ol-

tre a una rete di protezione della testa.L’impianto è completo di un quadro dicontrollo centrale con terminale touchscreen che gestisce tutte le funzionali-tà. Il software di macchina permette l’in-terfacciamento dello scaricatore delpezzo singolo ASPS con l’impianto ditaglio laser e con il sistema di cari-co/scarico ACS8-S per un funziona-mento in automatico dell’intera cella dilavorazione.Per la programmazione della macchi-na è necessario il pacchetto softwarefuori linea ANTIL LOADER CAM, chepuò essere integrato nel software CAMdi taglio oppure separato. ●

L’ASPS nasce dallostudio di un casoapplicativo benpreciso cherichiedeva loscarico deiparticolari tagliatial laser da lamieredi spessore massimofino a 10 mm.

15 secondi

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:24 PM Pagina 9

10 maggio 2008 3A

TERZ

ISTA

Officine Ferrari, fondata nel 1972da Federico Ferrari, ancora oggial timone dell’azienda, è al-

l’avanguardia nella fornitura di prodottidi carpenteria leggera, in particolare nel-la lavorazione di lamiere di qualsiasi tipoda 0,2 a 15 mm di spessore. Da sempre stimata dalla propria clien-tela per la costante attenzione alle loroesigenze e alla ricerca di soluzioni in-novative, oggi si segnala anche per lacelerità con cui, a parità di qualità as-soluta, evade le commesse proprio gra-zie a quelle scelte tecnologiche per cuiè apprezzata fin dagli inizi. Scelte importanti apparse coraggioseai più, ma rivelatesi vincenti. Scelte an-date nelle uniche direzioni valide per ar-rivare ad avere un incremento di pro-duttività, quantificabile con il raddoppiodel fatturato avvenuto in pochi anni.Insomma, scelte fatte nella direzione deltaglio laser e dell’automazione di pro-cesso.

L’aver retrofittato una delle presse pie-gatrici con un robot cartesiano di pie-gatura APR 50 dell’Antil ha, per esem-pio, permesso di superare il “collo dibottiglia” produttivo che si era venuto acreare nella fase di piegatura. La pro-duttività dei quattro sistemi di taglio la-ser Bystronic, infatti, ingolfava il repartoin cui sei piegatori, se pur specializza-ti, non riuscivano a far fronte alle esi-genze e processare tutto il materiale se-milavorato in tempo utile. “Forti di alcune commesse ripetitive -racconta ancora Ferrari - con lotti pro-duttivi anche piuttosto corposi, comeper esempio gli armadi metallici perbagno, di cui ne realizziamo almeno500 al mese, abbiamo deciso di as-servire una delle piegatrici rivolgen-doci ad Antil che, in quanto a capaci-tà di lettura delle problematiche inessere e di realizzazione di soluzioniall’avanguardia studiate ad hoc non èseconda a nessuno, soprattutto nel

Qui l’automazione è sinonimo di

soddisfazioneAPR50 riesce a piegare pannellicon dimensioni fino a un pesomassimo di 50 kg.

800/1.000 q di lamiera al mese“Circa cinque anni fa - racconta il signorFerrari - lavoravamo 200/300 q di la-miera al mese; oggi, siamo arrivati a unamedia di 800/1.000 q con picchi di1.500 q che trasformiamo con lo stes-so numero di operatori, e il terzo turnodi lavoro non presidiato”. Nel caso delle Officine Ferrari, è statal’automatizzazione di alcune lavorazio-ni, forse più della stessa tecnologia la-ser, a far compiere il definitivo salto diqualità all’azienda.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 10

maggio 2008 113A

campo della piegatura robotizzata.Abbiamo quindi installato un robot car-tesiano APR50 che riesce a piegarepannelli con dimensioni fino a 2 x 2 me peso massimo di 50 kg che ci hapermesso, tra l’altro, di destinare i dueaddetti alla piegatrice al reparto di as-semblaggio e saldatura in cui si è ve-nuto a creare il nuovo “collo di botti-glia”. Tra l’altro, di recente, anziché puntaresu una stazione di saldatura robotizza-ta, abbiamo preferito investire in unanuova cella di piegatura robotizzata chesarà installata entro l’estate prossima.In questo caso, un APR 30, con campodi lavoro 1.500 x 1.500 mm e peso mas-simo del pannello di 30 kg, dovrebbedare un ulteriore impulso alle attività dipiegatura riuscendo a coprire l’aumen-to di produttività avuto con l’automatiz-zazione di uno dei quattro sistemi di ta-glio laser e liberare altri operatori cherisolvono in modo definitivo “l’ingorgo”creatosi nel reparto di saldatura”.

Ben un 30% in più con il carico e scarico Un elemento determinante per la nuovastrategia organizzativa delle OfficineFerrari è comunque la tecnologia laserche, nell’ottica di un processo automati-

co di piegatura, fornisce dei particolariestremamente precisi e di qualità co-stante. Come detto l’azienda dispone diquattro sistemi Bystronic da 6.000 x2.000, da 3.000 x 1.500 e due da 4.000x 2.000 mm con potenze laser di 2.800,3.000 e 4.400 W con cui è in grado ditagliare senza problemi fino a 20 mm dilamiera in ferro e 12 mm di acciaio inox. Automazione è di nuovo sinonimo disoddisfazione parlando del sistema dicarico e scarico Antil ACS10-FD-L concui, come detto in precedenza, è stato

equipaggiato uno dei due laser da 4 kWda 4.000 x 2.000 mm.“La scelta di retrofittare e rendere com-pletamente automatico anche uno deilaser è stata molto soddisfacente, an-che se in principio ero un po’ scettico.Mi sono però affidato nuovamente allaprofessionalità di Antil che, ancora unavolta, ha proposto e realizzato la solu-zione giusta. La produttività dell’impianto è, infatti, cre-sciuta di un buon 30%. Questo nuovoimpianto, combinato con l’investimentoper il nuovo robot di piega, mi ha per-messo di guadagnare in efficienza eprodurre in modo completamente au-tomatico tutta un’altra serie di prodotti.Tra l’altro, potendo lavorare senza pre-sidio, oggi due operatori gestisconosenza problemi i tre laser del reparto ditaglio che funzionano sulle 24 ore”. Questa strategia viene ritenuta pagan-te, tento che la prospettiva di OfficineFerrari per il futuro è quella di investireancora: il quarto laser, che per ragionidi spazio e di logistica è installato nelloro secondo capannone in cui si tro-vano anche le celle di piegatura, saràanch’esso automatizzato con un siste-ma di carico e scarico con magazzinoa torre posto sopra alla tavola cambiopallet, il nuovo modello ACS8-S. ●

Il signor FedericoFerrari, titolaredell’azienda assiemeal figlio Silvio.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 11

12 maggio 2008 3A

Èla lavorazione della lamiera contoterzi lo scenario in cui DAV svolgela propria attività. Ciò che la rende

una realtà speciale è l’assoluto livello diautomazione voluto e applicato in azien-da dal suo fondatore Angelo Vavassori edal figlio Stefano, fervidi sostenitori del-l’automatizzazione di processo, consi-derata l’unica strada efficace per essereflessibili. L’obiettivo? Ottimizzare semprepiù i tempi e la capacità di risposta allesollecitazioni di mercato.

Noi diamo il pezzo finito!DAV lavora carpenterie medio leggerecon dimensioni che spaziano dai 100 x100 mm fino ai telai per motospazzatrici

che produce in tre grandezze diverse, dicui la più grande arriva ai 4.000 x 1.500mm con spessori fino a 20 mm, anche sela maggior parte delle lavorazioni avvie-ne su lamiere spesse da 3 a 10 mm. “Noi diamo il pezzo finito!” puntualizzaAngelo Vavassori. “Circa il 70% della no-stra produzione riguarda, infatti, la forni-tura del prodotto finito mentre il restante30% è relativo alle sole operazioni di ta-glio e piega. La nostra mission azienda-le è quella di essere partner delle azien-de clienti. Ciò significa che ciconsideriamo un distaccamento direttodella loro officina che gli permette, inmodo semplice, di sviluppare i nuovi pro-dotti e realizzare la produzione”.

Di notte standard e di giorno speciale

SUBFO

RNIT

URA

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 12

maggio 2008 133A

Dal punto di vista dei materiale, uno deicapisaldi della politica aziendale DAV,realtà certificata secondo le norme UNIEN ISO 9001:2000, è il vastissimo assor-timento di materia prima disponibile amagazzino (ne è una testimonianza lavastità di codici presenti) cosa che con-tribuisce in modo determinante alla fles-sibilità e alla celerità con cui evade lecommesse.

Un connubio più chesoddisfacenteCome detto, l’automazione è un “feno-meno” che in DAV coinvolge l’attività a360°, dall’ufficio tecnico, con una spintainformatizzazione della gestione della pro-

duzione, all’officina. Qui, un’isola robotiz-zata di piegatura, una cella di punzona-tura automatica ma soprattutto un ma-gazzino automatico FMS che asserve tredei cinque impianti di taglio laser presentiin azienda, hanno aperto la strada a unnuovo FMS che dovrebbe asservire i re-stanti sistemi di taglio destinati ai formatipiù grossi, come ha appunto spiegatoStefano Vavassori che, con il suo ingres-so in azienda, ha dato un forte impulso alprocesso facendo compiere a DAV unasvolta anche dal punto di vista informa-tico nella gestione della produzione.“Dopo aver automatizzato la punzonatri-ce a torretta con un sistema di carico escarico Antil, trasformato in cella di pie-

gatura robotizzata una delle nostre pres-se piegatrici asservendola con un robotcartesiano APR120 sempre di Antil, è ve-nuto naturale pensare allo stesso co-struttore anche per integrare e automa-tizzare i tre sistemi laser da 1.500 x 3.000mm in un complesso FMS che tuttora co-stituisce il cuore delle attività produttive.Da allora abbiamo intrapreso la strada diun’automatizzazione di processo sem-pre più spinta, da cui nasce il “connubio”,per noi più che soddisfacente, con Antil”. “Automatizzare i laser - prosegueVavassori - ha permesso di realizzare inautomatico durante la notte determina-te produzione meno complesse cheben si sposano con il fatto di non es-

Il cuore dell’attività DAV è il magazzino automatico AWS che asserve tre dei

suoi cinque laser. La scelta è stata quella di spostare molte produzioni di notte

riducendo la produttività di giorno a vantaggio delle produzioni un po’ speciali.

In DAV i laser sono sempreimpegnati con laproduzione previstama sono comunquein grado di inserireproduzioni quasi“just in time”interrompendo il flusso produttivo“pianificato” per inserire il “job” urgente.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 13

14 maggio 2008 3A

sere presidiate, per poi realizzare du-rante il giorno le commesse speciali cherichiedono la presenza di un operatore.Ciò ha portato significativi vantaggi intermini di produttività quantificabili in unincremento che supera notevolmente il35% su tutte le macchine”.

La scelta di DAV è stata quindi quella dispostare molte produzioni di notte ridu-cendo la produttività di giorno a vantag-gio delle produzioni un po’ speciali. Laproduzione “persa” di giorno viene peròrecuperata la notte e questo anche gra-zie al controllo in remoto del magazzino.Dalla propria abitazione l’operatore, at-traverso SMS inviati dagli impianti, hasempre la situazione sotto controllo edè così in grado di intervenire in qualsiasimomento se necessario.

Reattivi nei confronti dei clienti Il controllo remoto del magazzino è la te-stimonianza di come il “credo” nell’au-tomatizzazione di processo, in DAV, nonriguardi solo ed esclusivamente le mac-chine dell’officina ma sia esteso anchealla fase di organizzazione e program-mazione della produzione. “Dal mio uffi-cio - spiega Stefano Vavassori - ho unadettagliata conoscenza di quello che av-viene in produzione. In qualsiasi mo-mento, sono in grado di andare a vede-re che tipo di lavorazione sta facendo lamacchina “X” e di esaminare in quantotempo la sta eseguendo. In questo modo,abbiamo una visione reale di tutte le tem-pistiche e quindi la nostra capacità di pro-durre e pianificare la produzione è note-volmente aumentata. Abbiamo sempre i laser impegnati con

la produzione prevista ma siamo co-munque in grado di inserire produzio-ni quasi “just in time” interrompendo ilflusso produttivo “pianificato” per inse-rire il “job” urgente, realizzarlo e poi tor-nare al flusso produttivo stabilito e que-sto con tempistiche estremamente brevi.Questo ci permette di essere estrema-mente reattivi nei confronti dei clienti chesi rivolgono a noi certi dei nostri tempidi risposta”.

Le 18 torri di stoccaggio Annualmente, DAV serve poco meno di300 clienti, di cui una trentina sono quel-li con cui realizza circa l’85% del fattura-to. È quindi l’esempio più classico del-

l’azienda che decide di investire in unasoluzione di magazzino automatico, trat-tandosi di una realtà caratterizzata da unnumero molto alto di codici prodotto edi materiali diversi, con un volume di pro-duzione assolutamente oneroso. Conquesti elementi una soluzione come il ma-gazzino AWS diventa una vera e proprianecessità.AWS (Antil Warehouse System) è, infat-ti, un magazzino progettato per gesti-re in automatico lo stoccaggio di pile dilamiere da lavorare e altro materiale se-milavorato o finito. È direttamente inter-facciato alle macchine operatrici instal-late nel reparto produttivo ed è collegatoal sistema di gestione della fabbrica percentralizzare il controllo delle unità pro-duttive. Tra i suoi punti di forza vi è si-curamente la progettazione integrata

AWS è progettatoper gestire in automatico lo stoccaggio di pile di lamiere da lavorare e altro materialesemilavorato o finito.

SUBFO

RNIT

URA

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 14

maggio 2008 153A

con gli asservimenti di carico/scaricoche permette una notevole compattez-za di layout nonostante l’imponenzacomplessiva dell’installazione.

Nella configurazione installata pressoDAV, l’impianto è composto da 18 torri distoccaggio (ognuna delle quali può ri-cevere fino a 25 cassetti) per un totaledi 432 cassetti, un trasloelevatore per mo-vimentare i cassetti nel magazzino, unastazione di carico/scarico per inserire edestrarre materiale dal magazzino e tre di-spositivi di carico/scarico per asservire,come detto, i tre impianti di taglio laser da3.000 x 1.500 mm. Ogni impianto di ta-glio laser è asservito da un proprio siste-

ma di carico/scarico e quindi tali opera-zioni possono avvenire in modo sincronosu tutti e tre i laser. AWS è interfacciatoalla rete di fabbrica, per gestire le “job-list” di lavorazione dei centri di taglio inmodo automatico e in tempo reale, oltrea rendere disponibile sempre lo stato ag-giornato del magazzino, sia riguardo allelamiere vergini, che rispetto ai codici deipezzi tagliati e altro ricoverati in magaz-

zino. “Questo aspetto è stato determi-nante nella nostra decisione” raccontal’ingegner Stefano. L’adozione del ma-gazzino automatico AWS è stata, infatti,influenzata dalle ragioni della logistica,vuoi per la sicurezza, vuoi per la gestio-ne dei ritagli e degli spezzoni di lamieraavanzati che per una percentuale pari acirca il 50% andava sprecata. Il magaz-zino realizzato dalla Antil ci ha permessodi snellire e sveltire la logistica e la movi-mentazione dei materiali. L’altro grosso aspetto è riconducibile alfatto che la nostra gestione informatiz-zata della produzione si sarebbe bensposata con le caratteristiche di un ma-gazzino”.

Un AWS anche per le lamiere più grosse L’automatizzazione è un processo tut-tora in atto. Lo testimonia l’imminenteampliamento dell’attuale FMS con l’as-servimento di un quarto laser da 3.000x 1.500 in via di acquisizione, ma so-prattutto il progetto di replicare l’AWS inuno dei nuovi capannoni fatti costruiredall’azienda per trasferire tutti i vantag-

gi finora ottenuti anche sugli impianti la-ser da 4.000 x 2.000 mm. “Visto che ANTIL riesce a mettere a pun-to soluzioni sempre molto compatte efunzionali - racconta Vavassori - per noisarebbe fondamentale dotarsi di qual-che cosa di similare che ci permetta digestire, allo stesso modo, anche le la-miere più grosse.Il futuro è quindi quello di avere menopersone sulle macchine, ma più quali-ficate, e più gente sullo scarico anchese meno qualificata. Se avessimo unprodotto tutto nostro e tutte produzionidi serie, questo progetto sarebbe sem-plice da realizzare e forse l’avremmo giàfatto. Ma non è così e dobbiamo quindi

trovare un compromesso, perché piùandiamo avanti più i lotti produttivi si ri-durranno. Occorre attrezzarsi per farecose sempre più particolari, anche conil laser, abituandosi all’idea che i lotti nonsaranno più così elevati come prima (legrosse produzioni sono ad appannag-gio di altri paesi a bassa manodopera).È chiaro, però, che se nel complesso ilvolume di commesse è grosso, si rie-sce ad avere il giusto giro di materialie alla fine serve che la produzione siaflessibile. È facile attrezzarsi per i grossi volumi,ma è più difficile farlo con lotti che, ten-denzialmente, saranno sempre più pic-coli: stiamo studiando la soluzione mi-gliore per gestire il cambiamento che cipermetta, comunque, di avere grandeflessibilità. ●

AWS è interfacciatoalla rete di fabbrica,per gestire le “job-list” di lavorazione deicentri di taglio.

L’ingegner StefanoVavassori.

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 15

www.antil.it

aevc

omun

icazio

ne.co

m

Abbiamo trovato la strada

... e spazio.

per farti guadagnare tempo

Siamo presenti a

Pad. 36 - Stand B 23 - C 22

3A_01_08:Layout 1 4/23/08 12:25 PM Pagina 16