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5. Evoluzione delle piante a seme come adattamento delle piante all’ambiente subaereo II:
Angiosperme
4,6 Formazione della
Terra
3,8
2,7 Primi organismi
eucariotici
1,25 Organismi
pluricellulari
0,47 Colonizzazione
delle terre emerse
0,13 Comparsa delle
piante a fiore
Presente
Comparsa
della vita
Anni (x109)
Evoluzione delle piante a seme
~ 130 milioni di anni fa: comparsa delle prime ANGIOSPERME
• Divisione: Anthophyta (dal greco antho, fiore) o Magnoliophyta
• Spermatofite che producono fiori
• Rappresentano il gruppo di embriofite più numeroso
• 250 000 specie di Angiosperme, che dominano la flora mondiale della maggior parte degli habitat terrestri
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
1. LA COMPARSA DEL FIORE
2. PROCESSO DI DOPPIA FECONDAZIONE
3. SVILUPPO DEL FRUTTO
4. COMPARSA DI UN SISTEMA DI CONDUZIONE EFFICIENTE E PLASTICO
5. COMPARSA DI RAMIFICAZIONE SIMPODIALE E RELATIVO SVILUPPO DELLA LAMINA FOGLIARE IN FUNZIONE DELL’HABITAT
6. ACQUISIZIONE DI UN HABITUS ERBACEO
Straordinaria plasticità di sviluppo in quasi tutti gli ambienti terrestri
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive delle Angiosperme che hanno permesso il loro sviluppo: Straordinaria plasticità di sviluppo
Dimensioni estremamente variabili
Lemna minor Olmo
Quasi ubiquitarie
Cicli riproduttivi annuali, biennali o perenni
Tarassaco: ciclo annuale Bambù: perenne mococarpico
Specie autotrofe, emi-parassite, eterotrofe, epifite, sotterranee, endofite
Pianta epifita Pianta eterotrofa Rafflesia sp., eterotrofa parassita
Fusti legnosi o erbacei
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
1. LA COMPARSA DEL FIORE
Evoluzione del fiore con lo scopo di:
• Favorire l’impollinazione (anemofila, ma soprattutto entomofila e zoofila) coevoluzione fiore-impollinatori
• Proteggere l’apparato riproduttore femminile dal quale dipende la formazione del frutto e del seme:
Trasformazione di micro- e macrosporofilli delle gimnosperme in stami e carpelli
Ovuli racchiusi all’interno dei carpelli, che si ripiegano e chiudono a formare il pistillo, a garantire una maggiore protezione
Il granulo pollinico prende contatto con lo stigma del pistillo prima che avvenga la fecondazione, garantendo una migliore selezione del polline compatibile e una maggiore economia nella riproduzione
Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE: EVOLUZIONE DEL TALAMO
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Il talamo è un fusto modificato raccorciato e ingrossato sul quale sono inseriti i verticilli fiorali, ovvero gli elementi sterili (perianzio) ed elementi fertili (androceo e gineceo).
FIORE ERMAFRODITA O MONOCLINO
Esistono anche fiori unisessuali (presenza del solo androceo o gineceo) o fiori sterili, con sola funzione vessillare
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL TALAMO
Al talamo viene attribuito un notevole interesse filogenetico e sistematico. I verticilli fiorali sono inseriti a livello dei nodi e sono separati da porzioni internodali brevissime. Sebbene il talamo sia più o meno raccorciato a seconda delle specie, durante il processo evolutivo sono avvenuti cambiamenti riguardanti:
• La distanza internodale
• La forma del talamo
nodi
• DISTANZA INTERNODALE
Nei fiori primitivi, il talamo appare più lungo e dilatato. Al contrario, nei fiori più evoluti le porzioni internodali che separano i verticilli fiorali sono estremamente raccorciate.
Immagini modificate da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
primitivo evoluto
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE: EVOLUZIONE DEL TALAMO
• FORMA DELTALAMO
La successione degli elementi fiorali è uguale in tutti i fiori (calice, corolla, stami, pistilli)…ma la posizione reciproca dei verticilli fiorali non è sempre uguale alla successione
Fiore primitivo: Talamo lungo e dilatato Forma conica Ovario supero inserito in alto Perianzio e stami ipogini Successione dei verticilli = posizione
Talamo piano, internodi estremamente raccorciato Ovario medio sullo stesso piano degli altri verticilli fiorali Perianzio e stami perigini
Fiori più evoluti Talamo incavato Ovario infero inserito nell’incavo Perianzio e stami epigini Successione dei verticilli ≠ posizione
Immagini modificate da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Vantaggi adattativi ottenuti con la posizione infera dell’ovario:
1. Maggiore protezione contro i danni arrecabili dagli insetti pronubi agli ovuli
2. Maggiore distanza tra la sommità del pistillo, su cui si posa il polline, e gli ovuli
migliore selezione del polline compatibile e ridotta possibilità che pollini non graditi arrivino a fecondare gli ovuli
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL TALAMO
• FORMA DELTALAMO
Talamo conico piano/convesso piano/concavo concavo infossato
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL PERIANZIO
Calice sepali
Corolla petali
Malva sp.
www.verdiincontri.com
Costituito da antofilli: foglie modificate con funzione vessillare
PERIANZIO PERIGONIO
Tepali
Lilium sp.
Tipico fiore delle Dicotiledoni Tipico fiore delle Monocotiledoni
L’origine e l’evoluzione di sepali e petali è ancora molto discussa.
L’ipotesi più attendibile sostiene che i sepali derivino dalla trasformazione di foglie (stesso numero di fasci cribro-vascolari, mantenimento dell’attività fotosintetica), mentre i petali siano derivati dalla trasformazione di stami in strutture sterili con funzione vessillare (mantenimento di un solo fascio cribro-vascolare, come negli stami). In altri casi, come in Nymphaea, i petali potrebbero essere derivati dalla trasformazione di sepali.
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL PERIANZIO
Modificazioni del perianzio durante il processo evolutivo:
1. Diminuzione del numero degli elementi perianziali:
Fiori primitivi: Fiori evoluti: • Numero di elementi fiorali elevato • Disposizione degli elementi a spirale
Evoluzione
Immagini modificate da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
• Numero di elementi ridotto (con eccezioni) • Disposizione sovrapposta di elementi
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL PERIANZIO
Modificazioni del perianzio durante il processo evolutivo:
2. Concrescimento degli elementi perianziali
Fiori primitivi: Fiori evoluti: • Fiore con elementi perianziali separati Dialipetalo-dialisepalo-dialitepalo Gamopetali-gamosepali-gamotepali
Evoluzione
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
• Fiore con elementi perianziali concresciuti
Kitaibela vitifolia Campis radicans
• Maggiore protezione degli elementi fertili • Migliore adattamento per l’impollinazione
mediante alcuni insetti pronubi
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL PERIANZIO
Modificazioni del perianzio durante il processo evolutivo:
3. Simmetria del fiore
Fiori primitivi: Fiori evoluti: • Fiore attinomorfo simmetria raggiata simmetria bilaterale
Evoluzione
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
• Fiore zigomorfo
Morfologia più adatta ad attrarre gli impollinatori
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DELL’ANDROCEO
Parte fertile «maschile» del fiore, costituito da stami, microsporofilli che portano i microsporangi
Vi sono diverse teorie che riguardano l’origine degli stami e la posizione filogenetica dei vari tipi di androceo. Si pensa che, originariamente, gli stami avessero sia funzione riproduttiva che vessillare La selezione ha inizialmente favorito le piante con
fiori più attraenti per i primi insetti impollinatori (coleotteri pollinofagi):
• Stami numerosi (fiori poliandri)
• Ingrandimento delle antere
• Produzione di abbondante polline, che favoriva un maggior successo di dispersione nell’ambiente per mezzo dei pronubi
Il successivo perfezionamento del rapporto tra fiori e impollinatori ha condotto alla progressiva riduzione del numero di stami (fiori monandri).
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DELL’ANDROCEO
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
sessili
Stami liberi
Stami concresciuti
Lunghezza variabile • Gli stami possono avere antere
sessili o munite di filamento, generalmente inserito sul ricettacolo, ma a volte anche sulla corolla (stami epicorollini).
• La lunghezza del filamente può essere uguale in tutti gli stami oppure diversa.
• Si possono avere stami concresciuti a livello delle antere o del filamento
Stami sessili in Ruscus aculeatus
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Singenesii in Solanum taxa Stami epicorollini
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DELL’ANDROCEO
Stami di lunghezza variabile in Origanum labiate
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Stami concresciuti monoadelfi in Hibiscus sp.
Pancaldi et al., F
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Botanica G
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Stami in rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia)
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Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL GINECEO
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Parte fertile «femminile» del fiore, costituito da carpelli, macrosporofilli che portano i macrosporangi (ovuli).
Il ripiegamento e concrescimento dei carpelli ha portato alla formazione dei pistilli, costituiti da ovario, stilo e stigma.
Pistillo
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL GINECEO
Il numero di foglie carpellari che costituiscono il gineceo ha importanza filogenetica ed evolutiva:
Gineceo apocarpico costituito da carpelli tra loro quasi indipendenti - primitivo
Gineceo sincarpico costituito da carpelli concresciuti per dare origine a un unico pistillo - evoluto
Evoluzione
Gineceo apocarpico numerosi pistilli disposti a spirale su di un asse allungato
Gineceo sincarpico con l’evoluzione del talamo, i pistilli, diventando verticillati, avrebbero cominciato a concrescere. Inizialmente, il concrescimento riguardava la sola porzione dell’ovario; successivamente, il concrescimento avrebbe riguardato anche stilo e stigma.
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL GINECEO
Tipi di placentazione.
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Ovario pluriloculare: il concrescimento dei carpelli divide la cavità dell’ovario in più loculi Ovario uniloculare: i carpelli si fondono originando una cavità unica Placentazione: • Marginale ovuli alle estremità dei carpelli
• Laminare ovuli situati lungo la nervatura centrale della foglia carpellare
• Parietale ovuli inseriti sulla parete interna dell’ovario
• Assile ovuli inseriti al centro dell’ovario
• Centrale libera negli ovari uniloculari, ovuli al centro dell’ovario, nessun legame con i carpelli
Vantaggio adattativo del passaggio da gineceo apocarpico a sincarpico:
• Maggior protezione del seme (diminuzione del numero dei tegumenti)
• Maggior probabilità degli ovuli di essere raggiunti dai granuli pollinici, poiché questi atterrano su di un solo stigma
• La differenziazione dello stigma ha portato ad una sempre più ridotta esposizione degli ovuli al contatto con l’aria tempi di attesa dell’impollinazione per mezzo di insetti pronubi prolungati rispetto alle Gimnosperme. Inoltre, gli ovuli sono più protetti da danni causati dagli impollinatori.
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL GINECEO
Lo stigma è conformato per catturare, «riconoscere» e trattenere i granuli pollinici. Secondo alcune teorie, lo stigma si sarebbe differenziato dalla porzione suturale del carpello che, dapprima molto estesa, si sarebbe progressivamente ridotta all’apice del pistillo.
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL FIORE
Amborella
Ninfeali
Austrobaileyali
Clorantacee
Magnolidi
Ceratophyllum
Monocotiledoni
Eudicotiledoni
Angiosperme basali
Amborella trichopoda
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Fiore di Nimphaea alba
Pancaldi et al., F
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Botanica G
enerale. Mc G
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en.wikipedia.org
Fiore di magnolia
Evoluzione delle piante a seme
1. LA COMPARSA DEL FIORE:
EVOLUZIONE DEL FIORE
Amborella
Ninfeali
Austrobaileyali
Clorantacee
Magnolidi
Ceratophyllum
Monocotiledoni
Eudicotiledoni
Angiosperme basali
Pancaldi et al., F
ondam
enti di
Botanica G
enerale. Mc G
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Fiore di orchidea
• Fiori a simmetria bilaterale
• Ovario infero, pistillo tri-carpellare. Presenza di migliaia di ovuli nell’ovario
• Stame singolo e fuso con lo stigma
Fiore di Heliopsis sp.
Pancaldi et al., F
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enti di
Botanica G
enerale. Mc G
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• Fiori molto piccoli riuniti in infiorescenze
• Ovario infero, pistillo bi-carpellare
• Stami concresciuti epicorollini
• Fiori del disco, ermafroditi
• Fiori del raggio, solo gineceo
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
2. LA DOPPIA FECONDAZIONE
Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
2. LA DOPPIA FECONDAZIONE
Granuli pollinici di Gimnosperma (Es:Pinus sylvestris)
Granuli pollinici di Angiosperma (Es:Ambrosia sp.)
Immagini da Smith et al., Biologia delle piante, Vol. 1. Zanichelli
Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Granuli con caratteristici sacchi aeriferi, che facilitano la dispersione anemocora
Granuli estremamente variabili da specie a specie. Morfologia che consente la dispersione per mezzo di impollinatori e l’adesione allo stigma dei fiori
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
2. LA DOPPIA FECONDAZIONE
• L’impollinazione è «spazialmente» separata dalla fecondazione maggiore capacità di interazione specie-specifica tra polline ed ovario compatibili;
• L’endosperma secondario (3n) si forma solo in seguito a fecondazione avvenuta adattamento che impedisce di sprecare nutrienti per ovuli non fecondati
VANTAGGI DELL’ADOZIONE DELLA DOPPIA FECONDAZIONE COME CICLO BIOLOGICO NELLE ANGIOSPERME:
Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
3. SVILUPPO DEL FRUTTO
Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Organo esclusivo delle Angiosperme, deriva dall’ingrossamento e modificazione dell’ovario in seguito a fecondazione e sviluppo dell’embrione. Questo si sviluppa all’interno del seme, che si forma per modificazione dell’ovulo. VANTAGGI ADATTATIVI OTTENUTI DALLO SVILUPPO DEL FRUTTO NELLE ANGIOSPERME:
• protezione del seme quiescente il seme non è più a diretto contatto con l’ambiente esterno, come avviene nelle Gimnosperme
• contribuzione alla dispersione nell’ambiente
VARIE MODIFICAZIONI A LIVELLO DEI FRUTTI FAVORISCONO LA DISPERSIONE DEI SEMI
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
3. SVILUPPO DEL FRUTTO ADATTAMENTI DEI FRUTTI PER FAVORIRE LA DISPERSIONE DEI SEMI
1. Piante che si affidando alla dispersione anemocora
Espansioni alari in disámara dell’Olmo
Il frutto del tarassaco presenta un achenio dotato di peli all’estremità
La capsula poricida ha origine policarpellare. In papavero, si apre mediante una serie di pori apicali
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
3. SVILUPPO DEL FRUTTO ADATTAMENTI DEI FRUTTI PER FAVORIRE LA DISPERSIONE DEI SEMI
2. Piante che si affidando agli animali per la dispersione dei semi
www.actaplantarum.org
Le lappole sono frutti modificati che vengono trasportati su lunga distanza ancorandosi alle pellicce degli animali. Anche il frutto di avena può essere trasportato allo stesso modo su lunghe distanze, sebbene anche la dispersione anemocora sia favorita
www.cocorite.it www. vitamineproteine.com
Molte Angiosperme producono frutti commestibili molto nutrienti, di sapore dolce e vivacemente colorati quando giungono a maturazione. Gli animali che se ne nutrono contribuiscono alla dispersione dei semi, che vengono espulsi insieme alle feci, mentre la parte carnosa viene digerita
www.zanichelli.it
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
a) TESSUTO VASCOLARE
Costituito da vasi formati da unità cellulari (articoli) cilindriche, morte, prive di citoplasma (vuote). Le pareti dei vasi devono essere: • Spesse e solide per impedire il collassamento • Sottili per garantire il passaggio della linfa
grezza con facilità
Ispessimenti lignificati delle pareti cellulari, alternati a zone in cui la parete è rimasta sottile
Gli ispessimenti delle pareti dei vasi presentano conformazioni diverse in funzione dei passaggi evolutivi. Tuttavia, nelle Angiosperme i modelli più primitivi non sono stati abbandonati, poiché presentano tuttora alcuni vantaggi in funzione delle condizioni in cui vive la pianta.
Piante più evolute sono avvantaggiate da una estesa gamma di tipologie di vasi disponibili
maggiore possibilità di far fronte alle diverse sollecitazioni ambientali
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
a) TESSUTO VASCOLARE
VASI ANULATI- ANULO-SPIRALATI - SPIRALATI
Forma più semplice di ispessimento
Svantaggi: pareti non eccessivamente rinforzate
Vantaggi: vasi facilmente estensibili, ingresso e uscita delle soluzioni dal vaso facilitato
Presenti nelle zone della pianta che sono in attiva crescita in lunghezza e dove è necessaria un’attiva distribuzione delle soluzioni
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
a) TESSUTO VASCOLARE
VASI SCALARIFORMI E RETICOLATI
In questi vasi le zone prive di ispessimenti sono minoritarie. I vasi reticolati derivano dagli scalariformi e sono caratterizzati da un ulteriore aumento della superficie lignificata. Svantaggi: l’abbondante lignificazione impedisce l’estensibilità dei vasi
Vantaggi: costituiscono strutture estremamente rigide
Si trovano in organi della pianta che hanno già completato il loro sviluppo
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
a) TESSUTO VASCOLARE
VASI PUNTEGGIATI
Massima estensione della lignificazione, dove le aree prive di ispessimenti si riducono a punteggiature (punteggiature areolate prive di toro)
Svantaggi: l’abbondante lignificazione impedisce l’estensibilità dei vasi
Vantaggi: elevata stabilità delle pareti dei vasi unitamente alla possibilità di garantire il passaggio delle soluzioni attraverso di essi
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
a) TESSUTO VASCOLARE
Tracheide Trachea
In base ai rapporti tra gli articoli che compongono i vasi si distinguono:
• Tracheidi «vasi chiusi», presenza di parete trasversali tra una cellula e l’altra. Cellule allungate di diametro inferiore rispetto alle trachee (20-30 μm)
• Trachee «vasi aperti», parete trasversale assente. Cellule più corte, ma che, essendo le cellule sovrapposte, danno origine a tubi lunghi anche diversi centimetri
Nelle trachee il trasporto dell’acqua avviene più efficientemente rispetto alle tracheidi. Tuttavia, il diametro ridotto e la presenza delle pareti trasversali nelle tracheidi diminuisce la probabilità che si verifichino embolie.
L’evoluzione delle trachee nel tempo è discontinua e polifiletica.
Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
4. SISTEMA DI CONDUZIONE PIU’ EFFICIENTE E PLASTICO
b) TESSUTO CRIBROSO
• Progressiva riduzione delle aree cribrose presenti nelle pareti longitudinali, fino all’unica presenza nelle pareti trasversali migliore capacità di conduzione longitudinale
• Progressivo raccorciamento degli elementi cribrosi
• Diverso orientamento delle pareti terminali rispetto alle cellule cribrose (da oblique a trasversali)
• Graduale passaggio da placche cribrose composte (a) a placche semplici (b)
Trasporto della linfa elaborata mediante meccanismi attivi che richiedono energia costituito da cellule vive, prive di nucleo, affiancate da cellule compagne implicate nella regolazione delle attività degli elementi cribrosi.
Nelle Angiosperme, le cellule cribrose lasciano spazio ai tubi cribrosi. L’evoluzione del libro ha permesso il miglioramento del meccanismo legato alla conduzione della linfa elaborata:
a b
Immagini da Pancaldi et al., Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
5. DIFFUSIONE DELLA RAMIFICAZIONE DI TIPO SIMPODIALE
Ramificazione monopodiale
L’asse caulinare si accresce in modo indefinito e da esso prendono origine rami di primo, secondo, terzo ordine ecc.. Con dimensioni minori dei precedenti
Ramificazione simpodiale
L’asse caulinare arresta la crescita e perde la dominanza apicale, che viene acquisita dalle gemme ascellari sottostanti, e così via..
GIMNOSPERME: ANGIOSPERME:
Immagini da Pancaldi et al., Mc Graw-Hill
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
5. DIFFUSIONE DELLA RAMIFICAZIONE DI TIPO SIMPODIALE
L’evoluzione e la comparsa della ramificazione di tipo simpodiale nelle Angiosperme
arboree ha contribuito alla loro grande diffusione in tutti gli ambienti terrestri. Questo
tipo di portamento, infatti, permette un’ottimizzazione dell’energia luminosa, con
conseguente miglioramento dell’ efficienza fotosintetica. Inoltre, questo tipo di
portamento ha contribuito allo sviluppo di una grande varietà di forme fogliari, ai fini di
massimizzare la raccolta della luce e favorire gli scambi gassosi in funzione dell’habitat e
della posizione nella chioma.
www.funghiitaliani.it
Evoluzione delle piante a seme
Caratteristiche evolutive che hanno permesso alle Angiosperme di affermarsi in tutti gli ambienti terrestri
6. ACQUISIZIONE DI UN HABITUS ERBACEO
Le Angiosperme comprendono specie arboree,
cespugliose ed erbacee, habitus assente nelle
Gimnosperme.
L’acquisizione dell’habitus erbaceo comporta
alcuni vantaggi rispetto a quello arboreo.
Tra questi, vi è la possibilità di fiorire e
produrre semi annualmente piante annuali o
biennali
Vantaggio per la diffusione della specie