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Antonella SapioA 397787
PER UNA PSICOLOGIADELLA PACENuove prospettive psicologicheper approcci integrati interdisciplinari
Presentazione di Daniel J. Christie
Contributi di:Anne Anderson, Dan Bar-On, Laura Boggio Gilot, Michael Britton, Ed Cairns,Daniel J. Christie, Peter T.Coleman, T. Lucian Gideon Conway III, Andy Dawes,Gianluca De Gennaro, Morton Deutsch, Daniel Drukman,Deborah Du Nann Winter, Anne Di Bretherton, Enrico Euli, Johan Galtung,Solveig Hàgglund, Use Hakvoort, Angelo Maria Inverso, Gordana Jovanovic,Alberto L'Abate, Harvey J. Langholtz, Peter Leentjes, M. Brinton Lykes,Daniel M. Mayton II, Dyan Ellen Mazurana, Susan Mckay, Cristina Jayme Montiel,Ulrike Niens, Susan Opotow, Paul B. Pedersen, Mare Pilisuk, Dragan Popadic,Paolo Rigliano, Claudio Rise, Ann Sanson, Milton Schwebel, Ervin Staub,Manfred B. Steger, Peter Suedfeld, Philip E. Tetlock, Benedetta Tesi,Finn Tschudi, FYancesco Tullio, Richard V. Wagner, Michael Wessels,Adriano Zamperini, Ettore Zerbino.
FrancoAngeli
Indice
Prefazione, di Antonella Sapio pag. 19
Presentazione della edizione italiana, di Daniel J. Christie » 25
Introduzione, di Antonella Sapio » 27
Sezione I: Elementi di base
Premessa, di Antonella Sapio » 43
1. I contributi storici di alcune teorie psicologiche ai temidel conflitto e della pace, di Antonella Sapio » 45
1.1 La psicoanalisi, di Antonella Sapio » 451.1.1 SigmundFreud (1856-1939) » 451.1.2 Alexander Mitscherlich (1908-1982) » 481.1.3 ErichFromm (1900-1980) » 511.1.4 Franco Fornari (1921-1985) » 541.1.5 Contributi recenti » 55
1.2 II cognitivismo, di Angelo M. Inverso » 551.2.1 Finalità e teoria evolutiva » 571.2.2 I sistemi motivazionali interpersonali » 581.2.3 Attaccamento e nozione di modello operativo interno » 601.2.4 II sistema dell'accudimento e l'altruismo » 611.2.5 II sistema agonistico rituale e il suo significato evolutivo » 631.2.6 Rapporti tra i sistemi » 631.2.7 Conclusioni » 65
1.3 La teoria sistemica, di Paolo Rigliano » 611.3.1 La nonviolenza come pensiero sistemico » 68
1.3.2 II conflitto pag. 701.3.3 II potere come relazione » 721.3.4 Verità e realtà » 741.3.5 Sintesi e confronto tra i due modelli » 76
1.4 La psicologia sociale » 781.4.1 Definizione del campo disciplinare » 781.4.2 Breve storia della psicologia sociale di interesse della
psicologia della pace » 791.5 La psicologia transpersonale, di Laura Boggìo Gilot » 82
1.5.1 II ruolo del pensiero dualistico » 831.5.2 L'approccio integrale alla trasformazione della
coscienza dualistica » 851.5.3 La pratica di attenzione e di autosservazione » 861.5.4 L'uso autoregolato e finalizzato del pensiero » 871.5.5 La pratica etica » 881.5.6 L'intelligenza spirituale » 891.5.7 Conclusioni • - » 90
2. Psicosociogenesi dell'aggressività e della violenza, diAntonella Sapio » 93
2.1 Definizioni » 942.2 Sociobiologia » 952.3 Etologia » 962.4 Psicobiologia » 972.5 Antropologia » 992.6 Psicologia sociale » 1012.7 La percezione sociale dell'aggressività » 1042.8 Psicosociogenesi della solidarietà e dell'altruismo » 105
3. Definizione del concetto di pace, di Antonella Sapio » 1093.1 Di cosa parliamo quando parliamo di "pace" » 1093.2 II triangolo violenza diretta-strutturale-culturale » 1113.3 La definizione del costrutto pace » 1133.4 Peacemaking, peacebuilding, peacekeeping » 1153.5 II peacethinking » 1163.6 Lo sviluppo della pace nelle varie dimensioni » 117
3.6.1 Dimensione politica » 1173.6.2 Dimensione militare » 1173.6.3 Dimensione economica » 1183.6.4 Dimensione culturale e relazionale » 1183.6.5 Dimensione religiosa » 119
3.7 Gli steps della nonviolenza . pag. 119
4. I valori rivoluzionari della non violenza, di AlbertoL'Abate » 123
4.1 Nonviolenza: Significato » 1234.2 Creazione di società nonviolente » 1244.3 Nonviolenza di principio e nonviolenza pragmatica » 1264.4 II circolo vizioso della guerra » 1274.5 Alcuni elementi di una strategia per la pace » 132
4.5.1 La nonviolenza come strategia di mutamento sociale » 1324.5.2 L'integrazione tra le tre forme di pacifismo
(istituzionale, strumentale, finalistico) » 1344.5.3 II coordinamento e l'organizzazione a rete dei
movimenti per la pace, terzomondisti ed ecologisti » 1354.5.4 L'importanza dell'azione in prima persona » 1374.5.5 La prevenzione dei conflitti armati . _ » 140
5. I fondamenti epistemologici della Psicologia della Pace,di Gordana Jovanovic » 143
6. La Psicologia della Pace come campo integratointerdisciplinare, di Antonella Sapio » 151
Nota: Franco Fornari » 157
Sezione II: Lo sviluppo individuale
Premessa, di Antonella Sapio » 159
1. Lo sviluppo emozionale, di Antonella Sapio » 1611.1 L'aggressività » 161
1.1.1 I fenomeni della integrazione emozionale nella crescita » 1611.1.2 II superamento della risposta aggressiva » 1661.1.3 La qualità della risposta reattiva alla frustrazione » 1671.1.4 II contatto dentro di sé con le emozioni negative » 1701.1.5 II contenimento della rabbia e della risposta violenta
all'agente traumatico » 1701.1.6 La elaborazione delle spinte distruttive » 1711.1.7 La necessità del dolore » 172
1.2 II trauma » 1731.3 II dolore » 175
1.3.1 Significato dell'esperienza del dolore pag. 1751.3.2 La mentalizzazione del dolore » 177
1.4 La passionevolezza » 180
2.La sofferenza posttraumatica e le forme di intervento, diAntonella Sapio » 1812.1 Le forme della sofferenza posttraumatica: il "post traumatic
stress disorder" (PTSD) » 1832.2 L'intervento con la sofferenza posttraumatica » 188
2.2.1 II trattamento psicoterapico » 1892.2.2 II lavoro individuale in setting allargato e il lavoro
psicosociale » 1922.3 II lavoro psicologico con le vittime della tortura,
ài Ettore Zerbino » 1932.3.1 Due storie cllniche di vittime del potere politico » 1972.3.2 L'incontro clinico con le vittime di tortura » 2052.3.3 I trascurabili » 2082.3.4 II tempo delle vittime » 210
2.4 L'approccio psicosocioemozionale alla sofferenza emotivaattraverso processi di rielaborazione personale e collettiva » 214
3. La resilienza, di Antonella Sapio » 2193.1 Contributi della ricerca scientifica recente » 2223.2 Fattori di rischio psicosociale » 2233.3 Fattori protettivi » 2243.4 Riflessioni , . » 2273.5 Approccio umanistico » 2283.6 Resilienza e creatività » 2293.7 Resilienza e sentimento di responsabilità » 2313.8 I tutori di resilienza » 232
Sezione III: Le relazioni interpersonali
Premessa, di Antonella Sapio » 237
1. La comunicazione interpersonale, di Antonella Sapio » 241
2. Il conflitto interpersonale, di Antonella Sapio » 2452.1 Conflict resolution: problemi teorici e pratici,
di Ann Sanson e Anne Di Bretherton » 2462.2 Analisi della struttura e della dinamica di un conflitto,
di Antonella Sapio pag. 2682.2.1 Definizione » 2692.2.2 Significato » 2692.2.3 Tipologia » 2702.2.4 Analisi strutturale » 2702.2.5 Analisi dinamica » 2732.2.6 Differenza tra comportamento negoziale e
trasformazione nonviolenta del conflitto » 275
3. L'empatia, di Antonella Sapio » 2773.1 Cenni sullo stato della ricerca » 2773.2 Cenni sul metodo-training per la formazione alla relazione
empatica » 280
4. La trasformazione costruttiva del conflitto:il modello interattivo-emozionale come chiave di letturaepistemologica della relazione nonviolenta, di AntonellaSapio » 283
4.1 La dinamica delle relazioni di conflitto » 2884.2 II quadrante della relazione simmetrica » 2954.3 II quadrante della relazione empatica » 297
4.3.1 Attenzione su di sé » 2984.3.2 Ascolto attivo » 2994.3.3 Contatto con e contenimento della propria emozione
(autoconsapevolezza emozionale) » 3004.3.4. La verbalizzazione dei propri sentimenti:
il "disarmo nella relazione » 3004.3.5. Contatto con e trasformazione della emozione dell'altro » 3014.3.6 Comunicazione a livello del contenuto implicito » 3024.3.7 Contenimento delle parti distruttive. Valorizzazione del
contributo dell'altro e sostegno alla sua parte diinvestimento positivo : » 303
4.3.8 Integrare entrambe le parti positive per identificarela soluzione » 303
Nota: E. Lèvinas, di Gianluca De Gennaro . » 305
Sezione IV: Le relazioni sociali
l .La costruzione del mondo secondo la psicologia sociale, diAntonella Sapio pag. 3111.1 I processi conoscitivi » 311
1.1.1 Cognizione e percezione sociale » 3111.1.2 La formazione delle impressioni e le teorie implicite
di personalità » 3121.1.3 La categorizzazione sociale » 3141.1.4 Gli schemi sociali » 3141.1.5 I processi di attribuzione » 3151.1.6 Le credenze sulla pace e la guerra » 3181.1.7 La teoria delle rappresentazioni sociali . » 3201.1.8 II costruzionismo sociale » 322
1.2 L'influenza sociale » 3231.2.1 L'influenza della maggioranza o conformismo » 3251.2.2 L'influenza delle minoranze » 3271.2.3 L'obbedienza » 328
1.3 I processi decisionali nei gruppi » 3301.4 Pregiudizio, stereotipo, discriminazione » 3321.5 II conflitto intergruppi » 334
1.5.1 I fattori di facilitazione sociorappresentazionaledel conflitto » 336
1.5.2 Le strategie di trasformazione dei conflitti » 3371.6 II comportamento cooperativo e prosociale » 3401.7 Alcuni strumenti di indagine della Psicologia della Pace:
le "Peace Scales" » 344
2. Gandhi come peacebuilder: la psicologia socialedel Satyagraha, Daniel M. Mayton II » 347
2.1 L'obiettivo ed i principi guida delle azioni di Gandhi » 3472.2 Come Gandhi usava il satyagraha per raggiungere
obiettivi politici » 3502.2.1 II satyagraha come strategia di peacebuilding » 3502.2.2 II Satyagraha del Sale. » 350
2.3 Spiegazioni psicologiche del successo del satyagraha » 3522.3.1 La teoria dell'attribuzione » 3522.3.2 Le variabili del cambiamento di atteggiamento mentale » 3532.3.3 I metodi di negoziazione » 3542.3.4 Lezioni psicologiche di Gandhi » 355
10
3. L'ingiustizia sociale, di Susan Opotow3.1 Violenza diretta e violenza strutturale3.2 L'esclusione morale
3.2.1 Basi psicologiche dell'esclusione morale3.2.2 Le dimensioni dell'esclusione morale
3.3 Scoprire l'ingiustizia morale3.4 Rafforzare la giustizia sociale3.5 Conclusioni: la psicologia della pace per il ventunesimo
secolo
4. Spettatori di ingiustizie sociali,di Adriano Zamperini e Antonella Sapio
4.1 Psicologia della giustizia sociale4.2 Passività come esonero dalla responsabilità4.3 La costruzione sociale delle relazioni4.4 II ruolo degli spettatori4.5 Attori nel contesto4.6 Lo spettatore tra dinamiche sociosituazionali e
sociorappresentazionali4.7 II risveglio dal sonno dell'inerzia
5. Modellare la pace con creatività e pazienza:note sulla psicologia dell'approccio TRANSCEND,di Johan Galtung e Finn Tschudi
5.1 Introduzione: alcune ipotesi di base5.2 II metodo del colloquio di TRANSCEND per la
trasformazione del conflitto5.3 II primo round: cinque processi5.4 II secondo round: sostenibilità dei risultati5.5 II terzo round: mettersi insieme5.6 I processi psicologici nell'approccio di TRANSCEND
5.6.1 Espansione e ricodificazione cognitiva5.6.2 Creare dissonanze e nuove consonanze cognitive
5.7 La psicologia del profondo nell ' approccio TRANSCEND5.8 Conclusione: verso una cultura della trasformazione del
conflitto
6. Solidarietà e tolleranza, di Adriano Zamperini6.1 Escludere e includere6.2 Forme dell'intolleranza
11
6.3 Le radici dell'intolleranza pag. 4076.4 Promuovere la tolleranza » 4146.5 Tracce di solidarietà » 4176.6 Norme della solidarietà » 4186.7 Situazioni d'emergenza e psicologia dello spettatore » 4196.8 Emozioni al servizio della solidarietà » 4226.9 Solidarietà e tolleranza: dalla psicologia sociale alla
psicologia della pace » 423
Nota: Zygmunt Bauman » 429
Sezione V: I fenomeni collettivi
Parte prima: Aspetti Generali
Premessa, di Antonella Sapio » 439
1. Il globalismo e la violenza strutturale, di Mare Pilisuk » 4411.1 I costi umani del globalismo » 4421.2 La povertà: la sua psicologia e la sua distribuzione » 4431.3 La violenza strutturale sul posto di lavoro » 4441.4 II lavoro disumanizzante nei Paesi sviluppati ed in quelli
in via di sviluppo » 4461.5 La violenza strutturale della globalizzazione sulla salute
delle donne » 4481.6 I fattori globali nel terrorismo interno » 4491.7 il pensiero unico: una monocultura globale della mente » 4501.8 Per evitare la violenza strutturale globale nasce una
società globale diversa » 4511.9 Conclusioni » 453
2. Identità tradizionali e comunicazioni globali neiconflitti postmoderni, di Claudio Rise » 455
3. Armi di distruzione di massa, di M. Brinton Lykes » 4793.1 Una breve storia » 4793.2 Schema relazionale basilare/centrale » 4823.3 La spirale sistemica » 4833.4 II pensiero post-traumatico » 4843.5 Analisi » 4853.6 Conseguenze » 485
12
3.7 Un copione che cambia pag. 4853.8 Segnali di cambiamento . » 4873.9 Da un mondo pericoloso ad un mondo sicuro » 4883.10 Conclusione » 493
4. Il Genocidio e l'uccisione di massa: origini e prevenzione,di Ervin Staub » 495
4.1 Le origini della violenza di gruppo » 4964.2 II conflitto di gruppo come origine della violenza collettiva » 4994.3 II potenziale dei bystanders: le azioni per fermare la violenza » 501
5. II nazionalismo e la guerra: un approccio psico-sociale,di Daniel Druckman » 507
5.1 Bisogni, tipi di coinvolgimento, e orientamenti » 5075.2 Patriottismo e nazionalismo » 5105.3 Ibiasingroup » 5125.4 Sentimenti verso gruppi multipli » 5145.5 II ruolo della attività cognitiva nella costruzione
dell'immagine della propria e delle altre nazioni » 5165.6 II nazionalismo e la guerra » 5195.7 Questioni aperte: per una agenda di ricerca » 5235.8 Le prospettive del nazionalismo nel ventunesimo secolo » 524
6. Le violazioni dei diritti umani come violenza strutturale,di Michael Britton » 527
6.1 Quattro generazioni di diritti umani » 5286.2 I contributi della psicologia ad una interpretazione estesa
dei diritti » 5306.3 Argentina e Guatemala: la violenza strutturale come
violazione dei diritti umani » 5336.4 II peacebuilding con i diritti umani estesi » 537
7. Educazione alla pace e Riconciliazione: il lavoro per laricostruzione postconflitto, di Antonella Sapio » 541
13
8. La capacità cognitiva di elaborazione integrativa delleinformazioni (complessità integrativa) e le decisionipolitiche che conducono alla guerra o alla pace,di Lucian Gideon Conway III, Peter Suedfeld, ePhilip E. Tetlock pag. 553
8.1 L'approccio degli studiosi alla Pace e alla Guerra come esiti» 554
8.2 Complessità integrativa (la capacità di complessitàcognitiva dei processi di elaborazione e integrazione delleinformazioni) » 554
8.3 L'approccio della complessità integrativa ad alcune crisidi grandi dimensioni » 555
8.4 La corrispondenza tra livello di complessità e situazione » 5588.5 Cosa significa la relazione tra complessità e guerra/pace? » 5598.6 Conclusioni » 561
9. Il peacebuilding nella prospettiva di genere,di Susan McKay e Dyan Ellen Mazurana » 565
9.1 Le idee femministe sulla psicologia della pace » 5659.2 II peacebuilding delle donne al livello di base » 5689.3 Le organizzazioni non-governative ed il peacebuilding » 5729.4 Le conseguenze della U.N. Platform for Action (PFA)
per il peacebuilding delle donne » 5759.5 Conclusioni » 575
10. I bambini e la violenza strutturale,di Milton Schwebel e DanielJ. Christie » 577
10.1 II quadro globale » 57710.2 La violenza strutturale nei Paesi sviluppati » 57910.3 Affrontare la violenza strutturale: un appello per approccimultidisciplinari nel ventunesimo secolo » 58510.4 Conclusioni » 589
14
Parte seconda: Peacemaking, Peacebuilding e Peacekeeping
Premessa, di Antonella Sapio pag. 593
11. Il contesto culturale del peacemaking, di Paul B.Pedersen » 595
11.1 Un approccio culturo-centrico al conflitto » 59611.2 I modelli di peacemaking occidentali e quelli non occidentali » 59711.3 II conflitto in un contesto del Pacifico asiatico:
un caso di studio » 59911.4 La griglia culturale » 60111.5 La gestione interculturale del conflitto nel ventunesimo
secolo » 605
12. Verso una psicologia del peacebuilding strutturale,di Cristina Jayme Montiel » 609
12.1 Una visione strutturale della violenza e della pace » 60912.2 II peacebuilding strutturale » 61412.3 Applicare la psicologia al peacebuilding strutturale » 61912.4 Ricapitolando . » 62212.5 Verso il futuro » 623
13. Peacebuilding e nonviolenza:l'approccio al potere di Gandhi, di Manfred B. Steger » 627
13.1 Thomas Hobbes e la teoria prevalente del potere » 62813.2 II Mahatma Gandhi e la ricerca nonviolenta della verità » 63013.3 La psicologia della paura » 63413.4 La nonviolenza funziona davvero? Due casi di studio » 63413.5 Conclusioni » 640
14. Psicologia della liberazione:altre prospettive da altri contesti, di Andy Dawes » 641
14.1 La psicologia della pace, il peacebuilding e l'ideologia » 64214.2 II peacebuilding come psicologia della liberazione:
il caso del Sud Africa » 64514.3 La psicologia della liberazione e lo smantellamento
dell'apartheid » 64914.4 Conclusioni ' » 654
15
15. Il peacekeeping delle Nazioni Unite: il contestopsicologico della guerra nel ventunesimo secolo,di Harvey J. Langholtz e Peter Leentjes pag. 657
15.1 Le origini e l'evoluzione del peacekeeping dell'ONU » 65815.2 Gli anni novanta ed un nuovo ambiente per le operazioni
di pace15.3 Cosa abbiamo imparato15.4 L'aspetto del peacekeeping del futuro: un nuovo paradigma15.5 Conclusione
16. La difesa civile e i corpi civili di pace, di FrancescoTullio
16.1 Introduzione16.2 "La Difesa Civile ed il progetto Caschi Bianchi;
peacekeepers civili disarmati".16.3 "Le ONG e la trasformazione dei conflitti.
Le operazioni di pace nelle crisi internazionali.Esperienze, analisi e prospettive".
16.4 Considerazioni psicologiche
Parte terza: Testimonianze
Premessa, di Antonella Sapio » 679
17. La violenza interna agli Stati, di Ulrike Niens edEd Cairns •. » 681
17.1 Spiegazioni teoriche del conflitto tra gruppi » 68217.2 II conflitto in Manda del Nord » 68517.3 Gestire e risolvere il conflitto: l'esperienza nordirlandese » 68817.4 II futuro » 689
18. La guerra e la pace: il caso della ex Jugoslavia,di Dragan Popadic » 695
19. Un' analisi del processo di gruppo nel contesto diincontri fra ebrei e palestinesi attraverso laclassificazione del discorso di S. Steinberg eDanBar-On » 701
19.1 Premessa » 70119.2 Introduzione » 702
16
19.3 Sviluppo della tipologia per "categorizing disclosure" pag. 705
Nota: Aldo Capitini » 717
Sezione VI: L'intervento in Psicologia della Pace:strumenti e metodi
Premessa, di Antonella Sapio » 721
1. Educazione alla pace, di Antonella Sapio » 7231.1 Una introduzione generale » 7241.2 II tema obbedienza/disobbedienza nella educazione alla pace » 7251.3 I programmi educativi » 7331.4 L'educazione alla responsabilità, di Alberto
L'Abate e Benedetta Tesi » 7381.5 Cooperazione e conflict resolution nelle scuole:
un approccio sistemico, di Peter Coleman eMorton Deutsch » 746
1.6 Dare voce alle idee dei bambini sulla pace, di UseHakvoort e Solveig Hàgglund » 769
2. Formazione e azione per la pace, di Antonella Sapio » 7772.1 Gli psicologi possono differenziarsi nel dibattito pubblico:
costruire culture di pace, di Michael Wessells,Milton Schwebel e Anne Anderson » 777
2.2 I programmi-training per la facilitazione al dialogointerculturale: i "cross-cultural training",di Antonella Sapio » 794
2.3 II metodo training: il training a carattere socio-emozionale,di Antonella Sapio » 796
2.3.1 Una proposta di lavoro con metodo-training » 8042.3.2 II lavoro emozionale: il training a sostegno della
relazione empatica » 8082.4 La facilitazione psicosociale ai gruppi attivi,
di Antonella Sapio » 8102.4.1 I processi di liberazione individuali e collettivi » 812
2.5 L'azione diretta non violenta, di Enrico Euli » 8132.5.1 Breve introduzione storica - » 8132.5.2 Definizione » 8142.5.3 Organizzazione » 8152.5.4 Formazione » 817
17
2.5.5 Significati dell'agire diretto nonviolento pag. 819
Nota: Danilo Dolci » 823
Conclusioni, di Antonella Sapio » 825
AppendiciDichiarazione di Siviglia » 831Progetto per un forum mondiale anti-globalizzazione » 836Resistenza al neoliberismo, al militarismo, alla guerra:per la pace e la giustizia sociale » 845
Contributi di » 845
Bibliografia » 857
18