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A caccia con… Benelli ARGO Confortech calibro .30-06 · mite il confronto fra le indicazioni teoriche fornite da avanzati programmi di calcolo e simulazione agli elementi finiti

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ARGOmentiA caccia con…Benelli ARGO Confortechcalibro .30-06

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di paragone

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Testo e foto di Alessandro Magno Giangio

La recente versione con calciatura sintetica ad alta tecnologia, denominata Confortech, della carabina semiauto ARGO by Benelli, rappresenta la nuova pietra di paragone nel difficile e complesso settore delle armi a canna rigata dedicate soprattutto alla caccia in battuta. Il nostro tester l’ha voluta provare a caccia al cinghiale con una munizione altrettanto high-tech, la nuova RWS Evolution: un binomio micidiale

L a carabina semiautomatica Benelli ARGO, ora disponibi-le in tre varianti base, è un’arma ormai da considerarsi nella sua veste quasi definitiva, visto l’enorme grado di affidabilità raggiunto in ogni sua parte meccanica e fun-

zionale: l’ultimo suo perfezionamento generazionale, Benelli lo ha realizzato a carico della calciatura, la quale usufruisce del si-stema Comfortech, che riduce in modo drastico rinculo e im-pennamento. Inoltre, questa nuova calciatura in tecnopolime-ro consente agli amanti della caccia in condizioni habitat e me-teo piuttosto dure, di avere il piacere di portarsi dietro la pro-pria ARGO senza i patemi d’animo di vederne rovinato il bellis-simo legno. La tecnologia e i particolari materiali impiegati nel-la realizzazione della calciatura denominata Comfortech, sono stati sperimentati e perfezionati da Benelli già un anno or sono, con il fucile calibro 12 magnum modello Comfort, arma che il nostro tester ha avuto modo di provare a caccia in entrambe le configurazioni, slug e field (vedi Cinghiale n. 4/2005 e Diana 22/2005). Dati i notevoli successi ottenuti con questa calciatu-ra, Benelli ha deciso di estendere il concetto Comfortech ad al-tri suoi modelli della gamma, in particolare al Super Black Ea-gle II, al Supernova, e, appunto, alla carabina semiautomatica ARGO, oggetto della nostra super-prova a caccia.

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Una calciatura che ispira immediata confidenza e buon feeling

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PERCHÉ L’ARGO

L a calciatura, realizzata in tecnopoli-mero e corredata di calciolo e na-sello in gel, si presenta «morbido-sa», gentile al tatto, alla spalla e al-

la guancia: altro mondo rispetto alla dura freddezza offerta dalla maggior parte del-le calciature in sintetico sinora viste sulle armi da caccia. Tuttavia, è proprio questa calciatura, dall’aspetto vellutato e caldo, che ispira immediata confidenza e buon feeling, a nascondere al suo interno tut-te quelle innovazioni tecniche e tecnolo-giche che Benelli è stata capace di realiz-zare, quale concreto passo avanti verso la perfezione del fucile da caccia, in termini di ergonomia, maneggevolezza e comfort di tiro.I passi in avanti fatti da Benelli, in tale di-rezione, in realtà sono tre, non uno, fat-to questo che pone la carabina ARGO Comfortech quale nuovo termine di para-gone per i semiautomatici del futuro; e se a questo risultato ottenuto sulla calciatu-ra, si aggiungono tutti gli eccellenti risulta-ti già ottenuti dalla meccanica ARGO e dal-le canne criogeniche in termini di affidabi-lità, robustezza e precisione, si finisce per trovarsi in mano un’arma dai molti talenti e di sicuro successo.Al fine di ridurre rinculo (o soltanto la sua sensazione sulla spalla del tiratore) e im-

la del cacciatore, soprattutto se operante alla posta. I tecnici della Benelli sono stati in grado di relegare tutti i vecchi accorgi-menti ad un ruolo complementare: hanno, infatti, messo a punto un vero e proprio si-stema di riduzione dell’energia di rinculo, denominato Comfortech System, basato su un calcio in tecnopolimero che si distin-gue a colpo d’occhio per la presenza, sui due lati, di asole a forma di «boomerang» che hanno lo scopo di rendere più flessibi-le il calcio sotto l’azione del rinculo. Il calcio assorbe infatti parte dell’energia di rinculo, consentendo in tal modo una notevole di-minuzione dell’impatto sulla spalla del tira-tore. Questo calcio apparentemente sem-plice è stato in realtà frutto di un lungo e complesso lavoro, che ha investito tanto i materiali quanto le forme, sviluppato tra-mite il confronto fra le indicazioni teoriche fornite da avanzati programmi di calcolo e simulazione agli elementi finiti (FEM: Fini-

L’ARGO Confortech è un’arma che rap-presenta per Benelli l’ennesima pro-va della sua notevole duttilità proget-tuale, tecnica e tecnologica. D’altra par-

te, sappiamo benissimo che la carabina se-miautomatica da caccia costituisce uno dei progetti concettualmente più ardui e complessi da realizzare, date soprattutto

le condizioni e le prerogative del suo im-piego. Il prodotto finale è più che all’al-tezza dei compiti, un condensato di so-luzioni tecniche e tecnolo

Il nuovo ARGO Confortech è un vero concentrato di tecnologia con una eccezionale modularità che lo rende appetibile ad un gran numero di cacciatori

pennamento nelle armi a canna rigata, si-no a ieri si interveniva esclusivamente sul peso dell’arma, sulle pieghe del calcio e mediante l’applicazione di calcioli specia-li con funzioni ammortizzanti: alcuni ricor-revano anche ai barilotti al mercurio, piut-tosto efficaci, invero, ma dotati di un pe-so notevole che si faceva sentire alla spal-

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te Element Analysis) e quelle delle risultanze pra-tiche delle prove sperimenta-li. Nel mettere a punto un calcio rivoluzionario, si è pensato di interve-nire profondamente sulla geometria del-l’impugnatura del-lo stesso, allo scopo di migliorarne l’ergo-nomia e di facilitare il controllo dell’arma. È stato inoltre applica-to un particolare zigrino di nuova concezione, ba-sato sulla forma aerodinamica delle sfere che consente una naturale aerazione del-la mano e permette un controllo totale in ogni situazione, con o senza guanti. Que-sto nuovo zigrino, definito «Air Touch», è stato applicato anche all’asta. Tanto l’asta che il calcio presentano, inoltre, il tratta-mento «Comfort Touch», che non solo

esalta l’este-tica del fucile, ma offre, al contatto con la pelle, una sensazione estremamen-te piacevole ed assolutamente unica, che ben completa il calcio più confortevole del mondo. Il calcio e gli inserti in gel sono concepiti come parti di un unico e nasco-no da un attento studio ergonomico. Han-

no, infatti, una particolare forma anatomi-ca che massimizza l’appoggio sulla spalla e sulla guancia del tiratore, aumentando le superfici di contatto e diminuendo l’im-patto quando gli stessi si modificano sot-to l’azione del rinculo. Mentre il nasello per l’appoggio della guancia è ambidestro, il calciolo varia a seconda del fatto che il ti-ratore sia destro o mancino: spalla destra e sinistra sono infatti fra loro speculari.Il materiale utilizzato è uno speciale gel sviluppato in esclusiva per Benelli ed è il frutto delle più avanzate ricerche in settori d’avanguardia dell’industria aerospaziale dove sono richieste performance di assor-bimento e distribuzione delle forze d’im-patto. Quella dell’Argo è una vera e pro-pria calciatura a deformazione controllata, capace di ridurre drasticamente il picco di massimo rinculo e non di renderlo sempli-cemente più tollerabile. Il risultato finale è andato oltre le migliori aspettative: la Be-nelli ARGO Comfortech è una carabina se-miautomatica leggera, camerata in calibri robusti, sia standard che magnum, ogni-tempo e che, quanto a mitigazione del rin-culo, limitazione dell’impennamento, velo-cità e precisione nella ripetizione dei colpi, non ha pari sul mercato.Test di confronto effettuati sia al poligo-no che in laboratorio con carabine con-correnti pari-categoria, al fine di quantifi-carne le percentuali di vantaggio relativo in relazione ad alcuni importanti parame-tri hanno dimostrato, inconfutabilmente, l’entità precisa di questo importante bal-zo in avanti compiuto dai tecnici Benel-li. Tali parametri sono, appunto, l’energia di rinculo sviluppata a parità di munizio-ne, da 220 grani per entrambe le camera-ture in .30-06 e .300 Winchester Magnum (l’ARGO Comfortech è risultata la migliore in assoluto, con punte di vantaggio mas-simo pari anche a più della metà (55%) del rinculo sviluppato sulla spalla rispet-to al concorrente più «rude», e con pun-ta di vantaggio minimo di un buon 45%);

il valore di impennamento tra il primo ed il secondo colpo esploso, è risulta-to più basso con l’ARGO Comfortech rispetto ai tre concorrenti, tra un 15 ed un 31%, con in più un maggior con-trollo globale dell’arma quantizzabile in

un buon 37%; infine, un ridotto tempo occorrente tra l’esplosione del primo col-po e l’esplosione del secondo colpo, al fi-ne di consentire un più rapido doppiaggio del tiro, quantizzabile tra un minimo del 13 ed un massimo del 28% rispetto alla con-correnza.

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Vediamo altre caratteristiche tecniche della carabine oggetto della prova

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L’ astina del Comfortech è ben proporzionata, sia come lun-ghezza che come larghezza: si impugna molto bene, grazie a

un sezione a gondola stretta in alto, sul-la canna, e medio-larga in basso, dove va a stringere la mano del tiratore. L’asti-na, così come la pistola dell’arma, so-no state dotate di abbondante zigrina-tura del tipo Air Touch realizzata con il nuovo sistema delle microsfere: il risul-tato è un maggior grip, grazie alla miglio-re circolazione dell’aria che evita il for-marsi del sudore alle mani, e l’elimina-zione delle abrasioni alle mani. Tutta la calciatura, poi, gode del già ricordato ri-vestimento Comfort Touch, che offre al-

le mani del cacciatore una gradevolissi-ma sensazione di calore, un eccezionale grip, nonché una maggiore durevolezza delle superfici della calciatura e l’elimina-zione totale di qualsiasi tipo di riflesso in-dotto dal sole o da altra fonte luminosa. Si tratta di un rivestimento ottenuto con vernici gommose liquide spruzzate sul-le parti soggette a maggior usura (impu-gnatura, bande laterali d’asta, guanciali di pala) che poi vengono sottoposte a un procedimento di fissaggio a bassa tem-peratura .La lunghezza totale del calcio è di 354

mm con deviazione regolabile in entram-bi i lati, sinistro e destro: la piega al na-sello è di 43 mm, mentre la piega stan-dard al tallone è di 57 mm, ulteriormente regolabile in 52, 62 e 66 con gli appositi spessori forniti in kit di serie. In optional, si possono avere due calcioli in Techno-gel, sia destri che sinistri, con altezza di 15 e 35 mm (lo standard fornito con l’ar-ma è di 25 mm). Le due magliette porta-cinghia di trasporto sono del tipo a sgan-cio rapido: una si va a collegare sull’api-ce del cappellotto dell’astina, mentre la seconda si collega al calcio su un trian-golino in tecnopolimero ricavato a sbal-zo sulla pancia della pala; il tutto appare semplice e, soprattutto, silenzioso.Da un punto di vista meramente esteti-co, dobbiamo dire che l’ARGO Comfor-tech possiede uno stile ed una linea del tutto personale poiché concepita quale progetto innovativo in ogni sua più pic-cola parte, forma o veste estetica. La li-nea e le forme estetiche dell’ARGO si svi-luppano in senso orizzontale, tranne la zona del serbatoio e del primo terzo del-l’astina: il perché è chiaro a chi si inten-de di centratura del baricentro di un’ar-

Una delle caratteristiche peculiari dell’ARGO Confortech è la sua eccellente ergonomicità: è infatti questa, una carabina che viene molto bene alla spalla

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Parliamo delle cartucce

Per questa prova a caccia con la ARGO Con-fortech camerata in .30-06 Springfield, è stato deciso di testare una munizione che sul no-stro mercato ha riscontrato, sin dai primi mo-menti della sua introduzione, un enorme suc-cesso. Si tratta della munizione RWS dotata di palla Evolution da 184 grani (11,9 grammi). La Evo è stata presentata da RWS come l’ultimo grido in tema di alta tecnologia applicata ad un’ogiva da caccia. In effetti, racchiude in sé tutti i vantaggi offerti in ogni singola prerogati-va balistica, sia esterna che terminale, dalle pal-le concorrenti di ultima generazione in commer-cio. Un vero condensato di perfezione in ogni aspetto balistico, insomma.Osservandola attentamente, infatti, possiamo tro-vare i vantaggi (ben noti) di altre palle famose (la Silvertip della Winchester, la H-Mantel e la TUG di casa Brenneke, la Swift Scirocco) inseriti in un contesto progettuale originale ed estremamente efficace, sia a livello di precisione e costanza di rendimento, sia a livello di resa balistica terminale. Andiamo quindi dalla punta Rapid-X, cui viene deputata una immediata deformazione all’impatto, ad una cessione controllata dell’energia mediante una mas-sa avente camicia con spessore crescente, un nucleo in piom-bo a durezza controllata (per contrastarne la frammentazione) sino ad una perfetta unità tra camicia e nucleo mediante spe-ciale bonderizzazione ad «S» Power Bonding. La precisione e la costanza di prestazioni balistiche, sono invece affidate ad

un fondello con ca-lotta balistica (sor-ta di hollow point al rovescio), ad una finitura in nickel e ad un generoso solco di crimpatu-ra. Quello in cui ci ha convinto di più la Evo è l’ecce-zionale equilibrio tra la sua capa-cità di cedere l’energia per fer-mare il selvatico sul posto, abbi-nata ad una no-

tevole penetrazione, fat-to che la rende eccezionale soprattutto nella caccia ad ani-

mali molto robusti e dotati di grande vitalità. Nel nostro caso, il cinghiale in battuta. Ecco qui di seguito, le caratteristiche balistiche di base della Evolution.RWS con palla Evolution da 184 graniVelocità alla bocca: 835 m/sEnergia alla bocca: 4.148 J (423 Kgm)Energia a 50 m: 3.751 J (383 Kgm)Energia a 100 m: 3.383 J (345 Kgm)Energia a 150 m: 3.042 J (310 Kgm)Energia a 200 m: 2.735 J (279 Kgm)

ma. Lo sviluppo orizzontale delle sue for-me ha concesso all’arma uno stile lon-gilineo, caratteristica che ne esalta l’im-mediatezza nell’imbracciatura e, soprat-tutto, la rapidità nell’acquisizione del ber-saglio. Proprio quest’ultima peculiarità, è stata una delle sue caratteristiche delle quali ho potuto constatare un enorme grado d’unanimità tra i numerosi utenti dell’arma che ho incontrato e intervista-to a caccia. Come già ricordato, la pala del calcio porta il nasello in Tecnogel che smorza urti e vibrazioni e, grazie anche al fatto di essere intercambiabile e di-sponibile in differenti altezze - basso (di

serie); medio (12,5 mm); alto (25 mm) - permette al tiratore una posizione della testa confortevole e naturale, rivelando-si particolarmente utile qualora si monti sull’arma un’ottica di puntamento. L’asti-na a barchetta o gondola, oltre ad avere uno stile tutto proprio, si è rivelata dav-vero ottimale quanto a presa e grip per la mano sinistra.Il castello è realizzato in lega leggera con finitura anodizzata nera. Fodero e can-na sono stati previsti da Benelli come un unico monoblocco, per assicurare sia un’ottimale precisione intrinseca dell’ar-ma, sia la libera oscillazione della canna al fine di garantire la necessaria costan-za nella precisione del tiro. Anche l’asti-na è vincolata alla carcassa, in modo ta-le da non interferire nel regime vibrato-rio della canna. Queste due ricercate pe-culiarità, fanno dell’ARGO una carabina semiautomatica estremamente flessi-bile, poiché utilizzabile anche nel tiro a lunga distanza, tipico della caccia di se-lezione, specialmente qualora camera-ta nei calibri più radenti e con canna da

56 o 60 cm. Al momento, in Italia, il mo-dello Comfortech è disponibile in .30-06, in .300 Winchester Magnum e in 9,3x62, dunque in tre calibri robusti che possono essere domati al meglio da questa tec-nologia anti-rinculo.L’otturatore, non scorre all’interno del-la carcassa ma dentro il fodero in ac-ciaio, connesso alla canna. L’otturatore è rotante, e dotato di faccia concava con tre robuste alette rotanti poste a 120°. L’estrattore è stato inserito in una delle alette ed è formato da un blocco scorre-vole diagonalmente: la sua sezione fron-tale, però, non si allunga all’esterno, la-sciando così il fondello del bossolo com-pletamente affogato in un apposito anel-lo in acciaio. L’espulsore, di concezione classica, è formato da un pistoncino ca-ricato a molla, in grado di offrire, sem-pre, espulsioni veloci e sicure, con i bos-soli espulsi nei pressi del cacciatore, fat-to che ne facilita enormemente il ritro-vamento. Le finiture di tutte queste parti meccaniche sono encomiabili, degne di un’arma di classe superiore.

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Veniamo adesso al «motore» dell’ARGO

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I l nome è l’acronimo di Auto Regula-ting Gas Operated, concetto tecnolo-gico innovativo che fa di quest’arma, un oggetto davvero unico nel pano-

rama delle carabine semiautomatiche da caccia. Ma perché innovativo? Innanzitutto, per la mancanza delle tipi-che aste di armamento, cui fa da con-traltare un pistone a corsa corta. Il pi-stone, infatti, è lungo appena 9,3 cm e nel suo apice posteriore reca due ap-pendici simmetriche, le quali agisco-no su due impulsori flottanti, allog-giati nel castello. Questi due perni im-pulsori sono i veri «responsabili» del-la trasmissione del moto al portaottu-ratore, fatto che bypassa alla grande, il tipico handicap insito nell’impiego del-le sottili aste di armamento, assai pro-ne al piegamento qualora portate sotto stress da regimi pressori troppo spinti. Ma come è possibile fare a meno del-

le aste d’armamento? Basta arretrare la presa di gas. Infatti, il gruppo a pre-sa di gas è stato concepito dai tecnici della Benelli in una posizione arretrata, in maniera tale da poter sfruttare i gas più caldi e a maggior pressione, i quali favoriscono enormemente l’impiego di una gamma più ampia di munizioni, sia commerciali che ricaricate, e di grana-ture di palla, anche ai due limiti impo-sti dal calibro. Alla presa di gas è stata affiancata una valvola compensatrice, con funzione di normalizzazione delle pressioni interne allo stesso gruppo di presa gas, in modo tale da regolarizza-re la velocità di movimento del pisto-ne. La presa di gas è stata posizionata a circa 14 cm davanti al vivo di culat-

ta. Il pistone, piuttosto leggero, scorre lungo un’asta robusta in acciaio inox, assicurata al castello; all’estremità an-teriore dell’asta, è stata prevista una fi-lettatura su cui si fissano, appunto, il gruppo pistone e un fermo di metal-lo nero il quale, al suo interno, reca la valvola pretarata che sfoga all’esterno i gas in sovrappiù. Al fine di far «dialo-gare» la valvola con i gas, l’asta è sta-ta forata al centro e diagonalmente, co-sicché venga in contatto con la came-ra d’espansione. Il fermo di metallo ne-ro unito alla valvola compensatrice co-stituiscono il solo punto di bloccaggio della canna sulla meccanica. Il sistema ARGO, oltre ai vantaggi sopracitati, è autoregolante e autopulente, il che an-nulla quasi del tutto la manutenzione ordinaria.All’interno del castello c’è soltanto il gruppo di scatto, formato da un mo-dulo in polimero inserito dall’alto e fer-mato per tramite delle due classiche spine passanti. Grilletto, cane, dente di scatto, blocco del caricatore e mol-le, si trovano inglobati all’interno del modulo. Tutto il pacchetto di scatto è una autentica perla meccanica, non solo quanto a finitura, ma soprattutto

Grazie alla canna flottante, il livello di precisione offerto dal Benelli ARGO Confortech si pone al top della categoria. Ottima la scelta sulle mire metalliche, in due versioni

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Le mire

quanto a concezione tecnica: il valore standard di peso riscontrato dall’auto-re in questa carabina è stato di 1.090 grammi, eccellente per la battuta e più che discreto per la caccia di selezione. Il sottoguardia è a forma di vela con l’apice verso l’interno: il foro ha di-mensioni sufficienti affinché un dito in-dice anche leggermente guantato pos-sa trovare agevolmente il grilletto. Il caricatore, per il no-stro mercato, è amovibi-le. L’operazione avviene agendo su una apposita levetta scorrevole verti-calmente, posto appena dopo il bottone della si-cura, nella parte anterio-re destra del sottoguar-dia. Riguardo la sua posi-zione c’è da farci un po’ la mano: la funzionalità però è ottima. La sicura

L’ARGO Comfortech è disponibile con due sistemi di mire metalliche: il classico duo tacca completamente registrabile in alzo e deriva, e mirino in fibra ottica regolabile in alzo e deriva (per il mirino è disponibile come op-tional un tunnel di protezione), oppure con mirino in fibra ottica regolabi-le in alzo e deriva coadiuvato da una mezza bindella fissa da battuta in car-bonio, non regolabile. La versione della nostra prova è stata allestita da Be-nelli in quest’ultima configurazione.La bindella e la tacca di mira sono entrambe collegate alla canna con viti di fissaggio di derivazione «bloccaggio utensili», il che le rende estremamen-te tenaci nella presa, sebbene occorra un’apposita chiavetta per allentarle e stringerle. Sia la mezza bindella da battuta che la tacca di mira sono facil-mente intercambiabili. Il mirino su rampa a coda di rondine, è in fibra otti-ca e può essere regolato in deriva e in alzo tramite una chiavetta a brugola

(fornita in dotazione), lungo un’utile scala graduata con tre tacche colorate in bianco: raramente si vede di meglio in giro. La mezza bindella da battu-ta, in fibra di carbonio, possiede una tacchetta di mira scavata, ricavata dal pieno, quindi fissa, pertanto non regolabile né in alzo, né in deriva, una so-luzione, a mio modo di vedere, un po’ discutibile, poiché una foglietta rego-labile in alzo e in deriva sarebbe da preferire di gran lunga: qualora doves-si scegliere, opterei senza dubbio sulla tacca di mira completamente rego-labile al posto della mezza bindella, anche per la caccia in battuta. Sul cie-lo del fodero sono comunque stati previsti, ben cinque fori filettati per il fis-saggio della slitta Weaver Picatinny o QR Leupold, con funzione di collega-mento per le varie ottiche e punti rossi, (la slitta può essere fornita come optional Benelli). Complessivamente, il pacchetto mire disponibili è quanto di meglio auspicabile per un’arma a canna rigata da caccia in battuta.

è manuale, a traversino davanti al gril-letto, ed è reversibile e silenziata, fatto quest’ultimo non trascurabile a caccia. La capacità del caricatore di base con calibro standard 30-06 è di quattro (so-no disponibili anche caricatori a 2 col-pi), cui va aggiunto il quinto in canna: in ogni caso, ricordo tuttavia che l’AR-GO è stato catalogato anche con cari-

catore da 10 colpi. Il caricatore amovi-bile è molto comodo e consente rapi-de sostituzioni: tuttavia quello dell’AR-GO risulta un po’ ingombrante, anche se il suo inserimento e il suo disinse-rimento nella carcassa è molto agevo-le e rapido.La canna di questo modello in .30-06 Springfield è lunga 51 cm (20 pollici) e possiede un passo di rigatura di 1:11” (ottimale anche per stabilizzare le pal-le più pesanti), con quattro principi di rigatura ad andamento destrorso. La canna è martellata in acciaio al Cromo Molibdeno ed è trattata con la speciale tempra criogenica. Le canne dell’ARGO sono intercambia-bili, per cui è possibile acquistare, qua-le optional, una canna dello stesso ca-libro, più lunga o più corta, secondo le proprie esigenze di caccia (battuta o selezione). Il peso dell’arma con canna da 51 cm è di 3.250 grammi.

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zione del proiettile: alta spalla dx/cuore con foro pari diametro della palla. Pun-to di uscita della palla: la palla è uscita dalla spalla opposta dopo aver demoli-to entrambe le spalle. Peso dell’anima-le: 80 Kg ca. femmina. Recuperato il re-perto.Commenti. La palla ha subìto un lieve af-fungamento frontale con una perdita di peso irrisoria, nonostante l’attraversa-mento d’entrambe le spesse e massicce ossa delle due spalle: nonostante que-sto immenso lavoro, la Evo ha ceduto una quantità notevole d’energia, visto il subitaneo abbattimento del selvatico.Selvatico n. 3. Distanza di tiro: 35 m ca. Angolo di tiro: 0° orizzontale. Posi-zione del cinghiale: di fianco sx in cor-sa veloce verso sinistra. Spazio percor-so dal cinghiale dopo il tiro: tre metri. Punto di penetrazione del proiettile: die-tro la spalla, nella zona dei polmoni con foro pari al diametro palla. Punto di usci-ta della palla: la palla ha oltrepassato per intero l’animale, perforando entrambi i polmoni, con foro d’uscita pari a circa 1,5 cm. Peso dell’animale: 75 Kg ca. ma-schio.Commenti. Il selvatico, di buone dimen-sioni, è stato trapassato da parte a parte dal proiettile, fermandolo sul posto. La palla, nonostante non abbia subito che un irrisorio schiacciamento frontale, ha attraversato per intero l’animale ceden-do, comunque, una quantità d’energia sufficiente a spengerlo. Questo è un fat-to importantissimo, direi basilare, nel giudizio della Evo: la sua estrema capa-cità di «adattarsi» alle distanze, alle strut-ture e alla mole fisica del selvatico cui viene a contatto, caratteristica che la po-ne quale termine di paragone futuro.

Considerazioni finali

L’ARGO Comfortech è una delle rarissime carabine semiau-to sul mercato con la quale è possibile usufruire di innume-revoli vantaggi: l’intercambiabilità delle canne e dei calibri; calciatura anti-rinculo high-tech; modifica parziale o tota-

le di piega e vantaggio; mo-difica dell’assetto della pala per tramite di differenti cal-cioli appositamente dedica-

ti; il passaggio da una tacca di mira completamente regolabi-

le a una mezza bindella da battuta; l’in-tercambiabilità di caricatori da 2, 4 e 10 colpi; le

magliette a sgancio rapido; una manutenzione ordina-ria praticamente assente. Tale Vaso di Pandora ci indica non soltanto un ennesimo successo di Benelli, fatto che ci inor-goglisce non poco, ma soprattutto ci dona il privilegio di ave-re tra le mani, a caccia, un’arma unica, straordinaria, amabi-le in ogni suo aspetto. Proprio come la munizione Evolution: la coppia perfetta.

potenzialità espansiva e penetrativa del-la Evo qualora indirizzata ad un soggetto più grande e ad una distanza maggiore.Selvatico n. 2. Distanza di tiro: 50 m ca.

Angolo di tiro: 15° ca. in basso. Posizio-ne del cinghiale: di fianco dx a ¾, in cor-sa veloce. Spazio percorso dal cinghiale dopo il tiro: due m ca. Punto di penetra-

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