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migliorare la r tà e produ a raverso il VISUAL MERCHANDISING Arch. Sonia Pettinari L’ARCA | Visual Merchandising | 03/12/2012 Presentazione a cura dell’Arch. Sonia Pettinari

a raverso il VISUAL MERCHANDISING - wearelab.com · perchè parliamo di visual merchandising? •caratteristiche del periodo economico necessità di strumenti efficaci per mantenere

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migliorare la r tà e produ tàa raverso il

VISUAL MERCHANDISING

Spoltore (PE) 3 Dicembre 2012 Arch. Sonia PettinariL’ARCA | Visual Merchandising | 03/12/2012 Presentazione a cura dell’Arch. Sonia Pettinari

perchè parliamo di visual merchandising

perchè parliamo di visual merchandising

?

• caratteristiche del periodo economico

necessità di strumenti efficaci per mantenere e aumentare la REDDITIVITA’ E PRODUTTIVITA’ dell’attività commerciale.

• forte aumento della concorrenza• stile di vita sempre più veloce • nuove e più specifiche esigenze della clientela• aumento e specializzazione dell'offerta merceologica

mantenere e aumentare la

REDDITIVITA’ E PRODUTTIVITA’ COME??

• ra�orzando la propria immagine e identità• incentivando la frequentazione e la fruizione del punto vendita• stimolando acquisti

per raggiungere tali obbiettivi abbiamo un importante strumento che è quello del

VISUAL MERCHANDISING

DEFINIZIONE

merchandising = commercializzazione(portare le merci a disposizione di chi ne è potenzialmente interessanto)

visual = visiva

ACCESSIBILITA’ • visiva• fisica

La vendita visiva è caratterizzata dal "contatto" diretto tra la merce e la clientela .

• psicologica • intellettuale

"Il visual merchandising è innanzitutto un modo di valorizzare al meglio il prodotto, la famiglia di prodotti, il reparto e più in generale il punto vendita.E' un insieme di metodi che concorrono a dare al prodotto un ruolo attivo, grazie alla sua presentazione e ambientazione,facendolo parlare e rendendolo più visibile e attraente al fine di ottimizzare la redditività".

(!)Oggi è un componente fondamentale di ogni punto vendita di qualsiasi tipo e dimensione.

OBBIETTIVI DEL VISUAL MERCHANDISING

• migliorare la funzionalità commerciale del punto vendita per la sua “clientela obbiettivo”

• stimolare acquisti complementari

• far risparmiare tempo al cliente

• fargli notare meglio i prodotti di acquisto meno usuale e più problematico

• mettere a suo agio la clientela

• consentire al cliente di utilizzare i tempi morti per guardarsi intorno con interesse stimolando ulteriori acquisti

• ra�orzare l’immagine e l’identità del punto vendita

Bouqueria - Barcellona

Mercato rionale

VANTAGGI PER L’AZIENDA COMMERCIALE

• migliora la funzionalità del punto vendita differenziandolo dalla concorrenza e lo caratterizza più precisamente nel mercato

• sviluppa la produttività commerciale del punto vendita aumentando le vendite

• incrementa l'e�cienza economica aumentandone le vendite e riducendo i costi

• incrementa l'e�cienza del personale

• fa guadagnare rilievo ulteriore e professionalità alla vendita assistita

come fare un buon visual merchandising?

tre momenti fondamentali

1 definizione della “clientela-obbiettivo”

2 comprensione della percezione della “clientela-obbiettivo” del punto vendita

3 lavoro sui tre elementi essenziali del visual merchandising • classi�cazione e aggregazione merceologica

• layout• display

1 de�nizione della “clientela obbiettivo”

La diversificazione dei bisogni e dei segmenti di mercato impone al punto vendita di lavorare "su misura" della clientela che si sceglie come obbiettivo.

clientela non entra per acquistare

ma per risolvere un problema d’acquisto!

capire • i tipi di prodotti da trattare• come combinarli in una offerta merceologica soddisfacente di

assortimenti e gamme• quali servizi commerciali offrire e a quali prezzi• come organizzare lo spazio di vendita• con quali sequenze merceologichee attrezzature• come esporre i prodotti nel punto vendita e in vetrina• come comunicare con la clientela all'esterno del punto vendita

(nome, logo, vetrina, comunicazione pubblicitaria)

(!) note

Quanto più il punto vendita è in grado di farsi su misura di:

• clientela obbiettivo• ambiente e zona commerciale

tanto più • accresce la sua funzionalità• si di�erenzia dalla concorrenza• rafforza la propria identità e

immagine

MIGLIORANDO IL PROPRIO SUCCESSO COMMERCIALE

2 percezione della “clientela-obbiettivo” del punto vendita

Per fare un buon visual merchandising è utile guardare e giudicare il nostro punto vendita come se fossimo uno dei suoi “clienti-obbiettivo”

• dal di fuori• dalla vetrina• dall’interno

FUORI

VETRINA

INTERNO

insegna

vetrina

impressionedell’interno

esposizione

sensazioni

punti focali interni

attrezzature

fruibilità/percorsi

punti focali

organizzazione spazio

aggregazioni merceologiche

esposizione

COERENZA!

Imaginarium

* *

* **

2theloo_Amsterdam

sukha_Amsterdam

3 lavoro sui tre elementi essenziali (del visual merchandising)

i tre momenti strategici e operativi

A classificazione e aggregazione dell'offerta merceologica

B organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

C esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

Aclassi�cazione e aggregazione merceologica

CLASSIFICAZIONE

Si intende identificare quali sono gli insiemi significativi di prodotti in grado di soddisfare esaurientemente gli specifici bisogni della clientela.

deve tenere conto:

classificazione e aggregazione merceologica

classificazione

• dell'utilità e della funzione specifica espletata dai prodotti • delle modalità di utilizzo• delle esigenze della clientela • dai suoi gusti, stili di vita e abitudini

AGGREGAZIONE

Si intende identificare raggruppamenti di prodotti per insiemi omogenei, che aiutino la clientela a risolvere i le loro problematiche di acquisto e che suggeriscano altre idee e altri acquisti complementari

I principali criteri di aggregazione merceologica sono:

classificazione e aggregazione merceologica

aggregazione

• per a�nità commerciale• per a�nità fruizionale• per clientela• per stagionalità o occasionalità d'acquisto• per stile di vita

IMPORTANZA

per il soddisfacimento della clientela

classificazione e aggregazione merceologica

importanza

risolve i suoi problemi d'acquisto attraverso un insieme significativo e coerente di prodotti

funzionalità commerciale va oltre quella del singolo prodotto

per il punto vendita

• fattore di differenziazione dalla concorrenza

• caratterizzazione sul mercato

• prodotti differenti (tipo, qualità, prezzo…)• assortimento o combinazione differenti

esempio: negozio di casalinghi

VISUAL MERCHANDISING

classificazione e aggregazione merceologica

esempio

• importante in zona commerciale

• specializzatoin zona commerciale di quartiere

• despecializzato“sottocasa”

soprattutto se ubicato nelle vicinanze di altri concorrenti del settore, può scegliere di trattare in gamma profondatutto ciò che riguarda la tavola importante e l'articolo da regalo

può preferire un assortimento esaurente di articoli per la tavola corrente e la cucina (magari completati da piccoli elettrodomestici)

può essere opportuno trattare un'ampia varietà di casalinghi, ma privilegiando articoli di largo consumo a discapito di quelli più impegnativi

Nessuna scelta può essere considerata la migliore in assoluto. Può essere solo "più adatta " al caso specifico e cioè in funzione:

• del punto vendita• delle sue opportunità e potenzialità• della sua vocazione commerciale

classificazione e aggregazione merceologica

esempio

la specializzazione non esclude l'inserimento di merceologie complementaria quelle trattate tradizionalmente

non significa necessariamente trattarla in gamma profonda ma perlopiù alcuni prodotti (o linee di prodotti) che, coerenti con l'offerta merceologica di base la completano e arricchiscono.

scelte da valutare in base alle condizioni oggettive in termini di:

mercatoprofessionalità speci�caspazio

Borganizzazione razionale dello spazio di vendita(layout)

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

importanza

non basta mai • perché non è organizzato in maniera razionale e pianificata • perché sovente si continuano ad aggiungere nuovi prodotti, o

addirittura intere merceologie, senza avere il coraggio di tagliare i rami secchi.

discapito dello spazio destinatoPRODOTTI

CIRCOLAZIONE

costoso

IMPORTANZA DI UN BUON LAYOUT

incidendo in maniera rilevante sul conto economico comportando maggiori esigenze di redditività dei punti vendita

organizzazione dello spazio di vendita diventa importante al fine di renderlo più produttivo di risultati commerciali ed economici

SPAZIO DI VENDITA

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

obbiettivi

OBBIETTIVI

• consentire alla clientela di farsi subito un'idea complessiva dell'o�erta commerciale del punto vendita

• consentire alla clientela una agevole fruizione del punto vendita• essere funzionale alle esigenze e alle problematiche di acquisto della clientela obbiettivo del

negozio• consentirle di accedere facilmente (magari anche solo visivamente) all'offerta merceologica

facilitandone la comunicabilità e leggibilità• facilitare e stimolare gli acquisti della clientela (anche complementari)• promuovere non solo i prodotti ma l'intero punto vendita, comunicando e confermando

l'immagine aziendale• consentire un utilizzo flessibile e un rendimento ottimale degli spazi e delle attrezzature espositive• limitare il più possibile i costi di gestione

spazio di vendita e’ anche un importante mezzo di comunicazione

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

comunicazione

meglio è strutturato più è produttivo in termini di immagine e di identità

• l'organizzazione dello spazio di vendita • l'esposizione dei prodotti• attrezzature espositive • punti focali e di animazione commerciale

influenzano significativamente la prima impressione del cliente sul punto vendita e le sue modalità di fruizione

Perciò dare

• il giusto spazio alla circolazione e alla sosta• corretta visibilità ai diversi reparti e alla

loro o�erta merceologica• mettere in maggiore evidenza l'ubicazione e

le caratteristiche dei diversi reparti oltre che lo stile e le peculiarità della loro offerta.

significa rispettare la necessità del cliente in termini di • confort• accessibilità alla merce (fisica e psicologica)• possibilità di scelta ecc

predispone all’acquisto

ELEMENTI FONDAMENTALI DEL LAYOUT

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

elementi fondamentali

• fruibilità dello spazio• layout merceologico• le tre dimensioni dell’area espositiva• attrezzature• vetrine

Fruibilità dello spazio

Indipendentemente dalle caratteristiche funzionali e strutturali del punto vendita, bisogna dunque innanzitutto fare in modo che il cliente che entra abbia una visione il più possibile immediata e globale del punto vendita e di tutti i suoi reparti o, perlomeno, della loro parete di fondo facendogli percepire immediatamente:

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

fruibilità dello spazio

• di che tipo di punto vendita si tratta• che cosa è in grado di o�rirgli • come è strutturato per farlo

Perciò • non bisogna ostacolare la visuale della clientela con attrezzature centrali troppo alte• occorre agevolare la penetrazione in tutte le aree , anche quelle non visibili , più nascoste e più

"infelici" o dislocate in altri piani.

PERCORSI E CIRCOLAZIONESEGNALETICAILLUMINAZIONE

PERCORSI E CIRCOLAZIONE

La pianificazione dei percorsi e degli spazi di agibilità da destinare alla circolazione della clientela ha lo scopo di:

(!) noteLo spazio dedicato alla circolazione e alla sosta della clientela non è affatto spazio "perso" ma spazio che "vende" e questo vale sia nei punti vendita grandi che in quelli piccoli.

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

fruibilità dello spazio

• metterla a proprio agio

• permettere di muoversi agevolmente e liberamente

• alimentare il passaggio in tutte le aree del punto vendita

• tenere sempre desta l'attenzione attraverso sequenze merceologiche interessanti e attraenti perchèpiù funzionali alle sue esigenze di acquisto

SEGNALETICA

In un punto vendita ben organizzato dal punto di vista "visivo", non ci dovrebbe essere alcun bisogno di scrivere per comunicare o informare ulteriormente.

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

fruibilità dello spazio

in caso:• punto vendita è molto grande

• di�coltà strutturali che impediscono alla clientela di vederlo bene nella sua interezza (es. merce sia dislocata su piani diversi dell'edificio o in aree non immediatamente visibili dall'ingresso o dal percorso principale)

può essere necessario ricorrere ad una e�cace segnaletica

• non ridondante né indisponente. • leggibile • non deve disturbare l'esposizione della merce

SEGNALETICA

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

fruibilità dello spazio

ILLUMINAZIONE

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

fruibilità dello spazio

Anche una studiata illuminazione aiuta a veicolare la circolazione della clientela nelle diverse zone del punto vendita

Esempio

percorsi non hanno bisogno di molta illuminazione

parti arretrate hanno bisogno di più lucezone di attenzionezone promozionali

purchè se ne sappia variare l'utilizzo in funzione delle necessità specifiche di ciascuna aggregazione merceologica evitando la monotonia

LAYOUT MERCEOLOGICO

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

layout merceologico

definite

Questo "andar per vetrine" stimola naturalmente la clientela a circolare in tutto il punto vendita.

• aggregazioni merceologiche ottimali

• loro composizione

come disporle nello spazio di venditain maniera logica e funzionale per la

“clientela obbiettivo”

quindi con una sequenza il più possibile naturale per essa lungo il percorso principale

Ciascuna aggregazione merceologica

“negozio nel negozio”• fondale• esposizione• “vetrina”

VANTAGGI DI UN BUON LAYOUT MERCEOLOGICO

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

layout merceologico

• una percezione sintetica dell'o�erta del punto vendita un'e�cace chiave di lettura di esso.

• il cliente viene condotto e accompagnato da un reparto all'altro

• mantiene viva l'attenzione della clientela in ogni parte del punto vendita facendole trovare ovunque qualcosa di interessante

• stimola la circolazione in tutti i reparti del punto vendita

• stimola acquisti anche di prodotti complementari

• porta tutti i reparti ad un livello ottimale di attrattiva e rendimento

• agevola il lavoro del personale di vendita

CARATTERISTICHE DI UN BUON LAYOUT MERCEOLOGICO

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

layout merceologico

prestare particolare attenzione • accostamenti tra i vari reparti • punti di passaggio

(sequenze e adiacenze merceologiche)

evitare i punti di rottura facilitando il più possibile il passaggio naturale della clientela da una zona all'altra del punto vendita attraverso sequenze e associazioni logiche

valutare la posizioni di reparti di per sè attrattivi e meno

per attrarre la clientela ma anche tenere viva l'attenzione in tutto il punto vendita stimolando la vendita di prodotti meno "forti"

mantenersi il più possibile elastico e adattivo

al mutare delle situazioni, delle esigenze, dei comportamenti di acquisto e delle scelte aziendali

realizzare e�caci adiacenze merceologiche

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

layout merceologico

per realizzare e�caci adiacenze merceologiche occorre:

• accostare aggregazioni merceologiche che abbiano qualcosa in comune: destinazione d'uso, stile, gusto

• mettere le aggregazioni merceologiche in sequenza logica: di utilizzo, di acquisto ecc...• prestare attenzione ai prodotti e alle iniziative promozionali di "confine"in modo che costituiscano

un utile collegamento tra un reparto e l'altro

collocazione dell'o�erta merceologica nel punto vendita deve tener conto:

• necessità di acquisto dei prodotti• frequenza di acquisto • tipo di acquisto (d'impulso, moderato)• complementarietà esistente tra i vari prodotti• notorietà di prodotto e marca• criteri espositivi e dei vincoli espositivi (ingombro, peso, difficoltà di maneggio ecc.)• necessità di controllo per evitare furti

LE TRE DIMENSIONI DELL’AREA ESPOSITIVA

Per fare un buon lavoro di visual merchandising occorre lavorare come se ciascuna area espositiva fosse un "negozio nel negozio" con una sua "vetrina" sul percorso principale del punto vendita.

Perciò per rendere visibile e attraente ciascuna area positiva, al suo interno bisogna sviluppare l'esposizione su tre dimensioni:

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

• primo piano (o frontale) espositivo• fascia espositiva centrale• fondale espositivo

il primo piano espositivo

parte anteriore dell'area espositiva considerata (reparto) sorta di "vetrina"di ciascun reparto sul lato che affaccia sul percorso principale

i realizzano esposizioni particolari di prodotti o di loro insiemi particolarmente significativi, animazioni, promozioni ecc.

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

a cosa serve mettere in evidenza • prodotti• novità• promozioni

conferma e ribadisce • immagine del negozio

attrezzature basse ma di notevole potenzialità espositiva (punti display)

Come nel caso delle vetrine esterne la frequenza di rinnovo è elevata.

punti display

ruoloUna volta attirata nel reparto dal punto focale, la clientela può vedere sul punto display i prodotti in esposizione preferenziale o in promozione, e accanto ad essi a portata di mano la normale e completa esposizione di prodotti in vendita in tutte le varianti. tipi, marche, modelli, colori, misure ecc.

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti display

caratteristiche

• non deve ostacolare la viabilità

• cura particolare in termini espositivi e di illuminazione

• va rinnovato frequentemente per tenere desto l'interesse della clientela

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti display

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti display

Il secondo piano espositivo

fascia espositiva centrale , situata tra la "vetrina" e il suo fondale espositivo.

a cosa serve area più ampia e a maggiore capacità contenitiva

completezza e varietà dell'offerta merceologica illustrando l'ampiezza e la varietà delle soluzioni proposte.

attrezzature attrezzature espositive perlopiù contenitive altezza medio-alta

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

• finalità contenitiva maggiore• non ostacolare la visibilità

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

Il fondale espositivo

rappresenta il terzo gradino dell'effetto tridimensionale

parte finale (fondo) dell'area espositiva particolare o del negozio

a cosa serve - attira e focalizza l'attenzione- attiva la circolazione in tutto il punto vendita - segnala anche a distanza l'esistenza e le caratteristiche delle singole aggregazioni

merceologiche (ruolo informativo)- vivacizza il punto vendita comunicandone anche lo stile

Al suo interno si colloca il punto focale

attrezzature solitamente attrezzature espositive alte ma accessibili

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

finalità contenitivaattrazione e comunicazione

realizzare un punto focale

All'interno di ciascun reparto occorre individuare qual'è il punto focale ottimale, cioè il punto naturalmente più visibile, tenendo conto del percorso abituale della clientela e del suo punto di osservazione, anche dalla vetrina e dall'ingresso.

si utilizza combinazioni di prodotti particolarmente signi�cativi (in vendita o promozione) del reparto che deve illustrare.

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti focali

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti focali

Va allestito in modo particolare e differente rispetto all'esposizione corrente del reparto in cui è inserito con:

• prodotti in vendita o promozione del reparto di riferimento

• immagini

• loghi o scritte

• elementi decorativi

• modalità espositive differenti rispetto al resto del punto vendita

• con una attenzione particolare in termini di illuminazione

(!) note

1 in adiacenza ad un punto focale bisogna garantire una presenza esauriente delle merci alle quali esso si riferisce, alle loro varianti, agli articoli complementari

2 il punto focale non va riempito troppo di merce e tanto meno di elementi

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

punti focali

in generale

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

x

in caso di • caso di limitate dimensioni del punto vendita • scarsa profondità di un'area espositiva

realizzare anche solamente due piani:• parete di fondo• il livello intermedio

collocando punti di attenzione e animazione sulle parti anteriori della fascia espositiva centrale.

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

esempio

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

esempio

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

le tre dimensioni

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

esempio

* *

* **

LE ATTREZZATURE

caratteristiche

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

• essere funzionali

• consentire e agevolare una chiara suddivisione merceologica del punto vendita e di ogni suo reparto

• contribuire a mettere in evidenza le caratteristiche specifiche e distintive di ciascuna aggregazione merceologica

• supportare e rafforzare l'immagine e il messaggio di comunicazione del punto vendita, dell'insegna, del brand

• essere flessibili, modulari e adattabili alle particolari esigenze espositive dei diversi prodotti e al loro mutare in base alle situazioni

• possibilità di utilizzare accessori espositivi diversi su sulla medesima attrezzatura di base

tipologie

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

• pannelli dogati e asolati

• strutture a montanti

• gondole

• display attrezzabili

• elementi modulari

• counter e vetrine

pannelli dogati e asolati

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attrezzature

strutture a montanti

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

Pettinari

strutture a montanti

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

gondole

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attrezzature

display attrezzabili

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attrezzature

elementi modulari

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

counter e vetrine

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

(!) note

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

• le attrezzature non devono mai prevalere sulla merce

• devono consentire di attirare l'attenzione su punti focalipunti display altri punti di animazione

• non eccedere in altezza

• non eccedere in lunghezza

disposizione delle attrezzature

organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

attrezzature

devono consentire:

• una fruizione agevole del punto di vendita da parte della clientela• non ostacolare la comprensione del punto vendita• massimizzare il rendimento dello spazio di vendita

3 lavoro sui tre elementi essenziali (del visual merchandising)

i tre momenti strategici e operativi

A classificazione e aggregazione dell'offerta merceologica

B organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)

C esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

visual merchandising

Cesposizione interessante e attraente dei prodotti(display)

CRITERI ESPOSITIVI

Una volta stabiliti i prodotti da esporre, le loro aggregazioni, scelta lo spazio espositivo da assegnargli (collocazione, attrezzatura) occorre scegliere il modo in cui svilupparne l'esposizione sull'attrezzatura di vendita.

I livelli espositivi

I livelli espositivi principali sono:- livello testa- livello occhi- livello mani- livello suolo

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

CRITERI ESPOSITIVI

livello occhi

E' quello sul quale naturalmente si sofferma più facilmente e maggiormente lo sguardo del cliente che si trova di fronte all'attrezzatura di vendita o vi passa davanti.

Da quì lo sguardo si sposta verso destra o sinistra, verso il basso e verso l'alto per osservare il resto dell'esposizione.

livello mani

Più agevole in termini di accessibilità fisica. Anch'esso è un livello espositivo che gode di buona visibilità

livello suolo e livello testa

Sono meno immediatamente visibili degli altri due e meno agevolmente raggiungibili

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

CRITERI ESPOSITIVI

(!)Compito del visual merchandising è quello di valorizzare tutti gli spazi espositivi del punto vendita, soprattutto quelli naturalmente meno felici.

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

CRITERI ESPOSITIVI

due fondamentali modalità espositive

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

• esposizione orizzontale• esposizione verticale

CRITERI ESPOSITIVIesposizione orizzontale

La modalità espositiva prioritaria dei prodotti sulle attrezzature di vendita si sviluppa orizzontalmente: per lo più da sinistra verso destra.

In tale modo però qualche marca sarebbe penalizzata, se collocata al livello più alto o più basso.

adatta acquisto programmato e veloce di prodotti conosciuti e di acquisto corrente

non adatta in generale per acquisti impegnativi e in particolare per gli articoli nuovi o inusuali sui quali il cliente non è adeguatamente informato o ha bisogno di soffermarsi maggiormente.

.

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

CRITERI ESPOSITIVIesposizione verticale

E' quindi l'esposizione delle merci dall'alto in basso

adatta quando l'acquisto è impegnativo e ponderato

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

consente :

• di far fermare il cliente e quindi rallentare il suo passaggio inducendolo ad esaminare meglio i diversi livelli espositivi

• di portare facilmente il cliente a considerare anche prodotti complementari, opportunamente accostati

• evitare che l'attenzione del cliente si disperda lungo lo scaffale costringendolo ad inutili andirivieni fastidiosi per lui e per gli altri clienti

(!) note

l'esposizione verticale presuppone che la famiglia di prodotti sia presente in grande varietà e quantità tali da poter essere percepita esaurientemente da parte del cliente su tutti i livelli espositivi.

nel caso in cui la gamma dei prodotti non fosse sufficientemente profonda si potrebbe optare per una esposizione mista (a scacchiera).

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

CRITERI ESPOSITIVI

elementi di cui tener conto nella scelta del livello espositivo da assegnare a ciascun prodotto:

- la maggiore o minore leggibilità del prodotto

- la diversità delle confezioni

- l'esistenza di formati e colori diversi

- la presenza di prodotti a vendita su impulso

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

anche i livelli espositivi vanno sovente variati e animati

• per evitare rigidità espositive e gli eccessivi allineamenti • oltre che per non mettere in evidenza sempre gli stessi

prodotti

CRITERI ESPOSITIVI

I punti espositivi preferenziali sono situati:

- in prossimità dell'ingresso (dove immediatamente si concentra l'attenzione della clientela)

- nelle zone vicine alle casse (dove risulta opportuno collocare i prodotti più piccoli e facilmente acquistabili d'impulso, non solo per controllare i furti, ma anche perchè in questa zona la clientela, ormai liberata dal problema dell'acquisto è più disponibile, mentre attende il proprio turno a guardarsi intorno e ricevere ulteriori sollecitazioni.

(!) Anche questi punti però non vanno sovraffollati!

esposizione interessante e attraente dei prodotti (display)

criteri espositivi

LA COMPONENTE EMOZIONALE

In un acquisto si attiva non solo la parte razionale del nostro cervello ma anche quella irrazionale.

E’ per questo motivo che il visual merchandising assume particolare rilevanza nella gestione del punto vendita. Le sensazioni che il prodotto e la sua collocazione (esposizione o punto vendita) possono in�uire positivamente, o negativamente le nostre scelte di acquisto.

La componente EMOZIONALE è fondamentale!!!

E’ inoltre vero che gli stimoli che riceviamo attraverso i nostri 5 sensi, fanno sì che una sensazione, un ricordo persista nel tempo.

la componente emozionale

COLORE

la componente emozionale

il colore

Dopo la luce, il colore è il mezzo per comunicare conimmediatezza e aumentare la leggibilità.

Evoca • sensazioni• emozioni• stati d’animo• idee• situazioni• aiuta a memorizzare immagini, parole, marchi, ecc.

• capacità di attirare l’attenzione prima ancora che l’osservatore riesca a percepire l’insieme

• aiuta a dare importanza agli articoli esposti attraversouna buona armonizzazione di essi

COLORE

la componente emozionale

il colore

la componente emozionale

il colore

Opportunamente utilizzati consentono di:

la componente emozionale

il colore

• creare nuovi volumi• stringere• accorciare• alzare o abbassare un’ambiente.

• armonizzare l’insieme• esaltare il particolare• suggestionare• a�ascinare• coinvolgere

caratteristicheFISICHE

caratteristicheEMOZIONALI

la componente emozionale

il colore

Nella scelta dei colore bisogna considerare :

• sensazione che suscita

• l’in�uenza dei colori accostati tra di loro

• l’in�uenza del colore di fondo

messaggio che si vuole comunicare

Gli oggetti colorati mutano di intensità e brillantezza anche in funzione del colore di fondo, che aumenterà o diminuirà la percezione del colori che sono posti davanti:

la componente emozionale

il colore

fondo bianco i colori aumentano di intensità

fondo nero l’intensità dei colori diminuisce

fondo grigio più brillanti o neutro

La comunicazione olfattiva

L’individuo prova diverse emozioni suscitate dall’odore. In pratica prima che la parte conscia e razionale possa ricordare dove abbiamo già sentito una certa fragranza, l’inconscio risponde rievocando la sensazione registrata dalla memoria.

Essenze e profumi

- oltre a rendere più gradevole un ambiente- suscitano emozioni, ricordi o momenti che contribuiscono ad aumentare il desiderio.

E’ ormai consolidato che le fragranze naturali possono in�uenzare gli stati d’animo ed il comportamento delle persone (es. pasticceria).

la componente emozionale

l’olfatto- la comunicazione olfattiva

La comunicazione olfattiva

Perché l’olfatto sia utilizzato come strumento di comunicazione, la diffusione di fragranze all’interno di un determinato spazio deve essere un elemento“controllato”.

Aziende specializzate si occupano di quello che viene definito “marketing olfattivo”

Prendiamo in considerazione tre esempi pratici, con finalità di marketing e comunicazione, per comprendere che cosa si intende per “realizzazione di isole olfattive” in un contesto di vendita.

- “e�etto di soglia”- “e�etto di tematizzazione”- “e�etto a scenari mutevoli”

la componente emozionale

l’olfatto- la comunicazione olfattiva

E�etto di soglia

E’ una delle applicazioni più semplici, ma non per questo la meno efficace.

la componente emozionale

l’olfatto

connotazione ingressi “effetto di benvenuto”

connotazione uscite la fragranza diviene anche l’ultimo stimolo che il cliente riceve prima di lasciare il punto vendita.”

rafforzato da

E�etto di tematizzazione

E’ l’applicazione più frequente quando sivuole seguire una �loso�a esperienziale .

La fragranza diviene un mezzo per enfatizzare elementi di comunicazione visivi e uditivi presenti nel layout.

tematizzando i reparti e lezone interessanti

la componente emozionale

l’olfatto

con fragranze individuate ad hoc che creino un nesso tematico ed esperienziale con i prodotti esposti.

E�etto a scenari mutevoli

E’ rappresentato dalla possibilità di modi�carelo scenario olfattivo.

la componente emozionale

l’olfatto

E’ utile per :

• dare sensazione di cambiamento

• comunicare una speci�ca sensazione in relazione a

• prodotti, categorie di prodotti messi in evidenza• stagionalità• promozioni specifiche.

VETRINE

vetrine

vetrine

La vetrina è il primo contatto con il consumatore.

biglietto da visita Racconta • personalità• offerta commerciale

specchio che riflette l’io e i desideri e le passioni del consumatore

funzione principale NON E’ VENDERE

Promuove • immagine• emozione• efficienza• lo stile

• richiamare l’attenzione• trasferire l’identità• informare• proporre idee e novità• stimolare e affascinare• provocare desiderio

trasformando l’interesse in persuasione ad entrare

ma

VETRINE

vetrine

vetrine

elementi che compongono la vetrina:

• pareti e fondale resistenti

• buon impianto d’illuminazione (direzionabile)

• struttura resistente per appendere

• prese elettriche nascoste

• accesso agevole

VETRINE

Le vetrine possono essere di tre tipi:

- aperta- parzialmente chiusa- completamente chiusa

vetrine

tipi di vetrina

aperta parzialmente chiusa completamente chiusa

VETRINE

aperta

Gli oggetti si confondono con l’interno del negozio. Ogni elemento (attrezzature, colore, luce) dovranno tener conto della relazione con il resto dello spazio di vendita che ne fa da sfondo.

Tutto il negozio diventerà vetrina.

vetrine

tipi di vetrina

ciò comporta due cose in particolare:

• la cura dell’esposizione interna dovrà essere impeccabile, bene organizzata, con i punti focali in evidenza, in modo da trasmettere al cliente la giusta sensazione

• è necessario variare spesso lo spazio interno scongiurando l’effetto “abitudine”.

VETRINE

parzialmente chiusa

Media i vantaggi tra quella aperta e quella completamente chiusa.

Valorizza maggiormente gli oggetti esposti davanti al fondalee la luce è in grado di coinvolgere maggiormentel’osservatore.Si comunica sia con la vetrina che con l’interno del punto vendita.

è poco adatta per allestimenti scenogra�ci importanti

vetrine

tipi di vetrina

VETRINE

completamente chiusa

E’ quella che riesce maggiormente a coinvolgere i passanti,concentrando il loro sguardo senza possibili distrazioni.

Comunica con un messaggio molto chiaro e coinvolgente e trasmette emozioni anche grazie all’uso della luce.

Il cliente non sarà in grado di vedere l’interno del punto vendita. Dovrà essere convinto ad entrare.

chiarezza e forza del messaggiocoerenza con l’interno

vetrine

tipi di vetrina

VETRINE

vetrine

impatto visivo sull’osservatore

visione umana 120° verticalmente140° orizzontalmente

all’interno di questo spazio non percepiamo tutti gli elementi alla stessa maniera.

entro un certo angolocoloriimmaginisegni gra�ci….

entro circa 2°dettagli

in generale lo sguardo si posiziona CENTRO poi lateralmente

BASSO poi lateralmenteALTO poi lateralmente

E’ importante tener presente questa caratteristica durante l’allestimento della vetrina per avere maggiore impatto visivo sull’osservatore.

ILLUMINAZIONE

elementi fondamentali

vetrine

illuminazione

• tipologia di apparecchi• quantità• posizione

da ciò dipenderà il risultato che otterremo funzionale ed emozionale

vetrine

illuminazione

TIPOLOGIA APPARECCHI

vetrine

illuminazione

proiettori • orientabili• Illuminazione d’accento• fascio di luce di diversa ampiezza

incassi • orientabili o fissi• Illuminazione d’accento o d’ambiente

sospensioni • generalmente fissi• Illuminazione d’accento o d’ambiente

sistemi lineari • fissi• Illuminazione d’ambiente

led • bassa, media o alta intensità luminosa• luce bianca o RGB programmabile• basso consumo• alta resistenza meccanica

QUANTITA’ e QUALITA’

vetrine

illuminazione

quantità • luce d’accento• luce d’ambiente

• situazione diurna• situazione notturna

qualità • indice di resa cromatica• temperatura di colore

POSIZIONE

illuminazione buona visibilitàfrontale tende ad appiattire l’oggetto

illuminazione illumina maggiormente l’oggettodal basso forma una grande ombra

aumenta lo spazio illuminatodrammatizza la scena

vetrine

illuminazione

POSIZIONE

illuminazione illumina l’oggettofrontale e laterale restituisce tridimensionalità

illuminazione d’insieme stacca l’oggetto dal fondopiù controluce ottimo compromesso

vetrine

illuminazione

VETRINE

“DO” cosa si deve vedere nella vetrina

- pulizia: molto curata- selezione degli articoli: ben esposti e coordinati- messaggio: chiaro ed equilibrato- informazione utile: sulla qualità, prezzi e particolarità- creatività: attrae e colpisce l’attenzione- ottimismo: suscita desideri- buona illuminazione: coinvolgente

vetrine

do- don’t

VETRINE

“DON’T” cosa non si deve vedere nella vetrina

- poca pulizia- caos e confusione- incomunicabilità- assenza di attrazione e ottimismo- esagerazione- inganno- scarsa o non adeguata illuminazione

(quantità, posizione, tipo)

vetrine

do- don’t

"Il visual merchandising è innanzitutto un modo di valorizzare al meglio il prodotto, la famiglia di prodotti, il reparto e più in generale il punto vendita.E' un insieme di metodi che concorrono a dare al prodotto un ruolo attivo, grazie alla sua presentazione e ambientazione,facendolo parlare e rendendolo più visibile e attraente al fine di ottimizzare la redditività".

(!)Oggi è un componente fondamentale di ogni punto vendita di qualsiasi tipo e dimensione.

visual merchandising

vetrine

esempi

vetrine

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VS

(!)Il successo commerciale non è mai de�nitivo!!!

visual merchandising

• la clientela cambia, cambiano le sue esigenze e le sue problematiche di consumo e acquisto

• i prodotti cambiano e si rinnovano

• cambiano e si rinnovano anche i concorrenti

• cambia l'ambiente commerciale

perciò deve cambiare tempestivamente anche la strategia commerciale del punto vendita.