Abbreviature Paleografia Latina-Paolo

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  • 7/28/2019 Abbreviature Paleografia Latina-Paolo

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    -lO -6. Come nell' epigrafia' romana, cos anche nelle

    scritture del medio evo, vi sono sigle raddoppiate,dstinate a. indicare i l plurale o a rappresentare parole,nella cui composizione la lettera. assunta per sigla entrialmeno due volte. Vedansi i seguenti esempi:

    00 = circa (e si adopera spesso, sebbene impropriamente, anche per contra).ee = esse.

    gg = germani, gregorius.ppa = papa.pp' = populi.55 =" subscripsi

    . E = testes...

    7. Vi sono infine le sigle che io chiamo impro-prie: esse consistono in lettere uniche, non per iniziali, che rappresentano un' intera par.ola; e a queste sipossono aggregare certe abbreviature per segni singoli,che rappresentano esse pure interi ;vocaboli. Le pi comuni sono le seguenti:

    g& = erga.i 'tg = ttp. ur.

    gO = ergo.Jo o t = vel..n. = enim.

    Raro io credo h. = ni,hil, che mi a.ccaduto di trovare in carte fiorentine del secolo XIII.

    i Programma, p. 89. Il ...

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    -11-La. scrittura irlandese e anglosassone ha inoltre:

    le = autem.3 = eiU8.

    E dalle note tironiane derivano i segni:7 ( ~ , j b e r n o s a s s o n e ) per est (onde i7 = de8t).1= per es8e.

    8. Ma. le abbreviature per sigle non sono le pi fre-quenti nelle scritture del medio evo. Nel maggior nu-mero dei troncamenti le parole conservano due, tre pi lettere del loro principio, mentre la parte finale, che loro tolta, viene rappresentata da un segno genericoconsistente in una lineetta orizzontale o 'in una specied'accento o in un nodo.

    9. Innumerevoli sono le abbreviature di questa spe-cie (che anche oggi, nello scrivere affrettato, sono quelleche pi naturalmente ci vien fatto d'adoperare); e sfug-gono a ogni classificazione.

    Vi sono, vero, certe parole d'uso comune (come,avverbi, preposizioni, formole, vocaboli tecnici) che so-glionci abbreviarsi sempre, o quasi, allo steBsomodo: ta.lisono le seguenti:

    an = ante.ap = apud.eccl = ecclesia.fel =feliciter.in..:....inde.ind = indietione.

    i Si trova bensl anche i l semplice 7 per hoc est, ideato

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    - 1 2 -libro sol. den = libt'ae, solidi, denarii.not = notarius.tam = tamen.un =unde.us = usque.

    Ma nel maggior numero dei casi, la soppressione dellaparte finale si fa senza regola: un membro che sitoglie, quasi direi, con violenza; e i l segno abbreviativo che gli viene sostituito, se serve a rappresentareidealmente l' intgrit delle parole, non d alcun lumeper rintracciare i l membro reciso. Onde accade che l'in-terpretazione delle parole abbreviate per troncamentooffra. non di rado una certa difficolt quanto al determinrne la desinenza; e in ci bisogna aiutarsi con altrimezzi estranei alla paleografia. Cos giover tener contodel senso del discorso, delle flessioni grammaticali, dellasintassi, confrontare le abitudini dello scrittore, e viadiscorrendo; e nei casi in cui rimangano pur sempreincertezze, riprodurre (se si tratta di fare un' esatta trascrizione diplomatica.) la parola tronca come .

    Bens, a tor di mezzo queste incertezze, hanno provveduto talvolta gli scrittori stessi, ponendo in fine della.parola troncata. una letterina esponente, che ne indicala finale, p. es.:

    abbI = aMati.constm = constitutum.dicr = dicitu'l'.e x ~ = ereempla.exm = ea:emplum.Flore = Flo'l'entiae.

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    ,..

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    -13 -10. Non in tutti i troncamenti si seglle precisamente

    la regola di s c r i v e r ~ la prima parte della parola, e S(}P-primere l'ultima, ma ve ne sono altri nei quali si procede, per dir cos, a sbalzi. Cio, o si prendono le primelettere delle varie sillabe che compongono un vocabolo,ovvero si prende la prima lettera della prima sillaba,poi altre qua e l pi caratteristiche, e si trascura la finale.Eccone alcuni esempi:

    bn = bene.cp = caput.dr = denarii.hr = heres, heredis ,. heredes.hl = kalendae.pan = pecunia.qn = quando.tm = tamen. I.

    I. Su quest'ultima occorre un' osservazione. Pi comunementesi adopera ti ii (contrazione) per tantum, mentre a significare tamensi usa i l troncamento tam o la contrazione tn. Ma non rarissimo i l tiii per tam.en, e pu purtroppo ingenerare equivoci. Vedansi per es. negli Annales fiorentini b"eves (facs. in Arch. paleogr.ital., V'ol. I, tav.7) le due locuzioni in nocte tam, in nocte fili, apoca distanza tra loro: nella prima i l compendio indica senzadubbio tamen'; nella seconda, verisimilmente, tantum, ma la cosapu essere discutibile. Il compendio tiii per tamen adoperatocostantemente nell' Ovidio Laur. del sec. XI (facs. in Collo Fior.,tav. 84); ma notevole che nelle prime pagine del cod. un correttore ha pi volte raschiata la terza gamba dell' m, convertendoi l tm in tn, che a lui dovette parere pi conforme alla regola eall'uso comune.

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    -14 -

    III. - Abbreviature per contrazione.11. Diconsi abbreviature per contrazione le

    parole che serbano scritte le prime e l ' ultime lettere, espesse volte taluna intermedia pi caratteristica, sostituendo al solito le parti omesse con un segno abbreviativo generale.Queste abbreviature o cadono sulla parte indeclinabile del vocabolo, o sulla desinenza, ovvero abbraccianol'intero vocabolo.

    Possiamo .chiamare contrazioni pure quelle checonservano una o pi lettere del principio e della finesecondo i seguenti schemi: c + a = causa; gr + a = gra-tia; h+oo= habeo: sp + es = species; e contrazionimiste (e sono le pi numerose) quelle che conservanoanche qualche lettera intermedia, come: s + b -+ a =sub-stantia; s -+- c + d+ m = secundum.

    12. Delle contrazioni pure, quelle che consistononelle sole due lettere estreme del vocabolo, sono appa- .rentamente assai difficili; ma da osservare che sogliono adoperarsi per vocaboli d' uso comune, il cui significato era generalmente noto, come:

    ca, = causa.dr = dicitur.ds=deus.fr =jrater.mr =mate,'.ma = mea, materia.

    pr=pate,.qi=qttasi .qm = quoniam.sr=super.tm=tantum.tc =tunc.

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    ...

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    - ., ,. ' 'l . , , ' ; " ' ~ j O , :- , '. . ." >,na= natura.no=nunc.os=omnes.

    - 1 5 -tn=tamen.vr=vester.um = vM't,m.

    Talvolta poi sono aocompagnate da letterine esponenti o da segni abbreviativi che ne facilitano l'interpretazione' come:

    d = aliquid., l80S = a lqUU.lil = huiusmodi.

    ~ B = personis.13. Se r abbreviazione oa.de sulla parte indeolina

    bile del vooabolo, ql.lesta nelle contrazioni pure vienetronoata (come in aud-ia = audientia; eocl-a = eccle-

    . sia; ph-ia = philosophia)j e nelle miste, oontratta (oomein dn-us = dominus, dr-ia = differentia; do-us, fc-us ,sc-us = dictus,factus, sanctus): ma, nell' un oaso e ~ e l l ' al-tro, seguono ad essa regolarmente le desinenze mutabilisecondo le diverse flessioni graijlmaticali, e vi si acconoia anohe la formazione delle parole derivate. Di ohedar qualche esempio:a+i+=an im. aius, aia, aie (e aiae) = animus, anima,

    animae. aialis = animalis. .ap+ l = apostolo aplus, apli = apostolus, apostoli. aplicus = apostolicus.

    00 + = commun. coe, coia. = commune, communia. coitas= communitas. coiter = communiter.

    d + n = domino dnus, dna, dnum= dominus, domina,dominum. dnatio = dominatio. dnium = dominium.dnari = dominari.

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    - 16-gr + = grati. gra., gre, grarum = gratia, gratiae, g1'atia-

    rum. grosus = g1atiosus.h+=hab. heo, hes, het, hUi, hitum = habeo, habes,

    habet, habitum, habere. hlis = habilis. hitatio = ha-bitatio. hitudo = habitudo.

    o+n=osten. ondo=ostendo. onsio=ostensio. onsus=ostensus.

    p + r= pater, patr. pr, pris = pater, pat1is. pna = pa-tria. prnus = paternus.Notisi bens che in alcune flessioni lo schema. delradicale pu avere qualche variazione: cos da ca (c+)

    =causa si fa cais (ca +), non cis: da ho (h + ) = homosi fa. hois, hoi, hoem, hoes, houm, hoibus (ho + ), e anchehoiem, hOles, hoium (ho :+-i +).

    14. Certe desinenze hanno contrazioni speciali, consignifica.to costante; e ne indico qui alcune delle piusuali.

    ato = .. atio.doata = donatio.narrato = narratio.Ii- = .. liter, .. lariter.air = aliter.utiir = utiliter.capIr = capitulariter.pplr = populariter. 1- toe = . . tone, atwne.intentoe = int&ntione.

    i Vedi altri esempi al 15.2 E similmente oem, oas, oT, oibus.

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    -17-permutoe = permutatione.roe = ratione.r t ' .. runt.fuert= fuerwnt.st = .. suntoadst = adsunt.

    15. - Ho gi detto che alla parte indeclinabile del. vocabolo, troncata o contratta, seguono regolli.rmente ledesinenze: non sempre. peraltro queste rimangono intere,ma sono parecchie volte acefale e ridotte alla sola ultimalettera del vocabolo j tanto che pu dirsi che la contrazione abbraccia complessivamente l'intera parola.

    . A questa specie di compendi complessivi appartengonola maggior parte delle contrazioni pure formate dadue sole lettere, .e un' grande numero di contrazioni miste.

    Occorrono tali com pendi::nei nomi uscenti in us, um, nei quali spesso si sopprime la vocale u del nominativo e dell' accusativo sin

    golare, scrivep.dosi dns', dnm invece di dnus, dnum---.:..duminus, dominum (ma non varrebbe dns per dominos,dominas, dominis, n dnm per dominam, dominorum, do-minarum)j

    in alcune voci del verbo habeo, che si scrivono consoppressione dell' e che segue immediatamente i l radicale, comeh t , hnt, hret, here invece di het, hent, heret,here = habet, habent, haberet, habere;

    in altri vocaboli, 1& cui desinenza comincia per e,nei quali parimente quella e viene soppressa, come fra(fres) = fratres; hrs (bres) = !te'res; os (oes) = omneSj

    ~ n s ( ~ e n s ) = respondens ecoMa, senza insistere su troppe minute osservazioni,

    dir, in generale, che questi compendi: complessivi (is

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    -18-quali abbracciano radicale e desinenza, prefissi e suffissi,parti diverse di una parola composta), oltre la prima el'ultima lettera del vocabolo, scelgono tra le interme-die quelle' che sono pi caratteristiche, e costituiscono,per cos dire, le articolazioni e i segni di riconoscimentodel vocabolo stesso. L'abbreviatura che ne deriva appa-rentemente un' abbreviatura unica, rappresentata il pidelle volte da un unico segno; la quale cosa bens nonimpedisoe di potere sempre distinguere idealmente leparti singole del vocabolo, e ricostituirle ognuna daper s. tValgano a ci i pochi esempi che seguono.

    ald -.:. aliud.als = alias,ier1m, = i e r u s a l e m ~isrl = israel.

    i Una p a ~ t i c o l a r e osservazione meritano alcuni compendinei quali entrano elementi dell' alfabeto greco latinizzati.Nei compendi apc spc xpc = episcopus, spiritus, christus lac finale non altro che la traduzione grafica del greco lunato,Nelle formule d'invocazione dei documenti medievali sitrova di frequente i l compendio ihu xpi (del quale discorse gimagistralmente TH, SICKEL, Die Ul'kundenlehre der Ka1'olinger,p. 309 in nota), Le lettere che compongono quelle due parole con-tratte sono apparentemente latine, ma in sostanza sono grechelatinizzate, Conseguentemente h equivale a '1) = e, x a X= ch, p ap= 1'; e le due contrazioni debbono leggersi, come se fosseroscritte ieu chrl, e sciogliersi iesu christi, senza superflue iuser-zioni di h nella prima parola (come molti, a n ~ i i pi, fanno) o dip nella seconda., Vuolsi bens notare che, sebbene questa. inter-pretazione sia sotto i l rispetto grafico e linguistico rigorosamenteesatta, cos non l' hanno intesa parecchi scrittori dEiI medio evo,i quali nell' h di ihu hanno veduto una vera e propria h latina,e l'hanno espressamente inserita in principio o nel corpo delnome iesu, scrivendo hiesu, i e h u ~ ihesu ec,

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    \' , , . .. -. , - .. , p"

    -19 -gnlr = generaliter.ippm i r n p e r p e ~ u m (in perpetuum).mgr= magisteronlr = natu,'aliter.oio = ornnino.omps = ornnipotens.sbm = subiectum.scdm = secundum.tpe (e anche tl?e) = tempore.

    16. Da quanto abbiamo esposto finora, si desume chele.contrazioni sono in generale meno difficili a sciogliersiche non i troncamenti, perch in esse, rimanendo sem-pre la prima e l'ultima lettera, si sa di dove ci si muovee dove si deve arrivare: ma perch moltissimi sono i vo-cab oli , che hanno uguale il principio e la fine, giovapor mente alle lettere intermedie che, come gi. si detto, servono a caratterizzare meglio la personalit delvocabolo e a distinguere con precisione una contrazioneda altre simili. Valgano i seguenti esempi:

    aia= anima.dna = domina.dr = dicitur.ds = deus.ma = mea, materia.sca = sancta.ss = BUia.

    ana=antea.doa = dona.dnr = dic'untur.dms, dns = dominus.mia; = misericordia.scia == scientia.scis = sanctis.

    17. Una considerazione da avere presente nel cercare il significato delle abbreviature per segni generali(sia troncamenti, sia contrazioni) quella dell' ambientein cui si trovano, perch ci serve non solo ad attribuire

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    - 2 0 -un significato piuttosto che un altro a vocaboli espressi

    ; ' J f l ~-1 "l' .l

    abbreviativa mente allo stesso modo, (come: colloe = c o ~ : Ilatione, oollectioM; icf = idem, idest, illud; splr = specia-Uter, spirituaUter); ma anche a farsi ragione dell' arditezza'insolit, eccessiva, di certe abbreviature, a decifrare lequali sono affatto insufficenti gli a r g o ~ e n t i paleografici.

    Accade infatti che nei mss; teologici, filosofici, giu-. ridici, scolastici ci sono un numero enorme di abbreviature arditissime, che a noi paiono strane, irregolari,indecifrabili, ma che erano allora facilmente intese, perch esprimevano parole o locuzioni ben conosciute ospesso adoperate, e le esprimevano in un modo conven- .zionale comnemente accettato.

    In questi casi giova conoscere intimamente la materia e i l formulario della specie di libri o documenti, incui quelle abbreviature si trovano; e da questi dati tirare ragionevolmente a indovinare.

    IV. - Abbreviature per segni specialicon significato proprio.

    18. Dell'e abbreviature per segni speciali laprima categoria di quelle, i cui segni indicativi (tituli)h!j,nno un significato proprio, che pu essere unicoo molteplice, ma affatto indipendente dalla lettera osillaba a cui essi segni sono apposti.

    Nello stabilire i l numero e nel designare la formadi questi segni i moderni paleografi non sono concordi:e in generale, a. cominciare dallo Chassant, ne dannouna lista maggiore di quella che io qui sotto propongo,perch tengono conto anche di forme di ~ b b r e v i a t u r e derivate o modificate o trasformate, ovvero inoludono nei

    L ' ~ ' " 1,1 : __ ,','"l.;. . D i g i t i z ~ d by Goog e

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    - 21titoli abbreviativi altri segni, che sono piuttosto diii classificare tra. le particolarit ortografiche.

    Ma una l ista normale dei segni abbreviativi consignificato proprio deve, a parer mio, comporsi di queisoH segni elementari, lo. cui forma semplice, i l cui significato originale, possono stabilirsi con sicurezza: mntredella evoluzione di essi segni, cos nell forma come nelsignificato, della pi rigorosa determinazione di alcune

    f i g u ~ e , e al contrario della pi libera espansione e dellairregolarit. di altre, da tener conto in osservazionispeciali.

    Ci posto, i segni abbreviativi elementari riduconsi a sei,. e sono i seguenti:

    PRIMO. - = m, n.SEOONDO ..... I = r.TERZO. "' = usoQUARTO. 9 = con.QUINTO. '( = et.SESTO.. ~ = rum.

    I primi tre stanno al di sopra. del rigo gli altrinel rigo.

    Veniamo ora ad eS(l,minarli particolarmente.19. PRIMO SEGNO. - = m, n.La figura elementare di questo segno una lineetta,

    orizzontale, che pu essere sostituita da un nodo o da unalinea serpeggia.nte. Il nodo specialmente usato nei documenti regi e pontifici e in altre carte diplomatiche. Questo segno adoperasi con significato generico nei troncamenti e nelle contrazioni, ma assunto come segno specialerappresenta promiscuamente m, n.

    Ma sull' uso e sulla forma di questo segno occorronovarie osservazioni.

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    - 22 -Nelle scritture on.ciali, specie nelle pi calligrafi-che, si suole distinguere i l segno dell' m da quello dell' n, :)

    ponendo sotto al primo un punto.'-=m.-=n.

    sempi:ENI ' - = enim. NOME - = nO'1llen.

    Anche nella scrittura visigotica, prima del nono secolo, si usato qualche volta di distinguere i l segno dell ' m bens col punto sopra (...:...) da quello pi generale (-) destinato a rappresentare n O una contrazionequalunque, non mai per in modo costante; t'mentre dalsecolo nono in poi la lineetta punteggiata (...L..) divenutala caratteristica generale delle abbreviature visigotiche.'Nei mss. e documenti di scrittura gotica e semigotica, dalla fine del secolo XII in poi, vediamo non dirado la m, finale di pl:l-rola, rappresentata da 3; p. es.aiu3 c = animum. 'Questo segno speciale si adoperava gi.nella scrittura longobarda cassinese (sec. IX-XII), e nonsolo in fine di parola, ma anche nel corpo di una parolain fine di sillaba; ed era scritto nell' interlinea superiore.Invece nella scrittura gotica si adopera solo in fine diparola, e sta nel rigo. Oonfrontinsi i segnenti esempi:

    SCRITT. LONGOB.etia3 = etiam.su3ma = 8umma.da3nu3 = damnum.SCRITT. GOTI()Aetia3siimadamnu3

    i Cfr, EWALD ET LOEWE, Exempla 8Cript. visigot., tavv.7-12.2 Nel Boezio Laur. irlandese del sec. XI (facs. in Collo Fior.,

    tav.4) una lineetta orizzontale a mezz' asta dopo d e n r a p p r e ~senta la finale em. cosi; fin- = finem, quid- = quidem.

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    - 2 3 -20. SECONDO SEGNO"" I = r.Il tipo elementare di questo segno la lineetta o n ~

    dulata con direzione orizzontale o verticale. Dovunquesi vede una linea ondulata (salvo che sia un' alterazionedel segno PRIMO), deve tenersi per regola che essa rappresenta una r assente o una sillaba nella cui composizione entra la 'l', e in specie le sillabe re o e'l'.

    Esempi:ft = furtum.dice'" = dicere.bum = verbum.

    In taluni mss. si fa una certa distinzione di segniper le sillabe con 'l ' ,di vocale diversa; ma di queste variet (che pur sempre derivano dal tipo originale dellalinea ondulata) la pi comune quella che rappresentaur o tur CO) e si aq,opera' di preferenza in :fine di parola.

    Esempi:det21 = detur.dic21 = dic(it)ur.i2ljs = iuris.

    La linea ondulata posta sulle sigle o su parole tron-cate indica generalmente la finale m, cos: '

    c, 9= contra.ex = extra.~ m=infl'a.

    f, s, su = supra.ult=ultra.

    Vuolsi in fine notare che nelle lettere ad asta lungala lineetta ondulata pu essere sostituita da una lineatrasversale obliqua: cos, 'D da IIS, 11 da M, f da ~ eco