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Adenovirus
Adenovirus
• Virus che infettano svariate specie e tessuti
• Isolati per la prima volta nel 1953 da tessuto di adenoidi umane messe in coltura
Classificazione
Famiglia Adenoviridae, genus Mastadenovirus
51 sierotipi isolati dall’uomo
Adenoviruses sono ulteriormente classificati in 6 sottogruppi (A -F), in base alle proprietà emagglutinanti e alla omologia di DNA Patologie respiratorie: Sottogruppi B1,C,E
Patologie oculari: Sottogruppi B,D,E
Patologie intestinali (enteriti): Sottogruppo F (Sierotipi 40, 41)
Patologie renali e urinarie: Sottogruppo B2
ADENOVIRUSStruttura
Virus senza envelope Capside icosaedrico 70-90 nmGenoma: DNA lineare a doppia elica
Capside
252 capsomeri: 240 esoni, 12 pentoni La fibra (IV) media il contatto con il recettore cellulare, protrudendo dal pentone (III)Pentoni (III) ed esoni (II)Proteine minori del capside (VI, VIII, IX)
Core
V, VII, Mu, IVa2, TP (terminal protein) associate al DNA viraleProteasi importante per l’assemblaggio
capside costituito da 252 capsomeri di cui 240 esoni (trimero prot II + VI, VIII e IX) e 12 pentoni (pentamero prot III + 5 prot IIIa)core contiene almeno 4 proteine (TP, V, VII, Mu)
FIBRE (trimeri proteina IV): mediano il riconoscimento dei recettori sulla superficie delle cellule permissive (CAR, integrine); sono responsabili dell’emoagglutinazione
ESONI: Determinanti antigenici
PENTONI: Attività tossina-simile
STRUTTURA
Adenovirusrecettori principali
• Sottogruppo A (12,18,31)— proteina CAR (membro della superfamiglia delle Ig), funzione ignota, presente su molti tipi cellulari
• Sottogruppo B – B1 (3,7,16,21,50) –CD46 (proteina regolatoria nel
sistema del complemento), CD80, CD86– B2 (11,14,34,35)
• Sottogruppo C—CAR
• Sottogruppo D—acido sialico
Altre molecole importanti
1) Le fibre si legano ai due al recettore primario: ex a CAR (coxackie/adenoviral receptor)
2) I motivi RGD presenti nel pentone si legano alle integrine v3 e v5
FASI del CICLO VITALE DI ADENOVIRUS
- Avviene nel nucleo delle cellule permissive (cellule di origine epiteliale), il ciclo ha una durata di circa 32-36 ore (ciclo litico)- Un unico ciclo di replicazione è in grado di generare 10.000 virioni per cellula infettata;
1° fase2° fase
Fase di ingresso nella cellula
ADESIONE E ASSORBIMENTO
CAR è una proteina di adesione che è espressa ad alti livelli:- fegato, rene, cuore, cervello, pancreas, colon, prostata, endotelio
CAR non è espressa in:- linfociti periferici, milza, muscolo scheletrico e fibroblasti
• Adenovirus del gruppo B riconoscono un recettore diverso dal CAR (CD46)• Adenovirus di tipo 5 riconosce come recettore anche il dominio α2 del MHC di tipo I• Alcuni tumori in stadio avanzato perdono l’espressione del CAR (es. ovarico, colon...)• Un dominio RGD esposto in un loop dei pentoni promuove l’interazione con le integrine promuovendo l’endocitosi• Il colesterolo gioca un ruolo nell’uptake virale e fuoriuscita dall’endosoma
Penetrazione nella cellula
Ingresso mediato da endocitosi clatrina-dipendente/pH dipendente
Perdita delle fibreLisi della membrana degli endosomi mediato dalla proteina della base dei pentoni
A livello dei pori nucleari la struttura capsidica subisce un disassemblaggio parziale :
- perdita dei pentoni III e della proteina IIIa
- dissociazione della proteina VIII - degradazione proteolitica della
proteina VI da parte della proteasi presente nel virione
- perdita della proteina IX
pH
• Il genoma è costituito da una molecola di DNA lineare a doppia elica di 30-40 kb, a seconda del gruppo preso in analisi.
• Alle estremità sono presenti le sequenze ITRs, inverted terminal repeats, che fungono da origini di replicazione e da promotori per alcuni geni.
• Vicino alla ITRs in 5’ vi è la sequenza segnale (sequenza Ψ) per l’inserimento del genoma all’interno del virione.
• I geni vengono espressi con una precisa sequenza temporale (immediate-early, early, late genes).
I geni immediate-early sono E1A e E1B e servono ad innescare la replicazione nella cellula ospite. I geni early servono per la replicazione del genoma virale I geni late sono geni strutturali
Genoma degli adenovirus
Il GENOMA degli ADENOVIRUS
sequenza di impacchettamento
(ds DNA: 30-36 Kb)
ITR ITR
regioni di controllo trascrizionalesiti di legame per fattori trascrizionali e proteine enhancer cellulari : NF-I e Oct-I
regione ORI (replicazione del genoma)
SEQUENZE ITR (100bp)
• le regioni da E1 a E4 codificano i geni precoci (early)• le regioni da L1 a L5 codificano i geni tardivi (late)
Trascrizione bidirezionale mediata da RNA pol-II, si ottengono diversi mRNA grazie all’uso di diversi siti poli-A o per splicing alternativo
Rappresentazione schematica del genoma di adenovirus: ds DNA lineare di 36 kb
Trascrizione bidirezionale mediata da RNA pol-II, si ottengono diversi mRNA grazie all’uso di diversi siti poli-A o per splicing
alternativo
Rappresentazione schematica deli trascritti virali
ESPRESSIONE GENICA degli ADENOVIRUS
E- geni precociL- geni tardivi
geni precocigeni tardivi 50 proteine
Co-immunoprecipitazione di numerose proteine cellulari con la proteina E1A
L’espressione di E1A fa sfuggire al normale controllo da parte dell’interazione pRb-E2F
Regione E1:orientamento
- Indurre la cellula ospite ad entrare nella fase S del ciclo cellulare
- Sintetizzare i prodotti dei geni virali necessari per la replicazione del
DNA virale
- Down regola l’espressione dell’MHC I (effetto immuno regolatore)
Regione E2
orientamento
suddivisa in 2 regioni trascrizionali
separate: E2A ed E2B.
la regione E2A codifica una proteina che lega ssDNA (DBP),
altamente fosforilata nella regione N-terminale e richiesta per la
replicazione del DNA: probabilmente funziona come
fattore di regolazione della trascrizione.
la regione E2B codifica un precursore della proteina TP
(80kDa) che viene convertita in una proteina di 55 kDa durante
l’assemblaggio virale. Questa regione codifica anche una DNA
polimerasi di 240kDa.
Regione E3 (“cell death protein”) codifica prodotti genici antiapoptotici e inibisce l’espressione di MHC facilita il rilascio delle particelle virali dalle cellule infettate, riduce la produzione di linfociti T citotossici
Funzione sconosciuta Lega l’ MHC I
Inibisce la trascrizione
Funzione Sconosciuta
Promuove il rilascio del virus
Inibisce l’apoptosi
Inibisce l’apoptosi regolata da TNFAgisce su NF-KB
orientamento
E3
Regione E4 (modula il metabolismo dell’ospite!)
stimola lo sviluppo di una risposta umorale :
aumentando IL6 e IL8 per la maturazione delle cellule
B modula l’attività di trascrizione del virus inibisce la sintesi proteica dell’ospite.
orientamento
Modula l’attività di E2F
Interagisce con E1B 55K agevolando la produzione degli mRNA
Inibisce l’attivazione di E2F mediata da E1A
Interagisce con E1B 55K
Funzione sconosciuta
Facilita la trasformazion
e
Replicazione del genomaLa replicazione del DNA avviene grazie all’intervento di pTP, polimerasi virale, DBP che interagiscono con altre proteine cellulari
Entrambe le estremità del genoma fungono da origini
Protein priming and strand displacement model
ESPRESSIONE DEI GENI TARDIVI
ITR E1A/B
L5
E2A/B ITRE3
L1 L2 L3 L4
VA
E4
promotore MLPL1 L2 L3 L4 L5
E1AMLTF
IVa52 kd
unico trascritto viene processato per formare circa 18 mRNA con estremità 5’ identiche, divisi nei 5 gruppi L
proteine strutturaliproteine scaffoldproteasi
GENI TARDIVI Proteine tardive = componenti strutturali del virione
I geni tardivi sono trascritti a partire da un major late promoter (MLP)
A partire da un trascritto primario di 29.000 nucleotidi, circa 18 specie di mRNA sono prodotte in seguito a splicing alternativi, tali mRNA sono stati raggruppati in 5 famiglie classificate da L1 a L5 che hanno porzioni 5’ variabili Altri RNA (VA) vengono generati dalla polimerasi III e si possono attribuire diverse funzioni a questi RNA:
- regolazione degli splicing degli mRNA tardivi
- controllo degli stadi della migrazione dei peptidi tardivi
- inibizione degli effetti dell’INF mediante blocco del
legame dei dsRNA alle proteine chinasi cellulari
Rappresentazione di un modello delle strutture secondarie (dsRNA) che si generano a livello dell’Ad-tipo2
Assemblaggio degli adenovirus
proteine singole (no poliproteina)
ruolo critico della proteina L1(funzione scaffold ?)
citoplasma- formazione dei trimeri di proteina II (esoni). Funzione essenziale della proteina L4.
- formazione dei pentameri di proteina III (pentoni)- formazione dei trimeri diproteina IV (fibre)
formazione di capsidi vuoti
nucleo
disaggregazione del citoscheletro della cellula ospite (L3 proteasi)
E3 - death protein (meccanismo sconosciuto)
RILASCIO DEL VIRUS
REPLICAZIONE E PATOGENESI
Infezione delle cellule mucoepiteliali a livello del sito di ingresso ovvero della congiuntiva, del tratto respiratorio, gastrointestinale e genitourinario.
Replicazione del DNA genomico intranucleare
Fasi di replicazione precoci e tardive a cui segue l’assemblaggio e il rilascio dei virioni
Danno diretto cellule mucoepiteliali ( tratto respiratorio, gastrointestinale, congiuntiva)
ADENOVIRUSINFEZIONE
Tre tipi di infezione:
• Litica – cellule mucoepiteliali, porta alla morte cellulare– Produzione di 10.000-1X106 virioni/cellula– 1-5% dei virioni sono infettivi
• Latente / persistente – il virus permane in tonsille, adenoidi, placche di Peyers– Scarsa produzione virale
ADENOVIRUSINFEZIONE
• Trasformazione oncogenica – crescita cellulare e replicazione senza morte cellulare.
Integrazione del DNA
Espressione costitutiva di geni E1A-E1B (importanti per
immortalizzazione cellulare; inattivazione p53, Rb)
Patogenesi
• Molto diffusi
• Virus citolitici per effetto di accumulo dei virioni nel nucleo e per l’effetto citotossico di E3 (death protein)
• Infezioni acute del tratto respiratorio e in misura minore gastro-intestinale, possono dare cistiti emorragiche, miocarditi e cheratocongiuntiviti
• Molte infezioni sono subcliniche
ONCOGENESI
Soltanto alcuni sottogruppi di adenovirus possono indurre
direttamente la formazione di masse tumorali nel topo:
Adenovirus del gruppo Agruppo A (Ad12, Ad18,..) sono altamente
oncogenici, e producono il tumore nella quasi totalità dei topi
nell’arco di 4 mesi;
Adenovirus del gruppo Bgruppo B (Ad3, Ad7,..) sono debolmente
oncogenici, inducono il tumore in 4-18 mesi.
Adenovirus del gruppo Cgruppo C e E E non sono stati mai visti implicati
nella induzione di tumori nell’animale.
CAR
E1A pRB
geni proliferativi
E1B55kd
p53geni pro-apoptotici
IB
NF-B
rispostainnata
E1A
E1B19kd
integrine
MECCANISMO DI TRASFORMAZIONE
ADENOVIRUSTRASMISSIONE
• Aerosol
• Contatto diretto
• Oro-fecale
• Eliminazione intermittente
• Aree affollate
• Diffusione mondiale
• Diffusione interumana
ADENOVIRUSINFEZIONE
• Adenovirus replica nei tessuti linfoide-associati, la viremia puo’ causare infezione secondaria in organi viscerali.
• La replicazione del virus causa un eccesso di componenti antigeniche liberate nel sovranatante come antigeni solubili. Colorazione basofila intra-nucleare corpi inclusi nelle cellule.
Adenovirus Immunita’
• Infezioni controllate dalla risposta immunitaria
• Risposta anticorpale e T cellulare
Infezioni subcliniche nella maggior parte dei casi
Infezione primaria avviene nell’infanzia
Tipi 1,2,5,6 tipicamente isolati dal tessuto adenoide o tonsille dei bambiniIsolato dalle feci
5% malattie neonato, 3 % tra i 2-4 anni di vita
Frequente nelle caserme
Manifestazioni cliniche
Manifestazioni cliniche
•Patologie respiratorie:
Riniti, faringiti (con o senza febbre), tonsilliti, bronchiti, pertosse-simile, polmoniti
•Patologia oculare:
cherato-congiuntiviti
•Patologie renali e urinarie:
cistite emorragica, orchite, nefrite
Manifestazioni cliniche
•Patologia intestinale (gastroenteriti):diarrea per periodo più lungo che con altre infezioni virali, adeniti mesenteriche, epatiti, appendiciti (sierotipi 40,41,42)
•Patologie più rare nell’individuo immunocompetente: Meningiti, encefaliti, artriti, rash cutaneo, mioocarditi, pericarditi: Infezioni molto grave (o riattivazione infezione latente) in pazienti immunocompromessi
RIASSUMENDO……….
AdenovirusDiagnosi
Ricerca del virus:
• Metodi immunologici
• Metodi molecolari
• Isolamento colturale
In campioni di sangue, secrezioni, tamponi nasali, tamponi oculari, feci, urine, liquor….