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Anno XIV - n. 2 Febbraio 2020 Mensile dell’ Azione cattolica trentina - Aut. Trib. Trento nr. 768 del 23/05/1992 - Sped. in AP fil. Trento D.L. 353/2003 Poste Italiane S.P.A. Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB Trento - Dir. Resp. Alessandro Cagol - Via Borsieri, 15 - 38122 Trento

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Anno XIV - n. 2

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2 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Chiusura in redazione20 gennaio 2020

Carta proveniente da forestecorrettamente gestite

Stampa Publistampa Arti Grafiche Pergine Valsugana

SOMMARIO

L’assistente diocesano don Giulio Viviani è presente in sede al venerdì dalle ore 15.00 alle 16.30

Orari di segreteria:lunedì dalle 8.30 alle 12.30martedì dalle 14.30 alle 18.30mercoledì dalle 8.30 alle 12.30giovedì dalle 8.30 alle 12.30venerdì dalle 14.30 alle 18.30

Editoriale Per grazia ricevuta…………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 3

Spiritualità La giustizia ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 4

Attualità Tempo di linguaggio multimediale………………………………………………pag. 6

Abitare “Questo è il mio corpo” …………………………………………………………………………………………………………pag. 8

Partecipare Assemblee parrocchiali:ben oltre le consuetudini …………………………………………………………………………………………………pag. 10

Vita di Ac Vita di Ac, vita di comunità ……………………………………………………………………………………pag. 11

Approfondimenti Piazza la Pace ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 13

Volti di Ac Ricordando Luigina Tovazzi ………………………………………………………………………………pag. 14

Il libro Tutti vogliono la luna ……………………………………………………………………………………………………………………pag. 15

Azione cattolica Diocesi di TrentoVia Borsieri, 15 - 38122 Trento • tel. 0461 260985segreteria@azionecattolica.trento.itwww.azionecattolica.trento.it

seguici su Facebook (Azione-Cattolica-Diocesi-di-Trento)

Esercizi Spirituali, gennaio 2020

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3febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Per grazia ricevutaeEditoriale

Cari amici, con la ripresa del TempoOrdinario si rientra nella quotidianità,i buoni propositi dell’anno nuovo sistemperano nella sfida della testimo-nianza dei piccoli passi… e per me – al termine di questo triennio di re-sponsabilità associativa come presi-dente diocesana – è tempo di bilan-cio, di verifica e di riprendere il largo con nuovo slancio. Nel ripensare all’esperienza vissuta con voi in questi anni (quelli recenti, ma ri-pensando anche ai ventiquattro anni della mia adesione all’Azione cattolica tren-tina), il primo pensiero e la prima parola è “Grazie”. Grazie per l’accompagnamen-to attento e amichevole di Cecilia, Giuliana, Fabiola e Maddalena (le presidentidiocesane con le quali ho condiviso la mia crescita umana e di fede); grazie perquanto mi hanno insegnato i membri delle varie Presidenze diocesane. Grazie perla presenza significativa, benevola, umanamente ricca e spiritualmente intensa

degli assistenti diocesani, in particolare don Severino,don Armando, don Albino e ora don Giulio; grazie per es-sere cresciuta insieme e accanto a tante persone checompongono e rendono bella la nostra Ac a tutti i livelli(compreso quello eccezionale eppur così umanamentefamigliare dell’Ac nazionale).Un Grazie che nella radice e nell’assonanza più autenti-ca è Grazia; come ci ha ricordato e magistralmente nar-rato recentemente don Lorenzo Zani agli Esercizi Spiri-tuali nel Tempo di Natale 2020, «siamo tutti preziosi agliocchi di Dio, perché pieni della sua grazia». Veramentesento che l’appartenenza all’Azione cattolica, propriocon la sfumatura e l’impronta della responsabilità (chemi ha permesso di capirne meglio la vocazione e l’im-pegno per la Chiesa e per le persone che incontro nelmio quotidiano) è stata ed è oggi una grazia nella mia vi-ta. E allora, nonostante i momenti di fatica e le incoe-

renze dei miei limiti personali, davanti a voi riconosco i tanti benefici ricevuti e,grazie alla vostra testimonianza di dedizione associativa, con voi continuo a cam-minare, nel disegno che la Provvidenza ha preparato per me.

Anna

«Ma che cos’è questa grazia? È l’amore divino, l’amore che trasforma la vita, rinnova la storia, libera dal male, infonde pace e gioia… A me, a te, a ciascuno di noi oggi [Dio] dice: “Ti amo e ti ameròsempre, sei prezioso ai miei occhi”».(Omelia di Papa Francesco, notte di Natale2019)

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4 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

La giustizia

Quando noi pensiamo alla giustizia,immediatamente ci vengono in menteun tribunale, un processo, una legge eforse prima ancora una condanna cheuna assoluzione; forse ci fa pensareanche ai nostri diritti e soprattutto al-le ingiustizie che abbiamo subito; for-se qualcuno ricorda anche il detto lati-no per cui la giustizia è “unicuiquesuum”, a ciascuno il suo! Secondo laBibbia però la giustizia è anche qual-cosa d’altro: non è tanto una conqui-sta o una capacità umana, ma un dono

di Dio. La giustizia è la stessa realtà edessenza di Dio che si rivela a noi in Cri-sto Gesù. Quanti testimoni della giustizia anno-vera il mondo nella sua storia, ieri comeoggi: eroi e santi e cristiani e semplicipersone. Hanno creduto alla giustiziache viene da Dio e l’hanno accolta nel-la propria esistenza per migliorare ilmondo. Don Lorenzo Zani nel suo testo “Rifles-sioni sul Vangelo della Giustizia di Dio” af-ferma che la giustizia di Dio è il suoamore e bontà, la sua fedeltà e miseri-cordia! Siamo quindi invitati a supera-re la fredda idea di giustizia per farenostra una dimensione più ampia, ve-ra e profonda; umana e quindi divina:«Non la giustizia distributiva che ri-compensa le opere, ma la giustizia sal-vifica di Dio che porta a compimentole promesse per grazia». Il nostro Vescovo Lauro, nella sua Let-tera alla Comunità Come goccia (San Vi-gilio 2019), insiste nel farci compren-dere che è nella comunità cristiana,nella Chiesa, che questa giustizia divi-na nella sua “pazienza” diviene stile divita: «A muoverci non è un genericosenso di solidarietà, ma la percezioneche nella gratuità ritroviamo noi stessie la gioia di appartenere a una comu-

«La comunione si attua secondo giustizia nell’effettivo rispetto di quei diritti e nel leale adempimento dei rispettivi doveri» (n. 18).

Pacemin terris

Lo rileva Papa Giovanni nella sua Pacem interris (n. 86): «Non mancano anime partico-larmente dotate di generosità, che, trovan-dosi di fronte a situazioni nelle quali le esi-genze della giustizia non sono soddisfatte onon lo sono in grado sufficiente, si sentonoaccese dal desiderio di innovare, superandocon un balzo solo tutte le tappe; come voles-sero far ricorso a qualcosa che può rassomi-gliare alla rivoluzione. Non si dimentichiche la gradualità è la legge della vita in tut-te le sue espressioni; per cui anche nelle isti-tuzioni umane non si riesce ad innovare ver-so il meglio che agendo dal di dentro di essegradualmente. Non nella rivoluzione – pro-clama Pio XII – ma in una evoluzione con-cordata sta la salvezza e la giustizia. La vio-lenza non ha mai fatto altro che abbattere,non innalzare; accendere le passioni, noncalmarle; accumulare odio e rovine, non af-fratellare i contendenti».

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5febbraio 2020

Camminiamo Insieme

nità. Chi vive per l’altro non conosce lanoia. La ripetitività dei suoi gesti nonimprigiona ma, anzi, lo rende credibi-le, facendogli dono della virtù alta del-la pazienza che rende capace di sguar-di inclusivi, visioni ampie».L’impegno incommensurabile e prezio-so per la ricerca della giustizia, che staalla base della pace, richiede, inoltre, laconcretezza dell’operare anche perso-nalmente, come rileva Papa Roncalli.

Quella umana, quindi, è una giustiziamai pienamente raggiunta e sempre daconquistare, migliorare ed espandere;da essa, nella sua dimensione umanae divina, se rettamente intesa, scaturi-scono anche i fondamentali dirittiumani (n. 10) che sono alla base dellagiustizia sociale. Si tratta di costruire,diffondere e mantenere la giustizia nel-la società contemporanea anche ai livelli internazionali, come auspicavaSan Giovanni XXIII (n. 75).Già al suo tempo si fece strada la con-sapevolezza sempre più profonda ediffusa che chiede il rifiuto deciso del-la corsa agli armamenti e il desideriodi ricercare vie nuove di dialogo (n.60.62.67): «Giustizia, saggezza e uma-nità domandano che venga arrestatala corsa agli armamenti, si riducano si-multaneamente e reciprocamente gli

armamenti già esistenti; si mettano albando le armi nucleari; e si pervengafinalmente al disarmo integrato dacontrolli efficaci. Non si deve permet-tere – proclama Pio XII – che la scia-gura di una guerra mondiale con le suerovine economiche e sociali e le sueaberrazioni e perturbamenti morali sirovesci per la terza volta sull’umanità».Parole attuali, pur scritte nel 1963, cheriecheggiano quelle di Papa Francescoin Evangelii Gaudium (n. 219): «La pacenon si riduce ad un’assenza di guerra,frutto dell’equilibrio sempre precariodelle forze. Essa si costruisce giornoper giorno, nel perseguimento di unordine voluto da Dio, che comportauna giustizia più perfetta tra gli uomi-ni». Non può mancare, infine, un riferi-mento alle Beatitudini (Mt 5, 1-12), do-ve Gesù stesso parla ancora di giustiziain modo chiaro ed efficace. Papa Fran-cesco in Gaudete et exsultate (n. 77-79)scrive: «“Beati quelli che hanno fame e setedella giustizia, perché saranno saziati”. Cisono persone che con tale intensitàaspirano alla giustizia e la cercano conun desiderio molto forte. Gesù diceche costoro saranno saziati, giacchépresto o tardi la giustizia arriva, e noipossiamo collaborare perché sia pos-sibile, anche se non sempre vediamo irisultati di questo impegno… Tale giu-stizia incomincia a realizzarsi nella vitadi ciascuno quando si è giusti nelleproprie decisioni, e si esprime poi nelcercare la giustizia per i poveri e i de-boli… Cercare la giustizia con fame esete, questo è santità».

don Giulio

«Riteniamo opportuno di fare presente co-me sia difficile cogliere, con sufficienteaderenza, il rapporto fra esigenze obiettivedella giustizia e situazioni concrete; di in-dividuare cioè i gradi e le forme secondocui i principi e le direttive dottrinali devo-no tradursi nella realtà» (n. 81).

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6 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Il primo per augurarvi ogni bene mate-riale e spirituale per i prossimi 366 gior-ni visto che si tratta di anno bisestile (aparte vi indico perché ogni quattro an-ni si parla di bisestile così ci acculturia-mo un po’ tutti), il secondo perché lafrase di apertura è scritta con un lin-guaggio chiaro e ben efficace, ovvero dàin un colpo solo più informazioni.

Oggi infatti parliamo di linguaggio mul-timediale e quindi dell’innovazione chela comunicazione ha avuto negli ultimi10 anni. “Carissimi” indica che io homolto a cuore le persone a cui mi rivol-go e quindi mi preoccupo per la loro sa-lute, appartenenza ad Ac, ecc.; “lettori”vuol dire che non mi rivolgo ad altri, maa coloro che mensilmente leggono ilnostro strumento informativo, cambia-to nel tempo con le sue evoluzioni da

ciclostilato a stampato a colori con fo-to. “Buon” è un auspicio, un desideriodi cose belle per il lettore e “anno” in-dica il periodo appena entrato, ma chese riletto ad inizio del 2021 avrà ancoravalore perché non è datato! Quante in-formazioni quindi da una frase letta insoli 3 secondi! Ho preso volutamente inconsiderazione il fattore “tempo” (temadell’anno per gli adulti, ndr) perché nel-l’anno del Signore 2020 ognuno di noisembra sempre avere i minuti contatiper correre da una parte all’altra frene-ticamente e non si ha più un secondoper fermarsi a guardare ciò che ci cir-conda, ciò che rende anche bella la no-stra vita – il nostro anno appunto – co-sì come la nostra abitazione, la genteattorno a noi, gli amici e naturalmenteanche la cura del nostro spirito con lafrequentazione di gruppi parrocchiali edella Messa domenicale, fermandosimagari (forse alla domenica qualcuno iltempo lo trova) a fare quattro chiac-chiere sul sagrato.Insomma, una lunga introduzione percapire che per comunicare velocemen-te e sempre tempestivamente servequalcosa di innovativo che non sia so-lo un articolo di giornale o di Cammi-niamo Insieme, sempre utili per capire ilcontesto generale, ma troppo “dispen-diosi” in termine di tempo per il “vian-dante” della città, oppure l’autista di

Attualità Tempo di linguaggio multimediale

Carissimi lettori, buon anno! Apro volutamente con questa frase per due validi motivi.

L’anno bisestile comporta un calendario con366 giorni anziché di 365. Questo avviene ogniquattro anni, perché un anno (ricordiamo iltempo che la Terra impiega per fare un girointero attorno al Sole) dura esattamente 365giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Dunque leore e i minuti residui ogni anno formano ungiorno in più, che si aggiunge in coda al mesedi febbraio, che diventa di 29 giorni. Il signifi-cato della parola bisestile deriva dal latino bi-sextus, due volte sesto; a un primo impattoquesta traduzione non ci dice nulla, perché ilnome è legato al calendario dell’epoca, il com-plicato calendario romano.

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7febbraio 2020

Camminiamo Insieme

lunghi tratti quotidiani o lo studente eil lavoratore a tempo pieno.L’idea geniale è nata prima con Face booke poi con tante altre piattaforme comunicative come Telegram, Instagram,Twitter e altri.Attraverso la rete di telefoni cellulari otablet ognuno di noi può scrivere bre-vissimi messaggi per far capire dove sitrova, oppure il suo pensiero, o unmessaggio di saluto o a volte anche didispiacere per quanto accaduto. A li-vello informativo, poi, i media utilizza-no le piattaforme comunicative per ag-giornare sempre più frequentemente iloro telegiornali on line o le notizieflash che ci fanno girare attorno al pia-neta in modo virtuale più volte al gior-no! Un linguaggio usato spesso anchedai politici per divulgare le loro im-pressioni su un determinato tema o suun fatto appena accaduto. Certamente il rischio di invadere unospazio informativo molto allettanteesiste e spetta al lettore separare l’uti-le dall’inutile, la notizia dal gossip, ilfalso (fake news) dal vero. Tuttavia unaspetto positivo è dato dalla capillari-tà dei social, ovvero dei messaggi chenon hanno limiti di invio e quindi tuttoil mondo è raggiunto da un tweet e in

pochissimi secondi. Una forza comuni-cativa che noi stessi di Ac utilizziamoper giungere in ogni casa, ufficio e co-municare in poco tempo notizie, ap-puntamenti o ascoltare magari le opi-nioni di simpatizzanti oltreoceano cheseguono l’attività di Azione cattolica ela commentano magari solo con pic-cole frasi significative, come ho giàavuto modo di dimostrare.

Un modo quindi per rilanciare a voi laproposta di imparare anche questo lin-guaggio diffusosi in poco tempo. Prova-te e fateci sapere, saremo uno degli uf-fici più digitalizzati e social del mondo!!!

Alessandro Cagol

I social di AcL’Azione cattolica trentina ha al suo attivoun profilo Facebook (www.facebook.com/Azione-Cattolica-Diocesi-di-Trento) a parti-re dal settembre 2012 per pubblicizzare econdividere eventi, approfondimenti e im-magini legati all’attività diocesana; le paginesono seguite da quasi 300 persone, moltedelle quali per interesse personale o sinto-nia di pensiero (e spesso fisicamente moltodistanti dal Trentino). Da giugno 2019 è atti-va anche con un canale Telegram per rag-giungere i soci che usano questo mezzo dicomunicazione. Il sito www.azionecattolica.trento.it nell’attuale versione risale al 2015,ma nella sua prima pubblicazione coincidecon la settimana di promozione “incontrACI”che risale al 2007.L’Azione cattolica italiana invece è dotata diogni possibilità e strumento di comunica-zione multimediale: dal canale Youtube a Fa-cebook (dedicato ai singoli settori e Acr), daTwitter al multiforme mondo dei gruppiWhatsApp, dall’indirizzario mail al portaledella formazione www.parolealtre.it, fino al-le riviste digitali e alle proposte della casaeditrice AVE online.

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8 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

“Questo è il mio corpo”Abitare

L’Azione Cattolica Italianaaderisce convintamente al-la campagna: un’adesioneche non vuol essere soloformale, ma soprattuttoattiva e propositiva, affin-ché tutti insieme possiamoimpegnarci per debellarequesta moderna forma dischiavitù.La campagna, lanciata loscorso 13 luglio, proponedelle azioni per chiedere alParlamento e al Governo italiani unalegge che sanzioni il cliente, in parti-colare la proposta di legge Bini (AttoCamera 3890 “Modifica all’articolo 3 dellalegge 20 febbraio 1958, n. 75, concernentel’introduzione di sanzioni per chi si avvaledelle prestazioni sessuali di soggetti che eser-citano la prostituzione”).Anche sul territorio trentino è attivo unprogetto contro la tratta; si chiamaProgetto Alba, è portato avanti assie-me alla Provincia di Bolzano ed è fi-nanziato in maniera compartecipatadalla Provincia Autonoma di Trento edal Ministero. Abbiamo chiesto a Martina di raccon-tarci la sua esperienza di operatricepresso il servizio L’Aquilone Lilla, cheall’interno del Progetto Alba si occupadi prostituzione.

«Prima di iniziare a lavorare per L’Aqui-lone Lilla non sapevo dell’esistenza diquesto servizio e anche in questo mioprimo anno di lavoro mi sono ritrovatatante volte a rispondere alle domandedi amici e parenti che mi chiedevano incosa consistesse la mia attività. Il fe-nomeno della prostituzione infatti nonè molto conosciuto e c’è poca consa-pevolezza di quanto anche nelle nostrecittà, in strada o negli appartamenti, sitrovino diverse persone che si prosti-tuiscono. L’Aquilone Lilla è un’unità distrada che ha come principale obietti-vo quello di incontrare le persone chelavorano in strada. In pratica, ogni set-timana – principalmente in orario not-turno, ma anche nel pomeriggio – or-ganizziamo delle uscite su Trento eRovereto e con un furgone percorria-mo le strade dove sono presenti don-

“Questo è il mio corpo” è una campagna per la liberazione delle vittime di tratta e sfruttamento, promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con la collaborazione di un cartello di associazioni.

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9febbraio 2020

Camminiamo Insieme

ne e trans che si prostituiscono e ci fer-miamo per incontrarle. Offriamo qual-cosa da bere (del tè caldo nei mesi piùfreddi) e cerchiamo di stabilire con lo-ro un rapporto di fiducia. Uno dei no-stri principali obiettivi è quello di sen-sibilizzare rispetto al diritto alla salute:distribuiamo preservativi e facciamoformazione sulle malattie sessualmen-te trasmissibili, invitiamo le donne a fa-re dei controlli ginecologici e medici.In tutti questi casi ci offriamo anche diaccompagnarle presso i vari ambulato-ri; spesso infatti le persone che incon-triamo vivono una condizione di gran-de marginalità, non conoscono i servizie non sanno muoversi in autonomia.Più di una volta mi è stato chiesto se fare questo lavoro è pericoloso ela mia risposta è sempre stata: no!Quando usciamo in strada le ragazzericonoscono il nostro furgone e nellamaggior parte dei casi si fermano vo-lentieri con noi. C’è chi ci aspetta so-lo per un tè caldo insieme, chi ci chie-de aiuto per fare una visita medica echi non ha problemi a raccontarci del-la propria vita e delle vicende dei pro-pri famigliari. Quando ho iniziato a fa-re questo lavoro, mi aspettavo che lepersone fossero più schive e invecemi ha stupito la loro apertura nei no-stri confronti. Questo mio primo anno di lavoro èstato per me molto significativo perchémi ha permesso di avvicinarmi ad unfenomeno molto complesso e “nasco-sto” come quello della prostituzione.Ho realizzato che, nonostante i nume-ri delle persone che si prostituisconosiano molto alti, si fa troppo poca sen-

sibilizzazione rispetto a ciò che ruotaattorno a questo fenomeno, la tratta elo sfruttamento in primis.Credo molto nel servizio offerto daL’Aquilone Lilla, perché mette al centrola persona e si impegna affinché i suoidiritti vengano rispettati. Sono con-vinta che per chi vive una situazionedi grande disagio e marginalità, potercontare su un servizio di supporto co-me il nostro possa essere una risorsa. A livello nazionale è presente un nu-mero verde anti-tratta, istituito dalDipartimento per le pari opportunità(800 290 290) e ogni anno vengono or-ganizzati degli incontri tra tutte le uni-tà di strada d’Italia che lavorano nel-l’ambito della prostituzione. Si tratta diun appuntamento importante, dovepotersi confrontare, scambiare buoneprassi e pensare assieme a possibilinuove azioni d’intervento».

Grazie a Martina ho potuto conoscereanch’io nuovi aspetti di un fenomenoun po’ “scomodo” di cui non si parlamolto. Ma è bello sapere che esiste unarete di associazioni che insieme – ognu-no nei propri territori – lavora al fiancodi queste vittime per cercare di render-le quanto più possibile persone, con laloro dignità e i loro diritti.

Pamela

Sabato 8 febbraio ricorre la VI Giornata In-ternazionale di preghiera e riflessione con-tro la tratta di esseri umani, in memoria diSanta Bakhita, con una veglia di preghieraa Verona (a cui nel 2019 aveva partecipatoanche il nostro vescovo Lauro) dalle ore20.30 alle ore 22.30 presso il Tempio Votivo(di fronte alla stazione ferroviaria).

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10 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Assemblee parrocchiali: ben oltre le consuetudiniPartecipare

In qualche caso si può parlare, e lo di-co senza ironia, di ambiente di mutuosoccorso, dove la condizione di sentirsiaccettati/accolti così come si è, in uncontesto riconciliante (vedi Papa Fran-cesco nel Messaggio per la Giornatadella Pace del 13 dicembre 2019), sem-bra il punto di forza del gruppo stesso.In controtendenza con l’ambiente odier-no ci si fida l’uno dell’altro.

Mi sono segnato alcuni appunti: 1. Le formalità elettive si sono svolte con

intensità diverse, a volte sofferte avolte relativamente semplici; ovun-que sono avvenute condividendo ladinamica rappresentativa e demo-cratica tipica di Ac.

2. Nella descrizione del gruppo emer-ge frequentemente l’attenzione ver-so la catechesi (quella che una voltasi chiamava istruzione religiosa), main modo molto vario (dal testo for-mativo Ac, ai documenti del Magi-stero ecclesiale, alla Sacra Scrittu-ra, all’attualità spirituale).

3. Pur trattandosi di gruppi di adulticaratterizzati da un ampio arco dietà (50-60… 90 anni…) si nota unapluralità e una ricchezza di apportidei vari aderenti molto vissuta.

4. In taluni casi si è colto meglio il sen-so di una gestione collegiale del

gruppo, sottolineando l’importanzadella figura dei responsabili come per-sone che supportano la funzionedel presidente del gruppo.

5. Si sottolinea frequentemente la fun-zione strategica dell’animatore, che ognigruppo cerca di coltivare e di ali-mentare.

6. Non sfuggono al gruppo le nuovedinamiche ecclesiali evidenti nellacomposizione delle unità pastoralicome il legame inossidabile con il par-roco.

Non mi piace richiamare aspetti critici,che certamente esistono in ogni grup-po, poiché la voglia di rimediare e sup-plire è pari o maggiore dell’inevitabilemomento di scoraggiamento e di de-bolezza.Infine, anche in questo scorcio del2019, attingendo alla nota immaginedella Chiesa in uscita confezionata daPapa Francesco, si può certo dire chei nostri gruppi di Ac esprimono dav-vero una comunità cristiana che saaffrontare il mare aperto trasferendovolentieri e, a volte con zelo, la ric-chezza della propria testimonianza; etuttavia la nostra Ac esce, ma non scap-pa dalla propria quotidianità religiosa,sociale, familiare.

Roberto

Incontrarsi è bello: potrebbe sembrare una banalità invece è la percezione maggiore che ho rilevato nelle assemblee parrocchialicui ho partecipato.

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11febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Ricordo in particolare che nel 1959 conuna decina di giovani siamo andati a uncorso di esercizi spirituali tenuti a VillaBelfonte da don Valentino Felicetti, dapoco nominato assistente diocesanodella Giac, ma anche questo gruppo nel’69 è stato sciolto. Ma veniamo al nostrogruppo attuale: era il 1984 e insieme aCandido Ferrari frequentavamo l’incon-tro mensile di Adorazione tenuto daigruppi di Ac del decanato nella cappelladell’Istituto di San Michele. Nel frattem-po tramite il Cursillos avevo conosciutodon Silvio Benedetti e don Carlo Ceccoe siamo stati sollecitati a costituire an-che noi qui a Roveré della Luna l’Ac. Neabbiamo parlato al parroco don Corra-do, che si è dimostrato pienamente fa-

vorevole; si è convocato un incontro ecosì siamo partiti: eravamo 7 uomini euna quindicina di donne. Di quegli anniricordo con nostalgia che si facevanoogni mese due incontri in ambito deca-nale: uno di formazione, ogni volta inuna parrocchia diversa dei 5 gruppi; el’incontro di adorazione eucaristica gui-dati successivamente da don Carlo Ber-landa, don Carlo Cecco, don Olivo Roc-chetti e da padre Giuseppe Consolati. Aquesti incontri partecipavamo in 7/8 per-sone, facendo una cara amicizia contante belle persone. Poi sono venuti amancare i gruppi di Mezzolombardo e diSan Michele e anche i sacerdoti che siprestavano a guidarci; la dimensione de-canale è venuta a cessare. Anche il no-

L’Ac qui a Roveré della Luna è nata a partire dal dopoguerra, dal ’46 o ’47 quando sono venute le suore come maestre dell’asilo e subito si sono adoperate per promuovere l’Ac femminile (bambine,giovani e donne), mentre riguardo ai settori maschili è partito soloquello dei giovani (Giac) nel 1957 sotto la guida del cappellano don Giuseppe Cattoni.

Vita di Ac, vita di comunitàVita di Ac

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12 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

stro gruppo si è molto ridimensionatoper il naturale evolversi del tempo, sen-za trovare ricambio agli amici che sonovenuti a mancare e che ricordiamo conaffetto. Finché c’era don Corrado ci hasempre guidato lui. Da quando è venutofra Angelico, ha lasciato noi a guidare gliincontri. Lo ha fatto Maria Dalpiaz perdue anni e molto bene direi, e quando siè ammalata nel 2008 è toccato a me fa-re questo servizio, cercando di farlo co-me meglio mi riusciva. Ad un certo mo-mento, visto il nostro invecchiare eavere sempre più problemi di salute, hopensato che era il momento di lasciare eho espresso all’allora Presidente Fabiolal’intenzione di non rinnovare la nostraadesione all’Ac. Ma Fabiola è stata bra-va, mi ha caldamente spronato ad an-dare avanti e per questo la devo vera-mente ringraziare. Per i nostri incontriper un po’ abbiamo utilizzato il testonazionale, poi per lo più abbiamo se-guito la catechesi di Papa Benedetto epoi in parte di Papa Francesco. Abbia-mo usato poi i fascicoli delle giornatedi spiritualità di don Giulio. Tre anni faabbiamo meditato anche abbastanzaprofondamente le Beatitudini, due anni

fa a gennaio abbiamo avuto in parroc-chia per 8 giorni la missione dei frati no-vizi francescani, che hanno incontratoanche il nostro gruppo, e ci siamo poifermati ad approfondire l’esortazione al-la santità di Papa Francesco “Gaudete edexsultate”, certamente molto interessan-te e attuale per noi in particolare.Quest’anno i primi tre incontri li ab-biamo dedicati ai fascicoli di don Giu-lio sulla “Pacem in terris” ed è nostra in-tenzione proseguire con i temi dellegiornate diocesane di spiritualità. Si può accennare anche ai nostri im-pegni in parrocchia: nella animazionedella Messa e, nei giorni feriali quandonon c’è, la recita delle Lodi, la procla-mazione della Parola e la ComunioneEucaristica; nei mesi di maggio e otto-bre la recita del rosario. Inoltre duefanno parte del coro parrocchiale, unacura i fiori della chiesa, tre fanno partedel gruppo delle Donne Rurali, provve-dono alla pulizia della chiesa, oltre adaddobbarla, e animare la Messa per laGiornata del Ringraziamento. E moltesono impegnate a fare la nonna.

Adolfoe l’Ac di Roveré della Luna

Al termine del percorso assembleare parrocchiale l’Azione cattolica trentina risulta compostada 19 associazioni locali, che hanno confermato o rinnovato i loro responsabili parrocchiali:ARcO: Nencioni ArmidaBESENELLO: Mazzurana PatriziacALLIANO: Spadavecchia NicolacLOZ: Barolo PaolaGIUSTINO: Monfredini DonatellaLAVIS: Margonari ElettaLIZZANA: Prezzi RobertomEZZOcORONA: Luchin SerenaNAVE SAN ROccO: Piazzera AnnaRIVA DEL GARDA: Vitali Giovanna

ROVERé DELLA LUNA: Inama AdolfoROVERETO: Dal Rì FrancescaTRENTO SANTISSImO SAcRAmENTO: Vellico LidiaTRENTO SANTA mARIA mAGGIORE: Villa RobertaTRENTO GRUPPO DIOcESANO: Licitra SalvatoreTUENNO: Pinamonti MargheritaVILLA LAGARINA: Festi RosariaVILLAZZANO: Grazi AnnamariaVOLANO: Spigariol Tomas

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13febbraio 2020

Piazza la PaceACI

Per concretizzare il suo impegno, l’Acrsostiene due progetti volti a supportarepersone e famiglie in difficoltà a causa dicontesti sociali ed economici caratteriz-zati da grande povertà e fortissime diffi-coltà sociali. Insieme all’associazione“Missione Shahbaz Bhatti Onlus”, cheopera nel Punjab (una regione del Paki-stan) nel Villaggio di Khushpur, paese na-tale della famiglia Shahbaz e di PaulBhatti, verrà donata alle famiglie unacoppia di pecore che ne permetterannola sopravvivenza, e che poi diventerannopunto di partenza di un’attività econo-mica di sussistenza. Come segno di rin-graziamento, la famiglia che riceve que-sto dono si impegna a restituire alparroco del villaggio il primo agnellonato, che a sua volta sarà dono perun’altra famiglia, creando così una ca-tena di solidarietà e cooperazione. Conl’associazione “L’Africa chiama Onlus”l’attenzione viene rivolta al Kenya, allaCircoscrizione di Roysambu. Il progetto èrivolto ai bambini di strada, spesso orfa-ni e vulnerabili perché vittime di violenze,abusi e sfruttamento, senza diritto al-l’educazione, alla famiglia, all’assistenzasanitaria e sociale. L’associazione è natada un gruppo di famiglie italiane, di Fano,che dal 1990 ospitano in casa per mesiragazzi che devono essere sottoposti a

trattamenti chirurgici per malformazionio gravi malattie. In Kenya, l’associazioneè attiva con progetti di educazione, ali-mentazione, salute, accoglienza e inclu-sione dei ragazzi disabili. Il progetto se-gue un percorso di primo approccio instrada, attraverso visite con cadenzasettimanale; subito dopo il bambino vie-ne accolto e supportato al centro, tra-mite attività ludiche ed educative chemirano a sviluppare e accrescere le sueconoscenze; vengono inoltre organizza-ti tornei sportivi con le altre squadre pre-senti sul territorio. Durante le giornateche trascorrono presso il centro, i bam-bini hanno accesso a due pasti ed è pre-visto un supporto sanitario.

Maddalena

Come ogni anno l’Azione cattolica dei Ragazzi ha dedicato il mese di gennaio al tema della Pace. Quest’anno lo slogan che lo hacaratterizzato è “Piazza la Pace”: un invito e un impegno a mettere in campo tutte le proprie capacità a servizio del bene comune.

Anche quest’anno è possibile contribuire at-traverso una donazione o l’acquisto del gad-get: una piccola cassa di amplificazione blue-tooth, funzionante grazie al collegamentocon un dispositivo mobile (costo 8€). Per in-formazioni contatta la segreteria diocesana.

Camminiamo Insieme

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14 febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Ricordando Luigina Tovazzi Volti di Ac

Come comunità, e come associazione diVolano, nei giorni precedenti al Nataleabbiamo salutato Luigina Tovazzi, che siè spenta dopo breve malattia. Una pre-senza, la sua, che ha caratterizzato inmodo significativo, in vari ambiti, la vitacomunitaria parrocchiale e civile di Vo-lano dalla ricostruzione del dopoguerraai giorni nostri. Luigina è stata una don-na del “suo tempo”: si è formata in Acnegli anni del pre-Concilio anche comepresidente parrocchiale della GioventùFemminile, ha vissuto il percorso di rin-novamento associativo, il nuovo asset-to e la “scelta religiosa” che ha caratte-rizzato il nuovo porsi dell’associazionenell’impegno politico e sociale. Ha te-stimoniato l’ideale di una coscienza lai-cale formata, libera nella scelta, masempre “in stretta collaborazione con lagerarchia ecclesiastica”; ha vissuto ilcambiamento da una visione di Chiesa,e di Ac, forte numericamente ad unaChiesa, e un’Ac, capace di testimoniaree di conservare la propria identità e lapropria missione nella fedeltà al Vange-

lo e nel solco della tradizione, istruiti dalMagistero. Luigina sarà ricordata, giu-stamente, per il suo impegno politico, inparticolare come prima donna sindacodell’amministrazione comunale di Vola-no (dal 1990 al 2000); e tra i suoi ricordipiù cari di questo periodo, l’incontrocon Giovanni Paolo II in occasione del-la sua visita a Trento nel 1995. Personal-mente la ricorderò come persona, comedonna impegnata nella comunità eccle-siale in incarichi ancora pensati “esclu-sivi” degli uomini e come credente pre-sente nei momenti liturgici feriali comein quelli festivi; dove la comunità era riu-nita, lei era presente. In particolare, la ri-corderò per la profonda radicalità dellasua formazione, modellata sui principievangelici e sul Magistero della Chiesa:una coscienza laicale formata e deter-minata nelle scelte, intransigente da-vanti a quanto riteneva “non negoziabi-le”. Con questa sua fermezza mi sonoanche scontrata, in un dialogo genera-zionale difficile che indubbiamente hasegnato il passaggio della Chiesa negliultimi decenni. Le riconosco che, se ilguardare avanti ci porta a lasciare e ri-pensare modalità e piani pastorali, nonper questo dobbiamo rinnegare la no-stra identità di cristiani e i principi che lacostituiscono.

Fabiola

Il distacco dalle persone di famiglia, da persone care, da un aderente,pur vissuto nella fede nel Cristo risorto, è un vuoto che rimane: un vuoto di affetti, di presenza, una parte della nostra storia.

Luigina (in centro), gita Ac a Milano 2011

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15febbraio 2020

Camminiamo Insieme

Tutti vogliono la luna Il libro

Proprio luna e stelle sono protagonisteindiscusse di questo agile volume, edi-to da AVE nel 2019, scritto da Paolo Rei-neri e abbellito dalle immagini di Valen-tino Villanova. Un libro destinato aragazzi, anche un po’ cresciuti, che nonrinunciano al gusto di alzare lo sguardoe lasciarsi trasportare in una nuova di-mensione. Un libro “multi-tasking”, perusare un termine attuale: si apre infatticon un fumetto che ripercorre quel lon-tano 20 luglio 1969, prosegue con unaserie di approfondimenti legati alle cu-riosità che la luna, il nostro satellite,continua a suscitare, approfondisce lemissioni che hanno portato l’uomo acalpestare il suolo lunare. Ma dalla luna si vedono le stelle! Edecco allora che il libro prosegue connaturalezza nel racconto dei miti cheogni notte possiamoritrovare nella voltaceleste: la vicenda diOrione, i drammi diCassiopea, le fatichedi Ercole. L’espedientenarrativo, sia per avvi-cinare alla luna sia perraccontare le costella-zioni, è quello del rac-conto. Quello di un ca-valiere senza macchia

che per onorare la sua dama si avven-tura nel viaggio verso la luna per recu-perare la perla rossa, persa dalla suadama e, come tutti gli oggetti smarriti,finita sulla luna. Far avverare i desideridi chi si affida alle stelle sarà il compi-to di Astolfo il fedele cavaliere e que-sto gli assicurerà di riconoscere il “sen-tiero” verso la luna. Meno fantasiosa la storia che accom-pagna il racconto delle singole costel-lazioni. Un nonno che regala ai nipotioltre al telescopio anche “6 lezioni” insua compagnia per scrutare il cielo, lestelle, gli intrighi degli antichi miti chenarrano le quotidiane emozioni degliuomini.Un invito per ognuno, ragazzo o meno,a non dare per scontato questo nostrocreato, da ammirare anche nella sua

metà buia e silenziosa.Invito all’ascolto, invitoall’osservazione più at-tenta, invito a lasciareche buio e silenzio ispi-rino riflessione, pace,ricordo e speranza…lasciandosi avvolgerecon fiducia dall’immen-samente grande e infi-nitamente lontano.

Roberta

Quanti non si sono lasciati almeno una volta affascinare dal cielonotturno, lanciando al cielo i loro desideri, affidando all’infinitameraviglia l’urgenza di un senso, vicino o lontano per vite che de-sideranocontinuare il viaggio con uno sguardo più alto e profondo?

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“Gerusalemme, città della pace”

Programma

Venerdì 27 marzo 2020ore 17.00: accoglienzaore 17.30: I meditazioneore 18.30: Vespriore 19.00: cenaore 20.45: adorazione eucaristica

Sabato 28 marzo 2020ore 7.30: Lodiore 8.00: colazioneore 9.00: II meditazione, riflessione personaleore 11.30: Santa Messaore 12.30: pranzoore 16.00: III meditazione, riflessione personaleore 18.30: Vespriore 19.00: cenaore 20.30: condivisione

Domenica 29 marzo 2020ore 7.30: Lodiore 8.00: colazioneore 9.00: IV meditazione, riflessione personaleore 11.30: Santa Messaore 12.30: pranzo e rientro

Note tecniche• Iscrizioni: entro mercoledì 18 marzo 2020• Quota di partecipazione: 120 euro• Si raccomanda di portare la Bibbia

ESERCIZI SPIRITUALIQUARESIMA 2020

DAL 27 AL 29 MARZO 2020 | Villa Moretta (Costasavina di Pergine)

Azione cattolica Diocesi di Trento Via Borsieri, 15 • 38122 Trento • tel. 0461 260985www.azionecattolica.trento.it - [email protected]

ARCIDIOCESIDI TRENTO

«Nel profondo di ogni uomo abita la chiamata all’amore per l’altro e in particolare il più debole. A muoverci non è un generico senso di solidarietà, ma la percezione che nella gratuità ritroviamo noi stessi e la gioia

di appartenere a una comunità». (Vescovo Lauro, “Come goccia” - lettera alla comunità 2019)

«Agli adulti è chiesto di diventare protagonisti attivi del proprio tempo, di abitarlo, di cogliere e saperintravedere il “tempo favorevole” per annunciare il Vangelo». (Sussidio Ac per adulti 2019 “Che tempo!”)

Gli Esercizi Spirituali saranno animati dalla biblista Ester Abbattista, le celebrazioni saranno guidate dall’assistente diocesano don Giulio Viviani.