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Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 1
AFRICA
GOOGLE EARTH
STUDIARE CON LA CARTA
I CONFINI
L’Africa è bagnata a nord dal Mar Mediterraneo, a ovest dall’Oceano Atlantico, a sud e a est
dall’Oceano Indiano, a nord-est dal Mar Rosso. A nord-est è delimitata dal Canale di Suez che
separa l’istmo proteso fra l’Africa e l’Asia. A nord-ovest è separata dall’Europa dallo Stretto di
Gibilterra.
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IL TERRITORIO
MORFOLOGIA
L’Africa è il terzo continente del mondo, con un territorio esteso tre volte più dell’Europa.
Il rilievo presenta vasti tavolati1 e rari territori montuosi di limitate dimensioni, con cime superiori
ai 4000 metri. L’altitudine media, proprio per la presenza dei tavolati, è intorno ai 600-700 metri.
La più vasta e importante area di terre alte è la parte centro-orientale. Qui per effetto di
sconvolgimenti geologici, che hanno determinato una spaccatura di origine tettonica, detta Rift
Valley, si trovano le più alte cime africane, il Kilimangiaro e il Kenya, e profonde fenditure della
crosta terrestre ricoperte da grandi laghi.
A nord-ovest invece si innalzano la catena dell’Atlante e i rilievi del Sahara.
Più bassi i rilievi che scendono sulla costa.
Le pianure si limitano a strette e ridotte fasce costiere o ai bacini dei fiumi che attraversano il
continente.
KILIMANGIARO
1 Terreno pianeggiante situato a un'altitudine di circa 250 metri.
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IDROGRAFIA – LAVORA SULLA CARTA – RICERCA I LAGHI E I FIUMI PIU’ IMPORTANTI
La portata dei fiumi africani, in genere, dipende dalle piogge, perché l’Africa non ha ghiacciai
permanenti.
L’idrografia del continente presenta tre caratteristiche:
la presenza di grandi fiumi come il Nilo, il Congo, il Niger, lo Zambesi, che arrivano al
mare con percorsi lunghi e
tortuosi;
la presenza di grandi laghi,
Lago Vittoria, Lago
Tanganica, Lago Malawi,
ecc. in corrispondenza
della Rift Valley. C’è
anche un vasto lago
isolato, nell’Africa
centrale, il Lago Ciad, con
una superficie che va
riducendosi
progressivamente.
La scarsità di acque in
vaste aree ricoperte dai
deserti, dove si trovano solo
corsi d’acqua temporanei,
destinati a essere inghiottiti
dalle sabbie o a prosciugarsi.
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IL CLIMA E GLI AMBIENTI
L’Africa è tagliata a metà dall’equatore ed è quindi caratterizzata da una particolare
simmetria: i territori a nord e a sud dell’equatore, attraversate dai tropici, presentano
condizioni climatiche simili, così come l’area più settentrionale e quella all’estremo sud hanno
entrambe un clima di tipo
mediterraneo.
La regione attraversata
dall’equatore è caldo-
umida, con piogge
abbondanti e temperature
elevate. E’ il regno della
grande foresta pluviale con
una lussureggiante
vegetazione e una fauna
varia e abbondante;
Le superfici che si trovano
tra l’equatore e i tropici
sono più calde e aride di
quella equatoriale, con
precipitazioni più scarse e
alternanza di una stagione
secca e di una delle
piogge. L’ambiente tipico
va dalla steppa erbosa e
semiarida alla savana fino
al deserto;
Le regioni lungo il
Mediterraneo a nord e
lungo le coste sudafricane
a sud, hanno un clima
mediterraneo temperato, con una piovosità scarsa, concentrata generalmente in
primavera ma costante. La vegetazione tipica è la macchia mediterranea. Con il
crescere dell’altitudine, compaiono le foreste di latifoglie.
I deserti sono gli ambienti più diffusi nel continente africano.
- Il Sahara, il più grande del mondo, si estende tra l’Africa mediterranea e quella
equatoriale.
- Il Namib, lungo la costa sud-occidentale e il Kalahari, nell’Africa meridionale.
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STORIA
Gli studiosi sono sempre più inclini a ritenere che la culla dell'umanità sia stata proprio l'Africa. Nel 1971 sono stati resi noti a Nairobi i ritrovamenti di sedici resti fossili di uomini
primitivi; è stata ritrovata anche pietra lavorata, sicuro indizio di una cultura primordiale. La datazione dei reperti porta a due milioni e mezzo di anni fa, dimostrando così un'ipotesi già formulata nel 1966. L'Africa è il solo continente del mondo in cui si
ritrovano in regolare successione cronologica e senza discontinuità tutti gli stadi dell'evoluzione umana: Australopiteco, Neandertaliano, Homo Sapiens. La civiltà egizia fu la prima grande civiltà mediterranea sorta su territorio africano. Nel frattempo (verso il 6000 circa a.C.) il clima cominciò a cambiare e a farsi progressivamente più arido, dando origine alla zona desertica del Sahara (in origine un territorio fertile, ricco di agricoltura e caccia), che costituisce ancora oggi una sorta di barriera naturale tra l'Africa settentrionale e quella centro-meridionale. Da qui può prendere avvio la distinzione tra Africa Mediterranea, che i continui contatti
con gli altri popoli del Mediterraneo e dell'Asia portarono a svolgere un ruolo storico maggiore, e l'Africa Nera, a Sud del 15° di latitudine Nord, isolata e chiusa in se stessa fino a epoche molto recenti. Nei Paesi del Nord vi fu poi la progressiva conquista araba. L'influenza della cultura e della religione musulmane si estese anche aldilà del Sahara in tutta la regione del Sudan orientale e occidentale.
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A partire dal XIV secolo vi fu un rapido cambiamento, sia per la decadenza generale del mondo islamico africano sia per la comparsa degli europei e delle loro esplorazioni geografiche. Tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo inizia un'intensa attività marinara da parte dei portoghesi, alla ricerca di una nuova via marittima per le Indie. Nel 1488 Bartolomeo Diaz giunse all'estrema punta dell'Africa e la denominò Capo Tempestoso (il re del Portogallo ne cambiò poi il nome in Capo di Buona Speranza). Nel 1500 infine Diego Diaz scoprì l'isola di Madagascar. Tutta la costa africana era così nota, ma l'interno restava misterioso e
chiuso agli europei. Tra XV e XVI secolo i rapporti tra portoghesi e popolazioni africane furono caratterizzati dal tentativo di stabilire rapporti commerciali pacifici. Nel XVII secolo la situazione iniziò rapidamente a mutare: le piantagioni europee dell’America tropicale esigevano abbondante manodopera che non era possibile reperire localmente; si sopperì progressivamente a questa esigenza con schiavi deportati dall’Africa. La schiavitù era già un fenomeno noto: in Africa aveva la forma di schiavitù domestica o di vassallaggio
feudale. Un numero limitato di schiavi era già stato tratto dal continente africano e inviato in Europa, in genere si trattava di persone addette ai servizi domestici. La vera e propria tratta ebbe inizio nel XVII secolo e in breve tempo si allargò tanto da dominare interamente tutti i rapporti euro-africani per oltre tre secoli. Le conseguenze demografiche, economiche e sociali della tratta pesarono terribilmente sull’Africa, privata delle sue forze migliori. Fu l’immiserimento che ne derivò ad arrestare lo sviluppo della civiltà africana mentre l’Europa costruiva grazie a questo commercio la sua ricchezza. I problemi che risulteranno da questa situazione saranno la causa prima delle conquiste coloniali della
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seconda metà dell’ottocento. Una conseguenza gravissima e ancora oggi perdurante fu il razzismo, che si sviluppò assieme alla tratta come sua giustificazione ideologica. Fino al XIX secolo gli europei non avevano conquistato e imposto il loro diretto dominio su alcun territorio africano. Unica importante eccezione era avvenuta nell’Africa meridionale: qui la Compagnia olandese delle Indie orientali aveva costruito un forte (1652) attorno al quale si era venuta creando una colonia olandese, passata poi all’Inghilterra nel corso delle guerre napoleoniche (Sudafrica).
SPARTIZIONE DELL’ AFRICA
La scoperta delle grandi ricchezze del suolo e del sottosuolo africani, attirò anche altre popolazioni europee, tanto che a fine ottocento, tutta l’Africa era divisa fra le maggiori potenze europee. La spartizione geografico - politica del continente fu definita dalla Conferenza di Berlino del 1885. L’Italia ottenne l’Eritrea, la Somalia e nel 1911 la Libia.
DECOLONIZZAZIONE
Dopo la seconda guerra mondiale, il nuovo assetto politico mondiale e la nuova coscienza civile, resero possibile la fine del colonialismo. L’indipendenza degli stati africani è stata raggiunta per lo più pacificamente, ma anche con guerre sanguinose: durissime furono la guerra franco-algerina, in Algeria, e la guerriglia del movimento Mau-Mau contro gli inglesi, in Kenya. Nel 1963, promossa da diversi stati africani, nacque l’organizzazione per l’Unità
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africana, il cui obiettivo è costruire una coscienza comune e cooperare allo sviluppo del continente. Oggi in Africa si parlano ancora le lingue europee dei Paesi occupanti; le economie africane sono ancora controllate da multinazionali occidentali; l’emigrazione degli africani è diretta verso gli Stati europei che un tempo li colonizzarono.
SVILUPPO DEMOGRAFICO E ANTICHI
MALI
Le precarie condizioni economiche del continente, le difficoltà ambientali (clima torrido, deserti e foreste impenetrabili) e igienico-sanitarie (malattie virali, denutrizione...), nonché la politica schiavistica e colonialistica, per molti secoli hanno notevolmente ridotto la crescita della popolazione. L’Africa è perciò scarsamente popolata. La densità media è di soli 27 abitanti per km2.
Negli ultimi anni però la popolazione sta crescendo molto rapidamente e in diverse aree sono migliorate le condizioni sanitarie e alimentari.
Oggi perciò la popolazione è composta da un’alta percentuale di giovani, che rappresentano per l’Africa una speranza. Le condizioni di vita restano però difficili.
Le aree più densamente abitate si trovano lungo le fasce costiere e sugli alti tavolati orientali, dove il clima è mite. In particolare sono più popolate la fascia mediterranea, la
valle del Nilo, alcune regioni dell’Etiopia e del Kenya, la regione dei Grandi Laghi, la Nigeria e il Sud- Africa.
La popolazione è assai scarsa nelle aree della foresta equatoriale e nelle aree torride, quasi assente nei deserti.
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LINGUE LOCALI E LINGUE EUROPEE
I linguaggi sono molti (oltre duemila):la popolazione sub sahariana si raggruppa in due grandi gruppi linguistici: sudanese e bantu, ma lingue e dialetti locali sono una miriade. Molto diffuse, soprattutto nei centri urbani, sono le lingue dei Paesi colonizzatori (inglese, francese, italiano, portoghese, spagnolo).
ANIMISMO E RELIGIONI MONOTEISTE
Buona parte della popolazione adotta forme tradizionali di religione (animismo, feticismo, totemismo ecc.). I musulmani sono maggioritari nell'Africa settentrionale, ma l'islamismo è in forte espansione anche nelle regioni sub sahariane. Il cristianesimo è moderatamente diffuso, ma generalmente è praticato da minoranze di popolazione.
ECONOMIA
L’Africa è ricca di risorse. Nonostante ciò, gran parte della popolazione vive in estrema povertà, e
l’economia si fonda prevalentemente su agricoltura e allevamento di sussistenza.
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Molti sono, infatti, i problemi che impediscono lo sviluppo. L’instabilità politica, i contrasti etnici e
religiosi che spesso sfociano in sanguinosi conflitti, ostacolano gli investimenti stranieri e le
trasformazioni economiche.
Anche dove si è avviato un programma di sfruttamento delle risorse, come in Libia, Algeria e
Nigeria, ricchi di petrolio, o nella Repubblica Sudafricana, tra i primi produttori al mondo di oro e
diamanti, la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi.
In molti paesi, la coltura in piantagione, diffusa dai coloni che miravano unicamente allo
sfruttamento del territorio, ostacola il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare. Infatti, si
coltivano i prodotti
per l’esportazione e
non per sfamare la
popolazione.
Diffuso è
l’analfabetismo. Il
settore industriale
è poco sviluppato e
gran parte dei paesi
è costretta a
importare i
prodotti lavorati.
I servizi sono scarsi,
e il terziario, se si
escludono il
turismo in zone
limitate e il commercio nelle aree costiere, è una risorsa inesplorata. Anche le vie di
comunicazione sono
insufficienti.
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DIVIDIAMO L’AFRICA IN GRANDI REGIONI GEOPOLITICHE:
Africa del Nord - colorata in rosso - raggruppa i paesi bagnati dalle acque del Mediterraneo, il "Maghreb" è una subregione.
Africa sahariana - colorata in blu - raggruppa i paesi che si estendono sul deserto del Sahara, alcuni dei quali privi di accesso al mare.
Africa occidentale - colorata in verde - comprende, grosso modo,le nazioni che si affacciano sul golfo di Guinea caratterizzate da clima tropicale.
Africa centrale - in colore viola - il cuore dell'Africa.
Africa orientale - colorata in arancione - Le
nazioni che si affacciano sul mar Rosso e sull'oceano Indiano. Africa meridionale - colorata in turchese - comprende i paesi dell'estremo
lembo meridionale del continente (chiamata a volte Africa australe)