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1 EFFETTO SERRA AGRICOLTURA SOCIALE per l’inserimento lavorativo Proposta progetto per riattivare un gruppo di serre presenti nei giardini Margherita, Bologna. Associazione Streccapogn In partnership con KILOWATT e la Cooperativa Sociale Accaparlante Il progetto vuole realizzare l’inserimento sociolavorativo di persone con disabilità o a rischio di esclusione sociale, attraverso l’avvio di una produzione agricola in serra. Si tratta di una attività di impresa sociale, nella quale verranno riattivate 3 serre di circa 120 m2, di forma innovativa attraverso l’ agricoltura sociale e l’utilizzo di nuove tecniche di coltivazione. La Agricoltura Sociale non è altro che una Agricoltura che ha la capacità di integrare all’attività agricola, in modo sostanziale e continuato, la fornitura di servizi rivolti alla creazione di posti di lavoro attraverso il protagonismo attivo e propositivo di persone con disabilità o che vivono in condizioni di fragilità. LABORATORIO DIVERSAMENTE Il Laboratorio si rivolge a persone portatrici di disabilità e detenuti del carcere della Dozza e non attraverso attività a diretto contatto coi vegetali. Il fine è quello di favorire un approccio multisensoriale alla comprensione dei concetti di biodiversità e dei cicli naturali. Ma anche della possibilità di costruire percorsi che valorizzino le diverse condizioni personali e sviluppino la percettività. Visto il pubblico a cui è rivolto il laboratorio viene posto anche un accento sulla potenziale capacità di integrazione sociale. PRODUZIONE DI ORTAGGI IN CASSETTA In due delle tre serre presenti verranno coltivati “ortaggi biologici in cassetta” dove in pochi centimetri di substrato sarà possibile produrre ortaggi biologici di qualità. Questo grazie all’utilizzo di humus di lombrico ed il riutilizzo delle materie organiche presenti.

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 EFFETTO    SERRA  

AGRICOLTURA  SOCIALE  per  l’inserimento  lavorativo      

 Proposta  progetto  per  riattivare  un  gruppo  di  serre  presenti  nei  giardini  Margherita,  Bologna.  

 Associazione  Streccapogn  

 In  partnership  con  KILOWATT  e  la  Cooperativa  Sociale  Accaparlante  

     Il   progetto   vuole   realizzare   l’inserimento   socio-­‐lavorativo   di   persone   con   disabilità   o   a   rischio   di  esclusione   sociale,   attraverso   l’avvio  di  una  produzione  agricola   in   serra.   Si   tratta  di  una  attività  di  impresa   sociale,   nella   quale   verranno   riattivate   3   serre   di   circa   120   m2,   di   forma   innovativa  attraverso  l’  agricoltura  sociale  e  l’utilizzo  di  nuove  tecniche  di  coltivazione.      La   Agricoltura   Sociale   non   è   altro   che   una   Agricoltura   che   ha   la   capacità   di   integrare   all’attività  agricola,  in  modo  sostanziale  e  continuato,  la  fornitura  di  servizi  rivolti  alla  creazione  di  posti  di  lavoro  attraverso  il  protagonismo  attivo  e  propositivo  di  persone  con  disabilità  o  che  vivono  in  condizioni  di  fragilità.    

LABORATORIO  DIVERSAMENTE      Il  Laboratorio  si  rivolge  a  persone  portatrici  di  disabilità  e  detenuti  del  carcere  della  Dozza  e  non  attraverso  attività  a  diretto  contatto  coi  vegetali.  Il  fine    è  quello  di  favorire  un  approccio  multisensoriale  alla  comprensione  dei  concetti  di  biodiversità  e  dei  cicli  naturali.  Ma  anche  della  possibilità  di  costruire  percorsi  che  valorizzino  le  diverse  condizioni  personali  e  sviluppino  la  percettività.  Visto  il  pubblico  a  cui  è  rivolto  il  laboratorio  viene  posto  anche  un  accento  sulla  potenziale  capacità  di  integrazione  sociale.    PRODUZIONE  DI  ORTAGGI  IN  CASSETTA    In   due   delle   tre   serre   presenti  verranno  coltivati  “ortaggi  biologici  in   cassetta”   dove   in   pochi  centimetri   di   substrato   sarà  possibile   produrre   ortaggi   biologici  di   qualità.   Questo   grazie   all’utilizzo  di  humus  di   lombrico  ed   il   riutilizzo  delle  materie  organiche  presenti.  

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   Questa   tecnica   è   chiamata   Organoponia,   tecnica   agricola   molto   utilizzata   a   Cuba.   Consiste   nella  coltivazione  di  ortaggi  biologici    in  contenitori    di  almeno  20  cm  di  un  substrato  a  base  di  terra,  humus  di  lombrico  e  sabbia.  In  questo  modo  vengono  ottimizzate  le  risorse  necessarie  alla  coltivazione.      Le  cassette  verranno  predisposte  in  strutture  che  permettano  la  coltura  in  altezza  in  modo  tale  dare  l’opportunità  di  coltivare  anche  ha  persone  in  carrozzina  e  poter  sfruttare  tutto  lo  spazio  della  serra.    Grazie  alle  piccole  dimensioni  delle  cassette  e  alle  strutture  spostabili,  sarà  possibile  trasportare   le  cassette   degli   ortaggi   al   luogo   di   vendita   o   direttamente   a   casa.   I   clienti   potranno   raccogliere  direttamente  “dalla  terra”  i  prodotti.      I  ragazzi  potranno  misurarsi  con  le  proprie  capacità  seguendo  un  numero  determinato  di  cassette  di  ortaggi  di  cui  seguiranno  tutto  il  processo  che  va  dalla  semina  al  raccolto  e  alla  successiva  vendita  al  consumo.   Queste   operazioni   saranno   svolte   lavorando   insieme   ad   altri,   sia   formatori   che   altri  partecipanti.    Si   svolgerà   in   forma   learning   by   doing   (impare   facendo)   dove   gli   educatori   ed   i   tecnici   di   campo  guideranno  passo  passo  i  ragazzi.  Questo  per  ottenere  una  formazione  teorica  e  pratica  che  li  renda  autonomi  nella  realizzazione  dei  compiti  in  serra    dopo  aver  imparato.                                                                                                                                      Vista  della  predizione  delle  cassette    

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 Verranno  prodotte  anche  piante  da  vivaio  per  diverse  finalità:  cosmesi,  ornamentale  e  fiori.  In  modo  di  dare  la  possibilità  ai  ragazzi  di  imparare  sia  tecniche  agricole  in  serra  che  di  vivaio.      Tutti  i  prodotti  saranno  acquistabili  sia  all’interno  delle  serre,  sia  nel  punto  ristorazione  di  KILOWATT.      

       Le  varietà  di  ortaggi  coltivati  da  giugno  fino  a  ottobre  saranno:    Barbabietola,   Basilico,   Bietola   da  Coste,   Cardo,   Carota,   Cavolo   cappuccio,     Cetriolo,   Cicoria,   Cipolla  bianca/dorata,   Cocomero,   Crescione,   Fagiolino,   Fagiolo,   Invidia,   Latuga   da   taglio   (6   varietà),  Peperone,  Pomodoro,  Prezzemolo,  Ravanello,  Rucola,  Sedano,      Da  ottobre  a  Marzo  saranno  coltivate  le  seguenti  varietà:    Aggio,   Arachide,   Broccolo,   Cavolfiore,   Cavolo   nero,   Cavolo   rapa,   Cavolo   romana,   Finocchio,  Melanzana,  Radicchio  rosso  di  Verona,    Scalogno,  Valerianella,  Verza.        2.  ALLEVAMENTO  DI  PESCE  INSIEME  AGLI  ORTAGGI    In  una  delle   tre  serre  di  materiale  plastico  sarà   realizzato  un   impianto  di  acquaponia.  Che  consiste  nella  produzione  di  pesce  posto  sopra  gli  ortaggi,  suddiviso  in  diverse  vasche.  Questa  tecnica  unisce  la  

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produzione  di  pesce  ed  ortaggi.  Gli  ortaggi  si  alimentano  degli  escrementi  di  pesce  e  ne  ripuliscono  l’  acqua,  creando  una  simbiosi.      

     

 

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           Esempio  di  produzione  annua  per  le  4  vasche:    90  kg.  di  pesce    Ortaggi  Insalata:  10  kg.  al  mq.;  Zafferano:  6  gr.  al  mq.;  Pomodoro  ciliegino:  80  kg.  al  mq;  Cetriolo:  75  kg.   al  mq.   In  un  anno   si   possono  ottenere   fino  a   cinque   raccolti   a   seconda  della   specie  di   vegetali  coltivati  (eccetto  lo  zafferano).      I  ragazzi  con  difficoltà  cognitive  avranno  diversi  compiti  tra  quali:    

- Alimentazione  dei  pesci  - Misurazione  temperatura  acqua  - Manutenzione  dalle  vasche    

   3.  COSTI      Il  costo  previsto  per   la  prima  coltivazione  degli  ortaggi   in  forma  organoponica  è  di  circa  2000  euro,  principalmente   composto   dal   costo   del   sistema   di   irrigazione   e   dalle   piante   di   ortaggi.   Gli   altri  elementi  necessari  provengono  da  materiali  riciclati.      Il  costo  complessivo  previsto  per  l’allevamento  dei  pesci  e  ortaggi  è  di  circa  2000  euro,  composto  dai  costi  per  i  materiali  e  l’assistenza  tecnica  da  parte  di  biologi.    Il  costo  di  ristrutturazione  delle  serre  è  di  5000  euro.    Tutti  i  costi  saranno  dettagliati  nel  progetto  definitivo.      Totale  costi:  9000  euro    4.  SOSTENIBILITA’  ECONOMICA    Questo   punto   sarà   approfondito   attraverso   un   business   plan   dettagliato   comprendente   tutta   la  proposta.    In  seguito  vengono  elencati  alcuni  elementi  che  possono  contribuire  alla  sostenibilità  economica:    

1. Vendita  di  ortaggi:   sono  previsti  500kg/anno,   con   la  vendita  al  dettaglio  è  possibile  arrivare  alla  totale  copertura  dei  costi  materiali  per  la  coltivazione  (2,5  euro/kg  prezzo  vendita  mercatino)  

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2. Vendita   di   strutture   per   orto   da   balcone:   la   serra   servirà   come   luogo   dimostrativo   per    cittadini  interessati  ad  avviare  un  proprio  orto  da  balcone.  Così  come  si  valuterà  la  possibilità  di  avviare   la   costruzione   delle   strutture,   in   base   alla   domanda,   e   la   successiva   vendita   (es.  aquistiverdi.it)  .  3. Vendita   di   pesce   prodotto:   90   kg   di   pesce   all’anno   senza   riscaldamento   in   serra.   Ipotesi  produzione  pesce  persico  a  40  €/kg.  4. Vendita   di   piante   per   la   cosmesi:   dipende   della   richiesta   riscontrata   e   della   produzione   di  ortaggi.  

 In   un   altra   serra,   ci   sarà   una     vasca   per   i   pesci,   che   verranno  allevati   con   tecniche   innovative   con  accorgimenti  per  i  ragazzi  portatori  di  disabilità.  Nella  stessa  serra  è  prevista  la  produzione  di  funghi,  attraverso  semplici  tecniche  di  produzione.      Il   fine  del  progetto  è  che   le   serre  possano  diventare  un   luogo  aperto  alle   famiglie  dei   ragazzi  e  ai  cittadini   che   lo   vogliano   visitare.   Un   luogo   di   diffusione   dell’agricoltura   urbana   e   sociale,   come  elemento   di   innovazione   sociale   e   creazione   di   posti   di   lavoro.   All’interno   delle   serre   ci   sarà  materiale   infografico   che   spiegherà   tutto   il   processo   di   produzione,   cosi   i   visitatori   potranno  acquistare,  oltre  agli  ortaggi  e  altri  prodotti  di  vivaio,  anche  le  strutture  per  la  coltivazione  in  cassetta,  in  modo  tale  da  realizzare  l’orto  sul  loro  balcone  di  casa.          5.  ATTIVITÀ  PREVISTE  

 I  ragazzi  partecipanti  al  progetto  hanno  previsto  di  realizzare  delle  attività  che  saranno  assegnate  in  forma  partecipativa  ad  ogni  ragazzo/a,  in  modo  da  adattarle  alla  loro  condizione.        -­‐  Preparazione  del  substrato  di  terra  per   le  cassette:  mescolare   letame  secco  di  mucca  con  terra  ed  introdurlo  nelle  cassette.  (giugno)    -­‐   Trapianto   piantine:   inserire   all’interno   delle   cassette   diverse   varietà   di   piantine   seguendo   degli  schemi    (giugno)  

 -­‐  Realizzare  e  collocare   infografiche  didattiche   in  serra:  disegnare   le  diverse  varietà  piantante  su  un  panello  da  fissare  ad  ogni  cassetta  e  cosi  da  renderle  riconoscibili.  (luglio)    -­‐  Trattamenti  bio-­‐fertilizzanti  e  bio-­‐insetticidi  preventivi:  al  meno  1  volta  alla  settimana.    -­‐  Preparazione  aiuole  per  orto  esterno  alla  serra:  è  prevista  la  realizzazione  un  piccolo  orto  delimitato  materiali  riciclati  (es.  bottiglie)  avanti  forme  geometriche.      -­‐   Irrigazione   manuale:   tre   volte   a   settimana,   per   i   giorni   rimanenti   è   predisposto   un   sistema   di  irrigazione  automatico.    

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-­‐  Gestione  temperatura/umidità  serra:  misurare  ed  annotare  temperatura  ed  umidità  all’interno  della  serra.  Apertura  delle  porzioni  laterali  e  copertura  del  tetto  con  telo  oscurante.  (3  volte  alla  settimana)    -­‐   Produzione   humus   di   lombrico:   mescolare   la   materia   organica   con   i   lombrichi,   alimentare   la  produzione  con  scarti  vegetali.  L’  humus  di  lombrico  sarà  prodotto  all’  esterno  delle  serre    attraverso  scarti  alimentari.      -­‐  Lavori  di  manutenzione  piante:  attività  di  giornaliere  ed   in  base  al  periodo,  si  va  dalla  raccolta  del  pomodoro,  alla  realizzazione  di  tutor  per  le  piante  o  l’eliminazione  di  foglie  secche.      -­‐  Raccolta  produzione:  attività  da  agosto  in  poi.      -­‐   Preparazione   alla   commercializzazione:   confezione   di   insalate,   saranno   predisposti   dai   ragazzi   in  borse   di   carta   o   plastica   insieme   a   fiori   commestibili,   in   modo   di   creare   insalate   miste.   Gli   altri  prodotti  saranno  o  raccolti  e  mesi  in  borse  o  portati  al  punto  vendita  con  la  cassetta,  in  modo  che  i  clienti  possano  raccogliere  direttamente  i  prodotti  desiderati.    -­‐   Sostegno   alla   commercializzazione:   partecipazione   al   punto   vendita   presso   le   serre   ed   eventuali  banchetti  realizzabili  a  Ferrara.      5.  IL  PARTENARIATO      5.1.  COOPERATIVA  ACCAPARLANTE      La  Cooperativa  Accaparlante,  attiva  dal  2004,  realizza  interventi  educativi  e  di  inserimento  lavorativo  in  sinergia  con  l’Associazione  Centro  Documentazione  Handicap  (CDH)  proponendosi  di  costruire  e  sperimentare  modelli  di    intervento  che:    • diano  centralità  alla  possibilità  di  espressione  creativa  di  ognuno  e  crei  le  condizioni  per  fare  

emergere  le  differenti  abilità  come  risorsa  aggiuntiva  per  tutto  il  gruppo;  • considerino   fondamentale   un   ambiente   di   lavoro   sereno   dove   abbia   spazio   la   dimensione  

umana  dei  rapporti;  • accettino   la   sfida   di   coniugare   una   visione   “orizzontale”   dell’organizzazione,   basata   sulla  

fiducia,  con  una  forte  etica  della  responsabilità  personale;  • arricchiscano  il  concetto  di  produttività  relazionandolo  sia  alle  diverse  abilità  dei  lavoratori  sia  

all’impatto  sociale;    • supportino  le  persone  coinvolte  per  aumentare  la  loro  consapevolezza  di  essere  protagonisti  

del   cambiamento   personale   e   sociale   e   la   capacità   di   adempiere   al   diritto-­‐dovere   di  partecipazione  sociale;  

• dare  ad  ogni  persona  svantaggiata  la  possibilità  di  inclusione  basata  sulla  valorizzazione  delle  sue  diverse  abilità  in  un  contesto  sempre  integrato  e  mai  separato.  

 Aree  di  attività    

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 1)   Interventi   di   integrazione   socio   -­‐   lavorativa   di   persone   con   disabilità   o   a   rischio   di   esclusione  all'interno  delle  serre  per  fare  emergere  la  consapevolezza  delle  proprie  diverse  abilità    e  rafforzarle  in  più  stabilmente  possibile;    2)  I  Laboratori  del  Calamaio  La  proposta  di  realizzare  una  serie  di  laboratori  che  vedono  come  protagonisti    gruppi  di  adolescenti  e  giovani  adulti  con  disabilità  ha  come  sfondo  e  tratto  fortemente  caratterizzante  uno  degli  elementi  fondamentali  alla  base  del  Progetto  Calamaio:  il  ruolo  attivo  della  persona  con  disabilità  all’interno  di  percorsi  educativi  e  di  animazione   rivolti  a  varie  tipologie  di  «pubblico»:  bambini  e  ragazzi  delle  scuole,  famiglie,  insegnanti,  educatori,  studenti...        5.2.  KILOWATT      Il  progetto  qui  presentato  è  dentro  del  spazio  gestito  da  KILOWATT  (Cooperativa  di   lavoro   -­‐startup  innovativa   -­‐   costituita   a   marzo   2014)   in   partnership   con   altre   realtà.   Spazio   che   pensiamo   possa  essere  il  contenitore  idoneo  per  l’attività  di   inclusione  lavorative  e  di  socialità  di  questo  progetto.  Il  spazio  si  chiama:    Le  Serre  dei  Giardini    

Una  nuova  struttura  dedicata  alla  neoimprenditorialità  creativa  e  innovativa,  di  circa  650mq  preso  i  giardini   Margherita,   suddivisa   in   due   palazzine   (una   assegnata   a   Kilowatt   e   l’altra   a:   Fondazione  Golinelli,  Aster,  IlSole24Ore)  con  spazi  di  incubazione  dedicati  alle  startup  e  ad  attività  di  formazione,  coworking  ed  organizzazione  eventi.    

Obiettivi  -­‐  Porre  le  basi  per  un  coordinamento  metropolitano  delle  politiche  di    

promozione  dell’imprenditorialità  -­‐  Definire  e  testare  programmi  operativi  di  innovazione  sociale    

-­‐  Promuovere  una  comunità  di  innovatori  per  animare  i  programmi  pubblici  e  privati    

-­‐  Organizzare  eventi  culturali  Macro  attività    

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HUB  spazi  condivisi  CLOUD    

servizi  condivisi  ART  spazi  espositivi  e  progetti  artistici  FOOD  servizi  di  ristorazione  sostenibile    

   KILOWATT  si  configura  come:  

#   Si   configura   come   un   nuovo   modo   di   concepire   il   lavoro,   basato   sulla   condivisione   della  conoscenza,  dei  network,  degli  spazi,  degli  strumenti  e  dei  servizi,  sull’empowerment  delle  persone  e  su   un   modello   di   welfare   dal   basso   capace   di   conciliare   la   figura   del   genitore   con   quella   del  professionista.    

#  E’   un  modello   innovativo  di  acceleratore  di   idee  ad  alto   valore   sociale  ed  ambientale,   poichè  è  animato  da  una   rete  di   imprese,   liberi  professionisti,   progettisti   e   associazioni,   e  mette  a   valore   le  competenze  di  ciascuno  per  la  crescita  professionale  di  tutti.    

#   E’   un   progetto  modulare   con   l’obiettivo   di   stimolare   la   nascita   di  nuove   opportunità   di   lavoro,  nuove   collaborazioni   professionali   e   relazioni   sociali,   nuovi   spazi   di   inclusione,   di   socialità   e   di  welfare,   grazie   ad   attività   di   facilitazione   concreta   per   chi   vuole   fare   impresa,   di   supporto   per  mamme  e  padri  freelance,  per  chi  ha  delle  idee  innovative.  Il  tutto  in  un  luogo  di  confronto  culturale  e  di   contaminazione   tra   gli   innovatori   e   la   cittadinanza,   il  mondo  dell’impresa,   il   terzo   settore  e   la  pubblica  amministrazione.    

#  E’  un  modello  di  partnership  pubblico-­‐privato  sostenibile  e  innovativo,  perchè  allinea  gli  obiettivi  della   PA   e   quelli   privati   attorno   ad   un   progetto   con   un   modello   di   business   sostenibile.   Questo  permette   la   rigenerazione   urbana,   l’offerta   di   servizi   a   forte   valore   sociale,   e   la   creazione   di  occupazione  duratura  senza  spese  per  la  PA,  ma  grazie  alla  valorizzazione  di  asset  esistenti.    

#   Intende   rappresentare   una   risposta   alle   difficoltà   occupazionali,   all’evoluzione  delmercatodellavoroeall’arretramentodelwelfare   pubblico.Diconseguenzala   flessibilità   e   la   co-­‐produzione  di  valore  sono   i  due  driver  chiave,  che  contribuiscono  a  dare  un’identità  forte  a  tutto   il  progetto    

 

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5.3.    Associazione  Streccapogn    L’associazione   Streccapogn,   nasce   dall’intrecciarsi   delle   storie   e   dei   sogni   di   un   gruppo   di  cittadini   impegnati   da   anni   in   esperienze   legate   al   mondo   del   sociale,   dei   movimenti  ambientalisti  e  del  consumo  critico.  Promossa   col   sostegno   della   cooperativa   sociale   Accaparlante   e   di   Monteveglio   città   di  Transizione,  è  attiva  dal  2010  nei  territori  di  Monteveglio  e  del  distretto  di  Casalecchio  di  Reno  con   l’obiettivo  di   favorire  un  percorso  di   rifondazione  dell’economia   locale  attraverso   l’attività  agricola.  Nel  2012  nasce   la   Società   agricola   Streccapogn   che   si   occupa  della   cura  di  diverse  porzioni  di  territorio   agricolo   e   gestisce   le   attività   di   produzione,   trasformazione   e   distribuzione   dei  prodotti.  L’associazione   conta   sull’impegno  di   un   gruppo  di   volontari   per   sostenere   la   creazione  di   una  rete  rurale  di  comunità  attraverso  attività  di  educazione,  la  collaborazione  coi  contadini  locali  e  sostenendo  l’inserimento  lavorativo  di  persone  in  difficoltà  e  di  aspiranti  agricoltori.    Cosa  facciamo    Attualmente   l’associazione   collabora   con   la   società   agricola   impegnata   in   diverse   porzioni   di   terra  destinate   a   or-­‐   ti,   frutteti,   vigneti,   cereali   favorendo   il   collegamento   con   Gas   (Gruppi   di   Acquisto  Solidale),  mercatini   locali   o   nelle   rete   di   amici   e   sostenitori   che   si   è   creata   attorno   all’esperienza.  Nelle   proprie   attività,   tra   le   quali   anche   animazione   socio   educativa,   sono   impegnate   circa   una  ventina  di  persone  tra  soci  volontari,  borse-­‐lavoro,  tirocinanti.  Aspetto   centrale   è   la   creazione   di   una   rete   rurale   che   attraverso   gli   Streccapogn   sta   mettendo   i  relazione  contadini,  utilizzatori,  lavoratori  sostenendo  le  esperienze  di  agricoltura  sostenibile  (locale,  biologica,   biodinamica…)   e   consentendo   alle   realtà   agricole   di   trarre   un   giusto   reddito  mediante   il  sostegno  alla  distribuzione  dei  loro  prodotti.  L’associazione  svolge  anche  laboratori  di  autoproduzione  e  attività  culturali  e  di  animazione  presso  le  scuole  del  territorio  e  le  aziende  agricole  che  mettono  a  disposizione  i  loro  terreni.  Tutte  le  risorse  vengono  impiegate  per  sviluppare  il  progetto  “Braccia  e  menti  ridate  all’agricoltura”  ed   in   particolare   per   avviare   progetti   di   filiera   locale   e   progetti   di   comunità   come   il   Gruppo  socioeducativo   agricolo   che   accoglie   diverse   persone   in   borsa   lavoro   o   in   cerca   di   occupazione   in  collaborazione  con  “Asc  Insieme”.  Lavoriamo  per  una  nuova  agricoltura  supportata  dalla  comunità.    Perché  lo  facciamo    Il  progetto  ha  tre  importanti  prospettive  correlate:  • di  carattere  economico,  legata  alla  possibilità  produrre  lavoro,  molto  lavoro,  meglio  distribuito,  

più   sostenibile  per   riavvicinare   attraverso   l’agricoltura   le  persone  alla   risposta   ai   loro  bisogni  fondamentali  di  salute,  socialità,  benessere  

• di  carattere  ambientale,   legata  ad  un  orizzonte  di  cambiamento  nello  stile  di  vita  personale  e  comunitario,  per  favorire  la  transizione  verso  un  modello  dove  le  relazioni  tra  persone  e  con  la  

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terra  occupino  uno  spazio  prevalente  sulle  relazioni  con  i  beni  di  consumo  di   carattere   sociale   poiché   l’agricoltura   è   anche   uno   strumento   di   integrazione   dove   generare  relazioni  nelle  comunità,  oggi  sempre  più  passive  e  assopite.  In  particolare  è  importante  utilizzare  un  metodo  di   lavoro  organizzato   in  piccoli   gruppi   con   situazioni   specifiche   che   veda   sia   lavoratori,   sia  volontari  e  persone  svantaggiate.