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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 197 24 giugno 2017 EFFETTO BIM INTERVISTA AD ALBERTO PAVAN DEL POLITECNICO DI MILANO SUL MONDO DEL COSTRUITO ALBERGHI IL SEMINARIO DE ilQI SULL’EVOLUZIONE DI PRODOTTO MARKETING E RE PARTE IL CICLO DI TRASMISSIONI ilQI-SDA BOCCONI

Alberghi Il semI narIo de ilQI - Amazon S3 · Il realtà il BIm sta all’immobiliare come il computer sta al giornalismo. se ne può fare a meno, ma a costi sempre più alti per

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

19724 giugno 2017

effetto bimIntervIsta ad alberto Pavan del PolItecnIco dI MIlano

sul Mondo del costruIto

AlberghiIl semInarIo de ilQI sull’evoluzIonedI prodotto

MArketing e reparte Il cIclodI trasmIssIonIilQI-sda BocconI

2S

artIcolI

la rivoluzione silente del bimpagIna 10

soMMarIo

sommarIo

hotel italiani, tra business e hospitality

pagIna 17

meglio accendere una luceche lamentarsi dell’oscurità

pagIna 25

fisco e fondi immobiliaripagIna 29

ruBrIche

editoriale

report

qitv

deals

il termostato diventa smartherpagIna 38

Main Sponsor

il nuovo mondo del costruitoInnovazione di processo e di materiali nel panorama immobiliare italiano

27 gIugno, ore 09:00 - palazzo maire tecnimont, milano

Scopri di più

ilQIConvegno

nuove frontiere del costruitoandrea Margaritelli, lIstone gIordanoluca benetti, stahlBau pIchlerMassimo vitali, vItalI

Giovanni Fassi, tetrIs desIgn & BuIldGuido davoglio, teKser

lo scenario del costruitoantonio Gennari, ance

innovazione tecnica e architetturaMarco Piva, studIo marco pIvaambrogio Meregalli, meregallI ImpIantIMaurizio Milan, mIlan IngegnerIa

roberto cereda, lomBardInI22Ivan Mazzoni, Johnson controls

Sponsor

l’industria della componentisticaGiuseppe roma, rur

mercato e qualità del costruitoFederica saccani, cBre ItalIalamberto agostini, cushman & WaKeFIeld

Giovanni Marco ottoboni, gaBettI pscorrado Ferretti, collIers InternatIonal

il punto di vista delle associazioniMatteo cabassi, assoImmoBIlIareGiorgio lupoi, oIceangelo Marchetti, Federlegnoarredo

daniele levi Formiggini, rIcs ItalIaalessandro cattaneo, FederImmoBIlIare

innovazione per un real estate più forte

valeria Falcone, BarIngsandrea sica, InvestIre sgr

Michele candeo, InnovatIon reMirko cinque, prelIos Integra

luigi donato, Banca d’ItalIa

un ponte chiamato Bimalberto Pavan, Baec

Gianluca Martora, Igd sIIQclemente di Paola, atlantIca re

per un costruito di qualitàMatteo Giani, BorIo mangIarottIsimona Martelli, FondazIone promozIone accIaIo

4S

Si scrive bim,si pronuncia futuroQuante volte abbiamo scritto di BIm, quasi ignoran-do cosa fosse. a volte elevandolo a panacea di tutti i mali immobiliari, a volte come oggetto misterioso e di difficile comprensione. Ogni volta sbagliando, per eccesso o per difetto.Il realtà il BIm sta all’immobiliare come il computer sta al giornalismo. se ne può fare a meno, ma a costi sempre più alti per quello che è il prodotto finale in termini di qualità presente e di utilizzo futuro. Il BIm è un processo che abitua la mente a pensare in ma-niera integrata tutti i componenti della lunghissima filiera immobiliare e a renderli partecipi responsabil-mente dell’intero ciclo di vita dell’asset. largamente applicato in altri settori, come ad esempio l’automo-tive, fa ora la sua comparsa nel mondo abbastan-za polveroso del real estate. piano, ma in maniera autorevole, sta per prendere possesso del mondo immobiliare, definendo nuove strategie e innovativi modelli di gestione. É soprattutto in questa ultima declinazione che il BIm diventerà dirimente e dirom-pente. Il processo di vita di un immobile sarà intera-mente monitorato e gestito con la tecnologia e il BIm ne sarà l’anima.ne parliamo oggi su Il settimanale: anche il nostro giornale infatti già da un anno ha aperto un tavolo BIm con la partecipazione autorevole di Banca d’I-talia, agenzia del demanio, le associazione del real estate, alcune società immobiliari e parecchie azien-de manifatturiere.

edItorIale

Guglielmo Pellicciolifondatore ed editorialista de

il Quotidiano Immobiliare

La partecipazione è gratuita. Registrazione www.e2forum.it

Media Partner

Con il supporto di

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Vai alla TABELLA DEALS 2017Scarica la TABELLA DEALS COMPLETA in excel

dealsmilano

600 milioniBeni stabili ha finalizzato la cessione del 40% delle quote della principale sIcaF immobilia-re italiana costituita a inizio anno attraverso il conferimento del portafoglio locato a tele-com Italia per un valore di circa 1,5 miliardi di euro e al relativo debito ad esso associato di circa 0,8 miliardi. crédit agricole assurances e edF Invest hanno acquisito rispettivamen-te una quota del 20% nella sIcaF, mentre Beni stabili, con il 60% delle quote, manterrà il con-trollo della sIcaF e fornirà servizi di gestione immobiliare.

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Gabetti Nuove Costruzioni e Frazionamenti offre un servizio di consulenza integrato e specializzato, dalla nascita del progetto al report finale, dalla commercializzazione al marketing, tutto all’insegna della qualità e della professionalità.

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OTTIMIZZAZIONE DEL PROGETTO

PER NOI LA PAROLA CASA HA DIVERSI SIGNIFICATI.

GESTIONE E AMMINISTRAZIONE

PRICING E POLITICHE DI PREZZO

ANALISI DI MERCATO E DI PROGETTO

Motivazioni delle faMiglie rispetto alle intenzioni di acquisto di una casa (% sul totale delle faMiglie e valori assoluti)

Le famigLie itaLiane investono neL residenziaLeTasse e mutui frenano gli acquisti

Fonte: Nomisma, Indagine sulle famiglie 2017

report 8S

l’indagine nomisma 2017 sulle famiglie italiane restituisce l’immagine di un paese ancora vulnerabile, con alcuni gruppi di famiglie che più di altri soffrono l’incertezza delle pro-spettive occupazionali e reddituali, compromettendo le scelte di investimento nel medio- lungo termine.nel dettaglio, rispetto al 2016 si mantiene pressoché costante il numero di famiglie che espri-mono l’intenzione di acquistare un’abitazione (circa 2,2 milioni), di cui: 839 mila si stanno già muovendo, mentre circa 1,4 milioni esprimono un’intenzione di acquisto nel breve termine.tra le famiglie che non intendono acquistare casa, emergono due distinte fazioni. da una parte vi sono circa 14,3 milioni di famiglie che non avvertono la necessità, a prescindere dalle disponibilità finanziarie. dall’altra, vi è, però, una nutrita compagine di famiglie (circa 9,1 milioni) che avrebbero bisogno di acquistare casa, ma non si avvicinano al mercato residenziale per la mancanza di risorse economiche (5,4 milioni), oppure perché dichia-rano di non essere nelle condizioni di accendere un mutuo (2,7 milioni).rimane una componente residuale di circa 1 milione di famiglie che ritiene la tassazione sugli immobili troppo elevata, preferendo pertanto destinare le proprie risorse ad altre forme di investimento.

report a cura dinomiSma

%di famiglie

numerodi famiglie

si sta già muovendo 3,2% 839.000

si muoverà nei prossimi mesi 5,6% 1.439.000

non ha risorse economiche 15,3% 3.956.000

ha risorse economiche 40,4% 10.439.000

non ha le condizioniper accendere un mutuo 10,6% 2.739.000

non ha risorse economiche 21,0% 5.424.000

ha risorse economiche, ma ritiene la tassazione troppo elevata o preferisce altri inve-stimenti

3,9% 1.001.000

totale 100% 25.837.000

intende acquistare casa

non intendeacquistare casa

non ha necessitàdi acquistare casa

ha necessitàdi acquistare casa

l’evoluZione del Prodotto AlBerGHiero

Dalla conduzione familiare all’applicazione degli standard europei

Giovedì 6 LUGLio - Hotel Sina de La ville, Milano Scopri di più

relAtori

Guglielmo Pelliccioliil Quotidiano Immobiliare

in collaborazione con

ilQI

Emilio ValdameriProgetto Turismo

Federica SelleriCRIF

Michele De MarcoJLL

Bruno FondacaroStudio Legale Nctm

Dario LeoneCushman & Wakefield

Cristina PainiLHM - Gruppo Ramada

Giuseppe VarsaviaLombardini22

Alan MantinGruppo Hilton

Elisabetta TarroniCRIF

10SLa rivoLUzione SiLente deL biM

la rivoluzionesilente del bimIntervista al prof. Alberto Pavan,PoliMi e coordinatore della NormaUNI 11337:2017 e 2009di Marina Bettoni

È in atto una rivoluzione nel mondo delle costruzioni che non è hard ma soft. niente di troppo rumoroso o apparentemente clamoroso. non si tratta di nuovi materiali ma di qualcosa che coinvolge tutto il pro-cesso delle costruzioni, dalla ideazione alla realizza-zione fino alla gestione e dismissione degli edifici. Il 19 aprile 2016 è entrato in vigore il nuovo codice appalti (d.lgs. 50/2016), che riscriveva la disciplina dei contratti pubblici sul territorio italiano e introdu-ceva il concetto di BIm comunicando esplicitamente che le stazioni appaltanti possono già richiedere, per le nuove opere e per interventi di recupero, l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, vale a dire il BIm. obiettivo era favorirne il progressivo uti-lizzo. ma la normativa sul BIm a che punto è in Italia? cosa sta accadendo?ne parliamo con il prof. alberto pavan del politecni-co di milano, considerato uno dei maggiori esperti di questo tema del nostro paese, che avremo tra l’altro il piacere di ospitare come speaker al nostro conve-gno Il nuovo mondo del costruito del prossimo 27 giugno a palazzo maire tecnimont a milano.

parte 1: modelli, elaborati e oggetti

parte 2: Denominazione e classificazione

parte 3: Schede tecniche digitali e attributi informativi non geometrici

parte 4: evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti

parte 5: Flussi informativi nei processi digitalizzati

parte 6: Capitolato informativo (esemplificazione)

parte 7: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei ruoli BIM

parte 8: Processi Integrati di Gestione delle Informazioni e delle Decisioni

parte 9: Fascicolo del costruito, due diligence digitale e piattaforma informativa

2017

2018

2018

2017

2017

2017

2018

2018

2018

11S

parliamo subito degli aspetti normativi sul Bim. alberto tu sei in una posizione privilegiata, a che punto siamo in italia? come e chi ci sta lavorando?contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si cre-da o venga pubblicizzato, la standardizzazione vo-lontaria italiana in tema di BIm (Building Information modelling) vanta un corpus normativo tra i più ag-giornati, innovativi e completi al mondo, grazie alla recente uscita della norma unI 11337:2017 - Gestio-ne digitale dei processi informativi delle costruzio-ni, nelle sue varie parti (alcune delle quali ancora in scrittura). Qui sotto lo schema di come sono pianifi-cati i tempi di redazione della norma.

La rivoLUzione SiLente deL biM

Politecnicodi milano

SocietàalbertoPavan

PerSona

conveGno

scopri di più

il nuovo mondo del costruitoInnovazione di processo e di materiali nel panorama immobiliare italiano

martedì 27 GiuGno

Palazzo Maire Tecnimont (entrata da stazione Milano Porta Garibaldi)

ore 9:00 - milano

12SLa rivoLUzione SiLente deL biM

La norma italiana definisce cos’è un modello BIM e la sua differenza rispetto agli elaborati, anche digi-tali, come quelli cad; i livelli di maturità digitale del progetto; la differenza tra una libreria di oggetti ed un ambiente di condivisione dei dati, tra il capitolato In-formativo e l’offerta ed il piano di gestione Informa-tiva, ecc. abbraccia tutti i campi della digitalizzazione del settore costruzioni, introducendo tematiche nuo-ve come: uso e obiettivi del modello; scala dei lod (livello di sviluppo degli oggetti digitali del modello) per il ciclo di vita, per il restauro, per i mezzi e le at-trezzature; definizione dei LOI (livelli di informazione non geometrica) per le lavorazioni così come per le opere; nuovi sistemi classificazione intelligente veri-ficabili dalla macchina; introduzione della Piattafor-ma collaborativa digitale (sopra i progetti e le singole opere); fascicolo del costruito (fabbricati, infrastrut-ture e ambiente) e due diligence digitale; e molto altro ancora.al tavolo normativo sono sedute le pa, i costruttori, Confindustria, le Università e la ricerca, i professio-nisti, le società di software, gli enti di certificazione, i gestori, più di 50 tra i principali stakeholder della filiera. si tratta di una norma condivisa che viene dal merca-to e dagli operatori del settore, e che per questo avrà un impatto e un ruolo superiore a qualsiasi singolo contributo o visione parcellizzata di singoli soggetti.

13S

È di questa settimana la notizia che il mit ha avvia-to la consultazione pubblica online, per raccogliere pareri e commenti sul decreto e che definirà l’obbli-gatorietà del BIM negli appalti pubblici, prima di pro-cedere alla sua approvazione. ce ne vuoi parlare?Il decreto è richiamato nel nuovo codice dei contratti (art. 23, c. 13, d.lgs. 50/16). ha l’indubbio onore ed onere di fissare i primi veri paletti di riferimento di natura cogente e non consensuale in merito ai tem-pi e le modalità di graduale introduzione di questa metodica e di questi strumenti all’interno del settore che, sino ad ora, meno degli altri, ha saputo innovarsi verso la digitalizzazione. correttamene, il decreto prevede tempistiche con-gruenti con gli investimenti, anche e soprattutto in capitale umano, che dovrà affrontare il mercato ma, prima di tutto, la pa (2019-2025). esso entra ora in una fase di inchiesta pubblica atta a verificarne la rispondenza con le esigenze e le aspettative o le ri-trosie del mercato. sono chiari i riferimenti all’im-pianto normativo della unI 11337:2107 che, seppure appena uscita, costituisce di fatto l’indirizzo tecnico da seguire per tutti, anche per la legge (e anche se, stranamente, non viene espressamente indicata nel testo, come sarebbe stato logico aspettarsi; manca-ta indicazione che speriamo verrà corretta proprio grazie all’inchiesta pubblica).

Cosa cambierà nel pubblico dopo il decreto? Cosa vedi nel panorama delle costruzioni in una prospet-tiva medio lunga? dovrà per forza esserci un duro periodo di ammo-dernamento nella pa, sia come tecnologie, sia come modalità di lavoro e preparazione digitale degli ad-detti. la pa dovrà imparare che il primo soggetto

La rivoLUzione SiLente deL biM

14SLa rivoLUzione SiLente deL biM

digitale è la committenza stessa, non le imprese e non i progettisti. dovrà anche capire che, come in ogni investimento, all’inizio non ci saranno “rispar-mi” ma, appunto, “investimenti” da fare (costi anche superiori ma meglio ripartiti e non sprecati). per ar-rivare poi, a regime, ad una ottimizzazione effettiva della spesa. ma sempre sul lungo periodo.non serve risparmiare nel progetto e nella costruzio-ne ma ottimizzare i costi nel ciclo di vita (almeno 10 volte i costi di produzione iniziali).

nel settore privato invece? Il settore privato non sarà immune nemmeno lui a questo scenario. la centralità sta nel progetto, vero, ma nel senso del progetto industriale, non nel desi-gn. e quindi dovrà probabilmente emergere una nuo-va committenza evoluta anche nel settore privato delle costruzioni (con mentalità industriale e digitale: Industria 4.0, Iot, ecc.). non dimenticando mai che i veri vantaggi competitivi della digitalizzazione delle costruzioni saranno in favore dei gestori immobiliari e dei mondi del credito e assicurativo, prima e più che delle imprese esecutrici e i progettisti. credito e assicurazione che, inspiegabilmente, più di tutti, ancora faticano a comprendere (e cavalcare) questo cambiamento per loro solo favorevole.

15S

a livello internazionale come si posiziona il nostro paese nel recepimento del Bim. nel normarlo ma anche nell’utilizzarlo… la prima versione della unI 11337 è del 2009 e già in essa si parlava di BIm, di interoperabilità, di IFc, di Building smart (allora IaI, International alliance for Interoperability). era ancora da venire la sicuramente più celebre pas 1192 inglese (del 2013). aver riaper-to nel 2015 il tavolo normativo della nuova 11337 ha consentito all’Italia di risedersi ai tavoli internazionali (Iso) e comunitari (cen) sul BIm. dove presiediamo (con marzia Bolpagni e la parte 4 della unI 11337) uno dei gruppi di lavoro più importanti e delicati, quello sui lod europei (lod restauro e ciclo di vita introdotti per la prima volta al mondo dall’Italia).È recente l’approvazione, su iniziativa italiana (Inno-vance, Ferdecostruzioni), dell’apertura di un tavolo di lavoro per la costruzione della piattaforma digitale comunitaria delle costruzioni, in seno al Wg2 sulle strategie europee per l’industria digitale.Il cammino è ancora lungo ma non esistono front le-ader internazionali realmente irraggiungibili o com-petitivamente oramai troppo avanzati per le nostre capacità tecniche, economiche e culturali. certo il mondo non sta a guardare, oltre a usa, uK e paesi scandinavi, ci sono quelli emergenti che stanno fa-cendo grandi passi per entrare ed imporsi in un mer-cato che pesa per il 13% del pIl mondiale e che ve-drà, da qui al 2025, un incremento previsto del 75% della propria produzione globale. mercato al quale i grandi soggetti informatici (google, apple, microsoft, stanno guardando, con sempre maggiore interesse, ben oltre il BIm).

La rivoLUzione SiLente deL biM

16SLa rivoLUzione SiLente deL biM

abbiamo, come sempre, punte di eccellenza nella ri-cerca (a. ciribini, nella produzione edilizia “BIm”, e s. della torre, nel restauro “BIm”) come nella progetta-zione e nella costruzione, digitali.dovremmo non temere la competizione e imparare ad andare nel mondo a testa alta per dialogare con gli altri e non solo per attendere istruzioni. così come dovremmo tenere la barra al centro sulle questioni tecniche e tecnologiche e non andare sempre alla deriva degli aspetti giuridici e amministrativi. Impor-tanti, certamente, ma non centrali in un processo di “costruzione” e non da “tribunale”. anac farà il suo, le costruzioni imparino a fare il loro.

Hotel italianitra businesse hospitalityLe anticipazioni sul seminario de ilQIdedicato al prodotto alberghiero

di Kevin Massimino

17SHoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

Per una vera svolta

va cambiata la

logica di approccio

nazionale al

turismo da

considerare come

vera opportunità

di crescita e non

una industria che

‘vivacchiando’

ottiene comunque

risultati positivi.

emilio valdameri

18S

Una superficie così ridotta ma con infinite (e diver-sissime) location. Non è difficile capire perché l’Italia è soprannominata il “Bel paese”. montagne, colline, isole, mari e laghi, ma anche centinaia di borghi e città d’arte, ognuna rappresentante una storia e un dise-gno diverso dall’altro.Insomma, la principale fonte di reddito del paese non può essere altro che il turismo. ma l’Italia dell’hospi- tality, in forte crescita secondo le ultime stime, è veramente in grado di supportare questa “grande Bellezza”?Il seminario de il Quotidiano Immobiliare del pros-simo 6 luglio si terrà a milano dalle ore 8.45 presso la sala convegni dell’hotel sina de la ville di via hoepli 6 (e non presso la sede di nctm studio legale, come precedentemente comunicato). ci si occuperà della situazione del mercato alberghiero italiano. un sistema, come detto, che può contare su un bacino di utenza enorme, ma che non è del tutto preparato a questa sfida. Si necessita di una revisione dell’of-ferta, sulla base dell’industrializzazione di un settore che in Italia passa dai piccoli ambienti a conduzione familiare alle grandi catene internazionali pronte a grandi investimenti.dopo l’introduzione ad opera di guglielmo pellic-cioli, fondatore de il Quotidiano Immobiliare, emilio valdameri, presidente di progetto turismo, terrà il primo intervento della giornata sul tema L’evoluzio-ne dei modelli di ospitalità e di business: cause ed effetti: “l’Italia turistica cresce costantemente, ma sempre meno di quelle che sono le sue reali poten-zialità; per una vera svolta va cambiata la logica di

HoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

emilio valdameri

PerSona

Anche oggi

l’innovazione

tecnologica

costituisce un

elemento di

caratterizzazione

per gli alberghi:

permette di

abbattere costi,

di attrarre nuove

fasce di mercato e

di creare prodotto

originale e

differenziato dalla

concorrenza.

michele de marco

19S

approccio nazionale al turismo da considerare come vera opportunità di crescita e non una industria che ‘vivacchiando’ ottiene comunque risultati positivi”, esordisce valdameri. “si sa, lo affermano quasi tutti (politici, funzionari, governatori, assessori), salvo poi disinteressarsene un attimo dopo averlo affermato! servono invece più incentivi per adeguare le strutture ricettive vetuste affinché stiano al passo con i tempi e si adeguino alle mutate aspettative dei loro clienti, sia adottando le nuove tecnologie che migliorando la propria offerta; servono infrastrutture e aree urbane accoglienti per non perdere anche questo treno e ali-mentare un circolo virtuoso che fortunatamente si è già innescato grazie a eventi esogeni”.dopo la panoramica del settore si passa al Potenzia-le del settore alberghiero per l’industria immobilia-re con michele de marco, senior vice president di-visione hotel & hospitality di Jll: “Fin dall’apertura dell’Hotel Savoy di Londra, il primo edificio della città illuminato completamente con la luce elettrica, gli al-berghi hanno rappresentato una delle forme più pre-stigiose e innovative del settore immobiliare – così inizia l’excursus introduttivo di de marco – anche oggi l’innovazione tecnologica costituisce un ele-mento di caratterizzazione per gli alberghi: permette di abbattere costi, di attrarre nuove fasce di merca-to (millennials, eco-friendly guest, ecc.) e di creare prodotto originale e differenziato dalla concorrenza. oltre all’innovazione tecnologica nel settore alber-ghiero emerge soprattutto l’innovazione di concetto, come dimostrato dalla nascita di nuove tipologie e segmenti di mercato, dai resort eco-sostenibili agli

HoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

micHele de marco

PerSona

Da un lato gli investitori percepiscono un elevato grado di incertezza, dall’altro

i venditori hanno difficoltà ad adeguare prezzi e rendimenti alle aspettative

della domanda.

dario leone

20S

alberghi di affordable luxury, fino agli ostelli di nuova generazione. ed è proprio l’innovazione di concetto che caratterizzerà l’evoluzione degli alberghi nel più ampio contesto immobiliare, basti pensare alla com-binazione con il prodotto residenziale e all’emergere di concetti ibridi che partendo dai tradizionali appar-tamenti commercializzati su airbnb arrivano a nuo-ve tipologie alberghiere come gli alberghi diffusi, gli aparthotel o i private residence club”.per sfruttare il potenziale serve chi investe. la pa-rola, per il panel Le prospettive degli investimenti nel settore alberghiero in Italia, passa così a dario leone, head of hospitality Italia di cushman & Wakefield: “Il mercato degli investimenti alberghieri in Italia è stato storicamente poco ‘liquido’ e, a ecce-zione del periodo 2006/2008, non ha mai raggiunto volumi comparabili con gli altri comparti immobiliari non residenziali”, queste le prime parole di leone. “a partire dal 2012 si evidenzia un ritorno di interesse da parte degli investitori con transazioni di “trophy asset” nelle principali destinazioni italiane, sia urba-ne che resort. Il 2016 ha rappresentato un anno re-cord per gli investimenti immobiliari non residenziali, con oltre 9 miliardi di euro complessivi, ed il compar-to alberghiero ha registrato oltre 1 miliardo di euro, superando così il volume d’investimenti del 2012 e raggiungendo i livelli pre-crisi. ad oggi, sono presenti sul mercato numerose opportunità di investimento,

HoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

dario leone

PerSona

La nuova disciplina, applicabile anche alle locazioni commerciali alberghiere,

è quindi innovativa nella misura in cui permette di superare l’impasse, causato

dalla rigidità della L. 392/1978.

Bruno fondacaro

21S

sia a reddito che vacant, tuttavia domanda e offer-ta non riescono ad incontrarsi: da un lato gli investi-tori percepiscono un elevato grado di incertezza nei confronti del settore alberghiero, dall’altro i venditori hanno difficoltà ad adeguare prezzi e rendimenti alle aspettative della domanda, soprattutto nei casi in cui l’investimento originario era caratterizzato da un’ele-vata leva finanziaria”.tema della contrattualistica che viene approfondi-to con l’intervento legal di Bruno fondacaro, equity partner di nctm studio legale, che espone I contrat-ti del settore alberghiero: “la nuova disciplina, ap-plicabile anche alle locazioni commerciali alberghie-re, è quindi innovativa nella misura in cui permette di superare l’impasse, causato dalla rigidità della l. 392/1978, che aveva storicamente scoraggiato l’u-tilizzo dello strumento del contratto di locazione ad uso commerciale nel nostro paese”. spiega Fonda-caro: “nel settore alberghiero, il contratto cd. atipico che ha trovato maggiore fortuna è stato il contratto di affitto di azienda ovvero di ramo di azienda, me-diante il quale il locatore metteva a disposizione del conduttore l’unità immobiliare di sua proprietà e il complesso di tutti gli altri beni e crediti facenti parte dell’azienda”.

HoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

bruno fondacaro

PerSona

diventa poi protagonista La valutazione del set-tore alberghiero con crif e il doppio intervento di federica selleri, director property, ed elisabetta tar-roni, project coordinator property valuation corpo-rate: “le attività di valutatore immobiliare creano la possibilità di avere una visione ampia sui trend de-gli investimenti immobiliari nel nostro paese: se fino a qualche tempo fa il residenziale era considerato ‘bene rifugio’ oggi la tendenza degli investimenti si sta spostando verso altri beni, tra i quali il settore tu-ristico ricettivo risulta essere uno dei più interessanti. l’interesse per il complesso alberghiero è direziona-to verso due componenti che insieme costituiscono la miscela più o meno efficace perché l’investimen-to sia redditizio. l’immobile e l’azienda diventano un tutt’uno e possono essere fattori complementari nel posizionamento della struttura sul mercato”, questa la visione del settore secondo le responsabili di crIF. “per questo motivo le metodologie estimative devo-no essere non solo standardizzate ma documenta-te, trasparenti e chiare, in modo da non lasciare om-bre di aleatorietà nella valutazione. Il valutatore ha il compito non solo di attribuire il più corretto valore di mercato degli immobili ma anche di divulgare una sensibilità verso la comprensione del metodo appli-cato e dei parametri utilizzati”.

Il valutatore ha il compito non solo di attribuire il più corretto valore di mercato

degli immobili, ma anche di divulgare una sensibilità verso la comprensione

del metodo applicato e dei parametri utilizzati.

f. selleri, e. tarroni

22SHoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

federica Selleri

PerSona

eliSabetta tarroni

PerSona

dopo i pareri di chi il settore lo vive da esterno, ecco il punto di vista di chi è effettivamente protagonista nel settore. alan mantin, in qualità di senior direc-tor development southern europe e north africa di hilton Worldwide, interverrà sul tema Verso nuove forme di ospitalità: il rapporto tra catena alberghiera e territorio - Il punto di vista di un operatore. una delle catene alberghiere più rinomate al mondo spiegherà, attraverso le parole di mantin, l’attuale situazione del mercato italiano e degli operatori internazionali pre-senti al suo interno. una visione a tutto tondo di una realtà che sta subendo la costante industrializzazio-ne del settore e del continuo adattamento che i mo-delli internazionali devono affrontare nei confronti del mercato italiano. Infine, Mantin analizzerà anche l’aspetto di valorizzazione del territorio che la strut-tura alberghiera deve prendere in considerazione, non solo per rendere più appetibile il proprio prodot-to, ma anche per creare un contesto urbano in grado di attirare l’interesse dei potenziali turisti.ed è qui che entra in gioco il ruolo della progetta-zione con l’architetto Giuseppe varsavia, mana-ging director divisione hospitality di lombardini22 che spiega il design contemporaneo per l’albergo del futuro: “Il prodotto alberghiero è correlato all’e-voluzione della società. Il design interpreta il cam-biamento e anticipa i trend per offrire ai clienti

Una visione a tutto tondo di una realtà che sta

subendo la costante industrializzazione del settore e

del continuo adattamento che i modelli internazionali

devono affrontare nei confronti del mercato italiano.

alan mantin

Il design interpreta

il cambiamento

e anticipa i trend

per offrire ai clienti

un’esperienza

di ospitalità

unica, innovativa,

immersiva, in cui

vivere i valori del

brand.

Giuseppe varsavia

23SHoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

alan mantin

PerSona

GiuSePPe varSavia

PerSona

un’esperienza di ospitalità unica, innovativa, immer-siva, in cui vivere i valori del brand”. l’analisi intro-duttiva di varsavia si sofferma anche su come “l’ap-proccio al progetto inizia dall’ascolto del cliente, dei suoi sogni e desideri, contestualizzati nel contem-poraneo. nei progetti più complessi il cliente di-venta un luogo o un brand, i cui valori da esprimere sono l’identità e la cultura. Il progetto ha successo quando regala un’esperienza unica, fatta su misura”.chiude il seminario il panel L’evoluzione dell’offer-ta alberghiera per rispondere alla nuove esigenze dei consumatori con cristina paini, chief executive Officier di lhm - White label hotel management company: “lhm è una società di gestione alberghiera ‘white label’ da sempre a stretto contatto con il mon-do dei proprietari immobiliari, che gestisce hotel con Brand Internazionali – apre paini descrivendo l’am-bito – Il contatto con i Brand ci permette di avere una visione globale sui nuovi bisogni e sui modi di utilizzo dell’hotel, con spunti e strumenti che possiamo ap-plicare sul mercato nazionale. I bisogni (lo conferma-no le indagini) rimangono gli stessi, diverso diventa il modo con cui il nostro cliente cerca di soddisfarli, di reperire informazioni e condividere l’esperienza”.

I bisogni – lo confermano le indagini – rimangono gli stessi, diverso diventa il modo

con cui il nostro cliente cerca di soddisfarli, di reperire informazioni

e condividere l’esperienza.

cristina paini

criStina Paini

PerSona

24SHoteL itaLiani, tra bUSineSS e HoSpitaLity

25SMeGLio accendere Una LUce, cHe LaMentarSi deLL’oScUrità

meglio accendereuna luce, che lamentarsi dell’oscuritàPrende il via Marketing e Real Estate,il ciclo di trasmissioni de ilQI

di Piero Almiento

prima puntata del ciclo di trasmissioni de ilQI de-dicate a “marketing e real estate”, coordinate dal prof. piero almiento, docente del corso sda Bocconi “marketing Immobiliare”. un modo nuovo di affrontare una tematica centrale orientata non più al prodotto ma al cliente e alle sue richieste.

mArketinG e reAl estAteil nuovo APProccio de ilQicoPernico 40

mArketinG e re

26S

non era la prima volta che condividevo con gugliel-mo pelliccioli l’evidente carenza di competenze di marketing nel settore immobiliare italiano. lo riscon-travamo di continuo, ognuno nel suo ambito profes-sionale, coscienti di quale impatto potrebbe avere un approccio di marketing sul successo delle operazio-ni immobiliari. sempre più imprenditori hanno la consapevolezza che intuito ed esperienza non bastano più per dare risposta al cambiamento sociale, di abitudini e di mentalità che, sempre di più, rendono difficilmente leggibile il mercato real estate. anche le banche, finalmente, iniziano a guardare al marketing come supporto per prendere decisioni che non possono più rimandare, come la scelta di quale operazione immobiliare finanziare o su quale intervenire, ripen-sandola, tra quelle che appesantiscono i loro bilanci.Qualche mese fa, quando ci siamo confrontati di nuo-vo sull’argomento, è nata l’idea di realizzare il ciclo di trasmissioni marketing e real estate, che nasce da quelle considerazioni e dalla voglia di dare un contri-buto concreto e appassionato alla crescita di questa disciplina.

MeGLio accendere Una LUce, cHe LaMentarSi deLL’oScUrità

Piero almiento

PerSona

27SMeGLio accendere Una LUce, cHe LaMentarSi deLL’oScUrità

ci siamo subito trovati d’accordo anche sul format: non una serie di lezioni teoriche, ma il racconto di casi interessanti fatta direttamente da imprenditori e manager del settore; insieme a guglielmo pelliccioli e a marco luraschi, sarà poi mio compito mettere in rilevanza le logiche di marketing che sono poi ri-sultate vincenti nelle diverse circostanze, cercando di riprodurre in studio il clima di confronto stimolan-te che si crea normalmente in aula durante il corso sda Bocconi sul marketing Immobiliare di cui sono docente.nel selezionare gli ospiti, l’unico criterio sarà quello della qualità che il suo apporto potrà fornire in modo concreto all’accrescimento della cultura di marke-ting nel real estate, al di là dell’importanza o della dimensione dell’iniziativa immobiliare considerata. si vedranno volti noti e meno noti e saranno toccati tutti i settori: il residenziale, che studia nuove rispo-ste per un mercato che muta velocemente; il turisti-co, così misterioso per gran parte degli operatori; il direzionale, con le sue particolari logiche; il logistico, attento alle nuove realtà che si stanno affermando; il retail, alla ricerca di equilibri differenti.

Sda bocconi

Società

28SMeGLio accendere Una LUce, cHe LaMentarSi deLL’oScUrità

ospite dopo ospite, storia dopo storia, risulterà sem-pre più chiaro il ruolo che gioca il marketing in ogni fase di un’operazione immobiliare e quanto sia im-portante introdurne le logiche nel suo sviluppo il prima possibile: un piano di marketing può indicare quanto il prezzo per un terreno sia sostenibile, quale prodotto realizzare per i clienti potenziali che si sono individuati, quali caratteristiche specifiche siano ri-chieste dal mercato, che input dare ai progettisti per-ché la qualità e la creatività del loro lavoro non sia fine a se stessa, ma finalizzata alla soddisfazione delle esigenze del cliente. Una pianificazione di marketing, inoltre, sarà un supporto fondamentale per un effi-cace attività commerciale e per impiegare in modo efficace e integrato le risorse dedicate alla comuni-cazione, razionalizzandole e finalizzandole all’obiet-tivo di vendita.Questo è il nostro intento e saremo soddisfatti se riusciremo ad accendere qualche luce in più.

29SfiSco e fondi iMMobiLiari

fisco e fondiimmobiliari

Il recupero del gettitonon guarda in faccia a nessuno

di Federico Trutalli

le reiterate invocazioni alla lotta all’evasione che vengono della politica – e che poi si traducono in annunci più o meno celebrativi e talvolta in complimenti au-toreferenziali – potrebbero oramai segnare una distanza, in certo modo preoccu-pante, tra l’agenzia delle entrate e mondo reale dell’economia. si leggeva, proprio in questi giorni, su un quotidiano nazionale, che è un po’ come complimentarsi con il contadino che, per eliminare le erbacce, ha dato fuoco all’in-tero campo coltivato. Intendiamoci, nessuno discute la bontà dell’obiettivo di colpi-re gli evasori. obiettivo giusto ed urgente, sia ben chiaro. Quel che si può discutere

La Commissione Tributaria di Milano rigetta il tentativo della

Agenzia delle Entrate di riqualificare il trasferimento di immobili

ad un fondo immobiliare in una cessione di azienda, e ridimensiona

una tendenza ricorrente dei verificatori a rileggere “a modo proprio”

i comportamenti, anche del tutto lineari, dei contribuenti. Il fatidico

scopo del recupero del gettito quale costo ha per il mercato?

PerSona

di federico trutalliPartner, responsabile Dipartimento tributarionctm studio legale

30S

è piuttosto una serie di controlli e verifiche – fino alle riqualificazioni in chiave smaccatamente “sostan-zialistica” – condotte con pervicacia crescente dai verificatori ai danni di operazioni tipiche del settore immobiliare. una caccia alle streghe che – a questa stregua – potrebbe minare il cuore della nostra eco-nomia, guardando al real estate e all’interesse degli investitori internazionali per il nostro paese. una recente vicenda, emblematica a questo riguardo, ha interessato – e forse ancora interesserà in futuro – i fondi immobiliari che investono in asset utilizzati in attività commerciali che richiedono autorizzazio-ni e licenze, come è nel caso dei centri commerciali, ma anche degli hotel e delle energie rinnovabili. l’a-genzia delle entrate – forse un po’ frettolosamente, e sempre guardando alle fatidiche “esigenze di re-cupero del gettito” – sembra aver preso di mira certi trasferimenti di asset a favore di quei fondi, per quan-to la commissione tributaria provinciale di milano – la prima interessata da questa vicenda – si sia già schierata chiaramente contro quel tipo di pretesa dell’Agenzia, ritenendola ingiustificata. la vicenda ha, per gli specialisti, una rilevanza no-tevole, ed è per questo che forse vale la pena di ri-assumerla qui, in termini volutamente schietti, e non troppo tecnici.

fiSco e fondi iMMobiLiari

31S

come noto proprio agli specialisti, quel tipo di fondi acquisisce al proprio patrimonio masse di immobili talora importanti, sia per mole che per la incidenza degli impegni finanziari correlati. I quotisti (e tra que-sti, con altri, possono esserci anche gli stessi ex pro-prietari degli asset immessi nel fondo), tramite le loro quote di partecipazione all’investimento, accedono ai rendimenti derivanti degli asset investiti, al pari dell’investimento in un bond o in una obbligazione. la adozione dello strumento “fondo immobiliare”, tito-lare del patrimonio aggregato, dovrebbe consentire, nel tempo un auspicato accrescimento del valore del patrimonio, attraverso una migliore efficienza eco-nomica e flessibilità finanziaria, anche con l’ausilio di ulteriori investitori, soprattutto “istituzionali”, con cui condividere il rischio di impegni finanziari a tendere spesso pesanti da sostenere. come ben noto al set-tore, si tratta di obiettivi non realizzabili attraverso la proprietà diretta di un singolo centro commerciale, di un hotel, etc., e casomai delle relative autorizzazioni e licenze. meglio farlo tramite un coinvestimento, e meglio ancora tramite un fondo immobiliare.Il senso finanziario e strategico del varo di un fon-do guarda dunque – specie nei momenti di crisi del mercato (come sono stati gli anni recenti) – alla cd. “finanziarizzazione” degli immobili e alla condivisio-ne del rischio. Niente di “fiscale”, dunque, lo si vede bene: solo strategia e visione. È tramite lo strumento “fondo immobiliare”, che la sgr svolge nell’interesse degli investitori/quotisti (interessati all’investimento nelle quote dell’organismo anziché alla proprietà di-retta di singoli asset immobiliari), una attività di va-lorizzazione nell’ambito della gestione collettiva del risparmio da essa istituzionalmente svolta. la ado-zione del fondo – strumento di investimento vigi-lato da Banca d’Italia – comporta però (come fatto

fiSco e fondi iMMobiLiari

Il senso finanziario

e strategico del

varo di un fondo

guarda dunque –

specie nei momenti

di crisi del mercato

(come sono stati gli

anni recenti) – alla

“finanziarizzazione”

degli immobili e alla

condivisione del

rischio. Niente

di “fiscale”

32S

pacifico e prassi univoca del settore, conseguente alla diretta applicazione delle norme di riferimento contenute nel tuF) che: • la gestione dell’investimento finanziario-immobi-

liare sia demandata ad un soggetto indipendente (ossia la sgr), che agisce nell’interesse dei quoti-sti sotto la vigilanza di Banca d’Italia, per la messa a reddito mediante locazione degli immobili, ferma restando – beninteso – la esclusione dello svol-gimento di qualsivoglia attività imprenditoriale e commerciale in capo al fondo, in quanto preclusa per legge;

• mentre la gestione delle attività imprenditoriali (gestione di autorizzazioni e licenze, manutenzioni, etc.) è demandata ad un veicolo societario apposi-to che, ottenuti gli immobili in locazione dal fondo, svolge appunto la attività di impresa (ad es., nel caso dei centri commerciali, mette a disposizione dei singoli esercenti, i tenant, titolari degli eserci-zi commerciali presenti nei centri e nelle gallerie commerciali, gli spazi corredati dalle licenze unita-mente a taluni servizi comuni, quali utenze, guar-diania, pulizia, etc. resi da terzi).

Tutto questo – semplificando un po’ – prevede che immobili e attività commerciali siano trasferiti sepa-ratamente al fondo e alla società di scopo, perché il primo è il “luogo” deputato alla messa reddito (tra-mite locazione appunto) del comparto immobiliare, mentre la seconda è il soggetto deputato a fare altro, ossia l’imprenditore, qualità questa ultima tassativa-mente esclusa in capo ad un fondo immobiliare. Il trasferimento al fondo, dunque, – sia esso eseguito tramite acquisizione o apporto o altro – richiede ne-cessariamente negozi separati. Questo è.

fiSco e fondi iMMobiLiari

Il trasferimento

al fondo, dunque,

– sia esso

eseguito tramite

acquisizione

o apporto o

altro – richiede

necessariamente

negozi separati.

Questo è.

ebbene, di recente l’agenzia delle entrate ha tentato di riqualificare i due separati negozi (trasferimento di immobili a un fondo immobiliare, e trasferimen-to di autorizzazioni, licenze e attività commerciali ad una società di scopo) sostenendo che i distinti atti registrati dovrebbero essere riqualificati ai fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale come una unica operazione di cessione al fondo di un “ramo di azienda con immobili”, in base all’art. 20 del d.p.r. n. 131/1986 (testo unico dell’Imposta di registro). In conseguenza della riqualificazione, l’Ufficio rideter-mina allora le imposte, originariamente assolte in via separata sugli atti di trasferimento degli immobili e delle attività, secondo le aliquote applicabili alla fatti-specie unitaria di cessione di un ramo di azienda, ac-certando maggiore imposta di registro solitamente di grande entità, data la mole dei comparti trasferiti.l’articolo 20, oramai famigerato, sia ben inteso, non costituisce (più) una tipica norma strettamente an-tielusiva; anzi. si è oramai fatta strada una lettura per cui l’articolo 20 deve essere adoperato dai veri-ficatori, non tanto per scovare gli elusori e i loro ar-tifici – intesi in quanto escamotages privi di apprez-zabili ragioni economico-sostanziali, ed unicamente asserviti a pianificazioni fiscali illegittime – quanto

33SfiSco e fondi iMMobiLiari

In effetti, l’impianto

degli atti giuridici

separati, attinenti

immobili e licenze/

autorizzazioni, a

quanto ci consta

è l’unico modo per

dare esecuzione

alla operazione

piuttosto per verificare che il “nome” (nomen iuris) attribuito ad un atto soggetto a registrazione non corrisponda all’effettivo contenuto di quell’atto, giac-ché gli effetti giuridici effettivamente voluti dagli sti-pulanti erano in verità diversi. come potrebbe essere nel caso di un contratto rubricato di “comodato” – gratuito per legge – che al suo interno prevedesse una clausola che impone invece il pagamento di un affitto periodico.ciò nondimeno, il recupero del gettito – si potrebbe dire – “non guarda in faccia a nessuno”: non al fatto che normalmente il fondo comune di investimento immobiliare è gestito da una sgr professionale e ri-gorosamente indipendente (soggetta – con il fondo – alla vigilanza di Banca d’Italia); non al fatto che, in base alla legge, il fondo è un “coacervo patrimoniale” titolare unicamente di asset immobiliari, ossia privo di attività aziendale/imprenditoriale. non al fatto che il varo del fondo avviene pure sotto stretto controllo di revisori, periti nominati ex lege, notai, oltre ad una serie, solitamente ampia, di studi legali e tributari nominati dalle parti coinvolte e dalle banche finan-ziatrici proprio per la verifica della correttezza delle operazioni eseguite rispetto alla legge. non al fatto che il fondo è altra cosa sul piano soggettivo rispetto alla società di scopo, e, in quanto fondo “immobilia-re”, detiene unicamente “immobili”, e eventualmente partecipazioni in società immobiliari (tra le quali, ca-somai, la società di scopo), ferma la assoluta estra-neità del fondo rispetto allo svolgimento di attività d’impresa commerciale. e nemmeno al fatto che – lo si annota un po’ provocatoriamente – se qualcuno, in quelle circostanze, e rebus sic stantibus, si fosse

34SfiSco e fondi iMMobiLiari

Approcci

indiscriminati e

sostanzialistici,

giusto alla ricerca

di gettito, creano

incertezze che,

di certo, non fanno

bene al mercato

davvero sognato di andare da un notaio a registrare un singolo atto portante il nomen iuris di cessione di azienda (in luogo di plurimi distinti trasferimen-ti a fondo o a società commerciale, di soli immobili oppure di licenze e autorizzazioni), probabilmente si sarebbe visto rinfacciare da quel professionista una cortese rinuncia a proseguire nella operazione, oltre che qualche espressione di perplessità al proprio in-dirizzo. In effetti, l’impianto degli atti giuridici separati, atti-nenti immobili e licenze/autorizzazioni, a quanto ci consta è l’unico modo per dare esecuzione alla ope-razione. e non si capisce quale funzione correttiva dovrebbe avere, nella fattispecie, l’articolo 20 sopra richiamato.gli atti, per quanto si compongano in un ampio e co-ordinato disegno di investimento – (nessuno questo lo negherà mai, ma non è fatto di per sé decisivo) – sono e restano distinti, anzitutto sul piano degli effetti giuridici. Sostenere il contrario significa dare accesso ad una tesi afflitta da errori logici risetto ai fatti e al contesto normativo di riferimento, che pre-scrive – lo si ribadisce ancora – la totale impossi-bilità da parte del fondo di assumere la gestione di aziende. e se anche, per assurdo, si volesse dare cre-dito alla tesi della “unicità” dell’atto di trasferimento di azienda con immobili a un fondo, comunque se ne

35SfiSco e fondi iMMobiLiari

dovrebbe concludere circa la inesistenza, nel caso, di una “azienda con immobili”, dato che le fattispe-cie che qui ci occupano normalmente sono con-trassegnate da comparti immobiliari enormi, a cui si affiancano attività gestorie di valore minimo: insom-ma, per accettare la tesi della agenzia, bisognerebbe ammettere che “il topolino sia in grado di mangiarsi il gigante”; tesi, questa ultima – oltre che assai di-scutibile su piano logico – pure in contrasto con altri precedenti della agenzia delle entrate in materia di prevalenza della natura immobiliare, e non di quella aziendale-commerciale, nel caso delle ccdd. “immo-biliari di gestione” che pur svolgano proprie attività di servizio. Ma le contraddizioni non finiscono qui: risulta che lo stesso Ufficio elevi pure – sempre nei confronti delle medesime operazioni – altri avvisi di rettifica e liquidazione per rideterminare, ai fini delle imposte ipotecarie e catastali, il valore imponibile delle stesse compravendite immobiliari poste in essere dal fon-do, qui qualificando – contraddittoriamente – la me-desima operazione come trasferimento “di immobili” e non già “di azienda”. dunque nessuno vuol discutere la necessità – sa-crosanta – di colpire gli evasori: anzi, è giusto che i verificatori vaglino con rigore operazioni finanziarie di quel cabotaggio, senza che però quel rigore arrivi a colpire – sempre e comunque – casistiche linea-ri e per la loro natura (già vigilata) poco discutibili.

36SfiSco e fondi iMMobiLiari

Nessuno vuol

discutere la

necessità –

sacrosanta – di

colpire gli evasori:

anzi, è giusto che i

verificatori vaglino

con rigore operazioni

finanziarie di quel

cabotaggio, senza

che però quel rigore

arrivi a colpire –

sempre e comunque

– casistiche lineari

e per la loro natura

(già vigilata) poco

discutibili

approcci indiscriminati e sostanzialistici, giusto alla ricerca di gettito, creano incertezze che, di certo, non fanno bene al mercato. nelle scorse settimane, i giudici tributari hanno per fortuna già preso atto delle incongruenze della tesi dell’Ufficio, che – secondo gli stessi Giudici – “non riesce a provare la manipolazione e la alterazione degli schemi negoziali adottati”: anzi, ancora secon-do i giudici, sembra proprio che l’assetto negoziale adottato al varo del fondo, coerente con la separa-zione tra immobili e attività commerciali, sia proprio quello voluto dalla legge.vedremo allora se, nel probabile appello, e poi an-cora in cassazione, quel principio troverà una giusta conferma. ai posteri l’ardua sentenza.

37SfiSco e fondi iMMobiLiari

38SiL terMoStato diventa SMartHer

il termostatodiventa Smarther

Lo IoT (Interent of Things)entra nelle case degli italiani

di Cristina Giua

“non è fantascienza, ma già una realtà fatta di prodot-ti connessi che stanno entrando nella nostre case. e attraverso le app da scaricare sullo smartphone sap-piamo che si tratta di apparecchi utilizzati”. a parlare è franco villani, ceo di Bticino, in occasione della presentazione ufficiale a pubblico e stampa del ter-mostato smarther, l’ultimo nato della famiglia eliot di Bticino (dove el sta per electricity e Iot per Inter-net of things, ovvero la frontiera del Web usata per far dialogare gli oggetti di uso domestico). un ter-mostato intelligente, dunque, dal design essenziale ed elegante, come il gruppo varesino ci ha abituati da anni, che si adatta alla perfezione alle pareti delle nostre case e da regolare e programmare attraverso lo smartphone che portiamo in tasca. con smarther è possibile controllare e regolare la temperatura tra-mite l’app thermostat, in qualsiasi momento, anche a distanza. evita così gli inutili consumi che si ge- nerano quando ci si allontana da casa per periodi non previsti dalla programmazione. c’è poi una funzione Booster che attiva il riscaldamento o il raffrescamen-to per un tempo limitato, a prescindere dal profilo im-postato e dalla temperatura dell’ambiente, riducendo così gli sprechi.

39SiL terMoStato diventa SMartHer

sicurezza, comfort e risparmio energetico sono quin-di le caratteristiche che gli oggetti connessi Bticino devono avere – come spiega il ceo villani, nel corso della presentazione che si è svolta presso la location casa lago situata nel cuore di milano - . gli altri due aspetti chiave sono - al contrario della domotica de-gli albori - una semplicità di gestione che si accom-pagna alla necessità di una filiera per la distribuzione e installazione dei device, che esclude nella maggior parte dei casi il fai-da-te (e su cui il gruppo conta per una vendita capillare dei prodotti sul territorio).Il debutto di smarther è stata anche l’occasione per presentare i risultati di una ricerca, commissionata da Bticino e condotta da Ipsos con la supervisione dell’osservatorio Internet of things del politecnico di milano, sul rapporto tra consumatori e smart home. la premessa è che quello della casa intelligente è un mercato che nel 2016 ha mosso un giro d’affari da 180 milioni di euro di fatturato (+23% sul 2015). Il seg-mento è noto al 76% degli italiani che si informano sul Web (34,5%), ma anche tramite mezzi più tradizionali, come televisione (28%) e passaparola (16,8%). Il 66% degli intervistati afferma di possedere in casa alme-

bticino

Società

franceSco villani

PerSona

no un oggetto connesso. chiedendo agli intervista-ti di fare una classifica delle funzioni, il primo posto è stato asseganto al tema della maggiore sicurezza della casa (30%): la smart home servirà quindi a pro-teggere dalle intrusioni esterne. Invece per il 17% de-gli intervistati la funzione principale sarà l’efficienza energetica e il risparmio dei costi. completa il quadro il comfort, grazie alla gestione intelligente da remo-to, che rappresenta la funzione principale per il 12% del campione. sul “dove” si desidera acquistare que- sti oggetti connessi, in prima posizione si piazzano i negozi di elettronica (43%) seguiti a breve distan-za però dagli installatori professionali (38%). al terzo posto: l’acquisto online. Il 23% degli intervistati è inol- tre interessato ad acquistare un oggetto connesso nel corso dei prossimi 12 mesi: questa percentuale sale al 39% se ci si riferisce a chi già possiede un oggetto connesso. tra le caratteristiche che i device devono avere spicca in prima posizione l’affidabilità del sistema, seguita a breve distanza dalla sempli- cità di installazione. a sorpresa il tema della tutela e della garanzia della privacy non appare nelle prime posizioni in classifica.

40SiL terMoStato diventa SMartHer

qitv

Giovanni sala di land percorre gli aspetti cardine della relazione tra centro commerciale e territorio: il consumo del suolo, il dialogo con le amministrazioni locali, le infrastrutture e l’identità e visibilità. Impor-tanti anche i temi della sostenibilità e della riqualifi-cazione che sostengono oggi la nuova progettualità dei centri commerciali.

sAlA (lAnd): il centro commerciAlee il suo territoriocoPernico 40

formAZione

davide Grimaldi, Key account manager di clivet, spiega le esigenze di un centro commerciale aiu-tandoci a capire quali possono essere le strategie di approccio ai sistemi di climatizzazione di un edificio di questa tipologia. Il metodo non può essere stan-dardizzato ma va adattato in modo flessibile alle esi-genze architettoniche e ambientali specifiche di ogni diverso edificio. Il tema particolare di questa puntata è quello dell’utilizzo delle pompe di calore.

GrimAldi (clivet): lA climAtiZZAZione nei cccoPernico 40

formAZione

S 41Sqitv

Il cd decreto «sblocca Italia» convertito con l. 164/2014, ha apportato una modifica radicale alla legge n. 392/78 (legge equo canone) con riferimen-to alle locazioni cosiddette commerciali. l’avv. Giulia comparini, studio legale cocuzza e associati spie-ga i dettagli delle novità introdotte nell’ambito dei centri commerciali.

comPArini (cocuZZA e AssociAti): le novità dellA riformA sulle GrAndi locAZionicoPernico 40

formAZione

lo scorso anno nel centro Italia sono state registra-te in totale 109.736 transazioni residenziali, con una crescita del 16,2% rispetto al 2015. Importante però sottolineare che tale crescita, come già avvenuto nel 2015, risulta più marcata nelle province e nelle cit-tà non capoluoghi, che mostrano quindi una ripresa migliore rispetto alle maggiori città. lo illustra clau-dio sugamosto, consigliere delegato area centro di tree real estate (gruppo gabetti), in questa nuova puntata di report.

suGAmosto (tree re, GABetti): Al centro trAnsAZioni +16,2% nel 2016coPernico 40

rePort

una giornata densa di spunti e approfondimenti quella del retailers day, l’evento organizzato ogni anno dal cncc (consiglio nazionale dei centri com-merciali). l’appuntamento con retailer, brand, svilup-patori, e più in generale con tutta la filiera che gravita attorno ai centri commerciali, è servito per puntare i riflettori su alcuni temi chiave, a cui sono stati dedi-cati gli interventi che hanno costituito il programma dell’evento.

cncc: Per i centri commerciAlitemPi di desiGn e di Alto di GAmmAmilAno

serviZi

S 42Sqitv

Il progetto “I giardini d’Inverno” è sviluppato da una società misto italiana-cinese che vede l’imprendito-re maurizio del tenno direttore generale e socio con il 30% delle quote. china Investment, questo il nome della società, è una nata praticamente ad eXpo 2015 dall’incontro di queste due realtà che hanno deciso così di avviare il primo investimento in Italia in que-sto progetto residenziale di pregio destinato ad una clientela italiana ed internazionale.

del tenno (cHinA investment): i GiArdinid’inverno il Primo ProGetto itAliAnomilAno

interviste

Il cantiere dei giardini d’Inverno a milano vede come general contractor la colombo costruzioni che per voce del suo a.d. luigi colombo impiegherà 21 mesi di tempo per realizzare il progetto con degli step molto rigidi. colombo costruzioni (112 anni di atti-vità, un fatturato medio negli ultimi tre anni di 180 mln di euro) realizzerà così un altro tassello di un’a-rea come porta nuova a milano dove è stata grande protagonista e di cui I giardini d’Inverno diventerà un po’ il fiore all’occhiello per Colombo.

colomBo (colomBo costruZioni): il cAntiere comPlesso (21 mesi) dei GiArdini d’invernomilAno

interviste

In Italia i principali progetti cinesi nel re si stanno sviluppando a milano, come dimostra l’investimen-to effettuato per il complesso residenziale “I giardini d’inverno”. andrea faini, ceo di World capital, rac-conta così le esigenze e le richieste degli investitori cinesi all’interno del panorama italiano. spazio an-che alla logistica, con l’anticipazione di un importan-te deal nel veronese.

fAini (World cAPitAl): Gli investitori cinesi PuntAno sull’itAliAmilAno

interviste

43Sqitv

una fetta pari al 92% di fatturato che arriva dai mer-cati internazionali, in una nicchia di mercato finaliz-zata alle grandi forniture d’arredamento. senza mai dimenticare, soprattutto per un marchio che ha il contract nel dna, un design e un gusto che li rendo-no vicini a quelli pensati per la casa. Questa la ricetta di arper, il cui presidente e amministratore delegato claudio feltrin ha raccontato a il Quotidiano Immo-biliare le strategie di espansione della sua azienda nei prossimi anni.

feltrin (ArPer): lA QuAlità del contrActmilAno

interviste

Quanto fattura in totale il comparto del legno-arredo prodotto dalle aziende italiane? a tracciare il quadro è emanuele orsini, presidente federlegnoarredo, che ha partecipato al retailers day 2017. non solo export, ma anche mercato nazionale sostenuto dai vantaggi fiscali del bonus mobili: questi, secondo Or-sini, gli ingredienti per continuare ad essere vincenti in un segmento d’eccellenza del made in Italy.

orsini (federleGnoArredo): lA riPresAè Alle PortemilAno

interviste

nel corso del retailers day 2017, la giornata orga-nizzata dal cncc, Carlo Maffioli, presidente promos Group, fa il punto sul progetto scalo milano, il design district inaugurato a ottobre 2016 a locate triulzi, a due passi da milano, la cui strategia merceologica si fonda sulle tre F di Food, Fashion e Furniture. “da settembre – dice Maffioli – avvieremo i cantieri la prima fase di espansione di scalo milano, un format che esporteremo anche all’estero”

mAffioli (Promos): scAlo milAno,un formAt dA esPortAZionemilAno

interviste

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si è tenuto mercoledì a milano il nuovo incontro del Gruppo nazca del politecnico di milano, con un confronto complesso e a molte voci sul dialogo tra pubblico e privato. Intervistata da ilQI, marzia mo-rena del polimI spiega che il passo successivo sarà arrivare a incidere concretamente nel cambiamento del sistema paese.

morenA (Polimi): GruPPo nAZcAPronto AllA concreteZZAmilAno

interviste

Il mercato turistico offre un’importante opportuni-tà di rivalutazione immobiliare al patrimonio italia-no che risiede nelle località turistiche, ma non solo nelle principali piazze già attrezzate, come racconta mario Breglia, presidente di scenari immobiliari. ci sono almeno 1 milione di abitazioni che possono es-sere trasformate in unità immobiliari da valorizzare a fini turistici con le moderne formule di affitti brevi.

BreGliA (scenAri immoBiliAri): 1 milione di ABitAZioni dA trAsformAre Ad uso turisticomilAno

interviste

clara Garibello di scenari immobiliari ha presentato a milano il rapporto sul mercato Immobiliare turi-stico albeghiero in Italia che ha evidenziato la capa-cità del sistema alberghiero italiano di attrarre inve-stimenti. Il mercato italiano è molto competitivo ma necessita una maggiore ricerca di altre destinazioni: il viaggiatore internazionale oggi vuole esperienza, serve valorizzare le diversità che diventano oppor-tunità.

GAriBello (scenAri immoBiliAri): il cAmBio di PArAdiGmA del turismo immoBiliAre in itAliAmilAno

interviste

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un centro commerciale e un cinema multisala per Giovanni dolci, managing director europe e afri-ca per imaX, si tratta di un binomio perfetto, visto l’intrattenimento che questi due soggetti posso-no dare. alla presentazione della sala ImaX dallo schermo più grande d’europa (490 mq) dolci de-scrive il valore aggiunto che questo prodotto può offrire ad uno shopping center e alla gente.

dolci (imAX): oriocenter e imAX,un mAtrimonio Perfetto

interviste

oriocenter apre al pubblico, insieme a ucI cinemas e ImaX, al pubblico la sala con lo schermo ImaX più grande d’europa. per andrea stratta, amministra-tore delegato di uci cinemas, si tratta di un’unione importante con il centro commerciale bergama-sco. un valore aggiunto secondo l’ad del gruppo di entertainment europeo, che svela le sue prossime aperture in Italia, tra cui i cc di roma laurentino e Westfield Milano-Segrate.

strAttA (uci cinemAs): l’imPortAnZAdel food court Per il cinemAorio Al serio

interviste

orio Al serio

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