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Svezzamento
(alimentazione complementare)
vegetariano
Andrea VaníaResp. Centro Dietologia e Nutrizione
Pediatrica-------------
Past-President ECOG
Si fa presto a dire vegetarianismo!Dieta LOV: NO a carne, pesce, molluschi e crostacei; SÌ a latte e
derivati, uova e miele, e a qualunque alimento di origine
vegetale (alghe, funghi, lieviti, batteri).
È il tipo più diffuso nei paesi occidentali
Dieta latto-vegetariana (1) / pesco-vegetariana (2): come la LOV, ma (1) NO anche alle uova / (2) SÌ al pesce.
La LV è il tipo diffuso in molte tradizioni indiane, come le
diete yoga e vaishnava (che esclude anche i funghi)
Dieta vegan:NO a tutti gli alimenti di origine animale, inclusi latte e
derivati, uova, miele, propoli; SÌ a qualunque alimento di
origine vegetale, comprese alghe, funghi e batteri
Dieta crudista:SÌ solo a cibi vegetali non scaldati oltre i 40 °C (SÌ essiccazione):
frutta, verdura, noci e semi, cereali e legumi germogliati. [Variante
onnivora: SÌ a latticini non pastorizzati, pesci e carni crude]
Dieta fruttariana: SÌ a frutta, frutta secca e semi, non solo frutti dolci (mela, pera,
ecc.) ma anche ortaggi a frutto (pomodori, peperoni, zucchine, ecc.)
Dieta da raccoglitori:SÌ solo al consumo di ciò che è caduto naturalmente dall’albero o
dalla pianta (semi, frutta, semi oleosi)
Dieta macrobiotica, macrobiotica zen, ecc.:alimenti ricchi in fibre e poveri in grassi saturi, alimenti Yin e Yang
Anche il veganismo ha tante varianti
L’uomo è, di base, un animale onnivoro
La nostra alimentazione è,
più comunemente,
basata
sulla varietà
e la combinazione
dei diversi alimenti, integrando
prodotti
d’origine animale
con altri
d’origine vegetale
Siamo onnivori da circa 2,5 milioni di anni (Homo ⬌Autralopithecus) (dunque, l’alimentazione vegana non è
più naturale)
La nostra alimentazione più comune è basata su varietà e combinazione
di (pochi!) alimenti d’origine animale con altri (di più!) d’origine vegetale
Questi stili di alimentazione alternativi sono
“più naturali”?
continuiamo a consumare latte dopo i 2 anni di vita solo da
7.000 anni, grazie a un polimorfismo adattativo del gene
della lattasi, selezionatosi nel Nord-Europa (ovvero,
neanche il LOV è più naturale)
Distribuzione degli intolleranti al lattosio
E anche che il nostro apparato gastroenterico non è fatto
per digerire e utilizzare in modo efficiente molti dei nutrienti
contenuti nei vegetali non trattati, come invece avviene nei
ruminanti (dunque, molti aspetti “estremi” delle pratiche
vegane, come
macrobiotica
e crudismo
non sono
affatto
più naturali)
L’aspetto geometrico esprime un modello salutare d’alimentazione, tipico, ad esempio (ma non solo), del Mediterraneo
Il modello sottolinea l’importanza di assumere alimenti di diversa origine nelle giuste proporzioni,per garantire un buono stato di salute
Anche qui i cibi d’origine animale “diretta” rappresentano una quota minima dell’alimentazione quotidiana
La piramide alimentare
un concetto che ha già oltre 20 anni
Qualunque sia il modello di piramide scelto, grassi e zuccheri sono sempre nella parte alta, in quantità – e/o frequenze! – modeste
Anche gli alimenti d’origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati), ricchi di proteine, sono in alto
Alla base ci sono invece i carboidrati (pane, pasta, riso ecc..)
legumi e verdure, insieme con la frutta, occupano il posto subito sopra, quasi alla pari coi cereali
Chiariamo che – con le dovute accortezze – un’alimentazionevegana, purché non escluda le c.d. “proteine nobili” è possibileanche nei primi anni di vita!
Ma, come nell’adulto, anche durante l’infanzia almeno alcuninutrienti-chiave vanno tenuti sotto controllo, in un’alimentazionevegana:
Proteine (AA)
Ferro, Selenio, Iodio
Calcio
Vitamina D
Vitamina B12
Ac. folico
AGE (DHA)
Possiamo escludere dalla sorveglianza la parte che
riguarda la prosecuzione dell’allattamento al seno
La mammella, come la placenta, funzionacome una “pompa contro gradiente” lenecessità del bambino hanno lapreminenza
(entro limiti) madri anche sottonutriteproducono LM di buona qualità
Purché la dieta materna sia equilibrata (edadeguatamente integrata) il LM di unadonna vegana avrà le stessecaratteristiche del LM di una onnivora
Attenzione però
ai contaminanti!
Nel LM sono state trovate
quantità importanti di diossina,
aflatossine, metalli pesanti,
perfino di DDT (in Africa)
Alcuni vengono sia dagli alimenti
di origine animale che dai vegetali, altri contaminanti provengono
più facilmente dal mondo vegetale (fitoestrogeni, aflatossine)
l’uso di alimenti “bio” o da filiera controllata è sempre raccomandabile
durante l’allattamento, ma particolarmente in madri vegane
Aspetto da considerare con madre vegan,
o macrobiotica o ancora più estrema…
Dati noti dalla letteratura:
Continua ad essere consigliabile evitare
formule a base di soia, poiché più
facilmente allergizzanti <6 mesi (oltretutto
quasi non si trovano più!)
Meglio le formule a base di riso
SEMPRE e comunque formule, dunque
studiate specificamente per la 1a infanzia,
non “latti” vegetali da supermercato!
Ma se manca il LM…?
Alimentazione complementare vegana?
È provato che l’A.C. LOVè perfettamente compatibile con
buono stato di salute, ottimo pattern d’accrescimento
pondero-staturale, assenza di deficit marginali
Ma si può dire lo stesso per un’A.C. vegan?
L’alimentazione vegana
È caratterizzata da:
alto contenuto di fibre (anche quando non macrobiotica)
presenza di carboidrati complessi
bassa densità calorica
scarso apporto di alcuni aminoacidi (lisina, metionina, treonina)
carenza di: Vit D, Vit B12, riboflavina, calcio, ferro, zinco, carnitina, DHA
Se applicata al bambino piccolo può pertanto dare esito a:
bassa statura (fino al nanismo di Prasad bassa statura, infezioni ricorrenti, Q.I. inferiore alla media, ipogenitalismo, ridotta fertilità)
peso inferiore alla media (…beh, questo non è detto sia un male!!)
Ritardi di ossificazione, rachitismo, anemie carenziali, deficit di forza, deficit cognitivi…
Bassa densità calorica
• Vantaggio:
– Minor rischio di inizio di sovrappeso
• Svantaggio:
– Rischio comprovato di malnutrizione per difetto (Davies, O’Hare,
Curr Paed 2004)
• Tra le ragioni per divezzare, fornire alimenti più densi in
energia, in quantità compatibili con la capacità gastrica del
bambino
• Molti alimenti usati dai vegani – anche per l’A.C. – sono troppo
ricchi in fibre! sazietà da volume, ma spazio ridotto per alimenti
più densi energeticamente usare legumi secchi e tofu
Sebbene importantissime perché apportano
vitamine, carboidrati, acqua,
il contenuto in fibre di verdure e ortaggi
è di 2-5 g %.
In un’alimentazione corretta di un adulto, a 2000 kcal/die,
verdure e ortaggi contribuiscono fino al 40-50%
dell’apporto totale giornaliero consigliato di fibra (= 25 g),
il resto della fibra dovrebbe provenire da
frutta (20%), legumi (25%), cereali non raffinati (15%).
Quanta fibra nel bambino?
Nel bambino e nel ragazzo, fino a fine adolescenza,
tre calcoli alternativi:
l’intervallo compreso tra l’età anagrafica
+ 5 e l’età anagrafica + 10, espressa in g
0,5 g/kg/die
8,4 g/1000 kcal (o 2 g/MJ)
Livelli raggiungibili con una dieta
equilibrata con un consumo
appropriato di legumi, verdure, frutta
e qualche cereale non raffinato.
E per le proteine?
Le proteine vegetali sono meno
assimilabili vari gruppi
di studiosi suggeriscono di
aumentare l’intake proteico dei
bambini vegani:
30-35% per i bambini fino ai 2 anni
20-30% per i bambini 2 - 6 anni
15-20% per i bambini sopra 6 anni
Dato positivo: l’aumento delle proteine vegetali nella dieta del bambino
piccolo non sembra causare aumento di rischio di obesità!
Ferro e Calcio ?
Cibi vegetali = solo Fe non-eme, meno biodisponibile del Fe eme
assorbimento inibito: fitati, tè, caffè, cacao, alcune spezie, fibre
assorbimento aumentato: vit. C, ac. organici di frutta e verdura
quantità raccomandate nei vegetariani il doppio dei non-vegetariani
Dato positivo: a lungo termine l'organismo si adatta a basse assunzioni di
ferro, e si sviluppano riduzione delle perdite + aumento di assorbimento.
il Ca è presente in molti alimenti vegetali ed in molti cibi fortificati.
gli ossalati presenti in alcune verdure (es. spinaci, barbabietole e bietola),contengono molto Ca ma poco biodisponibile (fino al 50% in meno)
nel bambino più grande, la miglior fonte non lattearia di Ca è l’acqua
Il fabbisogno in Ca è molto alto
Ci vogliono 3 litri dell’acqua a più alto tenore di Ca
per coprire i LARN!LARN 2014
i vegetali non contengono quantità significative di vitamina B12 attiva
le diete vegetariane abbondano in ac. folico mascherata l’anemia da carenza
di B12 molti casi di carenza riconosciuti solo se sintomi neurologici
B12 da alghe? Spirulina Alga Klamath☐ Altre microalghe
la vit. A viene ottenuta dalla conversione del β-carotene, ottenibile facilmente
anche nel bambino a dieta vegana, assumendo 3 porzioni al giorno di verdure o
frutta di colore giallo o arancio (albicocca, melone, mango, peperoni, ecc.).
NB: la cottura aumenta l'assorbimento del beta-carotene, così come l'aggiunta
di piccole quantità di grassi ai pasti.
E le vitamine? Il Folico non è un
problema, ma la Vit. B12? E la vit. A ?
E la Vit. D?
I vegetali non contengono vitamina D
Solo pochi alimenti animali ne contengono più che tracce
E allora?
Se la vostra ombra misura
più di voi,
allora voi NON potete
produrre vitamina D
(UV index = 3)
Ricordando però che
Ac. grassi ω-3 ?nelle diete vegane si verifica una strana situazione: gli ω-6 (soprattutto LA) sono molto ben rappresentati, mentre gli ω-3 (soprattutto α-LA) tendono a essere carenti
squilibrio metabolico che, dati i stretti rapporti di feedback tra le due serie, inibisce le forme fisiologicamente attive degli L-PUFA ω-3, EPA e DHA
si può compensare assumendo gli L-PUFA ω-3 da alghe, ricche in DHA, o da nocio olio di lino, entrambi ricchi di α-LA.
Ricordare la bassa efficienza di trasformazione α-LA DHA (<10%)
Possiamo trarre delle conclusioni?
Un’alimentazione vegana nel divezzo deve essere ben seguita da un
pediatra esperto in alimentazione infantile, quasi sempre facendo uso di
integratori e supplementi
Anche così, non c’è certezza che non vi sia pregiudizio per il bambino
Nel bambino più grande vale tutto quanto detto per il piccolo, tranne il
rischio di carenza energetica
Neofobia? Quasi inesistente tra i vegani più abituati alla varietà, alla
rotazione degli alimenti, al rispetto della stagionalità