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all’altare della reposizione nella notte del Giovedi Santo 1 aprile 2010 Parrocchia S. Paolo Apostolo Parrocchia S. Paolo Apostolo Parrocchia S. Paolo Apostolo Parrocchia S. Paolo Apostolo— —Crotone Crotone Crotone Crotone - - -

all’altare della reposizione nella notte del Giovedi Santo · 2010-04-16 · all’altare della reposizione nella notte del Giovedi Santo 1 aprile 2010 Parrocchia S. Paolo ApostoloParrocchia

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all’altare della reposizione

nella notte del Giovedi Santo

1 aprile 2010 Parrocchia S. Paolo ApostoloParrocchia S. Paolo ApostoloParrocchia S. Paolo ApostoloParrocchia S. Paolo Apostolo————Crotone Crotone Crotone Crotone ----

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Sac.: Gesù, nostra Pasqua, con ardente desiderio Tu hai atteso l’ora di donarti a noi immolandoti sulla croce; fa’ che nutriti con il tuo corpo, cibo soavissimo che dona for-za, ci consumiamo come te interamente nell’amore per tutti i fratelli, a gloria di Dio Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. PREGHIAMO. Sac: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’-Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della re-denzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. ACCLAMAZIONI Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’Altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa e immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

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CANTO DI ADORAZIONE QUESTA NOTTE Questa notte non è più notte davanti a Te: il buio come luce risplende.

Sac.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T.: Amen Sac.: il Signore del Tempo e della Storia, sia con tutti voi. T.: E con il tuo spirito. Sac.: Fratelli e sorelle carissimi,

davanti a questo altare, vegliamo con il Signore. In que-st’ora tremenda e al tempo stesso ricca di grazia, invo-chiamo lo Spirito Santo perché scenda su ciascuno di noi e susciti in noi l’amore. In questa adorazione mettia-mo il nostro cuore accanto a quello di Cristo per sentire i palpiti del Suo amabilissimo Cuore che ha tanto amato ognuno di noi.

Tutti: Vieni o Spirito di Amore,

e rinnova la faccia della terra; fa che torni tutto ad essere un nuovo giardino di grazie e di santità, di giustizia e di amore, di co-munione e di pace, così che la Santissima Trinità possa ancora riflettersi compiaciuta e glorificata. Vieni, o Spirito di Amore, e rinnova tutta la Chiesa; portala alla perfezione della carità, dell’unità e della santità, perché diventi oggi la più grande luce che a tutti risplende nella grande tenebra che si è ovunque diffusa.

Niente ti turbi, Niente ti turbi, niente ti spaventi: chi ha Dio niente gli manca. Niente ti turbi, niente ti spaventi: solo Dio basta.

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Sac: Poniamoci tutti in ascolto della Parola di Dio e confron-

tiamoci con essa. In questa notte, l’anima nostra si fa vicina a quella di Gesù con la nostra preghiera e adorazione. Sac.: DAL VANGELO DI SAN LUCA AL MONTE DEGLI ULIVI (LC 22,39-46)

39 Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i

discepoli lo seguirono. 40Giunto sul luogo, disse loro:

"Pregate, per non entrare in tentazione". 41Poi si allontanò da

loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicen-

do: 42"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia

non sia fatta la mia, ma la tua volontà". 43Gli apparve allora

un angelo dal cielo per confortarlo. 44Entrato nella lotta, pre-

gava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di

sangue che cadono a terra. 45Poi, rialzatosi dalla preghiera,

andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.

46E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non

entrare in tentazione".

———————————–—————————————Riflettiamo

Lettore : A poche ore dall’istituzione del più grande sacramento, l’Eu-carestia, Gesù ci porta tutti nel Getsemani e lì ci manifesta il senso profondo dell’angoscia che Lui ha vissuto per noi. È un mistero enorme questo. Dal banchetto eucaristico all’orto degli ulivi … e qui ci insegna a pregare incessantemente no-nostante i nostri occhi siano più pesanti del solito, forse per la stanchezza, forse per le tante nostre lacrime versate per la sofferenza che viviamo … E noi ci lasciamo sopraffare dal sonno, intorpiditi dalle nostre comodità, dai nostri desideri insoddisfatti … e Gesù ci sorprende con gli occhi chiusi, con gli occhi di chi non sa più vegliare e nemmeno si accorge di ciò che sta succedendogli attorno. Aiutaci Gesù a vegliare, aiutaci a non lasciarci intorpidire dai nostri vizi e dalle nostre passioni, e rendici capaci di continuare a tenere gli occhi a-perti sulle necessità di chi ci sta accanto e di chi soffre.

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Momento di silenzio per l’adorazione e la preghiera personale. Sac.: A conclusione di questo momento di adorazione e rin-graziamento ai piedi di questo altare, non possiamo dimenti-care l a Madre di Gesù che nel silenzio e nel nascondimento ha seguito con viva fede le sorti del Figlio. A Maria Santissima, rivolgiamo insieme questa preghiera:

Santa Maria, donna che ben conosci la danza, se ti imploriamo di starci vicino «nell'ora della nostra morte corporale» è perché sappiamo che tu, la morte, l'hai sperimentata davvero. Non tanto quella tua: quella l'hai "vissuta" per poco, poiché essa ha fermato le tue membra Per pochi attimi appena, prima dell'ultimo leggerissimo slancio verso il Cielo. Ma la morte assurda, violenta, di tuo figlio.

Santa Maria, donna che ben conosci la danza, facci capire che la festa è l'ultima vocazione dell'uomo. Accresci, pertanto, le nostre riserve di coraggio. Raddoppia le nostre provviste di amore. Alimentaci le lampade della speranza. E fa' che, nelle frequenti carestie di felicità che contrassegnano i nostri giorni, non smettiamo di attendere con fede colui che verrà finalmente a «mutare il lamento in danza e la veste di sacco in abito di gioia».

(don Tonino Bello)

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PREGHIERA DEL PAPA PER L’ANNO SACERDOTALE

Signore Gesù, che in san Giovanni Maria Vianney hai voluto donare alla Chiesa una toccante immagine della tua carità pastorale, fa' che, in sua compagnia e sorretti dal suo esempio, viviamo in pienezza questo Anno Sacerdotale. Fa' che, sostando come lui davanti all'Eucaristia, possiamo imparare quanto sia semplice e quotidiana la tua parola che ci ammaestra; tenero l'amore con cui accogli i peccatori pentiti; consolante l'abbandono confidente alla tua Madre Immacolata. Fa', o Signore Gesù, che, per intercessione del Santo Curato d'Ars, le famiglie cristiane divengano « piccole chiese », in cui tutte le vocazioni e tutti i carismi, donati dal tuo Santo Spirito, possano essere accolti e valorizzati. Concedici, Signore Gesù, di poter ripetere con lo stesso ardore del Santo Curato le parole con cui egli soleva rivolgersi a Te: « Ti amo, o mio Dio, e il mio solo desiderio è di amarti fino all'ultimo respiro della mia vita. Ti amo, o Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti piuttosto che vivere un solo istante senza amarti. Ti amo, Signore, e l'unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente. Mio Dio, se la mia lingua non può dirti ad ogni istante che ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta tante volte quante volte respiro. Ti amo, o mio Divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me, e mi tieni quaggiù crocifisso con Te. Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo». Amen.

MANDA, SIGNORE, APOSTOLI SANTI NELLA TUA CHIESA E DONA PERSEVERANZA AI TUOI ELETTI.

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Preghiamo———————————————————————— Sac.: rivolgiamo a Dio la nostra preghiera, dal posto leggia-mo liberamente un’intenzione. Preghiamo insieme e diciamo: Aiutaci, Signore.

• Quando ci lasciamo vincere dal peccato. • Quando il nostro cammino è lungo e faticoso. • Quando la nostra fede vacilla. • Quando non troviamo una via d’uscita . • Quando non c’è via d’uscita ai nostri problemi. • Quando la sofferenza sembra non avere fine • Quando il nostro cuore è intorpidito dal male. • Quando non riconosciamo le esigenze di chi c’è

intorno.

SILENZIO D’ADORAZIONE E CANTO

DALLA LETTERA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI PER L’INDIZIONE DI UN ANNO SACERDOTALE

Lett. 1 : Cari fratelli,

nella prossima solennità del Sacratissi-mo Cuore di Gesù, venerdì 19 giugno 2009—giornata tradizionalmente de-dicata alla preghiera perla santifica-zione del clero —, ho pensato di indi-re ufficialmente un «Anno Sacerdota-le» in occasione del 150° anniversario del «dies natalis» di Giovanni Maria Vianney, il Santo Patrono di tutti i par-roci del mondo. Tale anno, che vuole contribuire a promuovere l'impegno d'interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mon-

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do di oggi, si concluderà nella stessa solennità del 2010. « Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù», soleva dire il Santo Curato d'Ars. Questa toccante espressione ci permette anzitutto di evocare con tenerezza e riconoscenza l'immenso dono che i sacerdoti costituiscono non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa umanità. Penso a tutti quei presbite-ri che offrono ai fedeli cristiani e al mondo intero l'umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza.

Lett 2: … il Curato d'Ars era umilissimo, ma consapevole, in quanto prete, d'essere un dono immenso per la sua gente: «Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accor-dare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi del-la misericordia divina». Parlava del sacerdozio come se non riuscisse a capacitarsi della grandezza del dono e del compito affidati ad una creatura umana: «Oh co-me il prete è grande!... Se egli si comprendesse, mori-rebbe... Dio gli obbedisce: egli pronuncia due parole e Nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si rin-chiude in una piccola ostia... ». E spiegando ai suoi fedeli l'importanza dei sacramenti diceva: «Tolto il sacramento dell'Ordine, noi non avrem-mo il Signore. Chi lo ha riposto là in quel tabernacolo? Il sacerdote. Chi ha accolto la vostra anima al primo en-trare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l'ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? Il sacerdote, sempre il sacerdote. E se questa anima viene a morire [per il peccato], chi la risusciterà, chi le renderà la cal-ma e la pace? Ancora il sacerdote... Dopo Dio, il sacer-dote è tutto!... Lui stesso non si capirà bene che in cie-

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INTERCESSIONI

Sacerdote: Gloria a Cristo, costituito sommo sacerdote per gli uomini davanti a Dio. Uniti nella preghiera, invochiamo il suo nome: Salva il tuo popolo, Signore. Lettore: Tu che hai suscitato nella Chiesa pastori santi e sa pienti, - fa’ che la comunità cristiana sia sempre guidata da uomini saggi e generosi. Lettore: Hai perdonato le colpe del tuo popolo per le pre ghiere di pastori santi che intercedevano come Mosé, - per i loro meriti purifica e rinnova sempre la tua Chiesa. Lettore: Tu, che sei l’eredità degli apostoli e dei loro suc cessori,

- fa’ che nessuno si perda di quanti hai redento con il tuo sangue.

Lettore: Tu, che per mezzo dei pastori della Chiesa assisti i tuoi fedeli perché nessuno li strappi mai dalla tua mano,

- fa’ che i vescovi, i sacerdoti e i fedeli defunti si riuniscano tutti nella gioia del tuo regno.

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ti al sacerdozio e alla vita religiosa; insufficiente formazione umana, morale, intellettuale e spirituale nei seminari e nei noviziati; una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure in autorità e una preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare gli scandali, che hanno portato come risultato alla mancata applicazione delle pene canoniche in vigore e alla mancata tutela della dignità di ogni persona. Bisogna agire con urgenza per affrontare questi fat-tori, che hanno avuto conseguenze tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie e hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione.

5. In diverse occasioni sin dalla mia elezione alla Sede di Pie-tro, ho incontrato vittime di abusi sessuali, così come sono disponibile a farlo in futuro. Mi sono soffermato con loro, ho ascoltato le loro vicende, ho preso atto della loro sofferenza, ho pregato con e per loro. Precedentemente nel mio pontifi-cato, nella preoccupazione di affrontare questo tema, chiesi ai Vescovi d’Irlanda, in occasione della visita ad Limina del 2006, di “stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prende-re tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assi-curare che i princìpi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono col-piti da questi crimini abnormi” (Discorso ai Vescovi dell’Irlanda, 28 ottobre 2006).

Con questa Lettera, intendo esortare tutti voi, come popolo di Dio in Irlanda, a riflettere sulle ferite inferte al corpo di Cristo, sui rimedi, a volte dolorosi, necessari per fasciarle e guarirle, e sul bisogno di unità, di carità e di vicendevole aiuto nel lungo processo di ripresa e di rinnovamento ecclesiale. Mi rivolgo ora a voi con parole che mi vengono dal cuore, e de-sidero parlare a ciascuno di voi individualmente e a tutti voi come fratelli e sorelle nel Signore.

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lo». Queste affermazioni, nate dal cuore sacerdotale del santo parroco, possono apparire eccessive. In esse, tuttavia, si rivela l'altissima considerazione in cui egli teneva il sacramento del sacerdozio. Sembrava so-praffatto da uno sconfinato senso di responsabilità: «Se comprendessimo bene che cos'è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma di amore... Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servi-rebbero a niente. È il prete che continua l'opera della Redenzione sulla terra... Che ci gioverebbe una casa piena d'oro se non ci fosse nessuno che ce ne apre la porta? Il prete possiede la chiave dei tesori celesti: è lui che apre la porta; egli è l'economo del buon Dio; l'am-ministratore dei suoi beni... Lasciate una parrocchia, per venti anni, senza prete, vi si adoreranno le bestie... Il pre-te non è prete per sé, lo è per voi ».

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Sac.: DAL VANGELO DI SAN LUCA GESÙ VIENE ARRESTATO (LC 22,47-53)

47 Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui

che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvi-

cinò a Gesù per baciarlo. 48Gesù gli disse: "Giuda, con un ba-

cio tu tradisci il Figlio dell'uomo?". 49Allora quelli che erano

con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore,

dobbiamo colpire con la spada?". 50E uno di loro colpì il servo

del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 51Ma Gesù

intervenne dicendo: "Lasciate! Basta così!". E, toccandogli

l'orecchio, lo guarì. 52Poi Gesù disse a coloro che erano venu-

ti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tem-

pio e anziani: "Come se fossi un ladro siete venuti con spade e

bastoni. 53Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai

messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere

delle tenebre".

———————————————————————–—Riflettiamo

Lettore : Il bacio, il gesto più bello per dimostrare il nostro affetto e il nostro amore verso le persone che ci sono più care, diventa il simbolo del tradimento. Molto spesso, infatti, i nostri gesti più belli diventano torbidi perché vengono compromessi dal nostro egoismo, dal desiderio di possedere e soggiogare. Si-gnore Gesù, tu ci insegni l’umiltà. Ti sei consegnato in mano al traditore senza opporre resistenza e fino all’ultimo gli hai ricordato cosa stesse facendo : “con un bacio tradisci il Figlio dell’Uomo?”. Deliberatamente sceglie, forse inconsapevol-mente ti bacia. Perdonaci quando anche noi ti tradiamo con un bacio, quando le nostre labbra parlano di te e il nostro cuore e le nostre mani fanno diversamente. Perdonaci se non siamo testimoni viventi del Tuo Amore sconfinato e spesso ci vergogniamo di Te. Resta con noi Signore, nel tempio della nostra anima e del nostro corpo e donaci ciò che ci hai pro-messo: lo Spirito Santo.

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DALLA LETTERA PASTORALE

DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

AI CATTOLICI DELL’IRLANDA

Lettore: 1. Cari fratelli e sorelle della Chiesa in Irlanda, è con grande preoccupazione che vi scrivo come Pastore della Chiesa uni-versale. Come voi, sono stato profonda-mente turbato dalle notizie apparse circa l’abuso di ragazzi e giovani vulnerabili da parte di membri della Chiesa in Irlanda, in particolare da sacerdoti e da religiosi. Non posso che condividere lo sgomento e il senso di tradimento che molti di voi hanno sperimentato al venire a conoscen-za di questi atti peccaminosi e criminali e del modo in cui le autorità della Chiesa in Irlanda li hanno affrontati. Il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vatica-no Secondo fu a volte frainteso e in verità, alla luce dei pro-fondi cambiamenti sociali che si stavano verificando, era tutt’-altro che facile valutare il modo migliore per portarlo avanti. In particolare, vi fu una tendenza, dettata da retta intenzione ma errata, ad evitare approcci penali nei confronti di situazio-ni canoniche irregolari. È in questo contesto generale che dobbiamo cercare di comprendere lo sconcertante problema dell’abuso sessuale dei ragazzi, che ha contribuito in misura tutt’altro che piccola all’indebolimento della fede e alla perdi-ta del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti. Solo esaminando con attenzione i molti elementi che diedero ori-gine alla presente crisi è possibile intraprendere una chiara diagnosi delle sue cause e trovare rimedi efficaci. Certamen-te, tra i fattori che vi contribuirono possiamo enumerare: procedure inadeguate per determinare l’idoneità dei candida-

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RESTA QUI CON NOI

Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s'allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre, perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà.

Resta qui con noi, il sole scende già. Resta qui con noi, Signore, è sera ormai. Resta qui con noi, il sole scende già: se Tu sei fra noi, la notte non verrà.

S'allarga verso il mare il tuo cerchio d'onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell'amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia, così il tuo amore tutto il mondo invaderà.

Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera, come una terra che nell'arsura chiede l'acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con Te saremo sorgente d'acqua pura, con Te fra noi il deserto fiorirà.

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Preghiamo———————————————————————— Sac.: rivolgiamo a Dio la nostra preghiera, dal posto leggia-mo liberamente un’intenzione. Preghiamo insieme: Perdonaci Signore.

• Ogni volta che ci allontaniamo da Te. • Quando ti offendiamo con il peccato. • Quando tradiamo il tuo amore infinito. • Se preferiamo l’amore del mondo. • Quando il nostro cuore non brucia di carità. • Siamo davvero peccatori. • Non siamo buoni testimoni.

*** SILENZIO D’ADORAZIONE E CANTO ***

DAVANTI AL RE

Davanti al Re, ci inchiniamo insieme per adorarlo con tutto il cuor. Verso di lui eleviamo insieme canti di gloria al nostro Re dei Re

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Sac.: DAL VANGELO DI SAN LUCA PIETRO RINNEGA GESÙ (LC 22,54-62)

54 Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare

nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano se-

duti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. 56Una gio-

vane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo at-

tentamente, disse: "Anche questi era con lui". 57Ma egli negò

dicendo: "O donna, non lo conosco!". 58Poco dopo un altro lo

vide e disse: "Anche tu sei uno di loro!". Ma Pietro rispose:

"O uomo, non lo sono!". 59Passata circa un'ora, un altro insi-

steva: "In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo". 60Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E in

quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora il

Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò

della parola che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo

canti, oggi mi rinnegherai tre volte". 62E, uscito fuori, pianse

amaramente.

———————–—————————————————Riflettiamo

Lett. 3 :

l’ardore di seguirTi è grande, Signore, ma anche la paura non è indifferente. Pietro, come ognuno di noi, ti segue da lonta-no, per non compromettersi per Te. È possibile vivere da cristiani senza comprometterci per Te e per i fratelli? È pos-sibile vivere una fede “ a distanza”? Al primo intoppo, tutto è messo in discussione, tutto rinnegato. È più facile non avere a che fare con gli altri che compromettere la nostra stessa vita per Te. Signore , noi non siamo capaci di essere fedeli fino alla fine, ma vogliamo esserlo. Come Pietro non ha disperato del tuo amore, così noi non vogliamo disperare. Ti chiedia-mo di non negarci il tuo Volto: “il tuo Volto, Signore, io cer-co, non nascondermi il tuo Volto”. Concedici di piangere amaramente delle nostre colpe ma infine di incrociare il tuo

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sguardo di misericordia, il tuo sguardo d’amore che tutti per-dona.

Preghiamo————————————————————————

Sac.: rivolgiamo a Dio la nostra preghiera, liberamente leg-giamo un’intenzione. Preghiamo insieme: Rivela il tuo volto, Signore.

• Nel buio della nostra vita. • Quando percorriamo cammini lontani da Te. • A quanti sono attanagliati dalla sofferenza fisica e

spirituale • Ai giovani in cerca di Te. • Alle famiglie disgregate. • Ai cuori che hanno sete di Dio • Ai governanti e ai capi delle nazioni. • A chi ti cerca con tutto il cuore

** SILENZIO D’ADORAZIONE E CANTO ***