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ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE
In Italia: circa 9 milioni di capi
Consumo pro capite annuo circa 25 Kg
Cali dovuti alla BSE: consumo di carni alternative – suini - avicoli
La carne consumata deriva:
15% vitello carne bianca
61% vitellone
9% manzi (maschi castrati)
15% vacche di fine carriera
I maggiori allevamenti si trovano in: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna. Circa il 60% del fabbisogno totale viene prodotto in Italia, la parte mancante viene importata.
Muscoli e frattaglie
Alimento ricco di proteine, energia, ferro
Composizione chimica variabile: specie, razza, età, alimentazione, macellazione, lavorazione e conservazione.
1.Salubrità, colore
2.Spessore, tenerezza
75%
25%
Alta digeribilità
Alto valore biologico
Sottoforma di trigliceridi
Quantità variabili
Presente in 3 forme:
1. Grasso invisibile: (interno fibre)
2. G. di marezzatura: ( piccoli depositi interno del muscolo)
3. G. intermuscolare
Dopo la macellazione si trasforma in ac. Lattico, responsabile dell’abbassamento del pH
Fattori qualitativi
Spessore del muscolo Taglio trasversale
Colore
Aspetto a granaSenso longitudinale: tessitura
Minor tempo di cottura
Tenerezza
Gusto
Mioglobina (pigmenti)
Stato chimico, pH, umidità
Grasso, connettivo
Tenerezza
+ Collagene < tenera
Tipo di fibre muscolari
+ Grasso intramuscolare > tenerezza
Frollatura
Velocità di cottura
Perché poco solubile
1. Rosse più lente e resistenti alla fatica
2. Bianche – glicolitiche - < resistenti
Abbassamento pH in cella frigorifera, maturazione degli enzimi proteolitici che attaccano le proteine – riduzione tenacità fibre
Contrazione fibre – indurimento - <tessuto connettivo + pregiata < tempo di cottura – solubilizzazione del collagene
Perdite cottura
Colore, tenerezza
H2O - Grasso
Aroma e saporeModalità di conservazione, frollatura e presentazione
Cottura – presenza di grasso inframuscolare
Carni di soggetti magri: sono dure e prive di gusto
Macellazione
Operazioni
AbbattimentoIn macelli pubblici o privati – elettrostordimento zona orbitale – dissanguamento – scuoiatura – distacco testa – etc.
Carcassa
Composta da ossa e muscoli
Divisa a metà prima (mezzene), e dopo in quarti (anteriori e posteriori)
Refrigerazione fino al raggiungimento di una T = 8°C dopo 24h
Resa al macello
1.Peso vivo lordo (calo del 2-3% peso vivo netto)
2.Peso della carcassa (morto) si può fare a caldo o a freddo
3.Resa al macello = Peso morto/peso vivo * 100
4.Variazioni di peso: categoria di animali – castrazione – tipo genetico – regime alimentare – sistema di stabulazione
Resa elevata con bassa incidenza della tare di macellazione
1. Sangue = 5 – 8 % del pvl, non più usato per alimentazione animali
2. Pelle = 6 – 15 % del pvl, venduta alle concerie
3. Testa = 2 – 3 % del pvl, alimentazione umana
4. Estremità distali arti = 1 – 2 % del pvl
5. Tubo digerente vuoto = 6 – 12 % del pvl, consumo umano (stomaci), le budella venduti per insaccati
6. Grasso periviscerale (perineale e sottocutaneo) = 2 – 5 % del pvl, per preparati alimentari
7. Contenuto gastro-intestinale e vescica = 5 – 12 % del pvl
8. Corata = 3 – 5 % del pvl, sezionata in: fegato – cuore (consumo umano) e trachea – polmoni –pancreas – milza (industria farina di carne)
Macellazione
Sezionatura
In Italia le mezzene in quarti e questi in tagli commerciali (con o senza frazioni di grasso e ossa)
Per i tagli commerciali non vi è uno standard nei vari paesi del mondo
Ossa e grasso di scarto: fusi dall’industria alimentare e mangimistica
1. Muscoli singoli
2. Gruppi di muscoli
3. Sezioni di muscoli
Resa dei tagli = Peso tagli/Peso mezzena * 100
1a Qualità = coscia, natica, groppa, lombi, dorso (quarto posteriore)
2a Qualità = gamba e spalla (quarto anteriore)
3a Qualità = torace, collo e ventre
Valutazione commerciale: fatta da esperti secondo il metodo (S)EUROP
Inizialmente questo metodo contava 5 classi, poi è stata aggiunta una sesta per la valutazione degli animali ipertrofici (es. piemontese) Vengono valutati:
• Muscolosità• Stato d’ingrassamento
1. La valutazione valuta la carcassa no la carne (difficile da valutare)
2. La valutazione della carne tiene conto del concetto qualità prodotto = qualità processo produttivo
3. Primo passo certificazione delle aziende
Marchi di qualità
Consumo produzione
1. Consumo sempre in aumento su diversi indirizzi
2. Scarto tra consumo e produzione colmato dall’import
3. Problema eccedenze
1. Avicoli
2. Cunicoli
3. Suinicolo
Bailotto: vitello di circa 40 giorni non ancora svezzato
Vitello da carne bianca: area di produzione – Olanda, Belgio, Veneto, Emilia R., Piemonte. Bovino di 4/6 mesi di vita allevato con pastoni liquidi. Con questo sistema lo stomaco si atrofizza e a sua volta raggiunto il limite il capo viene macellato. Il colore della carne, rosa pallido, è dovuto allo stato anemico (mancanza di ferro).
Vitellone: area di produzione – Germania, Austria, Francia, Nord Italia. Bovino di 18/24 mesi di vita (limite max di accrescimento della massa muscolare). Riguarda tutte le razze allevate, la CEE ha imposto una classificazione in base alle forme muscolari (SEUROP) ed alla quantità di grasso (1,2,3,4,5). In genere la classifica E ed U viene usata per il canale macellerie con punti di grasso 3 (es: le mezzene appartenenti alla categoria sopra descritta avranno il timbro E3 o U3). Le industrie di carni, dove in generele mezzene vengono
sezionate in vari tagli anatomici e messe sottovuoto, usano il marchio U,R,O con punti di grasso 3.
Scottona: area di produzione – Germania e Nord Italia. Bovino femmina derivante da incroci di circa 15/24 mesi di vita, prima che abbia perso tutti i denti da latte, con valore commerciale superiore a quello del vitellone. E’ venduta in Toscana, Veneto, ma anche nel resto del Centro-Nord.
Vacca: area di produzione – Germania, Austria, Nord Italia. Bovino di 4/7 anni di vita, molto usata nell’industria delle carni poiché il prezzo delle mezzene è di circa il 20% in meno rispetto a quello del vitellone, anche se il suo scarto è superiore almeno del 3%.
Vacca: area di produzione – Danimarca. Bovino femmina, che grazie a pascoli particolari e una appropriata alimentazione ha un gusto che rende la carne distinguibile dalle altri. Il muscolo è coperto esternamente da grasso, internamente marezzato (grasso intramuscolare). Il suo valore commerciale è superiore a quello del vitellone.
Baby Beef: area di produzione – Danimarca. Bovino maschio di 12 mesi: valore commerciale paragonabile a quello del vitellone.
Categorie di bovini al macello
Sanato: prodotto Piemontese. Vitello con dieta liquida a base di latte e farine diastasate o semplicemente pane cotto, polenta, patate cotte, castagne e uova. In Liguria è rappresentato da un maschio castrato con età superiore ai 4 anni.
Soranna: manza fatta partorire precocemente (20/22 mesi), dopo aver allattato il vitello per 30/40 gg viene messa all’ingrasso e macellata. Buono il valore di mercato.
Fassone: area di produzione – Piemonte. Vitellone dalla doppia coscia, incroci.
Barbina: area di produzione – Cremona. Vitellone femmina.
Manzi: manzi castrati (12/14 mesi) di qualsiasi tipo genetico. Diffusi negli USA e Nor Europa, poco in Italia.
Vacca a fine carriera: Bovini di tutti i tipi genetici eliminate dall’allevamento per scarsa produzione. Basso il valore commerciale.
Tori a fine carriera: maschi adulti di qualsiasi razza avviati al macello per vecchiaia, infertilità o scarso valore genetico. Frazione trascurabile della produzione. Valore commerciale basso.
Categorie di bovini al macello
Vari soggetti
Bovini da carne
Tutti
Giovani qualità migliore
Razze da carne
Bovine a fine carriera
Vitelli maschi di razze da latte
Razza da carne e a duplice attitudine
Miglior I. C.
Maggior accrescimento 1 – 1,5 Kg/g
Carne tenera + saporita
Italiane: Chianina, Marchigiana, Piemontese, Pezzata rossa (duplice attitudine).
Estere: Limousine, Charolaise, Blu belga, vari incroci.
CHIANINA
Origine/diffusione: autoctona della Val di Chiana, è diffusa in Umbria e Toscana.
Caratteristiche: Bovini di grande taglia, il mantello è color porcellana, petto largo, tronco e arti lunghi. Le cosce sono lunghe e spesse e le corna brevi e diretti lateralmente. La carne è di pregevole finezza (fibre). Altezza al garrese 1,8 mt.
Produzione: I vitelli raggiungono un I.P.G. di 1,5 Kg. Peso al macello 500-600 di pv (12-15 mesi).
LIMOUSINE
Origine/diffusione: Francia, diffusa paesi europei ed extraeuropei.
Caratteristiche: mantello unicolore fomentino: anteriori e groppa muscolosi. Coscia spessa e robusta, arti brevi e solidi, altezza e garrese 143 cm.
Produzione: I vitelli raggiungono un I.P.G. di 1,5 Kg.
CHAROLAISE
Origine/diffusione: Francia, diffusa paesi europei ed extraeuropei.
Caratteristiche: mantello unicolore bianco-crema, mucose rosate. Altezza e garrese 145 cm. Peso medio 7 – 8 q.li (vacche), 10 – 12 q.li (tori). Qualità carne ottima.
Produzione: I vitelli pesano 500/550 Kg in 14/15 mesi.
BIANCA BLU BELGA
Origine/diffusione: Belgio meridionale, diffusa zona Centro Nord Europea.
Caratteristiche: mantello bianco – bianco blu, raramente bianco nero. Elevato incremento ponderale, carne molto tenera, ottima resa al macello (65/70%), altezza e garrese 150 cm.
Produzione: I vitelli alla nascita pesano 40/48 Kg, a 12 mesi raggiungono il peso di 500 Kg circa. Ottima per gli incroci (bruna), in allevamento puro si hanno problemi di parto.
PIEMONTESE
Origine/diffusione: deriva dall’incrocio dello zebù indiano e la razza presente in Piemonte, diffusa anche in Liguria.
Caratteristiche: taglia medio bassa, mantello grigio per i tori, un po’ più chiaro nelle femmine. Ha fissato il carattere della doppia coscia.
Produzione: elevata resa la macello, discreta la produzione di latte, carne di ottima qualità.
PEZZATA ROSSA
Origine/diffusione: Friuli verso il 1850, diffusa paesi europei soprattutto in quelli orientali (Polonia, Romania, Ungheria), ma anche in Giappone, Argentina, Brasile.
Caratteristiche: animale precoce e docile, mantello pezzato rosso. Testa, ciglia, regioni degli arti sono bianchi. Collo forte e muscoloso, cosce muscolose lateralmente.
Produzione: lattazione media 4000 Kg di latte. Il vitello al parto pesa circa 40 Kg. In 14/15 mesi raggiunge i 500 Kg con un I.P.G. di 1,3 Kg.
INCROCI
In Italia sono poco diffusi
Vacca da latte – toro da carne: aumento valore commerciale del vitello, ma con difficoltà al parto.
Meticce: allevate solo per produzione vitelli.
Incroci tra tori razze pure e vacche rustiche
Allevamenti da carne
La specializzazione e lo sviluppo è avvenuta nel dopoguerra, il punto di partenza è stato l’impiego di razze a duplice e triplice attitudine in quelle aree con allevamenti tradizionali, estensivi e marginali.
Tipologie
Tradizionale a stabulazione fissa: alimentazione con foraggi verdi, fieni e sottoprodotti aziendali No L. G., no controlli funzionali.
Stabulazione fissa con pascolo: aree collinari e montane, allevamenti semibradi o liberi.
Stabulazione libera: abolizione delle poste in stalla, inserimento porte ingresso per i paddock esterni. Alimentazione con insilati, sottoprodotti aziendali e industriali, pascolo. Si L. G.
Allevamenti confinati: ricoveri sotto tettoie, con rastrelliera, ampi recinti. Alimentazione con sottoprodotti aziendali e residui industriali.
Allevamento brado: forma tradizionale.
In Italia:
Piemontese, Chianina, Marchigiana secondo la tipologia tradizionale
Charolaise, Pezzata Rossa, Limousine in allevamenti bradi o semibradi
Le razze rustiche (brado o semibrado)
Bovine meticce fra tori da carne e madri da latte (posta fissa o tecniche tradizionali)
Bovine meticce fra tori da carne e madri rustiche (brado o semibrado)
Allevato sino a 200 – 250 Kg, età max 6 mesi, in gabbie per non sprecare energia
Alimentazione a base di latte vaccino e/o ricostituito (glucidi, lipidi, sieroproteine, derivati proteici)
Carni prive di ferro, richiesta del mercato buona, è molto digeribile
Vitelli a carne bianca
L’ideale sarebbe quello di avere un animale il cui tenore lipidico sia in gran parte insediato tra le fibre muscolari. Secondo alcuni studi recenti la Vit. E migliora la qualità della carne.
Precocissimo
Vitelloni
Precoce
Vitellone
Allevato sino a 300 – 350 Kg, (8/11 mesi)
Diffuso in Inghilterra, Lombardia, Piemonte, Veneto
Alimentazione a base di avena e orzo, somministrazione di grosse quantità di concentrati Allevato sino a 400 – 450 Kg, (11/14 mesi)
Diffuso in USA
Alimentazione a base orzo e mais
Allevato sino a 500 – 600 Kg, (15/18 mesi)
Diffuso in Pianura Padana (si utilizza insilato di mais, per ogni ettaro si possono allevare circa 5-6 vitelloni)
Vengono acquistati i ristalli soprattutto all’estero (Francia, paesi dell’est) del peso di 200 Kg. All’arrivo vengono somministrate bevande per farli riprendere dallo stress, poi si incomincia a dosare gradualmente la nuova dieta a base di insilato di mais.
Livello nutritivoAlto primi 12 mesi – 1 Kg di concentrati/q di pv; 1,7 – 1,9 UF/pv
Medio dai 12 mesi fino a 30-40 gg dalla vendita 0,5 Kg di concentrato/q pv; 1,5 UF/pv
Alto ultimi 30-40 gg 1 Kg di concentrato/q di pv e 1,7 – 1,9 UF/pv per il finissaggio cioè per l’arrotondamento
Il rapporto UF/ss = 0,8 circa
Consumo medio annuo = 2500 UF/capo
•Recupero animali con bassa attitudine produzione carne
•Eliminare le eccedenze di latte
•Gusto del consumatore
Fabbisogni nutritivi e tecniche di alimentazione
Si differenziano in funzione del tipo di allevamento: confinato (impiego di alimenti poco pregiati), brado (utilizzo dei pascoli).
Obiettivi: elevare il tasso di concepimenti, di parti e di accrescimento, ridurre le mortalità.
Allevamento confinato
Accrescimento manze: 500-800 g/d, accrescimenti maggiori riduzione fertilità per eccessiva adipogenesi, in genere il fabbisogno è di 0,8 Ufl/Kg ss e 13 – 14% proteine (ss pari a 2,2/2,3 del pv). Alimenti: silomais, farina d’estrazione di soia e di medica disidratata, soia estrusa.
Piani 1a gravidanza: le esigenze sono legate alla riduzione del peso del feto, diete, con apporti energetici e nutritivi costanti nei primi 6 mesi di gestazione e inferiori del 30/40% negli ultimi, a base di alimenti grossolani.
Piani gravidanza: dopo il 1° parto integrare la dieta a base di foraggi con concentrati energetici e proteici in modo da soddisfare una produzione di latte di circa 10 Kg(polpe secche di bietola, insilati di mais e di erba, farine di estrazione di soia e di medica). Dopo 60 g inizia l’inseminazione.
Piani ingrasso fattrici: 1,8 – 2 % ss/pv, apportando 0,85 Ufl/Kg ss e 12% di proteina grezza (silomais, polpe di bietola, pastone di medica) integrazioni di vitamine e minerali.
Allevamento brado
Si basa esclusivamente sullo sfruttamento delle risorse foraggere. Durante la stagione del pascolo solo per le manze e le vacche per la produzione di latte (1 – 3 Kg/capo/d di mangime impiegato come integratore energetico, vitaminico, proteico, minerale). Utile l’integrazione con foraggio secco per mantenere attivo il rumine.
In inverno: foraggi affienati, insilati (uso di rastrelliere mobili, etc). Limitare la somministrazione di insilati di erba a vacche nella fase finale della gravidanza, integrando la razione di foraggi secchi con Sali minerali e vitamine, ed eventualmente anche proteine fino a raggiungere l’11% di Pg.
Allevamento del vitello a carne bianca
Produzione che si basa sulla trasformazione di proteine ad alto valore biologico (caseina) in derrate alimentare di scarso pregio (carne bianca). Fanno ricorso a questo tipo di allevamento alcune nazioni europee in cui si allevano razze da latte, ma anche per eliminare il latte prodotto in eccesso. Gli animali scolostrati vengono allevati in aziende specializzate con un’alimentazione a base di sostitutivi del latte, fino al raggiungimento di 220-260 Kg.
In queste condizioni alimentari l’apparato digerente si atrofizza, funzionando da monogastrico. L’ambiente di allevamento deve essere controllato e che assicuri igienicità e regolazione dell’aria, temperatura, umidità, luminosità, etc.
Sono disponibili box singoli e multipli.
Tecniche di alimentazione
Dieta a base di alimenti liquidi, per mantenere attiva la doccia esofagea, per mantenere l’animale monogastrico e per evitare lo sviluppo dei prestomaci.
Alimentazione con sostitutivo del latte con acqua a 36-38°C, distribuito 2 volte al giorno:
Allevamento del vitello a carne bianca
Gli alimenti sono costituiti da: latte magro in polvere, siero di latte in polvere, grassi emulsionati, amido e destrosio, vitamine idro e liposolubili, sos. Auxiniche, sali minerali tranne il ferro.
Problemi sanitari, sono di vario genere, le malattie digestive frequenti: meteorismo, diarree alimentari, la colibacillosi, la salmonellosi e l’anemia ferropriva.
Il ciclo dura 150-170 gg, il consumo di alimento secco varia da 300-320 Kg/capo.
Con peso vivo iniziale di 60 KG fino a 220-260 Kg ed un consumo di 300-320 Kg di alimento si ha:
Accrescimento medio g >1Kg
I.C. ss = 1,7 Kg/Kg I.P.