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Periodico di approfondimento sportivo regionale COPIA OMAGGIO - Anno XV n° 01 - OTTOBRE 2017 All’interno il poster della squadra N N A A P P O O L L I I C C O O M M A A N N D D A A

All’interno il poster della squadra - pianetaazzurro.it · Periodico di approfondimento sportivo regionale COPIA OMAGGIO - Anno XV n° 01 - OTTOBRE 2017 All’interno il poster

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Periodico di approfondimento sportivo regionale

COPIA OMAGGIO - Anno XV n° 01 - OTTOBRE 2017

All’interno

il poster

della squadra

NNAAPPOOLLII CCOOMMAANNDDAA

OBIETTIVO NAPOLI2

di Eduardo Letizia

Gli azzurri riacciuffanoil primo posto sulcampo del Genoa

Dopo la sconfitta in Champions in casa del Manchester City e ilpareggio interno in campionato contro l’Inter, il Napoli ha ritrovatola vittoria a Genova, contro la squadra di Juric, trovando il nono suc-cesso in dieci partite di Serie A e riacciuffando il primo posto in soli-taria dopo il momentaneo sorpasso dei nerazzurri di Spalletti nell’an-ticipo di martedì.Come spesso accaduto negli ultimi anni, la partita in casa del Genoanon ha risparmiato difficoltà agli azzurri. Juric ha impostato la garapuntando molto su una partenza aggressiva, portando pressione alNapoli con i suoi tre uomini d’attacco, più i due esterni di centrocam-po dalle caratteristiche offensive. In particolare, come avvenuto nellagara della scorsa stagione, Juric ha tentato di ostruire la costruzionedi gioco del Napoli, ponendo Rigoni in pressione sul regista napole-tano. Questa mossa, tuttavia, non ha sortito gli esiti sperati dall’alle-natore rossoblù, poiché la presenza di Diawara al posto di Jorginhoha modificato le dinamiche della costruzione del gioco dei parteno-pei. Il giovane guineiano è infatti meno portato alla regia pura, rispet-to all’italo-brasiliano, ma più dinamico, abile ad accorciare sul por-tatore di palla avversario e a dare supporto alla difesa grazie alle suequalità fisiche. Per questo motivo, l’azione del Napoli è partita pre-valentemente dai piedi di Koulibaly e, soprattutto, Chiriches che,schierato al posto di Albiol, è stato particolarmente intraprendentenel dare il suo contributo in fase di impostazione, rendendo così vanal’idea iniziale di Juric di incentrare la pressione dei suoi sul pernobasso di centrocampo. Inoltre, la presenza contemporanea diZielinski e Hamsik, spesso deleteria in fase di non possesso, ha con-sentito al Napoli di avere altri due palleggiatori in mezzo al campo,favoriti dal trovarsi a fronteggiare due elementi come Veloso eBertolacci, non proprio ardimentosi dal punto di vista dell’interdizio-ne e del lavoro senza palla.Nonostante le sfuriate del Genoa nei minuti iniziali e finali della gara,il Napoli si è trovato sostanzialmente a godere del dominio comple-to del centrocampo, correndo potenziali rischi solo su errori indivi-

duali o sporadiche ripartenze.Anche in attacco gli azzurri hanno potuto sfruttare diversi spazi. Idue mediani del Genoa, come già notato, faticavano a fornire da solil’adeguata copertura tra le linee, sia per caratteristiche proprie sia peri continui movimenti dei giocatori napoletani, che non davano alcunpunto di riferimento e finivano quasi sempre per trovare l’elementolibero per ricevere a ridosso dell’aria di rigore o in inserimenti allespalle della difesa.La superiorità del Napoli si è concretizzata anche sulle corsie ester-ne, presidiate per il Genoa da Lazovic e Laxalt, costretti a dare manforte alla difesa a tre, e dai faticosi ripiegamenti di Rigoni e Taarabt.Gli azzurri hanno saputo spesso sfruttare la superiorità numericasulle fasce, sfruttando le attitudini non propriamente difensive degliesterni avversari e costringendo i tre centrali di difesa agli straordi-nari, dovendo sopperire allo scarso sostegno da parte dei centrocam-pisti.A fronte di tanti potenziali spazi da sfruttare e di una manifesta supe-riorità nel condurre il gioco, alla fine il difetto del Napoli è stato quel-lo di non riuscire a chiudere il match in maniera perentoria. Sul risul-tato di 1-3 gli azzurri sembravano poter gestire la gara a loro piaci-mento. Aver permesso al Genoa di rientrare in partita nei minuti fina-li è sicuramente una mancanza che Sarri dovrà rimproverare ai suoi.D’altra parte il mister azzurro potrà dirsi soddisfatto in merito aisegnali positivi che il match ha fornito su alcuni uomini che sembra-vano in una condizione non ottimale. La prestazione di Mertens èstata decisamente indicativa in tal senso.

La redazione di PianetAzzurro ha avuto il piacere di intervistarel'ex difensore della nazionale Giuseppe SABADINI (Sagrado, 26marzo 1949). Nel corso della sua carriera ha militato in squadrecome Milan e Sampdoria, successivamente una lunga carriera daallenatore.Mister lei ritiene che il Napoli attuale sia all'altezza del Napolidi Vinicio e Maradona o addirittura superiore come gioco?"Devo dire che il Napoli di Maradona era una grande squadraperchè aveva un certo equilibrio e poi c'era lì davanti Diego chefaceva la differenza, a prescindere poi da Careca, Giordano,Carnevale; era una squadra ben amalgamata. Adesso questoNapoli per me è una squadra che esprime il miglio gioco in Italia,ha giocatori che da anni giocano insieme e quindi è tra i candida-ti a vincere quest anno, deve stare un pò attento in difesa".Ritiene che l'infortunio di Milik posssa pregiudicare la stagione?Non crede che come attaccanti centrali siano un pò pochi pertre competizioni?"Effettivamente il Napoli è stato un pò affrettato a vendere Zapata

perchè in atttacco è un vero "ani-male" che tiene sempre impe-gnata la difesa avversaria. Sarrisi dovrebbe inventare un'altrapunta centrale perchè potrebbe capitare un piccolo infortunio aMertens, quindi manca una vera punta".Che ne pensa invece dell'Inter?"Non esprime un grande gioco perchè magari sono un pò lentinella manovra, ma è una squasra che in attacco ha due giocatoricome Perisic e Icardi che possono fare in 90 minuti la differen-za".Per quanto riguarda invece la Juve? Passeggerà anche questanno?"Penso che giocando anche la Champions non sarà una passeg-giata quest anno, anche perchè il Napoli è cresciuto, poi attual-mente nei primi posti 4 o 5 squadre hanno un distacco di due otre punti, quindi farà più fatica".

Mariano Potena

Sabadini: Sarri produce il miglior gioco d’ItaliaL’ESCLUSIVA

I PERSONAGGI 3

Il funamboloalgerino vuole convinceremister Sarri

OUNAS JORGINHOIl metronomodel Napolidiviso tra Italia e Brasile

“In questo momento, quando penso afar entrare un giocatore, Adam è ilprimo che mi viene in mente per la suatecnica e freschezza. Spesso il suoatteggiamento o il suo coinvolgimentonelle categorie inferiori è stato ogget-to di discussioni, ma dal momento cheè con noi, è stato impeccabile. Speroche non si accontenti di alcune appa-rizioni, credo che abbia il potenzialeper andare lontano. Ma deve essereprotetto.” Questo il pensiero dell’allo-ra tecnico del Bordeaux Sagnol suAdam Ounas, squadra in cui il talen-to franco algerino ha fatto il suo primogol da professionista a 19 anni.Adam Ounas è nato l’11 novembre del1996 a Chambray-lès-Tours, un picco-lo comune nel dipartimento dell’Indree Loira, inizia a giocare a calcio nel2003 al Tours F.C. , dove vi resta finoal 2011, poi passa all’ F.C. de l’OuestTourangeau 37 ed in seguito all’S.C.Tours Nord nel 2012, per poi far ritor-no all’F.C. de l’Ouest Tourangeau 37 ,dove nell’estate del 2013 viene scova-to dagli scout del Bordeaux, squadradove il DS del Napoli Giuntoli lo pre-leva per una cifra vicina ai 10 milionidi euro. Adam Ounas è principalmente un’alasinistra, che però ama svariare su tuttoil fronte offensivo, non dando mai deipunti di riferimento alle difese avver-sarie, dotato di una notevole tecnica dibase, abbinata ad una grande velocità,fa del dribbling e della capacità nel“saltare l’uomo” i suoi principali puntidi forza.Fisicamente è ancora un po’ gracilino,deve sicuramente rafforzarsi musco-larmente, alto 172 cm, tatticamente ilsuo ruolo è quello di ala sinistra (avolte anche destra), Ounas è un gioca-tore altalenante, una scommessa. Èancora acerbo, ha segnato dei bellissi-mi gol, ma ne ha fatti pochi: alcuni loritengono molto fumantino e indisci-plinato dal punto di vista tattico. Nellemani di un maestro come Sarri potràcrescere sotto questo aspetto.

Jorge Luiz Frello Filho, meglio cono-sciuto come Jorginho, calciatore brasi-liano, ma naturalizzato italiano, classe1991, in forza al Napoli dal 2014, è daqualche anno a questa parte, cioè dall'av-vento di Sarri sulla panchina azzurra ilplay maker della formazione napoletana,un giocatore fondamentale nello scac-chiere del tecnico di Filigne, che lo con-sidera il regista da cui partono le azionioffensive degli azzurri. Originario diImbituba, città dello stato brasiliano diSanta Caterina, da ragazzino si trasferìnel nord Italia con la famiglia nell'ambi-to di un progetto calcistico tra Brasile eItalia. Per questo motivo gode di doppiopassaporto. Nessun altro giocatore delcampionato italiano, a causa del giocopraticato dalla squadra, si avvicina alnumero di passaggi che il centrocampi-sta italo-brasiliano riesce a realizzare inuna singola partita. Oltre agli innumere-voli tocchi che il suo magico piede smi-sta verso gli attaccanti, Jorginho, rara-mente sbaglia un passaggio o un'impo-stazione. Il centrocampista del Napolinon ha mai giocato con la Nazionaleitaliana, gare ufficiali non essendo statogiammai preso in considerazione dalnuovo ct Giampiero Ventura, che pur sti-mandolo molto, non lo ritiene adatto alsistema di gioco con cui sta lavorando,dal momento che non prevede l'utilizzodi un regista puro o "centrocampistametodista". A questo punto, vista lasituazione, il Brasile si è fatto avanti,invitando Jorginho a rivedere la sua deci-sione e passare alla nazionale verdeoro.Dunque il ct del Brasile vuole a tutti icosti il giovanotto del Napoli e Jorginholo sa naturalmente, ora è chiamato aduna scelta molto importante perchésarebbe irreversibile: infatti nel casooptasse per la Seleçao, rinunciando allamaglia dell'Italia, con la quale ha raccol-to solo due presenze in gare amichevolinella primavera 2016, non potrebbe piùtornare sui suoi passi. Scelta che dipen-derà esclusivamente dal giocatore. C'èda dire, tuttavia, che la concorrenza nellaselecao sarebbe spietata. Jorginhodovrebbe fare i conti con Casemiro,Fernandinho e Paulinho.

Adam Ounas (Chambray-lès-Tours, 11 novembre 1996)

Jorginho (Imbituba, 20 dicembre 1991)

SCUDETTO, IL NAPOLI POTRÀ REGGERE FINO ALL'ULTIMO?CHI DEVONO TEMERE DI PIÙ GLI AZZURRI: INTER O JUVE?RISPONDONO AL QUESITO TRA LE MIGLIORIFIRME DEL GIORNALISMO ITALIANO

Roberto BECCANTINI (La Stampa) -Credo di sì, il Napoli potrà reggere finoall'ultimo. In fin dei conti anche la scorsastagione aveva finito in crescendo, soprattut-to nel rendimento in trasfetra. Sono da teme-re tutte due, l'Inter perché non ha coppeeuropee e Spalletti l'ha pianificata, laJuventus - che per me rimane la favorita -per la rosa e l'abitudine a reggere certe ten-sioni.Gianfranco LUCARIELLO (Leggo) -Considerando che nessuno può giocare 50partite a stagione, in nessuna squadra, biso-gna ricorrere ad alternative per i ricambi edanche ad alternative di gioco. Non dimenti-chiamo che c'è pure il mercato di gennaioper colmare le carenze di organico, purchè diassoluto gradimento di Sarri. Si può e sideve arrivare sino in fondo. È un'occasioneche non è possibile sprecare.Ennio FO (Tele A) - Il Napoli deve temeresolamente se stesso perchè a mio parere hagià raggiunto il top in considerazione dellapropria rosa. Deve temere sia l'Inter che laJuve e non trascurerei le Romane. In ragionedi quanto esposto, ritengo l'Inter favoritaperchè non ha le Coppe, subito dietro la Juveperchè è abituata a vincere. Comunque alproprietario del Napoli, sta bene restarenelle prime quattro per l'accesso diretto inChampions e su questo, lui è tranquillo.Luca CIRILLO (AreaNapoli.it) - Il Napolisarà in alto fino al termine della stagione e

ha tutte le carte in regola per lottare per loscudetto. Magari con qualche piccola opera-zione di mercato a gennaio funzionale alprogetto tattico di Sarri.Non credo che l'Inter possa reggere sullungo percorso per impensierire Juventus eNapoli. La squadra di Allegri resta la favori-ta numero uno per il tricolore.Antonio SASSO (Il Roma) - Il gran belgioco del Napoli di Sarri dà ampie garanziesul futuro azzurro. È e resterà in corsa nellalotta per lo scudetto fino alla fine. Gli osta-coli? La Juve certamente, l'Inter non ne sonoancora convinto anche se ha il vantaggio dinon avere impegni nelle coppe europee.Massimo D’ALESSANDRO (RadioMarte) - Coperta troppo corta per via di unmercato nullo. Il Napoli dovrà lottare fino infondo a denti stretti. Juve pericolo pubbliconumero uno. Poi l'Inter, squadra velenosa.Giovanni SCOTTO (Il Roma) - Si può reg-gere e deve temere la Juventus.Umberto CHIARIELLO (Canale 21) -Ritengo che il Napoli reggerà fino alla fineed anzi nel ritorno a primavera accelererà.L’Inter - ma anche la Roma - sono moltopericolose ma l’avversario da battere restasempre la Juve a cui sarà difficilissimostrappare il titolo. Ma io sono cocciutamen-te ottimista.Paolo DEL GENIO (Radio Kiss KissNapoli) - Può lottare. Juventus favorita sem-pre in Italia.

IL DOMANDONE4

Gianluca MONTI (Gazzetta dello Sport) -Secondo me possono reggere, a patto chel'organico venga sfruttato a pieno cercandodi tenere sempre "calde" le seconde linee.C'è da temere la Juve in primis, ma anchel'Inter che ha qualcosa in meno ma non giocale coppe.Ferruccio FIORITO (Canale 21) - IlNapoli è ormai pronto per concludere unciclo che si è aperto con il ritorno in serie A,vincendo il trofeo nazionale più prestigioso.Reggerà certamente fino all’ultima giornata,avendo una rosa forte e competitiva, non-ostante la sfortuna avuta con la perdita diMilik. L’avversario da temere è la Juve,squadra completa in ogni reparto e in gradodi resistere ad ogni pressione. Ci vorrà unpizzico di fortuna, ma alla fine si potrà coro-nare il sogno di riportare lo scudetto in città.Liberato FERRARA (Cronache diNapoli) - La prima risposta è decisamente si.Il Napoli ha una consapevolezza che maiaveva avuto negli anni passati, e questo fa ladifferenza. L'unico problema è la panchinacorta, specie in avanti. Non credo all'Inter,anche al San Paolo non mi ha convinto deltutto: buona squadra, costruita per andare inChampions, e penso che alla fine ci andrà.Ma non è all'altezza di Napoli e Juve. I bian-coneri hanno qualcosa in più, ma il gap potràessere colmato se loro andranno avanti inChampions (sarebbe stupendo se perdesserodi nuovo in finale) e se il Napoli dovesse

fare un mercato serio, e non prospettico, agennaio.Paolo AMALFI (TCS) - Con questa rosa èmolto difficile competere su due fronti e conmolte squadre competitive nel campionato.il Napoli dovra' temere, Iuve, Inter e credoanche Roma, con la Lazio capace di qualsia-si risultato.Angelo POMPAMEO (Julie Italia) - IlNapoli di quest’anno deve temere solo sestesso. Tenere questo ritmo giocando trevolte alla settimana e’ sicuramente dispen-dioso. Cosa questa che non ha l’inter chepuò programmare la settimana tipo e a mioavviso resta la maggior indiziata ad essere lapiu’ pericolosa antagonista agli azzurri.Antonello GALLO (Telecapri) - Io vedopiù compagini coinvolte nella lotta per iltitolo, oltre a Inter e Juve ed il fattore deter-minante per me sarà la tenuta atletica nellefasi finali. Non riesco a non vedere il Napolitenere la testa, c'è una squadra di assolutovalore ed un tecnico innovatore sopraffino.Io lascerei la Champions' in secondo piano,le energie devono essere gestite al megliocon una rosa non espertissima a certi livelli.Gigio ROSA (Radio Marte) - Mertens eInsigne sono al momento insostituibili perl'attacco del Napoli. Oltretutto occorre nonsottovalutare l'aspetto dei livelli carismaticinell'economia del gruppo. Non trovo almomento questo tridente all'altezza di quel-lo attualmente titolare.

IL DOMANDONE 5

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CremonesePerugia GoOv

SalernitanaEmpoli GoOv

Pro VercelliFoggia GoOv

di Vincenzo Letizia

LA SCOMMESSA 7

Weekend da ‘Gol’o ‘Over’, big matchtra Milan e JuventusUndicesima giornata in serie A con un big-match chepromette gol e spettacolo, quello tra il rivitalizzato,dopo la rotonda vittoria sul Chievo, Milan (1-4) e laJuventus reduce dalla doppia goleada sul campodell’Udinese e con la Spal.Abbiamo individuato diverse partite dove proprio ladoppia possibilità di GG o Over 2,5 dovrebbe darcidelle soddisfazioni in termini di pronostico.Innanzitutto, la partita tra Sampdoria e Chievo, conQuagliarella e Inglese davvero molto ispirati in zonagol.Udinese-Atalanta è sfida tra due squadre in buonaforma, le reti non dovrebbero mancare al Friuli. La serie B è un torneo dove ultimamente anche si segnaabbastanza. Non dovrebbero mancare le emozioni inBari-Ascoli, con i ‘galletti’ veri schiacciasassi tra lemura amiche.

Cremonese-Perugia anche promette fulmini e saette,col il coreano Han Song che vuole tornare al gol.Abbiamo scelto altre due gare che difficilmente verran-no meno come produzione di reti: ci riferiamo aSalernitana-Empoli e a Pro Vercelli-Foggia, con ipugliesi che in B subiscono e realizzano più gol di tutti.Puntando € 10,00 sulla sestina secca si incasserebbero,comprensivi di bonus, €202,50 circa. Per chi non ama rischiare, sotto proponiamo un sistemaridotto con la possibilità di poter sbagliare anche unpronostico.Buon divertimento con le scommesse di PianetAzzurroe ricordate che il gioco è vietato ai minori e può causa-re dipendenza patologica. Giocate con moderazione.

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota625 MILAN GoO 1.52616 SAMPDORIA GoO 1.52 626 UDINESE GoO 1.48620 BARI GoO 1.65624 SALERNITANA GoO 1.54

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota616 SAMPDORIA GoO 1.52 626 UDINESE GoO 1.48621 CREMONESE GoO 1.48624 SALERNITANA GoO 1.54627 PRO VERCELLI GoO 1.40

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota625 MILAN GoO 1.52626 UDINESE GoO 1.48620 BARI GoO 1.65621 CREMONESE GoO 1.48624 SALERNITANA GoO 1.54

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L’INTERVISTA

“IL PIANOFORTE TRA LEELISABETTA SERIO “Mertens è un po’ il Masanie

Quando il talento musicale si sposa perfet-tamente con la profondità dell'anima, eccoche ci ritroviamo dinanzi ad una grandeartista. Elisabetta Serio (foto di RaffaellaDe Luise), tifosissima del Napoli, pianistajazz, autentica eccellenza musicale parte-nopea tanto che Pino Daniele diversi annifa l’ha voluta nella sua band. Dopo la lau-rea in jazz presso il conservatorio diBenevento, approfondisce gli studi conValerio Silvestro (che vanta collaborazionicon Chet Baker), e segue seminari conBarry Harris e Rita Macotulli. Nel 2010vince come compositrice il PremioCarosone e il Premio Piedigrotta. L’annosuccessivo si aggiudica il premio Luccadonna in jazz. La musicista, a suo agioanche con il pop, funky, il blues e il rock. <<Quando ero ragazzina ascoltavo i DuranDuran, ero innamorata di Simon le Bon, mifacevano impazzire i Beatles, gli Smith, iDepeche Mode, ma soprattutto Bono e gliU2. Ero una napoletana anomala, poi con iltempo si cambia>>. Parliamo del suo ultimo disco dal titolo“16”...Cosa ha messo dentro questo disco:potrebbe descriverlo, dire cosa ha ispirato ivari brani? <<Il disco doveva intitolarsi “Niente diSerio”, ma poi, consultandomi con amici ecolleghi, mi hanno fatto cambiare idea.Sembrava un titolo troppo “atteggiato”,anche se era un gioco di parole con il miocognome. I brani prendono spunto dallemie nuove avventure emozionali, e ho tro-vato ispirazione nella musica classica(Bach, Mozart). C’è anche un brano intito-lato “Mister P”, dedicato a Pino Daniele. E’il frutto di un lavoro che è durato tre-quat-tro anni, è stato registrato in due momentidiversi della mia vita professionale: unaparte durante la collaborazione con PinoDaniele, poi interrotta nel momento in cui

siamo stati inAmerica; un’altradopo la sua morte,quindi questo discoha anche duemomenti emotividiversi. C’è unascelta precisa diogni elemento deldisco: a partiredallo studio in cui èstato registrato,Elios diC a s t e l l a m m a r e ,continuando con imusicisti chehanno preso parte aquesto progetto;fondamentale la scelta del fonico FabrizioRomagnoli, per il mastering e mixering edanche la grafica del CD a cura di RenatoMastrogiovanni>>.Sedici è un titolo dai molteplici significati?<<Si, dal fortunato numero della smorfianapoletana alla numerologia karmica, perla quale rappresenta il cambiamento. Unnumero a me molto caro, che ha rappresen-tato e rappresenta circostanze speciali dellamia vita. È un numero pari, indetermina-to>>. Il valore assoluto di Sedici è dato dalla pre-senza di piccoli e grandi elementi che siintersecano tra di loro… oltre all’omaggioa pino Daniele ci fdescrivi un po’ le canzo-ni? <<A partire da Afrika, testo scritto daGiulia La Rosa, unico brano di matriceafro-americana cantato del disco, in cui lavoce di Sarah Jane Morris si incastra per-fettamente con il ritmo ipnotico, e prose-guendo con “Rumors”, lo stile bebop dàforma all’idea del chiacchiericcio,da“capera” napoletana. Questo disco è un

di Carlo Ferrajuolo

CALCIO SP10

L’INTERVISTA

E PIEGHE DELL’ANIMA”ello che porterà alla vittoria il nostro amato Napoli”

bagaglio di vita edi concerti, viaggied esperienze intour. È il caso di“Freedom”, omag-gio a BillieHoliday, che nellasua Stange Fruit,racchiude l’imma-gine degli uominiimpiccati dal KuKux Klan. Lo sonoMr P. e Brad, duebrani diversi traloro, ma con unamatrice comune:entrambi delineanodue figure salientinella mia vita, Pino

Daniele con cui hocondiviso il palco negli ultimi tour e BradMeldhau, pianista statunitense. In questoprogetto mi affiancano Leonardo DeLorenzo alla batteria, Marco De Tilla alcontrabasso e Fulvio Sigurta alla trom-ba>>.Quando hai capito che la musica sarebbestata la tua strada?<<L’ho capito all’età di cinque anni.Vedevo mio zio, Carlo Simone che all’epo-ca collaborava con Anna Oxa, suonare l’or-gano hammond ed io mi sollevavo sullepunte per capire come muoveva le mani suitasti. Poi ho iniziato a suonare ad orecchiomelodie semplici, e dopo mi sono iscritta alconservatorio. Resta comunque il fatto chela musica si impara per “strada”. La musi-ca mi ha aiutato ad arrivare alle persone, adaprirmi. Sono molto timida, e grazie allamusica sono riuscita a mettere più pancia emeno testa nella mia vita>>.Gli ultimi anni della tua vita li hai trascorsiartisticamente al fianco di Pino Daniele.Come lo hai incontrato e qual è il tuo ricor-do più bello…

<<Anni fa collaborai ad un disco di RinoZurzolo che capitò nelle mani di PinoDaniele, con cui Rino ha suonato a lungo.Dopo averlo ascoltato Pino Daniele siinformò su di me, poi chiese a Zurzolo dichiamarmi. La telefonata arrivò in unagiornata di caldo torrido mentre ero invacanza in Sicilia alla Baia dei Turchi;Rino mi disse che Pino Daniele mi volevacon lui per cinque concerti. Naturalmentepensavo di aver capito male o che fosse unoscherzo. Andai a Roma per incontrarlo, eroin infradito e magliettina. Volevo dimostra-re grande semplicità, come lo sono nellavita reale. Pino si dimostrò con me moltodisponibile, era un uomo molto spiritoso,una persona d’altri tempi, studioso dellamusica e grande professionista, ma conanima popolare. Sempre protettivo versodi me. Immancabile poi la telefonata setti-manale nella quale mi prendeva in giro peril fatto che fumo molto. Pino mi ha inse-gnato tanto e mi ha dato piena fiducia. Ungiorno andai a casa sua a Roma, in piazzaMazzini, c'era Rino, Tullio ed io. Ci invitòa pranzo e cucinò lui, dei buonissimi spa-ghetti con i pomodori del Vesuvio. Dopo ilpranzo chiesi se potevo fumare una sigaret-ta, rispose di sì, ma fuori al balcone. Io sof-fro di vertigini, chiesi la cortesia di fumar-la seduta sul divano con il balcone aperto.Pino si avvicinò e con molta simpatia midisse di stare tranquilla che potevo starevicino a lui. Poi, rientrano in casa e miregalò un ferro di cavallo, che ho appesodietro la mia porta di casa. Me lo diede edisse: “astipatelle caro caro… 'A gente e’malelingue, pienze semp a te…”>>.So che segui anche il calcio. Cosa pensi delNapoli, te che sei una grande tifosa? <<Il Napoli calcio è un rituale per me,spengo il cellulare durante la partita.Mertens è un po' il Masaniello che ci porte-rà alla vittoria, come lo è Sarri. Quest’annosono fiduciosa, incrociamo le dita>>.

PETTACOLO 11