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Saluto e ringrazio tutti voi giornalisti ed operatori degli organi
d’informazione qui convenuti, per l’attenzione che dedicate al lavoro
della Guardia di Finanza non solo oggi, ma sempre e con grande
professionalità.
Vogliamo presentarvi i risultati della lotta all’evasione fiscale condotta
nel 2011 dalle Fiamme Gialle della Toscana, dandovi non solo le cifre di
consuntivo generale, ma anche le chiavi di lettura dei fenomeni
sottostanti, in modo da dare risposte a domande del t
profili degli evasori scoperti l’anno scorso? Il loro identikit che
caratteristiche ha e come si sta evolvendo?
Per questo, andremo ad illustrare l’impatto delle verifiche sulle principali
sfaccettature del problema, toccando 5 temi:
− l’evasione di grandi dimensioni, ossia quella di chi commette
violazioni talmente gravi da andare incontro non solo a sanzioni
Saluto e ringrazio tutti voi giornalisti ed operatori degli organi
d’informazione qui convenuti, per l’attenzione che dedicate al lavoro
della Guardia di Finanza non solo oggi, ma sempre e con grande
presentarvi i risultati della lotta all’evasione fiscale condotta
nel 2011 dalle Fiamme Gialle della Toscana, dandovi non solo le cifre di
consuntivo generale, ma anche le chiavi di lettura dei fenomeni
sottostanti, in modo da dare risposte a domande del tipo: quali sono i
profili degli evasori scoperti l’anno scorso? Il loro identikit che
caratteristiche ha e come si sta evolvendo?
Per questo, andremo ad illustrare l’impatto delle verifiche sulle principali
sfaccettature del problema, toccando 5 temi:
evasione di grandi dimensioni, ossia quella di chi commette
violazioni talmente gravi da andare incontro non solo a sanzioni
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Saluto e ringrazio tutti voi giornalisti ed operatori degli organi
d’informazione qui convenuti, per l’attenzione che dedicate al lavoro
della Guardia di Finanza non solo oggi, ma sempre e con grande
presentarvi i risultati della lotta all’evasione fiscale condotta
nel 2011 dalle Fiamme Gialle della Toscana, dandovi non solo le cifre di
consuntivo generale, ma anche le chiavi di lettura dei fenomeni
ipo: quali sono i
profili degli evasori scoperti l’anno scorso? Il loro identikit che
Per questo, andremo ad illustrare l’impatto delle verifiche sulle principali
evasione di grandi dimensioni, ossia quella di chi commette
violazioni talmente gravi da andare incontro non solo a sanzioni
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amministrative, ma anche penali (ad esempio, per l’emissione e
l’utilizzazione di fatture false, l’omessa o infedele dichiarazione
annuale al fine di evadere più di 77mila o 103mila euro d’imposte sui
redditi e/o IVA, e così via);
− l’economia sommersa, ossia il mondo di chi lavora e guadagna, ma
non risulta da nessuna parte perché non presenta nessuna
dichiarazione IVA e dei redditi (il cosiddetto evasore totale), oppure
presenta una dichiarazione ma su di essa indica un fatturato ed un
reddito inferiore alla metà di quello reale (il cosiddetto evasore
paratotale);
− l’evasione internazionale, ossia quella posta in essere da chi detiene
capitali all’estero e non li dichiara, nonché dalle società multinazionali
che trasferiscono i redditi su altre società controllate o collegate
aventi sede in “paradisi fiscali”, al fine di pagare meno imposte al
fisco italiano;
− il lavoro nero ed irregolare;
− l’evasione diffusa, ossia quella che avviene sotto gli occhi di tutti per
l’omesso rilascio di fatture, scontrini e ricevute fiscali, per poi
presentare dichiarazioni dei redditi ed IVA sottodimensionate rispetto
alla propria capacità contributiva (sono i cosiddetti evasori parziali,
che dichiarano più della metà del fatturato e del reddito, ma meno del
100% di quanto dovrebbero).
Gli accessi, ispezioni e verifiche eseguiti nel 2011 per il controllo delle
dichiarazioni dei contribuenti sono
aggiungono 41.528 accertamenti riguardanti il rilascio di scontrini e
ricevute fiscali.
Sono stati scoperti redditi imponibili non dichiarati pari a 3,5 miliardi di
euro, IVA dovuta e non versata per 259 mili
2010) e basi imponibili IRAP per 807 mili
Rispetto al 2010, abbiamo avuto meno verifiche con risultati
eccezionali ed un numero maggiore di verifiche con risultati molto
buoni.
Gli accessi, ispezioni e verifiche eseguiti nel 2011 per il controllo delle
dichiarazioni dei contribuenti sono stati 8.228 in tutto, a cui si
aggiungono 41.528 accertamenti riguardanti il rilascio di scontrini e
Sono stati scoperti redditi imponibili non dichiarati pari a 3,5 miliardi di
euro, IVA dovuta e non versata per 259 milioni (+16% rispetto al
2010) e basi imponibili IRAP per 807 milioni (+4,5%).
Rispetto al 2010, abbiamo avuto meno verifiche con risultati
eccezionali ed un numero maggiore di verifiche con risultati molto
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Gli accessi, ispezioni e verifiche eseguiti nel 2011 per il controllo delle
stati 8.228 in tutto, a cui si
aggiungono 41.528 accertamenti riguardanti il rilascio di scontrini e
Sono stati scoperti redditi imponibili non dichiarati pari a 3,5 miliardi di
(+16% rispetto al
Rispetto al 2010, abbiamo avuto meno verifiche con risultati
eccezionali ed un numero maggiore di verifiche con risultati molto
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Infatti, due anni fa alcuni filoni di evasione internazionale avevano
portato ad oltre 2 miliardi di recuperi; nel 2011 questo exploit non si è
ripetuto, per cui i rilievi per evasione internazionale sono arrivati a 1
miliardo e 78 milioni, e tuttavia sono aumentati i recuperi mediamente
verbalizzati sul fronte dell’evasione interna, in misura talmente
consistente che alla fine il bilancio complessivo del 2011 si è chiuso
quasi in pareggio rispetto al 2010 (3,5 miliardi, ora, 3,8 miliardi
prima).
Pertanto, si può dire che stiamo consolidando nel tempo livelli di
rendimento altissimi, mai raggiunti in passato, e stiamo migliorando la
deterrenza dei controlli, ossia la capacità di elevare la qualità media
degli interventi.
Al di là dei numeri, mi preme aggiungere che tutte le nostre verifiche,
dalla prima all’ultima:
− sono mirate su contribuenti selezionati in base all’attività
d’intelligence e di analisi di rischio, non sono mai casuali o per
“sparare nel mucchio”;
− sono effettuate nel pieno rispetto dello Statuto dei diritti dei
contribuenti, senza eccessi o scorrettezze, bensì cercando di
arrecare la minore turbativa possibile al regolare svolgimento
delle attività commerciali e professionali;
− sono aperte al dialogo ed al contraddittorio con i soggetti
ispezionati, prima di arrivare alle conclusioni;
− sono ispirate dalla strategia di migliorare la qualità dei rilievi e
l’effettivo recupero delle imposte, senza mai ricercare il risultato
ad ogni costo.
Le indagini sui casi di evasione più gravi effettuate nel 2011 sono
sfociate nella denuncia all’Autorità Giudiziaria di 723 persone (+36%
sul 2010), 4 delle quali
carcere (2 a Lucca e 2 a Firenze), per 885 deli
(+38%).
Le Procure della Repubblica, su
richiesto ed ottenuto dai GIP provvedimenti di sequestro di beni
patrimoniali ed attività finanziarie per complessivi 31,5 milioni di euro,
al fine di tutelare
trasgressori fino a concorrenza del valore corrispondente alle
imposte evase.
Le indagini sui casi di evasione più gravi effettuate nel 2011 sono
sfociate nella denuncia all’Autorità Giudiziaria di 723 persone (+36%
sul 2010), 4 delle quali attinte da ordinanze di custodia cautelare in
carcere (2 a Lucca e 2 a Firenze), per 885 delitti di frode fiscale
Le Procure della Repubblica, su input dei Reparti del Corpo, hanno
richiesto ed ottenuto dai GIP provvedimenti di sequestro di beni
patrimoniali ed attività finanziarie per complessivi 31,5 milioni di euro,
al fine di tutelare l’interesse dello Stato a rivalersi sui beni dei
fino a concorrenza del valore corrispondente alle
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Le indagini sui casi di evasione più gravi effettuate nel 2011 sono
sfociate nella denuncia all’Autorità Giudiziaria di 723 persone (+36%
da ordinanze di custodia cautelare in
tti di frode fiscale
dei Reparti del Corpo, hanno
richiesto ed ottenuto dai GIP provvedimenti di sequestro di beni
patrimoniali ed attività finanziarie per complessivi 31,5 milioni di euro,
l’interesse dello Stato a rivalersi sui beni dei
fino a concorrenza del valore corrispondente alle
Uno dei pianeti del sistema “grande evasione” è popolato dai contribuenti
che non presentano le dichiarazioni annuali e riescono così ad evadere più
di 77.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.: nel 2011 sono 113 casi
(+26% sul 2010).
Il secondo pianeta è formato dai contribuenti che presentano dichiarazioni
infedeli ed evadono più di 103.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.
all’anno: sono 195 i contesti del genere emersi nel 2011
Sia la prima che la seconda condotta sono punibili con la reclusione da 1 a 3
anni. Da quest’anno, le soglie d’imposta evasa oltre le quali scatta il reato
sono abbassate rispettivamente a 30.000.000 e 50.000.000 euro, per effetto
della “manovra di ferrago
termini di prescrizione di questi processi.
Uno dei pianeti del sistema “grande evasione” è popolato dai contribuenti
che non presentano le dichiarazioni annuali e riescono così ad evadere più
di 77.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.: nel 2011 sono 113 casi
ta è formato dai contribuenti che presentano dichiarazioni
infedeli ed evadono più di 103.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.
all’anno: sono 195 i contesti del genere emersi nel 2011 (+103
Sia la prima che la seconda condotta sono punibili con la reclusione da 1 a 3
Da quest’anno, le soglie d’imposta evasa oltre le quali scatta il reato
sono abbassate rispettivamente a 30.000.000 e 50.000.000 euro, per effetto
manovra di ferragosto 2011”, che ha anche allungato da 6 a 8 anni i
termini di prescrizione di questi processi.
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Uno dei pianeti del sistema “grande evasione” è popolato dai contribuenti
che non presentano le dichiarazioni annuali e riescono così ad evadere più
di 77.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.: nel 2011 sono 113 casi
ta è formato dai contribuenti che presentano dichiarazioni
infedeli ed evadono più di 103.000 euro di imposte sui redditi e/o I.V.A.
103%).
Sia la prima che la seconda condotta sono punibili con la reclusione da 1 a 3
Da quest’anno, le soglie d’imposta evasa oltre le quali scatta il reato
sono abbassate rispettivamente a 30.000.000 e 50.000.000 euro, per effetto
”, che ha anche allungato da 6 a 8 anni i
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In buona parte questi numeri sono un riflesso delle indagini “CIAN LIU” e
“CIAN BA” effettuate dal Nucleo pt di Firenze nei confronti di 101 imprese
cinesi dei distretti produttivi di Firenze e Prato che negli anni dal 2007 al
2009
hanno utilizzato due agenzie di money transfer della S.r.l. Money 2 Money
per riciclare ed inviare in Cina grosse somme di denaro incassate mediante
vendite in nero di merci, che non erano state mai dichiarate al fisco italiano.
In particolare, 4 contribuenti cinesi avevano incassato quasi 10 milioni di
euro e sono risultati evasori totali. Gli altri 97 avevano presentato
dichiarazioni molto inferiori alle ricchezze effettivamente accumulate,
occultando ciascuno mediamente 230.000 euro di basi imponibili annuali.
Il G.I.P. del Tribunale di Firenze ha disposto sequestri di beni per 26 milioni
di euro, ai fini sia del recupero delle imposte evase, sia dell’applicazione
delle misure patrimoniali antiriciclaggio.
Un altro filone significativo è quello sviluppato dalla Guardia di Finanza di
Arezzo nei confronti questa volta di 24 imprese edili gestite da italiani, che
prendevano in sub-appalto lavori di completamento di edifici a prezzi più
bassi degli altri concorrenti di mercato, grazie proprio al fatto che
annullavano i costi fiscali in quanto non presentavano nessuna dichiarazione
e non versavano alcunché di tasse e contributi.
L’attività d’intelligence ed i controlli incrociati delle fatture pagate dalle
imprese appaltanti ha consentito di ricostruire un’evasione di 31 milioni di
redditi imponibili e 13 milioni d’I.V.A..
Allargando la visuale a tutti gli evasori totali e paratotali scoperti l’anno
scorso, inclusi quelli al di s
“desaparesidos” fiscali toscani si allarga a 519 soggetti per 741 milioni di
redditi sfuggiti all’erario; a questi si aggiungono 179 paratotali con altri 5
milioni occultati.
Un caso emblematico dello
paratotale, che forse non è percepito da tutti nella sua giusta rilevanza, è
quello del filone “licenze d’oro” sviluppato dal Gruppo di Firenze.
Si tratta di 21 verifiche effettuate nei confronti di taxisti di
avevano venduto le licenze comunali per il trasporto con veicoli da piazza a
concittadini che volevano intraprendere questa attività, stipulando atti notarili
di cessioni di aziende in cui avevano fatto figurare incassi di somme pari a
995.000 euro.
Allargando la visuale a tutti gli evasori totali e paratotali scoperti l’anno
scorso, inclusi quelli al di sotto delle soglie di rilevanza penale, la platea dei
” fiscali toscani si allarga a 519 soggetti per 741 milioni di
redditi sfuggiti all’erario; a questi si aggiungono 179 paratotali con altri 5
Un caso emblematico dello spessore di pericolosità d
paratotale, che forse non è percepito da tutti nella sua giusta rilevanza, è
quello del filone “licenze d’oro” sviluppato dal Gruppo di Firenze.
Si tratta di 21 verifiche effettuate nei confronti di taxisti di
avevano venduto le licenze comunali per il trasporto con veicoli da piazza a
concittadini che volevano intraprendere questa attività, stipulando atti notarili
di cessioni di aziende in cui avevano fatto figurare incassi di somme pari a
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Allargando la visuale a tutti gli evasori totali e paratotali scoperti l’anno
otto delle soglie di rilevanza penale, la platea dei
” fiscali toscani si allarga a 519 soggetti per 741 milioni di
redditi sfuggiti all’erario; a questi si aggiungono 179 paratotali con altri 590
spessore di pericolosità della evasione
paratotale, che forse non è percepito da tutti nella sua giusta rilevanza, è
quello del filone “licenze d’oro” sviluppato dal Gruppo di Firenze.
Si tratta di 21 verifiche effettuate nei confronti di taxisti di Firenze che
avevano venduto le licenze comunali per il trasporto con veicoli da piazza a
concittadini che volevano intraprendere questa attività, stipulando atti notarili
di cessioni di aziende in cui avevano fatto figurare incassi di somme pari a
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In realtà, dalle indagini bancarie eseguite dai verificatori è emerso che gli
acquirenti delle licenze per taxi avevano chiesto ed ottenuto dei mutui di
grosso importo e poi, per prassi quasi costante, avevano dato in contanti
nelle mani dei venditori il sovrapprezzo “in nero” delle cessioni, di molto
superiore al rogito.
Sono 4.451.000 € i pagamenti complessivamente ricostruiti, ossia oltre 4
volte superiori a quelli dichiarati in atti, e ciò al fine di evadere le imposte su
3.456.000 euro di plusvalenze tassabili.
Un dato positivo di questa vicenda, tuttavia, esiste ed è collegato a come è
andata a finire la contestazione: infatti, 10 dei soggetti verbalizzati si sono
convinti che, di fronte alla fondatezza oggettiva dei rilievi mossi, non
conveniva tanto resistere e provare a fare ricorso, quanto chiudere con
l’esborso più basso possibile e togliersi il pensiero.
Per questo motivo, entro i 30 giorni successivi alla consegna dei verbali
questi 10 contribuenti hanno comunicato di voler aderire alle contestazioni
pagando le imposte dovute e le sanzioni ridotte ad un sesto del minimo
previsto dalla legge, ai sensi dell’art.5 bis del D. Lgs. 218 del 1997.
Dopo poche settimane, lo Stato ha incassato 671.000 euro.
Per inciso, approfitto del discorso per aggiungere che nel 2011 sono 197 le
verifiche concluse con l’adesione integrale ai verbali, contenenti recuperi di
redditi imponibili pari a 29.403.000 euro (+ 83% sul 2010) ed I.V.A per
6.409.000 (+ 50% sul 2010).
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Con questi passi avanti degli incassi immediati s’intende forse meglio cosa
volevo dire con l’affermazione che noi vogliamo più qualità dei rilievi, e non
risultati ad ogni costo.
Tra i reati tributari, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni
sono quelli più gravi, punibili con la reclusione fino a 6 anni, in quanto
bastano poche “imprese-
imprese ad alta redditività le quali, portando in detrazione costi non sostenuti
ed I.V.A. non pagata, riescono così ad abbattere il loro debito verso lo Stato.
Purtroppo, anche in Toscana il fenomeno è ricorrente.
L’anno scorso a Lucca la Compagnia della
due persone e denunciato altre 5 per emissione di fatture
altre 600 aziende dell’Italia Centrale, per presu
auto e sponsorizzazioni di gare di rally mai effettuate. Anche in questo caso,
l’Autorità Giudiziaria ha disposto a carico dei due registi della frode il
sequestro di 3 appartamenti, un terreno di 1.500 mq. e denaro contante per
106.000 euro.
Tra i reati tributari, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni
sono quelli più gravi, punibili con la reclusione fino a 6 anni, in quanto
-cartiere” per inondare di carte false centinaia di
imprese ad alta redditività le quali, portando in detrazione costi non sostenuti
pagata, riescono così ad abbattere il loro debito verso lo Stato.
Purtroppo, anche in Toscana il fenomeno è ricorrente.
L’anno scorso a Lucca la Compagnia della Guardia di Finanza ha arrestato
due persone e denunciato altre 5 per emissione di fatture false a favore di
altre 600 aziende dell’Italia Centrale, per presunte vendite di ricambi per
sponsorizzazioni di gare di rally mai effettuate. Anche in questo caso,
ha disposto a carico dei due registi della frode il
o di 3 appartamenti, un terreno di 1.500 mq. e denaro contante per
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Tra i reati tributari, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti
sono quelli più gravi, punibili con la reclusione fino a 6 anni, in quanto
per inondare di carte false centinaia di
imprese ad alta redditività le quali, portando in detrazione costi non sostenuti
pagata, riescono così ad abbattere il loro debito verso lo Stato.
uardia di Finanza ha arrestato
false a favore di
nte vendite di ricambi per
sponsorizzazioni di gare di rally mai effettuate. Anche in questo caso,
ha disposto a carico dei due registi della frode il
o di 3 appartamenti, un terreno di 1.500 mq. e denaro contante per
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Un altro filone investigativo è stato trovato ad Arezzo, dove una scuderia
automobilistica partecipante a campionati mondiali “Granturismo” era al
centro di una frode “carosello” all’I.V.A. perpetrata con giri di fatture per
sponsorizzazioni sportive e prestazioni di officine meccaniche in realtà mai
effettuate per oltre 50 milioni di euro, a partire dal 2002, ad opera di una
mente aretina, di un commercialista romano ed altri 9 indagati. Per ordine
della Magistratura, i finanzieri hanno sequestrato 5 appartamenti della Val di
Chiana che erano intestati a terze persone, ma riconducibili al principale
indagato.
Infine, la Compagnia di Montecatini ha messo a fuoco 4 società-cartiere e 5
imprese utilizzatrici d fatture false per 22,5 milioni di euro, relative a vendite
di prodotti informatici hardware e software mai avvenute, con la denuncia di
21 persone coinvolte.
Il filone investigativo più importante per il contrasto all’evasione
internazionale ha riguardato un grande complesso aziendale di Firenze
operante nel settore della commercializzazione di borse ed accessori
viaggio, laddove le ricerche documentali ed i
della verifica hanno consentito di risalire alle tracce di un mosaico molto
complesso e ben congegnato di rapporti
proiettati all’estero, incentrati su politiche di
gli utili del gruppo societario in capo a 4
volta facevano arrivare i capitali a società off
Britanniche; il tutto per evitare la tassazione in Italia di basi imponibili per
686 milioni di euro e non dichiarare il possesso di attività finanziarie
all’estero per 51 milioni.
Parallelamente, il Nucleo di polizia tributaria di Arezzo ha messo a fuoco
due casi esterovestizione societaria da parte di altrettante società di rilevanti
dimensioni, una del settore fotovoltaico e l’altra delle confezioni di capi di
Il filone investigativo più importante per il contrasto all’evasione
internazionale ha riguardato un grande complesso aziendale di Firenze
operante nel settore della commercializzazione di borse ed accessori
laddove le ricerche documentali ed informatiche eseguite all’inizio
della verifica hanno consentito di risalire alle tracce di un mosaico molto
complesso e ben congegnato di rapporti di interscambio
proiettati all’estero, incentrati su politiche di transfer pricing
gli utili del gruppo societario in capo a 4 companies di Hong K
volta facevano arrivare i capitali a società off-shore delle Isole Vergini
Britanniche; il tutto per evitare la tassazione in Italia di basi imponibili per
e non dichiarare il possesso di attività finanziarie
Parallelamente, il Nucleo di polizia tributaria di Arezzo ha messo a fuoco
due casi esterovestizione societaria da parte di altrettante società di rilevanti
a del settore fotovoltaico e l’altra delle confezioni di capi di 14
Il filone investigativo più importante per il contrasto all’evasione
internazionale ha riguardato un grande complesso aziendale di Firenze
operante nel settore della commercializzazione di borse ed accessori da
nformatiche eseguite all’inizio
della verifica hanno consentito di risalire alle tracce di un mosaico molto
di interscambio interamente
tese a spostare
Kong, che a loro
shore delle Isole Vergini
Britanniche; il tutto per evitare la tassazione in Italia di basi imponibili per
e non dichiarare il possesso di attività finanziarie
Parallelamente, il Nucleo di polizia tributaria di Arezzo ha messo a fuoco
due casi esterovestizione societaria da parte di altrettante società di rilevanti
a del settore fotovoltaico e l’altra delle confezioni di capi di
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abbigliamento, che avevano delocalizzato gli stabilimenti produttivi la prima
in Cina, la seconda in Turchia, ma di fatto avevano mantenuto in Italia la
sede dell’amministrazione ed il centro di direzione effettiva della gestione,
per cui continuavano ad essere soggetti alle imposte del nostro Paese.
Per questi motivi, sono stati verbalizzati recuperi a tassazione di redditi
imponibili pari a 175 milioni.
Sono punite con la reclusione firiscossione”, ossia le condotte di chi tiene a posto la contabilità, registra tutte le fatture e le paghe ai dipendenti, calcola bene l’I.V.A. e le ritenute IRPEF sugli stipendi, presenta pure le dichiarazioni di sostituto d’imposta ed IVA, ma poi non versa i tributi che lui stesso ha dichiarato. Complessivamente, nel 2011 i reati di questo tipo hanno fatto registrare un’impennata preoccupante, passando dai 33 casi del 2010 ai 54 attattribuibile in parte alle difficoltà di liquidità finanziaria in cui si trovano le imprese più esposte alla crisi.La casistica include, però, vicende connotate anche da artifizi e raggiri inescusabili, come si è visto ad esempio: • A Pontassieve, dove la Tenenza ha controllato una società di commercio
di apparecchi radiotelevisivi che aveva rilasciato ai dipendenti modelli CUD con le certificazioni di ritenute operate sugli stipendi per 102 mila euro, ma poi aveva alterato completamente le cifre sull770 di sostituto d’imposta segnando soltanto 27 mila euro, ed intascando così la differenza di 75 mila euro;
• A Massa Carrara, la Compagnia ha notato che una società costruttrice di edifici riusciva ad aggiudicarsi consistenti appalti presenDURC di regolare versamento di imposte e contributi, mentre in realtà non
punite con la reclusione fino a 2 anni le forme più gravi di “evasione da riscossione”, ossia le condotte di chi tiene a posto la contabilità, registra tutte le fatture e le paghe ai dipendenti, calcola bene l’I.V.A. e le ritenute
senta pure le dichiarazioni di sostituto d’imposta ed IVA, ma poi non versa i tributi che lui stesso ha dichiarato. Complessivamente, nel 2011 i reati di questo tipo hanno fatto registrare un’impennata preoccupante, passando dai 33 casi del 2010 ai 54 attattribuibile in parte alle difficoltà di liquidità finanziaria in cui si trovano le imprese più esposte alla crisi. La casistica include, però, vicende connotate anche da artifizi e raggiri inescusabili, come si è visto ad esempio:
ve la Tenenza ha controllato una società di commercio di apparecchi radiotelevisivi che aveva rilasciato ai dipendenti modelli CUD con le certificazioni di ritenute operate sugli stipendi per 102 mila euro, ma poi aveva alterato completamente le cifre sull770 di sostituto d’imposta segnando soltanto 27 mila euro, ed intascando così la differenza di 75 mila euro;
A Massa Carrara, la Compagnia ha notato che una società costruttrice di edifici riusciva ad aggiudicarsi consistenti appalti presentando alle gare il DURC di regolare versamento di imposte e contributi, mentre in realtà non
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a 2 anni le forme più gravi di “evasione da riscossione”, ossia le condotte di chi tiene a posto la contabilità, registra tutte le fatture e le paghe ai dipendenti, calcola bene l’I.V.A. e le ritenute
senta pure le dichiarazioni di sostituto d’imposta ed IVA, ma poi non versa i tributi che lui stesso ha dichiarato. Complessivamente, nel 2011 i reati di questo tipo hanno fatto registrare un’impennata preoccupante, passando dai 33 casi del 2010 ai 54 attuali, attribuibile in parte alle difficoltà di liquidità finanziaria in cui si trovano le
La casistica include, però, vicende connotate anche da artifizi e raggiri
ve la Tenenza ha controllato una società di commercio di apparecchi radiotelevisivi che aveva rilasciato ai dipendenti modelli CUD con le certificazioni di ritenute operate sugli stipendi per 102 mila euro, ma poi aveva alterato completamente le cifre sulla dichiarazione 770 di sostituto d’imposta segnando soltanto 27 mila euro, ed intascando
A Massa Carrara, la Compagnia ha notato che una società costruttrice di tando alle gare il
DURC di regolare versamento di imposte e contributi, mentre in realtà non
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presentava nessuna dichiarazione dei redditi ed IVA, ma solo quella di sostituto d’imposta in cui indicava 20 dipendenti; le ritenute IRPEF di 83 mila euro non sono state, però, mai versate dalla società in quanto sui modelli F24 venivano sempre compensate con crediti IVA di pura invenzione, non spettanti e non documentati.
A margine, prendo spunto dall’argomento per ricordare che da quest’anno, in base all’art. 11 del decreto “salva Italia” approvato il 6 dicembre scorso, coloro che a seguito di richieste formulate dai verificatori della Guardia di Finanza esibiranno o trasmetteranno atti o documenti falsi saranno puniti allo stesso modo di chi rilascia autocertificazioni fasulle, con la pena della reclusione fino a 3 anni.
Continua la tendenza alla riduzione dei casi di sfruttamento di lavoro
nero, spiegabile per effetto della maxi
irrogabile per ogni dipendente assunto senza preventiva comunicazione
al Centro per l’impiego; per converso, aumentano le situazioni
d’irregolarità per la corresponsione di straordinari
indennità di trasferta o di compensi in natura alla manodopera
dipendente.
Ad esempio:
• a Pistoia, una fabbrica di poltrone e divani ha forzato il sistema
informatico di registrazione degli orari di entrata e di uscita sui
dei dipendenti in modo che segnassero meno ore di presenza rispetto
a quelle reali; con questo stratagemma, 128 lavoratori durante 15 mesi
di attività nel 2009 e nel 2010 hanno effettuato materialmente 39.000
ore di straordinario, però quelle conteggiate
Continua la tendenza alla riduzione dei casi di sfruttamento di lavoro
nero, spiegabile per effetto della maxi-sanzione da 1.500 a 12.000 euro
irrogabile per ogni dipendente assunto senza preventiva comunicazione
al Centro per l’impiego; per converso, aumentano le situazioni
d’irregolarità per la corresponsione di straordinari “fuori busta”
trasferta o di compensi in natura alla manodopera
a Pistoia, una fabbrica di poltrone e divani ha forzato il sistema
informatico di registrazione degli orari di entrata e di uscita sui
dei dipendenti in modo che segnassero meno ore di presenza rispetto
a quelle reali; con questo stratagemma, 128 lavoratori durante 15 mesi
di attività nel 2009 e nel 2010 hanno effettuato materialmente 39.000
ore di straordinario, però quelle conteggiate in busta paga ed
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Continua la tendenza alla riduzione dei casi di sfruttamento di lavoro
sanzione da 1.500 a 12.000 euro
irrogabile per ogni dipendente assunto senza preventiva comunicazione
al Centro per l’impiego; per converso, aumentano le situazioni
“fuori busta” o di false
trasferta o di compensi in natura alla manodopera
a Pistoia, una fabbrica di poltrone e divani ha forzato il sistema
informatico di registrazione degli orari di entrata e di uscita sui badge
dei dipendenti in modo che segnassero meno ore di presenza rispetto
a quelle reali; con questo stratagemma, 128 lavoratori durante 15 mesi
di attività nel 2009 e nel 2010 hanno effettuato materialmente 39.000
in busta paga ed
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assoggettate alle trattenute sono stati solo 7.500; la differenza di
31.500 ore è stata compensata con 303 mila euro pagati in contanti,
senza versare né ritenute IRPEF per 81 mila euro nè contributi
previdenziali per 142 mila euro;
• a Poggibonsi, una cooperativa di pulizia ha corrisposto a 74 dipendenti
compensi extra per 316 mila euro facendoli figurare come indennità di
trasferta e rimborsi spese, che però non erano documentati né
giustificati, evadendo così l’applicazione di ritenute per 73 mila euro.
L’evasione diffusa commessa da chi non rilascia scontrini e ricevute fiscali è
in crescita; a parità di controlli, la Guardia di Finanza della Toscana ha
accertato nel 2008 un tasso di irregolarità del 16,8%, nel
nel 2010 del 19,8% e nel 2011 del 21%.
La strategia operativa di rafforzare i controlli strumentali negli ultimi mesi è
scattata anche in Toscana, non solo per aderire a precise direttive del nostro
Comandante Generale, ma anche per racco
collaborazione dei cittadini che sono più propensi a segnalare al servizio di
pubblica utilità 117 l’esistenza di violazioni fiscali o di altri illeciti economici e
finanziari.
Quest’ultimo aspetto emerge dal fatto che la
al 117 nell’ultimo trimestre del 2011 è di
quante ne arrivavano prima.
L’evasione diffusa commessa da chi non rilascia scontrini e ricevute fiscali è
in crescita; a parità di controlli, la Guardia di Finanza della Toscana ha
accertato nel 2008 un tasso di irregolarità del 16,8%, nel 2009 del 17,9%,
nel 2010 del 19,8% e nel 2011 del 21%.
La strategia operativa di rafforzare i controlli strumentali negli ultimi mesi è
scattata anche in Toscana, non solo per aderire a precise direttive del nostro
Comandante Generale, ma anche per raccogliere i segnali di una maggiore
collaborazione dei cittadini che sono più propensi a segnalare al servizio di
pubblica utilità 117 l’esistenza di violazioni fiscali o di altri illeciti economici e
Quest’ultimo aspetto emerge dal fatto che la media mensile delle chiamate
al 117 nell’ultimo trimestre del 2011 è di 204 telefonate, ossia il doppio di
quante ne arrivavano prima. 20
L’evasione diffusa commessa da chi non rilascia scontrini e ricevute fiscali è
in crescita; a parità di controlli, la Guardia di Finanza della Toscana ha
2009 del 17,9%,
La strategia operativa di rafforzare i controlli strumentali negli ultimi mesi è
scattata anche in Toscana, non solo per aderire a precise direttive del nostro
gliere i segnali di una maggiore
collaborazione dei cittadini che sono più propensi a segnalare al servizio di
pubblica utilità 117 l’esistenza di violazioni fiscali o di altri illeciti economici e
media mensile delle chiamate
telefonate, ossia il doppio di
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È questo un segnale emblematico del clima che sta cambiando nel rapporto
tra il fisco ed i cittadini, poiché sta crescendo intorno a noi la
consapevolezza della gravità della crisi e della possibilità di uscirne solo se
ognuno, fa la sua parte di sacrifici. Nessuno si può più tirare indietro di
fronte al dovere di contribuire alla spesa pubblica: chi lo fa, perché
danneggia tutta la società e compromette la costruzione del futuro dei nostri
figli.
Noi cogliamo con soddisfazione la fiducia dei cittadini nel lavoro che stiamo
portando avanti, ed anzi siamo pronti a collaborare di più con tutti quelli che
credono in una maggiore equità fiscale.
Un consiglio pratico mi sentirei di suggerirlo a chiare lettere: chiedete
sempre lo scontrino fiscale e pagate sempre, quando potete, con carta di
credito o bancomat, perché prevenire l’evasione è meglio che combatterla.
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