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Tentare di comprendere i risultati dei governi Italiani degli ultimi anni. Analisi apolitica e apartitica a cura di tengofamiglia.com.
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TENGO FAMIGLIA(1) - EPISODI I, II, III, IV & VEsercizio per tentare di comprendere i risultati dei recenti governi Italiani
Questo documento è stato preparato da soggetti apolitici e apartitici. Non è dunque né di destra, né di sinistra, né di centro.
(1)Interpretazione artistica di una massima di Leo Longanesi che speriamo ci perdonerebbe se sapesse...
La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: “Ho famiglia”
[Leo Longanesi, Parliamo dell’elefante]
www.tengofamiglia.com
GFM
INTRODUZIONE§ Questo documento nasce dall’esigenza di comprendere i risultati dei governi che si sono
succeduti negli anni della recente storia della Repubblica italiana
§ Avendo trovato impossibile comprendere l’effettivo operato dei vari governi attraverso le fonti di informazioni tradizionali, si è pensato di osservare i dati
§ L’analisi dei dati relativi ad una serie di dimensioni influenzabili dalle attività di governo, dovrebbe (perlomeno teoricamente) fornire una base di giudizio oggettiva sull’operato dei diversi governi
§ In sostanza questo documento è utilizzato da chi lo ha prodotto come strumento di difesa contro le affermazioni (spesso non documentate) dei politici di vario orientamento
§ Nell’interpretare i dati, i grafici ed i commenti, occorre tener presente che in alcuni casi gli effetti delle azioni di alcuni governi si manifestano nei governi immediatamente successivi
§ Chi scrive non appartiene a nessun partito politico
§ Si continuerà in questo esercizio con episodi addizionali. Forse, al termine di questo percorso, si riuscirà ad avere le idee un po’ più chiare
§ Per segnalazioni, opinioni e comunicazioni si può scrivere a: [email protected]
§ Materiale aggiuntivo sarà presto disponibile su: www.tengofamiglia.com
§ Per informazioni sui diritti di riproduzione: diritti di riproduzione
§ Errori ed omissioni sono di esclusiva responsabilità di tengofamiglia
Pagina 2GFM
EPISODIO I (9 Marzo 2008)
§ La cronologia dei governi dal 1994 al 2007
§ La libertà economico-finanziaria
§ La libertà di stampa
§ La pressione fiscale
§ La spesa pubblica
“La parola serve a nascondere il pensiero. Il pensiero, a nascondere la verità. La verità fulmina chi osa guardarla in faccia” – Ennio Flaiano, Taccuino del marziano
Pagina 3GFM
LA CRONOLOGIA - Si inizia dal governo Berlusconi I del 1994; segue Dini, primo governo tecnico della storia repubblicana; poi a seguire Prodi I; D’alema I; D’alema II; Amato II; Berlusconi II; Berlusconi III; Prodi II
Berlusconi I
10 maggio ‘94
17 gennaio ‘95
17 maggio ‘96
21 ottobre ‘98
22 dicembre ‘99
25 aprile ‘00
11 giugno ‘0123 aprile ‘05
2 maggio ‘0624 gennaio ‘08
Dini
Prodi I
D’alema I
D’alema II
Amato II
Berlusconi II
Berlusconi III
Prodi II
“La legge in Italia, è come l'onore delle puttane” – Curzio Malaparte
Pagina 4GFM
Evoluzione della libertà economico-finanziaria
61.2
60.8
58.1
59.1
61.6
61.9
63.0
63.6
64.3
64.2
64.9
61.9
62.7
62.5
0
10
20
30
40
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70
80
90
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20082007200620052004200320022001200019991998199719961995
Anni
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Italy Hong-Kong USA UK Australia
LA LIBERTA’ ECONOMICO-FINANZIARIA – L’indice di libertà economico-finanziaria italiano calcolato dalla Heritage Foundation, ha subito variazioni limitate nel corso del tempo. Tuttavia, appare chiara una recente inversione di tendenza in coincidenza del governo Prodi II. È in coincidenza di questo governo, infatti, che l’indice complessivo di libertà economico-finanziaria decresce dopo svariati anni di continua (sebbene lieve) crescita. L’indice italiano è costantemente rimasto al di sotto degli indici relativi alle nazioni più liberiste del globo
Fonte: Heritage Foundation: http://www.heritage.org/research/features/index/countries.cfm
Libertà
Repressione
Pagina 5GFM
LA LIBERTA’ ECONOMICO-FINANZIARIA IN DETTAGLIO – Due dimensioni hanno avuto movimenti a prescindere dai governi che si sono succeduti: la libertà di fare business è diminuita e la dimensione del governo si è ridotta. La libertà dalla corruzione ha subito una diminuzione drastica in coincidenza del governo Prodi I, per poi assestarsi su valori leggermente maggiori ma comunque bassi (ovvero non buoni)
Fonte: Heritage Foundation: http://www.heritage.org/research/features/index/countries.cfm
Overall Score
Business Freedom
Trade Freedom
Fiscal Freedom
Gov'tSize
Monetary Freedom
Investment Freedom
Financial Freedom
Property Rights
Freedom from
Corruption
Labour Freedom
2008 62.5 76.8 81.0 54.3 29.4 80.6 70.0 60.0 50.0 49.0 73.52007 62.7 77.0 81.6 52.8 31.5 80.5 70.0 60.0 50.0 50.0 73.52006 61.9 78.4 82.4 52.0 29.1 85.2 70.0 50.0 50.0 48.0 73.72005 64.9 70.0 80.2 49.6 27.4 84.7 70.0 70.0 70.0 53.0 73.82004 64.2 70.0 79.8 49.7 31.7 84.8 70.0 70.0 70.0 52.0 n/a2003 64.3 70.0 81.4 48.0 29.4 84.7 70.0 70.0 70.0 55.0 n/a2002 63.6 70.0 79.6 48.0 33.7 85.5 70.0 70.0 70.0 46.0 n/a2001 63.0 70.0 78.0 47.1 28.0 86.5 70.0 70.0 70.0 47.0 n/a2000 61.9 70.0 77.8 45.6 22.0 85.7 70.0 70.0 70.0 46.0 n/a1999 61.6 70.0 77.8 46.9 15.1 84.5 70.0 70.0 70.0 50.3 n/a1998 59.1 70.0 77.8 43.3 14.5 81.9 70.0 70.0 70.0 34.2 n/a1997 58.1 70.0 77.8 43.2 10.6 81.1 70.0 70.0 70.0 29.9 n/a1996 60.8 70.0 77.8 42.2 0.1 77.0 70.0 50.0 70.0 90.0 n/a1995 61.2 85.0 77.8 43.6 3.6 81.1 70.0 50.0 70.0 70.0 n/a
(!)
§ Libertà di fare business à Variazione innescata in coincidenza del governo Prodi I e probabilmente derivata dal governo Dini
§ Riduzione della dimensione del governo à Variazione innescata dal governo Prodi I ma tendenza al miglioramento mantenuta dai successivi governi
§ La libertà finanziaria aumenta con il governo Prodi I per poi rimanere invariata sino al governo Berlusconi III che la riabbassa. I governi successivi al Berlusconi III non apportano cambiamenti
§ La libertà sui diritti di proprietà si è ridotta sotto il governo Berlusconi III ed è poi rimasta invariata
“In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio” – Giuseppe Prezzolini
Pagina 6GFM
LA LIBERTÀ DI STAMPA – Nel periodo 2002-2007 la libertà di stampa in Italia ha subito variazioni limitate. Mentre nel 2002 la libertà di stampa italiana era inferiore a quella delle altre 5 nazioni prese a confronto, nel 2007 USA ed Hong-Kong erano meno libere dell’Italia
Evoluzione della libertà di stampa
11.0
9.8
9.0
8.7
9.911.3
0
5
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252002 2003 2004 2005 2006 2007
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Italy Hong-Kong USA UK Australia Finland
Fonte: Reporters without borders: http://www.rsf.org/article.php3?id_article=24025
Libertà
Repressione
“La democrazia consiste nello scegliere i vostri dittatori, dopo che loro vi hanno detto quello che pensate di voler sentire” – Alan Coren
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LA LIBERTÀ COMPLESSIVA – La libertà complessiva italiana è stata, in media, al di sotto di quella della altre cinque nazioni prese a confronto
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Libertà economico-finanziaria (Media ’95 – ’08)
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Finlandia
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USA
Australia
Italia
Hong Kong
“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta” –Theodor Adorno
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LA PRESSIONE FISCALE – Il governo Prodi I innalza inizialmente la pressione fiscale per poi riabbassarla leggermente. I governi D’alema II e Amato II continuano la diminuzione del livello di tassazione. Il governo Berlusconi II inizialmente continua la diminuzione per poi operare un aumento ed una successiva diminuzione. I governi Berlusconi III e Prodi II innalzano la pressione fiscale
Evoluzione della pressione fiscale
43.3
42.140.5
40.6
41.3
40.7
41.242.4
43
42.9
44.5
42.4
42.2
41.8
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1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
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Fonti: fino al 2005: Meno Stato: http://www.menostato.it/ - 2005 - 2007: ISTAT; Tavole Febbraio 2008
Nota: Le entrate tributarie possono aumentare sia in funzione di un aumento delle aliquote che da una diminuzione dell’evasione fiscale a parita’ di aliquote. Per comprendere il reale movimento della pressione fiscale occorrerebbe dunque analizzare i movimenti sia delle aliquote che dell’evasione fiscale. Tuttavia, alla data di stesura della presente analisi non si sono trovate informazioni precise sugli sviluppi dell’evasione fiscale
Pagina 9GFM
LA SPESA PUBBLICA – I governi Dini e Prodi I diminuirono la spesa pubblica che poi venne aumentata dal governo D’alema II. Il governo Amato II la diminuì prima per poi aumentarla. Il governo Berlusconi II la incrementò sostanzialmente per poi diminuirla marginalmente e riaumentarla successivamente. Il governo Prodi II apportò un leggero aumento seguito da una diminuzione
Fonte: Meno Stato: http://www.menostato.it/fatti_SpesaPublica_NettoInteressi.html
Evoluzione della spesa pubblica
42.9
41.741.3
41.7 41.8
43.4 43.3
43.944.1
41.4 41.3 41.241.9
44.7
-2.8
1
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0.2
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-0.2
1.41.8
-1.3
-0.7-0.2 0
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Spesa al netto di interessi in percentuale sul PIL Variazione percentuale su anno precedente
Si noti che la spesa pubblica è espressa al netto degli interessi sul debito pubblico
Il dato del 2000 non include i proventi delle licenze UMTS portati in riduzione delle spese nella contabilità nazionale. In questa voce sono registrati, con il segno negativo, i proventi della cessione di beni del patrimonio pubblico.
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LA SPESA PUBBLICA, 2 – Gli andamenti della spesa pubblica al lordo ed al netto degli interessi sul debito pubblico sono visibilmente diversi. Ciò suggerisce un forte impatto che la spesa per interessi ha sulla spesa pubblica. Nel prossimo episodio si analizzerà pertanto il debito pubblico e la spesa per interessi ad esso associata
Fonte: Meno Stato:
http://www.menostato.it/fatti_SpesaPublica_PercenualePIL.htmlhttp://www.menostato.it/fatti_SpesaPublica_NettoInteressi.html
La spesa pubblica al lordo ed al netto degli interessi
52.9
50.7
49.1
41.9
44.1
49.348.5
48
48.5
47.4
48.1
47.7
48.449.3
53.2
54.3
44.7
43.943.3
43.4
41.8
41.2
41.741.341.341.441.7
42.9
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Spesa in percentuale sul PIL (inclusa la psesa per interessi sul debito)Spesa in percentuale sul PIL (esclusa la psesa per interessi sul debito)
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EPISODIO II (16 Marzo 2008)
§ Il debito pubblico
§ La spesa per interessi sul debito
§ La qualità del debito
§ La disoccupazione
§ L’inflazione
§ Il PIL
§ L’attuazione dei programmi elettorali – Prodi I versus Berlusconi II
“Il primo gradino del potere: la schiavitù – Raffaello Franchini
Pagina 12GFM
IL DEBITO PUBBLICO RELATIVO AL PIL – Il debito pubblico relativo inizia a decrescere in coincidenza del governo Dini, invertendo la tendenza dei governi precedenti. La discesa del debito prosegue durante i successivi governi sino ai governi Berlusconi II e Berlusconi III che lo aumentano. Il governo Prodi II apporta poi una diminuzione del debito. L’incremento percentuale maggiore si è verificato in coincidenza del governo Berlusconi I. Le diminuzioni percentuali maggiori si sono verificate in coincidenza dei governi Berlusconi III e Amato II
Evoluzione del debito pubblico relativamente al PIL
97101
125 124
116111 111
104 106 107 105108117
123
119
108104
121
-2-0.9
-0.4
-2.3
-0.4
2.5
0.6
-1.3
-3.7-3.3
-1-0.4
5.1
9.8
7.2
-3.8
3.7
0
20
40
60
80
100
120
140
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
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Debito pubblico in percentuale sul PIL Variazione percentuale su anno precedenteFonti:
Dal 1990 al 2002, Meno Stato: http://www.menostato.it/fatti_Debito_Pubblico_Italiano.html
Dal 2003 al 2007, ISTAT: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070423_01/
Pagina 13GFM
LA SPESA PER INTERESSI SUL DEBITO – La prima drastica diminuzione della spesa per interessi sul debito pubblico si è verificata in coincidenza del governo Prodi I. La diminuzione è proseguita sino al governo Berlusconi III in coincidenza del quale la spesa per interessi è aumentata leggermente. Sotto il governo Prodi II la spesa per interessi è considerevolmente cresciuta
Fonte: Meno Stato: http://www.menostato.it/fatti_Debito_Pubblico_Italiano.html
Evoluzione della spesa per interessi sul debito pubblico
11.4 11.5
8
6.7
5.3 5.14.5
6.5
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6.5
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-16.3
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0
-10.8-8.6
-3.8
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2.20.9
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Spesa per interessi in percentuale sul PIL Variazione percentuale su anno precedente
Nota: La spesa per interessi sul debito dipende sia dall’entita’ del debito che dai tassi di interesse pagati. Quindi, a parità di debito, la spesa per interessi potrebbe diminuire/aumentare a seconda dei movimenti dei tassi di interesse sul debito medesimo
Pagina 14GFM
LA QUALITA’ DEL DEBITO – La qualità del debito italiano a lungo termine è, secondo i dati Standard & Poor’s, in deterioramento. Durante i governi Dini e Prodi I il debito ha raggiunto il livello di massima qualità secondo la scala Standard & Poor’s. Nel corso dei governi successivi, la qualità del debito è deteriorata, raggiungendo il minimo in coincidenza del governo Prodi II
Fonte: Standard & Poor’s: http://209.85.129.104/search?q=cache:Tm6ZqnM_StsJ:www2.standardandpoors.com/spf/pdf/fixedincome/KR_sovereign_SovRatingsHistorySince1975.pdf+Standard+%26+Poor%27s+Sovereign+Ratings+History+Since+1975&hl=en&ct=clnk&cd=1&gl=uk
Unità di misura Standard & Poor’s
Credit Risk RatingInvestment GradeHighest Quality AAAHigh Quality AAUpper Medium AMedium BBBNot Investment GradeLower Medium BBLower Grade BPoor Grade CCCSpeculative CCNo Payments / Bankruptcy DIn Default DPlus (+) or minus (-): - The ratings from 'AA' to 'CCC' may be modified by the addition of a plus or minus sign to show relative standing within the major rating categories
Date of rating Long term Outlook Short term19 ottobre 2006 A+ Stable A-1+8 agosto 2005 AA- Negative A-1+7 luglio 2004 AA- Stable A-1+15 gennaio 2003 AA- Negative A-1+6 maggio 1998 AA Stable A-1+3 maggio 1996 AAA Stable A-1+15 febbraio 1995 AAA Stable n/a2 marzo 1993 AA Stable A-1+6 maggio 1992 AA+ Negative A-1+30 maggio 1991 AA+ Stable A-1+26 giugno 1989 AA+ Positive A-1+30 novembre 1988 AA+ Positive A-1+
Ratings del debito italiano elaborati da Standard & Poor's
Pagina 15GFM
LA DISOCCUPAZIONE – Il tasso di disoccupazione ha subito un incremento sostanziale in coincidenza del governo Dini. Sotto il governo Prodi I il tasso di disoccupazione ha subito un leggero incremento. Il governo D’alema I ha invertito la tendenza. Nei governi successivi il tasso di disoccupazione ha proseguito la discesa. I decrementi percentuali maggiori del tasso di disoccupazione si sono verificati in coincidenza dei governi Amato II e Prodi II
Evoluzione del tasso di disoccupazione
10.611.2 11.3
10.9
8.4 8 7.7
9.1
11.2 11.3
10.1
8.6
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-9.9
-2.3-3.8
-9.1
5.7
0
0.90
-3.5
-7.3-5.5 -4.8
0
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1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
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Tasso di disoccupazione Variazione percentuale su anno precedente
Fonti:
Dal 1994 al 2003, ISTAT: http://www.istat.it/lavoro/lavret/forzedilavoro/Ric05-05/02Principali_%20indicatori.xlsDal 2003 al terzo trimestre 2007, ISTAT: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/forzelav/
6.45.7 5.6
0
2
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2007
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I)
2007
(Trim
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II)
2007
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Nota: La diminuzione della disoccupazione potrebbe essere generata sia dall’aumento dei lavoratori a tempo indeterminato che da quelli a termine. Al momento della stesura della presente analisi non si sono reperite informazioni relative ai lavoratori a termine
Pagina 16GFM
L’INFLAZIONE – Il tasso di inflazione è diminuito sensibilmente in coincidenza del governo Prodi I. Durante il governo Amato II il tasso di inflazione ha subito un incremento ed ha poi subito variazioni marginali durante i governi Berlusconi II. In coincidenza del termine del governo Berlusconi III e durante il governo Prodi II i tasso di inflazione è diminuito. In generale il tasso di inflazione rilevato dall’ISTAT è inferiore o uguale a quello rilevato dall’International Monetary Fund (IMF). La sola eccezione èl’anno 2001 nel quale il dato ISTAT è superiore a quello IMF
Fonti: Dal 1997 al 2004, Meno Stato: http://www.menostato.it/fatti_Inflazione_VariazioneConsumoOperaiTipoSpesa.htmlDal 2003 al 2006, ISTAT: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/precon/20070713_00/Dal 1997 al 2007 per dati IMF: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2007/02/weodata/weoselco.aspx?g=2001&sg=All+countries
Evoluzione del tasso generale di inflazione
1.92.11.92.22.52.3
2.8
2.5
1.81.8
2.22.22.3
2.8
5.4
4.2
4.54.0
2.0
1.7
2.6
2.3
2.6
1.9
0
1
2
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1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007(E)
Tass
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Tasso di inflazione annuale medio (ISTAT) Tasso di inflazione annuale medio (IMF)
Dati ISTAT non disponibili
Dato ISTAT non disponibile
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IL PIL E LA SUA CRESCITA – Il PIL (in sostanza e con approssimazione, il fatturato dell’Italia) è cresciuto sensibilmente in coincidenza del governo Amato II. Altro aumento importante è avvenuto in coincidenza del governo Dini. I valori minimi di crescita del PIL si sono registrati in coincidenza dei governi Berlusconi II e BerlusconiIII, sebbene non molto dissimili dai valori registrati in coincidenza del primo anno del governo Prodi I
Fonte: IMF: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2007/02/weodata/weoselco.aspx?g=2001&sg=All+countries
Evoluzione del Prodotto Interno Lordo
1,054 1,0841,128 1,150
1,217 1,232 1,233 1,2561,217
1,191
1,1121,092
1,2781,212
2.2
1.8
0 0.1
1.2
0.3
3.6
1.9
1.4
1.9
0.7
1.7
2.8
1.9
0
200
400
600
800
1,000
1,200
1,400
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006(E)
2007(E)
PIL
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PIL in miliardi di Euro Variazione percentuale su anno precedente
Note: (1) Il PIL è espresso a prezzi costanti con anno base = 2000; (2) Il simbolo (E) rappresenta dati stimati
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L’EVOLUZIONE DEL PIL IN ALCUNI PAESI EUROPEI – La crescita del PIL italiano èstata, in media, inferiore alla crescita del PIL di molti degli altri principali paesi europei. Il movimento del PIL italiano è stato in sincrono con il ciclo medio europeo ad eccezione degli anni 1998 e 1999, durante i quali i movimenti sono stati anticiclici
Fonte: IMF: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2007/02/weodata/weoselco.aspx?g=2001&sg=All+countries
Crescita reale del PIL in alcuni paesi europei
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2007(E)
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Denmark Finland France Germany IrelandItaly Netherlands Spain Sweden United Kingdom
“Dove non v'è libertà non può esservi legalità” – Piero Calamandrei
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Fonte: CIRCaP (Università di Siena) – Rapporti sulle attività del governo: http://www.gips.unisi.it/circap/rapporto-governo
Attuazione del programma di governo Prodi I
L’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI ELETTORALI – Il governo Prodi I ha attuato 10 dei 20 punti di programma elettorale. Altri 5 punti di programma sono stati attuati parzialmente. 5 punti non sono stati attuati
NOTA: L’analisi misura quante delle “promesse specifiche” elencate nel programma del governo si siano tradotte in provvedimenti varati in sede di Consiglio dei Ministri, ma non considera la fase successiva di adozione e di emendamento parlamentare né tanto meno l’applicazione delle politiche.
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Fonte: CIRCaP (Università di Siena) – Rapporti sulle attività del governo: http://www.gips.unisi.it/circap/rapporto-governo
Attuazione del programma di governo Berlusconi II
L’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI ELETTORALI – Il governo Berlusconi II ha attuato 12 dei 20 punti del programma elettorale. Altri 4 punti sono stati attuati parzialmente e 4 punti non sono stati attuati
NOTA: L’analisi misura quante delle “promesse specifiche” elencate nel programma del governo si siano tradotte in provvedimenti varati in sede di Consiglio dei Ministri, ma non considera la fase successiva di adozione e di emendamento parlamentare né tanto meno l’applicazione delle politiche.
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EPISODIO III (23 Marzo 2008)
§ Il PIL reale verso quello potenziale
§ I prezzi italiani rispetto a quelli del resto dell’Europa
§ Gli investimenti in ricerca e sviluppo
§ Le domande di brevetto§ L’accesso ad Internet
§ Gli investimenti di Venture Capital§ La spesa pubblica per pensioni
§ La popolazione a rischio di povertà
§ L’inquinamento atmosferico
“Nessuno in Italia vuole correre rischi. È un paese conformista. Che si è oramai seduto sulle poltrone che occupa. Non ha grandi visioni né del futuro né del presente. Diciamo che sostanzialmente è un paese che tira a non perdere il posto.” – Giovanni Sartori
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IL GAP PIL VERSUS PIL POTENZIALE – L’Italia ha prodotto meno di ciò di cui è capace in coincidenza di tutti i governi considerati ad eccezione dei governi Amato II e Berlusconi II, durante i quali la produzione effettiva ha superato quella potenziale
Il gap PIL verso PIL potenziale
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1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006(E)
2007(E)
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Italy France Spain Germay United Kingdom United States
Fonte: IMF: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2007/02/weodata/weoselco.aspx?g=2001&sg=All+countries
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I PREZZI ITALIANI RISPETTO A QUELLI EUROPEI – I prezzi italiani, sino al 2001 inferiori a quelli medi europei, hanno iniziato a superare i prezzi medi degli altri paesi comunitari in coincidenza del governo Berlusconi II. Il trend in aumento è proseguito nei governi successivi sebbene in coincidenza del governo Berlusconi III si sia registrata una diminuzione marginale
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Indice dei prezzi relativo alla media europea
89.9
104.1104104.9103.6102.7
99.797.598.297.9
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1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
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Italy EU (27 countries) Euro area (12 countries)
Media europea complessiva
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GLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO – Gli investimenti italiani in ricerca e sviluppo hanno subito variazioni trascurabili sotto i vari governi. L’Italia ha investito in media meno di ognuno degli altri paesi europei analizzati. Unica eccezione è l’Irlanda nella quale gli investimenti in ricerca e sviluppo sono stati simili a quelli italiani, sebbene spesso marginalmente superiori
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Investimenti in ricerca e sviluppo
1.02 0.97 0.99 1.03 1.05 1.02 1.05 1.09 1.13 1.11 1.1 1.09
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Italy Germany Ireland France Netherlands Finland United Kingdom
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LE DOMANDE DI BREVETTO – Le domande di brevetto in Italia sono aumentate in modo continuo dal governo Berlusconi I sino al governo Berlusconi III (e quindi passando per Dini, D’alema, Amato e Prodi). La crescita si è verificata nonostante gli investimenti in ricerca e sviluppo relativi siano rimasti pressoché costanti. In generale, tuttavia, le domande di brevetto in Italia, sono state circa la metà di quelle medie europee. Il divario più consistente fra Italia ed il resto dell’Europa (15 principali nazioni) si è verificato durante i governi D’Alema II ed Amato II
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Domande di brevetto
79.174.572.469.269.865.359.655.150.443.741.1
140.5131.4129.6132.3134.4128.6119.4108.3
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Italy European Union (15 countries) Gap Italy vs rest of Europe
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Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Accesso ad Internet
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Italy European Union (15 countries) Gap Italia-Resto d'Europa
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L’ACCESSO AD INTERNET – In corrispondenza dei governi Berlusconi II, Berlusconi III e Prodi II, la percentuale di famiglie connesse ad Internet è aumentata. Tuttavia, l’aumento di connettività italiano è stato consistentemente meno rapido dell’aumento medio europeo. La conseguenza è che il gap fra l’Italia ed il resto d’Europa èaumentato (indipendentemente dal governo in carica)
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GLI INVESTIMENTI DI VENTURE CAPITAL – Gli investimenti di venture capital in Italia hanno seguito il ciclo europeo. Tuttavia gli investimenti percentuali italiani si sono continuativamente posizionati al di sotto della media europea. Il picco relativo all’anno 2000 è probabilmente legato al fenomeno della new economy esauritosi a partire dal 2001
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Investimenti di Venture Capital
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Italy 12 Euro area (BE, DE, IE, GR, ES, FR, IT, LU, NL, AT, PT, FI)
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LA SPESA PUBBLICA PER PENSIONI – La spesa pubblica relativa per pensioni in Italia ha subito variazioni marginali durante i vari governi analizzati e sino al governo Berlusconi III. La spesa per pensioni italiana è ininterrottamente rimasta al di sopra di quella di ognuna delle altre nazioni europee considerate nell’analisi
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Spesa pubblica per pensioni
14.814.614.714.614.314.414.914.51514.514.214.6
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Italy Denmark Finland France GermanyIreland Netherlands Spain United Kingdom
Pagina 29GFM
LA POPOLAZIONE A RISCHIO DI POVERTÀ – La percentuale di persone a rischio di povertà in Italia è diminuita leggermente durante i governi Prodi I, D’Alema I, D’AlemaII ed Amato II. Il trend al ribasso si è invertito durante il governo Berlusconi II e con il governo Prodi II il valore è ritornato agli stessi livelli del 1995. In generale l’Italia ha avuto la percentuale di persone a rischio di povertà fra le più alte in Europa durante l’arco temporale analizzato
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Popolazione a rischio di povertà
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Italy Finland France Germany Netherlands Spain United Kingdom
Dati non disponibiliDati non
disponibili
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L’INQUINAMENTO – Il livello di inquinamento atmosferico in Italia è aumentato in modo pressoché continuo negli anni, fatta eccezione per una leggera flessione avvenuta in coincidenza del governo Prodi I. In generale solo il trend spagnolo è stato peggiore di quello italiano dal 1994 al 2005. Il trend migliore, nel lasso temporale considerato, è stato quello tedesco
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Emissioni di gas 'effetto serra' in unità equivalenti di CO 2
112.1
111.7
110.8
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107.8106.6105.6104.4
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Italy Denmark Finland FranceGermany Netherlands Spain Sweden
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EPISODIO IV (30 Marzo 2008)
§ La composizione delle entrate e delle spese dello Stato
§ Il deficit dello Stato
§ La produttività dei lavoratori
§ Il costo del lavoro
§ I prezzi azionari
§ La capitalizzazione del mercato azionario
§ Le privatizzazioni
§ Gli iscritti agli ordini professionali
“Abuso di potere, mitigato dal consenso popolare: ecco l’ideale della nostra democrazia” – Leo Longanesi
Pagina 32GFM
LE ENTRATE E LE SPESE DELLO STATO – La composizione delle entrate e delle spese dello Stato hanno subito variazioni marginali in coincidenza dei vari governi. Le entrate più consistenti sono state le imposte dirette ed indirette. Le uscite piùrilevanti sono state le prestazioni sociali in denaro e i redditi da lavoro dipendente
Fonte: Menostato: http://www.menostato.it/fatti_SpesaPublica_Sintesi.html
Le entrate dello Stato
32% 32% 33% 31% 30% 30% 30% 31% 32%
32% 33% 32% 32% 31% 32% 32% 32% 31%
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tale Altre spese
Contributi agli investimenti
Investimenti fissi lordi
Interessi passivi
Altre spese
Contributi alla produzione
Prestazioni sociali in denaro
Prestazioni sociali in natura
Consumi intermedi
Redditi da lavoro dipendente
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IL DEFICIT DELLO STATO – La differenza fra entrate e spese dello Stato ha continuativamente assunto valori negativi al succedersi di tutti i governi analizzati. Tuttavia, mentre in coincidenza dei governi Prodi I, D’Alema I e D’Alema II il deficit relativo dello Stato si è sensibilmente ridotto, nei governi Berlusconi II, Berlusconi III e Prodi II, il deficit è deteriorato
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Deficit / Surplus dello Stato
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Italy Finland FranceGermany Greece IrelandNetherlands Sweden United Kingdom
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LA PRODUTTIVITÀ – La produttività dei lavoratori in Italia si è gradualmente ridotta al susseguirsi dei vari governi. La diminuzione più importante si è verificata in coincidenza del governo Amato II. In generale il vantaggio della produttività italiana evidente negli anni 1997 – 2000, si è progressivamente ridotto. Nel 2007 la produttivitàitaliana risultava solo marginalmente superiore a quella media di 27 Paesi della Comunità Europea (incluse le economie emergenti)
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Produttività dei lavoratori
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Italy EU (27 countries) Denmark FinlandFrance Germany Greece NetherlandsSpain Sweden United Kingdom
Media europea complessiva
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IL COSTO DEL LAVORO – Il costo del lavoro italiano è cresciuto continuativamente al succedersi dei diversi governi ed ha seguito il trend relativo al costo del lavoro dei principali paesi della comunità europea
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Il costo del lavoro
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Euro area (BE, DE, IE, GR, ES, FR, IT, LU, NL, AT, PT, FI) Italy
Pagina 36GFM
I PREZZI AZIONARI – I prezzi azionari italiani relativi ai titoli inclusi nell’indice MIB 30, erano nel 2007 2.8 volte superiori ai prezzi dello stesso indice nel 1995. L’indice azionario MIB 30 sembra essere più influenzato dall’andamento azionario generale europeo, piuttosto che dai vari governi italiani
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Prezzi azionari
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282260
225193
171191
250
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250
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Dow Jones STOXX 50 (Europe) Milano Italia Borsa 30 Index Financial Times-Stock Exchange-Index 100
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LA CAPITALIZZAZIONE DEL MERCATO AZIONARIO – Nel 2007 il valore del mercato azionario italiano era pari a circa il 48% del PIL. Nel 1994 lo stesso rapporto era pari a circa 17%. Analogamente a quanto osservato per i prezzi dei titoli, l’andamento della capitalizzazione del mercato azionario italiano sembra essere più influenzato dalla capitalizzazione dei principali mercati azionari europei, piuttosto che dai vari governi italiani succedutesi nel tempo
Fonte: EUROSTAT: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&open=/science/research/gba&language=en&product=EU_MAIN_TREE&root=EU_MAIN_TREE&scrollto=638
Capitalizzazione del mercato azionario
30.0
44.5
68.7
47.447.8
52.647.4
41.736.535.4
64.5
20.918.616.8
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Euro area (BE, DE, IE, GR, ES, FR, IT, LU, NL, AT, PT, FI) Italy
Dati non disponibili
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LE PRIVATIZZAZIONI – Nel periodo 1994-2005, 49 operazioni di privatizzazione si sono succedute. Di queste 49 operazioni, 3 sono state relative a cessioni di capitale maggiori al 50% nella loro prima fase. Altre 12 operazioni, relative a 5 società, hanno portato a cessioni di capitale superiore al 50% in tranches successive. Le rimanenti operazioni hanno portato a cessioni di capitale inferiori al 50%
Fonte: Ministero del Tesoro: http://www.dt.tesoro.it/Aree-Docum/Partecipaz/Relazione-/Relazione-giugno-2006.pdf
Noven
bre-2
005
Le privatizzazioni italiane dal 1994 al 2005
0
2,000
4,000
6,000
8,000
10,000
12,000
14,000
16,000
18,000
20,000
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Luglio
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Dicembr
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Dicembr
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Dicembr
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2004
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Maggio
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Luglio
-2005
Luglio
-2005
Data della privatizzazione
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Introiti (al lordo di sommissioni) - € Mil. Quota capitale ceduta - %
Berlusconi IIAmato IID’Alema IID’Alema IProdi IDiniBerl. I
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LE PRIVATIZZAZIONI, 2 – In termini di valore totale delle privatizzazioni, il governo Prodi I ha privatizzato più degli altri governi analizzati. Segue il governo Berlusconi II, sebbene con un numero relativamente elevato di privatizzazioni piccole. Il governo D’Alema I segue, caratterizzato da privatizzazioni medie relativamente grandi. Il governo Amato II ha effettuato un numero relativamente elevato di privatizzazioni, ma con dimensioni medie piccole
Lo Hi
Lo
Hi
Valore totale delle privatizzazioni attuate (€ Mil.)
Berlusconi III
Berlusconi II
Amato II
D'alema I
Prodi I
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0
1,000
2,000
3,000
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5,000
6,000
0 5,000 10,000 15,000 20,000 25,000 30,000 35,000 40,000
La dimensione delle bolle rappresenta il numero di privatizzazioni annueVa
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(€M
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GLI ORDINI PROFESSIONALI – Tranne rare eccezioni, gli iscritti agli ordini professionali italiani sono aumentati in modo consistente dal 1985 al 2005. In particolare dottori commercialisti, infermieri, geologi, agronomi, avvocati, giornalisti e ragionieri. I notai sono rimasti grosso modo stabili. Gli agenti di cambio sono decresciuti dell’84%. Gli incrementi degli iscritti agli ordini suggerisce una tendenza complessiva alla regolamentazione piuttosto che alla liberalizzazione delle professioni
Fonte: Meno Stato: http://www.menostato.it/fatti_OrdiniProfessionali_Iscritti.html
Iscritti ad ordini professionali
54%
212%
99%86%
31%
117%124%
110%
39%
78%
40%
36%
125%
174%
23% 5%
-31%
76%
-84%
204%
30%
107%
38%
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100,000
150,000
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250,000
300,000
350,000
400,000
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85 -
2005
Numero di iscritti ad ordini professionali - 2005 Variazione percentuale, 1985 - 2005
∞
∞ ∞
Il simbolo ∞rappresenta casi nei quali nel 1985 non vi
erano iscritti
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EPISODIO V (13 Aprile 2008)
§ Una visione d’insieme di alcuni indicatori chiave
§ Rilievi conclusivi
§ Riflessioni
“L’Italia: una basilica che diventa una casa popolare” – Leo Longanesi
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SINTESI DI ALCUNI INDICATORI DI RILIEVO – 1/2
Nota: Indicatori di colore verde simbolizzano un cambiamento positivo rispetto all’anno precedente. Viceversa, indicatori di colore rosso, simbolizzano un cambiamento negativo rispetto all’anno precedente. Infine, indicatori di colore blu simbolizzano assenza di cambiamento. Si noti che nei casi in cui due governi si succedano nel corso del medesimo anno, per il governo entrante gli indicatori saranno tutti inevitabilmente di colore blu.
1994 1995 1996 1996 1997 1998 1999 2000 2000Governo in carica Berlusconi I Dini Dini Prodi I Prodi I Prodi I D'alema I D'alema I D'alema II
Anni 0.7 1.0 0.3 1.0 1.0 0.4 1.0 0.2 0.3Anni cumulativi - - 1.3 - 2 2.4 - 1.2 -
Mesi 8 12 4 12 12 5 12 2 4Mesi cumulativi - - 16 - 24 29 - 14 -
Libertà Economica N.A. N.A. 61.2 N.A. 60.8 ò 60.8 ó 58.1 ò 59.1 ñ 59.1 ó 61.6 ñ 61.9 ñ(Indice)
Libertà di stampa N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A.(Indice)
Pressione fiscale 41.8 N.A. 42.2 ñ 42.4 ñ 42.4 ó 44.5 ñ 42.9 ò 42.9 ó 43.0 ñ 42.4 ò(Percentuale del PIL)
Spesa pubblica 54.3 N.A. 53.2 ò 52.9 ò 52.9 ó 50.7 ò 49.3 ò 49.3 ó 48.4 ò 47.7 ò(Percentuale del PIL)
Debito pubblico 124.8 ñ 124.3 ò 123.1 ò 123.1 ó 120.6 ò 116.6 ò 116.6 ó 115.6 ò 111.3 ò(Percentuale del PIL)
Spesa interessi sul debito 11.4 N.A. 11.5 ñ 11.5 ó 11.5 ó 9.4 ò 8 ò 8 ó 6.7 ò 6.5 ò(Percentuale del PIL)
Disoccupazione 10.6 N.A. 11.2 ñ 11.2 ó 11.2 ó 11.3 ñ 11.3 ó 11.3 ó 10.9 ò 10.1 ò(Disoccupati / Forza lavoro)
Inflazione 4.2 ñ 5.4 ñ 4 ò 4 ó 1.9 ò 2 ñ 2 ó 1.7 ò 2.6 ñ(Incremento percentuale annuo)
PIL (a prezzi costanti) 1,054 N.A. 1,084 ñ 1,092 ñ 1,092 ó 1,112 ñ 1,128 ñ 1,128 ó 1,150 ñ 1,191 ñ(Miliardi di Euro)
Investimenti in R&S 1.02 N.A. 0.97 ò 0.99 ñ 0.99 ó 1.03 ñ 1.05 ñ 1.05 ó 1.02 ò 1.05 ñ(Percentuale del PIL)
Deficit dello Stato N.A. N.A. -7.4 ò -7 ñ -7 ó -2.7 ñ -2.8 ò -2.8 ó -1.7 ñ -0.8 ñ(Percentuale del PIL)
Produttività N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. 129.1 N.A. 130.3 ñ 130 ó 128 ò 126.3 ò(PIL per lavoratore)
Costo del lavoro N.A. N.A. N.A. N.A. 90.1 N.A. 90.1 ó 94.4 ñ 96.2 ñ 96.2 ó 98.5 ñ 100 ñ(Indice)
Inquinamento atmosferico 97.3 N.A. 103 ñ 101 ò 101 ó 102.3 ñ 104.4 ñ 104 ó 106 ñ 106.6 ñ(Indice)
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SINTESI DI ALCUNI INDICATORI DI RILIEVO – 2/2
Nota: Indicatori di colore verde simbolizzano un cambiamento positivo rispetto all’anno precedente. Viceversa, indicatori di colore rosso, simbolizzano un cambiamento negativo rispetto all’anno precedente. Infine, indicatori di colore blu simbolizzano assenza di cambiamento. Si noti che nei casi in cui due governi si succedano nel corso del medesimo anno, per il governo entrante gli indicatori saranno tutti inevitabilmente di colore blu.
2000 2001 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007Governo in carica Amato II Amato II Berlusconi II Berlusconi II Berlusconi II Berlusconi II Berlusconi III Prodi II Prodi II
Anni 1 0.1 1 1 1 0.9 1 1 0.7Anni cumulativi - 1.1 - 2 3 3.9 - - 1.7
Mesi 12 1 12 12 12 11 12 12 8Mesi cumulativi - 13 - 24 36 47 - - 20
Libertà Economica 61.9 ó 63.0 ñ 63.0 ó 63.6 ñ 64.3 ñ 64.2 ò 64.9 ñ 61.9 ò 62.7 ñ(Indice)
Libertà di stampa N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. N.A. 11.0 N.A. 9.8 ñ 9.0 ñ 8.7 ñ 9.9 ò 11.3 ò(Indice)
Pressione fiscale 42.4 ó 41.2 ò 41.2 ó 40.7 ò 41.3 ñ 40.6 ò 40.5 ò 42.1 ñ 43.3 ñ(Percentuale del PIL)
Spesa pubblica 47.7 ó 48.1 ñ 48.1 ó 47.4 ò 48.5 ñ 48.0 ò 48.5 ñ 49.3 ñ 49.1 ò(Percentuale del PIL)
Debito pubblico 111.3 ó 110.9 ò 110.9 ó 108.3 ò 104.3 ò 103.8 ò 106.2 ñ 106.8 ñ 105.4 ò(Percentuale del PIL)
Spesa interessi sul debito 6.5 ó 6.5 ó 6.5 ó 5.8 ò 5.3 ò 5.1 ò 4.5 ò 4.6 ñ 5 ñ(Percentuale del PIL)
Disoccupazione 10.1 ó 9.1 ò 9.1 ó 8.6 ò 8.4 ò 8 ò 7.7 ò 7 ò 5.6 ò(Disoccupati / Forza lavoro)
Inflazione 2.6 ó 2.3 ò 2.3 ó 2.6 ñ 2.8 ñ 2.3 ò 2.2 ò 2.2 ó 1.9 ò(Incremento percentuale annuo)
PIL (a prezzi costanti) 1,191 ó 1,212 ñ 1,212 ó 1,217 ñ 1,217 ñ 1,232 ñ 1,233 ñ 1,256 ñ 1,278 ñ(Miliardi di Euro)
Investimenti in R&S 1.05 ó 1.09 ñ 1.09 ó 1.13 ñ 1.11 ò 1.1 ò 1.09 ò 0 ò 0 ó(Percentuale del PIL)
Deficit dello Stato -0.8 ó -3.1 ò -3.1 ó -2.9 ñ -3.5 ò -3.5 ó -4.2 ò -4.4 ò N.A. N.A.(Percentuale del PIL)
Produttività 126.3 ó 125.8 ò 126 ó 118 ò 115.9 ò 112.4 ò 111.3 ò 109.1 ò N.A. N.A.(PIL per lavoratore)
Costo del lavoro 100 ó 103.7 ñ 104 ó 106.7 ñ 111 ñ 114.2 ñ 118.6 ñ 122.5 ñ N.A. N.A.(Indice)
Inquinamento atmosferico 106.6 ó 107.8 ñ 108 ó 107.8 ó 110.8 ñ 111.7 ñ 112.1 ñ N.A. N.A. N.A. N.A.(Indice)
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§ Gli indicatori che vedono l’Italia in posizione di svantaggio rispetto ai principali paesi europei sono svariati. Per citarne alcuni:
§ La crescita reale del prodotto interno lordo è sensibilmente al di sotto di quella dei maggiori paesi Europei
§ Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono fra i più bassi d’Europa
§ La spesa per pensioni relativa al PIL è al di sopra di quella della totalità degli altri paesi europei comparabili
§ Il deficit dello Stato è fra i più acuti in Europa
§ La produttività dei lavoratori è in declino e recentemente si è portata al di sotto di quella di svariate nazioni europee
§ I livelli di emissione di gas effetto serra sono al di sopra di quelli della maggioranza degli altri paesi europei comparabili
§ La percentuale di individui a rischio di povertà è al di sopra di quella della maggioranza degli altri paesi europei comparabili
“Niente paura: ci sono trenta ministri e cinquanta sottosegretari che pensano a te.” – Mino Maccari
RILIEVI CONCLUSIVI, 1/3 – Negli indicatori analizzati sino a questo punto, l’Italia raggiunge spesso performance inferiori di quelle conseguite dai maggiori paesi europei
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§ Gli indicatori che non mostrano evidenti segni di correlazione con i governi succedutisi nel tempo, sono diversi. Per citare alcuni esempi:
§ La crescita del PIL italiano ha tipicamente seguito il ciclo generale europeo. Dall’osservazione dei dati sembra dunque sensato ipotizzare che le attività dei vari governi hanno influenzato la crescita del PIL meno di quanto lo abbia influenzato l’andamento dell’economia europea nel suo complesso
§ Dal 1998 in avanti, il tasso di disoccupazione è decresciuto in modo continuo (sebbene non costante), indipendentemente dagli orientamenti politici dei governi succedutesi. I diversi gradi di diminuzione della disoccupazione sembrano seguire il ciclo economico europeo
§ Gli investimenti italiani in ricerca e sviluppo, che come illustrato sono molto bassi rispetto alla media europea, non hanno subito variazioni di rilevo al susseguirsi dei diversi governi (si noti, peraltro, che le domande di brevetti sono cresciute in modo continuo nel tempo. Ciò suggerisce che l’innovazione italiana conta poco su fondi pubblici basandosi verosimilmente sull’iniziativa privata)
§ La spesa pubblica ha subito movimenti altalenanti che non rivelano relazioni chiare con i vari governi in carica
§ La capitalizzazione di borsa italiana, rispecchia fedelmente l’andamento dei mercati azionari europei ed i governi in carica non sembrano avere grande influenza su questo indicatore
§ Le emissioni di gas effetto serra sono aumentate ininterrottamente, indipendentemente dal governo in carica
RILIEVI CONCLUSIVI, 2/3 – Molti degli indicatori analizzati sembrano più soggetti a tendenze economiche generali, piuttosto che alle attività di governo
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§ Con riferimento alla libertà economico-finanziaria, sembra chiaro il fatto che il governo Prodi II abbia invertito una tendenza generale alla liberalizzazione, iniziata in coincidenza del governo D’Alema I e proseguita sino al governo Berlusconi III
§ Nell’ambito delle privatizzazioni traspare in forma piuttosto evidente la propensione del governo Prodi I ad attuare privatizzazioni importanti. Volendo ordinare schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra in base al valore delle privatizzazioni eseguite, il centro sinistra è in prima posizione, specificamente con le operazioni di privatizzazione operate durante i governi Prodi I e D’Alema I. Ciò potrebbe risultare in qualche modo inaspettato, data l’opinione diffusa (e in qualche modo implicita) che vede un centro-sinistra statalista ed antiliberale ed un centro-destra liberale e contro partecipazioni eccessive dello stato nelle imprese. Occorre specificare che anche il centro-destra ha operato privatizzazioni di un certo rilievo che, tuttavia, sono risultate, in termini di valore totale, inferiori a quelle operate dai due governi di centro-sinistra citati
“Lo strapotere della moda è un sintomo di decadenza. Nella nostra epoca non si conosce piùnient’altro.” – Riccardo Bacchelli
RILIEVI CONCLUSIVI, 3/3 – Esistono tuttavia due indicatori che mostrano in modo piuttosto chiaro legami con alcuni dei governi succedutisi nel tempo: La libertàeconomico-finanziaria e le privatizzazioni
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§ Volendo semplificare le conclusioni relative alla performance dell’Italia relativamente a quelle degli altri paesi Europei, si direbbe che l’Italia va piuttosto male. È dunque interessante analizzare le ragioni per le quali oggi l’Italia ha performance tutt’altro che robuste. Soprattutto, è importante verificare se esistano vie d’uscita e, se sì, quali esse siano
§ Per quanto concerne la reale influenza che i governi operano sugli aspetti reali della struttura economico-sociale di un paese, è opportuno interrogarsi su quanto questa influenza sia effettivamente realizzabile. Dall’analisi esposta in questo documento (sebbene essa sia piuttosto frettolosa e quindi poco raffinata ed incompleta), sembra chiaro che molti indicatori si muovono in modo indipendente dagli orientamenti delle varie compagini governative. Di fatto, alcuni di questi indicatori, presentano variazioni minime nel corso dell’ultimo quindicennio di Storia Repubblicana
§ Inoltre è rilevante determinare se vi siano relazioni funzionali robuste fra i vari indicatori. Per esempio:
§ A maggiore libertà economico-finanziaria di un paese corrisponde una maggiore prosperità e ricchezza dello stesso?
§ Maggiori investimenti in ricerca e sviluppo di un paese corrispondono ad un maggiore sviluppo economico e sociale dello stesso?
§ È altresì importante notare che alcuni indicatori vanno analizzati in funzione di altri. Per esempio se in coincidenza di un determinato governo la spesa pubblica aumenta, occorrerebbe identificare con chiarezza la destinazione delle risorse aggiuntive. Oppure, se in coincidenza di un determinato governo la tassazione aumenta, occorrerebbe verificare in che modo le risorse aggiuntive vengono utilizzate
§ Infine, affinché l’analisi dei diversi indicatori possa considerarsi idonea a riassumere l’andamento del Paese, occorre aggiungere altri indicatori a quelli analizzati in questo documento
§ L’analisi supplementare e la risoluzione dei quesiti qua esposti, saranno l’oggetto principale della continuazione di questo lavoro. Il materiale aggiuntivo ed anche riflessioni aggiornate e discussioni verranno presto inseriti sul sito: www.tengofamiglia.com
RIFLESSIONI