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Anima Mea: “Gayaneh e altre storie armene” Scritto da La Redazione Mercoledì 07 Ottobre 2015 13:05  Il genocidio armeno continua ad ispirare una delle linee tematiche del Festival Anima Mea e di Orfeo Futuro, la rete sostenuta da Puglia Sounds nella quale è inserita la manifestazione diretta da Gioacchino De Padova. Giovedì 8 ottobre nell’auditorio del Museo Diocesano di Molfetta (ore 20.30) e venerdì 9 ottobre nella Sala Colafemmina di Acquaviva delle Fonti (ore 20.30), le stragi del 1915 vengono ricordate con Gayaneh e altre storie armene, concerto del quale sarà protagonista l’Ensemble ’05 formato dal violinista Diego Romano, dal violoncellista Roberto Mansueto e dalla pianista Antonia Valente con ospite il mezzosoprano Syuzianna 1 / 3

Anima Mea: “Gayaneh e altre storie armene”

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Anima Mea: “Gayaneh e altre storie armene”

Scritto da La RedazioneMercoledì 07 Ottobre 2015 13:05

 

Il genocidio armeno continua ad ispirare una delle linee tematiche del Festival Anima Mea e diOrfeo Futuro, la rete sostenuta da Puglia Sounds nella quale è inserita la manifestazione direttada Gioacchino De Padova. Giovedì 8 ottobre nell’auditorio del Museo Diocesano di Molfetta(ore 20.30) e venerdì 9 ottobre nella Sala Colafemmina di Acquaviva delle Fonti (ore20.30), le stragi del 1915 vengono ricordate con Gayaneh e altre storie armene, concerto delquale sarà protagonista l’Ensemble ’05 formato dal violinista Diego Romano, dal violoncellistaRoberto Mansueto e dalla pianista Antonia Valente con ospite il mezzosoprano Syuzianna

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Anima Mea: “Gayaneh e altre storie armene”

Scritto da La RedazioneMercoledì 07 Ottobre 2015 13:05

Hakobyan, (biglietti euro 5, ridotti euro 3 - info 3286677282 oppurewww.animamea.it/animamea2015). 

Il titolo della serata prende spunto dal balletto Gayaneh di Aram Khachaturian, il cui brano piùcelebre, la Danza delle spade, è stato molto usato anche nel cinema, da Billy Wilder (Uno, due,tre) a Woody Allen (Scoop) sino a Joel Cohen (Mr. Hula Hop).

Ed è proprio con la Danza delle spade per violino e pianoforte, nonché l’Adagio & Bacchanal daSpartacus e la Danza op.1 in si bemolle maggiore, che l’Ensemble ’05 rende omaggio aKhachaturian ricordando il genocidio del 1915.

Ma la tragedia degli armeni verrà ricordata anche con musiche di altri autori del recentepassato, come Arno Babadjanian (Trio per violino, violoncello e pianoforte) e di compositori deinostri giorni, dall’anziano Tigran Mansurian (Lament per violino) al più giovane VacheSharafyan (Voices of the Invisible Butterflies per pianoforte). Senza dimenticare KomitasVardapet, padre Komitas, al secolo Sogomon Sogomonian, l’archimandrita della chiesaapostolica armena e papà della moderna musica di quel popolo, del cui martirio cent’anni fa futestimone diretto con ferite dalle quali non riuscì più a guarire. Della sua produzione l’Ensemble’05 proporrà Tsirani tsar (L’albero d’albicocca) e Krunk (Gru) con solista il soprano SyuziannaHakobyan, nella cui interpretazione si potranno ascoltare anche Mattino di luce dal ciclo Quattroliriche antiche armene di Ottorino Respighi e un canto del X secolo di San Gregorio di Narek,Sayln ayn ichaner (Scendeva il carro dal monte Arart).

 

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