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Anno Accademico 2017/2018
Serenella Besio
Pedagogia dell’integrazione
Disabilità visiva
http://vimeo.com/15776804
disabilità visiva
una perdita parziale o totale della capacità
di un individuo di compiere gli atti della
vita quotidiana che richiedono il controllo
visivo (Zingirian, 2000)
• Perdita di acuità visiva o visus, ossia l’occhio non è in
grado di vedere gli oggetti con chiarezza e di percepirne i
dettagli
• Visus = capacità di distinguere ad una distanza data
determinate forme o di discriminare due punti vicini
(Zanobini, Usai, 2005)
• Perdita di ampiezza del campo visivo: la scena visibile
dal soggetto, con uno o con entrambi gli occhi, quando egli
fissa un punto davanti a sé, a grande distanza, nel piano
orizzontale
• Il campo visivo, nel soggetto vedente, ha un’ampiezza
complessiva di circa 120º nel piano verticale e di poco più
di 180º nel piano orizzontale (Fiorentini, 2000)
Definizioni
• L’ICD-10 (OMS) definisce la disabilità visiva tenendo
conto sia del visus che del campo visivo e distinguendo
tra cecità ed ipovisione in un solo occhio, oppure in
entrambi
• Tale definizione è stata accolta, in Italia, dalla Legge
138/2001, “Classificazione e quantificazione delle
minorazioni visive e norme in materia di accertamenti
oculistici”, che distingue in ciechi totali, ciechi parziali,
ipovedenti gravi, medio-gravi e lievi in base al visus e al
campo visivo
Legge 138/2001
• Sono riconosciuti ciechi totali coloro che manifestano
totale mancanza della vista in entrambi gli occhi, oppure
la mera percezione dell’ombra e della luce o del moto
della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore,
oppure ancora residuo perimetrico binoculare inferiore al
3%
• Sono definiti ciechi parziali i soggetti con residuo visivo
non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio
migliore, anche con eventuale correzione, oppure aventi
un residuo perimetrico binoculare inferiore al 10%
Legge 138/2001 - 2
• Sono definiti ipovedenti gravi coloro che hanno residuo visivo non
superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche
con eventuale correzione, oppure un residuo perimetrico binoculare
inferiore al 30%
• Sono definiti ipovedenti medio-gravi coloro che presentano un
residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione, oppure un
residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%
• Gli ipovedenti lievi, infine, sono quelle persone con un residuo
visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio
migliore, anche con eventuale correzione, oppure con un residuo
perimetrico binoculare inferiore al 60%
Il Consiglio Superiore di Sanità nel 2004 ha
dichiarato non più adeguata la definizione di
cieco assoluto prevista dalla legge precedente e
ha introdotto la seguente modifica all’articolo 1
della legge 138:
«le definizioni dettate dalla legge n.138 del 2001
devono ora essere prese in considerazione in ogni
ambito valutativo del danno funzionale a carico
dell’apparato visivo e, quindi, anche in sede di
accertamento della cecità per causa civile ai fini
della concessione dei relativi benefici, sia a
carattere economico che socio-assistenziale…».
• Alla persona riconosciuta con minorazione visiva sono
assicurati (su richiesta): l’esenzione dal ticket sanitario,
pensione ed indennità, l’integrazione scolastica,
iscrizione agli elenchi per il collocamento protetto, ausili
specifici, agevolazioni di vario genere (trasporti
pubblici, …).
• Per la cecità totale la legge riconosce l’invalidità civile
al 100% ed un’indennità di accompagnamento
• Per la cecità parziale l’invalidità civile del 100%
• Alla persona ipovedente grave è riconosciuta l’invalidità
del 60%, all’ipovedente medio-grave del 40% e al lieve
del 15%
La valutazione della capacità visiva
• Per valutare la capacità visiva si tiene conto
soltanto dell’acuità visiva (visus), intesa
come capacità di distinguere forme grafiche
ad una distanza definita. Viene espressa in
frazioni numeriche (in Italia in decimi).
• Le Commissioni medico-legali valutano il
visus con la migliore correzione ottica
possibile.
Cause di disabilità visiva in età evolutiva
(OMS)
• al momento del concepimento: fattori genetici che
dipendono da alterazioni cromosomiche trasmesse o che si
verificano durante le fasi di divisione cellulare (per esempio
nel caso di albinismo, glaucoma, cataratta congenita)
• nel periodo intrauterino: infezioni materne (rosolia,
citomegalovirus, HIV), alcolismo o tossicodipendenza della
madre, traumi, radiazioni, patologie endocrino-
dismetaboliche
• nel periodo perinatale: infezioni nel canale del parto, traumi,
prematurità, ipossie
• nell’infanzia: traumi, infezioni, malattie autoimmunitarie ed
infiammatorie
Cecità congenita e cecità acquisita
• Differenze fra chi nasce cieco, chi lo diventa nella
prima infanzia e chi lo diventa in età più avanzata
• Studi di Hatwell (1966, 1986) e di Miller (1969)
– ritardo evolutivo dei ciechi dalla nascita anche rispetto
agli ipovedenti;
– ritardo nelle acquisizioni logiche (da 1 a 3 anni nelle
nozioni di peso, massa, operazioni di seriazione, ecc.)
VEDENTI CIECHI DIFFERENZA
Prono, si solleva sulle braccia 2,1 8,75 6,65
Sta seduto da solo per un attimo 5,3 6,75 1,45
Passa dalla posizione supina alla
posizione prona
6,4 7,25 0,85
Sta saldamente seduto da solo 6,6 8,0 1,4
Si porta da solo in posizione seduta 8,3 11,0 2,7
Si alza, aiutandosi con un
appoggio
8,6 13,0 4,4
Accenna i primi passi (cammina se
tenuto per le mani)
8,8 10,75 1,95
Sta in piedi da solo 11,0 13,0 2,0
Cammina in piedi da solo, pochi
passi
11,7 15,25 3,55
Cerca di afferrare oggetti visibili 5,0
Cerca di afferrare oggetti di cui
ode il suono
11,0 6,0
Elaborazione dei dati spaziali e sviluppo
cognitivo dei non vedenti
• Il ruolo indispensabile ma non completamente sostitutivo di udito e
tatto
• Cecità priva della conoscenza degli oggetti ma anche della visione
periferica che regola il tono muscolare e la stabilità posturale
• Le informazioni spaziali (compresa la tridimensionalità) sono raccolte
dai vedenti durante il movimento degli occhi e della testa, nonché del
corpo: la percezione dipende dal movimento e quest’ultimo dalla
percezione
• Se la vista è specializzata nella decodifica dello spazio, l’udito nella
percezione delle sequenze temporali, il tatto è adatto alla conoscenza di
alcune caratteristiche degli oggetti, ma non può sostituire totalmente la
vista nella decodifica spaziale
Elaborazione dei dati spaziali e sviluppo
cognitivo dei non vedenti (continua) • Prima influenza della cecità sulla postura del bambino
cieco (2-3 mesi): ipotonia, rallentamento delle tappe motorie di spostamento da una posizione all’altra, uso delle gambe anziché delle braccia (mani cieche)
• La manipolazione di oggetti è meno intensa, meno fine, la presa a pinza appare a due anni
• La permanenza dell’oggetto (7/8 mesi) appare nel bambino cieco tra i 22 e i 35 mesi: è dopo questa tappa che il bambino comincia a camminare senza aiuto
• Frequente ricorso a tic e condotte stereotipiche
• Il linguaggio non sembra inficiato dalla cecità, ma contiene alcune particolarità tra cui il rischio di verbalismo
Elaborazione dei dati spaziali e sviluppo
cognitivo dei non vedenti (continua-II) • Percezione della proprietà degli oggetti: disabilità persistente nelle
esperienze percettive spaziali, in particolare per le forme geometriche,
per le quali il tatto non è sufficientemente vicariante
• Percezione delle localizzazioni e l’orientamento: il riferimento a se
stessi permane per tutta la vita e l’orientamento non si basa su punti di
riferimento esterno, e il riferimento corporeo a sé per esempio non
supporta la rapida comprensione di rotazioni e traslazioni
• Anche nelle immagini mentali tattilo-cinestesiche il bambino cieco
manifesta abilità inferiori rispetto al coetaneo vedente, anche nel caso
in cui questo sia bendato (rotazioni di forme, per es.)
• Lo sviluppo del ragionamento logico è inficiato tutte le volte che le
operazioni logiche concrete sono mediate dalla percezione e dalle
rappresentazioni mentali spaziali: ritardo nelle attività di
classificazione e seriazione, conservazione di quantità fisiche...
Problematiche dell’apprendimento del
linguaggio nel bambino cieco
• Seguire con lo sguardo lo sguardo della madre: il primo
contatto con l’oggetto, poi con l’indicazione e la richiesta
• Ingannevolezza di alcuni suoni, errate interpretazioni
• Acquisizione meccanica del linguaggio, arricchimento
lessicale scarsamente elaborato dal punto di vista
concettuale; uso di frasi fatte, uso del linguaggio per
mantenere la relazione e il contatto
• Abilità alimentata socialmente che può finire per
incrementarsi in modo abnorme: i bambini ciechi tendono
ad usare termini visivi per definire parole, piuttosto che
termini derivati dall’esperienza
Altri studi riportano
• sviluppi comportamentali con tratti autistici
nei bambini ciechi dalla nascita (per es.,
dondolamento)
• carenze nelle competenze sociali, ritardo
nell’apprendimento di abilità sociali, di
comportamenti assertivi, nella
comunicazione non verbale
Il codice Braille • Ideato nel 1829 da Louis Braille • http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1308&biografia=Louis+Braille
• Diventato codice internazionale durante il Congresso
Internazionale di Parigi del 1878
• Sei punti in rilievo, disposti su due colonne e tre righe e
collocati in un casellino delle dimensioni standard di 7
millimetri di altezza e 4 di lunghezza, in modo da essere
colto con un unico atto percettivo dal polpastrello del
dito indice destro
Il codice Braille - 2
• I singoli segni (lettere, simboli grafici, segni matematici, …)
vengono rappresentati mediante un numero differente di punti, da
uno a sei. Il significato del segno è quindi determinato dal numero
di punti presenti e dalla posizione che occupano all’interno del
casellino
• In totale si possono ottenere 64 segni; per la scrittura si procede
da destra verso sinistra in modo che, quando si gira il foglio, sia
possibile leggere normalmente da sinistra a destra
Materiali e sussidi didattici
• Finalizzati all’educazione della mano nella
scuola dell’infanzia
– solidi sottomultipli geometrici Romagnoli
(mattoni di legno)
– casellario Romagnoli (un piano in legno 50 x
35 delimitato da bordi e suddiviso in strisce
orizzontali e verticali che formano caselle)
– materiale per affinare la tattilità
Materiali e sussidi didattici
• Finalizzati all’educazione dell’udito
– strumentario Orff (campanelli, tamburelli, ecc.)
– oggetti dell’ambiente di vita (arredi, giocattoli,
ecc.)
Materiali e sussidi didattici
• Finalizzati all’apprendimento della scrittura
Braille
– casellario Romagnoli
– casellario 7 x 10 x 3 suddiviso in sei caselle e in
sei prismi per apprendere a cogliere e
denominare le posizioni topologiche utili alla
scrittura Braille
– tavoletta Braille
– macchina dattilografica Braille
Materiali e sussidi didattici
• Finalizzati allo sviluppo logico-matematico
– non strutturato
– strutturato: scatole cubiche, cilindriche,
“matrioske”, coni, ecc.
– blocchi logici
– numeri concreti
Materiali e sussidi didattici
• Materiale strutturato tiflologico per lo
studio della matematica
– cubaritmo: casellario rettangolare e piccoli cubi
che permettono di ottenere le cifre Braille da
zero a nove (calcolo in colonna)
Materiali e sussidi didattici
• Materiale per la conoscenza dell’ambiente
– sussidi per lo studio della topografia (modellini
in cartone o in legno di edifici, plastici, cartine
in rilievo…)
– sussidi per lo studio della geografia (cartine
geografiche in rilievo, plastici strutturati, …)
Materiali e sussidi didattici
• Materiale per la modellatura
– creta, pongo, plastilina
• Materiali per il disegno bidimensionale in
rilievo
– cuscinetto
– piano in velcro
– piano in gomma, in feltro
– Piano Ballu e punteruolo Ballu
strumenti per giocare e divertirsi
• Libri tattili
• Giochi da tavolo appositamente creati (per
es., una ruota girevole per sostituire i dadi)
• Tavole da gioco in versione ingrandita
Strumenti e tecnologie per
scrivere e imparare a scrivere
• Tastiere tradizionali
• Training iniziale
• Software dedicato per apprendere la
scrittura
• Stampanti Braille
Strumenti e tecnologie per
leggere e imparare a leggere
• Strumenti didattici per apprendere il Braille
• Sistemi che forniscano input uditivo, o
tattile, o entrambi: sintetizzatori vocali,
barre Braille, anche Optacon
• Sistemi OCR: optical character recognition
(richiedono, oltre al software, la
connessione con uno scanner)
… se la persona è ipovedente ...
• Sistemi software di ingrandimento testo sul
monitor
• Ingranditori a cui sottoporre pagine di libro
Strumenti e tecnologie per disegnare,
imparare a disegnare e tracciare figure
geometriche
• Alcuni strumenti permettono di tradurre un
testo grafico in rappresentazione tattile
• Altri permettono la traduzione di qualunque
traccia bianco/nero, attraverso processi
chimici
• Materiali strutturati appositi manipolabili
(forme, segmenti, ecc.)
Strumenti e tecnologie per
calcolare e imparare il calcolo
• Materiale strutturato per l’apprendimento
dei numeri in Braille
• Strumenti manipolabili che permettono di
“sistemare” i numeri in colonna
• Calcolatrici tattili, orologi parlanti,
strumenti per leggere le monete
• Modificazioni strutturali e architettoniche
per l’accessibilità dell’ambiente