10
1 Il resto del Calvino 28 febbraio 2015 Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, che hanno suscitato in noi profonde riflessioni e forti emozioni. Non mancano comunque argomenti di costume e società e la pagina del tempo libero. Il giornalino ospita da questo numero un racconto scritto da uno studente del nostro Istituto: a questo proposito invitiamo chiunque voglia farlo a inviarci racconti e poesie originali che saranno inseriti già dal prossimo numero. Lo stesso invitiamo a fare per le foto, che diventeranno la nostra copertina da questo momento in poi. Buona lettura! La redazione “Carpe diemAnno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli studenti dell’Istituto “Italo Calvino” Claudia Bruni

Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

1

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, che hanno suscitato in noi profonde riflessioni e forti emozioni. Non mancano comunque argomenti di costume e società e la pagina del tempo libero. Il giornalino ospita da questo numero un racconto scritto da uno studente del nostro Istituto: a questo proposito invitiamo chiunque voglia farlo a inviarci racconti e poesie originali che saranno inseriti già dal prossimo numero. Lo stesso invitiamo a fare per le foto, che diventeranno la nostra copertina da questo momento in poi. Buona lettura!

La redazione “Carpe diem”

Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli studenti

dell’Istituto “Italo Calvino”

Claudia Bruni

Page 2: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

2

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Je suis Charlie - tout est pardonnè Dodici volti, dodici storie, dodici famiglie distrutte in nome di “Allah Akbar”- Allah è grande. Proprio queste le parole gridate dai carnefici; e a queste affiancate in una tetra melodia le urla di soddisfazione per aver vendicato il profeta. Uccidere la gente in nome di Dio-Allah, è un po’ come fare del Dio un assassino: quale religione lo ammette? In quale libro sacro, che sia il Corano o la Bibbia, viene profetizzato questo? Ma più di tutti, per un credente è più offensivo uccidere, torturare, schiavizzare in nome del suo Dio, oppure la produzione di disegni, film e libri che si fanno beffe degli estremisti e della loro visione distorta della religione? Tanti interrogativi che, a distanza di poco tempo dalla strage parigina che si è consumata nel giorno dell’ “11 settembre europeo”, necessitano di risposte e di riflessione con un’urgenza ineludibile. Chiaro è che non esistono giustificazioni per le atrocità commesse, tuttavia la collettività si è divisa tra coloro che condannano totalmente i terroristi e coloro i quali, a suon di se-la-sono-cercata, definiscono con “dotte circonlocuzioni semantiche” allo stesso modo le vittime e i carnefici. La libertà di espressione si spinge fino a comprendere la libertà d’offesa e di farmi beffe del tuo credo religioso, o è vero che la mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro? Dov’è il margine tra satira, libertà e offesa? E’ implicito che, se per sensibilità

religiosa imponi un limite alla parola, la democrazia viene limitata! L’offesa a Maometto non può riportare indietro nei secoli tutto il mondo nato dopo la Rivoluzione francese, né i rapporti umani e pubblici al Medioevo. Non è troppo per delle vignette? Eppure se smettiamo di pubblicarle veniamo meno ai nostri sacrosanti principi fondati sulla libertà d’espressione e sulla democrazia.. Nell’Islam è un grave peccato rappresentare o denigrare il profeta Maometto; i musulmani sono liberi di crederlo, ma non di imporlo ad altri. Noi possiamo parlare e dialogare per trovare un punto d’incontro solo se muoviamo da posizioni di reciprocità.. Il musulmano in territorio italiano può liberamente professare la sua religione nelle moschee, ma il cristiano non potrà mai avere una chiesa in territorio musulmano, perlomeno negli stati estremisti, poiché esso è consacrato ad Allah.. Alcune di quelle vignette sono efficaci, altre, è vero, possono apparire inopportune e criticabili. Ma è un errore grave dividersi sulla libertà di espressione, che va difesa anche quando diventa libertà di dissacrazione. In questo massacro non esistono né provocatori né vittime, né morti giuste e altre meno ingiuste. Esiste però la maturità e la coscienza critica di ognuno; se maturo è chi capisce la ragione dell’altro e immaturo chi preferisce se stesso, allora sta alla ragione di ognuno rispettare il senso del limite. Per aver superato il limite Dante punisce Ulisse condannandolo ad un “folle volo” in un abisso senza fondo.

Charlie non è stato ucciso. Charlie ha deciso di ridere, ridere sempre, anche laddove verrebbe da piangere. Per questo, mercoledì 14 gennaio, alla luce dell’evento storico che ha segnato un prima e un dopo nella storia della satira, il giornale è uscito con 3 milioni di copie, grazie soprattutto alla collaborazione di vignettisti provenienti da tutto il mondo, che si sono stretti in un abbraccio di solidarietà con i superstiti della redazione. Nella copertina del nuovo giornale è raffigurato Maometto con una lacrima agli occhi, che tiene in mano quello che è diventato il motto di ciascun parigino “Je suis Charlie” e sovrastato dalla frase: “tout est pardonnè!”, “tutto è perdonato”. I fatti accaduti sono la dimostrazione concreta del fatto che la matita è un’arma. Un’arma che con l’ironia, con la schiettezza colpisce con estrema precisione… anche più dei kalashnikov. Mentre Charlie ha parlato con le matite, i suoi assassini hanno parlato con il fuoco e per questo “mio padre è morto”- dichiara così la figlia di Wolinksi, vignettista di Charlie - “ma Wolinksi no.”

Eleonora Maccabruno

Page 3: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

3

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

JE NE SUIS PAS CHARLIE HEBDO Quello che è avvenuto il 7 gennaio 2015 alla sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” è ormai assodato e non è della dolorosa dinamica di quanto accaduto che io vorrei parlarvi. La mia, per quanto semplice e banale possa essere, sarà soltanto una riflessione critica su quanto è accaduto e si baserà essenzialmente sulla sfera introspettiva della vicenda. Inizio con il dirvi che io non sono Charlie Hebdo, ma non fraintendetemi, vi prego! Non sono un fondamentalista islamico né tanto meno sono contro la libertà di stampa e di opinione (d’altronde anche non essere Charlie Hebdo lo ritengo un atto di libertà d’espressione!) Non “sono” Charlie Hebdo ma “sono” sicuramente Stéphane, Jean, Georges, Bernard, Philippe, Mustapha, Elsa, Michel, Frederic, Ahmed e Franck; sì, esatto, proprio loro, parte della redazione che ha perso la vita in seguito all’attentato compiuto alla sede del satirico francese. Vi chiederete dunque che differenza ci sia tra essere Charlie Hebdo e immedesimarsi nei suoi redattori. Personalmente non apprezzo l’umorismo dissacrante nei confronti della religione islamica, e in generale non mi piace nemmeno il loro humour, ma amo infinitamente la loro voglia di mettersi in gioco, di “fregarsene”

delle reazioni che le loro vignette provocano, amo la loro voglia di vivere. Ed è per quanto ho appena detto che trovo orribile la loro morte, tuttavia ammetto che non sia stato affatto facile per un musulmano trovarsi di fronte alle vignette di Charlie Hebdo, così derisorie e blasfeme. Non condivido nella maniera più assoluta il modo in cui hanno manifestato la loro rabbia e la loro indignazione, ma non posso nascondere che, se mi fossi trovato nella loro stessa situazione, avrei provato il loro stesso risentimento. Non “sono” Charlie Hebdo, “sono” il musulmano ferito nell’orgoglio, il musulmano mal integrato nella società, visto con sospetto, evitato per strada ed emarginato perfino dai vicini di casa che, molto probabilmente, si immaginano un arsenale nucleare nella sua cantina.

Secondo me le vignette di Charlie Hebdo sono soltanto l’ultima delle tante frustrazioni che è costretto a sopportare il musulmano oggi, anche il più integrato. Umiliazione, rabbia, indignazione, paura, sofferenza: sono tutti sentimenti comuni alla maggior parte dei

musulmani europei e dovevamo prevedere che prima o poi sarebbero potuti sfociare in un qualcosa di grave e mostruoso. Questo presagio è divenuto realtà il 7 gennaio del 2015. Nessuno riporterà indietro le persone strappate alla vita, attentatori o vittime non c’è differenza, una morte è pur sempre una morte. La morte fisica, la morte delle idee e del proprio credo politico o religioso, rimane sempre una morte e da quel giorno niente sarà più come prima.

Daniele De Maio

Page 4: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

4

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Due mondi diversi: ne siamo sicuri? Ciò che caratterizza la mentalità del mondo moderno è la contrapposizione tra Oriente ed Occidente, non più intesi come punti cardinali, ma come specifiche regioni del globo. L'Europa contro l'Asia, noi contro loro. Una frattura che, dopo gli avvenimenti degli ultimi tempi, sta (forse) divenendo insanabile. Il termine Oriente ha già una connotazione europocentrica, cioè si pone l'Europa come punto di osservazione del mondo: è per questo motivo che intellettuali come Edward Said credono che esso sia l'invenzione degli occidentali, i quali lo hanno usato in primo luogo per crearsi una loro identità culturale e poi per poter raccogliere in una sola categoria tutto ciò che era concepito come “diverso”. Questo fa sì che gli orientali vengano stereotipati e disumanizzati, creando nell'occidentale una falsa parvenza di conoscenza che, in realtà, non c'è. Filosofia a parte, le cause di questa rottura sono molteplici e complicate, hanno spesso origini lontane. La cultura orientale, vista da un punto di vista turistico, è considerata esotica: appena si pensa a paesi come l'Egitto o la Turchia l'immagine che ci viene alla mente è di mercati colorati, caotici, ma anche di bazar pieni di oggetti misteriosi. Queste visioni allegre e stravaganti si scontrano con l'altra faccia di ciò che conosciamo della civiltà islamica: la società maschilista e patriarcale, gli estremismi che portano ad atti di terrorismo e guerre “sante”, la totale

assenza di apertura verso altre culture. Tutto questo va contro la concezione liberal-democratica della società occidentale, nella quale esistono leggi di tutela dell'individuo e più in generale dei diritti umani. Le radici storiche sono incerte, per alcuni nel conflitto tra America e Medio Oriente che nacque durante la Guerra Fredda, altri le vedono affondare nella guerra in Afghanistan; altri ancora, credono che le Crociate abbiano creato delle crepe che si sono poi riproposte in tempi moderni. In campo socio-politico, la differenza tra Medio Oriente e Occidente è innegabile: al liberalismo occidentale (se non americano) è contrapposto il regime teocratico tipico dei paesi islamici. Bisogna però menzionare i tentativi di rivolta di queste nazioni: basti pensare alla “Primavera Araba”, nata tra il 2010 e il 2011, che ha portato a vere e proprie rivoluzioni, con cambiamenti di governo e proteste ancora in corso. La popolazione araba è dilaniata da guerre, fame e corruzione, e la continua violazione dei diritti umani e civili ha portato a gesti di estrema violenza. Gli estremismi religiosi, le problematiche del Medio Oriente e le difficoltà di inserimento nella società occidentale sono la causa della violenza che ha caratterizzato la cronaca di questo periodo: essa è infine sfociata nell'attentato del 7 gennaio scorso alla sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”, a Parigi. Un atto orribile, di indescrivibile crudeltà che ha portato scompiglio e paura in tutta Europa. Ha invaso

giornali, web e social network, facendo crescere l'inquietudine che caratterizza il nostro rapporto con i mussulmani, e con gli orientali in genere. Ciò che è successo non deve portarci a generalizzare su un'intera popolazione, che non è composta da terroristi ma da persone come noi, che la guerra non la vogliono, e che aspirano soltanto a migliori condizioni di vita per loro e per i loro figli, in un ambiente non segnato da guerre di religione che di religioso hanno ben poco, e che hanno come unico scopo la conquista del potere tramite il terrore, in un territorio segnato da decenni di violenze e soprusi. Ma l'Islam moderato esiste, e difende la libertà di stampa attraverso manifestazioni di piazza: la condanna agli attacchi terroristici è unanime, il Corano infatti insegna a rispettare le altre religioni e a proteggere le minoranze, proprio perchè il frutto della fede deve essere l'amore fraterno. Il Segretario Generale del Centro Islamico Italiano, Abdellah Redouane, ha esternato la vicinanza dei mussulmani alle famiglie delle vittime, ma ha anche sottolineato la necessità di “restare uniti contro le barbarie e la violenza, (…) non solo per garantire e difendere la libertà di stampa e di opinione, ma più in generale per proteggere la democrazia”, poiché questo, continua, “è dovere inderogabile di ognuno di noi, di ogni credente”.

Francesca Juhasz

Page 5: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

5

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

I Terroristi non sono veri Mussulmani In seguito all’attacco terroristico avvenuto a Parigi il 7 gennaio scorso, la comunità islamica di Chiusi ha organizzato una manifestazione pacifica per dimostrare l’estraneità della loro religione con la violenza di Parigi. “La nostra religione non insegna ad uccidere, anzi. Essa insegna a vivere in pace, a rispettare gli altri specialmente all'estero” spiega Jemaa Mlik, tunisino di prima generazione, in Italia da quasi venti anni. “Soprattutto quando si è ospiti, bisogna rispettare la terra, le piante, gli animali e la gente”, continua. La manifestazione si è svolta con la presenza dell’Assessore delle politiche sociali, Andrea Micheletti, il quale si è più volte complimentato con gli organizzatori. Jemaa Mlik ha iniziato la manifestazione ringraziando tutti per la presenza, per poi spiegare come nel Corano non si faccia riferimento alla violenza verso il prossimo e che la religione islamica è pacifica e rispetta gli altri. Chi uccide in nome di Allah non è un vero mussulmano. Altro intervento interessante è stato quello di Hassan, il quale ha spiegato il significato del saluto arabo, Salām "سالم ", cioè “pace”, ribadendo l'importanza del rispetto per gli altri; ha letto poi un brano del Corano che cita: ”Se uccidi un uomo è come se uccidessi l'intera umanità”. Dopo un commovente minuto di silenzio, sono stati toccati temi importanti come la discriminazione, che non fa altro che danneggiare i mussulmani di seconda generazione, e danneggerà quelli di terza: questa rappresenta una catena che deve essere spezzata il prima possibile attraverso solidarietà e apertura mentale.

Nonostante questa manifestazione sia stata un'occasione positiva per chiarire la posizione dei mussulmani chiusini sugli attacchi terroristici di gennaio, molti abitanti del posto, come il signor Luca Bacci che è intervenuto nella manifestazione, sono convinti che non ci sia alcun motivo di scusarsi per i fatti di Parigi. Si è poi discusso sull'integrazione degli islamici nella nostra società, i quali, per timidezza o riservatezza e un po' anche per paura, non riescono a far parte completamente della nostra società. La manifestazione si è poi conclusa con i ringraziamenti a tutta la cittadinanza, e si è mostrata come un ottimo momento di dialogo, di confronto, tra due civiltà così diverse ma così simili. Dai pensieri e i discorsi dei presenti si è dedotto come i terroristi che si dichiarano islamici in realtà non lo siano affatto. Il loro uccidere in nome di Allah non è altro che una bestemmia per qualunque religione, per qualunque credente.

Gionatan Samo

Page 6: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

6

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Notizie dal Calvino "Almeno tu": testo controcorrente

"Almeno tu": questo è il titolo dello spettacolo oggi rappresentato al teatro di Città della Pieve con la regia di Giuseppe Faletra. Il nostro artista in un lontano passato, quando si narrava ch'egli errasse per le vie di Como, ha ideato questo atto unico che prende di mira il conformismo del mondo di oggi: lo spettacolo è uno specchio che riflette lo spettatore, proiettandolo nelle azioni quotidiane, costringendolo ad affrontare le banalità e gli automatismi di questa società consumistica.

Successo enorme per i ragazzi intenti ad aprire una finestra sulla quotidianità, in modo ironico ma con grande efficacia, mettendo in atto una tagliente critica alla società del consumismo, dove chi si contraddistingue viene emarginato perchè differente dal modo di vita della massa.

Gli sketch proposti rispecchiavano perfettamente i modo, gli stili... in una parola la routine giornaliera attuale, dove tutti corrono irrefrenabilmente senza fermarsi a guardare le bellezze intorno a loro, soggiogati da un irresistibile stile di vita suggerito da uno schermo televisivo che non ci trasmette altro che la verità superficiale, e forse neanche quella, ma solo cose che ci invogliano alla banalità e occludono le reali meraviglie che possono essere delle azioni banali come uscire con la famiglia per passare del tempo insieme, godersi le giornate fra amici o aiutarsi a vicenda.

La scenografia dello spettacolo è stato realizzata con materiale riciclabile (plastica, cartone, latta) al quale tutti possono ridare respiro con piccoli gesti semplici.

Ottimo lavoro svolto dai ragazzi avvicinatisi con tanta passione al mondo teatrale, avendo la

possibilità di incontrarsi solo una volta alla settimana durante l'anno scolastico per le prove.

Dalle interviste fatte abbiamo rilevato un entusiasmo che si è manifestato nella felicità provata per aver messo in atto uno spettacolo così attuale.

Potremo rivederli all'opera nel prossimo nuovo show che si terrà il 30 maggio 2015, potendo solo immaginare cosa vaga nella mente del regista, aspettando con fervore l'ultima sua creazione.

Fillidemariaclotilde Serpilli

Ad esempio:

• Phon

• Caricabatterie e telefoni

• Piccoli elettrodomestici

•Tastiere del computer ecc…

NO PILE E MONITOR

Scade la fine di aprile!

Nell’orario scolastico puoi portare tutti gli

apparecchi elettrici ed elettronici, che

non usi più, nei cassonetti che trovi

in ogni piano!

Page 7: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

7

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Costume e società 50 sfumature di gatto

Tra i membri della famiglia dei “felidae”, il “felis silvestris” è il più famoso ed il più vicino a noi, ed è colui che noi chiamiamo gatto. Fin dai primordi della società è stato un animale molto rispettato: gli egizi lo veneravano ed anche i buddisti ripresero la figura di questo felino nella loro cultura con accezione positiva nel mito del “Gatto rosso-oro”. Ormai il gatto per noi è divenuto animale da compagnia e spesso ci dimentichiamo della sua regalità. Non è venerato solo nella religione, si parla di lui in molte opere anche più vicine a noi, ci basti pensare al soriano Marramachiz in “Gattomachia” di Lope de Vega, all'utilizzo che ne fa Carrol nel suo "Alice in wonderland", o a come Sepulveda utilizzi questo animale come maestro di volo di una gabbianella nel suo libro più famoso. Il gatto si presta ad ogni ruolo, dalla regale figura araldica nel blasone della famiglia Lavagna, alla più discreta ed impacciata figura del gatto cicciottello in “Garfield”; dall'essere protagonista di un'ode di Neruda, al ritrovarsi a dover inseguire Jerry in “Tom e Jerry”. Tralasciando le varie valenze che vengono date all'animale, oggi giorno per molti di noi è diventato fondamentale in casa, poiché parte integrante della famiglia. La vera peculiarità del gatto però si trova intrinseca nella sua stessa psiche: i gatti, proprio come le donne, sono bellissimi e regali, difficili da capire, spesso non facili da sopportare, impossibili da controllare, ma, cosa più importante, non li si può non amare.

"Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz'altro un privilegio". Beryl Reid

Enrico Pontefice

Page 8: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

8

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Tempo Libero L’angolo della fantasia

La ragazza delle farfalle Le nuvole la guardavano da lassù, quella tinta turchese che aleggiava in tutto il cielo. La ragazza correva spensierata nel grande prato verde, fatto di infiniti gambi freschi, ricchi della rugiada primaverile portata dalla mattina. Il rosso bagliore dell'alba stagliava fra le nuvole, ed il suo sorriso bianco e perfetto risaltava nel dolce viso giovanile. I suoi occhi imbruniti somigliavano a delle perle marine perse tra gli abissi, omogenei in quel colore così puro. Le sue lunghe chiome marroni, ricche di sfumature che andavano dalla spiga di grano estiva alla scura corteccia secolare, scorrevano con il vento, librandosi nell'aria come piume. I suoi piedini umidi e candidi passavano veloce fra i fiori, i suoi passi non si udivano sul terreno, poiché era

così gentile nei suoi movimenti quasi da non pesare sul prato. Farfalle di tutti i colori seguivano le piccole orme che lasciava, le svolazzavano dietro: alcune erano bellissimi esemplari dalle ali viole e blu notte, mentre altre erano più chiare ed accese, come una grande farfalla dalla schiena porpora e arancio. Tutte la seguivano, uno svolazzare di mille delicati insetti l'accompagnavano. Alcune farfalle si posarono sulle sue spalle e sopra a qualche

ciocca della chioma color castagna, alcune rimanevano dietro di lei, molte le coprivano quasi tutto il corpo, solo il viso sorridente e spensierato rimase fuori da quei sgargianti colori. Mentre la ragazza era immobile ed eretta sul prato, gli insetti la ricoprivano sempre di più con il loro flusso di energia. Il flusso andava ingrandendosi maggiormente, ricopriva ora tutta la ragazza, sommersa da un fiotto di farfalle svolazzanti attorno a lei. Il movimento continuo era in perfetta sinergia, un turbine di emozioni che librava nel prato. Il vortice si alzava, e la ragazza staccò i piedini da terra, librandosi in aria. Emozioni sprigionate da quelle cromature, e l'immenso rumore dello sfarfallio, in quel prato verde. Si alzava sempre di più, con maggior veemenza, il mucchio di farfalle con dentro la giovane ragazza si fermò e con eleganza gli insetti si staccarono dal gigantesco cumulo, formando stormi intenti a volare circolarmente attorno al loro nucleo, e, poco alla volta, i piccoli insetti si staccarono tutti, e ciò che rimase era solo la pura aria mattutina: la ragazza se ne era andata. Ora era libera, un frammento nella dolcezza di ogni farfalla.

Ermano Buikis

Page 9: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

9

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Le ricette di nonna Maria PIZZA DI CARNEVALE Questa pizza tipica della penisola sorrentina, viene preparata nel periodo carnevalesco, subendo più o meno variazioni. La leggenda vuole che la ghiottoneria sia stata preparata per la prima volta da un cuoco un po' “sbadato” che lavorava alla corte del re Ferdinando IV. Probabilmente la sua poca esperienza lo ha portato a confondere gli ingredienti e ad aggiungerne altri, dando vita a questa deliziosa variate della pizza Margherita! INGREDIENTI

• 500 g di pasta brisé • 250 g di mozzarella • 200 g di salsiccia suina • 2 uova • 100 g di parmigiano reggiano mixato con pecorino romano • sale e pepe

Una versione prevede l'utilizzo di pinoli ed uva passa, da aggiungere agli ingredienti già citati.

PREPARAZIONE

Stendere la pasta brisé con un mattarello; sminuzzare la salsiccia e riporla in una ciotola assieme alle due uova (sia albume che tuorlo), quindi mescolare il tutto con una frusta. Stendere sulla pasta brisé questo composto insieme alla mozzarella tagliata a cubetti. Aggiungere sale e pepe e una spolverata di parmigiano mixato con pecorino romano. Richiudere il tutto sotto un altro strato di pasta brisé e cuocere in forno preriscaldato a 180°, per circa 20-30 minuti. BUON APPETITO!

Daniele De Maio

Page 10: Anno XVI – 28 febbraio 2015 Periodico a cura degli ... · Questo numero è incentrato soprattutto sui fatti accaduti recentemente a Parigi, ... differenza ci sia tra essere Charlie

10

Il resto del Calvino 28 febbraio 2015

Quiz delle Date dei secoli di Davide Mariottini Politica 1947 in Italia ci fu l’ultima ……………………….. 1231 nasce in Friuli Venezia Giulia il primo …............................... Rivoluzioni 1798 in Francia la caduta della………………………. 26 Ottobre 1917 in Russia scoppia la rivoluzione ……………………….. Guerre 8 Novembre 1917 la grande disfatta d’Italia ……………………… Dal 1 Luglio al 18 Novembre 1916, la più grande carneficina della Grande Guerra, la battaglia di ………………. Religione 814 d.C. Carlo Magno muore e il potere passa ai ………………………… 25 Dicembre 800 d.C. Carlo magno viene incoronato dal ……………….. Civiltà 476 d.C.. Caduta del………………………………………. il 27 gennaio 1945 si aprono le porte di …………………………. Economia 1 Agosto 1914 a New York …………………. chiude a causa della guerra 24 ottobre 1929 a New York iniziano gli Anni della …............................ Tecnologia 1804 parte il primo ……………… in Galles 1930 in Italia Benito Mussolini introduce un nuovo elettrodomestico la ………………… Scienza 1892 vengono scoperti i …................... 1846 William Morton effettua la prima............................. Cultura 1851viene inaugurata, in Inghilterra, la prima …............................. 1855 in Francia nasce il …................................... __________________________________________________________________________________ Il giornalino è stato realizzato dalla Redazione dell’Istituto “Calvino” di Città della Pieve. Le foto pubblicate sono rispettivamente di Gionatan Samo e Giada Castorrini. Direttrice di Redazione: Fillidemariaclotilde Serpilli Coordinamento: Prof.ssa Alessandra Capponi ® Riproduzione riservata