94
capitolo 6 Radiazioni

Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Radiazioni (Radiazioni ionizzanti, Radiazioni non ionizzanti)

Citation preview

Page 1: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

capi

tolo

6R

ad

iazi

on

i

Page 2: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Radiazioni ionizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 561

Radiazioni non ionizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 599

Page 3: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

capi

tolo

6ca

pito

lo 6

A

ion

izza

nti

Rad

iazi

on

i

Page 4: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 564

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 564

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 565

Indicatori

Determinanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 567

Pressioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 575

Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 583

Impatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 593

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 596

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 596

Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 597

INDICE

562

Page 5: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

563Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna

DPSI

R

Tem

a a

mbie

nta

le

Nom

e in

dic

ato

re /

Indic

e

Altr

e are

e te

matic

hein

tere

ssate

Coper

tura

te

mpora

le

Tren

d

Pag.

IMPATTO

STAT

OPR

ESSIONI

DETERM

INANTI

� Attività lavorative con uso di materiali Regione 2005 567contenenti radionuclidi naturali (NORM)

� Strutture autorizzate all’impiego Provincia 2012 569di radioisotopi, ovvero che detengono/impiegano sorgenti/apparecchi

� Impianti per trattamento dei rottami metallici Provincia 2012 572(raccolta, deposito, fusione)

� Impianti nucleari: attività di radioisotopi Regione 1978-2012 575rilasciati in aria e in acqua e produzione di rifiuti solidi

� Quantità di rifiuti radioattivi detenuti Regione 2012 580

� Dose gamma assorbita in aria per esposizione Provincia 1997-2012 583a radiazione cosmica e terrestre

� Concentrazione di attività di radionuclidi Regione 1982-2012 586artificiali in matrici ambientali e alimentari

� Concentrazione di attività di radon indoor Provincia 1989-1990 5891993-19952010-2011

� Dose efficace media individuale e collettiva Regione 1986-2012 593in un anno (radioattività di origine naturale e antropica)

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

Coper

tura

sp

azi

ale

Tema ambientale: � Radiazioni ionizzanti

Page 6: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Introduzione

Il monitoraggio della radioattività ambientale in Emilia-Romagna, svolto attraverso le reti,consente di conoscere lo stato della radiocontaminazione del territorio regionale dovuto allaradioattività artificiale e l’impatto radiologico dell’impianto nucleare di Caorso:- per l’anno 2012 i livelli di radiocontaminazione evidenziati dall’attività delle Rete regiona-le non sono significativi (ben al di sotto dei limiti fissati dalla CE per la commercializzazio-ne dei prodotti) e la stima della dose assorbita per ingestione di alimenti (ordine di frazionidi μSv) permane del tutto trascurabile rispetto al limite fissato dalla normativa nazionale perla popolazione, pari a 1 mSv/anno;- i risultati delle misure effettuate nell’anno 2012 per la Rete locale attorno al sito di Caorsonon evidenziano sostanziali differenze dello stato della contaminazione radioattiva (nonattribuibile ad attività svolte dalla centrale nucleare) rispetto ai precedenti anni.

La presenza sul territorio regionale di attività lavorative con uso e/o produzione di materia-li che contengono radionuclidi naturali (NORM) in quantità non trascurabili necessita diapprofondimento, sia in termini di conoscenza delle fonti di pressione esistenti (banca dati),sia in relazione al loro impatto ambientale.Attualmente in regione non è consistente la produzione di rifiuti radioattivi, anche se è pre-vedibile una crescita significativa con l’avvio delle attività di dismissione dell’“isola nuclea-re”, rappresentata dagli Edifici Reattore e Ausiliari, della centrale nucleare di Caorso.

La non disponibilità di un archivio regionale delle sorgenti di radiazioni ionizzanti non con-sente di disporre di un quadro “informatizzato” completo delle strutture autorizzate (cate-goria A e B) esistenti.La mancanza del sito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi obbliga alla deten-zione degli stessi presso i siti di produzione/raccolta, ovvero principalmente presso la cen-trale nucleare di Caorso e il deposito Protex.

� Messaggio chiave

Per la protezione dell’esposizione al radon nei luo-ghi di lavoro, il DLgs 230/95 e s.m.i. prevede obbli-ghi sia per gli esercenti che per le Regioni, affi-dando nello specifico a queste ultime il compito diindividuare le zone a maggiore probabilità di alteconcentrazioni di attività di radon. In attesa dell’e-laborazione dei criteri con cui definire le zone edelle indicazioni sulle metodologie per la loroindividuazione, la Regione Emi lia-Romagna, non-ostante le indagini condotte a li vello regionaleevidenzino concentrazioni di ra don indoor me dio-bas se rispetto alla media nazionale, ha avviato dal2001 studi mirati a ot tenere una “mappatura ra -don” e concluso nel 2011 una campagna di misu-re in abitazioni individuate in corrispondenza diparticolari aree territoriali (punti di emanazionegassosa/faglie affioranti).A oggi, per le attività lavorative con uso/stoccaggiodi materiali, o produzione di residui, contenentiradionuclidi naturali (NORM), non è pervenuta al -

cuna relazione, da parte di esercenti, che attesti ilsuperamento dei livelli di azione fissati dalla nor-mativa per i lavoratori e/o la popolazione.La presenza di radioattività artificiale nell’ambien-te in Emilia-Romagna, pur essendo ormai a livellimolto bassi, è tuttavia ancora riscontrabile in variematrici. Dal punto di vista radioprotezionistico leattuali concentrazioni dei radionuclidi artificialiconducono, comunque, a stime di dosi alla popo-lazione molto inferiori al limite stabilito dalla nor-mativa italiana pari a 1 mSv/anno.Il processo di disattivazione della centrale nuclea-re di Caorso e la gestione in sicurezza dei rifiuti ra -dioattivi prodotti, ovvero lo smantellamento ditut te le parti nucleari e la restituzione del sito,esente da vincoli radiologici, programmato entro iprossimi dieci anni (2019), è costantemente moni-torato dagli Enti/Istituzioni coinvolte anche a li -vello regionale (Regione, Provincia, Comuni, Ar -pa); sono stati infatti sottoscritti specifici Proto -

� Sintesi

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

564

Page 7: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 565

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

col li d’intesa rispettivamente tra la Pro vincia diPiacenza, il Co mune di Caor so e Arpa Emi lia-Ro -magna (2008) e tra Apat (oggi Ispra) e Arpa Emi -lia-Romagna (2005). Attualmente i rifiuti radioattivi prodotti durantel’esercizio e la disattivazione sono stoccati“provvisoriamente” in centrale; entro il 2025rientreranno, inoltre, in Italia in contenitorispeciali i rifiuti vetrificati derivanti dal riproces-samento degli elementi di combustibile nuclea-re irraggiato.Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodottirappresenta, a oggi, un problema da risolvere alivello nazionale (le direttive comunitarie pre -vedono, in fatti, che lo smaltimento dei rifiutiradioattivi sia da risolvere nell’ambito di ciascunsingolo Paese): occorre procedere all’identifica-zione, qualificazione e messa in opera del sitonazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioatti-

vi di 2a categoria e per il deposito temporaneocentralizzato del combustibile irraggiato e deirifiuti radioattivi di 3a cate goria (rifiuti ad altaattività e a lunghissima vita). La disponibilità diun tale sito è, infatti, condizione indispensabileper garantire una effettiva e corretta gestionedello smantellamento delle centrali nucleari di -smesse e per il corretto smaltimento dei rifiutiprovenienti dalle altre applicazioni pacifichedella tecnologia nucleare (applicazioni indu stria -li e me diche).Stante l’attuale situazione, è prevedibile, nei pros-simi anni, una crescita delle quantità di rifiuti ra -dioattivi presenti negli attuali siti “temporanei” dide tenzione, con l’avvio delle attività di smantella-mento delle installazioni nucleari italiane; l’iter diindividuazione e della successiva costruzione delsi to nazionale, anche nella più ottimistica delleipotesi, necessiterà infatti ancora di diversi anni.

� Quadro generale

Le radiazioni ionizzanti sono particelle e/o energiain grado di modificare la struttura della materiacon la quale interagiscono, ovvero di ionizzare,direttamente o indirettamente, gli atomi cheincontrano sul loro percorso. Nel caso dei tessutibiologici tale interazione può portare a un possibi-le danneggiamento delle cellule, con effetti (detti“deterministici”) evidenziabili a livello clinicosugli individui esposti o con effetti (detti “stocasti-ci”) che possono interessare in modo casuale gliindividui esposti o i loro discendenti.Le sorgenti di radiazioni ionizzanti possono esseresuddivise in due principali categorie:- sorgenti naturali, a cui tutti gli esseri viventisono da sempre costantemente esposti;- sorgenti artificiali, diffuse in particolare con losviluppo delle nuove tecnologie degli ultimi 70anni.Attualmente, in assenza di specifici eventi (esplo-sioni nucleari o incidenti), la maggior parte dell’e-sposizione della popolazione a radiazioni ionizzan-ti, ovvero circa il 70%, è di origine naturale (la cuiprincipale componente, 60%, è dovuta ai prodottidi decadimento del radon).Nell’attuale quadro normativo di riferimento,costituito dal DLgs 230/95 e s.m.i., assume rile-vanza anche l’esposizione per i lavoratori a radia-zioni di origine naturale (in particolare radon eattività lavorative con materiali radioattivi di ori-gine naturale).Per il radon, ovvero uno dei principali inquinantidegli ambienti confinati, è stata condotta unaprima indagine su scala nazionale (1989-1997) esono attualmente in corso indagini regionali fina-lizzate all’individuazione delle zone del territorio a

più elevata probabilità di alta concentrazione,come peraltro previsto dalla normativa.Per le attività lavorative con uso/stoccaggio di mate-riali, o produzione di residui, contenenti radionucli-di naturali (NORM: Naturallly Occurring Radio -active Materials), quali ad esempio quelle che utiliz-zano minerali fosfatici, sabbie zirconifere, torio oterre rare, il DLgs 230/95 e s.m.i. assegna compiti edoveri agli esercenti tali attività soggette al campo diapplicazione. In Emilia-Romagna, le attività di tipoNORM più consistenti sono relative alla lavorazionedelle sabbie zirconifere, il cui impiego è concentra-to soprattutto nel “Comprensorio della ceramica”delle province di Modena e Reggio Emilia, nonchéall’estrazione di gas e petrolio: uno dei 4 distrettioperativi in cui sono suddivisi i circa 7.000 pozzi diEni è infatti quello di Ravenna.Le esposizioni dovute a sorgenti artificiali derivanoda attività umane, quali ad esempio la produzionedi energia nucleare o l’impiego di radioisotopi peruso medico (diagnostica e terapia), industriale e diricerca; attualmente la diagnostica medica coprepraticamente il rimanente 30% dell’esposizionedella popolazione a radiazioni ionizzanti.Il settore energetico nucleare in Italia ha avuto unarresto a seguito del risultato referendario del1987 e tutte le centrali nucleari italiane, compresaquella di Caorso, sono in fase di dismissione; con-seguentemente, il rischio di contaminazioneambientale derivante dall’uso del nucleare è pres-soché esclusivamente collegabile a eventuali inci-denti. La residua contaminazione radioattiva,dovuta a radionuclidi artificiali, quali ad esempioCs-137 e Sr-90, attualmente rilevabile dalle retinazionali e regionali di monitoraggio, è sostan-

Page 8: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

566

zialmente derivata dalla sperimentazione in atmo-sfera di ordigni nucleari, avvenuta attorno aglianni 60, nonché dall’incidente alla centralenucleare di Chernobyl del 1986. Uno degli obietti-vi delle reti è, infatti, la stima dei livelli di radioat-tività presenti nell’ambiente finalizzati al calcolodella dose efficace media alla popolazione; comun-que occorre rammentare che le reti costituisconouno strumento di prevenzione atto, altresì, all’in-dividuazione di situazioni anomale o incidentali incorso. A questo scopo Arpa Emilia-Romagna haavviato l’attivazione (dal 2008) di una rete Gam -ma, costituita attualmente da 7 stazioni di misurain tempo reale della radiazione gamma, distribui-te sul territorio regionale.Un’attenzione particolare meritano, comunque,tutte le correnti e future attività di “decommissio-ning” degli impianti nucleari italiani. Per quantoriguarda la centrale di Caorso, si sono concluse alcu-ne attività specificamente autorizzate con DM 4 ago-sto 2000, quali ad esempio: il trasferimento in Fran -cia (giugno 2010) del combustibile esaurito per ilriprocessamento; la decontaminazione del circuitopri mario; lo smantellamento delle Torri RHR.L’impiego di sorgenti radioattive sigillate in ambi-to medico, industriale e di ricerca necessital’adozione di misure atte a garantirne l’uso incondizio ni di sicurezza e la corretta dismissione; ilDLgs 52/07, in attuazione della Direttiva comuni-taria 2003/122/EURATOM, è infatti finalizzato arafforzare il controllo sulle sorgenti sigillate adalta attività (sostanze radioattive racchiuse in uninvolucro inattivo) e sulle sorgenti orfane (abban-donate, smarrite o prive di controllo e chepertanto po trebbero, ad esempio, condurre a feno-meni di contaminazione ambientale qualoraimmesse casualmente o illegalmente in rottamimetallici sottoposti a fusione).Per le sorgenti non sigillate è, invece, necessariauna corretta gestione dei rifiuti radioattivi, siasolidi che liquidi (ad esempio gli scarichi ospeda-lieri controllati, le deiezioni dei pazienti sottopostia indagine con sostanze radioattive etc.). Anche inEmilia-Romagna sono ubicati depositi temporanei

di rifiuti radioattivi, sia solidi che liquidi, nei qualisono stoccati i rifiuti prodotti dagli impianti nu -cleari, dalle ditte che effettuano servizio di raccol-ta dei rifiuti radioattivi.Tutte le attività nelle quali è previsto l’impiego dimaterie radioattive o fissili generalmente neces-sitano di un’attività di trasporto dagli impianti diproduzione verso quelli di utilizzazione e da que-sti ultimi verso quelli di trattamento e/o deposi-to, per gli eventuali rifiuti radioattivi prodotti; lamodalità di trasporto stradale risulta essere quel-la più utilizzata (83%), seguita dalla modalitàaerea (17%).In Italia vengono trasportati ogni anno centinaiadi migliaia di colli contenenti materiali radioattivi,in massima parte destinati a impiego sanitario,alcuni con attività dell’ordine delle decine di kBq,altri, in particolare quelli per le terapie antitumo-rali, dell’ordine delle centinaia di TBq. Altre sor-genti utilizzate in campo industriale possono va -riare dalle centinaia di GBq, come nel caso di quel-le per le gammagrafie, alle decine di PBq per lesorgenti destinate agli impianti di irraggiamentoper sterilizzazione. Inoltre possono essere speditielementi del combustibile irraggiato presente ne -gli impianti nucleari in via di disattivazione, i cuitrasporti sono relativi a sorgenti dell’ordine deiPBq e contenitori con masse dell’ordine delle deci-ne di tonnellate (ad es. per Caorso i contenitoriutilizzati presentavano un’attività non superiore a32,9 PBq, con massa lorda pari a circa 80 t).Alle attività di trasporto di materie radioattive efissili possono associarsi rischi connessi sia a pos-sibili esposizioni alle radiazioni di lavoratori emem bri della popolazione, sia contaminazioni del-l’ambiente in seguito a incidenti, nonché, in parti-colare per le materie fissili, alla possibilità che,durante la fase di trasporto, possano verificarsi di -versioni d’uso del materiale verso impieghi nonpacifici. Ai fini della minimizzazione del rischiooccorre predisporre adeguati piani di emergenzaatti ad affrontare le presumibili conseguenze ra -diologiche di incidenti, come peraltro previsto nelDPCM 10 febbraio 2006.

Page 9: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 567

DescrizioneL’indicatore descrive la presenza sul territorioregionale di attività lavorative con uso/stoccaggiodi materiali, o produzione di residui, che conten-gono radionuclidi naturali “Naturally OccuringRadioactive Materials” (NORM), in quantità nontrascurabili per l’esposizione della popolazionealle radiazioni ionizzanti. L’attività di censimentoe di stima dell’impatto radiologico sull’ambientedi questi processi produttivi, avviata a livellonazionale dal progetto Centro Tematico NazionaleAgenti Fisici (CTN_AGF) di Apat (oggi Ispra), hariguardato sia alcune tipologie di attività lavorati-ve selezionate fra quelle sottoposte a specifichedisposizioni dell’art. 10 bis del DLgs 230/95, chealtre (miniere di uranio e centrali termoelettriche

a carbone) per le quali vi sono studi che ne docu-mentano l’impatto radiologico; tale attività è statasospesa nel 2005.

ScopoCensire le fonti di pressione ambientale relativealle attività lavorative con NORM presenti sul ter-ritorio.Il DLgs 230/95 e s.m.i. comprende, nel campo diapplicazione, le attività lavorative che comportanola produzione di residui, l’uso o lo stoccaggio dimateriali abitualmente non considerati radioattivi,ma che contengono radionuclidi naturali e provo-cano un aumento significativo dell’esposizione deilavoratori e di persone del pubblico.

DETERMINANTI

Attività lavorative con uso di NORM

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Attività lavorative con usodi materiali contenentiradionuclidi naturali(NORM)

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. attività lavorative FONTE Associazioni dicategoria, GruppoEnel, Agip,Assofertilizzanti,Enichem,Federacciai,Assopiastrelle

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2005

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 10: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012568

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Grafici e tabelle

2.150

2

0

3 2

0 0

1

4

0

1

10

100

1.000

10.000

Est

razi

one

gas

/pet

rolio

Raf

finer

ie

pet

rolio

Min

iere

ura

nio

Pro

d. s

ilica

ti,

zirc

onio

, m

acin

ati

Pro

d. m

ater

iali

refr

atta

ri

Acc

iaie

rie a

ci

clo

inte

gral

e

Cen

tral

i a

carb

one

Dis

caric

he

fosf

oges

si

Lavo

razi

one

min

eral

i fos

fatic

i

N. a

ttiv

ità la

vora

tive

Fonte: Associazioni di categoria, Gruppo Enel, Agip, Assofertilizzanti, Enichem, Federacciai,AssopiastrelleFigura 6A.1: Attività lavorative con uso e/o produzione di NORM in Emilia-Romagna (2005)

Il censimento condotto a livello nazionale nell’am-bito del progetto CTN_AGF non è stato aggiornatodal 2005 e contestualmente Arpa, a oggi, non di-spone di una banca dati regionale di tali attività. Inrelazione alla significatività dal punto di vistaambientale di tali lavorazioni, si presume chevadano rivolte attenzioni alle discariche di fosfo-gessi, alle polveri di fusione e altri residui rinveni-bili nella produzione di refrattari e piastrelle diceramica, alla gestione dei residui nell’attivitàestrattiva di petrolio e gas naturale.Per la “lavorazione delle sabbie zirconifere” nellaproduzione di piastrelle, materiali refrattari, cera-miche, abrasivi e coloranti ceramici, circa il 70%delle sabbie importate annualmente in Italia èusato nell’industria della ceramica. L’industria ita-liana delle piastrelle di ceramica, facente capoprincipalmente ad Assopiastrelle, si concentra pre-valentemente nel cosiddetto “Comprensorio dellaceramica”, ubicato nelle province di Modena eReggio Emilia, con una quota produttiva sul tota-le di circa l’80% e una consistenza di circa 35 pro-

duttori; di questi, a oggi, non è documentato l’usodiretto di sabbie zirconifere.Ceramicolor è la principale associazione di catego-ria dei colorifici ceramici e dei produttori di ossidimetallici, con una rappresentatività del 90% delmercato nazionale. Le 20 aziende associate sonoprevalentemente ubicate nell’area di Sassuo lo-Mo -de na (il cosiddetto “distretto ceramico”). La presen-za sul territorio regionale di tali attività lavorativecon uso e/o produzione di materiali che contengo-no radionuclidi naturali in quantità non trascurabi-li evidenzia la necessita di approfondimenti.L’indagine radiologica su residui di lavorazioneeseguita nel 2005, presso alcune aziende produt-trici di piastrelle localizzate in Emilia-Romagna,ha evidenziato che nel processo di cottura dellepiastrelle si determinano elevate concentrazionidi Po-210 nel residuo di calce esausta destinatoall’allontanamento, a causa dell’arricchimentodovuto alla volatilizzazione alle alte temperaturedi cottura, e pertanto la necessità di approfondi-menti.

Commento

Page 11: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 569

DescrizioneL’indicatore documenta il numero e la distribuzio-ne sul territorio regionale di strutture, suddiviseper tipologia d’impianto, autorizzate all’utilizzo disorgenti di radiazioni (materie radioattive emacchi ne radiogene), limitatamente all’impiego dica tegoria A (per la cui definizione si rimanda alDLgs 230/95 e s.m.i.).Gli articoli 27 e 28 del decreto prevedono, infatti,l’obbligo di nulla osta preventivo per impianti, sta-bilimenti, istituti, gabinetti medici, laboratori daadibire ad attività comportanti, a qualsiasi titolo,la detenzione, l’utilizzazione, la manipolazione di

materie radioattive, prodotti o apparecchiaturecon tenenti dette materie, depositi di rifiuti radio -attivi, nonché per l’utilizzazione di apparecchi ge -neratori di radiazioni ionizzanti.Le soglie e modalità di computo, ai fini della sog-gezione a nulla osta all’impiego di categoria A,sono fissate nell’Allegato IX del DLgs 230/95 es.m.i.

ScopoValutare la presenza sul territorio regionale di in -se diamenti che impiegano sorgenti/apparecchi.

DETERMINANTI

Strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Strutture autorizzate all’impie-go di radioisotopi, ovvero chedetengono/impiegano sorgen-ti/apparecchi

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. strutture/impianti, per-centuale

FONTE Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 12: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012570

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Grafici e tabelle

Impianti irraggiamento

11% Acceleratori usi industriali e ricerca

11%

Ciclotroni per PET 33%

Depositi rifiuti radioattivi

0%

Impianti e laboratori con

sorgenti radioattive 45%

Fonte: IspraFigura 6A.2: Tipologie di strutture autorizzate all’impiego di sorgenti radioattive (categoria A) alivello regionale (2012)

0

1

2

3

4

5

6

Piacenza Parma Reggio Emilia

Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena

Rimini

N. s

trut

ture

aut

oriz

zate

Impianti irraggiamento Acceleratori usi industriali e ricerca Ciclotroni per PET Depositi rifiuti radioattivi Impianti e laboratori con sorgenti radioattive

Fonte: IspraFigura 6A.3: Strutture autorizzate all’impiego di sorgenti radioattive (categoria A) a livello provin-ciale (2012)

Page 13: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 571

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

L’incompletezza delle informazioni presentate (idati forniti da Ispra contemplano il solo impiego dicategoria A) deriva dalla non disponibilità di unarchivio regionale delle sorgenti di radiazioniionizzanti. La Legge Regionale del 10 febbraio 2006, n. 1“Norme per la tutela sanitaria della po polazionedai rischi derivanti dall’impiego di sorgenti diradiazioni ionizzanti” contempla, infatti, uno spe-

cifico articolo, l’articolo 7, titolato “Ana grafi dellesorgenti di radiazioni ionizzanti”. Tut tavia laGiunta regionale non ha provveduto all’emanazio-ne di un atto che regolamenta il contenuto delleinformazioni da inserire nelle anagrafi, le modali-tà di gestione, di accesso, di comunicazione e dif-fusione dei dati in esse raccolti e i soggetti a cui èaffidata la gestione a livello regionale e territorialedi tali banche dati.

Commento

Page 14: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012572

DescrizioneL’indicatore restituisce informazioni utili peraffrontare il problema della contaminazioneradioattiva nei rottami o altri materiali metallici,ricollegabile allo smaltimento abusivo di sorgentiradioattive.La raccolta nazionale dei rottami metallici passaattraverso i depositi dei commercianti, mentrel’importazione avviene tramite agenti e rappresen-tanti di case estere. Generalmente, infatti, tale ma -teriale viene fatto transitare attraverso un deposi-to, per essere sottoposto a operazioni di cernita epreparazione indispensabili per conferirgli lecaratteristiche qualitative e quantitative richiestedalle industrie fusorie, in relazione al tipo di pro-duzione cui è destinato.I rottami, di origine nazionale o estera, giungonoal l’utilizzatore per via ferroviaria, stradale o marit-tima.Il DLgs 23/2009, che con l’art. 1 sostituisce l’art.157 del DLgs 230/95, prevede l’obbligo di sorve-glianza radiometrica su rottami o altri materialimetallici di risulta, da parte sia dei soggetti che lilavorano, sia di quelli che compiono attività di rac-colta e deposito, estendendolo ai prodotti semilavo-

rati metallici importati dai Paesi extra Ue; il succes-sivo DLgs 100/2011 definisce in particolare le cate-gorie delle merci (semilavorati) sottoposte a con-trollo e conferma l’attribuzione all’Esperto Qualifi -cato della re spon sabilità dei controlli radiometrici.Il DLgs 52/2007 “Attuazione della Direttiva2003/122/Euratom sul controllo … delle sorgentiorfane” promuove, attraverso il ministero del l’In -terno, l’introduzione di sistemi diretti al ri tro -vamento di sorgenti orfane presso le dogane, igrandi depositi, gli impianti di riciclaggio, nonché,tramite l’Enea, “campagne di recupero” conl’obiettivo di prevenire l’esposizione non desidera-ta dei lavoratori e della popolazione.L’attività di controllo radiometrico in Emilia-Romagna sui rottami metallici di importazionerisulta sostanzialmente concentrata presso ilporto di Ravenna (importante valico di confinepresente in regione).

ScopoMonitorare il numero di impianti per il tratta-mento dei rottami metallici e valutare la quanti-tà trattata.R

AD

IAZ

ION

I IO

NIZ

ZA

NT

I - Determinanti

DETERMINANTI

Impianti per trattamento dei rottami metallici

Page 15: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 573

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Impianti per trattamento deirottami metallici (raccolta,deposito, fusione)

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. impianti, percentuale FONTE Assofermet,Federacciai,Assofond, Assomet

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioniDLgs 52/2007DLgs 23/2009DLgs 100/2011

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Grafici e tabelle

Acciaierie2%

Fonderie: ferrosi25%

Fonderie: non ferrosi

1%

Depositi72%

Fonte: Assofermet, Federacciai, Assofond, AssometFigura 6A.4: Impianti per il trattamento di rottami metallici a livello regionale (2012)

Page 16: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012574

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

rottami ferrosi

rottami non ferrosi

Piacenza 0 1 0 2

Parma 0 0 0 7

Reggio Emilia 0 3 0 5

Modena 1 4 1 7

Bologna 0 5 10

Forlì-Cesena/Rimini 0 3 0

0

10

Ravenna 0 0 0 2

Ferrara 0 1 0 5

Emilia-Romagna 1 17 1 48

Fonderie

Acciaierie Depositi

Fonte: Assofermet, Federacciai, Assofond, Assomet

Tabella 6A.1: Numero di impianti per il trattamento di rottami metallici (2012)

L’attuale disponibilità dei dati risulta essere ca -rente, in quanto presenta esclusivamente gli im -pianti afferenti alle diverse Associazioni di cate-goria.In Emilia-Romagna è presente una sola acciaie-

ria, ubicata in provincia di Modena (a livello na -zionale se ne contano circa quaranta), e nelleprovince di Modena, Bologna e Forlì-Cesena ri -sultano presenti la maggior parte delle fonderie edei depositi dell’intera regione.

Commento

Page 17: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 575

DescrizioneL’indicatore documenta la quantità di radioattivitàrilasciata annualmente nell’ambiente dall’impiantonucleare di Caorso (PC), unico esistente in regione,confrontandola con i limiti di scarico autorizzati,nonché la produzione di rifiuti solidi radioattivi.La centrale nucleare di Caorso, la più grande fraquel le realizzate in Italia, costruita negli anni 70sulla riva destra del fiume Po, appartiene alla secon-da generazione di impianti nucleari. Ha funzionatocon produzione di energia da dicembre 1981 ed èferma in condizione di “arresto a freddo” dall’otto-bre 1986, per la quarta ricarica del combustibile e, aseguito del referendum sul nucleare del 1987, non èstata più riavviata. Nel 1990 è stato altresì deciso difermarne definitivamente l’esercizio commerciale.La condizione di “arresto a freddo”, con noccioloscarico, nella quale è mantenuta la centrale, com-porta comunque la produzione e la conseguenteemissione nell’ambiente di scarichi liquidi e aeri-formi derivanti dall’attività di pulizia, lavaggio,ventilazione etc.

In ottemperanza al DM M.I.C.A. del 4 agosto 2000,Sogin ha presentato nell’anno 2001 il “Piano glo-bale di disattivazione” dell’impianto; conseguente-mente nel 2004 è stata completata la decontami-nazione del circuito primario, nel 2006 lo sman-tellamento e la rimozione delle turbine e del tur-boalternatore all’interno dell’Edificio Turbina, nel2008 si sono conclusi i lavori per la demolizionedell’Edificio Torri RHR, nel 2010 si sono quindiconclusi i trasporti di tutti i 1.032 elementi dicombustibile esaurito all’impianto di ritrattamen-to Areva di La Hague (Francia), nonché si è con-clusa la rimozione del camino metallico del -l’Edificio Off-Gas. Nel 2012 è terminata la bonificadell’Edificio Turbina.

ScopoMonitorare l’emissione di radioattività in aria e inacqua, nonché la produzione di rifiuti solidi, nellenormali condizioni di esercizio degli impiantinucleari.

PRESSIONI

Impianti nucleari: rilascio diradioisotopi e produzione rifiuti

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Page 18: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012576

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Grafici e tabelle

0,0001

0,001

0,01

0,1

1

10

1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012

Per

cent

uale

form

ula

di s

caric

o

Fonte: SoginFigura 6A.5: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi liquidi negli anni 1978-2012,espressi come percentuale della formula di scarico

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Impianti nucleari: attività diradioisotopi rilasciati in ariae in acqua e produzione dirifiuti solidi

DPSIR P

UNITÀ DI MISURA N. fusti, percentuale della Formula di Scarico(% F.d.S.)

FONTE Sogin Spa

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1978-2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 19: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 577

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

0,0001

0,001

0,01

0,1

1

10

100

1978

1980

1982

1984

1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

2008

2010

2012

Per

cent

uale

form

ula

di s

caric

o

Alogeni Gas nobili Particolato

Fonte: SoginFigura 6A.6: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi aeriformi negli anni 1978-2012,espressi come percentuale della formula di scarico

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

1978

1979

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

N. f

usti

(mig

liaia

)

N.fusti/anno prodotti N.fusti presenti a fine anno

Fonte: SoginFigura 6A.7: Centrale nucleare di Caorso, produzione di rifiuti solidi negli anni 1978-2012, espressain termini di fusti prodotti annualmente e presenti sull’impianto a ogni fine anno

Page 20: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012578

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Alogeni Particolato Gas Nobili Liquidi Solidi

% F.d.S. % F.d.S. % F.d.S. % F.d.S. N. fusti (*)

1978 1,350 0,300 1,840 0,790 1.250

1979 0,418 0,690 5,580 0,500 1.167

1980 0,379 1,060 2,006 0,906 1.283

1981 0,788 0,342 1,484 1,057 1.112

1982 0,300 1,000 3,600 1,350 1.048

1983 0,490 0,633 3,618 1,531 1.867

1984 0,684 1,533 4,710 0,900 2.174

1985 1,768 3,514 12,190 1,081 1.775

1986 4,190 2,550 16,730 1,530 1.653

1987 0,178 1,450 0,200 0,541 1.010

1988 < 0,084 0,664 0,117 0,207 1.161

1989 < 0,064 0,654 0,044 0,165 491

1990 < 0,055 0,246 0,059 0,080 200

1991 0,050 0,216 0,052 0,056 210

1992 / 0,004 0,018 0,016 408

1993 / 0,002 0,011 0,017 851

1994 / 0,002 0,027 0,017 46

1995 / 0,007 0,011 0,007 48

1996 / 0,022 0,008 0,003 48

1997 / 0,002 0,007 0,005 50

1998 / 0,004 0,007 0,003 40

1999 / 0,006 0,004 0,004 55

2000 / 0,005 0,004 0,003 52

2001 / 0,000 0,004 0,003 33

2002 / 0,000 0,004 0,002 65

2003 / 0,001 0,006 0,001 70

2004 / / 0,006 0,002 102

2005 / / 0,002 0,0004 40

2006 / 0,010 0,002 0,001 456

2007 / 0,020 0,001 0,001 51

2008 / 0,004 0,001 0,002 70

2009 / 0,007 0,001 0,003 42

2010 / 0,004 0,0001 0,006 128

2011 / 0,008 0,0008 0,0007 81

2012 / 0,0028 0,0007 0,0004 65

Fonte: SoginLEGENDA: (*) n. fusti a media e bassa attività

Tabella 6A.2: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi aeriformi e liquidi; produzionedi rifiuti radioattivi negli anni 1978-2012

Page 21: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 579

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Gli scarichi nell’ambiente di effluenti radioattivi daparte degli impianti nucleari sono soggetti ad appo-sita autorizzazione. In essa sono stabiliti, tramiteprescrizione tecnica allegata all’autorizzazione eall’esercizio dell’impianto, i limiti massimi di ra -dioattività rilasciabile nell’ambiente (formula disca rico) e le modalità di scarico.La centrale nucleare di Caorso, pur in condizione di“arresto a freddo”, comporta comunque la produzio-ne di scarichi liquidi e aeriformi: nel 2012 ad esem-pio gli scarichi liquidi ammontano a circa lo0,0004% della formula di scarico, mentre gli scarichiaeriformi (particolato e gas nobili) rispettivamente lo0,0028% e lo 0,0007%. Tale produzione, pur rima-nendo per gli aeriformi e i liquidi dell’ordine di qual-

che percentuale della formula di scarico negli anni difunzionamento dell’impianto, si è comunque pro-gressivamente ridotta dal 1986, anno da cui la cen-trale è ferma, di circa 2-4 ordini di grandezza.Oltre ai fusti dei rifiuti radioattivi stoccati all’inter-no di tre depositi, sono altresì presenti in sito ulte-riori rifiuti stoccati in container e nei serbatoiradiaste. Dal 2010 non sono più presenti elementidi combustibile sull’impianto (tutti i 1.032 elemen-ti di combustibile destinati al riprocessamento inFrancia sono stati allontanati dal sito); nel I° seme-stre 2012 è terminata la spedizione di containercontenenti rifiuti prodotti durante l’esercizio e de -stinati all’incenerimento/fusione presso un impian-to svedese.

Commento

Page 22: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012580

DescrizioneL’indicatore documenta la distribuzione dei sitidove sono detenuti rifiuti radioattivi con informa-zioni su tipologia e quantità dei medesimi.L’insieme delle attività nucleari condotte, a partiredagli anni sessanta, dagli Enti gestori di impiantidel ciclo del combustibile e/o reattori per la pro-duzione di energia elettrica e delle altre attivitàche impiegano radionuclidi ha comportato la pro-duzione e l’accumulo di rifiuti liquidi e solidi.Anche se una parte dei rifiuti è stata condizionata,cioè sottoposta a processi di immobilizzazione informe fisiche idonee per lo smaltimento definitivo,la maggior parte rimane ancora custodita in formanon condizionata presso i siti di produzione.Inoltre, è diffusa la presenza di rifiuti radioattiviprovenienti da attività non connesse con la produ-zione di energia elettrica (biomediche e industria-

li), che costituiscono una quantità rilevante dimateriale da gestire e controllare.In Italia non esiste ancora un deposito definitivoper i rifiuti radioattivi, struttura ingegneristicacon caratteristiche naturali e antropiche adegua tead assicurare il confinamento della radioattività. In Emilia-Romagna i siti in cui attualmente sonodetenuti rifiuti radioattivi sono la centrale nuclea-re di Caorso (PC) e il deposito Protex di Forlì.L’attività di allontanamento/raccolta/deposito dirifiuti radioattivi è disciplinata dal DLgs 230/95 es.m.i., specificatamente al Capo VI.

ScopoDocumentare tipologia e quantità di rifiutiradioattivi, secondo la distribuzione nei siti didetenzione.

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

PRESSIONI

Quantità di rifiuti radioattivi detenuti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Quantità di rifiuti radioattividetenuti

DPSIR P

UNITÀ DI MISURA Gigabecquerel,metro cubo

FONTE Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 23: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 581

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Grafici e tabelle

2,624

0,036

00,01

0,1

1

10

rifiuti radioattivi sorgenti dismesse combustibile irraggiato

Att

ività

(Ter

abec

que

rel)

Fonte: IspraFigura 6A.8: Ripartizione delle attività per tipologia di rifiuto radioattivo detenuto in Emilia-Romagna (2012)

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.9: Siti di detenzione dei rifiuti distinti per tipologia presenti in Emilia-Romagna (2012)

Page 24: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012582

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

(GBq) (m³) (GBq) (m³) (GBq) (TBq)

Caorso 30 501 2.504 1.827 0,023 0

Protex 0 0 90 1.039 36 0

Sorgenti dismesse

Combustibile irraggiato

Non condizionatiCondizionati

Rifiuti radioattivi

Fonte: Ispra

Tabella 6A.3: Caratterizzazione dei rifiuti radioattivi, delle sorgenti dismesse e del combustibileirraggiato nei siti di detenzione dei rifiuti presenti in Emilia-Romagna (2012)

Sorgenti

dismesse

Combustibile

irraggiatoTotale

(GBq) (m ) (GBq) (TBq) (TBq)

Emilia-Romagna 2.624 3.367 36 0 3

Totale nazionale 3.062.055 28.760 1.321.453 229.786 234.170

Rifiuti radioattivi 1

3

Fonte: IspraLEGENDA: 1 condizionati e non

Tabella 6A.4: Caratterizzazione dei rifiuti radioattivi, delle sorgenti dismesse e del combustibileirraggiato in Emilia-Romagna e in Italia (2012)

L’ammontare complessivo dei rifiuti radioattivi at -tualmente presenti sul territorio nazionale è ri ma -sto pari a circa 29.000 m3, di cui circa il 12% dete-nuto nella regione Emilia-Romagna.Per quanto riguarda il combustibile irraggiato, lanostra regione attualmente non detiene più alcunelemento di combustibile; a giugno 2010 tutti glielementi di combustibile presenti presso la centra-le di Caorso sono stati, infatti, allontanati dal sito.Relativamente alle sorgenti dismesse, la ditta

Pro tex procede al loro ritiro dai vari utilizzatori e,generalmente, in una-due soluzioni annue leconferisce al deposito dell’Enea Casaccia (Roma);ciò può originare una variabilità del dato rilevatonel tempo.Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti rap-presenta ancora un problema da risolvere in Italia.Attualmente stoccati in diversi depositi “provviso-ri”, tali rifiuti andranno trasferiti in un sito uniconazionale ancora da individuare e progettare.

Commento

Page 25: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 583

DescrizioneL’indicatore è derivato dalla misura delle radiazio-ni gamma presenti in aria. Il monitoraggio dell’in-tensità di dose gamma in aria è condotto nell’am-bito delle attività previste dal DLgs 230/95 e s.m.i.sia per scopi di controllo della radioattività am -bientale (art. 104), sia a supporto della gestionedel le emergenze radiologiche (art. 123).La dose gamma assorbita in aria è dovuta a duecontributi principali: la radiazione cosmica e quel-la terrestre. La componente terrestre varia in fun-zione del luogo in cui avviene l’esposizione: all’e-sterno (outdoor) o all’interno (indoor) degli edifi-ci. In quest’ultimo caso vi è una componente ag -giuntiva dovuta alla radioattività naturale conte-nuta nei materiali da costruzione.I dati dei contributi di origine cosmica e di origineterrestre outdoor sono stati elaborati dai risultatidi un’indagine nazionale effettuata tra gli anni1970-1971 su un reticolo di oltre 1.000 punti dimisura. I dati della dose gamma di origine terre-stre indoor sono stati ottenuti nell’ambito dell’in-dagine nazionale sul radon nelle abitazioni, su un

campione di abitazioni rappresentativo a livelloregionale. La dose gamma totale annuale dipendedai tempi di permanenza indoor e outdoor, chesono stimati rispettivamente pari al 79% e al 21%.La misura del rateo di dose assorbita in aria vienefornita rispettivamente attraverso le 50 stazioni dimonitoraggio afferenti alla rete italiana Gammadi Ispra, di cui tre ubicate in Emilia-Romagna, aParma, Ferrara e Marina di Ravenna. Dal 2008Arpa Emilia-Romagna dispone di una propria re -te, con stazioni posizionate a Piacenza (già attivadal 1997), Reggio Emilia, Carpi (MO), Bologna,Molinella (BO) (attiva dal 2011), Forlì e Rimini.

ScopoDocumentare l’entità e la distribuzione della doseefficace per esposizione a radiazioni gamma di ori-gine cosmica e terrestre, al fine di valutare l’im -patto sulla popolazione. Documentare, altresì, insi tuazioni incidentali un eventuale incrementodell’esposizione alla popolazione rispetto al fondoambientale medio.

STATO

Dose gamma assorbita in aria

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Dose gamma assorbita inaria per esposizione a radia-zione cosmica e terrestre

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Nanogray/ora FONTE Ispra,Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

1997-2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie pesate, min./max., medie annuali e deviazioni standard

Page 26: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012584

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Grafici e tabelle

60

70

80

90

100

110

120

130

1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012

Nan

ogra

y/or

a

Piacenza Ferrara Marina di Ravenna Nord Italia

Fonte: Arpa Emilia-Romagna e Banca dati rete Gamma di IspraFigura 6A.10: Intensità di dose gamma assorbita in aria (outdoor) per esposizione a radiazionecosmica e terrestre rilevata nelle stazioni ubicate in Emilia-Romagna dal 1997 al 2012; medie annua-li e deviazioni standard

Origine cosmicaOutdoor Indoor(Nanogray/ora)

(Nanogray/ora) (Nanogray/ora)

Piacenza 38 55 57Parma 37 53 41Reggio Emilia 39 50 44Modena 39 48 49Bologna 37 55 51Ferrara 40 54 63Ravenna 39 54 46Forlì 38 58 45Rimini 38 58 36

Emilia-Romagna 38 54 50

Origine terrestre

Fonte: Elaborazione Arpa Emilia-Romagna su dati A. Cardinale, G. Cortellessa, F. Gera, O. Ilari, G.Lembo, “Absorbed dose distribution in the italian population due to the natural backgroundradiation”, Proceedings of the second international symposium on the natural radiationenvironment, J.A.S. Adams, W.M. Lowder and T.F. Gesell eds. Pag. 421, 1972Esposizione gamma indoor: dati del Centro Regionale di riferimento per la Radioattività ambientale(CRR) di Piacenza relativi all’indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle abitazioni

Tabella 6A.5: Intensità di dose gamma assorbita in aria per esposizione a radiazione cosmica e terre-stre nelle province dell’Emilia-Romagna

Page 27: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 585

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Piacenza 88 8 70 142Parma 71 3 66 87Reggio Emilia 85 6 68 147Carpi (MO) 99 8 79 159Bologna 98 6 77 189S. Pietro Capofiume (BO) 95 6 71 176Forlì 106 5 89 150Rimini 77 6 67 205Ferrara 93 3 83 105Marina di Ravenna 78 3 66 100Nord Italia 98 16 66 164

Max.

(Nanogray/ora)Stazioni

Media

(Nanogray/ora)S.D. (%)

Min.

(Nanogray/ora)

Fonte: Banca dati rete Gamma di Ispra e Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.6: Intensità di dose gamma assorbita in aria outdoor (cosmica e terrestre); stazioni reteGamma Ispra e Arpa Emilia-Romagna (2012)

In Emilia-Romagna l’analisi dei dati (tabella 6A.5)evidenzia una sostanziale uniformità del contribu-to della radiazione cosmica e terrestre, anche se alivello nazionale si osserva che il contributo dellaradiazione terrestre è fortemente dipendente dallageologia del sito (Ispra, Annuario dei dati ambien-tali, Edizione 2012).

Il dato per la sua caratteristica rimane stabile neltempo, a meno di incidenti o esplosioni nucleari cherilascino radionuclidi gamma-emettitori in atmosfe-ra. La rete Gamma, rete automatica di allarme nonprogettata per la valutazione della dose alla popola-zione, consente comunque di ottenere dati confron-tabili con quelli dell’indagine svolta nel 1970-71.

Commento

Page 28: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012586

DescrizioneLa sorveglianza della radioattività ambientale inItalia è strutturata, in ottemperanza all’art. 104 delDLgs 230/95 e s.m.i., sulle reti nazionali e regio-nali, delegate al monitoraggio della radioattivitànell’ambiente, negli alimenti e bevande per consu-mo umano e animale e per la stima dell’esposizio-ne della popolazione. La gestione delle reti unicheregionali è effettuata dalle singole Regioni, secon-do direttive impartite dal ministero della Sanità edal ministero dell’Ambiente.La Regione Emilia-Romagna, al fine di verificare lostato della contaminazione ambientale e alimentaredell’intero territorio e di evidenziare eventuali inci-denti o rilasci incontrollati, ha predisposto fin dal1982 un sistema di monitoraggio della radioattività alivello regionale basato su campionamenti di diversematrici (particolato atmosferico, deposizione alsuolo, acque superficiali e potabili, alimenti etc.),sancito poi dalla Legge Regionale 1/2006 (art. 8). AdArpa Emilia-Romagna, CTR Radioattività ambienta-le, è affidata la gestione della rete regionale, per leattività di rilevamento e di misura.

I radionuclidi artificiali presenti nell’ambientesono in gran parte attribuibili alle deposizioni alsuolo conseguenti alle esplosioni di ordigni nu -cleari in atmosfera effettuate negli anni 60 e allericadute derivanti dall’evento incidentale diChernobyl. Il Cs-137 e lo Sr-90, radionuclidi contempi di dimezzamento radioattivo di circa 30anni, costituiscono i principali indicatori dellericadute al suolo per il nostro territorio.

ScopoValutare la concentrazione di attività di radionu-clidi artificiali in matrici ambientali e alimentariper monitorare la contaminazione ambientale deiradionuclidi derivanti sia da sorgenti diffuse di ra -dioattività, quali ad esempio i test nucleari e le si -tuazioni incidentali rilevanti (esempio: incidentedi Chernobyl) che comportano il trasporto “tran -sfrontaliero” di contaminazione (reti nazionali, re -gionali), sia da sorgenti localizzate come gli im -pianti nucleari e altre strutture in cui si detengo-no/utilizzano radioisotopi (reti locali, regionali).

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Radionuclidi artificiali in matriciambientali e alimentari

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Concentrazione di attività diradionuclidi artificiali in matri-ci ambientali e alimentari

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Becquerel/metro quadrato,Becquerel/litro

FONTE ArpaEmilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1982-2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Raccomandazione europea 2000/473/EuratomRegolamento CE 733/2008 e successive modificheCircolare n. 2/87 del ministero della SanitàDLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie mensili, medie annuali

Page 29: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 587

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Grafici e tabelle

0,01

0,1

1

10

100

1.000

10.000

gen-

82ge

n-83

gen-

84ge

n-85

gen-

86ge

n-87

gen-

88ge

n-89

gen-

90ge

n-91

gen-

92ge

n-93

gen-

94ge

n-95

gen-

96ge

n-97

gen-

98ge

n-99

gen-

00ge

n-01

gen-

02ge

n-03

gen-

04ge

n-05

gen-

06ge

n-07

gen-

08ge

n-09

gen-

10ge

n-11

gen-

12ge

n-13

Bec

que

rel/m

etro

qua

dra

to

Cs137 Sr90

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.11: Concentrazioni di Cs-137 e Sr-90 registrate nelle deposizioni al suolo a Piacenza dal1982 al 2012

0,01

0,1

1

10

gen-

82

100

gen-

83ge

n-84

gen-

85ge

n-86

gen-

87ge

n-88

gen-

89ge

n-90

gen-

91ge

n-92

gen-

93ge

n-94

gen-

95ge

n-96

gen-

97ge

n-98

gen-

99ge

n-00

gen-

01ge

n-02

gen-

03ge

n-04

gen-

05ge

n-06

gen-

07ge

n-08

gen-

09ge

n-10

gen-

11ge

n-12

gen-

13

Bec

que

rel/l

itro

Cs-137 Sr-90

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.12: Concentrazioni di Cs-137 e Sr-90 registrate nel latte al consumo dal 1982 al 2012

Page 30: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012588

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Cs-137 Sr-90(Becquerel/metro quadrato) (Becquerel/metro quadrato)

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

Mese

2,73E-02 ± 1,18E-02

4,42E-02 ± 1,03E-02

< 1,98E-02

2,63E-02 ± 1,33E-02

3,03E-02 ± 8,04E-03

2,86E-02 ± 1,10E-02

2,29E-02 ± 7,72E-03

2,37E-02 ± 7,08E-03

2,40E-02 ± 7,88E-03

< 1,99E-02

< 2,03E-02

1,71E-02 ± 6,09E-03

< 1,41E-02

2,66E-02 ± 2,66E-03

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.7: Concentrazione di attività di Cs-137 e Sr-90 nelle deposizioni al suolo a Piacenza;media mensile/semestrale e deviazione standard nel 2012

Cs-137 Sr-90(Becquerel/litro) (Becquerel/litro)

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

Mese

< 9,07E-02

< 9,11E-02

9,19E-01 ± 5,02E-02

9,40E-02 ± 4,38E-02

< 1,35E-01

< 9,98E-02

< 8,13E-02

< 1,09E-01

< 1,29E-01

< 1,01E-01

< 9,37E-02

< 1,43E-01

3,64E-02 ± 2,74E-03

2,40E-02 ± 1,90E-03

2,69E-02 ± 2,12E-03

2,14E-02 ± 1,85E-03

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.8: Concentrazione di attività di Cs-137 e Sr-90 nel latte al consumo; media mensile edeviazione standard nel 2012

L’analisi della radiocontaminazione delle matricicontrollate nell’intera regione Emilia-Romagna evi-denzia, quali radionuclidi rilevabili, il Cs-137 e lo Sr-90, presenti in tracce in alcuni indicatori ambientalie alimenti. I valori di contaminazione misurati sono,comunque, sempre ben al di sotto dei limiti fissatidalla CEE per la commercializzazione dei prodotti

(370 Bq/kg per prodotti lattiero-caseari e alimentiper l’infanzia e 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti,per la somma di Cs-134 e Cs-137). Per l’anno 2012 ilivelli di contaminazione da Cesio e Stronzio nellematrici sottoposte ad analisi risultano presentarevalori che tendono a quelli rilevati prima dell’eventoChernobyl dell’aprile 1986.

Commento

Page 31: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 589

DescrizioneL’indicatore, che fornisce la stima della concentra-zione media di radon (Rn-222) in aria nelle abita-zioni, rappresenta un parametro di base per lavalutazione del rischio/impatto sulla popolazionedovuto alla radioattività naturale. Il quadro nor-mativo nazionale vigente non prende in considera-zione la problematica connessa all’esposizione alradon nelle abitazioni; al riguardo un riferimentoè rappresentato dalla raccomanda zione della Co -munità europea 90/143/Euratom, che indica ilvalore oltre cui intraprendere azioni di risanamen-to per le abitazioni esistenti (400 Bq/m3) el’obiettivo di qualità per le nuove edificazioni (200Bq/m3). Nel 2009 l’Organizzazione Mondiale dellaSanità ha proposto che le Autorità nazionali adot-tino un valore di riferimento di 100 Bq/m3; tutta-via, se le particolari condizioni di un singolo paesenon consentono l’adozione di tale valore, nondovrà superare comunque i 300 Bq/m3. In riferi-mento alla normativa nazionale tale indicatore è,comunque, un parametro importante per la piani-ficazione delle risposte da adottare in relazioneall’esposizione negli ambienti di lavoro, nonchéutile anche ai fini dell’individuazione delle aree amaggiore probabilità di alte concentrazioni diradon (prevista da parte di ogni Regione/Provinciaautonoma entro il 31 agosto 2005).In attesa dei criteri con cui definire tali aree edelle indicazioni sulle metodologie per la loroindividuazione, in Emilia-Romagna, come inaltre regioni italiane, sono stati avviati studi per

l’individuazione di zone a maggiore probabilità dialte concentrazioni di radon.I dati attualmente disponibili (e ancora validi perle caratteristiche del fenomeno) sono ricavati dada tre indagini realizzate da Arpa: l’indagine nazio-nale radon indoor promossa dall’Apat (oggi Ispra)e dall’Iss, partita, in Emilia-Romagna, negli anni1989-1990 su un campione rappresentativo di 371abitazioni distribuite in 15 comuni della regione;l’indagine regionale nelle scuole materne e asilinido, promossa in collaborazione con l’Assessoratosanità regionale e realizzata negli anni 1993-1995in 604 strutture scolastiche ubicate in 239 comu-ni della regione; la campagna, promossa sempredall’Assessorato sanità re gionale, in 135 abitazioniindividuate in corrispondenza di particolari areeterritoriali (punti di emanazione gassosa/ faglieaffioranti), conclusasi nel settembre 2011.

ScopoMonitorare la presenza di radon indoor, una delleprincipali fonti di esposizione alla radioattivitàper la popolazione (a livello nazionale circa il44% della dose individuale è stimato derivare datale fonte di esposizione).Il radon rappresenta uno dei maggiori fattori dirischio per il tumore polmonare nei soggetti nonfumatori (appartiene infatti al “gruppo 1” di so -stan ze per cui è stata provata la cancerogenicitàper l’uomo - WHO OMS - International Agencyfor Research on Cancer).

STATO

Concentrazione di attivitàdi radon indoor

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Page 32: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012590

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Concentrazione di attività di radon indoor

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Becquerel/metro cubo FONTE ArpaEmilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1989-19901993-19952010-2011

AGGIORNAMENTODATI

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Raccomandazione europea 90/143/Euratom del 21/02/1990DLgs 230/1995 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali, percentili, min./max., medie geometriche

Grafici e tabelle

Fonte: Dicma-Università di BolognaFigura 6A.13: Rappresentazione cartografica dei punti di misura del radon indoor relativi alle indagi-ni condotte nelle abitazioni e nelle scuole (semestre “invernale”, piani terra) e curve di isolivellodelle concentrazioni (Becquerel/metro cubo) ottenute da elaborazioni geostatistiche (1995)

Page 33: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 591

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Fonte: Regione Emilia-Romagna-Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.14: Rappresentazione cartografica delle abitazioni e delle emissioni spontanee di gas meta-no e faglie affioranti attive oggetto dell’indagine radon indoor, progettata nel 2009

Indagine Indagine IndagineRn-222 Abitazioni Rn-222 Scuole Rn-222 Faglie-Eman. Gas

N. edifici 368 607 136*

Media aritmetica (Bq/m3) 54 49 90

STD err (Bq/m3) 42 33 129

Mediana (Bq/m3) 45 38 49

Min. (Bq/m3) 15 6 12

Max. (Bq/m3) 473 498 995

% Abitazioni >100 Bq/m3 6,6 7,7 17,6*

% Abitazioni >200 Bq/m3 1,6 0,8 12,5*

% Abitazioni >300 Bq/m3 0,5 0,3 6,6

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaNota:* valori ricalcolati in esito al riposizionamento dei dosimetri nel semestre estivo 2012 in tre abitazioni che avevanoevidenziato valori > 400 Bq/m3 nel semestre invernale

Tabella 6A.9: Risultati delle indagini radon indoor svolte nella regione Emilia-Romagna (2011)

Page 34: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012592

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

La campagna nazionale radon nelle abitazioni,condotta anche nella regione Emilia-Romagna, haevidenziato una concentrazione (43 Bq/m3) medio-bassa rispetto alla media nazionale (70 Bq/m3), convalori inferiori a 400 Bq/m3 (livello di riferimentoindicato dall’Ue nel 1990 per le costruzioni esi-stenti). Tali valori sono sostanzialmente conferma-ti dalla successiva indagine promossa nelle scuolematerne e asili nido della regione Emilia-Ro ma -gna; in tale indagine una sola struttura ha eviden-ziato una concentrazione di radon superiore a 400Bq/m3 e le concentrazioni più elevate sono staterilevate nelle province di Modena, Reggio Emilia eForlì-Cesena.In Emilia-Romagna, al fine di progettare azioniatte all’individuazione delle zone a maggiore pro-babilità di alte concentrazioni di radon (mappatu-re radon), a partire dal 2001 un gruppo di lavoro

interdisciplinare, coordinato dall’Assessorato sani-tà, ha proceduto a una “lettura integrata” dei datidisponibili attraverso elaborazioni geostatistichesulle misure di radon indoor, nonché su altre ma -trici oggetto di indagini, ovvero acque di pozzo,rocce, attività degasanti. L’attività svolta ha evi-denziato la necessità di possibili approfondimentia livello regionale e, pertanto, la Regione ha affi-dato ad Arpa la predisposizione di uno specificoprogetto che ha visto coinvolte abitazioni postenella zona appenninica, in prossimità di emissionispontanee di gas metano più significative e faglieaffioranti attive, avviato nel 2009. I dati ottenutinon sono comparabili alle indagini precedenti,come peraltro era logico attendersi. Nel Veneto,Provincia autonoma di Bolzano, Friu li-VeneziaGiulia e Valle d’Aosta è già disponibile una mappa-tura regionale.

Commento

Page 35: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 593

DescrizioneLa dose efficace media individuale in un anno(denominata anche dose efficace) rappresenta unastima dell’esposizione alla radioattività di ciascunmembro della popolazione o dell’intera popolazio-ne presa in esame, dovuta ai diversi contributi diorigine naturale e antropica. Essa è anche unagrandezza con cui si valuta il rischio, per gli indi-vidui e per la popolazione, di effetti avversi.La normativa italiana di riferimento, ovvero ilDLgs 230/95 e s.m.i., fissa un limite di dose effica-ce per le persone del pubblico pari a 1 mSv/annoper le attività che comportano l’uso di materialiradioattivi, livelli di azione pari a 0,3 mSv/annoper gruppi di popolazione esposti a seguito di atti-

vità lavorative con materiali normalmente consi-derati non radioattivi, ma che contengono radio-nuclidi di origine naturale in quantità non trascu-rabile (NORM). L’art. 12 del DLgs 187/00 richiedeche le Regioni provvedano a valutare le esposizio-ni a scopo medico, con riguardo alla popolazioneregionale e a gruppi di riferimento della stessa, eche tale valutazione sia effettuata periodicamentee inviata al ministero della Salute.

ScopoStimare i contributi delle fonti di esposizione allaradioattività (di origine naturale e antropica) dellapopolazione.

IMPATTO

Dose efficace media individualee collettiva in un anno

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Impatto

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Dose efficace media indivi-duale e collettiva in unanno (radioattività di origi-ne naturale e antropica)

DPSIR I

UNITÀ DI MISURA Millisievert/anno, man-Sievert/anno

FONTE ArpaEmilia-Romagna, Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1986-2012

AGGIORNAMENTODATI

Quinquennale(a meno di incidenti graviche comportino incrementidi esposizione non trascura-bili e ulteriori specifichequantificazioni dei diversicontributi alla dose)

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/1995 e successive modifiche e integrazioniDLgs 187/00 (art. 12)

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 36: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012594

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Impatto

Grafici e tabelle

0,0001

0,0010

0,0100

0,1000

1,0000

10,0000

100,0000

1.000,0000

10.000,0000

1986

S.C

.(*)

1986

C.C

.(**)

198719

8819

8919

9019

9119

9219

9319

9419

9519

9619

9719

9819

9920

0020

0120

0220

0320

0420

0520

0620

0720

0820

0920

1020

1120

12

Dos

e***

lattanti bambini adulti collettiva

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.15: Riepilogo delle stime di dose efficace da ingestione individuale (Millisievert) e colletti-va (man-Sievert) nella regione Emilia-Romagna dal 1986 al 2012LEGENDA: (*) consumi senza contromisure

(**) con applicazione delle contromisure(***) individuale ⇒ Millisievert; collettiva ⇒ man-Sievert

Sorgente

Esposizione esterna:Raggi cosmiciRadiazione gamma terrestreEsposizione interna:Inalazione (radon e toron)Inalazione (diversa da radon e toron)Ingestione

TOTALE NATURALE

Diagnostica medicaIncidente di ChernobylTest NucleariIndustria nucleare

TOTALE ARTIFICIALE

TOTALE

1,2

0,0050,0002

Dose efficace media individuale in un anno

(Millisievert/anno)

0,3

1,20,002

Naturale

Artificiale

3,3

4,5

0,40,6

20,006

Fonte: Elaborazione Apat da “Annuario dei dati ambientali - estratto Edizione 2005-2006”, Apat 2006

Tabella 6A.10: Stima dei contributi alla dose efficace media individuale in un anno per la popolazioneitaliana

Page 37: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 595

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Impatto

La figura 6A.15 evidenzia l’andamento negli anni1986-2012 delle stime di dose efficace per inge-stione di alimenti che hanno presentato valori dicontaminazione da radionuclidi artificiali supe-riori ai limiti di rilevabilità (nel 2012 latte e deri-vati, carne, pesce, alcuni prodotti ortofrutticoli eprodotti prima infanzia), nell’ambito dell’attivitàdella rete regionale di monitoraggio della ra dio -attività ambientale. Si nota il raggiungimento diuna situazione di stazionarietà a 6-7 anni dall’in-cidente di Chernobyl, con valori inferiori a 0,001mSv per le tre classi di età di suddivisione dellapopolazione (lattanti, bambini e adulti), ovveroinferiori di tre ordini di grandezza rispetto al li -mi te stabilito dalla normativa nazionale per leper sone del pubblico.Il Servizio di sanità pubblica della RegioneEmilia-Romagna ha eseguito una valutazionedelle esposizioni per scopi medico-diagnostici(Grafia, TC, Medicina nucleare) a radiazioni io -niz zanti con riguardo alla popolazione regionale,basata su dati relativi all’anno 2006: la stima delladose efficace individuale assorbita è pari a circa1,1 mSv/anno. La dose efficace collettiva alla

popolazione regionale è stimata pari a circa 4.500Sv persona.Il principale contributo alla dose annuale alla popola-zione emiliano-romagnola è sicuramente costituitodalla radioattività naturale, in riferimento al radon.L’indagine nazionale sulla radioattività naturale nelleabitazioni, condotta in Emilia-Romagna negli anni1989-1990, ha consentito di stimare la dose efficaceannua individuale da esposizione al radon e suoi pro-dotti di decadimento e alla radiazione gamma ecosmica, pari rispettivamente a 2,3 e 0,4 mSv/anno.Va comunque sottolineato che la ricognizione re -lativa all’indicatore è parziale, in quanto non sonostimati tutti i contributi alla dose efficace per lapo polazione emiliano-romagnola (ad esempio lasti ma per inalazione e irraggiamento da radionu-clidi artificiali).La tabella 6A.10 riporta le stime dei principali con-tributi, sia di origine naturale che artificiale, alladose efficace media individuale in un anno, per lapopolazione italiana; tali stime possono essereestrapolate (in quanto a ordine di grandezza), rela-tivamente alle componenti non quantificate, allapopolazione emiliano-romagnola.

Commento

Page 38: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

596

Riferimenti

� Autori

Roberto SOGNI (1)

(1) ARPA PC

� Bibliografia

1. Angelini P. et al. (2006), Radon indoor, in rocks and in ground water: data integration for mappingin Emilia-Romagna. IAMG conference, Liege, Belgium

2. ANPA (1991, 1992, 1993, 1994-97, 1998, 2002), Rapporto annuale delle Reti Nazionali di Sorve glian -za della Radioattività Ambientale in Italia. Roma

3. APAT (2000), Raccolta preliminare di dati sulle fonti di pressione ambientale relative ai NORM(Naturally Occurring Radioactive Materials). CTN_AGF T-RAP-00-05

4. APAT (2004), Attività lavorative con materiali a elevato contenuto di radioattività naturale (NORM:Naturally Occurring Radioactive Materials). RTI CTN_AGF 3/2004

5. APAT (2004), Linee guida per le misure di radon in ambienti residenziali. RTI CTN_AGF 4/20046. Arpa sezione di Piacenza (1995, 1996, 1997, 1998, 1999-2000, 2001-2002), Rete di controllo della

radioattività ambientale in Emilia-Romagna. Piacenza7. Arpa sezione di Piacenza (2003, 2004-2005, 2006, 2007, 2008), Radioattività ambientale in Emilia-

Romagna. Piacenza8. Arpa sezione di Piacenza (1995, 1996, 1997, 1998, 1999-2000, 2001-2002), Rete di sorveglianza della

radiocontaminazione ambientale attorno al sito nucleare di Caorso. Piacenza9. Assopiastrelle (2003/2004), CerAnnuario. Ed.Cer. S.p.A.10. Bochicchio F. et al. (1999), “Results of the national survey on radon indoors in the all the 21 italian

regions”. Proceedings of Radon in the Living Environment Workshop. 997–100611. Bruzzi L. et al. (2001), “Misure di radioattività naturale e di radon in un impianto di produzione di

fertilizzanti complessi”. Convegno Nazionale Problemi e tecniche di misura degli agenti fisici incampo ambientale

12. Cardinale A. et al. (1971), “Studies on the Natural Background in Italy”. Health Physics. 20, 285-29613. Cardinale A. et al. (1972), “Absorbed Dose Distribution in the Italian Population Due to the Natural

Background Radiation”. The Natural Radiation Environment II, J.A.S. Adams, W.M. Lowder and T.F.Gesell eds., US Energy Research and Development Administration report CONF-720805-P2, 421-440

14. Circolare n. 2/87 del Ministero della Sanità, Direttive agli Organi Regionali per l’esecuzione di con-trolli sulla radioattività ambientale

15. Collacino et al. (1987), La radioattività dell’aria in Italia a seguito dell’incidente di Chernobyl. Glistudi sulla radioattività ambientale e sull’impatto sanitario anche sulla base dell’incidente diChernobyl. ENEA

16. DLgs 230/95, Attuazione delle Direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 inmateria di radiazioni ionizzanti

17. DLgs 241/00, Attuazione della Direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria dellapopolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti

18. ENEA-DISP (1986-87, 1988, 1989, 1990), Rapporto annuale sulla Radioattività Ambientale in Italia,Reti Nazionali. Roma

19. ENEA (1999), Dossier 1999 – La radioprotezione in Italia – La salvaguardia della popolazione e del-l’ambiente. Rapporto ISBN 88-8286-074-4

20. Gaidolfi L. et al. (2002), The environmental radioactivity monitoring in the Emilia-Romagna region: theevolution in twenty years long activity and future developments. European IRPA Congress. Firenze

21. Gritti F. (2004), Identificazione delle zone a rischio Radon in falda mediante analisi multivariatadelle informazioni dirette e indirette. Tesi di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio.DICMA - Univ. Bologna

Page 39: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 597

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

22. ISPRA (2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009), Annuario dei dati ambientali. Roma23. Legge Regionale del 10 febbraio 2006, n. 1, Norme per la tutela sanitaria della popolazione dai rischi

derivanti dall’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti24. National Research Council (1999), Risk assessment of radon in drinking water. National Academy

Press. Washington D.C.25. OECD-NEA (1987), The radiological impact of the Chernobyl accident in OECD countries. Paris26. PMP Piacenza (1982, 1983, 1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994), Rete

di controllo della radioattività ambientale in Emilia-Romagna. Piacenza27. Regione Emilia-Romagna (1991), Radioattività naturale nelle abitazioni – Risultati dell’indagine

sull’esposizione in Emilia-Romagna. Collana Dossier 728. Regione Emilia-Romagna (2007), Il radon ambientale in Emilia-Romagna. Collana Contributi 51

http://www.saluter.it/wcm/saluter/pubblicazioni/tutte_le_pubblicazioni/contributi/contributi/allegati/51_radon.pdf.

29. Regione Veneto, ARPAV (2000), Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenzia-le di radon nel territorio veneto

30. Ricciardi O. (2003), Contributo della Geostatistica alla caratterizzazione spaziale della presenza diRadon sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Tesi di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente eil Territorio. DICMA - Univ. Bologna

31. Sogni R. et al. (1999), “Mapping of radon and geologic characterization of the Emilia-RomagnaRegion – Italy”. 5th International Conference on Rare gas geochemistry, Debrecen. 211-21937

32. Sogni R. et al. (2009), “Il trasporto del combustibile nucleare irraggiato dalla Centrale di Caorso alcentro di riprocessamento di La Hague. Ruolo di Arpa Emilia-Romagna e aspetti di radioprotezio-ne”. Convegno nazionale Controllo ambientale degli Agenti Fisici: nuove prospettive e problemati-che emergenti

33. Trotti F. et al. (2001), “Individuazione delle aree soggette a rischio radon”. Convegno nazionaleProblemi e tecniche di misura degli agenti fisici in campo ambientale

34. Trotti F. et al. (2002), “Towards the identification of work activities involving NORM in Italy”.Seventh International Symposium Natural radiation environment (NRE-VII), Rhodes

35. UNSCEAR - United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (2000), Sourcesand effects of ionizing radiation. Vol. I: Sources. New York: United Nations. E.00.IX.3

36. Verdi L. et al. (2003)., “Confronto tra due diversi metodi di mappatura del radon in Alto Adige”.Convegno nazionale Problemi e tecniche di misura degli agenti fisici in campo ambientale

37. Zampieri C. et al. (2004), “A study concernine NORM in refractories industries”. NORM IVConference, Szczyrk

� Sitografia

1. www.arpa.emr.it2. www.iaea.org3. www.isprambiente.gov.it4. www.iss.it5. www.sogin.it6. www.unscear.org7. www.who.org

Page 40: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012598

Page 41: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

capi

tolo

6ca

pito

lo 6

B

no

n i

on

izza

nti

Rad

iazi

on

i

Page 42: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 602

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 602

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 603

Indicatori

Pressioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 605

Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 631

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 650

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 650

Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 652

INDICE

600

Page 43: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

601Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna

DPSI

R

Tem

a a

mbie

nta

le

Nom

e in

dic

ato

re /

Indic

e

Altr

e are

e te

matic

hein

tere

ssate

Coper

tura

te

mpora

le

Tren

d

Pag.

STAT

OPR

ESSIONI

� Lunghezza delle linee elettriche in rapporto Clima Provincia 2012 605alla superficie territoriale; numero di stazionie cabine di trasformazione in rapporto alla superficie territoriale

� Numero e densità, per superficie territoriale Provincia 2012 616e per numero di abitanti, dei siti, degli impianti e dei servizi per radiotelecomunicazione; potenza complessiva degli impianti per radiotelecomunicazione

� Superamenti dei valori di riferimento Provincia 2012 631normativo di campo elettrico e di induzione magnetica generati da elettrodotti e azioni di risanamento

� Valori di campo di induzione magnetica Provincia 2012 633rilevati con misure in continuo in prossimità di elettrodotti

� Superamenti dei valori di riferimento Provincia 1998÷2012 637normativo per campi elettrici generati da impianti per radiotelecomunicazione e azioni di risanamento

� Valori di campo elettrico rilevati con misure Provincia 2012 642in continuo in prossimità di impianti per radiotelecomunicazione

� Ozono colonnare rilevato Clima Regione 1976-2011 647

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

Coper

tura

sp

azi

ale

Tema ambientale: � Campi elettromagnetici

� Radiazioni ultraviolette

Page 44: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Introduzione

Relativamente alle stazioni radio base (SRB) non si registrano a oggi superamenti dei valo-ri di riferimento normativo per l’esposizione della popolazione.

Per quanto riguarda gli impianti radiotelevisivi (RTV) la situazione, seppure in migliora-mento, rimane ancora critica; infatti, un numero consistente di siti con superamento (il27% di quelli riscontrati) è a oggi ancora in attesa di risanamento.

Il monitoraggio in continuo dei campi ad alta frequenza, con i successivi controlli puntualieffettuati, ha evidenziato, nel corso del 2012, livelli di campo elettrico al di sotto dei valoridi riferimento normativo, a esclusione di alcune situazioni di non conformità relative aimpianti radiotelevisivi, già note ad Arpa e oggetto di verifiche periodiche.

Nel 2012 non si sono riscontrati nuovi superamenti dei valori di riferimento normativo pergli elettrodotti in nuovi siti; rimane tuttavia invariata la situazione pregressa, che vede 4superamenti in prossimità di cabine di trasformazione, per le quali a oggi risultano soloavviate le procedure di risanamento.

� Messaggio chiave

La lunghezza delle linee elettriche ad altissimatensione in Emilia-Romagna è di circa 1.314 km,mentre quelle ad alta tensione (50-132 kV) misu-rano circa 3.969 km. Le linee elettriche a mediatensione hanno una lunghezza complessiva dicirca 34.395 km, mentre quelle a bassa tensioneraggiungono una lunghezza di circa 68.666 km.Per quanto riguarda gli impianti di trasformazio-ne, sezionamento o consegna utente, il loro nume-ro in regione è di circa 51.400 (di cui il 99,4% ècostituito da impianti MT/bt, distribuiti in modoomogeneo).Rimane invariato il numero (4) dei superamentidei valori di riferimento normativo per il campo diinduzione magnetica riscontrati in regione dal2004 al 2012, dovuti alla presenza di cabine MT/bt:3 sono relativi al valore di riferimento normativodi 10 μT (valore di attenzione) e 1 al limite di espo-sizione di 100 μT. In regione Emilia-Romagna si contano 2.162impianti RTV, di cui 817 radio (37,8%) e 1.345televisivi (62,2%), distribuiti in 457 siti rispetto ai464 del 2010; la diminuzione del numero diimpianti, soprattutto televisivi, e del numero disiti sono da correlarsi al processo di transizione aldigitale terrestre iniziato già nel 2010.Per quanto riguarda gli impianti di telefonia mobi-le o cellulare (SRB), ne risultano installati e attivi4.724 dislocati in 3.516 siti; i servizi tecnologici sudi essi attivati (GSM900 - Global System for Mobi -le Communication, a 900 MHz, GSM1800 o DCS -

Digital Cellular System, a 1800 MHz, UMTS -Universal Mobile Telecommunication System, a2.100 MHz e 900 MHz) ammontano a 9.262.Gli impianti RTV, seppure meno numerosi di quel-li per telefonia mobile, rappresentano, in generale,le sorgenti più critiche di campi elettromagneticiad alta frequenza a livello ambientale, per le mag-giori potenze in gioco connesse al loro funziona-mento (in totale in regione 1.387,3 kW, valorecomunque in significativo calo rispetto al 2010 –1.571,2 kW – a seguito del passaggio delle TV alsistema digitale). Le SRB sono presenti in modopiù diffuso sul territorio, soprattutto in ambitourbano; pertanto, pur generando campi elettroma-gnetici di entità mediamente inferiore, per leminori potenze coinvolte (complessivamente646,8 kW), sono spesso percepite dai cittadinicome fattori di rischio per la salute, essendo mag-giore la percentuale di popolazione potenzialmen-te esposta nelle aree circostanti le installazioni. Sisottolinea che le tecnologie più recenti, come adesempio i sistemi Wi-Max, si caratterizzano in par-ticolare per potenze in ingresso più contenuterispetto ai sistemi di vecchia concezione.Nel 2012 è cresciuto il numero di impianti Wi-Max(Worldwide Interoperability for MicrowaveAccess), passato dai 30 del 2011 a 148, installaticon l’obiettivo di sopperire al divario digitale,ovvero di coprire le zone non raggiungibili trami-te i sistemi tradizionali (via cavo e ADSL).A oggi non sussistono superamenti in atto dei

� Sintesi

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

602

Page 45: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 603

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

valori di riferimento normativo per gli impiantidi telefonia mobile; per gli impianti RTV la situa-zione risulta confrontabile con lo scorso anno,registrando 21 superamenti (nel 2011 erano 23)dei valori di soglia, di cui alcuni già in atto dadiversi anni.

Il monitoraggio ambientale ha evidenziato, nellamaggior parte delle campagne effettuate nel corsodel 2012, sia per le alte sia per le basse frequenze,livelli di campo elettromagnetico inferiori ai valo-ri di riferimento, rilevando solo un nuovo supera-mento relativamente a impianti radiotelevisivi.

� Quadro generale

I campi elettromagnetici vengono generalmentesuddivisi in base alla frequenza in campi ELF(Extremely Low Frequency: campi a frequenzaestremamente bassa o campi a bassa frequenza),nell’intervallo da 0 a 300 Hz, generati da impiantidi produzione, trasporto e distribuzione dell’ener-gia elettrica (elettrodotti) e in campi RF (RadioFrequency: campi a radiofrequenza e microonde ocampi ad alta frequenza), da 100 kHz a 300 GHz,emessi dagli impianti per radiotelecomunicazione. In merito alle frequenze ELF, il complesso dellestazioni di trasformazione da altissima ad alta ten-sione AAT/AT (380-220 kV e 50-132 kV) e dellelinee elettriche di trasmissione AAT e AT sull’inte-ro territorio nazionale, denominato Rete diTrasmis sione Nazionale (RTN), costituisce l’ossa -tura principale della rete elettrica nazionale e svol-ge il ruolo di interconnessione degli impianti diproduzione nazionale e di collegamento con larete elettrica internazionale. Anche la rete di di -stribuzione regionale comprende linee AT, ma laparte più consistente, sia come sviluppo in chilo-metri delle linee sia come numero di stazio-ni/cabine, è formata dagli elettrodotti a media MT(15 kV) e bassa tensione BT (220 volt) e la lorodimensione è quella maggiormente soggetta avariazioni nel tempo, per costruzione di nuovelinee e impianti e modifiche di quelli esistenti.L’impatto elettromagnetico delle sorgenti ELF èlegato principalmente alla corrente trasportata, dacui dipende l’entità del campo di induzionemagnetica generato. Gli elettrodotti ad alta tensio-ne, che trasportano e trasformano correnti più ele-vate, sono quindi quelli potenzialmente in gradodi generare campi più elevati; tuttavia essi sonoubicati per lo più in aree isolate e in genere non aridosso delle abitazioni; al contrario gli elettrodot-ti MT, soprattutto le cabine MT/bt, sono distribuitiin modo omogeneo sul territorio urbanizzato,anche a brevi distanze dai potenziali recettori, percui possono, in alcuni casi, risultare critici perl’esposizione della popolazione.Gli impianti per radiotelecomunicazione com-prendono le stazioni radio base (SRB) per la tele-fonia mobile o cellulare e i sistemi per la diffusio-ne sonora o radiofonica e televisiva (RTV).Le stazioni SRB, a differenza degli impianti RTV,hanno avuto uno sviluppo vorticoso negli anni a

partire dal 1999 in poi; a oggi è ancora in corso ilprocesso di completamento della copertura dellereti mobili in determinate aree, seppure assai ral-lentato rispetto al passato, insieme alle modifichetecniche di impianti esistenti (riconfigurazioni),ad esempio per l’aggiunta di nuovi servizi (comel’UMTS nella banda 900 MHz). Il settore radiotele-visivo ha subito a partire dal 2010 una forte evolu-zione dal punto di vista tecnologico, con il proces-so di passaggio al digitale terrestre, ancora tuttaviain evoluzione nel 2012. Infatti, sul nostro territo-rio tale passaggio è stato realizzato a partire dallafine del 2010, ma l’assetto definitivo del settorenon è ancora completato, sia relativamente all’as-segnazione delle frequenze da parte del Ministero,in particolare per gli operatori locali (dovendositra l’altro dismettere a fine 2011 le frequenze deicanali da 61 a 69, da assegnare alle nuove tecnolo-gie di comunicazione a banda larga della telefoniamobile), sia per la scelta dei siti di localizzazionesul territorio, anche in coerenza con i PLERT(Piano di Localizzazione Emittenza Radiotele vi -siva). Attualmente si stanno sempre più diffonden-do le reti di apparati “Wireless”, che permettonoprincipalmente l’accesso veloce a Internet, quali isistemi di connessione radio Wi-Fi (WirelessFidelity), a più fitta diffusione anche in ambitourbano, ma difficilmente conteggiabili, e i sistemiWi-Max, che assicurano il servizio nelle aree piùremote altrimenti non coperte.A completamento del quadro va fatto presente chele attività umane contribuiscono alla riduzionedella fascia di ozono stratosferico, che da milionidi anni protegge la terra dalle radiazioni solari piùdannose (ultraviolette), con un conseguente pre-vedibile aumento della radiazione elettromagneti-ca solare UV al suolo e ripercussioni per la salute el’ecosistema.Le informazioni relative ai fattori di pressione ven-gono gestite tramite i catasti delle sorgenti, chepermettono di migliorare lo stato della conoscen-za del territorio in termini di individuazione ecaratterizzazione delle fonti di pressione: essi sonodi supporto all’attività di controllo e prevenzionedi Arpa e indirizzano i compiti decisionali degliEnti locali. In particolare, è in via di popolamentoil catasto regionale dei fattori di pressione, incoerenza e in collegamento diretto con il catasto

Page 46: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

604

nazionale previsto dalla Legge 36/2001 e sulla basedella normativa regionale (LR 30/00 e s.m.i. e rela-tiva Direttiva applicativa DGR 1138/08), che isti-tuisce formalmente in capo ad Arpa il catasto degliimpianti fissi per emittenza radio e televisiva (art.6 bis) e il catasto degli impianti fissi di telefoniamobile (art. 11).Le informazioni necessarie al popolamento degliindicatori provengono in parte, soprattutto in rife-rimento agli indicatori di stato, dai dati fornitidalle Sezioni provinciali di Arpa Emilia-Romagnae raccolti dal Centro Tematico Regionale (CTR)radiazioni non ionizzanti, anche nell’ambito del“popolamento” dell’Osservatorio campi elettroma-gnetici di Ispra (Istituto superiore per la protezio-ne e la ricerca ambientale), in parte, in particolareper quanto riguarda l’aggiornamento degli indica-tori di pressione, da dati forniti ufficialmente daiproprietari e dai gestori di linee e impianti elettri-ci e di impianti per radiotelecomunicazione.Relativamente all’indicatore di stato “Ozono co -lonnare rilevato”, i dati sono stati forniti dal Ser -vizio meteorologico dell’Aeronautica militare e dalcentro Federal office of meteorology and climato-logy (MeteoSwiss).Il quadro conoscitivo in relazione alle sorgenti deicampi elettromagnetici è migliorato nel corsodegli anni, anche se persistono in alcuni settoridifficoltà di reperimento dei dati; in proposito siresta in attesa dell’emanazione del Decreto previ-sto dalla Legge quadro 36/01, relativo al catastonazionale. L’evoluzione tecnologica ha portatoalla diffusione sul territorio di differenti tipologiedi impianti, soprattutto nel campo delle radiofre-quenze orientate al digitale e al multimediale,

che, pur aumentando la pressione ambientale,utilizzano potenze abbastanza contenute, immet-tendo nell’ambiente livelli di campi elettromagne-tici più ridotti rispetto alle tecnologie tradiziona-li. In particolare, per gli impianti fissi di telefoniamobile, nonostante l’implementazione nel corsodegli ultimi 10 anni di sempre nuovi servizi, lasituazione relativamente ai livelli di esposizione èrassicurante, in quanto non si hanno superamen-ti dei valori di riferimento normativo. Si evidenziain ogni caso la necessità di tenere costantementesotto controllo questo comparto, proprio per lacontinua evoluzione tecnologica in essere.Permangono invece situazioni di criticità in rife-rimento ai siti radiotelevisivi, per i quali i proce-dimenti di risanamento, in alcuni casi in corso datempo e in altri neppure avviati, si presentano dif-ficoltosi e complessi, richiedendo spesso il coin-volgimento di diversi soggetti privati e di entiistituzionali (Co muni, Province, Regione, Arpa,Ausl, Ministero). La transizione alla tecnologiadigitale terrestre per gli impianti televisivi, purcomportando generalmente una riduzione dellepotenze impiegate, potrebbe non produrre unadiminuzione dell’impatto elettromagnetico, inquanto il contributo principale rimane comunquequello degli impianti radio.Per quanto riguarda invece le criticità relative aisuperamenti rilevati in prossimità di elettrodotti(cabine di trasformazione MT/BT), riscontrate inmisura molto inferiore rispetto alle radiofrequen-ze, si sottolinea la mancanza del decreto attuativodella Legge quadro 36/01, che deve definire i crite-ri di elaborazione dei piani di risanamento deglielettrodotti.

Page 47: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 605

DescrizioneL’indicatore riporta la consistenza delle linee elet-triche diversificate per tensione e gestore: linee adaltissima e alta tensione AAT, AT (380, 220, 40-150kV), linee a media tensione MT (15 kV) e linee abassa tensione BT (220 volt). Sul territorio regiona-le infatti, oltre alle linee e impianti AAT e AT appar-tenenti alla Rete di trasmissione nazionale (RTNgestita da Terna), sono presenti anche gli elettro-dotti afferenti alla rete di distribuzione primaria(AT) e alle reti di distribuzione MT e BT, apparte-nenti a diversi proprietari (Terna, Società EnipowerFerrara, Terna Rete Italia srl ex Telat, Enel distribu-zione, RFI, Aziende municipalizzate). Le tensioni sopra citate nella classificazione dellediverse reti sono quelle caratteristiche della granparte delle linee elettriche in corrente alternatapresenti in regione; tuttavia, per completezza vaprecisato che le linee MT possono avere in generaletensione com presa tra 1 kV e 30 kV e, infatti, inalcune province dell’Emilia-Romagna sono presen-ti, anche se in misura minore, linee elettriche MT a20 e 30 kV, così come esistono diverse linee MT a 5e 10 kV di proprietà RFI in prossimità e al serviziodelle stazioni ferroviarie, nonché linee elettriche dicontatto lungo i binari in corrente continua a 3 kV.Le linee elettriche di alimentazione della nuovatratta ferroviaria ad alta velocità (AV) MI-BO utiliz-zano una tensione ancora differente (25 kV in cor-rente alternata monofase).Vengono considerati i km di linee presenti in valo-re assoluto e normalizzate alla superficie; si ripor-tano, inoltre, le informazioni riguardo al numerodegli impianti di trasformazione, sezionamento o

consegna utente, diversificati per provincia e ten-sione in valore assoluto e normalizzati alla super-ficie territoriale interessata.Per quanto riguarda le sorgenti di campi elettroma-gnetici a bassa frequenza trattate nel presente indi-catore ci sono notevoli difficoltà nel recupero an -nuale dei dati e nel popolamento del catasto previ-sto dalla Legge quadro 36/01 a causa di una forteeterogeneità delle fonti. Tale eterogeneità deriva daun lato dall’aumento progressivo nel corso deglianni degli interlocutori interessati (a seguito dellaprivatizzazione del settore elettrico), dall’altro dalfatto che anche per uno stesso interlocutore alcuneinformazioni sono disponibili solo su supporto car-taceo, altre su supporti informatici inadeguati e di -somogenei, altre non sono proprio disponibili inquanto non previste nei data base utilizzati dagliesercenti per sviluppare il servizio stesso.

ScopoQuantificare le fonti principali di pressione sulterritorio per quanto riguarda i campi elettroma-gnetici a bassa frequenza, al fine di pervenire auna buona conoscenza riguardo alla distribuzio-ne e caratterizzazione delle sorgenti presenti conriferimento alla potenziale esposizione dellapopolazione. Produrre uno strumento idoneo a supportare lestrutture addette alla vigilanza e controllo sul-l’impiego delle radiazioni non ionizzanti e adagevolare l’espressione dei pareri tecnici relativial rilascio delle autorizzazioni da parte degli Entilocali interessati.

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

PRESSIONI

Lunghezza delle linee elettriche

Page 48: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012606

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Lunghezza delle linee elettri-che in rapporto alla superfi-cie territoriale; numero distazioni e cabine di trasfor-mazione in rapporto allasuperficie territoriale

DPSIR D/P

UNITÀ DI MISURA Chilometri/chilometri qua-drati, numero stazioni-cabi-ne/chilometri quadrati,percentuale

FONTE Arpa Emilia-Romagna, Terna,TRI*, EnelDistribuzione, RFI,Gruppo Hera, Enìa,Enipower, SEF**,Edipower, S.MarcoBioenergie

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Clima

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DM 29/05/08 “Approvazione della metodologia di calcolo dellefasce di rispetto per gli elettrodotti“LR 10/93, DGR 1965/99LR 30/00, DGR 1138/08DGR 978/10

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale, temporale e per tipologie)Rappresentazione cartografica

* Terna Rete Italia srl, ex Telat ** Società Enipower Ferrara

Page 49: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 607

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Grafici e tabelle380 kV Terna/SEF

72,9%

220 kV Terna27,1%

380 kV Terna/SEF 220 kV Terna

Fonte: Terna, SEF Figura 6B.1a: Consistenza delle linee elettriche AAT, diversificate per tensione (2012)

40-150 kV Terna26,5%

40-150 kV TRI46,8%

40-150 kV RFI25,9%

40-150 kV Hera0,8%

40-150 kV S.Marco

Bioenergie0,1%

40-150 kV Terna

40-150 kV TRI

40-150 kV RFI

40-150 kV Hera

40-150 kV S. Marco Bioenergie

Fonte: Terna, TRI, RFI, Gruppo Hera, S. Marco BioenergieFigura 6B.1b: Consistenza delle linee elettriche AT, diversificate per gestore (2012)

Page 50: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012608

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni MT Enel

84,8%

MT RFI5,0%

MT Enìa2,4%

MT Hera7,6%

MT Terna0,1%

MT Enel MT RFI MT Enìa MT Hera MT Terna

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaFigura 6B.1c: Consistenza delle linee elettriche MT, diversificate per gestore (2012)Nota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (aggiornati al 2007), non è stato invece ancora completa-to con le nuove linee di contatto di servizio alla linea AV

BT Enel87,0%

BT Hera10,7%

BT Enìa2,2%

BT Enel BT Hera BT Enìa

Fonte: Enel Distribuzione, Enìa, Gruppo HeraFigura 6B.1d: Consistenza delle linee elettriche BT, diversificate per gestore (2012)

Page 51: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 609

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

0

100

200

300

400

500

600

0

10

20

30

40

50

60

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

Line

e M

T e

BT

(km

/100

km2 )

Line

e A

AT

e A

T (k

m/1

00km

2 )

380 kV 220 kV 40-150 kV MT BT

Fonte: Terna, SEF, TRI, Enel Distribuzione, RFI, S. Marco Bioenergie, Gruppo Hera, EnìaFigura 6B.2: Lunghezza delle linee elettriche, diversificate per tensione e per provincia, in rapportoalla superficie territoriale interessata (2012)Nota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (aggiornati al 2007), non è stato invece ancora completa-to con le nuove linee di contatto di servizio alla linea AV

0

100

200

300

400

0

1

2

3

4

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

Imp

iant

i MT

(N./

100k

m2 )

Imp

iant

i AA

T e

AT

(N./

100k

m2 )

Impianti AAT Impianti AT Impianti MT

Fonte: Terna, Enipower, SEF, Edipower, Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo HeraFigura 6B.3: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente), diversificatiper tensione e per provincia, in rapporto alla superficie territoriale interessata (2012)Nota: il dato comprende anche le cabine utenti privati (sia grandi che medie utenze)

Page 52: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012610

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Terna, SEF, TRI, RFI, Gruppo Hera, S. Marco BioenergieFigura 6B.4a: Densità di linee AAT e AT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2012)

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaFigura 6B.4b: Densità di linee MT e BT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2012)

Page 53: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 611

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Terna, Enipower, SEF, Edipower, Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo HeraFigura 6B.4c: Densità di impianti AAT, AT e MT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2012)

Trasf. AAT/AT4,5%

Sez. AAT2,7%

Trasf. AT/MT52,9%

Sez. AT e/o Consegna Clienti

AT22,7%

Utenti privati AT3,8%

SSE RFI13,4%

Trasf. AAT/ATSez. AATTrasf. AT/MT

Sez. AT e/o Consegna clienti ATUtenti privati ATSSE RFI

Fonte: Terna, Enipower, SEF, Edipower, Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo HeraFigura 6B.5: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente) AAT e AT inEmilia-Romagna, diversificati per tensione e per tipologia (2012)Nota: SSE = sottostazione elettrica

Page 54: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012612

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Terna Figura 6B.6: Rete di trasporto e distribuzione di energia elettrica ad AAT e AT in Emilia-Romagna(elettrodotti e impianti AAT e AT) (2009)Nota: SSE = sottostazione elettrica

Page 55: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 613

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

L L L L L L L40-150 kV 40-150 kV 40-150 kV 40-150 kV 40-150 kV 220 kV 380 kV

(km) (km) (km) (km) (km) (km) (km)

TRI Terna Hera RFI S.Marco Bioenergie

Terna Terna/SEF

Piacenza 136 112 0 54 0 61 56

Parma 130 268 0 145 0 101 102

Reggio Emilia 197 145 0 52 0 27 52

Modena 196 231 15 123 0 26 81

Bologna 446 124 13 295 0 115 170

Ferrara 234 68 0 76 2 26 172

Ravenna 261 65 3 42 0 0 190

Forlì-Cesena 158 12 0 144 0 0 62

Rimini 99 25 0 99 0 1 73

Emilia-Romagna 1.857 1.051 31 1.029 2 357 958

Fonte: Terna, SEF, TRI, RFI, Enìa, Gruppo Hera e S. Marco Bioenergie

Tabella 6B.1a: Lunghezza delle linee elettriche AT e AAT, diversificate per tensione, gestore e provin-cia (2012)

L L L L L L L LBT BT BT MT MT MT MT MT

(km) (km) (km) (km) (km) (km) (km) (km)

Enel Hera Enia Enel Hera Enia RFI Terna

Piacenza 5.841 0 0 2.916 0 0 135 0

Parma 6.274 0 1.540 3.407 0 830 181 0

Reggio Emilia 6.662 0 0 3.648 0 0 78 0

Modena 5.752 6.274 0 2.675 2.093 0 97 32

Bologna 12.452 889 0 5.535 418 0 678 6

Ferrara 6.112 0 0 3.208 0 0 144 0

Ravenna 5.256 209 0 3.097 103 0 192 0

Forlì-Cesena 6.953 0 0 2.995 0 0 114 0

Rimini 4.452 0 0 1.699 0 0 113 0

Emilia-Romagna 59.754 7.372 1.540 29.180 2.614 830 1.733 39

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaNota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (dati del 2007), non è stato invece ancora aggiornato conle nuove linee di servizio alla linea AV

Tabella 6B.1b: Lunghezza delle linee elettriche MT e BT, diversificate per tensione, gestore e provin-cia (2012)

Page 56: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012614

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Impianti Impianti Impianti Impianti Impianti Impianti AAT AT MT AAT/Sup. AT/Sup. MT/Sup.(N.) (N.) (N.) (N./100km2) (N./100km2) (N./100km2)

Piacenza 4 24 3.790 0,2 0,9 146

Parma 2 36 6.141 0,1 1,0 178

Reggio Emilia 1 25 6.224 0,0 1,1 272

Modena 2 38 8.043 0,1 1,4 299

Bologna 4 61 10.160 0,1 1,6 274

Ferrara 3 25 4.257 0,1 0,9 162

Ravenna 3 30 5.002 0,2 1,6 269

Forlì-Cesena 1 18 4.476 0,0 0,8 188

Rimini 1 13 3.016 0,1 1,5 349

Emilia-Romagna 21 270 51.109 0,1 1,2 228

Fonte: Terna, Enipower, SEF, Edipower, Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, Arpa Emilia-RomagnaNota: il dato comprende anche le cabine utenti privati (sia grandi che medie utenze)

Tabella 6B.3: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente) AAT, AT eMT, diversificati per provincia, in valore assoluto e in rapporto alla superficie interessata (2012)

L L L L L L/S L/S L/S L/S L/SBT MT 40-150 kV 220 kV 380 kV BT MT 40-150kV 220 kV 380 kV

(km) (km) (km) (km) (km) (km/100km2) (km/100km2) (km/100km2) (km/100km2) (km/100km2)

Piacenza 5.841 3.051 303 61 56 225,7 117,9 11,7 2,3 2,2

Parma 7.814 4.418 542 101 102 226,7 128,2 15,7 2,9 2,9

Reggio Emilia 6.662 3.727 394 27 52 290,9 162,7 17,2 1,2 2,3

Modena 12.026 4.897 565 26 81 447,2 182,1 21,0 1,0 3,0

Bologna 13.341 6.638 880 115 170 360,3 179,3 23,8 3,1 4,6

Ferrara 6.112 3.352 380 26 172 232,2 127,3 14,4 1,0 6,5

Ravenna 5.465 3.392 370 0 190 294,0 182,4 19,9 0,0 10,2

Forlì-Cesena 6.953 3.109 313 0 62 292,3 130,7 13,2 0,0 2,6

Rimini 4.452 1.812 223 1 73 515,4 209,8 25,8 0,2 8,4

Emilia-Romagna 68.666 34.395 3.969 357 958 305,8 153,2 17,7 1,6 4,3

Fonte: Terna, SEF, TRI, Enel Distribuzione, RFI, S. Marco Bioenergie, Gruppo Hera, EnìaNota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (dati al 2007), non è stato invece ancora aggiornato conle nuove linee di servizio alla linea AV

Tabella 6B.2: Lunghezza delle linee elettriche, diversificate per tensione e per provincia, in valoreassoluto e in rapporto alla superficie interessata (2012)

Page 57: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 615

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

La maggior parte della rete elettrica regionale, siacome sviluppo in chilometri delle linee, sia comenumero di stazioni/cabine, è costituita dagli elet-trodotti a bassa e media tensione. La consistenzadi tali impianti elettrici è quella che subisce lemaggiori variazioni nel tempo, a causa dellacostruzione di nuovi elettrodotti e di modifiche diquelli esistenti.Dai dati raccolti e riportati in tabella 6B.2 si evin-ce che le linee elettriche a bassa tensione raggiun-gono una lunghezza di circa 68.666 km, con den-sità pari a 305,8 km/100km2, mentre le linee amedia tensione hanno una lunghezza complessivadi circa 34.395 km, con densità pari a 153,2km/100km2. Quelle ad alta tensione misuranocirca 3.969 km, con densità 17,7 km/100km2.Infine, la lunghezza delle linee elettriche ad altis-sima tensione (tabella 6B.1a) è di circa 1.314 km,con densità pari a 5,9 km/100km2.Per quanto riguarda gli impianti di trasformazio-ne, sezionamento o consegna utente, dai dati rac-colti risulta che il loro numero in regione è pari acirca 51.400, la loro densità sul territorio è di228,9 cabine/stazioni per 100 km2. Di questi sololo 0,6% del totale è rappresentato da impianti digrandi dimensioni, a cui afferiscono linee AAT eAT; in genere tali impianti, che di per sé potreb-bero generare un impatto elettromagnetico note-vole, sono ubicati in posizione isolata, in areerecintate e inaccessibili alla popolazione. Di con-tro il 99,4% del totale è costituito da piccoliimpianti MT/BT, distribuiti in modo omogeneo sututto il territorio regionale; anche se si tratta perlo più di impianti di dimensioni e complessitàridotte, i valori di corrente uscente, talvolta eleva-ti, unitamente agli spazi ridotti delle aree di instal-lazione e, quindi, alle brevi distanze che intercor-rono tra le cabine stesse e le abitazioni circostantifanno si che tale tipologia di impianti elettricipossa risultare di maggiore impatto ai fini dell’e-sposizione della popolazione.Nelle cartine della figura 6B.4a/b è rappresentatala distribuzione della densità di linee elettricherispettivamente AAT/AT e MT/BT nelle diversepro vince della regione Emilia-Romagna in rap-porto alla rispettiva superficie territoriale, men-tre la figura 6B.4c riporta la densità complessivadi impianti di trasformazione, sezionamento e

consegna di energia elettrica. A livello provincia-le, per le diverse tipologie di sorgenti a bassa fre-quenza considerate si notano alcune differenzeab bastanza evidenti, verosimilmente legate an -che alla diversa densità di popolamento del terri-torio. Così la provincia di Piacenza risulta averesempre un minor numero di impianti e linee perunità di superficie, mentre la provincia di Ri -mini, in genere, ha sempre densità maggiore diimpianti e linee in rapporto alla propria superfi-cie rispetto al resto della regione. Per quan to ri -guarda le linee ad altissima ed alta tensione leprovince con maggiore densità per unità di su -perficie risultano Bologna, Ravenna e Rimi ni; in -vece per quanto riguarda le linee e gli im pianti amedia e bassa tensione, oltre alla suddetta pro-vincia di Rimini, è la provincia di Mo dena ad ave -re una densità maggiore (a causa del fatto che sulsuo territorio provinciale coesistono, accanto al -le linee gestite ancora da Enel, anche gli elettro-dotti MT/BT di Hera).È importante specificare che di anno in anno letabelle e i grafici possono presentare delle diffe-renze dovute non solo a modifiche strutturali dellereti, ma anche al fatto che alcune delle aziende esocietà coinvolte cambiano la propria ragionesociale, a seguito di riorganizzazioni/fusioni, ealtre acquisiscono la gestione e proprietà di altrelinee. In particolare, nel corso del 2012 si sonoulteriormente consolidate le informazioni ineren-ti il passaggio di proprietà di tutte le linee afferen-ti alla rete di distribuzione ad alta tensione da Enela Telat (nuova società del gruppo Terna), che nelfrattempo ha cambiato denominazione in TernaRete Italia srl. Inoltre sono stati nuovamente for-niti in dettaglio i dati della parte di rete di distri-buzione rimasta in capo ad Enel (impianti AT,linee ed impianti MT). Non è stato, invece, ancorapossibile aggiornare il dato RFI, dopo l’entrata inservizio della nuova linea AV Milano-Bologna, rela-tivamente alla consistenza delle nuove linee MT dicontatto a 25 kV, né apportare eventuali aggiorna-menti della consistenza MT e BT relativa alle lineetradizionali esistenti (tali aggiornamenti sono inparte pervenuti, ma necessitano ancora di verifi-che più approfondite che consentano di integrarein modo omogeneo le nuove informazioni conquelle esistenti).

Commento

Page 58: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012616

DescrizioneNell’indicatore sono conteggiati gli impiantiper radiotelecomunicazione attivi sul territoriore gionale e la relativa potenza complessiva, di -stin guendo per tipologia di impianti (SRB-sta-zioni radio base o per telefonia mobile, RTV-impianti ra diotelevisivi, ponti radio radiotelevi-sivi, WiMax-Worldwide Interoperability for Mi -cro wave Ac cess). Viene inoltre indicato il numero dei siti per ra -diotelecomunicazione attivi; per sito si intendeuna località in cui sono installati uno o piùimpianti sulla stessa struttura (palo, traliccio,edificio etc.) o su strutture distinte, ma relativa-mente vicine. Per le SRB il numero di impianti è distinto pergestore/proprietario (Telecom Italia/Tim, Voda -fone, Wind, H3G/Tre, RFI, Regione Emilia-Ro -ma gna/ Lepida1) e per tipologia (SRB tradiziona-li e microcelle) ed è, inoltre, riportato il numerodi sistemi o servizi di diversa tecnologia su diessi installati con la relativa potenza. Per le RTVil numero di impianti è distinto per tipologia(radio e televisioni). I ponti radio radiotelevisivi,i ripetitori SRB e gli impianti WiMax sono con-teggiati a parte. Infine, le due principali ca -tegorie di impianti (SRB e RTV), al fine di carat-terizzarne la pressione ambientale, sono con-frontate sulla base di diversi parametri, in parti-colare il numero di siti, impianti e servizi (per lesole SRB) relativamente all’estensione del terri-torio delle varie province e regionale e al nume-ro di abitanti per provincia/regione. Per le SRB i dati disponibili sono pressochécompleti, vista la procedura di raccolta dati datem po consolidata, mentre per gli impianti ra -diotelevisivi il quadro delle informazioni acqui-site è ancora parziale, anche a causa dell’elevatonumero di gestori. A conclusione della tran -

sizione al digitale per gli impianti televisivi, cheha comportato variazioni sia in termini dinumero di impianti che di potenze in gioco, nonsi è ancora giunti ad un quadro definitivo delleemittenti sul territorio regionale, in quanto ilprocesso di assegnazione dei diritti d’uso dellefrequenze da parte del Ministero, sia per gli ope-ratori nazionali che per gli operatori locali, nonrisulta ancora concluso; per gli operatori che lohanno richiesto la Regione ha concesso la pro-roga dei termini per gli adempimenti previsti acarico dei gestori e relativi al DGR 978/10 per leautorizzazioni degli impianti. Il quadro infor-mativo non è omogeneo tra le diverse realtà pro-vinciali, in quanto non in tutte le province si èpervenuti all’aggiornamento dei dati e tale si -tua zione risulta ulteriormente accentuata conriferimento ai ponti radio, per i quali il processodi transizione al digitale è ancora più arretrato.

ScopoQuantificare sul territorio le principali fonti dipressione da campi elettromagnetici ad alta fre-quenza, al fine di pervenire a una buona cono-scenza riguardo alla distribuzione e caratteriz-zazione delle sorgenti presenti con riferimentoalla potenziale esposizione della popolazione.Produrre uno strumento idoneo a supportare lestrutture addette alla vigilanza e controllo sul-l’impiego delle radiazioni non ionizzanti e adagevolare l’espressione dei pareri tecnici relativial rilascio delle autorizzazioni da parte degliEnti locali interessati.

Nota:1 La Società Lepida gestisce, per conto della Regione, larete radiomobile digitale ERetre dedicata ai servizi diemergenza e pubblica utilità

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

PRESSIONI

Numero e densità degli impiantiper radiotelecomunicazione

Page 59: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 617

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Numero e densità, persuperficie territoriale e pernumero di abitanti, dei siti,degli impianti e dei serviziper radiotelecomunicazio-ne; potenza complessivadegli impianti per radiotele-comunicazione

DPSIR D/P

UNITÀ DI MISURA N. siti, impianti e servi-zi/100 chilometri quadrati,n. siti, impianti e servizi/100.000 abitanti, chilo-watt, percentuale

FONTE Arpa Emilia-Romagna, Gestoritelefonia mobile,Wimax e radiotele-visivi, MinisteroSviluppo economi-co-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territo-riale Emilia-Romagna,Regione, Province,Comuni

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DLgs 259/03LR 30/00, DGR 1138/08, DGR 978/10, DGR 751/11, DGR 15885/11

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale, temporale e per tipologie)Rappresentazione cartografica

Page 60: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012618

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Grafici e tabelle

1.387,3

646,8

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

0

5

10

15

20

25

RTV SRB

Chi

low

att

N./

100

km2

Densità impianti per superficie Densità siti per superficie Potenza complessiva

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.7a: Densità per superficie territoriale dei siti e degli impianti per radiotelecomunicazione epotenza complessiva per tipologia di impianti (SRB, RTV) (2012)

1.387,3

646,8

0

400

800

1.200

1.600

0

40

80

120

160

RTV SRB

Chi

low

att

N./

100.

000

abita

nti

Densità impianti per superficie Densità siti per superficie Potenza complessiva

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.7b: Densità per numero di abitanti dei siti e degli impianti per radiotelecomunicazione epotenza complessiva per tipologia di impianti (SRB, RTV) (2012)

Page 61: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 619

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

0

25

50

0

250

500

750

1.000

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

N. s

iti/1

00 k

m2

N.s

iti

N. siti SRB N. siti RTV densità per superficie SRB densità per superficie RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.8a: Numero di siti per radiotelecomunicazione e relativa densità per superficie territoriale,per tipologia di impianti (SRB, RTV) e per provincia (2012)

0

25

50

75

100

0

250

500

750

1.000

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

N. s

iti/1

00.0

00 a

bita

nti

N. s

iti

N. siti SRB N. siti RTV densità per n. abitanti SRB densità per n. abitanti RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.8b: Numero di siti per radiotelecomunicazione e relativa densità per numero di abitanti,per tipologia di impianti (SRB, RTV) e per provincia (2012)

Page 62: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012620

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

0

15

30

45

60

0

300

600

900

1.200

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

N. i

mp

iant

i/100

km

2

N.im

pia

nti

N. impianti SRB N. impianti RTV densità per superficie SRB densità per superficie RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.9a: Numero di impianti per radiotelecomunicazione e relativa densità per superficie terri-toriale, per tipologia (SRB, RTV) e per provincia (2012)

0

30

60

90

120

0

300

600

900

1.200

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

N. i

mp

iant

i/100

.000

ab

itant

i

N. i

mp

iant

i

N. impianti SRB densità per n. abitanti SRB densità per n. abitanti RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.9b: Numero di impianti per radiotelecomunicazione e relativa densità per numero di abi-tanti, per tipologia (SRB, RTV) e per provincia (2012)

Page 63: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 621

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

0

50

100

150

200

250

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

N. s

ervi

zi/1

00 k

m2

N. s

ervi

zi/1

00.0

00 a

bita

nti

N. s

ervi

zi

N. servizi SRB densità per superficie SRB densità per n. abitanti SRB

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, RegioneFigura 6B.10: Numero di servizi degli impianti per telefonia mobile e relativa densità per superficieterritoriale e per numero di abitanti, per provincia (2012)

TELECOM26,0%

VODAFONE30,2%

WIND22,2%

TRE16,9%

RFI3,1%

Regione ER1,5%

TELECOM VODAFONE WIND

TRE RFI Regione ER

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.11: Ripartizione degli impianti per telefonia mobile per gestore (2012)

Page 64: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012622

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

GSM35,1%

DCS18,8%

UMTS45,8%

UMTS9000,2%

GSM DCS UMTS UMTS900

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.12: Ripartizione dei servizi per telefonia mobile per tipo di servizio (2012)

101,8

237,3

305,1

2,6 0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

DCS GSM UMTS UMTS900

Chi

low

att

N. s

ervi

zi

Regione ER RFI TRE WIND VODAFONE TELECOM

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.13: Numero di servizi per telefonia mobile, per gestore e per tipo di servizio, e potenzacomplessiva (2012)

Page 65: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 623

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.14: Siti per telefonia mobile sul territorio regionale, per tipo di impianti (SRB tradiziona-le, microcella) (2011)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.15: Siti radiotelevisivi con impianti di diffusione (RTV) sul territorio regionale (2011)

Page 66: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012624

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, RegioneFigura 6B.16a: Densità per superficie territoriale degli impianti per telefonia mobile sul territorioregionale, per provincia (2012)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, RegioneFigura 6B.16b: Densità per numero di abitanti degli impianti per telefonia mobile sul territorioregionale, per provincia (2012)

Page 67: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 625

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.17a: Densità per superficie territoriale degli impianti radiotelevisivi sul territorio regiona-le, per provincia (2012)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.17b: Densità per numero di abitanti degli impianti radiotelevisivi sul territorio regionale,per provincia (2012)

Page 68: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012626

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Pro

vinc

iaS

iti S

RB

(N.)

Imp

iant

i SR

B (N

.)S

ervi

zi S

RB

(N

.)

Pot

enza

im

pia

nti S

RB

(k

W)

Siti

SR

B

per

sup

erfic

ie

(N./

100

km2 )

Siti

SR

B

per

n. a

bita

nti

(N./

100.

000

ab.)

Imp

iant

i SR

B

per

sup

erfic

ie

(N./

100

km2 )

Imp

iant

i SR

B

per

n. a

bita

nti

(N./

100.

000

ab.)

Ser

vizi

SR

B

per

sup

erfic

ie

(N./

100

km2 )

Ser

vizi

SR

B

per

n. a

bita

nti

(N./

100.

000

ab.)

Pia

cenz

a26

434

562

548

,510

,290

,613

,311

8,4

24,2

214,

6

Par

ma

420

513

921

71,6

12,2

94,3

14,9

115,

226

,720

6,8

Reg

gio

Em

ilia

383

517

955

71,0

16,7

71,7

22,6

96,8

41,7

178,

8

Mod

ena

453

682

1.28

594

,716

,864

,225

,496

,747

,818

2,2

Bol

ogna

852

1.15

52.

207

148,

223

,085

,331

,211

5,6

59,6

220,

9

Ferr

ara

305

406

780

60,4

11,6

84,8

15,4

112,

929

,621

6,9

Rav

enna

376

461

889

57,8

20,2

95,3

24,8

116,

947

,822

5,4

Forlì

-Ces

ena

353

458

829

51,7

14,8

88,6

19,3

115,

034

,920

8,1

Rim

ini

305

388

771

42,9

35,3

91,8

44,9

116,

889

,323

2,2

Em

ilia

-Ro

ma

gn

a3

.71

14.9

25

9.2

62

646,8

16,5

83,2

21

,91

10

,44

1,3

20

7,7

Font

e: A

rpa

Em

ilia-

Rom

agna

, Reg

ione

Tabe

lla 6

B.4

: Num

ero

di s

iti,

impi

anti

e s

ervi

zi p

er t

elef

onia

mob

ile e

loro

den

sità

per

sup

erfic

ie t

erri

tori

ale

e pe

r nu

mer

o di

abi

tant

i, po

tenz

a co

mpl

essi

va d

egli

impi

anti

SRB

per

pro

vinc

ia (

2012

)

Trad

izio

nali

Mic

roce

lleTr

adiz

iona

liM

icro

celle

Trad

izio

nali

Mic

roce

lleTr

adiz

iona

liM

icro

celle

Pia

cenz

a25

113

331

1461

114

48,4

50,

03

Par

ma

406

1449

914

907

1471

,53

0,08

Reg

gio

Em

ilia

369

1450

314

941

1471

,01

0,03

Mod

ena

430

2365

923

1.26

223

94,5

40,

15

Bol

ogna

788

641.

091

642.

125

8214

7,65

0,57

Ferr

ara

290

1539

115

765

1560

,34

0,02

Rav

enna

367

945

29

880

957

,69

0,09

Forlì

-Ces

ena

336

1743

919

810

1951

,67

0,03

Rim

ini

279

2635

929

740

3142

,77

0,12

Em

ilia

-Ro

ma

gn

a3.5

16

195

4.7

24

201

9.0

41

22

16

45

,65

1,1

2

Pot

enza

imp

iant

i SR

B (k

W)

Pro

vinc

iaS

iti S

RB

(N.)

Imp

iant

i SR

B (N

.)S

ervi

zi S

RB

(N.)

Font

e: G

esto

ri im

pian

ti, A

rpa

Em

ilia-

Rom

agna

Tabe

lla 6

B.5

: Num

ero

di s

iti,

impi

anti

e s

ervi

zi p

er t

elef

onia

mob

ile e

pot

enza

com

ples

siva

, per

tip

o di

impi

anto

(tr

adiz

iona

le, m

icro

cella

) e

per

prov

inci

a (2

012)

Page 69: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 627

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Telecom Vodafone Wind Tre RFI Regione ER

Piacenza 95 95 78 61 11 5

Parma 128 156 109 75 38 7

Reggio Emilia 138 155 113 91 11 9

Modena 178 206 155 117 11 15

Bologna 291 362 249 181 58 14

Ferrara 102 138 87 70 5 4

Ravenna 118 134 106 86 11 6

Forlì-Cesena 127 122 110 86 4 9

Rimini 103 120 88 64 6 7

Emilia-Romagna 1.280 1.488 1.095 831 155 76

ProvinciaImpianti SRB (N.)

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.6: Numero di impianti per telefonia mobile per gestore e per provincia (2012)

Provincia N. Impianti WiMax

Potenza impianti WiMax (kW)

Piacenza 9 0,06Parma 16 0,22Reggio Emilia 9 0,08

Modena 17 0,36Bologna 20 0,38

Ferrara 19 0,36Ravenna 27 0,46Forlì-Cesena 14 0,16Rimini 17 0,29Emilia-Romagna 148 2,37

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.8: Numero di impianti WiMax e potenza complessiva, per provincia (2012)

GSM DCS UMTS UMTS900 GSM DCS UMTS UMTS900

Piacenza 235 104 282 4 19,4 6,9 22,0 0,3

Parma 374 137 404 6 29,3 9,5 32,6 0,4

Reggio Emilia 323 164 460 8 26,8 10,5 33,2 0,5

Modena 421 258 595 11 32,4 16,3 45,5 0,6

Bologna 749 452 992 14 52,1 24,6 70,7 0,8

Ferrara 283 126 370 1 22,8 8,0 29,5 0,1

Ravenna 309 157 421 2 22,1 8,2 27,4 0,1

Forlì-Cesena 290 164 375 0 18,6 9,4 23,8 0,0

Rimini 258 178 335 0 13,9 8,6 20,4 0,0

Emilia-Romagna 3.242 1.740 4.234 46 237,3 101,8 305,1 2,6

Provincia Servizi SRB (N.) Potenza servizi SRB (kW)

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.7: Numero di servizi per telefonia mobile e potenza complessiva, per tipo di servizio e perprovincia (2012)

Page 70: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012628

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Aria Linkem Wavemax Aria Linkem Wavemax

Piacenza 3 2 4 n.d. 0,03 0,03

Parma 5 7 4 0,07 0,12 0,03

Reggio Emilia 2 3 4 n.d. 0,05 0,03

Modena 12 1 4 0,31 0,02 0,03

Bologna 13 3 4 0,28 0,07 0,03

Ferrara 10 3 6 0,25 0,04 0,07

Ravenna 12 3 12 0,24 0,04 0,18

Forlì-Cesena 2 2 10 n.d. 0,01 0,15

Rimini 4 5 8 0,07 0,07 0,15

Emilia-Romagna 63 29 56 1,22 0,45 0,70

ProvinciaN. Impianti WiMax Potenza impianti WiMax (kW)

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.9: Numero di impianti WiMax e potenza complessiva, per gestore e per provincia (2012)

Provincia Siti RTV Impianti RTV (N.)(N.)

Potenza impianti RTV

(kW)

Siti RTVper superficie (N./100 km2)

Siti RTVper n. abitanti

(N./100.000 ab.)

Impianti RTV per superficie (N./100 km2)

Impianti RTV per n. abitanti

(N./100.000 ab.)

Piacenza 28 121 55,5 1,1 9,6 4,7 41,5Parma 78 323 167,6 2,3 17,5 9,4 72,5Reggio Emilia 41 157 110,7 1,8 7,7 6,9 29,4

Modena 61 232 205,6 2,3 8,7 8,6 32,9

Bologna 110 584 456,3 3,0 11,0 15,8 58,5

Ferrara 25 121 105,4 0,9 7,0 4,6 33,6Ravenna 22 68 25,5 1,2 5,6 3,7 17,2Forlì-Cesena 72 415 181,4 3,0 18,1 17,4 104,2Rimini 20 141 79,3 2,3 6,0 16,3 42,5

Emilia-Romagna 457 2.162 1.387,3 2,0 10,2 9,6 48,5

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.10: Numero di siti e impianti radiotelevisivi e loro densità per superficie territoriale e perabitante, potenza complessiva degli impianti per provincia (2012)

Televisioni Radio Televisioni Radio

Piacenza 80 41 10,7 44,8

Parma 212 111 10,7 156,9

Reggio Emilia 90 67 5,7 105,0

Modena 123 109 17,8 187,8

Bologna 374 210 174,6 281,7

Ferrara 38 83 11,1 94,3

Ravenna 36 32 0,7 24,8

Forlì-Cesena 312 103 48,9 132,5

Rimini 80 61 8,3 71,0

Emilia-Romagna 1.345 817 288 1.099

ProvinciaImpianti RTV (N.) Potenza impianti RTV (kW)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.11: Numero di impianti radiotelevisivi e potenza complessiva, per tipo di impianto(radio, televisione) e per provincia (2012)

Page 71: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 629

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

ProvinciaSiti RTV con

solo ponti radio (N.)

Ponti radio RTV (N.)

Potenza ponti radio RTV (kW)

Piacenza 7 26 0,05

Parma 2 119 0,10

Reggio Emilia 7 87 0,14

Modena 8 181 0,31

Bologna 30 510 0,70

Ferrara 2 65 0,07

Ravenna 5 73 0,17

Forlì-Cesena 10 88 0,42

Rimini 11 42 0,10

Emilia-Romagna 82 1.191 2,06

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.12: Numero di siti radiotelevisivi con solo ponti radio, numero totale dei ponti radioradiotelevisivi (anche in siti con impianti diffusivi) e potenza complessiva, per provincia (2012)

Gli impianti per telefonia mobile installati e attiviin regione ammontano in totale a 4.925 (tabella6B.4), con un incremento del 4,5% rispetto al datodel 2011. Le tipologie di installazione più utilizza-te sono quelle di tipo tradizionale (95,9%), mentrele microcelle rappresentano solo il 4,1% del totale.Gli impianti sono dislocati complessivamente in3.711 siti (tabella 6B.4). I servizi tecnologici attiva-ti sulle SRB in funzione sono 9.262, con un incre-mento del 8,4% rispetto al dato del 2011, e con unapotenza complessiva pari a 646,8 kW (tabella 6B.7),valore che ha subito un incremento del 15% rispet-to al dato del 2011; si osserva una predominanzadelle tecnologie UMTS2100 (45,8%) e GSM (35,1%,compresi il GSM-450 MHz della Rete ERetre e ilGSM-R 900 MHz di RFI) rispetto a DCS (18,8%) eUMTS900 (0,2%), sistema introdotto nel 2012 suipropri impianti anche dal gestore Telecom, oltreche da Vodafone, I ripetitori SRB sul territorioregionale comunicati dai gestori sono in totale 56.Si contano, inoltre, 148 impianti WiMax attivati inregione dai gestori Linkem, Aria e WaveMax (tabel-la 6B.8 e 6B.9), con una potenza totale di 2,37 kW,e un incremento rispetto al dato del 2011 rispetti-vamente del 390% e 220%, determinato dall’utiliz-zo di questa tecnologia per la copertura di partico-lari aree quali quelle montane di difficile serviziocon le normali SRB. Nella distribuzione degliimpianti sui vari territori provinciali (tabella 6B.4 efigura 6B.16a) va evidenziata la situazione diRimini, provincia a maggior densità di popolazionedella regione, con un numero di impianti in rap-porto alla superficie territoriale più che doppiorispetto alla media regionale.Sul territorio regionale si contano 2162 impianti

di diffusione radiotelevisiva (RTV: televisioni e ra -dio), con un incremento del 1,1% rispetto al datodel 2011, distribuiti in 457 siti e con una potenzacomplessiva pari a 1387,3 kW (incremento di 1,4%sul dato 2011) (tabella 6B.10). Anche con il pas-saggio al digitale terrestre le TV rappresentano lamaggior parte dei sistemi, ammontando a 1345(62,2%) contro le 817 (37,8%) radio (tabella6B.11), con una potenza complessiva stabile ri -spetto allo scorso anno: 20,8% quella delle radiocontro 79,2% per gli impianti televisivi. Pra tica -mente invariato il numero di ponti radio RTV(1.191), con potenza complessiva trascurabile(2,06 kW) (tabella 6B.12).Anche per gli impianti RTV la ripartizione numeri-ca tra le varie province in rapporto alla superficieterritoriale non è uniforme: emergono, in partico-lare, i casi di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, convalori di densità degli impianti più elevati rispettoal dato regionale (tabella 6B.10 e figura 6B.17a).Nelle province di Parma, Bologna, ma soprattuttodi Forlì-Cesena, si osserva anche una rilevante den-sità di impianti rispetto al numero di abitanti(tabella 6B.10 e figura 6B.17b).Se si confrontano su scala regionale le due tipolo-gie di impianti, SRB e RTV, risalta immediatamen-te la differenza nel valore della potenza complessi-va che, anche con il passaggio al digitale terrestredegli impianti TV e comunque in calo rispetto alloscorso anno, rimane nettamente più elevata per leRTV rispetto alle SRB (di poco superiore al doppio),pur essendo il numero di impianti RTV meno dellametà di quello delle SRB. Tali sistemi risultano,però, concentrati in un numero molto minore disiti rispetto a quelli per la telefonia cellulare e sono

Commento

Page 72: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012630

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Pressioni

generalmente ubicati in località isolate, lontane daicentri abitati. In futuro, con la progressiva appli-cazione dei Plert (Piani provinciali per l’emittenzaradio televisiva) nelle varie province, la situazionein merito alla dislocazione sul territorio dei siti edegli impianti RTV è destinata a evolversi ulterior-mente, con lo smantellamento di siti esistenti, lacreazione di nuovi siti e, in generale, la redistribu-zione degli impianti nei siti ritenuti idonei all’in-terno dei piani. Si sottolinea che, con la transizio-ne alla tecnologia digitale terrestre per gli impian-ti televisivi, si è verificata generalmente una ridu-zione delle potenze, che ha comportato la diminu-

zione dell’impatto elettromagnetico; tale situazio-ne non è comunque generalizzabile, in quanto inalcuni siti è aumentato il numero dei canali in aria,soprattutto per gli operatori nazionali. Gli impianti delle SRB sono distribuiti in modo piùuniforme sul territorio per garantire la coperturadel servizio in funzione del numero di utenti e,quindi, della densità di popolazione, necessitandoproprio per questo di potenze in ingresso inferiori.Si spiega cosi come nella maggior parte dei casi lapreoccupazione della popolazione sia rivolta alleinstallazioni SRB, più diffuse nelle aree densamen-te abitate.

Page 73: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 631

DescrizioneIl DPCM 08/07/03, emanato in attuazione dellaLegge quadro 36/01, individua i valori di riferi-mento normativo per campi elettrici e magneticialla frequenza di rete generati dagli elettrodotti.Il decreto fissa un limite di esposizione di 100 μTper l’induzione magnetica e di 5 kV/m per il campoelettrico (art. 3) e un valore di attenzione di 10 μT(art. 3) a titolo di misura di cautela per la prote-zione da possibili effetti a lungo termine, da rispet-tarsi nelle aree gioco per l’infanzia, in ambientiabitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibitia permanenze non inferiori a quattro ore giorna-liere. Il quadro normativo a livello nazionale non èancora completo, in quanto si è ancora in attesadel DPCM previsto dalla Legge quadro 36/01 per ladeterminazione dei criteri di elaborazione deipiani di risanamento.

L’attività di controllo e vigilanza per la verifica delrispetto dei valori di riferimento normativo è svol-ta da Arpa attraverso sopralluoghi e rilevazionistrumentali, sia su programmazione annuale siasu richiesta degli Enti locali. Nell’indicatore viene riportato l’elenco dei supera-menti suddivisi per provincia e comune oltre alvalore di riferimento superato, con riferimento alcampo di induzione magnetica.

ScopoQuantificare le situazioni di non conformità persorgenti a bassa frequenza (ELF) presenti sul ter-ritorio regionale e valutare lo stato di attuazionedei relativi risanamenti, al fine di pianificare,anche in collaborazione con gli Enti locali interes-sati, le misure da adottare per risolvere le criticitàriscontrate e i successivi interventi di controllo.

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Elettrodotti, superamenti dei valori normativi

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Superamenti dei valori diriferimento normativo dicampo elettrico e di indu-zione magnetica generatida elettrodotti e azioni dirisanamento

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA N. superamenti FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01, DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione,dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezionedella popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magneticialla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (temporale, spaziale e per tipologie)

Page 74: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012632

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Grafici e tabelle

Provincia Comune Sito Tipologia sorgente Valore superato (μT)

Modena Soliera Via Boito Cabina MT/BT 100Bologna Castenaso Via Cairoli Cabina MT/BT 10Forlì-Cesena Forlì Via Zanchini Cabina MT/BT 10Rimini Rimini Via Paci Cabina MT/BT 10

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.13: Elenco dei superamenti in atto rispetto ai valori di riferimento normativo di induzio-ne magnetica, per provincia, al 2012

In totale sul territorio regionale nel 2012 non sisono riscontrate variazioni rispetto agli anni pas-sati: misure ripetute nel sito di Forlì hanno con-fermato valori di induzione magnetica superioreal valore di attenzione; pertanto, ad oggi non sisono riscontrati superamenti del valore limite diesposizione per i valori di campo elettrico, men-tre permangono i 4 superamenti dei livelli di rife-rimento normativo (tabella 6B.13), di cui 3 rela-tivi al valore di attenzione di 10 μT (nelle provin-ce di Bologna, Forlì Cesena e Rimini) e 1 relativoal limite di esposizione di 100 μT in provincia diModena.

I superamenti registrati riguardano cabine/sta -zioni di trasformazione MT/BT collocati in am -biente urbano. Gli esiti delle rilevazioni, con lase gnalazione dei superamenti riscontrati, sonostati regolarmente comunicati da Arpa, a secon-da dei casi, agli enti istituzionali competenti.Tuttavia, la mancanza del decreto previsto all’art.4 comma 4 del DPCM 08/07/03 per i criteri di ela-borazione dei piani di risanamento crea difficoltànella gestione di tali situazioni. Ad oggi, relativa-mente ai casi indicati, non risulta ad Arpa chesiano state programmate/realizzate azioni dirisanamento.

Commento

Page 75: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 633

DescrizioneVengono valutati i risultati delle misure in continuodel campo di induzione magnetica, effettuate tra-mite strumentazione/stazioni di misura posizionateper periodi (campagne) della durata minima di ungiorno, generalmente in aree a permanenza pro-lungata di persone (superiore a quattro oregiornaliere). Il cam po di induzione magnetica (B, inμT) è il parametro che viene comunemente misura-to nel corso delle rilevazioni strumentali in riferi-mento a elettrodotti (linee elettriche e stazio-ni/cabine di trasformazione).Il quadro normativo nazionale di riferimento nonè ancora completato, in particolare si è ancora inattesa del Decreto attuativo previsto dalla Leggequadro 36/01 in riferimento ai risanamenti. Aoggi, comunque, per la valutazione delle misure aifini di un eventuale risanamento vengono conside-rati i valori superiori al valore di attenzione pari a10 μT e al limite di esposizione pari a 100 μT.Per ogni punto di monitoraggio indagato il para-metro di riferimento è il valore massimo tra lemediane calcolate dai valori di induzione magneti-ca misurati nell’arco delle ventiquattro ore.I valori sono elaborati e classificati in funzione deiriferimenti previsti dalla normativa vigente in cin-que classi, aventi a estremi rispettivamente il valo-re di attenzione e l’obiettivo di qualità pari a 10 μTe 3 μT, fissati dal DPCM 08/07/03, e infine, per

tenere maggiormente conto della effettiva distri-buzione dei livelli che si riscontrano nella maggiorparte delle situazioni territoriali monitorate, lesoglie di 0,5 μT e 1 μT:B < 0,5 μT; 0,5 μT ≤ B < 1 μT;1 μT ≤ B < 3 μT; 3 μT ≤ B < 10 μT; B ≥ 10 μT.L’indicatore è, quindi, rappresentato dalla distribu-zione percentuale di appartenenza alle classi sopraindicate dei valori massimi delle mediane di B nel-l’arco delle ventiquattro ore, calcolati rispetto ai va -lori misurati nei punti di monitoraggio nel pe riodoin esame e suddivisi per tipologia di impianti pre-senti (linee elettriche = linee e stazioni/cabine ditrasformazione = cabine).

ScopoQuantificare, tramite rilevazioni prolungate neltempo, i livelli di campo di induzione magneticapresenti in siti accessibili alla popolazione e a per-manenza prolungata di persone in prossimità dielettrodotti (linee e cabine) installati sul territorioregionale, rapportandoli ai valori di riferimento nor-mativo. Individuare situazioni di potenziale criticità da sot-toporre a ulteriori indagini da parte di Arpa.

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Elettrodotti, valori di campo di induzione magnetica

Page 76: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012634

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Valori di campo di induzio-ne magnetica rilevati conmisure in continuo in prossi-mità di elettrodotti

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Percentuale, microtesla FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori diattenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popo-lazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequen-za di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” DM 29/05/08 “Approvazione delle procedure di misura e valuta-zione dell’induzione magnetica”LR 10/93, DGR 1965/99

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.18: Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica (µT) misura-ti in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine) e per provincia: distribuzione per-centuale per classi di valori (2012)

Page 77: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 635

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

B < 0,566,7%

0,5 B < 19,3%

1 B < 320,4%

3 B < 101,9%

B 101,9% TOTALE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.19 (a/b/c): Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica (µT)misurati in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine): distribuzione del numero dicasi per classi di valori (2012)

B < 0,561,5%

0,5 B < 17,7%

1 B < 315,4%

3 B < 107,7%

B 107,7% CABINE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

B < 0,568,3%

0,5 B < 19,8%

1 B < 322,0%

LINEE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

a)

b)

c)

Page 78: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012636

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

B < 0,5 0,5 ≤ B < 1 1 ≤ B < 3 3 ≤ B < 10 B ≥ 10

Prov. Tipo

CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 58,82 0,00 41,18 0,00 0,00TOT 58,82 0,00 41,18 0,00 0,00

CABINA 66,67 0,00 33,33 0,00 0,00LINEA 66,67 0,00 33,33 0,00 0,00TOT 66,67 0,00 33,33 0,00 0,00

CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00TOT 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00

CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00TOT 66,67 33,33 0,00 0,00 0,00

CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

CABINA 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00LINEA 71,43 28,57 0,00 0,00 0,00TOT 50,00 25,00 8,33 8,33 8,33

CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 80,00 0,00 20,00 0,00 0,00TOT 83,33 0,00 16,67 0,00 0,00

CABINA 61,54 7,69 15,38 7,69 7,69

LINEA 68,29 9,76 21,95 0,00 0,00

TOT 66,67 9,26 20,37 1,85 1,85

%

Rimini

Emilia-

Romagna

Classi valori B(μT)

Ravenna

Forlì-Cesena

Piacenza

Ferrara

Parma

Reggio Emilia

Modena

Bologna

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.14: Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica (µT) misu-rati in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine) e per provincia: distribuzione delnumero di casi per classi di valori (2012)

I dati riportati si riferiscono alle campagne dimisura concluse alla data del 31 dicembre 2012,anche se iniziate nel 2011, considerate nel lorocomplesso e distinguendo per tipologia di impiantipresenti: li nee elettriche (linee) e stazioni/cabinedi trasformazione elettrica (cabine).Nella maggior parte delle campagne di monito-raggio in continuo effettuate a livello regionale,i valori del campo di induzione magnetica risul-tano al di sotto dei 3 μT (96,3%) e nel 66,7%sono inferiori al valore di 0,5 μT (figura 6B.18,tabella 6B.14). In particolare, i valori che cado-no al di sotto dei 0,5 μT sono il 68,3% per lelinee, mentre per le cabine sono il 61,5% (figura6B.19). In due sole campagne di misura, corri-

spondenti al 3,7%, si rilevano valori superiori a3 e 10 μT. Le campagne sono state effettuate indue postazioni distinte, ma afferenti alla stessacabina di trasformazione presente sul territoriodella provincia di Forlì-Cesena.Occorre comunque ribadire che i valori rilevatinon possono essere considerati significativi dellareale distribuzione dei livelli di campo elettrico sulterritorio. Esiste infatti una forte dipendenza daicriteri di scelta di posizionamento degli strumentiutilizzati in funzione delle situazioni locali, varia-bili anche di anno in anno in relazione sia alla pia-nificazione a lungo termine dell’attività sia allediverse esigenze manifestate dalle amministrazio-ni pubbliche e dai cittadini.

Commento

Page 79: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 637

DescrizioneIl DPCM 08/07/03, emanato in attuazione dellaLegge quadro 36/01, individua i valori di riferi-mento normativo per campi elettrici, magnetici edelettromagnetici generati a frequenze compresetra 100 kHz e 300 GHz. Il decreto, confermando lesoglie individuate dal DM 381/98, fissa un limite diesposizione di 20 V/m per il campo elettrico, nel-l’intervallo di radiofrequenze e microonde, e unvalore di attenzione di 6 V/m, a titolo di misura dicautela per la protezione da possibili effetti a lungotermine, da rispettarsi all’interno di edifici adibitia permanenze non inferiori a quattro ore giorna-liere e loro pertinenze esterne (che siano fruibilicome ambienti abitativi: balconi, terrazzi e cortili,esclusi i lastrici solari).L’attività di controllo e vigilanza condotta da Arpa haportato alla definizione di un quadro a livello regio-nale, distinguendo per stazioni radio base (SRB) eimpianti radiotelevisivi (RTV), in cui viene riportatoil numero dei superamenti rilevati per provincia.Per i soli impianti radiotelevisivi si riporta l’elencodei superamenti in atto per provincia, comune, sitoe il valore di riferimento superato. Se in uno stesso

sito risultano superati sia i 6 V/m sia i 20 V/m, siconsiderano due superamenti distinti. Viene inol-tre rappresentata la percentuale dei superamentiper i quali, dal 1998, risultano conclusi, program-mati, in corso o ancora da definire (superamenti incorso di verifica) i risanamenti previsti per legge.L’attività di controllo e vigilanza per la verifica delrispetto dei valori di riferimento normativo è svol-ta da Arpa attraverso sopralluoghi e rilevazionistrumentali, sia su programmazione annuale, siasu richiesta degli Enti locali.

ScopoIndividuare e quantificare le situazioni di non con-formità rilevate nell’ambito dell’attività di control-lo svolta da Arpa relativamente agli impianti perradiotelecomunicazione (RTV e SRB) presenti sulterritorio. Valutare lo stato di attuazione dei relativi risana-menti, al fine di pianificare, anche in collaborazio-ne con gli Enti locali interessati, le misure da adot-tare per risolvere le criticità riscontrate e i succes-sivi interventi di controllo.

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Impianti radiotelecomunicazione,superamenti dei valori normativi

Page 80: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012638

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettrici generatida impianti per radioteleco-municazione e azioni di risanamento

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA N. superamenti, percentuale FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

1998÷2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DM 381/98 L 36/01, L 66/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei valori di riferimento normativo diesposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità perla protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici,magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra100 kHz e 300 GHz”LR 30/00, DGR 1138/08

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (temporale, spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

Piacenza 0 0 0 0 0

Parma 0 0 0 0 0

Reggio Emilia 0 0 0 0 0

Modena 3 3 0 0 0

Bologna 3 3 0 0 0

Ferrara 0 0 0 0 0

Ravenna 0 0 0 0 0

Forlì-Cesena 0 0 0 0 0

Rimini 2 2 0 0 0

Emilia-Romagna 8 8 0 0 0

N. risanamenti programmati

N. superamenti in corso di verifica

N. superamenti rilevati dal 1998

N. risanamenti conclusi

N. risanamenti in corso

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.15: Numero di superamenti rilevati e stato dei risanamenti per impianti SRB, per provin-cia (1998-2012)

Page 81: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 639

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Piacenza 6 6 0 0 0

Parma 4 3 0 0 1

Reggio Emilia 12 11 0 1 0

Modena 20 15 5 0 0

Bologna 16 16 0 0 0

Ferrara 4 1 3 0 0

Ravenna 4 3 0 1 0

Forlì-Cesena 12 4 2 4 2

Rimini 6 4 2 0 0

Emilia-Romagna 84 63 11 6 3

N. risanamenti programmati

N. superamenti in corso di verifica

N. superamenti rilevati dal 1998

N. risanamenti conclusi

N. risanamenti in corso

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.16: Numero di superamenti rilevati e stato dei risanamenti per impianti RTV, per provin-cia (1998-2012)

Provincia Comune SitoValore

superato (V/m)

PR Lesignano de Bagni Faviano Superiore 6RE Scandiano Monte Evangelo 6MO Fiorano Modenese Via Rovinello, 53 - Cà Zini 6MO Marano sul Panaro Via Papa Giovanni XXIII - Rodiano 6MO Pavullo nel Frignano Via Monte Garuzzo - Gaiato 6MO Serramazzoni Case Mazzoni 6MO Serramazzoni I Boschi (Faeto_2) 6FE Comacchio Viale Carducci, 147 - Lido degli Estensi 6-20FE Ferrara Viale Costituzione - Via Felisatti 6RA Brisighella Via Rontana, 50 6FC Bertinoro Via Frangipane - Rocca 6FC Bertinoro Via Cappuccini, 1344 - Colle Montemaggio 6FC Borghi San Giovanni in Galilea Via Matteotti 6FC Borghi San Giovanni in Galilea Via delle Rimembranze, 5 6

FC CesenaVia Luzzena, 5600 - Monte Cavallo (Monte

Cavallo 1)20

FC Cesena Monte Cavallo, Borello (Monte Cavallo 2) 20FC Cesena Luogoraro 20FC Longiano Via Matteotti - Balignano 6RN Montescudo Cima di Montescudo 6-20

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.17: Elenco dei superamenti in atto dei valori di riferimento normativo per impianti RTV,per provincia, al 2012

Page 82: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012640

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Risanamenti conclusi 76.0%

Risanamenti in corso14,3%

Risanamenti programmati

7,1%

Superamenti in corso di verifica

3,6%

Risanamenti conclusi Risanamenti in corso

Risanamenti programmati Superamenti in corso di verifica

RTV

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.20: Stato delle azioni di risanamento per i superamenti rilevati, per impianti RTV (1998-2012)

Nel periodo compreso fra il 1998 e 2012, si sonoriscontrati complessivamente (RTV e SRB) 92 su -peramenti dei valori di riferimento fissati dal DM381/98 e, successivamente, dal 2003, dal DPCM08/07/031. Relativamente allo stato di attuazionedei risanamenti previsti per legge (tabella 6B.15,tabella 6B.16), dei 92 superamenti rilevati, aumen-tano a 71 i valori che risultano risanati o comun-que rientrati entro i limiti di legge, 12 sono incorso di risanamento, per 6 sono in programmaazioni di bonifica, mentre 3 sono ancora oggetto diverifica da parte di Arpa. In totale si rilevano anco-ra 21 superamenti in atto (complessivamente 2 inmeno rispetto al 2011), riportati in elenco in tabel-la 6B.17, relativi solo a siti radiotelevisivi; datempo non si rilevano valori superiori ai limiti diriferimento (tabella 6B.15) per gli impianti SRB,non soggetti quindi a procedure di risanamento. Dei 71 risanamenti sopra riportati, 4 sono stati ac -certati nel corso del 2012: 2 in provincia di Mo -dena (Carpi-Modena), 1 nel comune di Bologna(via Osservanza), 2 in provincia di Ravenna (Bri -sighella). Il rispetto dei limiti di legge può risulta-re da procedure di risanamento (riconduzione aconformità o disattivazione/smantella mento) o dacontrolli successivi che non rilevano più supera-menti dei valori di riferimento.

In riferimento ai 21 superamenti in atto, uno soloè stato rilevato nel 2012 in un nuovo sito nelcomune di Parma, mentre non sono state effettua-ti rilievi negli altri siti dove erano state rilevatesituazioni di non conformità già in corso neglianni precedenti.Continua anche nel 2012 il miglioramento sullasituazione dei superamenti per gli impianti RTV: lapercentuale di risanamenti conclusi è infatti salitaal 76% (dal 71% del 2011) ed il numero di siti darisanare sceso da 21 a 18. Del 24% di superamentiancora in atto, come si osserva in figura 6B.20, leprocedure di risanamento risultano in corso per il14,3% dei casi, programmati per il 7,1% ed incorso di verifica nel 3,6%. Come già sottolineato per gli anni passati, contri-buisce al persistere di un numero elevato di siti darisanare il fatto che, per questi impianti, l’azionedi riduzione a conformità è tecnicamente più com-plessa e delicata, poiché coinvolge più sistemicoesistenti nello stesso sito. Si rileva inoltre che inalcuni casi i risanamenti sono sospesi, talvolta soloprogrammati, talvolta addirittura ancora in fase diverifica ed accertamento, perché, pur avendo Arpacomunicato alle Amministrazioni comunali com-petenti gli esiti delle misure, queste non hannoancora adottato gli opportuni provvedimenti.

Commento

Page 83: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 641

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

L’approvazione dei PLERT (Piani LocalizzazioneEmittenza Radio Televisiva) da parte delle Ammini -strazioni provinciali dovrebbe portare ad unamigliore redistribuzione delle fonti di pressione sulterritorio, prevedendo la delocalizzazione degli im -pianti nei siti classificati come idonei e le misureper ridurre l’impatto elettromagnetico prodotto. Infine, il passaggio alla tecnologia digitale terre-stre per gli impianti televisivi, che prevede gene-ralmente una riduzione delle potenze utilizzate,

non comporta comunque una diminuzione del-l’impatto elettromagnetico, dal momento che gliimpianti radio risultano i sistemi che contribui-scono maggiormente ai livelli di campo.

Nota:1 1 superamento era dovuto contemporaneamente a RTV eSRB nello stesso sito (tabella 6B.15 e 6B.16), perciò vieneconteggiato un’unica volta

Page 84: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012642

DescrizioneVengono valutati i risultati delle misure in continuodei campi elettromagnetici, misure effettuate tra-mite la rete di monitoraggio ad alta frequenza gesti-ta da Arpa. Le stazioni di misura della rete di moni-toraggio vengono periodicamente spostate sul terri-torio, per lo più in aree a permanenza prolungata dipersone (superiore a quattro ore giornaliere), rile-vando in continuo i livelli di campo presenti nei varipunti per periodi di durata variabile (campagne), ingenere tra una settimana e qualche mese.In funzione dei riferimenti previsti dalla normativavigente, i valori di campo elettrico (E, espresso inVolt/me tro - V/m) rilevati sono elaborati e classifica-ti in sei classi aventi a estremi il limite di esposizio-ne di 20 V/m, il valore di attenzione e l’obiettivo diqualità di 6 V/m, fissati dal DPCM 08/07/03, e lerispettive metà, ovvero 10 V/m e 3 V/m. Inoltre, pertenere maggiormente conto della effettiva distribu-zione dei livelli che si riscontrano nella maggiorparte delle situazioni territoriali monitorate, conprevalenza di valori di campo mediamente non ele-vati, si è definita la soglia di 1 V/m:E < 1 V/m; 1 V/m ≤ E < 3 V/m; 3 V/m ≤ E < 6 V/m; 6 V/m ≤ E < 10 V/m; 10 V/m ≤ E < 20 V/m; E ≥ 20 V/m.

L’indicatore è quindi rappresentato dalla distribu-zione percentuale di appartenenza alle classi sopraindicate dei valori massimi di campo E misuraticome media su sei minuti nel corso delle campagnedi monitoraggio effettuate, distinti per tipologia diimpianti presenti: radiotelevisivi (RTV), stazioniradio base (SRB) e mista (RTV e SRB). Even tualicampagne eseguite in prossimità di impianti parti-colari, non riconducibili alle tipologie sopra indica-te (esempio radioamatori etc.), vengono considera-te a parte.

ScopoQuantificare tramite rilevazioni prolungate neltempo i livelli di campo elettrico presenti in siti,accessibili alla popolazione e a permanenza pro-lungata di persone, in prossimità di impianti perradiotelecomunicazione installati sul territorio re -gionale, rapportandoli ai valori di riferimento nor -mativo. Individuare situazioni di potenziale cri ticità dasottoporre a ulteriori indagini da parte di Arpa. In caso di rilevamento di valori superiori allesoglie di riferimento, Arpa procede a una verificadell’eventuale superamento, mediante esecuzionedi ulteriori rilievi secondo le norme tecniche disettore.

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Impianti radiotelecomunicazione,valori di campo elettrico

Page 85: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 643

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Valori di campo elettrico rile-vati con misure in continuoin prossimità di impianti perradiotelecomunicazione

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Percentuale, volt/metro FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori diattenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popo-lazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettroma-gnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”LR 30/00, DGR 1138/08

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

SR

BR

TVM

ISTA

TOT

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

E (V/m) 20 10 E (V/m) < 20 6 E (V/m) < 10 3 E (V/m) < 6 1 E (V/m) < 3 E (V/m) < 1

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.21: Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati in continuo,distribuzione percentuale per classi di valori (2012)

Page 86: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012644

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.22(a/b/c/d): Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati incontinuo per tipologia di impianti presenti (SRB, RTV, mista e totale), distribuzione del numero dicasi per classi di valori (2012)

E < 144,1%

1 E < 345,3%

3 E < 69,3%

6 E < 101,2% TOTALE

E < 118,8%

1 E < 362,5%

3 E < 618,8%

MISTA

a)

c) d)

b)

E < 150%

1 E < 344%

3 E < 65%

6 E < 101% SRB

E < 115,4%

1 E < 338,5%

3 E < 638,5%

RTV 6 E < 10

7,6%

Page 87: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 645

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

E < 1 1 ≤ E < 3 3 ≤ E < 6 6 ≤ E < 10 10 ≤ E < 20 E ≥ 20

Prov. TipoSRB 58,33 41,67 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 57,69 42,31 0,00 0,00 0,00 0,00SRB 12,50 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 0,00 100,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 8,33 75,00 0,00 16,67 0,00 0,00SRB 64,29 35,71 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 33,33 66,67 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 52,94 35,29 11,76 0,00 0,00 0,00SRB 63,64 27,27 9,09 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 33,33 33,33 33,33 0,00 0,00 0,00TOT 57,14 28,57 14,29 0,00 0,00 0,00SRB 8,33 83,33 8,33 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 33,33 66,67 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 6,67 73,33 20,00 0,00 0,00 0,00SRB 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 80,00 20,00 0,00 0,00 0,00 0,00SRB 48,78 43,90 7,32 0,00 0,00 0,00RTV 33,33 66,67 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 66,67 33,33 0,00 0,00 0,00TOT 42,00 48,00 10,00 0,00 0,00 0,00SRB 58,33 33,33 8,33 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 53,85 30,77 15,38 0,00 0,00 0,00SRB 50,00 33,33 16,67 0,00 0,00 0,00RTV 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 55,56 33,33 11,11 0,00 0,00 0,00SRB 50,00 43,94 5,30 0,76 0,00 0,00

RTV 15,38 38,46 38,46 7,69 0,00 0,00

MISTA 18,75 62,50 18,75 0,00 0,00 0,00

TOT 44,10 45,34 9,32 1,24 0,00 0,00

Emilia-

Romagna

Classi valori E (V/m)

Ravenna

Forlì-Cesena

Piacenza

Ferrara

Parma

Reggio Emilia

Modena

Bologna

%

Rimini

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.18: Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati in continuoper tipologia di impianti presenti (SRB, RTV, mista e totale), distribuzione del numero di casi perclassi di valori (2012)

Page 88: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012646

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

I dati riportati si riferiscono alle campagne dimisura concluse alla data del 31dicembre 2012,anche se iniziate nel 2011.Nella maggior parte delle campagne di monitorag-gio in continuo, effettuate nel corso del 2012 alivello regionale, i valori del campo elettrico risul-tano contenuti al di sotto dei 6 V/m (98,8%), men-tre si riduce al 44,1% la percentuale di valori mas-simi rilevati inferiori a 1 V/m (figura 6B.21, figura6B.22a e tabella 6B.18). Solo nel 1,2% dei casi sisono rilevati valori superiori a 6 V/m, ma comun-que sempre inferiori a 10 V/m: in nessun caso sisono quindi registrati livelli di campo elettricosuperiori a 20 V/m. Valori superiori a 6 V/m si sonoriscontrati solo nel comune di Parma (sito conRTV), sito per il quale sono state eseguite, dallasezione provinciale Arpa territorialmente compe-tente, misure manuali secondo le norme tecnichedi settore per la conferma del valore rilevato.

Relativamente alla tipologia di impianti monitora-ti si evidenzia in generale che la distribuzione deilivelli di campo elettrico è più spostata verso leclassi a valori elevati in corrispondenza dei siti conimpianti radiotelevisivi, che, come noto, per leloro caratteristiche di funzionamento rappresen-tano sorgenti di campo elettromagnetico general-mente più critiche rispetto agli impianti per tele-fonia cellulare (figure 6B.22b e 6B.22c).Occorre comunque ribadire che i valori rilevatinon possono essere considerati significativi dellareale distribuzione dei livelli di campo elettrico sulterritorio. Esiste infatti una forte dipendenza daicriteri di scelta del posizionamento delle stazioniin funzione delle situazioni locali, variabili anchedi anno in anno in relazione sia alla pianificazionea lungo termine dell’attività, sia alle diverse esi-genze manifestate dalle amministrazioni pubbli-che e dai cittadini.

Commento

Page 89: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 647

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

STATO

Ozono colonnare rilevato

DescrizioneLa maggior parte dell’ozono presente nell’atmosfera sitrova nella regione denominata stratosfera (che siestende fra i 10 km e i 50 km al di sopra della superfi-cie terrestre), dove viene prodotto attraverso reazionifotochimiche in equilibrio dinamico tra loro; esso rag-giunge la massima concentrazione a circa 20 km dallasuperficie. La stratosfera contiene il 90% dell’ozonoatmosferico totale, mentre il rimanente 10% è conte-nuto nella troposfera, strato situato fra la superficieterrestre e la stratosfera. La presenza dell’ozono stra-tosferico è importante in quanto assorbe la radiazioneultravioletta (UV), proteggendo la superficie terrestreda possibili effetti dannosi dovuti a un eccessivo incre-mento della radiazione UV.Il contenuto colonnare di ozono viene misurato incontinuo da una rete mondiale di SpettrometriDobson, posti in varie stazioni superficiali e su piatta-forme spaziali quali il TOMS della statunitense NASAe il GOME dell’europea ESA. Il contenuto colonnaredi ozono viene misurato, nella nostra regione, alla sta-zione della rete Dobson di Sestola (MO). A livello deitropici i livelli di ozono nel corso dell’anno sono tipi-camente fra 250 e 300 DU; il valore si mantiene pres-soché costante, perché l’attività fotochimica rimaneinvariata durante tutto il corso dell’anno a causa del-l’intensità costante dell’irraggiamento solare. A latitu-dini diverse le concentrazioni sono, invece, soggette avariazioni. I valori massimi di concentrazione si tro-vano alle latitudini medio alte. Per quanto riguarda levariazioni temporali il valore massimo assoluto siverifica all’inizio della primavera alle alte latitudini. Inestate si osserva una diminuzione dell’ozono fino araggiungere un minimo in autunno. Le piccole varia-zioni che si possono presentare nella distribuzionelongitudinale sono essenzialmente dovute all’alter-narsi delle terre emerse e dei mari.La quantità dell’ozono stratosferico può variare anchedi molto per cause naturali, cicliche (ad esempio quel-le legate all’attività solare, all’alternarsi dei venti stra-tosferici nella fascia intertropicale da ovest e da est oalla variabilità naturale intrinseca che può comporta-re oscillazioni annuali anche del 40%) od occasionali(fenomeni casuali, come le eruzioni vulcaniche, pos-sono provocare variazioni anche del 10%).Infine, in tutto il corso dell’anno, possono avveniredelle variazioni della durata di pochi giorni a causadelle particolari condizioni meteorologiche (variazioni

che possono essere dell’ordine del 30-50%). In ognicaso il fatto che gli inquinanti originati da attivitàumane causino, a prescindere dalle naturali variazionicicliche, in tutto il globo una graduale diminuzionedell’ozono stratosferico è stato chiaramente documen-tato. A partire dal 1979 alle latitudini più popolate delglobo si è osservata una diminuzione annuale dell’o-zono colonnare pari al 5% ogni 10 anni. Le ricerchefinora condotte hanno messo in evidenza l’importanzadi cause legate in particolare all’emissione di compo-sti chimici dannosi per l’ozono stratosferico, fra cuiquelli clorurati e fluorurati (per esempio i clorofluoro-carburi-CFC). La manifestazione della volontà inter-nazionale di procedere a una drastica riduzione delleemissioni di composti capaci di distruggere l’ozonostratosferico è stata rappresentata dalla Convenzionefirmata a Vienna il 22 marzo 1985. La Convenzione havisto una prima attuazione concreta con il Protocollodi Montreal, adottato il 16 settembre 1987 ed entratoin vigore nel 1989. Il Protocollo è stato successiva-mente modificato, aggiornato e reso via via più restrit-tivo, tanto che ora in molti Paesi industrializzati si èquasi giunti al bando completo dei consumi di CFC edi altre sostanze alogenate (halon). “In Italia, ad esem-pio, la produzione di CFC dal 1986 al 2000 era giàdiminuita circa del 87% e a partire dal 2004 risultanulla; a livello mondiale, fra i Paesi che hanno aderitoprogressivamente negli anni al Protocollo di Montreal,si è assistito a una diminuzione nella produzione diCFC pari al 93% (da 1.072.296 tonnellate circa nel1986 a 70.153 tonnellate nel 2004)” (Fonte rapportoUNEP, 2006). Purtroppo continuano a essere numero-si i rischi cui va incontro il processo di attuazione delProtocollo, rallentandone enormemente l’efficacia(l’applicazione degli obblighi del protocollo ai Paesi invia di sviluppo; l’esistenza di un mercato nero dellesostanze pericolose alimentato dalle industrie ancoraattive, ad esempio in Cina, India e Russia; i cambia-menti climatici e l’effetto serra che possono influiresul tasso di ripristino dello strato di ozono).

ScopoMonitorare il contenuto colonnare di ozono a livelloregionale; tale indicatore è, infatti, in rapporto direttocon la capacità schermante della fascia stratosferica diozono, quindi una sua riduzione segnala il possibileaumento della radiazione UV al suolo.

Page 90: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012648

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Ozono colonnare rilevato DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Dobson FONTE CAMM MonteCimone-Serviziometeorologico dell’aeronauticamilitare, Federaloffice of meteoro-logy and climato-logy (MeteoSwiss)

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1976-2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Clima

RIFERIMENTI NORMATIVI

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali

Grafici e tabelle

290

300

310

320

330

340

350

360

370

1930

1935

1940

1945

1950

1955

1960

1965

1970

1975

1980

1985

1990

1995

2000

2005

2010

Uni

tà D

obso

n

Monte Cimone-Sestola (MO) AROSA (Svizzera)

Fonte: CAMM Monte Cimone (Servizio meteorologico dell’aeronautica militare), Federal office ofmeteorology and climatology (MeteoSwiss)Figura 6B.23: Media annuale di ozono totale (Unità Dobson) rilevato a Sestola-Monte Cimone (MO),dal 1976 al 2011, e ad Arosa (Svizzera), dal 1932 al 2011Nota: il valore relativo al 2003, per Monte Cimone, è stato ricavato da misure effettuate con spettrometro Brewer, inquanto lo strumento Dobson era in avaria. I dati sono comunque confrontabili

Page 91: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 649

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

- Stato

250

270

290

310

330

350

370

390

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

Uni

tà D

obso

n

medie mensili 2011 - Monte Cimone medie mensili 2011 - Arosa

medie annuali 2011 - Monte Cimone

MEDIA ANNUA: 306

Il grafico di figura 6B.23 evidenzia la tendenza aldecremento del contenuto di ozono colonnaremedio annuale negli anni successivi al 1980 e risul-ta, in generale, concorde con la serie storica deidati della stazione di Arosa (Svizzera), che rappre-senta la più lunga serie storica di dati al mondo(disponibile a partire dal 1932 e sovrapposta al gra-fico per confronto). Lo scarto tra il valore massimorilevato (relativo al 1979) e il valore minimo (rela-tivo al 1993) risulta pari circa al 13%. Dalla sovrap-posizione di entrambe le serie di dati sembra altre-sì di poter rilevare in generale, seppure con delleoscillazioni annuali, una nuova lieve crescita neivalori di ozono rilevati negli ultimi anni rispetto alvalore minimo storico del 1993. Verosimilmentequesta inversione di tendenza è legata alle misureadottate ormai da anni dalla comunità internazio-nale, che hanno portato a una diminuzione drasti-ca del consumo di alcune sostanze responsabilidell’impoverimento dello strato di ozono, almenonei Paesi industrializzati. Per ripristinare la situa-

zione precedente alla comparsa del buco dell’ozono(o quantomeno per avvicinarsi a quella condizione)occorrerà molto tempo, sia perché i CFC hannouna durata di vita di decenni, sia perché per arriva-re nella stratosfera impiegano anni. Se verrannorispettati gli impegni previsti dal Protocollo, lesostanze accumulate nella stratosfera continueran-no la loro azione distruttiva ancora per un lungoperiodo e il processo di ripristino della fascia diozono non si concluderà verosimilmente primadella metà del XXI° secolo.In figura 6B.24, sono invece riportate le mediemensili relative al 2011, ottenute dai dati di Mon -te Cimone (MO) e di Arosa; dal grafico è possibileevidenziare l’andamento tipico stagionale dellaconcentrazione di ozono stratosferico, che pre-senta valori massimi all’inizio della primavera eun picco minimo durante l’autunno. Nel graficoè anche rappresentato il valore relativo alla mediaannua per l’anno 2011 dei dati della stazionemodenese.

Commento

Fonte: CAMM Monte Cimone (Servizio meteorologico dell’aeronautica militare), Federal office ofmeteorology and climatology (MeteoSwiss)Figura 6B.24: Andamento stagionale dei valori di ozono totale (Unità Dobson) rilevato a Sestola-Monte Cimone (MO) e ad Arosa (Svizzera), medie mensili (2011)Nota: nei mesi di giugno e luglio il sistema di misura presso Monte Cimone è stato sottoposto a calibrazione

Page 92: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

650

Riferimenti

� Autori

Laura GAIDOLFI (1), Francesca BOZZONI (1), Sabrina CHIOVARO (1)

(1) ARPA PC

� Bibliografia

1. ANPA, 2002 a, “Criteri per la progettazione di reti nazionali di monitoraggio in continuo dei campielettromagnetici”, RTI CTN_AGF n. 1/2002

2. ANPA, 2000 b, “Rassegna di indicatori e indici per il rumore, le radiazioni non ionizzanti e laradioattività ambientale”, RTI CTN_AGF 4/2000

3. Arpa Emilia-Romagna, 2000, “Inquinamento elettromagnetico da impianti di radiotelecomunica-zioni”, Bologna, I quaderni di Arpa

4. Arpa Emilia-Romagna, 2001, “Campi elettromagnetici. Prevenzione, comunicazione, controllo ericerca”, Bologna, I quaderni di Arpa

5. Arpa Emilia-Romagna, “Annuario regionale dei dati ambientali” – Edizioni 2005-’06-’07-’08-’09-’10-’11-’12http://www.arpa.emr.it/dettaglio_documento.asp?id=1628&idlivello=216

6. Commission of the European Communities, 2000, “Communication from the Commission on theprecautionary principle”, COM (2000) 1http://europa.eu.int/comm/off/con/health consumer/precaution.htm

7. Decreto del 29.05.08, “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magne-tica“, G.U. 2 luglio 2008, n. 153

8. Decreto del 29.05.2008, “Approvazione della metodologia di calcolo delle fasce di rispetto per glielettrodotti“, G.U. 5 luglio 2008, n. 156 (Supplemento ordinario n. 160)

9. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2002, “Modalità di utilizzo dei proventiderivanti dalle licenze UMTS”, G.U. 13 giugno 2002, n. 137

10. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, “Fissazione dei limiti di esposizio-ne, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalleesposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra100 kHz e 300 GHz”, G.U. 28 agosto 2003, n. 199

11. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, “Fissazione dei limiti di esposizio-ne, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalleesposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodot-ti”, G.U. 29 agosto 2003, n. 200

12. Decreto Ministeriale 10 settembre 1998, n. 381, “Regolamento recante norme per la determinazio-ne dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana”, G.U. 3 novembre 1998, n. 257

13. Decreto Ministeriale 28 maggio 2003, “Condizioni per il rilascio delle autorizzazioni generali perla fornitura al pubblico dell’accesso radio LAN alla rete e ai servizi di telecomunicazioni”, G.U. 3giugno 2003, n. 126

14. Decreto Ministeriale 4 ottobre 2005, “Modifica del decreto 28 maggio 2003, concernente:“Condizioni per il rilascio delle autorizzazioni generali per la fornitura al pubblico dell’accessoradio LAN alla rete e ai servizi di telecomunicazioni“, G.U. 20 ottobre 2005, n. 245

15. Decreto Legislativo 4 settembre 2002, n. 198, “Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delleinfrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, anorma dell’articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443”, G.U. 13 settembre 2002, n. 215

16. Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259, “Codice delle comunicazioni elettroniche”, G.U. 15 set-tembre 2003, n. 214

17. Decreto Legislativo 31 luglio 2005, n. 177, “Testo unico della radiotelevisione”, G.U. 7 settembre2005, n. 208

Page 93: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 651

18. Deliberazione di Giunta Regionale 2 febbraio 1999, n. 1965, “Direttiva per l’applicazione della L.R.22 febbraio 1993, n. 10 recante Norme in materia di opere relative a linee e impianti elettrici finoa 150.000 volts. Delega Funzioni Amministrative”, B.U.R. 1 dicembre 1999, n. 142

19. Deliberazione di Giunta Regionale 20 febbraio 2001, n. 197, “Direttiva per l’applicazione della L.R.31/10/2000, n. 30 recante Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’in-quinamento elettromagnetico”, B.U.R. 16 marzo 2001, n. 40

20. Deliberazione di Giunta Regionale 17 luglio 2001, n. 1449, “Modifiche per l’inserimento di alcunielementi di semplificazione alla deliberazione 20 febbraio 2001, n. 197 Direttive per l’applicazionedella L.R. 31/10/2000, n. 30 recante Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’am-biente dall’inquinamento elettromagnetico”, B.U.R. 5 settembre 2001, n. 127

21. Deliberazione di Giunta Regionale 13 marzo 2006, n. 335, “Disposizioni per l’installazione diapparati del sistema DVB-H di cui alla L.R. 30/2000”, B.U.R. 29 marzo 2006, n. 46

22. Deliberazione di Giunta Regionale 21 luglio 2008, n. 1138, “Modifiche e integrazioni alla DGR 20maggio 2001, n. 197, ‘Direttiva per l’applicazione della Legge regionale 31 ottobre 2000, n. 30recante ‘Norme per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagneti-co’”, B.U.R. 25 agosto 2008, n. 148

23. Deliberazione di Giunta Regionale 12 luglio, n. 978, “Nuove direttive della Regione Emilia-Romagna per la tutela e la salvaguardia dell´ambiente dall´inquinamento elettromagnetico.” ,BUR 22 luglio 2010, Parte seconda - N.66

24. Deliberazione di Giunta Regionale 30 maggio 2011, n. 751, “Proroga dei termini di adempimentodelle disposizioni previste dalla deliberazione di Giunta Regionale n. 978/2010”

25. Determinazione di Giunta Regionale 6 dicembre 2011, n. 15885, “Proroga dei termini di adempi-mento delle disposizioni previste dalla deliberazione di Giunta Regionale n. 978/2010”

26. ISPRA, “Rapporto criticità relative ai campi elettromagnetici - contributi regionali”http://www.agentifisici.apat.it/Campi_elettromagnetici/Documenti/Pubblicazioni_CEM.asp,

27. ISPRA, http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Protezione dell’atmosfera a livello globale/Ozono stra-to sferico

28. ISPRA, “Annuario dei dati ambientali 2009” - ISBN 978-88-448-0421-3http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00158000/158083_tematiche_in_primo_piano2009.pdf

29. Legge 20 marzo 2001, n. 66, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 23 gen-naio 2001, n. 5, recante “Disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmis-sioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi”,G.U. 24 marzo 2001, n. 70

30. Legge 22 febbraio 2001, n. 36, “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,magnetici ed elettromagnetici”, G.U. 7 marzo 2001, n. 55

31. Legge 16 gennaio 2003, n. 3, “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblicaamministrazione”, G.U. 20 gennaio 2003, n. 15

32. Legge 3 maggio 2004, n. 112, “Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivoe della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per l’emanazione del testounico della radiotelevisione”, G.U. 5 maggio 2004, n. 104

33. Legge 22 maggio 2010, n. 73, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25marzo 2010, n. 40, recante disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrastoalle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l’altro, nella forma dei cosiddetti «carosel-li» e «cartiere», di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria anche in ade-guamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento diun Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori”, G.U. 25 maggio 2010, n.120

34. Legge 15 luglio 2011, n. 111, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, G.U. 16 luglio 2011, n.164

35. Legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10, “Norme in materia di opere relative a linee e impiantielettrici fino a 150 mila volts. Delega di funzioni amministrative”, B.U.R. 25 febbraio 1993, n. 16

36. Legge regionale 21 aprile 1999, n. 3, “Riforma del sistema regionale e locale”, art. 90, B.U.R. 26aprile 1999, n. 52

37. Legge regionale 31 ottobre 2000, n. 30, “Norme per la tutela della salute e la salvaguardia del-l’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”, B.U.R. 3 novembre 2000, n. 154

38. Legge regionale 13 novembre 2001, n. 34, “Modifica dell’art. 8 della L.R. 31 ottobre 2001, n. 30,Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagneti-co”, B.U.R. 15 novembre 2001, n. 161

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

Page 94: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

RA

DIA

ZIO

NI

NO

N I

ON

IZZ

AN

TI

652

39. Legge regionale 25 novembre 2002, n. 30, “Norme concernenti la localizzazione di impianti fissiper l’emittenza radio e televisiva e di impianti per la telefonia mobile”, B.U.R. 25 novembre 2002,n. 162

40. Legge regionale 6 marzo 2007, n. 4, “Adeguamenti normativi in materia ambientale, modifiche eleggi regionali”, B.U.R. 6 marzo 2007, n. 30

41. Linee guida applicative al DM 381/98, Settembre 199942. Mariutti G. F., 1994, “Effetti sanitari connessi con l’esposizione alla radiazione UV: valutazione e

gestione del rischio”, Como, Convegno AIRP 7-9 Settembre 199443. Norma CEI 211-6:2001-01, “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magne-

tici nell’intervallo di frequenze 0 Hz – 10 kHz, con riferimento all’esposizione umana”44. Norma CEI 211-7:2001-01, “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici

nell’intervallo di frequenze 10 kHz – 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana”45. Norma CEI 211-10: 2002, “Guida alla realizzazione di una Stazione Radio Base per rispettare i

limiti di esposizione ai campi elettromagnetici in alta frequenza”46. Regione Emilia-Romagna, “Relazione sullo stato dell’Ambiente della Regione Emilia-Romagna-

2009”http://www.ermesambiente.it/ermesambiente/rsa2009/

47. United Nations Environment Programme (Ozone Secretariat), 2005, “Production and consump-tion of ozone Depleting Substances under the Montreal Protocol (1986-2004)”

http://ozone.unep.org/48. United Nations Environment Programme (Ozone Secretariat), 2006, “Twenty Questions and

answers about the ozone layer: 2006 update”http://ozone.unep.org/

� Sitografia

1. Arpa Emilia-Romagna, “Arpa Web – Campi elettromagnetici”http://www.arpa.emr.it/cem/