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“I giovani e i quotidiani”

“I giovani e i quotidiani” · 2010. 1. 5. · mondi, ancora troppo distanti, dei giovani e dei quot idiani. Non vorremmo dimenticare peraltro che se tutto ciò è avvenuto, è

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A cura dell’Osservatorio Permanente Giovani – Edito-ri con la collaborazione di Eurisko

“I GIOVANI E I QUOTIDIANI ”

Indagine condotta nell’ambito dell’iniziativa “Il Quotidiano in Classe” negli anni scolastici

2000-2001 e 2001-2002

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Volume edito a cura dell’Osservatorio Giovani – Editori con la collaborazione di Eurisko

maggio 2002

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INDICE Introduzione 7

PRIMA PARTE

A. Una mappa della società italiana 11

B. Il posizionamento dei quotidiani rispetto ad altri mezzi 22

C. Le caratterizzazioni del mondo giovanile 26

SECONDA PARTE

D. L’impostazione della ricerca 36

E. I principali risultati della ricerca condotta sugli studenti 48

F. I principali risultati della ricerca condotta sui docenti 87

G. Una valutazione degli effetti dell’iniziativa 96

TERZA PARTE

H. L’incontro degli studenti con il quotidiano: un bilancio consolidato dell’iniziativa 102

APPENDICE

I. L’analisi delle verbalizzazioni degli insegnanti 114

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INTRODUZIONE Condividere i risultati del lavoro svolto nei primi due anni di svolgi-mento dell’iniziativa “Il Quotidano in Classe: questo è il significato di questa pubblicazione, che vuole costituire un punto di partenza per chiunque, come noi, crede che quella di avvicinare i giovani alla let-tura dei giornali sia una partita che val la pena di essere combattu-ta. Una piattaforma di partenza comune, perchè riteniamo che la posta in gioco sia molto alta, e che in questa difficile partita non vi sia lo spazio per dividersi ma soltanto occasioni per riunirsi e lavorare in-sieme per lo stesso obiettivo. Un obiettivo importante. Importante per i giovani ed importante per gli editori. Perchè se è vero che un giovane che non legge è un giovane più povero di cultura, di idee, di occasioni, è altrettanto vero che un edi-tore che non sa parlare ai suoi lettori di domani è un editore desti-nato anch’esso ad impoverirsi. Importante, soprattutto, per la società in cui viviamo, perchè sono proprio strumenti come i giornali quotidiani che possono consentire ai giovani di oggi di diventare la nuova classe dirigente di domani. Gli strumenti che possono consentire loro di farsi un’opinione del presente ed una propria visione del futuro, di formarsi una solida coscienza critica, di imparare a conoscere e governare una realtà in continuo cambiamento. E’ questo il motivo che spinge oggi l’Osservatorio Permanente Gio-vani – Editori, a rendere pubblico il risultato di questa vasta ed ap-profondita ricerca, condotta con la collaborazione di quasi 200.000 giovani studenti delle scuole medie superiori del nostro Paese. Un numero pari ad oltre il 6% dell’intera popolazione giovanile italiana di età compresa tra i 14 ed i 19 anni. Giovani cui abbiamo cercato di portare più vicini, con le nostre ini-ziative, i giornali, perchè da un incontro potesse nascere una cono-scenza reciproca e, sulla base di questa, un rapporto stabile e dura-turo.

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Proprio a loro, per questo motivo, abbiamo voluto chiedere come valutano i giornali di oggi e come vorrebbero trasformare quelli di domani. Con la promessa che il loro sforzo per seguirci non sareb-be rimasto lettera morta, e che la loro voce sarebbe giunta sino a coloro che i giornali ogni giorno contribuiscono a farli, e che quindi hanno il potere di cambiarli. Come emerge chiaramente dalla lettura di questa pubblicazione, questi giovani ci hanno seguito con entusiasmo, ed a loro, ed ai loro insegnanti che li hanno affiancati passo per passo con dedizione nel corso del progetto, va la nostra più sincera gratitudine. Oggi noi vorremmo fare la nostra parte, condividendo i risultati della ricerca con tutti gli addetti ai lavori, editori, giornalisti, educatori, con tutti coloro che possono portare un contributo per avvicinare i due mondi, ancora troppo distanti, dei giovani e dei quotidiani. Non vorremmo dimenticare peraltro che se tutto ciò è avvenuto, è stato soprattutto grazie al coraggio e alla passione che gli editori hanno dimostrato nell’accettare questa sfida. Per questo motivo ci tengo a ringraziare di cuore Cesare Romiti, Presidente di Rcs, An-drea Riffeser Monti, Amministratore Delegato della Poligrafici Edi-toriale e Guidalberto Guidi Presidente del Sole 24 Ore. E nella consapevolezza che anche un viaggio lungo mille miglia co-mincia con un primo passo, ci auguriamo che questo nostro contri-buto possa servire a gettare le basi di un lavoro comune, che sia per tutti un’occasione di crescita e di sviluppo.

Andrea Ceccherini

Presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani - Editori

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UN’ANALISI PRELIMINARE Una corretta interpretazione dei risultati delle ricerche che verranno esposte in questa pubblicazione, presuppone: ? che sia noto il rapporto che i giovani in genere intrattengono con

i quotidiani, e quali siano le differenze rispetto al mondo degli adulti

? e, più in generale, che si conosca il posizionamento dei quoti-diani rispetto agli altri mezzi, nel contesto socioculturale italiano.

Considerato che un inquadramento in questo senso dà un importan-te contributo alla comprensione dei risultati delle ricerche condotte nelle scuole, si ritiene opportuno far precedere alla presentazione dei risultati una analisi in questo senso. Vengono quindi sviluppati questi tre temi: q la struttura della società italiana dal punto di vista socioculturale

(il posizionamento dei “mezzi”, ed in particolare dei quotidiani, è spiegato dalle stesse variabili che caratterizzano la struttura socioculturale della società)

q su tale struttura, analisi del posizionamento dei vari mezzi, con

particolare attenzione ai quotidiani

q le caratterizzazioni del mondo giovanile. Per queste analisi, che verranno trattate nella prima parte di questa pubblicazione, si chiede aiuto ad altre ricerche di inquadramento (in particolare, alla ricerca “SINOTTICA” di Eurisko). Nella seconda parte ci si occuperà, invece, più puntualmente dell’analisi dei risultati delle ricerche condotte nelle classi.

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PRIMA PARTE: A. Una mappa della società italiana B. Il posizionamento dei quotidiani rispetto

agli altri mezzi C. Le caratterizzazioni del mondo giovanile

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A. UNA MAPPA DELLA SOCIETA' ITALIANA Premessa La comprensione dei comportamenti di consumo di beni o servizi è molto spesso subordinata alla comprensione delle dinamiche so-cioculturali che caratterizzano il modo di vivere e di realizzarsi nella vita quotidiana. Ciò è particolarmente vero per il mondo dei mezzi, e dei giornali quotidiani in particolare. Questo significa che per capire le logiche di fruizione dei vari mezzi è necessario avere ben schematizzate le caratteristiche strutturali della società, e le forze socio-dinamiche che la governano. Un ottimo aiuto può essere dato dalla "GRANDE MAPPA" messa a punto da EURISKO nell'indagine SINOTTICA, indagine appunto o-rientata a capire, con un approccio olistico, le grandi logiche del comportamento umano in tutte le sue possibili direzioni Le due dimensioni della Mappa La GRANDE MAPPA è originata dall’incrocio di due fondamentali dimensioni. Essendo la mappa, nella sua totalità e nelle singole zo-ne che la compongono, figlia del contributo delle due dimensioni che la generano, per una più semplice comprensione possiamo pensare a tali dimensioni come a due genitori, ciascuno con una sua precisa caratteristica: le singole zone della mappa possono a-ver ereditato le positività o negatività, dell’uno o dell’altro o di en-trambi. La dimensione genitoriale “maschile” viene posta in orizzontale, con il polo positivo a destra: gli individui che stanno sulla destra del-la mappa - non necessariamente uomini - sono quindi molto caratte-rizzati da questa dimensione, al contrario di quelli che stanno a sini-stra. La dimensione genitoriale “femminile” viene invece posta in verti-cale, con il polo positivo in alto: gli individui che stanno in alto - non necessariamente donne - hanno quindi in misura forte questa carat-terizzazione, al contrario di quelli che stanno in basso.

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Più in particolare, il significato delle due dimensioni è il seguente: • Dimensione orizzontale (genitore “maschile”) : è la dimen-

sione dei “tratti duri”, cioè del confronto sociale, della competi-zione, dell’affermazione di sé, del protagonismo, dell’aggressività. L’interesse è sul mondo, sul fuori casa, sulla professione, sugli avvenimenti e circostanze che danno sensa-zioni forti. L’attenzione è sulla sostanza e sulla concretezza delle cose. E’ la dimensione dell’agire e della tensione verso il suc-cesso; appartiene più alla cultura maschile, anche se non in mo-do esclusivo.

• Dimensione verticale (genitore “femminile”) : è la dimensio-

ne culturale della forma e dei modi, rispetto alla semplice so-stanza. E’ la dimensione dei “tratti morbidi”: è la moderazione, la misura, l’equilibrio. L’obiettivo non è il confronto con gli altri. E’ la dimensione della sensibilità e dell’intelligenza emotiva, della riflessione, della dolcezza, dell’eleganza, della relazione più che della competizione; appartiene più alla cultura femminile, anche se non in modo esclusivo.

La segmentazione del territorio Rappresentare la popolazione italiana sulla mappa equivale a co-struire un “territorio immaginario” su cui si distribuiscono le persone. I criteri che determinano l’esatto posizionamento di ogni individuo sul territorio della mappa dipendono dalle sue proprie caratteristi-che soggettive, combinate in vario modo; in altre parole, la colloca-zione di ogni individuo dipende dalla sua maggiore o minore “do-tazione” di tratti morbidi e/o duri. Nella fig. 1 si rappresenta il territorio della GRANDE MAPPA: i due assi si incrociano sui valori medi delle due dimensioni, che rappre-sentano anche le mediane delle distribuzioni degli individui (ne con-segue che ognuno dei 4 quadranti raccoglie un numero costante di individui).

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Per comodità, il territorio è stato ulteriormente suddiviso in casel-le (“celle”) di dimensioni approssimativamente costanti; queste “cel-le” saranno usate in tutte le analisi per individuare e capire diverse zone e per visualizzare le maggiori o minori concentrazioni sulla mappa dei fenomeni analizzati; le “celle” e quadranti sono numerate secondo il seguente schema: quadrante 1 quadrante 2

1 2

3 4

5

6 7 8

9

10 11 12

13

14 15 16

quadrante 3 quadrante 4

La Grande Mappa: gli assi

TRATTI MORBIDI:• LA CULTURA• LO SPIRITO• L’AMORE• LA DOLCEZZA• L’ETICA• L’ELEGANZA• L’EMOTIVITA’

TRATTI DURI:• LA FORZA• LA RICCHEZZA• LA FISICITA’ DEL CORPO• LA RAZIONALITA’• IL RISCHIO• LA SFIDA• LA LOTTA• LE SENSAZIONI FORTI• IL PIACERE

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I quattro quadranti si caratterizzano quindi per diversa intensità delle due dimensioni:

QUADRANTI TRATTI DURI TRATTI MORBI-DI

CELLE 1+2+5+6 BASSI ALTI

CELLE 3+4+7+8 ALTI ALTI

CELLE 11+12+15+16 ALTI BASSI

CELLE 9+10+13+14 BASSI BASSI

Logiche generali di posizionamento Ad un primo livello di analisi si possono individuare i confini di cin-que grandi zone della mappa, fortemente caratterizzate sul piano sociodemografico : • un’area adulta femminile (zona superiore sinistra, celle 1-5-2-9-

6-3); il baricentro femminile è identificabile nella cella 1;

• un’area adulta maschile (zona inferiore destra, celle 16-15-12-14-11-8); il baricentro maschile coincide con la cella 16;

• un’area giovanile indifferenziata per sesso (zona centrale : le sub-aree più vicine all’origine degli assi delle celle 6-7-10-11);

• un’area fortemente caratterizzata sia nei tratti “duri” che in quelli “morbidi” (zona superiore destra, cella 4, con estensioni verso le celle 3 e 8); è l’area elitaria;

• un’area anziana marginale (zona inferiore sinistra, cella 13 ma anche parzialmente 9-10-14).

Nella figura che segue è rappresentata anche una terza dimensio-ne (figurativamente, i vari “gradini”) che rappresenta l’asse del pro-tagonismo sociale:

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• ha il suo punto massimo in alto a destra, dove si configura come un protagonismo vero, agito quotidianamente in prima per-sona;

• quanto più ci si sposta verso il basso e a sinistra, il protagonismo vero diminuisce, lasciando il posto ad un protagonismo solo am-bito o esibito che poi cessa del tutto nell’area della marginalità estrema (cella 13).

La direzione del “protagonismo” (dal basso/sinistra all’alto/destra) è anche la direzione della disponibilità al cambiamento e all’innovazione. Nella prossima sezione, parlando di connotazioni sociodemografi-che, culturali e valoriali degli assi e dei territori, capiremo meglio le precondizioni di questo protagonismo e della sua direzione.

Elites

Contestigiovanili

Contestiadulti maschili

Contestiadulti femminili

Marginalitàsocioculturale

La Grande Mappa: i differenti contesti socioculturali

Caratteristiche specifiche delle zone: gli aspetti socio-demografici, culturali e valoriali a. Gli aspetti sociodemografici e culturali dei territori della

mappa

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Ad un maggior livello di dettaglio, il territorio della mappa può esse-re caratterizzato in termini sociodemografici e culturali. Possiamo utilizzare un codice cromatico di immediata lettura:

• bianco per l’area giovanile: corrisponde al punto di incrocio degli assi, la qual cosa significa assenza di caratterizzazione culturale (il non aver ancora intrapreso una “direzione” specifi-ca);

• giallo per l’élite;

• azzurro; sono rappresentate varie intensità di colore : azzurro più intenso nelle aree più tipiche maschili (in basso a destra); meno intenso nelle aree che tendono verso le aree giovanili e l’élite : queste due, infatti, perdono di specificità maschile, per diventare aree miste in termini di sesso;

• rosa; anche in questo caso sono rappresentate varie intensità di colore, secondo una logica analoga a quella sopra esposta (il colore diventa più intenso in alto a sinistra, in corrisponden-za del baricentro femminile);

• grigio per l’area più marginale, che è anche quella più anzia-na.

La figura a pagina piena che segue sintetizza le principali caratteri-stiche socio-culturali che contraddistinguono specificatamente le differenti aree (con eccezione per l’area giovanile, che per defini-zione si posiziona in una sorta di “limbo valoriale”). Nel paragrafo successivo approfondiremo in particolare le connota-zioni valoriali che contraddistinguono gli assi ed i territori.

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Tr. Duri - ; Tr. Morbidi +Donne, età mediaIstruzione e reddito medio bassiCasalingheCentratura su privato / famiglia Attrazione per il denaroInvestimento sul corpoSenso di inadeguatezza, AnsiaDesiderio di partecipazione, Volontariato Tranquillità sociale, Lotta al crimine

Tr. Duri = ; Tr. Morbidi +Donne, età medio giovaneIstruzione e reddito medio altoOccupazioni extradomesticheAttenzione all'immagineEstroversioneProgettualità culturale e professionalePartecipazione politicaDesiderio di efficienza sociale

Tr. Duri + ; Tr. Morbidi +Donne e Uomini, età medio giovaneIstruzione e reddito altiProfessionisti, Imprenditori, FunzionariCentralità sociale, Apertura al cambiamentoSperimentazione, Accettazione del rischioProgettualità professionale e culturaleForti istanze sociali:

- partecipazione politica- efficienza servizi- questione morale- iniziativa economica

Tr. Duri + ; Tr. Morbidi =Uomini, età mediaIstruzione e reddito medio altiProfessioni alte e medieInnovazione e rischioLeadershipProgettualità professionaleIniziativa economicaQuestione morale

Tr. Duri + ; Tr. Morbidi -Uomini, età medio-giovaneIstruzione e reddito medio bassiOperai e Professioni autonomeDecisione, Disponibilità al rischioIndividualismoPiacere e divertimentoLibertà dai doveriPotere ai lavoratori

Tr. Duri - ; Tr. Morbidi -Uomini, anzianiIstruzione e reddito bassiPensionatiResistenza all'innovazioneDesiderio di tranquillità e di saluteRich. di Stato sociale, difesa dei redditi

Tr. Duri - ; Tr. Morbidi -Donne, molto anziane, soleAssenza di risorse economiche e culturaliStato di abbandono, di bisognoResistenza all'innovazioneDesiderio di tranquillitàSentimento di ansia, impotenzaElevata religiosità, Desiderio di saluteRichiesta di Stato assistenziale

Tr. Duri - ; Tr. Morbidi =Donne mature, anzianeIstruzione bassa, reddito m. bassoCasalingheCentratura su casa / famigliaBisogno di ordineIsolamento domesticoImpotenza verso le difficoltàPaura del futuro, AnsiaRich. di Stato sociale, difesa dei redditi

La Grande Mappa: le caratteristiche socio-demografichee culturali delle aree

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b. Gli aspetti valoriali degli assi e dei territori Il territorio della mappa può essere caratterizzato anche in termini va-loriali; i due assi che la generano, infatti, sono sensibili a differenti va-lori, raggruppabili in due grandi “famiglie”:

• i valori della realizzazione personale, che caratterizzano l’asse orizzontale, dei “tratti duri”;

• i valori della integrazione sociale, che caratterizzano l’asse verticale, dei “tratti morbidi”.

I valori della realizzazione personale La spinta alla realizzazione personale è sostenuta da alcune “forze” o caratteristiche degli individui che configurano differenti capacità ed obiettivi. Queste caratteristiche, seppure diverse fra loro, hanno tutte uno scopo ultimo in comune, sono finalizzate all’autorealizzazione:

• la plasticità, cioè la capacità di adattarsi alle mutevoli con-dizioni contingenti, senza perdere di vista l’obiettivo finale;

• la vitalità, cioè la capacità/voglia di agire, di competere, di confrontarsi, di muoversi nel mondo al fine del miglioramen-to della propria posizione e della propria dotazione di risor-se;

• l’edonismo, cioè la voglia di godere di tutti gli aspetti del mondo, di autogratificarsi; la ricerca di emozioni da vivere “sulla pelle”, di un contatto con la realtà che passa più attra-verso i sensi che attraverso la razionalità.

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I valori dell’integrazione sociale Esprimono il bisogno dell’individuo di avere come riferimento gli “al-tri”, con cui integrarsi e in cui identificarsi. Anche questi valori sono sostenuti da alcune “forze” o caratteristiche degli individui che, seb-bene diverse fra loro, hanno in comune lo scopo di realizzare i bisogni di integrazione:

• l’appartenenza, cioè il bisogno di riferimenti, la voglia di entrare in contatto con essi, l’esigenza di un gruppo in cui identificarsi, di un “noi” da cui far discendere la propria iden-tità; il bisogno di una cerchia di persone “calda ed acco-gliente” (la famiglia, i piccoli gruppi, ecc.);

• l’etica, cioè il desiderio di forte coerenza fra le proprie azio-ni e le norme sociali, le convinzioni condivise; è anche la capacità di “tenere presenti gli altri” e le loro esigenze (pre-senti e future), diviene quindi anche richiesta di equità so-ciale, di preservazione dell’ambiente naturale e sociale per le generazioni a venire;

• la socialità, cioè la capacità/volontà di stabilire molteplici relazioni e legami, non necessariamente tutti radicati e sta-bili nel tempo; è anche l’apertura alla conoscenza e alla fre-quentazione di mondi diversi dal proprio, il desiderio di fare nuove esperienze e di condividere diverse realtà.

La figura che segue sintetizza le differenti forze o sensibilità valoriali che connotano gli assi: − procedendo da sinistra a destra, sull’asse orizzontale, plasticità,

vitalità e edonismo raggiungono il massimo livello, conducendo alla massima sensibilità per i valori della realizzazione personale;

− procedendo dal basso verso l’alto, invece, aumentano apparte-nenza, etica e socialità, cioè i valori dell’integrazione sociale.

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La Grande Mappa: gli assi in termini di valori

I VALORI DELL’INTEGRAZIONE SOCIALE:

•L’APPARTENENZA•L’ETICA•LA SOCIALITA’

I VALORI DELLA REALIZZAZIONE PERSONALE:

• LA PLASTICITA’• LA VITALITA’• L’EDONISMO

La mappa riportata nella pagina che segue mostra come queste con-notazioni hanno importanti ricadute in termini di interpretazione dei territori della mappa. I quadranti, infatti, si caratterizzano per livelli dif-ferenti di intensità delle varie sensibilità valoriali:

− nel quadrante 1 i valori della realizzazione personale diminuisco-no, fino a raggiungere il punto minimo nella cella 1; sono invece alti quelli dell’integrazione sociale. E’ quindi un quadrante dove, man mano che si va verso sinistra e verso l’alto, “esistono solo gli altri”, dove si tende a realizzarsi negli altri, fino alla “donazione” di sé, in-condizionata e totale della cella 1 (in termini di Stili di Vita, il bari-centro delle Massaie). In questo quadrante raggiungono il massimo livello i valori dell’accoglienza, della partecipazione emotiva al mondo, della condivisione di una identità collettiva, di valori e nor-me comuni;

− nel quadrante 2 tutte le forze, della integrazione sociale e della re-alizzazione personale, sono attive e raggiungono un massimo nella cella 4. E’ quindi un quadrante dove tendono a coesistere in eguale misura “gli altri e il sé”, dove la realizzazione personale non pre-scinde dalla valutazione dei vincoli e delle opportunità che la collet-tività rappresenta: c’è la consapevolezza che senza il riconosci-mento degli altri ed il loro sostegno non sono possibili realizzazioni personali ma c’è anche la capacità di “usare” gli altri e di compete-re con essi per la propria realizzazione. E’ l’area dove sussistono

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le precondizioni, in termini di capacità e di sensibilità, per un vero protagonismo, per una vera centralità sociale;

− nel quadrante 3 tutte le forze, della integrazione sociale e della re-alizzazione personale, si spengono, raggiungendo il punto minimo nella cella 13. E’ il quadrante dell’inerzia, della “pura sopravviven-za”, come bisogno minimale; la vitalità, la voglia di godere del mondo, così come il valore dell’appartenenza, del riconoscersi ne-gli altri, delle relazioni e degli scambi perdono progressivamente di significato. E’ l’area dove sono assenti le precondizioni del prota-gonismo sociale

− nel quadrante 4 i valori dell’integrazione sociale diminuiscono, fi-no a raggiungere il punto minimo nella cella 16; sono invece alti quelli della realizzazione personale. E’ quindi un quadrante dove, man mano che si va verso destra e verso il basso, “esiste solo il sé”, dove tende a prevalere la centratura sulle proprie esigenze, sul soddisfacimento dei propri bisogni. L’edonismo, l’autogratificazione, l’autovalorizzazione sono i valori dominanti.

La Grande Mappa: le caratteristiche valoriali delle areeQuadrante 2: integrazione+ autorealizzazione+

• tutte le forze ed i valori sono attivi• coesistono “gli altri ed il s锕 la forza, la vitalità e la plasticità individuali tengono

conto degli altri, dell’importanza del loro ricono-scimento e sostegno, ma si compete e ci si confronta con il contesto

• ci sono tutte le precondizioni per il protagonismo, per la partecipazione vera

Quadrante 4: integrazione-autorealizzazione+

• la realizzazione personale passa solo per la semplice afferma-zione del sé

• si è incapaci di tenere conto del contesto

• prevalgono la centratura sui propri bisogni, l’edonismo, l’autogratificazione e l’autoaf-fermazione

Quadrante 1: integrazione+ autorealizzazione-

• esistono “solo gli altri”• l’identità personale passa solo attraverso un

riconoscimento da parte del contesto, non c’è una vitalità ed una forza personale da affermare

• prevalgono i valori dell’accoglienza, della adesione ad un’identità collettiva

Quadrante 3: integrazione-autorealizzazione-

• è l’area dell’inerzia, dove le forze dell’autorealizzazione e dell’integrazione si spengono

• sono assenti le precondizioni del protagonismo

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B. IL POSIZIONAMENTO DEI QUOTIDIANI I singoli mezzi possiedono peculiarità ben definite, e tendono a collo-carsi nella mappa socioculturale in contesti che sono in sintonia con le proprie caratteristiche. Percorriamo alcuni tratti che sono tipici del giornale quotidiano e non di altri mezzi: ð è informazione "scritta", strutturata non in modo elementare, e che

presuppone una minima "attrezzatura" culturale (ricordiamo che dai 14 anni in poi, meno del 30% degli italiani ha completato le scuole secondarie)

ð presuppone un interesse per gli accadimenti quotidiani, soprattut-

to sul piano politico ed economico; ciò implica desiderio di coin-volgimento, partecipazione

ð anche altri mezzi forniscono informazione di questo tipo, ma con

tre sostanziali differenze: § il quotidiano implica una spesa; l'acquirente del quotidiano è in

posizione attiva: ha un bisogno che desidera soddisfare, ed il bisogno è forte, perché paga per soddisfarlo

§ il palinsesto informativo in altri mezzi (radio, TV) è deciso dal mezzo stesso, mentre nel quotidiano è deciso dal lettore, che sceglie che cosa leggere, e quando leggere

§ i mezzi audiovisivi si "portano via" l'informazione: non consen-tono riletture, pause, approfondimenti; il quotidiano, invece, è molto più rispettoso dei reali bisogni informativi della persona.

Ora, se in presenza di altri mezzi informativi sostanzialmente non co-stosi, o non percepiti come tali, un individuo "compera" un quotidiano, significa che quell'individuo ha delle caratteristiche particolari. Queste caratteristiche le scopriamo andando ad analizzare il posizio-namento del quotidiano sulla Grande Mappa. Nel grafico che segue abbiamo analizzato come cambia la percentuale di lettori abituali (tutti i giorni) di quotidiani nei vari "territori" della Grande Mappa.

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% di penetrazione (media=25,4)Quotidiani inform.: lettori tutti i giorni

15 27 35 54

10 17 26 51

8 20 25 39

4 24 19 26

Rispetto alla media del 25,4%, nel territorio di destra, e soprattutto in alto, questo valore tende a raddoppiare; e più ci si allontana da que-st'area - verso sinistra ed in basso - questi valori tendono progressi-vamente ad assottigliarsi, fin quasi ad azzerarsi. Visivamente, guardando la mappa con gli addensamenti (chiaro-scuro), ci si rende conto che sono i vettori del "protagonismo agito" a determinare la lettura del quotidiano. La lettura del quotidiano, infatti: ð è massima quando è massima la tensione dell'attivismo profes-

sionale (destra della Mappa: si è quotidianamente nella trincea sociale per cercare di vincere la battaglia della propria afferma-zione), ed è contemporaneamente massima la dimensione dell'e-sploratività culturale (alto della Mappa: si ha la necessità di cono-scere tutto ciò che ci circonda; sapere per decidere)

ð è invece minima quando ci si allontana dalla "frontiera evoluta" del

confronto sociale (a destra, in alto), non si hanno protagonismi da giocare, non si partecipa alla grande competizione sociale. Tanto più ci si allontana da questo territorio, tanto meno il quotidiano tende a giustificarsi.

Il quotidiano pare quindi strumento di partecipazione alla vita sociale competitiva: la sua penetrazione sembra diventare massima quando l'individuo entra responsabilmente nel corpo sociale adulto, si assume delle responsabilità, e quotidianamente deve prendere delle decisio-ni, tenendo conto del contesto in cui vive.

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Se ciò è vero, allora capiamo perché in certi segmenti della società il quotidiano è meno necessitante, o quanto meno non lo è quotidiana-mente: le persone che svolgono professioni meno evolute o meno in competizione, le persone che non lavorano (pensionati, casalinghe). Anche i giovani: ma su questo segmento, che ci interessa particolar-mente, vorremmo aprire un capitolo a parte. Il posizionamento di altri mezzi Non si vuole trattare in modo esaustivo questo tema, ma semplice-mente esemplificare altre situazioni per trarre conferme indirette. Un primo esempio riguarda la televisione. La TV da molti punti di vista rappresenta l'opposto del giornale quoti-diano: ð non richiede attivismo, ma al contrario è un mezzo sostanzialmen-

te passivo ð si è determinati, e non si determina ð non è certo strumento di "potere informativo per agire", ma ri-

sponde soprattutto a bisogni di relax e divertimento I segmenti che più significativamente si espongono alla TV sono infat-ti molto diversi da quelli che si espongono ai quotidiani (anche se la TV è meno segmentante, ed in qualche misura coinvolge tutti). Consi-derando coloro che guardano la TV con una intensità superiore alla media, si scopre un posizionamento del tutto complementare alla stampa quotidiana:

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Un secondo esempio, opposto e più simile ai quotidiani, riguarda In-ternet. Il suo posizionamento ha delle similarità ma non delle coincidenze con quello dei quotidiani: ð richiede certamente cultura, come i quotidiani ð esploratività, come e più dei quotidiani ð ma non risponde solo (o tanto) a bisogni di conoscenza del conte-

sto e degli accadimenti che lo caratterizzano ð e per questo motivo "esce" volentieri dalle logiche della cono-

scenza di ciò che serve per la competizione sociale, per entrare più in quelle della pura esploratività, anche non finalizzata.

Soddisfa meno bisogni competitivi, e più di esploratività, di soddisfa-cimento di curiosità; e per questo motivo entra più facilmente di altri mezzi (es.: quotidiani) nel mondo dei giovani.

Utenti ultimi 3 % di penetrazione (media=24.6)

0 4 17 15

0 21 38 41

0 20 44 59

3 18 39 67

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C. LE CARATTERIZZAZIONI DEL MONDO GIOVANILE La relazione con i mezzi I giovani sono caratterizzati da elevata multimedialità. Rispetto agli adulti fruiscono in misura maggiore di tutti i mezzi, con l'unica parziale eccezione dei quotidiani.

ESPOSIZIONE MEDIALE: SINTESI ANALISI PER CLASSI DI ETÀ

QUOTIDIANI DIINFORMAZIONE (ULTIMI 7 GG)

QUOTIDIANI SPORTIVI(ULTIMI 7 GG)

ASCOLTO TV ELEVATO(PIÙ DI 2 ORE)

ASCOLTO RADIO (ULTIMI 7 GG)

CINEMA (ULTIMI 30 GIORNI)

%

QUOTIDIANI INFORMAZIONE(TUTTI i GG)

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

14. -19anni

20-24anni

25-34anni

35-44anni

45-54anni

55-64anni

Oltre64 anni

Come si nota, la lettura dei quotidiani di informazione è chiaramente funzione dell'età: il quotidiano assume sempre più rilevanza tanto più l'individuo entra nel mondo degli adulti, nella competizione professio-nale e sociale, ed assume responsabilità. Quando l'individuo non è ancora adulto, ha un raggio di attenzione che è molto più circoscritto: la propria persona, i propri interessi (dove il divertimento ha un ruolo molto importante), il gruppo di riferimento, il proprio territorio. Come mostra il grafico, con il passare dell'età ed entrando in momen-ti diversi del ciclo di vita, cambiano profondamente i bisogni mediali. I giovani non sono comunque affatto lontani al mondo della stampa, a patto che la stampa rispetti le loro esigenze tematiche e formali:

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ð tematiche: nell'ambito della stampa quotidiana, si preferisce ad

esempio quella locale o regionale, a quella nazionale. In generale si tende comunque a preferire la stampa periodica, in virtù della sua capacità di soddisfare interessi tematici più mirati e persona-lizzabili

ð formali: la TV e soprattutto internet hanno creato dei nuovi codici, e la momentanea lontananza dei giovani dal mondo dei quotidiani pare legata non solo al "ciclo di vita", ma anche ad un discorso di "formati" e "codici comunicativi".

In questi ultimi anni, infatti, il vero territorio di conquista dei giovani è stato il mondo dei New Media, che si è affiancato a quello televisivo. I media elettronici coinvolgono il sensorio dei giovani in modi nuovi: essi realizzano un'integrazione tra i sensi, ma nel contempo ne per-mettono un'organizzazione più plastica, che viene modificandosi a secondo del contesto d'uso. Hanno reimpostato la cultura giovanile: la realtà per i giovani è sempre meno mediata da istanze verbali, rela-zionali e riflessive, ed è sempre più spesso recepita ed organizzata secondo modalità visive, emotive, partecipative. La TV ed Internet rappresentano il regno dell'immediatezza e della simultaneità. Si avverte tutto all'istante, la soddisfazione è immediata ed accessibile a tutti, e non c'è alcuna delazione, nessun bisogno di ricordare. Il piacere della comprensione e del coinvolgimento totale è accessibile immediatamente, e con uno sforzo riflessivo quasi nullo. I giovani sono la esemplificazione del potere del suono e dell'immagi-ne sulla linearità, l'immobilità ed il silenzio della scrittura. La modalità audiovisiva del comunicare si è molto avvicinata alla cultura dei gio-vani. La lettura del quotidiano sollecita esclusivamente l'occhio ed obbliga il lettore a concentrare l'attenzione sul testo in un processo di decodifica che impegna profondamente, laddove le tecnologie audio-visive abituano ad ascoltare ed osservare insieme, magari facendo altro.

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I giovani ed i quotidiani: una segmentazione Abbiamo parlato fin ora dei giovani come se fossero un segmento del tutto omogeneo, formato da individui tutti caratterizzati allo stesso modo. In realtà è vero che i giovani tendono a differenziarsi nella loro com-plessità rispetto al mondo adulto nella direzione che abbiamo visto. Ma è altrettanto vero che essi costituiscono una realtà composita, che origina da formazioni avvenute in diversi contesti primari, da “materia prima” diversa, e caratterizzata di conseguenza da differenti interessi. Tutto questo si traduce in differenti orientamenti verso la stampa quo-tidiana. Nel corso dell’indagine sul “quotidiano in classe” che verrà presentata nella seconda parte di questa pubblicazione, oltre a rilevare i giudizi verso l’iniziativa in corso, si è provveduto ad analizzare atteggiamenti e comportamenti verso i quotidiani, e a verificare l’esistenza di una possibile segmentazione dei giovani in differenti gruppi, omogenei al loro interno e differenti gli uni dagli altri. L’applicazione di una “cluster analysis”, in effetti, mostra l’esistenza di 5 differenti segmenti, che possiamo così definire e posizionare sulla Grande Mappa:

1. “il quotidiano cosi’ come e’” 22% 2. “il quotidiano per lui (pratico-sportivo)” 24% 3. “il quotidiano per lei (gossip)” 17% 4. “il quotidiano nuovo” 19% 5. “il non quotidiano” 18%

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Il posizionamento dei baricentri dei singoli segmenti sulla Grande Mappa è il seguente: Il posizionamento sulla Mappa rende intuitiva l’interpretazione dei sin-goli gruppi, che comunque viene sviluppata nelle pagine che seguono:

1. è un gruppo di giovani già proiettato verso il mondo dei “prota-gonisti, cioè verso la nicchia elitaria nella quale, come abbia-mo visto, il quotidiano è il mezzo “principe” (è il vero strumento del protagonismo)

2. si allontana dalla direzione elitaria, per entrare più nell’ottica maschile edonistica ed autoriferita, tendenzialmente estranea al mondo degli accadimenti sociali

3. è speculare al gruppo precedente, in ottica femminile non an-cora evoluta (gossip relazionale sul proprio mondo di riferi-mento)

4. gruppo che si situa al baricentro degli assi, in una sorta di “limbo giovanile”, che vive essenzialmente i primi problemi del-la propria adolescenza (è oggettivamente molto giovane)

5. gruppo residuale, che si situa in un’area di marginalità socio-culturale, allontanandosi in direzione opposta rispetto a quella dei giovani che hanno tensioni protagonistiche.

11

5

4

1

23

11

5

4

1

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Esaminiamo ora più nel dettaglio i singoli gruppi. GRUPPO 1. IL QUOTIDIANO COSI’ COME E’

(22%) Frequentano soprattutto gli ultimi anni del liceo (IV e V classe), ma-schi e femmine, con buona prevalenza di queste ultime. Hanno la chiara percezione di vivere un momento di transizione: sono prossimi alla maturità, e devono cominciare a progettarsi un futuro e proiettarsi nel mondo esterno facendo delle scelte. Ci si sente vicini al mondo adulto ed alle sue problematiche. Si è aperti alla realtà esterna, e si comincia a sentire l’esigenza di un confronto. L’età spiega solo in par-te la loro posizione: sono ragazzi più impegnati, più maturi, più desi-derosi di un protagonismo adulto. Ci si informa in modo trasversale, con forte multimedialità; il rapporto con l’informazione assume carattere partecipativo. La loro prospettiva sul mondo si è già allargata: non vedono più solo loro stessi e la loro città, si identificano con la nazione e con l’Europa in misura superiore agli altri gruppi.

Il Gruppo 1 ed i quotidiani La frequenza di lettura dei quotidiani è in questo gruppo decisamente più alta rispetto a quella degli altri gruppi: riconoscono che il quotidia-no è un importante mezzo per la formazione delle opinioni, lo vivono come un mezzo familiare, si prefigurano come acquirenti certi – con frequenza ben superiore a quella attuale – quando saranno adulti. Il quotidiano nell’attuale impostazione è già considerato ottimale. Di-versamente dagli altri gruppi si dimostrano interessati ad una territo-rialità ben più ampia rispetto alla propria città-regione, ed apprezzano anche il tema della politica nazionale ed internazionale, relegata inve-ce agli ultimi posti da tutti gli altri segmenti. Reclamano forse un po’ più spazio per aree vicine al loro ciclo di vita (scuola, nuove professioni) ed ai loro interessi (natura, scienza, arte).

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GRUPPO 2. IL QUOTIDIANO PER LUI (PRATICO-SPORTIVO) (24%) Frequentano soprattutto gli istituti tecnici, e sono in forte prevalenza maschi. La tipologia di scuola ed il sesso tendono a caratterizzare in modo evidente i comportamenti di questo gruppo: si nota che gli inte-ressi sono più focalizzati sull’apprendimento di ciò che è pratico/utile per un inserimento nel mondo lavorativo (più che un inserimento nella società civile, con tutti i problemi che la caratterizzano); l’approccio è pragmatico, funzionale, ed anche ludico. Ci si informa senza penalizzazioni e con poco spreco di energie.

Il Gruppo 2 ed i quotidiani Il quotidiano non è estraneo, anche se lo si legge con saltuarietà. Pur riconoscendone l’importanza, lo si usa soprattutto come riempitivo dei tempi “buchi”. Nell’attuale configurazione il quotidiano è ritenuto un po’ “starato” ri-spetto alle proprie esigenze: lo si vuole più legato al proprio territorio, con articoli brevi/rapidi, con informazioni utili per la vita di tutti i giorni (acquisti), con molto sport, possibilmente con allegati interessanti (supplementi, CD), con un formato comodo e con un prezzo più so-stenibile. GRUPPO 3. IL QUOTIDIANO PER LEI (GOSSIP) (17%) In netta prevalenza femmine, residenti soprattutto al Sud e nelle Isole. Interessate tanto al mondo esterno quanto a quello interno, ma con grande attenzione soprattutto sulle vicende relazionali (sesso, rapporti amorosi, amici, gruppo, luoghi di aggregazione e divertimento) e rela-tivi risvolti sociali. Il mondo dei mezzi è ben rappresentato dalla stampa periodica, con taglio femminile, e con forte sensibilizzazione sugli argomenti “legge-ri”.

Il Gruppo 3 ed i quotidiani Il contatto con la stampa quotidiana esiste, ma è sporadico. Decisa lontananza dalla politica, economia e finanza. Si salva la cronaca, purché riguardi la realtà locale in cui si è inseriti. Vorrebbero un quoti-diano più “colorato”, con più foto, e più “colorito” con argomenti stuzzi-canti le loro curiosità femminili.

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GRUPPO 4. IL QUOTIDIANO NUOVO (19%) E’ un gruppo fortemente caratterizzato da ragazzi giovani, del biennio. Vivono ancora proiettati su un mondo dalle dimensioni individuali, senza grandi aperture sul mondo adulto, percepito ancora lontano e diverso; quasi un mondo cui ci si deve contrapporre. Non partecipano ancora alla vita sociale, né sembrano intenzionati ad uscire allo sco-perto.

Il Gruppo 4 ed i quotidiani Vivono ancora in un “limbo giovanile” e non riescono a prefigurare l’utilità del quotidiano, quantomeno nell’attuale configurazione. Nella loro mente c’è un giornale completamente diverso, nella forma e nei contenuti: molte fotografie, grafica allegra, linguaggio semplice e brioso, informazioni sui servizi utili per la vita di tutti i giorni, spazio ai problemi dei giovani, riduzione/eliminazione di tutto ciò che è distante dal loro mondo, a cominciare dalla politica, forte riduzione del prezzo. GRUPPO 5. IL NON QUOTIDIANO (18%) Gruppo “residuale” di ragazzi, marginalizzati, che paiono vivere in un mondo “altro”, di cui non sono ben delineati i confini e gli interessi. Appaiono lontani anche dalla loro città/regione, persino dal mondo giovanile. Costituiscono un vero e proprio “zoccolo duro”: sono inat-taccabili, non si sa come coinvolgerli.

Il Gruppo 5 ed i quotidiani Leggono pochissimo, ma non si sbilanciano né in critiche, né in prefi-gurazioni di un quotidiano diverso. Il quotidiano non sembra avere possibilità presso di loro.

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Prefigurazioni di “quotidiani giovani” La segmentazione può essere anche utilizzata per un esercizio di si-mulazione nel tentativo di prefigurare quotidiani in grado di soddisfare specifiche “intentions” dei giovani. Quantomeno tre raggruppamenti, tra i cinque dell’analisi, sono utili nell’indicare percorsi per giornali quotidiani più capaci di cogliere i desideri e i bisogni dei giovani. Il gruppo 1 non vede l’ora di entrare nel mondo dei quotidiani, con ri-chieste precise e con attese molto elevate. Per questi giovani, che saranno i forti e critici lettori di domani, il quotidiano dovrà porsi con una capacità di sintesi e di analisi ai massimi livelli di autorevolezza e di profondità. Nel quotidiano si cercheranno non solo le notizie, ma vi-sioni del mondo, anche contrapposte e diversificate, certificate da un testata autorevole che con il suo equilibrio e la sua reputazione con-ferisca valore a ciò che viene pubblicato. In questo senso il quotidiano assume valenze di particolare distintività per il giovane che lo acqui-sta, quale lettore che si identifica nell’alta qualità del prodotto. Realiz-zare un quotidiano “giusto” per questo pubblico non sarà facile, ma neppure impossibile, una sfida per chi fa i giornali, per il direttore e la sua redazione. Un giornale di idee, un giornale per cittadini planetari, un giornale con una visione del futuro. Questi giovani chiedono un prodotto editoriale che forse, oggi, non c’è, o c’è solo in parte. Il gruppo 2 suggerisce invece la prefigurazione di un quotidiano che, partendo dalle grandi passioni di intrattenimento, si allarghi alla colti-vazione degli interessi e bisogni di un pubblico tutto orientato alla vita quotidiana. La prospettiva qui muta: non tanto visioni, idee, scenari, sintesi proattive, ma rispecchiamento e allargamento del qui ed ora, delle opportunità di vita nel proprio territorio, nella propria città. Dove lo sport può essere la chiave d’entrata, in accezioni vaste, dalle cro-nache al metasport, dallo sport come spettacolo allo sport come iden-tificazione. Anche questa seconda prefigurazione non trova oggi ri-sposte adeguate.

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Infine, il gruppo 3, che colora di rosa e di gossip le attese verso i quotidiani. E’ sostenibile virare anche verso il rosa, per soddisfare desideri sostanzialmente femminili legati ai piccoli grandi miti della cronaca, dello spettacolo, dello sport, dell’intrattenimento in generale? Ricordiamo che tali desideri sono oggi presidiati solo dalla produzio-ne “bassa” dei periodici e dei programmi televisivi.

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SECONDA PARTE: D. L’impostazione della ricerca E. I principali risultati della ricerca condotta

sugli studenti F. I principali risultati della ricerca condotta

sui docenti G. Una valutazione degli effetti dell’iniziativa

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D. L’IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA Premessa In questa seconda parte viene presentata la fase demoscopica dell’iniziativa “Il Quotidiano in Classe”. L’Istituto di ricerca Eurisko ha condotto ricerche su campioni rappre-sentativi delle classi che hanno partecipato, coinvolgendo sia gli stu-denti che i docenti delle scuole aderenti all’iniziativa nell’anno scola-stico 2000-2001 e 2001-2002. Dopo aver ricordato l’impianto della ricerca, in termini di obiettivi e di metodo adottato, vengono presentati i risultati dell’indagine principa-le, cioè quella condotta presso gli studenti. Segue l’esposizione dello studio condotto in parallelo presso i docenti. Obiettivi della ricerca La ricerca, soprattutto nel ramo condotto presso gli studenti, è stata caratterizzata da due ordini di obiettivi: ? uno più generale, attinente l’analisi degli atteggiamenti e com-

portamenti degli studenti nei confronti dei quotidiani di informazio-ne, indipendentemente dall’iniziativa “il Quotidiano in Classe”

? uno invece più specifico, focalizzato sull’analisi delle reazioni

degli studenti all’iniziativa “il Quotidiano in Classe”. Nell’indagine condotta presso i docenti sono state affrontate solo le tematiche relative all’iniziativa. Per quanto riguarda l’area più generale, sono state approfonditi i seguenti temi:

• il grado di conoscenza e la natura delle informazioni che i gio-vani hanno oggi dei quotidiani

• l’immagine e la valutazione complessiva del quotidiano qual è

oggi, secondo i giovani

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• l’influenza del gruppo di appartenenza e della classe scolasti-ca, sugli atteggiamenti di fronte al quotidiano

• gli elementi della cultura giovanile che possono favorire la lettu-

ra del quotidiano o quelli che vi si oppongono e la ostacolano

• gli interessi, i motivi, le occasioni e le condizioni e gli elementi che determinano la propensione dei giovani a leggere e ad acquistare un quotidiano

• i tratti personali o le resistenze e le difficoltà che tengono lon-

tani i giovani dal quotidiano e li portano a non leggerlo

• gli aspetti per i quali, secondo i giovani, il quotidiano mantiene e manterrà un vantaggio specifico rispetto ad altri media

• il modo in cui, secondo i giovani, il quotidiano dovrebbe evol-

vere in futuro per adeguarsi a nuove esigenze

• atteggiamenti verso l’informazione di carattere locale, naziona-le ed internazionale

• il rapporto tra i giovani ed il quotidiano inteso come strumento

di creazione di opinione Relativamente invece al tema specifico dell’utilizzo del quotidiano come strumento didattico, sono state approfondite le seguenti aree:

• gli atteggiamenti dei giovani e le loro reazioni di fronte all’iniziativa “Il Quotidiano in Classe”

• le modifiche degli atteggiamenti prodotte nel corso

dell’esperienza protratta per settimane dall’incontro con il quo-tidiano

• l’evoluzione complessiva nel rapporto tra i giovani coinvolti e il

quotidiano stesso

• le caratteristiche del “giornale ideale” dei giovani, come lo vor-rebbero trovare in edicola, per il linguaggio, i contenuti, il for-mato, le immagini e la veste grafica

• la valutazione complessiva dell’iniziativa e la propensione degli

studenti ad aderire ad analoghe iniziative future.

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Il coinvolgimento del personale docente Agli insegnanti che hanno accettato di collaborare con le proprie classi è stata lasciata totale libertà circa le modalità da seguire nell’ora dedicata ai quotidiani, anche in relazione ai contesti, al tipo di scuola, al clima e alla propensione, alla disponibilità verso i giornali. E’ stata realizzata una apposita pubblicazione (“Il quotidiano in clas-se” a cura dell’Osservatorio Permanente Giovani – Editori, edizioni “La Nuova Italia”) e sono state istituite delle giornate di formazione destinate agli insegnanti, per comunicare loro lo spirito dell’iniziativa e per dare alcuni suggerimenti generali e spunti per rendere proficue le lezioni settimanali dedicate alla lettura dei quotidiani, per poi affidarsi alla loro esperienza didattica e alla conoscenza, maturata sul campo, del mondo giovanile.

In particolare nel comunicare con gli insegnanti si è cercato di:

• puntualizzare che non si trattava di un’operazione a carattere promozionale e tanto meno pubblicitario;

• ricordare che le testate distribuite sono esempi di quotidiani

che alcuni editori hanno messo a disposizione delle scuole che hanno aderito all’iniziativa, chiarire che esistono altre testate e che non è stata una valutazione di qualità a portare a privilegia-re queste testate, ma solo un’opportunità per disporre in clas-se, gratuitamente, di materiali di cui parlare, sui quali discute-re, confrontarsi e capire;

• chiarire che l’ora dedicata ai quotidiani non vuole essere una

lezione sulla carta stampata, del tipo “come si legge un quoti-diano” o “guida alla lettura e all’uso didattico”;

• sconsigliare un approccio esclusivamente da “istruzioni per

l’uso” e da “ABC” del quotidiano (storia, grafica, contenuti, lin-guaggi, apparati, etc.);

• suggerire al docente di non porsi in una posizione da esamina-

tore dell’impegno dei ragazzi nel leggere e commentare i quo-tidiani, ma piuttosto di appoggio per rispondere alle domande e ai dubbi degli alunni;

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• invitare a lasciare una sostanziale libertà d’approccio ai ragaz-zi:

- i quotidiani potevano venire letti in classe ma anche portati

a casa, con totale libertà, partendo dalla prima ma anche dall’ultima pagina

- potevano essere fatti commenti ad alta voce, oppure priva-tamente come appunti

- si poteva discutere su alcuni articoli o servizi che suscita-vano immediate reazioni anche solo dai titoli e anche per le sole pagine di sport, di cronaca nera o bianca;

• far capire l’importanza dello stimolare i ragazzi a riferire:

- ciò che vedevano/leggevano sui quotidiani che avevano di

fronte rispetto a ciò che avevano visto/sentito in Tv, alla radio, su Internet

- ciò che secondo loro manca nei quotidiani - ciò che avrebbero voluto trovare e che invece al momento

leggono e scoprono altrove;

• incentivare i ragazzi a portare in classe i giornali che amano di più, dai fumetti alle riviste specializzate, per metterli a confron-to con i contenuti dei quotidiani più rispondenti alle personali aspettative;

• consentire di ritagliare gli articoli ritenuti più coinvolgenti e an-

che quelli giudicati meno interessanti per una sorta di raccolta;

• proporre ai ragazzi più interessati di redigere una sorta di dia-rio, con gli appunti personali sull’esperienza;

• tenere un diario personale delle “sedute” con i quotidiani, una

sorta di osservatorio di ciò che accade nella relazione giovani-quotidiani e come essa si evolve durante le settimane dell’esperimento.

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Al fine di monitorare l’esperienza dei docenti nel corso dell’iniziativa, conoscere le modalità con cui hanno gestito i propri alunni e le diffi-coltà che hanno incontrato nel coordinare l’iniziativa è stato loro invia-to un questionario. Attraverso questo strumento (semi-strutturato) gli insegnanti hanno potuto:

• esprimere liberamente una propria valutazione dell’iniziativa

• illustrare le ricadute sul piano della didattica e delle dinamiche intra-classe

• proporre eventuali suggerimenti

• auspicare (o sconsigliare) sviluppi futuri per l’iniziativa I principali risultati delle analisi condotte sulla base delle risposte for-nite dai docenti sono riportanti nel paragrafo F di questo volume.

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Metodologia della ricerca

Individuata la popolazione di interesse (universo di riferimento: stu-denti di scuole medie superiori italiane, per un totale di circa 2 milioni e mezzo di individui) si sono analizzati i dati ISTAT (1999-2000) rela-tivi alla composizione di tale universo e sono state selezionate le ca-ratteristiche necessarie per l’individuazione di un sottoinsieme (il campione ideale) che rappresentasse adeguatamente l’universo di partenza. Dall’insieme di scuole che hanno aderito all’iniziativa (più di 700 scuole, per un totale di oltre 3500 classi nell’anno scolastico 2000-2001, più di 1200 scuole, per un totale di oltre 7600 classi nell’anno scolastico 2001-2002) è stato estratto, per questa elaborazione, un campione rappresentativo dell’universo, secondo i parametri “tipo di scuola” incrociato per regione geografica di appartenenza. In particolare si sono considerati i seguenti tipi di scuole: licei (scienti-fico, classico, sperimentale, psico-pedagogico), istituti tecnici (per ragionieri , per geometri…), istituti professionali e scuole ad indirizzo artistico (licei artistici, ma anche istituti d’arte). In sintesi si è così proceduto:

1. Estrazione, dalla totalità delle scuole che hanno aderito, di un campione di 200 scuole

2. All’interno di ciascuna di queste, estrazione di una classe

Considerando che in media la numerosità delle classi estratte è di 22 studenti, la dimensione del campione ideale doveva offrire una di-mensione di almeno 4.400 studenti (200x22). Avendo agito in rilevazione coinvolgendo tutte le scuole che hanno aderito, ed avendo ottenuto ampia collaborazione, in sede di elabora-zione si è deciso di ampliare in modo proporzionale il campione. In definitiva le analisi sono state condotte su un totale di 4.700 studenti. Il campione - per costruzione – ha rappresentato adeguatamente la popolazione globale: ciò significa che l’informazione che è stata rica-vata da esso possiede lo stesso grado di accuratezza di quella che sarebbe stata ottenuta esaminando i rientri provenienti da tutte le scuole aderenti.

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Profilo del campione In Tavola 1 viene riportato il profilo del campione sul piano della di-stribuzione geografica e per ampiezza dei centri, in Tavola 2 la distri-buzione degli studenti partecipanti all’interno dei vari tipi di scuola ed in Tavola 3 per sesso e classe frequentata attualmente.(1) (Tavola1)

PROFILO DEL CAMPIONEPROFILO DEL CAMPIONE-- AREA GEOGRAFICA E AMPIEZZA CENTRI AREA GEOGRAFICA E AMPIEZZA CENTRI --

NORD OVEST

NORD EST

CENTRO

SUD e ISOLE

PICCOLO (fino a 10.000 ab.)

MEDIO (10-100.000 ab.)

GRANDE (100- 500.000 ab.)

METROPOLITANO (oltre 500.000 ab.)

NON INDICA

AREA GEOGRAFICA:

AMPIEZZA CENTRI(autodichiaratadai ragazzi):

2

8

12

38

40

45

20

15

20

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

21

14

20

45

37

42

8

9

4

In particolare si noti come, rispetto alla popolazione italiana over 14 anni, gli individui tra i 14 ed i 19 anni, studenti, siano fortemente con-centrati nel Sud della penisola (sul totale popolazione, l’incidenza del Sud è del 36%).

1 I grafici di descrizione del campione, come pure quelli successivi, che presentano i principali risultati, riportano - in una colonna di percentuali – anche i dati ottenuti nella parallela ricerca condotta nello scorso anno scolastico.

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43

PROFILO DEL CAMPIONEPROFILO DEL CAMPIONE

-- SCUOLA FREQUENTATA SCUOLA FREQUENTATA --

ISTITUTI TECNICI

ISTITUTO PROFESSIONALE

LICEO SCIENTIFICO

LICEO CLASSICO

LICEO PSICO-EDUCATIVO +PSICO-PEDAGOGICO

LICEO ARTISTICO+ ISTITUTO D'ARTE 4

7

10

19

21

39

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

39

21

19

10

7

4

Il 39% degli studenti frequenta Istituti Tecnici, un altro 36% Licei (i licei scientifici offrono un apporto del 19%, i licei classici del 10% ed i licei psico-pedagogici il 7%). Un ulteriore 21% frequenta scuole ad indiriz-zo Professionale, mentre il restante 4% proviene da scuole ad indiriz-zo Artistico (sia licei che Istituti d’Arte).

PROFILO DEL CAMPIONEPROFILO DEL CAMPIONE-- SESSO E CLASSE FREQUENTATA SESSO E CLASSE FREQUENTATA --

MASCHIO

FEMMINA

PRIMA

SECONDA

TERZA

QUINTA

QUARTA

SESSO:

CLASSE FREQUENTATA:

18

25

15

24

18

54

46

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

44

56

15

25

23

24

13

(Tavola 2)

(Tavola 3)

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Nelle scuole superiori si nota una certa prevalenza della componente femminile: il 56% del totale studenti. Il 40% dei ragazzi appartiene al primo biennio di studi superiori, il 60% al triennio. In fase di creazione del campione rappresentativo si è proceduto in modo tale da estrarre un analogo numero di classi per ogni annualità. La differente consistenza numerica delle classi quindi non deriva da una maggiore o minore presenza di classi di primo, secondo, terzo, quarto e quinto anno entro il campione analizzato in fase di elabora-zione, bensì dalla diversa concentrazione degli studenti nelle varie classi. La classe I (15%) e la classe V (13%) risultano le meno “popo-late”: le prime per il fatto che i “giovani” sono sempre meno, le quinte a causa degli abbandoni scolastici e delle eventuali bocciature.

Tecnica e periodo di rilevazione La rilevazione è avvenuta mediante questionari postali destinati alla autocompilazione. La scelta di tale tecnica è stata motivata da esigenze di risparmio di tempo (possibilità di invio simultaneo a tutti i partecipanti sparsi sul territorio nazionale), pur garantendo l’anonimato da offrire agli studen-ti. I questionari (un questionario destinato agli studenti e un questionario destinato ai docenti) e le istruzioni da seguire per partecipare alla fa-se sperimentale dell’iniziativa sono stati trasmessi in unica copia a ciascuna delle scuole aderenti. In un primo momento le scuole hanno provveduto a fotocopiare i que-stionari e a distribuirne una copia a tutti gli alunni appartenenti alle classi coinvolte nell’iniziativa. In un secondo momento hanno raccolto tutti i questionari compilati da ciascuna classe e da ciascuno dei docenti che coordinava e supervi-sionava le attività legate alla lettura del quotidiano in classe e li hanno inviati ad Eurisko. I questionari venivano raccolti nel momento immediatamente succes-sivo alla compilazione da parte dei ragazzi, ed inseriti, davanti ai loro occhi in una busta subito richiusa, per assicurarli del fatto che l’insegnante non avrebbe potuto prendere visione delle risposte da lo-ro fornite.

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Contrariamente a quanto succede in molte inchieste postali - caratte-rizzate dall’alta incidenza del mancato ritorno dei questionari compila-ti - i rientri sono stati numerosi e soddisfacenti, ad ulteriore testimo-nianza del gradimento e dell’accoglimento dell’iniziativa da parte del mondo scolastico e della volontà di collaborare affinché gli studenti possano continuare ad usufruire dell’opportunità offerta loro dall’Os-servatorio Caratteristiche del questionario destinato agli “studenti” Nella costruzione del questionario destinato alla compilazione da par-te degli studenti si sono adottate le seguenti scelte:

1. utilizzare un linguaggio semplice: il questionario era identico per tutte le classi (sia quelle del biennio che quelle del triennio) ed era necessario evitare scarsa comprensione delle doman-de o fraintendimenti delle istruzioni da parte di alcuni segmenti di ragazzi

2. seguire uno stile informale e colloquiale, in modo da ridurre la

distanza percepita dagli studenti rispetto allo strumento di rile-vazione loro consegnato.

Il questionario (strutturato) si componeva prevalentemente di doman-de chiuse o ad alternativa prefissata (a scelta singola o multipla) a secondo del caso. Le risposte pre-codificate offrono infatti vari vantaggi:

• consentono risposte rapide

• riducono i problemi legati alla comprensione delle domande (il rispondente può farsi un’idea più chiara del significato della domanda e vengono limitati i possibili fraintendimenti) e quelli legati alla disponibilità a rispondere e alla desiderabilità socia-le delle risposte

• riducono il livello di frustrazione/scoraggiamento (incapacità a trovare le parole più adatte) ed aumentano così il numero delle “restituzioni”

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• aumentano il numero delle restituzioni facilitando il compito dell’intervistato che deve solo preoccuparsi di scegliere la ca-tegoria per lui più appropriata

• il materiale che si ottiene è particolarmente adatto ad un’analisi quantitativa: agevola l’analisi dei risultati e la com-parabilità delle risposte degli intervistati

In alcuni casi veniva comunque offerta ai ragazzi la possibilità di e-sprimere opinioni non previste lasciando degli spazi bianchi riservati alle loro eventuali annotazioni. Aree tematiche sondate dal questionario “studenti” Il questionario dedicato agli studenti ha approfondito le seguenti aree tematiche: ð comportamenti informativi attraverso la fruizione mediale in

generale (tv, radio) e nello specifico della stampa quotidiana (frequenza di lettura, luogo di lettura, criteri di scelta della testa-ta)

ð interessi tematico-contenutistici

ð rappresentazioni ed opinioni generali nei confronti della stampa quotidiana (soddisfazione per la lettura di quotidiani, l’immagine dei quotidiani sedimentata nei ragazzi)

ð valutazioni nel dettaglio: giudizi sul linguaggio utilizzato dai quotidiani e valutazione degli aspetti formali, strutturali, grafici e stilistici dei quotidiani

ð atteggiamenti verso il quotidiano (conoscenze, “sentimenti” e aspettative riguardanti il quotidiano e riconoscimento dei prin-cipali pregi della carta stampata)

ð prefigurazione del quotidiano ideale

ð decisioni prospettiche (propensioni a leggere e/o ad acquista-re quotidiani in un prossimo futuro, in funzione anche del prez-zo)

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ð approfondimenti sull’iniziativa “Il quotidiano in classe”:

• modalità di svolgimento all’interno del proprio gruppo clas-se

• valutazioni ed atteggiamenti nei confronti della lettura del giornale in classe (grado di interesse, effetti sulle attività scolastiche e sulle relazioni intra-classe)

• autovalutazione del grado di avvicinamento vs allontana-mento dai quotidiani a seguito della propria partecipazio-ne all’iniziativa

• propensione nei confronti di un’eventuale ripetizione dell’iniziativa

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E. PRINCIPALI RISULTATI DI RICERCA SUGLI STUDENTI Il profilo mediatico degli studenti partecipanti all’iniziativa

Per soddisfare i propri bisogni informativi i ragazzi si rivolgono a di-versi media in sostituzione dei quotidiani (o, laddove ci sia già un contatto con la stampa quotidiana, complementariamente agli stessi): ð il 93% segue i notiziari televisivi (il 70% dichiara di farlo molto

spesso)

ð i giovani premiamo la lettura di settimanali e di mensili, in virtù della loro capacità di soddisfare interessi tematici più mirati e personalizzabili:

• il 59% dichiara di leggere testate settimanali (il 20% lo fa molto spesso)

• il 48% legge testate mensili (il 32% “molto spesso”)

ð il 35% ascolta i notiziari radio (il 10% “molto spesso”)

Per le loro esigenze e, in accordo con i codici comunicativi loro pro-pri, la televisione - rispetto ai quotidiani - assolve in maniera oltremo-do soddisfacente la funzione informativa e di aggiornamento.

ALTRI MEZZI DI INFORMAZIONEALTRI MEZZI DI INFORMAZIONE“A proposito di altri mezzi di informazione, ti capita di …”

Base: totale campione, n=4700

(DOM. 27)

SÌ, MOLTOSPESSO

SÌ, QUALCHEVOLTA

RARAMENTE

NO, MAI

ASCOLTARE I NOTIZIARI ALLA RADIO

LEGGERE I SETTIMANALI

LEGGERE I MENSILI

GUARDARE I TG ALLA TV

NON INDICA

70

20

16

10

23

39

32

25

3

28

31

36

8

15

24

3

5

6

5

(Tavola 4)

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I giovani si caratterizzano comunque per una accentuata multimediali-tà, alla luce soprattutto dello sviluppo di nuovi strumenti:

ð il 74 % di essi si è collegato ad Internet negli ultimi 3 mesi (crescono, rispetto alla rilevazione dell’anno precedente, gli u-tenti da casa: il 57% vs 49%; stabili gli utenti da scuola, 21%vs 22%)

ð il telefono cellulare si conferma ad ampio titolo una presenza

irrinunciabile per i teenagers (il 91% degli studenti di scuole superiori dichiara di possederlo personalmente versus l’87% dell’anno 2001)

(DOM. 28,29)

COLLEGAMENTO A INTERNETCOLLEGAMENTO A INTERNET“Negli ultimi 3 mesi ti è capitato di collegarti ad internet? Dove ti sei collegato ad intenet?”

SÌ, MI SONO COLLEGATO

DA CASA

DA SCUOLA

DA ALTRI LUOGHI 16

22

49

70

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

74

57

21

13

Radio, tv, telefono cellulare ed Internet hanno creato un campo totale ed unificato, caratterizzato dalla possibilità di rapporti personalizzabili e simultanei. L’interazione con i media elettronici ha diffuso un modo immediato di percepire, inclusivo, non specialistico, che realizza una rete compatta di sensazioni contemporanee e veloci: la percezione viene favorita ri-spetto al pensiero, l’emozione rispetto all’analisi. Lo status della paro-

(Tavola 5)

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la scritta non va esattamente nella stessa direzione, offrendo un mon-do analitico di segni anziché di percezioni sintetiche.

(DOM. 30)

POSSESSO DI TELEFONO CELLULAREPOSSESSO DI TELEFONO CELLULARE“Disponi personalmente di un telefono cellulare?”

SÌ, HO UN TELEFONOCELLULARE PERSONALE

NON INDICA 2

11

87

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

NO, NON POSSEGGO UN TELEFONOCELLULARE PERSONALE

91

5

4

La lontananza dei giovani dal mondo della stampa quotidiana è quindi legata non solo al “ciclo di vita” (non hanno ancora assunto una di-mensione lavorativa e un ruolo sociale definito: ciò che più conta per loro è la sfera degli eventi personali e non la realtà esterna) ma anche ad un discorso di “formati” e di “codici comunicativi”. Impegnarsi nella ricezione della parola scritta richiede autocontrollo e sottovalutazione delle componenti più emotive al fine di potersi con-centrare sulla complessità del pensiero e dei suoi significati.

Al di là del fatto che per i ragazzi diventa sempre più difficile apprez-zare il silenzio, lo strapotere dell’immagine e del suono fa sì che essi antepongano, ad un apprendimento per astrazione, l’esperienza di immersione e di partecipazione emotiva a cui le tecnologie multime-diali abituano precocemente.

Rapida, concreta, colorata l’immagine televisiva richiede una rispo-sta emozionale piuttosto che un pensiero concettuale.

(Tavola 6)

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La parola esige il rispetto di regole logico-proposizionali e, nella sua forma scritta, sollecita la parafrasi, la riflessione, l’analisi dei significa-ti.

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Giovani studenti e realta’ sociale esterna: livelli di coinvolgimen-to e forme di partecipazione

E’ noto che nell’adolescenza e nella giovinezza la ricerca di rapporti interpersonali si esprime prevalentemente nelle forme della vita di gruppo e di amicizia. In queste fasi dell’età evolutiva il conseguimento di un sufficiente livel-lo di maturazione e di autonomia psichica, congiuntamente alle espe-rienze di vita scolastica e alle occasioni d’incontro nel tempo libero, costituiscono fattori e condizioni che, a vario titolo, incrementano esi-genze e possibilità di relazione con i coetanei, di confronto con le loro idee e di interazione sociale. Lo svago e le attività del tempo libero occupano i primi posti nella ge-rarchia delle attività giovanili svolte con maggior frequenza (il 75% dei giovani intervistati frequenta le sale cinematografiche “spesso + qual-che volta”). Il tempo libero si propone anche come realtà che fa appello a scelte di valore (il 44% degli studenti va a messa) e ad assunzioni di signifi-cato nelle quali si gioca anche una chiara prospettiva di impegno vs disimpegno (partecipazione socio-politica a vari livelli). Sul piano dell’apertura culturale si nota come al 27% degli studenti capiti di assistere almeno qualche volta a manifestazioni culturali o a conferenze, a testimonianza della loro voglia di approfondimento. Al 32% capita di discutere di politica, segnale di un inizio interessa-mento alla sfera pubblica, e avvisaglia di una presa di posizione co-sciente sul piano del processo di identificazione sociale e politica. Va comunque tenuto presente che la “politica” rappresenta in ogni caso una delle due aree di minore attrazione. Su un piano di maggior attivismo e di appartenenza-vicinanza a grup-pi d’impegno sociale o associazioni si nota che:

ð il 43% degli studenti partecipa a manifestazioni, occupazioni o cortei

ð il 19% svolge attività di volontariato ð il 13% frequenta un centro sociale

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Si tratta di esperienze che, a vario titolo, consentono ai giovani di ri-definire attorno a valori precisi e trainanti la loro collocazione nel con-testo sociale ed assumere gradualmente un ruolo loro proprio.

ALTRE ATTIVITÀALTRE ATTIVITÀ“Ti capita di …”

Base: totale campione, n=4700

(DOM. 31)

FREQUENTARE UN CENTRO SOCIALE

PARTECIPARE A MANIFESTAZIONI,OCCUPAZIONI, CORTEI

ASSISTERE AD UNA MANIFESTA-ZIONE CULTURALE/CONFERENZA

ANDARE AL CINEMA

DISCUTERE DI POLITICA

ANDARE A MESSA

SVOLGERE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO

SÌ, MOLTOSPESSO

SÌ, QUALCHEVOLTA

RARAMENTE

NO, MAI

NON INDICA

2001(Molto spesso )

(n=5600)

28

23

10

10

7

6

5

47

21

23

22

12

21

8

17

25

28

28

18

32

15

28

35

36

60

37

68

4

3

4

4

3

4

4

4 31

26

7

6

6

6

9

- =

-

+

+

=

- =

-

TENDENZA

Confrontando i risultati relativi alla fase di ricerca relativa all’anno sco-lastico 2000-2001 si notano alcune tendenze significative nel mondo giovanile:

ð aumentata partecipazione a manifestazioni, occupazioni e cor-tei (33% nel 2002 vs 28% nel 2001) e discussioni di carattere politico (32% vs 25%)

ð sostanziale stabilità delle attività meno “impegnative” (frequen-tazione di sale cinematografiche) e meno “attive” (l’assistere a conferenze e/o manifestazioni culturali e il frequentare centri sociali)

ð lieve flessione delle attività valoriali: andare a messa (44% vs 49%), impegno in attività di volontariato (19% vs 22%)

Le possibili ragioni di questi cambiamenti vanno ricercati in episodi che hanno influito su una maggiore sensibilizzazione dei giovani verso gli avvenimenti di natura politica e le questioni sociali: gli scontri sulla globalizzazione, l’attacco del terrorismo islamico agli Stati Uniti, la guerra in Afghanistan.

(Tavola 7)

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Il comportamento individuale e quello collettivo sono realtà sostan-zialmente dinamiche e frutto di interdipendenze complesse generate dal contesto in cui si è inseriti.

Lo spazio di vita di un individuo include oltre ad una dimensione pro-priamente fisica anche una componente psicologica e sociale altret-tanto importante. Le modalità con cui l’individuo percepisce e speri-menta l’ambiente esterno influenzano i suoi bisogni, le sue motivazio-ni, i suoi ideali e le sue mete. Man mano che l’individuo si avvicina all’ ingresso nella vita adulta, si estendono i confini dell’ambiente esterno in grado di condizionare ed influenzare il processo di identificazione sociale in atto. A tale proposito è stato considerato il grado di vicinanza percepito dagli studenti rispetto alle realtà territoriali cui appartengono, da un punto di vista geo-politico. Anche dal punto di vista dell’identificazione territoriale emergono del-le interessanti novità rispetto alla passata edizione: mentre sono sta-bili i livelli di identificazione sul piano nazionale, regionale e locale, si nota un forte aumento dell’identità europea percepita dai giovani (dal 35% al 42% del 2002) sulla spinta probabilmente dell’avvio della mo-neta unica in Europa.

(DOM. 32)

IDENTIFICAZIONE TERRITORIALEIDENTIFICAZIONE TERRITORIALE“In generale ti senti …”

ALLA TUA CITTÀ

ALLA TUA REGIONE

ALL’ ITALIA

ALL’ EUROPA

Ti senti vicino:

56

35

48

75

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

74

47

54

42

(Tavola 8)

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I giovani continuano a sentirsi legati in misura prevalente a realtà terri-toriali loro prossime: il 74% si sente vicino alla propria città, cioè a un genere di realtà che può essere conosciuta e sperimentata diretta-mente (Tavola 8). Gli avvenimenti che si verificano a livello del contesto cittadino sono facilmente percepibili e possono avere ripercussioni tangibili entro lo spazio di vita proprio dei giovani; ecco individuata la ragione prima della loro rilevanza: “vicinanza fisica e psicologica”. Rapporto con il quotidiano prima dell’iniziativa Il quotidiano è arrivato nelle classi con una identità pregressa ben de-terminata: un oggetto “adulto” visto in mano ai genitori o in altri luoghi propri dell’adultità. Non mancano e non sono pochi i casi di ragazzi che affermano di leggere, già da “prima della sperimentazione”, il quotidiano trovato in casa o al bar .

Alcuni solo per dare un’occhiata alle notizie di cronaca, di attualità e della pagina sportiva.

Altri sono “quei ragazzi” che già pensano al mondo adulto in prospet-tiva, che già hanno, attraverso il dialogo con i genitori e con gli adulti, un interesse concreto per alcuni fenomeni del mondo adulto: la politi-ca e il lavoro. I momenti di contatto con i quotidiani, prima dell’iniziativa, costitui-scono comunque un fenomeno che nel complesso avviene sporadi-camente (mediamente 1 volta alla settimana, Tavola 9). Solo il 10% dichiara un rapporto di abitualità (tutti i giorni o quasi), con accentuazioni presso gli studenti dei licei classici (13%) e degli Istituti professionali (12%) e più in generale nelle quinte classi (12%) e nel segmento maschile (14%). Nel mondo adulto questo valore è del 24/25%. La lettura è prevalentemente un fatto “domestico”: il 67% dei ragazzi trova a casa il quotidiano da leggere (Tavola 10). Gli studenti che vi-vono in famiglie dove presenziano testate quotidiane sono più con-centrati al Nord, si tratta per lo più di liceali (classici, scientifici e psi-copedagogici). La lettura “outdoor” (al bar, nei locali o in biblioteca) è un fatto più ma-schile (interessa il 44% dei maschi e solo il 29% delle ragazze). Solo

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al 20% dei ragazzi è capitato di “acquistare personalmente” il quoti-diano letto.

LETTURA DI QUOTIDIANI: I FASELETTURA DI QUOTIDIANI: I FASE“Prima dell’ iniziativa del quotidiano in classe, ti è capitato di leggere un quotidiano?”

(DOM. 1)

TUTTI I GIORNI O QUASI

1-3 VOLTE LA SETTIMANA

QUALCHE VOLTA(CIRCA UNA VOLTA AL MESE)

NON LEGGEVA MAI

RARAMENTE(MENO DI UNA VOLTA AL MESE)

2002

(n=4700)

2002

(n=4700)

2001(I Fase)(n=5600)

2001(I Fase)(n=5600)

Media:1.32 volte

Media:1.38 volte

4 5

26 23

35 36

25 26

10 10

LUOGO DI LETTURA/ACQUISTO DEL QUOTIDIANOLUOGO DI LETTURA/ACQUISTO DEL QUOTIDIANO

“Dove trovavi il quotidiano che ti capitava (anche raramente) di leggere?”

(DOM. 2)

A CASA, IN FAMIGLIA

AL BAR, NEI LOCALI,A SCUOLA, IN BIBLIOTECA

MI È CAPITATO DI COMPERARLOPERSONALMENTE

NON INDICA

22

6

35

66

2001(I Fase)(n=5600)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

67

36

20

5

(Tavola 9)

(Tavola 10)

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Gli studenti di scuola media superiore presentano dunque una realtà piuttosto differenziata nelle modalità di relazionarsi con la stampa quotidiana, sulla base:

• dell’anno di corso che stanno frequentando: l’età crescente condiziona infatti la graduale apertura alla realtà e l’avvio del processo di integrazione sociale del giovane “costretto” dai tempi ad acquisire le informazioni e gli strumenti adeguati per confrontarsi con gli altri e per inserirsi nel contesto in cui vive, assumendo un ruolo di protagonista attivo e non più di spetta-tore (Tavola 11)

LETTURA DI QUOTIDIANI

LETTURA DI QUOTIDIANI“Prima dell’ iniziativa del quotidiano in classe, ti è capitato di leggere un quotidiano?”

(DOM. 1)

TUTTI I GIORNI O QUASI

1-3 VOLTE LA SETTIMANA

QUALCHE VOLTA(CIRCA UNA VOLTA AL MESE)

NON LEGGEVA MAI

RARAMENTE(MENO DI UNA VOLTA AL MESE)

Totale2002

Totale2002

Media:1.32

4

26

35

25

10

ICLASSE

ICLASSE

IICLASSE

IICLASSE

IIICLASSE

IIICLASSE

IVCLASSE

IVCLASSE

VCLASSE

VCLASSE

Media:1.11

Media:1.34

Media:1.17

Media:1.42

Media:1.53

7 4 3 4 2

3225 29 22 20

32

3636

3535

2025 24

28 31

8 10 8 11 12

• della tipologia di scuola frequentata: a metodologie formative diverse corrispondono formae mentis diverse che intervengo-no ad influenzare le modalità di selezione e gestione delle in-formazioni provenienti dal mondo esterno. Oltre all’approccio più teorico, culturale ed umanistico dei Licei classici e scienti-fici, si evidenzia quello più pragmatico e tecnico degli Istituti Professionali e Tecnico-Commerciali, nonchè quello più rela-zionale degli Istituti Magistrali e dei Licei ad indirizzo psico-pedagogico e quello più libertario dei licei artistici e degli Isti-tuti d’Arte (Tavola 12)

(Tavola 11)

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58

LETTURA DI QUOTIDIANILETTURA DI QUOTIDIANI“Prima dell’ iniziativa del quotidiano in classe, ti è capitato di leggere un quotidiano?”

(DOM. 1)

TUTTI I GIORNI O QUASI

1-3 VOLTE LA SETTIMANA

QUALCHE VOLTA(CIRCA UNA VOLTA AL MESE)

NON LEGGEVA MAI

RARAMENTE(MENO DI UNA VOLTA AL MESE)

4 5 5 3 3 4 3

26 25 2621 24

3733

35 33 3637 35

43

26

25 2524

30 25

13

29

10 12 9 9 133

8

Media:1.32 volte

Media:1.47 volte

Media:1.25 volte

Media:1.34 volte

Media:1.54 volte

Media:0.64 volte

Media:1.27 volte

Totale2002

Totale2002

ISTITUTOPROFESS.ISTITUTO

PROFESS.ISTITUTOTECNICO

ISTITUTOTECNICO

LICEOSCIENT.LICEO

SCIENT.LICEO

CLASSICOLICEO

CLASSICOLICEO

ARTISTICOLICEO

ARTISTICO

LICEOPSIC+EDUCPEDA

LICEOPSIC+EDUCPEDA

• della loro appartenenza di genere: maschi e femmine coltiva-no una differente costellazione di interessi, sviluppano le attitu-dini loro proprie acquisendo nel tempo approcci e modalità di lettura ed interpretazione della realtà differenti (Tavola 13).

LETTURA DI QUOTIDIANILETTURA DI QUOTIDIANI

“Prima dell’ iniziativa del quotidiano in classe, ti è capitato di leggere un quotidiano?”

(DOM. 1)

TUTTI I GIORNI O QUASI

1-3 VOLTE LA SETTIMANA

QUALCHE VOLTA(CIRCA UNA VOLTA AL MESE)

NON LEGGEVA MAI

RARAMENTE(MENO DI UNA VOLTA AL MESE)

Media:1.32 volte

Media:1.70 volte

Media:1.01 volte

MASCHIMASCHI FEMMINEFEMMINETotale2002

Totale2002

4 4 4

2621

29

35

30

39

25

30

22

1014

6

(Tavola 12)

(Tavola 13)

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59

Nel complesso la scelta delle testate da leggere ricade su testate che offrono supplementi ed allegati interessanti, su quelle che circola abitualmente in famiglia o su quella che rappresenta la regione/città in cui vivono i giovani intervistati (Tavola 14).

CRITERI DI SCELTA NELL’ACQUISTO DEL QUOTIDIANOCRITERI DI SCELTA NELL’ACQUISTO DEL QUOTIDIANO“Quando comperi un quotidiano, sulla base di quali criteri lo scegli tra i tanti quotidiani che si trovano in edicola?”

(DOM. 14)

31

24

19

13

12

14

n.r.

31

2

33

32

2001(II Fase)(n=4400)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

HA ALLEGATI INTERESSANTI

È LA TESTATA CHE SI LEGGEABITUALMENTE IN FAMIGLIA

RAPPRESENTA LA REGIONE /LA CITTÀ IN CUI VIVO

DÀ MOLTO SPAZO ALLO SPORT

DÀ MOLTO SPAZIO AI FATTI LOCALI

È UNA TESTATA PRESTIGIOSA

HA UN PREZZO INTERESSANTE

MI IDENTIFICO DL PUNTO DI VISTA POLITICO

DÀ MOLTO SPAZIO AGLI SPETTACOLI

ALTRE RISPOSTE

NON SA / NON INDICA

46

34

33

32

24

19

19

16

15

14

1

Più in particolare, i maschi:

ð ricercano un quotidiano che dia ampio spazio anche alle noti-zie sportive (56% vs 32% medio),

ð valorizzano le testate prestigiose (22% vs 19%)

ð sono fidelizzati dalla vicinanza della testata ai propri orienta-mento politici (20% vs 16%)

Rispetto all’anno precedente la graduatoria dei criteri alla base della scelta della testata da comprare in edicola rimane sostanzialmente invariata.

Si nota tuttavia un aumento del “rilievo” assunto agli occhi dei ragazzi da:

(Tavola 14)

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ð alcune “condizioni di accesso”: presenza di allegati interessan-ti (gradita dal 46% vs il 32% dell’anno precedente) e prezzo accessibile (19% vs 13%)

ð identificazione politica con la testata (16% vs 12%).

Come già verificato nel passato non si registrano nel complesso livelli di insoddisfazione preoccupanti per il quotidiano: la soddisfazione media è di 3.51 (su una scala a 5 passi, dove 5 = molto soddisfatto; 1= per niente soddisfatto) (Tavola 15) e si assesta al 3.61 presso gli studenti delle classi quinte (Tavola16).

SODDISFAZIONE PER LA LETTURA DI QUOTIDIANISODDISFAZIONE PER LA LETTURA DI QUOTIDIANI“Prima di questa esperienza eri soddisfatto della lettura di un quotidiano?”

(DOM. 3)

MOLTO (5)

ABBASTANZA (4)

COSÌ COSÌ (3)

PER NIENTE (1)

2002

(n=4700)

2002

(n=4700)

2001(I Fase)(n=5600)

2001(I Fase)(n=5600)

Media:3.51

Media:3.46

POCO (2) 6 6

35 34

50 48

6 7

53

AVEVANO GIA’

PARTECIP.

6

34

48

7

5

(Tavola 15)

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SODDISFAZIONE PER LA LETTURA DI QUOTIDIANISODDISFAZIONE PER LA LETTURA DI QUOTIDIANI“Prima di questa esperienza eri soddisfatto della lettura di un quotidiano?”

(DOM. 3)

Totale2002

Totale2002

Media:3.51

MOLTO (5)

ABBASTANZA (4)

COSÌ COSÌ (3)

PER NIENTE (1)POCO (2) 6

35

50

6

ICLASSE

ICLASSE

IICLASSE

IICLASSE

IIICLASSE

IIICLASSE

IVCLASSE

IVCLASSE

VCLASSE

VCLASSE

Media:3.45

Media:3.53

Media:3.50

Media:3.46

Media:3.61

3 47 6 6 6

5

3633 35 37

32

47 52 49 4756

6 6 7 6 6

14 33

Gli interessi tematico-contenutistici dei giovani

Secondo la prospettiva del ciclo di vita, occorre considerare le diver-se età come caratterizzate ciascuna da particolari acquisizioni e par-ticolari obiettivi sul piano cognitivo, affettivo e sociale.

I giovani valorizzano l’esperienza soggettiva quotidiana: vedersi vive-re, sperimentarsi, coltivare i propri piaceri, divertirsi. Le loro mete so-no edoniche e disimpegnate, nonostante la progettualità con cui pen-sano al futuro. L’approccio alla vita è ancora ego-riferito più che socio-riferito.

Il loro mondo privato conta più di quello pubblico: si valorizza l’appartenenza al gruppo dei pari, si mettono al primo posto i bisogni personali, prevalgono le preoccupazione dello “stare insieme” e delle interazioni con l’altro sesso.

Il gruppo costituisce lo strumento per conseguire uno status indipen-dente primario e, nel medesimo tempo, per far fronte al mondo degli adulti, ai suoi modelli di vita, di cultura, di autorità; favorisce forme di competizione, di collaborazione e di confronto tra coetanei. Consente di affermare la propria individualità, le attitudini personali, diminuendo il livello d’ansia del soggetto.

(Tavola 16)

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Tale prospettiva di lettura della realtà emerge chiaramente nella clas-sifica degli argomenti che ai giovani interesserebbe maggiormente trovare all’interno del quotidiano (Tavole 17-18-19).

(DOM. 4)

INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN QUOTIDIANO (I)INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN QUOTIDIANO (I)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

GLI AMICI, IL GRUPPO

IL SESSO / I RAPPORTI AMOROSI

I LUOGHI DI AGGREGAZIONE EDI DIVERTIMENTO GIOVANILE

60

59

57

55

56

57

54

56

52

49

49

61

2001(I Fase)(n=5600)

CRONACA DELLA TUA CITTÀ /PROVINCIA

LA SCUOLA (problemi, esperienze, …)

CINEMA

MUSICA E CONCERTI

LE DROGHE

I RAPPORTI DEI GIOVANICON LA FAMIGLIA

INTERNET / COMPUTER /NUOVE TECNOLOGIE

TELEFONINI

IL LAVORO E L’OCCUPAZIONEGIOVANILE

61

59

59

56

55

54

54

53

52

49

49

48

I PARTEI PARTE

ð Ai primi posti gli amici / il gruppo (61%), seguiti a brevissima

distanza da sesso/rapporti amorosi (59%) e luoghi di aggre-gazione e di divertimento giovanile (59%)

ð fatta eccezione per a cronaca della città in cui si vive (interes-sa al 56% degli studenti), la soglia del 50% è superata da:

• tematiche proprie dell’età giovanile: problemi scolastici

(55%), le droghe sul piano della sperimentazione e dell’informazione che circola su di esse (53%), i rapporti con la famiglia di origine in vista di una prossima ridefini-zione degli stessi (52%), e dalle principali attività del tem-po libero

• interessi coltivati nel tempo libero: musica / concerti e ci-nema, entrambi al 54%

(Tavola 17)

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Seguono:

ð un’area intermedia popolata da Internet / Computer e Nuove Tecnologie (49%), telefonini (49%), ma anche spettacoli tele-visivi (45%), calcio (42%) e altri sport, fumetti (41%)

ð l’area delle “rubriche” : oroscopo (39%), meteo (31% )

ð l’approfondimento tematico proprio della stampa periodica (moda, salute e bellezza, motori, viaggi e turismo, scien-za/natura e ambiente, arte, alimentazione, letteratura e teatro)

ð un’area di “servizio” : nuove professioni (30%) e informazioni utili (22%)

(DOM. 4)

INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN QUOTIDIANO INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN QUOTIDIANO

2002(n=4700)

2002(n=4700)

45

42

45

42

40

39

39

38

32

29

31

48

2001(I Fase)(n=5600)

SPETTACOLI TELEVISIVI

CALCIO

FUMETTI / STRISCE / VIGNETTE

ALTRI SPORT

OROSCOPO

MODA

SALUTE / BENESSERE / BELLEZZA

MOTORI / AUTO / MOTO

VIAGGI E TURISMO

CRONACA DEL RESTO D’ITALIA

METEO

LE NUOVE PROFESSIONI /NEW ECONOMY

45

42

41

41

39

39

37

37

36

31

31

30

II PARTEII PARTE

In fondo alla classifica l’”essenza “ e l’ossatura del quotidiano:

ð politica italiana (13%) ed estera (8%)

ð economia (7%) e finanza (5%)

ð cronaca dall’estero (17%)

ma anche lettere dei lettori al quotidiano (14%). Dal confronto dei risultati raccolti nell’anno scolastico 2000-2001 con quelli raccolti nel corso dell’anno 2001-2002 si coglie tuttavia un se-gnale positivo.

(Tavola 18)

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A fronte di una sostanziale stabilità del livello di interesse espresso per le varie tematiche considerate si nota una crescita, seppur mini-ma, dell’interesse dei giovani per i contenuti propri del quotidiano (la politica italiana passa dal 10% all’attuale 13%, la politica internazio-nale dal 6% all’8%).

(DOM. 4)

INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI DA UN QUOTIDIANOQUOTIDIANO

2002(n=4700)

2002(n=4700)

23

27

18

21

17

16

14

10

6

6

8

31

2001(I Fase)(n=5600)

ARTE

ALIMENTAZIONE / CUCINA

INFORMAZIONI UTILI ( orari treni, …)

LETTERATURA

TEATRO

CRONACA DALL’ESTERO

LETTERE DEI LETTORI AL QUOTIDIANO

POLITICA ITALIANA

POLITICA INTERNAZIONALE

ECONOMIA

FINANZA

SCIENZE / NATURA / AMBIENTE 29

25

23

22

21

20

17

14

13

8

7

5

III PARTEIII PARTE

Atteggiamenti verso i quotidiani e vantaggi percepiti Il 40% dei giovani dichiara di notare nel quotidiano la presenza di troppi argomenti che interessano poco. Nonostante ciò solo il 27% ritiene la fruizione di notiziari televisivi suf-ficiente a colmare le proprie esigenze informative e comunque i gio-vani non si astengono dal concedere al quotidiano importanti rico-noscimenti (Tavola 20):

ð lo annoverano tra i mezzi utili la formazione di opinioni sui fatti che accadono (72% “molto+abbastanza d’accordo”)

ð ammettono che diventerà uno strumento indispensabile

nel momento in cui si sarà adulti (44%)

(Tavola 19)

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Aumentano rispetto all’edizione precedente quanti già lo percepi-scono come mezzo di informazione adatto a loro (38% vs 35%), pa-rallelamente si contrae il consenso alla voce: “è un mezzo adatto agli adulti” (17% vs 20%)

Permane una quota di giovani (20%) che vivono la lettura di un quo-tidiano come un’esperienza impegnativa, “faticosa e noiosa”.

OPINIONI SUI QUOTIDIANIOPINIONI SUI QUOTIDIANI

“Per ciascuna delle seguenti frasi dimmi quanto sei d’accordo”

Base: totale campione, n=4700

UN IMPORTANTE MEZZO PER LA FORMAZIONE DELLEOPINIONI SUI FATTI CHE ACCADONO

NEL QUOTIDIANO CI SONO TROPPI ARGOMENTICHE NON MI INTERESSANO

SE I MIEI AMICI MI VEDESSERO LEGGERE UN QUOTIDIANOMI PRENDEREBBERO UN PO' IN GIRO

(DOM. 7)

UN MEZZO DI INFORMAZIONE ABITUALE NELLA MIA FAMIGLIA

L'INFORMAZIONE SULL'ATTUALITÀ NON ÈPARTICOLARMENTE UTILE ALLA MIA VITA

LA LETTURA DEI QUOTIDIANI È NOIOSA E FATICOSA

È UN MEZZO DI INFORMAZIONE ADATTO SOLO AGLI ADULTI

PER INFORMARSI BASTANO I TG

È UN MEZZO DI INFORMAZIONE ADATTO A ME

QUANDO SARÒ ADULTO, A TRENT'ANNI, COMPRERÒ I QUOTIDIANI

Molto + abbastanza

Molto

535324

42421717

42422020

3577

2912

171766

2077

125

2001 (I Fase)(n=5600)

10

73

Molto+Abb.

5

34

Molto

72

53

44

40

38

27

17

17

10

10

34

22

17

18

8

12

6

5

4

4

Rispetto ad altri mezzi quali Internet, televisione e radio il quotidiano offre ai giovani vantaggi che fanno riferimento prevalentemente alla praticità e versatilità d’uso:

ð “lo posso portare con me” (53%)

ð “lo posso leggere dove e quando voglio” (52%)

ð “posso decidere quanto tempo dedicare ad una noti-zia” (44%)

ð “ho sottomano tutte le informazioni” (40%) La consapevolezza con cui si esprimono questi pregi risulta rinfranca-ta rispetto al passato, con aumenti che variano tra i 4 e i 7 punti per-centuali (vedi Tavola 21).

(Tavola 20)

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Il foglio scritto permette ai giovani di organizzare una propria agenda setting: sorvolare rapidamente su argomenti che non interessano o che sono di immediata comprensione e focalizzare l’attenzione e le risorse cognitive su argomenti più coinvolgenti o più “impegnativi”.

22

45

40

36

40

22

17

10

3

n.r.

45

2001(I Fase)(n=5600)

(DOM. 15)

I VANTAGGI DEI QUOTIDIANI RISPETTO AGLI ALTRI MEZZI DI INFORMAZII VANTAGGI DEI QUOTIDIANI RISPETTO AGLI ALTRI MEZZI DI INFORMAZIONEONE“Secondo te quali vantaggi / maggiori pregi offre il quotidiano rispetto ad altri mezzi come Internet, la televisione, la radio?”

Lo posso leggere dove e quando voglio

Lo posso portare con me

Lo posso ritagliare

Posso decidere quanto tempodedicare ad una notizia

Ho contemporaneamente sottomanotutte le informazioni

Approfondisce di più gli argomenti

Contiene più opinioni

È più completo

È fatto più seriamente

Non sa / non indica

Altre risposte

53

52

44

40

38

28Le notizie sono tutte e contemporaneamente

sotto mano, non devo fare fatica a trovare le notizie o aspettare del tempo per ottenerle

30

22

19

14

7

11

1

Agli studenti è stato richiesto di esprimere un giudizio relativamente al linguaggio utilizzato dagli attuali quotidiani. Per ogni caratteristica da valutare (comprensibilità, piacevolezza, in-novazione, facilità, vicinanza al proprio linguaggio, noiosità) ai ragazzi veniva indicata una coppia di parole o frasi dal significato opposto, disposte lungo un continuum che si estendeva dalla massima presen-za –polo positivo- della caratteristica fino alla sua totale assenza –polo negativo/oppositivo-). Dalle valutazioni registrate emerge che il linguaggio dei quotidiani non è, dal punto di vista sostanziale e formale, off limits per tutti i gio-vani:

ð la maggior parte di loro è in possesso dei requisiti ne-cessari per accedere con facilità alle informazioni vei-colate dai quotidiani: il linguaggio è giudicato com-

(Tavola 21)

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prensibile (59%), non ci sono rischi di esclusioni o marginalizzazioni, o per lo meno si tratta di eventi più isolati (per un 22% dei ragazzi è un linguaggio difficile ed impegnativo)

ð i giovani non stentano a riconoscere che il linguaggio dei quotidiani ha saputo innovarsi nel tempo: il 39% lo giudica “nuovo”

La caratteristica del linguaggio giornalistico che più contribuisce a creare una “distanza psicologica” tra giovani e quotidiani è la diffe-renza che i giovani avvertono intercorrere tra i propri canoni espressi-vi e quelli giornalistici (“linguaggio lontano dal mio” per il 44% di essi). Tale lontananza contribuisce a raffreddare gli entusiasmi e ad accen-tuare la percezione di noia suscitata dal linguaggio giornalistico (“noioso” sottoscritto da circa il 45%). Tra le polarità di giudizio considerate si nota comunque l’esistenza di aree intermedie piuttosto ampie (un terzo del campione non sente di sbilanciarsi verso aree di positività o negatività) ad ulteriore dimo-strazione dell’inesistenza di una avversione compatta e convinta al quotidiano (Tavola 22).

18

8

9

6

3

3

41

35

30

30

17

10

31

45

45

42

36

43

9

12

19

32

31

2

3

4

3

12

13

8

LINGUAGGIO UTILIZZATO DAI QUOTIDIANILINGUAGGIO UTILIZZATO DAI QUOTIDIANI“Come giudichi il linguaggio che utilizzano i quotidiani di oggi?”

Base: totale campione, n=4700

(DOM. 5)

++ = ++

COMPRENSIBILE

+ +

PIACEVOLE

NUOVO

FACILE

VICINO AL MIOLINGUAGGIO

DIVERTENTE

INCOMPRENSIBILE

NON PIACEVOLE

VECCHIO

DIFFICILE

LONTANO DAL MIO

NOIOSO

59 12

43 12

39 16

36 22

20 44

13 45

+31

+23

+14

-24

-32

+47

SALDO

(Tavola 22)

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Per comprendere in modo più agevole verso quale delle due polarità “protende” il giudizio degli studenti (relativamente a ciascuna delle ca-ratteristiche in esame), si è proceduto sottraendo dal totale dei pun-teggi positivi il totale di quelli negativi. Il risultato della differenza così calcolata esprime:

• numericamente l’entità dello sbilanciamento verso uno dei due poli

• attraverso il segno (+ o -) indica il polo/versante da considera-re come “vincente”, predominante.

Per quanto riguarda la valutazione dell’attuale impostazione dei quo-tidiani (Tavola ) fornita dagli studenti emerge che:

ð il 55% considera insufficiente la quantità delle fotografie che compaiono sui quotidiani

ð il 37% lamenta la frequente presa di posizione

ð il 28% considera l’organizzazione delle informazioni troppo scontata e prevedibile

ð un ulteriore 28% ritiene gli articoli eccessivamente lun-ghi.

14

9

5

6

3

2

1

23

20

23

20

13

6

5

48

45

60

56

56

37

66

20

10

13

21

35

20

4

6

2

5

7

20

8

11

IMPOSTAZIONE ATTUALE DEI QUOTIDIANIIMPOSTAZIONE ATTUALE DEI QUOTIDIANI“Come giudichi l’ impostazione attuale dei quotidiani?”

Base: totale campione, n=4700

(DOM. 6)

++ = ++

TROPPI COMMENTIE OPINIONI

+ +

TROPPO POCHI

37 15

-15

+3

+16

+8

-47

-22

+22

SALDO

29 26

28 12

26 18

13 28

8 55

6 28

PRENDE TROPPOSPESSO POSIZIONI

NON PRENDESUFFICIENTEMENTEPOSIZIONI

ORGANIZZAZIONEINFORMAZIONI TROPPO

SCONTATA, PREVEDIBILESCOMODA, INGESTIBILE

STILE TROPPO MODERATO TROPPO SCANDALISTICO

TITOLI TROPPO“PIATTI”, BANALI TROPPO ESAGERATI

TROPPE FOTOGRAFIE TROPPO POCHE

ARTICOLI TROPPO BREVI TROPPO LUNGHI

(Tavola 23)

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Propensioni e aperture verso i quotidiani

La disponibilità dichiarata dei giovani ad aprirsi al quotidiano rag-giunge livelli molto buoni e risulta incrementata rispetto a quella regi-strata nel corso della prima edizione (Tavola 24). Più precisamente:

ð il 35% è propenso a leggere il quotidiano nel prossimo futuro (certamente sì); in passato si trattava di un 27% degli studenti

ð un ulteriore 45% non esclude in modo perentorio tale eventualità (sì, probabilmente leggeranno).

Altrettanto soddisfacenti i dati relativi alla propensione di acquisto in edicola:

ð il 30% è propenso a comprare il quotidiano nel pros-simo futuro (certamente sì); in passato si trattava del 23% degli studenti.

PROPENSIONE ALLA LETTURA E ALL’ ACQUISTO DI QUOTIDIANIPROPENSIONE ALLA LETTURA E ALL’ ACQUISTO DI QUOTIDIANI“Sei propenso, nell’ immediato futuro, a leggere/comprare, un quotidiano?”

Base: totale campione,

(DOM. 8/9)

CERTAMENTE SÌ (5)

PROBABILMENTE SÌ (4)

INCERTO (3)

CERTAMENTE NO (1)PROBABILMENTE NO (2)

PROPENSIONE A LEGGERE

20022002

NON INDICA

20012001

PROPENSIONE ALL’ACQUISTO

20022002 20012001

37 7

1419

19 24

45

47 4042

3527 30

23

1 111 32243

Media:4.10

Media:3.95

Media:3.86

Media:3.74

L’incremento registrato è in massima parte imputabile alla esistenza all’interno del campione esaminato di una quota di studenti (il 31% del totale) che dichiara di aver già partecipato all’iniziativa durante l’anno

(Tavola 24)

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scolastico 2000-2001 (a tale segmento è riservata la sezione relativa agli effetti che ci si può attendere dall’iniziativa condotta, sezione G). Questi individui risultano più “sensibilizzati” in quanto inseriti a pieno titolo nel processo di avvicinamento alla stampa quotidiana che l’iniziativa stessa si proponeva di innescare. I livelli di propensione registrati all’interno di tale segmento contribuiscono ad aumentare il dato complessivo di propensione sia alla lettura che all’acquisto dei quotidiani.

Un ulteriore evidenza positiva è rintracciabile nell’aumento dei livelli di propensione rispetto all’anno precedente anche presso gli studenti che partecipano per la prima volta (media 4.06 rispetto alla passata 3.95, vedi Tavola 25).

PROPENSIONE ALLA LETTURA E ALL’ ACQUISTO DI QUOTIDIANIPROPENSIONE ALLA LETTURA E ALL’ ACQUISTO DI QUOTIDIANI“Quanto sei propenso, nell’ immediato futuro, a leggere/comprare, un quotidiano?”

Base: totale campione,

(DOM. 8/9)

CERTAMENTE SÌ (5)

PROBABILMENTE SÌ (4)

INCERTO (3)

CERTAMENTE NO (1)

PROBABILMENTE NO (2)

PROPENSIONE A LEGGERE

NON INDICA

PROPENSIONE ALL’ACQUISTO

(.)

48

3

2

14

33

Non partec.anno prec.(n=3150)

1

41

3

1

13

41

Partecipatoanno prec.(n=1466)

Media:4.19 volte

Media:4.06 volte

(.)

42

8

4

19

27

Non partec.anno prec.(n=3150)

(.)

38

6

3

18

35

Partecipatoanno prec.(n=1466)

Media:3.97 volte

Media:3.81 volte

Il comportamento prospettico di lettura e/o acquisto risulta sostan-zialmente invariato nei segmenti dei “maschi” e delle “femmine” con-siderati nella loro interezza. Esso è piuttosto funzione dell’età: lo si nota dagli incrementi dei valori del dato “certamente sì” (relativo tanto alla lettura quanto all’acquisto) analizzato per classe scolastica di ap-partenza, ad ulteriore dimostrazione di quanto anticipato nella prima parte del volume e come illustrato nella tabella e nel grafico sottostan-ti.

(Tavola 25)

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71

% CLASSE FREQUENTATA

PROPENSIONE CERTA TOTALE

STUDENTI I II III IV V

LETTURA 35 24 34 36 38 44

ACQUISTO 30 23 28 30 33 34

Le propensioni variano anche in funzione del tipo di scuola frequenta-ta a dimostrazione della differente impronta culturale data da indirizzi di studi differenti.

(Tab 2) % TIPO DI SCUOLA

PROPENSIONE CERTA

TOT. STUDE-

NTI ISTITUTI D’ARTE

LICEI PSICO-PEDA-GOGICI

ISTITUTI TECNICI

ISTITUTI PROFES-SIONALI

LICEI SCIEN-TIFICI

LICEI CLASSICI

LETTURA 35 19 30 34 36 39 41

ACQUISTO 30 21 22 28 32 34 32

Elasticita’ al prezzo dei quotidiani La propensione all’acquisto del quotidiano varia sensibilmente al va-riare dell’ipotetico prezzo con cui si potrebbero trovare in edicola.

La diminuzione progressiva del prezzo di vendita incide sull’aumento della frequenza con cui un giovane potrebbe permettersi di acquistare il quotidiano nel corso della settimana. Così, se al prezzo di 1€ solo il 9% dei giovani lo acquisterebbe tutti i giorni, al prezzo di 0.50€ gli acquirenti abituali salirebbero al 28% e al prezzo di 0.25€ al 58% (Tavola 26).

Nel corso della settimana, al prezzo di 1 € i giovani acquisterebbero mediamente due numeri, al prezzo di 0.25 € , invece, ben 5 numeri.

(Tab 1)

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FREQUENZA DI ACQUISTO DI UN QUOTIDIANO RISPETTO AL PREZZOFREQUENZA DI ACQUISTO DI UN QUOTIDIANO RISPETTO AL PREZZO“Al prezzo di €… quante volte lo comprerebbe? E se fosse gratuit o lo leggerebbe?”

(DOM. 10, 13)

1 €1 € 0.88 €0.88 € 0.75 €0.75 € 0.50 €0.50 € 0.25 €0.25 €

TUTTI I GIORNI

PIU’ VOLTE A SETTIMANA

1 V. LA SETTIMANA

MAI

NON SA/NON INDICA

MENO SPESSO

Media:2.01

v. settimana

Media:2.41

v. settimana

Media:2.98

v. settimana

Media:4.00

v. settimana

Media:5.32

v. settimana

3 3 4 5 2

178 5

26

2418

10

23

21

16

11

8

22

32

40

41

22

9 12 1628

58

46 6

Come corollario agli aspetti di percezione del costo del quotidiani si è sondata anche la conoscenza (e l’eventuale avvenuta presa di contat-to) da parte dei ragazzi di una delle novità più recenti: i quotidiani gratuiti di piccolo formato, ricchi di fotografie che corredano le noti-zie, molto colorati e adatti ad una rapida lettura sui mezzi di trasporto. Il 30% degli studenti vive o frequenta città nelle quali sono già in di-stribuzione quotidiani gratuiti, per il restante 70% il quotidiano gratuito esiste solamente come ipotesi, non ancora suffragata da riscontri reali (vedi Tavola 27):

ð presso i primi individui si è verificata la frequenza con la quale il quotidiano gratuito risulta da loro letto attual-mente (il 18% lo legge tutti i giorni)

ð presso i secondi si è indagata la propensione a leggerli nel caso cominciassero ad essere distribuiti (il risultato è che il 31% pensa che potrebbe leggerli tutti i giorni).

(Tavola 26)

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PRESENZA DI QUOTIDIANI GRATUITI NEI COMUNI DI RESIDENZA PRESENZA DI QUOTIDIANI GRATUITI NEI COMUNI DI RESIDENZA

O IN ALTRI COMUNI FREQUENTATIO IN ALTRI COMUNI FREQUENTATI“Nella tua città sono in distribuzione quotidiani gratuiti (come: Leggo, Metro, City)?”

(DOM. 12)

2002(n=4700)

2002(n=4700)

VIVE/FREQUENTA CITTA’DOVE SONO IN DISTRIBUZIONE

QUOTIDIANI GRATUITI

VIVE/FREQUENTA CITTA’DOVE NON SONO IN

DISTRIBUZIONEQUOTIDIANI GRATUITI

AREE GEOGRAFICHE

77

23

Sude isole

54

46

Centro

75

25

NordEst

65

35

NordOvest

30

70

Se paragoniamo il livello di propensione a leggere quotidiani ad un prezzo “simbolico” (0.25€) al livello espresso in ipotesi di “quotidiano “gratuito”, notiamo che la frequenza media settimanale con cui ci si doterebbe di un quotidiano da leggere risulta minore nell’ipotesi di gratuità (3.83 volte a settimane vs 5.32).

FREQUENZA DI LETTURA DEI QUOTIDIANI DISTRIBUITI GRATUITAMENTE

FREQUENZA DI LETTURA DEI QUOTIDIANI DISTRIBUITI GRATUITAMENTE“Con quale frequenza leggi il quotidiano gratuito distribuito nella tua città?”

“Se nella tua città venisse distribuito un quotidiano gratuito, lo leggeresti?”

(DOM. 12)

DATO DI REALTA’(punti campione in cui è

presente la free press)(n=1426)

DATO DI REALTA’(punti campione in cui è

presente la free press)(n=1426)

DATO IPOTETICO(punti campione in cui non

è presente la free press)(n=3252)

DATO IPOTETICO(punti campione in cui non

è presente la free press)(n=3252)

TUTTI I GIORNI

4/5 V. LA SETTIMANA

1 V. LA SETTIMANA

MAI

1 V. AL MESE

Media:2.56

v. settimana

Media:3.83

v. settimana

13

20

16

20

38

1831

4

29

11

(Tavola 27)

(Tavola 28)

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E’ come se la completa gratuità andasse ad incidere sulla percezione dell’utilità ed indispensabilità della testata: occorre sì facilitarne l’accesso, ma occorre evitare che l’annullamento di qualsiasi costo vada ad incidere sulla qualificazione del quotidiano.

La gratuità funziona nell’attirare i giovani che stanno frequentando corsi “professionalizzanti” (senza obbligo di proseguire gli studi): per la tendenza alla semplificazione e lo spirito pratico con cui guardano alla realtà (vedi Tabella 3 ).

In ipotesi di assenza di quotidiani gratuiti % TIPO DI SCUOLA

LEGGEREBBE QUOTIDIANO GRATUITO

TOT. ISTITUTI D’ARTE

LICEI PSICO-PEDA-GOGICI

ISTITU-TI TEC-

NICI

ISTITUTI PROFES-SIONALI

LICEI SCIEN-TIFICI

LICEI CLASSICI

Tutti i giorni 31 15 35 29 36 32 28

Tutti i gg+4/5 volte a settimana 49 44 58 50 48 49 46

Il quotidiano del futuro

Il quotidiano ideale descritto dai giovani :

ð riserva ampi spazi ai problemi e alle inchieste sui gio-vani (72% “molto+abbastanza d’accordo”), dedicando loro anche una rubrica (58%)

ð utilizza un linguaggio corretto ma non troppo colto, rifug-gendo dagli stereotipi e avvicinandosi alla lingua parla-ta, per essere più brioso e meno noioso (66%)

ð riduce lo spazio (in termini di “pagine”) dedicato alla po-litica

ð presenta una grafica rinnovata, arricchita da foto a colori (59%) e più allegra (55%)

ð regala oggetti a chi lo acquista (57%) Alcune istanze mosse sono espressione diretta della giovane età de-gli individui: esse si riducono infatti all’aumentare dell’età (maggior

(Tab 3)

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apertura tematico-contenutistica ai giovani e minore dedizione alla politica e richieste di innovazione grafica). % CLASSE FREQUENTATA

Molto + Abbastanza TOT. STU-DENTI

I II III IV V

PIù spazio ai problemi e in-chieste dei giovani 72 66 71 74 73 69

Rubrica dedicata ai giovani 58 61 59 61 57 50

Fotografie più belle 59 60 63 60 55 52

Grafica più allegra 55 60 57 54 54 49

Più fotografie 55 55 58 55 54 51

Meno politica 60 63 63 61 55 56

Lo leggerei se costasse meno 38 32 36 36 42 41

La riduzione del costo non basta a incentivare la lettura da parte dei segmenti più giovani, mentre potrebbe rivelarsi un buon espediente per entrare in contatto con quanti sono già usciti dal triennio di studi.

Circa la duplice natura delle attese degli studenti: “allineamento alla loro prospettiva” o “facilitazione all’accesso ai quotidiani”, si nota un’interessante tendenza rispetto alla passata edizione.

Pur continuando a desiderare un prodotto che rispetti le tipicità della loro età, si evidenzia una contrazione nelle quote di giovani che prefi-gurano la possibilità di ottenere dal quotidiano un adeguamento ai lo-ro canoni comunicativi ed espressivi (vedi Tavola 29):

ð “linguaggio brioso” passa dal 70% dell’anno precedente al 66% attuale

ð “riduzione delle pagine di poltica”, dal 67% al 60%

ð “rubrica di lettere mandate dai giovani”, dal 64% al 58%

ð “fotografie più belle, più chiare e a colori “, dal 62 al 59%

ð “una grafica più allegra” , dal 62% al 55%

ð “più fotografie”, dal 59% al 55%

(Tab 4)

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ð si attenuano anche le pretese nei confronti della sempli-ficazione del linguaggio (linguaggio più semplice, dal 57% al 54%)

Al contrario si accentua la necessità di poter usufruire di condizioni di accesso agevolate. Aumentano infatti i giovani che:

ð in edicola vogliono trovare, insieme al quotidiano, fasci-coli, videocassette, supplementi, Cd ed altri regali (dal passato 46% all’attuale 57%)

ð lo leggerebbero se costasse meno (dal 20% al 38%)

ð sarebbero disposti a leggerlo se fosse completamente gratuito (dal 33% al 47%). In particolare questo ultimo dato non va letto in contraddizione con quello citato nel paragrafo “elasticità al prezzo dei quotidiani” dove si parlava dell’influsso della gratuità sulla frequenza con cui si leggerebbero testate quotidiane e non sull’avvio del processo di relazione con il quotidiano. In sintesi, minor costo e gratuità, eserciterebbero a pari titolo una spinta alla presa di contatto con il mezzo.

ASPETTI PIÙ GRADITI IN UN QUOTIDIANOASPETTI PIÙ GRADITI IN UN QUOTIDIANO“Che cosa ti farebbe leggere più volentieri un quotidiano?”

Base: totale campione, n=4700

PIÙ SPAZIO AI PROBLEMI E INCHIESTE SUI GIOVANI

UNA RUBRICA DI LETTERE MANDATE DAI GIOVANI,UN ANGOLO PER I GIOVANI

LO LEGGEREI SE COSTASSE MENO

(DOM. 16)

RIDUCESSE LE PAGINE DI POLITICA

PIÙ SPAZIO AGLI ACQUISTI, I NEGOZI DOVE SIPUÒ COMPRARE, GLI OGGETTI NUOVI

ARTICOLI BREVI O BREVISSIMI

PIÙ INFORMAZIONI UTILI(PROGRAMMAZIONE CINEMA, ORARI DEI TRENI, ECC.)

UN LINGUAGGIO PIÙ SEMPLICE

UNA GRAFICA PIÙ ALLEGRA

FOTOGRAFIE PIÙ BELLE, PIÙ CHIARE, A COLORI

LO LEGGEREI SE FOSSE COMPLETAMENTE GRATUITO

REGALI OGGETTI A CHI LO COMPRA (VIDEO-CASSETTE, CD, ECC.)

PIÙ FOTOGRAFIE

UN LINGUAGGIO PIÙ BRIOSO, MENO NOIOSO

Molto + abbastanza

Molto

67674848

62623838

64643838

46462828

707034

62623333

59592929

572727

3323

47472222

201111

4117

2001 (I Fase)(n=5600)

38

75

Molto+Abb.

17

40

Molto

72

66

60

59

58

57

55

55

54

47

45

38

37

35

38

29

39

34

34

36

27

26

24

31

20

19

17

17

(Tavola 29)

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Risulta particolarmente interessante l’analisi delle prefigurazioni del quotidiano “ideale” a seconda dell’appartenenza degli studenti ai 5 gruppi tipologici (Tavola 30) presentati nel primo capitolo (“I giovani ed i quotidiani: una segmentazione”).

ASPETTI PIÙ GRADITI IN UN QUOTIDIANO

ASPETTI PIÙ GRADITI IN UN QUOTIDIANO

-- ANALISI PER GRUPPI TIPOLOGICI ANALISI PER GRUPPI TIPOLOGICI --- MOLTO+ABBASTANZA -

Base: totale campione, n=4700

558793695972DESSE PIÙ SPAZIO AI PROBLEMI E INCHIESTE SUI GIOVANI

569587623966UN LINGUAGGIO PIU' BRIOSO, MENO NOIOSO

548973543660RIDUCESSE LE PAGINE DI POLITICA

399286622359FOTOGRAFIE PIÙ BELLE, PIÙ CHIARE, A COLORI

397585514758PROPONESSE UNA RUBRICA DI LETTERE MANDATE DAI GIOVANI

468459742457REGALASSE OGGETTI A CHI LO COMPRA

359079552555UNA GRAFICA PIÙ ALLEGRA

338878582355CONTENESSE PIÙ FOTOGRAFIE

428674522754ADOTTASSE UN LINGUAGGIO PIÙ SEMPLICE

346231742747LO LEGGEREI SE FOSSE COMPLETAMENTE GRATUITO

287152592045CONTENESSE PIÙ INFORMAZIONI UTILI

265127572338LO LEGGEREI SE COSTASSE MENO

387133381237ARTICOLI BREVI O BREVISSIMI

196542401035DESSE PIÙ SPAZIO AGLI ACQUISTI, I NEGOZI DOVE SI PUO' COMPRARE, GLI OGGETTI NUOVI

TOTALE 5. IL NONQUOTID.

4. QUOTID.NUOVO

3. QUOTID.PER LEI

2. QUOTID. PER LUI

1. QUOTID. COSÌ COM’ÈLEGGEREBBE IL QUOTIDIANO SE:

Annotiamo le principali evidenze relative a ciascun gruppo: ² Gruppo 1: Il Quotidiano così com’è

Non avanzano richieste di cambiamento ai quotidiani “attuali”, non necessitano di incentivi particolari per sentirsi motivati alla lettura: il quotidiano per loro va bene (e lo leggono) così com’è. ² Gruppo 2: Il Quotidiano per lui

I valori aggiunti del quotidiano ideale sono di servizio: spazio a infor-mazioni utili e agli acquisti, rapidità nell’informazione (articoli brevi). Un quotidiano così dovrebbe essere disponibile e usufruibile a basso prezzo o addirittura gratuito. In alternativa sarebbe comunque molto apprezzata la presenza di regali. ² Gruppo 3: Il Quotidiano per lei

Vorrebbero un quotidiano più “colorito” (più argomenti stuzzicanti la loro curiosità femminili, argomenti frivoli e rubriche di lettere).

(Tavola 30)

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Gruppo 4: Il Quotidiano nuovo Se quotidiano deve essere, dovrà essere diverso dell’attuale. Nella loro mente c’è un quotidiano nuovo nella forma e nei contenuti. Tutte le proposte di cambiamento raccolgono ampie adesioni da parte dei rappresentanti di questo gruppo: un linguaggio più brioso, meno noioso (95%, “molto+abbastanza”) e più semplice (86%), fotografie più belle, più chiare a colori (92%), una grafica più allegra (90%), più fotografie (88%), spazio ai problemi e alle inchieste dei giovani (87%). A ciò si aggiungano l’elevata desiderabilità di allegati e regali (84%), nonché la richiesta di gratuità o di minor costo, la possibilità di avere maggiori informazioni di servizio nella vita di tutti i giorni. ² Gruppo 5: Il Non Quotidiano

Entro questo gruppo né ci si sbilancia in critiche puntuali e dettagliate, né si indicano con chiarezza quali aspetti si vorrebbero modificare per sentire il quotidiano più vicino a sé. Qui di seguito riportiamo anche l’analisi delle preferenze tematico-contenutistiche presso i gruppi tipologici.

INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI Base: totale campione, n=4700

506977585561GLI AMICI, IL GRUPPO

547267614559IL SESSO / I RAPPORTI AMOROSI

477076564759I LUOGHI DI AGGREGAZIONE E DI DIVERTIMENTO GIOVANILE (locali, …)

474965576056CRONACA DELLA TUA CITTÀ / PROVINCIA

434870516455LA SCUOLA (i problemi, …)

446663534454CINEMA

426465524854MUSICA E CONCERTI

455563485553LE DROGHE

395272475352I RAPPORTI DEI GIOVANI CON LA FAMIGLIA

395352584449INTERNET / COMPUTER / NUOVE TECNOLOGIE

436654533249TELEFONINI

383863475248IL LAVORO E L'OCCUPAZIONE GIOVANILE

346054473245SPETTACOLI TELEVISIVI

393836553942CALCIO

344742453741FUMETTI/STRISCE/VIGNETTE

373936533641ALTRI SPORT

345550332939OROSCOPO

325352323139MODA

TOTALE 5. IL NONQUOTID.

4. QUOTID.NUOVO

3. QUOTID.PER LEI

2. QUOTID. PER LUI

1. QUOTID. COSÌ COM’È

I PARTEI PARTE

(Tavola 31)

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INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI INTERESSE VERSO GLI ARGOMENTI TRATTATI Base: totale campione, n=4700

324552323137SALUTE / BENESSERE / BELLEZZA

374030492937MOTORI / AUTO/MOTO

284043363536VIAGGI E TURISMO

221936304731CRONACA DEL RESTO DELL'ITALIA

243735342631METEO

222534313530LE NUOVE PROFESSIONI / LA NEW ECONOMY

232529293729SCIENZE / NATURA / AMBIENTE

182531193225ARTE

182426242123ALIMENTAZIONE / CUCINA

162522232222INFORMAZIONI UTILI (orari treni, …)

131528173221LETTERATURA

132023182320TEATRO

131118162617CRONACA DALL'ESTERO

121418121614LETTERE DEI LETTORI AL QUOTIDIANO

11310132513POLITICA ITALIANA

6358168POLITICA INTERNAZIONALE

5451077ECONOMIA

533665FINANZA

TOTALE5. IL NONQUOTID.

4. QUOTID.NUOVO

3. QUOTID.PER LEI

2. QUOTID. PER LUI

1. QUOTID. COSÌ COM’È

II PARTEII PARTE

La valutazione dell’iniziativa: lo svolgimento dell’iniziativa visto con gli occhi dei partecipanti

Il 60% della popolazione studentesca è consapevole del fatto che l’iniziativa nella quale sono stati coinvolti durante l’anno scolastico in corso è alla sua seconda edizione. In particolare:

ð un buon 31% dichiara di essere stato coinvolto anche nel precedente anno scolastico

ð il 29% non ha partecipato in passato ma era a cono-scenza dell’esistenza dell’iniziativa, o per averne sentito riferire da membri di classi aderenti entro il proprio Isti-tuto (13%) o da amici provenienti da altri Istituti (9%) o attraverso articoli comparsi sulle testate stampa (7%)

(Tavola 32)

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(DOM. 17)

PARTECIPAZIONE ALL’EDIZIONE PASSATA DELL’INIZIATIVAPARTECIPAZIONE ALL’EDIZIONE PASSATA DELL’INIZIATIVA

“IL QUOTIDIANO IN CLASSE” “IL QUOTIDIANO IN CLASSE” “L’iniziativa - Il quotidiano in classe – è stata varata nello scorso annno scolastico.

Sei stato coninvolto anche l’anno scorso, o comunque ne eri a conoscenza?”

HO PARTECIPATO PERSONALMENTEANCHE L’ANNO SCORSO

NON SA / NON INDICA

NO, NON NE ERO A CONOSCENZA

… LA CONOSCEVO PERCHÉALTRE CLASSI DEL MIO ISTITUTO

HANNO PARTECIPATO

… LA CONOSCEVO PERCHÉSAPEVO CHE ALTRI ISTITUTI

AVEVANO PARTECIPATO

NE HO SENTITO PARLARE(sui giornali) 44163768

LICEOPSIC.

LICEOARTIST.

LICEOCLASS.

LICEOSCIEN.

IST.TECN.

IST.PROF.

11

43

12

1313

1515

33

33

8

1111

4242 38383636282828

-112222

4444364239

7798810

881111141313

31

13

9

7

39

2

Per tutti la lettura in classe dei quotidiani ha introdotto nella routine della settimana scolastica qualcosa di vivace, di attivo e di partecipa-to. La sperimentazione ha reso un appuntamento fisso e gradito l’approccio al giornale. La lettura del quotidiano è diventata una con-suetudine, con un ritmo settimanale. L’iniziativa, come in passato, ha riscosso grande entusiasmo da par-te degli studenti:

ð Il 54% dei ragazzi la considera “molto interessante”; il livello di interesse si incrementa dopo il biennio di studi

ð la quota dei “molto interessati” sale al 59% presso colo-ro che vi avevano preso parte anche durante lo scorso anno scolastico, a dimostrazione che la ripetizione è stata apprezzata e non ha subito l’effetto noia del “già visto” e “gia provato”.

(Tavola 33)

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81

GRADO DI INTERESSE PER L’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”GRADO DI INTERESSE PER L’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”“L’ iniziativa del quotidiano in classe ti sembra …”

Base: totale campione, n=4700

MOLTO INTERESSANTE (5)

ABBASTANZA INTERESSANTE (4)

MI INTERESSA COSÌ COSÌ (3)

PER NIENTE INTERESSANTE (1)POCO INTERESSANTE (2)

(DOM. 18)

Giudica l’ iniziativa:

Media:4.38

NON INDICA

7

34

54

122

2001(n = 5600)

2001(n = 5600)

Media:4.36

28

35

53

2

2002(n = 4700)

2002(n = 4700)

GRADO DI INTERESSE PER L’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”:GRADO DI INTERESSE PER L’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”:

COINVOLGIMENTO CON L’EDIZIONE PASSATACOINVOLGIMENTO CON L’EDIZIONE PASSATABase: totale campione,

2002

(n = 4700)

2002

(n = 4700)

MOLTO INTERESSANTE (5)

ABBASTANZA INTERESSANTE (4)

MI INTERESSA COSÌ COSÌ (3)

PER NIENTE INTERESSANTE (1)POCO INTERESSANTE (2)

Giudica l’ iniziativa:

Media:4.38

NON INDICA

7

34

54

12

Hannopartecipatoin passato(n=1466)

Hannopartecipatoin passato(n=1466)

Nonhanno

partecipato(n=3150)

Nonhanno

partecipato(n=3150)

Media:4.48

Media:4.33

216

8

33

35

5952

1122

(Tavola 34)

(Tavola 35)

Page 81: “I giovani e i quotidiani” · 2010. 1. 5. · mondi, ancora troppo distanti, dei giovani e dei quot idiani. Non vorremmo dimenticare peraltro che se tutto ciò è avvenuto, è

82

In particolare l’iniziativa:

ð è stata vissuta principalmente come un’occasione per affacciarsi ai problemi della vita adulta (75%, mol-to+abbastanza)

ð ha creato le condizioni per poter parlare e confrontarsi sui problemi dei giovani (69%).

ð è riuscita a coinvolgere, più di altre lezioni, gli studenti (53%)

ð ha contribuito ad agevolare il processo di socializzazio-ne entro la classe (51%)

OPINIONI SULL’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”OPINIONI SULL’ INIZIATIVA “QUOTIDIANO IN CLASSE”

“Sempre a proposito di questa esperienza del quotidiano in classe diresti …”

Base: totale campione, n=4700

È UNA BUONA OCCASIONE PER AFFACCIARSIAI PROBLEMI DELLA VITA ADULTA

DURANTE QUESTE DISCUSSIONI MI SEMBRAVA DI ESSEREPIÙ COINVOLTO CHE IN ALTRE LEZIONI

DURANTE QUESTE DISCUSSIONI MI SONO SENTITOLONTANO DAI MIEI INTERESSI

(DOM. 22)

PERMETTE DI PARLARE DELLA VITA EDEI PROBLEMI DEI GIOVANI

LE DISCUSSIONI SONO STATE UN PO' TROPPO GUIDATE DAGLIINTERESSI E DALLE OPINIONI DELL'INSEGNANTE

QUALCHE VOLTA MI È CAPITATO DI AVERE DIFFICOLTÀAD ESPRIMERE O FAR VALERE LE MIE OPINIONI

LE DISCUSSIONI SONO STATE UN PO' TROPPO DOMINATEDAGLI INTERESSI E DALLE IDEE DI ALCUNI COMPAGNI

È UN BUON METODO PER SALTARE UN'ORA DI LEZIONE

È UN BUON MODO PER SOCIALIZZARECON I COMPAGNI DI CLASSE

Molto + abbastanza

Molto

75

69

53

51

35

23

23

21

15

37

33

22

21

24

7

8

9

5

Abbiamo chiesto ai ragazzi quali siano stati, a loro avviso, i motivi che hanno indotto gli editori a sostenere questa sperimentazione. L’idea complessiva che se ne sono fatti è che l’iniziativa si proponesse di fa-vorire la reciproca conoscenza tra giovani e quotidiani, più che esse-re un’attività promozionale mirata. In particolare:

ð cresce rispetto al passato la consapevolezza del fatto che gli editori abbiano voluto presentarsi ai giovani, per farsi conoscere meglio (56% vs 50%)

(Tavola 36)

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83

ð l’iniziativa è percepita come un tentativo di avvicinamen-to al mondo dei giovani (50%), al fine di comprenderne i gusti (47%), più che per finalità pubblicitarie (30%)

(DOM. 24)

MOTIVI PER CUI GLI EDITORI HANNO PROMOSSO QUESTA INIZIATIVAMOTIVI PER CUI GLI EDITORI HANNO PROMOSSO QUESTA INIZIATIVA“In particolare vorremmo sapere quali sono secondo te i motivi per cui questi editori hanno deciso di collaborare a questa iniziativa?”

Base: totale campione, n= 4700

34

45

52

50

20

n.r.

2

23

2001(III Fase)(n=3411)

PER FAR CONOSCERE MEGLIO IQUOTIDIANI AI GIOVANI

PER AVVICINARSI AI GIOVANI

PER CAPIRE COSA PIACE ECOSA NON PIACE AI GIOVANI

PER DARE L’OPPORTUNITÀ AI RAGAZZI E AI LOROINSEGNANTI DI UTILIZZARE I GIORNALI COME

STIMOLI PER LE LEZIONI SCOLATISCHE

PER FARSI PUBBLICITÀ

PER VENDERE PIÙ GIORNALI

ALTRO

ALTRONON SA / NON INDICA

56

50

47

37

30

20

5

1

Circa le modalità con cui vengono organizzate le ore di lezione in classe, da quanto riferito dagli studenti si evidenzia:

• la maggior diffusione di un approccio da “gruppo di lavoro al-largato”

ð lettura e discussione generale (56%) o in piccoli gruppi (22%)

ð nel 49% dei casi gli argomenti da discutere sono stati alternativamente scelti da alunni e insegnanti in modo da poter far confluire nella discussione interessi “adulti” e interessi “giovani”, e favorire la ricerca di confronto (più limitate le scelte unidirezionali, o da parte dei soli studenti o da parte dei soli docenti)

• l’autogestione ha riguardato una porzione più ristretta di stu-denti (la non direttività produttiva è un compito di per sé difficile e gli esiti diventano imprevedibili e casuali, in genere è un “lus-so” concesso alle classi quinte)

ð “ognuno fa quello che vuole” (17%)

(Tavola 37)

Page 83: “I giovani e i quotidiani” · 2010. 1. 5. · mondi, ancora troppo distanti, dei giovani e dei quot idiani. Non vorremmo dimenticare peraltro che se tutto ciò è avvenuto, è

84

Nel complesso si evidenzia un clima disinvolto, per certi aspetti “con-trollato” dalla presenza vigile degli insegnanti, ma raramente pressato dalla direttività. Si è creata l’occasione per agire all’interno di un fo-rum ove i giovani hanno, nel complesso, ritenuto gli insegnanti titolati a partecipare.

LEGGIAMO E DISCUTIAMO TUTTI INSIEME,CON TUTTA LA CLASSE, FIN DA SUBITO

LEGGIAMO IL QUOTIDIANO E POI NE DISCUTIAMOIN PICCOLI GRUPPI, PER ARRIVARE ALLA FINE AD

UNA DISCUSSIONE IN CUI PARTECIPA TUTTA LA CLASSE

OGNUNO FA QUELLO CHE VUOLE

NON INDICA

ALTRO

(DOM. 19)

SVILUPPO DELLA LETTURA/DISCUSSIONE NELLA CLASSESVILUPPO DELLA LETTURA/DISCUSSIONE NELLA CLASSE“Come si sviluppa questa lettura/discussione nella tua classe”

Base: totale campione, n=4700

37

14

9

1

44

2001(I Fase)(n=5600)

56

22

17

7

1

Un ulteriore riscontro del successo dell’iniizativa è ricavabile dalla u-nanimità (95%) con cui gli studenti auspicano una riedizione dell’iniziativa. In particolare:

ð il 53% la ripeterebbe mantenendo la stessa durata di quest’anno

ð un buon 35% la vorrebbe trasformare in una materia scolastica vera e propria

ð per un 7% di giovani dovrebbe esserne ridimensionata la durata

(Tavola 38)

Page 84: “I giovani e i quotidiani” · 2010. 1. 5. · mondi, ancora troppo distanti, dei giovani e dei quot idiani. Non vorremmo dimenticare peraltro che se tutto ciò è avvenuto, è

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(DOM. 21, 26)

PROPENSIONE A RIPETERE IN FUTUROPROPENSIONE A RIPETERE IN FUTUROL’ ESPERIENZA DEL QUOTIDIANO IN CLASSEL’ ESPERIENZA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE

“Si sta discutendo se ripetere o meno in futuro l’ esperienza de l quotidiano in classe. Tu che suggerimenti daresti?”

Base: totale campione, n= 4700

4

9

34

51

1

2001(I Fase)(n=5600)

LA RIPETEREI COME QUEST’ANNO (4-5 MESI)

LE DAREI ANCORA PIÙ IMPORTANZA, FACENDOLADIVENTARE UNA MATERIA SCOLASTICA

LA RIPETEREI, MA PER UN PERIODOPIÙ BREVE (1-2 MESI)

NON LA RIPETEREI PIÙ

NON INDICA

L’82% DESIDEREREBBE RICEVERE UNA TESTATA AGGIUNTIVA

53

35

7

4

1

La valutazione dell’iniziativa presso i gruppi tipologici

² Gruppo 1: Il Quotidiano così com’è

L’iniziativa è stata accolta in modo entusiastico: il 70% la trova molto interessante (nell’edizione precedente ad esprimere tale valutazione era il 64% degli appartenenti a questo segmento di giovani).

Una eventuale riedizione dell’iniziativa riscuoterebbe la loro totale ap-provazione, visto che un 59% di loro la ripeterebbe con i tempi speri-mentati nell’anno scolastico 2001-2002 ed un altro 35% le darebbe ancora più importanza facendola diventare una materia scolastica da trattare regolarmente e continuativamente. ² Gruppo 2: Il Quotidiano per lui

L’interesse suscitato dall’iniziativa è sopramedia e quindi molto buo-no. Anche in questo gruppo si nota un miglioramento rispetto alle valu-tazioni registrate nel passato (il 54% valutava molto interessante l’iniziativa, oggi il 59%).

La maggioranza vuole ripetere questa esperienza, il 53% la organiz-zerebbe nello stesso modo in cui è stata sperimentata quest’anno, il 39% la vorrebbe trasformare in una materia di studio fissa.

(Tavola 39)

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² Gruppo 3: Il Quotidiano per lei

Il grado di interesse suscitato è secondo solo a quello del gruppo 1: l’interesse elevato (molto) si assesta intorno al 64%, ampi i consensi a ripeterla (il 54% come quest’anno, il 40% come materia fissa).

Vivono l’iniziativa come un’occasione che permette di parlare della vita e dei problemi dei giovani (56% vs 33% di media), per affacciarsi ai problemi della vita adulta (56% vs 37%) ma anche come un buon modo per socializzare con i compagni di classe (33% vs 21%).

GRADO DI INTERESSE PER L’INIZIATIVAGRADO DI INTERESSE PER L’INIZIATIVAE PROPENSIONE A RIPETERLA IN FUTUROE PROPENSIONE A RIPETERLA IN FUTURO

-- ANALISI PER GRUPPI TIPOLOGICI ANALISI PER GRUPPI TIPOLOGICI --Base: totale campione, n=4700

343764597054GIUDICA L’INIZIATIVA MOLTO INTERESSANTE

777994929588MOLTO+ABBASTANZA INTERESSANTE

TOTALE 5. IL NONQUOTID.

4. QUOTID.NUOVO

3. QUOTID.PER LEI

2. QUOTID. PER LUI1. QUOTID.

COSÌ COM’È

544654535953LA RIPETEREI COME QUEST’ANNO (4/5 MESI)

1095637LA RIPETEREI, MA PER UN PERIODO PIÙ BREVE (1/2 MESI)

253740393535LE DAREI ANCORA PIÙ IMPORTANZA, FACENDOLA DIVENTARE UNA MATERIA SCOLASTICA

781224NON LA RIPETEREI PIÙ

411(,)11NON SA/NON INDICA

TOTALEASPETTATIVE FUTURE:ASPETTATIVE FUTURE:

5. IL NONQUOTID.

4. QUOTID.NUOVO

3. QUOTID.PER LEI

2. QUOTID. PER LUI

1. QUOTID. COSÌ COM’È

GIUDIZIO SULL’INIZIATIVA :

² Gruppo 4: Il Quotidiano nuovo L’iniziativa è stata apprezzata, senza i toni entusiastici dei gruppi pre-cedenti (37% molto interessante vs 54%). Senza dubbio la vorrebbe-ro ripetere anche loro, ma affiorano comunque alcune perplessità sul-la sua durata.

I ragazzi appartenenti a questo gruppo sono quelli che più risentono l’ingerenza del mondo adulto nella gestione dell’iniziativa: “le discus-sioni sono state troppo guidate dagli interessi e dalle opinioni dell’insegnante” (la percentuale dei molto è il 17% vs 9%); “durante queste discussioni mi sono sentito lontano dai miei interesse” (11%

(Tavola 40)

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vs 5%). Per loro, più che per gli altri, l’iniziativa rappresenta anche un buon metodo per saltare un’ora di lezione (41% vs 24%). ² Gruppo 5: Il Non Quotidiano

L’interesse suscitato dall’iniziativa non è irrilevante (34% molto), ma in assoluto il più basso, e la volontà di ripeterla in futuro – considerato lo scarso interesse per i contenuti - sembrerebbe dettata più dalla volon-tà di disperdere del tempo che dal desiderio di approfondimento.

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88

F. I PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA CONDOTTA SUI DOCENTI

Tutti gli insegnanti che hanno coordinato l’iniziativa all’interno delle classi aderenti sono stati invitati a compilare un questionario.

Lo scopo era sia quello di conoscere le loro impressioni sull’iniziativa (interesse, efficacia, durata) che quello di creare un’ “occasione” che li inducesse a fermarsi a riflettere sull’esperienza condotta “annotan-do” sia le difficoltà di percorso incontrate dal gruppo classe, sia le ri-cadute positive sui ragazzi (su più piani: rapporto con la stampa quo-tidiana, didattica, dinamiche del gruppo classe).

Qui di seguito riportiamo le principali evidenze emerse dall’analisi condotta su 200 insegnanti: un insegnante per ciascuna scuola appar-tenente al campione rappresentativo. Nella parte finale del volume ri-portiamo invece una appendice dedicata ad una analisi delle risposte degli insegnanti ad alcune domande aperte loro poste. Il “campione insegnanti” presenta necessariamente la stessa distribu-zione per aree geografica e per tipologia di Istituto del “campione stu-denti”.

In particolare un 35% di insegnanti aveva già preso parte all’iniziativa durante l’anno scolastico 2000-2001, con la stessa classe o con altre classi all’interno dell’Istituto di appartenenza. Un altro 48% di inse-gnanti era comunque a conoscenza dell’iniziativa.

(DOM. 14)

PARTECIPAZIONE ALL’EDIZIONE PASSATA DELL’INIZIATIVAPARTECIPAZIONE ALL’EDIZIONE PASSATA DELL’INIZIATIVA

“IL QUOTIDIANO IN CLASSE” “IL QUOTIDIANO IN CLASSE” “L’iniziativa - Il quotidiano in classe – è stata varata nello scorso annno scolastico.

Lei è stato coninvolto anche l’anno scorso, o comunque ne era a conoscenza?”

HO PARTECIPATO ANCHE L’ANNOSCORSO CON LA MIA/E CLASSE/I

NO, NON NE ERO A CONOSCENZA

… LA CONOSCEVO PERCHÉALTRE CLASSI DELL’ISTUTUTO

IN CUI LAVORO HANNO PARTECIPATO

… LA CONOSCEVO PERCHÉSAPEVO CHE ALTRI ISTITUTI

AVEVANO PARTECIPATO

NE HO SENTITO PARLARE(sui giornali)

35

17

16

15

17

(Tavola 41)

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Interesse per l’iniziativa e bilancio complessivo L’entusiasmo per l’iniziativa ha accomunato studenti ed insegnanti. Presso quest’ultimi iI livello di interesse suscitato da “Il Quotidiano in Classe” si accentua ulteriormente: il 62% ritiene l’iniziativa molto inte-ressante, contro il 54% degli alunni (Tavola 42).

INTERESSE VERSO L’INIZIATIVAINTERESSE VERSO L’INIZIATIVA“In particolare, l’iniziativa del quotidiano in classe le è sembrata … ?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

(DOM. 1)

MOLTO INTERESSANTE (5)

ABBASTANZA INTERESSANTE (4)

COSÌ COSÌ INTERESSANTE (3)

PER NIENTE INTERESSANTE (1)POCO INTERESSANTE (2)

1

37

62

INSEGNANTIn=200

INSEGNANTIn=200

Media:4.62

Media:4.62

Media: 4.38Media: 4.38

34

MOLTO

STUDENTIn=4700

STUDENTIn=4700

54

MOLTO + ABBASTANZA

L’interesse “elevato” raggiunge il 69% presso i docenti che hanno se-guito l’iniziativa anche durante l’edizione precedente, contro il 57% espresso da quanti sono alla prima esperienza di conduzione (vedi Tabella 5). Ciò significa che cresce il coinvolgimento all’iniziativa e non ci sono segnali di “stanchezza”. % RAPPORTO PREGRESSO

CON L’INIZIATIVA

RISPETTO ALL’INIZIATIVA “IL QUOTIDIANO IN CLASSE”

…..

TOT. STU-

DENTI

AVEVANO GIA’ PARTECIPATO (durante l’anno scolastico 2000-

2001)

NON AVEVANO PARTECIPATO (durante l’anno

scolastico 2000-2001)

SONO MOLTO INTERESSATI 62 69 57 ESPRIMONO UN BILANCIO MOLTO POSITIVO 38 48 32

(Tavola 42)

(Tab 5)

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Come in passato la stragrande maggioranza degli insegnati giudica positivo il bilancio complessivo dell’esperienza condotta (mol-to+abbastanza: raggiunge il 94% attuale vs 89% del passato).

Il 38% da una valutazione “molto positiva” (nell’anno precedente era-no il 28%), a dimostrazione del fatto che l’iniziativa, già ben avviata, è riuscita perfezionarsi e conquistare spazi di miglioramento.

BILANCIO DELL’INIZIATIVABILANCIO DELL’INIZIATIVA

“In particolare, se a questo punto dell’iniziativa dovesse fare un bilancio, Lei direbbe che è stata un’esperienza… ?”Base: totale campione, insegnanti n=200

(DOM. 1a)

MOLTO POSITIVO (5)

ABBASTANZA POSITIVO (4)

COSÌ COSÌ POSITIVO (3)

PER NIENTE POSITIVO (1)POCO POSITIVO (2)

NON INDICA

2002

(n=200)

2002

(n=200)

2001I FASE(n=300)

2001I FASE(n=300)

Media:4.33

Media:4.17

1148

56

61

3828

1 11

Valutazioni nel dettaglio di alcuni aspetti dell’iniziativa sul piano dello svolgimento in classe Ripensando al comportamento tenuto dai ragazzi in aula, gli inse-gnanti riportano un quadro molto positivo.

Essi riferiscono infatti di ragazzi interessati (73%) e partecipativi (65%), sostanzialmente tranquilli (52%) nonostante la novità della si-tuazione, talvolta solo un po’ disorientati dalla stessa (23%, Tavola 44).

(Tavola 43)

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MODALITÀ DI COMPORTAMENTO DEI RAGAZZI MODALITÀ DI COMPORTAMENTO DEI RAGAZZI VERSO LA LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSEVERSO LA LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE

“Nel complesso Lei direbbe che- finora- durante la lettura/discussione in classe del quotidiano , i ragazzi si sono dimostrati…?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

(DOM. 6)

37

31

26

8

36

34

26

13

27

33

42

56

1

5

20

1

1

3

++ =

INTERESSATI

+

PARTECIPATIVI

TRANQUILLI

SICURI

ANNOIATI

PASSIVI

IRREQUIETI

DISORIENTATI

73

+

+ ++

65

52

21

6

23

+63

+46

-2

+73

SALDO

Per quanto riguarda il “clima della classe” (Tavola 45) gli insegnanti notano -in misura crescente rispetto alla passata edizione- la presa di coscienza da parte degli studenti via via che l’iniziativa si sviluppa nel tempo. Infatti:

ð gli studenti che avanzano la richiesta di poter portare a casa la copia di quotidiano messa loro a disposizione passano dal 64% della precedente edizione all’attuale 75%

ð quelli che “ammettono” di leggere più spesso -di quanto

non facessero prima dell’avvio dell’iniziativa- il quotidia-no che trovano in casa passano dal 41% al 54%.

L’iniziativa non è percepita come evento “invadente”: il suo protrarsi nel tempo non viene sentito come un eccesso (Tavola 46).

Il 79% degli insegnanti ritiene adeguata la sua durata. La quota di quanti la considera “troppo lunga” è limitata al 7% ed è comunque in-

(Tavola 44)

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feriore a quella degli insegnanti che la considerano “troppo breve” (13%).

OPINIONI SUL CLIMA DELLA CLASSE OPINIONI SUL CLIMA DELLA CLASSE

“In particolare direbbe che, durante, questo primo periodo di sperimentazione, il clima della classe è stato… “

Base: totale campione, insegnanti n=200

ORA QUALCHE STUDENTE INIZIA A CHIEDERMIDI POTER PORTARE A CASA IL QUOTIDIANO

ALL’INIZIO SI AVVERTIVA UNA CERTA DIFFIDENZA VERSOI QUOTIDIANI, ORA SEMBRANO PIÙ DISPONIBILI

(DOM. 7)

ORA QUALCHE STUDENTE AMMETTE DI LEGGERE PIÙ SPESSO IL QUOTIDIANO CHE TROVA A CASA

ALL’INIZIO IL CLIMA ERA CARATTERIZZATO DASVOGLIATEZZA, MAN MANO CHE PASSA IL TEMPO

SI AVVERTE MAGGIOR PARTECIPAZIONE

Molto + abbastanza

Molto

ALL’INIZIO C’ERA PIÙ PARTECIPAZIONE, MENTRE RA GLI STUDENTI DIMOSTRANO QUALCHE

SEGNO DI STANCHEZZA

414111

454588

292944

1011

2001 (I Fase)(n=300)

64

Molto+Abb.

31

Molto

75

54

48

30

9

47

18

11

6

1

(DOM. 8)

GIUDIZIO SULLA DURATA DELL’INIZIATIVAGIUDIZIO SULLA DURATA DELL’INIZIATIVA“Come giudica la durata di questa iniziativa ?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

TROPPO LUNGA

68

19

2

12

2001(I Fase)(n=300)

VA BENE COSÌ

TROPPO CORTA

NON INDICA

7

79

13

1

(Tavola 45)

(Tavola 46)

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Contributi offerti alla didattica ed effetti della sperimentazione sulla dinamica di classe Si è chiesto agli insegnanti di pensare alle ricadute positive dell’iniziativa sul piano della “formazione” in senso lato dei ragazzi e sul piano delle dinamiche sviluppatesi all’interno del gruppo classe.

La “classe” ha assunto così varie “dimensioni”:

• quella di laboratorio organizzato”: uno spazio in cui esplo-rare e sperimentare, per prendere confidenza per la prima volta con il quotidiano;

• quella di uno spazio di riflessione di natura relazionale: è stato stimolato il dibattito tra i ragazzi, incentivato il lavoro di gruppo. Tutto ciò ha contribuito a generare un clima di fiducia ed autostima e a far emergere le preferenze dei singoli studenti, gettando le basi per la conoscenza reci-proca.

I vantaggi (vedi Tavola 47, 48) che ne sono derivati sono molteplici e non si limitano alla possibilità di sfogliare liberamente il quotidiano (66%), all’apprendimento dei principi di analisi testistica, né alla co-noscenza della struttura e del linguaggio del quotidiano (58%). L’iniziativa ha rappresentato un nuovo modo per fare educazione civi-ca (51%), uno stimolo al dibattito tra i ragazzi (55%). Tutto questo ha avuto dei riflessi sullo sviluppo delle competenze argomentative ed espressive (45%), nonché sull’affinamento delle capacità critiche (61%) e di analisi della realtà (48%).

La quantità e la varietà delle letture non era di per sé garanzia di cre-scita: la lettura di ogni testo andava condotta nel modo appropriato. Questo significa che per avviare i giovani alla lettura del quotidiano non ci si è limitati ad una anticipazione della presa di contatto asettica e non pensata: gli insegnanti si sono sforzati di estenderla attraverso la sollecitazione del confronto e dell’ analisi dei testi, della selezione e dell’organizzazione. Chi sa leggere impara ad essere riflessivo ed analitico, disposto a con-sentire con un testo. Da una lettura, convenientemente condotta, si ricavano idee, giudizi, criteri di confronto e di obiettività.

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(DOM. 2)

GLI ASPETTI POSITIVI, I VANTAGGI PORTATI AI RAGAZZIGLI ASPETTI POSITIVI, I VANTAGGI PORTATI AI RAGAZZI“Quali sono stati gli aspetti positivi di questa iniziativa? Chevantaggio ha portato ai ragazzi?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

I RAGAZZI HANNO POTUTO SFOGLIARE /LEGGERE LIBERAMENTE IL QUOTIDIANO

I RAGAZZI HANNO AVUTO L’OCCASIONEDI CONOSCERE IL LINGUAGGIO GIORNALISTICO

È STATO UN MODO DI RIDURRE LA DISTANZATRA I RAGAZZI E LA CARTA STAMPATA

È STATO STIMOLATO IL DIBATTITO TRA I RAGAZZI

I RAGAZZI HANNO COMINCIATO A PORSIDEGLI INTERROGATIVI SUL MONDO ESTERNO

I RAGAZZI HANNO SCOPERTO IL LOROINTERESSE NEI CONFRONTIO DELL’ATTUALITÀ

SI SONO CREATE BUONE OCCASIONI PER DISCUTEREDELLA VITA E DEI PROBLEMI DEI RAGAZZI

È STATO POSSIBILE CONFRONTARE LE STESSENOTIZIE SU DUE TESTATE DIFFERENTI

È STATO AGEVOLATO IL PROCESSO DISOCIALIZZAZIONE INTERCLASSE

IN CLASSE SI È CREATO UN CLIMADI FIDUCIA E SCAMBIO

66

58

56

55

48

42

37

28

25

15

I docenti riferiscono di un aumento dello scambio e della comunicabi-lità all’interno del gruppo classe: nonostante i vincoli imposti dal con-testo istituzionale all’interno del quale si agiva (la classe scolastica con le asimmetrie di status e potere degli interagenti -i docenti e gli studenti-) e questo a tutto vantaggio delle relazione tra studenti e do-centi ma anche tra studenti stessi. Anche gli alunni meno studiosi si sono fatti coinvolgere (44%).

All’interno delle classi si sono create le basi per conversazioni spon-tanee (orientate al nuovo humus internazionale e relazionale creato dalla novità della situazione: un oggetto -il quotidiano- gestito congiun-tamente dal docente e dall’allievo) e conversazioni orientate al tema (lavoro comune di soggetti impegnati alla trattazione di argomenti specifici ispirati dalla lettura dei quotidiani).

I docenti da parte loro non hanno dimenticato le loro responsabilità di tutori del “compito formativo”, ma la novità della situazione ha comun-que contribuito a ridurre le distanze.

Gli studenti hanno ben percepito che durante quelle ore di lezione e-rano più protagonisti del solito, l’interesse dell’insegnante era indiriz-zato a conoscere il loro reale punto di vista.

(Tavola 47)

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Si sono quindi create le condizioni per un buona circolarità comuni-cativa: oltre agli aspetti di contenuto si sono curati gli aspetti di rela-zione entro il gruppo classe.

(DOM. 3)

L’UTILITÀ DELL’INIZIATIVA IN CLASSE L’UTILITÀ DELL’INIZIATIVA IN CLASSE “È stata utile anche per il suo lavoro, la didattica ed il rapporto con la classe?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

HA FAVORITO LO SVILUPPO DELLECAPACITÀ CRITICHE DEI RAGAZZI

HA RAPPRESENTATO UN NUOVO MODOPER FARE DELL’EDUCAZIONE CIVICA

HA FAVORITO LO SVILUPPO DELLECOMPETENZE ESPRESSIVE / ARGOMENTATIVE

ANCHE GLI ALUNNI MENO STUDIOSISI SONO FATTI COINVOLGERE

HA FACILITATO LA CREAZIONE DICOLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI

HA FACILITATO L’APPRENDIMENTO DEIPRINCIPI DELL’ANALISI DEL TESTO

HA PERMESSO DI MIGLIORARE LA RELAZIONE TRA DOCENTIE ALUNNI, SUL PIANO DELLA COLLABORAZIONE E DEL DIALOGO

HA CONSENTITO DI EFFETTUARE APPROFONDIMENTISTILISITICI / LESSICALI / MORFOSINTATTICI

HA PERMESSO L’ORGANIZZAZIONE DI GRUPPI DIDISCUSSIONE SU ARGOMENTI DI VARIA NATURA

61

51

45

44

40

39

34

30

26

Aspettative future Ancor più accentuata nei docenti la propensione - già elevata presso gli studenti - a ripeter l’iniziativa durante il prossimo anno scolastico (Tavola 49). In particolare:

ð il 67% la vorrebbe ripetere mantenendo l’attuale impo-stazione (lo stesso desiderio era espresso dal 53% degli studenti)

ð il 26% la trasformerebbe in una materia scolastica fissa

(a volerlo erano il 35% degli studenti)

ð rispetto alla passata edizione le propensioni del perso-nale docente risutano ampiamente confermate e conso-lidate (il 93% degli insegnanti vorrebbero ripetere l’iniziativa senza ridurne la durata, in passato si trattava dell’86% degli insegnanti)

(Tavola 48)

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(DOM. 9)

PROPENSIONI A RIPETERE L’INIZIATIVAPROPENSIONI A RIPETERE L’INIZIATIVA“Lei vorrebbe che la lettura / discussione di un quotidiano in classe..?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

L’INIZIATIVA FOSSE RIPETUTANELLO STESSO MODO

10

36

1

3

50

2001(I Fase)(n=300)

DIVENTASSE UNA MATERIASCOLASTICA FISSA

FOSSE PIÙ BREVE

NON INDICA

NON VORREBBE CHE FOSSE RIPETUTA

67

26

5

1

(.)

(Tavola 49)

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G. UNA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELL’INIZIATIVA

Per esprimere delle valutazioni sui possibili effetti “provocati“ dall’iniziativa è possibile far riferimento a indicatori di varia natura:

1. autodichiarazione da parte dei ragazzi del grado con cui sentono di essersi avvicinati al quotidiano a seguito della lettura del quotidiano in classe (analisi generale e nello specifico della segmentazione tipologica)

2. percezione da parte degli insegnanti - che hanno coordina-

to l’iniziativa entro le classi aderenti – dell’efficacia dell’iniziativa, in termini di capacità di aumentare la pro-pensione dei ragazzi a leggere quotidiani (questo indicato-re -come anche il precedente- è da considerarsi il frutto di un processo di razionalizzazione e di ri-elaborazione cogni-tiva dell’esperienza fatta da parte dei protagonisti reali)

3. analisi comparativa delle principali valutazioni espresse

dagli studenti (soddisfazione per il quotidiano in generale e per l’iniziativa, nonché grado di avvicinamento percepito al quotidiano) presso due segmenti di studenti: coloro che già avevano partecipato nell’anno scolastico 2000-2001 e coloro che vi hanno preso parte quest’anno per la prima vol-ta. Tale analisi, come vedremo, consente di ipotizzare che le differenze tra i due segmenti siano da accreditare all’azione che l’iniziativa passata ha avuto sugli studenti, rendendoli “diversi” dagli altri in quanto già avviati nel processo di sen-sibilizzazione alla stampa quotidiana e quindi già “capaci“ di orientarsi nel mondo del quotidiano, meno disorientati dall’effetto novità e più “edotti” e “familiarizzati” con il mez-zo.

4. l’incidenza “dimensionale” dei vari gruppi tipologici (au-

menti o decrementi del peso che ciascun gruppo assume rispetto agli altri e rispetto all’anno precedente) per valuta-re, indirettamente, segnali di un’evoluzione entro la popola-zione giovanile dei segmenti più prossimi al quotidiano.

Ad iniziativa ancora in corso i giovani sentono di essersi avvicinati al quotidiano: il 20% di loro dichiara di essersi avvicinato “molto” ed il 54% “abbastanza” (Tavola 50).

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VICINANZA AL QUOTIDIANO COME MEZZO VICINANZA AL QUOTIDIANO COME MEZZO D’INFORMAZIONED’INFORMAZIONE DOPO L’INIZIATIVADOPO L’INIZIATIVA

“Al termine di questa iniziativa quanto ti senti di esserti avvicinato al quotidiano come mezzo di informazione?”

(DOM. 23)

2002

(n=4700)

2002

(n=4700)

2001

(n=3411)

2001

(n=3411)

MOLTO (5)

ABBASTANZA (4)

COSÌ COSÌ (3)

Media:3.84

Media:3.76

DOPO QUESTA INIZIATIVAMI SONO AVVICINATO

AL QUOTIDIANO:

POCO (2)PER NIENTE (1)

NON INDICA2

5 5

1718

54 49

20 21

13 5

MEDIE NEI SEGMENTI

- HANNO PARTECIPATO AL-L’INIZIATIVA ANCHE NEL PRECEDENTE ANNO SCO-LASTICO

- NON HANNO PARTECIPATO

M=3.97

M=3.79

Gli alunni che si sentono più “sensibilizzati” sono quelli dei licei classici (29% vs 20%) e degli Istituti Magistrali (26% vs 20%). La valutazioni meno entusiastiche sono proprie degli Istituti d’arte che risultano co-munque allineati alle altre scuole a livello di dato complessivo (si sen-tono “molto+abbastanza avvicinati”).

(Tab 6) % TIPO DI SCUOLA

GRADO DI AVVICINAMENTO

PERCEPITO AL QUOTIDIANO

TOT. STU-

DENTI LICEI

CLAS-SICI

LICEI PSICO-PEDA-GOGICI

ISTITUTI PROFES-SIONALI

LICEI SCIEN-TIFICI

ISTITUTI TECNICI

ISTITUTI D’ARTE

MOLTO 20 29 26 21 18 18 5

MOLTO + ABBASTANZA 74 75 77 74 78 70 76

Il buon risultato (20% di “molto”) si accentua nei ragazzi che sono alla loro seconda volta (il 26% si sente molto avvicinato al quotidiano, con-tro il 18% di quanti sono alla loro prima volta).

(Tavola 50)

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Dal momento che i due segmenti non presentano differenze “struttura-li” (sul piano del sesso, della classe frequentata ed anche della distri-buzione entro la segmentazione tipologica considerata) tali da giustifi-care una loro diversa recettività nei confronti dell’iniziativa (in termini di maggior qualificazione socio-culturale), se non per il fatto che per gli uni si tratta di una ri-edizione e per gli altri di una novità, è corretto im-putare proprio alla passata esperienza il diverso avvicinamento per-cepito verso il quotidiano. Tutto ciò a testimonianza che l’iniziativa serve a ridurre le barriere esi-stenti tra giovani e stampa quotidiana e permette ai giovani di avviare il processo di presa di coscienza dell’esistenza dello strumento “quo-tidiano” (vedi Tabella 7).

(Tab 7) %

RAPPORTO PREGRESSO CON L’INIZIATIVA

GRADO DI AVVICINAMENTO PER-CEPITO AL QUOTIDIANO

TOT. STU-

DENTI

AVEVANO GIA’ PARTECIPATO (durante l’anno

scolastico 2000-2001)

NON AVEVANO PARTECIPATO (durante l’anno

scolastico 2000-2001)

MOLTO 20 26 18

MOLTO + ABBASTANZA 74 78 73

In particolare l’iniziativa ha svolto una forte azione di rinforzo sul grup-po di quanti già erano in confidenza con la stampa quotidiana (nel gruppo “Il Quotidiano cos’ì com’è” la percentuale del “molto” sale al 31%).

Molto buono l’influsso esercitato sul gruppo più femminile (Il Quotidia-no per Lei, 28%) e nel guppo del “Quotidiano per Lui” (23%).

Due i gruppi che si rivelano più refrattari: il primo per la giovinezza anagrafica ed intellettuale (9% di molto nel gruppo Il Quotidiano Nuo-vo), il secondo per una radicalizzata impermeabilità agli stimoli cultu-rali e il generalizzato disinteresse (6% di molto nel gruppo del Non Quotidiano).

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(Tab 8) % GRUPPI TIPOLOGICI

GRADO DI AVVICINAMENTO PER-CEPITO AL QUOTIDIANO

TOT. STU-

DENTI 1

“così com’è”

2 “per lui”

3 “per lei”

4 “nuo-vo”

5

“non quoti-diano”

MOLTO 20 31 23 28 9 6

MOLTO + ABBASTANZA 74 89 85 87 51 51

Anche dal punto di vista del personale docente l’iniziativa può essere considerata un buon incentivo alla lettura di quotidiani da parte dei ragazzi: il 39% di essi infatti dichiara che l’iniziativa contribuisce molto ad aumentare le propensioni di lettura degli studenti (Tavola 51).

Rispetto alla passata edizione aumenta la “positività” con cui si guar-da ai risvolti possibili dell’iniziativa (al termine della prima edizione erano il 28% quelli che esprimevano una valutazione “molto” sull’efficacia dell’iniziativa nello “smuovere” le propensioni dei ragaz-zi).

(DOM. 10)

L’INIZIATIVA “IL QUOTIDIANO IN CLASSE” COME INCENTIVOL’INIZIATIVA “IL QUOTIDIANO IN CLASSE” COME INCENTIVO

ALLA LETTURA DEI QUOTIDIANI NEI RAGAZZIALLA LETTURA DEI QUOTIDIANI NEI RAGAZZI“Secondo Lei, iniziative come queste, aumentano la propensione dei ragazzi a leggere i quotidiani ?”

Base: totale campione, insegnanti n=200

MOLTO (5)

ABBASTANZA (4)

COSÌ COSÌ (3)

PER NIENTE (1)POCO (2)

2002

(n=200)

2002

(n=200)

Media:4.33

Media:4.11

2001I FASE(n=300)

2001I FASE(n=300)

5

12

56

56

3928

22

(Tavola 51)

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Rispetto alla precedente edizione gli equilibri dimensionali dei gruppi tipologici risultano così modificati (vedi Tavola 52):

ð il gruppo 1 “Il Quotidiano Cos’ì com’è” assume una maggior rilevanza: in passato rappresentava il 20,3% del totale giovani contro l’attuale 22, 2%

ð anche il gruppo 2 “Il Quotidiano Pratico” aumenta di

“peso”: dal 17.5 al 23.8%

ð il gruppo 3 “Il Quotidiano per Lei” si contrae dal 20.3% al 17.1%

ð il gruppo 4 “Il Quotidiano Nuovo” è pressochè stabile

(dal 19.5% all’attuale 18.5%)

ð mentre fa ben sperare la riduzione del gruppo più “mar-ginalizzato”, il gruppo 5 “Il Non Quotidiano”: dal 22.5% al 18.3%.

1. IL QUOTIDIANO COSÌ COM’È

LE DIMENSIONI DEI CINQUE GRUPPI TIPOLOGICILE DIMENSIONI DEI CINQUE GRUPPI TIPOLOGICI

2. IL QUOTIDIANO PER LUI

3. IL QUOTIDIANO PER LEI

4. IL QUOTIDIANO NUOVO

5. IL NON QUOTIDIANO

Base: totale campione, n=4700

22.2

23.8

17.1

18.5

18.3

20.3

17.5

20.3

19.5

22.5

20012001

(Tavola 52)

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TERZA PARTE: H. L’incontro degli studenti con il quotidiano:

un bilancio consolidato dell’iniziativa

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H. L’INCONTRO DEGLI STUDENTI CON IL QUOTIDIANO: UN BILANCIO CONSOLIDATO DELL’INIZIATIVA

La sfida: porre il Quotidiano nelle mani degli adolescenti Chi ha pensato di distribuire i Quotidiani nelle scuole, per gli adole-scenti di età compresa fra i 14 e i 19 anni, ha lanciato una sfida a se stesso, prima che agli studenti. Come ha potuto pensare che ricevesse buona accoglienza un foglio di informazioni concepito di stretta misura solo per la popolazione adulta e a questa indirizzato?

Uno dei principi pedagogici fondamentali che reggono la graduazione dei programmi e dei materiali di apprendimento è che siano propor-zionati alla maturità intellettuale e al livello degli interessi raggiunto dai discenti delle varie età. Ora, parrebbe di dover dare per scontato che il Quotidiano, in una scuola dell’adolescenza, sia un’offerta sproporzionata e che rappre-senti per i teenagers poco più di una curiosità, l’occasione per farsi un’idea del modo piuttosto strano in cui gli adulti pensano e agiscono, una sbirciatina dal buco della serratura sul mondo dei ‘vecchi’, degli ‘antenati’, su persone mummificate e ormai incapaci di capire le nuove generazioni. Questa era la previsione che persone ‘ben pensanti’ potevano fare e che, se fatta, sarebbe stata smentita.

***

Certo, l’adolescenza è un’età con la quale è difficile confrontarsi. È l’età in cui esplodono risorse, mentre si strutturano faticosamente personalità e carattere. Per questo motivo, problematica. È un’età in cui si socializza più ampiamente, ma in cui ognuno è ancora ripiegato su se stesso, un’età profondamente egocentrica, dominata da inte-ressi personali, da incertezze e timori. L’adolescente sta trasferendo gli ancoraggi di sicurezza dalla famiglia al gruppo dei coetanei, che diviene termine di riferimento per compor-tamenti e mode di ogni genere, dall’abbigliamento all’uso del cellula-re, dello scooter e, talvolta, delle droghe. Gli amici sono per lui un pa-trimonio primario di relazioni e di rassicurazione, ma i conti veri li de-ve fare con se stesso. È scosso da personalissime crisi emotive, per i rapporti che intrattiene con gli altri e per l’aspetto che vengono as-sumendo il corpo e la sua estetica. È alla ricerca di un’identità, spes-so drammatica per l’affacciarsi di pulsioni sessuali intense, ma non

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ancora ben definite, né controllate. Il mondo del sesso lo incuriosisce straordinariamente, lo attira e lo respinge in quanto ignoto. Vuole di-venire adulto, ma senza fretta. È in cerca di emancipazione e di auto-nomia, ma non aspira ad uscire dalla famiglia, rispetta i genitori an-che se un po’ li compatisce e li rifiuta come modelli. È ambivalente anche il suo rapporto con la scuola, che considera massificante, ne-cessaria e inutile al tempo stesso per i suoi sterili contenuti didattici e le sue regole assurde. Non vuole ispirarsi nemmeno agli insegnanti quali modelli, perché distanti e sovente frustrati.

Fra i 14 e i 19 anni molti di questi tratti vengono evolvendo e si tra-sformano progressivamente in altri meno spigolosi e irritanti. Il profilo psicologico e sociale dell’adolescenza, tuttavia, non si discosta so-stanzialmente da quello ora schizzato, restando lontano dal profilo del-la maturità e dell’età adulta. In ragione di ciò, l’iniziativa del ‘Quotidiano in classe’ si è posta per Promotori e Collaboratori come una sfida, come la verifica di un mar-gine di educabilità culturale degli adolescenti che, sulla base delle conoscenze pregresse, non poteva darsi per scontata. Un tentativo, nobile e coraggioso è stato compiuto, ed oggi ci si può compiacere per gli esiti che ha dato.

La natura di un bilancio Ci si può chiedere, ora, dopo aver passato in rassegna le numerose e analitiche informazioni contenute nel rapporto, quale possa essere il complessivo, ragionevole bilancio dell’iniziativa ‘Il Quotidiano in clas-se’, sviluppata nel corso degli anni 2001 e 2002.

Non è questione che riguardi aspetti economici, naturalmente, poiché gli Editori che l’hanno promossa hanno guardato a ben altro.

Riguarda invece il ‘ritorno’ morale e l’efficacia culturale che Promotori e Collaboratori dell’iniziativa si aspettano dai loro significativi investi-menti di civismo e di dedizione educativa.

Tanta disponibilità e tanto impegno sono valsi a raggiungere un risul-tato nel promuovere la maturazione personale e sociale degli studenti, nel prepararli ad essere cittadini a pieno titolo? Questa è la vera do-manda cui rispondere ora, questo il bilancio da tentare.

***

Diciamo subito che la documentazione fornita dal rapporto sugli ac-certamenti effettuati offre materia per una risposta positiva.

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Non ci troviamo di fronte a impressioni raccolte in modo casuale e di-sordinato, ma a dati rilevati da una ricerca condotta con metodo pre-ciso e trattati statisticamente in modo professionale, quindi attendibili. Sono dati originati, inoltre, da una fonte non coartata, né viziata da procedure scorrette. Derivano infatti da dichiarazioni libere ed esplici-te, rilasciate dagli studenti e dagli insegnanti coinvolti in una nuova e appassionante esperienza comune. I primi risultati che confortano, fra quelli esposti nel rapporto, sono rife-ribili a due ambiti: a) le relazioni entro la classe scolastica; b) la rela-zione con il Quotidiano. Consideriamoli distintamente, anche se le relazioni maturate entro la classe sono dipese dall’introduzione del Quotidiano stesso.

Le relazioni entro la classe scolastica I rapporti fra gli studenti e quelli degli studenti con l’insegnante sono generalmente influenzati da molti fattori, ma, in primo luogo, dal livello di maturazione della personalità e della capacità sociale degli adole-scenti nel corso della loro crescita. Soggetti immaturi hanno relazioni immature sia con i compagni, sia con l’insegnante.

L’insegnante, a sua volta, rappresenta un potente fattore della promo-zione personale e sociale degli allievi, che può stimolare in misura più o meno positiva in funzione della personalità e della bravura profes-sionale ch’egli possiede. L’insegnante può ottenere per sé relazioni di fiducia, collaborazione e simpatia da parte degli studenti, oppure il contrario. In ogni caso, fra il gruppo degli studenti e la figura dell’insegnante rimane generalmente una distanza imputabile alla diversa età e ai diversi ruoli.

Ad alterare un simile quadro è entrata in gioco l’esperienza del Quoti-diano, in oltre 7 mila classi nel corso dell’anno 2002 ed in oltre 3.500 nell’anno precedente, un’esperienza per la quale hanno optato gli in-segnanti più aperti e nella quale i loro studenti sono stati coinvolti.

Gli effetti dell’esperienza non sono mancati: il quadro si è modificato in modo decisamente positivo. Questo dicono i risultati della ricerca. Si è ridotta la distanza fra insegnanti e studenti, poiché tutti si sono trovati a collaborare in una esperienza sicuramente scolastica, ma pu-re nuova, liberata dalla routine, dal razionale di una materia, da un si-stema di valutazione.

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L’insegnante si è svestito in buona parte del suo ruolo, ha sovente ac-cettato di occuparsi di argomenti scelti dagli studenti nelle pagine dei quotidiani disponibili, ha stimolato iniziative e creatività autonome nei trattamenti del materiale prescelto.

Gli studenti hanno potuto lavorare individualmente o mobilitarsi in pic-coli gruppi, rompendo così le barriere che si generano anche fra coe-tanei nella competizione scolastica. Le ore dedicate al Quotdino han-no rappresentato un nuovo genere di impegno, ma sono divenute al tempo stesso una pausa desiderata e un’occasione esplorativa non priva di sollievo nel fluire sempre uguale delle materie e degli orari.

Il tempo dedicato ai Quotidiani, in classe, non è stato di vacanza. Anzi, dall’insieme delle informazioni raccolte si può presumere che abbia stimolato un elevato impegno degli studenti e degli insegnanti, maggiore di quello dedicato ad altre attività. È stato l’occasione per acquisire informazioni e conoscenze nuove, per elaborarle e confrontarle criticamente, per sviluppare nuove abili-tà, per servirsi di un medium fondamentalmente diverso da quelli di puro intrattenimento, già conosciuti e fruiti quali settimanali e mensili, come pure dei mezzi di comunicazione tanto profondamente penetrati nella cultura giovanile, quali il cellulare o internet.

***

La consuetudine con il Quotidiano, un mezzo prima quasi ignoto per la grande maggioranza degli studenti, è venuta creando l’abito ad un nuovo genere di lettura, culturalmente assai varia e talora difficile, an-che se non impossibile. La ricchezza delle informazioni offerte dal mezzo ha dato agli studenti, come agli insegnanti, la possibilità di raccordi con nozioni scolastiche e materie diverse, fertilizzando in generale la didattica e l’apprendimento. La scuola che ha disposto di due o più Quotidiani, grazie all’iniziativa realizzata, è divenuta una scuola diversa, più ricca, più immersa nella realtà, più vicina alla società. Il Quotidiano ha portato in classe problemi e documentazioni con i quali nessun docente e nessuna materia avrebbero altrimenti potuto confrontarsi. Poiché questo è accaduto, dovremmo domandarci per-ché mai la scuola non abbia istituzionalizzato, prima d’oggi, la dispo-nibilità di uno strumento di tali potenzialità per la generalità delle clas-si; perché, al limite, non si sia pensato ad un ordinamento didattico che preveda il ricorso al quotidiano come ‘testo’ fondamentale e co-me strumento di apprendimento senza confronti.

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Le preoccupazioni per il ritardo delle giovani generazioni nell’alfabetizzazione informatica ha indotto gli organi di governo a stanziare finanziamenti per hardware e software.

A nessuno è venuto in mente, pare, di porre un rimedio al semi-analfabetismo dei giovani che ignorano i Quotidiani. Molti, invece, continuano a dolersi vanamente dell’esigua lettura dei Quotidiani fra gli italiani adulti, ma non si chiedono dove nasca una simile forma di analfabetismo di ritorno.

La relazione con il Quotidiano

Per molti studenti il Quotidiano è stata una scoperta. Per i pochi, il 10% o poco più, che avevano avuto la possibilità di leggerlo o sfogliarlo frequentemente, in casa o altrove, è stata una ri-scoperta illuminata dalla maggiore penetrazione critica e dalla possi-bilità di farlo oggetto di attività coordinate con quelle dei compagni.

Un primo dato consolante è costituito dall’apprezzamento di tutti per l’iniziativa presa dagli Editori.

In generale, gli studenti – che pure partecipano a manifestazioni, cor-tei, occupazioni e che, si presume, non mancano di spunti ideologici o della sensibilità sufficienti per distinguere un’operazione speculativa da una di altra natura – non sono caduti nella facile tentazione di attri-buire l’iniziativa a disegni promozionali e di mercato. Per altro verso, sono stati così intelligenti da capire che un’operazione di marketing finalizzata a risultati di vendita immediati, o nel breve termine, avrebbe dovuto promuovere il Quotidiano per altra via e in ben altro modo. Evidentemente, secondo gli studenti, gli Editori sono stati mossi da obiettivi culturali o sociali di ordine generale, quanto meno dalla ne-cessità di confrontarsi con i giovani per conoscerli meglio o per capi-re in quale modo è percepito da loro il Quotidiano attuale.

L’atmosfera in cui si è collocata l’esperienza del Quotidiano in classe è stata pertanto fiduciosa, oltre che di curiosa attesa.

Alla chiusura del ciclo delle esercitazioni, dopo decine di ore trascor-se sulle pagine dei giornali, gli studenti hanno potuto esprimere una rilevante soddisfazione per il lavoro compiuto e la familiarizzazione acquisita con un mezzo d’informazione tipicamente adulto. Più della metà considera di grande interesse l’esperienza compiuta; è positiva, comunque, per quasi nove studenti su dieci.

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Vi è un gruppo di studenti, circa un terzo del totale, che già nel 2001 aveva fatto parte di classi impegnate sul Quotidiano. Ebbene, è de-gno di nota il fatto che la ripetizione dell’esperienza non è andata soggetta a logoramento, mentre ha offerto l’occasione per un migliore apprezzamento, nel corso del secondo anno.

Lo stesso fenomeno si è osservato anche fra gli insegnanti: coloro che hanno avuto la possibilità di impegnarsi per la seconda volta so-no più compiaciuti degli altri ed assegnano all’iniziativa un maggior valore.

Esistono, poi, numerose indicazioni che depongono per l’instaurarsi di una relazione assai positiva degli studenti con il Quotidiano. Ne citiamo alcune. È opinione assai diffusa nelle classi che l’esperienza meriterebbe di essere ripetuta anche l’anno prossimo.

Quanto ai contenuti, la formula del Quotidiano appare ai giovani assai sbilanciata rispetto agli interessi propri dell’età, in primo luogo per l’eccessiva attenzione concessa alla politica ed alla economia. Ma tre quarti degli studenti riconoscono al Quotidiano la capacità di proporre opinioni e di stimolare il discernimento fra le stesse, più di altri mezzi.

Formarsi un’opinione è forse faticoso, ma è pure necessario per po-tersi confrontare con gli altri e per affermare una personale visione della realtà. È quindi sembrato uno scotto che vale la pena di pagare. Il linguaggio di un Quotidiano, in genere, non è facile, quanto meno quello che ricorre nelle pagine d’informazione generale e di cultura. Tuttavia, non è giudicato un linguaggio inaccessibile da sei studenti su dieci. Quattro lo considerano lontano e un po’ noioso. Ricono-sciamolo: è questa un’opinione comprensibile, specie quando e-spressa dai ragazzi delle prime classi.

***

Gli studenti hanno avuto modo di riflettere, grazie all’esperienza com-piuta, anche sul fatto apparentemente banale che il Quotidiano è carta stampata. La televisione, la radio, i new media hanno loro specificità di mezzo e di messaggio, che li può di volta in volta far preferire l’uno all’altro. Gli studenti si sono accorti che il foglio giornaliero di carta stampata non è da considerarsi una cenerentola fra gli altri mezzi, perché stan-no fra le sue specificità di servizio la praticità, la trasportabilità, la flessibilità d’uso nel tempo e nello spazio, l’offerta contemporanea di

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molte notizie e la possibilità di una scelta secondo priorità di lettura personali.

La migliore relazione con il Quotidiano è confermata pure da assun-zioni pragmatiche. La propensione a leggere o acquistare un Quoti-diano nell’immediato futuro è tutt’altro che trascurabile. Più di un terzo degli studenti è sicuro di farlo, e una rilevante porzione degli altri non lo esclude. Lo zoccolo degli incerti e dei refrattari è molto ridotto. Il va-lore di queste informazioni, ovviamente, non è quantitativo: sono inve-ce l’indice importante di un atteggiamento di favore maturato nel cor-so dell’esperienza, di una mutata relazione, infine. Un quotidiano ‘su misura’ per gli studenti? La ricerca ha esplorato le attese e la potenzialità di un Quotidiano ‘su misura’ per gli studenti.

Ci riferiamo sia a quanto è stato possibile mettere in luce con la seg-mentazione degli adolescenti in cinque gruppi aventi aspettative tipi-che nei confronti del mezzo, sia alle conseguenti prefigurazioni di al-meno tre prototipi di ‘Quotidiani giovani’. Inoltre, si è voluto accertare qual è la rappresentazione del Quotidiano ideale, secondo gli studenti. Infine, è stata studiata l’elasticità del prezzo e la diversa propensione all’acquisto connessa ai vari livelli del medesimo.

L’impressione che si ricava dall’insieme dei risultati è che questi val-gano a conoscere gli studenti più che a fornire una traccia per svilup-pi futuri. In ogni caso, riassumiamo brevemente le evidenze.

*** I giovani non mostrano differenziazioni socio-culturali fra di loro tanto marcate quanto quelle rilevabili fra gli adulti. Una segmentazione fine riesce tuttavia a individuare cinque gruppi, aventi ciascuno un profilo leggibile e uno specifico ordine di attese nei confronti del Quotidiano. In modo descrittivo si può dire che nei primi quattro gruppi si collocherebbero meglio, rispettivamente, il Quotidiano ‘così com’è oggi’, uno ‘pratico e sportivo’, uno ‘per lei e gossip’ e, infine, uno ‘nuovo’, tarato solo su interessi adolescenziali. Il quinto gruppo non ha interesse per la lettura ed appare culturalmente emarginato.

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Le prefigurazioni, elaborate come una simulazione, hanno riguardato solo tre dei precedenti gruppi. Ciascuna di esse è ricca di stimoli e di idee per eventuali Quotidiani di segmento. Ognuna di esse pone problemi di realizzazione non faci-li, anche se non impossibili da risolvere. Gli sforzi da compiere per una simile impresa editoriale sono ovviamente da valutare con atten-zione, in quanto finalizzati all’obiettivo di creare tre distinti mercati di nicchia e di puro transito, quindi giustificabili solo in quanto propedeu-tici a quello del Quotidiano per adulti. In breve, le simulazioni potrebbero apparire del tutto inutili se si di-menticasse che solo esse, in modo organico, forniscono con eviden-za i termini di confronto fra le caratteristiche del Quotidiano attuale e le dimensioni del mondo degli studenti, la loro visione della vita e gli interessi da cui sono mossi. Conoscere meglio questa realtà non è affatto inutile per gli Editori e i Giornalisti.

***

Un complemento alle informazioni precedenti è dato dall’esplorazione compiuta sulle principali caratteristiche attribuite dagli studenti al ‘Quotidiano ideale’. La figura d’insieme suggerita dai risultati è, ancora una volta, quella di una formula declinata da esigenze e interessi propri di un’età di pas-saggio.

Sarebbe ideale il foglio che dedicasse spazio a problemi e inchieste sui giovani, a una rubrica di corrispondenza, che parlasse con un lin-guaggio corretto ma non ricercato, che tagliasse lo spazio della politi-ca, fosse brioso e graficamente invitante, illustrato, colorato, allegro.

E, perché no, facesse regali ai lettori. Questa aspettativa si concreta ancora maggiormente nel volerlo accompagnato in edicola da sup-plementi, videocassette e CD.

Possibilmente, il Quotidiano ideale, dovrebbe essere gratuito. Altrimenti, dovrebbe costare meno.

Le verifiche compiute sull’elasticità del prezzo mettono in evidenza il fatto – per altro scontato – che la propensione all’acquisto aumente-rebbe sensibilmente diminuendo il prezzo da 1 €, via via, fino a 25 centesimi. Questo risultato depone per l’ingenuità dei ragazzi o dei ricercatori? Né l’una, né l’altra, dal momento che i dati rilevano una crescita della propensione molto moderata, ma realistica, nello spa-

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zio consentito da ragionevoli sconti di prezzo per i giovani, da 1 € fino a 75 centesimi. Irrealistici, invece, gli aumenti della propensione di acquisto a 0,50 e 0,25 €. Un’informazione, questa, che potrebbe ave-re la sua utilità. Un’ultima annotazione, sempre in relazione al costo del Quotidiano.

Fra le caratteristiche attribuite dagli studenti al loro foglio ideale sta la gratuità.

Ciò accade probabilmente perché sta entrando nella loro esperienza l’accesso ai piccoli quotidiani gratuiti, distribuiti nelle città. Fatte le debite differenze fra il Quotidiano tradizionale, che si indirizza ad un pubblico economicamente e culturalmente dotato, e il foglio ‘leggi e getta’, non è forse comprensibile che i giovani si interroghino sulla possibilità di godere in ogni caso della gratuità di un prodotto? Questa, sì, è una domanda ingenua, destinata a rimanere tale fino a quando la differenza fra i costi di gestione e i problemi di finanzia-mento di un quotidiano ridotto e di un vero Quotidiano non sarà loro illustrata.

Nel frattempo, in ogni caso, è consolante pensare che i quotidiani gratuiti preparano il pubblico che legge poco ad accedere un giorno al Quotidiano che merita davvero di essere letto. Un commento finale I risultati richiamati in breve sintesi nelle pagine precedenti consen-tono di valutare appieno l’importanza e il significato pedagogico dell’iniziativa ‘Il Quotidiano in classe’.

Resa possibile dalla lungimiranza di alcuni Editori e dalla straordina-ria collaborazione offerta da centinaia di Docenti di ogni parte d’Italia, è giunta al bilancio del secondo anno di vita con una messe di successi. Questi basterebbero, da soli, a perorare la causa della continuazione e dell’estensione dell’iniziativa, in futuro.

Una sintesi molto fedele ai dati – qual è la precedente – rischia tutta-via di trascurare un risultato intangibile, che trascende tutti gli altri.

Questo sta nel contributo dato alla crescita intellettuale ed a quella ci-vile degli studenti, in generale, aspetti che si aggiungono, ma non si riducono, allo sviluppo del patrimonio conoscitivo e delle relazioni sociali entro il mondo della scuola. La lettura, i commenti, le discussioni, le attività creative rese possibili dalla disponibilità dei Quotidiani hanno consentito agli studenti di con-

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ferire una nuova dimensione alle loro capacità intellettuali. Quando la mente è indotta a considerare attentamente una realtà di ordine più vasto e complesso di quella nota, quando la natura e la dinamica di fenomeni su cui si china stanno ben oltre quelle degli interessi e dei problemi ego-riferiti e personali, essa subisce sicuramente gli effetti del fenomeno shoccante noto come ‘dissonanza cognitiva’. Se ciò le accade, deve necessariamente abbandonare gli schemi e le proce-dure conoscitivi pregressi e, con un salto di qualità funzionale, darsi nuovi strumenti di comprensione e di orientamento.

Questo è verosimilmente accaduto agli studenti che hanno assimilato l’esperienza del Quotidiano. Oggi, sono studenti cresciuti intellettual-mente, sono saliti di un gradino non solo nella conoscenza, ma nel saper conoscere. Sono più capaci e migliori.

*** Negli studenti è stata favorita anche una crescita civile.

Nelle scuole in cui è entrato il Quotidiano è stato da tempo quasi ab-bandonato, anche quando previsto dall’ordinamento delle materie, l’insegnamento dell’Educazione civica. Un insegnamento importante, a parere di tutti, ma abbandonato per l’impellenza di altre necessità, oppure per mancanza di sensibilità, per la convinzione che sia una seminagione fra i sassi e condannata ad essere sterile.

Eppure, basta la lettura di un Quotidiano per capire quanto gli italiani abbiano bisogno di educazione civica, per maturare la consapevolez-za che un grande Paese come il nostro appare un nano se si conside-ra quanto scarso sia nella maggioranza dei cittadini il rispetto per norme e regole, il rispetto reciproco, per la cosa pubblica, per le isti-tuzioni, o per le esigenze della collettività. Ad ogni edizione, i Quoti-diani segnalano queste carenze con maggiore frequenza di quella con cui possono citare esempi di civismo. Ogni edizione costituisce una provocazione e un appello: provoca indignazione e risentimento in coloro che aspirerebbero a vivere in una società migliore, lancia un appello perché ognuno si rimbocchi le maniche e contribuisca, per quanto può, a cambiare lo stato delle cose.

Il Quotidiano è potenzialmente un magnifico testo di educazione civi-ca, privo di accademismi e teorizzazioni, veicolo di motivazioni che non hanno confronti perché costituite da episodi di ogni giorno. Per chi non si limiti a fruire passivamente di notizie e cronache, il Quoti-diano è uno stimolo senza pari per la crescita della consapevolezza civile e dei doveri che essa porta con sé.

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Nelle classi scolastiche percorse ogni settimana dai Quotidiani l’atmosfera stessa del confronto fra compagni e con l’insegnante non ha consentito una fruizione passiva, o peggio ancora divertita, delle letture. È vero che non ha potuto spogliare gli studenti dei tratti e degli effime-ri interessi della loro età, ma ha sicuramente avuto il merito di porli di fronte a realtà e interessi di ordine superiore, li ha portati a riflettere su problemi che fino al giorno prima sembravano di altri. Adesso sanno che sono anche i loro problemi, che ne sono toccati e che, prima o poi, ne avvertiranno il peso.

Hanno cominciato a sentirsi cittadini e, siamo certi, grazie alla forza e alla generosità dei loro anni, hanno cominciato a maturare propositi.

L’esperienza del Quotidiano in classe, per questi motivi, è stata la più bella fra le lezioni di civismo cui avrebbero potuto partecipare.

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APPENDICE I. Analisi delle verbalizzazioni degli insegnanti

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I. ANALISI DELLE VERBALIZZAZIONI DEGLI INSEGNANTI

Per dovere di cronaca riportiamo in questa appendice alcune delle risposte fornite dagli insegnanti alle domande aperte contenute nel questionario a loro dedicato. Tali domande offrivano agli insegnanti la possibilità di esprimere in modo “personalizzato” e “dettagliato” un bilancio dell’iniziativa, rico-struendo le difficoltà di percorso incontrate, riflettendo sul rapporto in-tercorrente tra i giovani e la stampa quotidiana prima e dopo la lettura dei quotidiani in classe e fornendo dei suggerimenti su come organiz-zare l’iniziativa nell’eventualità di una sua riedizione. Scorriamo ciascuno degli stimoli forniti agli insegnanti e riportiamo per ciascuno di essi alcune delle verbalizzazioni più pregnanti. Nella lettura di queste verbalizzazioni è necessario tenere presente che si tratta di “valutazioni singole”, senza pretese di rappresentatività rispetto al campione del totale campione insegnanti. Si tratta cioè del-le risposte date da ciascun insegnante e non delle risposte più “rap-presentative” o più condivise dagli stessi. Tali risposte ci aiutano a conoscere meglio il vissuto dei “protagonisti” ed il clima con cui gli in-segnanti hanno operato. In alcuni casi contribuiscono anche a mette-re in luce alcune difficoltà incontrate dai protagonisti: tutto ciò va letto secondo una ottica propositiva e senza allarmismi, visto la positività del quadro presentato nella seconda parte del volume. A. Quali sono state le problematiche e le difficolta’ (se ce ne

sono state)? In particolare, quali difficolta’ hanno avuto i ragazzi nel corso di questa esperienza?

La novità vista come opportunità di crescita “E’ stato un momento molto costruttivo, senza particolari difficoltà” “Un certo impaccio dovuto alla novità, ma superato subito grazie al-la loro curiosità intellettuale” Difficoltà di vario tipo nell’approccio al quotidiano da parte dei giova-ni: difficoltà strutturali e linguistiche e lontananza tematica

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“La maggior parte dei ragazzi ha incontrato difficoltà a decodificare alcuni articoli, in particolare quelli di opinione, anche perché ancora non hanno un buon rapporto con la carta stampata” “I ragazzi tendono a sfogliare le pagine di giornale, non a leggere gli articoli con attenzione. La difficoltà maggiore sta nella scarsa abitu-dine alla riflessione e alla concentrazione” “Gli alunni delle classi inferiori denunciavano una certa difficoltà nel semplice approccio al quotidiano e necessitavano di una guida che li accompagnasse nella lettura. Il bisogno di indicazioni per la lettu-ra è stato espresso comunque anche dalle classi IV e V” “Spesso gli articoli riguardanti la politica italiana e le crisi interna-zionali richiedono un background che i ragazzi non hanno ancora acquisito” “Qualche difficoltà ad orientarsi autonomamente tra le sezioni dei quotidiani e a scegliere temi di personale e comune interesse” ”Il lessico sembrava loro difficile” “Talvolta il linguaggio giornalistico è risultato un po’ distante da quello del ragazzo.” “Il linguaggio giornalistico spesso non è comprensibile per i ragazzi delle prime classi” “Scarsa confidenza con il linguaggio giornalistico” “Difficoltà nell’interpretare articoli di politica interna ed economia” “Seguire le notizie di politica ed economia per il contenuto com-plesso” “Diffidenza nei confronti di un oggetto considerato parziale nei giudi-zi” Difficoltà “tecniche” e organizzative “La mancanza di tempo ha impedito talvolta di impostare il lavoro in modo sistematico”

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“Poco tempo a disposizione: relativa sottovalutazione rispetto ai più consueti doveri scolastici” “Non è stato possibile confrontare le stesse notizie su testate differenti” “L’impossibilità di seguire l’evoluzione di alcune notizie in tempi rav-vicinati, visto che il quotidiano veniva letto una volta alla settimana” Difficoltà sul piano dell’interazione e della gestione dei “turni” “Si sono interessati alla novità. Tuttavia ci sono state discussioni per la scelta degli articoli da leggere e dibattere” “Difficoltà a confrontarsi con gli altri senza eccessi” “Le difficoltà maggiori si sono registrate nel momento della pro-grammazione del lavoro, nella distribuzione dei ruoli e nel rispetto dei turni” Difficoltà scolastiche “Resistenze per timore di un ulteriore carico di lavoro” B. E da parte sua nella gestione, ci sono state difficolta’ o

problemi? Nessuna difficoltà in particolare, anzi molte opportunità “Un certo disorientamento iniziale superato grazie alla “guida per gli insegnati” appositamente preparata e alla collaborazione degli stu-denti”

“E’ risultato spesso complesso, ma anche stimolante, il lavoro di ri-costruzione delle premesse, storiche e non, da dare ad ogni articolo, che necessariamente dava per scontate conoscenze che i ragazzi ancora non hanno.”

“Il quotidiano si è inserito nella normale attività didattica. Alcuni arti-coli sono stati utilizzati per esercitazioni scritte, per riflettere sulle funzioni linguistiche, per desumere dati ed aggiornare le informa-zioni”

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“Mi sono servito della guida distribuita”

“La necessità di escogitare ogni volta strategie diverse per captare l’interesse degli studenti” Mancanza di tempo “Poco tempo per poter leggere e discutere su argomenti che meri-tano maggior approfondimento” “Ritagliare un tempo che fosse sufficientemente ampio” “Un’ora è troppo poca” “Trovare tempi adeguati all’interno dell’orario scolastico” “Difficoltà nel conciliare l’attività curricolare con un’iniziativa a cui si dovrebbe dedicare molto più tempo” “La spiegazione di molti termini linguistici poco noti, ha comportato un rallentamento nella lettura e comprensione delle testate” Difficoltà didattiche “Non sapevo quali strumenti utilizzare per verificare l’efficacia dell’intervento (test, schede di comprensione)” Difficoltà nella gestione del gruppo classe “Il lavoro di gruppo presenta sempre alcune difficoltà gestionali, è normale” “Non sempre è stato possibile organizzare un lavoro guidato” “Richiamare l’attenzione degli studenti su articoli che avrebbero scartato a priori” “La difficoltà maggiore è consistita nel mettere d’accordo i ragazzi nella scelta degli argomenti da selezionare di volta in volta” Difficoltà legate ad alcuni aspetti organizzativi dell’iniziativa “Il numero di copie che viene distribuito non è sufficiente per tutte le classi del nostro istituto, per cui gruppi di studenti lavorano sulla

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stessa copia di giornale dal momento che i singoli alunni non ne di-spongono” “In classi numerose il numero di copie distribuito non era sufficiente” C. Come dovrebbe essere un quotidiano per piacere agli

studenti?

Proposta di nuove formule per il quotidiano dei giovani “Più sincero, più informativo, più di “inchiesta” “Più accattivante” “Semplice, accattivante, ricco di foto e con un formato ridotto” “Dovrebbe contenere un maggior numero di pagine dedicate alla cronaca, inserti di costume, di educazione sanitaria e pagine di best sellers a puntate” “Con più immagini, più sintetico, con meno pagine, più colore e arti-coli che li riguardano” “Meno interpretazioni e valutazioni e più fatti ed eventi” “Più colorato nella veste grafica, più comodo nel formato, con un lin-guaggio più accessibile, più semplice e meno noioso, con articoli di politica e di economia più brevi” Richieste di avvicinamento tematico agli interessi giovanili: maggiore attenzione alle tematiche giovanili e ai temi di loro interesse “Più cronaca inerente i loro problemi” “Più cronaca locale” “Dovrebbe contenere esclusivamente articoli di cronaca nera, cro-naca rosa e articoli di sport, moda e musica, eliminazione della poli-tica e della cultura” “Introdurre rubriche sui problemi adolescenziali”

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“Più sport” “Dare più spazio agli argomenti che loro amano: spettacoli, musica e attualità” “Meno pagine di politica e di economia” “Affrontare più frequentemente problematiche giovanili ed avere l’opportunità di avere uno spazio all’interno dei quotidiani per espor-re le proprie idee” “Potrebbe essere interessante una sezione – magari periodica - rivolta ai giovani in modo più diretto: argomenti, interessi, problemi giovanili, curati da redattori giovanili” “Dovrebbe dedicare più spazio ad eventi legati alla vita dell’adolescente con proposte relative al tempo libero ed alle attività di gruppo per incentivare ogni forma di vita di relazione proiettata su obiettivi pratici” Offerta di approfondimenti mirati “Più maneggevole, più ricco di illustrazioni. Inoltre dovrebbero esse-re esposti i fatti senza far trapelare troppo l’orientamento politico del giornalista” “Per i fatti di guerra, rivolte, problemi rilevanti, servirebbero dei box riassuntivi di carattere storico-culturale” “Più ricco di cultura, temi attuali, temi generazionali / epocali / ap-profondimenti / flash back su questioni irrisolte e poco chiare” “Li ho visti molto più interessati quando venivano trattati argomenti d’attualità che li riguardavano da vicino” “Maggiori informazioni sulle nuove tecnologie” “Ritagliare uno spazio-rubrica per le domande dei giovani lettori” “Responsabilizzarli sui temi ambientali e scientifici”

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“I giovani sentono la necessità di essere guidati ed aiutati nella comprensione della politica italiana (soprattutto quando si avvicina-no alla maggiore età) e dell’economia” Proposte di innovazione formale e stilistica “Titoli e sottotitoli più stuzzicanti” “Un linguaggio meno tecnico” “Più immagini” “Più sintetico” “Minor tecnicismo” “Con più immagini, grafici, schemi e tabelle riassuntive, di maggior impatto grafico” “Dovrebbe avere un tono più didascalico, ma non dovrebbe essere noioso, con largo spazio alla musica e allo sport” D. Ci sono altre osservazioni o suggerimenti che vorrebbe

darci? ….. a proposito dei giovani e i quotidiani “Il quotidiano suscita nei giovani un senso di timore perché appare ai loro occhi troppo serio e faticoso da leggere in tutte le sue pagine” “I quotidiani sono rivolti ad un pubblico adulto…forse si potrebbe pensare di riservare una pagina ai giovani” “Il quotidiano è uno strumento di informazione. Gli studenti devono essere avvicinati all’informazione e non servono specchi per le allo-dole. Sta alla scuola operare un continuo collegamento con la quo-tidianità e quindi…insegnare a capire l’utilità del giornale. Poi sa-ranno loro a decidere quando comprarli” “I giovani hanno la sensazione di essere oggetto della comunica-zione (un argomento di cui discutere in quanto potenziali acquiren-ti), piuttosto che dei soggetti attivi”

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“I giovani non devono assolutamente perdere il contatto con la paro-la scritta. Il giornale dovrebbe usare un linguaggio più familiare a lo-ro, senza per questo scadere nell’ovvio e nel banale o nell’eccessivo parlato non letterario” “Il giornale si presenta al 75% non interessante perchè spesso i ra-gazzi non trovano argomenti, fatti, approfondimenti leggibili e discu-tibili alla loro età. Sfogliano e sfogliano cercando articoli di loro inte-resse…ma trovano sempre troppo poco. Certo, la pagina sportiva risulta ricca e polivalente. Poca cosa invece la pagina della cultura, dei temi ambientali, di sintesi o approfondimenti legati alla storia passata e contemporanea, relazioni e commenti” “I giovani deplorano l’uso che viene fatto delle notizie in diversi casi dove l’accanimento morboso e prolungato nel tempo sui personaggi coinvolti non può che avere effetti deleteri per questi e per i lettori (il caso dei due fidanzatini omicidi, o il più recente fatto di Cogne)” “Quanto le pagine culturali, se non costruite esclusivamente per ad-detti al lavoro, sono considerate un potenziamento della loro cono-scenza” “Avvicinare i giovani alla realtà politica e culturale tramite articoli meno specialistici” “Attivare delle speciali rassegne stampa su Internet con articoli se-lezionati dai vari quotidiani” “I giovani non comprano il quotidiano, ma li leggono se ne viene da-ta loro l’opportunità” “L’esperienza è stata più che positiva, tanto da indurre gli alunni a redigere un giornalino di classe” “Evitare di creare curiosità morbose e riportare, piuttosto, eventi po-sitivi in cui i giovani possono identificarsi e che avrebbero una rica-duta in bene per la società.” “Un prezzo differenziato a favore dello studente”

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“Mi sono reso conto che molti ragazzi provengono da famiglie in cui la presenza di un quotidiano è un fatto alquanto sporadico. I ragazzi non hanno molto occasioni per confrontarsi con i quotidiani”

….. a proposito di un’eventuale ripetizione dell’iniziativa Propensione a rinnovare adesione Docenti che ritengono che l’iniziativa costituisca una buona occasione per avvicinare i giovani alla carta stampata e se ne auspicano la ripe-tizione “Adesione completa” “Va ripetuta continuativamente” “Sono favorevole perché è importante dare gli strumenti ai giovani per saper veramente leggere un giornale conservando una visione critica libera dai condizionamenti ideologici” “Va bene così” “Trovo l’iniziativa positiva per facilitare l’integrazione dei ragazzi nel-la società dando l’occasione di conoscerla in tempo reale” “Ripetere l’iniziativa sarebbe interessante sia per abituare i ragazzi ad orientarsi nel mondo dell’informazione sia per approfondire quanto colpisce i loro interessi sia per educarli al senso critico al giudizio” Note sul ricevimento delle testate quotidiane “Sarebbe opportuno che almeno una volta al mese fosse possibili avere in visione più testate di giornali” “Per un giorno alla settimana tutti gli studenti dovrebbero ricevere una copia. In tutti gli altri giorni servirebbe almeno una copia da te-nere in aula per consultazione, preparazione di collegamenti.” “Sono favorevole, ma vorrei aver a disposizione altre testate per fare dei confronti, possibilmente il Sole 24 Ore visto l’indirizzo tecnico del mio Istituto”

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“Sarebbe opportuno che almeno una volta al mese fosse possibili avere in visione più testate di giornali” “I giornali dovrebbero essere distribuiti due volte alla settimana” Consigli su come integrare l’iniziativa “Abbinare un corso di scrittura giornalistica con dispense, schemi analitici” “Poiché i ragazzi sono molto legati alla pratica o all’ascolto essen-ziale di un notiziario, sarebbe utile l’esperienza diretta all’interno di una redazione per seguire i diversi passaggi dell’informazione” “Dovrebbero coinvolgere anche le scuole medie inferiori, affinché i ragazzi si possano abituare alla normalità del contatto con l’informazione scritta” “Tale iniziativa va prolungata nei tempi con un’offerta variata di e-sercizi sulla costruzione di: articoli giornalistici, interviste, piccoli re-portage, recensioni, articoli di opinione” “Potrebbe risultare stimolante l’intervento in classe di esperti del set-tore, giornalisti o redattori, ai quali poter rivolgere quesiti ed interro-gativi” Proposte di modifiche organizzative “Sarebbe meglio far pervenire i quotidiani direttamente a scuola” “Andrebbe ripetuta. Ogni mattina infatti in classe si è notata l’impazienza crescente da parte dei ragazzi per ricevere la copia del quotidiano. Questa attesa ha rappresentato il chiaro segnale di un risveglio di interesse verso la carta stampata: un interesse da colti-vare e incentivare” “Ripetere l’esperienza tutti gli anni, estendendola a tutte le classi. In-centivare la lettura del quotidiano distribuendolo gratuitamente all’interno delle scuole” “Gli insegnanti possono trovarsi in difficoltà nel progettare e finaliz-zare concretamente la lettura di quotidiani. La ripetizione dell’iniziativa potrebbe giovare all’acquisizione delle competenze

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necessarie alla sua gestione. Potrebbe essere interessante una “re-te” fra docenti coinvolti, per uno scambio di esperienze” “Favorire incontri con giornalisti, visite guidate alle sedi dei giornali, strumenti partecipativi che incoraggiano i ragazzi a produrre elabo-razioni autonome dell’esperienza” “L’iniziativa è ottima, ma dovrebbe svolgersi all’inizio dell’anno sco-lastico e protrarsi per almeno due anni per classe” “Organizzare una rubrica on-line per scambio di domande tra stu-denti e docenti” “Potrebbe essere utile una gestione più flessibile dell’iniziativa: pre-vedere, per esempio, un numero fisso di settimane per anno da gestire liberamente secondo le esigenze didattiche” “Promuovere un filo diretto con le scuole e con gli insegnanti più in-teressati all’iniziativa. Proporre dei percorsi di lavoro o invitare gli in-segnanti aderenti all’iniziativa ad organizzare autonomamente dei percorsi di lavoro. “ “Esaminare le attività svolte nei vari Istituti e pubblicare le più signi-ficative. Dar voce ai giovani e organizzare concorsi per gli studenti (borse di studio o altro)” “Concentrare l’iniziativa per più giorni alla settimana, naturalmente per un periodo più breve” “Preferirei che l’iniziativa fosse più breve, della durata all’incirca di 2 mesi, con la possibilità di leggere più testate per offrire ai giovani una visione pluralistica dei fatti” Risvolti didattici dell’iniziativa “Credo sia positiva per il continuo aggiornamento sui grandi temi, anche per il finale esame di maturità”