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CORSO FORMAZIONE ERICKSON ISTITUTO COMPRENSIVO "ELIO VITTORINI" - SCICLI
MAGGIO 2016
APPRENDIMENTO
COOPERATIVO IN CLASSE
A cura della Dott.ssa Giusy Castriciano
Apprendimento cooperativo
Metodo d’insegnamento nato negli anni settanta negli
Stati Uniti.
CONCETTI BASE
Il gruppo universo di
risorse
Apprendimento non più
trasmissione da insegnante
ad alunno ma partecipazione e
scambio.
Il gruppo come risorsa…per sè
Sentirsi protagonisti, competenti, utili.
• Sperimentarsi
• Riconoscersi perché si è riconosciuti
• Potenziare le capacità individuali
Costruire una buona immagine di sé .
Il gruppo come risorsa…per tutti
• Recupero allievi con difficoltà
• Valorizzazione degli allievi bravi
• Sviluppo competenze sociali: rispetto, socialità, responsabilità, interdipendenza…
Metodo e obiettivi
Lavoro a coppie o piccoli
gruppi
Obiettivi: Apprendere efficacemente
Migliorare le relazioni sociali
A. C. per una scuola inclusiva
• Nei gruppi ciascuno ha un ruolo calibrato alle
proprie capacità personali.
• L’obiettivo comune viene raggiunto solo se ciascuno
fa la sua parte, ognuno può dare il suo contributo
• Nel piccolo gruppo ciascuno è esposto perché non
può non fare la sua parte ma allo stesso tempo è
protetto perché è esposto solo con 3 o 4 compagni e
non con tutti e questo abbassa i livelli d’ansia da
prestazione.
CARATTERISTICHE
• Aiuto e incoraggiamento reciproco per eseguire il compito
affidato al gruppo
• Condivisione
• Correggersi a vicenda
• Spiegazioni attraverso il linguaggio tra pari, chiaro ed
efficace
• Partecipazione collettiva ai processi decisionali
• Autovalutazione, co-valutazione, eterovalutazione
Diminuiscono i conflitti Aumenta l’impegno
“Il gruppo è un insieme dinamico costituito da individui che si
percepiscono vicendevolmente come più o meno interdipendenti per
qualche aspetto.” (Kurt Lewin)
Interdipendenza Positiva
• Obiettivo comune il cui raggiungimento dipende da tutto il gruppo.
• Tutti i membri del gruppo si impegnano affinché ognuno svolga al meglio il proprio lavoro e collaborano per eseguire il compito affidato.
• Il successo del gruppo è il successo del singolo.
UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO!!!
Responsabilità individuale e di gruppo
• Ogni componente percepisce di essere
responsabile per sé e per gli altri
• Ogni componente contribuisce con le proprie
competenze
• Monitoraggio del lavoro nel gruppo
• Valutazione delle prestazioni individuali e di
gruppo
Interazione promozionale faccia a faccia
• Incoraggiarsi a vicenda
• Condivisione delle proprie conoscenze con i
compagni
• Spiegazione di strategie di soluzione di problemi
• Faccia a faccia (piccoli gruppi)
Cooperative Learning e Leadership
Nell’apprendimento cooperativo il gruppo assicura la
distribuzione e la rotazione degli incarichi di leadership
tra i vari componenti perché ogni situazione può richiedere
di volta in volta abilità di diverse.
Tutti i membri di un gruppo dunque possono essere
leader che stimolano il gruppo alla realizzazione del
compito che si propone di realizzare e mantengono un
buon clima relazionale.
Leadership Distribuita
“Alla base della costruzione di un gruppo vi sono gli affetti e le motivazioni psicologiche dei
singoli membri”
(Bion)
I TEMPI… DI UN GRUPPO
CONFUSIONE: orientamento, conoscenza, mettere insieme singole unità.
CONFLITTO: (condizione necessaria affinchè un insieme di individui diventi gruppo) espressione di pareri anche contrastanti, espressione di emozioni, alla ricerca di…
ORDINE: la quiete dopo la tempesta! riorganizzazione delle regole, assimilazione del “sentire” del gruppo.
COESIONE: finalmente un gruppo! Una totalità in cui le relazioni sono più importanti della singola parte.
Chi si mette in atteggiamento di ascolto è
aperto in modo fondamentale. Senza questa radicale apertura reciproca non sussiste alcun legame umano. L’essere legati gli uni agli altri, significa sempre, insieme, sapersi
ascoltare reciprocamente.
(H. G. Gadamer)
Comunicazione
Leadership
distribuita
Gestione dei
conflitti Soluzione di
problemi
Presa di
decisione
EFFICACIA COMUNICATIVA
Ascoltare la diversità dell’altro
Avere chiaro l’obiettivo da raggiungere
Attivare flessibilità relazionale
PROCESSO COMUNICATIVO
CONTENUTO RELAZIONE
Cosa si dice
Uso di informazioni
verbali (parole)
Sorgente mentale
Obiettivo del capire
Concettualizzazione
Come si dice
Uso di informazioni
non verbali (corpo)
Sorgente emozionale
Obiettivo del sentire
Espressione
Nella relazione con gli altri comunichiamo
attraverso sistemi verbali e non verbali.
Quanto incidono le parole?
• 7% verbale (parole)
• 38% paraverbale (voce, volume ed espressività
della voce,velocità dell'eloquio,pause, sospiri…)
• 55% movimenti del corpo
Quando tutti i sistemi sono congruenti
la comunicazione risulta efficace.
Il bambino capisce quando un no vuol dire no
o quando un no vuol dire forse, vediamo, non so.
RAPPORTO INTERPERSONALE EFFICACE FATTORI FACILITANTI
• GENUINITA’/AUTENTICITA’: essere se stessi, esprimere i propri sentimenti,positivi e negativi, non recitare un ruolo;
• ACCETTAZIONE: “considerazione positiva”, rispettare e dare valore all’altro, per ciò che pensa, sente o dice, senza giudizi, fiducia nelle sue potenzialità;
• COMPRENSIONE EMPATICA: capacità di capire ciò che prova l’altro, sentire come sente l’altra persona “come se fossi l’altro”, senza giudicare emozioni e sentimenti ( le critiche continue producono reazioni difensive che bloccano la creatività e quindi l’apprendimento);
Problem Solving 1. Identificare/definire il problema: esporre con chiarezza
i termini del problema: cause,conseguenze, bisogni disattesi;
2. Definire l’obiettivo: proporre le varie soluzioni, senza giudicare le proposte;
3. Raccogliere dati – Osservare: considerare gli aspetti positivi e negativi di ogni proposta;
4. Elaborare ipotesi e soluzioni alternative: eliminare le soluzioni non idonee e scegliere le più adatte alla situazione;
5. Valutare – Agire: predisporre i mezzi di attuazione della soluzione scelta e agire;
6. Verificare i risultati ottenuti.
LA GESTIONE DEI CONFLITTI
Il Cooperative Learning allena la capacità di risolvere i
conflitti attraverso la negoziazione.
Comunicazione efficace: manifestano chiaramente i
propri bisogni.
Discussione sulla causa del conflitto
Ricerca creativa delle soluzioni che possano soddisfare
tutti.
Per saperne di più…
CIRCLE TIME
OBIETTIVI
• Favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione e la cooperazione fra tutti i membri del gruppo;
• Creare un clima sereno, di reciproco rispetto in cui ognuno soddisfi il proprio bisogno di appartenenza e di individualità;
• Risolvere eventuali conflitti attraverso l’analisi del problema.
CIRCLE TIME MODALITA’
• disposizione sedie in circolo; • 1 o 2 incontri a settimana più eventuali riunioni straordinarie;
• durata: 20/30 minuti; • scelta dell’argomento: mettere ai voti le varie proposte e trattarli tutti secondo la priorità decisa.
REGOLE
• Non interrompere chi parla; • Accettare qualsiasi punto di vista; • Non deridere o criticare nessuno.
COMPITI DEL FACILITATORE
OSSERVARE
• come si dispongono di volta in volta • se tutti sono coinvolti nella discussione • se tutti si sentono a proprio agio • a chi si rivolgono mentre parlano • come si svolgono gli interventi
FACILITARE
• offrire sostegno e incoraggiamento ai più timidi • cercare di “neutralizzare” quelli più aggressivi • chiedere chiarificazioni in caso di interventi confusi • riassumere tutti i pareri emersi senza trascurarne alcuno. Consiglio: concludere, specie dopo i primi incontri,
esprimendo un parere su come si è svolta la discussione evidenziando soprattutto gli aspetti positivi.
Definisce gli
obiettivi e i criteri
con i quali si
propone di valutare
il loro
conseguimento
Decide quanti e
chi saranno i
componenti del
gruppo
Assegna i
ruoli
Spiega il
compito e
l’approccio
educativo Educa alla
interdipendenza
Interviene per
migliorare il lavoro
del gruppo
Predispone
delle prove che
permettano di
valutare la
prestazione.
Verifica del livello quantitativo e
qualitativo dell’apprendimento
compreso il controllo del
miglioramento delle
competenze sociali.
DOCENTE
METODOLOGIA
Formare gruppi di lavoro eterogenei di 2 - 4 componenti con diverse risorse individuali.
FATTORI DETERMINANTI
• Condividere con gli altri lo stesso impegno.
• Collaborare e correggersi a vicenda.
• Decisione collettiva:non è necessario essere d’accordo su tutto.
OBIETTIVI
• Incentivare lo spirito di appartenenza
• Favorire l’incoraggiamento reciproco
• Sviluppare lo spirito di squadra
• Migliorare l’immagine di sé
• Facilitare l’apprendimento
Approccio positivo al gruppo classe
• Atteggiamenti positivi: I problemi sono cose che si possono risolvere.
• Focalizzare e valorizzare i punti di forza
• Accogliere come ricchezza le diversità
• Favorire atteggiamenti cooperativi
• Stabilire relazioni chiare
• Essere modelli positivi
E non dimentichiamo…il MODELING
Se il modello proposto è apprezzato è più probabile che venga imitato!
Se manifesta atteggiamenti negativi perde ogni potere educativo oltre a produrre conseguenze
negative (nei casi di disagi specifici).
Tipologie di gruppi
• Casuale: per favorire la conoscenza tra alunni, il lavoro è
semplice e con intervento dell’insegnante.
• Eterogeneo: in relazione ad abilità cognitive e sociali..
studenti sufficientemente autonomi.
• Omogeneo: per gruppi di livello, studenti con stesse
capacità, compiti con diversi livelli di difficoltà. (Rischio di
gerarchie di status, più bravi…)
Osservare un gruppo… in relazione
• Livelli di partecipazione: chi ha partecipato?..
• Stili comportamentali: rigidi, flessibili, creativi, lassisti, empatici, pacifisti….
• Le emozioni: espresse o mascherate? Come? Da chi?
• Clima generale: chi incoraggia? Chi parla? Chi interrompe? Rispetto delle regole? Ci sono esclusi? Si respira apertura, appartenenza, condivisione…?
Conoscere le relazioni in classe..
Sociogramma
• Chi sceglieresti per lavorare assieme a scuola?
• Chi inviteresti a casa tua per una festa?
• Quali sono i tre compagni con i quali mi sento più in
amicizia?
• Quali sono i tre compagni con i quali mi sento poco o per
niente in amicizia?
Tabella raccolta dati sociogramma
NOMI
ALUNNI
SCELTE
POSITIVE
SCELTE
NEGATIVE
NESSUNA
SCELTA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
SINTESI SOCIOGRAMMA
1
Alunni rifiutati
Scelte negative
Alunni più rifiutati
che desiderati
Più scelte negative
Alunni più
desiderati che
rifiutati
Più scelte positive
Alunni più
desiderati
Solo scelte positive
Alunni
isolati
Nessuna
scelta
SCHEDA DI PROGETTAZIONE
• Obiettivi di apprendimento: Quali abilità voglio che sviluppino?
• Obiettivi relazionali: Quali comportamenti sociali voglio che
mettano in atto?
• Obiettivi di inclusione: Come include bambini con BES?
• Contenuto: Quale per raggiungere l’obiettivo?
• Tipo di attività: Qual è più funzionale?
• Descrizione dell’attività: Come si svolge?
• Formazione dei gruppi: Come?
• Strutture di interdipendenza: come creo interdipendenza?
• Materiali: Quali?
• Tempi: Quanto?
• Valutazione: come verifico il raggiungimento dell’obiettivo?
Prima della lezione...
Decidere
• Gli obiettivi che vogliamo far raggiungere ai nostri studenti
• La formazione dei gruppi
• La tipologia di attività più adatta al raggiungimento degli
obiettivi ipotizzati
L’AC è da utilizzare per compiti
complessi che ha senso fare in gruppo.
All’inizio della lezione…
Comunicare
• Le attività, i compiti da svolgere, la composizione dei
gruppi e l’organizzazione necessaria (disposizione
banchi, attribuzione ruoli…)
Durante la lezione…
• Monitorare il lavoro dei gruppi, rispondere ad
eventuali richieste di aiuto o chiarimenti per lo
svolgimento del compito
• Monitorare le abilità sociali emergenti
registrandone presenza o assenza (griglie)
Alla fine della lezione…
Valutare il lavoro svolto così come stabilito
con gli studenti: interrogazione casuale,
questionario individuale…
Caratteristiche fondamentali
Le persone socialmente abili
• Capacità in contesti specifici di riconoscere i
bisogni propri e altrui e saper assumere
comportamenti adeguati.
• Abilità di scegliere i comportamenti sociali
più funzionali per il raggiungimento di un
obiettivo specifico.
Favorire il clima cooperativo
COMPAGNO DI CLASSE COMPAGNO DI VIAGGIO
• Conoscenza reciproca
• Fiducia reciproca
• Aiuto reciproco
Superamento dei pregiudizi sugli altri.
Esercizio: Mix Freeze, Pair
Gli studenti si muovono liberamente in uno spazio.
• Quando l’insegnante dice freeze gli studenti si bloccano, quando dice “coppie”, gli alunni formano delle coppie girandosi verso la persona fisicamente più vicina. A questo punto l’insegnante pone una domanda (come ti chiami? Qual è il piatto preferito, materia preferita…) e gli studenti discutono per un tempo determinato dall’insegnante (anche con la musica).
• Il processo viene ripetuto parecchie volte in modo che gli studenti abbiano l’opportunità di chiacchierare con numerosi compagni.
• Al termine si forma un unico cerchio di persone in piedi e si chiede agli alunni se qualcuno vuole condividere con l’intera assemblea qualcosa di quello che ha comunicato o di quello che ha ascoltato che ritiene particolarmente significativo per tutto il gruppo.
Cosa abbiamo raggiunto?
• Conoscenza
• Appropriarsi dello spazio
• Condividerlo con i compagni
• Condividere idee, muoversi in modo organizzato,
socializzare…
A PROPOSITO DI ME…TE…ALTRI
Attività
• Discussioni aperte a gruppi
• Composizione scritta (a cura di un relatore a
turno)
Vorrei che la mia classe fosse…
Giovanni mi piace perché…
Oggi mi sento…
Costruire riferimenti: Carta T
Individuare insieme agli alunni le abilità (Ascolto, Collaborazione, comunicazione, incoraggiamento…) e su queste costruire una carta T ovvero una scheda in cui si elencheranno quali comportamenti bisogna tenere per il raggiungimento di quell’abilità sociale specifica.
Da cosa vi accorgete che una persona vi sta ascoltando?
Da cosa capite se i vostri compagni di gruppo stanno collaborando?.....
LE CARTE T
ASCOLTARE
COMPORTAMENTI VERBALI COMPORTAMENTI NON VERBALI
Aspettare il proprio turno
Mantenere un tono di voce basso
Dimostrare che si sta ascoltando: Si,
ti capisco…
Parafrasare quanto l’altro sta dicendo
Fare domande per capire bene
Guardare la persona che sta parlando
Stare davanti alla persona
Segnalare con la testa o con gli occhi
che si sta ascoltando
Restare serenamente fermi in ascolto
ESEMPI AUTOVALUTAZIONE
• Saper Ascoltare
• Collaborare
• Rispettare i ruoli….
• Registrare su una tabella se e quante volte ogni
componente del gruppo utilizza o meno l’abilità in
questione.
Gioco dei gettoni colorati
Il gruppo riceve dall’insegnante:
• un gettone verde per ogni comportamento
positivo messo in atto
• uno giallo per i comportamenti non
rispettati
• uno rosso per ogni comportamento
contrario.
Effetti Role plaiyng
Suscitare una riflessione sugli effetti dei comportamenti.
Ti capita mai di parlare con un tuo amico e accorgerti che non ti
sta ascoltando? Come ti senti?....
Ti è mai capitato di parlare con qualcuno che guardava da
un’altra parte mentre tu parlavi? Come ti sei sentito?
Ti è mai capitato di raccontare qualcosa di importante a una
persona che poi ha sminuito quello che gli hai detto o peggio ha
mostrato ironia? Come ti sei sentito?
Il Jigsaw
(gioco a incastro, puzzle)
PRIMA DELLA LEZIONE
L’insegnante prende decisioni su obiettivi cognitivi e abilità che si sviluppano attraverso il contenuto. (Ascoltare, comunicare,collaborare, incoraggiare…)
Composizione:
• dei gruppi-casa o base di 4 persone 1 per ciascuna abilità presa in esame. A ciascuno verrà assegnata un’abilità sociale diversa.
• gli studenti con assegnate le stesse abilità si dividono in gruppi-esperti che hanno il compito di definire i comportamenti legati a quella specifica abilità affidata loro e costruire una carta T.
Assegnazione dei compiti…
Nei gruppi-esperti :
Un alunno pone la domanda: Come si dovrebbe
comportare una persona che
ascolta/comunica/collabora/incoraggia? Che cosa
dovrebbero dire o fare?
Uno risponde alla domanda;
Uno riassume la risposta del compagno chiedendo a tutti
se sono d’accordo
Uno trascrive sulla carta T.
A conclusione ogni alunno torna nei gruppi casa
illustrando ai compagni le caratteristiche della carta T
relativa all’abilità a ciascuno assegnata.
Durante la lezione…
• Monitorare il lavoro dei gruppi, rispondere ad
eventuali richieste di aiuto o chiarimenti per lo
svolgimento del compito
• Monitorare le abilità sociali emergenti
registrandone presenza o assenza (griglie)
Alla fine della lezione…
Valutare il lavoro svolto così come stabilito
con gli studenti: discussione aperta,
interrogazione casuale, questionario
individuale..
Verificare le abilità sociali
• Si può annotare su una scheda precostruita insieme
alla classe ogni volta che i comportamenti sociali stabiliti
vengono messi in atto.
• Si può registrare come andamento di classe o del singolo
alunno.
COSA ABBIAMO RAGGIUNTO?
• Aiutare gli alunni a collaborare, a parlare uno alla
volta e con voce moderata, a rispettare la
divisione dei ruoli.
• Partecipare a discussioni di gruppo individuando
il problema e le principali opinioni espresse.
• Comprendere le idee e la sensibilità altrui.
• Organizzare un discorso orale….
Altre Attività Jigsaw
Scelta di un’unità di studio sulla geografia.
Uno studente per ogni gruppo casa diverrà esperto sulla storia di quella regione, un altro sull’economia, un terzo sulla cultura, il quarto sugli aspetti fisici.
Dopo la lettura individuale del materiale fornito, i membri dei gruppi che hanno lo stesso argomento, si ritrovano insieme (gruppo-esperti) per discutere i loro argomenti, confrontare le opinioni, operare degli approfondimenti su quanto letto e verificare la comprensione.
I membri esperti ritornano nel loro gruppo casa, presentando e condividendo quanto realizzato. Ogni membro esperto deve trasmettere la propria specifica competenza.
All’inizio della lezione…
L’insegnante comunica i contenuti dell’attività, la
composizione dei gruppi “casa”, la sistemazione
dell’aula, il compito da svolgere e i criteri di
valutazione del lavoro, la definizione e
l’attribuzione di ruoli individuali, fornisce ai
componenti dei gruppi casa materiali,
dispense, di approfondimento, scheda di
domande guida…
Durante la lezione…
L’ insegnante
Aiuta ad analizzare i contenuti, controlla e interviene sul lavoro dei gruppi.
Lo studente
Studia individualmente il materiale, ogni membro comprende il materiale a lui assegnato;
Prepara insieme agli altri nel gruppo esperti gli schemi per una presentazione efficace dei contenuti al suo gruppo “casa”.
Prepara insieme agli altri nel gruppo esperti domande o altre modalità anche per la verifica della comprensione dei compagni nel gruppo “casa”.
Insegna ai compagni dei gruppi casa le parti studiate. Si accerta della loro comprensione attraverso le modalità create nel gruppo esperti.
Alla fine della lezione…
Valuta il lavoro svolto così come stabilito con gli studenti:
interrogazione casuale, questionario individuale…
DOPO LA LEZIONE
Ascolta la presentazione dei lavori; somministra la prove di
valutazione individuale; corregge le prove e compila le
schede dei punteggi ottenuti dai gruppi in miglioramento;
Favorisce l’autovalutazione del lavoro svolto, pubblica sul
cartellone di classe i risultati individuali e la classifica dei
gruppi, se si è precedentemente deciso, (che sarà
aggiornata dopo ogni prova).
Reporter di coppia
Suddivisione in coppie.
Comunicazione
• Immaginatevi giornalisti di un quotidiano a tiratura nazionale.
Intervistate, per un servizio speciale, un esperto che sta
partecipando a un seminario di studio…
• Decidete chi di voi, nella coppia, farà in questa prima fase il
giornalista e chi l’esperto.
• Tempo a disposizione 15 minuti per la prima intervista.
• Prima domanda di aggancio (argomento, può essere anche più
di uno), le altre in base alle curiosità suscitate dalle risposte,
senza perdere di vista l’argomento principale dell’intervista.
• Annotate quanto ascoltate e ritenete utile per rielaborare le
risposte che riceverete.
Scambio di ruoli..
Finito il tempo a disposizione.
• Chi prima era giornalista diviene esperto e viceversa.
• Stessa procedura.
• Concluso il tempo rientrate in redazione.
• Rielaborazione individuale del pezzo
(30 minuti).
RIELABORAZIONE
Il direttore lascia libera espressione di riproduzione del
pezzo sul giornale: forma classica, forma poetica, un
fumetto…)
• Eseguita la rielaborazione chiedete ai “giornalisti” di
invitare l’esperto a leggere il pezzo realizzato.
• Ogni esperto potrà esprimere il proprio feedback.
• Il ragazzo “giornalista” di turno, annoterà nel proprio
quaderno il feedback che servirà, se vorrà, per modificare
il proprio elaborato
Se gli argomenti fossero diversi per coppie…
Successivamente formare gruppi da 4.
Ogni gruppo sarà composto da “giornalisti” che hanno
realizzato l’intervista sulla stessa tematica.
• Presentazione a turno dei loro “pezzi” agli altri.
• Definizione idee “chiave” per un unico inserto speciale del
giornale.
• Impaginare su un poster tutte le interviste…ed ecco il
nostro giornale!
Si può prevedere l’uso delle tecnologie digitali per
questa fase…
Cosa abbiamo raggiunto?
• Attivare le informazioni di pre-conoscenza individuale ed elaborarle.
• Esprimere in modo chiaro le proprie idee;
• Ascoltare le idee degli altri senza stravolgerle o assegnare valore diverso a quello che l’altro dice;
• Selezionare le informazioni;
• Sostenere una discussione;
• Condividere delle informazioni;
• Scrivere in modo chiaro il pensiero;
• Fare sintesi di un insieme di pensieri;
• Creare connessioni;
• Ricevere feedback sul proprio lavoro;
• Dare feedback sul lavoro di altri;
• Distinguere i commenti sulle idee rispetto a quelli sulle persone;
• Fare delle scelte.
LEZIONE INTERMITTENTE
Suddivisione in coppie.
L’insegnante spiega la lezione dividendola in 3-4 parti di 10-15
minuti ciascuna. Durante la spiegazione tutti gli alunni devono
prendere appunti.
A ogni interruzione le coppie di alunni hanno 5 minuti per
pensare a 2-3 domande da porre ai compagni di classe per
valutare la comprensione dell’argomento spiegato. E iniziano a
porre una domanda a un’altra coppia di compagni lasciando 5
minuti per l’elaborazione delle risposte.
Allo scadere del tempo l’insegnante chiede di esporre le
risposte.
Alla successiva interruzione le coppie si scambiano i ruoli e chi
ha posto le domande prima diventa chi dovrà rispondere.
COSA ABBIAMO RAGGIUNTO?
• Mantenere l’attenzione durante la spiegazione
frontale
• Elaborare i concetti in modo critico attraverso
riflessione individuale e confronto con il
compagno
• Memorizzare una maggiore quantità di
informazioni
• Facilitare apprendimento permanente.
FUMETTI
• Fine quadrimestre si propone agli alunni di fare un elenco
degli argomenti studiati, sceglierne uno per trsaformarlo in
fumetto.
• Divisione in gruppi da 4 ogni gruppo sceglierà un
argomento diverso.
• I ruoli: uno studente propone la storia da rappresentare
• Uno stabilisce la prima scena da rappresentare e propone
i dialoghi
• Uno disegna la scena
• Uno colora la scena e completa i fumetti con i dialoghi.
Questo tipo di lavoro può durare anche settimane.
COSA ABBIAMO OTTENUTO?
• Approfondire ed elaborare in modo creativo un argomento
complesso.
• Sperimentare responsabilità individuale
• Interdipendenza positiva
• Apprendimento facilitato per tutti
VALUTAZIONE
Voto unico a tutti i componenti del gruppo.
I criteri:
• 50% riguarderà i contenuti della rappresentazione (
correttezza delle informazioni, pertinenza…)
• 50% la capacità collaborativa dimostrata dal gruppo.
LA TOMBOLA
Voto di gruppo.
Divisi in gruppi.
L’insegnante prepara un sacchetto con i numeri tanti quanti sono gli alunni della classe. Assegna poi a ciascun alunno un numero a caso.
• Fa una domanda
• Lascia un tempo determinato al gruppo per discutere sulla risposta.
• Estrae un numero dal sacchetto
• Lo studente col numero corrispondente risponderà alla domanda
• Attribuisce un voto alla risposta che sarà il voto di gruppo.
Verifica del singolo
Media individuale e di gruppo Somministrazione individuale di un test di verifica, compito
in classe o interrogazione orale a cui l’insegnante
attribuisce un voto.
Tale voto confluisce in un voto di gruppo.
Calcolo
Si sommano i punteggi dei singoli componenti
Si divide per il numero dei componenti
Si decide quanto far pesare il punteggio del gruppo su
quello individuale (70% singolo , 30%individuale)
ESEMPIO
• Se Marco ha preso 6 e la media del punteggio di gruppo è 6,5 con media del gruppo del 30% e punteggio individuale del 70%
Sarà 6,5 x 30 : 100 = 1,95 (peso del punteggio di gruppo)
Poi moltiplichiamo il punteggio individuale di Marco
6 x 70 : 100 = 4,2 (peso del punteggio di Marco)
Sommiamo i punteggi individuali di gruppo e individuale
1,95 + 4,2 = 6,15 Punteggio definitivo che si potrà arrotondare per eccesso o per difetto.
E’ possibile attribuire un punteggio anche alle abilità sociali che è un voto individuale aggiuntivo per esempio 7.
Bisognerà attribuire una percentuale anche a questo valore. Si potrebbero così decidere: 60% individuale, 20% di gruppo, 20% abilità sociali. Sommando i tre punteggi avremmo un voto finale di 6,3.