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Approccio al paziente con dolore cronicocon dolore cronico
Dott. MARIATERESA IANNUZZO
DIREZIONE SANITARIA
Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli - Napoli
ComplicatoSocialmente
Certo
Semplice ComplicatoTecnicamente
Source: Ralph Stacy 1993 in Zimmerman, et al 1998
Zona della complessità
ComplicatoSocialmente
Certo
Semplice
complessità
ComplicatoTecnicamente
Source: Ralph Stacy 1993 in Zimmerman, et al 1998
Zona della complessità
Complicato
Caos
Socialmente
Certo
Semplice
complessità
ComplicatoTecnicamente
Source: Ralph Stacy 1993 in Zimmerman, et al 1998
MEDICINA DELLA
MEDICINA DEL CAOS
Certo
MEDICINA DELLA
COMPLESSITA’
Source: Ralph Stacy 1993 In: Zimmerman, et al 1998
MEDICINA DELLA
SEMPLICITA’
Prevalenza del dolore in ospedalePrevalenza del dolore in ospedale
Popolazione generale
National Cancer Institute of Milan 51,6%Ripamonti C et al. Tumori, 2000; 86: 412-8
Italian Hospitals (Liguria) 56,6%Costantini M et al. J Pain Symptom Manage, 2002; 23 (3): 221-30. (2333/4121)
French teaching hospital 55,0%Salomon L et al. J Pain Symptom Manage, 2002; 24 (6): 586-92. (549/998)
Italian teaching hospital (Bologna) 52,0%Melotti RM et al. Eur J Pain, 2005; 9: 485-95. (464/892)Melotti RM et al. Eur J Pain, 2005; 9: 485-95. (464/892)
German university teaching hospital 63,1%Strohbuecker B et al. J Pain Symptom Manage, 2005; 29 (5): 498-506. (354/561)
Popolazione specificaControlling cancer pain 80%Foley KM. Hosp Pract (Off ed), 2000; 35: 101-8, 111-2.
Chronic pain as an outcome of surgery 83%Perkins FM, Kehlet H. Anesthesiology, 2000; 93: 1123-33.
Pain during bone marrow aspiration 86%Vanhelleputte P et al. J Pain Symptom Manage, 2003, 26 (3): 860-6.
Il dolore è un problema socio-sanitario importante e ancora “insormontabile” per il nostro paese anche se
negli ultimi anni (2007 – 2015) si è riscontrato un miglioramento sull’aderenza alle linee guida
Il sottoutilizzo/inadeguatezza delle terapie antalgiche
- Consumo di morfina come indicatore di
- L’Italia ad oggi è il maggiore consumatore di FANS in Europa
- Consumo di morfina come indicatore di qualità del trattamento del dolore Achieving balance in national opioids control policy. Guidelines for assessment. WHO. Geneva 2000
Zenz M et al. Opiophobia and cancer pain in Europe. Lancet 1993, 341: 1075-6.
De Conno F et al. Opioid purchases and expenditure in nine western European countries: “Are we killing off morphine?”. Palliat Med, 2005; 19: 179-84.
La disomogeneità tra Regioni
Promotore dell’Ospedale senza dolore fu l’anestesista italo-americano John Bonica che negli anni ’50 fondò una clinica dove veniva praticata in modo sistematico la terapia del dolore nelle forme acute ed in quelle croniche costituendo un passo avanti nel campo assistenziale, sia dal punto di vista etico che scientifico.
L’Ospedale senza dolore dei nostri giorni nasce nel 1992 in Canada allo scopo di modificare le attitudini e il comportamento dei sanitari e dei malati ricoverati sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia si diffonde nei primi ospedali alla fine degli anni ’90 , ispirato ad analoghi progetti internazionali, allo scopo di migliorare il processo assistenziale rivolto al controllo del dolore, ed è inserito nel più vasto programma HPH - “Health Promoting Hospital” (Ospedale per la Promozione della Salute).
In seguito molti ospedali vi hanno aderito e nel 2001 sono state presentate le Linee Guida per la realizzazione del progetto “Ospedale senza dolore” che comprendono gli interventi, le tempistiche e le modalità necessarie per controllare il dolore e le sofferenze evitabili
Tali linee guida per la realizzazione del progetto sono state recepite dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome con il Provvedimento 24 maggio 2001 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 29 giugno 2001
Finalità del Comitato“Ospedale senza Dolore”
Assicurare un osservatorio specifico del dolore
nelle strutture sanitarie;
coordinare l’azione delle differenti équipe e la
formazione continua del personale;formazione continua del personale;
promuovere la disponibilità dei farmaci
analgesici in particolare degli oppioidi;
promuovere protocolli di trattamento delle
differenti tipologie di dolore.
Composizione del Comitato “Ospedale senza Dolore”
I membri del Comitato sono
rappresentati da referenti della
direzione aziendale e da personale direzione aziendale e da personale
curante. Il personale infermieristico
deve costituire almeno un terzo dei
membri;
deve essere incluso un referente del
servizio farmaceutico.
Come è Come è andataandata ??Come è Come è andataandata ??Nel decennio 2001 – 2010 in realtà il percorso di gestionedel dolore appare carentecarente nell’equitànell’equità didi accessoaccesso ee didierogazioneerogazione delledelle prestazioniprestazioni , presenta scollamenti fraattività ospedaliere, distrettuali, domiciliari e assist enziali,carenza o assenza di comunicazione fra i soggettierogatori delle prestazioni e una scarsa efficienzacomplessiva del sistema, nonostante le risorse assegnate
Approvata il 9 marzo in via definitiva alla Camera, con 476 voti
Legge 38/2010Legge 38/2010
Approvata il 9 marzo in via definitiva alla Camera, con 476 voti favorevoli, la legge recante disposizioni per garant ire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Tutela e garanzia dell’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenzi ali di assistenza
Approvata il 9 marzo in via definitiva alla Camera, con 476 voti
Legge 38/2010Legge 38/2010
Approvata il 9 marzo in via definitiva alla Camera, con 476 voti favorevoli, la legge recante disposizioni per garant ire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Tutela e garanzia dell’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza
Definizione di cure palliative e terapia del dolore (art.2)Il legislatore ha ritenuto opportuno dare corpo giuridico alle diverse forme di
assistenza contro il dolore. In particolare:
le cure palliative sono definite come l'insieme degli interventi terapeutici,
diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo
familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base,
Legge 38/2010Legge 38/2010
familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base,
caratterizzata da un'inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non
risponde più a trattamenti specifici;
la terapia del dolore è definita come l'insieme di interventi diagnostici e
terapeutici volti a individuare e applicare alle forme morbose croniche idonee
e appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e
riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei
percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore.
Campagne di informazione (art.4)
Lo scopo delle campagne informative è quello di promuovere la cultura della
lotta contro il dolore e il superamento del pregiudizio relativo all'utilizzazione
dei farmaci per il trattamento del dolore, illustrandone il fondamentale
contributo alla tutela della dignità della persona umana e al supporto per i
Legge 38/2010Legge 38/2010
contributo alla tutela della dignità della persona umana e al supporto per i
malati e per i loro familiari. A tal fine, il Ministero della Salute promuoverà nel
triennio 2010-2012 la realizzazione di campagne istituzionali di
comunicazione destinate a informare i cittadini sulle modalità e sui criteri di
accesso alle prestazioni e ai programmi di assistenza in materia di cure
palliative e di terapia del dolore anche attraverso il coinvolgimento e la
collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta,
delle farmacie pubbliche e private nonché delle organizzazioni private
impegnate nella tutela dei diritti nella lotta contro il dolore. Tali campagne
promuovono e diffondono la consapevolezza della rilevanza delle cure
palliative anche in pediatria.
Reti nazionali, formazione degli operatori e monitoraggio (artt. 5-8-9)
Con l'obiettivo di integrare le reti delle cure palliative e della terapia del dolore a livello
regionale e nazionale il Ministero della Salute attiverà una rilevazione sui presidi ospedalieri e
territoriali e sulle prestazioni assicurati in ciascuna regione dalle strutture del Servizio sanitario
nazionale.
Saranno individuate le figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo
delle cure palliative e della terapia del dolore, anche per l'età pediatrica.
Per tali professionisti sanitari è previsto, nell'ambito del programma di educazione continua in
Legge 38/2010Legge 38/2010
Per tali professionisti sanitari è previsto, nell'ambito del programma di educazione continua in
medicina, l'aggiornamento periodico attraverso il conseguimento di crediti formativi su percorsi
assistenziali multidisciplinari e multiprofessionali.
Presso il Ministero della Salute sarà attivato un monitoraggio per le cure palliative e per la
terapia del dolore attraverso i dati che affluiranno dalle regioni, monitorando:
• i dati relativi alla prescrizione e all'utilizzazione di farmaci nella terapia del dolore;
• le reti sulle cure palliative e la terapia del dolore;
• le attività di formazione a livello nazionale e regionale, le campagne di informazione e le
attività di ricerca.
Sulla base di tale rilevazione, entro il 31 dicembre di ciascun anno, il Ministero della Salute
redigerà un rapporto finalizzato a rilevare l’omogeneità di trattamento del dolore su tutto il
territorio nazionale
Ospedale senza dolore (artt. 6-7)Viene ripresa e rafforzata con appositi finanziamenti l'attività dei Comitati "Ospedale senza
dolore" che, in virtù dell'accordo tra Ministero della Salute e Regioni del 2001, sono
composti dagli operatori sanitarie che nella struttura ospedaliera svolgono interventi
dedicati abitualmente al controllo del dolore.
Inoltre, all'interno della cartella clinica in uso presso tutte le strutture sanitarie, dovranno
Legge 38/2010Legge 38/2010
Inoltre, all'interno della cartella clinica in uso presso tutte le strutture sanitarie, dovranno
essere riportate le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del
ricovero, nonché la terapia antidolorifica eseguita, i farmaci utilizzati e il risultato
conseguito.
Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali (art. 10)Punto fondamentale della legge 38/2010 è la semplificazione delle procedure nell'ambito
della conservazione, prescrizione e dispensazione dei medicinali utilizzati nel trattamento del
dolore severo. Di particolare rilievo le norme che confermano ancora una volta il ruolo del
farmacista quale professionista sanitario e che permettono allo stesso di intervenire per
garantire la corretta dispensazione di tali medicinali nel caso di meri vizi formali della
Legge 38/2010Legge 38/2010
Viene semplificata la prescrizione dei farmaci stupefacenti per il trattamento del dolore
severo: in luogo del ricettario speciale potrà essere utilizzato il ricettario del Servizio sanitario
nazionale (il tradizionale ricettario rosso in uso presso i medici di famiglia).
Sono stabilite, infine, ulteriori disposizioni che semplificano le procedure amministrative
legate allo smaltimento degli stupefacenti, all'utilizzo del bollettario buoni acquisto
stupefacenti, al registro di carico e scarico degli stupefacenti e alle movimentazioni degli
stessi medicinali da parte delle aziende autorizzate e degli operatori del settore.
garantire la corretta dispensazione di tali medicinali nel caso di meri vizi formali della
prescrizione.
OMOGENEITA’ – Ad oggi, uno dei principali problemi del servizio sanitario nel nostro Paese è la disparità di costi e di qualità delle cure a livello territoriale. La legge 38 prevede l’omogeneità delle tariffe per le cure palliative su tutto il territorio nazionale e le Regioni dovranno produrre la documentazione a dimostrare l’effettivo rispetto della legge.
OSPEDALE SENZA DOLORE – Per rafforzare l’attività dei comitati «Ospedale senza dolore », istituiti dall’omonimo progetto del 2001, sono stati stanziati circa due milioni e mezzo di euro fino a tutto il 2011.
FORMAZIONE - Con decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della
RILEVAZIONE DEL DOLORE ALL’INTERNO DELLA CARTELLA -All’interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso ricerca, di concerto con il Ministro della
salute, verranno individuati specifici percorsi formativi e istituito master in cure palliative e nella terapia del dolore .
rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito
SEMPLIFICAZIONE PRESCRIZIONE E PROCEDURE AMMINISTRATIVE
PEDIATRIA
LA VALUTAZIONE DEL DOLORE:LA VALUTAZIONE DEL DOLORE:IMPOSIZIONE O SCELTA ?IMPOSIZIONE O SCELTA ?
LA LEGISLAZIONE VIGENTE CE LO LA LEGISLAZIONE VIGENTE CE LO
IMPONE !
MA ERA VERAMENTE NECESSARIAUNA LEGGE AD HOC ?
LA BUONA PRATICA CLINICA
- Identificare la natura del problema (Diagnosi)
- Definirne la gravità (Valutazione, Misurazione)
- Identificare gli interventi più idonei (EBM)
- Mettere in atto i suddetti interventi (Terapia)
- Valutarne l’efficacia (Valutazione, Misurazione)- Valutarne l’efficacia (Valutazione, Misurazione)
- Convalidare o ridefinire il Piano Terapeutico
- Rendere disponibili per il paziente e per i
sanitari che interverranno successivamente
tutte le informazioni relative ai punti precedenti
(DOCUMENTAZIONE SANITARIA)
La valutazione e documentazione, quanto più oggettiva e condivisibile possibile, della natura
e gravità del problema clinico e dell’efficacia degli interventi attuati, eventualmente con
esami strumentali o di laboratorio, oppure con l’utilizzo di punteggi o score clinici ad hoc, l’utilizzo di punteggi o score clinici ad hoc,
sono un cardine imprescindibile di una buona pratica clinica e pertanto rappresentano un obbligo deontologico e professionale per il
medico e l’infermiere.
LA VALUTAZIONE DEL DOLORE: IMPOSIZIONE O SCELTA ?
RAPPRESENTA UN OBBLIGO RAPPRESENTA UN OBBLIGO
PROFESSIONALE PER UNA BUONA
PRATICA CLINICA!
A prescindere dalla Legge 38
Centralità del pazienteCentralità del paziente
La fisiopatologia e le strategie di inquadramento
Presupposto per il raggiungimento di questi obiettivi è un
cambiamento culturale che mette al centro la persona coinvolgendola attivamente nel percorso di cura.
La dimensione del problema
La valutazione e le scale di misurazione del dolore
La gestione del paziente con dolore
Principi generali di trattamento del dolore
Il medico di medicina generale e le cure primarie
Il coinvolgimento dello specialista
Le tecniche invasive
Le strategie non farmacologiche
La comunicazione e la formazione
i 10 punti delle linee d’indirizzo
Ogni singola realtà ospedaliera dovrebbe elaborare percorsi diagnostico terapeutici interdisciplinari e specifici per le patologie maggiormente ricorrenti
Percorsi diagnostico terapeutici Assistenziali interdisciplinar i
al fine di garantire il controllo del dolore a tutti i pazienti di area medica, durante la degenza, e all’interno degli altri contesti di cura (al domicilio o nelle strutture residenziali), in un’ottica di continuità di presa in cura lungo tutto il percorso
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
� Strumenti di Strumenti di Strumenti di Strumenti di valutazione e valutazione e valutazione e valutazione e misurazione del misurazione del misurazione del misurazione del dolore da utilizzare dolore da utilizzare dolore da utilizzare dolore da utilizzare anche per i pazienti anche per i pazienti anche per i pazienti anche per i pazienti anziani e non, non anziani e non, non anziani e non, non anziani e non, non collaboranti e/o con collaboranti e/o con collaboranti e/o con collaboranti e/o con problemi di problemi di problemi di problemi di deterioramento deterioramento deterioramento deterioramento cognitivo. cognitivo. cognitivo. cognitivo.
� Linee guida e Linee guida e Linee guida e Linee guida e procedure operative procedure operative procedure operative procedure operative per il trattamento per il trattamento per il trattamento per il trattamento farmacologico farmacologico farmacologico farmacologico
Devono essere previsti e disponibili:
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
farmacologico farmacologico farmacologico farmacologico secondo le secondo le secondo le secondo le evidenze disponibili evidenze disponibili evidenze disponibili evidenze disponibili in letteratura.in letteratura.in letteratura.in letteratura.
� MMMModalitodalitodalitodalità condivise condivise condivise condivise perperperper la frequenza la frequenza la frequenza la frequenza dei dei dei dei rilievi:rilievi:rilievi:rilievi: almeno una almeno una almeno una almeno una volta al giorno volta al giorno volta al giorno volta al giorno ooooanche pianche pianche pianche più volte al volte al volte al volte al giorno ogni qual giorno ogni qual giorno ogni qual giorno ogni qual volta si presenti la volta si presenti la volta si presenti la volta si presenti la sintomatologia sintomatologia sintomatologia sintomatologia dolorosadolorosadolorosadolorosa
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
� La prescrizione La prescrizione La prescrizione La prescrizione terapeutica per il terapeutica per il terapeutica per il terapeutica per il dolore dolore dolore dolore continuativo econtinuativo econtinuativo econtinuativo e la la la la somministrazione somministrazione somministrazione somministrazione di una rescue di una rescue di una rescue di una rescue dose (dose di dose (dose di dose (dose di dose (dose di salvataggio) per salvataggio) per salvataggio) per salvataggio) per possibili episodi possibili episodi possibili episodi possibili episodi di dolore di dolore di dolore di dolore episodico episodico episodico episodico intenso:intenso:intenso:intenso:
Devono essere previsti e disponibili:
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
intenso:intenso:intenso:intenso:� Nel caso di Nel caso di Nel caso di Nel caso di
paziente paziente paziente paziente oncologicooncologicooncologicooncologico,,,, se il se il se il se il dolore non dolore non dolore non dolore non ècontrollato in controllato in controllato in controllato in modo modo modo modo continuativocontinuativocontinuativocontinuativo,,,, la la la la revisione delrevisione delrevisione delrevisione dello lo lo lo schema schema schema schema terapeuticoterapeuticoterapeuticoterapeutico, e , e , e , e delldelldelldell’intervallointervallointervallointervallo di di di di somministrazionesomministrazionesomministrazionesomministrazione
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
� Procedure Procedure Procedure Procedure organizzative organizzative organizzative organizzative concernenti la concernenti la concernenti la concernenti la multidisciplinaritmultidisciplinaritmultidisciplinaritmultidisciplinarità e e e e multiprofessionalitmultiprofessionalitmultiprofessionalitmultiprofessionalitàdell'approccio al dell'approccio al dell'approccio al dell'approccio al problema. problema. problema. problema.
� La complessitLa complessitLa complessitLa complessitàdella gestione della gestione della gestione della gestione multidisciplinare multidisciplinare multidisciplinare multidisciplinare rende necessario rende necessario rende necessario rende necessario prevedere, almeno prevedere, almeno prevedere, almeno prevedere, almeno
Devono essere previsti e disponibili :
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
prevedere, almeno prevedere, almeno prevedere, almeno prevedere, almeno una volta l'anno, una volta l'anno, una volta l'anno, una volta l'anno, momenti di momenti di momenti di momenti di confronto clinicoconfronto clinicoconfronto clinicoconfronto clinico----organizzativi (audit) organizzativi (audit) organizzativi (audit) organizzativi (audit) mirati alla verifica mirati alla verifica mirati alla verifica mirati alla verifica del percorso di del percorso di del percorso di del percorso di applicazione della applicazione della applicazione della applicazione della raccomandazione.raccomandazione.raccomandazione.raccomandazione.
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
� Strumenti per Strumenti per Strumenti per Strumenti per gestire la fase di gestire la fase di gestire la fase di gestire la fase di passaggio passaggio passaggio passaggio (continuit(continuit(continuit(continuitàassistenziale) assistenziale) assistenziale) assistenziale) dall'ospedale al e/o dall'ospedale al e/o dall'ospedale al e/o dall'ospedale al e/o alle strutture alle strutture alle strutture alle strutture residenziali (Casa residenziali (Casa residenziali (Casa residenziali (Casa Protetta/RSA, Protetta/RSA, Protetta/RSA, Protetta/RSA, HospiceHospiceHospiceHospice
Devono essere previsti e disponibili:
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
Fig 1. Algoritmo per la gestione del dolore in area medica (in degenza e territorio )
Valutazione al momento dell’accettazione e durante la degenza
Trattamento del dolore
(applicazione scale OMS)
Utilizzo delle scale di valutazione per il
paziente vigile e per il paziente non collaborante
Individuazione delle cause
Presenza di dolore
Assenza di dolore
Sì
No
Valutazione se il dolore necessita di interventi
specialistici
� Valutazione della Valutazione della Valutazione della Valutazione della soddisfazione soddisfazione soddisfazione soddisfazione del del del del paziente in paziente in paziente in paziente in relazione al relazione al relazione al relazione al trattamento del trattamento del trattamento del trattamento del dolore ricevuto, con dolore ricevuto, con dolore ricevuto, con dolore ricevuto, con gli strumenti usuali gli strumenti usuali gli strumenti usuali gli strumenti usuali di rilevazione della di rilevazione della di rilevazione della di rilevazione della soddisfazione della soddisfazione della soddisfazione della soddisfazione della qualitqualitqualitqualità percepita.percepita.percepita.percepita.
� Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci
Devono essere previsti e disponibili:
proseguire terapia in atto
Rivalutazione presenza e intensità del dolore : utilizzo delle scale di
misurazione
Se paziente con dolore non severo:attivazione percorsi per il trattamento extra ospedaliero in
continuità assistenziale *(MMG, dimprotette, hospice, residenze…)
Valutazione alla
dimissione
attivare consulenza specialistica di terapia del
dolore
*strumenti per la dimissione in continuità assistenziale : lettera di dimissione al MMG, dimissione protetta
Dolorecontrollato
Sì No
� Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci dell'uso dei farmaci oppiaceioppiaceioppiaceioppiacei a livello a livello a livello a livello ospedaliero e ospedaliero e ospedaliero e ospedaliero e territoriale, che territoriale, che territoriale, che territoriale, che preveda una preveda una preveda una preveda una reportistica reportistica reportistica reportistica periodica di ritorno periodica di ritorno periodica di ritorno periodica di ritorno ai professionisti. ai professionisti. ai professionisti. ai professionisti.
Le scale di misurazione del dolore
Come unanimemente raccomandato da numerosi documenti di consenso e Linee Guida un trattamento ottimale del dolore prevede lamisurazione del dolore con scale validate.
Vengono classificate in:1. unidimesionali: che misurano esclusivamente l’intensità
del dolore; tra queste vengono inoltre identificate specifiche scale da utilizzare in ambiente internistico per i pazienti con difficoltà di comunicazione;
2. multidimensionali: valutano anche altre dimensioni (sensoriale-discriminativa, motivazionale-affettiva, cognitivo-valutativa).
con scale validate.Tale misurazione deve comprendere sia il dolore cronico sia il Dolore Episodico Intenso (DEI).
Scale validate:• Unidimensionali • Multidimnesionali• Per pazienti con deterioramento cognitivo
La scheda strutturata è un buono strumento
Linguaggio comune
Migliora il rapporto personale-paziente
Supporta le decisioni terapeutiche
Le decisioni risultano omogenee o consensuali
purchè
si rifaccia ad una procedura che definisce come intervenire sulsintomo sia a livello medico che infermieristico;sintomo sia a livello medico che infermieristico;
la procedura sia diffusa e resa nota a tutti gli operatori concorsi di formazione e aggiornamento professionale non tantosulla compilazione tecnica della scheda, quanto piuttosto sullemodalità di valutazione e gestione del sintomo
In quasi tutti gli ospedali si è prestata più attenzione all’introduzionedi schede strutturate per il monitoraggio che alla definizione diprocedure di valutazione e gestione del dolore, che alla diffusione dilinee guida di riferimento
1. una diffusa cultura della valutazione e gestione del dolore
La formazione deve coinvolgere il personale sanitario delle equipe assistenziali e toccare tutti i punti della rete.La formazione dei professionisti, oltre agli aspetti clinico terapeutici deve prestare attenzione alle criticità anche di tipo relazionale ed emozionale che possono interferire con l’adesione al programma terapeutico.
La formazione deve essere finalizzata a promuovere:
1. una diffusa cultura della valutazione e gestione del dolore come competenza di base in tutti i professionisti (medici, infermieri, operatori sociosanitari, psicologi);
2. livelli di competenza più specialistici/avanzati in alcuni professionisti;
3. un approccio clinico integrato e lo sviluppo di relazioni tra équipes assistenziali, malato e contesto familiare, in ogni fase del processo diagnostico, terapeutico e assistenziale.
Comunicazione e Formazione
Il dolore è una esperienza
soggettiva
“L’esperienza del dolore ha due facce: c’è una parte oggettiva del dolore, che è il danno.
E c’è un altro aspetto, che è il senso, cioè quale significato si attribuisce a questo soggettivaquale significato si attribuisce a questo
danno, qual è il suo tempo.”
S. Natoli
Dolore totale
•dolore da cancro •dolore non oncologico •astenia/anoressia •cachessia •effetti collaterali delle terapie
•difficoltà burocratiche•difficoltà di contatto con la struttura sanitaria•dimissione dall’ospedale “non protetta” da una adeguata rete di supporto •perdita del lavoro •difficoltà economiche •perdita del proprio ruolo nella famiglia
COMPONENTE FISICA
COMPONENTE SOCIALE
É ciò che il paziente dice che É ciò che il paziente dice che Dolore totale
•paura della malattia, delle terapie,•dell’ospedale•preoccupazione per la famiglia•isolamento sociale•incertezza riguardo al futuro
•perdita del controllo del proprio corpo•dipendenza e perdita della dignità•alterazione dello schema corporeo•paura del dolore•paura della morte
COMPONENTE PSICOLOGICA
É ciò che il paziente dice che É ciò che il paziente dice che esso sia, ed esiste quando il esso sia, ed esiste quando il paziente afferma che esiste paziente afferma che esiste
IL DOLORE CHE IL PAZIENTE NARRA
NON COINCIDE ESATTAMENTE
CON IL MALE CHE IL MEDICO CERCA” CON IL MALE CHE IL MEDICO CERCA”
(U. Galimberti, 1999)
Il dolore e’ un linguaggio, un codice affettivo,
che comunica, e che necessita di risposte che
apportino sollievo.
Il linguaggio del dolore, risulta spesso il
tramite per una “comunicazione e scambio tramite per una “comunicazione e scambio
all’interno di una relazione a volte cercata ma
comunque necessaria