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Aprirsi e innovare con fiducia e coraggio. PROGRAMMA IX LEGISLATURA REGIONE LOMBARDIA

Aprirsi e innovare con fiducia e coraggio. · 2019-02-25 · IV umana sia nei confronti dei dipendenti sia rispetto alla soddisfazione dei fornitori e dei clienti. Ai soggetti non

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Aprirsi e innovare con fiducia e coraggio.

Programma IX legIslaturaregIone lombardIa

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Governare la Lombardia

Roberto Formigoni

le ragioni del nostro impegnoNel candidarsi a guidare nuovamente la Lombardia, dopo averla portata al livello delle grandi regio-ni europee e mondiali con un lavoro di quindici anni, la coalizione di centro-destra, e chi ha avuto ancora una volta l’onore di essere chiamato a guidarla, non possono non interrogarsi sui motivi che rendono ancora oggi questa sfida affascinante. Prendere atto che la nostra azione ha avuto ed ha il gradimento di una larga maggioranza di cittadini lombardi è, infatti, solo una delle ragioni che ci muovono a spendere il nostro tempo, le nostre energie, la nostra intelligenza nell’impegno politico. Oggi siamo di fronte ad una sfida ancora più difficile che in passato: il rapido mutare delle situa-zioni di contesto locale, nazionale e globale, le crescenti esigenze dei cittadini, le difficoltà create da una crisi economica mondiale che è in realtà crisi di un modello di sviluppo, sono elementi che ci costringono a recuperare la dimensione originaria che spinge ciascuno di noi ad impegnarsi nel governo di una Regione come la Lombardia. Anche di fronte a quello che è accaduto in questo ultimo anno, al rischio di infangare la dignità del fare politica, per responsabilità personali o per tentativi strumentali di insinuare dubbi e sospetti su chi è impegnato nell’esercizio del potere, ribadiamo con forza che siamo motivati a fare politica da una profonda passione per l’uomo.La politica come servizio al bene comune: questo non è solo un vago principio ispiratore, ma il criterio che ci ha motivato, in questi quindici anni, a ricercare sempre le soluzioni migliori per i nostri cittadini, anteponendo il loro interesse a qualsiasi altro obiettivo potesse apparire di volta in volta più attrattivo o facile da conseguire.Oggi dobbiamo dare ai nostri cittadini ancora di più che in passato, perché essi ci chiedono di più: e noi siamo pronti ad un nuovo slancio, ad un impegno rinnovato, con l’entusiasmo del primo giorno e con la consapevolezza della difficoltà della sfida maturata nella lunga esperienza che ci ha condotti fin qui.

aperturaCi accingiamo a ripartire con due parole a farci da guida: apertura e innovazione.Apertura come rinnovata capacità di ascolto delle esigenze e dei bisogni ma anche delle enormi potenzialità che il nostro tessuto sociale esprime; esigenze e bisogni che continuano ad essere il faro del nostro agire, potenzialità che vanno valorizzate e liberate al servizio dell’intera società. La dignità dell’azione politica risiede, infatti, nell’essere al servizio dell’iniziativa di costruzione propria degli uomini. È, prima di tutto, un aiuto alla persona, attraverso l’autonomia dei corpi intermedi, che deve favorire la libertà e la partecipazione come assunzione di responsabilità di ciascuno. È la sussidiarietà, cioè il sostegno al protagonismo della società civile, l’antidoto più efficace contro ogni forma di assistenzialismo paternalista.Apertura e ascolto, dunque, soprattutto ai soggetti che costituiscono i pilastri della nostra società.Alle famiglie, che rappresentano con ogni evidenza il punto di resistenza alla crisi, innanzitutto se viene recuperata la loro capacità di educare persone libere e responsabili. Ai piccoli e medi imprenditori, che producono benessere, ricchezza, lavoro, socialità: un tessuto di imprese medie, piccole e talvolta piccolissime, capaci di produrre senza le scorciatoie di una delocalizzazione troppo spesso predatoria, capaci soprattutto di cooperare con altre imprese, di radicarsi sul territorio ricreando rapporti fiduciari con i consumatori, attente alla dimensione

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umana sia nei confronti dei dipendenti sia rispetto alla soddisfazione dei fornitori e dei clienti. Ai soggetti non profit, che in tutto il mondo sanno creare lavoro e benessere per tutti, non sem-plicemente andando ad occupare gli spazi lasciati liberi dallo Stato e dal mercato, ma generando innovazione sociale, risposte più efficaci, efficienti ed umane a bisogni sempre nuovi, mostrando una flessibilità e una duttilità imparagonabili. Si tratta di una sfera civile, delle donne e degli uomini, singoli e associati, che porta in sé desideri, istanze e ipotesi di soluzione, che non ha bisogno di concessioni, ma di riconoscimento. La nostra apertura è indirizzata a tutti costoro, che sono i destinatari della nostra azione politica e di governo.

InnovazioneInnovazione è la seconda parola che ispira il nostro programma di governo. È stato così fino ad oggi, lo sarà ancora di più in futuro, perchè solo innovando continuamente è possibile mettere a frutto l’apertura ai bisogni e alle potenzialità di tutti, operando scelte di governo sempre più moderne negli obiettivi e nei modelli.Innovazione anche nell’applicazione del principio di sussidiarietà, un principio che ha ancora ampi spazi di attuazione. La sussidiarietà è infatti una visione che si rinnova, mai ferma in se stes-sa: o si declina in forme e modalità concrete sempre nuove e capaci di rispondere ai bisogni nuovi emergenti, o non esiste. Questo significa favorire una sempre maggiore ed effettiva libertà di scel-ta delle persone, delle famiglie, delle imprese. Noi l’abbiamo fatto e continueremo a farlo, perchè applicare questo metodo significa avere realmente fiducia nei confronti della persona: solo così la persona può continuare a fidarsi dell’istituzione, all’interno di un sistema condiviso e chiaro di regole e controlli. Alla luce di questi principi abbiamo rivoluzionato l’impianto universalistico dei servizi socia-li, della sanità, della formazione professionale e della scuola, la gestione dei servizi di pubblica utilità. Siamo passati dalla vecchia logica del sostegno all’offerta alla moderna impostazione che supporta la domanda. Abbiamo operato, nei diversi settori, per incrementare la qualità dell’of-ferta di servizi, e lo abbiamo fatto stimolando una autentica competizione tra soggetti diversi, pubblici e privati, con regole precise e ferrei meccanismi di accreditamento, controllo e valuta-zione dei risultati. Abbiamo operato forti azione di sostegno alla domanda di cittadini, famiglie, imprese attraverso gli strumenti del voucher e della dote. Tutto ciò ha consentito un incremento visibile e riconosciuto da tutti della libertà di scelta.Siamo chiamati a innovare ulteriormente in questa direzione: innovazione nel segno della con-tinuità di un approccio vincente, ampliando l’ambito di applicazione di questi metodi a tutte le politiche e introducendo nuovi elementi, che già abbiamo iniziato ad applicare, come il quoziente familiare.

Il metodo del partenariatoQuello che abbiamo fatto non è frutto di uno sforzo individuale, ma il risultato di un gioco di squadra, che ha visto il coinvolgimento delle autonomie territoriali, delle parti sociali e del terzo settore, attraverso il metodo del partenariato e della leale collaborazione con tutti gli attori inte-ressati. È la logica degli strumenti di programmazione negoziata, la logica del coinvolgimento, del sentire, del contagiare. È questo che ci ha spinto a rendere istituzionali e stabili alcuni Tavoli di confronto quali il Patto per lo Sviluppo e la Conferenza delle Autonomie, e a prevedere momenti straordinari di confron-to, come nel caso del Comitato Strategico per la Competitività che ha visto radunarsi più volte i maggiori esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario lombardo e nazionale, al fine di inter-

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cettare al meglio i bisogni del tessuto produttivo ed elaborare azioni di governo efficaci e condivise. Questo metodo ci ha consentito di risolvere problemi gravi e annosi, come quelli che abbiamo dovuto affrontare nel settore delle grandi infrastrutture: la gestione intelligente del consenso degli Enti locali e di tutti i soggetti interessati ha permesso di dare finalmente avvio ai grandi progetti infrastruttura-li e ad una numerosa serie di opere di grande importanza strategica per lo sviluppo del territorio.Un partenariato che è anche tra le istituzioni, con esempi significativi come l’Accordo di Program-ma col Sistema Camerale, che permette addizionalità di risorse ed un effetto leva estremamente significativo.

Il federalismo A partire dalla consapevolezza di una sempre maggior necessità di corresponsabilità, emerge l’urgenza di definire un nuovo modello di statualità e di governo, che sia in grado di affrontare la complessità del quadro globale.La sfida è quella di pensare ad una governance completamente nuova e adeguata alla domanda di democrazia, un sistema a rete in cui tutti i livelli di governo concorrono a formulare, a proporre, ad attuare le politiche e a verificarne i risultati.Abbiamo lavorato per un modello di governance multi livello basato sulla concretezza e sulla effi-cienza, regolando la collocazione delle funzioni in base all’adeguatezza dei diversi livelli di governo. Quando abbiamo devoluto competenze verso i livelli amministrativi inferiori ci siamo preoccupati di supportare gli Enti perché potessero svolgere il proprio compito nel migliore dei modi. Questo riordino di competenze tra i diversi livelli di governo ha bisogno, per realizzarsi com-piutamente, di uno strumento strategico come il federalismo, e, in particolare, del federalismo fiscale: un cammino per il nostro Paese ancora lungo, ma che costituirà una riforma positiva per tutte le autonomie territoriali, siano esse al Nord o al Sud. Avvicinare il governo della cosa pub-blica ai cittadini per aumentare il controllo da parte dei governati sui governanti, stimolare la responsabilità di questi ultimi e promuovere la gestione oculata della leva fiscale, a patto di attuare una corresponsabilità di prelievo fiscale e di utilizzo delle risorse.Un federalismo che favorirà la capacità di Regioni ed Enti locali di attrarre con il buon gover-no capitali, imprenditori e altre risorse. Solo questo livello di autonomia, infatti, permetterà alle classi dirigenti di tutta Italia, che conoscono le potenzialità del loro territorio, di programmare l’utilizzo delle risorse e di indirizzarle su progetti veramente coerenti con le possibilità e le pro-pensioni del tessuto socio-economico locale. La Lombardia è stata in prima fila nella battaglia per il federalismo, e continuerà ad esserlo.

Il contesto internazionaleL’esperienza ha dimostrato come non sia tempo perso coltivare un forte sistema di relazioni internazionali: le numerose missioni effettuate in ogni parte del mondo non sono servite solo a rafforzare la presenza all’estero del sistema imprenditoriale lombardo, delle Università o del mondo della ricerca, obiettivi già di per sé importantissimi, ma hanno consentito di costruire reti stabili di rapporti che ci hanno continuamente fornito spunti nuovi. Come nel caso dei 4 Motori d’Europa e di altri network a livello europeo o nell’area euro-mediterranea; e come la grande ini-ziativa del World Regions Forum, il primo raduno delle 15 regioni più dinamiche e innovative del mondo. Lavoreremo perché questo Forum diventi lo strumento di dialogo e di confronto tra i più importanti governi sub-nazionali del pianeta, attraverso il quale moltiplicare le occasioni di scam-bio di esperienze nei settori più delicati e strategici: il capitale umano e la ricerca, l’ambiente, la sanità. A favore di tutti, anche di realtà meno avanzate, perchè rafforzare le eccellenze significa aiutare meglio e di più anche chi ancora non ha raggiunto i medesimi livelli di sviluppo.

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Il contesto europeo e nazionaleAbbiamo investito molto tempo e molte risorse nel rapporto con l’Unione Europea e con il Governo Nazionale, per costruire meccanismi che vadano oltre i semplici rapporti legislativi o amministrativi, attuando un confronto continuo e costruttivo, come si deve fare tra realtà appassionate alla costruzione di un comune progetto per i cittadini e non tra notai capaci solo di scambiarsi carte bollate. Incrementeremo questo sforzo, che ha già dato ottimi risultati, anche con modalità nuove, per rendere sempre più evidente e autorevole la presenza e il contributo che la Lombardia è in grado di offrire allo sviluppo dell’Italia e dell’Europa.Proseguiremo nel rafforzamento dei rapporti con le altre Regioni italiane, superando la normale logica dei rapporti amministrativi, come abbiamo fatto su alcuni temi delicati e con modalità innovative, come nel caso del coordinamento dell’azione delle regioni del nord sul tema dell’inquinamento atmosferico o dei numerosi accordi con altre Regioni finalizzati a rafforzare il tema della ricerca e dell’innovazione.

la regione, ente di governoTutto ciò che abbiamo fatto è stato possibile perché abbiamo condotto con costanza e senza fare sconti a nessuno una impegnativa azione di trasformazione dell’apparato regionale, passando dalla logica dell’amministrazione a quella che caratterizza un vero ente di Governo. Abbiamo abbandonato il vecchio approccio burocratico, orientandoci all’efficienza e alla soluzione dei problemi, facendo della semplificazione normativa e della sburocratizzazione i cardini della nostra trasparenza e dell’efficacia nella risposta alle esigenze di cittadini ed imprese. Altri passi in avanti ci attendono in questo percorso, che ci sta portando ad avvicinare sempre più il Governo regionale ai nostri cittadini. Proseguiremo nei processi di dematerializzazione, che ci hanno permesso di raccogliere, produrre, scambiare, condividere e ricercare all’interno dell’amministrazione e con i soggetti esterni informazioni e documenti; saremo sempre più attenti al dialogo con i cittadini anche attraverso un uso innovativo di tutti gli strumenti di comunicazione e informazione che le moderne tecnologie ci mettono a disposizione.Continueremo nell’opera che ci ha portato in questi anni a realizzare un’organizzazione moderna, in grado di dare il buon esempio in termini di efficacia, efficienza, competenza, moralità, attraverso un continuo ammodernamento delle strutture organizzative e dei controlli.Perfezioneremo ulteriormente il sistema regionale, fatto di realtà collegate, enti, agenzie, società di scopo fortemente integrate, che ci ha messo in grado di attuare con maggiore rapidità ed efficacia le nostre politiche.

Tutto questo faremo nella consapevolezza del compito arduo che ci aspetta e delle responsabilità enormi che portiamo, rafforzando perciò il dialogo con le forze vive e autentiche della società, dell’economia, della politica, aperti al contributo di tutti ma orgogliosi e irremovibili nell’affermare e nel difendere, sopra tutto e prima di tutto, i valori del bene comune, della centralità della persona, della libertà: perché in questo è l’essenza stessa della democrazia.

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3Indice 3Indice

Il modello Lombardia .................................................................................................... 6In Lombardia si fa .......................................................................................................................................... 6

In Lombardia si fa insieme ........................................................................................................................... 6

La persona al centro ...................................................................................................................................... 7

L’amministrazione che aiuta a fare.............................................................................................................. 7

La Regione delle riforme .............................................................................................................................. 8

Un incubatore per il paese ........................................................................................................................... 12

All’avanguardia nel mondo .......................................................................................................................... 13

Nel segno del nuovo ...................................................................................................................................... 13

Uno sguardo al presente ............................................................................................ 15Un tessuto imprenditoriale potente e competitivo .................................................................................. 15

Un mercato del lavoro più aperto ................................................................................................................ 16

Un welfare a misura di persona.................................................................................................................... 17

Un sistema che “fa” scuola ........................................................................................................................... 18

Una sanità all’avanguardia ........................................................................................................................... 18

Una mobilità più esigente ............................................................................................................................ 19

Un ambiente da tutelare................................................................................................................................ 19

Un federalismo da far crescere .................................................................................................................... 20

1. La Lombardia del coraggio ........................................................................... 22Lavoro e impresaLavoro .............................................................................................................................................................. 23

Competitività dell’impresa ........................................................................................................................... 25

Innovazione e ricerca .................................................................................................................................... 27

Internazionalizzazione .................................................................................................................................. 29

Settori economici .......................................................................................................................................... 31

2. La Lombardia della vita ...................................................................................... 40Famiglia e solidarietàFamiglia e maternità ...................................................................................................................................... 41

Reti del welfare e volontariato ..................................................................................................................... 42

La terza e la quarta età .................................................................................................................................. 44

Solidarietà ....................................................................................................................................................... 45

La disabilità ..................................................................................................................................................... 46

3. La Lombardia dell’ingegno .......................................................................... 48Educazione e capitale umanoSistema di istruzione e formazione ............................................................................................................. 49

Sistema universitario e della ricerca ........................................................................................................... 51

Giovani e valorizzazione dei talenti ............................................................................................................ 52

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4 Indice

4. La Lombardia dell’avanguardia ............................................................. 54Salute e benessereUn sistema sanitario d’eccellenza ............................................................................................................... 55

Un polo internazionale della ricerca e della cura ..................................................................................... 57

5. La Lombardia della cittadinanza .......................................................... 59CasaSostegno alle famiglie ................................................................................................................................... 59

Un’offerta abitativa più adeguata ................................................................................................................ 60

Più qualità e sostenibilità .............................................................................................................................. 62

6. La Lombardia della bellezza ....................................................................... 63Qualità dell’ambienteAria e clima ..................................................................................................................................................... 64

Parchi e verde.................................................................................................................................................. 66

Energia ............................................................................................................................................................ 68

Servizi pubblici locali .................................................................................................................................... 70

Bonifiche e cave ............................................................................................................................................. 71

7. La Lombardia della libertà ............................................................................. 73Infrastrutture e mobilitàSistema viario ................................................................................................................................................. 73

Sistema ferroviario e metropolitano ........................................................................................................... 75

Trasporto Pubblico Locale (TPL) ............................................................................................................... 77

Infrastrutture aeroportuali ........................................................................................................................... 79

Le vie d’acqua ................................................................................................................................................. 80

Intermodalità e trasporto merci .................................................................................................................. 82

Piste ciclabili ................................................................................................................................................... 83

Banda larga ..................................................................................................................................................... 83

8. La Lombardia della fiducia ........................................................................... 85La sicurezza quotidianaSicurezza urbana ............................................................................................................................................ 85

Prevenzione dei rischi e infrastrutture critiche ........................................................................................ 87

Protezione Civile ........................................................................................................................................... 89

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5Indice 5Indice

9. La Lombardia della creatività .................................................................... 91Attrattività e qualità della vitaTutela e sviluppo del territorio .................................................................................................................... 92

Attrattività turistica ....................................................................................................................................... 94

Arte, cultura e creatività ............................................................................................................................... 95

Sport e tempo libero ..................................................................................................................................... 98

Montagna e piccoli comuni .......................................................................................................................... 99

10. La Lombardia della semplicità e del mondo ................... 101Qualità della Pubblica AmministrazioneSemplificazione e trasparenza ..................................................................................................................... 101

Efficienza e meritocrazia .............................................................................................................................. 103

Ascolto, comunicazione e partecipazione ................................................................................................. 104

La Lombardia aperta al mondo ................................................................................................................... 106

I 12 motori di Lombardia ........................................................................................ 107Bergamo: “L’innovazione e i mestieri” ...................................................................................................... 108

Brescia: “Le filiere della qualità” ................................................................................................................ 110

Como: “La via dell’acqua” ........................................................................................................................... 113

Cremona: “Tradizioni e sviluppo” ............................................................................................................. 115

Lecco: “Quel ramo operoso” ...................................................................................................................... 117

Lodi: “Saperi di terra” .................................................................................................................................. 118

Mantova: “Arte e sapori” .............................................................................................................................. 120

Milano: “Incubatore di futuro” ................................................................................................................... 122

Monza e Brianza: “Progettare e realizzare” .............................................................................................. 125

Pavia: “Cultura e colture” ............................................................................................................................ 126

Sondrio: “L’energia verde” .......................................................................................................................... 129

Varese: “La via del nord”.............................................................................................................................. 131

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6 Il Modello Lombardia

Il Modello Lombardia

In lombardIa sI fa

Il Governo regionale in questi 15 anni si è fatto conoscere da tutti i lombardi, che lo hanno avuto al loro fianco, come sostenitore e facilitatore in tanti ambiti della vita sociale, del lavoro e dell’impresa. Andando anche al di là delle competenze attribuite, abbiamo voluto essere vicini alle persone che si mettono in gioco, agli imprenditori che investono e che costruiscono, ai giovani che si impegnano, alle famiglie che educano, agli anziani protagonisti della comunità civile.Libertà, responsabilità e fiducia sono le condizioni indispensabili per mettere in moto le energie e i talenti di ciascuno, creando nuove opportunità: perciò le abbiamo scelte come linee guida del nostro modello di governo. Se c’è un’istituzione aperta e attenta alla persona è più facile per tutti e per ciascuno avere lo spazio per costruire il benessere proprio e altrui, per intraprendere percorsi innovativi e per intrecciare relazioni proficue e solidali.Le importanti riforme realizzate in questi 15 anni sono conosciute ben al di là dei confini lombardi: quando si realizza un modello capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e in grado di generare una sostenibilità di sviluppo, questo diventa una ricchezza e un traino per tutti. Sono state infatti attivate numerose dinamiche di collaborazione istituzionale, a livello locale e nazionale, in Europa e con realtà dei cinque continenti. C’è ancora molto da fare, ma oggi è possibile realizzarlo. Non solo perché sono stati elaborati strumenti avanzati di intervento, ma soprattutto perché abbiamo creato il contesto e il metodo favorevoli al protagonismo delle persone, dei corpi sociali e dei territori.Tanti schemi ideologici sono stati smentiti e vecchi armamentari burocratici sono stati buttati alle ortiche: il metodo lombardo ha “cambiato aria”, portando novità e apertura.

In lombardIa sI fa InsIeme

Un sistema nuovo e aperto sa disegnare anche nuove relazioni tra le istituzioni e con i cittadini. Partendo dal primato della persona, il Governo regionale ha riconosciuto il ruolo della società civile e ha rafforzato le funzioni e la collaborazione con le amministrazioni locali.Se altrove i governi pretendono di dirigere la vita e imbrigliare le iniziative e i grandi progetti si arenano nel contenzioso, in Lombardia la logica è quella del fare rete, del condividere obiettivi e progetti, assumendo le proprie responsabilità e cooperando per la realizzazione.C’è ascolto per i bisogni, i territori, le istanze, le idee.C’è coinvolgimento di tutti quanti possono avere un ruolo e un legittimo interesse, ma soprattutto vogliono portare un contributo di creatività, iniziativa, risorse.C’è rispetto per il ruolo di ciascuno e attenzione a che tutti facciano la propria parte, senza ritardi per i cittadini e per il sistema. Tutti i 1.546 comuni e le 12 province lombarde, come interlocutori di pari dignità, sono stati coinvolti in un dialogo e in una partecipazione fattiva attraverso gli strumenti della programmazione negoziata e del “governo delle reti”. Abbiamo inoltre cominciato a prefigurare, grazie a un’intesa interistituzionale unica in Italia con le rappresentanze delle province, delle comunità montane e dei comuni lombardi, come potrà funzionare la nostra Regione quando ci sarà il federalismo fiscale.

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7Il Modello Lombardia

Questo metodo, che possiamo chiamare di “governance partecipata”, grazie alla costante ricerca di un partenariato responsabile ha letteralmente cambiato il volto della Lombardia.Il “modello lombardo” ha inoltre consentito di condividere riforme profonde e programmi di lungo termine che hanno innovato il welfare, la formazione e i servizi di pubblica utilità in una logica di rete.E ha permesso di realizzare in tempi record opere come la nuova Fiera, 7 grandi ospedali e la nuova sede di Regione Lombardia.Abbiamo condiviso con i vari protagonisti lombardi i progetti delle infrastrutture strategiche, in modo da massimizzare i benefici, valorizzando adeguatamente le specificità territoriali e sociali: il Patto per lo Sviluppo, l’Accordo di Programma con il sistema camerale lombardo e il Comitato Strategico per la Competitività da un lato, i tavoli territoriali, i tavoli tecnici e gli accordi quadro di sviluppo territoriale dall’altro sono stati i principali ambiti e strumenti per crescere insieme.Il nuovo Statuto, in vigore dal 1 settembre 2008, ha affermato i principi dell’azione politica di questi anni: sussidiarietà, centralità della persona e della famiglia, libertà di scelta, semplificazione, efficienza. La nostra “carta costituzionale” è stata approvata con un consenso quasi unanime, a dimostrazione di uno spirito di responsabilità, tutto lombardo, verso le esigenze dei cittadini e lo sviluppo del territorio.

la Persona al centro

Partire dalle persone significa innanzitutto riconoscere quello che famiglie, imprese e corpi sociali sanno costruire per rispondere ai propri bisogni e al proprio desiderio di crescita.Significa lasciare la libertà di progettare in un contesto favorevole e di scegliere all’interno di un’offerta di qualità.Lo strumento rappresentativo di questo modo di governare si chiama dote: vogliamo attuarlo per le diverse politiche regionali.La dote è un sistema nuovo che rovescia le logiche tradizionali, perché l’insieme di risorse e servizi che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione viene dato direttamente al cittadino, che può costruirsi su misura il proprio percorso.Con questo metodo è possibile programmare in modo unitario i finanziamenti e sostenere la domanda, e non l’offerta. Sono le persone a scegliere come spendere la propria dote all’interno di una rete di operatori accreditati, scatenando una competizione virtuosa nell’offerta di servizi sotto l’attenta vigilanza degli enti pubblici, chiamato a garantire la qualità e a stimolare l’innovazione del sistema.

l’ammInIstrazIone che aIuta a fare

In Lombardia si fa: c’è un’iniziativa vivace che non aspetta input dall’alto. Serve quindi una Pubblica Amministrazione che non ostacoli e rallenti, ma aiuti a fare.Siamo infatti convinti che meno burocrazia significhi più libertà per le persone. Anche per contribuire a questo risultato dal 1995 abbiamo abrogato 1479 leggi, approvando 10 testi unici che raccolgono, per ogni materia, l’intera normativa: oggi Regione Lombardia ha un totale di 60 leggi portanti (che hanno un impatto sui cittadini e sulle imprese). In sei anni sono stati inoltre ridotti di circa il 50% i decreti dirigenziali.Abbiamo lavorato molto per rendere trasparente, semplice ed efficiente la macchina amministrativa, snellendo le procedure e le strutture, introducendo criteri di meritocrazia e premiando la produttività del nostro personale, ridotto del 30 % negli ultimi quindici anni: meno burocrazia significa meno tempo perso e, quindi, meno costi per cittadini e imprese.Regione Lombardia costa infatti a ogni cittadino 36 euro, mentre la media delle altre Regioni è di oltre 80 euro per abitante.

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8 Il Modello Lombardia

Grazie alla semplificazione, all’informatizzazione e alla possibilità di interagire online, oggi è molto più facile aprire un’attività, ottenere informazioni, chiedere un contributo: il tutto da casa propria, con un clic, a qualsiasi ora del giorno.Enti, società e strutture regionali lombarde pagano puntualmente i fornitori: siamo arrivati a 90 giorni anche per le strutture sanitarie pubbliche, mentre la media nazionale è di circa 288 giorni.

la regIone delle rIforme Alcune riforme e linee d’azione del Governo Formigoni sono state inizialmente osteggiate, guardate come idee azzardate o difficili da realizzare.Dopo 15 anni molte delle novità introdotte sono state invece recepite a livello nazionale, divenendo un punto di riferimento anche a livello internazionale.

un sistema sanitario all’avanguardiaNel ’97 eravamo gli unici a credere nella libertà di scelta, nell’importanza di mettere a disposizione gratuitamente per tutti i pazienti sia strutture pubbliche sia private accreditate.Oggi ogni persona, povera o ricca, può trovare in Lombardia la migliore qualità di cura, scegliendo il medico, l’ospedale, la terapia più adeguata alle proprie esigenze. Non è un caso che un quinto dei pazienti che si spostano in Italia scelgano la Lombardia.Se la percentuale delle strutture private nella nostra Regione è allineata alla media nazionale, notevolmente superiori sono l’efficacia e l’efficienza del sistema sanitario. La nostra riforma dimostra, dopo 10 anni, di aver saputo innescare processi virtuosi, contenendo la spesa e alzando la qualità dei servizi in un sistema complesso e di grandi dimensioni.Da anni ormai i nostri bilanci sono in pareggio, ma non abbiamo certo smesso di investire: abbiamo sostenuto la ricerca per avere cure all’avanguardia, abbiamo incoraggiato tutte le professionalità sanitarie, abbiamo investito 3,5 miliardi di euro per l’edilizia ospedaliera e per una strumentazione tecnologica aggiornata.Mettere al centro del sistema le persone (i pazienti e le loro famiglie, ma anche i medici e gli infermieri) è stata la chiave per creare una sanità all’avanguardia e sostenibile, dove umanizzazione della cura e risparmio delle risorse procedono insieme. Un sistema cui guardano in molti, anche dall’estero.

famiglia e solidarietà al centro del welfareLa famiglia non è una realtà da assistere, ma è il primo produttore di welfare, e merita di essere sempre più sostenuta con strumenti finanziari (come la dote) e fiscali. Qualcuno vede questo metodo con sospetto: “Ma come, non dovrebbe essere lo Stato a pensare a tutto?”No; è alle persone, alle famiglie, alle associazioni, ai volontari e a tutti i soggetti della società civile che vanno date in mano le risorse e le leve per rispondere ai bisogni e costruire reti di solidarietà che non escludano nessuno.La legge sulla famiglia varata nel 1999 da Regione Lombardia è ancora oggi unica a livello nazionale. In questi anni ha sostenuto i progetti delle famiglie favorendo una fioritura di reti e di iniziative: quasi 700 associazioni e più di 6000 progetti per la cura dei bambini e le altre esigenze familiari; fondamentale anche l’attenzione alle famiglie fragili, a rischio di povertà o con persone non autosufficienti.Nel 2008 un’altra legge importante ha riorientato l’azione degli enti locali e del terzo settore per organizzare intorno alla famiglia l’intera rete dei soggetti e degli interventi di welfare.I voucher sociosanitari e i titoli sociali hanno sostituito le vecchie modalità assistenziali offrendo un’arma più flessibile ed efficace per affrontare le difficoltà della vita. I Buoni Famiglia stanno aiutando

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9Il Modello Lombardia

molti lombardi a superare un momento di crisi: l’obiettivo è investire su chi ha il coraggio di fare famiglia, per di più numerosa.Questo significa anche sostenere la ricerca della casa, bene primario per tutti, finanziando gli affitti e sostenendo le giovani coppie nell’acquisto della prima casa.In Lombardia il vecchio stato assistenziale l’abbiamo mandato “in pensione” perché non rispondeva più ai nuovi bisogni e alle nuove insicurezze.Abbiamo invece “aperto il sistema”, facendolo diventare una vera welfare community, fondata sulla cooperazione tra istituzioni e singoli cittadini, famiglie e associazioni che diventano i protagonisti e i produttori di una nuova qualità della vita.

la riforma lombarda della scuola e della formazioneL’educazione è fondamentale per lo sviluppo della persona e della società nel suo complesso. Abbiamo bisogno di un sistema di formazione che sappia valorizzare le persone e far emergere i talenti, che premi il merito e stimoli continuamente gli studenti a crescere e conoscere: dal primo giorno di scuola alla laurea, dall’apprendistato all’alta specializzazione universitaria.La prima comunità educante è la famiglia: per questo, con il Buono Scuola e con la Dote Scuola abbiamo voluto fare della libertà di educazione non uno slogan, ma un’opportunità alla portata di tutti. Abbiamo così riportato l’educazione al centro di una politica che sa guardare al futuro, sottraendola allo sterile dibattito sulle riforme del sistema scolastico. Spostare il baricentro dell’educazione dall’offerta alla domanda ha comportato un significativo sforzo per innovare gli strumenti di accompagnamento alla scelta educativa delle famiglie, attingendo a piene mani dalle migliori esperienze internazionali. La riforma dell’istruzione fa perno sulla libertà di scelta tra scuola statale e parificata, sui percorsi individuali di formazione e sul riconoscimento delle competenze acquisite dagli individui, anche se maturate al di fuori della formazione curricolare. In questo modo è possibile superare il valore legale del titolo di studio e favorire una formazione continua per tutti. La riforma della formazione professionale è stata costruita su un’idea innovativa di personalizzazione dei percorsi e su un’apertura al mondo del lavoro, valorizzando i poli formativi di eccellenza. Due milioni di persone, negli ultimi 5 anni, hanno aumentato le proprie competenze grazie alla formazione professionale di Regione Lombardia.

la riforma del lavoroIn Lombardia chi cerca lavoro può facilmente trovare opportunità professionali in tanti settori: la cultura del fare è patrimonio condiviso anche da chi non è nato qui: persino in tempi di crisi il nostro tasso di disoccupazione è inferiore a quello di Francia e Germania. Questo è il terreno favorevole che il Governo regionale ha sgombrato da forme rigide e superate di incontro tra domanda e offerta, facendo perno su una rete di intermediari pubblici e privati accreditati, che accompagnano le persone con interventi su misura, orientandole nella conquista dei propri obiettivi formativi. Anche in questo campo Regione Lombardia ha introdotto lo strumento della dote per mettere alla portata di tutti l’accompagnamento ai servizi di collocamento e intermediazione, sostenendo le persone disoccupate o in mobilità nella ricerca attiva di un impiego. Non ci siamo accontentati di dare un sostegno al reddito, ma abbiamo creato un nuovo welfare delle opportunità, mettendo a disposizione di quanti hanno subito le conseguenze della crisi una dote per formarsi e riqualificarsi, così da rimettersi in gioco per una futura ricollocazione.Questo sistema ha consentito ai lavoratori e alle imprese di affrontare meglio di altri la crisi.

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Per una lombardia competitivaGli strumenti per accompagnare la competitività sono stati costruiti insieme agli attori del sistema economico - nel Comitato Strategico per la Competitività e nel Patto per lo Sviluppo - e sanciti nel 2007 da una legge innovativa e flessibile per rispondere alle esigenze e alle caratteristiche del nostro sistema produttivo.Per il nostro tessuto di piccole e medie imprese, che ha dimostrato di essere vitale pur in questa difficile congiuntura, abbiamo concepito una cassetta degli attrezzi - del valore di oltre 1 miliardo di euro l’anno - che sostiene l’accesso al credito e favorisce innovazione e internazionalizzazione.Continuiamo a lavorare insieme facendo convergere responsabilità e risorse come avviene con l’Accordo di Programma per la Competitività con il “sistema camerale”, che oggi rappresenta un punto di riferimento per la riforma nazionale delle camere di commercio. E continuiamo a confrontarci sui tavoli come il Patto per lo Sviluppo, il Tavolo Banche e il Tavolo Verde dell’agricoltura. Ma la sfida più importante che Regione Lombardia ha intrapreso è l’avvio di un processo di semplificazione che renda ancora più facile avviare una nuova impresa. L’azienda ha infatti bisogno di libertà di mercato e di concorrenza, ma anche di un sistema amico, che non ne freni l’impeto positivo e costruttivo. Tutti sono consapevoli che la strada per il rilancio è quella dell’innovazione a ogni livello. Regione Lombardia ha pertanto puntato a costruire un sistema territoriale di innovazione in cui la ricerca e l’ingegno danno vita a nuove idee di processo e di produzione. Per questo abbiamo fatto anche un Patto con le Università e abbiamo valutato e accreditato più di 300 centri di ricerca. In questo contesto giocano inoltre un ruolo strategico le azioni promosse per favorire la diffusione della banda larga, capace di sostenere la ripresa dell’economia lombarda.

Per la mobilità in lombardiaLe infrastrutture prioritarie sono state tutte avviate: finalmente la Lombardia è ripartita.Con la governance condivisa e la programmazione negoziata abbiamo fatto convergere da subito il consenso e la corresponsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti e del territorio. Con la creazione di uno strumento come CAL Concessioni Autostrade Lombarde Spa, partecipato da Infrastrutture Lombarde Spa e ANAS Spa, abbiamo guadagnato almeno 6 anni nella realizzazione delle grandi opere.Tutto questo in funzione della libertà di muoversi delle persone, per rispondere alle esigenze di spostamento, di movimento delle merci, di crescita della Lombardia.Fondamentale in questo senso è stato il Patto per il rilancio del Trasporto Pubblico Locale con il quale abbiamo ridisegnato ruoli e competenze affinché ogni attore dia il suo contributo in maniera sinergica per un servizio migliore. Dopo anni di inefficienza delle Ferrovie dello Stato, Regione Lombardia ha deciso di rilanciare la gestione del servizio a partire dall’esperienza lombarda delle Ferrovie Nord, con la costituzione della nuova società TNL Trenitalia – Le Nord che permette la gestione unitaria del trasporto ferroviario regionale in Lombardia. Si tratta di un esperimento che abbiamo avviato anche valicando le nostre specifiche competenze, perché di fronte a un problema così sentito bisogna avere il coraggio di innovare e rischiare.

Per l’ambiente di tuttiL’ambiente è un bene di ogni lombardo. Ed è responsabilità di tutti (Governo regionale, Governo nazionale, enti locali, imprese e persone), nessuno escluso, adoperarsi per garantirne la tutela, la conservazione, la fruizione. L’ambiente è fattore di sviluppo e di qualità della vita: il suo miglioramento è una forte spinta per una società avanzata come la Lombardia, a ripensare alle modalità, alle tecnologie, alle potenzialità di crescita. Abbiamo perciò guardato alle politiche ambientali in un’ottica integrata: responsabile, pragmatica e innovativa.Responsabile perché è richiesto il contributo di tutti, partendo dai piccoli gesti quotidiani, incoraggiando i comportamenti virtuosi di cittadini e imprese prima di imporre divieti.

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Pragmatica perché il Governo regionale non ha opposto veti ideologici, ma ha investito sull’educazione per avvicinare giovani e meno giovani a un approccio non solo ambientalista, ma di sostenibilità in senso più ampio, responsabilizzando le persone nei confronti delle prossime generazioni.Innovativa sia nel varo della legge per la qualità dell’aria nel 2006, primo esempio in Italia di provvedimento regionale organico e intersettoriale, sia nel reinterpretare il rapporto con lo Stato e con l’Unione Europea: nel primo caso sollecitando un coraggio maggiore per affrontare problemi non più rinviabili, nel secondo chiedendo una considerazione più attenta per le specificità regionali e per l’impegno della Lombardia nel migliorare la qualità dell’aria.Con un costante accompagnamento e il richiamo alla responsabilità di enti locali e degli altri soggetti, imprese e persone, abbiamo contribuito alla riduzione delle principali fonti di inquinamento dell’aria, abbiamo migliorato la qualità delle acque, abbiamo aumentato la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, abbiamo difeso e tutelato il verde e abbiamo riorganizzato il ciclo dei rifiuti, con un abbattimento significativo dei conferimenti in discarica. L’adattamento rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali è un argomento globale che richiede però un’attuazione locale. Adattarsi vuol dire adottare nuove tecnologie, nuove forme di energia, nuove forme di progettazione urbanistica, nuovi stili di vita: anche per questa sfida va incentivata l’innovazione e la responsabilità. Il Piano Territoriale Regionale e il Piano per la Lombardia Sostenibile 2020 abbracciano perciò tutti gli ambiti di governance regionale e promuovono le opportunità tecnologiche e culturali dei cambiamenti legati a una nuova modalità di vivere, muoversi, produrre, comunicare, abitare il territorio e usufruire delle sue molteplici risorse e opportunità. Gli stessi concetti sono al centro della Riforma dei Servizi di Pubblica Utilità: responsabilità dei cittadini e delle imprese per contribuire a una migliore gestione dei rifiuti e a un miglior uso dell’energia e dell’acqua; responsabilità degli enti locali nel migliorare la gestione dei servizi e nello sviluppare - e conservare - le infrastrutture.La qualità della nostra azione è suffragata anche dalla governance del sottosuolo, finalizzata a garantirne un uso sostenibile, la cui efficacia, riconosciuta a livello internazionale, ha fatto della Lombardia un riferimento per l’intero Paese.

Per l’attrattività della lombardiaLa Lombardia custodisce un patrimonio di bellezza che si è arricchito nel tempo grazie al lavoro umano, all’arte, all’architettura e all’ingegno. Una ricchezza che ci è stata consegnata per essere conservata, valorizzata e, se possibile, migliorata.Questo è il ruolo strategico che l’amministrazione regionale ha cercato di giocare in questi anni, mettendo in campo politiche costruite per il territorio e con il territorio. Questo è lo spirito che deve animare i lombardi gratificati dalla bellezza del proprio territorio e che deve responsabilizzarli affinché chi verrà dopo di loro possa godere di questo patrimonio. Il Governo regionale si è fatto promotore di una cifra stilistica di livello internazionale: dalla cura del paesaggio all’estetica dei nuovi ospedali, ha puntato sulla “messa in rete” delle bellezze naturali, artistiche e architettoniche per incrementare e far conoscere percorsi di fruizione in cui si uniscano aspetti culturali, sociali, sportivi, di benessere e gusto.Dalle vie e dalle ville storiche alle nuove grandi architetture contemporanee, dai navigli e dalle vie d’acqua alle nuove aree verdi, i cittadini lombardi e i turisti possono trovare un’offerta di qualità in crescita. Il modello lombardo di sostenibilità che intreccia agricoltura e industria, città e campagna, laghi e montagna, business e cultura, tradizione e innovazione va proposto al mondo sfruttando appieno l’occasione dell’Expo e guardando in prospettiva al posizionamento internazionale di una realtà come la nostra, che riassume potenzialmente in sé tutti i fattori di attrazione.Nei secoli la Lombardia ha saputo conquistare la leadership in molti campi grazie alla creatività e a una

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cultura di progetto in cui si unisce l’ingegno delle nuove idee e l’artigianalità del fare a regola d’arte. Qui si sono formati o si sono potuti esprimere grandi talenti in vari settori: anche oggi le nostre politiche valorizzano la creatività e il merito, specialmente nei giovani studenti, ricercatori e imprenditori, mirando ad attrarre in Lombardia le migliori energie con scambi internazionali e progetti di alta formazione e ricerca applicata.

Per la qualità del territorioI cambiamenti territoriali, la diffusione dello spazio urbanizzato, la dispersione insediativa, le nuove polarità urbane hanno richiesto una rivoluzione negli strumenti di pianificazione territoriale. Il Governo regionale ha voluto accompagnare lo sviluppo del territorio rivoluzionando l’approccio tradizionale di pianificazione dall’alto per una programmazione che valorizza il ruolo di cittadini, imprese ed enti locali sulla base di una condivisione dei grandi obiettivi di sviluppo.Ha poi fornito a tutte le amministrazioni locali i supporti necessari per conseguire tali obiettivi, da declinare in funzione delle diverse caratteristiche naturali e urbane della nostra regione. La legge di governo del territorio (l.r. 12/2005) ha riconosciuto e promosso le vocazioni dei diversi sistemi locali consentendo di rilanciare al meglio le differenti potenzialità e identità che la nostra regione racchiude. In particolare abbiamo voluto valorizzare la peculiarità della montagna, con politiche organiche volte a svilupparne le risorse e l’attrattività turistica. Con la stessa attenzione abbiamo riconosciuto e sostenuto anche il ruolo dei piccoli comuni, vero presidio di “cura” del territorio e del tessuto sociale.In questa legislatura abbiamo inoltre riconosciuto l’importanza del sistema rurale, dove l’agricoltura è inscindibile sia dal territorio e dalle sue funzioni ambientali, paesaggistiche e sociali, sia dalle altre attività e realtà proprie della campagna. E’ stata quindi data notevole importanza alla pianificazione a livello regionale e provinciale delle aree agricole, riconoscendone una dignità pari alle aree urbanizzate. Regione Lombardia ha pertanto incentivato una nuova imprenditorialità del settore agricolo, in un momento in cui ci si è dovuti confrontare sempre più con il mercato internazionale e con crisi non preventivabili.

un Incubatore Per Il Paese

La Lombardia ha avuto coraggio - lo stesso che servirebbe all’Italia - di scelte impegnative che esaltano il metodo della responsabilizzazione e valorizzano l’iniziativa dei soggetti sociali.Molte riforme del Governo regionale, molte innovazioni nell’istituzione e nelle politiche sviluppate con la comunità civile sono ormai mature per essere acquisite a livello nazionale. Non pensiamo di essere i primi della classe, semplicemente mettiamo la nostra esperienza a disposizione di tutto il Paese. Possiamo offrire l’esperienza di quindici anni di buon governo, di uno sforzo continuo per rinnovare il rapporto tra istituzioni e società civile e per operare cambiamenti strutturali nei settori di competenza regionale in contrasto con l’immobilismo centralista.Bisogna lasciare spazio a chi sperimenta politiche innovative, senza avere la preoccupazione che tutti facciano lo stesso passo allo stesso momento. È questo il senso della richiesta lombarda di spazi particolari di autonomia su 12 materie, secondo l’articolo 116, 3° comma, della Costituzione. Abbiamo avanzato una proposta pragmatica di federalismo solidale, rispettoso delle specificità, rifuggendo sia dal falso egualitarismo attuale, sia dai tentativi di divisione del Paese. Per far crescere libertà e responsabilità, per rilanciare veramente lo sviluppo, bisogna inoltre realizzare - senza ulteriori ritardi - il federalismo fiscale, attuando l’articolo 119 della Costituzione. Su questo fronte la Lombardia si è impegnata in prima persona, avanzando nel 2007 una proposta di legge al Parlamento, coordinando le regioni nella condivisione di criteri responsabili e costituendo un tavolo permanente, con gli enti locali lombardi, per il federalismo fiscale interno e per il patto di stabilità territoriale. La legge 42/2009 (delega al Governo in materia di federalismo fiscale), ha rappresentato un passaggio

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importante per il rilancio della questione, sebbene ancora non sia stata accolta in tutto la proposta lombarda sulla gestione responsabile di una spesa pubblica che, utilizzando le risorse del Nord, e soprattutto della Lombardia, è oggi concentrata sempre più al Centro-Sud. L’autonomia finanziaria concessa alle regioni è ancora limitata: occorre coniugare in tempi brevi la responsabilizzazione di ogni livello di governo con un meccanismo di premialità per gli enti virtuosi, capaci di coniugare risparmio ed efficienza, ottimizzando le risorse a disposizione.

all’avanguardIa nel mondo

La Lombardia ha una vocazione internazionale millenaria: il Governo regionale non ha fatto altro che assecondare e promuovere costantemente il confronto con gli altri soggetti, in funzione di una crescita fondata sulla conoscenza. Allo stesso tempo il sistema lombardo oggi racchiude in sé una fortissima attrattività da proiettare all’estero. Per muoversi in modo efficace nel mondo globale Regione Lombardia ha aperto nuove strade di azione internazionale per i governi territoriali, nella consapevolezza che oggi lo sviluppo globale è trainato dalle economie regionali e subnazionali. La nostra esperienza, la forza del nostro sistema socioeconomico implicano una responsabilità, ci chiedono di offrire un contributo per la ripresa.Cooperazione istituzionale e cooperazione economica si integrano dunque nella prospettiva di disegnare una crescita sostenibile nel mondo post-crisi. Se le reti europee di cui siamo stati fondatori, come i “Quattro Motori per l’Europa”, sono state una lungimirante profezia, oggi c’è da costruire una rete permanente, una nuova modalità di cooperare sul capitale umano, sulla salute, sulla crescita economica e sul miglioramento dell’ambiente.Il World Region Forum, tenutosi a Milano nel novembre 2009 con le prime 15 regioni del pianeta, è stato l’inizio di un nuovo metodo, tutto da affinare, per trainare lo sviluppo e rispondere anche ai tanti paesi in via di sviluppo che guardano a noi con grandi aspettative. Un forum che vede Regione Lombardia sedere a fianco di partner internazionali quali la California, il Massachusetts, la Baviera, la Comunità Autonoma di Madrid, Singapore e Shanghai.

nel segno del nuovo

La costruzione del modello lombardo è stata segnata da passaggi delicati e da scelte che spesso sono state accolte come irrealizzabili, ma che sul lungo periodo hanno mostrato la lungimiranza di un sistema capace di costruire il nuovo e di essere convincente nel contesto contemporaneo.Il modello lombardo è più maturo e consapevole dei contenuti della sussidiarietà e della sua concreta applicazione: l’apertura di nuovi spazi verso la persona, gli enti locali, lo Stato e l’Europa saranno i prossimi orizzonti dell’agire di Regione Lombardia. Sul fronte interno sembra aprirsi, per il “laboratorio lombardo” la possibilità di approfondire criticamente e rigorosamente la propria esperienza. Un modello capace quindi di interagire ed essere persuasivo rispetto al contesto contemporaneo.La sussidiarietà è un principio politico che mira a riconoscere il primato della società civile e della sua capacità creativa in una prospettiva ideale. Spingere ulteriormente sull’acceleratore della sussidiarietà significa non solo valorizzare il principio della libertà di scelta, ma anche rilanciare la responsabilità delle persone e la loro capacità di relazione come risposta ai bisogni e come opportunità di infittire la trama delle reti tra persone e associazioni: investire nel cittadino non per esasperane l’individualismo, ma per valorizzare le potenzialità del suo “essere relazione”. Le capacità, le competenze, i desideri, gli ideali, le aspirazioni, le relazioni delle persone sono infatti il motore su cui investire per guardare al futuro con fiducia, anche quando esso è oscurato dalle ombre della crisi.

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Questa fiducia nelle persone implica un continuo ripensamento del ruolo delle istituzioni, chiamate a ridisegnare la propria funzione di garanti del protagonismo delle persone. Nel futuro dobbiamo allora valorizzare sempre più questa fiducia, questa capacità di apertura verso la persona e insieme questa propensione dell’Istituzione a far entrare il cittadino e la sua vita nei gangli delle politiche regionali. Palazzo Lombardia, la nuova sede regionale costruita in tempi brevissimi e concepita a “impatto zero”, è il simbolo architettonico, bello e fruibile da tutti, di tutto questo, di un governo trasparente, aperto, avanzato e capace di concretizzare quel coraggio del nuovo proprio della società lombarda e delle sue istituzioni. Ci apriremo inoltre alla realtà che cambia, alle energie e ai talenti attratti dalla Lombardia e a quei lombardi che si muovono nel resto del mondo.

La via dell’innovazione e del miglioramento non è la più facile e piana: occorre attrezzarsi a dovere. Le politiche su cui abbiamo investito mirano infatti a fornire ai lombardi gli strumenti per agire e innovare, con la consapevolezza che ogni risultato importante è il frutto della cooperazione e dell’impegno di ciascuno.Il “modello Lombardia” funziona perché ha di nuovo innaffiato le radici secolari di uno “spirito lombardo” saldamente ramificate nel nostro territorio. E adesso che l’albero dà i suoi frutti, è nostro compito curarlo e farlo crescere per assicurare abbondanti raccolti per tutti.

Questa è la Lombardia che offre opportunità a ciascuno, sempre aperta al contributo di tutti, perché la chiave dell’innovazione e dello sviluppo è nelle mani delle persone.

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15Uno sguardo al presente

Uno sguardo al presente

un tessuto ImPrendItorIale Potente e comPetItIvo

La Lombardia è una regione prospera. Come reddito pro capite, infatti, si posiziona ai primi posti in Europa e nel mondo.

Se fosse una nazione la Lombardia, con un PIL di 330 miliardi di euro nel 2008, sarebbe la 9a economia dell’Europa a 27 stati e la 23 a al mondo.

Una posizione di primato costruita sull’intreccio unico e originale di imprenditorialità diffusa, sull’attenzione alla qualità dei prodotti e sulla capacità di adattamento continuo alle esigenze del mercato: fattori che consentono di guardare al futuro con rinnovato ottimismo, anche in forza dello sviluppo che hanno portato alla Lombardia in questi quindici anni. Le oltre 800 mila imprese lombarde sono la vera ricchezza della nostra regione. Negli ultimi anni il tessuto produttivo lombardo ha dovuto affrontare importanti cambiamenti per adattarsi agli stimoli del mercato, della globalizzazione e della diffusione delle tecnologie informatiche. Sono sfide che hanno portato molti imprenditori a innovarsi, a darsi una struttura organizzativa, a dotarsi di persone qualificate, a fare ricerca, a introdurre nuovi prodotti e nuovi servizi, vincendo la scommessa più importante: continuare a fare impresa e a creare valore.

In Lombardia c’è un’impresa ogni 12 abitanti e ogni giorno nascono 186 imprese.

Quello lombardo è un tessuto imprenditoriale vivace (rappresenta il 15.6% del totale nazionale), caratterizzato dalla presenza di un nutrito gruppo di medie imprese industriali che hanno contribuito a far crescere intorno a loro un indotto competitivo di subfornitori e terzisti. Il sistema imprenditoriale lombardo è più solido di quello italiano: le aziende lombarde tendono a essere più grandi, spesso aggregate in gruppi o reti di impresa. La percentuale delle imprese che hanno per forma giuridica la società di capitali è più alta in Lombardia che nel resto d’Italia.

Il 29% delle società di capitale italiane ha sede in Lombardia.

La caratteristica tendenza all’agglomerazione territoriale delle imprese lombarde permane negli anni, nonostante la riduzione dei rapporti di contiguità fisica dovuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e alla maggior internazionalizzazione: quasi il 30% delle imprese esportatrici italiane ha sede in Lombardia.

La Lombardia genera il 28% delle esportazioni e il 32% delle importazioni nazionali. Il volume delle esportazioni è aumentato del 64% dal 1999, mentre quello delle importazioni è raddoppiato.

La Lombardia attira i 2/3 degli investimenti esteri diretti in Italia.

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Nel frattempo, si sta diffondendo la tendenza a costituire reti informali e formali, di forte connotazione strategica, spesso innovative, che riflettono una nuova propensione degli imprenditori a mettersi insieme, a collaborare. La micro e la piccola impresa sono un serbatoio di talento e di ingegno che sa adattare i prodotti alle esigenze del mercato, facendo leva sulla flessibilità e sulle capacità delle persone che vi lavorano. Non deve quindi stupire se l’innovazione della piccola impresa è incrementale e qualitativa. Nondimeno la Lombardia è, a livello nazionale, la regione con la maggior percentuale di addetti alla ricerca (19,3%) e quella dove le imprese investono di più: nel 2007 la spesa in ricerca ha superato abbondantemente i 2 miliardi di euro. Ovunque, pur nelle specificità dei settori, le piccole imprese sono portatrici di innovazione e cambiamento, oltre a costituire la maglia del tessuto sociale lombardo: le imprese a conduzione familiare rappresentano inoltre un laboratorio formativo per molti giovani.

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di imprese artigiane.

Nell’agricoltura le imprese lombarde sono le protagoniste di una leadership a livello nazionale e spesso comunitario. Un’agricoltura che vanta numerose filiere di qualità: 25 sono le produzioni lombarde DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), di cui 21 già registrate. La produzione vinicola conta invece 14 vini DOC (Denominazione di Origine Controllata) e 5 DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che contribuiscono al 61% della produzione vinicola regionale.

La produzione agroalimentare della Lombardia è il 15,5% del totale nazionale.

La Lombardia è la prima regione italiana per produzione agricola totale.

un mercato del lavoro PIù aPerto

Il mercato del lavoro lombardo è diventato in questi anni più inclusivo. La partecipazione al mercato del lavoro è cresciuta soprattutto nella componente femminile: oggi lavorano 6 donne su 10, con un incremento di quasi 8 punti percentuali rispetto al 1999. Aumenta il numero di giovani che scelgono di accrescere il proprio livello di istruzione posticipando l’ingresso nel mercato del lavoro, con percorsi professionali più dinamici rispetto al passato. Il tasso di occupazione, che si è mantenuto vicino al 70% (la media nazionale è circa 10 punti percentuale più bassa), riflette il profilo di una regione in cui le persone hanno opportunità di trovare lavoro, di mettersi in gioco in prima persona. Il tasso di disoccupazione lombardo si è mantenuto negli ultimi anni su valori tra i più bassi in Europa, oscillando fra il 3% e il 4%. La Lombardia ha un mercato del lavoro di tipo europeo, merito anche delle innovazioni introdotte dalla legislazione regionale. Anche i recenti provvedimenti per scongiurare la fuoriuscita dei lavoratori dalle imprese si sono mossi nel solco della novità.

La Lombardia ha un tasso di occupazione maggiore del 14% rispetto alla media nazionale, mentre il tasso di disoccupazione è minore del 29%.

Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è inferiore del 20% rispetto alla media UE a 27 stati.

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17Uno sguardo al presente

un welfare a mIsura dI Persona La famiglia è il luogo dove la persona cresce e, allo stesso tempo, è il perno della società. Aumentano, in Lombardia, le nuove famiglie: crescono le convivenze e i nuclei monogenitoriali. Pur con queste trasformazioni, le reti di supporto familiare rimangono la principale risorsa cui i lombardi si appoggiano per la cura dei figli più piccoli, degli anziani e dei disabili non autosufficienti.

La Lombardia, unica nel panorama nazionale, nel 1999 ha approvato una legge espressamente dedicata al sostegno della famiglia.

Le donne sono una grande risorsa perché continuano a farsi carico del “lavoro” di cura della famiglia e, allo stesso tempo, sempre più spesso svolgono un’attività lavorativa fuori casa. La capacità di conciliare il doppio fronte, familiare e lavorativo, resta dunque una prerogativa femminile sebbene, rispetto al passato, si registri una maggior propensione dei padri alla cura dei figli. Inoltre, sono sempre meno le madri che si ritirano dal mercato del lavoro, mentre resta forte la tendenza a ridefinire le modalità lavorative per venire incontro alle esigenze della famiglia: una scelta condivisa da quasi il 30% delle donne (rispetto a meno del 10% degli uomini).

In Lombardia vi sono 2.026 strutture tra nidi, micro nidi, nidi famiglie, per complessivi 52.548 posti: la capacità di ricezione dei servizi alla prima infanzia è superiore del 10% alla media nazionale.

La popolazione lombarda ha ripreso a crescere: rispetto all’inizio del decennio la Lombardia ha quasi un milione di abitanti in più (da 9 milioni a 9 milioni e 800 mila circa), grazie anche alla ripresa della maternità tra le donne dai 30 ai 40 anni. La proprietà della casa rimane una delle principali aspirazioni dei cittadini: lo prova il fatto che l’80% dei lombardi possiede una casa di proprietà. Inoltre la qualità dei servizi pubblici e le opportunità offerte dal nostro territorio spingono molte persone a preferire la Lombardia per lavorare, per studiare, per curarsi: una scelta che si traduce in una richiesta di abitazioni che non sempre trova risposta immediata. Le persone over 65 rappresentano un nuovo serbatoio di risorse per la società lombarda. Il pensionato di oggi non è un “anziano”, in quanto, a dispetto dell’uscita dal mercato del lavoro, possiede vitalità, competenze ed energie che può mettere a disposizione di tutti, soprattutto dei giovani e del terzo settore. Per questi motivi, e per il peso che avrà sulla società di domani, questa fascia di popolazione è destinata a un ruolo determinante in Lombardia.

La speranza di vita alla nascita in Lombardia è di 81,4 anni. Solo in altri tre paesi al mondo (Giappone, Hong Kong e Svizzera) si vive più a lungo.

La solidarietà è uno dei capisaldi della società lombarda, elemento di forte connotazione di un territorio da sempre attento agli strati sociali più deboli. Un contributo per sostenere la fragilità, intesa non solo quale deprivazione materiale, viene dal “terzo settore”, in costante crescita negli ultimi anni: le organizzazioni iscritte ai registri regionali sono passate da 4.800 circa nel 2001 a 7.400 circa nel 2007, a dimostrazione di come sempre più persone mettano a disposizione della collettività le proprie capacità e il proprio ingegno. Il “terzo settore” si è innovato, ha saputo leggere e interpretare i nuovi bisogni della società lombarda. Crescono, infatti, le organizzazioni di mutuo aiuto, mentre evolvono il ruolo e la natura delle fondazioni.

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un sIstema che “fa” scuola

I lombardi sono sempre più istruiti. Negli ultimi anni il livello di istruzione della popolazione lombarda è cresciuto: rispetto al 2004, è infatti aumentato il peso percentuale di laureati e diplomati sul totale della popolazione.Crescono gli studenti del sistema scolastico lombardo, trainati dall’aumento degli alunni stranieri, la cui presenza è quintuplicata in meno di dieci anni arrivando al 10% nell’anno scolastico 2007/2008.La scuola lombarda si sta rinnovando, sia sotto lo stimolo dell’aumento di studenti stranieri, sia perché cresce la percentuale di quanti scelgono l’offerta scolastica paritaria, soprattutto quella secondaria. E il sistema scolastico ha reagito bene: è in calo, infatti, la percentuale di abbandoni, e i livelli di apprendimento degli studenti si mantengono su buoni livelli.In Lombardia la formazione professionale non è più formazione di serie B. Sono in aumento gli studenti del sistema di istruzione e formazione professionale regionale che raccoglie il 13% degli allievi.Le università rappresentano un punto d’eccellenza per la Lombardia perché sono state capaci di innovarsi, nonostante siano ancora penalizzate da logiche di finanziamento decise dallo Stato. È un sistema attrattivo (circa 20 studenti su 100 provengono da altre regioni o dall’estero) anche per l’accresciuta capacità di fare ricerca.

In Lombardia sono presenti 13 università e oltre 600 centri di ricerca e innovazione.

La Lombardia è la regione con la più alta capacità di accogliere studenti universitari fuori sede.

La Lombardia è terra di cultura. Lo testimonia la crescita dell’offerta museale non statale (377 musei dove lavorano 2.500 persone, assistite da 1.500 volontari) e del numero di visitatori complessivi (nel 2007 i visitatori sono stati 5,5 milioni).

In Lombardia sono presenti sei siti riconosciuti “patrimonio mondiale” dall’Unesco.

In Lombardia sono stati portati in scena oltre il 16% di tutti gli spettacoli proposti in Italia.

Dal 1995 al 2006 sono raddoppiati i visitatori dei musei regionali.

La Lombardia è la regione italiana con più visitatori stranieri.

una sanItà all’avanguardIa

I cittadini lombardi hanno un buono stato di salute: l’aspettativa di vita degli uomini e delle donne è cresciuta ed è superiore alla media italiana, il numero di persone sovrappeso e obese è sensibilmente più basso e si fa più attività sportiva. Anche la mortalità è in calo.La salute della persona è al centro dell’attività del sistema sanitario regionale forte di 31.000 medici e oltre 104.000 tra infermieri e professionisti sanitari, in grado di erogare ogni anno 170 milioni di prestazioni ambulatoriali e 1,9 milioni di ricoveri, non solo destinati ai lombardi. Ben una prestazione su dieci, infatti, riguarda pazienti provenienti da altre regioni (addirittura una su due per le cure complesse).

In Lombardia la sanità è in pareggio da sette anni.

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19Uno sguardo al presente

In Lombardia ci sono 29 aziende ospedaliere per un totale di quasi 25.000 posti letto e 5 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici per un totale di 2.500 posti letto, cui vanno aggiunte altre 98 strutture (private accreditate) per 14.406 posti letto.L’attenzione all’innovazione è una costante del sistema sanitario regionale. Non a caso la Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di IRCCS e investe più risorse nell’acquisto di tecnologie mediche e nel rinnovo delle strutture ospedaliere.

una mobIlItà PIù esIgente

La vitalità del tessuto economico e sociale è dimostrata anche dalla crescita costante della mobilità di persone e merci sul territorio regionale. La Lombardia è la piattaforma logistica del Paese: qui transitano il 50% delle merci importate ed esportate, grazie anche a un settore dei servizi logistici molto sviluppato. La mobilità è sostenuta da una rete di infrastrutture di trasporto (la rete lombarda supera i 70.000 km, di cui 900 di strade statali e 58.000 di strade comunali) che non riesce ancora a rispondere del tutto, nei tempi e nelle modalità, a una società di persone che si spostano costantemente per lavoro, per studio, per turismo e per diversi interessi.

21,45 miliardi di euro, circa l’8,2% del PIL regionale: è il beneficio previsto per il nord-ovest grazie alla costruzione della Pedemontana, dell’autostrada Brescia-Bergamo-Milano, della tangenziale esterna di Milano e della quarta corsia dell’autostrada A4.

La Lombardia si colloca al primo posto in Italia per chilometri annui percorsi su ferro, con oltre 35 milioni nel 2009. Ogni giorno circolano 1920 treni su 40 direttrici, trasportando oltre 500.000 viaggiatori tra le 418 stazioni della rete Ferrovie dello Stato e Ferrovienord. Milano è inoltre fornita di una rete metropolitana organizzata su 3 linee per una lunghezza complessiva di 74 km, servita da 729 mezzi: sulle linee milanesi viaggiano circa 31 milioni di passeggeri l’anno.In Lombardia ogni anno si spostano grazie al trasporto pubblico locale oltre 1 miliardo di persone; i mezzi pubblici (11.500 veicoli, di cui 8.100 autobus) percorrono 480 milioni di chilometri l’anno. Le aziende di trasporto pubblico locale operanti in Lombardia sono 106, per oltre 15.400 addetti.

Dal sistema aeroportuale lombardo partono il 30% dei passeggeri italiani e il 63% delle merci.

Le vie navigabili lombarde in esercizio sono lunghe oltre mille chilometri, che diventano 1.500 se si considerano anche le vie percorribili stagionalmente o ripristinabili mediante interventi. La rete di canali naturali e artificiali, che si estende per 250 Km, è riconosciuta tra le reti europee di comunicazione TEN (reti di trasporto transeuropee); parte del sistema idroviario padano-veneto è stato inoltre dichiarato di interesse nazionale.

un ambIente da tutelare

La Lombardia ha saputo in questi anni innovare il sistema energetico, sostituendo gradualmente il consumo di petrolio con altre fonti di energia e migliorando l’efficienza del ciclo di produzione, tanto da ottenere un miglioramento strutturale del deficit energetico regionale dal 38% del 2000 al 26% del 2007. Il ricorso alle nuove fonti di energia, soprattutto rinnovabili, ha avuto importanti benefici ambientali, oltre che economici: riduzione di oltre il 30% del fattore di emissione specifico di CO2

equivalente correlato alla produzione elettrica, abbattimento di inquinanti gassosi (ossidi di azoto e

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20 Uno sguardo al presente

zolfo), realizzazione di 115 impianti alimentati a biomasse (solide e biogas) con una potenza aggiuntiva rispetto al 2000 di circa 100 MW, crescita esponenziale del numero di impianti fotovoltaici sul territorio regionale, passati dai circa 130 impianti del 2002 ai 9.276 in esercizio al 31 dicembre 2009.

La Lombardia ha il primato di produzione di energia da fonti rinnovabili: il 20,4% sul totale nazionale.

Il miglioramento dell’ambiente è stato conseguito anche contenendo la produzione pro capite dei rifiuti e soprattutto superando la quota obiettivo (40%) di raccolta differenziata (47% nel 2008). I lombardi hanno imparato a riciclare: grazie a questo comportamento maturo e consapevole verso l’ambiente, in Lombardia si ricorre sempre meno alla discarica: i rifiuti conferiti in discarica sono infatti passati dalle 2.412.763 tonnellate del 1995 alle 479.000 del 2007, mentre quelli inviati alla termovalorizzazione sono aumentati da 409.972 tonnellate a 1.964.817. La Lombardia è una regione molto antropizzata. Nell’area metropolitana milanese e nella fascia pedemontana si concentrano popolazione e attività produttive, che richiedono un modo nuovo di concepire il rapporto con il territorio e con l’ambiente, cui è legata la qualità e il benessere delle persone. Nonostante una fitta rete di infrastrutture, la Lombardia vanta vaste aree destinate al verde.

In Lombardia sono presenti un parco nazionale, 24 parchi regionali, 82 parchi locali, 65 riserve naturali e 31 monumenti naturali per 550.000 ettari di aree protette, pari al 25% del territorio.

In questi anni la qualità dell’aria è migliorata: sono diminuiti i livelli di pm10, di SO2 (biossido di zolfo), di CO (monossido di carbonio), di C6H6 (benzene) e, in misura minore, di NO2, (biossido di azoto).Sono inoltre aumentati i siti balneabili, passati dal 40% del 2000 all’86% del 2007.

Le polveri sottili sono inferiori di 1/3 rispetto agli anni ’80 e le emissioni in atmosfera sono diminuite del 25%.

La Lombardia è la prima regione italiana per distributori per auto a metano e GPL, oltre 400.

Anche la sicurezza è un elemento di qualità della vita: un ambiente sicuro, un lavoro sicuro, trasporti, città e strade sicure sono condizioni indispensabili per permettere alle persone di vivere e muoversi senza preoccupazioni. In Lombardia è in calo la delittuosità urbana e sono decisamente diminuiti gli incidenti stradali come conseguenza di una politica attenta alla prevenzione e grazie a comportamenti personali più responsabili.

Dal 2005 sono aumentati del 160% i sopralluoghi nei luoghi di lavoro mentre sono diminuiti del 6% gli infortuni sul lavoro.

un federalIsmo da far crescere

L’attuazione del federalismo fiscale rappresenta un passaggio cruciale per lo sviluppo della Lombardia e quindi di tutto il Paese. In termini assoluti possiamo stimare in 50 miliardi di euro la somma sottratta complessivamente alle regioni più produttive del Paese, Lombardia in primis: un drenaggio del 7% del PIL delle regioni settentrionali a favore di quelle del Sud.La Lombardia oggi contribuisce per oltre il 50% al fondo di solidarietà delle regioni, nonostante

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la spesa media pro capite dei lombardi sia inferiore a quella nazionale: i lombardi, insomma, non solo spendono meno della media degli italiani, ma producono di più e contribuiscono in proporzione alla ridistribuzione della ricchezza. Le ingenti risorse prelevate dal nostro territorio e trasferite alle regioni meno ricche, spesso, purtroppo, non generano investimenti e reddito, ma colmano debiti e producono altri costi. Una “ipersolidarietà”, quella della Lombardia, che rischia quindi di drenare risorse alla crescita non solo dei suoi cittadini, ma di tutti gli italiani.Insomma, l’attuale modello di ridistribuzione delle risorse da un lato soffoca le aspirazioni delle regioni più produttive, dall’altro non sembra aver favorito la crescita delle regioni meno sviluppate. La riduzione complessiva delle risorse e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica imposti dal patto di stabilità hanno inoltre limitato ulteriormente gli investimenti per le regioni più virtuose.La Lombardia non può, quindi, che salutare con favore una riforma in senso federalista dello Stato, che attribuisca le risorse sulla base dei costi standard e dei comportamenti virtuosi delle amministrazioni, avviando un cammino comune per una gestione trasparente e responsabile della finanza pubblica.Allo stesso modo promuoveremo sempre più al nostro interno un modello federalista di organizzazione amministrativa e di valorizzazione delle competenze e delle peculiarità territoriali.

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22 1. La Lombardia del coraggio

1. La Lombardia del coraggio

Lavoro e impresa

Gli imprenditori e i lavoratori lombardi hanno mostrato coraggio e senso di responsabilità nel far fronte a una crisi economica senza precedenti. La crisi è diventata per molti un’opportunità per guardare a nuovi mercati, per mettere a frutto le competenze maturate, per innovare i processi e l’organizzazione aziendale. Accanto al sacrificio che inevitabilmente richiede, questa difficile congiuntura ha, dunque, rimesso in moto le energie e lo spirito di impresa proprio dei lombardi e, paradossalmente, ha contribuito a rigenerare il senso di solidarietà e di cooperazione radicato nella cultura lombarda. Le imprese lombarde hanno capito che è necessario attrezzarsi per esplorare nuovi canali commerciali, riposizionarsi sui mercati internazionali, introdurre innovazioni e aprirsi alla collaborazione con altre imprese, mettendo da parte gelosie e rivalità. La reazione alla crisi è frutto di un “lavoro di squadra” di tutti i soggetti: datori di lavoro, sindacati, imprese, commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori che il Governo regionale ha voluto accompagnare con strumenti innovativi. Regione Lombardia si è assunta fino in fondo le responsabilità proprie di un ente di governo, intervenendo per presidiare le emergenze e le crisi occupazionali, e per stimolare i germogli della ripresa economica. La crisi economica è stata per il Governo regionale un’occasione di “innovazione”, strumentale e istituzionale. Istituzionale perché ha visto la Lombardia chiedere e ottenere dallo Stato lo stanziamento di 8 miliardi di euro per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi, accordo che segna una nuova, importante pagina nei rapporti tra Governo e regioni. È la prima volta, infatti, che si stipula un’intesa che comporta una gestione coordinata di risorse e progetti su un tema così complesso.Ma la crisi è stata anche l’occasione per cambiare gli strumenti, per dare fiducia alla capacità di rischiare delle imprese e alla vocazione professionale delle persone. Strumento di questa “rivoluzione” è il sistema delle doti. La Dote Lavoro e la Dote Formazione consentono di poter costruire, con l’ausilio di un tutor, un percorso formativo personalizzato, all’interno di un’offerta formativa erogata da enti accreditati. Strumenti particolarmente efficaci per scongiurare la perdita di posti di lavoro e conservare la base produttiva di tante PMI che fanno leva sul “fattore lavoro”. Se altrove si sono adottate logiche di mera spesa con il pretesto di salvare anche il non salvabile, in Lombardia si è deciso di investire sulle imprese, e sulle persone scommettendo sulle loro capacità non solo offrendo paracaduti e misure per anestetizzare gli effetti della crisi, ma creando strumenti di rilancio per preparare la ripresa, agganciare la domanda internazionale, accrescere le competenze e incentivare l’innovazione.Grazie al contributo di tutti, si è passati dal dire al fare con un tempismo straordinario. Sono stati aperti i cantieri di importanti infrastrutture sul territorio di cui la Lombardia ha assoluto bisogno; con il sistema della dote sono stati aiutati i lavoratori a rischio e quelli privi di ammortizzatori sociali, scongiurando il pericolo di depauperamento della base produttiva; sono stati immessi, nel solo 2009, 1400 milioni di risorse pubbliche per favorire gli investimenti delle imprese nell’industria, nel commercio e nei servizi. Abbiamo cercato di dare alle aziende lombarde strumenti di sostegno e di creare un clima di fiducia, favorevole alla libertà di fare impresa, che incoraggi nuove iniziative. L’articolazione del tessuto produttivo lombardo ha richiesto al Governo regionale una crescente integrazione degli strumenti, esaltando le specificità di ciascun settore e di ogni territorio, in risposta a fabbisogni puntuali.Così, alla piccola impresa e agli artigiani abbiamo indirizzato apposite misure di sostegno all’interna-

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zionalizzazione e all’innovazione; all’impresa commerciale abbiamo dedicato risorse per l’innovazione e per l’aggregazione territoriale e di filiera; all’impresa agricola abbiamo destinato interventi di valoriz-zazione del cespite primario, il fondo agricolo, e per le imprese turistiche abbiamo studiato misure di riqualificazione delle strutture ricettive. La piccola impresa non può sempre farcela da sola, ha bisogno di partner con cui cooperare per vincere le sfide di mercati sempre più globali e concorrenziali. In questa direzione Regione Lombardia ha valorizzato tutti i distretti e le forme di rete: 1 miliardo circa di investimenti per 231 distretti in tutte le province (che hanno coinvolto oltre 500 comuni, migliaia di imprese, autonomie funzionali, soggetti no-profit), per rilanciare una nuova crescita dei territori con il coinvolgimento di tutti gli attori e la fiducia nella libera iniziativa.Nel futuro saremo chiamati a una maggiore responsabilizzazione nel segno della sussidiarietà, accompagnando l’evoluzione delle politiche industriali con strumenti sempre più flessibili. Punteremo sulle reti di impresa con sinergie anche tra le grandi, le medie e le piccole imprese, consolideremo e patrimonializzeremo la strumentazione finora attuata, favoriremo ulteriormente l’aggregazione. Saremo chiamati a rivoluzionare il ruolo stesso della pubblica amministrazione per incontrare i bisogni delle singole aziende, aiutandole anche ad accedere ai fondi europei. L’aggregazione ci spingerà a una integrazione sempre maggiore delle politiche per le imprese, che calamitano necessariamente misure di incremento di dotazioni infrastrutturali, di filiera, di attrattività e di marketing territoriale, di promozione e di difesa dell’ambiente, ma anche di formazione di un capitale umano adeguato e specializzato.Nel futuro dovremo sviluppare nuove forme di ascolto degli imprenditori, anche attraverso le rappre-sentanze, per una conoscenza più puntuale delle esigenze del nostro sistema produttivo.

Dove il coraggio e l’innovazione dei lavoratori e degli imprenditori possono vincere la sfida dei mercati globali.

lavoro

Dopo la riforma nazionale relativa al mondo del lavoro nota come “Legge Biagi”, Regione Lombardia si è posta in prima linea nel formulare una riforma per la modernizzazione del mercato del lavoro che aumentasse le opportunità lavorative. Tale riforma ha incrementato le possibilità di incontro tra domanda e offerta, integrando tutti i soggetti accreditati connessi al circuito formazione/lavoro e utilizzando anche contratti atipici come base di partenza per l’ingresso a forme di lavoro a tempo indeterminato.La riforma regionale del lavoro e della formazione è il frutto di un «percorso di avvicinamento» basato su alcuni principi fondamentali della politica lombarda: sussidiarietà orizzontale e verticale, pari dignità tra pubblico e privato, centralità dell’individuo e libertà di scelta.Anche grazie a un mercato del lavoro evoluto e moderno e alla capacità di offrire percorsi di formazione rispondenti alla domanda, Regione Lombardia ha affrontato la crisi in modo reattivo.In questo contesto la risposta di Regione Lombardia è stata quella di assumere un nuovo ruolo, gover-nando in maniera autonoma ed efficiente la cassa integrazione in deroga (precedentemente gestita dallo Stato); ciò ha permesso di sostenere ulteriori categorie di lavoratori precedentemente escluse dagli ammortizzatori sociali.Regione Lombardia è la regione che ricorre maggiormente a forme di lavoro a tempo indeterminato (più del 90% dei lavoratori lombardi ha un contratto a tempo indeterminato, contro una media nazionale dell’86,7%). Inoltre il tasso di disoccupazione regionale (5,2% nel III trimestre 2009) risulta inferiore alla media nazionale (7,3% nel III trimestre 2009) e la disoccupazione femminile in Lombardia è tra le più basse a livello nazionale (la presenza femminile nel mercato del lavoro è un punto di eccellenza della Lombardia rispetto all’Italia).

Lombardia 2020.

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24 1. La Lombardia del coraggio

Per il futuro dovremo saper leggere e interpretare sempre meglio la domanda di nuove professionalità, sostenendola e integrandola con un adeguato percorso di formazione. Dovremo lavorare insieme a tutte le parti datoriali e sindacali per la costruzione di un sistema che garantisca tutele reali per il lavoratore, non obsolete, ma modellate sulle moderne esigenze del mercato del lavoro, anche accompagnando le professioni dei giovani che cercano nuove strade di impegno lavorativo. Sosterremo ulteriormente forme di applicazione della dote sempre più personalizzate, con attenzione a tutti i target, dalle donne, agli over 40, fino ai fuoriusciti dal mercato del lavoro.

abbIamo fatto

• 1,5 miliardi di euro le risorse a disposizione per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle imprese con meno di 15 addetti

• Oltre 97.000 i lavoratori che hanno beneficiato (anche parzialmente) della cassa integrazione in deroga

• Oltre 330 milioni di euro e 261.000 le persone coinvolte nel Piano di Intervento Personalizzato per il reinserimento e la riqualificazione nel mondo del lavoro

• 336.000 lavoratori in formazione continua con un investimento di 190 milioni di euro

• Riformato il mercato del lavoro in Lombardia, realizzando un sistema di governance in grado di integrare tutte le risorse finanziarie (regionali, nazionali, comunitarie) e che si avvale di 252 operatori accreditati e 530 punti di accesso ai servizi al lavoro. Strumenti di questa riforma sono l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, il valutatore indipendente per i servizi per il lavoro e un fondo di rotazione con dotazione iniziale pari a 7,6 milioni di euro (al quale sono state conferite nuove risorse per 4,5 milioni di euro)

• Supportata l’occupazione con interventi per complessivi 77 milioni di euro nel 2009 e 41,2 milioni di euro nel 2008 (tra cui 36 milioni di euro di ammortizzatori per il “Piano Malpensa”, 8 milioni di euro per interventi a sostegno delle crisi aziendali nel settore agricolo e 10 milioni di euro per il programma di ricollocamento dei lavoratori in seguito a crisi aziendali finanziati tramite il Fondo Europeo Globalizzato)

• Sostenute le persone disoccupate ad alto rischio di esclusione dal mercato del lavoro e i lavoratori atipici con oltre 1.500 programmi di inserimento per complessivi 15,4 milioni di euro (programma regionale LaborLab)

• 3,5 milioni di euro stanziati per la Dote Donna a sostegno del lavoro femminile

• Circa 125.000 le donne interessate da contributi per l’inserimento della componente femminile nel mercato del lavoro, con un investimenti di 35.4 milioni di euro tra 2005 ed il 2007

• Favorito l’inserimento lavorativo degli immigrati con 4,7 milioni di euro

• Sostenute persone con disabilità e categorie “svantaggiate” con stanziamenti rispettivamente di 84,5 milioni di euro e 11 milioni di euro

• 43,3 milioni di euro stanziati per la Dote Edilizia per il rafforzamento delle competenze tecnico specialistiche nel settore immobiliare

• Circa 70.000 apprendisti hanno beneficiato di corsi grazie a finanziamenti di oltre 59 milioni di euro

• Sostenuti i livelli occupazionali attraverso la qualificazione professionale nelle PMI manifatturiere e nelle microimprese di distribuzione e dettaglio del tessile e dell’abbigliamento, con uno stanziamento di 16 milioni di euro

• Quasi 2.000 i docenti e il personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) supportato con 15 milioni di euro

• 243mila utenti e 11mila imprese registrati sul portale “Borsa Lavoro Lombardia”

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251. La Lombardia del coraggio

faremo

• Sosterremo i sistemi di governo del mercato del lavoro favorendo la connessione di tutti gli operatori dei servizi per l’impiego, pubblici e privati

• Avvieremo i ragazzi al mondo del lavoro attraverso percorsi formativi adeguati e favorendo collaborazioni tra enti accreditati e PMI lombarde

• Miglioreremo il livello di occupazione femminile, puntando ai 2 milioni di donne occupate entro la prossima legislatura

• Favoriremo la formazione e l’inserimento di immigrati con elevate qualifiche professionali, attraverso l’erogazione di servizi, il coinvolgimento dei datori di lavoro, il riconoscimento delle competenze acquisite all’estero

• Agevoleremo il reinserimento dei lavoratori over 40 anche con nuovi strumenti contrattuali che, collocandosi in posizione intermedia tra il contratto a tempo indeterminato e le innumerevoli forme di contratti flessibili attualmente esistenti nel panorama del diritto del lavoro (ad es. contratto di lavoro quinquennale), darebbero maggiore stabilità al disoccupato maturo

• Amplieremo l’utilizzo della Dote Lavoro non solo per la riqualificazione ma anche per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità

• Incentiveremo l’inserimento di manager nelle PMI (attraverso la formula del “Temporary Management”), per incentivare e valorizzare l’integrazione di competenze manageriali e professionali di elevato livello utili al rilancio della competitività

• Introdurremo, nell’attuazione del federalismo fiscale, la Dote Impresa incentivando produttività e meccanismi di armonizzazione famiglia – lavoro

• Favoriremo politiche di miglioramento organizzativo nei principali servizi per il cittadino (riduzione code in ospedali, uffici pubblici, …) per una migliore politica di conciliazione dei tempi delle famiglie e dei servizi

• Introdurremo la Dote Reimpiego personalizzata e disponibile in qualsiasi fase del percorso lavorativo, per sostenere il reinserimento lavorativo e lo sviluppo delle imprese locali

• Potenzieremo la formazione continua dei lavoratori anche attraverso l’integrazione di tutte le risorse disponibili

comPetItIvItà dell’ImPresa

Regione Lombardia è la prima regione per numero di imprese attive (830 mila imprese, pari al 16% del totale nazionale) in cui trovano lavoro più di 4 milioni di persone (pari al 19% della popolazione lavorativa italiana).L’economia regionale è confrontabile con quella degli stati più dinamici: oggi è tra le prime 25 economie del mondo e con i 330 miliardi di euro di PIL del 2008 precede Austria, Norvegia, Grecia e Danimarca. Inoltre, presenta il PIL procapite più alto tra le Regioni conosciute come “i quattro motori d’Europa” (Baden-Württemberg, Catalogna, Lombardia, Rhône-Alpes).Nel 2008 la Regione produceva il 20,7% del PIL italiano; sul suo territorio si concentrava oltre il 15,6% delle imprese attive in Italia.Regione Lombardia è un polo di eccellenza nel contesto competitivo nazionale e internazionale ma, nonostante ciò, continua a migliorarsi, dotandosi anche di strumenti flessibili in grado di rispondere alle esigenze di mercato e contrastarne le tendenze negative.

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26 1. La Lombardia del coraggio

abbIamo fatto

• Approvata nel 2007 la legge sulla competitività che ha permesso di mettere a disposizione delle imprese nell’ultimo biennio 2,2 miliardi di euro (di cui 1,4 miliardi di euro nel 2009) per supportare azioni di sviluppo del capitale umano, ricerca e innovazione, imprenditorialità, mercato e internazionalizzazione, gestione delle crisi, competitività del territorio, sostenibilità dello sviluppo e governance del sistema economico

• Pieno utilizzo dei fondi relativi alla programmazione comunitaria 2000-2006, pari a circa 850 milioni di euro, con i quali sono stati realizzati interventi finalizzati a superare il divario esistente fra le aree deboli e quelle più forti della Regione attraverso:

– Lo sviluppo della competitività del sistema economico mediante il consolidamento e la crescita della presenza imprenditoriale (finanziati oltre 4.000 progetti che hanno attivato investimenti complessivi per circa 700 milioni di euro, contribuiti per circa 120 milioni di euro)

– L’accrescimento della qualificazione e dotazione del territorio (finanziati circa 500 progetti infrastrutturali con risorse dedicate pari a circa 220 milioni di euro)

– La valorizzazione delle risorse ambientali, naturali e culturali (finanziati con oltre 61 milioni di euro circa 300 progetti)

• In continuità con la programmazione comunitaria 2000-2006 è stato attivato il Fondo Infrastrutture dotato per 50 milioni di euro, con il quale si finanzieranno nuovi progetti infrastrutturali nell’ambito del sistema produttivo, del sistema turistico e di quello delle acque ed energia.

• Approvato e attivato il Programma Operativo della Lombardia, che ha reso disponibili, per il periodo 2007-2013, 532 milioni di euro per:

– accrescere la competitività mediante la ricerca e l’innovazione

– ridurre le emissioni di anidride carbonica attraverso la promozione di energie rinnovabili e l’efficienza energetica

– promuovere la mobilità sostenibile

– accrescere l’attrattività dei territorio

• Assicurata la collaborazione con il “sistema camerale” a supporto dello sviluppo del sistema economico e produttivo sviluppando sinergie sulla programmazione e sull’attuazione degli interventi; dal 2006 sono state liberate risorse per 258 milioni di euro che hanno generato un importante effetto leva (approvata la revisione dell’accordo con le Camere di Commercio fino al 2015, che sancisce un impegno finanziario di 66 milioni di euro nel solo 2010)

• Sostenuto e rafforzato il partenariato economico-sociale attraverso concreti strumenti di coinvolgimento, coordinamento e partecipazione (Patto per lo Sviluppo, Comitato Strategico per la Competitività e Welfare, Accordo di Programma 2006-2010 per lo Sviluppo Economico e la Competitività del Sistema Lombardo, protocollo d’intesa in tema di bioedilizia)

• Sostenuto l’accesso al credito delle PMI attraverso fondi di garanzia dei Consorzi fidi di 2° grado (Confiducia), tramite uno stanziamento di Regione Lombardia pari a 20 milioni di euro, cui si aggiungono 31 milioni di euro del “sistema camerale”

• Supportato il percorso di consolidamento dei Confidi di primo grado, attraverso la concessione di finanziamenti subordinati ai confidi operanti a favore di imprese di tutti i settori economici per 24 milioni di euro (ammessi a finanziamento 5 confidi per un totale di 14,5 milioni di euro)

• Migliorati i rapporti con le imprese tramite l’avvio di un processo di semplificazione delle procedure amministrative (per esempio tramite l’introduzione dello Sportello Unico per tutti i procedimenti amministrativi inerenti le attività economiche e produttive, la Dichiarazione di Inizio Attività Produttiva, il Modello Unico Trasmissione Autorizzazioni)

• Migliorati i servizi online riguardanti i contributi alle imprese

• Sostenute imprese in momentanea difficoltà e promossi investimenti sul territorio lombardo con il supporto di una task force istituita nel luglio 2009 a cui hanno preso parte Regione Lombardia, Finlombarda, CESTEC, IReR e ARIFL

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271. La Lombardia del coraggio

faremo

• Realizzeremo azioni per incrementare in maniera significativa le risorse destinate alle imprese lombarde dal Governo e dalla Commissione Europea, per favorire ulteriormente lo sviluppo e la crescita competitiva

• Proseguiremo il rapporto virtuoso con le Camere di Commercio, sia creando nuovi strumenti a supporto della competitività dell’impresa e dei sistemi territoriali, sia sostenendo microimprese e artigianato (nel rispetto dei principi di sostenibilità e promuovendo l’innovazione)

• Promuoveremo il territorio a potenziali investitori rendendo accessibili i dati relativi ai siti di interesse industriale e dotandoci degli strumenti amministrativi e finanziari in grado di favorirne l’attrattività

• Attiveremo nuovi strumenti finanziari per sostenere la nascita di imprese innovative

• Aiuteremo le nostre imprese a crescere di dimensione stimolandone l’integrazione e l’aggregazione per poter meglio competere sul mercato globale

• Sosterremo la realizzazione di opere pubbliche utilizzando strumenti innovativi di finanziamento, quale ad esempio il ricorso a collaborazioni pubblico-privato tramite il project financing: in questo modo sarà possibile liberare le risorse necessarie, capitalizzando al meglio l’interesse privato nelle opere pubbliche (sanità, infrastrutture viarie, edilizia scolastica, risorse idriche, energia, gestione rifiuti, telecomunicazione)

• Impresa in un giorno: proseguiremo nell’opera di semplificazione dei procedimenti amministrativi, informatizzando interamente le procedure autorizzatorie per le imprese, sperimentando e instaurando nuove forme di collaborazioni tra i diversi enti del Sistema Regionale e semplificando ulteriormente le procedure per l’ottenimento delle autorizzazioni ambientali (VIA, AIA, ecc.) a favore delle imprese locali, riducendo i costi di accesso ai servizi amministrativi territoriali

• Salvaguarderemo e rilanceremo le realtà distrettuali e di filiera emergenti aprendole sempre di più ai circuiti economici internazionali

• Favoriremo l’integrazione sul territorio tra imprese, enti locali e soggetti no-profit per la competitività e la qualificazione territoriale, attraverso forme di programmazione negoziata a carattere distrettuale, a partire dall’esperienza dei distretti del commercio

• Favoriremo il processo di transizione verso un sistema produttivo a basse emissioni (low carbon emission) aiutando le imprese a cogliere al meglio le opportunità nascenti dalla “green economy”

• Avvieremo nuove azioni per vincere la sfida della globalizzazione dei servizi ad alta intensità di conoscenza e dei business creativi (design, ingegneria, comunicazione, information technology, formazione)

• Istituiremo un Premio per la Competitività per attribuire un giusto riconoscimento alle organizzazioni, pubbliche o private, che dimostrano una maggiore competitività sul territorio nazionale e in campo internazionale

• Rafforzeremo la capacità competitiva delle Micro e PMI, dei distretti industriali, dei meta distretti e delle reti d’impresa e la diffusione delle tecnologie per l’innovazione e l’internazionalizzazione, rilanciando e razionaliz-zando le società regionali e valutando anche la possibilità di dar vita a nuovi strumenti dedicati

InnovazIone e rIcerca

Regione Lombardia ha consolidato negli anni la propria vocazione di terra di innovazione: dal 2003 al 2007 la spesa in ricerca e sviluppo è aumentata del 17%, passando da 3,3 a 3,9 miliardi di euro e nello stesso periodo gli addetti impiegati nel settore della ricerca e sviluppo sono aumentati del 36%, passando da 29 a 40 mila. Nel periodo 2002-2004 le imprese riconosciute come innovatrici in Lombardia sono complessivamente 45.080, pari al 34% del totale italiano.Il sistema lombardo dell’innovazione mostra il proprio punto di forza nella capacità di capitalizzare l’innovazione “incrementale”, ossia l’innovazione derivante da migliorie (di processo o di prodotto)

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effettuate senza grandi spese, ma a partire dalle piccole esperienze: ciò ha permesso di consolidare la propria leadership in settori tradizionali (come manifattura e agricoltura) ed in settori avanzati (come biotecnologie e chimica). Per questa peculiarità del sistema lombardo i valori di alcuni indicatori “classici”, come il rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo e PIL, risultano bassi poiché non considerano lo sforzo economico legato all’innovazione incrementale, diffusa nelle piccole e medie imprese.Tuttavia occorre affiancare il potenziamento delle capacità di introdurre cambiamenti più radicali, che aprano potenziali competitivi e crescita di più elevato valore, alla naturale capacità delle nostre imprese di introdurre cambiamenti incrementali.È proprio questo tipo di innovazione che sarà sostenuta dalle politiche regionali nei prossimi anni, con strumenti innovativi quali la “Dote Ricercatori”.

abbIamo fatto

• Messe a sistema le capacità innovative attraverso l’investimento in un sistema di accreditamento dei Centri di Ri-cerca e Trasferimento Tecnologico (sistema QUESTIO); nell’ambito del sistema QUESTIO è stato promossa l’iniziativa INTEC-Voucher per l’erogazione di contributi a fondo perduto da spendere presso i centri accreditati QUESTIO

• Supportati 7 sistemi produttivi e 12 reti d’eccellenza attraverso il Programma DRIADE (Distretti Regionali per l’Innovazione, l’Attrattività e il Dinamismo dell’Economia locale), promosso nel 2008 con lo stanziamento di 14,7 milioni di euro

• Promossa la creazione dell’Agenzia Nazionale per la Diffusione delle Tecnologie per l’Innovazione (con sede presso la Camera di Commercio di Milano) il cui compito è accrescere la capacità competitiva delle PMI e dei distretti industriali

• Investito sull’eccellenza lombarda, attraverso la realizzazione di numerosi centri di eccellenza dal 2000 al 2006 per un investimento complessivo di circa 77 milioni di euro (contributo regionale di oltre 32 milioni di euro) ai quali si aggiunge il Centro per la Ricerca Biomedica nel Comune di Vedano al Lambro, in corso di realizzazione (6,5 milioni di euro di contributi regionali)

• Finanziati progetti innovativi e programmi di ricerca e sviluppo nei settori energia, ambiente, agroalimentare, salute e manifatturiero avanzato; promossa la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale istituendo due fondi (“Fondo per la promozione delle espressioni di interesse dei privati e azioni conseguenti” e “Fondo per la promozione di accordi istituzionali”) con dotazione pari a 60 milioni di euro

• Sottoscritti accordi di cofinanziamento con enti istituzionali e organismi di ricerca (quali per esempio il CNR e le Università lombarde) per un importo complessivo di oltre 60 milioni di euro al fine di favorire l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano

• Sostenuta l’attività di ricercatori e assegnisti di ricerca tramite un Accordo Quadro di collaborazione con le Università della Lombardia e l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, nell’ambito del quale è stata avviata la misura “Dote Ricercatori e Ricerca Applicata” con una dotazione di 58,4 milioni di euro

• Sostenuti 1.000 ricercatori coinvolgendo 50 esperti e organizzando 120 corsi di formazione erogati da 22 enti sul territorio lombardo tramite l’iniziativa INGENIO (stanziati 30 milioni di euro per borse di studio)

• Sviluppata ulteriormente la politica meta distrettuale (presa a riferimento da molte altre regioni italiane) attraverso la quale si è incentivata la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo in settori produttivi strategici, promuovendo la capacità di aggregazione tra imprese e il coinvolgimento del mondo della ricerca (emanati 5 bandi per 62 milioni di euro: finanziati una settantina di progetti per investimenti realizzati di oltre 110 milioni di euro)

• Promossi i bandi per il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale:

– nelle aree tematiche prioritarie (biotecnologie alimentari e non, nuovi materiali, moda, design, ICT) (36 milioni di euro);

– nel settore dell’efficienza energetica (15 milioni di euro)

– in tema di valorizzazione del patrimonio culturale (3 milioni di euro)

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• Supportata l’innovazione di prodotto/processo e l’applicazione industriale dei risultati della ricerca, mettendo a disposizione 70 milioni di euro di finanziamenti per le micro imprese e le PMI manifatturiere (FRIM FESR)

• Supportate le imprese commerciali nello sviluppo di processo di carattere tecnologico, innovativo e gestionale (assegnati, tramite due bandi “Innova Retail” nel 2008 e nel 2009, 8 milioni di euro)

• Sostenuta l’innovazione e l’imprenditorialità del settore dei servizi alle imprese con uno stanziamento di 7,4 milioni di euro (Bando FIMSER)

• Sostenuta la ricerca in ambito sanitario e nel settore dell’edilizia sostenibile sottoscrivendo un Accordo di Programma Quadro con il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e il MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) per il potenziamento di attività di ricerca in ambito sanitario

faremo

• Definiremo una strategia organica per la ricerca e l’innovazione, che integri e coordini le azioni sviluppate dai diversi soggetti, rilanciando gli Stati generali della ricerca e dell’innovazione e realizzando un patto per l’innovazione (da siglare entro il termine del primo semestre della legislatura) che guidi le azioni regionali per gli anni futuri

• Svilupperemo e valorizzeremo la rete di eccellenza e i poli di ricerca già esistenti, inserendoli nei migliori circuiti internazionali, coinvolgendo università e centri di ricerca e incrementando le sinergie tra tutti i soggetti presenti sul territorio favorendo sia i rapporti internazionali, sia le ricadute sul proprio territorio

• Sosterremo l’interazione tra PMI e centri di ricerca, la nascita di imprese innovative e di progetti di innovazione che partono dalla “domanda” e dalla necessità di risolvere problemi locali, dando importanza a quei progetti che rispondono a concrete esigenze del territorio e consentono di far crescere nuove professionalità

• Sosterremo le PMI che vogliono partecipare a progetti di ricerca e innovazione internazionali cofinanziati dall’Unione Europea o da altre istituzioni nazionali o internazionali

• Garantiremo attrezzature, materiali e servizi all’avanguardia ai ricercatori più meritevoli attraverso un sistema di Doti, in modo tale da attrarre i migliori talenti e dare loro la possibilità di rafforzare il proprio team di lavoro, concentrandoci sui giovani ricercatori e sui circuiti internazionali di ricerca

• Continueremo l’opera di monitoraggio dei settori e delle tecnologie emergenti (Foresight) per anticipare e guidare lo sviluppo, fornendo un supporto strategico al sistema delle piccole e medie imprese che non sono dotate di strumenti di analisi di scenario tecnologico di lungo termine

• Rafforzeremo i sistemi di valutazione e misurazione esistenti (Questio), potenziando la collaborazione internazionale e sviluppando sistemi nuovi di verifica dell’impatto delle misure per l’innovazione

• Miglioreremo la gestione della proprietà intellettuale semplificando il percorso amministrativo al fine di migliorare la capacità di brevettazione delle imprese lombarde

• Semplificheremo ulteriormente la gestione dei fondi già esistenti a supporto dell’innovazione, procedendo a una loro razionalizzazione e verso misure a sportello

• Svilupperemo l’infrastruttura per l’informazione territoriale, a supporto di tutti gli operatori nel territorio, avviando anche l’integrazione con i servizi catastali

InternazIonalIzzazIone

La Lombardia ha una vocazione internazionale indiscussa confermata dal primato regionale delle importazioni e delle esportazioni, consolidando una posizione di leadership con la crescita annua dei flussi export del 4,4%, che hanno permesso nel 2008 di superare i 100 miliardi di euro, pari

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al 31,8% del PIL regionale: la Regione è la porta di ingresso e di uscita del Paese per le merci con il 32% dell’import ed il 28,4% dell’export nazionale. Regione Lombardia, con 8 quartieri fieristici internazionali e 6 nazionali e 190 manifestazioni in calendario, di cui 75 internazionali (queste ultime con 5,4 milioni di visitatori) è anche il principale polo espositivo europeo.La Lombardia è inoltre la destinazione principale dei capitali esteri diretti nel nostro Paese: quasi due terzi degli investimenti in entrata fa rotta sulla Lombardia.L’apertura internazionale è un tratto distintivo delle imprese lombarde passate dalla vendita alla produzione all’estero, non solo delocalizzando, ma accrescendo le attività a valore aggiunto sul territorio regionale. Oggi le imprese lombarde con partecipazione all’estero sono 6.124, pari al 36% di quelle nazionali; quelle esportatrici sono 48.000.Nel futuro dovremmo valorizzare i punti di forza del sistema, soprattutto incentivando l’apertura di nuove rotte, verso i paesi emergenti, per esportarvi know how tecnologico ed esperienza; dall’altro potenziando le relazioni con le economie sviluppate per incrementare partnership progettuali e di mercato.

abbIamo fatto

• Supportata l’internazionalizzazione tramite l’Accordo di Programma con il “sistema camerale” (Asse 2, “Internazionalizzazione”), con uno stanziamento di 60 milioni di euro. In particolare:

– Assegnati voucher alle Micro e PMI commerciali, artigianali e manifatturiere per la partecipazione a missioni economiche all’estero, per l’acquisto di diverse tipologie di servizi e per l’abbattimento dei costi di partecipazione alle manifestazioni fieristiche internazionali (oltre 5.000 voucher per investimenti pari a circa 14 milioni di euro)

– Sostenuti oltre 60 progetti di internazionalizzazione finalizzati alla promozione di partnership di imprese, per la realizzazione di progetti integrati di internazionalizzazione e per il consolidamento delle PMI lombarde nei mercati esteri

– Realizzati “Programmi-Paese” (iniziative di promozione destinate a specifici mercati suddivisi per Paese) per India, Sud America, Russia e Mediterraneo per promuovere l’avvicinamento a mercati di particolare interesse per il sistema economico lombardo attraverso specifiche azioni di sistema

– Realizzati eventi internazionali quali il 1° Forum Economico del Mediterraneo e la IV Conferenza Italia-America Latina

– Potenziati i Lombardia Point in Italia (presso Camere di Commercio) e all’estero (30 uffici in 23 stati) per fornire il supporto necessario alle aziende lombarde che vogliono operare sui mercati esteri

– Realizzate 31 missioni istituzionali di promozione della Lombardia, che hanno interessato aree prioritarie di Stati Uniti, America Centrale e Meridionale, Asia, Europa e Mediterraneo

– Avviate iniziative promozionali all’estero in partnership con ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero)

– Realizzate azioni a supporto dell’acquisizione di competenze delle PMI lombarde per accrescere e potenziare le capacità di sviluppo sui mercati esteri fornendo un supporto specialistico alle aziende

• Realizzato un Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale in vista dell’Expo 2015 dal valore di circa 25 milioni di euro

• Realizzati Accordi di Programma pluriennali con il Governo

• Promossa l’internazionalizzazione tramite la realizzazione di programmi di investimento all’estero con 8 milioni di euro di risorse conferite al Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione (FRI) con l’obiettivo di realizzare nuovi insediamenti produttivi, centri di assistenza tecnica, strutture logistiche di transito e distribuzione internazionale

• Realizzati percorsi di accompagnamento all’estero delle PMI tramite la sottoscrizione di un accordo con SIMEST (Società italiana per le Imprese all’estero)

• Attivata una apposita linea del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) per l’internazionalizzazione delle imprese (4 milioni di euro)

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• Reso operativo un Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei Paesi esteri (extra UE) che sostiene l’acquisto di servizi di consulenza, assistenza e ricerca su opportunità di sviluppo internazionale, dirette o in joint venture presso un network di fornitori selezionati (4,5 milioni di euro)

• Sostenuta la formazione delle risorse umane per l’internazionalizzazione delle imprese (3 milioni di euro nel 2008)

• Finanziata la consulenza di un temporary export manager che aiuti le PMI e le imprese artigiane a sviluppare strategie di internazionalizzazione (1,6 milioni di euro) attraverso il Progetto SPRING

faremo

• Favoriremo le sinergie tra grandi imprese e PMI lombarde nella promozione delle relazioni internazionali, favorendo il rafforzamento di reti e filiere in grado di consolidare la penetrazione nei mercati internazionali

• Realizzeremo sinergie con altri enti nazionali e regionali per migliorare ulteriormente la qualità e l’integrazione dei servizi per l’internazionalizzazione e delle informazioni sui mercati esteri da mettere a disposizione delle PMI lombarde

• Rafforzeremo il sistema di garanzie per i rischi finanziari e commerciali associati ai processi di internaziona-lizzazione delle imprese

• Attrarremo competitors esteri anche tramite fiere internazionali sul territorio lombardo (Expo 2015 avrà un ruolo centrale), per creare una vetrina mondiale per le PMI locali

• Sosterremo l’accesso delle imprese alle fiere internazionali e alle missioni economiche a supporto della fase di ingresso sui mercati internazionali mediante l’assegnazione di appositi voucher

• Promuoveremo l’eccellenza del “made in Lombardy” sui mercati internazionali, favorendo l’aggregazione tra imprese e supportando iniziative finalizzate a un maggiore consolidamento e radicamento nei mercati esteri delle iniziative imprenditoriali lombarde

• Creeremo un sistema di voucher per l’istituzione di “periodi di distacco all’estero” e scambio di personale qualificato tra le imprese lombarde e straniere, in modo da favorire l’inserimento delle nostre risorse umane nei network internazionali, rafforzare i contatti commerciali e acquisire competenze di gestione nella dimensione globale

• Supporteremo l’internazionalizzazione dei servizi (in particolare ad alta intensità di conoscenza e alla creatività) ampliando le attuali politiche anche a questo settore, in modo da supportarne la crescita internazionale e renderlo in grado di competere con le grandi imprese di servizi globali

• Formeremo risorse umane per l’internazionalizzazione, allo scopo di supplire alle carenze professionali delle PMI

• Favoriremo i rapporti internazionali di ragazzi e giovani, per orientarli a una interlocuzione qualificata con i paesi del mondo, legata anche alla loro futura responsabilità professionale

settorI economIcI

L’imprenditoria lombarda rimane vitale nonostante le difficoltà della congiuntura: nel solo 2008 erano attive 830.213 imprese (92% micro e piccole imprese) che costituivano il 15,6% del totale italiano. Pur confermando la sua vocazione manifatturiera, gli imprenditori lombardi hanno saputo affermare il primato anche nei settori dei servizi alla persona e alle imprese.Il “fare impresa” rimane una caratteristica lombarda. Difatti nel periodo 1999-2007, il tasso di natalità aziendale medio è stato del 7,7% e quello di mortalità del 6,9%.Alcune realtà hanno saputo rafforzarsi iniziando processi virtuosi di innovazione a diversi livelli. Le medie imprese manifatturiere lombarde costituiscono il 31% sul totale nazionale e rientrano tra quelle realtà che maggiormente si sono proiettate sui mercati internazionali, aprendosi progressivamente a

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management più qualificati esterni alla famiglia e adottando innovazioni tecnologiche e organizzative.Il tessuto produttivo lombardo è più patrimonializzato e solido di quello nazionale. Sono più diffuse le forme di società di capitali.Il settore industriale, composto da un mix di medie imprese innovative e piccole imprese, costituisce uno dei comparti trainanti della Lombardia (34% del valore aggiunto totale), rendendola così una delle principali regioni manifatturiere d’Europa. Il comparto dà lavoro a 1,2 milioni di addetti e vanta eccellenze a livello internazionale nei settori del Made in Italy.Le imprese artigiane, altro punto di forza del sistema imprenditoriale lombardo, costituiscono il 28,5% delle imprese e danno lavoro al 18,3% degli addetti lombardi. Accanto al settore artigianale e industriale, un ruolo di spicco è svolto dall’agricoltura, che negli ultimi anni ha saputo riorganizzarsi, rafforzando la posizione di leadership nazionale. Il settore è cresciuto costantemente nel periodo 1995-2007 sia in termini di superficie coltivata, sia in termini di occupazione (+10,2%, da 72.700 occupati a 80.100).La grande rilevanza di alcuni comparti produttivi regionali, come quello cerealicolo e zootecnico, se da un lato costituisce un punto di forza, dall’altro espone la Lombardia a maggiori rischi nelle crisi del mercato che risentono anche dei riflessi internazionali. Per questo Regione Lombardia promuove la qualità dei prodotti agroalimentari lombardi attraverso la creazione di appositi marchi territoriali. Lo strumento del marchio territoriale consente di fornire ai consumatori le informazioni necessarie e nel contempo offre alle imprese quel canale promozionale per far conoscere un prodotto spesso legato a una zona di produzione limitata oppure in aree svantaggiate. Inoltre, certificando la filiera, si possono promuovere le iniziative miranti a favorire la commercializzazione di prodotti “km 0”. La Lombardia vanta anche il primato nazionale per concorrenzialità, varietà, pluralismo e ampiezza del sistema distributivo, con oltre 240mila operatori commerciali, che producono il 13,5% del PIL e impiegano il 18% degli occupati lombardi. Un primato ancor più netto nel commercio all’ingrosso: la Lombardia è oggi il centro nevralgico dell’import-export italiano e somma oltre un terzo degli operatori italiani all’ingrosso. Infine la Lombardia è una delle principali mete turistiche italiane, in grado di attrarre presenze sia per motivi ricreativi sia per business. Nel solo 2007 si sono registrati 96 milioni di arrivi e oltre 374 milioni di presenze (tra le prime regioni in termini di presenze), con un periodo medio di permanenza di 3,9 notti.Il settore della cooperazione è un altro caposaldo del sistema lombardo: a livello regionale sono presenti oltre 10.500 imprese cooperative (12% circa del totale nazionale) la maggior parte delle quali appartengono alle categorie “cooperative di produzione lavoro” (4.200 circa), “cooperative sociali” (2.000 circa) e “cooperative edilizie” (1.300 circa).

abbIamo fatto

Piccola e media impresa manifatturiera• Finanziate le PMI del settore manifatturiero attraverso il Fondo di Garanzia “Made in Lombardy” per 500 milioni

di euro (assistito da una garanzia regionale di 33 milioni di euro)

• Sostenuti gli investimenti di sviluppo aziendale, crescita dimensionale e trasferimento di impresa delle PMI industriali manifatturiere attraverso il Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità Regionale

• Supportate le micro e PMI dei settori “manifatturiero” e “servizi” nella realizzazione di programmi di investimento relativi a ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica e sviluppo organizzativo attraverso il fondo JEREMIE FESR (20 milioni di euro)

• Favorito l’acquisto di macchinari tecnologicamente avanzati (il cui impiego produca effetti riduttivi dell’impatto dell’attività produttiva sull’ambiente) erogando oltre 40 milioni di contributi a più di 3.000 imprese

• Promosse le joint venture attivando il Fondo EUROMED con 50 milioni di euro (40 sottoscritti dalle banche e 10 da Regione Lombardia), dedicato alle imprese della sponda sud del Mediterraneo

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• Realizzato il primo fondo di Venture Capital (Fondo NEXT) attivato da una pubblica amministrazione, attraverso 19 milioni di euro per il sostegno di start up tecnologiche (con dotazione pari a 38 milioni di euro sottoscritti dalle banche, a cui sono abbinati 12 milioni di euro di garanzia regionale)

• Sostenute le imprese e le loro iniziative più innovative nella fase iniziale o di sperimentazione del progetto di impresa attraverso il Fondo SEED (dotazione 10 milioni di euro)

• Realizzato un programma di iniziative a favore del settore della moda, grazie al quale sono stati stanziati negli anni 2008-2009 oltre 37 milioni di euro per progetti di investimento, innovazione e sviluppo del sistema produttivo (finanziati oltre 120 progetti)

• Intervento di sostegno alle imprese della filiera della chimica per l’acquisizione dei servizi necessari per affrontare i complessi processi che accompagnano l’attuazione del regolamento comunitario REACH: registration, evaluation, authorisation of chemicals (circa 1,5 milioni di euro)

• Sostenuto lo sportello dedicato all’avvio di nuove attività imprenditoriali (finanziate oltre 300 nuove iniziative imprenditoriali) con particolare riguardo alle iniziative proposte da giovani (18-35 anni), donne e soggetti svantaggiati (20 milioni di euro nel 2009)

• Previste specifiche misure agevolative al settore delle costruzioni, finalizzato al sostegno del processo di innovazione tecnologica, sviluppo competitivo e aggregazione produttiva (destinate a quest’ultima tipologia di intervento 2 milioni di euro)

• Emanato un bando per l’assegnazione di contributi per investimenti finalizzati alla sostituzione di macchinari, attrezzature e apparecchiature che consentano risparmio energetico ed investimento (dotazione del bando: 145 milioni di euro)

• Approvata una moratoria che prevede la sospensione dei debiti per 12 mesi relativi ai finanziamenti agevolati concessi da Regione Lombardia alle imprese

artigianato• Sostenuto l’artigianato attraverso un apposito fondo avviato nel 2007, che prevede interventi a sostegno del

microcredito, investimenti e sviluppo aziendale (sostenuti oltre 5.000 interventi mediante 72,4 milioni di euro che hanno movimentato a loro volta risorse pari a 686,4 milioni di euro)

• Sostenuti progetti territoriali e di filiera nell’ambito della Convezione Artigianato sottoscritta tra Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia (diventata poi nel 2006 Asse 5 dell’Accordo di Programma sottoscritto tra Regione e il “sistema camerale lombardo”), erogando tra il 2005 e il 2009 oltre 10 milioni di euro

• Sostenuti i comuni per lo sviluppo degli insediamenti produttivi artigiani valorizzando interventi sinergici e integrati tra amministrazioni comunali e imprese artigiane, stanziando circa 15 milioni di euro mediante appositi bandi (finanziati 69 comuni e circa 100 fra imprese singole e aggregate in forma di consorzio)

• Incentivate le strategie di internazionalizzazione delle piccole imprese lombarde, anche artigiane, puntando alla crescita del capitale umano per il riposizionamento competitivo sui mercati esteri attraverso il progetto SPRING che offre alle circa 400 aziende selezionate un sistema di servizi di accompagnamento funzionale alla realizzazione di un progetto di internazionalizzazione

• Valorizzate le eccellenze del settore dell’artigianato artistico e tradizionale attraverso il Progetto ARTIS, che ha registrato, nel 2009, la definizione di due nuovi Disciplinari di produzione, nei settori dei metalli comuni e leghe metalliche e delle fibre tessili, che si affiancano ai disciplinari del legno e dei metalli preziosi

• Promosso l’artigianato lombardo attraverso la manifestazione “Artigiana”, attiva dal 2007, nell’ambito dell’Accor-do di Programma con il “sistema camerale” con un totale di 5 milioni di euro (di cui 2,5 di Regione Lombardia) e attra-verso la manifestazione “Artigiano in Fiera”, attiva dal 1996 (che ha visto nell’ultima edizione del dicembre scorso alla Fiera di Rho Pero la presenza di oltre 3000 espositori di 110 paesi del mondo e di oltre tre milioni di visitatori)

• Sostenuta l’occupazione, l’innovazione e la cultura della sicurezza attraverso la collaborazione con l’Ente Lombardo Bilaterale dell’Artigianato (E.L.B.A.) avviata nel 2007 e rinnovata nel 2009, a cui aderiscono oltre 37.000 imprese artigiane lombarde (nel 2007 finanziati incentivi per le assunzioni e per la stabilizzazione dei contratti a termine, aiutati oltre 1.900 lavoratori a trovare un impiego coinvolgendo più di 1.400 imprese)

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34 1. La Lombardia del coraggio

• Supportato il conseguimento di certificazioni (Emas, ISO 14000, Ecolabel) e l’introduzione di tecnologie innovative finanziando quasi 7 milioni di euro per oltre 400 progetti di imprese artigiane

• Attivato, insieme all’ufficio scolastico regionale, il progetto Artigianato e Scuola che, giunto alla terza edizione, ha visto una sempre maggiore partecipazione degli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Attraverso un magazine e un gioco interattivo, preceduto dal lavoro con gli insegnanti, i ragazzi e le famiglie hanno modo di conoscere il lavoro artigiano, le sue caratteristiche ed eccellenze, anche per orientare i giovani a considerare percorsi scolastici tecnico-professionali

commercio, turismo e servizi• Semplificato e razionalizzato il contesto normativo attraverso la revisione e la raccolta di 16 leggi in un “Testo

Unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere” (gennaio 2010)

• Adottate misure preventive e di contrasto all’abusivismo commerciale con l’introduzione dell’obbligo di vidimazione e di dotazione della carta di esercizio per gli operatori commerciali su area pubblica, l’istituzione del comitato regionale per la prevenzione dell’abusivismo commerciale, le campagne di informazione ai cittadini contro la contraffazione

• Adottata e applicata la Programmazione commerciale a “Impatto Zero” per la qualificazione dei nuovi insediamenti commerciali che ha portato tra l’altro a una forte riduzione del consumo di suolo e a promuovere in 3 anni circa 250 milioni di euro di investimenti (oltre agli oneri di legge) messi a disposizione da operatori immobiliari e commerciali per interventi di sostenibilità ambientale, infrastrutturale ed economica

• Promossa l’innovazione dei sistemi territoriali urbani di imprese commerciali attraverso lo sviluppo dei Distretti del Commercio, aree con caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi di gestione integrata dello sviluppo economico locale (i primi 2 bandi attivati nel 2008 e 2009 hanno previsto il finanziamento di 72 distretti con un totale di 31,4 milioni di euro; un terzo bando, anch’esso promosso nel 2009, prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro)

• Finanziate le Azioni per la Competitività del Territorio a sostegno del tessuto commerciale lombardo, supportando 10 programmi dal 2006 al 2008 con oltre 6 milioni di euro

• Promosso e finanziato il completamento della rete distributiva dei carburanti a basso impatto ambientale e l’ammodernamento della stessa, stanziando 6 milioni di euro a partire dal 2007 per realizzare 35 nuovi impianti per il metano

• Sostenuta la competitività delle imprese turistiche con 17,4 milioni di euro per la qualificazione delle strutture e dei servizi, l’innovazione di prodotti e dei processi di impresa e lo sviluppo delle reti di impresa

• Facilitato l’accesso al credito da parte delle imprese turistiche e del commercio, assegnando 6 milioni di euro nel 2009 a 12 confidi di primo grado, che hanno permesso di attivare in 6 mesi 150 milioni di prestiti bancari per investimenti a 2.100 micro e piccole imprese; assegnati inoltre circa 12 milioni di euro dal 2005 al 2008 ai confidi costituiti prevalentemente da micro, piccole e medie imprese commerciali lombarde mediante bandi di finanziamento per l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi

• Supportati i luoghi storici del commercio tramite 72 programmi integrati (120 milioni di euro nel 2007)

• Sostenuto il recupero di negozi, ristoranti e mercati storici lombardi, attraverso l’emanazione di vari bandi con una dotazione complessiva di 4 milioni di euro (riconosciuti 900 negozi storici lombardi)

• Promossi interventi integrati per la crescita del sistema commerciale e del suo contesto urbano (ammessi al finanziamento 72 Piani Integrati per la Competitività del Sistema per un totale di 1.277 interventi); i contributi assegnati ammontano a un totale di oltre 43 milioni di euro

• Garantita la tutela dei consumatori stanziando circa 9 milioni di euro negli ultimi 5 anni a favore di 120 progetti di educazione al consumo

• Promosso a dicembre 2008 e sottoscritto dalle associazioni di categoria del sistema bancario (Abi), finanziario (Assofin) e da Unioncamere il Programma di Lavoro per lo sviluppo del credito responsabile in Lombardia, per sviluppare un modello di consumo responsabile attraverso la tutela del potere d’acquisto dei cittadini e per sostenere il buon funzionamento del mercato evitando effetti distorsivi e ripercussioni negative sui consumatori, in particolare sulle fasce più deboli

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351. La Lombardia del coraggio

• Istituito e reso operativo il Tavolo della Filiera Agroalimentare a seguito della sottoscrizione dell’accordo per un Patto della Filiera agroalimentare (aprile 2008) che ha visto l’attuazione di ben 27 progetti in collaborazione con Unioncamere e con le associazioni dei consumatori e delle imprese agricole, industriali e della distribuzione commerciale, per favorire la trasparenza dei prezzi, l’efficienza della filiera e l’educazione al consumo

• Supportato il commercio nelle aree montane assegnando, in un triennio, circa 20 milioni di euro al fine di potenziare e ammodernare le strutture commerciali e distributive, promuovere l’avvio di nuove forme distributive e di nuove attività commerciali, recuperare i luoghi a valenza storica e culturale dei centri montani, costruire condizioni favorevoli allo sviluppo del commercio e valorizzare i prodotti tipici e di qualità

• Sostenuto il mantenimento e la qualificazione del sistema commerciale nei piccoli comuni non montani, emanando nel 2009 un bando con dotazione di 5 milioni di euro a beneficio di 93 progetti in 109 piccoli comuni di pianura e di prima collina

• Attutiti i disagi subiti dalle attività commerciali a fronte della realizzazione di opere di pubblica utilità, stanziando e assegnando 2 milioni di euro nel solo 2009 per un programma sperimentale d’intervento in partnership con gli enti locali

• Sostenuta e consolidata la trasparenza del mercato e l’educazione al consumo attraverso il finanziamento di 120 progetti realizzati in collaborazione con le associazioni di tutela dei consumatori e utenti (9 milioni di euro assegnati negli ultimi 5 anni)

• Costante supporto allo sviluppo delle 18 associazioni di tutela dei consumatori riconosciute in Lombardia, coi loro 350 sportelli e 265mila associati, anche attraverso la funzione del comitato regionale per la tutela dei consumatori e utenti (CRCU) e le attività previste dalla l.r. 6/03 in materia di tutela dei consumatori

• Realizzazione di iniziative pilota per contenere il carovita e favorire un consumo consapevole, tra cui ad esempio “Stop ai Prezzi”, con oltre 1.000 punti vendita alimentari coinvolti tra 2007 e 2008, “Convenienze di stagione” con gli operatori dei mercati (2009), “Dal tuo fornaio conviene” con i panifici (2009-10), le “Giornate del Consumatore” (2010)

• Supportati gli organizzatori di manifestazioni fieristiche con 4,7 milioni di euro dal 2005 al 2009, per sostenere la competitività delle manifestazioni fieristiche in termini di qualità, innovazione, comunicazione, promozione sui mercati nazionali ed esteri, al fine di aumentare la conoscenza dei prodotti tipici lombardi e sostenere iniziative fieristiche che facilitano l’accesso al mercato delle micro e piccole imprese lombarde

• Promossa la modernizzazione e la qualificazione del sistema fieristico e delle strutture espositive finanziando oltre 40 progetti, impegnando quasi 3 milioni di euro dal 2006 al 2009; stipulate apposite convenzioni con la Fiera di Cremona e il Centro Fiera del Garda per cofinanziare l’adeguamento dei rispettivi quartieri fieristici (stanziati circa 8 milioni di euro)

• Supportato il sistema fieristico lombardo con 16,4 milioni di euro tra il 2005 e il 2008 (principalmente tramite contributi a favore delle manifestazioni e promozione all’estero del sistema fieristico e opere infrastrutturali)

• Supportata la riqualificazione dei servizi commerciali e lo sviluppo dei servizi di prossimità sostenendo 410 imprese (erogati 7,5 milioni di euro, che hanno mobilitato oltre 25 milioni di euro)

• Sostenuti gli investimenti diretti delle micro e piccole imprese commerciali per l’ammodernamento e l’efficienza delle attrezzature, l’innovazione e la sicurezza attraverso 3 distinte iniziative:

– un primo bando (2006), che ha assegnato 12,5 milioni di euro a 838 imprese

– 2 bandi per le imprese commerciali (nelle aree ex-Obiettivo 2) che hanno assegnato complessivamente 7,5 milioni di euro di contributi a 412 imprese

– 2 bandi “Innova Retail” del 2008 e del 2009, che hanno assegnato 13 milioni di risorse (9 da Regione Lombardia e 4 dal “sistema camerale”) a favore di 1.800 imprese del commercio

• Supportate le micro, piccole e medie imprese del settore della logistica mettendo a disposizione oltre 2 milioni di euro per promuovere e sostenere la competitività attraverso servizi avanzati e aumentando il contenuto tecnologico dei servizi erogati

• Finanziati con oltre 11 milioni di euro 132 imprese attraverso due bandi pubblicati nel 2007 e nel 2009 per incentivare la produzione di servizi innovativi o tecnologicamente avanzati

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36 1. La Lombardia del coraggio

• Sostenuta la competitività delle imprese attraverso la trasformazione e la modernizzazione dei processi produttivi con il progetto Dinameeting, avviato all’inizio del 2008 (impegno finanziario di 1,7 milioni di euro)

agricoltura• Realizzato il testo unico in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale, riunendo 12 leggi regionali in

180 articoli e 12 titoli per semplificare e velocizzare la burocrazia

• Migliorata l’attenzione verso la sicurezza e la qualità alimentare con un Patto per la sicurezza e la qualità alimentare

• Sostenuto l’accesso al credito delle aziende agricole attivando, nel 2009, un bando specifico per i confidi agricoli di primo grado del valore di 1 milione di euro

• Potenziato il sistema regionale di gestione e controllo dell’erogazione diretta dei fondi comunitari; migliorata la distribuzione tempestiva di risorse grazie all’anticipo di fondi regionali a favore di 40.000 imprese agricole

• Realizzato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, che stanzia 1.025 milioni di euro (di cui 550 di risorse regionali e statali); Regione Lombardia è una delle poche in Italia che ha aumentato le proprie risorse finanziarie (52 milioni di euro in più rispetto al 2000, pari a circa il 5% dei fondi dello Sviluppo Rurale Nazionale) finanziando a partire dal 2000, 104.142 domande

• Interventi a supporto delle filiere agroalimentari: ortofrutta, 38,5 milioni €; pomodoro da industria, 26,5 milioni di €, vitivinicolo, 24 milioni di €; zucchero, 8,5 milioni di €

• Promosso e cofinanziato il Polo dell’Università e della Ricerca di Lodi, dedicato al settore veterinario, zootecnico e agroalimentare, eccellenza regionale, investendo 183 milioni di euro (di cui 13,5 a carico di Regione Lombardia)

• Potenziato il sistema di bonifica e gestite 4 crisi idriche (stanziati 9 milioni di euro di fondi regionali per interventi urgenti; acquisiti ben 150 milioni di euro dal Piano Idrico Nazionale; inviate proposte progettuali per il nuovo Piano per oltre 900 milioni di euro di cui 500 per opere prioritarie; costituita una “cabina di regia” per affrontare l’emergenza idrica)

• Sviluppata la filiera agro energetica attraverso la realizzazione di impianti di biogas, biomasse e fitodepurazione per circa 70 milioni di euro

• Rilanciate la silvicoltura produttiva e l’agricoltura con uno stanziamento di circa 30 milioni di euro

• Stanziati 30 milioni di euro per la costruzione di 3 poli di eccellenza per l’agroalimentare e l’agroforestale lombardo (Programma PROVALPI)

• Gestite 2 crisi sanitarie (influenza aviaria, malattia vescicolare dei suini) per un totale di 52,5 milioni di euro e 4 crisi fitosanitarie (Anoplophora chinensis, Diabrotica, Sharka, Erwinia) per un totale di 13 milioni di euro

• Supportati i servizi di assistenza tecnica degli allevamenti per 15 milioni di euro

• Promosse iniziative di educazione alimentare e di promozione del comparto agroalimentare lombardo per oltre 39 milioni di euro

• Realizzato il programma regionale di ricerca in campo agricolo per un totale di 15,4 milioni di euro

• Supportate le politiche agricole regionali, attivando il Sistema Regionale per l’Agricoltura, coinvolgendo l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste e ampliando i servizi tecnici per il settore agricolo (43 milioni di euro nel periodo 2005-2010)

• Realizzato il Piano delle attività fitosanitarie 2005-2010 (5 milioni di euro stanziati) e stanziati 2,4 milioni di euro tra il 2006 e il 2008 destinati a ricerca, promozione, assistenza tecnica e fitosanitaria nel settore ortoflorofrutticolo

• Realizzati progetti di sviluppo di reti e di filiere capaci di rendere più competitivi i diversi comparti dell’agro-alimentare

• Promosse iniziative a tutela del consumatore e informazione in campo agroalimentare (25 sono le produzioni lombarde DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), di cui 21 già registrate; la produzione vinicola conta invece 14 vini DOC (Denominazione di Origine Controllata) e 5 DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita))

• Realizzata una rete di fattorie didattiche: accreditate 172 aziende agricole, per una media di 100.000 visitatori all’anno

• Favorito lo sviluppo degli agriturismi, a oggi oltre 1.100, erogando 16,5 milioni di euro

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371. La Lombardia del coraggio

• Realizzate azioni per lo sviluppo delle reti ecologiche e forestazioni di pianura, e per l’imboschimento di terreni agricoli, per un totale di circa 50 milioni di euro nel quinquennio 2005-2010

cooperazione• Rilasciati finanziamenti agevolati alle imprese cooperative (la l.r. 21/03 istituisce un fondo di rotazione: oltre

41 milioni euro di agevolazione concessa e 22 milioni di euro il totale dei finanziamenti)

• Realizzati finanziamenti per cooperative e piccole società cooperative tramite il Foncooper: oltre 21 milioni di euro di agevolazioni concesse; 11 milioni di euro il totale dei finanziamenti

• Supportato l’accesso al credito, il consolidamento e lo sviluppo di imprese cooperative che perseguono programmi di inclusione sociale stanziando 10 milioni di euro sul Fondo Jeremie FSE

• Supportate le nuove imprese cooperative (oltre 6 milioni di euro di agevolazioni concesse e 5 milioni di euro il totale dei finanziamenti)

• Completato il percorso di delega in materia di tenuta dell’Albo Regionale delle cooperative sociali alle province (l.r. 1/2008) che prevede la possibilità (precedentemente non contemplata) per le cooperative sociali di iscriversi contemporaneamente alla sezione A e alla sezione B dell’Albo

• Supportati progetti elaborati e attuati dalle ONG lombarde e dalle associazioni di solidarietà internazionale in oltre 60 paesi di 5 aree geografiche quali America Latina, Asia, Africa, Europa dell’Est, Maghreb (oltre 43 milioni di euro dal 2000 a ottobre 2008 per realizzare 457 progetti)

• Prevista l’istituzione di una nuova linea del FRIM (fondo di rotazione per l’imprenditorialità) destinata alla cooperazione

• Sottoscritto un Protocollo d’intesa nell’ottica di un possibile ampliamento dello spazio e del ruolo delle cooperative sociali, in particolare per quanto riguarda una quota maggiore negli affidamenti di alcune forniture

faremo

Piccola e media impresa manifatturiera• Promuoveremo la cultura imprenditoriale del fare e dell’innovare ispirando gli strumenti regionali ai principi dello

“Small Business Act” europeo

• Attiveremo ulteriori strumenti per rafforzare le reti di impresa sostenendo i distretti esistenti e favorendo la nascita di nuove realtà distrettuali o meta distrettuali

• Metteremo in campo strumenti a supporto della patrimonializzazione delle imprese lombarde

• Proseguiremo con la realizzazione di strumenti che facilitino l’accesso al credito delle PMI, stimolando un’azione sempre più attenta e proattiva del Tavolo Banche

• Supporteremo la PMI nel settore dell’edilizia tramite l’avvio di cantieri pubblici

• Favoriremo forme di accompagnamento al cambio generazionale delle PMI

• Rafforzeremo il sistema dei Confidi perché possa continuare a garantire l’accesso al credito alle imprese

• Attiveremo azioni di sostegno alle imprese “made in Lombardy” che non delocalizzano e azioni che contrastino processi di delocalizzazione

• Concederemo forme di agevolazione alle attività produttive che si impegnano a restare sul territorio, mantenendo o incrementando la forza lavoro a partire da quella locale

artigianato• Sosterremo e rilanceremo la competitività delle imprese artigiane, rafforzandone la presenza all’estero e

promuovendone l’eccellenza regionale

• Supporteremo la capacità degli artigiani di penetrare nei mercati esteri con i loro prodotti

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38 1. La Lombardia del coraggio

• Attueremo azioni per la qualificazione dell’artigianato artistico e tipico

• Miglioreremo l’accesso al credito per gli artigiani e rafforzeremo gli accordi con il sistema camerale per il sostegno di progetti di filiera e progetti territoriali

• Salvaguarderemo le professioni artigiane, sfruttando al massimo le opportunità legate all’alternanza scuola-lavoro, promuovendo anche la formazione tecnico-professionale presso i più giovani e sviluppando il contratto di apprendistato

• Attueremo nuove misure per attrarre botteghe e attività artigiane nei centri storici

commercio, turismo e servizi• Sosterremo con maggiore efficacia la competitività delle imprese, la qualità e la regolazione del mercato,

attraverso una costante attenzione all’adeguatezza del contesto normativo ai fini dell’equilibrato sviluppo della rete distributiva, della trasparenza, della concorrenzialità del mercato e del pluralismo delle forme di vendita.

• Consolideremo e faremo crescere la funzione dei distretti del commercio quali strumenti sussidiari di integrazione, programmazione e sviluppo del commercio, ma anche come leva di riqualificazione urbana, favorendone la responsabilizzazione per politiche diffuse di marketing territoriale

• Consolideremo le politiche per il mantenimento dei servizi commerciali nelle aree a minore densità abitativa della montagna come della pianura, promuovendone l’integrazione con politiche complessive per il territorio

• Valorizzeremo la filiera commerciale, integrandola ove possibile con le altre filiere dell’economia regionale, valorizzando i mercati all’ingrosso e i centri logistici e promuovendo una sempre maggiore efficienza della rete distributiva

• Sosterremo le imprese commerciali promuovendo sempre più adeguate e specifiche iniziative di sostegno allo start-up, al consolidamento professionale, all’innovazione di processo e all’accesso al mercato delle risorse finanziarie e delle risorse umane

• Svilupperemo maggiormente le forme di tutela per le diverse categorie di consumatori e utenti, in collaborazione con le associazioni di categoria, adottando inoltre politiche che garantiscano la dovuta tutela giuridica

• Valorizzeremo le sinergie realizzabili tra i diversi attori nel comparto del turismo

• Promuoveremo il turismo d’affari, appoggiandoci anche alle opportunità legate alle manifestazioni fieristiche

• Promuoveremo progetti che mirino ad aumentare l’attrattività turistica della regione, valorizzando anche il patrimonio naturale e culturale lombardo

• Valorizzeremo i professionisti autonomi, con specifici interventi di supporto formativo, di agevolazione nell’accesso al credito e di incentivazione all’acquisto di beni strumentali e di nuove tecnologie, con una specifica attenzione per i giovani e per le professioni autonome non regolamentate (freelance, partite IVA) nei settori a elevata intensità di innovazione e di capitale umano

• Proseguiremo il sostegno alla valorizzazione del commercio di vicinato e alla dotazione commerciale nelle aree montane e rurali

• Promuoveremo azioni finalizzate al riconoscimento, all’aiuto e alla tutela delle piccole attività commerciali tradizionali che rappresentano la nostra memoria storica e hanno un notevole valore di aggregazione sociale e culturale

agricoltura• Miglioreremo le relazioni dell’intera filiera agroalimentare, sviluppando il concetto di “sistema” anche nel

campo dell’agricoltura per creare una rete in grado di incrementare sempre più il livello di competitività del settore

• Combatteremo i vincoli legati alla complessità del sistema amministrativo, riducendo i costi a carico di imprese e consumatori e creando le necessarie sinergie con il livello istituzionale statale (centri di ricerca, corpo forestale, società finanziarie, ecc.)

• Svilupperemo il sistema dei distretti agroalimentari per favorire una maggior competitività delle filiere e dei territori

• Favoriremo lo sviluppo di forme di imprenditorialità agricola in grado di cogliere le opportunità internazionali, che pongano l’attenzione sul proprio ruolo strategico per lo sviluppo regionale, sostenendo l’accesso al credito e promuovendo programmi mirati di formazione professionale

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391. La Lombardia del coraggio

• Miglioreremo i livelli di interlocuzione regionali, nazionali ed europei per “tarare” in maniera ottimale le politiche agricole

• Incentiveremo i processi di integrazione delle filiere agricole attraverso la riorganizzazione aziendale e la concentrazione dell’offerta

• Attueremo il processo di riassetto dei consorzi di bonifica, in accordo coi soggetti interessati

• Supporteremo l’innovazione e la ricerca di prodotto e di processo anche per una maggior sostenibilità ambientale

• Definiremo, dove possibile, una strategia globale per una riduzione delle oscillazioni nei prezzi

• Pianificheremo una strategia complessiva che miri a riequilibrare i rapporti tra città e campagna, anche attraverso azioni di sensibilizzazione ai cittadini sui valori della ruralità

• Incentiveremo il riutilizzo di sottoprodotti e dei reflui zootecnici per recuperare gli elementi nutritivi e fertilizzanti, anche per la produzione di energia

• Svilupperemo azioni di cooperazione internazionale in campo agroalimentare a favore dei paesi in via di sviluppo anche in chiave Expo

• Creeremo lo strumento di un marchio territoriale regionale per promuovere prodotti legati a zone di produzione limitata o svantaggiate

• Incentiveremo la commercializzazione di prodotti “km 0”

• Disincentiveremo quelle colture OGM che impoveriscono la biodiversità e provocano la perdita dei sapori, ma anche delle tradizioni e delle culture lombarde

cooperazione• Incentiveremo azioni di supporto all’imprenditorialità cooperativa, sulla base del principio di sussidiarietà

• Realizzeremo strumenti che incentivino l’internazionalizzazione e l’innovazione tra le imprese cooperative

• Promuoveremo il ruolo dell’impresa sociale

• Miglioreremo l’accesso al credito

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40 2. La Lombardia della vita

2. La Lombardia della vita

Famiglia e solidarietà

Regione Lombardia ha scommesso sulla famiglia come un soggetto sociale attivo, responsabile e, soprattutto, capace di azioni generative e rigenerative dei legami personali e sociali. L’ha posta quindi al centro della propria azione, con una legge (l.r. 23/1999) che continua a essere innovativa e quasi unica nel panorama italiano. Una famiglia è una trama, un intreccio tra i generi e le generazioni: sposarsi, mettere su casa, avere figli, accompagnarli nel processo educativo e formativo, prendersi cura dei propri genitori anziani sono alcuni dei passaggi cruciali da affrontare. Pensiamo alla natalità, che è anche legata a una delle maggiori sfide che la famiglia affronta in Lombardia: la conciliazione tra famiglia e lavoro. La separazione, quando non l’opposizione tra questi ambiti, spinge spesso a scelte dolorose per le persone e dannose per il bene comune.In particolare le donne, che reggono carichi formidabili in termini di lavoro, responsabilità e cura, devono essere sostenute nella libertà di scelta perché la maternità non appaia un’utopia lontana o un compito che esclude ogni altra affermazione sociale.Le scelte delle famiglie hanno importanti ricadute sulla vita pubblica. Per questo integreremo e rafforzeremo gli interventi e gli strumenti volti a sostenere la responsabilità delle famiglie in tutte le fasi della vita: per la casa, l’infanzia, la scuola, la salute, la professione, l’imprenditorialità, la gestione dei tempi delle città, la formazione ecc.La famiglia vuole essere protagonista, non assistita: la capacità di agire e di fronteggiare le situazioni positive e negative va incoraggiata scommettendo sulle relazioni, cioè sull’amicizia tra famiglie nelle reti di solidarietà e di mutuo aiuto. Dal 2000 a oggi sono stati finanziati oltre 6.100 progetti di associa-zioni e di enti non profit per 105 milioni di euro: è il segno di un dialogo costante con l’associazionismo familiare, che deve essere sempre di più coprotagonista dei processi di riforma del welfare. Voucher e buoni sociali hanno promosso l’azione di cura famigliare e domiciliare ritardando pro-gressivamente il ricovero delle persone fragili. Non possono mancare, e non sono mancate, le strutture per la cura di anziani e persone non autosufficienti. Oggi Regione Lombardia ha quasi la metà dei posti letto in residenze socio-assistenziali di tutto il territorio nazionale. Nel percorso di attuazione del federalismo fiscale, vogliamo rendere strutturali le misure a sostegno della famiglia estendendo lo strumento della dote a tutti gli ambiti del welfare, fino al pieno riconoscimento della famiglia come produttore, e non solo fruitore, di welfare. Il percorso che abbiamo in parte tracciato e che potremo ulteriormente compiere sarà quello di liberare tutte le potenzialità delle famiglie consideran-dole come “unità di offerta” di welfare, secondo un modello in cui offerta e domanda coincidono.

Dove la famiglia e la solidarieta danno a ciascuno un’opportunita e nessuno resta solo.

Lombardia 2020.

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412. La Lombardia della vita

famIglIa e maternItà

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di famiglie residenti, passate dai 3.290.060 del 1991 agli oltre 4 milioni del 2008, con un numero medio di 2,3 componenti per nucleo. Come in tutta Italia il numero delle nascite è limitato (nel 2008 il numero medio di figli per donna era pari a 1,48). Il tasso di natalità, pari al 10 per mille nel 2008, risulta comunque più alto della media nazionale.Le associazioni familiari, grazie alla l.r. 23/99 sulla famiglia, sono cresciute in modo esponenziale, moltiplicandosi per dieci volte nei primi tre anni di attuazione: attualmente si contano 698 associazioni.

abbIamo fatto

• Grazie alla l.r. 23/99 sono stati finanziati 6.192 progetti di servizi per la famiglia e l’infanzia realizzati da associazioni familiari e non profit, con uno stanziamento complessivo di circa 105 milioni di euro

• Con il Buono Famiglia 2009, contributo di 1.500 euro annui, abbiamo sostenuto 16.424 famiglie a basso reddito con almeno tre figli e residenti in Lombardia, per uno stanziamento complessivo nel 2009 pari a 26 milioni di euro

• Nel 2010 le misure a specifico sostegno delle responsabilità familiari vedono uno stanziamento complessivo di 27 milioni di euro:

– 17 milioni per il “Buono Famiglia 2010” per nuclei disagiati

– 7 milioni per progetti di sostegno delle responsabilità familiari e di contrasto al disagio adolescenziale e all’abbandono scolastico

– 3 milioni per realizzare progetti di “aiuto alla vita”, destinati a sostenere le madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino al primo anno di vita del bambino

• 1.772 le famiglie numerose che nel 2008 hanno beneficiato di buoni e voucher sociali, di piani di sostegno e di riduzione di disagi (estensione delle agevolazioni di fiscalità locale; prestito sull’onore e ulteriori azioni)

• Con il programma “Conciliazione Famiglia-Lavoro” e grazie a un apposito portale, vengono diffuse tutte le informazioni sulla normativa maternità e lavoro, i servizi per l’infanzia e l’adolescenza

• Il “Premio Famiglia Lavoro” incentiva le imprese che garantiscono al proprio personale strumenti per conciliare famiglia e lavoro, valorizzando e diffondendo le buone pratiche

• Dal 2005 al 2009 sono stati sviluppati 78 progetti sperimentali su “politiche dei tempi e degli orari” con lo stanziamento di oltre 7,9 milioni di euro e il coinvolgimento di 128 comuni

• Avviato il Piano regionale “Opportunità per Tutti”, che prevede azioni finalizzate alla conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di cura, allo sviluppo delle “reti di parità” per rafforzare gli organismi attivi sul territorio regionale

• Rafforzato il supporto alle famiglie con l’incremento di servizi per l’infanzia: presenti oltre 2.000 strutture (asili nido, micronidi, nidi famiglia) per 52.248 posti (nel 2005 erano circa 30.000)

• Dal 2005 sono stati approvati 72 progetti esecutivi di nuovi asili nido, realizzati con uno stanziamento di circa 16 milioni di euro

• 566.000 le persone assistite ogni anno da 284 consultori accreditati, di cui 225 pubblici e 59 privati

• 2.562 bambini provenienti da situazioni disagiate, aiutati grazie all’affidamento in famiglia o in strutture dedicate

• Avviato nel 2008 un programma per la tutela e il sostegno della maternità per la realizzazione di 87 progetti di durata biennale, con un importo complessivo di 8,5 milioni di euro

• Effettuate campagne e iniziative contro la povertà alimentare: attraverso attività di recupero e distribuzione di alimenti a fini di solidarietà sociale, dal 2007 al 2009 sono state messe a disposizione delle famiglie povere 29mila tonnellate di prodotti

• Realizzati accordi con i principali operatori della distribuzione alimentare per il ritiro e la ridistribuzione alle famiglie povere delle eccedenze alimentari (progetto “Pronto Fresco”)

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42 2. La Lombardia della vita

faremo

• Proseguiremo e incentiveremo, in attuazione del federalismo fiscale, diversificazioni fiscali e tariffarie a favore della famiglia, che tengano conto del numero di componenti e dei carichi familiari, fino all’introduzione del quoziente familiare

• Introdurremo forme di sostegno al welfare aziendale, nel pubblico e nel privato, favorendo congedi parentali, servizi aziendali (nidi, fondi di solidarietà, ecc), banche ore aziendali, part-time e telelavoro, ticket spendibili per attività di sostegno alla famiglia

• Valorizzeremo l’esperienza delle imprese che hanno sviluppato progetti qualificati nell’ambito della concilia-zione lavoro-famiglia, incentivando con misure premianti la diffusione di queste esperienze in altre imprese

• Troveremo nuove forme per sostenere e tutelare la maternità soprattutto per le lavoratrici precarie

• Promuoveremo l’erogazione di nuove forme di sostegno della natalità, della genitorialità e dell’infanzia, proseguendo l’esperienza dei buoni famiglia, cercando di creare addizionalità con le risorse delle altre istituzioni

• Proseguiremo l’azione di sostegno dei consultori per rafforzare la loro funzione di supporto alla maternità, di aiuto alla genitorialità e di assistenza nelle difficoltà familiari

• Sosterremo i Centri di Aiuto alla Vita nel loro ruolo fondamentale di affiancamento alle madri in difficoltà

• Sosterremo percorsi di mediazione familiare nei momenti di crisi, per accompagnare le persone nella fasi difficili della vita

• Introdurremo nuove forme di sostegno per le famiglie numerose a basso reddito per consentire la fruizione di periodi di vacanza organizzata da enti no profit in Lombardia

• Valorizzeremo i “reparti di maternità” degli ospedali lombardi promuovendo la capacità di coniugare qualità professionale e tecnologica con l’umanizzazione di un evento unico per la famiglia

retI del welfare e volontarIato

La Lombardia, con il suo territorio popoloso e complesso, è stata una delle prime regioni italiane a introdurre lo strumento dei Piani di Zona nella programmazione locale degli interventi sociali: il territorio lombardo è stato suddiviso in 98 distretti di dimensioni variabili (da 1 a 49 comuni).La crescita dei bisogni assistenziali richiede un impegno sempre maggiore da parte della società e una risposta articolata e variegata. Per affrontare questi bisogni, Regione Lombardia si è dotata di una normativa (l.r. 3/08) per garantire una risposta integrata e unitaria, valorizzando il protagonismo di ciascun soggetto, degli enti locali e di tutti i diversi soggetti pubblici e privati coinvolti.Un forte riconoscimento in questo contesto è dovuto alle organizzazioni no profit, che forniscono un supporto fondamentale in competenze ed energie profuse.Le organizzazioni attive sul territorio lombardo sono passate dalle 4.791 del 2001 alle 7.893 del 2008 (organizzazioni di volontariato, associazioni senza scopo di lucro, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale…).Tra il 2005 e il 2008 le organizzazioni di volontariato sono cresciute da 3.923 a 4.405, le associazioni di promozione sociale da 9 (2006) a 444, le cooperative sociali da 1.224 a 1.514. Le associazioni senza scopo di lucro sono 853.Un ruolo importante nell’erogazione dei servizi assistenziali è svolto anche dalle fondazioni: nel 2005 se ne contavano oltre 1.430 in Lombardia.

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432. La Lombardia della vita

abbIamo fatto

• Estesa l’erogazione di voucher sociali che hanno raggiunto 26.244 beneficiari solo dal 2006 al 2008. Tra il 2003 e il 2008 i distretti che hanno introdotto i voucher sono passati da 13 a 85 e le tipologie di buoni da 70 a 91 (prin-cipali categorie di beneficiari sono gli anziani e i disabili)

• Promossa la diffusione di associazioni di solidarietà familiare: su 6.192 progetti realizzati dal 2000 a oggi, 3.179 progetti sono stati realizzati da associazioni di solidarietà familiare

• Introdotta la Borsa Progetti Sociali (BPS), in collaborazione con “ALTIS” e Università Cattolica per promuovere e diffondere modelli innovativi di partnership tra imprese ed enti del terzo settore

• Coinvolti circa 15.000 giovani tra il 2007 e il 2009 nel “Sistema di servizio civile”

• Realizzati oltre 300 progetti per la formazione e l’aggiornamento del personale delle strutture sociosanitarie

faremo

• Continueremo, in attuazione della legge per la famiglia, a sostenere l’associazionismo familiare e la rete di auto-mutuo aiuto e la sua capacità di innovare e di crescere

• Promuoveremo la messa in rete dei soggetti sociali in modo da rispondere ai bisogni delle persone in maniera integrata, garantendo un percorso specifico per le diverse esigenze

• Miglioreremo le potenzialità dei Piani di Zona con la creazione di un Piano di Welfare che armonizzi gli strumenti di programmazione locale e ottimizzi l’utilizzo di risorse economiche e professionali per rispondere ai bisogni emergenti

• Semplificheremo il percorso di accesso degli utenti più disagiati e deboli ai servizi, creando uno sportello unico sociosanitario che si prenda carico e accompagni la persona e i familiari

• Favoriremo la comunicazione e la cooperazione tra i soggetti istituzionali che operano sul territorio e incrementeremo il coinvolgimento del terzo settore valorizzando le esperienze più avanzate già in atto e promuovendo nelle associazioni la formazione alla managerialità e all’impresa

• Riorganizzeremo la rete di servizi domiciliari per la “non autosufficienza” consentendo alle persone di essere seguite a casa attraverso l’integrazione delle prestazioni sociali e di quelle sociosanitarie

• Promuoveremo una serie di servizi accessibili 24 ore su 24 affinchè le persone in stato di disagio o di emarginazione non debbano rivolgersi solo all’ospedale

• Miglioreremo gli strumenti delle politiche sociali integrandoli con quelli delle politiche formative e del lavoro, per assicurare un ascolto complessivo delle esigenze e individuare opportunità organiche di uscita dal bisogno e di crescita personale

• Rafforzeremo gli investimenti sulla comunicazione per creare un dialogo bidirezionale, per meglio conoscere i bisogni e accompagnare le scelte delle persone

• Potenzieremo l’utilizzo della Carta Regionale dei Servizi, inserendo anche i dati relativi al Piano di Assistenza Individuale

• Rafforzeremo i controlli sugli operatori, a garanzia del livello qualitativo dei servizi e del mantenimento dell’accreditamento delle strutture

• Amplieremo ulteriormente il sistema di servizio civile, incrementando il coinvolgimento dei giovani e la tipologia di servizi e attività svolte

• Promuoveremo il ruolo delle organizzazioni di volontariato e il loro coinvolgimento nell’erogazione dei servizi (domiciliarizzazione delle cure, assistenza ai disabili, cura degli anziani, promozione dello sport …)

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44 2. La Lombardia della vita

la terza e la quarta età

In Lombardia ci sono circa 1,9 milioni di over 65, pari al 16,3% del totale nazionale.Circa 550 mila sono gli anziani soli (quasi il 30% dei lombardi in questa fascia di età). L’innalzamento della speranza di vita, la qualità dei sistemi di cura lombardi, gli stili di vita e alimentari più sani rendono gli over 65 una componente attiva e vitale della società, una risorsa preziosa per competenze, esperienze maturate e disponibilità al lavoro volontario. Essi rappresentano anche dei riferimenti insostituibili per figli e nipoti, assumendo un ruolo di sostegno non solo affettivo ma anche economico, valore aggiunto della nostra cultura sociale solidale.D’altra parte bisogna considerare come l’allungarsi della vita aumenti il numero di persone che, specialmente dopo i 75 anni, non sono autosufficienti. Per loro Regione Lombardia investe 58 milioni di euro, prelevati dal FNA (Fondo Nazionale per la non Autosufficienza) sostenendo in particolare l’assistenza domiciliare. Con il FNPS (Fondo Nazionale Politiche Sociali) dal 2005 al 2008 sono stati stanziati 413,2 milioni di euro, che per il 26% sono stati destinati agli anziani.

abbIamo fatto

• Introdotto il Voucher Socio Sanitario per agevolare l’accesso a strutture e servizi di assistenza domiciliare. Tra il 2005 e il 2008, hanno utilizzato il voucher mediamente 99.349 persone all’anno con una crescita dei soggetti erogatori accreditati dai 414 del 2005 ai 478 del 2008

• Rafforzato il numero di strutture residenziali sul territorio: nel 2003 c’erano 561 strutture per 49.000 posti letto, nel 2008 628 RSA (Residenze Sanitario Assistenziali) per circa 55.000 posti letto

• Incrementata l’offerta di Centri Diurni Integrati (238 per 5.288 posti nel 2008)

• Introdotta la figura del custode socio-sanitario nell’area metropolitana di Milano (in collaborazione con l’ASL della Città di Milano, il Comune di Milano, l’ALER di Milano e la Fondazione Don Gnocchi) per fornire assistenza e supporto agli anziani

faremo

• Valorizzeremo sempre più il ruolo degli anziani, mettendo a disposizione della società il patrimonio delle loro esperienze e capacità attraverso forme di sostegno al loro “ruolo attivo”, sia in ambito familiare sia sociale e formativo

• Incrementeremo l’offerta di servizi educativi, culturali e ricreativi rivolti agli anziani e la loro accessibilità

• Svilupperemo modelli che permettano l’assistenza della persona non autosufficiente nell’ambiente familiare con strumenti di sostegno innovativi come la “ Dote Sanitaria”

• Potenzieremo percorsi che permettano di prolungare e sostenere la domiciliarità, investendo su voucher e ulteriori forme di sostegno alle famiglie (centri diurni integrati, custode socio-sanitario, cure intermedie dopo la dimissione ospedaliera, alloggi all’interno di strutture “protette” e altri strumenti)

• Svilupperemo i centri abitativi in modo da agevolare l’inclusione degli anziani e sostenere le loro necessità di autonomia

• Proseguiremo nell’azione di verifica dei livelli di servizio delle strutture socio-assistenziali, affiancando ai con-trolli misure di premialità che incentivino il continuo miglioramento dell’accoglienza e dell’assistenza fornita

• Integreremo le risorse per la non autosufficienza, in modo da alleviare i costi sostenuti dalle famiglie, anche avviando sperimentazioni che favoriscano addizionalità di risorse di altri soggetti (quali gli enti previdenziali, orga-nizzazioni no profit…)

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452. La Lombardia della vita

solIdarIetà

Una società è realmente aperta se risponde ai bisogni di tutti i cittadini, offrendo a tutti le stesse possibilità e le stesse garanzie.La povertà in Lombardia ha una diffusione minore sia rispetto all’Italia settentrionale che all’Italia nel suo complesso. In Lombardia ci sono circa 125.000 famiglie povere pari al 3,2% del totale, contro il 3,5% del Nord e il 4,1% dell’Italia.La Regione si sta impegnando per rispondere ai bisogni di questi cittadini, sia fornendo assistenza, insieme alle numerose associazioni coinvolte, sia cercando di risolvere i problemi che generano povertà, investendo in primis sul miglioramento della formazione e del reinserimento lavorativo.I cittadini di origine straniera in Lombardia rappresentano circa il 10% della popolazione. Tra i nuovi nati oltre il 18% proviene da famiglie con almeno un genitore straniero. Nell’ambito delle politiche di integrazione, Regione Lombardia ha attivato una serie di programmi e iniziative per l’accoglienza, l’educazione e l’assistenza.Si stima che circa 1.100.000 lombardi abbiano usato (almeno una volta) sostanze nel corso del 2009. Nel 2008 gli individui affetti da tossicodipendenza e alcooldipendenza in carico presso i servizi territoriali accreditati sono stati circa 40.000. Queste le dimensioni della rete d’offerta regionale: su tutto il territorio sono presenti 92 servizi ambulatoriali (88 SerT e 4 SMI- Servizi Multidisciplinari Integrati) e 138 comunità terapeutiche (per un totale di 2.564 posti accreditati). La regione sta incrementando il suo impegno per prevenire i fenomeni di dipendenza e per aiutare i soggetti coinvolti nell’affrontare questi problemi e reinserirsi nel tessuto sociale.

abbIamo fatto

• Realizzati 32 progetti di comunità per l’inserimento lavorativo di tossicodipendenti nel biennio 2006-2007

• L’incremento delle risorse a disposizione delle comunità dal 2007 al 2009 è stato del 65%, passando da circa 26 milioni di euro nel 2007 a 43 milioni nel 2009

• La costituzione di una Rete Regionale di Prevenzione ha consentito di applicare le linee regionali in tutti i distretti del territorio, attivando nel corso del 2008, 310 interventi di prevenzione e 171 interventi specifici per alcool

• Realizzati 234 corsi per 6.319 immigrati con il progetto “Certifica il tuo Italiano. La lingua per conoscere e farsi conoscere”

• Avviate campagne per l’integrazione linguistico-culturale degli immigrati, attraverso progetti di “mediazione linguistico-culturale in area materno infantile a favore di utenze svantaggiate” e grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e media (realizzato per esempio il programma televisivo “abitare la lingua italiana… si può”)

• Con il Primo rapporto sull’esclusione sociale in Lombardia, prodotto dal nuovo Osservatorio Regionale sull’Esclusione Sociale (ORES), sono stati censiti gli enti caritativi facendo una ricerca campionaria su 215 di essi, in modo da comprendere meglio la povertà e i modi migliori per sconfiggerla

• Attraverso la convenzione con il Banco Alimentare Onlus per il triennio 2007-2009 (2,1 milioni di euro di stanziamento) sono stati promossi il recupero e la distribuzione di prodotti alimentari per enti e famiglie

• Attuate operazioni di cooperazione e iniziative di solidarietà con le popolazioni in situazioni di difficoltà ed emergenza (terremoto in Abruzzo, terremoto ad Haiti, …)

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46 2. La Lombardia della vita

faremo

• Proseguiremo nel sostegno delle iniziative per contrastare, affrontare e prevenire le nuove povertà

• Valorizzeremo le reti sociali già presenti sul territorio e ne promuoveremo l’integrazione

• Sosterremo percorsi condivisi e partecipati da soggetti pubblici e privati finalizzati al riconoscimento del diritto delle persone che vivono in condizione di povertà e di esclusione sociale a condurre una vita dignitosa e a svolgere un ruolo attivo nella società

• Continueremo nello sviluppo di una forte azione preventiva di contrasto che vede un sempre più stretto rapporto tra SerT/SMI, comunità terapeutiche, consultori, famiglie e scuole

• Attueremo progetti sperimentali per la riorganizzazione dei consultori familiari per potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie

• Con l’Osservatorio Regionale Dipendenze, che attuerà un costante monitoraggio della situazione, e con il Sistema di Allerta Rapido di segnalazioni sull’uso di nuove sostanze, potremo adottare tempestivamente le misure più adeguate

• Daremo vita all’Intesa per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale promuovendo le azioni e le attività delle cooperative sociali finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate quale modello che coniuga la solidarietà con l’efficienza economico-imprenditoriale

• Elaboreremo una proposta, in accordo con il Governo, per regolamentare i flussi di immigrati, che favorisca l’ingresso di un’immigrazione “qualificata”, corrispondente alla domanda di lavoro espressa dal territorio

• Promuoveremo progetti sperimentali per l’accompagnamento degli insegnanti, facendo della scuola il primo ambito di integrazione

• Promuoveremo nuove campagne di comunicazione rivolte dalle famiglie immigrate per favorire la conoscenza della nostra realtà, le opportunità di integrazione nella nostra vita sociale e la consapevolezza dei propri diritti, soprattutto per le donne

• Potenzieremo la lotta alle dipendenze (soprattutto da droga e alcol) nelle fasce più giovani della popolazione, realizzando un “patto con le famiglie” per incrementare la prevenzione e l’educazione nelle scuole e sul territorio

• Sosterremo percorsi per la sensibilizzazione della collettività rispetto ai vantaggi derivanti dalla riduzione delle situazioni di povertà ed esclusione sociale, per il rafforzamento della coesione sociale

la dIsabIlItà

Le persone disabili in Lombardia rappresentano il 4% della popolazione complessiva (rispetto ad una media nazionale del 4,8%). La Regione guarda a loro come a una presenza da valorizzare, promuovendone il protagonismo per costruire una società aperta a tutti, in cui ciascuno possa partecipare allo sviluppo e alla crescita.Dal 2004 a oggi la Regione ha realizzato 31.057 interventi attraverso i Piani Provinciali, nelle attività regionali per i disabili psichici e nei corsi “FLAD” e “FILD”, con un finanziamento superiore a 84 milioni di euro per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili. Inoltre a oggi sono più di 2.000 le persone con disabilità che hanno ottenuto una dote (Dote Percorsi Personalizzati, Dote Disabilità di tipo psichico e Dote Lavoro Disabili).Le persone con disabilità sono uomini, donne, studenti, lavoratori, viaggiatori e sportivi le cui aspirazioni devono essere favorite con politiche e risorse ordinarie.Da questo obiettivo scaturiscono le iniziative di Regione Lombardia per favorire l’inclusione nelle politiche assistenziali (residenze sanitarie per disabili, comunità socio-sanitarie e centri diurni), in quelle per la casa, nel sistema dell’istruzione e del lavoro (Dote Scuola e piani specifici per l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro), nel sistema della mobilità e nella vita sociale.

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472. La Lombardia della vita

In Lombardia sono presenti 77 residenze sanitario-assistenziali per disabili (circa 3.652 posti letto), cui si aggiungono 144 comunità socio-sanitarie (circa 1.256 posti letto) e 148 comunità alloggio (circa 1.100 posti letto). Alle strutture residenziali si sommano poi 503 strutture e servizi non residenziali (centri socio-educativi, servizi di formazione all’autonomia, centri diurni per disabili).

abbIamo fatto

• Oltre 13.000 le persone accolte in 872 strutture dedicate ai disabili (nel 1995, le strutture con erano 198 con circa 4.400 posti disponibili)

• Incrementata l’offerta di Centri Diurni Disabili (nel 2008 erano attivi 231 centri per 5.773 posti)

• Attivati 72 servizi di riabilitazione residenziali e ambulatoriali

• Avviata la sperimentazione di forme residenziali che consentano una maggiore autonomia dei disabili

• Incrementata l’offerta di RSD (Residenze Sanitario Assistenziali per Disabili): 77 RSD per 3.652 posti letto nel 2009

• Incrementato il trasporto scolastico per disabili attraverso lo stanziamento di oltre 27 milioni di euro dal 2005 al 2009

• Introdotta la “Dote Istruzione” per aiutare i disabili nelle scuole attraverso l’affiancamento del personale di sostegno (nell’anno scolastico 2008/2009, erogati circa 1,7 milioni di euro)

• Semplificato il processo di accertamento e di concessione dell’invalidità civile

• Incrementati gli interventi sperimentali di cure domiciliari a persone affette da “malattie dei motoneuroni e in particolare da Sclerosi Laterale Amiotrofica” con lo stanziamento di 12 milioni di euro, a partire dal 2007

• Finanziati interventi di abbattimento delle barriere architettoniche in edifici destinati al pubblico per circa 10,5 milioni di euro e ogni anno finanziati interventi relativi agli edifici privati per 7,5 milioni di euro

faremo

• Con il progetto Dopo di Noi daremo una prospettiva alle famiglie con disabili, assicurando un futuro protetto anche a chi non è sostenuto da legami di parentela

• Accompagneremo i disabili nell’inserimento lavorativo favorendo forme di collaborazione con le aziende e sostenendo le cooperative sociali che sanno investire sullo sviluppo e sull’impiego delle competenze dei disabili

• Favoriremo la creazione di una filiera assistenziale continua che affronti le diverse esigenze poste dalla evoluzione della malattia nel corso della vita, offrendo a persone e famiglie un punto unico di comunicazione, informazione e integrazione dei servizi

• Proseguiremo nel finanziamento per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici sia pubblici che privati, semplificando le procedure e promuoveremo interventi sperimentali tecnologicamente avanzati

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48 3. La Lombardia dell’ingegno

3. La Lombardia dell’ingegno

Educazione e capitale umano

Il futuro della Lombardia dipende da quanto investiremo nell’educazione dei nostri giovani e nella capacità delle scuole e delle università di coltivare e far crescere i talenti. Il capitale umano è la risorsa più preziosa per una società come la nostra, che ha sempre legato il suo sviluppo alla creatività delle maestranze e degli artigiani, alla preparazione degli ingegneri e dei tecnici, e alla vitalità del sistema formativo, dove scuole laiche e religiose formano un patrimonio unico a livello nazionale.La prima comunità educante è e rimane la famiglia. È a partire da questa convinzione, e dalla unicità del percorso formativo di ogni persona, che proprio la famiglia è stata posta al centro delle scelte compiute dal Governo regionale in questi 15 anni, spostando il baricentro dell’educazione dall’offerta alla domanda, cioè dalla scuola allo studente. Attingendo alle migliori esperienze internazionali sono stati infatti offerti strumenti innovativi, come il Buono Scuola e la Dote Scuola, per fare della libertà di educazione non uno slogan, ma un’opportunità alla portata di tutti. Abbiamo così riportato l’educazione al centro di una politica che sa guardare al futuro, sottraendola allo sterile dibattito sulle riforme del sistema scolastico. Lo prova la l.r. 19/2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione” con cui si inaugura un modo innovativo di concepire il ciclo di formazione dei giovani. Le prestazioni degli studenti lombardi sono già oggi al di sopra della media nazionale, ma non possiamo fermarci qui. Il Governo regionale continuerà a farsi promotore di riforme che potenzino l’autonomia delle scuole nel selezionare gli insegnanti, costruire percorsi formativi qualificanti e professionalizzanti e nell’adottare una cultura della valutazione non formale, ma orientata al miglioramento. Un sistema formativo efficace si fonda, infatti, su una classe di insegnanti capaci e deve sapere premiare gli studenti che si impegnano, valorizzando i più bravi. Premiare il merito non è discriminante, ma essenziale per formare persone che sappiano affrontare le sfide di domani, per preparare la classe dirigente di una regione proiettata nel mondo. Oggi non è così. Il merito di studenti e docenti è spesso mortificato. La Dote Merito per gli studenti che si sono distinti è quindi un segnale con cui il Governo regionale intende inaugurare azioni e politiche di investimento sui talenti, anche in una prospettiva internazionale.Una Regione come la nostra si confronta continuamente con l’Europa e deve perciò puntare a un sistema educativo dinamico per non restare indietro: per questo abbiamo creato una vera a propria integrazione tra istruzione, formazione e lavoro mettendo a punto i programmi innovativi per la formazione professionale e investendo nella formazione continua delle persone.In un mondo del lavoro sempre più selettivo ed esigente, la Lombardia, che sarà la prima regione italiana a rilasciare un diploma professionale di tecnico, intende sviluppare al massimo i collegamenti del sistema formativo con il tessuto delle imprese per assicurare una preparazione tecnica adeguata alle nuove sfide. Con i Poli Formativi inoltre governeremo i percorsi d’istruzione e formazione tecnica, professionale e “continua” nonché di ricerca e innovazione scientifica, creando un rapporto costante con i settori produttivi e con l’università.I 13 atenei lombardi, sempre più artefici di quell’apertura al mondo di cui necessita il nostro sistema socio-economico, oggi sono poli di attrattività per studenti italiani e stranieri che vi trovano standard elevati. In Lombardia è maturato anche un significativo “potenziale attrattivo” nel settore della ricerca, purtroppo non valorizzato dalle politiche nazionali: molti “cervelli” migrano infatti all’estero per cercare fortuna. Il Governo Lombardo vuole convertire questa mobilità in uscita in un’opportunità di crescita, attraverso il Patto con le Università, il potenziamento dei centri di ricerca e un maggiore collegamento con le imprese, offrendo ai giovani ricercatori la possibilità di portare avanti progetti di respiro internazionale.

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493. La Lombardia dell’ingegno

Dove il merito fa emergere il talento come patrimonio di tutti.

sIstema dI IstruzIone e formazIone

La Lombardia ospita 7.641 istituti scolastici, frequentati da oltre 1,3 milioni di studenti, in cui operano circa 100 mila docenti.Gli istituti comprendono: 3.074 scuole per l’infanzia (40% del totale), 2.463 scuole primarie (32% del totale), 1.216 scuole secondarie di primo grado (16% del totale) e 888 scuole secondarie di secondo grado (12% del totale).Gli istituti lombardi comprendono per un 67,5% di strutture statali e un 32,5% di paritarie. In Lombardia sono presenti circa il 20% delle scuole paritarie a livello nazionale, principalmente nel settore della prima infanzia (71% del totale regionale).In questi anni di Governo regionale, il sistema di istruzione ha sviluppato una maggiore capacità di valorizzare e trattenere i giovani, compresi quelli a rischio dispersione scolastica, attraverso una serie di progetti che hanno determinato una riduzione del tasso di abbandono al termine del percorso dell’obbligo dal 7,1% del 1995 al 4,7% del 2007.Fortemente integrato all’istruzione, il sistema formativo sviluppato in Regione Lombardia permette quindi ai giovani di proseguire nel percorso di apprendimento, acquisendo una preparazione tecnica e professionale rispondente alle esigenze del mondo del lavoro.Dal 2005 a oggi le attività per la valorizzazione del capitale umano attraverso percorsi di formazione hanno interessato 1.750.000 persone grazie a un investimento complessivo di oltre 2 miliardi di euro. In particolare oltre 30.000 studenti all’anno beneficiano di corsi di formazione di secondo ciclo finalizzati al conseguimento di una qualifica come chiave d’ingresso al mondo del lavoro, grazie a una rete di operatori accreditati (559 per 762 sedi operative) e a uno stanziamento annuo di oltre 112 milioni di euro. Inoltre 128 mila lavoratori beneficiano della “formazione continua”, volta alla valorizzazione e alla riqualificazione delle competenze e delle qualifiche professionali in funzione dei bisogni personali e della società.

abbIamo fatto

• 420 milioni di euro il finanziamento destinato negli ultimi 2 anni alla Dote Scuola (percorsi di istruzione e forma-zione professionale) per quasi 300 mila studenti l’anno

• 7.233 gli studenti che hanno ricevuto la Dote Merito con un contributo variabile tra i 300 e i 1.000 euro

• 50 milioni di euro l’investimento nei Percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) dal 2000 al 2007 e 40.000 gli studenti frequentanti i percorsi di qualifica costituiti attraverso il canale Istruzione Formazione Professionale (IFP)

• 25 milioni di euro lo stanziamento, nell’anno 2009, per la Dote Formazione, che ha raggiunto 4.260 studenti; 4,9 milioni di euro lo stanziamento per la Dote Specializzazione nel 2008, destinata a percorsi altamente professionalizzanti

• 190 milioni di euro per garantire la “formazione continua” a 336 mila lavoratori

• 11,6 milioni di euro lo stanziamento, nel biennio 2006-2007, per 31 poli formativi, nati dalla collaborazione tra sistema della formazione e imprese

• 137 milioni di euro lo stanziamento per i contributi all’edilizia scolastica nel periodo 2005-2009

Lombardia 2020.

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50 3. La Lombardia dell’ingegno

• 68 milioni di euro lo stanziamento per le iniziative rivolte ai giovani a rischio esclusione sociale e scolastica nel 2000-2007 e 243 i progetti avviati durante l’orario di lezione per ridurre la dispersione scolastica

• 40 milioni di euro lo stanziamento per le scuole materne libere, nel periodo 2005-2009, per contenere il costo delle rette

• 8 milioni di euro il contributo straordinario per il trasporto scolastico e l’assistenza dei disabili erogato nel 2008

• 3 mila euro lo stanziamento medio delle 580 “Integrazioni Dote Istruzione” per le famiglie di studenti disabili erogate nell’anno scolastico 2008/2009

• 23,5 milioni di euro lo stanziamento per “Learning Week”, periodi di studio all’estero, apprendimento e acquisi-zione di esperienze “full immersion” (al 31 dicembre 2009 sono state assegnate 10.100 doti con un impegno pari a 9,5 milioni di euro)

• 730 mila euro lo stanziamento relativo al piano di educazione alimentare nelle scuole per l’anno scolastico 2009/2010

• Introdotto un nuovo calendario scolastico orientato a valorizzare l’autonomia delle scuole e, a offrire agli stu-denti l’opportunità di partecipare ad attività extra curriculari

• Istituito il programma “Lombardia Eccellente” che ha portato al riconoscimento di 54 operatori che si sono distinti per risultati brillanti nell’erogazione di servizi educativi e formativi

• Avviata la sperimentazione, dall’anno scolastico 2009/2010, dell’unificazione fra sistema dell’istruzione professionale statale e sistema dell’istruzione e formazione professionale (IFP) regionale (336 percorsi regionali di IFP offerti da 115 scuole)

faremo

• Avvieremo sperimentazioni, in accordo con il Governo, per attuare una reale autonomia degli istituti scolastici a partire dal reclutamento e dalla valorizzazione degli insegnanti

• Introdurremo un sistema di valutazione delle performance degli istituti scolastici

• Sperimenteremo, in accordo con il Governo, nuove modalità di finanziamento degli istituti scolastici che prevedano il finanziamento sulla base del numero degli studenti e non della spesa storica delle scuole

• Valorizzeremo il merito degli insegnanti attraverso il sostegno alla specializzazione, alla ricerca, alla transnazio-nalità, anche attraverso premialità economiche

• Sosterremo lo sviluppo di nuove tecnologie per la didattica, favorendo la diffusione di libri elettronici per gli studenti, computer e internet in tutte le classi

• Lanceremo forme di comodato gratuito dei libri di testo agli studenti a basso reddito per tutto il ciclo scolastico e universitario

• Lanceremo la “Dote Arte, Cultura, Sport e Spettacolo” per aiutare i giovani a partecipare a corsi di musica, teatro, pittura, sport o per acquistare libri a carattere culturale

• Promuoveremo uno strumento finanziario innovativo per sostenere gli enti locali nell’attuazione del piano per la messa in sicurezza, la valorizzazione e il recupero dell’intero patrimonio edilizio scolastico

• Sosterremo interventi di risparmio energetico nelle scuole

• Sosterremo gli studenti meritevoli che intraprendono un percorso educativo e/o formativo all’estero

• Promuoveremo interventi stabili di orientamento degli studenti nelle scelte del percorso formativo, anche mediante tutoraggio con personale specializzato

• Svilupperemo l’integrazione tra le banche dati dell’anagrafe degli studenti e del mercato del lavoro, per consen-tire di intervenire tempestivamente evitando la dispersione scolastica

• Continueremo nell’attività di sostegno dei percorsi di istruzione e formazione professionale, in stretto raccordo con il fabbisogno espresso dal sistema imprenditoriale

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513. La Lombardia dell’ingegno

• Rilasceremo, a compimento dell’intesa siglata con il Governo, il diploma professionale di tecnico, con la pos-sibilità di un quinto anno integrativo per accedere all’università

• Realizzeremo un livello di alta formazione professionale (Università delle Professioni) in grado di formare figure tecniche super specializzate

• Innalzeremo la qualità dell’intervento formativo (definendo gli “Indirizzi regionali per una formazione mirata”), attraverso una ricognizione sulle qualifiche maggiormente richieste dal mondo del lavoro

• Promuoveremo la teledidattica diffondendo portali multimediali che consentano l’accesso on-line al materiale didattico e archivistico, con particolare attenzione alle aree montane

• Completeremo la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS)

• Proseguiremo nella valorizzazione dell’apprendistato

sIstema unIversItarIo e della rIcerca

In Lombardia hanno sede 13 università e più di 300 centri di ricerca e innovazione.Nell’anno accademico 2007/2008, si sono immatricolati in Lombardia 46.018 studenti (di questi il 56% sono donne), con un incremento del 2,8% rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al calo nazionale (-0,3%). Il sistema universitario lombardo attrae circa 40 mila studenti dalle altre regioni d’Italia, pari a circa il 17% del totale iscritti.La Lombardia, con 46.975 laureati nell’anno accademico 2007/2008, rappresenta la prima regione italiana per numero di laureati (circa il 16% del totale nazionale). In particolare, la quota di laureati in corso è pari al 61%, sensibilmente superiore rispetto alla media nazionale di circa il 48%.Le università lombarde rappresentano, oltre che poli di istruzione, importanti strutture di ricerca. Qui trovano impiego oltre 8.800 ricercatori, aumentati del 60% rispetto al 1995, dato sensibilmente superiore all’incremento nazionale del 44%.

abbIamo fatto

• Riformata la disciplina del diritto allo studio universitario (DSU)

• 221 milioni di euro lo stanziamento, nel periodo 2005-2009, per le borse di studio universitarie, con copertura totale degli aventi diritto

• 25 milioni di euro lo stanziamento, nel periodo 2005-2009, per interventi di edilizia universitaria

• 1,5 milioni di euro lo stanziamento per la Dote Residenzialità, destinata a studenti in discipline scientifico-tecnologiche ammessi nei collegi lombardi legalmente riconosciuti

• 330 i prestiti agevolati assegnati a studenti meritevoli

• Sostenuta l’attività di ricercatori e assegnisti di ricerca tramite un Accordo Quadro di collaborazione con le Università della Lombardia e l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, nell’ambito del quale è stata avviata la “Dote Ricercatori e Ricerca Applicata” con una dotazione di 61 milioni di euro

• Sostenuti 1.000 ricercatori coinvolgendo le università lombarde, 20 centri di ricerca, circa 140 imprese, 15 enti di formazione e oltre 180 esperti tramite l’iniziativa INGENIO (stanziati 30 milioni di euro per borse di studio dal valore massimo 2.000 euro ciascuna)

• Investiti, nel 2009, 61 milioni di euro per le università lombarde in attuazione dell’“Accordo per lo sviluppo del capitale umano nel sistema universitario lombardo”

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52 3. La Lombardia dell’ingegno

• 7 milioni di euro il finanziamento (con fondi della Regione e del sistema Lombardia) per la Residenza Universitaria a L’Aquila, realizzata in soli 3 mesi, e per altri interventi di edilizia scolastica post-terremoto

• Costruiti nuovi alloggi universitari attraverso l’investimento di 25 milioni di euro nel periodo 2005-2009 e il cofinanziamento di oltre 10 mila posti letto di edilizia universitaria

• Attivato l’Accordo di Programma per la valorizzazione del polo universitario e della ricerca di Lodi, mobilitando complessivamente risorse per 183 milioni di euro

• Creato un fondo per finanziare ricerche condivise nelle regioni del World Regions Forum, al fine di sostenere la cooperazione internazionale per la ricerca

• 40 milioni lo stanziamento per il Fondo per la promozione di accordi istituzionali e per l’accordo con il CNR

faremo

• Promuoveremo strumenti innovativi in grado di premiare il merito degli studenti universitari

• Sosterremo l’introduzione di borse di studio per gli studenti lombardi che decidono di intraprendere un percorso formativo all’estero con l’impegno a rientrare

• Tramite accordi con il Governo, ridefiniremo i requisiti delle borse di studio per supportare i meritevoli e per adeguarne gli importi al costo della vita in Lombardia

• Incentiveremo gli scambi internazionali di studenti nella rete delle World Regions Forum, che comprende le prime 15 regioni del Mondo

• Premieremo la collaborazione fra università per progetti di eccellenza internazionale al fine di incentivare l’alta formazione universitaria

• Creeremo un Albo dei Ricercatori, pubblicando i risultati delle ricerche nell’ambito della Dote Ricercatori

• Avvieremo un accordo sperimentale con il Governo, in attuazione dell’intesa con i rettori lombardi, per programmare a livello regionale l’offerta formativa e gestire direttamente le risorse ordinarie per il funzionamento delle Università

• Valorizzeremo l’eccellenza delle università lombarde, sostenendo la proposta di progressiva apertura e liberalizzazione del sistema universitario attraverso:

– il superamento del valore legale del titolo di studio rilasciato dagli atenei

– la promozione dei concorsi per il reclutamento del personale docente a livello locale– l’introduzione di maggiori gradi di autonomia per i singoli istituti

• Incrementeremo e miglioreremo l’offerta residenziale universitaria attraverso una partnership con soggetti pubblici e privati

• Valorizzeremo le università che prevedono un’offerta formativa per l’apprendimento lungo l’intero ciclo di vita

gIovanI e valorIzzazIone deI talentI

I giovani in Lombardia con un’età compresa tra i 15 e i 34 anni sono pari a 2,2 milioni e rappresentano circa il 23% della popolazione lombarda.Il 24% dei giovani lombardi frequenta un corso di studi mentre il 67% è già impiegato in un’attività lavorativa. Regione Lombardia ha individuato con il documento programmatico “Nuova Generazione di Idee” azioni e strumenti per lo sviluppo delle potenzialità giovanili, in particolare di abilità, creatività e capacità di innovazione.Questo processo, attraverso il coinvolgimento dei diversi attori pubblici e privati del territorio, è orientato a promuovere il merito e il talento dei giovani lombardi.

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533. La Lombardia dell’ingegno

abbIamo fatto

• 22 mila gli studenti premiati al Forum di Assago, il 18 gennaio 2010, per i risultati di eccellenza ottenuti nell’anno scolastico 2008/2009

• 52 milioni di euro lo stanziamento per l’Accordo di Programma “Nuova Generazione di Idee”

• 45 mila le famiglie, di cui circa l’85% giovani coppie, che hanno usufruito, a partire dal 2000, dei contributi per acquisto e ristrutturazione prima casa; l’ammontare delle risorse erogate è stato di 250 milioni di euro

• Circa 15 mila i giovani coinvolti, dal 2005 a oggi, nell’attività di servizio civile

• 233 gli sportelli Informagiovani sul territorio lombardo e creato un sito internet (www.giovani.regione.lombardia.it) per migliorare la comunicazione ai giovani

• Realizzati, nell’ambito del Programma “Gioventù in azione”, tre progetti:

– “Youth participation: let’s get it together”, per supportare e ampliare i processi partecipativi informali già intrapresi a livello locale

– “Guiding young women towards entrepreneurship”, per la formazione di giovani donne allo spirito d’iniziativa e d’impresa

– “Artingiro”, per valorizzare e stimolare la creatività giovanile

• 2 milioni di euro lo stanziamento, nel 2008, per il progetto “Decò-Design e competitività”, che ha coinvolto 45 giovani designer e 78 aziende

• Circa 10 milioni di euro l’erogazione, nel 2008-2009, per la “Sovvenzione Globale Saturno”, destinata a favorire l’imprenditorialità giovanile e femminile

• 26 milioni di euro il finanziamento regionale per la realizzazione e/o ristrutturazione di oratori (73 progetti)

• 68 milioni di euro lo stanziamento, nel periodo 2000-2007, per iniziative rivolte a giovani a rischio di esclusione sociale

• 32 i progetti di lotta alle dipendenze finanziati per un importo di 1 milione di euro; approvate le linee guida regionali per la prevenzione delle dipendenze nella popolazione preadolescenziale e adolescenziale

• 50,2 milioni di euro (di cui 23 finanziati da Regione Lombardia) le risorse attivate per favorire lo sviluppo della rete lombarda degli ostelli (realizzazione di 74 progetti)

faremo

• Daremo nuovi spazi partecipativi alle forme di associazionismo giovanile attraverso strumenti e riconoscimenti in grado di valorizzare la creatività, la conoscenza delle opportunità e la responsabilità sociale

• Sosterremo l’imprenditorialità giovanile sia nella fase di start-up d’impresa sia durante il consolidamento di nuove imprese

• Sosterremo i giovani talenti nei diversi ambiti espressivi (arte-creatività e sport)

• Creeremo un sistema di informazione coordinato e integrato, a partire dalla rete degli Informagiovani, sugli ambiti e sugli eventi per la popolazione giovanile, usando l’interattività offerta dalle nuove tecnologie

• Continueremo a sostenere il ruolo degli oratori, quali strutture per l’educazione giovanile

• Studieremo un programma per avvicinare i giovani alle materie tecniche e scientifiche, creando esperienze dirette con il sistema universitario e la ricerca, e incentivando i giovani più promettenti

• Valorizzeremo i nuovi percorsi di alta formazione per studenti e ricercatori più promettenti in settori strategici quali lo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile, le nuove tecnologie, la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale, la tutela ambientale

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54 4. La Lombardia dell’avanguardia

4. La Lombardia dell’avanguardia

Salute e benessere

La sanità lombarda è d’avanguardia. I lombardi hanno accesso a un sistema sanitario unico in Italia, che garantisce prestazioni di alto livello in tutte le discipline e che vanta punti d’eccellenza nella ricerca clinica e nella ricerca di base. Il modello che tutti ci invidiano è frutto di una scelta coraggiosa, operata con la l.r. 23 del 1997, che ha messo sullo stesso piano strutture sanitarie pubbliche e private, innescando un circuito virtuoso che ha prodotto elevati standard di cura, efficienza ed economicità. A differenza di altre regioni italiane, la Lombardia si è assunta la responsabilità di gestire e mettere sotto controllo i costi della sanità, senza rinunciare alla qualità dei servizi. Per questo i nostri conti della sanità sono in pareggio da 7 anni. La programmazione sociosanitaria oggi punta a offrire trattamenti flessibili e avanzati con le reti di cura, a perfezionare il servizio di emergenza-urgenza con la creazione di un’apposita agenzia che ottimizza il coordinamento a livello regionale e a incentivare le possibilità di assistenza domiciliare attraverso i buoni socio-sanitari e i voucher.Questa è la sanità che ha reso protagonisti i cittadini, permettendo loro di scegliere. Gli utenti, infatti, si dichiarano soddisfatti e valutano positivamente la qualità del sistema, dimostrata anche dalla rapidità con cui si prenotano visite specialistiche. La centralità del paziente si coniuga con la valorizzazione del personale medico e paramedico, delle sue competenze e della sua capacità di “umanizzare la cura”.Non è quindi un caso che la Lombardia registri, rispetto alle altre regioni, il più alto livello di attrattività di pazienti dal resto d’Italia, pari al 20% di mobilità interregionale, che raddoppia se non si considerano le regioni confinanti.Un’eccellenza che si fonda anche sui ragguardevoli investimenti in tecnologia e strutture d’avanguardia, che hanno fatto della nostra regione un punto di riferimento a livello internazionale per le ricerche sul cancro e su altre patologie diffuse, destinazione preferita di molti “cervelli” italiani e non. Negli ultimi 10 anni sono stati spesi ben 3,5 miliardi di euro nell’acquisto di tecnologie mediche e in edilizia sanitaria, con la costruzione di 7 nuovi ospedali, per un impiego di risorse più elevato di quello fatto da tutto il resto d’Italia.Tutto ciò ha favorito l’apertura internazionale verso le istituzioni e le strutture scientifiche leader nella ricerca, ha incoraggiato la cooperazione nella ricerca clinica e ha accresciuto la capacità di farsi carico di casi complicati e di cure complesse, nonché di emergenze umanitarie.La grande sfida aperta è quella dell’integrazione tra prestazioni sanitarie e socio assistenziali, perché il percorso sia disegnato su misura per le persone nelle diverse età e situazioni. Continueremo inoltre a rafforzare le attività di prevenzione e di educazione a stili di vita migliori, perché la salute sia un bene perseguito responsabilmente.Grazie a questo sistema d’avanguardia e alle nuove strutture che uniscono ricerca e cura la Lombardia sarà nei prossimi anni un polo della sanità a livello internazionale.

Dove si vive bene, tra innovazione e umanita.Lombardia 2020.

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554. La Lombardia dell’avanguardia

un sIstema sanItarIo d’eccellenza

I lombardi godono di un buono stato di salute: l’aspettativa di vita di uomini e donne è cresciuta ed è superiore alla media italiana, il numero di persone sovrappeso e obese è sensibilmente più basso, in media si fa più attività sportiva e la mortalità generale è in calo.La salute della persona è al centro dell’attività del sistema sanitario regionale forte di 31.000 medici e oltre 104.000 tra infermieri e altri professionisti sanitari, in grado di erogare ogni anno 170 milioni di prestazioni ambulatoriali, 62 milioni di ricette di assistenza farmaceutica rimborsate, e 1,9 milioni di ricoveri, destinati non solo ai lombardi. Ben una prestazione su dieci riguarda infatti utenti provenienti da altre regioni (addirittura 1 su 2 quando si tratta di cure complesse). La Lombardia è la regione con la maggior densità di apparecchiature biomedicali; ospita il 30% delle strutture ospedaliere nazionali con “bollino rosa” (impegnate nelle patologie femminili e caratterizzate da una direzione femminile) nonché un quinto delle ambulanze pediatriche presenti sul territorio nazionale.In Lombardia ci sono 29 aziende ospedaliere per un totale di quasi 25.000 posti letto, 5 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici per un totale di 2.500 posti letto, e 98 strutture (private accredita-te) con 14.406 posti letto. La Lombardia è la 1° regione italiana per quantità di strutture private accreditate.L’attenzione all’innovazione è una costante del sistema sanitario regionale. Non a caso la Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di IRCCS e investe risorse nell’acquisto di tecnologie mediche e nel rinnovo delle strutture ospedaliere.

abbIamo fatto

• Esentati da ticket tutti i cittadini lombardi di età inferiore ai 14 anni

• Prestato attenzione alla prevenzione e agli stili di vita sani, attraverso:

– programma di screening per la prevenzione del carcinoma mammario, cui hanno aderito il 62% delle donne “target”

– programma di screening per la prevenzione del carcinoma del colon retto, cui hanno partecipato oltre il 40% del “target”

– partecipazione attiva del cittadino negli interventi di prevenzione delle patologie cardiocerebrovascolari, come previsto dal Piano Cardio Cerebrovascolare (PCCV)

• Attivate 5 “reti di patologia” sulla base di un nuovo modello di assistenza basato sul collegamento in rete delle strutture sanitarie coinvolte nella cura di patologie rilevanti (malattie rare, oncologiche, cardiocerebrovascolari, ematologiche, renali)

• Avviato in modalità sperimentale un programma per assicurare continuità di assistenza a domicilio per i pazienti oncologici terminali

• Assegnati 3,9 milioni di euro per lo sviluppo di nuovi progetti sulle malattie rare, in particolare per il potenziamento della rete e degli strumenti di governance, per la definizione dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali e per l’implementazione del registro delle malattie rare

• Stanziati 12 milioni di euro per finanziare interventi sperimentali a favore di persone affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e in stato vegetativo. Attivato il Centro Nemo per le malattie neuromuscolari presso l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Cà Granda Niguarda” di Milano

• Migliorata la gestione di emergenze e urgenze grazie alla centralizzazione delle attività in capo alla Azienda Regionale dell’Emergenza Urgenza (AREU), che assicura il coordinamento di tutte le strutture ospedaliere

• Realizzato il nuovo call center unico, attraverso il quale il numero di prestazioni prenotabili è aumentato nell’ultimo anno del 275%

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56 4. La Lombardia dell’avanguardia

• Raggiunta una copertura della popolazione superiore al 99% attraverso la CRS-SISS (Carta Regionale dei Servizi – Sistema Informativo Socio-Sanitario); il tasso di adesione dei medici è del 94%. Le prescrizioni effettuate ogni giorno tramite CRS-SISS sono oltre 230mila e il numero di contatti per prenotazioni è di oltre 15 mila al giorno

• Intensificato il monitoraggio dei tempi di attesa per l’attività di ricovero e quella ambulatoriale. In Lombardia i tempi di attesa sono tra i migliori d’Italia. Se le prestazioni sono urgenti, la Lombardia è una delle poche regioni nella quale la prestazione si effettua entro 72 ore. Negli altri casi:

– oltre il 95% delle richieste ottiene una risposta entro 60 giorni– l’83% delle prenotazioni è evaso entro 30 giorni

• Confermato l’obbligo, per ogni ASL, di verificare almeno il 10% degli episodi di ricovero avvenuti sul proprio territorio di competenza e almeno il 3,5% delle attività di prestazione specialistica ambulatoriale: oltre il triplo della percentuale stabilita dallo Stato

• Assegnato un contributo di 700 € per interventi di prevenzione ortodontica rivolti ai giovani fra 0 e 16 anni

• Introdotto, per meglio garantire continuità nella qualità delle strutture, l’accreditamento a termine (o dinamico), che prevede verifiche periodiche di rispetto degli standard

• Ridotti i costi di funzionamento, attraverso la razionalizzazione degli acquisti e delle altre spese operative delle aziende sanitarie, l’istituzione del Fondo Socio-Sanitario e la rinegoziazione dei prezzi coi fornitori come conseguenze del rispetto dei tempi di pagamento di 90 giorni da parte di tutte le strutture sanitarie pubbliche

• Risparmiate 205.000 ore di lavoro grazie all’abolizione di nulla osta, certificati e autorizzazioni inutili, resa possibile dalla l.r. 8/2007 per la semplificazione amministrativa nella sanità

• Semplificata la normativa regionale della sanità attraverso il testo unico (l.r. 33/2009): abrogate 46 leggi e 29 disposizioni normative e sintetizzata la materia in soli 134 articoli

• Sottoscritta un’intesa con le organizzazioni sindacali per incrementare le risorse aggiuntive regionali al fine di superare la carenza di figure professionali nella sanità, in particolare gli infermieri. Messi a disposizione 40 milioni di euro di risorse regionali per aumentare la quota annua di stipendio degli infermieri contrattabile a livello regionale

faremo

• Sosterremo la programmazione dei percorsi di cura in modo che ciascuno, al manifestarsi del bisogno sanitario, socio sanitario e assistenziale, si senta accompagnato fino al cessare del bisogno stesso

• Rafforzeremo gli strumenti di comunicazione e informazione, per accompagnare la libertà di scelta con il supporto di dati, indicatori, mappe e informazioni sull’accessibilità delle strutture. Promuoveremo inoltre il ruolo delle associazioni dei cittadini e attiveremo nuove modalità di ascolto grazie ai nuovi media

• Proseguiremo nella sperimentazione della Dote Sanitaria, che costituisce uno strumento di governo e corresponsabilizzazione del medico di base, al quale sarà assegnato un budget stimato per ciascun assistito in funzione della patologia specifica

• Valorizzeremo il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, anche come punto di integrazione tra sanità e assistenza, attraverso: la riforma dei contratti in base al criterio della professionalità, il sostegno all’associazionismo, l’informatizzazione di ricette, prenotazioni e diagnosi, l’offerta di prestazioni ambulatoriali di primo livello e lo sviluppo delle competenze

• Proseguiremo a sostenere e valorizzare il personale infermieristico

• Dedicheremo particolare attenzione agli stili di vita, individuando i maggiori fattori di rischio per l’insorgere di malattie croniche: fumo, sedentarietà, alimentazione eccessiva, abuso di sostanze alcoliche

• Intensificheremo l’attività di contrasto delle dipendenze (soprattutto da droga e alcol) nelle fasce più giovani della popolazione, anche attraverso una maggiore integrazione con le reti socio-assistenziali

• Svilupperemo un Piano Oncologico che preveda innovazione terapeutica, riabilitazione oncologica attenta alle specificità del paziente “fragile”, umanizzazione delle cure ed estensione della Rete Oncologica Lombarda a tutte le unità di offerta (ospedaliere, territoriali e medici di base)

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574. La Lombardia dell’avanguardia

• Porteremo a regime ed estenderemo le reti di patologia, sulla base dell’efficacia delle cure e del gradimento registrato da parte di operatori e cittadini

• Dedicheremo particolare attenzione alle malattie rare, che aggregate rappresentano il 2% delle patologie, attraverso la valorizzazione dei centri di riferimento regionali e il sostegno alla ricerca

• Rivedremo i criteri di accreditamento, partendo dalle evidenze epidemiologiche del territorio, al fine di evitare che l’offerta sia più tesa a indurre un aumento della richiesta di prestazioni economicamente vantaggiose, piuttosto che a rispondere a bisogni necessari ma poco remunerativi

• Prevedremo strutture di ricovero intermedie tra ospedale e domicilio, in grado di accogliere i pazienti nella fase post-ricovero per i trattamenti meno complessi

• Rafforzeremo le competenze di capacità relazionale e di comunicazione degli operatori, soprattutto in situazioni eticamente ed emotivamente difficili e per gestire in maniera ottimale gli accessi al pronto soccorso

• Svilupperemo e renderemo sempre più efficace il Fondo Socio Sanitario per la velocizzazione dei pagamenti in sanità, sviluppando un sistema integrato che consenta l’utilizzo della fatturazione elettronica

• Proseguiremo, in riferimento al federalismo fiscale, nella definizione dei costi standard, ossia dei costi di riferimento medi per determinate patologie e percorsi di cura, così da rendere più efficiente l’uso delle risorse

• Introdurremo progetti per rafforzare la centralità del paziente, coinvolgendolo attivamente nella costruzione e nella gestione del proprio fascicolo sanitario personale tramite CRS

• Valorizzeremo il ruolo e la professionalità dei giovani specializzandi e specializzati tenendo conto delle discipline di cui c’è più bisogno sul territorio

• Aumenteremo la capacità di prestare interventi di primo soccorso anche sostenendo la formazione, l’educazione e la diffusione delle attrezzature necessarie

un Polo InternazIonale della rIcerca e della cura

La Lombardia ha scelto di investire molto nel campo della ricerca, in particolare quella biomedica, attraendo talenti e cervelli e favorendo la nascita di poli di ricerca che si connettono con le università e il mondo della produzione.I centri di ricerca e trasferimento tecnologico presenti sul territorio sono circa 300, di cui 140 specializzati in scienze della vita, 3 in medicina clinica e 154 in agricoltura, biologia e scienze ambientali.Dal 2000 la Regione ha sostenuto investimenti per 77 milioni di euro nella realizzazione di 9 centri di eccellenza nei settori delle biotecnologie, della genomica, delle nanotecnologie e dei nuovi materiali.È inoltre in costruzione una rete di “alleanze sanitarie” con sistemi regionali e nazionali avanzati, in Europa e nel mondo. Gli obiettivi sono il confronto tra le soluzioni adottate di fronte alla sfida della sostenibilità economica e la creazione di una “macroarea sanitaria” di sviluppo tecnologico, con il coinvolgimento della ricerca e dell’impresa.La Regione è coinvolta, come partner e come beneficiaria di finanziamenti comunitari, in progetti di ricerca e di sviluppo attuati con la collaborazione di aziende sanitarie, istituti universitari e della medicina territoriale; ha inoltre avviato diverse iniziative di cooperazione allo sviluppo in ambito sanitario.Infine, a sostegno dell’efficienza del sistema, Regione Lombardia ha investito nel rinnovo e nell’incremento dell’offerta ospedaliera realizzando strutture all’avanguardia, funzionali e adattabili al mutare dei bisogni clinici.

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58 4. La Lombardia dell’avanguardia

abbIamo fatto

• Realizzati 7 nuovi ospedali: Varese, Broni-Stradella, Bergamo, Como, Niguarda, Vimercate e Legnano

• 496 cantieri per infrastrutture sanitarie avviati dal 1999, la gran parte dei quali (339) risulta conclusa, per un investimento complessivo di circa 3 miliardi di euro

• Ammodernato e potenziato il parco tecnologico-sanitario attraverso investimenti in apparecchiature per 457 milioni di euro tra il 2005 e il 2009

• Cofinanziata con 5 milioni di euro la realizzazione del progetto triennale “Nanoscienze per materiali e applica-zioni biomediche”, nell’ambito dell’Accordo Quadro con il CNR

• Realizzato un centro di ricerca biomedica e alta formazione presso il Campus Universitario biomedico brianteo, a Vedano al Lambro

• Avviata la Fondazione “Centro europeo di Nanomedicina” per la diagnostica precoce e lo screening di massa per patologie tumorali e cardiovascolari, promossa da Regione Lombardia in collaborazione con 9 centri di ricerca pubblici e privati lombardi

• Firmato l’Accordo di Programma per la realizzazione di un nuovo Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata per la cura e la ricerca nei campi dell’oncologia, cardiologia, neurologia e radioterapia

• Costituito un consorzio con il compito di gestire la realizzazione della “Città della Salute”, il nuovo polo di ricerca, cura e didattica per le malattie infettive, neurologiche e oncologiche che riunisce Sacco, Besta e Istituto dei Tumori

• Siglati protocolli di collaborazione sanitaria con la regione francese del Rhône-Alpes, la Comunità Autonoma spagnola dell’Andalusia e lo Stato d’Israele. Concluso un accordo di collaborazione nel campo della medicina clinica con l’Istituto Nazionale di Sanità (NIH) statunitense

• Avviati 7 progetti di ricerca e di sviluppo di livello europeo con la collaborazione di aziende sanitarie, istituti universitari e medicina territoriale

• Intraprese diverse iniziative di cooperazione allo sviluppo: – 36 gemellaggi con strutture sanitarie dei paesi in via di sviluppo e in transizione– accoglienza e cura di 350 persone provenienti da paesi extracomunitari– collaborazione alla gestione dell’emergenza sanitaria internazionale in Libano – sottoscrizione di un accordo relativo all’esportazione di know how e tecnologie con la Provincia di Buenos Aires

faremo

• Svilupperemo l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, attraverso tutti i possibili canali, a partire dalla TV digitale, per una rete dei servizi in teleassistenza e dallo sviluppo della CRS-SISS per giungere alla “cartella clinica elettronica”

• Favoriremo il consolidamento dei “cluster sanitari”, ovvero aggregati di centri di ricerca (universitari e non), ospedali e strutture sanitarie attorno a cui si sviluppino, in logica di network, altre strutture, servizi e un polo industriale del mondo farmaceutico, biomedicale e biotech

• Proseguiremo nell’ammodernamento della rete ospedaliera quale eccellenza nella ricerca e nella cura, a partire da: Nuova Città della Salute, Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese, Nuovo Ospedale di Monza, Nuova sede ASL-AO di Pavia, Nuovo Ospedale dei Bambini di Milano, Nuovo Ospedale del Ponte di Varese

• Miglioreremo l’offerta sanitaria, attraverso interventi tesi all’ammodernamento e alla riqualificazione dei presidi ospedalieri e delle apparecchiature tecnologiche-sanitarie

• Introdurremo maggiori sinergie tra i diversi soggetti dalla sanità, per ottimizzare la spesa in ricerca e sviluppo

• Proseguiremo il sostegno alla ricerca nei principali centri internazionali presenti in regione, a partire da Nerviano

• Investiremo nel più grande campus universitario d’Italia, uno dei maggiori in Europa, presso l’Ospedale San Matteo di Pavia, esempio di integrazione tra didattica, ricerca e attività assistenziale

• Guideremo il cambiamento organizzativo e gestionale della sanità sulla base delle peculiarità geografiche e demogra-fiche del territorio, per individuare soluzioni ad hoc (telemedicina ed e-Health) e de-territorializzare alcuni servizi

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595. La Lombardia della cittadinanza

5. La Lombardia della cittadinanza

Casa

Prima ancora che abitazione, la casa è il luogo dove le famiglie si ritrovano e si riuniscono, è ambito dove si intrecciano spesso i rapporti più importanti della vita delle persone, è espressione di un senso di appartenenza al territorio e alla propria storia, è quindi anche aspirazione legittima di molti giovani, ma anche di tante persone che vengono in Lombardia per lavorare e realizzare la propria vita. Trovare una casa per abitare è un’esigenza sentita anche da chi viene in Lombardia per studio, per fare ricerca, ma anche da chi è solo di passaggio, magari per assistere un paziente ricoverato. Oggi la crisi economica, la crescita dei valori immobiliari, l’andamento dei tassi di interesse, e una certa sfiducia da parte delle banche hanno reso l’accesso alla casa un problema per molte famiglie lombarde, per i giovani che escono dalle famiglie e per gli immigrati che vengono a lavorare in Lombardia. Per dare una risposta a fabbisogni differenti, Regione Lombardia sta innovando gli strumenti disponibili; l’obiettivo è far evolvere il tradizionale modello dell’edilizia residenziale pubblica, che pure continua a essere un punto di riferimento per gli enti locali, anche se meno adeguato ad affrontare la complessità delle situazioni. Abbiamo così introdotto il sostegno alla prima casa per chi mette su famiglia, integrato il contributo all’affitto per le famiglie meno abbienti, ideato il canone moderato per famiglie, lavoratori e studenti universitari e, nello stesso tempo, abbiamo valorizzato il patrimonio abitativo pubblico. Intendiamo proseguire su questa linea per “disegnare” le nuove forme dell’abitare attraverso l’apertura a operatori del settore immobiliare, cooperative, costruttori, soggetti del non profit e banche, valorizzando le specificità di ciascuno e coinvolgendo attivamente i vari soggetti nella programmazione e nella gestione.

Dove la casa e un obiettivo raggiunto per tutti.

sostegno alle famIglIe

Nel nostro Paese la questione abitativa non è ancora risolta; infatti, a fronte di un tasso di proprietà dell’abitazione tra i più elevati in Europa, sussiste e aumenta una quota di nuclei familiari che si trova in difficoltà nel far fronte alla spesa di un’abitazione. Il costo dell’abitare (in termini di mutuo mensile o canone di locazione) è elevato in tutto il Paese, ma soprattutto in Lombardia a causa di un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi crescenti e ridotta offerta di case in affitto.La famiglia media lombarda spende per l’abitazione circa 817 euro al mese (quella italiana 668 euro), oltre un terzo della spesa media familiare.A testimonianza di quanto la spesa per l’abitazione abbia assunto un ruolo rilevante nel bilancio familiare è da sottolineare come questa, nel 1994, rappresentasse il 20% del totale dei consumi, mentre nel 2007 ha raggiunto il 28,4%. Tale dato è lievemente superiore alla media nazionale, del 26,7%.

Lombardia 2020.

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60 5. La Lombardia della cittadinanza

abbIamo fatto

• 492 mila le famiglie che hanno beneficiato, dal 2001, del Fondo Sostegno Affitti, con un investimento complessivo di 563 milioni di euro

• 45 mila le famiglie che hanno usufruito, a partire dal 2000, dei contributi per l’acquisto e la ristrutturazione prima casa; l’ammontare delle risorse erogate è stato di 250 milioni di euro

• Incrementato da 5 a 6 mila euro il Contributo per l’Acquisto della Prima Casa. Il contributo è destinato alle giovani famiglie, alle gestanti sole, ai genitori soli con uno o più figli minori a carico e ai nuclei famigliari con almeno tre figli

• Semplificate le assegnazioni degli alloggi per garantire un maggiore accesso e un migliore mix abitativo

faremo

• Sigleremo un patto regionale per offrire nuove possibilità di alloggio a prezzo calmierato nel rispetto delle competenze di ciascuno dei soggetti coinvolti (comuni, Aler, cooperative, imprese e sindacati), coinvolgendo anche il sistema bancario per attivare mutui agevolati; le azioni si focalizzeranno su:

– rendere disponibili aree o volumi per l’housing sociale anche attraverso il recupero di aree dismesse

– accompagnare le famiglie verso l’acquisto

– riqualificare e rivitalizzare i quartieri

– costruire un efficace sistema di soggetti pubblici e privati dell’housing sociale

• Introdurremo forme di affitto con patto di futura vendita

• Incentiveremo la nascita e lo sviluppo dei nuovi soggetti privati no profit dell’housing sociale

• Sosterremo le nuove generazioni nell’accesso all’abitazione anche mediante voucher da spendere presso soggetti convenzionati dell’housing sociale e aiuteremo le famiglie nella sottoscrizione di mutui attraverso accordi con soggetti del sistema bancario

un’offerta abItatIva PIù adeguata

La rilevazione dei dati relativi al patrimonio residenziale pubblico, che ha coinvolto tutti i comuni lombardi e tutte le ALER (Aziende Lombarde di Edilizia Residenziale), ha consentito di censire oltre 160.000 alloggi e 320.000 inquilini, di cui quasi 317.000 (oltre il 99%) residenti in alloggi locati a canone sociale. Tra i comuni censiti, il 64% possiede alloggi dedicati alla residenza sociale; percentuale che sale al 90% nella provincia di Milano, dove si trovano il 63% degli alloggi rilevati in tutta la regione a fronte di una popolazione che rappresenta il 41% di quella regionale.Gli alloggi del patrimonio gestito direttamente dalle ALER ospitano circa 105.000 famiglie, pari a quasi 230.000 inquilini, con una media di 2,2 inquilini per alloggio.Nell’area milanese sono inoltre censite oltre 2.200 occupazioni abusive, alle quali si è iniziato nel 2009 a dare soluzione, provvedendo agli sgomberi e, nel caso di famiglie in condizioni sociali di reale disagio e con figli piccoli, all’accoglienza temporanea in altri alloggi.

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615. La Lombardia della cittadinanza

abbIamo fatto

• Realizzati e assegnati, nel periodo 2005-2009, 4.500 alloggi a canone sociale, 2.000 a canone moderato o convenzionato e 1.300 posti letto per studenti e lavoratori

• Avviati 622 interventi (di cui 308 per contratti di quartiere) di riqualificazione e incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica finanziati con circa 759 milioni di euro

• Supportato il fabbisogno abitativo lombardo attraverso il Programma Regionale di Edilizia Residenziale Pubblica (PRERP), strumento di programmazione che ha previsto lo stanziamento di 850 milioni di euro, negli ultimi 5 anni, per 6.000 alloggi, 30 quartieri popolari recuperati e centinaia di migliaia di famiglie sostenute nell’acquisto della prima casa e nel pagamento del canone di affitto attraverso la promozione di un sistema di housing aperto e responsabilizzante

• 2.500 gli alloggi a canone sociale e canone moderato in costruzione (per un totale di oltre 180 milioni di euro) a seguito della sottoscrizione di 21 Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale

• 482 gli alloggi ristrutturati da ALER Milano e successivamente assegnati a “canone concordato” per un periodo temporaneo (da 3 mesi a 3 anni)

• Sostenuta la riqualificazione dei quartieri ERP attraverso la sottoscrizione di 31 Contratti di Quartiere in 25 comuni (di cui 5 a Milano); la mole di risorse attivata è stata di oltre 390 milioni di euro, con i quali sono già stati ultimati 2.100 alloggi

• Introdotte norme per agevolare i comuni a più forte tensione abitativa nella costruzione di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica)

• Introdotta una nuova disciplina relativa all’Edilizia Residenziale Pubblica, volta ad assicurare una maggiore efficienza di gestione e a introdurre la possibilità di valorizzare parte del patrimonio residenziale pubblico al fine di garantire la riqualificazione e la sicurezza dei quartieri

• Favorito, per gli operatori coinvolti nell’Edilizia Residenziale Pubblica, l’accesso al credito

• Introdotta la locazione temporanea di posti alloggio a canone concordato, per rispondere ai bisogni di coloro che hanno necessità di spostarsi in Lombardia per motivi di studio e di lavoro, o per problemi di cura e assistenza

faremo

• Favoriremo la nascita di nuovi soggetti al di fuori del sistema pubblico attraverso l’introduzione di una legge sull’housing sociale che preveda:

– nuovi soggetti in grado di produrre e gestire il servizio, attraverso forme di incentivazione allo start-up, fondi di garanzia e fondi di rotazione, leve regolamentari e urbanistiche

– l’equiparazione fra operatori pubblici e privati, con convenzionamenti e accreditamenti (sul modello sanitario)

• Sosterremo fondi immobiliari e project financing per interventi di rigenerazione urbana con il coinvolgimento di imprese e cooperative

• Promuoveremo nuove misure che favoriscano il mix abitativo (appartamenti a prezzi di mercato, a canone moderato e a canone sociale) al fine di evitare la ghettizzazione dei quartieri e favorire la piena integrazione con il territorio

• Promuoveremo l’evoluzione delle ALER verso modelli organizzativi più efficienti e meglio capaci di rispondere ai bisogni abitativi del territorio

• Costruiremo un adeguato sistema di accreditamento per gli operatori di housing sociale

• Avvieremo nuovi strumenti per garantire e incrementare l’offerta di posti letto per gli studenti universitari fuori sede e i lavoratori temporanei

• Promuoveremo le esperienze dei contratti di quartiere anche in termini di accompagnamento sociale, recupero e miglioramento della qualità della vita

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62 5. La Lombardia della cittadinanza

• Favoriremo l’utilizzo del patrimonio residenziale delle ALER come occasione di collaborazione gestionale tra pubblico e privato e di sperimentazione di nuove forme di integrazione fra le politiche di welfare

• Introdurremo nuovi parametri per l’assegnazioni di alloggi pubblici per dare più opportunità ai cittadini lombardi, attualmente penalizzati

PIù qualItà e sostenIbIlItà

L’azione regionale sul fronte dell’offerta non si limita però al mero incremento del numero e delle metrature delle unità abitative, bensì rivolge una particolare attenzione alla riqualificazione urbana (soprattutto nei quartieri di edilizia residenziale pubblica) e alla qualità, in termini di comfort, di sicurezza e di efficienza energetica delle abitazioni esistenti e di nuova costruzione.

abbIamo fatto

• Approvato e avviato il “Piano Casa” per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio della Lombardia

• Riqualificati circa 3.000 nuovi alloggi in quartieri di edilizia residenziale pubblica con un investimento di 420 milioni di euro

• 202.800 le certificazioni energetiche registrate presso il “catasto energetico degli edifici” nel solo 2009

• Attuati interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di strutture sanitarie pubbliche e di strutture pubbliche in genere; l’entità degli investimenti, nel periodo 2004-2009, è stata di 27,2 milioni di euro

• Finanziati interventi di diagnosi energetica e la progettazione esecutiva di interventi di contabilizzazione e ri-qualificazione energetica in edifici residenziali pubblici (di proprietà di ALER e Comune di Milano) e in condomini privati (7,3 milioni di euro nel biennio 2008/09)

• Regolamentata l’efficienza energetica e la relativa certificazione per tutte le categorie di edifici grazie all’aggior-namento del Piano d’Azione per l’Energia (PAE)

• Avviate iniziative di bioedilizia e domotica nell’edilizia residenziale pubblica

faremo

• Introdurremo meccanismi premianti e incentivanti per la riqualificazione e la realizzazione di edifici a basso consumo ed eco-sostenibili, dando priorità al recupero e al riutilizzo delle aree dismesse e alla ristrutturazione del patrimonio esistente

• Promuoveremo l’adozione di strumenti urbanistici in grado di orientare il settore dell’edilizia verso una nuova cultura dell’abitare sostenibile che consenta di riqualificare gli edifici pubblici e privati, non adeguati ai migliori standard abitativi

• Realizzeremo progetti significativi di rigenerazione di quartieri ERP secondo standard di bellezza e sostenibilità ambientale

• Completeremo gli interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, dando la priorità alle situazioni residue di potenziale rischio per la salute pubblica (amianto, radon)

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636. La Lombardia della bellezza 636. La Lombardia della bellezza

6. La Lombardia della bellezza

Qualità dell’ambiente

L’attenzione all’ambiente è e sarà una dimensione da integrare in tutte le politiche: questa è la forza di un approccio che punta a coinvolgere la responsabilità di ciascuno - cittadino, istituzione, impresa, soggetto sociale - per costruire una Lombardia del 2020 veramente sostenibile.Per migliorare la qualità dell’aria la Lombardia si è dotata, per prima in Italia, di una legge organica e intersettoriale (l.r. 24/06) contro l’inquinamento atmosferico; ci siamo presi la responsabilità di coordinare le misure delle regioni del bacino padano per risolvere i problemi dell’intera area e abbiamo dato avvio alla Cabina di Regia per coordinare le azioni contro l’inquinamento con le province e i comuni capoluogo e con i rappresentanti delle categorie sociali ed economiche. Con loro abbiamo condiviso la politica degli incentivi per i veicoli meno inquinanti, la diffusione di tecnologie ecosostenibili e la promozione di un coordinamento delle azioni di controllo per il rispetto delle norme sulle emissioni. Questi interventi hanno incentivato la ricerca di soluzioni tecnologiche avanzate, introducendo un fattore competitivo di sviluppo del territorio. È cresciuta l’attenzione delle imprese verso l’eco-innovazione e l’eco-sostenibilità, ambiti produttivi dove investire: nei prossimi anni si svilupperà ancor più il sistema di imprese del settore e aumenteranno le industrie che raccoglieranno la sfida ecologica, adeguando e ristrutturando i propri impianti.Il nostro impegno è stato rivolto anche alla risoluzione di alcuni aspetti critici legati alle produzioni del passato che hanno indebolito il territorio. Tra il 2001 e il 2007 abbiamo infatti stanziato 92 milioni di euro per la messa in sicurezza e la bonifica dei siti critici sotto il profilo sanitario e ambientale e nel 2009 sono state approvate le norme (l.r. 10) sulla bonifica per il riutilizzo del suolo a fini urbanistico-produttivi. In un’ottica di sostenibilità è stata impostata anche la riforma dei servizi pubblici locali che la Lombar-dia, prima e unica regione in Italia, ha affrontato fin dal 2003 con la l.r. 26. L’erogazione dei servizi avviene secondo criteri di qualità, efficienza ed efficacia e in condizioni di qualità, uguaglianza e solidarietà. La responsabilità pubblica sulle risorse e sulle reti garantisce sicurezza ed equità. Il know how e le com-petenze presenti nel sistema lombardo in questi ambiti, a partire da quello energetico, rappresentano oggi una ricchezza importante per le nuove opportunità che questo settore potrà cogliere.Non si può bloccare la crescita di un territorio come quello Lombardo, che muove una fetta consistente dell’economia italiana, ma si deve conciliare questo sviluppo con il rispetto dell’ambiente e con politiche attente agli equilibri ecologici. La grande sfida dei prossimi anni si chiama dunque sostenibilità dello sviluppo.Su questo fronte continueremo a fare da apripista: il “Piano per una Lombardia Sostenibile”, appena presentato, è un progetto ambizioso che guarda al futuro integrando tutte le politiche ambientali, coinvolgendo ogni ambito di intervento regionale e ogni soggetto che in esso opera. Anche l’impegno per le infrastrutture avrà un cuore verde: grandi strade come la BreBeMi e la Pedemontana avranno un tracciato che ingloba come parte integrante centinaia di migliaia di alberi. Inoltre, dopo aver creato in aree strategiche periurbane le grandi Foreste di Pianura, realizzeremo la vasta infrastruttura verde della rete ecologica regionale. Soprattutto abbiamo capito che le nostre politiche hanno bisogno di un partner fondamentale: le per-sone. L’adattamento ai cambiamenti climatici è un tema globale che richiede un’attuazione locale: le azioni programmate non avranno completa efficacia senza l’impegno di tutti per un consapevole rispetto delle regole per il controllo delle emissioni e per la raccolta differenziata, senza i piccoli gesti quo-tidiani in favore del risparmio energetico.

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64 6. La Lombardia della bellezza

L’ecosistema lombardo è una realtà vivente che appartiene a noi tutti e che ciascuno deve impegnarsi a salvaguardare. È la grande risorsa da tutelare e migliorare per uno sviluppo autentico.

Dove la sostenibilita e un impegno comune e una responsabilita di ciascuno.

arIa e clIma

Le condizioni geografiche e meteo climatiche, l’alta densità di popolazione, l’elevato numero di impianti industriali, la quantità di veicoli quotidianamente circolanti favoriscono in Lombardia la concentrazione degli inquinanti. Nonostante ciò, nell’arco di un solo decennio regione Lombardia ha conseguito importanti risultati (biossido di zolfo -50%, biossido di azoto -19%, monossido di carbonio -58%, ozono -28%, benzene -75%). Un successo dovuto soprattutto alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOX) delle centrali termoelettriche del 40% tra il 2004 e il 2007, mentre le emissioni delle principali aziende lombarde sono calate del 20-25%. Infatti, rispetto alle emissioni di ossidi di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOX), monossido di carbonio (CO), polveri sottili (PM10 e PM2,5) ma anche CO2 equivalente, la Lombardia si colloca oggi sotto la media delle emissioni pro/capite e pro/PIL non solo dell’Unione Europea allargata a 27 paesi, ma anche dell’Unione a 15 (pre allargamento). Questo a conferma degli importanti risultati conseguiti dall’impegno dei cittadini, delle imprese e dalle politiche regionali, caratterizzate da numerose forme di incentivi per l’ammodernamento del parco mezzi circolante e degli impianti di riscaldamento.

abbIamo fatto

• Definita la zona a traffico limitato per i veicoli più inquinanti più grande d’Europa (la zona A1 copre infatti una superficie di 2.676 km2 contro i 1.572 della “Greater London”)

• Approvata - prima regione in Italia - una legge organica contro l’inquinamento atmosferico intersettoriale (l.r. 24/06, norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente)

• Incentivata la sostituzione dei veicoli più inquinanti con veicoli nuovi o usati attraverso:

– 33,6 milioni di euro (2007-2009) per la sostituzione di auto e ulteriori 1,5 milioni di euro per la diffusione di auto a basso impatto ambientale

– 10 milioni di euro per la sostituzione di veicoli commerciali leggeri diesel Euro 0-1-2

– 9,7 milioni di euro (2007-2009) per la sostituzione di veicoli per enti pubblici

– 6,7 milioni di euro (2008-2009) per la rottamazione/sostituzione di veicoli a due ruote Euro 0

– 190 milioni di euro (2005-2009) per il rinnovo degli autobus TPL (Trasporto Pubblico Locale)

– 9 milioni di euro (2004-2010) per il rinnovo del parco taxi

• Incentivata l’installazione di filtri antiparticolato attraverso lo stanziamento di:

– 46,5 milioni di euro per mezzi commerciali

– 2,5 milioni di euro per mezzi adibiti al trasporto di persone non TPL

– 9,5 milioni di euro per il parco autobus TPL Euro 0-1-2

• Incentivata l’installazione di impianti a Gpl o metano attraverso un contributo di 600 euro (solo per auto con motore a benzina) per complessivi 2,3 milioni di euro

Lombardia 2020.

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656. La Lombardia della bellezza

• Incentivata la trasformazione a metano degli impianti di riscaldamento con oltre 20 milioni di contributi

• Incrementata la rete di distributori di metano per auto, dai 26 del 2001 ai 100 oggi autorizzati

• Emesse oltre 70.000 tessere personali per lo sconto metano/gpl

• Stanziati 3 milioni di euro per l’innovativa Mobility Card (valore 3.000 euro) da utilizzare in “mobilità alternativa” per donne single, universitari, ultrasessantenni che si impegnano a non acquistare un’auto per i 3 anni successivi dalla vendita del proprio mezzo inquinante

• Introdotto il controllo obbligatorio dei gas di scarico mettendo a disposizione gratuitamente gli opacimetri agli enti locali

• Introdotti i limiti di emissione agli impianti termici industriali, civili e a turbogas

• Introdotto l’obbligo di apposizione delle vetrofanie su tutti gli autoveicoli lombardi da gennaio 2010 per agevolare l’identificazione dei veicoli di classe inquinante

• Introdotto il divieto dell’utilizzo dell’olio combustibile per le caldaie nonostante i ripetuti ricorsi e le opposizioni di numerosi interessi “toccati” dalla misura

• Stanziati 2 milioni di euro per incrementare i controlli su strada e sugli impianti termici

• Rispettati i termini stabiliti dall’Unione Europea (unica regione italiana ad averlo fatto nei termini imposti) per introdurre i procedimenti AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per le aziende del territorio soggette alla direttiva comunitaria in materia di IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), circa il 30% del totale nazionale

• Collegati in rete i sistemi di monitoraggio, per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico da grandi impianti di combustione, inceneritori, cementerie

• Adottato il Piano Regionale di Risanamento Elettromagnetico relativo ai campi elettromagnetici prodotti da impianti per le telecomunicazioni e la radio-televisione

• Sviluppato un programma di sostegno al “vettore” idrogeno che ha permesso l’immatricolazione dei primi veicoli sperimentali con celle a combustibile

• Realizzate numerose iniziative di informazione ed educazione ambientale tra le quali un programma con l’Ufficio Scolastico Regionale (realizzati 87 progetti nel biennio 2008-2009) e il Piano triennale di Educazione ambientale e allo Sviluppo Sostenibile (EASS) in corso di attuazione

faremo

• Continueremo a dare estesa attuazione alla l.r. 24/2006 per la qualità dell’aria, sviluppandone indirizzi e contenuti nei diversi settori civili e produttivi coinvolti

• Investiremo ancora in ricerca sulle cause dell’inquinamento atmosferico e sullo studio del legame ambiente/salute

• Proseguiremo nelle incentivazioni per la sostituzione del parco veicolare nel suo complesso, sviluppando gli incentivi per la maggior diffusione di veicoli a metano, gpl ed elettrici; sosterremo inoltre la sostituzione delle caldaie inquinanti

• Garantiremo l’applicazione delle vetrofanie che identificano la classe emissiva di tutti i veicoli

• Potenzieremo la rete distributiva di metano per auto del 30%

• Proporremo nuovi incentivi per la riduzione dell’inquinamento da tutte le sorgenti industriali, civili, agricole e di altro tipo

• Incentiveremo la diffusione di nuovi apparecchi certificati alimentati a biomassa legnosa con ridotta capacità emissiva per combattere le emissioni della combustione della legna; promuoveremo inoltre la produzione di prototipi di impianti di riscaldamento a biomasse legnose

• Proseguiremo nelle azioni di intervento per limitare progressivamente le principali fonti emissive, prevedendo le opportune misure di accompagnamento con incentivi e di informazione ai Cittadini e alle Imprese

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66 6. La Lombardia della bellezza

• Daremo attuazione all’accordo con il Comune di Milano per l’acquisto di nuovi autobus diesel ecologici; la sperimentazione di mezzi ibridi diesel-elettrici (7 bus) e idrogeno-elettrici (3) e la realizzazione di 2 impianti di rifornimento e deposito

• Proseguiremo nel coordinamento e nell’incentivazione dei controlli alle fonti di inquinamento anche con la collaborazione degli enti locali

• Attueremo, in sinergia con tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali del sistema lombardo, il Piano Lombardia Sostenibile per contribuire a raggiungere gli obiettivi del Piano Clima Europeo 20-20-20

• Accompagneremo le province nel processo autorizzatorio “AIA” loro delegato

• Rafforzeremo l’educazione e la comunicazione ambientale, aumentando la sensibilità di famiglie e imprese verso comportamenti virtuosi

• Promuoveremo e sosterremo idee innovative per la riduzione delle emissioni inquinanti e per l’introduzione di nuove tecnologie che riducono l’impatto ambientale delle attività industriali

ParchI e verde

Il sistema delle aree protette ha la funzione di salvaguardare la biodiversità del patrimonio naturale dalla presenza dell’uomo e delle sue attività. Il territorio lombardo è per l’83% superficie verde (aree agricole, territori boscati e seminaturali, aree umide); le aree protette coprono circa il 25% dell’intero territorio regionale.La Lombardia è stata la prima regione italiana a dotarsi di un sistema organico di aree protette che a oggi comprende: 24 parchi regionali (distinti fra fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali), 80 parchi di interesse sovra-comunale, 63 riserve naturali e 31 monumenti naturali. Recentemente si sono aggiunti 193 Siti di Interesse Comunitario (SIC) e 66 Zone di Protezione Speciale (ZPS), che costituiscono la Rete Natura 2000.

abbIamo fatto

• Create 8 grandi Foreste di Pianura per oltre 300 ettari in aree strategiche periurbane e 3.000 ettari di sistemi verdi a seguito del rimboschimento dei terreni agricoli per un importo di 13,7 milioni di euro

• Stanziati 21 milioni di euro per lo sviluppo di nuovi sistemi verdi

• Stanziati 1,2 milioni di euro per la riqualificazione ambientale del terreno agricolo nei parchi coinvolgendo circa 1.000 aziende

• Stanziati 30 milioni di euro per il rilancio della silvicoltura produttiva e dell’agricoltura a presidio del territorio

• Realizzati 10 milioni di euro di investimenti per la tutela e la valorizzazione dei 230 milioni di metri quadrati di foreste e alpeggi di proprietà regionale, meta di circa 500.000 visitatori all’anno

• Stanziati 30 milioni di euro per la promozione turistica nelle aree protette

• Istituita la Rete Ecologica Regionale, infrastruttura che fornisce a tutti gli operatori sul territorio, in raccordo con il Piano Territoriale Regionale il quadro delle aree naturalistiche prioritarie per la pianificazione regionale e locale

• Creata una rete interregionale per una migliore gestione dei laghi e delle sponde lacustri della regione alpina (Alpine Lakes Network)

• Realizzato un concorso di idee finalizzato alla valorizzazione delle aree protette attraverso iniziative di marketing e comunicazione

• Promossi 8 grandi progetti di investimento in partenariato fra più aree protette per un importo complessivo di 6 milioni di euro

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676. La Lombardia della bellezza

• Proseguita l’attività di pianificazione delle aree protette: approvati diversi Piani Territoriali di Coordinamento; istituiti un parco regionale e 8 nuovi parchi naturali; approvate le nuove riserve naturali “Valle Bova” e “Valsolda” (primo esempio di “riserva naturale integrale”)

faremo

• Rilanceremo il sistema dei parchi regionali, incrementandone la promozione e la fruizione, grazie al rinnovo della normativa esistente, anche favorendo la riorganizzazione degli enti gestori per rendere l’amministrazione più efficiente ed efficace

• Proseguiremo nello sviluppo della Rete Ecologica Regionale quale sistema continuo e integrato di aree libere e verdi nel territorio lombardo, per arrivare alla promozione a livello europeo di una “infrastrutturazione verde”: rete di aree naturali, aree agricole, “greenways”, aree umide, parchi, foreste e flora autoctona

• Metteremo a disposizione dei lombardi 5 milioni di nuovi alberi entro il 2015

• Svilupperemo una rete viaria verde (mobilità dolce) che colleghi i parchi ai centri urbani e creeremo un sistema di parchi acquatici e cinture verdi, lungo i canali e le vie d’acqua, connessi tra loro e destinati all’uso turistico, valorizzando nuovi spazi extraurbani e ricostruendo un vasto sistema protetto integrato

• Attueremo il Piano Valle del Po, condiviso con le regioni padane, e realizzeremo il Piano d’Area Navigli Lombardi per valorizzare e accrescere la fruibilità dei fiumi e delle aree limitrofe

• Promuoveremo i programmi di riqualificazione e salvaguardia dei corsi d’acqua, a partire da quelli del Nord-Milano, per migliorare la qualità e l’uso delle acque e del verde circostante, integrando le competenze presenti in Regione Lombardia e negli enti del Sistema Regionale

• Promuoveremo il progetto Slow Boat per coniugare la ricchezza di laghi e fiumi, la bellezza dei paesaggi, l’utilizzo dei corsi d’acqua per il trasporto e il turismo lacuale: l’obiettivo sarà diffondere una cultura del navigare nel rispet-to dell’ambiente e valorizzare l’utilizzo delle acque nel tempo libero dei lombardi, promuovendo anche le imprese nautiche regionali

• Continueremo a tutelare e valorizzare le bellezze del patrimonio forestale e agricolo regionale con un progetto da 40 milioni di euro

• Orienteremo la realizzazione di forme di ospitalità e di fruizione sociale, per il tempo libero e l’istruzione ambientale, delle aree a parco regionale

• Promuoveremo un network di parchi mondiale per incrociare le diverse esperienze e creare un punto di riferimento per le politiche mondiali sulla biodiversità

• Attueremo specifiche azioni per habitat e specie nelle aree protette e nei Siti Natura 2000, per migliorare lo stato di conservazione della biodiversità in Lombardia

• Incentiveremo i parchi a valorizzare il territorio con nuove forme di produzione energetica attraverso la creazione di “zone di energia verde”

• Valorizzeremo le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) come guide specializzate nelle bellezze della natura lombarda e della campagna, e gli Accompagnatori della Cultura Lombarda quali volontari per promuovere la tradizione e i saperi della nostra terra

• Promuoveremo accordi tra parchi e scuole pubbliche e private per creare un sistema regionale di informazio-ne ambientale

• Avvieremo un programma articolato di comunicazione e promozione del sistema delle aree protette, con offerta di informazioni, attività e iniziative attraverso le nuove tecnologie, la CRS e i punti informativi

• Favoriremo le partnership pubblico privato per il reperimento di ulteriori risorse per la tutela e la valorizzazione ambientale, la promozione e l’attrattività, anche attraverso la diffusione di “punti di scoperta” dotati di info point, aree pic-nic, parcheggi, “corner informativi” su flora, fauna e sviluppo sostenibile

• Promuoveremo il turismo enogastronomico attraverso itinerari e percorsi per valorizzare i prodotti tipici delle impre-se agricole e agrituristiche locali, anche con il coinvolgimento dei parchi e delle organizzazioni professionali agricole

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68 6. La Lombardia della bellezza

• Sosterremo studi, ricerche e sperimentazioni miranti all’introduzione di criteri scientificamente fondati nel ripopolamento faunistico delle acque e dei boschi per rendere più compatibile l’esercizio della caccia e della pesca sportiva con il sistema ecologico lombardo

• Valorizzeremo la funzione produttiva agricola dei parchi in un’ottica di riqualificazione paesistico-ambientale sostenendo, per esempio, il progetto “parco delle risaie”, nell’area sud ovest di Milano

• Valorizzeremo i progetti per la realizzazione di spazi verdi, aree attrezzate per gli animali domestici e orti urbani da parte di associazioni, cooperative e scuole

energIa

La Lombardia è la prima regione sia per consumi energetici sia per produzione energetica. Il parco impiantistico regionale assicura oltre l’80% del fabbisogno elettrico, di cui il 12,4% è garantito da fonti rinnovabili (80% idroelettrico, 10% rifiuti, 5% biomasse e altro). In particolare gli impianti fotovoltaici sono passati dai 130 nel 2002 ai 9.276 nel 2009 (prima regione in Italia), anche grazie ai bandi regionali di cofinanziamento.Inoltre attraverso il Piano d’Azione per l’Energia (PAE) e il Piano Lombardia Sostenibile, Regione Lombardia ha assunto impegni coerenti con quelli decisi dall’Unione Europea: riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 2005, risparmio del 20% dei consumi energetici, produzione del 20% di energia da fonti rinnovabili sul totale dei consumi energetici.

abbIamo fatto

• Evitata l’emissione in atmosfera di 5.537 tonnellate di CO2 in 5 anni

• Finanziati 47 progetti per produrre energia da fonti rinnovabili in agricoltura e/o da biocombustibili prodotti da biofermentazioni: i progetti hanno permesso di installare impianti per una potenza di 9,5 MWe nel 2006 e 13 MWe nel 2007

• Finanziata per 90 milioni di euro la realizzazione di impianti da fonti energetiche, tra cui: 91 milioni di mq serviti da teleriscaldamento, 23.000 mq di impianti solari termici installati, 411 condomini con contabilizzatori di calore e 86,6 MW di potenza da impianti fotovoltaici

• Avviata la prima sperimentazione in Italia sulla mobilità a miscela metano/idrogeno. È stato inaugurato il primo distributore nella regione ed è circolante la prima flotta di automobili a idrogeno

• Avviata la prima sperimentazione in Italia che utilizza celle a combustibile con tecnologia PEMFC (celle a combustibile con membrana polielettrolitica) alimentata a idrogeno, di taglia adeguata a sviluppare calore ed elettricità in edilizia (micro generazione)

• Promossa la ecoinnovazione e l’efficienza energetica attraverso incentivi per micro e piccole imprese per complessivi 145 milioni di euro

• Realizzati investimenti e incentivi per il risparmio energetico per 63 milioni di euro (certificazioni energetiche, ristrutturazioni edilizie)

• Realizzati interventi normativi innovativi in materia di efficienza energetica (202.800 abitazioni lombarde certificate, 10.150 certificatori accreditati)

• Realizzato il Catasto Unico Regionale Impianti Termici (CURIT), primo esempio in Italia, a disposizione di cittadini e operatori del settore, che censisce: 2,5 milioni di impianti termici (sui 3 milioni in Lombardia), 8.000 manutentori e 64.000 ispezioni

• Migliorata l’efficienza dell’illuminazione pubblica attraverso lo stanziamento di 55 milioni di euro

• Realizzate intese regionali per migliorare l’efficienza della rete elettrica

• Semplificato il procedimento per l’ottenimento di autorizzazioni e concessioni necessarie alla produzione di energia da fonte rinnovabile

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696. La Lombardia della bellezza

faremo

• Continueremo a promuovere azioni per migliorare l’efficienza energetica di imprese ed edifici pubblici anche attraverso l’effettuazione di “check-up” energetici, l’erogazione di servizi di consulenza in tema di efficienza e la promozione del ruolo delle ESCO (società di servizi energetici)

• Aggiorneremo i sistemi relativi alla certificazione energetica e alla razionalizzazione dell’uso degli impianti termici delle nostre abitazioni

• Introdurremo meccanismi premiali e incentivanti per la realizzazione di edifici a basso consumo

• Favoriremo il risparmio energetico attraverso la diffusione della figura dell’Energy Manager nei comuni, nelle grandi imprese e nei condomini

• Promuoveremo la nascita di centri e aggregazioni di imprese per l’efficientamento energetico che sviluppino sinergie tra sistema scientifico e imprenditoriale

• Favoriremo la diffusione di tecnologie per l’efficienza energetica degli edifici, degli impianti, delle energie rinnovabili, delle reti elettriche e delle reti intelligenti (smard grid) in sinergia con gli operatori del settore

• Sosterremo la ricerca nel campo dei nuovi materiali e degli impianti capaci di riqualificare e favorire la costruzione di edifici efficienti dal punto energetico ed ecosostenibile

• Svilupperemo e diffonderemo la produzione di biogas da reflui, l’utilizzo delle pompe di calore, un sistema integrato di teleriscaldamento abbinato alla produzione di energia da termoutilizzatori di RSU (Rifiuti Solidi Urbani) e diversificato (focalizzato su metano e rifiuti in ambito urbano e sulle biomasse in ambito montano)

• Incentiveremo le imprese agricole alla produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo aziendale e l’alimentazione delle reti di distribuzione

• Realizzeremo un grande progetto europeo per realizzare un quartiere ecosostenibile unico al mondo (Sun City)

• Introdurremo modalità innovative, in accordo con il Governo e gli enti territoriali, per il rinnovo delle concessioni di grandi derivazioni in scadenza come occasione di valorizzazione e sviluppo sostenibile dei territori interessati

• Promuoveremo la formazione di imprenditori e operatori tecnici in tema di energie rinnovabili

• Essendo prossimi all’autosufficienza energetica, valuteremo con obiettività e con il coinvolgimento del territorio, in relazione ai fabbisogni energetici, la nostra posizione relativa all’eventuale realizzazione di centrali nucleari

• Attiveremo azioni di sostegno al rafforzamento e all’aggregazione delle competenze scientifiche e industriali presenti in Regione Lombardia legate allo sviluppo del nucleare, favorendo processi di qualificazione certificata e di formazione degli addetti

• Metteremo a sistema i risultati ottenuti nel campo dello sviluppo del “vettore” idrogeno e razionalizzeremo gli sforzi effettuati nella precedente legislatura

• Promuoveremo la sensibilizzazione dei cittadini sull’efficienza energetica, favorendo l’informazione e la comunicazione

servIzI PubblIcI localI

A seguito della riforma dei Servizi Pubblici Locali avviata in Lombardia nel 2003, le imprese lombarde rappresentano un punto di eccellenza nel panorama italiano.Oggi la Lombardia è la prima regione italiana per i minimi conferimenti in discarica (meno del 10%), per il compostaggio di rifiuti selezionati, per il recupero di materia e di energia dai rifiuti raccolti (circa l’80%), per il numero di impianti di termovalorizzazione e per la termovalorizzazione con recupero energetico (oltre 32% di recupero da rifiuti), risultando allineata ai paesi UE più avanzati.La Lombardia è inoltre la regione con il più basso livello di perdite di rete idrica in Italia (22% circa) e con una capacità di riutilizzare l’acqua tra le più elevate (almeno cinque volte nel corso di un anno solare).

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70 6. La Lombardia della bellezza

abbIamo fatto

• Raggiunto l’ 82,8% di recupero di materia (45,5%) e di energia (32,5%) da rifiuti

• Ridotta, rispetto al 2005, del 40% la produzione dei rifiuti urbani (da 1,35 milioni di tonnellate a 820 mila) con relativo abbattimento delle emissioni di CO2 di 1,98 milioni di tonnellate

• Incrementata:

– del 20% la quantità di rifiuti avviati a recupero di materia con relativo abbattimento delle emissioni di CO2 di 4,0 milioni di tonnellate

– del 20% la quantità rifiuti avviati a recupero di energia con relativo abbattimento delle emissioni di CO2 di 2,2 milioni di tonnellate

• Raggiunta l’autosufficienza regionale nello smaltimento dei rifiuti urbani e la quota del 47% nella raccolta differenziata (al 35% nel 2000)

• Raggiunto l’85,8% il numero dei siti balneabili nei laghi lombardi nel 2007 rispetto al 66,3% del 2005

• Messo in esercizio il fondo “public utilities” per creare finanziamenti a basso tasso di interesse necessari alla realizzazione delle opere e degli impianti del servizio idrico

• Implementato il portale dei servizi che consente di conoscere la localizzazione del 40% delle reti (gas, sistema idrico integrato, rete elettrica, telecomunicazioni, rifiuti, polizia idraulica, ecc.) sul territorio regionale

• Approvato e sottoscritto l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Contratto di Fiume Seveso” nel 2007 e promosso, nel 2009, l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Contratto di Fiume Lambro Settentrionale” per la riqualificazione dei due bacini fluviali

• Sottoscritto il Patto per l’Acqua nel 2009, che riunisce tutti gli attori interessati al “bene acqua” per affrontare eventuali riduzioni di disponibilità

faremo

• Completeremo i progetti di attuazione del piano per la riduzione dei rifiuti urbani e promuoveremo tecnologie innovative per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti industriali

• Introdurremo schemi premianti per le famiglie e i comuni che miglioreranno la raccolta differenziata sotto il profilo qualitativo e quantitativo, nonché per impianti che effettuano recupero con efficienze ottimizzate

• Daremo supporto alle province e agli ATO (Ambito Territoriale Ottimale) nella gestione del servizio idrico integrato e nella pianificazione delle reti, realizzando modelli di finanziabilità degli investimenti con basso impatto sulle tariffe attraverso l’attuazione del fondo “public utilities”

• Completeremo il 90% delle opere infrastrutturali programmate per il servizio idrico (collettori e depuratori), migliorando ulteriormente la qualità dei fiumi e dei laghi lombardi

• Attueremo i progetti dei Contratti di Fiume per migliorare la qualità delle acque e la sicurezza idraulica dell’Olona, Seveso e Lambro

• Definiremo procedure per le operazioni di svaso e sfangamento delle dighe

• Definiremo misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità per i corpi idrici, in particolare i laghi, attuando il piano di gestione

• Completeremo le AIA (autorizzazione integrata ambientale) in corso

• Semplificheremo la normativa tecnica in materia di rifiuti

• Adegueremo le procedure regionali in merito ai trasporti transfrontalieri di rifiuti, alla luce della normativa vigente

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716. La Lombardia della bellezza

• Attiveremo incentivi per la rimozione e lo smantellamento dell’amianto, anche attraverso l’utilizzo di politiche di risparmio energetico

• Svilupperemo strumenti (supporti tecnologici e accordi) per la gestione delle acque nei periodi di emergenza (di magra e di piena)

• Continueremo a promuovere azioni per l’utilizzo delle tecnologie innovative a basso impatto ambientale per l’infrastrutturazione efficiente e razionale del sottosuolo

• Renderemo più semplici le procedure per il rilascio delle concessioni demaniali e la verifica diretta dei dati tramite un portale web

• Introdurremo forme di premialità e disincentivi ai comuni, rafforzandone la vigilanza, per impedire la presenza di rifiuti abbandonati abusivamente sul territorio

bonIfIche e cave

Il settore delle bonifiche evidenzia una situazione complessa, derivante dall’eredità storica, che finora non ha trovato completa soluzione.L’elevata industrializzazione e la diffusa presenza di attività artigianali sono all’origine di molti siti contaminati, attualmente oggetto di interventi di bonifica e recupero ambientale. I siti contaminati e potenzialmente contaminati lombardi sono oltre 2.300, di cui 700 nel territorio milanese. Sul territorio regionale sono 7 i siti di interesse nazionale per la loro estensione e pericolosità.Sul territorio regionale sono inoltre presenti oltre 530 cave da cui vengono estratti materiali per circa 13 milioni di tonnellate all’anno. Gli addetti del settore sono circa 2.500.

abbIamo fatto

• Stanziati 92 milioni di euro (2001-2007) per la messa in sicurezza e la bonifica dei siti critici sotto il profilo sanitario e ambientale

• Implementato il sistema informativo dei siti bonificati e da bonificare e sviluppato il catasto informatico regionale delle cave attive e cessate

• Pianificati 13 nuovi interventi di bonifica a livello regionale nel solo triennio 2008-2010 con un contributo di 17,7 milioni di euro

• Approvata la normativa (l.r.10/2009) finalizzata a inquadrare i fabbisogni di bonifica nell’ambito del riutilizzo del suolo ai fini urbanistico produttivi

• Approvati, dal 2005, 7 piani cava provinciali o varianti

• Approvati i nuovi criteri per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione al materiale inerte idoneo alla commercia-lizzazione per maggior tutela del territorio e del mercato

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72 6. La Lombardia della bellezza

faremo

• Adotteremo le tecnologie più avanzate per la bonifica dei suoli

• Supporteremo con strumenti adeguati gli enti locali nello svolgimento delle funzioni loro conferite in materia di bonifiche

• Svilupperemo la profilazione chimico–fisico–biologica dei suoli e sottosuoli regionali anche per la qualificazione delle produzioni alimentari

• Semplificheremo le procedure amministrative per le autorizzazioni alle attività di bonifica al fine di ridurre i tempi necessari, all’insegna dell’efficacia e della trasparenza

• Completeremo il passaggio di competenze alle province in materia di pianificazione delle attività estrattive, verificando l’adeguatezza degli strumenti necessari per esercitarle in maniera idonea

• Semplificheremo la procedura di approvazione dei Piani Cave Provinciali e degli strumenti gestionali, tra cui gli ambiti territoriali estrattivi, attraverso la revisione della l.r. 14/1998, garantendo la massima attenzione alle condizioni di compatibilità ambientale

• Promuoveremo un marchio ad hoc per il riconoscimento della qualità dei materiali pregiati lapidei, quali le pietre verdi valtellinesi o i marmi orobici

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737. La Lombardia della libertà 737. La Lombardia della libertà

7. La Lombardia della libertà

Infrastrutture e mobilità

Alla Lombardia, regione aperta agli scambi internazionali e al mondo globale, daremo in tempi brevi un sistema di mobilità efficiente e sostenibile nei collegamenti interni ed esterni.Il Governo Formigoni ha impresso una svolta importante nella progettazione e nella costruzione delle infrastrutture, recuperando il ritardo accumulato in anni di immobilismo delle istituzioni centrali e di alcune amministrazioni locali, poco attente alle necessità di un territorio dinamico.Lo ha fatto giocando la carta dell’apertura e del dialogo con gli altri soggetti responsabili e con i portatori di interesse, avviando una stagione di collaborazione che ha facilitato la programmazione condivisa e la successiva realizzazione di opere. Questo sistema basato su decisioni condivise, programmazione negoziata e strumenti innovativi come la CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), ha dimostrato che si deve, e si può, lavorare insieme per dare alla Lombardia la mobilità di cui ha grande bisogno.Così, dal 1995, in poi sono state completate una serie di infrastrutture viabilistiche (la Milano Laghi, la Boffalora Malpensa, la quarta corsia della A4 Milano Bergamo) e sono stati aperti nuovi cantieri di opere (Pedemontana, Brebemi) che miglioreranno la mobilità per le imprese e le famiglie. Anche le linee ferroviarie ad alta velocità Milano-Torino e Milano-Bologna-Roma sono frutto di questo corso: tali risultati provano che è possibile “fare dei miracoli” quando si mettono in gioco le responsabilità di tutti. Gli esempi di come l’intero sistema lombardo sia aperto alla logica di una governance partecipata sono il Patto sul Trasporto Pubblico Locale e l’alleanza strategica tra Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano, che consentirà di coniugare le esigenze generali con quelle locali. Regione Lombardia ha poi investito con forza sull’aeroporto di Malpensa, per evitare che il Nord produttivo rimanesse isolato, perdendo quell’accessibilità internazionale indispensabile per mantenere un ruolo “leader” e per attrarre investimenti esteri. A fronte di scelte opinabili da parte del vettore di riferimento e del Governo Nazionale, il Governo Formigoni, portavoce del fabbisogno di imprese e cittadini, si è fatto carico di migliorare il profilo intercontinentale dello scalo con interventi per l’accessibilità su ferro e gomma: oggi si arriva in treno da Milano a Malpensa in meno di mezz’ora.Questa amministrazione ha dunque messo insieme i pezzi di un puzzle complesso: oggi la sfida che ci atten-de è quella di completare in tempi rapidi e certi infrastrutture che siano belle, sicure e circondate dal verde. La Lombardia del 2020, con la sua dotazione di collegamenti e grazie alla riforma del Trasporto Pub-blico Locale, sarà una regione dove c’è una vera libertà di muoversi con i mezzi più adeguati e sostenibili.

Dove la mobilita moltiplica la competitivita.

sIstema vIarIo

La rete stradale lombarda supera i 70.000 km, di cui 560 di autostrade, 900 di strade statali, 11.000 di provinciali e 58.000 di comunali (di cui un terzo di tipo extraurbano).Nonostante tale estensione la rete viaria lombarda è insufficiente rispetto alla crescente richiesta di mobilità. Un esempio viene dal trasporto merci: per ogni chilometro di rete stradale circolano 60 veicoli che trasportano 22.900 tonnellate di merci, pari al triplo della media italiana.

Lombardia 2020.

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74 7. La Lombardia della libertà

A partire dal 2001 sono diventate provinciali 2.457 km di strade prima statali; nel contempo la Regione ha assunto le funzioni di programmazione e coordinamento in materia di viabilità. Attraverso la gestione diretta, Regione Lombardia ha adottato scelte coraggiose e strategiche che hanno portato a “sbloccare” i cantieri per le opere necessarie, ferme nei cassetti da decenni, come il Sistema Viabilistico Pedemontano, la direttissima Milano–Brescia (Bre.Be.Mi) e la Tangenziale Est Esterna di Milano (TEM). Inoltre, particolare attenzione è stata dedicata ad accompagnare la progettazione e la realizzazione delle opere infrastrutturali con un monitoraggio sugli impatti.

abbIamo fatto

• Istituita la società mista CAL S.p.A. (Concessioni Autostradali Lombarde) - composta da Anas e Regione Lombardia, tramite Infrastrutture Lombarde - per governare in modo più dinamico ed efficace l’attuazione dei programmi di sviluppo infrastrutturale prioritari per il territorio lombardo

• Sviluppati collegamenti strategici quali il Sistema Viabilistico Pedemontano (aperto cantiere a febbraio 2010), il collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano (Bre.Be.Mi.) (apertura cantieri a luglio 2009, costo di 1,6 miliardi di euro interamente in project financing), la Tangenziale Est Esterna di Milano - TEM

• Potenziata a quattro corsie la A4 da Milano a Bergamo: prima autostrada in Italia a 4 corsie

• Completato il sistema viario di accessibilità alla Fiera di Milano-Rho-Pero

• Consegnati i lavori di ampliamento a tre corsie del tratto della A9 Lainate-Como

• Completate o in corso di potenziamento altre infrastrutture stradali (A4 tratto Ticino-Boffalora-Milano, A7 dal Po alla A21, raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari, raccordo autostradale della Val Trompia, …)

• Sottoscritto un Accordo di Programma tra Regione, Ministero delle Infrastrutture, ANAS, Provincia di Sondrio e rappresentanze di comuni e comunità montane, per attuare interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità verso la Valtellina e la Valchiavenna

• Avviati i lavori del primo lotto della variante stradale di Morbegno

• Solo negli ultimi 2 anni “cantierizzate” 36 opere e costruite o potenziate 170 km di strade e autostrade

• Completata la superstrada di collegamento Boffalora–Malpensa

• Avviati i lavori del tunnel della SS 36 tra Monza e Cinisello Balsamo

• Completato il potenziamento della tangenziale urbana di Brescia

• Realizzata la tangenziale nord-est di Varese

• Ultimato il sistema di gallerie a Menaggio lungo la SS340 Regina

• Realizzato l’asse interurbano di Mantova

• Riaperto il nuovo ponte di Montodine sull’Adda

• Ultimato il collegamento della tangenziale di Cremona tra Paullese e Codognese e avviati i lavori di potenziamento della stessa tra Crema e Milano

• Ultimata la galleria di San Pellegrino in Val Brembana e la nuova strada statale della Val Seriana con la galleria di Montenegrone

• Ripresi i lavori per la nuova SS42 in Valcamonica

• Eseguita la galleria di Punta Forbisicle sulla SS45bis Gardesana

• Chiuso l’anello della tangenziale di Pavia

• Ridotto l’impatto da rumore e vibrazioni nell’ambito degli Accordi per le infrastrutture strategiche, con verifica e monitoraggio all’interno degli Osservatori Ambientali istituiti

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757. La Lombardia della libertà

faremo

• Proseguiremo l’azione per integrare le grandi infrastrutture con quelle di interesse locale, riducendo anche per queste ultime costi e tempi di realizzazione

• Definiremo modalità innovative per il reperimento di risorse pubbliche e private per finanziare le grandi opere infrastrutturali

• Potenzieremo la capacità d’intervento sulle “piccole” opere infrastrutturali viarie e ferroviarie, riducendone costi e tempi di realizzazione

• Completeremo le 3 infrastrutture prioritarie Bre.Be.Mi, TEM e Pedemontana, curandone l’impatto sul territorio circostante

• Completeremo le Autostrade Broni-Mortara e Cremona-Mantova, e il potenziamento della A9

• Completeremo le infrastrutture di accessibilità all’Expo

• Potenzieremo l’accessibilità di Malpensa attraverso:

– collegamento SS11-Tangenziale Ovest MI e variante di Abbiategrasso

– variante SS341 e Bretella di Gallarate

– variante SS33 Rho-Gallarate

– peduncolo di Vedano Olona

– variante di Solbiate – Olginasco Comasco

• Potenzieremo e riqualificheremo la viabilità verso Valtellina e Valchiavenna

• Ultimeremo la variante alla Cassanese e la variante alla strada provinciale 14 “Rivoltana” per l’accesso al terminal intermodale di Segrate

• Realizzeremo la variante di Pusiano

• Ultimeremo le gallerie della Valsolda tra Porlezza e la Svizzera

• Realizzeremo il nuovo collegamento Lecco–Bergamo con le gallerie di Vercurago e Calolziocorte, la variante di Cisano Bergamasco e quella di Terno–Calusco

• Avvieremo le nuove autostrade o superstrade regionali di connessione tra la Pedemontana e BreBeMi, Varese-Como-Lecco e Milano-Cremona

• Completeremo i tratti autostradali della Valtrompia, del terzo ponte di Cremona, di Rho–Monza, la quinta corsia A8 Milano–Lainate e il tratto Ospitaletto–Montichiari

• Eseguiremo la variante alla SS9 Emilia di Casalpusterlengo

• Completeremo i sistemi tangenziali di Vigevano, Mortara e Voghera

• Eseguiremo la variante di Casalmaggiore – Viadana

• Realizzeremo le varianti di Guidizzolo e Goito lungo la SS Goitese

sIstema ferrovIarIo e metroPolItano

Il sistema ferroviario lombardo è molto complesso: la Lombardia si posiziona al primo posto in Italia per chilometri annui percorsi, con oltre 35 milioni nel 2009 (+26% dal 2001), superando di oltre il 55% la seconda regione italiana (Lazio).Si colloca altresì al primo posto per stanziamenti di materiale rotabile, con oltre 830 milioni di euro investiti per 105 treni dal 2001 al 2009, due volte e mezzo quanto investito dalla seconda regione italiana, la Campania.Ogni giorno circolano 1.920 treni su 40 direttrici, trasportando oltre 500.000 viaggiatori tra le 418 stazioni sulle reti FS e Ferrovienord.

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76 7. La Lombardia della libertà

In Lombardia la rete ferroviaria è gestita da due compagnie: RFI, del gruppo Ferrovie dello Stato (1.600 km), e Ferrovie Nord, del Gruppo FNM, controllato da Regione Lombardia (320 km). Il servizio è svolto da un nuovo soggetto Trenitalia-LeNord che, da novembre 2009, ha unificato i due precedenti operatori.Riguardo al sistema metropolitano, Milano è dotata di una rete organizzata su 3 linee per una lunghezza complessiva di 74 km, servita da un parco mezzi di 729 unità tra motrici e carrozze.

abbIamo fatto

• Completate le nuove tratte del Sistema Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Bologna e Milano-Torino; approvato dal CIPE il progetto definitivo del lotto funzionale Treviglio-Brescia della nuova linea del Sistema Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Verona

• Attivati tra il 2007 e il 2009 circa 52 km di rete ferroviaria, aperti 2 nuovi cantieri e riqualificate/attivate 17 nuove stazioni

• Aperte 11 nuove stazioni e fermate: Camnago, Milano Romolo, Pregnana Milanese, Pozzuolo Martesana, Rho-Fiera, Arcene, Levate, Stezzano, Albairate, Cesano Boscone, Ferno-Lonate.

• Attivate 10 linee suburbane, servendo 94 stazioni ferroviarie intorno a Milano

• Avviati importanti investimenti infrastrutturali:– 831 milioni di euro tra il 2001 al 2009 per l’acquisto di 103 nuovi treni (di cui 78 a due piani) e 16 locomotive

– 250 milioni di euro in materiale rotabile in autofinanziamento da parte di Trenitalia/LeNord per l’acquisto di 30 nuovi treni e la ristrutturazione di altri 10

– 600 milioni di euro dall’Accordo Milano sul riutilizzo delle infrastrutture ferroviarie dismesse in città

• Aumentati da Regione Lombardia i contributi annui per il servizio ferroviario di 124,5 milioni di euro (+54%) tra il 2001 e il 2009

• Liquidati 210 milioni di euro nel solo 2009 per l’acquisto del materiale rotabile, con l’arrivo, nello stesso 2009, di 32 nuovi treni

• Avviato il progetto “Lombardia Ferroviaria 2009” con l’attivazione delle linee suburbane nei quadranti nord ed est (il quadrante ovest di Milano era già stato attivato a fine 2004), il potenziamento e la velocizzazione delle corrispondenti linee regionali verso Lecco, Sondrio, Bergamo e Brescia

• Avviati i lavori per il nuovo collegamento transfrontaliero Varese-Mendrisio, tratta Arcisate-Stabio

• Ammodernate le linee ferroviarie Lecco-Tirano e Colico-Chiavenna, eliminando alcuni passaggi a livello nei pressi della SS38

• Quadruplicate le linee Pioltello-Treviglio (RFI) e Cadorna-Bovisa (FerrovieNord); raddoppiata la linea Carnate-Airuno; completato il raddoppio della linea Milano-Mortara nella tratta S. Cristoforo-Albairate

• Affrontati i temi della sicurezza e dell’interoperabilità. Finanziata dalla Regione, per 19 milioni di euro, l’installazione dei sistemi di supporto alla condotta dei treni e del sottosistema di terra sulla rete Ferrovienord

• Siglato il Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo della Rete Metropolitana dell’area milanese tra Ministero delle Infrastrutture, Regione, Provincia e Comune di Milano, ampliato con un atto integrativo per potenziare la rete metropolitana, in una visione integrata con il sistema della grande viabilità. Gli impegni sottoscritti riguardano: la linea M4 Lorenteggio–Linate tratta Lorenteggio-Sforza-Policlinico, la linea M3 San Donato–Paullo e la linea M2 Cologno Nord–Vimercate, il parcheggio d’interscambio in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria e me-tropolitana di Rho Fiera, la linea M1 Sesto FS–Monza Bettola, la metrotranvia Milano Parco Nord–Desio–Seregno

• Realizzati nuovi 12,5 km di metropolitana

• Aperte nuove fermate della metropolitana: Rho fiera e Pero (M1), Abbiategrasso (M2) Maciachini (M3)

• Inaugurata la Metrotramvia Milano-Cinisello Balsamo

• Realizzata la Tramvia delle Valli di Bergamo, tratta Bergamo-Albino

• Approvati dal CIPE (Comitato Interminsteriale per la Programmazione Economica) i progetti definitivi di prolungamento della M1 a Monza Bettola, della M4 Policlinico-Linate e della M5 Garibaldi-San Siro

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777. La Lombardia della libertà

faremo

• Proseguiremo nel rinnovo e nell’ammodernamento della flotta ferroviaria

• Integreremo le reti ferroviarie RFI e FerrovieNord nel quadro del nuovo contratto di servizio LeNord-Trenitalia

• Completeremo il sistema delle Linee S milanesi (passante ferroviario) con il completamento del quadrante sud (Lodi, Cremona-Mantova, Pavia, Mortara)

• Completeremo la tratta Treviglio-Brescia della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Verona

• Realizzeremo il collegamento ferroviario Milano Centrale-Malpensa e quello Milano Fiera-Expo-Malpensa; potenzieremo la linea Rho-Gallarate con il 3° binario

• Procederemo con i lavori per il nuovo collegamento transfrontaliero Varese-Mendrisio, tratta Arcisate-Stabio

• Svilupperemo le reti ferroviarie sulle grandi direttrici europee (attuazione del Protocollo del Gottardo 2002, “gronda merci” est Saronno-Seregno e Arcisate-Stabio, progetto ERNST per Corridoio 24 Rotterdam-Genova, …)

• Favoriremo, nelle stazioni, l’offerta di pacchetti integrati con parcheggi, bike/car sharing, orari di apertura coordinati con i diversi vettori di trasporto, eventi, mostre…

• Favoriremo l’avvio di nuove modalità di trasporto connesse alla rete ferroviaria, a partire dal car sharing con mezzi a basso impatto ambientale

• Favoriremo azioni di informazione e comunicazione per i cittadini sulle diverse forme di mobilità ferroviaria

• Concluderemo i lavori di prolungamento sulle linee M1, M2, M3, e la realizzazione delle tratte previste della M4, M5

• Realizzeremo la metrotramvia Milano-Desio-Seregno

• Completeremo il metro bus di Brescia

• Avvieremo un secondo ramo della Tramvia delle Valli

trasPorto PubblIco locale (tPl)

In Lombardia ogni anno si spostano grazie al trasporto pubblico locale oltre 1 miliardo di persone; i mezzi pubblici (11.500 veicoli, di cui 8.100 autobus) percorrono 480 milioni di chilometri l’anno.Il trasporto pubblico locale lombardo è organizzato in 22 bacini di cui 11 urbani e 11 extraurbani. I servizi urbani sono prevalenti rispetto a quelli extraurbani, rappresentando oltre il 60% dei km di trasporto pubblico su gomma. Le aziende di TPL operanti in Lombardia sono 106 con oltre 15.400 addetti.Nonostante la qualità del servizio sia migliore che nel resto del Paese, i livelli di soddisfazione non sono ancora all’altezza di una regione come la Lombardia. Per questo nel corso del 2008 è stato siglato il Patto per il Trasporto Pubblico Locale con tutti gli attori del settore: l’obiettivo è modificarne in profondità gli assetti e le regole di funzionamento a favore dei cittadini lombardi. Nel 2009 è stata infine costituita TLN (Trenitalia-Le Nord) per migliorare il servizio ferroviario regionale.In coerenza con il Patto per il Trasporto Pubblico Locale e attraverso un lavoro di verifica con tutti i soggetti aderenti al Tavolo del TPL è stata stilata una proposta di riforma che prevede la definizione di contratti di servizio che incentivino lo sviluppo della qualità, l’incremento dei passeggeri e l’ottimizzazione della rete con la ripartizione del territorio in sette bacini e la creazione di un’agenzia in ciascun bacino.

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78 7. La Lombardia della libertà

abbIamo fatto

• Approvato il testo unico delle leggi regionali in materia di trasporti (l.r. 11/2009), che riordina e semplifica la normativa regionale

• Costituita TLN (Trenitalia-LeNord), la nuova società partecipata pariteticamente da Trenitalia e FNM per rispon-dere meglio alle esigenze crescenti di mobilità e di qualità del trasporto

• Introdotto il sistema “bonus ferroviario” che permette di ricevere uno sconto sull’abbonamento mensile o annuale qualora i gestori delle linee ferroviarie non rispettino alcuni parametri di affidabilità e di puntualità del servizio

• Stanziati, nel 2009, 357 milioni di euro per il contratto di servizio di TLN (Trenitalia-LeNORD)

• Attivate 249 nuove corse nel 2009, aumentando di 2 milioni i km percorsi

• Stanziati 190 milioni di euro (2005-2009) per il rinnovo degli autobus TPL, con eliminazione di tutti i veicoli Euro 0 ed Euro 1

• Stanziati 11,7 milioni di euro per l’installazione di filtri anti particolato sul parco autobus TPL

• Stanziati oltre 9 milioni di euro per il rinnovo della flotta taxi con autovetture alimentate a metano, gpl o elettriche

faremo

• Approveremo nelle prime sedute del consiglio regionale la riforma del Trasporto Pubblico Locale, dandone immediata attuazione

• Attiveremo ulteriori corse ferroviarie aumentando di 3,5 milioni i km annui percorsi

• Concluderemo il periodo di sperimentazione della nuova società Trenitalia-LeNord e valuteremo le future strategie

• Favoriremo nuove partnership pubblico privato sul territorio per migliorare efficienza e qualità dei servizi di trasporto pubblico locale

• Ripenseremo i modelli di bigliettazione e di agevolazione per razionalizzare e massimizzare la funzionalità per gli utenti, utilizzando le opportunità offerte dalle maggiori tecnologie con l’obiettivo di una reale integrazione tariffaria, anche ripensando la Carta Regionale dei Trasporti

• Promuoveremo accordi con aziende di Trasporto Pubblico Locale per l’acquisto di nuovi autobus ecologici, guardando alle tecnologie più avanzate

• Proseguiremo nell’impegno a migliorare le performance del TPL con il rinnovo dei mezzi, una maggiore pulizia, tempi certi di percorrenza e un’informazione agli utenti più adeguata

• Definiremo un piano dedicato al potenziamento dei nodi di interscambio per favorire l’intermodalità

• Definiremo con FS una modalità innovativa della gestione dell’infrastruttura del nodo di Milano, oggi causa principale dei disagi arrecati ai pendolari dell’area metropolitana milanese

• Realizzeremo un sistema regionale di mobilità integrando i trasporti urbani ed extraurbani, il trasporto ferroviario e quello automobilistico, nella sua forma pubblica e privata

• Rafforzeremo la collaborazione con associazioni di consumatori e di pendolari per il monitoraggio della qualità dei servizi di trasporto pubblico

• Sperimenteremo e svilupperemo nuovi modelli di integrazione tra macro-mobilità e micro-mobilità a ridotto impatto ambientale per estendere la fruibilità del TPL e ridurre quindi l’utilizzo di autoveicoli privati

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797. La Lombardia della libertà

Infrastrutture aeroPortualI

Il sistema aeroportuale lombardo è composto da 4 aeroporti principali, da cui partono per mete nazionali e internazionali il 30% dei passeggeri italiani e il 63% delle merci. Sul fronte del trasporto aereo, la priorità va al sostegno di Malpensa. L’aeroporto di Malpensa è stato inaugurato nell’ottobre del 1998 quale grande hub non solo della Lombardia ma del Nord. Due i fattori salienti riguardo la legislatura in corso: da un lato una crescita del numero dei passeggeri registrata dal 2005 al 2007 (da circa 19 milioni a 23 milioni); dall’altra una sua drastica riduzione a fronte del de-hubbing causato da Alitalia, che ha portato l’aeroporto a perdere il 20% del proprio volume di traffico. Oggi, però, la situazione mostra segni di miglioramento. Nei primi undici mesi del 2009 l’aeroporto di Milano Malpensa ha visto transitare 16,3 milioni di passeggeri; a novembre 2008 il traffico registrato era di 18 milioni di passeggeri (dati Osservatorio Malpensa e SEA, gennaio 2010). Se, dunque, il confronto con l’anno scorso continua a essere negativo in termini di passeggeri complessivi nell’anno solare (-10%), tuttavia si evidenzia una ripresa già a partire dal mese di ottobre. I dati relativi ai passeggeri indicano infatti: per il mese di ottobre +4%, per il mese di novembre +2%, per il mese di dicembre +2.1%. Importante tendenza positiva anche nel settore del trasporto cargo: recuperati i dati negativi dei primi mesi del 2009 (-45% a gennaio), a novembre il trend mensile del traffico merci sullo scalo ha fatto registrare un +22,8%, mentre a dicembre la crescita è stata del 29,8%. (dati SEA)Anche l’indicatore di accessibilità intercontinentale che posiziona un aeroporto rispetto ai propri “competitors” - mostra una crescita significativa: da 22,6 nella summer 2008 a 29,8 per la summer 2009 (nel 2007 tale indicatore era a 35,1). Ciò anche tenuto conto dei nuovi collegamenti intercontinentali attratti sull’aeroporto proprio per controbilanciare l’abbandono di Alitalia (collegamenti che amplieranno le rotte su Stati Uniti, Hong Kong, Sri Lanka, Cina, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Bangkok).

abbIamo fatto

• Concluso il Piano d’Area di Malpensa e avviata la fase di stesura del nuovo Piano Territoriale Regionale d’Area per accompagnare lo sviluppo del territorio circostante l’aeroporto

• Avviato l’Accordo di Programma per la realizzazione di un Polo per la Formazione e il Lavoro dedicato al settore aeronautico, della logistica e dei trasporti

• Siglato l’accordo tra Stato, Regione Lombardia e Regione Piemonte per gli ammortizzatori sociali in deroga ai lavoratori coinvolti nella crisi di Malpensa: 80 milioni di euro nel periodo 2008-2009

• Completata la Malpensa-Boffalora (inaugurata il 30 marzo 2008), che collega l’aeroporto alla A4 Milano-Torino

• Attivata un’integrazione tra le reti ferroviarie attraverso il raccordo a “X” che ha permesso di creare un nuovo collegamento con Malpensa, inaugurato il 18 ottobre 2009, e la contestuale apertura della stazione di Ferno-Lonate Pozzolo. L’avvio di questa navetta ha dato a Varese, e al nord della provincia, un’efficace collegamento pubblico ferroviario con Malpensa

• Avviati i lavori di riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno

• In corso il lavoro istruttorio per il potenziamento della tratta Rho-Gallarate per la connessione diretta tra Rho-Fiera/Expo 2015 e Malpensa

• Aperto il 30 gennaio 2010 il Tunnel Ferroviario di Castellanza che permette al Malpensa Express di percorrere in meno di 30 minuti il tratto da Milano Cadorna e di potenziare i servizi regionali

• Attivata una collaborazione con Lufthansa che ha portato all’inaugurazione del nuovo hangar di Lufthansa Technik (esito di un accordo seguito da Regione e firmato con SEA lo scorso maggio 2009) a Malpensa

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80 7. La Lombardia della libertà

• Istituito un tavolo di Coordinamento con istituzioni e società di gestione per l’aeroporto di Montichiari; predisposto un documento preliminare per il nuovo Piano Territoriale Regionale d’Area e aggiornata l’area di riferimento territoriale

• Avviati, nell’ambito delle commissioni aeroportuali, gli adempimenti per il risanamento acustico del bacino aeroportuale di Orio al Serio e Malpensa

faremo

• Rilanceremo il ruolo strategico internazionale di Malpensa attraverso l’attivazione di maggiori collegamenti intercontinentali, con la revisione degli accordi bilaterali, favorendo anche lo sviluppo di nuovi modelli di gestione aeroportuale

• Completeremo il sistema di accessibilità a Malpensa a partire dalla realizzazione della Pedemontana e attraverso il collegamento SS11-Tangenziale Ovest MI e la variante di Abbiategrasso, la variante SS341 e bretella di Gallarate, la variante SS 33 Rho-Gallarate, il “peduncolo” di Vedano Olona, la variante di Solbiate–Olginate Comasco, la linea ferroviaria Lugano-Mendrisio-Varese/Malpensa, la riqualificazione della Saronno–Seregno e il potenziamento della linea Novara-Malpensa

• Attiveremo nel 2010 il collegamento Centrale–Garibaldi–Bovisa–Malpensa

• Realizzeremo i nuovi Piani d’Area per Montichiari e Malpensa

• Avvieremo il collegamento ferroviario Bergamo–Orio al Serio

• Promuoveremo l’informatizzazione delle agenzie di dogana per l’ottimizzare le tempistiche e la formulazione dei controlli

• Promuoveremo la realizzazione di un piano regionale per creare una nuova rete di eliporti con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale

le vIe d’acqua

L’acqua è sempre stata una risorsa primaria per la Lombardia, grazie alla quale è stato modellato lo sviluppo produttivo e lo stesso paesaggio lombardo. Ugualmente l’acqua è una risorsa chiave per il trasporto: le vie navigabili lombarde in esercizio sono lunghe oltre mille chilometri, che diventano 1.500 se si considerano anche le vie percorribili stagionalmente o ripristinabili mediante adeguati interventi. La rete di canali naturali e artificiali, che si estende per 250 km, è riconosciuta tra le reti europee di comunicazione TEN; parte del sistema idroviario padano-veneto è stato inoltre dichiarato di interesse nazionale. Ai porti fluviali di Cremona e di Mantova fanno capo relazioni di traffico merci con i porti dell’alto Adriatico attraverso il Po e il canale Fissero Tartaro Canalbianco, che dal 2002 collega direttamente Mantova al mare per 365 giorni all’anno.

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817. La Lombardia della libertà

abbIamo fatto

• Approvato l’Accordo di Programma relativo alla sicurezza idrogeologica che prevede la messa in sicurezza dei corsi d’acqua del nord ovest della Lombardia con la mobilitazione di 137 milioni di euro

• Coordinata la programmazione 2008/2010 per lo sviluppo della navigazione turistica e di linea sulle acque interne, attraverso i consorzi di gestione, per 10 milioni di euro di opere

• Avviato nel 2008 il processo di riforma in materia di demanio lacuale, per favorire investimenti in progetti che permettano di sviluppare la navigazione interna e la valorizzazione del territorio

• Riformate le competenze di gestione del sistema idroviario in un’ottica di sussidiarietà, affidandole dal 2007 alle province di Cremona e di Mantova per i rispettivi porti e ad AIPo per le infrastrutture idroviarie (Po e idrovie collegate)

• Raddoppiato il traffico idroviario sulla tratta Mantova-Venezia (Fissero-Tartaro-Canalbianco) grazie alle nuove concessioni a operatori del settore agroalimentare (da 60.000 a oltre 100.000 tonnellate/anno)

• Definiti gli interventi prioritari per lo sviluppo della navigazione interna, stanziando risorse per circa 100 mi-lioni di euro a favore di una migliore infrastrutturazione dei porti di Cremona e Mantova e per interventi di miglio-ramento della funzionalità del sistema idroviario (nuove conche, efficientamento delle conche attuali, interventi migliorativi delle “opere spondali” per la navigazione del Po a corrente libera)

• Accertata la fattibilità tecnica ed economica di un progetto multiobiettivo di regimazione del Po mediante traverse fluviali nel suo medio corso (Cremona-foce Mincio), funzionale non solo alla navigabilità fluviomarittima, ma anche al recupero morfologico del fiume, alla produzione di energia idroelettrica ad acqua fluente (senza derivazioni), al miglioramento delle condizioni di irrigabilità agricola, al contrasto alla risalita del cuneo salino

• Reso navigabile il primo tratto del Ticino dopo l’uscita dal lago Maggiore e fino al secondo sbarramento, cioè alla diga di porto della Torre, grazie alla Conca della Miorina

• Avviata una navigazione turistica sperimentale del Ticino tra Sesto Calende-Miorina-Porto della Torre da parte della società Navigli Scarl

faremo

• Avvieremo la bacinizzazione del Po all’interno di un’intesa interregionale e in raccordo con la programmazione nazionale in modo da garantire un’effettiva e costante navigazione da Milano fino al mar Adriatico

• Raggiungeremo, grazie agli investimenti sui porti e alla razionalizzazione delle competenze, l’obiettivo dell’autosostenibilità economica della gestione del sistema idroviario da parte dei soggetti delegati (province di Cremona e Mantova e AIPo)

• Renderemo regionale la navigazione lacuale integrandola con il Trasporto Pubblico Locale e con l’offerta turistica

• Completeremo il sistema di collegamento via acqua da Locarno a Milano attraverso il lago Maggiore e il Ticino recuperando la funzionalità del sistema delle conche e assicurando la massima attenzione agli ambienti naturali

• Attueremo le nuove concessioni lacuali introdotte con la l.r. 24/2009

• Attueremo gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dei corsi d’acqua del nord ovest e delle “Vie d’acqua” previste da Expo 2015 per un importo di 180 milioni di euro

• Promuoveremo in collaborazione con gli enti del Sistema Regionale (Navigli Scarl, Enti Parco, Consorzi…), iniziative di supporto alla navigazione turistica e commerciale delle vie navigabili lombarde quali un’integrazione con itinerari di fruizione del territorio e dei suoi servizi (es. quelli legati alla ristorazione)

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82 7. La Lombardia della libertà

IntermodalItà e trasPorto mercI

La Lombardia si trova al centro di un sistema di accessi nord-sud ed est-ovest caratterizzato da grandi e crescenti flussi di merci (Corridoio dei due Mari, che riguarda il sistema dei valichi del Sempione/Loetschberg e del Gottardo, Corridoio Berlino-Palermo, Corridoio V: Lisbona-Barcellona-Lione-Milano–Trieste–Kiev). Rappresenta il 40% degli scambi commerciali con i paesi dei corridoi e il 50% degli interscambi totali del Nord Italia.È inoltre la Regione in cui si attua maggiormente l’intermodalità nel trasporto merci: negli ultimi quattro anni è stato possibile passare da 16 a oltre 19 milioni di tonnellate all’anno passate su ferro, equivalenti a circa 500.000 viaggi di camion a lunga percorrenza tolti dalla grande viabilità ogni anno. Questo anche grazie alla presenza di 18 terminal nei quali è movimentato il 40% circa del trasporto intermodale strada-rotaia a livello nazionale.

abbIamo fatto

• Reso possibile, con un Accordo di Programma promosso dalla Regione, il raddoppio del Terminal Intermodale di Busto Arsizio in territorio di Gallarate che, attivato a fine 2005, è diventato il più importante terminal di interscambio strada-rotaia su territorio italiano per traffico movimentato

• Costruito e messo in esercizio il raccordo ferroviario al porto di Mantova

• Completati i lavori del raccordo ferroviario TAMOIL al porto di Cremona, che dal 2006 toglie un traffico equivalente a circa 10.000 autobotti all’anno dalla viabilità cremonese.

• Avviato l’esercizio del Terminal Intermodale di Mortara con risorse pari a 9 milioni di euro e del Terminal intermodale di Sacconago (primo terminal merci sulla rete di FerrovieNord) con risorse pari a 10 milioni di euro

• Sottoscritto un Protocollo d’Intesa per il rilancio dello Scalo Merci di Brescia attraverso lo sviluppo di funzioni intermodali e di logistica legata al settore siderurgico

• Avviati lavori per la nuova viabilità di accesso al Terminal Intermodale di Segrate (collegamento diretto a quattro corsie alla Tangenziale Est di Milano attraverso il potenziamento dello svincolo di Lambrate)

faremo

• Incrementeremo la capacità di interscambio modale delle merci di un ulteriore 20%, anche potenziando gli impianti esistenti e rimuovendo le strozzature sulla rete ferroviaria e stradale che ne condizionano l’operatività

• Definiremo, in accordo con gli enti locali, sperimentazioni legate al tema del miglioramento della distribuzione delle merci in ambito urbano, rese possibili dalla ristrutturazione di scali merci

• Favoriremo l’utilizzo di risorse UE per rendere più efficiente la rete degli impianti merci lombardi, nell’ambito del programma 2007-2013 dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR)

• Creeremo un raccordo con la programmazione nazionale e con le regioni del Nord Italia per il potenziamento del trasporto merci su acqua e ferro e dell’intermodalità

• Proseguiremo quanto previsto dall’intesa per il potenziamento dello Scalo Merci di Brescia e concluderemo i lavori del nuovo collegamento viabilistico al Terminal di Segrate, aumentando la capacità operativa dell’impianto

• Termineremo i lavori del Terminal intermodale di Montello (BG)

• Promuoveremo con gli operatori dei trasporti un piano per la logistica per rafforzare la capacità di mobilità sostenibile delle merci

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837. La Lombardia della libertà

PIste cIclabIlI

La Lombardia dispone di 780 km di piste ciclabili, cui si aggiungono altri 770 km di itinerari ciclabili (tratti misti di rilevanza paesaggistica o di raccordo tra piste ciclabili). Le attività regionali si concentrano sia nel recupero e nella valorizzazione di sentieri e vie storiche o con alto valore naturalistico, sia nella messa in sicurezza e nella creazione di passaggi ciclabili in zone critiche con elevato traffico di automezzi.

abbIamo fatto

• Approvata la l.r. 7/2009 – Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica, allo scopo di potenziare l’intermodalità e la migliore fruizione del territorio, incentivando l’uso della bicicletta in sicurezza in ambito urbano ed extraurbano

• Stanziati 4,5 milioni di euro, in attuazione della legge regionale sulla mobilità ciclistica, per la realizzazione di interventi promossi dagli enti locali che favoriscano l’uso della bicicletta. Previste ulteriori risorse nella proposta di bilancio 2010-2012

• Stanziati 7 milioni di euro per progetti di mobilità sostenibile

• Realizzate e cofinanziate insieme agli enti locali 209 nuove piste ciclabili per un importo globale di oltre 60 milioni di euro

• Realizzato il Sistema Ciclabile delle Valli Bergamasche con uno stanziamento regionale di 4,5 milioni di euro

faremo

• Avvieremo intese con i gestori del TPL per sviluppare l’intermodalità bici-trasporto pubblico e per agevolare il trasporto della bici sui mezzi pubblici

• Favoriremo la realizzazione in almeno 20 città del bike sharing

• Completeremo e valorizzeremo la rete ciclabile lungo i Navigli e nelle zone contigue, anche attraverso l’integrazione con la Rete Verde e con la Rete Ecologica Regionale, con particolare attenzione alla sicurezza dei percorsi

• Promuoveremo la realizzazione di “grandi percorsi ciclabili” collegando le aree naturali e culturali più attrattive della Lombardia

banda larga

L’accesso a internet è fondamentale per la competitività di una regione: la fruizione delle informazioni, il costo e la qualità del collegamento sono fattori di inclusione. La percentuale di imprese (con più di dieci addetti) dei settori industria e servizi che dispongono di collegamento a banda larga è passata dal 38% del 2003 a oltre l’84% del 2008 (+122%); il grado di diffusione della banda larga nelle amministrazioni locali è quasi raddoppiato in soli 2 anni, passando dal 34,7% del 2005 al 62,9% del 2007: la Lombardia è la prima regione in Italia per utilizzo del personal computer. Lo sviluppo dell’infrastruttura telematica avverrà nel pieno rispetto dell’ambiente, consapevoli dell’importante ruolo che tocca alle istituzioni nella mediazione degli interessi di tutti, imprese e cittadini.

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84 7. La Lombardia della libertà

abbIamo fatto

• Stanziati 63 milioni di euro per garantire che entro il 2011 il 99,8% della popolazione sia connesso alla banda larga con una velocità minima di 2 Mb/secondo

• Incrementato l’accesso alla banda larga, passato dall’89% del 2005 al 93,7% del 2008

• Conclusi 18 interventi per 13 milioni di euro per il potenziamento di reti a banda larga wireless in oltre 300 comuni per 700.000 cittadini

• Siglato l’Accordo di Programma Quadro “Società dell’Informazione” con il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso il quale il CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) ha destinato ulteriori 6,7 milioni di euro per l’abbattimento del “digital divide”

• Sottoscritto un Accordo di Programma con UPL (Unione delle Province Lombarde) per attivare i servizi informativi che rendono fruibile l’infrastruttura in banda larga

• Avviati 5 bandi regionali nell’ambito del progetto “Siscotel” che finanzieranno con circa 24 milioni di euro 104 interventi per potenziare le infrastrutture informatiche di 782 comuni

• Realizzato un bando per la banda larga nelle aree rurali (7,5 milioni di euro) per estendere la rete in fibra ottica in 30 comuni

• Siglati accordi di programma, per complessivi 26 milioni di euro, per estendere la rete in fibra ottica in 140 comuni privi di infrastrutture telematiche adeguate

• Realizzato un bando regionale sul “modello scozzese”: 41 milioni di euro per la diffusione del servizio banda larga in circa 707 comuni in condizione di “digital divide”

faremo

• Attueremo il programma avviato per la diffusione della banda larga, portandola al 99,8% entro il 2011

• Favoriremo la copertura del 50% del territorio lombardo con banda larga ultra veloce, coinvolgendo attivamente gli operatori

• Attueremo accordi con gli operatori per attivare in alcune città aree a completa copertura wireless

• Daremo avvio a servizi innovativi grazie alle reti di nuova generazione

• Sottoscriveremo un accordo volontario tra operatori, Governo regionale ed enti locali per attivare progetti di sostegno alla domanda di servizi a banda larga

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858. La Lombardia della fiducia 858. La Lombardia della fiducia

8. La Lombardia della fiducia

La sicurezza quotidiana

La sicurezza è la condizione necessaria entro cui si realizza la vita delle persone.Negli ultimi 15 anni il Governo regionale si è impegnato per la messa a punto di nuove politiche in tema di sicurezza, pur in un contesto territoriale e sociale come quello lombardo che risulta essere tra i più sicuri d’Europa. Il senso di sicurezza è infatti fondamentale per il benessere di tutti, per migliorare la qualità della vita e favorire il protagonismo delle persone. Offrire un territorio sicuro è inoltre sempre più indispensabile per attrarre sul territorio turisti, imprese, capitali, studenti e ricercatori.La Regione ha ampliato la sua visione della sicurezza così da giungere alla realizzazione di politiche mirate e più attente: è passata in breve tempo dal considerare i soli rischi di sua competenza (idrogeologico, industriale, naturale) a quelli di più ampia responsabilità che attengono alla sicurezza urbana, alla sicurezza stradale, alla sicurezza alimentare e alla sicurezza sul lavoro, seguendo una logica di approccio globale. La conoscenza dei diversi fattori di rischio è determinante per mettere a sistema azioni mirate alla prevenzione e dunque alla riduzione dei costi connessi alla possibilità che si verifichino eventi critici. Il Governo regionale intende sviluppare questa visione globale della sicurezza, garantendo un orizzonte di fiducia allo sviluppo della Lombardia e affrontando con coraggio le prossime sfide, dalla qualità di vita urbana alle infrastrutture critiche.La valutazione “integrata” dei rischi va di pari passo al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, che devono essere coprotagonisti nella programmazione degli interventi, nella prevenzione, negli interventi e nella comunicazione per le emergenze. Grazie a questi capisaldi la Lombardia sarà all’avanguardia per la sicurezza in Europa.

Dove l’oggi e il domani non sono condizionati dalla paura.

sIcurezza urbana

Oltre alle Forze dell’Ordine, il territorio della Lombardia è presidiato da oltre 1.000 comandi della Polizia Locale (di cui 600 aggregati) per circa 9.500 agenti e ufficiali impegnati in compiti di sicurezza urbana, ma anche di polizia stradale e giudiziaria, di vigilanza amministrativa e di protezione civile. Nell’area critica della Provincia di Milano, dal 2007 al 2008 sono diminuiti alcuni reati che contribuiscono alla percezione dell’insicurezza: furti (-11,37%), rapine (-4,48%), truffe (-15,55%) e stupefacenti (-6,05%), per un calo generale dei delitti del 8,32%.

Lombardia 2020.

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86 8. La Lombardia della fiducia

abbIamo fatto

• Avviata nel 2003 la riforma della disciplina regionale in materia di Polizia Locale e sicurezza urbana, definendo gli indirizzi generali dell’organizzazione e lo svolgimento dei compiti a essa affidati

• Istituita l’Accademia per la Formazione delle Polizie Locali, struttura formativa di alta specializzazione sui temi della sicurezza urbana e sulle mansioni della Polizia locale (1 milione di euro per il piano di formazione del 2009)

• Avviata la banca dati delle Polizie Locali, che permetterà di raccogliere informazioni e analizzare fenomeni di insicurezza urbana con l’obiettivo di indirizzare al meglio gli interventi regionali e valutarne gli impatti

• Creato il “Portale della Polizia Locale” per potenziare ulteriormente il coordinamento tra comandi di Polizia Locale, Regione ed enti locali

• Stanziati 95 milioni di euro per il finanziamento di progetti in materia di sicurezza urbana avviati tra il 2000 e il 2009: acquisto di dotazioni tecnico strumentali e di veicoli per i comandi della Polizia Locale

• Promosso il coinvolgimento delle comunità territoriali al fine di riqualificare i quartieri degradati, mobilitando risorse per i contratti di quartiere

• Aumentato il livello di sicurezza percepita con 17 progetti che hanno attivato iniziative a favore di giovani, anziani, donne e famiglie

• Sottoscritti 19 Patti Locali di Sicurezza Urbana, coinvolgendo attivamente 30 soggetti tra enti locali e associazioni

• Avviata la costruzione di 23 nuove caserme dei Carabinieri tramite un Accordo di Programma in materia di sicurezza tra Regione, Ministeri competenti e comuni

faremo

• Potenzieremo le funzioni di polizia amministrativa per garantire la puntuale applicazione delle leggi regionali e verificarne l’efficacia, anche attraverso lo sviluppo della banca dati delle sanzioni amministrative e dei reati rilevati dal sistema delle polizie locali

• Coglieremo le opportunità legate alla potestà legislativa e al processo federalista in atto per valorizzare il ruolo della Polizia Locale

• Svilupperemo, come prima esperienza pilota a livello nazionale, il numero unico di emergenza 112, che permetterà al cittadino di accedere con una sola chiamata ai diversi servizi di emergenza (sanitaria, sicurezza, protezione civile, vigili del fuoco, polizia locale)

• Miglioreremo l’azione formativa svolta dall’Accademia in collaborazione con gli atenei lombardi, per far conseguire competenze manageriali agli ufficiali e ai comandanti di Polizia Locale e per permettere a ciascun operatore di seguire almeno un corso di formazione all’anno

• Inseriremo degli indici di prestazione minima dei comandi di Polizia Locale per accedere ai contributi regionali

• Miglioreremo lo strumento dei Patti Locali di Sicurezza Urbana, semplificandone i meccanismi di funzionamento, coinvolgendo maggiormente volontariato, non profit e operatori sociali, effettuando inoltre azioni mirate in zone considerate critiche per la sicurezza urbana

• Svilupperemo e diffonderemo azioni e buone prassi sul tema dell’assistenza alle vittime, ponendo attenzione sulle necessità di sostenere le famiglie e il mondo della scuola e dell’educazione nell’affrontare i problemi di grave conflittualità, devianza e criminalità

• Definiremo un adeguato piano di contenimento del rischio legato all’Expo 2015

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878. La Lombardia della fiducia

PrevenzIone deI rIschI e Infrastrutture crItIche

In Lombardia frane, alluvioni e valanghe che interessano alcune aree sono tenute sotto stretta osservazione grazie a un’attività di monitoraggio costante dei rischi idrogeologici. Anche gli incendi boschivi richiedono un notevole impegno in prevenzione e controllo, data l’ampia superficie potenzialmente percorribile da incendi, circa 7.500 km2 (il 25% della superficie complessiva della Lombardia); il rischio sismico è invece presente con livello di pericolosità tendenzialmente basso o molto basso.Il rischio industriale è legato soprattutto alla presenza di impianti in cui vengono manipolate sostanze peri-colose. La Regione è impegnata in un monitoraggio costante delle strutture più sensibili, con particola-re attenzione alle cosiddette Aziende a Rischio di Incidente Rilevante (ARIR), 275 distribuite in 197 comuni.Riguardo la sicurezza stradale, le politiche e le iniziative adottate hanno portato, negli ultimi anni, a una forte riduzione degli incidenti: -19% circa dal 2000 al 2008. Ancora più netto il calo dei decessi causati dagli incidenti: -37% circa dal 2000 al 2008 (Aci) La Lombardia ha inoltre una frequenza di infortuni sul lavoro inferiore alla media italiana, con un rapporto tra occupati e numero di infortuni pari a 36,1 ogni mille occupati, contro una media nazionale di 39,3 (anno 2007); la diminuzione del numero di infortuni è costante: da 44 infortuni ogni 1.000 addetti nel 2001 si è passati a 34,4 nel 2008.

abbIamo fatto

• Stanziati circa 50 milioni di euro per il pronto intervento e 21 milioni di euro per il post emergenza idrogeologica a partire dal 2005

• Aumentato il livello di monitoraggio idrogeologico di centri abitati e versanti instabili

• Migliorato il coordinamento dei soggetti impegnati nelle gestione delle problematiche idrogeologiche, sismiche e di origine industriale attraverso il Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi Maggiori (PRIM) 2007-2010, improntato a una logica di “sistema integrato di sicurezza”

• Sostenuti interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico, finanziando i comuni per la messa in sicurezza di situazioni a rischio e incentivando l’impegno nella prevenzione da parte di comuni e province

• Aggiornato l’inventario dei fenomeni franosi e delle opere di difesa del suolo per supportare l’analisi di tali fenomeni e la creazione di adeguate politiche

• Svolta attività di prevenzione del rischio sismico attraverso un censimento delle strutture, l’adeguamento degli studi geologici e la promozione dell’educazione e della sensibilizzazione dei cittadini a partire dall’età scolare

• Adottate misure per fronteggiare gli incendi boschivi (negli ultimi 10 sono diminuite del 30% le superfici boschive colpite da incendi), migliorando i sistemi di monitoraggio, la pianificazione territoriale e la formazione del personale incaricato, investendo nel coinvolgimento di comunità montane, province e parchi ed espletando gare per lo spegnimento degli incendi

• Adottate misure per la prevenzione, la mitigazione e la gestione del rischio meteorologico, realizzando modelli previsionali avanzati e collaborazioni con i diversi soggetti coinvolti

• Gestita l’emergenza del 2008 in Valtellina, con uno stanziamento complessivo di 21 milioni di euro

• Attuate politiche di prevenzione che hanno portato a una diminuzione del 19% gli incidenti stradali, del 37% il numero dei morti nel periodo 2000-2008

• Varato il Piano Regionale sulla Sicurezza Stradale (2009) per valorizzare e mettere a sistema tutte le possibili azioni, tra cui l’attuazione di progetti informativi e formativi, la raccolta dati, la redazione di rapporti sulla sicurezza e l’individuazione dei punti critici sulla rete viaria regionale

• Realizzato il progetto sperimentale “Patente Plus” per diffondere la cultura della sicurezza stradale attraverso la sensibilizzazione, l’educazione e la formazione alla guida dei giovani: il corso prevede un incentivo per i partecipanti, erogato in funzione del comportamento alla guida negli anni successivi al conseguimento della patente

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88 8. La Lombardia della fiducia

• Potenziate le azioni di sopralluogo sui posti di lavoro, aumentando il numero di controlli del 160% dal 2005. Le azioni promosse hanno portato a una diminuzione del 6% degli infortuni sul lavoro

• Adottato il Piano per la Sicurezza sul Lavoro Artigiano con lo scopo di fornire assistenza tecnica, investimenti a tassi agevolati e formazione per sostenere l’aumento della sicurezza

• Attuate azioni di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori del settore estrattivo, tramite un accordo con l’INAIL e deliberando gli indirizzi per la progettazione delle attività

• Promossa l’attività di educazione alla sicurezza alimentare con un concorso annuale rivolto alle scuole elementari e medie (in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca)

• Migliorata la gestione e la prevenzione degli incidenti nelle “Aziende a Rischio di Incidente Rilevante” (ARIR) grazie a interventi di supporto tecnico amministrativo, alla programmazione delle attività ispettive dell’ARPA e al potenziamento della raccolta dei dati

• Firmata un’intesa con Federchimica e Confindustria Lombardia per prevenire i rischi del trasporto merci pericolose anche grazie a esercitazioni coordinate

faremo

• Proseguiremo nell’attuazione del piano di difesa del suolo finalizzato a prevenire i rischi idrogeologici

• Proseguiremo con gli interventi di messa in sicurezza e consolidamento delle sponde dei fiumi e dei navigli anche attraverso sinergie con altri enti e consorzi

• Incrementeremo le forme di monitoraggio del tracciato stradale per meglio governare la sicurezza stradale, anche identificando i nodi caratterizzati da maggior incidentalità e attivando iniziative per ridurre il rischio incidenti

• Attueremo il Piano per la Riduzione dell’Incidentalità Stradale, che prevede la riduzione della mortalità del 30% entro il 2010 e del 50% entro il 2012 attraverso azioni di prevenzione, controlli su strada e messa in sicurezza delle strade a rischio incidente

• Continueremo a investire con progetti per informare ed educare i giovani in tema di sicurezza stradale, in particolare sui pericoli legati all’assunzione di droghe e alcool

• Svilupperemo un sistema di sorveglianza e monitoraggio dei trasporti su strada, condiviso con altre regioni, nel trasporto di merci pericolose

• Attiveremo il Patto per la Sicurezza e la Qualità Alimentare con una qualificata rappresentanza degli attori delle filiere agro-alimentari e riorganizzeremo le procedure per la gestione del Sistema di Allerta per alimenti e mangimi

• Intensificheremo i controlli e promuoveremo i sistemi di gestione della sicurezza e della salute sul lavoro all’interno delle aziende, in attuazione del Piano Sicurezza

• Svilupperemo il Piano di Protezione delle Infrastrutture Critiche, creando una piattaforma collaborativa che incentivi i partenariati pubblico-privato e che permetta di condividere informazioni e azioni di protezione delle infrastrutture

• Svilupperemo collaborazioni con le associazioni di categoria nel campo del rischio industriale, per semplificare le procedure, migliorare il livello di informazione alla popolazione e la formazione degli operatori

• Porteremo a termine il “Piano Regionale Amianto Lombardia” (PRAL) con l’obiettivo di rimuovere l’amianto residuale

• Creeremo un sistema lombardo integrato di prevenzione e protezione dei rischi, anche in vista dell’appunta-mento Expo 2015, che si qualifichi come “best-practice” a livello europeo

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898. La Lombardia della fiducia

ProtezIone cIvIle

La Protezione Civile lombarda, nota e apprezzata in Italia e all’estero, vanta una ricca esperienza e un’elevata competenza. La Sala Operativa Regionale della Protezione Civile, attiva 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, è il punto di riferimento in caso di emergenze dal livello locale a quello internazionale (in un anno sono elaborate circa 10.000 segnalazioni). La collaborazione con ARPA Lombardia - Centro Meteorologico Regionale, consente inoltre di allertare prefetture, comuni e presidi territoriali sui principali rischi naturali della Regione.La Colonna Mobile di Regione Lombardia è ormai una componente essenziale del sistema nazionale: il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 ha visto l’allestimento immediato di 4 campi di accoglienza per la popolazione colpita, con l’impiego di oltre 5.000 volontari e 250 tecnici lombardi impegnati in 8.000 verifiche di agibilità degli edifici. Anche per l’emergenza Haiti la Protezione Civile della Lombardia si è attivata immediatamente inviando farmaci e attrezzature e spedendo la Colonna Mobile Regionale con specialisti nei settori delle telecomunicazioni, delle reti idriche e dell’energia.L’efficienza del sistema di Protezione Civile è garantita anche dall’organizzazione di numerose esercitazioni in diversi scenari, per meglio affrontare tutti i potenziali rischi sul territorio. Sono inoltre organizzati periodici raduni dei volontari lombardi, oltre 16.000.La Scuola Superiore di Protezione civile assicura un’attività avanzata di formazione con circa 30 corsi annuali.

abbIamo fatto

• Istituita l’Unità di Crisi Regionale presso la Sala Operativa della Protezione Civile, in cui operano esperti e tecnici 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, con un “centro funzionale monitoraggio rischi” che permette una lettura aggiornata dei dati, l’utilizzo di strumenti di previsione e l’efficace coordinamento delle azioni di intervento

• Migliorata la dotazione tecnologica per il monitoraggio a supporto della Protezione Civile

• Sottoscritte convenzioni con il Corpo Forestale dello Stato per potenziare la gestione delle emergenze legate a incidenti boschivi e migliorare la distribuzione delle risorse destinate agli enti locali per la redazione dei piani di emergenza

• Creato un database del volontariato per i volontari della Protezione Civile, nel quale sono confluiti i 15.000 volontari delle oltre 700 organizzazioni iscritte all’albo regionale

• Sostenuta l’attività di volontariato della Protezione Civile, erogando contributi alle province per le attività di prevenzione del rischio idrogeologico

• Sottoscritte convenzioni triennali con alcune organizzazioni di volontariato per le attività di Protezione Civile legate al supporto della Colonna Mobile Regionale e della Sala operativa

• Favorite le collaborazioni con enti extra-regionali per prendere parte a iniziative comuni in materia di Protezione Civile

• Sostenuto un ruolo attivo nella gestione dell’emergenza in Abruzzo con l’invio delle Colonne Mobili regionali e provinciali (allestiti 4 campi base); inoltre organizzati interventi e fornito appoggio logistico durante le emergenze internazionali e i grandi eventi nazionali (per esempio in Sri Lanka nel 2005 per lo tsunami, a Roma nel 2005 per i funerali di Papa Giovanni Paolo II e l’insediamento di Papa Benedetto XVI, ad Haiti nel 2010 per il sisma)

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90 8. La Lombardia della fiducia

faremo

• Rafforzeremo l’Unità di Crisi Regionale e ne miglioreremo l’azione aumentando i presidi territoriali

• Organizzeremo nuclei comunali di pronto intervento con compiti di primo soccorso, soprattutto in funzione antincendio, dando attuazione all’articolo 6 della l.r. 16 del 2004

• Miglioreremo l’efficacia dell’azione della Protezione Civile grazie a ulteriori esercitazioni anche a livello nazionale

• Metteremo a sistema le risorse esistenti creando una rete integrata per l’emergenza-urgenza (REU) tra centrali di emergenza sanitaria (118), Protezione Civile, Polizie Locali e Vigilanza Antincendi Boschivi

• Realizzeremo iniziative di informazione rivolte ai giovani in merito all’azione del 118, coinvolgendoli grazie a incontri nelle centrali operative (progetto “Centrali Operative 118 aperte”)

• Sosterremo la Scuola Superiore di Protezione Civile per elevarla a eccellenza nazionale e punto di riferimento per le altre regioni europee, così da attivare relazioni e scambi internazionali

• Potenzieremo il sistema di incentivi ai comuni affinché predispongano Piani di Emergenza aggiornati

• Potenzieremo il Sistema Regionale di Monitoraggio Geologico

• Renderemo la Sala Operativa Regionale uno snodo di tutti i dati e le informazioni del sistema lombardo di previ-sione, allerta e gestione delle emergenze di protezione civile, coordinando le sale operative di livello provinciale

• Integreremo tutti i piani di emergenza sviluppati dai comuni lombardi, creando modalità informatiche di redazione dei piani

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919. La Lombardia della creatività 919. La Lombardia della creatività

9. La Lombardia della creatività

Attrattività e qualità della vita

Il creato, la montagna, i laghi, la pianura, i fiumi sono un patrimonio di bellezza naturale, che ci è stato generosamente consegnato. Nel corso dei secoli generazioni di lombardi lo hanno plasmato con il loro lavoro e con il loro ingegno e ce lo hanno trasmesso insieme alla responsabilità di consegnarlo più bello e ricco alle prossime generazioni.In questi 15 anni il Governo regionale si è assunto due grandi impegni: il primo è quello di mantenere il più possibile incontaminata la bellezza naturalistica e paesaggistica della Lombardia; il secondo quello di migliorare il territorio regionale creando le condizioni necessarie a liberare quelle energie creative capaci di valorizzare ulteriormente questo straordinario patrimonio. Non ci siamo quindi limitati a conser-vare. Abbiamo voluto offrire il nostro contributo per accrescere la bellezza, progettando e realizzando opere funzionali e dal design avanzato come la nuova Fiera, il Palazzo Lombardia e il progetto City Life, frutto del lavoro di tanti architetti che in Lombardia hanno potuto dimostrare il proprio talento e la propria creatività. La stessa creatività è stata messa al servizio della Lombardia per arricchire di nuove funzioni il patrimonio storico architettonico esistente, aprendolo a nuove forme di fruizione dei cittadini. Tutto ciò contribuisce a creare e a diffondere un’immagine positiva della nostra Regione. Pensiamo alla Lombardia del 2020 come a un territorio non solo ricco di opportunità per lavorare e creare impresa, ma anche accogliente, culturalmente stimolante e propositivo: un luogo dove è bello vivere. Per sostenere questo sviluppo del territorio, il Governo regionale ha operato una vera e propria rivo-luzione dell’assetto normativo: siamo passati così da una gestione di tipo centralistico, in cui sono le istituzioni ad autorizzare lo sviluppo, a una condivisione della programmazione, valorizzando il ruolo di ciascuno: le persone, le imprese e gli enti locali, oggi elevati al rango di protagonisti. Con la l.r. 12/2005 “Legge per il governo del territorio” abbiamo introdotto il Piano Territoriale Regionale, un im-portante strumento di governance territoriale condiviso con tutti i soggetti che conoscono i territori. Questo consentirà di esaltare e potenziare sempre più le vocazioni delle diverse aree in particolare le peculiarità della montagna, il ruolo insostituibile dei piccoli comuni e del reticolo di centri urbani ricchi di cultura e di tradizione.Questo nuovo modo di governare, aperto all’ascolto e alla cooperazione, ha trovato la massima espressione nella capacità di “fare rete” nei diversi ambiti: così i sistemi turistici hanno aggregato gli operatori in funzione di un rilancio della vocazione ricettiva e di sviluppo del territorio, i distretti culturali hanno creato un sistema per valorizzare gli istituti culturali e il patrimonio storico e artistico, i circuiti teatrali hanno esaltato la programmazione locale dei teatri lombardi.Con queste basi sarà possibile armonizzare e integrare tutte le progettualità nella chiave di una Lombardia attrattiva, sempre più aperta al mondo per intercettare e sviluppare il nuovo.Le nostre radici e il nostro patrimonio culturale sono nati da eventi e scambi internazionali che nei secoli ci hanno visti protagonisti: oggi Expo 2015 così come alcuni importanti eventi sportivi sono l’occasione per consolidare il nostro potenziale attrattivo di flussi di turisti, di studenti e ricercatori, di comunità qualificate, di investimenti produttivi.Per una regione aperta e internazionale la migliore strategia è investire sui giovani: sulla loro capacità di muoversi, sull’associazionismo, sui programmi di interscambio culturale come occasione di apprendimento, sullo sport come momento di crescita e di aggregazione. Per questo vogliamo promuovere azioni e strumenti innovativi che siano costruiti non su un’idea di giovani, ma sul loro protagonismo, su tutti i talenti, idee e risorse che loro possono e vogliono offrire per il futuro di tutti.

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92 9. La Lombardia della creatività

Dove l’ingegno e la bellezza sono apertura al mondo.

tutela e svIluPPo del terrItorIo

Con la riforma delle politiche per il territorio, la Regione si è dotata di nuovi strumenti, in primis il Piano Territoriale regionale, che costituisce un efficace strumento urbanistico strategico di pianificazione della gestione del territorio e delle sue trasformazioni salvaguardando le specificità locali e le iden-tità. Il Piano indica gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni per lo sviluppo del territorio lombardo, per diffondere e valorizzare la responsabilità di tutti nel partecipare a costruire la Lombardia dei prossimi decenni, con particolare attenzione alla qualità delle aree urbane, alla tutela dei paesaggi, alla sicurezza idrogeologica, alla nuova rete infrastrutturale e alla sua positiva integrazione con gli insediamenti e l’am-biente, alla conservazione della rete regionale degli spazi liberi, naturali e a verde, al risparmio di suolo.Il Piano individua sei grandi Sistemi Territoriali: pianura irrigua, laghi, Po e grandi fiumi, montagna, sistema metropolitano e sistema pedemontano, e per ciascuno di essi fornisce indirizzi di sviluppo – integrati a scala regionale – per tutti gli enti locali e i cittadini.

abbIamo fatto

• Avviata la riforma delle politiche per il territorio, in base alla l.r. 12/2005, che prevede:

– un quadro di riferimento chiaro e omogeneo, che garantisce coerenza tra i diversi livelli di pianificazione, e un disegno strategico condiviso, che consente a ogni soggetto operante sul territorio di cogliere le opportunità di sviluppo e di agire con la propria autonomia

– l’introduzione di nuovi strumenti quali il Piano di Governo del Territorio (PGT), che sostituisce il PRG tradizionale, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani e programmi, il Sistema Informativo Territoriale (SIT) e l’Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale

• Approvato il Piano Territoriale Regionale (PTR), integrato con il nuovo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, aggiornato sulla base del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, quale essenziale quadro regionale di riferimento per la valorizzazione del paesaggio lombardo

• Attuato il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), elaborato dall’Autorità di Bacino del fiume Po. Oltre 1200 comuni lombardi (80% del totale) hanno predisposto lo studio geologico di base per la pianificazione locale e circa 700 comuni hanno espletato le verifiche richieste dal PAI sui dissesti presenti

• Approvata la l.r. 13/2009 per lo sviluppo del patrimonio edilizio e il massimo riutilizzo di quello esistente.

• Stanziati nell’ultimo quadriennio circa 210 milioni di euro per la difesa del suolo, con il finanziamento di circa 650 interventi di sistemazione di corsi d’acqua e versanti instabili

• Definito, con apposito Accordo di Programma, il piano degli interventi per la sicurezza idraulica e la riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese

• Concluso il primo Piano Territoriale Regionale d’Area di Malpensa e sviluppato il progetto di delocalizzazione delle abitazioni di Malpensa per un importo di 160 milioni di euro

• Adottato e in fase di esame il Piano d’Area dei Navigli

• Realizzati significativi avanzamenti nei Piani d’Area di Montichiari e dell’Alta e Media Valtellina

• Promosso l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per Expo 2015, che prevede la realizzazione delle opere essenziali e connesse

• Attivato il modello interistituzionale di pianificazione con province e comuni attraverso l’erogazione di finanziamenti e di supporto tecnico-consulenziale agli enti locali per i nuovi piani urbanistici e territoriali

Lombardia 2020.

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939. La Lombardia della creatività

• Introdotta una nuova legislazione, in anticipo di oltre due anni rispetto alla normativa nazionale, per disciplinare le modalità di valutazione ambientale di piani e programmi

• Approvata la nuova Legge regionale per la valutazione di impatto ambientale (VIA) delle opere da realizzare nel territorio, razionalizzando e semplificando le attività da svolgere

• Potenziata la Infrastruttura per l’Informazione Territoriale (IIT) lombarda, per condividere le informazioni territoriali prodotte dal sistema della pubblica amministrazione e sviluppare servizi informativi facilmente fruibili ai cittadini; avviata l’automazione della cartografia di base nell’80% del territorio regionale

faremo

• Favoriremo il conseguimento del totale rinnovamento dei piani urbanistici comunali e provinciali, qualificandoli sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Favoriremo le esperienze di pianificazione e di gestione del territorio condivise a scala intercomunale, soprattutto per i piccoli comuni

• Sosterremo la realizzazione di grandi progetti di sviluppo territoriale, come, per esempio, il recupero di 100 cascine lombarde, la riqualificazione delle ville patrizie, la valorizzazione dei Navigli lombardi, la realizzazione di un quartiere ecocompatibile

• Svilupperemo la mobilità ciclistica attraverso la realizzazione di ulteriori 1.000 Km di piste ciclabili, l’integrazione con i servizi di trasporto pubblico e l’attivazione in almeno 20 città lombarde del servizio di bike-sharing

• Favoriremo progetti di potenziamento del patrimonio arboreo (5 milioni di nuovi alberi entro il 2015)

• Svilupperemo il Piano Territoriale Regionale, attraverso l’approvazione di piani d’area riferiti a zone di particolare complessità di sviluppo (Malpensa, Montichiari, Valtellina…), l’integrazione delle politiche regionali afferenti ai singoli ambiti territoriali, il risparmio delle risorse naturali e ambientale, la valorizzazione dei Laghi

• Attribuiremo ai temi delle acque e della sicurezza idrogeologica del territorio una permanente attenzione, operando in forme coordinate e unitarie a livello regionale e aiutando le responsabilità locali; opereremo per conseguire la sicurez-za necessaria nei vari sottobacini regionali, con una visione attenta all’equilibrio complessivo a scala di bacino padano

• Per la tutela del paesaggio, attueremo le misure previste dal Piano Territoriale Paesaggistico, sia con iniziative diffuse nel territorio sia con la realizzazione di interventi pilota a livello regionale

• Attiveremo iniziative per una nuova cultura del verde urbano, quale componente essenziale della qualità di vita dei cittadini lombardi

• Orienteremo l’attività di programmazione negoziata, per la realizzazione di interventi di rilevanza regionale, in funzione di obiettivi prioritari di conservazione delle risorse, di recupero di aree urbanizzate, di qualità dell’ambiente naturale e costruito

• Promuoveremo una comunicazione sistematica nelle scuole dei valori e degli indirizzi della programmazione regionale per il territorio

• Sosterremo la formazione degli operatori (amministratori e urbanisti) attraverso la creazione di sinergie col sistema universitario e della ricerca

• Monitoreremo costantemente lo sviluppo territoriale legato all’Expo 2015 garantendo il miglioramento continuo degli standard qualitativi, estetici e di sostenibilità

• Attueremo la normativa sulla Valutazione d’Impatto Ambientale in sinergia con gli enti locali quale occasione di sviluppo armonico del territorio; svilupperemo la prima esperienza già realizzata sulla valutazione ambientale strategica, calibrandola in ragione della sua efficacia sostanziale e semplicità di conduzione

• Concluderemo l’approvazione e l’attuazione dei Piani d’Area Territoriali

• Promuoveremo azioni per dare priorità al recupero e al riutilizzo delle aree dismesse e per favorire la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente rispetto alle nuove edificazioni, sostenendo il principio della compensazione ecologica nei casi in cui vengano sottratti valori ambientali

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attrattIvItà turIstIca

La Lombardia è la regione italiana più visitata dagli stranieri (oltre 18,5 milioni) e quella dove i turisti stranieri spendono di più (oltre 5,3 miliardi di euro).È la prima regione italiana per arrivi, italiani e stranieri, presso strutture alberghiere, e occupa il primo posto in Italia come destinazione per viaggi di lavoro in termini di notti trascorse, con il 15,3% sul totale.In Lombardia sono riconosciuti 13 sistemi turistici che ospitano più di 28 milioni di presenze l’anno, di cui circa 15 milioni riferite a turisti stranieri.La Regione dispone del 7,1% della capacità ricettiva italiana e occupa i primi posti in Italia per numero di agriturismi.

abbIamo fatto

• Attivati 13 sistemi turistici con una copertura pressoché totale del territorio regionale, per promuovere l’integrazione e la cooperazione tra i soggetti pubblici e privati che operano per lo sviluppo delle vocazioni e della potenzialità turistiche del territorio

• Attuati i programmi di sviluppo dei sistemi turistici: cofinanziati 14 progetti integrati e 3 piani di intervento a regia regionale del valore complessivo di 86 milioni di euro

• Attivati 8 progetti integrati d’area (PAI) per la valorizzazione turistica delle attrazioni naturali e culturali con uno stanziamento complessivo di 30 milioni di euro

• Realizzati 20 progetti interregionali di sviluppo turistico (Architetture del Moderno e del Contemporaneo, Terra dei motori, Qualità delle imprese alberghiere, Golf, Cicloturismo, …)

• Avviato il programma per lo sviluppo della competitività delle imprese turistiche lombarde per la qualificazione e l’integrazione dell’offerta turistica, lo sviluppo e l’innovazione delle reti e l’ammodernamento delle strutture ricettive per un investimento complessivo di 30 milioni di euro

• Attivati contributi in conto abbattimento interessi per la qualificazione delle strutture ricettive alberghiere e una misura di intervento volta al rafforzamento del sistema delle garanzie per l’accesso al credito delle imprese com-merciali e turistiche attraverso i Consorzi Fidi, in grado di garantire oltre 100 milioni di euro di accesso al credito

• Finanziati 63 progetti di potenziamento e qualificazione delle dotazioni infrastrutturali per lo sviluppo del turismo per un valore complessivo di 54 milioni di euro

• Avviato, nell’ambito del Programma Operativo di Cooperazione Italia–Svizzera 2007-2013, un progetto strategico di valorizzazione del turismo nelle medie e alte quote montane

• Approvato il testo unico del turismo (l.r. 15/2007) nell’ottica di una decisa semplificazione del quadro normativo di settore

• Approvata la nuova l.r. 10/2007 per regolare e valorizzare l’agriturismo, con un investimento di risorse pari a circa 30 milioni di euro

• Accreditate oltre 170 fattorie didattiche, che nel 2009 hanno ospitato 100 mila visitatori

• Promosso il progetto “low cost” nelle principali destinazioni collegate alla Lombardia con voli diretti

• Sottoscritto il protocollo “Italia for Events” (IFE) per promuovere a livello internazionale il meglio della realtà congressuale italiana

• Realizzata l’azione di promozione dell’attrattività turistica del territorio attraverso lo sviluppo di iniziative in Italia e all’estero, con una selezione mirata di target e mercati

• Finanziata, con 23 milioni di euro, la realizzazione e riqualificazione degli ostelli della gioventù, per più che raddoppiare l’offerta di posti letto disponibili entro il 2012

• Introdotto lo skipass unico regionale (primo esempio in Europa) per supportare, attraverso l’innovazione tecnologica, l’integrazione dei servizi e il rilancio dei comprensori sciistici

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959. La Lombardia della creatività

faremo

• Sosterremo lo sviluppo e l’innovazione dei comprensori sciistici e dei centri termali lombardi promuovendone la messa in rete

• Promuoveremo accordi con partner esteri per intercettare nuove quote di mercato e flussi di turismo di qualità

• Sosterremo la capacità ricettiva diffusa e di qualità nelle sue diverse forme (anche a costi contenuti) come gli ostelli, i bed and breakfast, gli agriturismi, i campeggi e le aree di sosta per i camper

• Sosterremo il turismo sociale valorizzando l’associazionismo giovanile e il terzo settore

• Promuoveremo la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nelle imprese turistiche e dell’intrattenimento (ricettività, cinema, teatri e altre strutture)

• Avvieremo un progetto di coinvolgimento dei giovani nell’eco-turismo, coniugando l’utilizzo di nuove tecnologie con l’esperienza della natura

• Svilupperemo reti e spazi di collaborazione per l’integrazione delle componenti dell’offerta turistica

• Miglioreremo la qualità dei servizi di informazione e accoglienza turistica con l’uso di tecnologie interattive, anche attraverso l’introduzione di sistemi “user friendly”

• Svilupperemo progetti per far emergere le condizioni che determinano l’attrattività del territorio e la qualità della vita, a partire dalla valorizzazione dei sistemi turistici

• Proseguiremo nel sostegno degli agriturismi lombardi, valorizzando la ristorazione basata sulla filiera corta e sui prodotti locali di qualità

arte, cultura e creatIvItà

Il patrimonio storico-architettonico lombardo ammonta a oltre 22.000 edifici, tra cui 1.929 edifici residenziali, 1.473 edifici di architettura fortificata, 1.900 edifici di architettura rurale, 1.480 cascine storiche, 443 giardini storici, 783 edifici di culto, 61 edifici di archeologia industriale e circa 200 ville storiche solo nell’area del Milanese.In Lombardia sono presenti 6 siti Unesco: Arte Rupestre della Val Camonica, Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo Vinciano, Crespi d’Adda, Sacri Monti del Piemonte e di Lombardia, Mantova e Sabbioneta, Ferrovia Retica nei paesaggi di Albula e Bernina.La Lombardia vanta 410 sedi di spettacolo tra teatri, auditorium e cineteatri, di cui 5 teatri di tradizione e 27 storici, 53 strutture polivalenti e auditorium.È la prima regione italiana per offerta assoluta di mostre ed esposizioni, per ingressi e per spesa complessiva del pubblico: nel 2008 il 36% delle persone in Lombardia ha visitato mostre e musei (+30% rispetto alla media nazionale).Quasi un quarto di tutto il volume d’affari dell’industria dello spettacolo è realizzato in Lombardia, con un numero di biglietti venduti pari a quasi il 20% del totale italiano; sono stati portati in scena oltre il 16% di tutti gli spettacoli proposti in Italia.La Lombardia ospita 132 testate giornalistiche, rappresenta il 40% delle opere pubblicate in Italia e il 53% del numero di copie stampate. Vi hanno sede un quinto degli editori italiani e un sesto delle biblioteche nazionali. L’editoria musicale lombarda nel 2009 vede 115 imprese attive, pari al 25,8% di tutte le imprese italiane del settore.La Lombardia è anche terreno fertile per creatività, talenti e ingegni che hanno saputo strutturare un’industria che, solo nella produzione e postproduzione cinematografica, vanta più di mille imprese e fattura 10 volte tanto il settore cinema a Roma.

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96 9. La Lombardia della creatività

abbIamo fatto

• Approvato il testo unico dello spettacolo e introdotte norme in nuovi settori: creazione degli ecomusei – l.r. 13/2007; valorizzazione del patrimonio culturale immateriale – l.r. 27/2008 (la Lombardia è la prima regione a recepire la Convenzione UNESCO in materia); valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale – l.r. 28/2008

• Attuati molti interventi di restauro e recupero di importanti beni culturali anche grazie a strumenti di programmazione negoziata (21 Accordi di Programma solo tra il 2005 e il 2008) tra cui Villa Necchi-Campiglio, Abbazia di Chiaravalle, S. Abbondio a Como, Palazzo Bagatti Valsecchi, Abbazia di Mirasole

• Iniziati alcuni nuovi grandi progetti (Museo di Arte Contemporanea, Area archeologica del Palazzo Imperiale, area dei “Magistri Comacini” (CO); Castello di Vigevano)

• Costituzione del Polo Cineaudiovisuale di Manifattura Tabacchi che ora ospita i corsi di alta formazione del Centro Sperimentale di Cinematografia e la nuova sede della Cineteca Italiana

• Promosse nuove reti di musei e istituti culturali e potenziate quelle già esistenti: riconosciuti 187 musei, 25 ecomusei, 8 reti regionali di musei e 16 sistemi museali, 46 sistemi bibliotecari che servono il 96% della popolazione

• Aperto alla Triennale di Milano il Museo del Design come memoria storica e centro propulsivo di questa eccellenza progettuale della Lombardia

• Definito il progetto per il Museo di Arte Contemporanea di Milano e avviata la rete regionale di nove musei di arte contemporanea e con Fondazione Stelline per valorizzare le esposizioni sulle nuove ricerche espressive

• Sviluppati progetti di valorizzazione dei siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, sia riconosciuti sia candidati, delle vie e dei percorsi storici e tematici

• Attivato il Polo per la Valorizzazione dei Beni Culturali, in partenariato con Università, Fondazioni e centri di ricerca lombardi allo scopo di sostenere la conoscenza, l’alta formazione e la ricerca applicata ai beni culturali e di favorire il trasferimento tecnologico al sistema delle imprese, sviluppando progetti multimediali e di catalogazione, diagnostica e prevenzione del rischio

• Valorizzata e potenziata l’attività dell’Archivio Regionale di Etnografia e Storia Sociale per la digitalizzazione e la valorizzazione della documentazione sulle tradizioni e identità lombarde, anche attraverso mostre itineranti e progetti europei

• Realizzato il progetto “Educare alla cultura”, per avvicinare le giovani generazioni alla conoscenza e all’uso consapevole del patrimonio culturale, dalla scienza e tecnologia allo spettacolo dal vivo

• Valorizzato il patrimonio culturale e diffuso lo spettacolo sul territorio con gli eventi “Fai il pieno di cultura” (che ogni anno trasforma un weekend in un evento straordinario con 2.000 eventi in 250 musei e 650 biblioteche in tutta la Lombardia), “Oltre Il Palcoscenico”, progetto triennale (2007/2009) che prevede più di 240 eventi annui e un laboratorio di nuove idee e “Next”, laboratorio di idee e sostegno del teatro e dei suoi operatori

• Realizzati grandi convegni internazionali che hanno portato a Milano migliaia di professionisti museali e bibliotecari da tutto il mondo, come ECSITE con 1.000 museologi e IFLA 2009 con più di 4.500 bibliotecari

• Avviato il progetto pilota per la biblioteca digitale della Lombardia

• Avvio dei Distretti Culturali, insieme a Fondazione Cariplo, con 40 milioni di euro per promuovere e finanziare progetti modello di valorizzazione del patrimonio culturale in un territorio specifico

• Avviata la realizzazione del “Sistema culturale integrato per la valorizzazione delle Ville Storiche del Nord-Ovest di Milano e dell’area del Lago di Como”

• Finanziati nell’ultimo biennio 80 interventi di riqualificazione degli edifici di culto per un costo complessivo di circa 17 milioni di euro

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faremo

• Con un progetto pluriennale dedicato ai giovani talenti artistici verrà offerta alle nostre migliori promesse un’occasione per perfezionarsi e farsi conoscere a livello internazionale. Sosterremo incontri e stage con i grandi maestri della musica, della cultura, dell’arte e del teatro

• Promuoveremo uno stretto collegamento tra livello educativo e fruitivo, sostenendo economicamente i migliori studenti dei licei musicali e delle accademie artistiche nell’accesso a concerti, festival e mostre in Lombardia, promuovendo inoltre visite guidate ai luoghi significativi della musica lombarda

• Individueremo strumenti finanziari ed economici per sostenere i migliori musicisti

• Favoriremo la capacità di attrarre eventi musicali internazionali anche superando gli ostacoli normativi che oggi ne limitano l’organizzazione

• Promuoveremo l’educazione musicale nelle scuole, cogliendo anche l’opportunità dei nuovi licei musicali e coreutici previsti dalla riforma nazionale. Favoriremo percorsi adeguati di approfondimento e specializzazione musicale per gli insegnanti

• Favoriremo le eccellenze e lo sviluppo dei poli musicali radicati sul territorio

• Valorizzeremo il Polo Cineaudiovisuale in Lombardia con il pieno recupero della ex Manifattura Tabacchi, l’apertura del Museo Interattivo della Cineteca, delle Scuole Civiche di Cinema del Comune di Milano

• Sosterremo il settore multimediale verrà sostenuto con il rilancio della Film Commission per attrarre produzioni e manifestazioni (per esempio un festival della pubblicità) sarà inoltre favorito lo sviluppo di nuove tecnologie (cinema web) per creare nuove opportunità professionali

• Attueremo l’innovativa legge sul patrimonio culturale immateriale, con nuovi progetti di inventariazione e di valorizzazione delle tradizioni e delle identità locali

• Valorizzeremo e apriremo maggiormente alla fruizione dei cittadini e dei turisti, anche in collaborazione con le Camere di Commercio e le industrie culturali, tutte le strutture storiche-architettoniche ristrutturate in questi anni e tutte le reti di servizi culturali dai musei alle biblioteche, con attenzione ai giovani e agli anziani

• Potenzieremo sia l’offerta convegnistica internazionale, facendo di Milano e della Lombardia il punto di riferimento delle comunità professionali del patrimonio culturale e dello spettacolo, sia l’offerta fieristica, integrando le filiere produttive con iniziative culturali in grado di trasformare le fiere specializzate in grandi eventi, come è avvenuto per il Salone del Mobile

• Svilupperemo ulteriormente i circuiti e itinerari per l’attrattività della Lombardia, dal sistema delle vie d’acqua e dei Navigli alle Ville e Vie storiche con nuove formule di offerta per far crescere il turismo culturale utilizzando i 25 milioni già stanziati

• Promuoveremo il sistema museale con una Carta dei Musei della Regione che offra servizi integrati ai cittadini e ai visitatori. La Carta potrebbe essere integrata nella CRS per promuoverne ulteriormente l’utilizzo

• Potenzieremo i circuiti regionali dello spettacolo dal vivo (Circuito Teatrale Lombardo, Circuito Lirico Lombardo, Circuito Lombardia Cinema di Qualità) e avvieremo reti per la diffusione della Musica Sinfonica e della Danza

• Valorizzeremo il patrimonio artistico (che sarà accresciuto con la legge che destina il 2% della spesa per edilizia pubblica alle nuove acquisizioni) e le sedi regionali, a partire da grattacielo Pirelli e Palazzo Lombardia, come vetrina per promuovere l’arte e la cultura attraverso eventi, mostre, proiezioni sui palazzi. Promuoveremo iniziative analoghe in edifici pubblici, stazioni, ecc

• Attueremo il recupero e la valorizzazione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza - insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e al Comune di Monza, cui si aggiungerà il Comune di Milano - per promuoverne la fruibilità come sede di rappresentanza, di grandi eventi e di fruizione dei cittadini

• Valorizzeremo tutti gli spazi e i progetti per i bambini dedicati alla formazione e all’esplorazione, dove possano giocare tra natura, cultura, arte, teatro, musica e scienza

• Creeremo un coordinamento tra i siti Unesco e sosterremo nuove candidature, oltre alle tre già presentate (Italia Langobardorum, Monte San Giorgio (VA), Siti palafitticoli)

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98 9. La Lombardia della creatività

• Proseguiremo nella valorizzazione e riqualificazione degli edifi ci di culto, anche sotto il profilo energetico

• Valorizzeremo la creatività legata alle tradizioni locali riconoscendo le progettualità innovative delle comunità regionali delle altre regioni d’Italia

• Svilupperemo iniziative di sostegno al volontariato culturale, pensando anche a interventi di agevolazione e defiscalizzazione, nel quadro di attuazione del federalismo fiscale

• Valorizzeremo e sosterremo ulteriormente le imprese della creatività lombarda e del design con una particolare attenzione alla formazione giovanile

• Istituiremo la festa e la bandiera regionale

sPort e temPo lIbero

In Lombardia sono attualmente presenti circa 12.000 associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro nazionale CONI, mentre sono oltre 16.000 gli impianti sportivi a uso pubblico presenti sul territorio.Negli ultimi anni la pratica sportiva ha presentato in Lombardia una diffusione decisamente maggiore rispetto ai valori nazionali: nel 2007 ha praticato sport con continuità circa 1 lombardo su 4: il 25,1% delle persone con più di 3 anni, a fronte di un dato nazionale di circa 1 italiano su 5.Le manifestazioni sportive organizzate in Lombardia nel 2007, escludendo quelle alle quali il pubblico assiste a titolo gratuito, sono state circa 381 ogni 100.000 abitanti, a fronte di un dato nazionale pari a circa 337.

abbIamo fatto

• Finanziate oltre 4.000 manifestazioni sportive e promossi oltre una dozzina di grandi eventi sportivi, tra cui i mondiali di sci, i campionati di canoa-kajak, i mondiali di pugilato, gli europei di ginnastica, i mondiali di ciclismo su strada, i mondiali di motocross… con un incremento del numero di eventi sportivi internazionali in Lombardia del 33% rispetto al triennio precedente

• Sostenuta la riqualificazione e la realizzazione di impianti sportivi di uso pubblico. Nel biennio 2008/2009 l’inve-stimento regionale è stato pari a 22 milioni di euro per un valore di opere da realizzarsi di circa 150 milioni di euro

• Lanciata l’iniziativa sperimentale “Borsa per giovani talenti sportivi” finalizzata a riconoscere le giovani promesse sportive e sostenerle nel percorso già avviato (investimento regionale pari a 2 milioni di euro, riferito al biennio 2009/2010)

• Riconosciuti finanziamenti per più di 750 mila euro a favore delle società sportive che promuovono l’attività sportiva con iniziative per i giovani e i diversamente abili

• Supportati i Giochi Sportivi Studenteschi e avviata l’iniziativa del Passaporto Sportivo (coinvolte circa 2.600 scuole primarie e secondarie di primo grado)

• Cofinanziati 270 progetti di educazione motoria e sportiva nelle scuole primarie e formati 800 consulenti da affiancare agli insegnanti

• Formati quasi 300 nuovi maestri di snowboard e di sci in particolare nelle specializzazioni del telemark e dell’insegnamento ai disabili; qualificate oltre 50 nuove guide alpine e accompagnatori di media montagna, che garantiscono la sicurezza sulle cime

• Sostenuto il progetto “Insieme per lo sport”, per la formazione e la specializzazione di istruttori qualificati in fitness

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999. La Lombardia della creatività

faremo

• Lanceremo un programma dedicato agli atleti ad alto potenziale che consenta di conciliare le attività sportive di livello agonistico con quelle educative e aumentandone le possibilità di partecipare alle competizioni di livello nazionale e internazionale

• Incentiveremo l’incremento della pratica sportiva di tutti i cittadini, soprattutto studenti, giovani, disabili e anziani, come strumento di educazione, prevenzione e benessere

• Promuoveremo la crescita di competenze degli operatori delle associazioni sportive regionali

• Potenzieremo le azioni e le iniziative volte ad attrarre eventi sportivi internazionali e favorire le ricadute sul sistema economico lombardo

• Favoriremo l’offerta turistica collegata ai grandi eventi sportivi

• Promuoveremo la riqualificazione degli impianti sportivi di base sul territorio e favoriremo lo sviluppo di impianti di eccellenza, finalizzati anche allo sport agonistico e spettacolare

montagna e PIccolI comunI

La Lombardia è una realtà molto ricca e variegata da un punto di vista amministrativo: 1.576 comuni di cui circa il 55% hanno meno di 3.000 abitanti.Il 35% dei comuni lombardi sono situati in zone montuose: 561 comuni suddivisi in 23 comunità montane.

abbIamo fatto

• Investiti solo nell’anno 2009 oltre 260 milioni di euro per attuare gli obiettivi previsti nel “Piano di Azione Montagna” per l’attrattività e qualità della vita, lo sviluppo socio-economico, l’innovazione e l’accessibilità

• Avviato il riordino delle comunità montane (l.r. 19/2008) in un’ottica di semplificazione e di maggiore efficienza della governance regionale, con la riduzione delle comunità montane da 30 a 23

• Potenziate e riqualificate le infrastrutture: finanziati globalmente interventi per 104 milioni di euro

• Stanziati 43,4 milioni di euro a sostegno dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, per contributi alla realizzazione di opere e di nuovi investimenti con finalità pubblica di importo massimo pari a 400.000 euro

• Stanziati 6,6 milioni di euro ai comuni fino a 1.000 abitanti erogando un finanziamento a fondo perduto del valore massimo di 20.000 euro per nuovi investimenti a finalità pubblica

• Avviato il progetto “Skipass Lombardia” per la creazione di un unico grande comprensorio sciistico regionale: finanziati 46 progetti con 4 milioni di euro

• Finanziati 67 progetti di riqualificazione dei rifugi e 19 di messa in sicurezza delle piste da sci

• Erogati nel corso della legislatura finanziamenti al territorio montano per quasi 100 milioni di euro a valere sul Fondo Montagna previsto dalla l.r. 25/07, oltre a 41 milioni di euro concessi direttamente alle comunità montane per piccoli investimenti, in attuazione della l.r. 6/02

• Stanziati 8 milioni di euro destinati alle comunità montane lombarde quale contributo “una tantum” per fornire una risposta immediata e straordinaria legata all’azzeramento del fondo nazionale

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100 9. La Lombardia della creatività

faremo

• Favoriremo le progettualità di sviluppo locale attraverso il sostegno delle reti transfrontaliere ed europee

• Incentiveremo le gestioni associate e le unioni dei piccoli comuni con lo scopo di potenziare e mettere in rete i servizi alla cittadinanza

• Promuoveremo l’integrazione tra il turismo “classico” della montagna con altre attività, in particolare l’agricoltura, con gli aspetti naturalistici-ambientali, culturali e sportivi attraverso partnership pubblico-privato

• Favoriremo progetti di infrastrutture che consentano di eliminare il digital divide promuovendo inoltre la diffusione di servizi qualificati in sanità, istruzione e assistenza

• Contrasteremo il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri montani, con misure volte alla permanenza della popolazione

• Incentiveremo modalità innovative di sviluppo del commercio locale (distretti del commercio montano)

• Sosterremo la valorizzazione della rete sentieristica montana e dei rifugi alpini in collaborazione con le associazioni, il volontariato e gli amanti della montagna

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10110. La Lombardia della semplicità e del mondo 10110. La Lombardia della semplicità e del mondo

10. La Lombardia della semplicità e del mondo

Qualità della Pubblica Amministrazione

Una Pubblica Amministrazione che ha imparato a essere vicina al cittadino, “aperta” in quanto non arroccata sulle proprie logiche, diventa motivo di orgoglio e di fiducia per le persone.È questa la direzione che il Governo regionale ha intrapreso negli ultimi 15 anni, da un lato con una decisa azione di semplificazione e sburocratizzazione, dall’altro con una governance partecipata che ha puntato a coinvolgere tutti i soggetti sociali e i portatori d’interesse nella costruzione delle politiche. Una scelta che sta contribuendo a rovesciare l’atteggiamento diffidente di imprese e cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. È capitato a tutti di sentire espressioni quali “non mi hanno saputo rispondere”, “decidono senza sentire i cittadini” oppure “come al solito il settore pubblico paga tardi”. Siamo partiti da queste istanze, mettendoci nei panni dei lombardi, per cambiare l’Amministrazione Regionale: un ente consapevole di esistere grazie alla partecipazione e ai sacrifici dei cittadini, e sempre attento a non sprecare le risorse.Semplificazione, efficienza, trasparenza, meritocrazia e partecipazione sono le parole chiave che in Lombardia hanno aperto le porte di una pubblica amministrazione costruita attorno alle persone, disponibili all’ascolto e capace di soddisfare le loro esigenze.Abbiamo creato un sistema di partenariato e di programmazione condiviso che consente a tutti di far senti-re la propria voce. Abbiamo ridotto il numero di leggi e informatizzato i servizi con il risultato di una Regio-ne più funzionale e meno costosa. Con la riduzione dei tempi della burocrazia, la velocizzazione dei pa-gamenti, la trasparenza della comunicazione, è migliorato il rapporto con i cittadini e con le imprese.Ma vogliamo fare ancora di più perché il mondo produttivo lombardo possa correre senza freni, perché le persone, le famiglie, i soggetti sociali trovino strumenti e servizi più accessibili e utili per le loro esigenze e iniziative.Spesso non basta semplificare, bisogna azzerare e ricostruire da capo partendo dai cittadini, ascoltandoli e coinvolgendoli nel modo di impostare processi e servizi, perché sono loro che li devono usare.

Dove muore la burocrazia.

semPlIfIcazIone e trasParenza

Snellimento e razionalizzazione delle procedure sono alla base dell’evoluzione del modello lombardo: gli sforzi fino a oggi effettuati hanno portato al miglioramento delle procedure interne (il funzionamento della “macchina”) ed esterne (fruibilità dei servizi da parte di cittadini e imprese).In particolare l’attenzione si è focalizzata su due fronti:– riduzione di procedimenti e normative con la costante diminuzione della produzione normativa

annuale. A questa tendenza bisogna aggiungere la contestuale riorganizzazione del corpus normativo, con l’approvazione di testi unici che hanno abrogato un ingente numero di leggi regionali.

– informatizzazione di processi e documenti come leva fondamentale di semplificazione in una realtà – come la nostra – in cui annualmente vengono generati circa 70.000 documenti e protocollati 800.000.

Lombardia 2020.

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102 10. La Lombardia della semplicità e del mondo

Un importante strumento di semplificazione è la Carta Regionale dei Servizi (CRS), posseduta da 9,4 milioni di cittadini, che diventerà sempre più la chiave di accesso a tanti servizi della Pubblica Amministrazione. Ogni anno la CRS permetterà di risparmiare quasi il 2% della spesa sanitaria totale (fino a 280 milioni di euro).

abbIamo fatto

• Semplificati i processi per i cittadini tramite l’introduzione della Carta Regionale dei Servizi e l’informatizzazione di alcuni processi come il pagamento del bollo auto e la richiesta di “doti” e buoni

• Abrogate 1.479 leggi e approvati 10 testi unici; oggi Regione Lombardia ha un totale di sole 60 leggi portanti che hanno un impatto sui cittadini e le imprese

• Migliorata la gestione del flusso informativo, avviando processi di dematerializzazione (uso di strumenti elettronici per produrre, trasmettere e archiviare documenti) con l’informatizzazione di circa l’80% delle comunicazioni interne alla Regione

• Semplificati i procedimenti interni, con la riduzione di circa il 50% dei decreti dirigenziali e delle delibere, con l’abbandono del cartaceo e con la digitalizzazione di atti formali

• Migliorata la gestione delle pratiche amministrative per le attività produttive (dichiarazione di inizio attività, denuncia di inizio attività, notifica in materia di sicurezza alimentare, dichiarazione inizio attività produttiva, modello unico trasmissione atti) e commerciali; omogeneizzato il modello della dichiarazione di inizio attività per le imprese tra i diversi comuni

• Snellita la procedura di iscrizione all’Albo delle Imprese Artigiane, che ha permesso di ridurre da 70 a 5,5 giorni il tempo medio per avviare un’impresa artigiana

• Avviato un processo di unificazione di bandi e misure di finanziamento per le imprese grazie all’accordo tra Regione e Camere di Commercio

• Snellito il processo di autorizzazione delle manifestazioni fieristiche

• Rinnovato il sito internet di Regione Lombardia per rendere accessibile e trasparente tramite il web tutta l’amministrazione regionale

faremo

• Continueremo a promuovere la semplificazione con incentivi per l’efficienza degli uffici, l’abolizione di procedure amministrative, il miglioramento della comunicazione istituzionale e dell’interazione con i cittadini

• Procederemo con la dematerializzazione dei documenti a cominciare dalle deliberazioni

• Renderemo accessibili via web la totalità delle procedure amministrative regionali che coinvolgono le imprese e le persone, sviluppando automatismi in grado di restituire una risposta immediata azzerando i tempi di attesa o di istruttoria

• Continueremo il processo di semplificazione normativo in atto, facilitando l’accesso ai servizi pubblici e migliorando continuamente i meccanismi alla base del processo decisionale

• Renderemo sempre più efficaci e veloci i sistemi di pagamento anche attraverso la fatturazione elettronica

• Attueremo la circolarità anagrafica, grazie all’accordo sottoscritto con il Ministero degli Interni, per garantire l’interscambio anagrafico esteso e condiviso con dati certificati e aggiornati in tempo reale

• Aumenteremo la trasparenza delle azioni amministrative introducendo semplificazioni nel linguaggio degli atti rivolti ai cittadini

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10310. La Lombardia della semplicità e del mondo

• Accompagneremo e sosterremo gli enti locali attraverso azioni formative e informative per migliorare e coordinare il rapporto tra Pubblica Amministrazione, famiglie e imprese; promuoveremo misure di integrazione di attività e di servizi tecnico-operativi tra piccoli comuni

• Miglioreremo e incentiveremo ulteriormente l’utilizzo della Carta Regionale dei Servizi con nuove funzioni e servizi anche extrasanitari anche attraverso una customer satisfaction on-line con i cittadini

effIcIenza e merItocrazIa

L’ottava legislatura è stata caratterizzata da un particolare impegno per accrescere l’efficienza dell’Ente Regione. Per il funzionamento della macchina amministrativa la Lombardia utilizza l’11% del suo bilancio, mentre la media delle altre regioni italiane è del 20% (per lo Stato è del 4%); il costo gene-rale di funzionamento di regione Lombardia è di circa 36 euro per abitante a fronte di una media delle altre regioni superiore a 80.La Lombardia, grazie alla sua capacità di gestire le risorse in modo efficiente, non solo chiude il proprio bilancio in pareggio, ma si colloca ai primi posti per la riduzione dei costi amministrativi e gestionali rispetto alle altre regioni italiane.L’efficienza è stata accresciuta anche avviando un sistema di politiche comuni con tutto il Sistema Regionale.

abbIamo fatto

• Realizzata una politica di remunerazione del merito basata sul raggiungimento degli obiettivi (finanziari e organizzativi) e sulle performance di qualità ed efficienza, premiando dirigenti e funzionari meritevoli

• Razionalizzato il personale interno, passato dalle 5.000 unità del 1995 alle 3.000 attuali, mentre nello stesso periodo i dirigenti sono scesi da 548 a 250

• Avviate azioni organiche di abbattimento dei costi di struttura, che dal 2005 a oggi hanno visto una riduzione del 15% circa grazie all’adozione di soluzioni d’avanguardia

• Con l’esternalizzazione dei servizi di manutenzione abbiamo ottenuto un risparmio del 24% sulla spesa storica

• Abbattute le spese di funzionamento degli organi amministrativi: nel quadriennio 2004-2007 è stata registrata una riduzione delle spese di funzionamento per la Giunta pari al 15,4%

• Ridotto l’assenteismo: dal 2005 al 2009 i giorni di malattia sono passati dal 5,72% al 2,56% (-55%); le assenze di un giorno per malattia dal 3,78% all’1,83% (-52%), i giorni medi di assenza dal 22,6% al 12,4% (-45%)

• Realizzata la Centrale Unica degli Acquisti, che ha consentito una riduzione della spesa in beni e servizi di oltre il 40%

• Realizzato un sistema di rilevazione delle presenze dei dipendenti in tutte le sedi regionali per garantire un controllo in tempo reale degli accessi

• Dismessi immobili non destinati a fini istituzionali per oltre il 90% del patrimonio con entrate per circa 120 milioni di euro

• Razionalizzata la gestione del patrimonio immobiliare, acquistando la sede di Via Taramelli (2005), completando il restauro del Palazzo Pirelli (2006/2007) e la struttura esterna di Palazzo Lombardia (2009), inventariando i beni regionali. Tali azioni hanno portato finora a un risparmio di circa 14 milioni di euro l’anno sugli affitti

• Ridotti al di sotto dei 60 e dei 90 giorni i tempi di pagamento dei fornitori della Regione e del sistema sanitario

• Migliorata la comunicazione interistituzionale con l’introduzione di un sistema di posta elettronica certificata. Abbiamo avviato l’assegnazione di caselle di PEC al sistema regionale, alle ASL e Aziende Ospedaliere e ai comuni della Lombardia

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104 10. La Lombardia della semplicità e del mondo

• Avviato il processo di dematerializzazione, che porterà molteplici risultati positivi tra cui una significativa riduzione delle attività interne (-30%) e dei tempi di esecuzione dei provvedimenti (-40%) con un risparmio di circa 2 milioni di euro all’anno

• Avviato un raccordo tra le attività e i bilanci di tutto il Sistema Regionale (enti e società regionali, aziende sanitarie, ecc.)

• Avviato il processo d’integrazione di politiche comuni a tutto il Sistema Regionale attraverso la definizione di linee di indirizzo in materia di organizzazione e personale

faremo

• Definiremo, in attuazione del federalismo fiscale, i costi standard per i servizi erogati affinché diventino un punto di riferimento anche a livello nazionale, portando maggior efficienza nella pubblica amministrazione

• Aumenteremo i controlli sugli sprechi energetici, in particolare degli impianti termici dei vari edifici pubblici

• Proseguiremo il coordinamento sui tavoli nazionali per l’attuazione del federalismo fiscale, all’insegna dell’efficienza, dell’autonomia, della responsabilità e della solidarietà

• Attueremo l’intesa interistituzionale con ANCI, UPL, UNCEM per l’attuazione del federalismo fiscale regionale per responsabilizzare tutte le istituzioni nell’uso delle risorse, introducendo anche parametri legati ai costi standard

• Proseguiremo nel processo di razionalizzazione degli enti del sistema regionale perchè diventino sempre più efficienti e parte attiva del Governo regionale

• Con l’accorpamento logistico in tre poli istituzionali (Palazzo Lombardia, Palazzo Pirelli, Sede di Taramelli) ottimizzeremo spazi e costi. Il risparmio sugli affitti sarà di 30 milioni di euro l’anno

• Rafforzeremo la cultura della valutazione della performance e orientamento al risultato, condividendo esperienze e “best practice” e valorizzando la cultura del merito, estendendola progressivamente ai diversi ambiti e settori della pubblica amministrazione

• Proseguiremo il processo di monitoraggio degli organici e di costruzione di un sistema di politiche del personale integrato con tutto il sistema regionale

• Continueremo a migliorare il capitale umano impiegato nella pubblica amministrazione attraverso appositi programmi per la formazione, in sinergia con le altre istituzioni pubbliche (si vedano i successi già raggiunti con la Scuola Superiore di Protezione Civile, la Scuola di Direzione in Sanità, la Scuola Superiore di Alta Amministrazione, la Scuola del Lavoro, la Scuola degli Enti Locali, la Scuola della Polizia Locale, la Scuola di Medicina Generale)

• Attiveremo forme di collaborazione e iniziative formative assieme ad altre regioni leader a livello internazionale

ascolto, comunIcazIone e PartecIPazIone

Nel corso delle ultime legislature abbiamo lavorato per rendere accessibili a tutti le informazioni su strumenti e servizi messi a disposizione dei cittadini da Regione Lombardia.Oggi, 3 lombardi su 4 conoscono le principali politiche messe in atto da Regione Lombardia. Inoltre si conferma la tendenza delle politiche lombarde a un impatto positivo sulla qualità della vita e sulla percezione di questa da parte dei cittadini: il 90% dei cittadini valuta positivamente la qualità della vita in Regione.Le attuali strutture permettono di gestire nel migliore dei modi la relazione con famiglie, imprese e istituzioni: le ultime rilevazioni hanno fatto emergere la capacità dei call center regionali di accogliere circa 300.000 chiamate all’anno, mentre gli sportelli degli 11 Spazio Regione hanno gestito circa 1 milione di contatti diretti.

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10510. La Lombardia della semplicità e del mondo

Nel segno della trasparenza e della massima partecipazione di famiglie, imprese e istituzioni intendiamo sviluppare sempre più gli strumenti e le azioni di comunicazione interattiva, avvalendoci anche delle nuove tecnologie e delle comunità virtuali, che consentono l’espressione diretta dei cittadini, per far crescere l’ascolto e la rappresentanza diffusa.Faremo crescere ancora il sistema del partenariato, già consolidato nelle passate legislature, perché i tavoli di consultazione si evolvano in veri e propri patti di corresponsabilità per lo sviluppo.

abbIamo fatto

• Istituito il numero verde regionale gratuito a disposizione dei cittadini (gestiti 300.000 contatti nell’ultimo anno)

• Avviato il sistema di avviso delle scadenze di pagamento della tassa automobilistica

• Potenziate le sedi territoriali regionali nel loro ruolo di ascolto e coinvolgimento in ciascuna provincia

• Istituito il Comitato Strategico per la Competitività e Welfare che riunisce i principali protagonisti della società economica lombarda e nazionale

• Sottoscritti accordi quadro di sviluppo territoriale per ciascuna provincia in cui si sono condivise le priorità e i progetti di sviluppo strategici

• Favorita la creazione di 100 forme associative per funzioni e servizi a livello comunale

• Attivati 54 tavoli di confronto in attuazione al patto per lo sviluppo dell’economia, del lavoro e della coesione sociale

• Realizzati 10 incontri della Conferenza delle Autonomie Lombarde

• Realizzati 10 accordi per il coordinamento delle politiche dei tempi e degli orari per un totale di 128 comuni coinvolti

• Realizzati gli Stati Generali dell’Expo 2015 che hanno visto la partecipazione delle categorie sociali ed economiche della Regione, ma anche di giovani, donne e professionisti della società lombarda, con la raccolta di 250 progetti

• Avviato il Tavolo Lombardia che coordina tutte le istituzioni coinvolte nella realizzazione delle opere e dei progetti in vista dell’Expo 2015

faremo

• Miglioreremo la comunicazione istituzionale attraverso iniziative e canali differenziati

• Potenzieremo le modalità di ascolto e partecipazione dei cittadini alle politiche regionali anche incentivando i nuovi strumenti informatici e le reti digitali

• Miglioreremo ulteriormente l’informatizzazione delle procedure di accesso ai servizi e ai finanziamenti regionali, nonché le modalità di comunicazione con tutti gli enti locali

• Svilupperemo ulteriormente lo strumento della programmazione negoziata quale modalità di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di progetti complessi

• Potenzieremo i tavoli territoriali di confronto in ciascuna provincia lombarda per attuare e rilanciare gli accordi quadro di sviluppo territoriale

• Potenzieremo ulteriormente, con l’istituzione della Conferenza delle Autonomie Locali (CAL) prevista dal nuovo statuto, la partecipazione, la costruzione e la condivisione delle politiche regionali del territorio

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106 10. La Lombardia della semplicità e del mondo

la lombardIa aPerta al mondo

La Lombardia ha l’apertura nel suo dna: una nuova stagione deve vedere una cooperazione istituzionale e funzionale non solo a livello locale o nazionale, ma allargata alle aree mondiali più avanzate, pensiamo a questioni quali la salvaguardia ambientale, lo sviluppo economico, le infrastrutture, l’agricoltura, il turismo, la sanità, la ricerca, la sicurezza e l’immigrazione, che richiedono alleanze tra governi dei territori e tra società civili, realtà che oggi guidano lo sviluppo.Certamente andranno rivisitati gli strumenti di raccordo internazionale, introducendo una visione nuova come abbiamo fatto con il World Region Forum.

abbIamo fatto

• Realizzate oltre 30 missioni nei 5 continenti con la sigla di 20 importanti accordi di cooperazione in settori strategici

• Promossi in Lombardia grandi eventi internazionali quali 4 edizioni della Conferenza Laboratorio Euromediter-raneo, 3 edizioni della Conferenza Nazionale sull’America Latina e Le Assise della Sussidiarietà

• Stanziati, tra 2000 e 2009, 50 milioni di euro per la cooperazione internazionale, con 550 progetti in collaborazione con ONG lombarde e organismi internazionali

faremo

• Consolideremo le relazioni internazionali nelle aree prioritarie per creare nuovi spazi di “apertura” per il tessuto sociale ed economico lombardo

• Dopo il primo incontro di novembre 2009 svilupperemo le attività del nuovo network World Regions Forum che raccoglie le 15 realtà di governo subnazionale più avanzate del mondo per contribuire in modo più incisivo allo sviluppo globale, in particolare riguardo capitale umano, ricerca, ambiente e salute

• Rafforzeremo la cooperazione transfrontaliera favorendo la nascita di aggregazioni tra regioni

• Svilupperemo la cooperazione decentrata (ONG, terzo settore, società civile, mondo economico, media) consolidando una rete capace di favorire lo sviluppo nelle aree più arretrate del mondo, a partire dalla promozione di progetti sanitari ed educativi

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107I 12 motori di Lombardia 107I 12 motori di Lombardia

I 12 motori di Lombardia

La Lombardia è un luogo dove è possibile fare, dove il lavoro non è un’utopia, ma una concreta possibilità di crescita individuale; un territorio dove talento e ingegno sono al servizio dell’innovazione diffusa. È una regione che sa accogliere nuove idee e nuove persone, aperto al dialogo e alla collaborazione. La Lombardia è la terra del gusto del vivere, dove si è data un’accezione concreta, non retorica, anche alla bellezza. La varietà della Lombardia è lo specchio non solo di una morfologia territoriale, ma di tante vocazioni, prodotte dalla secolare attività degli uomini che hanno intessuto, con il territorio, un’originale simbiosi, sempre articolata e mai uniforme. Questa multiformità è ben rappresentata da quelle sei Lombardie che abbiamo riconosciuto e posto a fondamento del Piano Territoriale Regionale, nella programmazione degli interventi sul territorio: la Lombardia della pianura irrigua, la Lombardia dei laghi, La Lombardia del Po e dei grandi fiumi, la Lombardia della montagna, la Lombardia metropolitana e la Lombardia pedemontana. È in queste sfaccettature di quel “diamante” che è la Lombardia che si declina concretamente il genio lombardo, la tensione al fare dei suoi lavoratori, l’ingegno dei suoi creativi, il gusto estetico dei designer e degli architetti, l’intraprendenza dei suoi imprenditori, la capacità di accoglienza degli operatori del volontariato. La Lombardia della pianura è l’area dove la Regione costruisce il suo primato agricolo e zootecnico, dove la tranquillità e la ruralità del paesaggio hanno il sopravvento sulle attività dei centri urbani, dove la scarsa densità abitativa permette ancora di godere di spazi vitali e dove il patrimonio artistico e culturale è disseminato in tanti piccoli centri urbani. La garanzia di una migliore accessibilità e la compatibilità ambientale delle attività agricole di questo territorio sono strategiche per renderlo sempre meno dipendente e isolato.I laghi sono un elemento caratteristico della Lombardia, terra ricca di acque, che su questa risorsa ha costruito le basi per uno sviluppo solido e duraturo. Oggi la Lombardia dei laghi si trova ad un bivio, stretta tra una vocazione turistica da innovare e un passato industriale da rinverdire, dove la connessione con le aree metropolitane e le infrastrutture di trasporto possono rappresentare la chiave di volta per coniugare la crescita dell’attrazione di visitatori con l’orgoglio manifatturiero.Il Po e le grandi vie d’acqua che tagliano la Lombardia sono elementi di vitalità storica unica nel loro genere, attorno a cui si sono organizzate le attività produttive e insediative. I territori posti lungo le vie d’acqua vivono in simbiosi con i loro fiumi: rispetto della risorsa acqua, ma anche garanzia delle condizioni di sicurezza che il bacino fluviale richiede. Adoperarsi per il mantenimento di questo equilibrio è la strada scelta da Regione Lombardia con il Piano di Assetto Idrogeologico, imprescindibile per accompagnare gli investimenti di valorizzazione e di fruizione di queste importanti infrastrutture.Alla montagna la Regione ha dedicato molta attenzione, nella consapevolezza che le aree montane sono un grande bacino di risorse naturali, da valorizzare ulteriormente. È un’area in bilico tra la conservazione della propria identità culturale e valoriale e la volontà di aprirsi al mondo, innescata dal turismo, che ha avuto il merito di diversificare le fonti di reddito delle popolazioni della montagna e di sviluppare un’inedita vocazione. La convivenza di tradizione e modernità rappresenta la sfida per questo lembo della Lombardia, dove l’integrazione tra diverse modalità di attrarre e di accogliere i flussi turistici si coniuga alla capacità di rafforzare l’accessibilità. L’area metropolitana costituisce il cuore pulsante della Lombardia, con il suo dinamismo, la sua

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108 I 12 motori di Lombardia

apertura internazionale, la sua creatività, il suo essere sempre di fretta. È anche la parte della Lombardia più inserita nel circuito internazionale, pronta ad agganciare i cambiamenti e a farsi portatrice di novità. Questo suo ruolo esige efficaci collegamenti internazionali per l’area milanese e il suo bacino d’utenza: così si farà di Milano un’area metropolitana globale.Nella Lombardia pedemontana si mescolano senza soluzione di continuità imprese e case, distretti industriali e centri abitati. È un’area dove prevale il modello della fabbrica diffusa, quel connubio unico e irripetibile tra attività imprenditoriali e reti famigliari, tra competitività e solidarietà: un’area che rispecchia il modello di sviluppo lombardo dove l’innovazione è la quotidianità. È un territorio che, nonostante la frammentazione in una trama di centri urbani tra loro poco interconnessi, si presenta come un blocco unitario, per radici e per valori. La realizzazione dell’autostrada Pedemontana intende colmare un “gap” infrastrutturale per rilanciare lo sviluppo e superare le individualità dei singoli territori, collegando, lungo la direttrice attesa dal 1965, 6 province lombarde, generando un incremento del Pil di oltre 200 milioni di euro in 20 anni e un risparmio di 45 milioni di ore l’anno.Questa è la Lombardia che ci è stata consegnata, questa è la Lombardia che insieme ai territori provinciali abbiamo sviluppato e intendiamo promuovere e valorizzare.

bergamo: “l’InnovazIone e I mestIerI”

Con la sua propensione al fare, Bergamo è una delle aree di eccellenza del manifatturiero in Italia, in cui le attività produttive si armonizzano con lo sviluppo territoriale e con il quadro sociale assicurando un benessere diffuso. È una provincia in continuo rinnovamento: la popolazione cresce senza invecchiare, a dimostrazione della capacità attrattiva del territorio. La dotazione infrastrutturale si rafforza accompagnando lo sviluppo dell’aeroporto di Orio al Serio, diventato uno dei maggiori aeroporti nazionali; la struttura produttiva mostra un’elevata capacità di resistenza e adattabilità agli stimoli economici e, nonostante la crisi, non è venuto meno lo spirito imprenditoriale, da sempre punto di forza del territorio. Bergamo è sempre di più una provincia aperta agli scambi internazionali sia per il tasso di internazionalizzazione delle imprese, sia per l’accoglienza dei turisti che fanno rotta sulla città e le sue valli alpine, in cui è cresciuta un’offerta turistica di primo ordine. Ma è una provincia aperta anche nei confronti delle persone immigrate, che qui trovano reti sociali consolidate, un lavoro e un progetto da costruire.Per favorire questa capacità attrattiva e promuovere il suo ruolo nevralgico di ponte con la fascia pedemontana intendiamo spingere ulteriormente la “dinamicità” di Bergamo e del suo territorio proseguendo nell’irrobustire la maglia stradale e ferroviaria grazie ai progetti infrastrutturali che stanno solcando la fascia intermedia della Lombardia. Un forte punto di rilancio sarà anche la realizzazione di “infrastrutture a valenza sociale”, come il nuovo ospedale.Non dimentichiamo le potenzialità delle valli bergamasche, che hanno necessità di un’attenzione specifica sia sul fronte della tutela del territorio sia per quanto riguarda la loro valorizzazione per un forte rilancio dell’economia e del turismo. Per questo motivo si è fatto ricorso alla programmazione negoziata sia per recuperare e restaurare il patrimonio immobiliare e culturale preesistente sia per dare vita ad azioni sinergiche sul fronte turistico e ambientale.

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109I 12 motori di Lombardia

abbIamo fatto

grandi progetti – iniziative anti-crisi - rilancio turistico e culturale • Avviati accordi di programma e attività per i seguenti progetti:

– realizzazione del nuovo ospedale di Bergamo intitolato al Beato Giovanni XXIII

– interventi di infrastrutturazione e risanamento ambientale, ampliamento e ristrutturazione dell’Istituto alberghiero, restauro dell’ex Grand Hotel nel comune di San Pellegrino

– recupero produttivo delle Cartiere Pigna di Alzano Lombardo e del cotonificio Honegger di Albino, per favorire la permanenza delle attività all’interno del proprio territorio, a salvaguardia dei livelli occupazionali (con compattamento delle strutture produttive e riconversione degli spazi rimasti liberi)

– rilancio turistico e ricettivo nel territorio di Capriate San Gervasio, che prevede tra l’altro la realizzazione di una cittadella con strutture alberghiere

– realizzazione di un Polo della Cultura e del Lusso nel comune di Azzano San Paolo, con apposito svincolo dalla Strada Statale 591

– recupero dell’Abbazia Benedettina di San Paolo d’Argon, con il restauro conservativo e la valorizzazione dell’intero complesso. Sarà creato un centro interdisciplinare di studi, documentazione e formazione sulle migrazioni e sui bergamaschi nel mondo, un centro di ospitalità e rappresentanza delle istituzioni bergamasche e un polo formativo per la nautica

– realizzazione a Bergamo di interventi per impianti sportivi, per l’ostello della gioventù, per il pensionato studentesco e per l’edilizia residenziale pubblica e privata

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Inaugurata la quarta corsia dell’A4 nel tratto Milano-Bergamo

• Aperti i cantieri della Brebemi (autostrada Brescia-Bergamo-Milano) che si chiuderanno nel 2012

• Avviati interventi autostradali e stradali per il Sistema Viabilistico Pedemontano e la riqualificazione e il potenziamento della rete stradale di collegamento tra Bergamo, Lecco, Como e Varese

• Completata e avviata la prima linea della Tramvia delle Valli di Bergamo

• Avviati gli interventi per lo sviluppo dell’Alta Capacità ferroviaria della tratta Treviglio-Brescia

• Avviata la progettazione per la nuova linea ferroviaria Seregno-Bergamo

• Realizzati interventi per incrementare la mobilità su ferro (raddoppio della linea Bergamo-Treviglio, installazione di barriere antirumore, realizzazione dei parcheggi presso le stazioni di Levate e Stezzano)

• Firma del protocollo antivalanghe a salvaguardia e tutela della montagna

• riqualificazione delle aree limitrofe al Parco dei Colli di Bergamo, sviluppo di attività commerciali e del terziario, miglioramento della viabilità cittadina, valorizzazione dei percorsi ciclopedonali e creazione di nuovi

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110 I 12 motori di Lombardia

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Avvieremo un programma per il rilancio del turismo e dell’occupazione in Val Brembana, attraverso l’utilizzo

sinergico delle strutture ricettive, termali e ricreative del comune di San Pellegrino (Casinò, Grand Hotel, Terme) e delle altre strutture del territorio

• Rilanceremo il turismo nell’area di Capriate San Gervasio, valorizzando il parco Minitalia e completando la “cittadella” (area turistica con strutture alberghiere, commerciali e ricreative)

• Realizzeremo un “Progetto Strategico Alta Valle Brembana” per la valorizzazione del comprensorio sciistico

• Avvieremo un progetto per lo sviluppo e l’integrazione dei comprensori sciistici della Valle Seriana Superiore e della Valle di Scalve

• Realizzeremo il recupero del Monastero di Astino

• Rilanceremo il Circuito della Val Cavallina, con un progetto di recupero e valorizzazione ambientale

welfare• Apriremo il nuovo ospedale della città di Bergamo

• Realizzeremo la riqualificazione di Zingonia, creando nuovi alloggi che permettano il recupero e la valorizzazione della zona, sostituendo gli attuali “palazzi ghetto”

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Completeremo il miglioramento dell’accessibilità stradale all’alta Val Brembana con nuove varianti ai centri

abitati, partendo dalla galleria di Zogno

• Effettueremo il collegamento tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio

• Realizzeremo l’interconnessione Pedemontana-Brebemi

• Miglioreremo ulteriormente i collegamenti di Bergamo con le sue valli realizzando la linea 2 “Valle Brembana” della Tramvia delle Valli (Bergamo-Villa d’Almè – San Pellegrino)

• Termineremo i lavori del Terminal intermodale di Montello

brescIa: “le fIlIere della qualItà”

La grande provincia di Brescia racchiude una ricchezza per certi versi unica in Lombardia. Dalle aspre montagne della Valcamonica, alle dolci e fertili colline della Franciacorta, dalle sponde dei laghi alla bassa della pianura, si dipana un territorio in cui fioriscono molteplici attività, industriali e agricole, che testimoniano la vivacità di questa terra, che non si limita alla sfera economica, ma si allarga alle attività sociali e solidali.La crisi economica ha messo alla prova il tessuto imprenditoriale, ma non è certamente riuscita a scalfire i primati di una delle capitali produttive del nostro Paese: non solo dal punto di vista industriale e manifatturiero, ma anche come territorio d’eccellenza nella produzione agricola, solido punto fermo in questa difficile congiuntura.Oltre che culla della Lombardia (il logo di Regione Lombardia è ispirato a un’iscrizione camuna), Brescia è anche un laboratorio fecondo di innovazione istituzionale e amministrativa, che ha saputo affrontare con coraggio la sfida dell’immigrazione massiccia.È anche uno dei poli leader nel settore delle “utilities” e del sistema bancario lombardo e italiano.Sostenere la dinamicità delle persone e delle imprese bresciane significa superare le ”strozzature” che ne rallentano la mobilità. Andranno perciò intensificati i progetti di riqualificazione delle infrastrutture

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strategiche che corrono sull’asse padano e quelli di collegamento delle valli, aprendo il bresciano alla attrattività di persone e capitali, valorizzandone appieno le potenzialità e le eccellenze su scala globale.Particolarmente strategico per lo sviluppo dell’area è il collegamento viario diretto tra Brescia e Milano (BreBeMi), la prima autostrada realizzata interamente da privati, senza alcun contributo pubblico, che produrrà enormi ricadute positive: stimati 10.000 nuovi posti di lavoro, 7 milioni di ore risparmiate all’anno e 400 euro di incremento del Pil lombardo.

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Siglati accordi di programma e avviate l’attività per:

– realizzazione di un edificio sperimentale di edilizia residenziale pubblica (B.I.R.D.) a Brescia, quartiere Sanpolino, con 52 alloggi per anziani a basso reddito

– demolizione del “Residence Prealpino” e ricostruzione di un complesso di edilizia residenziale pubblica a Bovezzo

– Gestione della fase post-emergenza: conclusa in soli 3 anni la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito la provincia di Brescia nel 2004. Con la gestione commissariale affidata alla Regione sono stati impiegati circa 130 milioni di euro, di cui 30 messi a disposizione dal Governo Lombardo

welfare • Avviati i lavori per la ristrutturazione e la riqualificazione del presidio ospedaliero “Spedali Civili” di Brescia

• Finanziato l’ampliamento e l’ammodernamento degli Ospedali di Gavardo, Chiari, Manerbio e Desenzano

• Avviato il contratto di quartiere per la riqualificazione del quartiere San Polo a Brescia

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Siglati accordi di programma e avviate le attività per:

– valorizzazione dell’area vasta denominata “Valgrigna”

– riqualificazione del fiume Mella

• Avviati i lavori per il collegamento diretto Milano-Brescia (BreBeMi)

• Avviati i lavori di adeguamento dei raccordi tangenziali e autostradali di Brescia

• Ripresi i lavori della superstrada della Valle Camonica

• Avviati i lavori del raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari (Corda Molle)

• Conclusi i lavori per la terza corsia della Tangenziale Sud e della Superstrada della Valsabbia fino a Vestone

• Riqualificata e adeguata la rete stradale bresciana

• Avviati i lavori della Grande Ciclabile del Garda

• Avviati gli interventi per lo sviluppo dell’Alta Capacità Ferroviaria

• Proseguiti i lavori per la metropolitana leggera - Metrobus di Brescia

• Realizzati interventi per la promozione della navigazione turistica e del trasporto merci via acqua

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faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Realizzeremo un piano per valorizzare e mettere in sicurezza l’area del lago d’Idro, in attuazione dell’Accordo di

Programma, con interventi di riqualificazione ambientale e culturale fra i quali la valorizzazione della “Rocca d’Anfo”

• Attueremo un “Piano di valorizzazione del Sistema Monumentale Clarense”

• Avvieremo un progetto per il recupero e la valorizzazione dell’area archeologica del Capitolium

• Sosterremo la promozione del “Progetto BAT” per avviare la Borsa Agroalimentare Telematica Mondiale, che permetterà di avvicinare i produttori al mercato, ridurrà i costi di transazione e trasporto e permetterà una maggiore trasparenza del mercato

• Valorizzeremo l’area della bassa Valle Camonica anche attraverso il rilancio del centro termale di Boario in attuazione dell’Accordo di Programma, perché possa diventare un punto di attrattività del territorio

• Sosterremo la valorizzazione della Valle Camonica e della Valtrompia valutando la fattibilità di un progetto in grado di migliorare la mobilità valliva e intervalliva

welfare • Completeremo l’ammodernamento degli ospedali bresciani

• Avvieremo un nuovo e ulteriore programma di recupero urbano e di housing sociale nel quartiere San Polo a Brescia e nel quartiere Borgosotto di Montichiari

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzeremo la “Brebemi”, per rafforzare i collegamenti con Bergamo e Milano

• Sosterremo le opere di bonifica del sito della Caffaro

• Recupereremo il bacino del fiume Mella con interventi di difesa idraulica, miglioramento quali-quantitativo delle acque e ricostruzione dell’ecosistema

• Porteremo a 4 corsie la tratta iniziale della Strada Statale 45 BIS – Gardesana Occidentale e la metteremo in sicurezza nell’Alto Garda

• Completeremo la nuova Strada Provinciale 235 tra Orzinuovi e Brescia

• Potenzieremo il raccordo ferroviario Brescia-Iseo-Edolo

• Realizzeremo la Strada Provinciale 237 del Caffaro

• Realizzeremo un servizio ferroviario cadenzato nella provincia di Brescia

• Rafforzeremo i collegamenti ferroviari “Alta Capacità” sulla tratta Milano-Brescia-Verona

• Realizzeremo la Strada Provinciale 11 Padana superiore

• Completeremo la Tangenziale Sud di Brescia, da Brescia Ovest fino a Castegnato

• Troveremo una soluzione definitiva in accordo con il territorio per lo stadio di calcio della città di Brescia

• Sosterremo la riqualificazione e l’ampliamento del comprensorio sciistico dell’Alta Valle Trompia

• Attueremo il Piano d’Area per la valorizzazione dell’Aeroporto di Montichiari

• Realizzeremo l’autostrada della Valtrompia e il “sistema delle tangenziali” tra Brescia e Lago di Garda e la tangenziale Est di Brescia

• Completeremo la superstrada della Valcamonica fino a Edolo

• Continueremo l’azione di potenziamento dello scalo merci di Brescia

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como: “la vIa dell’acqua”

Incuneata tra monti, laghi e fascia pedemontana, Como è una piccola provincia composta da una miriade di piccoli comuni, ma con una popolazione relativamente più giovane rispetto alla media regionale. È quindi un territorio dinamico, porta importante di comunicazione e scambio con la vicina Svizzera. Le sue molteplici bellezze attraggono flussi turistici internazionali di alto livello: il pregio dei suoi paesaggi si unisce infatti a quello della qualità della vita e delle sue manifatture artigianali di pregio quali i tessuti e gli arredamenti.La creatività non è riuscita a mettere la Provincia al riparo dalla difficile congiuntura: la crescita dei disoccupati è risultata superiore al punto percentuale. Va tuttavia salutato positivamente l’incremento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro, che cresce oltre la media lombarda. Como ha bisogno innanzitutto di una dotazione infrastrutturale più adeguata sia per la viabilità e i collegamenti ferroviari, sia per i servizi alle imprese. Nuove opportunità di rilancio scaturiranno a breve dal collegamento pedemontano con le vicine province di Varese, Monza e Brianza e Lecco.

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Siglati accordi di programma e avviate le attività per:

– valutazione di fattibilità dell’ipotesi di realizzazione di un Campus Universitario nell’area dell’ex ospedale psichiatrico San Martino a Como

– realizzazione del progetto di riqualificazione urbanistica, economica e sociale “La città nella città: un luogo di incontro tra persone” a Como

– recupero e valorizzazione delle strutture teatrali della provincia di Como

– recupero del chiostro di S. Abbondio a Como a sede della facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi dell’Insubria

– realizzazione del Museo del ciclismo – Madonna del Ghisallo

– valorizzazione culturale del lago di Como e in particolare dell’area dei Magistri Comacini

welfare• Siglati Accordi di Programma e avviate le attività per la realizzazione del nuovo Ospedale Sant’Anna di Como

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Siglati accordi quadro di sviluppo territoriale per:

– contratto di fiume Olona (4,2 milioni di finanziamenti regionali)

– contratto di fiume Seveso (5 milioni di finanziamenti regionali)

– realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano Lombardo

• Avviati i lavori per il potenziamento della terza corsia A9 Milano-Como

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faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Valorizzeremo il patrimonio turistico, culturale e ambientale di Villa Grumello

• Completeremo il recupero di Villa Olmo, valorizzandola quale sede di rappresentanza e di mostre

• Realizzeremo il “Chilometro della Conoscenza”, parco scientifico-culturale che permetterà di arricchire il territorio e valorizzare le risorse turistiche

welfare• Realizzeremo la “cittadella sanitaria”, raggruppando tutti i servizi della ASL in un’unica area

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Potenzieremo i collegamenti ferroviari Chiasso-Milano, Saronno-Como e Camerlata-Borghi (Metrotranvia)

e realizzeremo interventi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture (eliminazione passaggi a livello, realizzazione di sottopassi, realizzazione del nodo di interscambio Albate-Camerlata)

• Miglioreremo ulteriormente la sicurezza della rete della tratta Saronno-Como

• Realizzeremo il collegamento autostradale Varese-Como-Lecco con particolare attenzione all’impatto sul territorio

• Realizzeremo la variante Tremezzina e la variante Dongo-Gravedona-Domasco della “Strada Regina SS340”

• Costruiremo un nuovo collegamento Como-Cantù-Mariano

• Miglioreremo l’accesso alla città di Bergamo realizzando la nuova strada “Borgovico Bis”

• Riqualificheremo la Strada Statale 342 Briantea

• Potenzieremo l’impianto di depurazione acque reflue di Como

• Avvieremo il “Progetto Plinius” per la riqualificazione delle acque del lago di Como

• Ristruttureremo e recupereremo l’ex Orfanatrofio di Via T. Grossi

• Costruiremo un nuovo centro provinciale polifunzionale di Protezione Civile

• Effettueremo interventi per la riqualificazione del lungolago di Como

• Completeremo la realizzazione della III corsia dell’autostrada A9

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cremona: “tradIzIonI e svIluPPo”

Il territorio pianeggiante e ricco di acque fa di Cremona un territorio a vocazione agricola, in cui qualità della coltura e della cultura sono testimoniate dal patrimonio architettonico delle cascine che punteg-giano il paesaggio. La tranquillità e la scarsa densità demografica e abitativa collocano questa provincia ad un alto livello di benessere e qualità della vita: a Cremona convivono attività produttive, arte, bellezza e buona cucina. Qui si realizza una sintesi particolare tra lo sviluppo di un’attività agricola intensiva, all’avanguardia a livello nazionale, che valorizza una tradizione secolare, con un artigianato artistico di pregio, fondato su un saper fare e su un’abilità non comuni. Nel segno dell’armonia e della musica, insomma, Cremona uni-sce l’enorme potenzialità di una filiera cultura-turismo-ambiente, valorizzata anche in vista di Expo 2015.La promozione di queste potenzialità è vincolata all’accessibilità del territorio agli assi infrastrutturali strategici, ferroviari e stradali, a quella “Lombardia metropolitana” che può dare concrete prospettive di sviluppo non solo al turismo, ma anche al tessuto imprenditoriale, favorendo la mobilità del capitale umano e la circolazione di idee.

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Coordinati gli Accordi di Programma per il recupero di Palazzo Diotti di Casalmaggiore e la valorizzazione del

Centro Ippico di Crema

• Avviati interventi di restauro, recupero funzionale e valorizzazione del Palazzo Pallavicino a Cremona

welfare• Sviluppato l’Accordo di Programma per il risanamento conservativo e il recupero funzionale ad uso scolastico e

formativo del Complesso “Immacolata” a Soresina

• In fase di realizzazione gli interventi del Contratto di quartiere Borgo Loreto a Cremona

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Avviati i lavori di riqualifica della ex S.S. 415 “Paullese” e il potenziamento dei sistemi autostradali e stradali

nell’ambito medio padano

• Avviati interventi per la realizzazione della tangenziale di Cremona, del collegamento al porto fluviale, della circonvallazione di Piadena e della variante di Casalmaggiore

• Definiti gli interventi per il miglioramento del trasporto ferroviario nella Provincia di Cremona

• Avviati lavori per l’adeguamento della linea ferroviaria Cremona-Mantova (opere sostitutive del passaggio a livello)

• Completati gli interventi infrastrutturali e tecnologici nelle stazioni di Piadena, Torre de’ Picenardi, Gazzo e Cavatigozzi

• Avviati gli interventi di riorganizzazione dei poli portuali di Mantova e Cremona e del trasporto merci sulla rete idroviaria

• Promossi interventi per lo sviluppo dell’intermodalità merci e per ridurre l’impatto del trasporto merci su gomma

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faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Avvieremo progetti per il rilancio dei distretti culturali della provincia mediante:

– Il rientro a Cremona di un Centro Nazionale per il Restauro e la Conservazione degli Strumenti Musicali, che valorizzi ulteriormente la liuteria e l’organaria

– lo sviluppo dei progetti “musica e vie d’acqua” che valorizzino le tradizioni, la storia delle comunità e dei piccoli centri della provincia

• Avvieremo un progetto integrato “Isole e Foreste” per lo sviluppo paesaggistico dell’area dei fiumi Po, Adda e Serio

• Realizzeremo la sistemazione multifunzionale del tratto Isola Serafini/foce Mincio del fiume Po

• Svilupperemo il Sistema Turistico “Po di Lombardia”, strumento di integrazione delle politiche di valorizzazione delle risorse territoriali in ambito turistico, culturale e naturalistico

• Realizzeremo progetti per il rilancio delle “Vie d’Acqua”, realizzando parchi fluviali nella provincia

• Creeremo il distretto del pomodoro da industria in collaborazione con le province di Parma e Piacenza

• Realizzeremo il distretto rurale del florovivaismo nell’area interprovinciale tra Cremona, Brescia e Mantova (Cannatese)

• Realizzeremo un “Laboratorio Avanzato di Riproduzione Animale” per il sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico in ambito zootecnico

• Favoriremo lo sviluppo di un polo formativo nel settore agro-alimentare

• Sosterremo il rilancio del Parco dei Monasteri e di Palazzo Raimondi con la creazione di nuove strutture

• Realizzeremo interventi di manutenzione straordinaria di Palazzo Grasselli

• Avvieremo un progetto per la riqualificazione dell’ex chiesa di San Francesco

• Favoriremo l’attuazione delle azioni del progetto strategico “Valle Po” per incrementare la fruizione e la valorizzazione turistica del fiume

welfare• Avvieremo un programma di recupero urbano nel quartiere Sant’Imerio di Cremona

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzeremo la nuova sede della AEM, utilizzando tecnologie a elevata efficienza energetica

• Creeremo il nuovo polo industriale della “Fabbrica della Bioenergia”, per lo sviluppo della ricerca e della produzione in materia di energie rinnovabili (bioenergie), che permetta di ampliare e valorizzare le potenzialità del polo zoo-agricolo di Carpaneta

• Miglioreremo la rete ferroviaria Cremona-Milano e Cremona-Brescia

• Potenzieremo la rete delle piste ciclabili, rafforzando in particolare i collegamenti tra Crema e i comuni limitrofi

• Proseguire i progetti per la navigabilità del Po e dell’Adda

• Realizzeremo un nuovo impianto “container” per la produzione di biogas da FORSU (Frazione Organica di Rifiuti Solidi Urbani)

• Realizzeremo interventi per incrementare la sicurezza stradale, con particolare attenzione a passaggi a livello e velocità urbane

• Realizzeremo il raddoppio del tratto ferroviario Cremona-Olmeneta

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lecco: “quel ramo oPeroso”

Questo ramo di lago così prossimo ai monti può trovare nella bellezza dei luoghi e nella valorizzazione della splendida cornice del lago nuova propulsione all’incremento dei flussi turistici e culturali e sportivi. La sua attrattività sarà promossa e rafforzata puntando sulla cultura e sulle tradizioni locali, valorizzando le capacità di una città che ha saputo creare in questi anni un polo universitario importante per l’investimento nel capitale umano.La sua storica vocazione industriale deve essere fortemente rilanciata per rispondere alla crisi economica, recuperare indici di occupazione e di produzione significativi. Lecco ha bisogno di cogliere i segnali di ripresa puntando sulla qualità e su una maggiore apertura per governare le trasformazioni in atto, recuperando i tratti caratteristici propri delle sue imprese come il coraggio, la tenacia e la propensione al rischio. La dotazione infrastrutturale, sia in termini di trasporti, sia di infrastrutture telematiche, ha registrato notevoli miglioramenti nel corso dell’ottava legislatura, ma troverà ulteriore impulso dai nuovi collegamenti come la Pedemontana e la Varese-Como-Lecco (che moltiplicheranno le relazioni anche economiche tra le diverse aree lombarde) e i grandi assi di percorrenza sovraregionali.

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Previsto un sistema di monitoraggio per il polo d’eccellenza del mercato del lavoro

• Siglati accordi di programma per:

– realizzazione del Polo Universitario di Lecco

– realizzazione del Centro di formazione permanente di Casargo

– recupero e valorizzazione delle miniere dismesse ai Piani dei Resinelli (circa 1,6 milioni di euro di investimenti della Regione)

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzato il tratto Lecco-Bergamo della Strada Regionale 639 dei laghi di Pusiano e di Garlate

• Realizzato il collegamento della Val Varrone con la SS 36 e la SP 72

• Creato il nuovo collegamento viario di Bindo di Cortenova con la Strada Provinciale 62 della Valsassina

• Realizzato il nuovo ponte sull’Adda per il collegamento tra SP 72 e SS 639

• Avviata la messa in sicurezza della SP 63 Ballabio-Morterone

• Realizzate le ciclopiste Lecco-Abbadia Lariana e Valsassina

• Raddoppiata la tratta Airuno-Carnate della linea Milano-Lecco

• Avviata la riqualificazione delle linee ferroviarie Monza-Molteno e Lecco-Como

• Realizzato il polo logistico intermodale di Lecco Bione

• Realizzata l’idrovia dell’Adda

• Avviati la realizzazione del primo lotto della Lecco-Bergamo e l’ammodernamento della SS36 Monza-Lecco-Colico

• Aperta la nuova strada per la Valsassina Lecco-Ballabio, con separazione del traffico diretto in Brianza da quello indirizzato verso la città di Lecco (con benefici in termini di decongestionamento del traffico urbano, riduzione dell’inquinamento acustico e miglioramento della qualità dell’aria)

• Realizzati lavori ferroviari per il raddoppio della tratta Carnate-Airuno

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• Avviati i lavori per il nodo d’interscambio di Calolziocorte (cofinanziamento regionale di mezzo milione di euro)

• Sottoscritto l’accordo per il nodo d’interscambio di Cernusco Lombardone

• Predisposto il progetto complessivo di messa a regime del Servizio Ferroviario Suburbano (linee S), che prevede tra l’altro il progetto del nodo di Monza, le linee Milano-Chiasso, Milano-Tirano, Milano-Besana-Lecco e Milano-Carnate-Bergamo

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Avvieremo un piano per lo sviluppo del Sistema turistico del lago di Como

• Attueremo gli accordi di programma al fine di completare il polo universitario di Lecoo e realizzare il centro di formazione permanente di Casargo

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Completeremo il collegamento stradale tra Lecco e Bergamo.

• Realizzeremo il collegamento autostradale Varese-Como-Lecco con particolare attenzione all’impatto sul territorio

• Realizzeremo la Ciclopista Lecco-Abbadia Lariana, per favorire forme di mobilità alternative e sostenibili

• Avvieremo la riqualificazione della stazione di Lecco e miglioreremo il collegamento ferroviario con Milano

• Avvieremo gli interventi di recupero e valorizzazione dei Piani dei Resinelli, come previsto nell’apposito Accordo di Programma

• Avvieremo il terzo lotto di interventi per ripristinare la navigabilità dell’Adda

• Realizzeremo il progetto per la valorizzazione e l’integrazione del comprensorio sciistico Alta Valle Brembana – Valsassina

lodI: “saPerI dI terra”

La Provincia, tra le più piccole e meno popolose di Lombardia, presenta scenari di notevole bellezza, dimostrazione di come il governo della natura attraverso il lavoro umano possa contribuire ad accrescere la qualità di un territorio di pianura. I più importanti corsi d’acqua della regione, l’Adda ad est, il Po a sud e il Lambro a ovest, dettano la con-formazione del paesaggio e degli insediamenti urbani e sono il motore liquido delle attività agricole. La presenza di centri storici, di testimonianze artistiche e la vicinanza a Milano costituiscono un’importante occasione di attrattività, che può essere potenziata in chiave di turismo enogastronomico e culturale.Se l’agricoltura caratterizza considerevolmente il territorio, contribuendo a oltre il 4% del PIL, il sistema produttivo lodigiano si è potenziato attraverso un network di PMI e imprese artigiane che, nonostante toccate dalla crisi economica, rappresentano un’eccellenza regionale.Il Lodigiano in questi anni è stato interessato da un notevole impulso all’infrastrutturazione, sia quella viabilistica sia quella per la competitività e l’innovazione, che proseguirà anche nella prossima legislatura.La produzione agricola e zootecnica d’eccellenza, sarà ulteriormente qualificata con il completamento del Polo tecnologico e universitario, da valorizzare come centro di ricerca applicata sulle biotecnologie di livello internazionale.

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119I 12 motori di Lombardia

abbIamo fatto

• Sottoscritto l’Accordo di Programma per il Polo Universitario e della Ricerca nel Settore delle Agro-biotecno-logie, con un finanziamento complessivo di 183 milioni di euro di cui oltre 24 dalla Regione. Realizzati gli inter-venti dei primi accordi, tra i quali il Centro di ricerca del Parco Tecnologico Padano, la Clinica per grandi animali della Facoltà di Medicina veterinaria e il Centro zootecnico sperimentale

• Realizzato, con un impegno della Regione di oltre 3,3 milioni di euro, il Centro Polivalente per il Sostegno e la Valorizzazione della Produzione Artigianale e delle PMI lodigiane, che consentirà al sistema territoriale di fronteggiare le sfide generate dalla globalizzazione, sia in termini di tecnologia produttiva e di formazione professionale, sia a livello di distribuzione

• Avviato il Sistema turistico “Po di Lombardia”, strumento di integrazione delle politiche di valorizzazione delle risorse territoriali in ambito turistico, culturale e naturalistico. Regione Lombardia ha finanziato la realizzazione di piste ciclabili e attracchi fluviali per circa 2,7 milioni di euro

welfare• Ristrutturati i blocchi A e B e il padiglione C (2° lotto) dell’Ospedale di Lodi con un finanziamento regionale di 1,5

milioni di euro

• Ristrutturato il 2° piano degenze dell’ospedale Sant’Angelo Lodigiano, con un finanziamento regionale pari di circa 1 milione di euro

• In fase di realizzazione gli interventi del contratto di quartiere pilota a Sant’Angelo Lodigiano

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Avviati interventi di difesa spondale, con oltre 6 milioni di euro da Regione Lombardia, ed elaborato un modello

di previsione delle alluvioni dell’Adda

• Realizzata la grande foresta di Valgrassa, nell’area periurbana di Lodi, con un finanziamento regionale di 1,5 milioni di euro

• Inaugurata la variante di Maleo (ex ss 234) e previsti interventi per 25 milioni di euro (di cui 22,5 a carico di Regione Lombardia) per la variante di Codogno

• Definito l’Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale Est esterna di Milano

• Definito il progetto e realizzati i lavori di riqualifica della ex S.S. 415 “Paullese” e di potenziamento dei sistemi stradali nell’ambito medio padano (ex SS 415, ex 412, ex 234, ex SS 235)

• Realizzati interventi per lo sviluppo dell’Alta Capacità ferroviaria e attivato il servizio della tratta lombarda AC Milano-Bologna

• Attivati nuovi servizi ferroviari (in particolare linea S1 Milano-Lodi) e coordinato il sistema ferro-gomma

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120 I 12 motori di Lombardia

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Realizzeremo il Polo Universitario e della Ricerca di Lodi nel settore delle agro-biotecnologie, con il

trasferimento della Facoltà di Medicina Veterinaria, di alcuni dipartimenti della Facoltà di Agraria e la realizzazione di infrastrutture di servizio

• Svilupperemo il Sistema turistico “Po di Lombardia”, mettendo a disposizione dei territori provinciali che lo compongono, il know-how regionale al fine di supportarli nell’individuazione di eccellenze locali in ambito turistico, culturale e naturalistico atti ad arricchire e potenziare sia qualitativamente che quantitativamente l’offerta turistica complessiva

• Costruiremo una rete territoriale per lo studio e la prevenzione dei rischi alimentari e la promozione di una sana alimentazione, alla quale verrà affiancato il “Food Open Lab”, un laboratorio aperto per la ricerca in tema di sicurezza alimentare e valorizzazione dei prodotti agroalimentari

• Favoriremo l’attuazione delle azioni del progetto strategico “Valle Po” per incrementare la fruizione e la valorizzazione turistica del fiume

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Potenzieremo la variante di Codogno della ex Strada Statale 234

• Realizzeremo una nuova fermata sulla linea ferroviaria Milano-Lodi in corrispondenza del Polo Universitario e della Ricerca

• Avvieremo un programma di valorizzazione delle acque lodigiane, che prevederà una serie di interventi integrati, tra cui rinaturalizzazione della fascia del Po, fruibilità ciclopedonale e messa in sicurezza idraulica

• All’interno delle opere di mitigazione della TEM (tangenziale esterna di Milano) realizzeremo le tangenziali di Tavazzano e Castiraga Vidardo

• Costruiremo la tangenziale di Casalpusterlengo della via Emilia

mantova: “arte e saPorI”

Città degli eventi, capace di proiettare nel presente la ricchezza storica del proprio patrimonio culturale, votata a un turismo raffinato, Mantova ha saputo comprendere per tempo il valore competitivo del patrimonio storico, artistico e architettonico. Questa lungimiranza è stata possibile grazie alla ricchezza di cui si fregia il territorio mantovano e alle politiche di restauro e valorizzazione di importanti beni culturali. A questo si è affiancata la convinta promozione di eventi importanti e riconosciuti a livello internazionale come il Festival della Letteratura e il Festival di Sabbioneta, e altre iniziative ancora a promozione dei servizi culturali quali il sistema museale e quello bibliotecario.L’economia della provincia di Mantova ha avuto il pregio di saper integrare in maniera fruttuosa la produzione di più settori tra cui commercio, manifatturiero, agricoltura e costruzioni, che rappresentano l’87% delle imprese mantovane. Queste caratteristiche positive potranno essere rilanciate grazie ai progetti infrastrutturali e intermodali in corso, assicurando la mobilità adeguata a un territorio che ha saputo fondere tradizione e innovazione culturale, sociale e imprenditoriale.

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121I 12 motori di Lombardia

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Siglati e implementati accordi di programma per:

– restauro, adeguamento funzionale e valorizzazione dell’abbazia di San Benedetto in Polirone

– valorizzazione culturale, turistica e ambientale dell’ambito territoriale di Revere e Ostiglia

– restauro delle Sale Teresiane, adeguamento funzionale della Biblioteca civica di Mantova e completamento del restauro del Palazzo San Sebastiano

– restauro e recupero della Caserma Palestro quale sede del Conservatorio di Mantova, “La Cittadella della Musica”

– “Progetto per la valorizzazione della città murata”: Palazzo Forti, Palazzo Giardino e Palazzo Ducale nel Comune di Sabbioneta

– realizzazione di progetti innovativi in campo energetico-ambientale proposti dal Comune di Pegognaga (MN) e dal Comune di Borgoforte(MN)

• Approvato il progetto “Italian Legwear fashion in Shanghai”, finanziato per 200.000 euro da Regione Lombardia, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Regione e Sistema Camerale per la competitività

• Riconosciuti due distretti industriali nella provincia di Mantova: Castel Goffredo nell’alto mantovano (specializzato nella produzione tessile e delle calze) e Casalasco-Viadanese nel sud della provincia (specializzato nel settore del legno)

welfare• Realizzato il nuovo edificio, effettuato l’adeguamento strutturale-impiantistico e installati gli impianti fotovoltaici

dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova

• In fase di realizzazione gli interventi del contratto di quartiere Lunetta a Mantova

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Conclusa la Valutazione d’Impatto Ambientale e indetta la Conferenza di Servizi per l’Autostrada regionale

Cremona-Mantova

• Definito il progetto e realizzati i lavori di riqualifica della ex S.S. 415 “Paullese”; potenziati i sistemi stradali nell’ambito medio padano:

– ultimata la progettazione esecutiva e avviati espropri e appalto per l’Autostrada TI.BRE

– definito il progetto e attuati gli interventi viabilistici sulla rete stradale provinciale e regionale previsti dal Pro-gramma Straordinario delle Infrastrutture Lombarde (Guidizzolo, Tangenziale di Quistello, Variante di Casalmag-giore-Viadana ecc.)

• Definito il programma d’interventi per il miglioramento del trasporto ferroviario nella provincia di Mantova:

– linea ferroviaria Cremona-Mantova (opera sostitutiva di passaggi a livello)

– completamento di interventi infrastrutturali e tecnologici nelle stazioni interessate

– tavolo tecnico per il potenziamento infrastrutturale delle linee Codogno-Cremona-Mantova

• Riorganizzati i poli portuali di Mantova e Cremona e migliorato il trasporto merci sulla rete idroviaria con l’avvio dei lavori di costruzione della Conca di Valdaro

• Promossi e sviluppati interventi per l’intermodalità merci e per ridurre l’impatto del trasporto merci su gomma:

– Porto di Valdaro: aggiudicati i lavori di urbanizzazione del primo e del secondo lotto del Porto

– Bacinizzazione del Po: predisposta da Infrastrutture Lombarde e Aipo la valutazione dello studio di fattibilità tecnico-economica

• Siglato Accordo di Programma per la bonifica dei Laghi di Mantova e del Polo chimico (Sito di interesse nazionale)

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122 I 12 motori di Lombardia

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Svilupperemo azioni di valorizzazione del progetto “Mantova e Sabbioneta patrimonio mondiale dell’umanità”

• Completeremo il restauro della Basilica di Sant’Andrea

• Svilupperemo ulteriormente il Polo Culturale Mantovano

• Potenzieremo il Polo Universitario di Mantova

• Realizzeremo il Polo Mantovano di Eccellenza per la Produzione di Energia da Fonti Rinnovabili

• Completeremo il Polo di Eccellenza per il Settore Lattiero-caseario di Carpaneta

• Favoriremo l’attuazione delle azioni del progetto strategico “Valle Po” per incrementare la fruizione e la valorizzazione turistica del fiume

welfare• Avvieremo la riqualificazione degli ospedali Azienda Carlo Poma (strutture di Mantova, Asola e Bozzolo),

attraverso attività di ristrutturazione, adeguamento e sviluppo tecnologico

• Avvieremo un programma di riqualificazione e di housing sociale nel quartiere di Borgochiesanuova a Mantova

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzeremo l’autostrada Cremona-Mantova integrata con il Ti.Bre e completeremo la tangenziale Nord di

Mantova

• Avvieremo progetti per la riqualificazione e la maggiore efficienza della ferrovia Mantova-Cremona-Milano

• Riqualificheremo il quadrante sud-est della provincia, in previsione dell’insediamento di Motorcity

• Svilupperemo ulteriormente la navigabilità dei corsi d’acqua a partire dal Po, promuovendone la bacinizzazione e sostenendo l’intermodalità legata al sistema economico del mantovano

mIlano: “Incubatore dI futuro”

Milano è una delle area metropolitane più dinamiche, l’8a nella classifica mondiale delle città con maggiori connessioni internazionali (cosiddette Alpha Cities).Il Governo regionale è stato protagonista e copromotore di tutte le progettualità più significative che in questi anni hanno rilanciato le eccellenze di una delle “capitali” trainanti del nostro continente.La ristrutturazione e la restituzione a nuova vita di importanti beni storici si è unita alla committenza e al sostegno di nuove opere pubbliche che stanno cambiando la fisionomia urbana di Milano: in primis il nuovo Palazzo Lombardia, terminato a tempo di record e fulcro di una grande zona multifunzionale con verde e traffico limitato.Il Museo del Design, il Polo cineaudiovisuale all’Ex Manifattura Tabacchi e l’Accordo per il Museo d’Arte contemporanea sono emblematici di un forte sostegno alla Milano della creatività e del nuovo, capace di far crescere e attirare talenti e di concretizzare idee.La metropoli degli affari e della cultura, del design e della moda, della finanza e dello spettacolo dal vivo, della ricerca e delle nuove tecnologie, della solidarietà e delle mille reti sociali deve avere il coraggio della propria vocazione internazionale e assumere la responsabilità di costruire il nuovo, disegnando un per-corso esemplare di sviluppo sostenibile, di benessere che diventa qualità di vita e patrimonio comune.Il Governo regionale promuoverà in questa direzione progetti di ampio respiro in grado di catalizzare sinergie tra diversi mondi e generazioni, di offrire nuove opportunità e di costruire il volto futuro della Lombardia, a partire dall’idea di fare di Milano una delle capitali globali della salute.Punterà inoltre ad attirare sempre di più flussi di turisti, di studenti, di ricercatori, di “creativi” e, soprattutto, di investimenti.

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123I 12 motori di Lombardia

abbIamo fatto

grandi progetti di sviluppo • Sottoscritto l’Accordo di Programma per la realizzazione della Città della salute, un grande polo di ricerca, cura e

didattica che vedrà riunite le due Fondazioni IRCCS Istituto Besta e Tumori e l’AO Sacco: un’opera da 520 Milioni di euro finanziata quasi interamente da Regione Lombardia

• Firmato l’Accordo di Programma per il “Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata” (Cerba), un centro di eccellenza a livello europeo di primario interesse pubblico che prevede una stretta interazione tra attività di ricerca, clinica e formazione di medicina molecolare

• Approvata la proposta di riqualificazione dell’area ex Alfa Romeo di Arese finalizzata a rendere la stessa più attrattiva all’insediamento di nuove attività produttive, con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali e sviluppare il contesto territoriale circostante

• Definito il piano di interventi per la riqualificazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse di Milano – insieme al Comune di Milano e Ferrovie dello Stato - con l’obiettivo di recuperare vaste aree cittadine oggi occupate da 7 strutture ferroviarie non più funzionali (scali Farini, Greco, Lambrate, Genova, Romana, Rogoredo e San Cristoforo) e potenziare il nodo ferroviario milanese attraverso l’acquisto di materiale rotabile, parcheggi e nuove infrastrutture ferroviarie

• Promosso il completamento della riqualificazione urbanistica del quartiere di Fiera Milano, con la realizzazione del Nuovo Centro Congressi, tra i più grandi a livello internazionale, di nuove funzioni (servizi alle persone e alle imprese, Museo di Arte Contemporanea, intrattenimento e tempo libero) e ulteriori superfici destinate a parco

• In via di attuazione il Piano Integrato di Intervento per il recupero della zona Garibaldi-Repubblica che consentirà la rivitalizzazione dell’ampio contesto urbano in cui sorgeranno, oltre al già ultimato Palazzo Lombardia - nuova sede della Regione – altri edifici di particolare prestigio tra i quali un polo istituzionale, la “Città della moda, del design e della comunicazione” e un “campus”

• Restaurato e inaugurato il primo edificio del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi, divenuto sede del Dipartimen-to Lombardo del Centro sperimentale di Cinematografia e della Fondazione Cineteca Italiana

• Sostenuto in modo decisivo il processo di riorganizzazione e ristrutturazione del Centro di Ricerca Oncologica di Nerviano, perché integrandosi con il sistema sanitario regionale consolidi e rilanci il proprio posizionamento di eccellenza nel panorama internazionale

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Siglato il Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo della Rete Metropolitana dell’area milanese tra Ministero delle

Infrastrutture, Regione, Provincia e Comune di Milano. Gli impegni sottoscritti riguardano: la linea M4 Lorenteggio–Linate tratta Lorenteggio-Sforza Policlinico, la linea M3 San Donato–Paullo e la linea M2 Cologno Nord–Vimercate, il parcheggio d’interscambio in corrispondenza delle nuove stazioni ferroviaria e metropolitana di Rho Fiera, la linea M1 Sesto FS–Monza Bettola, la metrotranvia Milano Parco Nord–Desio–Seregno

• Realizzati nuovi 12,5 km di metropolitana, aperte nuove fermate: Rho fiera e Pero (M1), Abbiategrasso (M2) Maciachini (M3) e inaugurata la Metrotranvia Milano-Cinisello Balsamo

• Aperte 5 nuove stazioni e fermate: Camnago, Milano Romolo, Pregnana Milanese, Pozzuolo Martesana, Rho-Fiera

• Completato il sistema viario di accessibilità alla Fiera di Milano-Rho-Pero

• Velocizzato il collegamento con Malpensa grazie al nuovo tunnel di Castellanza: ridotto a mezzora il percorso del Malpensa Express da Cadorna

• Realizzato parte del tracciato sull’Alzaia del Naviglio Pavese in vista del sistema “greenway” Milano-Pavia-Varzi

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124 I 12 motori di Lombardia

faremo

grandi progetti di sviluppo e di valorizzazione del territorio • Attraverso la presidenza del Tavolo Lombardia garantiremo e sosterremo la realizzazione delle opere

infrastrutturali essenziali e connesse all’evento Expo 2015: le opere di preparazione e realizzazione del sito Expo, le opere di connessione al sito, le opere ricettive e tecnologiche

• Valorizzeremo complessivamente la ricchezza e la bellezza delle acque attraverso il progetto Expo “Via d’Acqua” e la riqualificazione dei Navigli, permettendo lo sviluppo di un vasto sistema verde fruibile dai cittadini e completando la connessione idroviaria con la Svizzera e con il mare Adriatico

• Sosterremo il programma di interventi per la salvaguardia idraulica e la riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese, con Comune, Provincia di Milano e Autorità di Bacino del fiume Po, per un investimento di oltre 130 milioni di euro

• Valorizzeremo le aree occupate da 9 caserme (Montello, Mameli, Magenta, Carroccio, XXIV Maggio, Magazzini Baggio, Area Addestrativi Piazza d’Armi, S. Barbara e Caserma Mercanti) e i tessuti urbani circostanti, in collaborazione con il Comune di Milano e il Ministero della Difesa, insediando funzioni residenziali, verde e strutture ricettive e commerciali

• Sosterremo un programma di interventi straordinari per valorizzare il sistema del Duomo di Milano, attraverso un Accordo di Programma per il restauro conservativo della Guglia Maggiore, il riallestimento del museo del Duomo e la valorizzazione dell’area archeologica

• Parteciperemo alla valorizzazione e al rilancio del Teatro degli Arcimboldi quale polo di attività artistiche, culturali e di spettacolo di interesse internazionale, attuando un modello di gestione che ne assicuri l’eccellenza di offerta e l’efficienza di gestione

• Promuoveremo grandi progetti integrati di offerta culturale e di spettacolo, in grado di attrarre talenti e pubblico, valorizzando soprattutto i giovani

• Cofinanzieremo, insieme alla Provincia di Milano, un progetto di riqualificazione del Parco dell’Idroscalo per potenziare la sua vocazione sportiva e quella di intrattenimento e svago per le famiglie

welfare• Proseguiremo nell’ammodernamento della rete ospedaliera quale eccellenza nella ricerca e nella cura, a partire da:

Nuova Città della Salute, Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese e Nuovo Ospedale dei Bambini di Milano

Infrastrutture • Realizzeremo l’integrazione tariffaria in modo innovativo, alla luce dei contenuti del Patto per il Trasporto

Pubblico Locale

• Definiremo con FS una modalità innovativa per gestire l’infrastruttura del nodo di Milano, oggi causa principale dei disagi dei pendolari nell’area metropolitana

• Completeremo il sistema delle Linee S milanesi (passante ferroviario)

• Concluderemo i lavori/prolungamenti delle linee metropolitane M2, M3, M4, M5

• Completeremo la nuova viabilità di innesto della BREBEMI (Rivoltana e Cassanese) e l’accesso al Terminal intermodale di Segrate, riqualificando l’intera area in piena armonia con il tessuto urbano circostante

• Promuoveremo l’introduzione di una mobilità sostenibile collettiva integrata con la rete di trasporto pubblico locale, che consenta personalizzazione e flessibilità dei percorsi (car sharing …)

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125I 12 motori di Lombardia

monza e brIanza: “Progettare e realIzzare”

Monza e la Brianza hanno sviluppato nel tempo le proprie potenzialità dando vita a un sistema insediativo e produttivo del tutto peculiare, dai notevoli risultati. Per consolidare adeguatamente questa evoluzione è stato conferito nel 2004 al territorio il riconoscimento di provincia avvenuto, fortemente promosso da Regione che ha favorito l’operatività del nuovo ente con una costante collaborazione.Monza possiede un patrimonio storico artistico di notevole pregio: basti pensare alla Villa Reale e al suo Parco che il Governo Lombardo è impegnato a recuperare e valorizzare per farne un punto di attrazione internazionale. Accanto alla bellezza architettonica e paesaggistica, l’Autodromo è sede di un evento sportivo di rilievo mondiale. Tutto il territorio brianzolo è poi caratterizzato dalla presenza di parchi e di ville storiche che intendiamo promuovere all’interno di percorsi di fruizione turistica fino a realizzare un distretto culturale.Insieme a un città che sa sfruttare tutte le sfaccettature del suo patrimonio ambientale e culturale, si è sviluppato un tessuto fitto e continuo di piccoli centri abitativi e produttivi. È nato e cresciuto sul territorio un sistema di piccole e medie imprese che si sono specializzate nell’elettronica, nel mobile, nel tessile, nell’alimentare, nella trasformazione delle materie prime, nei prodotti in metallo e nelle macchine utensili. Questa realtà produttiva ha favorito alti livelli occupazionali conciliandoli con una buona vivibilità del territorio, come dimostra la crescita di ristoranti, alberghi e centri commerciali.Un ruolo interessante è stato giocato dall’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo che hanno aiutato a crescere le imprese e hanno sviluppato eccellenze sia nel settore bio-medico come dimostrano le strutture ospedaliere del San Gerardo e di Desio-Vimercate, sia nell’ambito delle energie rinnovabili e dell’hi-tech.In questo contesto si collocherà un’infrastruttura strategica come la Pedemontana che, completata entro il 2015, rappresenterà un potente volano per l’ulteriore sviluppo della competitività della provincia a favore del sistema delle sue imprese.

abbIamo fatto

welfare• Dismesse aree ed edifici dei vecchi ospedali di Monza (San Gerardo), di Desio e di Vimercate

• Realizzato il campus biomedico di Vedano al Lambro

• Attivati i servizi ospedalieri della nuova struttura di Vimercate

• Avviata la verifica tecnica per l’unificazione dell’ospedale di Monza

• In fase di realizzazione gli interventi del contratto di quartiere Lazzaretto a Seregno

• Avviato il contratto di quartiere Cantalupo a Monza

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Definita e validata la progettazione esecutiva per la riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno

• Avviati i lavori del collegamento Monza-Cinisello Balsamo (SS36 - Lotto funzionale)

• Approvati i progetti definitivi delle metrotranvie Milano-Seregno e Milano-Cinisello Balsamo e del prolungamento della linea M1 da Sesto FS a Monza Bettola

• Definiti i progetti preliminari per altre infrastrutture, tra cui il potenziamento della Gronda ferroviaria Seregno-Saronno-Novara, il quadruplicamento della linea Chiasso-Monza, la linea Milano-Monza-Molteno-Lecco e la linea 2 della metropolitana da Cologno Nord a Vimercate

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126 I 12 motori di Lombardia

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Sosterremo il rilancio di Villa Reale, per valorizzare il patrimonio culturale regionale e rafforzare la sua capacità di

accogliere eventi internazionali

• Avvieremo un progetto per la riqualificazione di Villa Mirabello

• Promuoveremo la realizzazione di un distretto culturale evoluto di Monza e Brianza

• Realizzeremo un percorso botanico-ambientale nel Parco di Monza

• Termineremo il restauro della Cappella Zavattari nel Duomo di Monza

• Sosterremo la promozione di un Sistema di valorizzazione delle Ville Gentilizie di Monza e Brianza

• Attueremo i progetti del Contratto di Fiume per migliorare la qualità delle acque e la sicurezza idraulica del Lambro

welfare• Riqualificheremo il polo ospedaliero del San Gerardo di Monza con la realizzazione di una struttura rinnovata e

rispondente ai più moderni standard tecnico-funzionali

• Riqualificheremo il quartiere Kennedy-Martin L.King di Carate Brianza

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzeremo un piano per una “Dorsale Verde”, che conterrà interventi di valorizzazione dei sistemi verdi presenti

nel territorio provinciale e permetterà la mitigazione dell’impatto territoriale dei progetti infrastrutturali

• Realizzeremo la Pedemontana entro il 2015

• Sosterremo interventi di ammodernamento della rete e del servizio ferroviario

• Realizzeremo la metrotranvia Milano (Parco Nord)-Desio–Seregno e Milano-Lambiate

• Costruiremo la nuova stazione ferroviaria Monza Est

• Avvieremo i lavori per il prolungamento della linea metropolitana da Cologno a Vimercate

• Potenzieremo il sistema stradale del Gottardo (in particolare sulla tratta Chiasso–Monza)

• Favoriremo la realizzazione di un’area di laminazione controllata e di rinaturazione sul fiume Lambro nei comuni di Inverigo, Nibionno e Veduggio

• Avvieremo i lavori per la linea ferroviaria Monza-Besana-Molteno

• Metteremo in atto un “Patto locale per la sicurezza urbana”

• Rafforzeremo la rete di piste ciclabili di Monza e Brianza, con l’apertura di nuove tratte tra cui il corridoio ecologico Mombello, la ciclabile Valassina e l’itinerario Villoresi

• Favoriremo la realizzazione della rete di teleriscaldamento nel Comune di Monza

PavIa: “cultura e colture”

I fiumi Ticino e Po attraversano la Provincia di Pavia e la suddividono in tre zone: Pavese, Oltrepò e Lomellina. Tre sono anche le regioni limitrofe di cui il territorio pavese è crocevia: Piemonte, Liguria ed Emilia. Questa posizione fa dell’estrema appendice sud occidentale della Lombardia un’area ricca di dif-ferenze geografiche, storiche e sociali, ma soprattutto di eccellenze turistiche, agricole e gastronomiche.Territori e punti di forza che per crescere e uscire dalla crisi devono incontrarsi e interagire. Il recente accordo con cui il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia mirano a integrare didattica, ricerca e attività assistenziale, portando alla nascita del più grande campus universitario d’Italia, segna la giusta

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127I 12 motori di Lombardia

direzione. Una presenza, quella dell’ateneo pavese, che nei prossimi anni dovrà essere il motore per la crescita dell’economia pavese, contribuendo alla nascita di nuove eccellenze imprenditoriali, come già dimostrato nel settore della microelettronica, e assistenziali, quale sarà il CNAO, primo centro italiano dedicato al trattamento dei tumori mediante l’adroterapia.La posizione della provincia di Pavia fa della logistica e delle infrastrutture un possibile volano di sviluppo. La crescita del polo logistico di Mortara, l’avvio della Broni-Mortara-Pavia, il quadruplicamento della linea ferroviaria Pavia-Milano sono occasioni per il raccordo dei territori, la mobilità delle persone e la crescita degli scambi di una struttura produttiva caratterizzata da PMI. I settantamila ettari di risaie e i sedicimila di vigneti rendono l’agricoltura il primo settore economico di un territorio che deve trovare la spinta per far ripartire il distretto calzaturiero di Vigevano e portare nell’Oltrepò quel turismo che le sue bellezze naturali senz’altro meritano.

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa ristrutturati 32 alloggi nel Comune di Pavia

• Nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa – anno 2008 – realizzati 64 nuovi alloggi e ristrutturati 119 nella provincia di Pavia

• Nell’ambito dell’Accordo di Programma per la “Reinfrastrutturazione, con finalità turistiche, dell’aeroporto della provincia di Pavia, in Comune di Rivanazzano”, concluse le opere di adeguamento impianto antincendio, il rifacimento della pista e la realizzazione di un edificio polifunzionale; migliorata inoltre la viabilità provinciale e potenziata la viabilità comunale

• Realizzati interventi di restauro e valorizzazione della Cattedrale di Santo Stefano Martire (Duomo di Pavia)

• Avviati lavori previsti dall’Accordo di Programma per il recupero, la valorizzazione e la rifunzionalizzazione del Castello di Vigevano

• Avviato il restauro del castello e il rifacimento del sistema viario di collegamento con il Duomo all’interno dell’Accordo di Programma per il restauro e la valorizzazione del Castello di Voghera

• Recuperata la struttura del Lido e realizzati una serie di strutture sportive e ricreative e di percorsi ciclopedonali nell’ambito dell’Accordo di Programma “Pavia sul Ticino”

• Realizzato e inaugurato il Museo della Tecnica Elettrica presso l’Università degli Studi di Pavia

• Attivati 2 Programmi Integrati di Sviluppo Locale:

– “Una sosta tra i monti”, della Comunità Montana Oltrepò Pavese

– “Lo sviluppo produttivo dell’Oltrepò orientale”, la tutela e la valorizzazione del suo ambiente, con i 29 comuni del Sistema Locale del Lavoro di Stradella

welfare• Realizzato il nuovo ospedale di Broni-Stradella, inaugurato nel marzo 2009

• In fase di realizzazione gli interventi dei contratti di quartiere Pelizza e Cascina Scala Crosione a Pavia

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Proseguita l’attività di progettazione e realizzazione dei principali assi viari del territorio provinciale previsti dal

programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale (494 del Vigevanese, 412 della Valle Tidone, Tangenziale di Pavia, 211 della Lomellina, 461 del Passo del Penice)

• Aggiudicati i lavori per il nuovo ponte sul Ticino a Vigevano a settembre 2009

• Proseguiti i lavori della Variante est di Stradella

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128 I 12 motori di Lombardia

• Iniziati i lavori di raddoppio ferroviario Milano/Mortara

• Inserito il 1° lotto del quadruplicamento della Milano-Pavia (Rogoredo- Pieve Emanuele) tra le opere necessarie per l’accessibilità a Expo 2015

• Concluse le opere riferite al lotto intermodale del Polo Logistico di Mortara; l’inaugurazione è avvenuta il 21 novembre 2009 con l’arrivo del primo treno

• Predisposto il progetto complessivo di messa a regime del servizio ferroviario suburbano (linee S), denominato “Lombardia ferroviaria 2009”, per migliorare i collegamenti ferroviari sul territorio dell’intera regione e potenziare l’accessibilità dell’area milanese

• Realizzati i progetti SIScOTEL per le infrastrutture virtuali dell’Aggregazione di Pavia, della Comunità Montana Oltrepo Pavese e dell’Aggregazione di Vigevano

• Realizzato il “Progetto Wireless” della Comunità Montana Oltrepò Pavese

• Realizzato parte del tracciato sull’Alzaia del Naviglio Pavese e attivata la fase di progettazione del tracciato completo del “Sistema greenway” Milano-Pavia-Varzi

• Realizzato a Rivanazzano, nell’area dell’aeroporto, il Centro Polifunzionale di Emergenza ai fini di protezione civile

• Realizzata la Grande Foresta tra i fiumi Po e Ticino, in Comune di Travacò Siccomario, grande attrattiva turistica ed ecologica di circa 50 ettari

• Conclusi i lavori relativi alle infrastrutture universitarie, quali la realizzazione della mensa, degli alloggi e della piscina scoperta; in corso i lavori relativi alla costruzione della piscina coperta, del centro fitness, delle aule e degli spazi per la facoltà di scienze motorie

• Predisposto un nuovo piano di investimenti per l’edilizia sanitaria

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Completeremo il restauro del Duomo di Pavia finalizzato alla riapertura e alla valorizzazione della cattedrale e del

museo del Duomo

• Completeremo il recupero e la valorizzazione del Castello di Vigevano• Completeremo il restauro e riapriremo il Teatro Sociale di Voghera

• Realizzeremo il Distretto Culturale della Lomellina e il Progetto Integrato Culturale sulla dinastia degli Sforza e Leonardo a Vigevano, promuovendo contestualmente lo sviluppo delle competenze scientifiche e economiche per la diffusione delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali

• Completeremo i lavori e assicureremo la piena attivazione del Polo Vitivinicolo di Riccagioia integrato con l’Eno-teca Regionale di Broni. Sosterremo la realizzazione in Lomellina, in sinergia con Riccagioia, del Distretto del Riso

• Realizzeremo la “Greenway Milano-Pavia-Varzi”, un percorso ciclabile integrato con l’ambiente e il paesaggio circostante per unire la metropoli alla Certosa, a Pavia e su fino al cuore dell’Appennino lombardo

• Completeremo la rete dei percorsi ciclabili della fascia del Po• Contribuiremo con il Policlinico e l’Università di Pavia a realizzare il più grande campus medico-universitario

nazionale• Favoriremo l’attuazione delle azioni del progetto strategico “Valle Po” per incrementare la fruizione e la valorizzazione

turistica del fiume• Attueremo il piano d’area dei navigli e gli interventi finalizzati alla loro navigabilità e alla fruizione turistica delle

aree limitrofe

welfare• Proseguiremo nell’ammodernamento della rete ospedaliera quale eccellenza nella ricerca e nella cura, a partire

dalla nuova sede ASL-Azienda Ospedaliera di Pavia

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129I 12 motori di Lombardia

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzeremo l’Autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara e il collegamento con Stroppiana

• Realizzeremo il nuovo ponte sul Ticino a Vigevano

• Completeremo la SS. 412 della Val Tidone (con le varianti di Villanterio e Valerafratta)

• Completeremo la Tangenziale di Mortara e il collegamento con il nuovo Polo Logistico

• Realizzeremo il completamento della Tangenziale di Voghera e il collegamento con l’aereoporto di Rivanazzano

• Faremo la riqualifica e la messa in sicurezza della SS 461 della Val Staffora e del Penice

• Assicureremo il collegamento in banda larga in più di 100 comuni della provincia, garantendo la copertura del 90% del loro territorio

sondrIo: “l’energIa verde”

Sondrio rappresenta per eccellenza la montagna lombarda: corona alpina e scrigno delle risorse idriche, energetiche e paesaggistiche.È un territorio che ha voluto potenziare il proprio patrimonio naturalistico investendo sul turismo e sulle manifestazioni sportive di richiamo internazionale. Le bellezze delle sue valli hanno ottenuto un crescente gradimento con la presenza di un turismo stabile e di nuovi flussi attratti anche dai percorsi culturali ed enogastronomici che il territorio offre.La provincia di Sondrio ha privilegiato la conservazione dell’ambiente rispetto a un’industrializzazione potenzialmente lesiva della propria vocazione territoriale. Questa è una ricchezza su cui puntare, e che in futuro sarà valorizzata da politiche sempre più attente. Va incoraggiata la crescita del settore terziario, soprattutto nel turismo e nel commercio, che assorbe il 63% di addetti. Al di sopra della media regionale anche l’occupazione agricola e la produzione zootecnica, che si configurano come settori tradizionali della Provincia.Il territorio montano racchiude inoltre un potenziale competitivo che è necessario sostenere con politiche costruite sulla sua specificità territoriale e sul dialogo con gli attori che ne fanno parte. Per questo motivo si è fatto ricorso alla programmazione negoziata sia per recuperare e restaurare il patrimonio immobiliare e culturale preesistente, sia per dar vita ad azioni sinergiche sul fronte ambientale.Tra le criticità su cui occorre intervenire si rileva la debolezza infrastrutturale dei collegamenti e la necessità di valutare definitivamente possibili collegamenti alternativi, sia sul fronte orobico che verso la Confederazione Elvetica.La Provincia di Sondrio è inoltre caratterizzata per l’importante presenza di impianti idroelettrici che contribuiscono al 50% della produzione regionale. Il rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche sarà l’occasione per ridiscutere globalmente il “patto con il territorio”.

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130 I 12 motori di Lombardia

abbIamo fatto

valorizzazione grandi progetti• Accordi di programma e attività per:

– realizzazione dei Campionati del Mondo di Sci alpino Lombardia 2005

– Recupero e utilizzo del complesso immobiliare Vallesana di proprietà della Regione Lombardia

– realizzazione del restauro e recupero funzionale del teatro Pedretti a Sondrio

• Siglati i seguenti accordi quadro per lo sviluppo territoriale:

– accordo Tematico “Ambiente, Energia, Acque e Rifiuti” in Provincia di Sondrio (trasferimento canoni idrici 2004-2007)

– accordo per i comuni a fabbisogno elevato e a fabbisogno acuto

– interventi in attuazione del programma regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica 2007–2009 nei comuni di Chiavenna e Tirano

– realizzazione di un programma di attività e interventi per l’attuazione delle politiche regionali concernenti l’ambito territoriale della Provincia di Sondrio

• Sostenuta la progettazione e la realizzazione di interventi nel campo dell’edilizia sanitaria per:

– il Pronto soccorso e adeguamento a normativa antincendio (Sondrio)

– mensa, cucine e ristrutturazione padiglioni (Sondalo)

– impianti fotovoltaici (Sondrio)

– nuovo blocco operatorio (Sondrio)

– blocco operatorio e di opere antincendio presso il padiglione P2 (Presidio ospedaliero di Chiavenna)

– ristrutturazione del Presidio ospedaliero di Morbegno

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Realizzato un Accordo di Programma Viabilità per la realizzazione degli interventi di potenziamento e riqualificazione

della viabilità di accesso alla Valtellina e alla Valchiavenna e per l’attuazione immediata di un primo stralcio della SS 38

• Avviata formalmente la predisposizione del Piano Territoriale Regionale d’Area Alta Valtellina, facendo seguito agli impegni presi con un apposito Protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Parco Nazionale dello Stelvio e Camera di Commercio di Sondrio

• Realizzati protocolli d’intesa con i diversi attori del territorio per:

– riqualificazione naturalistica e paesaggistica del comprensorio sciistico interessato dalle opere realizzate per i Campionati del mondo di Sci Alpino Lombardia 2005

– trasferimento alla Provincia di Sondrio dei proventi del demanio idrico riscossi in provincia sulla base di un programma degli interventi congiuntamente definito

– protezione e valorizzazione dei territori dell’Alta Valtellina attraverso la difesa degli abitati e delle infrastrutture dalla frana del Ruinon di Valfurva

– realizzazione degli interventi nella foresta della Val Masino

• Realizzati interventi infrastrutturali per la progettazione e attuazione di interventi per l’accessibilità alla Valtellina e alla Valchiavenna (interventi stradali, ferroviari e rete egli aeroporti minori)

• In corso di realizzazione 29 dei 76 interventi di difesa del suolo previsti nel piano post alluvione luglio 2008, rimborsate le spese di prima emergenza sostenute dagli enti locali, e stipulate specifiche convenzioni con i soggetti attuatori del piano “stralcio degli interventi” (in corso di progettazione gli interventi da parte dei comuni)

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131I 12 motori di Lombardia

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Sosterremo la realizzazione del polo per l’innovazione come sviluppo del Laboratorio per l’Innovazione

• Valorizzeremo il patrimonio viticolo terrazzato della Valtellina, stimolando la realizzazione di un sistema agrituristico che, attraverso percorsi nel territorio terrazzato, enfatizzi il patrimonio storico-culturale-ambientale della costiera retica, valorizzi l’enogastronomia locale e motivi anche il comparto distributivo a enfatizzare l’offerta delle produzioni tipiche del territorio

• Definiremo e attueremo un programma coordinato di sviluppo sostenibile del territorio della Val Masino, attraverso il Contratto di Foresta

• Valorizzeremo e rilanceremo il CDAP-CREA (Centro Documentazione Aree Protette – Centro Regionale di Educazione Ambientale) di Sondrio attraverso la creazione di un centro di formazione e informazione didattico-ambientale di valenza internazionale

• Valorizzeremo la rete escursionistica provinciale

• Svilupperemo le piste ciclabili in provincia di Sondrio, tra cui il Sentiero Valtellina e la ciclabile della Valchiavenna

• Valorizzeremo il sistema di castelli e dimore storiche della Valtellina

• Valorizzeremo le tipicità locali

welfare• Realizzeremo un centro polifunzionale di servizi alla persona riqualificando l’ex sede della casa di riposo “Città

di Sondrio”

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Sosterremo il completamento degli interventi di riqualificazione, la sistemazione dei versanti e le opere

idrauliche dei territori colpiti da calamità (completamento intervento frana di Spriana; sistemazione di versante nei bacini prioritari Tartano, Torreggio, Val Pola)

• Proporremo il contratto di fiume Adda e Mera nel contesto dei sistemi verdi già realizzati

• Concluderemo la realizzazione del primo lotto del tronco A della Strada Statale 38 (Svincolo di Fuentes, svincolo di Cosio Valtellino), svilupperemo il progetto e la realizzazione della risoluzione dei nodi di Morbegno e Tirano, realizzeremo il lotto 6 (variante di Bormio per Santa Caterina Valfurva e Livigno e variante di Santa Lucia)

• Potenzieremo l’accessibilità ferroviaria attraverso iniziative volte a incrementare la percentuale di traffico merci su ferrovia: in particolare, valuteremo la possibilità di realizzare un’area di interscambio a Tirano e studieremo il tunnel del Mortirolo (5 Km circa) che colleghi Tovo S.Agata a Monno/Edolo (BS)

• Riqualificheremo il servizio ferroviario nella tratta Milano-Lecco-Tirano

• Realizzeremo la riqualificazione urbanistica dell’area di interscambio in prossimità della stazione ferroviaria di Chiavenna

• Favoriremo la diffusione della banda larga sul territorio per superare il digital divide

• Completeremo il metanodotto Chiuro-Tirano

varese: “la vIa del nord”

Nota internazionalmente per l’armonioso intreccio tra bellezze paesaggistiche, naturali, storiche e culturali, Varese è la città e la provincia dei 7 laghi, del Sacro Monte - pluricentenario patrimonio universale dell’umanità ed eredità dello straordinario ingegno fiorito nel “secolo d’oro” - città del verde - simbolo di una qualità della vita che sa coniugare un’antica concezione dello spazio e dei luoghi con intrecci abitativi di grande respiro e storica bellezza.

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132 I 12 motori di Lombardia

Forte di questa tradizione, Varese ribalta nel presente e nel futuro la sua vocazione storica, di città di frontiera, per natura aperta ai confini del Nord Europa. In questi anni si è sviluppata una dinamicità del territorio capace di rapportarsi autorevolmente con le aree confinanti, qualificando le relazioni transfron-taliere anche attraverso flussi di capitale umano specializzato e caratterizzato da un know how avanzato.Varese in questi anni ha saputo generare e attrarre grandi eventi che ne hanno potenziato l’apertura internazionale, il volume dei flussi turistici, del business di qualità e la ricettività di un territorio che potrà ricercare nuove opportunità di sviluppo. Le relazioni corrono anche lungo tutto l’arco pedemontano, che certamente troverà nuovo sviluppo grazie anche alle nuove infrastrutture come la Pedemontana e la Varese–Como–Lecco, che porteranno a sistema le grandi potenzialità di sinergia con l’area comasca e lecchese. La filiera produttiva, che senza soluzione di continuità unisce l’asse dell’alto milanese con il varesotto e che ha rappresentato una spina dorsale dell’industria manifatturiera e dei servizi della Lombardia, ritrova oggi nuovo protagonismo nella vivacità delle sue piccole e medie imprese, che con inventiva e tenacia oggi sono un modello di rinascita del piccolo “capitalismo sociale”, che sa proporre nuove forme di aggregazio-ne per affrontare le sfide della competizione globale.Varese resta una delle città lombarde a più alta concentrazione industriale e continua ad esprimere uno dei poli di eccellenza internazionale, consolidato dalla leadership nel settore aereonautico di aziende quali AugustaWestland e Aermacchi.L’aeroporto di Malpensa, nonostante le difficoltà di posizionamento a seguito del de-hubbing di Alitalia, sta trovando una sua nuova fisionomia nel contesto competitivo internazionale, fondamentale per dare la giusta prospettiva di crescita e sviluppo all’industria che fa capo a questo settore.Varese può contare inoltre su un tessuto sociale e culturale punteggiato dalla presenza di tante associazioni di volontariato, culturali, sportive ed educative che arricchiscono la qualità della vita e l’identità della città e del suo territorio.

abbIamo fatto

• Posata nel febbraio 2010 la prima pietra per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana che collegherà Varese, Bergamo, Como, Lecco, Monza e Brianza, Milano per uno sviluppo di 67 chilometri

• Stipulati accordi di programma e avviati lavori per:

– realizzazione dell’interramento della tratta di Castellanza del collegamento ferroviario Saronno-Malpensa

– realizzazione della tangenziale di Varese

– riorganizzazione del nodo ferroviario di Varese e della connessa riqualificazione urbanistica, territoriale ed ambientale

– riqualificazione ambientale delle aree inquinate della Valle Olona

– individualizzazione, progettazione e realizzazione degli interventi idonei ad assicurare un’adeguata accessibilità al Santuario di Santa Maria del Monte e al Borgo storico annesso al Comune di Varese

– stipula del contratto di fiume Olona - Bozzente – Lura

– risanamento dell’area di spagliamento del torrente Arno

– salvaguardia idraulica del bacino dei torrenti Arno, Rile e Tenore

– realizzazione del Campus universitario di Varese

– valorizzazione del Sacro Monte sopra Varese, patrimonio internazionale dell’Unesco

– realizzazione del Museo dell’aeronautica presso l’aeroporto di Malpensa, nell’immobile delle ex officine Caproni

• Riqualificazione e sviluppo del Polo Culturale e Congressuale di Varese

• Realizzazione del Polo per la formazione e il lavoro dedicato ai settori dell’aeronautica, della logistica e dei trasporti come strumento di sviluppo e innovazione per il sistema aeroportuale

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133I 12 motori di Lombardia

welfare• Realizzato il nuovo ospedale di Varese (valore complessivo dell’investimento 114,9 milioni di euro)

• Ammodernato l’ospedale di Busto Arsizio (valore complessivo dell’investimento 10,1 milioni di euro)

• In fase di realizzazione gli interventi del contratto di quartiere Tito Speri a Busto Arsizio e del contratto di quartiere Matteotti a Saronno

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Potenziamento la tratta ferroviaria Saronno-Vanzaghello

• Realizzato il tunnel di Castellanza

• Realizzato il raccordo di collegamento della linea Gallarate-Rho con la Saronno-Malpensa

• Ampliate e riqualificate le tratte ferroviarie Gallarate-Rho, Vanzaghello-Sacconago, Saronno-Seregno

• Siglato l’Accordo di Programma Quadro e il Piano d’area Malpensa

• Aperta al transito la superstrada di collegamento Boffalora-Malpensa

• Promossi interventi per lo sviluppo dell’intermodalità merci e per ridurre l’impatto del trasporto merci su gomma

faremo

valorizzazione grandi progetti – rilancio turistico e culturale • Attueremo gli interventi di scala territoriale previsti negli Accordi di Programma Colle di Biumo e Accessibilità

al Sacro Monte

• Completeremo il campus universitario di Varese

• Svilupperemo azioni integrate di sicurezza urbana e territoriale

• Sosterremo il Distretto aeronautico anche in raccordo con le azioni del Governo

• Sosterremo la candidatura a patrimonio dell’umanità UNESCO di Monte san Giorgio

• Attueremo i progetti dei Contratti di Fiume per migliorare la qualità delle acque e la sicurezza idraulica dell’Olona e del Seveso

welfare• Riqualificheremo il quartiere Seprio a Cardano al Campo

• Proseguiremo nell’ammodernamento della rete ospedaliera quale eccellenza nella ricerca e nella cura, a partire dal Nuovo Ospedale del Ponte

Infrastrutture – valorizzazione del territorio• Completeremo la Pedemontana entro il 2015

• Attueremo il nuovo Piano Territoriale Regionale d’Area di Malpensa e completeremo il sistema di accessibilità

• Rafforzeremo le relazioni con il Canton Ticino, le province limitrofe e le comunità svizzere

• Avvieremo azioni integrate di salvaguardia idraulica e ambientale a partire dall’area a nord della fiera di Milano

• Attueremo il progetto di unificazione delle stazioni di Varese

• Realizzeremo il collegamento autostradale Varese-Como-Lecco con particolare attenzione all’impatto sul territorio

• Procederemo con i lavori per il nuovo collegamento transfrontaliero Varese-Mendrisio, tratta Arcisate-Stabio

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134134

Ringrazio le persone con cui abbiamo costruito il programma attraverso contributi inviati al sito, via mail, tramite lettera, via telefono, via fax, in incontri, colloqui, conversazioni …

Un grazie in particolare a:

Francesca, Rosangela, Lucia, Daniela, Carmela, Luca, Aldo, Salvatore, Giorgio, Pietro, Claudio, Luigi, Raffaella,

Giuseppe, Fiorenzo, Nicola, Roberto, Antonella, Marina, Letizia, Immacolata, Massimo, Giovanni, Paola, Mauro,

Marialuisa, Monica, Maria Antonia, Silvana, Cristina, Claudio, Rita, Katia, Marilena, Germano, Rosa, Emanuele,

Marisa, Carlo, Pietro, Felice, Roberto, Gianluigi, Ilaria, Emanuela, Maria Rosa, Stefano, Veronica, Maria, Rosa,

Francesco, Giordana, Marco, Carlo, Susanna, Gianmarco, Roberto, Alberta, Elisabetta, Giulia, Fabrizio, Nadia,

Rosella, Alessandro, Giovanna, Giovanni, Filippo, Roberta, Maria Pia, Maurizia, Roberto, Luca, Antonio,

Caterina, Daniela, Eugenio, Paolo, Umberto, Maria Pia, Franco, Roberto, Giusy, Luca, Raffaele, Antonello,

Mario, Giorgio, Paolo, Gianluca, Silvio, Roberto, Pietro, Patrizia, Donata, Marzia, Sergio, Luigi, Diego, Michele,

Umberto, Giuseppe, Massimo, Valerio, Enrico, Maria Rita, Rosa Maria, Sibilla, Concetta, Elisabetta, Anna,

Salvatore, Ada, Angela, Anna Maria, Elisa, Gianpaola, Giovanni, Luigi, Maria Antonia, Roberta, Fiorella, Daniela,

Angelo, Ferdinando, Maria Luigia, Andrea, Silvio, Dario, Barbara, Vincenzo, Paolo, Alberto, Marino, Raimondo,

Debora, Eufemia, Ferruccio, Enrico, Silvio, Gabriele, Mariella, Marco, Giovanna, Valeria, Maria Grazia, Graziosa,

Antonella, Francesco, Giovanna, Antonietta, Teresa, Vincenzo, Brigida, Giovanni, Maria Teresa, Maria Rosaria,

Domenica, Antonella, Stefania, Maddalena, Pier Mario, Patrizia, Alberto, Elisabetta, Gianpaolo, Andrea, Roberto,

Anna, Paola, Cristiano, Domenico, Katia, Sabino, Aquilina, Mansueto, Fabio, Vittore, Teresa, Susanna, Silvana,

Antonia, Patrizia, Anna Teresa, Marta, Sergio, Luca, Simone, Maria, Daniela, Laura, Mario, Mirella, Fiorella,

Roberto, Giuseppe, Paolo, Giovanni, Carlo, Provvidenza, Cinzia, Michelina, Concetta, Giovanna, Silvia, Caterina,

Pasquale, Andrea, Alberto, Enzo, Francesco, Irene, Claudio, Cesare, Anna, Maria, Maria Antonietta, Maria Elisa,

Cornelio, Massimiliano, Michele, Brunella, Paola, Giorgio, Pierfrancesco, Vincenza, Angela, Giorgio, Evasio,

Luca, Antonello, Guido, Carla, Fulvio, Silvano, Ciro, Agostino, Ruggiero, Andrea, Marina, Vito, Luisa, Romano,

Emilio, Daniela, Adriano, Daniele, Federico, Roberto, Anna, Francesco, Giuseppe, Marco, Luigi, Stefano,

Massimo, Maurizio, Antonella, Emma, Pierfrancesco, Alessandra, Monica, Elisabetta, Beatrice, Fabrizio, Aldo,

Paola, Paolo, Flavio, Emma, Mario, Daniela, Silvio, Cristiana, Pietro, Teresa, Marianna, Massimo, Giulia, Mauro,

Luigi, Luca, Augusta, Pietro, Antonio, Marcello, Laura, Francesca, Margherita, Vincenzo, Andrea, Maria, Anna,

Antonia, Marco, Maria Angela, Ernesto, Antonella, Fabio, Umberto, Milena, Ivan, Valentina, Franco, Lorenzo,

Maria Gloria, Carmelo, Alessia, Elisabetta, Naomi, Emanuela, Marina, Federica, Patrizia, Monica, Sandra, Gabriella,

Donatella, Federica, Antonio, Gianemilio, Matteo, Giuliana, Maurizio, Marco, Enrico, Alfredo, Antonio, Marco,

Davide, Giuseppe, Marcella, Giustino, Pierangelo, Cecilia, Emilio, Agnese, Andrea, Nicola, Stefania, Rossana,

Bruno, Paolo, Rosangela, Rino, Giuliana, Elena, Alessandro, Walter, Cosimo, Raffaella, Luigi, Vincenzo, Giancarla,

Claudio, Matilde, Renata, Giorgio, Luisa, Alice, Luciana, Marzia, Assunta, Tiziana, Mariagrazia, Fausto, Francesco,

Pierangela, Maria Grazia, Dario, Chiara, Angela, Germana, Fabio, Cesare, Luigi, Simona, Brunella, Alberto,

Antonio, Chiara, Claudia, Armando, Danilo, Giovanni, Isabella, Sabrina, Alessandro, Pierluigi, Elisa, Federico,

Marco, Andrea, Francesco,...

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