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TRIDUO PASQUALE LITURGIA FAMILIARE Arcidiocesi di Agrigento Centro per il Culto e la Liturgia

Arcidiocesi di Agrigento Centro per il Culto e la Liturgia · 2020. 4. 3. · Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi. Tutti Signore Pietà Lettore

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TRIDUO PASQUALE

LITURGIA FAMILIARE

Arcidiocesi di Agrigento Centro per il Culto e la Liturgia

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

Introduzione Nel giorno dell’Epifania, dopo il Vangelo, viene annunciato solennemente il giorno di Pasqua e ci viene ricordato che il Triduo Pasquale è il centro di tutto l’anno liturgico, che culmina nella domenica di Pasqua. Il significato del Triduo Pasquale è fondato sull’unità del mistero pasquale. Sant’Ambrogio usava la parola “Triduum Sacrum” e con essa voleva indicare le tappe storiche del mistero pasquale. Ogni giorno del Triduo richiama l’altro e si apre sull’altro. Il centro su cui tutto converge è la Veglia Pasquale con la sua celebrazione eucaristica. Possiamo affermare che il Triduo è la Pasqua di Cristo celebrata in tre giorni. La celebrazione della Pasqua si è sviluppata a partire dalla Veglia Pasquale. In questa notte, come afferma Tertulliano per l’Africa e Ippolito per Roma, dopo le letture , si celebra anche il battesimo e la veglia si conclude il mattino con l’eucarestia. La Veglia era preceduta dal digiuno che iniziava il venerdì. Quando nel IV sec. si sono voluto storicizzare i racconti del Vangelo, si è voluto celebrare al giovedì l’istituzione dell’Eucarestia; questa celebrazione ha finito di rompere l’unità del Triduo venerdì – sabato - domenica, impostandolo in giovedì - venerdì - sabato. Nel Medioevo, il venerdì santo è stato sopraffatto da devozioni popolari (es. via crucis, processioni e drammatizzazioni). La Veglia Pasquale scomparve del tutto e i suoi riti furono celebrati il mattino del sabato santo. Pio XII nel 1951 ripristinò in via sperimentale la Veglia. Nel 1955 l’intero Triduo Pasquale riebbe la sua autentica unità. La riforma del Concilio Vaticano II ha ridato all’intera celebrazione maggiore unità, semplicità e ricchezza di contenuti. Il Triduo Pasquale della passione, morte e della risurrezione del Signore ha inizio con la messa in “Coena Domini”, ha il suo vertice nella veglia pasquale, termina con i vespri della domenica di resurrezione. La messa in “Coena Domini”, celebrata il Giovedì santo sera, la possiamo considerare un preludio al Triduo; in essa ricordiamo l’istituzione dell’Eucarestia, del sacerdozio ministeriale e la consegna del comandamento dell’amore; il Venerdì santo – primo giorno – celebriamo la passione di Cristo come il vittorioso che pendente sul legno della croce si consegna per amore nostro e ci apre “il paradiso, chiuso da moltissimi anni, oggi Dio ci ha restituito la nostra antica patria, oggi ci ha ricondotti nella citta del Padre, oggi ci ha aperto la sua casa” (G. Crisostomo); il Sabato santo – secondo giorno – giorno del silenzio e dell’attesa, sembra quasi un tempo sospeso nell’attesa di recarci anche noi come le donne al sepolcro; la Domenica – terzo giorno – è il giorno culminante e della gioia. La Veglia è la prima celebrazione, madre di tutte le veglie, come la definisce sant’Agostino, dove attraverso la sua dinamica rituale si passa dalla tenebre alla luce, dalla morte alla vita. L’ingresso del cero pasquale, segno di Cristo risorto, irrompe nelle tenebre per rischiararle e per poter camminare, guidati dalla Parola di Dio, fino ad arrivare a professare la fede e nutrirci del suo corpo e del suo sangue, reso presente nel pane e nel vino offerto. Il tempo odierno che stiamo vivendo – impossibilitati a partecipare alle liturgie del Triduo nelle nostre comunità – ci sta facendo riscoprire, anche nella sofferenza, l’importanza della celebrazione comunitaria come luogo proprio per esprimere la fede nel Dio di Gesù Cristo. La comunità, infatti, si struttura attraverso l’azione liturgica e in particolare con l’Eucarestia pasqua settimanale. Questo sussidio desidera essere uno strumento per poter celebrare la passione – morte – resurrezione di Cristo nel contesto delle nostre famiglie in sintonia con i nostri pastori che celebrano nelle nostre chiese parrocchiali.

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GIOVEDÌ SANTO LITURGIA FAMILIARE “NELLA CENA DEL SIGNORE”

Arcidiocesi di Agrigento Centro per il Culto e la Liturgia

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La famiglia in un orario opportuno durante il giovedì Santo si ritrova insieme per vivere questo momento di preghiera poiché non può partecipare alla celebrazione della Messa in Coena Domini. Sul tavolo si può stendere una tovaglia bianca e una candela e una brocca d’acqua. La preghiera è guidata da uno dei genitori

Introduzione

Alzati Guida

Con la celebrazione di stasera iniziamo il Triduo Pasquale del Signore. Anche noi ci uniamo alla nostra comunità e alla chiesa sparsa nel mondo per ricordare quanto Gesù ha compito quella sera: l’istituzione dell’Eucarestia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell’amore. Ci disponiamo a vivere come famiglia questo momento, riconoscendo il nostro peccato e confessando la misericordia di Dio. Pausa Lettore

Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi. Tutti Signore Pietà Lettore

Cristo, che offri la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi. Tutti Cristo Pietà Lettore

Signore, che ti doni a noi nel tuo corpo e nel tuo sangue, abbi pietà di noi Tutti Signore Pietà Guida

Dio onnipotente, abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Tutti Amen Guida

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti Amen

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Ascolto della Parola È introdotta la bibbia da parte di uno dei componenti della famiglia e mentre tutti acclamano:

Gloria e lode a te, Cristo Signore! Guida

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Tutti Gloria e lode a te, Cristo Signore! 1 Lettore

Ascoltiamo la parola del Signore secondo il vangelo di Giovanni Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». Parola del Signore. Terminata la proclamazione del Vangelo viene posto al centro accanto alla candela già accesa Pausa di silenzio

Riflessione Lettore

Quest’anno la celebrazione del Triduo pasquale risente dei provvedimenti atti a contenere la diffusione del covid-19. Non siamo fisicamente presenti nelle nostre chiese parrocchiali, attorno ai nostri parroci, per celebrare l’Eucaristia. Tuttavia non dobbiamo scoraggiarci. Se noi non possiamo andare nella Casa del Signore è Lui stesso che ci raggiunge a casa nostra: lo ha promesso Gesù affermando che dove due o tre sono riuniti nel suo nome Lui sarà in mezzo a loro. E così noi ci siamo radunati nel nome del Signore, credendo che Lui è qui, vivo e vero, presente in mezzo a noi. La sua Parola stasera ci annuncia la salvezza pasquale compiuta nel suo Sangue. Se il sangue dell’agnello che gli israeliti hanno posto sulle loro porte ha garantito la loro incolumità, in forza della Parola data da Dio a Mosè, tanto più ha fatto, fa e continuerà a fare il Sangue di Cristo. Gesù è il

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vero Agnello di Dio che, donando per amore nostro e in obbedienza al Padre la sua vita per noi, ci ha salvati dalla morte, dal male, dal peccato, dalla disperazione, dal buio e dal non senso. In particolare la sera del Giovedì Santo si fa memoria della sua Cena, consumata nel Cenacolo con gli Apostoli, dove ci ha fatto tre fondamentali doni: l’Eucaristia, il sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. Ringraziamo il Signore per il dono della Santissima Eucaristia: Lui, ogni volta che celebriamo la Messa, per mezzo del pane e del vino consacrato prolunga la sua presenza in mezzo a noi e in noi. Il pane e il vino consacrato è Gesù vivo e vero presente sacramentalmente. Ogni volta che mangiamo il suo pane siamo assimilati a Lui e approfondiamo la comunione gli uni con gli altri. Questo avviene nella Chiesa dove il Signore ci ha chiamati a costituire il Corpo del suo Figlio, la sua Famiglia, il suo Popolo santo. Dunque l’Eucaristia fa la Chiesa, la forma e la nutre, ma è altrettanto vero affermare che la Chiesa fa l’Eucaristia. Per mezzo del ministero del Vescovo e dei Presbiteri la Chiesa chiede al Padre il dono della presenza di Gesù e il Padre la concede ogni volta che celebriamo l’Eucarestia. Perché il Padre ci fa questo dono? Perché per mezzo del Figlio diventiamo tutti una sola cosa, tutti suoi figli e tutti fratelli. E ancora la Chiesa si caratterizza per essere la Comunità e il Popolo dell’amore. Alla Chiesa Gesù ha chiesto il servizio, come stile preponderante, e il continuo dono di sé come ha fatto lui. Ecco il senso della lavanda dei piedi. Il primo servizio che Gesù ci ha reso è l’annuncio della Parola e la rivelazione del Padre: un servizio di luce che squarcia le tenebre. Ci ha serviti liberandoci dal male, dal peccato e dalla morte, ci ha serviti amandoci fino alla fine. Anche noi, allora, proviamo a fare come ha fatto Lui, non solo stasera ma sempre. Facciamoci dono concreto e vero per gli altri. Pausa di silenzio

Segno

Dove è possibile si può compiere il gesto della lavanda dei piedi e un genitore lava i piedi a tutta la famiglia come segno del servizio; uno dei figli lava i piedi ai genitori come segno della reciprocità del servizio. Qualora questo gesto non si può realizzare la famiglia può scegliere un altro gesto che richiami il servizio o l’attenzione verso i poveri (es. pensare ad offrire per le famiglie più bisognose per consentire di fare pasqua) Durante il segno si può pregare con le seguenti antifone: 1. Il Signore si alzò da tavola versò dell'acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli: ad essi’ volle lasciare questo esempio (Cf Gv 13,4.5.15). 2. «Signore, tu lavi i piedi a me?». Gesù gli rispose dicendo: «Se non ti laverò, non avrai parte con me» (Gv 13,6.7.8). 3. «Se vi ho lavato i piedi, io, Signore e Maestro, quanto più voi avete il dovere di lavarvi i piedi l'un l'altro» (Cf Gv 13,14). 4. «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri» (Gv 13, 35). 5. «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» dice il Signore (Gv 13,34).

Preghiera d’intercessione

Guida

Eleviamo la nostra preghiera al Signore, dopo aver ascoltato la sua Parola e compiuto un gesto di amore per l’altro. Insieme preghiamo

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Tutti

Signore Padre Santo, hai tanto amato il mondo da donarci il tuo Figlio unigenito: Gesù Cristo nostro Signore. In Lui ci hai rivelato il tuo volto e il tuo cuore misericordioso. Ti rendiamo grazie per il dono dell’Eucaristia, del sacerdozio e dell’amore fraterno come regola di vita della tua Chiesa. Ti chiediamo perdono per tutte quelle volte in cui non abbiamo saputo edificare la Chiesa, la nostra Comunità, la nostra famiglia e gli altri con il servizio. Ti chiediamo perdono per le volte in cui abbiamo trattato male il nostro prossimo, per l’indifferenza o la non cura. Perdonaci anche per tutte le volte che abbiamo avuto fretta a Messa, abbiamo vissuto male la celebrazione, non desiderandola come momento speciale di incontro con Cristo e con i fratelli. Donaci o Padre il tuo Spirito, perché ci renda come Gesù e ci abiliti ad amare come Lui ha amato noi. Rendici donne ed uomini nuovi, attenti e sensibili gli uni per gli altri, cristiani consapevoli e innamorati della Chiesa, dei Pastori e della liturgia, luogo e momento in cui si manifesta l’identità del tuo popolo santo: popolo di figli amati, di peccatori perdonati. Rendici la gioia di essere salvati da ogni male, in special modo dal peccato, e in questo tempo dal coronavirus che sta causando sofferenza e morte. Confidiamo nel tuo paterno aiuto, nell’Alleanza sancita nel sangue di Gesù, nell’azione dello Spirito che sana e vivifica ogni cosa. Amen.

Conclusione

Guida

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù ci ha lasciato per rivolgerci a Dio e diciamo Padre nostro …. Guida

Il Signore ci benedica e ci protegga! Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia! Rivolga su di noi il suo sguardo e ci dia la sua pace! Amen. Benediciamo il Signore Tutti

Rendiamo grazie a Dio

Invocazione Mariana Guida

Al termine della nostra liturgia familiare, volgiamo lo sguardo a Maria,

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VENERDÌ SANTO LITURGIA FAMILIARE “NELLA PASSIONE DEL SIGNORE”

madre di Gesù e madre nostra, perché in questo tempo di prova venga in nostro soccorso. Per questo la invochiamo con una della antifone più antiche a lei dedicate. Tutti

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

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La famiglia in un orario opportuno durante il Venerdì Santo si ritrova insieme per vivere questo momento di preghiera poiché non può partecipare alla celebrazione della Passione del Signore.

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

Sul tavolo si può stendere una tovaglia bianca o rossa e al centro si ponga il crocifisso, dei giornali o immagini di questi giorni e accanto una candela accesa. La preghiera è guidata da uno dei genitori

Introduzione

Alzati Guida

Oggi e domani, per antichissima tradizione, la chiesa non celebra l’eucarestia. Ci siamo radunati in famiglia, poiché non abbiamo la possibilità di radunarci nella nostra chiesa parrocchiale, attorno alla Parola di Dio per ricordare la passione e la morte in croce di Gesù. La sua sofferenza e umiliazione nella morte preparano la sua glorificazione. Oggi è Pasqua. È il primo giorno del Triduo Pasquale. Sostiamo in silenzio per iniziare questa nostra celebrazione. È il silenzio dell’uomo che conosce il suo peccato e la sua miseria, è il silenzio dell’uomo che si prepara a riconoscere le meraviglie dell’opera di Dio, che sa trarre la vita dalla morte. Pausa prolungata di silenzio Guida

O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell'antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l'immagine dell'uomo terreno, così per l'azione del tuo Spirito, fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste. Per Cristo nostro Signore. Tutti Amen

Ascolto della Parola Seduti 1 Lettore

Ascoltiamo la Passione del Signore secondo l’evangelista Giovanni In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». C Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato»…. 2 Lettore

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

… Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: « A Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote. … 1 Lettore

… Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». … 2 Lettore

… Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. … 1 Lettore

… Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. … Pausa di silenzio e chi può si metta in ginocchio

2 Lettore

… Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». Parola del Signore

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

Pausa di silenzio prolungato

Riflessione Lettore

La passione secondo il racconto dell’evangelista Giovanni non la possiamo considerare solamente una cronologia dei fatti avvenuti, ma principalmente come evento rivelativo della passione gloriosa del Signore. Gesù muore nel momento in cui nel tempio si immolano gli agnelli destinati alla celebrazione della Pasqua: il suo sacrificio sostituisce quello antico. Dal suo fianco trafitto sgorga il sangue da cui sono misteriosamente segnati gli appartenenti al nuovo popolo, quelli che Dio salva (cf Es 12,7.13). Cristo crocifisso è dunque il «vero Agnello pasquale», è lui la «nostra Pasqua» immolata (cf 1Cor 5,7). La passione di Gesù è veramente una «passione gloriosa» perché il Padre trasforma la morte del Figlio in vittoria “quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Nella vita di Gesù, che si da per noi, si attua la salvezza, il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio. Anche in questo tempo, ferito dal peccato dell’uomo, la morte dell’Agnello immolato è epifania di un amore che si compie per noi. Tempo in cammino per compiersi nella storia di una umanità che continuamente anela verso il suo Signore, anche quando le cadute segnano e rallentano il cammino. Lasciamoci attirare dallo sguardo di colui che hanno trafitto, per la nostra salvezza, in questo momento, così da sperimentare l’amore d’amore per noi. Pausa di silenzio

Preghiera Universale Guida

In questo giorno in cui viviamo la passione e morte del Signore eleviamo al Padre la nostra preghiera per tutti, per la nostra umanità e per coloro che sono nella sofferenza e nel dolore. Lettore

Preghiamo per la chiesa comunità dei credenti in Cristo: il Signore gli conceda unità e pace. Pausa di silenzio Guida

Dio onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti, custodisci l'opera della tua misericordia, perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella confessione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore

Preghiamo per il nostro papa e i nostri vescovi: il Signore conceda loro vita e salute Pausa di silenzio Guida

Dio onnipotente ed eterno, ascolta la tua famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il papa e i nostri vescovi, perché il popolo cristiano, da te affidato alla loro guida pastorale, progredisca sempre nella fede. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore

Preghiamo per l’unità della cristiani: fa che tutti i credenti in Cristo ritrovino l’unità. Pausa di silenzio Guida

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci nell'unità, guarda benigno al popolo del tuo Figlio, perché coloro che sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel vincolo dell'amore e della vera fede. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore

Preghiamo per coloro che non credono in Dio e i non cristiani: perché possano giungere alla conoscenza del Dio vero. Pausa di silenzio Guida

Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, solo quando ti trovano hanno pace: fa' che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontà e, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore

Preghiamo per coloro che ci governano e impegnanti per l’ordine pubblico. Pausa di silenzio Guida

Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci governano, perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra una pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore

Preghiamo perché possiamo essere liberati da questa pandemia, il Signore protegga coloro che sono ammalati e coloro hanno perso la vita a causa del Covid-19. Pausa di silenzio

Guida

Dio onnipotente e misericordioso, ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza, conforto nel pianto, ascolta la preghiera che, coscienti delle nostre colpe, rivolgiamo a te: salvaci dalle angustie presenti e donaci un sicuro rifugio nella tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Adorazione della Croce

Guida

La Croce del Signore, in questo giorno, è un segno eloquente e rivela in modo inesorabile l’amore sconfinato del Padre per noi. Accogliamo questo mistero, che rivela il dramma della morte e della vita nascosta che risorge, per illuminare le nostre morti continue, frutto del peccato, per adorare il mistero dell’amore crocifisso. La guida o un altro membro della famiglia prende la croce ed elevandola dice

Ecco il legno della croce al quale fu appeso il Cristo, il salvatore del mondo Venite adoriamo Tutti

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Centro per il Culto e la Liturgia Agrigento

Venite adoriamo Si sosta in silenzio e in adorazione dinanzi la croce e durante la contemplazione si possono ricordare i tanti morti a causa del Covid-19, subito dopo si fa la seguente acclamazione Tutti

Adoriamo la tua Croce Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo. Lettore

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto e abbia misericordia. (Sal 66, 2)

Tutti

Adoriamo la tua Croce Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.

Conclusione

Guida

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù ci ha lasciato per rivolgerci a Dio e diciamo Padre nostro …. Guida

Scenda, o Padre, la tua benedizione su di noi, che abbiamo commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. Tutti

Amen.

Invocazione Mariana Guida

Al termine della nostra liturgia familiare, dove abbiamo fatto ricordo della Passione e morte del Signore, volgiamo lo sguardo a Maria, madre di Gesù e madre nostra, addolorata ai piedi della croce, perché in questo tempo di prova venga in nostro soccorso. Per questo la invochiamo per chiederle la sua continua protezione. Tutti

Benedetta tu, regina dei martiri: associata alla passione del tuo unico Figlio e Signore nostro, sei diventata la nostra madre, segno di speranza nel nostro cammino. Ti chiediamo di sostenerci in questo tempo

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SABATO SANTO LITURGIA FAMILIARE “NELLA NOTTE SANTA DI PASQUA”

Arcidiocesi di Agrigento Centro per il Culto e la Liturgia

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La famiglia dopo il tramonto del sole del Sabato Santo si ritrova insieme per vivere questo momento di preghiera poiché non può partecipare alla celebrazione della Veglia Pasquale. Sul tavolo si può stendere una tovaglia bianca e al centro si ponga la bibbia e una candela che si accenderà al momento opportuno. La preghiera è guidata da uno dei genitori

Liturgia della Luce

Alzati

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Guida

Carissimi, per antichissima tradizione questa è la notte di veglia in onore del Signore. Questa è la grande opera di Dio che stanotte celebriamo: Cristo è risorto e noi con lui siamo chiamati alla vita eterna. La luce del risorto, simboleggiato da questo cero che fra poco accenderemo, illumini le tenebre del nostro cuore per celebrare con fede la pasqua del Signore. Pausa La guida accende il cero posto al centro e poi dice

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questa luce nuova, fa' che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore. Tutti Amen

Annuncio di Pasqua Lettore

Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa. Tutti O Luce radiosa, eterno splendore del Padre, Cristo Signore immortale! Lettore

E' veramente cosa buona e giusta esprimere con il canto l'esultanza dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo, e con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica. Tutti O Luce radiosa, eterno splendore del Padre, Cristo Signore immortale! Lettore

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.

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Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell'Egitto, e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso. Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco. Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all'amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro. Tutti O Luce radiosa, eterno splendore del Padre, Cristo Signore immortale! Lettore

Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l'oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne. Salga a te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo trovi acceso la stella del mattino, questa stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. Tutti O Luce radiosa, eterno splendore del Padre, Cristo Signore immortale!

Ascolto della Parola Seduti Lettore

Dal libro dell’Èsodo In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare

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sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Pausa di silenzio Lettore Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Tutti Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Lettore «Voglio cantare al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare! Tutti Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Lettore Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso. Tutti Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Lettore Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore,

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è gloriosa per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico. Tutti Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Lettore Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!». Tutti Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. In piedi

Lettore Dal vangelo secondo Matteo Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Parola del Signore. Pausa di silenzio

Riflessione Lettore

«Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro» (Mt28,1). Possiamo immaginare quei passi…: il tipico passo di chi va al cimitero, passo stanco di confusione, passo debilitato di chi non si convince che tutto sia finito in quel modo… Possiamo immaginare i loro volti pallidi, bagnati dalle lacrime… E la domanda: come può essere che l’Amore sia morto? A differenza dei discepoli, loro sono lì – come hanno accompagnato l’ultimo respiro del Maestro sulla croce e poi Giuseppe di Arimatea nel dargli sepoltura –; due donne capaci di non fuggire, capaci

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di resistere, di affrontare la vita così come si presenta e di sopportare il sapore amaro delle ingiustizie. Ed eccole lì, davanti al sepolcro, tra il dolore e l’incapacità di rassegnarsi, di accettare che tutto debba sempre finire così. E se facciamo uno sforzo con la nostra immaginazione, nel volto di queste donne possiamo trovare i volti di tante madri e nonne, il volto di bambini e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia. Vediamo riflessi in loro i volti di tutti quelli che, camminando per la città, sentono il dolore della miseria, il dolore per lo sfruttamento e la tratta. In loro vediamo anche i volti di coloro che sperimentano il disprezzo perché sono immigrati, orfani di patria, di casa, di famiglia; i volti di coloro il cui sguardo rivela solitudine e abbandono perché hanno mani troppo rugose. Così sono, tante volte, i nostri passi, così è il nostro andare, come quello di queste donne, un andare tra il desiderio di Dio e una triste rassegnazione. Non muore solo il Maestro: con Lui muore la nostra speranza. «Ed ecco, ci fu un gran terremoto» (Mt 28,2). All’improvviso, quelle donne ricevettero una forte scossa, qualcosa e qualcuno fece tremare il suolo sotto i loro piedi. Qualcuno, ancora una volta, venne loro incontro a dire: «Non temete», però questa volta aggiungendo: «E’ risorto come aveva detto!» (Mt 28,6). E tale è l’annuncio che, di generazione in generazione, questa Notte santa ci regala: Non temiamo, fratelli, è risorto come aveva detto! Quella stessa vita strappata, distrutta, annichilita sulla croce si è risvegliata e torna a palpitare di nuovo (cfr R. Guardini, Il Signore, Milano 1984, 501). Il palpitare del Risorto è ciò che ci è stato donato e che ci è chiesto di donare a nostra volta come forza trasformatrice, come fermento di nuova umanità. Con la Risurrezione Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui. Andiamo ad annunciare, a condividere, a rivelare che è vero: il Signore è Vivo. E’ vivo e vuole risorgere in tanti volti che hanno seppellito la speranza, hanno seppellito i sogni, hanno seppellito la dignità. E se non siamo capaci di lasciare che lo Spirito ci conduca per questa strada, allora non siamo cristiani. Andiamo e lasciamoci sorprendere da quest’alba diversa, lasciamoci sorprendere dalla novità che solo Cristo può dare. Lasciamo che la sua tenerezza e il suo amore muovano i nostri passi, lasciamo che il battito del suo cuore trasformi il nostro debole palpito. (omelia di Papa Francesco) Pausa di silenzio

Rinnovo della professione di fede

Guida

Al termine di questo tempo quaresimale rinnoviamo le promesse del nostro battesimo per essere resi partecipi anche noi della sua Pasqua. Guida

Il peccato è l’arroganza di possedere le cose, la vita, gli altri e pensare solo per sé. Rinunciate al peccato per vivere nella libertà delle figlie e dei figli di Dio? Tutti

Rinuncio. Guida

Il peccato è una vita ripiegata chiusa alla comunicazione con gli altri, insensibile alla sofferenza dei poveri. Rinunciate al male che ci rinchiude nell’egoismo? Tutti

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Rinuncio. Guida

Il peccato è disprezzare le cose, non rispettare il creato, consumare le risorse senza attenzione all’equità, alla giustizia, alla pace. Rinunciate al peccato per vivere nello spirito di accoglienza e di cura di ogni cosa e persona? Tutti

Rinuncio. Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Tutti

Credo. Guida

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Tutti

Credo. Guida

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Tutti

Credo.

Preghiera dei fedeli

Guida

In questa notte in cui abbiamo ricordato la resurrezione del Signore, eleviamo al Padre la nostra preghiera perché la gioia della pasqua del Signore inondi la nostra vita segnata dalla sofferenza. Diciamo insieme: Per la resurrezione del tuo Figlio, ascoltaci o Padre. Seguono le preghiere spontanee Guida

Concludiamo la nostra preghiera con le parole che Gesù ci ha lasciato per rivolgerci a Dio e diciamo Padre nostro ….

Guida

O Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione, perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell'anima, siano sempre fedeli al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen

Invocazione Mariana Guida

Al termine della nostra liturgia familiare, con mestizia e gioia pasquale nel cuore

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rivolgiamo a Maria la nostra comune Tutti

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia. Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso,

Prega il alleluia. Signore per noi, alleluia.

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DOMENICA DI PASQUA LITURGIA FAMILIARE “BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA NEL GIORNO DI PASQUA”

La famiglia prima di mettersi a tavola per il pranzo di pasqua si raduna attorno alla tavola, mette al centro della tavola la candela accesa nella veglia e prepara un contenitore con acqua e un profumo. Uno dei genitori presiede la benedizione della famiglia nel giorno di pasqua. Guida

Benediciamo Dio nostro Padre, e il Signore nostro Gesù Cristo, risorto da morte, che ci dona grazia e pace.

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Tutti

Benedetto nei secoli il Signore Guida

Il Signore è davvero risorto. Alleluia! A lui gloria e potenza nei secoli eterni! Tutti

Benedetto nei secoli il Signore Guida

Carissimi, la nostra famiglia, si raduna in questo giorno di Pasqua per celebrare la sua morte e resurrezione, e perché la sua benedizione scenda sulla nostra famiglia e su tutte le famiglie sparse nel mondo. Invochiamo la benedizione di Dio su tutti noi, perché possiamo essere tutti cooperatori del progetto di Dio nelle scelte concrete della nostra vita. Lettore

Ascoltate la parola di Dio dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. Pausa di silenzio

Pausa di silenzio

Ed ora invochiamo la benedizione del Signore sulla nostra famiglia e su questo luogo in cui viviamo Pausa di silenzio

Guida

Benedetto sei tu, Signore, che nella Pasqua dell'esodo hai preservato incolumi le case del tuo popolo asperse con il sangue dell'agnello. Nella Pasqua della nuova alleanza ci hai donato il Cristo tuo Figlio, crocifisso e risorto, come vero Agnello immolato per noi, per liberarci dal maligno e colmarci del tuo Spirito. Benedici la nostra famiglia e la nostra casa, e allieta tutti noi con l'esperienza viva del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

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Tutti

Amen. La guida versa un po’ di profumo nell’acqua contenuta in un contenitore e poi dice

Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest'acqua mista a profumo il ricordo del Battesimo e l'adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la nostra salvezza. Tutti

Amen. La guida segna i presenti con un segno di croce sulla fronte o sulle mani i presenti e se vuole può aspergere la casa. Guida

Benediciamo il Signore Tutti

Rendiamo grazie a Dio