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Guda turistica di arcola
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ARCOLALa Spezia• Italia•Europa
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Arcola, la sua storia, le sue bellezze e
le sue particolarità tutte da scoprire.La guida vuol essere uno strumento
utile per conoscere meglio il nostro territorio e l’identità di un Comune che nei secoli ha affrontato continue trasformazioni.Una passeggiata metaforica durante la quale, passo dopo passo, vengono illustrati monumenti, edifici storici e nello stesso tempo si racconta la nascita e l’evoluzione delle singole frazioni del territorio arcolano. Arcola come Città del Vino per la produzione locale dei suoi viticoltori che negli anni hanno assunto un ruolo importante anche in ambito nazionale, i borghi di Arcola come “Borghi delle Fiabe” nei quali riscoprire la bellezza e l’incanto attraverso eventi mirati al coinvolgimento dei più piccoli e delle rispettive famiglie, Arcola come polo culturale di premi che hanno richiamato la presenza di importanti personaggi dello sport e del giornalismo.Siete tutti benvenuti!
Il SindacoEMILIANA ORLANDI
L’Assessore al TurismoGIANLUCA TINFENA
La Spezia
Lerici
Sarzana
Ameglia
Arcola
Dall’Europa all’Italia
Dall’Italia alla Liguria
Dalla Liguria a La Spezia
Da La Spezia a Arcola
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Montale
Brugnato
A12GENOVA
Monte Cornoviglio
Isola Palmaria
Borghetto
Vezzano
Castelnuovo
di Vara
Ligure
Magra
AmegliaLericiPortovenereRiomaggioreManaro
laCorn
igliaVern
azza
Monteross
o al Mare
Levanto
Deiva M
arina
La Spezia
CINQUETERREM A R
T I R R E N O
Arcola
Sarzana
A15PARMA
A12LIVORNO
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Come raggiungere
COLLEGAMENTI STRADALI: Autostrada A12 - Ge-nova-Rosignano; Autostrada A15 - La Spezia-Parma; (direzione La Spezia, uscita Vezzano Ligure). S.S. n.1 Aurelia; S.S. n.62 del Passi della Cisa; S.S. n.63 del Passo dle Cerreto; S.S. n.331; S.S. n.330; S.S. n.530; S.S. n.370.
Collegamenti ferroviari: Treni regionali dalla stazione di La Spezia C.le, raggiungibile da tutte le provenienze.
www.trenitalia.com
COLLEGAMENTI AEREI: Aeroporto internazionale “C.Colombo” - Genova - Tel. 010 60151 a Km 100. www.airport.genova.it; Aeroporto inter-nazionale “G. Galilei” - Pisa - Tel. 050 849300 a Km 90. www.pisa-airport.com; Aero Club di Luni. Via Alta Vecchia, S. Lazzaro, Sarzana-Tel. 0187 673180 a Km 18. www.acei.it.
Trasporti locali: Servizi di linea per La Spezia e Sarzana ATC Esercizio S.p.A.
Numero verde 800 322 322. www.atcesercizio.it
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6 Sono varie le interpretazioni sull’origine di Arcola nei secoli. Alcuni la vogliano dagli Erculei, nobile famiglia romana stabilitasi in questa zona, o da Ercole suo probabile fondatore,
o dalla configurazione ad arco dei colli che circondano il paese. Altri la dicono denominata da Arx o meglio da Arcula, che nel latino tardo significherebbe piccola rocca. Arcola fu un antico cassero romano cioè un deposito militare ed una stazione di passaggio nell’avanzata di Roma contro le popolazioni Liguri negli anni 238-223 a.C. Fu tra le borgate insieme a Castelnuovo ed Ameglia che sorsero, prima delle altre, per la necessità di fuggire dalla malaria di Luni.Durante il medioevo le Pievi di Arcola e Trebiano, l’altro nucleo storico facente parte del Comune, situate lontano dal mare, sarebbero state legate ciascuna ad un porto. Arcola passò dal dominio dei Signori d’Este a quello dei Malaspina, quindi a
Castruccio Castracani fino ad arrivare nelle mani dei Genovesi nel 1494. Da quel momento la Repubblica Genovese vi istituì una Podestaria permettendo agli stessi arcolani di poter amministrare la giustizia in loco limitatamente al campo civile. La vita istituzionale arcolana rimase per tutto il Seicento ed il Settecento legata a quella genovese. Nel 1747 i Castellani di Arcola si opposero validamente agli attacchi dell’invasione austriaca in Liguria. Nel 1799 Arcola, occupata dalle truppe francesi del generale Miolis, cadeva in mano dell’esercito Austro-Russo. Successivamente il borgo passò sotto il dominio napoleonico fino al 1815. Come è noto dopo il Congresso di Vienna l’antica Repubblica di Genova e con essa tutti i suoi territori vennero aggregati al Regno di Sardegna di cui costituì un ducato; seguirono la stessa sorte tutti i borghi della Bassa Lunigiana Ligure.
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CENTRO STORICO DI ARCOLA
1. TORRE PENTAGONALE
2. CASTELLO
3. CHIESA DI SAN NICOLO’
4. IL TORRIONE
5. OSPEDALE DI CASILINA
6. SORGENTE “TRE FONTANE”
7. STATUA “STELE”
8. VECCHIO TRIBUNALE
9. SANTUARIO N. SIGNORA DEGLI ANGELI
FRAZIONI DI ARCOLA
10. BACCANO
11. VILLE MONTI
12. FRESONARA
13. BANZOLA TERMO
14. PONTE DI ARCOLA / RESSORA
15. TREBIANO
16. CERRI
17. ROMITO MAGRA
10 1110
Fu una delle più potenti creazioni feudali dell’Alto Medioevo, sede e difesa delle prime diramazioni del ceppo Obertengo, specie di quella che più particolarmente esercitò le funzioni
navali della Marca Ligure-Orientale, il ramo cioè dei marchesi di Massa e Corsica che datarono i loro atti per tutto il secolo XI “in Castro Arcule”. Il castello, nella seconda metà del secolo, subì vari assedi, saccheggi e conquiste. Il 28 marzo 1278 la fortificazione, che apparteneva ai Malaspina, fu assediata dal Capitano Oberto Doria e conquistata dal suo vicario Manuele di Negro. Nello stesso anno i Malaspina vendettero definitivamente il castello ai Genovesi. Dopo l’occupazione del castello nel 1320 da parte di Castruccio Castracani e nel 1430 da Nicolò Piccinino, capitano generale del duca di Milano Filippo Maria Visconti, il castello di Arcola appartenne stabilmente alla Repubblica Genovese che vi istituì una Podestaria. Nell’anno 1799 le truppe austro-russe invasero il territorio arcolano, tenuto dai franco-liguri comandati dal capitano Ruffini. Si combatté dal Borgo alle falde del monte Sorbolo, due granate colpirono il castello e la torre che subirono gravi danni. Soltanto nell’anno 1884 l’antico Castrum di Arcola, in base al progetto dell’ingegnere Canini di Sarzana, fu restaurato ad uso di palazzo comunale. Nell’occasione alla sua entrata fu murata nelle fondamenta la chiave secolare; nella facciata la lapide marmorea trecentesca ricorda la cessione del castello dai Malaspina alla Repubblica di Genova. Oggi il castello è la sede del Comune di Arcola.
Castello2
12 1312
La permanenza meglio conservata di Arcola è costituita dalla torre pentagonale detta “degli Obertenghi”, fatta edificare intorno al X secolo. Alta venticinque metri, con un perimetro
di altrettanti, ha i lati irregolari uno dei quali indica la direzione del Nord; è di forma architettonica romano bizantina con elementi pisani e la merlatura guelfa. Ci è giunta praticamente intatta attraverso i secoli vigile sentinella del Borgo, fu restaurata dall’architetto D’Andrade ai primi del 1900 per riparare i danni causati dagli scambi di cannonate avvenuti nell’anno 1799, quando gli Austro-Russi e i Francesi misero a ferro e fuoco la Contrada. L’opera dell’architetto d’Andrade ha permesso alla torre di essere dichiarata Monumento Nazionale, l’unico elemento originale superstite del sistema difensivo che muniva ”l’Acropoli Obertenga”. Alla sua base sono ancora ben visibili i resti di un muro e, in corrispondenza di un lato opposto, le tracce di un’antica saldatura che ci fa presupporre che la torre fosse inserita in un circuito murario difensivo del castello. Alla torre si accedeva attraverso una stretta porta ancora oggi visibile, quest’apertura si presume fosse collegata al castello attraverso un ponte levatoio oppure un camminamento superiore delle mura.
Torre1
Pentagonale
14 1514
I l Santuario di Nostra Signora degli Angeli fu edificato nel luogo in cui è avvenuta il 21 maggio 1556 la miracolosa apparizione della Vergine. La Madonna, circondata da due angeli, apparve
a cinque sorelle della famiglia Fiamberti, rivolgendo alle veggenti un invito alla penitenza e alla edificazione di un tempio. La storia racconta che l’evento si verificò su una pianta di rosmarino in località Carbonara. Due anni più tardi nel 1558 venne costruita l’attuale cappella sotterranea e una prima chiesa sovrastante. La pianta del Santuario presenta uno schema lineare, con un impianto basilicale privo di transetto che si sviluppa su un rettangolo articolato a tre livelli. Questo corpo longitudinale è diviso in tre navate, la mediana è sostenuta da quattro grossi pilastri in pietra coronati da capitelli d’ordine Ionico. L’altare maggiore sovrasta il nucleo originale della chiesa, che è seminterrata. L’altare Maggiore si presenta elegante e maestoso, ricco di marmi e di sculture. La volta del Sancta Sanctorum è ornata da pregevoli stucchi e affreschi con altre interpretazioni della Manifestazione Mariana. Dietro l’altare maggiore vi è il Coro con gli stalli di noce, stile impero. Nelle pareti che fiancheggiano l’altare sono posizionati due arazzi che rappresentano l’Annunciazione di Maria Vergine e la Visitazione.
Santuariodi N. Signoradegli Angeli
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1716
Sopra il Coro un grande quadro dipinto ad olio, di autore ignoto, rappresenta l’Apparizione della Madonna degli Angeli alle 5 sorelle Fiamberti. Nelle pareti ai lati dell’altare maggiore sono posti due grandi affreschi del dell’Apparizione della Vergine degli Angeli. Sopra l’altare, di marmi pregiati si trova il simulacro della Vergine degli Angeli, opera realizzata nel 1624 dallo scultore Battista Orsolini di Carrara. Le parti terminali delle navate minori presentano due cappelle dedicate, una alla Madonna del Rosario, l’altra al Sacro Cuore di Gesù. Entrambe le cappelle sopra l’altare e nella volta presentano raffinate decorazioni in stucchi e capitelli in marmo pregiato. Nella cappella del S.S Rosario, sull’altare in marmo spicca un quadro del pittore spezzino Andrea Podenzana, anno 1688.
1918
La prima chiesa di San Nicolò è citata in un atto sancito nell’anno 1128 e in un altro atto dell’anno 1132 tra i monaci Benedettini dell’isola del Tino, i signori di Arcola Ugo e Guillecione e il
Pievano Nicolò. Nell’anno 1436 i monaci Olivetani succedettero ai Benedettini nel possesso di quella chiesa ad una navata della quale rimane oggi solo l’Oratorio di San Bernardino. Intorno alla seconda metà del XV secolo su questo Oratorio venne costruita una chiesa a due navate con torre campanaria. L’attuale chiesa parrocchiale di San Nicolò fu ingrandita nell’anno 1628 e ultimata nel 1673, è divisa in tre navate con sei colonne marmoree d’ordine etrusco. All’interno della chiesa, dietro l’altare maggiore e sopra il coro con stalli in noce stile impero, possiamo ammirare una pregevole tavola in marmo ad alto e basso rilievo rappresentante la Beata Vergine col Santo Bambino in grembo circondata da teste d’Angeli, nella nicchia a destra Santa Margherita, in quella di sinistra San Nicolò. Nella cimasa a forma di trittico vi è un busto del Cristo tra Santo Stefano e San Bartolomeo, sopra tutti l’Eterno Padre.
Chiesa diSan Nicolo’
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2120
Nel maggio 1978, Rossana Piccioli, durante un sopraluogo nell’antico borgo di Arcola, identificava infissa in un muro di pietra che fiancheggiava via Papirio un frammento di Statua
Stele. Il frammento della stele è costituito dalla testa (dalla tipica forma semilunata con espansioni laterali), dal collo e da tutta la spalla destra.
StatuaStele
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22 2322
L’origine della parola “Baccanum” comunemente si fa risalire a Bacco per il fatto che i coloni erano ottimi nella coltura della vite ed il terreno rendeva le viti assai fruttifere tanto che gli stessi
abitanti festeggiavano alcune giornate all’insegna del vino, oppure l’etimologia della parola deriva da un luogo clamoroso per le strade che qui si incrociavano favorendo l’incontro e l’adunanza dei popolani.
VilleBaccano
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2524
L’antica Pieve sorge a Baccano alle pendici del Monte Sorbolo; chiesa “Matrice” della Comunità Arcolana già dal 1132, è ricordata nella Bolla Pontificia di Eugenio III del 1149. Si tratta di una
costruzione protoromana, trasformata in età gotica e condotta alle forme dell’architettura Cistercense con abside quadrata, fiancheggiata da analoghe cappelle con ampi archi acuti nella divisione delle tre navate. Entrando a destra si trova un altare in marmo colorato, nel tabernacolo si conserva il Santissimo Sacramento (secolo XX). Nella cappella di sinistra troviamo il battistero (secolo XX) formato da un piedistallo di marmo a due elementi molto robusti sistemati a guisa di croce; la vasca battesimale è in pietra arenaria. Nella navata centrale sui pilastri sono visibili quattro dipinti raffiguranti Evangelisti databili al secolo XII. Nella navata destra appoggiata alla colonna c’è una acquasantiera in marmo bianco di Carrara databile tra la fine del secolo XVI e i primi del XVII. Entrando a sinistra troviamo addossato al muro della navata il vecchio Battistero con vasca e piedistallo in marmo. Sul muro un affresco raffigura motivi floreali e Giovanni Battista. La chiesa possiede un organo a canne collocato sopra l’ingresso in cantoria. Sul portale in marmo della chiesa al centro in alto una epigrafe ricorda: Terribilis Est Locus Iste, Gen. 28-1834 (si tratta della riproposta del versetto 28 della Genesi e dell’anno della costruzione). Sul lato ovest della chiesa si erge ad una altezza di 20 metri la torre campanaria, dove sono posizionate due campane.
Pieve dei SantiStefano e
Margherita
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2726
Nell’anno 1606 il Vescovo di Luni-Sarzana, Giovanni Battista Salvago, stabiliva la sua residenza estiva nell’antica Pieve dei SS .Stefano e Margherita e ampliava la Canonica. Più
tardi nell’anno 1626 faceva costruire un ampio giardino che abbelliva con una suggestiva fontana. Si tratta di un’opera muraria in pietra e mattoni che raccoglie, in cisterna a botte, l’acqua sorgiva. Il muro di sostegno del terrazzamento, nel frontale dell’erogatore, è corredato da reimpieghi marmorei dell’antica Luni: un sarcofago Romano del I-II secolo d.c., un mascherone e un frammento di lastra utilizzata come lapide incisa con un distico.
La memoria storica degli abitanti di “Ville Baccano” ci ha tramandato che il
monumento fu eretto in una notte nel punto dove sorgeva una piccola cappella dedicata a San Donnino in piazza a Baccano. Angelinelli Luigi, un falegname facente parte del Comitato Repubblicano promotore per la zona di Baccano, fece costruire a Carrara una piccola statua di marmo, facilmente trasportabile, rappresentante Giuseppe Mazzini. La statua fu portata con un carro a Baccano e riposta in una cantina di proprietà dello stesso Angelinelli, in attesa di essere posta su un piedistallo come monumento nel 1888.
La Fontana
Monumentoa GiuseppeMazzini
della Pieve10
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2928
Della villa di proprietà del Conte Picedi-Benettini non si conosce la data precisa di costruzione, tuttavia si fa risalire alla prima metà del XVIII secolo. Nell’anno 1758 Niccolò
Picedi faceva costruire un piccolo ponte ad arco sopra la strada che conduceva alla Pieve. É in questo periodo che il “Chioso” è ormai totalmente completato con la costruzione dell’elegante palazzo centrale e con l’assunzione di quel ruolo di unità colturale che permarrà sino ai giorni nostri. La villa ha ospitato per 30 anni in estate la rinomata rassegna ‘Arcola e i suoi vini’, prima del suo trasferimento all’interno del borgo di Arcola.
Il villaggio agricolo deve il suo nome al fatto che è situato sulla sommità di un’altura che domina il crocevia tra la Via Romana e la percorrenza di crinale nel tratto definito Via Nosedro. L’antica
corte di Monti è citata nel Codice Pallavicino nell’anno 1188 per una contesa fra il Vescovo di Luni-Sarzana e gli abitanti di Monti di Arcola e Viano di Gragnola.
Villa
VilleIl Chioso
Monti
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3130
In origine villaggio agricolo si trova a settentrione del castello di Arcola. La piccola corte è citata nei primi catasti descrittivi della comunità arcolana nel 1500. É attraversata dalla strada più antica
del territorio che collegava tra loro le Pievi che si affacciavano sul golfo della Spezia
VilleFresonara12
Trebiano sorge sulle propaggini della catena collinare che domina la riva destra del fiume Magra e la sua vasta piana. Il toponimo si fa derivare da Trebii, famiglia romana venuta a Luni in seguito
alla colonizzazione di quelle zone. Il Borgo è sovrastato dai ruderi di un antico castello, uno dei più forti baluardi del sistema difensivo vescovile, un potere che veniva esercitato attraverso i Vicedomini.
Trebiano15
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Il castello, di cui ancora oggi si possono ammirare le imponenti rovine, fu uno dei più forti baluardi del Comitato Lunense . A cavallo tra la Bassa Val di Magra ed il mare doveva controllare
uno dei passaggi chiave della riviera Orientale, ossia le “scafe” di San Genesio che accoglievano il transito proveniente dalla Toscana fino al sicuro approdo di Lerici. La prima notizia risale all’anno 963 in un diploma dell’imperatore Ottone I, data probabile della sua fondazione. Il castello che sovrasta il borgo è grande, massiccio e mostra tutta l’essenziale struttura medievale. Nell’anno 1856 a San Genisio in prossimità del passo della “scafa” venne costruito il ponte sul Magra con strada carrabile e più tardi nel 1863 con la strada ferrata. Il castello è di proprietà di privati.
Nella Bolla Pontificia di Eugenio III dell’anno 1149 è ricordata per la prima volta tra le chiese battesimali della diocesi di Luni e indicata nella forma “plebem de Treblano”.
La Pieve estendeva la propria giurisdizione in un territorio assai vasto, confinava con la Pieve di Arcola e con quella di Ameglia, si spingeva da un lato sino al mare inglobando il territorio delle attuali parrocchie di Lerici e Pugliola e dall’altro sino al fiume Magra con l’Oratorio di San Genesio. La chiesa situata nella spianata di fronte alla porta principale del Borgo fu costruita nel XVI secolo su una struttura precedente; di stile romanico ha tre navate sostenute da otto colonne di marmo rosso di Trebiano, ai lati vi sono quattro altari intitolati ai Santi Caterina, Bernardo, Rocco e alla Natività. All’interno è custodita un’ara romana proveniente da Luni e riutilizzata come pila dell’acqua benedetta, un crocefisso a tempera su legno risalente al 1456, una pala in marmo della prima metà del secolo XVI e una Via Crucis del secolo XVIII.
Castello di
Pieve di San
Trebiano
Michele Arcangelo
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15
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Cerri in origine era un piccolo villaggio agricolo situato alle falde del monte Ginestrone o Canarbino. É attraversato dall’antica percorrenza Trebiano-Lerici. Nella frazione di
Cerri esiste la chiesa dedicata a S. Anna patrona del paese; qui sono conservati tre dipinti di scuola genovese dei secoli XVII e XIX. Si ha notizia di questa chies, nella Relevaglia dell’anno 1581: la Comunità dei Cerisi chiedeva ai procuratori della Repubblica di Genova il permesso di prelevare dal fiume Magra sabbia per ristrutturare la chiesa e costruire il campanile.
Anticamente Romito era il “Piano” sul quale gravitavano le popolazioni di Trebiano e Cerri; zona esclusivamente agricola, acquitrinosa soggetta alle alluvioni della Magra .La frazione di
fondo valle del Comune di Arcola sino agli anni quaranta era scarsamente abitata, dagli anni sessanta in poi il quartiere subì una sostanziale trasformazione e si svilupparono notevolmente gli insediamenti abitativi, artigianali, commerciali e le attrezzature pubbliche.
RomitoCerri
Magra
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A Romito Magra all’interno dell’azienda Crastan è stato allestito un ampio museo con un percorso storico culturale attinente il caffè. I macinini, le macchine, gli oggetti esposti,
vogliono offrirci una vasta panoramica dell’itinerario percorso nei secoli, dalla produzione artigianale alla tecnica dell’industria. All’interno dell’azienda è situato il museo delle opere di Walter Tacchini, uno dei fautori della cosiddetta Arte Sociale. Si tratta di un palese esempio di come si possa coniugare perfettamente l’arte con il caffè.
Museo del Caffe’17
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Per chi ama le passeggiate è interessante avventurarsi nel Parco Regionale di Montemarcello-Magra che si estende in parte nel territorio arcolano. La vegetazione è molto varia: ontani, pioppi neri,
salici bianchi, rossi e di ripa, canneti o cannuccia di palude lungo le sponde fangose del fiume Magra, nelle sue acque sono presenti 36 specie di pesci. Il territorio è ricco di spunti naturalistici, la presenza di spazi spesso allagati favorisce l’incontro con una gran quantità di volatili che si fermano a cercare nutrimento e riposo durante le migrazioni prima di varcare gli Appennini. In località San Genisio ha sede l’Oasi Lipu, visitabile tutto l’anno. L’Oasi rappresenta un importante sito per le specie migratrici e in particolare per rapaci, anatre, limicoli, passeriformi. Il particolare contesto territoriale ne fa l’area più rilevante per la Liguria orientale di sosta e di transito per i migratori e uno dei più importanti corridoi ecologici d’Italia. Al visitatore basterà munirsi di un buon binocolo e di un po’ di pazienza per osservare diverse specie di uccelli alla ricerca di cibo. Nella zona nidificano il corriere piccolo e il martin pescatore dal fischio prolungato e dalla splendida livrea verde-azzurra.
Escursioni
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Il territorio arcolano è interessato da alcuni sentieri del C.A.I.:401 Trebiano - Ressora - Arcola (Via delle Pievi).402 Ponte di Arcola - Collegamento sentiero 401.403 Ponte di Arcola - Pieve di Bacca-no - Collegamento AVG404 Arcola - Pietralba (collegamento AVG).
Sentieri e Passeggiate
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La tradizione di Arcola negli ultimi anni è sempre stata strettamente legata allo sviluppo e alla promozione del proprio territorio attraverso l’enogastronomia. Sono numerose in
estate le sagre e gli appuntamenti di carattere culinario, ma nello stesso tempo è nato in parallelo un nuovo percorso di sviluppo culturale come ulteriore traino turistico del territorio.
Cultura
Arcola
e Tradizione
e suoi Vini
Rassegna enogastronomica a sfondo culturale organizzata dal Comune di Arcola con la
collaborazione dei produttori vinicoli locali e delle associazioni presenti nel territorio comunale. Da 30 anni è uno degli appuntamenti estivi di maggior rilievo della provincia spezzina. La manifestazione, in programma nella seconda metà di agosto, ha l’intento di valorizzare i prodotti enologici e agricoli locali, le potenzialità turistico-ambientali e promuovere l’economia locale attraverso momenti di esposizione e degustazione di vini arcolani e prodotti tipici a Km 0. Dopo la lunga parentesi presso la Villa ‘Il Chioso’ di Baccano, dal 2015 la rassegna si svolge all’interno del borgo di Arcola ed ha assunto un nuovo carattere di valorizzazione culturale con convegni, musica e ospiti illustri del mondo dello spettacolo.
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I borghi di Arcola a misura dei bambini e delle famiglie, è la missione dell’amministrazione comunale per la valorizzazione dei centri storici del territorio. Il Carnevale in Fabula che nel 2015
ha richiamato nel borgo arcolano più di 2 mila persone è stato l’inizio di un percorso che prosegue ogni estate con iniziative ospitate nei centri storici rivolte ai più piccoli e alle rispettive famiglie.
Il Comune di Arcola ospita due premi a sfondo culturale. Dal 2010 ‘Arcola ringrazia’, organizzato dall’amministrazione in stretta collaborazione con la Pro Loco, è l’omaggio ai cittadini arcolani
che si sono distinti per valore morale, intellettuale, culturale nel mondo. Nel 2014 si è svolta la prima edizione del Premio ‘Arcola cultura e sport’ che ha visto per protagonisti personaggi del mondo dello sport e del giornalismo affermati in ambito nazionale. Il vincitore dell’edizione inaugurale è stato Bruno Pizzul.
i Borghi “Arcola ringrazia”
delle Fiabe“Arcola Cultura e Sport”
premi e
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RISTORANTE “PIN BON” loc Canarbino. 0187 5607648
ARCI BACCANO Via Sommovigo 20. 0187 986778 - 347 2430810
RISTORANTE “OSTERIA IL TORCHIO” Via Valentini 1. 347 6287516
PIZZERIA “DA MEC” BAR CENTRALE P.zza Garibaldi 12. 0187 986276
PIZZERIA IL TAGLIERE II Via Valentini 218. 0187 987553
ANTICA OSTERIA DEL PONTE Via Aurelia Nord. 0187 986281
PIZZERIA L’ARCOLANA Via Aurelia Nord 134. 0187 954804 - 329 4937000 [email protected]
RISTORANTE “IL DISSAPORE” Via Indipendenza 2. 0187 955020 - 347 9185074 - 393 665544
RIVER SPORTING CLUB Vicolo Margarita 1. 0187 986273 [email protected]
TRATTORIA PIZZERIA LA PRIMULA Via XXV Aprile 74. 0187 954703
PIZZERIA FRETTA E FURIA II Via Aurelia Sud 224. 0187 986722
DISTRIBUTORE TAMOIL Via Aurelia km. 401+509. 0187 1890130
TRATTORIA PIZZERIA THE OLD BRIDGE Via provinciale 7. 0187 989318
PIZZERIA DA MARIO Via Provinciale 3. 0187 988000
PIZZERIA IL MATTATOIO Via Provinciale 174. 0187 989036
PIZZERIA CRUDELIA Via Provinciale 304. 0187 989069
ARCI CERRI Via Della libertà 25. Cerri 342 8204548
BAR L’ANGOLO Via Sommovigo 223.
BAR BROZZO ROSANNA Via Fontanaviva 7.
SWEET CAFÈ Via Valentini 210.
BAR IL PONTE Via Aurelia Nord 1. 0187 986281
DIAMOND CLUB Via Aurelia Nord 92.
LUCKY BAR Viale della Repubblica 12.
BAR “ER BARETO” Via della Repubblica 38. 0187 610824
BAR MARCOBELLO SIMONE Via Aurelia Sud 215. 0187 987282
PINGUEBAR Via Provinciale 115. 0187 989253
BAR AMNESY Via Provinciale 562.
BAR CENTRALE Via Provinciale 118. 0187 988418
BAR PASTICCERIA Via Provinciale 308.
BED & BREAKFASTBUTTERFLY 2005 Viale Fosella 91. Pietralba 0187 560763 - 333 8002524
GLI ACERI Via Pitelli 10. Baccano 0187 954239 3342133439 – 3387884561 [email protected],[email protected]
VILLA DUCCI V Via Nosedro 2. Monti di Arcola - Baccano 0187 982918 [email protected]
IL CASALE NEGLI OLIVI Via Sivigliano 5. Pianazze 0187 989051 335 1243883 [email protected].
CASA BONAMINI Via Fosella 59. Baccano 339 2071101
LA PICCOLA OASI Via Gordesco 65. Baccano 0187 987565 - 3389233195 [email protected]
LA COCCINELLA Via Trina 38. Arcola Centro Storico 0187 954170 - 339 7249140 [email protected]
IL CIELO IN UNA CASA Piazza 2 Giugno 15. Ponte di Arcola 0187 954603 338 6418708 [email protected]
MARYSOL Via Romana 32. Ponte di Arcola 347 7771273 [email protected]
LUNI Via Giovato 33– Piano di Arcola 0187 986057 328 5844007 [email protected]
PODERE MORUCCIOLA Via Aurelia Nord 133. Piano di Arcola 0187 987333 - 347 1652877 [email protected] [email protected]
AL CHIARO DI LUNA Via Aurelia Sud 62. Ressora 0187 987268 3663992519 [email protected]
A CASA DI MALU’ Via Pentema 12- Ressora 0187986610 328 1047343 [email protected]
LA COLLINA DI ALBIRO Via Aurelia sud 14. Ressora 338 4205585 [email protected]
DOLCE DORMIRE SUITE Via Battifollo 50. 0187 627950 -333 8707259 [email protected]
I GIARDINI Via Gaggiola 39. Romito Magra 0187 989181 339 5733355 [email protected]
ALLA CASALTA Strada Comunale Trebiano. 0187 988694 -333 3276209 [email protected]
SOTTO IL CASTELLO Via Sottocastello 13. Trebiano 0187 989234 339-4909420
dove Mangiare dove Dormire
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DA GIUSÈ Via Vico Porta 4. Trebiano 0187 988615 - [email protected]
SIVIGLIANA Via Crucis 26. Cerri 0187 918825-3397227120 [email protected]
AFFITTACAMERELUCI SUL GOLFO Via Delle Ville n. 48. Termo 338 2595915 3394499336 [email protected]
A CASA DI LISA Via Bruno Buozzi 40. Piano di Arcola 0187 986508 – 3358050295 [email protected]; [email protected]
LA CASA DEL BAMBERO Via Serra 10. Cerri 338 9373946
AGRITURISMITERRA DI MARE Viale Fosella 50. loc. Pietralba 335 6411002 - 3477342035-3395723251 [email protected]
IL FIENILE Via Masignano 16. 0187 987160
CA’LORENZO Via Ameglia 136. Romito Magra 328 1085538 - [email protected]
ALBERGHIALBERGO SERENA Via Della Liberta’ 22.
0187 988632 [email protected] www.albergoserena.net
ALBERGO LA MIMOSA Via Provinciale 586. Loc.Romito Magra 0187 967542 [email protected] [email protected]
APPARTAMENTIRICCO’ Adriana Via Masignano 6. 0187 986190
ANDREONI Elder Via Fresonara 36. 0187 980672 - 3483707726
BONAMINI Aida Via Monte 27 D. Pietralba 0187 954661- 3392071101
SOMMOVIGO Guido Via Vissano 36. Vissano 0187 987535 - 339 1741688 [email protected]
FIDOLFI Mimma Piazza Garibaldi. Arcola Centro Storico 0187 947181
ROSSI Maria Olga Via Della Repubblica 12/3 Ponte di Arcola 0187 954603 - 338 6418708 [email protected]
SALVATORI Giuliano Via Vico Solitario 30. Trebiano 338 5437812 [email protected]
dove Dormire
Impaginazione e Grafica: Sirio Fusani, Vittorio Lippi, Stampa Studio Photo’s
Testi e coordinamento: Giorgio Neri
Fotografie: Pro Loco Arcolana, Luca Bernabò, Francesco Orlandi, Edoardo Billi, Alberto Muzio, Roberta Tonelli, Circolo Fotografico “La Torre”
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www.comune.arcola.sp.it
Assessorato Turismo e Cultura 0187 954100 / [email protected] Relazioni con il pubblico 0187 954500 / [email protected]
Punto Informazione IAT Pro Loco Arcolana Via Valentini, 197 - Arcola - Tel/fax 0187 986559 www.prolocoarcolana.it
Comune di Arcola