28
Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5 A cura di R. Bonasso, L. de Ferrariis, T. Marsico, A. Tricoli Regione Calabria Autorità di Bacino Regionale MASTER PLAN DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI EROSIONE COSTIERA IN CALABRIA AREA 5

AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

  • Upload
    others

  • View
    17

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5 A cura di R. Bonasso, L. de Ferrariis, T. Marsico, A. Tricoli

Regione Calabria

Autorità di Bacino Regionale

MASTER PLAN

DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI EROSIONE COSTIERA IN CALABRIA

AREA 5

Page 2: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

2

MASTER PLAN AREA 5

Indice

STUDIO METEOMARINO pag. 3

RELAZIONE TECNICA

1 Introduzione pag. 12

2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15

3 Suddivisione in tratti del litorale pag. 19

4 Analisi dello stato di fatto, pericolosità e obiettivi pag. 20

AREA 5: Analisi del litorale di Crotone pag. 20

5 Piano degli interventi pag. 27

AREA 5: Piano degli Interventi del litorale di Crotone pag. 27

Page 3: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale

STUDIO METEOMARINO

Lo studio meteomarino seguente, ricalca totalmente, nelle modalità e procedure di calcolo, quanto riportato in premessa alla sezione “CARATTERIZZAZIONE DEL CLIMA ONDOSO LUNGO LE COSTE DELLA CALABRIA”, paragrafo “CARATTERISTICHE DEL MOTO ONDOSO AL LARGO”. L’AREA 5 ricade nella macro-area ionica dello studio meteomarino e precisamente delle Aree AS7 e AS8 che si estendono da Foce Fiume Neto a Capo Colonna e fino a Capo Cimiti cui è stato suddiviso il litorale calabrese”, corrispondenze tra Aree Studio, Denominazioni Master

AREA DI STUDIO DENOMINAZIONE MASTERPLAN

AS7 CRT-1

AS7 CRT-2

AS7 CRT-3

AS8 CRT-4

Caratterizzazione del clima ondoso Le registrazioni, come per tutte le altre aree, sono state ripartite in gruppi d’altezza d’onda per ciascuna delle quali è stata definita la frequenza percentuale d’apparizione per settore. Isono raggruppati per classi di 0.5 m, l’ampiezza dei settori direzionali è stata fissata pari a

• Frequenze di apparizioneIl valore della frequenza relativa ad un fissato settore di provenienza dipende dal classi d’altezza significativa prese in esame, dal numero di registrazioni dell’isignificativa per il settore di provenienza e dalla frequenza totale.

AS7. Dal grafico a sinistra si evince del 19,9%. Si osserva che le onde più alte provengono AS8. Dal grafico a destra si ha un massimo per onde provenienti da NNE che fa registrare una percentuale del al 20,6%. Si osserva che le onde più alte provengono

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

Lo studio meteomarino seguente, ricalca totalmente, nelle modalità e procedure di calcolo, quanto alla sezione “CARATTERIZZAZIONE DEL CLIMA ONDOSO LUNGO LE COSTE DELLA

CALABRIA”, paragrafo “CARATTERISTICHE DEL MOTO ONDOSO AL LARGO”.

area ionica dello studio meteomarino e precisamente delle Aree AS7 e AS8 che si estendono da Foce Fiume Neto a Capo Colonna e fino a Capo Cimiti (ved. Tab. 1 cui è stato suddiviso il litorale calabrese”, della suddetta sezione. La tabella sottostante illustra le corrispondenze tra Aree Studio, Denominazioni Master plan e Nome dei Comuni interessati:

DENOMINAZIONE MASTERPLAN NOME DEL COMUNE

CROTONE

CROTONE

CROTONE

CROTONE

Caratterizzazione del clima ondoso

Le registrazioni, come per tutte le altre aree, sono state ripartite in gruppi d’altezza d’onda per ciascuna delle quali è stata definita la frequenza percentuale d’apparizione per settore. I livelli d’altezza significativa sono raggruppati per classi di 0.5 m, l’ampiezza dei settori direzionali è stata fissata pari a

Frequenze di apparizione. Il valore della frequenza relativa ad un fissato settore di provenienza dipende dal classi d’altezza significativa prese in esame, dal numero di registrazioni dell’isignificativa per il settore di provenienza e dalla frequenza totale.

. Dal grafico a sinistra si evince che la percentuale più alta di onde arriva da direzione NNE con valore del 19,9%. Si osserva che le onde più alte provengono circa da direzioni comprese tra 20

. Dal grafico a destra si ha un massimo per onde provenienti da NNE che fa registrare una percentuale che le onde più alte provengono da direzioni comprese tra 20

3

Lo studio meteomarino seguente, ricalca totalmente, nelle modalità e procedure di calcolo, quanto alla sezione “CARATTERIZZAZIONE DEL CLIMA ONDOSO LUNGO LE COSTE DELLA

area ionica dello studio meteomarino e precisamente delle Aree AS7 e AS8 (ved. Tab. 1 – “Aree di studio in

La tabella sottostante illustra le plan e Nome dei Comuni interessati:

Le registrazioni, come per tutte le altre aree, sono state ripartite in gruppi d’altezza d’onda per ciascuna livelli d’altezza significativa

sono raggruppati per classi di 0.5 m, l’ampiezza dei settori direzionali è stata fissata pari a ∆θ = 10°.

Il valore della frequenza relativa ad un fissato settore di provenienza dipende dal numero delle classi d’altezza significativa prese in esame, dal numero di registrazioni dell’i-esima altezza

di onde arriva da direzione NNE con valore direzioni comprese tra 20°N e 140°N.

. Dal grafico a destra si ha un massimo per onde provenienti da NNE che fa registrare una percentuale da direzioni comprese tra 20°N e 180°N.

Page 4: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale

• Altezza significativa media per settore.Nota la frequenza per settore di provenienza, si è proceduto al calcolo dell’altezza significativa media di largo per ogni settore e si

AS7. I settori con altezza significativa media più rilevante massimo a 120°N pari a circa 1.40m.

AS8. Anche in questo caso 20°N e 180°N, con un massimo a 130

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

Altezza significativa media per settore. Nota la frequenza per settore di provenienza, si è proceduto al calcolo dell’altezza significativa

ogni settore e si sono ottenute le seguenti distribuzioni H

settori con altezza significativa media più rilevante sono quelli tra 20

pari a circa 1.40m.

Anche in questo caso i settori con altezza significativa media più rilevante massimo a 130°N pari a circa 1.50m.

4

Nota la frequenza per settore di provenienza, si è proceduto al calcolo dell’altezza significativa Hs0/θ.

tra 20°N e 140°N, con un

i settori con altezza significativa media più rilevante sono compresi tra

Page 5: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale

• Periodo di picco medio per settore.Nota la frequenza d’apparizione è possibile valutare il periodo di picco di un fissato provenienza Tp/θ, ottenendo i

AS7. Si osservano periodi di picco medio con un massimo a 120

AS8. Si osservano periodi di picco medio con un massimo a 110

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

Periodo di picco medio per settore. Nota la frequenza d’apparizione è possibile valutare il periodo di picco di un fissato

ottenendo i diagrammi seguenti.

Si osservano periodi di picco medio con un massimo a 120°N, con Tpmax

. Si osservano periodi di picco medio con un massimo a 110°N, con Tpmax

5

Nota la frequenza d’apparizione è possibile valutare il periodo di picco di un fissato settore di

pmax pari a circa 4,9 s.

pmax pari a circa 5,0 s.

Page 6: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale

• Flusso di energia per settore.L’energia associata al moto ondoso di largo dipende da vari fattori quali l’altezza significativa, la celerità dell’onda al largo e il peso specifico dell’acqua di mare.

Flusso di energia - Area di studio AS7

Settori [°N] 345-15 15-45 45-75

Flusso(N/s) 822 1627 366

Flusso di energia - Area di studio AS8

Settori [°N] 345-15 15-45 45-75

Flusso(N/s) 767 1630 366

AS7. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso dal settore (105pari a 1947 N/s. AS8. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso pari a 1911 N/s.

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

Flusso di energia per settore. L’energia associata al moto ondoso di largo dipende da vari fattori quali l’altezza significativa, la celerità dell’onda al largo e il peso specifico dell’acqua di mare.

Area di studio AS7 75 75-105 105-135 135-165 165-195 195-225 225-255

366 540 1947 1877 62 6 6

Area di studio AS8 75 75-105 105-135 135-165 165-195 195-225 225-255

366 616 1399 1624 1911 580 4

. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso dal settore (105

. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso dal

6

L’energia associata al moto ondoso di largo dipende da vari fattori quali l’altezza significativa, la

255-285 285-315 315-345

7 6 12

255-285 285-315 315-345

1 1 4

. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso dal settore (105°N-135°N)

dal settore (165°N-195°N)

Page 7: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

7

• Settore di traversia principale. E’ il settore che comprende le direzioni delle agitazioni ondose più intense. Inclinazione settore traversia principale

AS7 AS8

120°N 120°N

Analisi statistico-deterministica. Avendo determinato precedentemente, per ogni direzione di provenienza del moto ondoso, le serie storiche delle mareggiate e le relative grandezze caratteristiche medie e significative (altezze d’onda e periodi), è stata di seguito eseguita un’analisi statistico - probabilistica di tali dati, tesa essenzialmente a valutare i massimi valori delle caratteristiche del moto ondoso associati a fissati periodi di ritorno.

• Probabilità di superamento omnidirezionale. La probabilità di superamento omnidirezionale è rappresentata da una legge tipo “Weibull” che dipende dai parametri u (adimensionale) e w (espressa in metri):

Parametri omnidirezionali

AS7 AS8

u w [m] u w [m]

1.149 0.695 1.065 0.775

Dal punto di vista fisico w è il fattore scala e caratterizza i livelli di agitazione ondosa: aumenta con l’aumentare dell’altezza delle onde; u, invece, regola il rapporto tra le altezze significative a diversi livelli di probabilità: tale rapporto è tanto più grande quanto più u è piccolo.

• Probabilità di superamento direzionale. La probabilità di superamento direzionale può essere rappresentata dalla differenza di due “Weibull” (Boccotti, 1997) e fornisce lo stesso parametro u della probabilità di superamento omnidirezionale e due parametri wα , wβ caratteristici del settore.

Parametri direzionali

Area di studio AS7 345-15 15-45 45-75 75-105 105-135 135-165 165-195 195-225 225-255 255-285 285-315 315-345

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

wα [m

]

wβ [m

]

0.2

90

0.1

72

0.4

66

0.3

23

0.5

04

0.4

70

0.6

22

0.5

84

0.6

33

0.5

71

0.5

35

0.4

09

0.1

68

0.1

51

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

Area di studio AS8

0.2

66

0.1

63

0.4

53

0.3

10

0.4

49

0.4

16

0.5

33

0.4

99

0.7

70

0.7

16

0.7

09

0.6

39

0.5

70

0.4

37

0.3

29

0.2

59

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

n.v.

I valori massimi wα e wβ da considerare sono quelli evidenziati nella tabella soprastante. Il valore di u invece è lo stesso per tutti i settori ed è pari a valore ottenuto dall’analisi omnidirezionale. Da ricordare che il settore di traversia dal quale proviene il mare più forte, è quello caratterizzato dal valore più alto di wα, se esistono più settori con lo stesso valore di wα allora il mare più forte, è quello che presenta il valore minore di wβ.

Page 8: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

8

• Periodo di ritorno omnidirezionale. Il periodo di ritorno omnidirezionale R rappresenta il periodo di ritorno di una mareggiata in cui l’altezza significativa massima supera una soglia h.

AS7 - Livelli di altezza significativa eguagliati o superati mediamente ogni R anni. h (0.1) [m] h (1) [m] h (5) [m] h (10) [m] h (20) [m] h (50) [m] h (100) [m] h (200) [m] h (500) [m] ∆ [m]

2.36 3.72 4.58 4.94 5.29 5.74 6.08 6.41 6.85 4.49

Il diagramma sottostante evidenzia il legame R/h e si può osservare come per un periodo di ritorno pari a 10 anni il valore di soglia è pari a 4,94 m, mentre a un periodo di ritorno di 50 anni corrisponde una soglia di altezza d’onda pari a 5,74 metri.

AS8 - Livelli di altezza significativa eguagliati o superati mediamente ogni R anni. h (0.1) [m] h (1) [m] h (5) [m] h (10) [m] h (20) [m] h (50) [m] h (100) [m] h (200) [m] h (500) [m] ∆ [m]

2.86 4.71 5.92 6.42 6.92 7.57 8.05 8.53 9.16 6.3

Il diagramma sottostante evidenzia il legame R/h e si può osservare come per un periodo di ritorno pari a 10 anni il valore di soglia è pari a 6,42 m, mentre a un periodo di ritorno di 50 anni corrisponde una soglia di altezza d’onda pari a 7,57 metri.

0

1

10

100

1000

0 2 4 6 8 10 12 14 16

R (Hs > h) [anni]

h [m]

0

1

10

100

1000

0 2 4 6 8 10 12 14 16

R (Hs > h) [anni]

h [m]

Page 9: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale

• Persistenza media. La persistenza media D al di sopra di una certa soglia h rappresenta la durata di tempo media in cui l’altezza significativa si mantiene al di sopra della soglia fissata.

AS7. Dal diagramma soprastante persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di 6 metri corrisponde una persistenza media di circa 5 ore.

AS8. Dal diagramma soprastantepersistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di corrisponde una persistenza media di circa

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

a persistenza media D al di sopra di una certa soglia h rappresenta la durata di tempo media in cui l’altezza significativa si mantiene al di sopra della soglia fissata.

soprastante si può cogliere il fatto che all’aumentare persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di 6 metri corrisponde una persistenza media di circa 5 ore.

soprastante si può cogliere il fatto che all’aumentare del valo

persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di corrisponde una persistenza media di circa 5 ore.

9

a persistenza media D al di sopra di una certa soglia h rappresenta la durata di tempo media in

si può cogliere il fatto che all’aumentare del valore di soglia la persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di 6 metri

si può cogliere il fatto che all’aumentare del valore di soglia la persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di 8 metri

Page 10: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

10

Classificazione del moto ondoso. L’analisi dei risultati ottenuti dallo studio meteomarino nelle diverse località è uno strumento utile a comprendere quali siano i litorali maggiormente esposti al moto ondoso.

• Indice caratteristico del moto ondoso. E’ stato calcolato un indice caratteristico del moto ondoso, che tiene conto delle caratteristiche meteomarine e morfologiche quali: flusso, inclinazione settore traversia principale, pendenza etc. Per i comuni ricadenti nell’AREA 5 si sono ottenuti i seguenti indici:

ADS DENOMINAZIONE COMUNE I I λ I α I Ф I h (R)

AS7 CRT-1 CROTONE 0.44 0,03 0,95 0,18 0,42 AS7 CRT-2 CROTONE 0.33 0,04 0,95 0,19 0,42 AS7 CRT-3 CROTONE 0.21 0,04 0,94 0,18 0,42 AS8 CRT-4 CROTONE 0.49 0,04 0,93 0,18 0,42

Sintesi dei risultati dello studio meteomarino. L’AREA 5 comprende tutto il territorio comunale di Crotone.

CRT-1, CRT-2, CRT-3 La parte ricadente nell’ area AS7, dalla foce del fiume Neto a Capo Colonna, comprendendo una buona

porzione del territorio comunale di Crotone, è un’area caratterizzata prevalentemente da costa bassa, con presenza di costa alta in corrispondenza del promontorio di Capo Colonna. In tale area sono stati calcolati significativi valori del flusso di energia, che si distribuiscono intorno a due differenti direzioni: una proveniente da sud-est, caratterizzata da fetch di notevole estensione (superiori a mille chilometri), ed una proveniente da nord-est, caratterizzata da fetch di limitata estensione a causa della presenza delle coste lucane e pugliesi. Riguardo quest’ultima direzione, è possibile osservare che i valori elevati del flusso di energia sono dovuti ad un moto ondoso di elevata frequenza (circa 20%) ma di modesta entità. L’analisi probabilistica ha confermato che il settore di traversia principale proviene da sud-est, in quanto i valori dei parametri direzionali dei settori provenienti da nord-est sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli dei settori provenienti da sud-est. Riguardo i parametri omnidirezionali, è possibile osservare che il valore del “fattore scala” w è elevato ma la presenza di un valore elevato del parametro u (il secondo più alto in Calabria) comporta variazioni dell’altezza significativa al variare del periodo di ritorno di modesta entità: in particolare, per periodi di ritorno pari a 0.1 anni si ottiene un’altezza significativa di 2.36 m mentre, per periodi di ritorno di 500 anni, si ottiene un’altezza significativa di 6.85 m, con una variazione di 4.49 m. Questo territorio è caratterizzato da fondali di modesta pendenza, contenuta entro il 3%. L’indice caratteristico del modo ondoso assume valori compresi tra 0.21 e 0.44. Il valore massimo caratterizza il territorio compreso tra il porto di Crotone ed il confine con Strongoli (KR), esposto direttamente al moto ondoso proveniente da sud-est, mentre il valore minimo caratterizza il territorio in prossimità di Capo Colonna, in quanto la morfologia della costa protegge parzialmente dal moto ondoso proveniente dai fetch di maggiore estensione.

CRT-4 La parte di costa crotonese ricadente nell’ area AS8, si estende da Capo Colonna al confine con Isola

Capo Rizzuto (KR): è un’area caratterizzata da una percentuale rilevante di costa alta, concentrata prevalentemente in corrispondenza di Capo Colonna. In tale area sono stati calcolati rilevanti valori del flusso di energia (i più elevati della macro-area ionica, dopo l’area AS1), che si distribuiscono intorno a due differenti direzioni: una proveniente da sud-est, caratterizzata da fetch di notevole estensione (superiori a mille chilometri), ed una proveniente da nord-est, caratterizzata da fetch di limitata estensione a causa della presenza delle coste lucane e pugliesi. Riguardo quest’ultima direzione, è possibile osservare che i valori elevati del flusso di energia sono dovuti ad un moto ondoso di elevata frequenza (circa 20%) ma di modesta entità. L’analisi probabilistica ha confermato che il settore di traversia principale proviene da sud-est, in quanto i valori dei parametri direzionali dei settori provenienti da nord-est sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli dei settori provenienti da sud-est. Riguardo i parametri omnidirezionali, è possibile

Page 11: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

11

osservare che il valore del “fattore scala” w è il maggiore calcolato nell’intero territorio calabrese (alla pari di quello calcolato nell’area AS1) ma la presenza di un valore elevato del parametro u comporta variazioni dell’altezza significativa al variare del periodo di ritorno di rilevante entità ma inferiori ad altre aree della macro-area ionica: in particolare, per periodi di ritorno pari a 0.1 anni si ottiene un’altezza significativa di 2.86 m mentre, per periodi di ritorno di 500 anni, si ottiene un’altezza significativa di 9.16 m, con una variazione di 6.3 m. Questo territorio è caratterizzato da fondali di modesta pendenza, contenuta entro il 2%. L’indice caratteristico del moto ondoso risulta pari a 0.49.

Page 12: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

12

RELAZIONE TECNICA

1 Introduzione

La presente relazione si riferisce all’AREA 5, corrispondente al territorio costiero del Comune di Crotone.

Per un approccio più immediato, il litorale in esame è stato suddiviso nei seguenti tratti o sub-aree:

CRT-1: dalla Foce del Neto al Porto di Crotone

CRT-2: dal Porto di Crotone a loc. Semaforo

CRT-3: da loc. Semaforo a Capo Colonna

CRT-4: da Capo Colonna a Vallone Perrotta

cui corrispondono rispettivamente le sub-unità fisiografiche (A.T.I. Technical et al., 2003) n. 14, 15 e 16, nonché parte della n. 17.

L’approccio agli studi di dinamica costiera dell’area in esame non poteva non tener conto della forte valenza paesaggistico - ambientale, ampiamente riconosciuta, del litorale di Crotone, che è confinante con Isola Capo Rizzuto e con esso condivide alcune aree vincolate.

Nell’area 5, oggetto del presente Master Plan, il “Piano di Gestione dei Siti Natura 2000, nella Provincia di Crotone, di cui al D.M. 03.04.2000, individuati ai sensi delle Direttive 92/43/CEE E 79/409/CEE” (POR CALABRIA 2000/2006 - RETE ECOLOGICA REGIONALE - MISURA: 7.1 A) 1.10 A)) riferisce sulle seguenti emergenze ambientali a carattere speciale e comunitario:

SIGLA DENOMINAZIONE SUP. TIPO DOMINANZA

IT9320095 Foce del Neto 649 ha Sito a emergenze archeologiche ed architettoniche

habitat umido - fluviale

IT9320096 Fondali di Gabella Grande 484 ha Sito di Importanza Comunitaria (SIC) marino habitat marini

IT9320104 Colline di Crotone 608 ha Sito a emergenze archeologiche ed architettoniche

habitat montano - collinare

IT9320097 Fondali da Crotone a Le Castella

4453 ha Sito di Importanza Comunitaria (SIC) marino habitat marini

IT9320101 Capo Colonna 33,5 ha: SIC costiero - dunale; sito di interesse storico - archeologico

habitat costiero

IT9320302 Marchesato di Crotone e Fiume Neto

70200 ha Zona a Protezione Speciale (ZPS) habitat montano

- collinare

Le stesse sono localizzate nella figura seguente.

Page 13: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

13

In essa è, inoltre, evidente (in azzurro) il limite settentrionale dell’Area Marina Protetta (AMP) di Isola Capo Rizzuto, istituita, a seguito dell’emanazione della Legge Quadro sulle aree protette (L. 394/91), con Decreto interministeriale del 27.12.1991, successivamente integralmente sostituito dal Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 19.02.2002.

L’AMP è finalizzata alla preservazione dell’ambiente costiero e marino per una superficie di 14.721 ha e 42 Km di costa, tra i comuni di Crotone e Isola Capo Rizzuto per come rappresentato nelle figg. 2 e 3 seguenti.

Le attività all’interno dell’intera area e delle relative zonazioni:

� ZONA A di Riserva Integrale

� ZONA B di Riserva Generale

� ZONA C di Riserva Parziale

sono state regolamentate con DM 26.05.2009 “Regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’AMP Capo Rizzuto (09A06978)” pubblicato sulla GU n. 157 del 9.07.2009 - Suppl. Ord. n. 105, formulato e adottato dalla Provincia di Crotone in qualità di Ente Gestore.

Fig. 1:localizzazione delle emergenze ambientali dell’Area

5.

Page 14: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

14

tratta da “Studio delle condizioni ambientali di tipo geomorfologico ed ecologico dell’AMP di Isola Capo Rizzuto” (SIGEA, 2003)

tratta dal sito www.riservamarinacaporizzuto.it

Il tratto di costa interessato da alcuni interventi previsti nell’ambito del presente Master Plan è compreso nel SIC “Capo Colonna” (IT9320101), è prospiciente il SIC IT9320097 “Fondali da Crotone a Le Castella” e interessa in parte la Zona A, di riserva integrale, dell’Area Marina Protetta.

Di seguito è riportato il quadro di sintesi del lavoro di analisi e di programmazione svolto.

Figg. 2 e 3: delimitazione e zonazione dell’Area Marina Protetta (AMP) di Isola Capo Rizzuto

Page 15: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

15

2 Quadro d’insieme del litorale

Con riferimento all’Indagine Conoscitiva (2003) (Rapporto II, Volume 4, Allegato 1) l'area 5, suddivisa nei tratti indicati nel par. 2.1, corrisponde alle sub-unità fisiografiche n. 14, 15, 16 e parte della n. 17, così denominate:

sub-unità 14 - dalla Foce del Fiume Neto al Porto di Crotone

sub-unità 15 - dal Porto di Crotone alla loc. Semaforo

sub-unità 16 - dalla loc. Semaforo a Capo Colonne

sub-unità 17 - da Capo Colonne a Capo Cimiti

e corrisponde all’intero territorio costiero del Comune di Crotone, tra il Fiume Neto e il Vallone Perrotta (confine comunale con Isola Capo Rizzuto).

La tipologia di costa e delle spiagge delle sub-unità d’interesse è schematizzata in fig. 4, in cui si rilevano le seguenti caratteristiche:

• il tratto compreso tra la Foce del Neto e il Porto di Crotone, è sostanzialmente costituito da ampie spiagge di lunghezza superiore ai 50 metri con qualche breve presenza di tratti di spiaggia media e ristretta

• il litorale che va dal porto alla loc. Semaforo è caratterizzato da spiagge medie cui si alternano tratti rocciosi

• il tratto corrispondente alle sub-unità fisiografiche 16 e 17 è, invece, roccioso, con costa alta, scogli e promontori.

Fig. 4: Tipologia della costa e delle spiagge (da Indagine Conoscitiva, 2003).

Page 16: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

16

La sedimentologia è, invece, rappresentata dalla figura seguente (fig. 5) dalla quale è possibile evincere le seguenti caratteristiche:

• l'apporto solido da parte dei corsi d'acqua che sfociano nei tratti è di materiale fine;

• nella sub-unità fisiografica 16 l’apporto solido è pressoché nullo;

• il materiale sedimentato nelle aree in giallo è di tipo sabbioso.

In relazione, invece, alla fig. 6 seguente, si evidenzia come il tratto 17 e l’intorno di Capo Colonne siano classificati rocciosi.

I dati granulometrici disponibili e relativi a campioni prelevati dalla battigia alla batimetrica -7 (Indagini lungo il litorale tra Rocca Imperiale e Capo Colonna - Società per le ricerche marine s.n.c., 1993) riferiscono le seguenti caratteristiche:

o in corrispondenza delle sub-unità fisiografiche 15 e 16, da Capo Colonne al Porto di Crotone, sono presenti sabbie fini, con D50 = 0,15 – 0,20 mm, e ghiaie - sabbie medie in prossimità delle porzioni rocciose (D50 = 0,25 – 3,00 mm)

o nella sub-unità fisiografica 14 (porto di Crotone - foce del Fiume Neto):

• dalla battigia fino a 2 m di profondità, le sabbie sono grossolane con D50 = 0,8 - 1,4 mm

• dalla batimetrica -2 m alla -3 m, le sabbie degradano a medie con D50 = 0,25 – 0,30 mm

• dalla batimetrica -3 m fino a fine indagine (-7 m), sono presenti sabbie fini con D50 = 0,15 - 0,20 mm.

Page 17: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

17

Page 18: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

18

Per quanto riguarda il trasporto solido, dalla seguente figura è possibile desumere come esso assuma segno positivo, in base alle convenzioni adottate, nel solo tratto immediatamente limitrofo alla Foce del Fiume Neto (70.000 m3 annui).

La direzione netta del trasporto solido potenziale è sostanzialmente Sud - Nord, con inversione a Nord - Sud nelle vicinanze della foce del Neto.

I dati aggiornati al 2013 sono riportati nella Relazione di “Piano Stralcio da Erosione Costiera”.

Page 19: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

19

3 Suddivisione in tratti del litorale

Nella tabella seguente, sono indicati i tratti nei quali è stato suddiviso il litorale di Crotone, opportunamente messi in relazione con i tratti individuati nello studio di riferimento (Indagine Conoscitiva, 2003):

AREA

6

TRATTOMASTER PLAN KM TRATTO Indagine conoscitiva (2003)

CRT-1 LITORALE DI CROTONE dalla Foce del Neto al Porto di Crotone

18,0 14

CRT-2 LITORALE DI CROTONE dal Porto di Crotonea loc. Semaforo

5,5 15

CRT-3 LITORALE DI CROTONE da loc. Semaforoa Capo Colonna

4,0 16

CRT-4 LITORALE DI CROTONE da Capo Colonnea Vallone Perrotta

6,0 17

TOTALE

33,5

Page 20: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

20

4 Analisi dello stato di fatto, pericolosità e obiettivi

Il litorale di Crotone, che si estende dal Fiume Neto fino al Vallone Perrotta, rispettivamente confini comunali con Strongoli e Isola Capo Rizzuto, e comprende le sub-unità fisiografiche n. 14, 15 e 16, nonché parte della n. 17 (Indagine conoscitiva, 2003), è stato suddiviso nei seguenti tratti:

CRT-1:dalla Foce del Neto al Porto di Crotone

CRT-2: dal Porto di Crotone a loc. Semaforo

CRT-3: da loc. Semaforo a Capo Colonna

CRT-4:da Capo Colonne a Vallone Perrotta

Da un primo sguardo d’insieme della macro-area 5, è possibile notare come il promontorio su cui sorge il nucleo antico della città di Crotone costituisca una sorta di limite fisico tra due domini a differenti caratteristichegeologiche e morfologiche dei luoghi, litorale compreso.

Nel tratto CRT-1 (sub-unità fisiografica 14) sono predominanti le piane alluvionali oloceniche, corrispondenti alle zone di esondazione dei corsi d’acqua che trovano recapito in questo tratto di costa (Neto, Tallesi, Fallao, Passovecchio, Esaro di Crotone) e apportano prevalentemente sedimenti a granulometria fine. In esso spicca l’ampio e continuo cordone di dune e sabbie eoliche stabilizzate, inserito nell’area SIC da preservare denominata “Foce del Neto”; altri piccoli lembi dunali sono presenti in maniera discontinua nella parte restante del tratto in parola.

Nella zona a Sud della città di Crotone corrispondente alla sub-unità fisiografica n. 15 (CRT-2), predominanole argille marnose grigie di età pliocenica (Calabriano), le quali, tra le località Vrica e Semaforo, danno corpo al SIC “Colline di Crotone”.

La porzione di territorio (CRT-3 e CRT-4) coincidente con le sub-unità fisiografiche n. 16 e parte della n. 17, è, invece, caratterizzata da banchi di arenarie calcaree pleistoceniche, di potenza variabile ma contenuta nei 5 m, poggianti, in netta discordanza stratigrafica, sul medesimo substrato di argille - marnose.

Di conseguenza, le specificità del litorale crotonese sono le seguenti:

• costa bassa con spiagge ampie nel tratto CRT-1

• costa a falesia e intervallata da spiagge poco estese e poco ampie, nella restante parte di litorale

Dal punto di vista degli equilibri geomorfologici esistenti, le colline argillose sono caratterizzate da fenomeni erosivi concentrati e canalizzati, oltre che da fenomeni franosi complessi, generalmente di tipo scorrimento - colata. Le falesie argillose - calcarenitiche risultano instabili, sia per dinamiche costiere complesse che per motivi geomeccanici e/o di assenza di regimazione delle acque.

E’, infine, opportuno evidenziare che nella suddivisione nei tratti di seguito descritti, per necessità di studio e per evitare una frammentazione degli interventi da programmare, tra loro funzionali, l’area di Capo Colonne è stata interamente inserita nel tratto CRT-3.

Dal punto di vista della dinamica sedimentaria indotta dai moti ondosi è necessario specificare quanto segue.

La delimitazione dell’unità fisiografica è stata effettuata ricercando i punti di discontinuità nel trasporto solido longitudinale. La condizione di discontinuità del trasporto solido si verifica allorquando siano presenti capi rocciosi o opere che costituiscono dei punti fissi della costa e che interrompono la continuità sia della spiaggia emersa, sia di quella sommersa.

La spiaggia sommersa si estende fino alla profondità alla quale il materiale risente dell’azione del moto ondoso. Tale profondità (dl) può essere calcolata dalle relazioni ricavate da Birkemeier secondo il metodo proposto da Hallermeier:

Page 21: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

21

dl = 2 d1; d1= 1.75 HS,12 - 57.9 (HS,122/gTs2), in cui d1 rappresenta la profondità limite della zona dove

avviene la massima parte del trasporto longitudinale (surf zone), dl la profondità alla quale il trasporto solido avviene per azione del moto ondoso, HS,12 è l’altezza significativa dell’onda che viene superata per 12 ore in un anno medio ovvero che ha una frequenza di superamento di 0.137% e Ts il periodo ad essa associato. Le numerose analisi disponibili per il litorale di Crotone indicano un valore del rapporto HS,12/gTs2 all'incirca pari a 0.0088, nonché un valore prossimo a 5,80 m per d1 e ad 11,50 per dl.

L’unità fisiografica è stata, pertanto, individuata come il tratto di costa delimitato da due strutture, naturali o artificiali, che raggiungono una profondità superiore a 11,5 m ed interrompono la continuità della spiaggia emersa e sommersa.

Una sotto-unità di litorale consiste, invece, in un tratto di litorale ai cui limiti si interrompe la continuità del flusso del trasporto solido litoraneo, ma non quella della spiaggia emersa e sommersa. Tale interruzione è legata alla divergenza e alla convergenza delle direzioni di propagazione del trasporto solido longitudinale con riferimento a un anno statistico medio. I punti in cui si riscontrano tali condizioni sono, di norma, costituiti dai delta delle foci dei fiumi e dei torrenti che sfociano a mare e dai punti in cui si annulla il trasporto solido longitudinale. Per la loro natura, questi punti possono anche essere soggetti ad avanzamenti ed arretramenti nel tempo, ma la loro caratteristica rimane quella di interrompere la propagazione lungo riva di elementi perturbativi del trasporto solido.

La suddivisione dell’unità fisiografica in sub-unità prevede, quindi, l’individuazione dei punti di divergenza e dei punti di assenza del flusso del trasporto solido longitudinale.

Al largo il settore di traversia principale per tutte e quattro sub aree risulta 120°N.

Lungo il tratto di costa, la direzione netta del trasporto longitudinale è diretta da Capo Colonne verso il porto. L’entità del trasporto è ridotta, come mostrano le variazioni nel tempo della linea di riva e la risposta della spiaggia emersa alla realizzazione delle scogliere foranee a sud del porto.

L’unità fisiografica

I tratti di litorale individuati con la sigle CRT-2 e CRT-3 costituiscono insieme una vera e propria unità fisiografica, limitata a Nord dal porto di Crotone che raggiunge in testata profondità superiori a 13,0 m ed a Sud da Capo Colonne, costituito da uno sperone roccioso a ridosso del quale si incontrano profondità superiori a 12 m. Ciò in conseguenza delle considerazioni svolte in relazione alla determinazione della profondità di chiusura dl, il cui valore risulta pari a 11,5 m.

Il limite nord dell’unità è costituito dal molo sopraflutto del Porto commerciale di Crotone; prima della realizzazione del porto, l’unità fisiografica si estendeva da Capo Colonne al Mar Grande di Taranto.

Lo sviluppo dell’unità è di 10,8 Km ed è caratterizzata dall’assenza di apporti solidi da parte di corsi d’acqua. La spiaggia deve pertanto il suo equilibrio al bilancio tra l’allontanamento verso il largo del materiale e l’apporto dovuto all’erosione della parte rocciosa prossima alla linea di riva.

Il tratto di litorale denominato con la sigla CRT-1, pure appartenente al territorio di Crotone, è limitato a Nord dalla foce del fiume Neto, dove s’interrompe la continuità del flusso del trasporto solido litoraneo, ma non quella della spiaggia emersa e sommersa e, pertanto, costituisce una sub-unità fisiografica.

Page 22: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

22

CRT-1: dalla Foce del Neto al Porto di Crotone (circa 18 Km)

Il tratto coincide con la porzione della sub-unità fisiografica n. 14. Dal punto di vista delle valenze ambientali, si riconosce il sistema dunale del SICIT9320095 “Foce del Neto” e, a breve distanza dalla costa, l’area SIC IT9320096denominata “Fondali di Gabella Grande”.

ANALISI STATO DI FATTO

DINAMICA LITORANEA

- tratto a costa bassa caratterizzato da un’ampia piana alluvionale, con spiagge continue ma limitate in ampiezza;

- il tratto è generalmente esposto ai venti del quadrante meridionale orientale (Libeccio) e alle mareggiate da Est e Nord-Est (Grecale);

- il trasporto solido litoraneo netto, nel tratto compreso tra la foce del Neto e la località Gabella, è diretto da Nord verso Sud, per poi invertire il verso nel successivo tratto fino al Porto, in cui il trasporto solido prevalente longitudinale netto è diretto dal Porto verso Nord. La foce del Neto, confine di sottounità fisiografica, rappresenta, pertanto, un punto di divergenza del trasporto litoraneo; mentre in prossimità della località Gabella, è situato un punto di convergenza del trasporto litoraneo;

- nel tratto di litorale la spiaggia, fino alla quota di -2,00 m, è costituita prevalentemente da sabbie grossolane con D50 tra 0,8 e 1,4 mm. Tra le quote -2 e -3 m, la spiaggia è costituita prevalentemente da sabbie medie con D50 tra 0,25 e 0,30 mm, e tra le quote - 3 e - 7 m da sabbie fini con D50 compreso tra 0,15 e 0,2 mm;

- il tratto di litorale è caratterizzato da una discreta stabilità morfodinamica e da profili trasversali della spiaggia emersa e sommersa che appaiono regolari lungo tutto il tratto e che, appunto, sembrano garantire un certo equilibrio sedimentario. D'altra parte le caratteristiche granulometriche della spiaggia, la conformazione della stessa, e l'analisi dell'evoluzione nel tempo della linea di riva sembrano confermare una sostanziale stabilità morfodinamica su tutto il tratto. Peraltro, le ampie fasce a ridosso della linea di battigia consentono ampiamente la dissipazione in sicurezza del moto ondoso incidente derivante dagli eventi estremi, mantenendo valori di risalita dell'onda al limite della battigia del tutto compatibili con la conservazione della spiaggia.

ALIMENTAZIONE TORRENTI

- pur essendo l’area interessata da bacini di un certo rilievo, in primis l’Esaro di Crotone (poco più di 110 Kmq) nonché il Fosso di Passovecchio (circa 80 Kmq), l’apporto solido e relativo sviluppo di estuario fociale sembrerebbe essere dovuto esclusivamente al Fiume Neto (bacino di circa 1.100 Kmq). L’immissione dei corsi d’acqua che interessano il tratto in esame avviene ortogonalmente alla linea di costa, senza produzione di un significativo sistema fociale;

- gli apporti solidi verso la costa rispecchiano le caratteristiche granulometriche dei litotipi costituenti i bacini sottesi e sono prevalentemente di tipo fine;

STATO EROSIONE ED INTERVENTI

- il tratto di costa in esame appare in sostanziale equilibrio

PERICOLOSITA’ E PRIORITA’

- il grado di rischio del litorale permane di livello medio (R2), per come stimato nel PAI Calabria. Tuttavia una particolare attenzione va posto per il tratto di litorale dell’area industriale a nord del Porto di Crotone dove sono ubicati depositi di materiali pericolosi. L’area si trova tra due aste fluviali ed a ridosso del litorale e va preservata sia da possibili esondazioni fluviali sia da possibili raggiungimenti delle mareggiate.

OBIETTIVI

- il litorale del tratto CRT-1 è stato considerato area critica sulla quale eseguire interventi di difesa costiera prioritari unicamente per il tratto di litorale dell’area industriale a nord del Porto.

Page 23: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

23

CRT-2: dal Porto di Crotone a loc. Semaforo (circa 6 Km)

Dal punto di vista ambientale, il tratto di costa in esame è prospiciente il SIC IT9320097 “Fondali da Crotone a Le Castella” ed ha a monte il SIC denominato “Colline di Crotone” (IT9320104).

ANALISI STATO DI FATTO

DINAMICA LITORANEA

- il paesaggio del tratto urbano fino a loc. Case Donato è dominato dalle colline argillo-marnose che si spingono quasi fino alla linea di costa, lasciando il posto a spiagge molto ristrette in ampiezza ma piuttosto continue nel loro sviluppo longitudinale;

- da loc. Case Donato alla loc. Semaforo, che rappresenta il limite tra le sub-unità fisiografiche 15 e 16, la costa è alta e prevalentemente rocciosa, di elevazione massima sul livello del mare di circa 45,00 m;

- la linea di battigia è poco evidente per la presenza di diffusi depositi caotici di blocchi arenacei di varia cubatura;

- il tratto in esame è fortemente esposto alle mareggiate di Levante - Grecale e ai venti di Tramontana, mentre risulta protetto dal promontorio di Capo Colonne dai venti del quadrante meridionale;

- un'analisi più minuta, effettuata sotto gli aspetti squisitamente idrodinamici e tenendo conto di entrambi i parametri che definiscono la profondità di chiusura del sistema come sopra specificati (dl, d1), conduce a identificare tre sotto-tratti, procedendo da Sud verso Nord, aventi le seguenti caratteristiche morfodinamiche: 1. San Leonardo - dalla località Semaforo fino al pennello della passeggiata immediatamente a

sud della spiaggia di Sanità. Il tratto, lungo 5,5 km, è caratterizzato nella parte Sud, da spiagge lunghe, mantenute dalle sporgenze principali di Capo Donato e del pennello artificiale realizzato davanti Via Siris, dove inizia l’abitato della città. Da questo pennello, procedendo verso Nord per un tratto di 400 m sono presenti 9 scogliere foranee, a tergo delle quali si rilevano dei tomboli che costituiscono una spiaggia continua. Per i 400 m a Nord del tratto, la spiaggia ha un andamento ad arco e presenta una bassa pendenza del fondale.

2. Spiaggia Sanità: la spiaggia, lunga 300 m, è confinata tra il pennello della passeggiata a mare e il Molo Sanità, che svolge le funzioni di sottoflutto del Porto Vecchio. Gli scambi di materiale con le sotto-unità limitrofe sono ridotti, come si evince dalla analisi delle variazioni della spiaggia nel tempo a seguito delle modifiche delle opere che la confinano.

3. Porto vecchio di Crotone: il Molo Sanità costituisce la separazione tra la spiaggia e il bacino portuale; tuttavia, dato che la profondità della bocca del porto è interna all’area dei frangenti, vi è un ingresso di materiale nel bacino portuale cui va fatto fronte con dragaggi periodici. Nel tratto di litorale la spiaggia è costituita prevalentemente da sabbie fini con D50 tra 0,15 e 0,20 mm.

- il trasporto solido litoraneo netto: • la valutazione dell’andamento del trasporto solido litoraneo netto, condotta per l’intera unità

fisiografica - come sopra definita. Ciò è significativo del fatto che il trasporto solido netto assume tendenze marcate, nel verso Sud-Nord, nel tratto compreso tra Capo Colonne e l’inizio delle spiagge del centro città. Successivamente, dove l'angolo si annulla (tratto immediatamente a nord del pennello di via Siris e tratto protetto dalle nove scogliere), il trasporto solido netto non assume un verso prevalente.

ALIMENTAZIONE TORRENTI

- l’idrografia dell’intera area è poco sviluppata e incisa, con bacini idrografici di estensione inferiore ai 2 Kmq. Gli apporti solidi verso la costa sono pressoché nulli.

STATO EROSIONE ED INTERVENTI

- le dinamiche evolutive della costa sono di tipo complesso: l’azione erosiva del moto ondoso al piede delle falesie argillose determina fenomeni complessi, generalmente di tipo scorrimento - colata. Nel tratto in cui le arenarie sovrastano le argille - marnose (da Case Donato a loc.

Page 24: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

24

Semaforo), si determina il crollo dei banchi arenacei sommitali, che si depositano in modo caotico alla base delle scarpate stesse, modificando e alterando, in maniera alquanto continuativa, la linea di battigia;

- non sono stati finora attuati interventi di mitigazione degli effetti rilevati;

- il tratto di "San Leonardo", compreso tra la località Semaforo ed il pennello della passeggiata a mare, anche per le conseguenze di quanto accennato nel paragrafo relativo al trasporto solido litoraneo, presenta differenti gradi di stabilità morfodinamica. Il tratto a nord, quello oltre il pennello realizzato davanti via Siris, dove sono presenti le spiagge del centro città con le nove scogliere foranee, presenta un sufficiente grado di stabilità morfodinamica. Si è rilevato, infatti, che dal 1998 al 2005, la spiaggia dietro le scogliere subisce un modesto avanzamento quantificabile in circa 0,70 m annui. Mentre il tratto non protetto dalle scogliere presenta un avanzamento medio di circa 0,30 m/anno. Il tratto compreso tra le scogliere e il pennello della passeggiata a mare, lungo circa 300 m, ha subito modeste variazioni nel tempo e si può affermare che lo stesso non ha subito rotazioni nel tempo. Nelle spiaggia priva di difese non sono stati, infatti, riscontrati arretramenti a seguito della formazione dei tomboli a tergo delle scogliere. Dunque, per l'intero tratto fino al centro città, gli apporti risultano in equilibrio con il materiale che fuoriesce;

- al fine di incrementare la fascia di spiaggia fruibile alla balneazione in un territorio ad alta vocazione turistica, si rende,tuttavia, opportuno un intervento di ripascimento di spiaggia, con il riempimento degli archi di cerchio compresi fra i tomboli, e lo spostamento a largo delle scogliere esistenti con l'abbassamento delle quote di cresta al pelo dell'acqua ai fini della mitigazione degli impatti ambientali;

- anche l'ulteriore tratto a Nord, oltre il pennello della passeggiata e fino al molo "Sanità", è caratterizzato da un sufficiente grado di stabilità morfodinamica;

- diversamente, il tratto a sud compreso tra il pennello artificiale realizzato davanti alla via Siris e fino alle sporgenze principali di Capo Donato, in cui le lunghe spiagge hanno subito nel corso di questi ultimi anni un consistente arretramento, versa in condizioni di instabilità morfodinamica. La morfologia e la granulometria dei profili trasversali mostrano perdite di volumi di materiale fine verso il largo che non sono compensate da equivalenti volumetrie di apporti di sedimenti lungo riva.Si rende,pertanto, necessario programmare un intervento con opere foranee sommerse (soglie), parallele alla linea di battigia di irrilevante impatto ambientale, in modo da provocare la riduzione dell'energia ondosa incidente, limitando le perdite verso il largo e favorendo il bilancio tra apporti e perdite con il riequilibrio della linea di riva.

PERICOLOSITA’ E PRIORITA’

- la presenza del SIC Colline di Crotone, da sottoporre ad azioni di tutela e salvaguardia, nonché l'alta vocazione turistica del territorio, e l'ubicazione di importanti strutture turistico-ricettive impone la programmazione di opere di difesa dal moto ondoso incidente atte a riportare i parametri della risalita dell'onda sulla battigia, in condizioni di mareggiate estreme, a valori compatibili con la sicurezza delle strutture ed infrastrutture del lungomare.Il grado di rischio del tratto CRT-2 è di tipo medio - elevato.

OBIETTIVI

- riqualificazione ambientale e ampliamento delle spiagge del centro città.

- intervento mirato alla riduzione dell'energia ondosa incidente, al fine di limitare le perdite verso il largo e favorire il bilancio tra apporti di materiale lungo riva e perdite verso il largo con il riequilibrio della linea di riva, nel tratto tra il pennello di centro città e le sporgenze di Capo Donato.

CRT-3: da loc. Semaforo a Capo Colonne (circa 4 Km)

Anche tale tratto di costa è prospiciente il SIC IT9320097 “Fondali da Crotone a Le Castella” e comprende il SIC di interesse storico - archeologico di “Capo Colonna” (IT9320101), che ha il suo simbolo nella Colonna di Hera Lacinia.

Page 25: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

25

Come già evidenziato, gli interventi previsti lungo tutto il promontorio di Capo Colonne, per necessità di studio e funzionalità degli stessi, sono stati inseriti nel tratto CRT-3, la cui caratterizzazione si estende, pertanto, fino alla “zona militare”.

ANALISI STATO DI FATTO

DINAMICA LITORANEA

- il tipo di costa è a falesia, con elevazione massima di circa 20,00 - 25,00 m s.l.m.;

- la linea di battigia è poco evidente e in continua evoluzione per la presenza di diffusi depositi caotici di blocchi arenacei di varia cubatura;

- la particolare forma del promontorio di Capo Colonna, che protende marcatamente verso Est, e l’esposizione del tratto di litorale compreso tra la loc. Semaforo e il Capo Colonna in s.s., fanno sì che tale porzione di costa sia fortemente vulnerabile alle mareggiate sia del quadrante settentrionale che di quello meridionale; il chilometro di costa su cui sorgono sia la colonna che il faro è, invece, particolarmente esposto ai venti provenienti di Est (Levante);

- dal punto di vista morfologico la costa, di tipo roccioso, si presenta con alcune piccole insenature in cui sono trattenute, tra gli scogli affioranti, piccole spiagge emerse. Il tratto di litorale è caratterizzato dall'assenza di apporti solidi da parte di corsi d'acqua. La spiaggia deve, pertanto, il suo equilibrio al bilancio tra l'allontanamento verso il largo del materiale e l'apporto dovuto all'erosione della parte rocciosa prossima alla linea di riva. Il trasporto solido è diretto da Capo Colonna, che costituisce punto di divergenza del trasporto litoraneo e vero e proprio limite di unità fisiografica, verso il porto.

ALIMENTAZIONE TORRENTI

- l’idrografia dell’intera area è poco sviluppata e incisa, con bacini idrografici di estensione inferiore ai 2 Kmq. Gli apporti solidi verso la costa sono pressoché nulli.

STATO EROSIONE ED INTERVENTI

- le dinamiche evolutive della costa sono di tipo complesso: l’azione erosiva del moto ondoso al piede delle falesie argillose determina fenomeni complessi, generalmente di tipo scorrimento – colata e conseguente crollo dei banchi arenacei sommitali, che si depositano in modo caotico alla base delle scarpate stesse, modificando e alterando, in maniera alquanto continuativa, la linea di battigia;

- non sono stati finora attuati interventi di mitigazione degli effetti rilevati;

PERICOLOSITA’ E PRIORITA’

- la presenza delle emergenze storico - archeologiche e il determinarsi dei fenomeni erosivi sopra descritti, fanno sì che il grado di rischio del promontorio di Capo Colonna sia molto elevato;

OBIETTIVI

- riveste carattere di assoluta priorità l’esecuzione di interventi di protezione dal moto ondoso ai fini della messa in sicurezza e della tutela del promontorio di Capo Colonna e dell’area archeologica di Hera Lacinia nel suo complesso.

Page 26: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

26

CRT-4: da Capo Colonna a Vallone Perrotta (circa 6 Km)

Il tratto corrisponde alla porzione di sub-unità fisiografica n. 17 inclusa nel territorio comunale di Crotone. Vi si rileva ancora il SIC IT9320097 “Fondali da Crotone a Le Castella” e la parte meridionale del SIC di interesse storico - archeologico di “Capo Colonna” (IT9320101)

ANALISI STATO DI FATTO

DINAMICA LITORANEA

- tratto a costa alta, con quote massime comprese tra 20,00 e 25,00 m s.l.m.;

- le uniche spiagge fruibili, ma sempre limitate in estensione e in ampiezza, sono quelle a Sud di Torre Scifo (fino a Vallone Perrotta);

- localmente, alla base delle falesie, si riconoscono depositi di frana localizzati e blocchi arenacei di varia cubatura in assetto caotico;

- il tratto è generalmente esposto alle mareggiate da Sud, di Scirocco e di Levante;

- il trasporto solido è diretto da Nord verso Sud e, cioè, verso Capo Rizzuto, che costituisce punto di divergenza del trasporto solido litoraneo e confine di unità fisiografica;

- le spiaggette a sud di Torre Scifo devono il loro equilibrio, ma non sempre, al bilancio tra l'allontanamento verso il largo del materiale e l'apporto dovuto all'erosione della parte rocciosa prossima alla battigia. Contribuisce alla loro stabilità tutta una serie di scogli naturali e di materiale lapideo disposti a gettata, trasversalmente ed orizzontalmente alla riva, che hanno l'effetto di smorzare l'energia ondosa e di limitare la perdita dei sedimenti verso il largo.

ALIMENTAZIONE TORRENTI

- l’idrografia dell’intera area è poco sviluppata e incisa, con bacini idrografici di estensione inferiore ai 3 Kmq. Gli apporti solidi verso la costa sono pressoché nulli.

STATO EROSIONE ED INTERVENTI

- le dinamiche evolutive della costa sono di tipo complesso, con azione erosiva del moto ondoso al piede delle falesie che determina instabilità delle argille e conseguente crollo dei banchi arenacei sommitali, che si depositano in modo caotico alla base delle scarpate stesse, modificando e alterando, in maniera alquanto continuativa, la linea di battigia;

- non sono stati finora attuati interventi di mitigazione degli effetti rilevati;

PERICOLOSITA’ E PRIORITA’

- il grado di rischio del litorale del tratto CRT-4 è stimabile in elevato, a causa del determinarsi dei fenomeni erosivi sopradescritti

OBIETTIVI

- per le finalità di cui al presente Master Plan, il litorale del tratto CRT-4 non è stato considerato area critica sulla quale eseguire interventi di difesa costiera prioritari

Page 27: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

27

5 Piano degli interventi

Come premesso nel par. 2.1, l’analisi dello stato di fatto, in termini di definizione delle dinamiche litoranee, dello stato di erosione e degli interventi esistenti, ha consentito di individuare gli attuali livelli di rischio e determinare gli obiettivi di salvaguardia.

Sulla base degli studi compiuti per il Master Plan dell’area 5, è stato attribuito un grado di rischio da medio a molto elevato alle seguenti località:

- litorale area industriale a nord del Porto (CRT-1) - lungomare della città di Crotone (CRT-2) - promontorio di Capo Colonna (CRT-3)

ritenuti obiettivi d’intervento attraverso le azioni mitigatorie di seguito descritte.

Litorale area industriale a nord del Porto

L’intervento è teso alla protezione dal moto ondoso dell’area industriale a nord del Porto attraverso una scogliera radente (RS).

Lungomare della città di Crotone

La programmazione degli interventi per tale tratto di litorale è scaturita dall’analisi della variazione della linea di riva rilevata nell'arco temporale tra il 1998 ed il 2005 e tenendo conto delle variazioni subite dalla stessa in un lungo arco di tempo antecedente alla realizzazione delle scogliere emergenti, nonché dall'analisi degli effetti dei moti ondosi a riva e delle caratteristiche del trasporto netto litoraneo annuale.

L'intervento proposto, il cui fine principale è volto all'ampliamento delle spiagge, stante l'attuale stabilità morfodinamica del tratto, consiste:

- nella realizzazione di n° 6 pennelli emergenti con le ali sommerse del tipo a T da imbasarsi (MS), previo adeguato ammorsamento nei fondali, nelle creste dei tomboli. Le ali sommerse delle T saranno realizzate previo salpamento e ricollocazione a largo delle corrispondenti attuali barriere emergenti;

- in un ripascimento (RI) di spiaggia con materiale fine avente le medesime caratteristiche granulometriche, tessiturali e cromatiche di quello in sito da attuarsi mediante il riempimento degli archi di cerchio compresi tra i tomboli.

Capo Colonna

Tale tratto di litorale ha come valore aggiunto la tutela di un’area archeologica di elevatissimo valore storico - culturale, edificata tra l’VIII e il VI sec. a.C., il cui principale simbolo è il Tempio di Hera Lacinia. Gli interventi previsti, del tipo scogliere aderenti (RS), vanno a coprire un tratto di costa compreso tra la loc. Tonnara e la zona militare, a Sud del faro di Capo Colonne, sovrapponendosi in parte e rinforzando le scogliere esistenti (int. 16) nello stretto intorno della colonna del Tempio.

Una localizzazione di massima è fornita rispettivamente nelle Planimetrie Piano degli Interventi Litorale di Crotone (tavole allegate) in scala 1:5000,allegata al presente Master Plan, mentre il dimensionamento indicativo degli interventi da realizzare è il seguente:

CRT-1

02 - RS Scogliera radente(l=1000 m)

R Ricarica Barriere esistenti

CRT-2

07 - MS Pennelli con Barriera sommersa (l = 540 m)

08 - PE Pennello emerso (l = 600 m)

09 - RI Ripascimento (100.000 m3)

CRT-3

11 – RS Scogliera radente (l = 1.500 m)

Page 28: AREA 05 - RELAZIONE - REV12 defold.regione.calabria.it/abr/allegati/difesa_coste... · RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 12 2 Quadro d’insieme del litorale pag. 15 3 Suddivisione

Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera -Area 5

28

Per l’esecuzione di detti interventi si dovrà tener conto dell’elevata valenza paesaggistico - ambientale dei luoghi e, in particolare, del posizionamento degli interventi nell’area SIC “Capo Colonna” (IT9320103) oltre che all’interno della zona di riserva integrale dell’Area Marina Protetta.

Forte rilievo dovrà essere attribuito agli studi dei possibili impatti degli interventi sui delicati equilibri ecosistemici dei fondali d’interesse, attraverso l’analisi di Valutazione d’Incidenza (VI) da eseguire in fase di redazione del progetto definitivo.

Una limitazione ai possibili impatti dell’opera potrà essere fornita utilizzando materiali naturali, non trascurando la possibilità di poter attuare il prelievo di blocchi di arenarie dai depositi caotici presenti lungo la costa, ma solo a valle di opportuni studi di dettaglio di valutazione degli equilibri marino – costieri attuali e conseguenti il prelievo.

Sarà l’opportunità di ridurre sia gli impatti diretti sui siti di intervento, derivanti dall’uso di materiali non autoctoni, che gli impatti indiretti connessi all’ulteriore sfruttamento di cave esistenti e/o all’apertura di nuove coltivazioni.

Le tipologie di opere appena descritte sono, così, catalogate:

TABELLA DI SINTESI OPERE ESISTENTI ED INTERVENTI