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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY DAL 24 APRILE AL 7 MAGGIO PAG.15 LE RETI Attualità LAFOTONOTIZIA Paolo Anastasio Fare del Sud Italia l’India dei servizi It del Mediterraneo, ribattezzando il termine classico di outsourcing (ester- nalizzazione di norma in Paesi asiatici) con il neologismo di near-shoring. Un gioco di parole concettuale, che indica tuttavia il rovescamento del più diffuso concetto di off-shoring, il processo di esternalizzazione di servizi informatici che a livello globale vede Bangalore come capitale mondiale dell’It a basso costo, meta preferita dei colossi dell’hi- tech a caccia di personale qualificato e manodopera a basso costo. È questa la proposta più visionaria di Roberto Ma- siero, presidente di Idc Emea responsa- bile delle Operations di Idc in Europa, Medio Oriente e Africa, per contribuire al rilancio dell’It italiano. Masiero, come si posiziona l’Italia rispetto al mercato europeo dell’It e dell’innovazione? L’Italia è messa meglio come sistema dell’innovazione rispetto al mercato dell’Information Technology, dove la situazione italiana è di stagnazione per- durante. Dal punto di vista dell’innova- zione ci sono più fattori che vengono tenuti in considerazione. Sul fronte dell’innovazione, posizionandola sulla nostra mappa, in base a dato Ocse, l’Italia è posizionata come la 12esima fra i 25 paesi dell’Ue, in posizione di ritardo rispetto alla media ma in fase di recupero. Cosa deve fare l’Italia per accele- rare il recupero nei confronti della media europea? L’Italia deve fare questo: deve capire i limiti di un modello di sviluppo che è un modello di sviluppo obsoleto, che concepisce l’innovazione come una sorta di adattamento. Tra le altre cose, è necessario razionalizzare i centri di ri- cerca e gli istituti tecnologici. Ne abbia- mo contati 122 di centri di ricerca. Ma ce li possiamo permettere 122 centri? Il Sud Italia come India del Siste- ma-Paese. Cosa significa? L’India è un modello positivissimo, basti pensare a Bangalore. L’India è il centro mondiale dell’industria dei servizi di Information Technology. Ad esempio, Ibm ha avuto alcune riduzioni del personale in Europa, ma ha assunto molta più gente in India. Allora, a que- sto punto qui io dico che all’interno del Meridione ci sono degli aspetti di debo- lezza – bassa spesa in ricerca e sviluppo delle aziende private sul 10% del totale nazionale. Esistono tutta una serie di aziende non innovative nel settore dell’It, nel Meridione, circa i tre quarti. Si tratta di aziende che non fanno inno- vazione di prodotto, né innovazione di processi, non innovando in nessun modo la loro attività. E sono circa i tre quarti delle aziende It del Meridione. In questo senso, nel Sud esiste una grande disoccupazione di risorse qualificate nel settore dell’hi-tech. Questo è un aspetto positivo, perché la percentuale di laureati tecnico-scientifici in alcune regioni meridionali è superiore alla media nazionale. Esiste una rete di in- frastrutture tecnologiche – larga banda, siti web – ad esempio la Campania è una regione in media nazionale per pre- senza di siti web aziendali. È possibile utilizzare tutte queste risorse, oggi inu- tilizzate, quest’oro di questo millennio che è l’intelligenza delle persone, per fare quello che l’India ha fatto negli ultimi dieci anni? Quindi, per costruire nel Meridione il centro del near shoring (termine che si oppone all’off shoring e all’outsourcing classico ndr): un’indu- stria dei servizi che vada a servire tutto il bacino del Mediterraneo. Ma come la mettiamo con il costo del lavoro? Il Sud Italia non è l’In- dia. È vero che il costo del lavoro è più elevato. Ma si può pensare ad un in- tervento di defiscalizzazione di questi oneri, com’è stato fatto nel caso del- l’Etna Valley. Poi, si può fare una ef- fettiva valutazione di quali sono i costi dell’off shoring, perché molti costi sono nascosti. Secondo la nostra valutazione, la differenza di costi fra l’off shoring in India e il near shoring nel Meridione per un’attività di servizi è del 10-15%. Bisognerebbe pensarci bene. Bisogne- rebbe intervenire sul differenziale di costo e questo si può fare. «Il Sud? Una mecca del near-shoring» La suggestiva proposta avanzata dal numero uno europeo di Idc, il colosso del reporting Il progetto di trasformare il Meridione d’Italia nell’India dei servizi di consulenza It ROBERTO MASIERO presidente e responsabile operations Europa Medio Oriente Africa di Idc Regione Lombardia a caccia di brevetti Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno avviato un’iniziativa, battezzata “Obiettivo Ict – Idee per impresa”, per stimolare e valutare idee e brevetti tecnologici da trasformare in nuovi progetti di busi- ness. L’iniziativa, valida fino al 31 di maggio, è riser- vata a imprese di qualsiasi settore, neo-aziende ICT, università e centri di ricerca lombardi, che potranno così sottoporre i progetti selezionati all’attenzione di potenziali investitori. In particolare, alla community delle società di venture capital e degli sponsor indu- striali. All’iniziativa prendono parte Finlombarda, finan- ziaria e braccio operativo della Regione Lombardia; Politecnico Innovazione, il consorzio della Fon- dazione Politecnico di Milano che supporta le piccole e medie imprese sul fronte dell’innovazio- ne tecnologica; Camera di Commercio di Milano. Ai progetti premiati sarà offerta la possibilità di lanciare l’idea su altri mercati, con il trasferi- mento della tecnologia a imprese non concorrenti. La tecnologia potrà esse- re ceduta con accordi di licenza. I candidati premiati saranno aiutati nella reda- zione di un business plan sostenibile e nelle attività propedeutiche all’incon- tro con soggetti industriali e finanziari. Infine, le idee più meritevoli saranno inserite in un network di società di venture capital potenzialmente interessate a finanziare lo sviluppo imprenditoriale della proposta. In concreto, le idee di ricerca dovranno essere presentate entro il 31 maggio usando i moduli di- sponibili sul sito dell’iniziativa www.obiettivoict.it. I progetti devono riguardare tecnologie di rete (fisso e wireless), hardware e software, compreso il tratta- mento dei contenuti. Le proposte saranno valutate entro l’autunno. Il periodo di eventuale implementazione del progetto non deve superare i due anni. Coordinata da Sergio Campo dall’Orto, direttore generale di Politecnico, Obiettivo Ict è gestito opera- tivamente da un comitato guida – responsabile di va- lutare le domande - composto da Alessandro Bellman (presidente), Graziano Dragoni (Fondazione Politec- nico di Milano), Elserino Piol (Pino Partecipazioni), Lucio Pinto (Fondazione Silvio Tronchetti Provera), Sergio Rossi (Camera di Commercio di Milano) e Alberto Trombetta (Finlombarda). Scouting Iniziativa valida fino al 31 maggio per scovare nuove idee di business Istituito un premio per l’hi-tech U n successo dell’editoria di pubblico ser- vizio che viaggia sul web. Oltre 10.000 abbonati in cinque anni di vita, 100 nu- meri pubblicati e più di 1.000 articoli diffusi su vari temi: formazione, e-government, ambiente, sviluppo locale, comunicazione pubblica, welfare, Europa; inoltre, 300 rubriche che hanno spaziato dalle recensioni di testi legati al mondo della formazione al rapporto fra PA e territorio, dall’in- formatizzazione degli enti locali alla valutazione della dirigenza regionale. E con il numero 100 è stata inaugurata una nuova finestra, la PA che si vede, dedicata alle sperimentazioni di produzione audiovisiva e ai servizi informativi e di utilità che le pubbliche amministrazioni rendono disponibili su web, televisione digitale, mobile. È un bilancio importante per Formez News, la newsletter su web a cadenza quindicinale diretta da Sergio Talamo (responsabile dell’ufficio stampa ed editoria del Formez), che dal 1 marzo 2001 arriva gratuitamente nella casella di posta elettronica di migliaia di abbonati. Pubbliche amministrazioni, testate giornalistiche, aziende private e cittadini hanno reso Formez News da cinque anni ad oggi un punto di riferimento per quanti si occupano di formazione e di temi attinenti la PA. Dalla prima uscita on line, sono stati molti i progetti e gli eventi promossi nelle pagine elettroniche: corsi di formazione, nuovi canali tematici, partecipazioni a convegni nazionali ed internazionali, ricerche e analisi, bandi di concorso e selezioni, interviste e opinioni degli addetti ai lavori. “Formez News - ha affermato il presidente del Formez Carlo Flamment durante i festeggiamenti per il numero 100 - si è rivelato uno strumento di comunicazione fondamentale per il nostro Istituto e un esempio riuscito di come si possa fare un lavo- ro di squadra tra un settore e l’altro. Tutti i progetti che realizziamo per la pubblica amministrazione centrale e locale, gli eventi che organizziamo, le ricerche che pubblichiamo vengono promosse attraverso l’agenzia ad una platea molto vasta come dimostrano i dati sugli abbonati. L’augurio è che l’attività prosegua negli anni con esiti sempre migliori”. A decretare il successo sono i numeri ri- levanti, non solo da celebrare ma anche da studiare ed interpretare. Dai più recenti dati statistici emer- ge che gli abbonati appartenenti alle Pubbliche am- ministrazioni sono circa 3.200, di cui 740 centrali e 2.430 locali, mentre le strutture private accreditate sono oltre 2.730, il 29,6% del totale degli utenti. Segno che i temi trattati, gli appuntamenti segnalati e le recensioni proposte hanno interessato non solo chi nella Pubblica amministrazione vive e lavora ma anche studiosi e privati cittadini. “I risultati di Formez News ci riempiono di soddisfazione - ha spiegato il direttore della testata Sergio Talamo - La newsletter rappresenta un grande successo dell’editoria pubblica su internet, considerato che si tratta di un prodotto a costo zero per il nostro Centro Studi. Grazie all’impegno di tutti, utiliz- zando un linguaggio tecnico e ‘di servizio’ ma uno stile scorrevole e di taglio giornalistico, siamo stati capaci di attrarre non solo enti pubblici, ma anche aziende private e cittadini”. Il punto di riferimento è la PA nel suo complesso, con particolare attenzione al mondo degli enti lo- cali e dei Comuni che, con il 14,8%, rappresentano una grossa fetta dei nostri abbonati. Formez News, tuttavia, è molto letta anche tra gli istituti di ricer- ca e di formazione, enti previdenziali e consorzi (2.380 unità), negli istituti scolastici ed universita- ri (620 abbonamenti) e presso le principali testate giornalistiche, soprattutto agenzie e quotidiani; 340 utenti accreditati, il 3,68% del totale, provengono invece dal mondo no profit. Formez News è pubblicato sul sito www.formez.it da dove è possibile iscriversi per riceverla gratuita- mente nella propria casella di posta elettronica. Antonella Frosoni INFORMA FORMEZ Formez News, l’info PA viaggia sul web La newsletter ha raggiunto 100 numeri e ha 10 mila abbonati DRINK & DIGITAL Lattina o suoneria per il cellulare? Dublino prima capitale euro- pea a collaudare uno speciale distributore di Coca Cola, che oltre alle bibite fornisce ricariche per il cellulare, contenuti digitali, suonerie, loghi. La multinaziona- le ha allestito 30 “urban digital vending terminals” in diversi punti della capitale: obiettivo della sperimentazione (6 mesi) riguadagnare le quote di mer- cato perse tra i giovani dai 18 ai 25 anni. Non basta: Coca parte all’arrembaggio dei ragazzi an- che con un sito (Stageside.tv) da cui i fan possono scaricare video usando tecnologia P2P. Mentre Bacardi firma una radio Internet chiamata Bacardi B Live Radio.

Attualità · nascosti. Secondo la nostra ... (620 abbonamenti) e presso le principali testate ... 340 utenti accreditati, il 3,68% del totale, provengono invece dal mondo no profit

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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGYDAL 24 APRILE AL 7 MAGGIOPAG.15

L E R E T IAttualità

LAFOTONOTIZIA

Paolo Anastasio

Fare del Sud Italia l’India dei servizi It del Mediterraneo, ribattezzando il termine classico di outsourcing (ester-nalizzazione di norma in Paesi asiatici) con il neologismo di near-shoring. Un gioco di parole concettuale, che indica tuttavia il rovescamento del più diffuso concetto di off-shoring, il processo di esternalizzazione di servizi informatici che a livello globale vede Bangalore come capitale mondiale dell’It a basso costo, meta preferita dei colossi dell’hi-tech a caccia di personale qualificato e manodopera a basso costo. È questa la proposta più visionaria di Roberto Ma-siero, presidente di Idc Emea responsa-bile delle Operations di Idc in Europa, Medio Oriente e Africa, per contribuire al rilancio dell’It italiano.

Masiero, come si posiziona l’Italia rispetto al mercato europeo dell’It e dell’innovazione?

L’Italia è messa meglio come sistema dell’innovazione rispetto al mercato dell’Information Technology, dove la situazione italiana è di stagnazione per-durante. Dal punto di vista dell’innova-zione ci sono più fattori che vengono tenuti in considerazione. Sul fronte dell’innovazione, posizionandola sulla nostra mappa, in base a dato Ocse, l’Italia è posizionata come la 12esima fra i 25 paesi dell’Ue, in posizione di ritardo rispetto alla media ma in fase di recupero.

Cosa deve fare l’Italia per accele-rare il recupero nei confronti della media europea?

L’Italia deve fare questo: deve capire i limiti di un modello di sviluppo che è un modello di sviluppo obsoleto, che concepisce l’innovazione come una sorta di adattamento. Tra le altre cose, è necessario razionalizzare i centri di ri-cerca e gli istituti tecnologici. Ne abbia-mo contati 122 di centri di ricerca. Ma ce li possiamo permettere 122 centri?

Il Sud Italia come India del Siste-ma-Paese. Cosa significa?

L’India è un modello positivissimo, basti pensare a Bangalore. L’India è il centro mondiale dell’industria dei servizi di Information Technology. Ad esempio, Ibm ha avuto alcune riduzioni del personale in Europa, ma ha assunto molta più gente in India. Allora, a que-sto punto qui io dico che all’interno del Meridione ci sono degli aspetti di debo-lezza – bassa spesa in ricerca e sviluppo delle aziende private sul 10% del totale nazionale. Esistono tutta una serie di aziende non innovative nel settore dell’It, nel Meridione, circa i tre quarti. Si tratta di aziende che non fanno inno-vazione di prodotto, né innovazione di processi, non innovando in nessun modo la loro attività. E sono circa i tre quarti delle aziende It del Meridione. In

questo senso, nel Sud esiste una grande disoccupazione di risorse qualificate nel settore dell’hi-tech. Questo è un aspetto positivo, perché la percentuale di laureati tecnico-scientifici in alcune regioni meridionali è superiore alla media nazionale. Esiste una rete di in-frastrutture tecnologiche – larga banda, siti web – ad esempio la Campania è una regione in media nazionale per pre-senza di siti web aziendali. È possibile utilizzare tutte queste risorse, oggi inu-tilizzate, quest’oro di questo millennio che è l’intelligenza delle persone, per fare quello che l’India ha fatto negli ultimi dieci anni? Quindi, per costruire nel Meridione il centro del near shoring (termine che si oppone all’off shoring e all’outsourcing classico ndr): un’indu-stria dei servizi che vada a servire tutto il bacino del Mediterraneo.

Ma come la mettiamo con il costo del lavoro? Il Sud Italia non è l’In-dia.

È vero che il costo del lavoro è più elevato. Ma si può pensare ad un in-tervento di defiscalizzazione di questi oneri, com’è stato fatto nel caso del-l’Etna Valley. Poi, si può fare una ef-fettiva valutazione di quali sono i costi dell’off shoring, perché molti costi sono nascosti. Secondo la nostra valutazione, la differenza di costi fra l’off shoring in India e il near shoring nel Meridione per un’attività di servizi è del 10-15%. Bisognerebbe pensarci bene. Bisogne-rebbe intervenire sul differenziale di costo e questo si può fare.

«Il Sud? Una mecca del near-shoring»La suggestiva proposta avanzata dal numero uno europeo di Idc, il colosso del reporting

Il progetto di trasformare il Meridione d’Italia nell’India dei servizi di consulenza It

ROBERTO MASIERO presidente e responsabile operations Europa Medio Oriente Africa di Idc

Regione Lombardia a caccia di brevetti

Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno avviato un’iniziativa, battezzata “Obiettivo Ict – Idee per impresa”, per stimolare e valutare idee e brevetti tecnologici da trasformare in nuovi progetti di busi-ness. L’iniziativa, valida fino al 31 di maggio, è riser-vata a imprese di qualsiasi settore, neo-aziende ICT, università e centri di ricerca lombardi, che potranno così sottoporre i progetti selezionati all’attenzione di potenziali investitori. In particolare, alla community delle società di venture capital e degli sponsor indu-

striali.All’iniziativa prendono

parte Finlombarda, finan-ziaria e braccio operativo della Regione Lombardia; Politecnico Innovazione, il consorzio della Fon-dazione Politecnico di Milano che supporta le piccole e medie imprese sul fronte dell’innovazio-ne tecnologica; Camera di Commercio di Milano. Ai progetti premiati sarà offerta la possibilità di lanciare l’idea su altri mercati, con il trasferi-mento della tecnologia a imprese non concorrenti. La tecnologia potrà esse-re ceduta con accordi di licenza.

I candidati premiati saranno aiutati nella reda-zione di un business plan sostenibile e nelle attività propedeutiche all’incon-tro con soggetti industriali e finanziari. Infine, le idee più meritevoli saranno

inserite in un network di società di venture capital potenzialmente interessate a finanziare lo sviluppo imprenditoriale della proposta.

In concreto, le idee di ricerca dovranno essere presentate entro il 31 maggio usando i moduli di-sponibili sul sito dell’iniziativa www.obiettivoict.it. I progetti devono riguardare tecnologie di rete (fisso e wireless), hardware e software, compreso il tratta-mento dei contenuti.

Le proposte saranno valutate entro l’autunno. Il periodo di eventuale implementazione del progetto non deve superare i due anni.

Coordinata da Sergio Campo dall’Orto, direttore generale di Politecnico, Obiettivo Ict è gestito opera-tivamente da un comitato guida – responsabile di va-lutare le domande - composto da Alessandro Bellman (presidente), Graziano Dragoni (Fondazione Politec-nico di Milano), Elserino Piol (Pino Partecipazioni), Lucio Pinto (Fondazione Silvio Tronchetti Provera), Sergio Rossi (Camera di Commercio di Milano) e Alberto Trombetta (Finlombarda).

ScoutingIniziativa valida fino al 31 maggio per scovarenuove idee di business

Istituito un premio per l’hi-tech

Un successo dell’editoria di pubblico ser-vizio che viaggia sul web. Oltre 10.000 abbonati in cinque anni di vita, 100 nu-

meri pubblicati e più di 1.000 articoli diffusi su vari temi: formazione, e-government, ambiente, sviluppo locale, comunicazione pubblica, welfare, Europa; inoltre, 300 rubriche che hanno spaziato dalle recensioni di testi legati al mondo della formazione al rapporto fra PA e territorio, dall’in-formatizzazione degli enti locali alla valutazione della dirigenza regionale. E con il numero 100 è stata inaugurata una nuova finestra, la PA che si vede, dedicata alle sperimentazioni di produzione audiovisiva e ai servizi informativi e di utilità che le pubbliche amministrazioni rendono disponibili su web, televisione digitale, mobile.

È un bilancio importante per Formez News, la newsletter su web a cadenza quindicinale diretta da Sergio Talamo (responsabile dell’ufficio stampa ed editoria del Formez), che dal 1 marzo 2001 arriva gratuitamente nella casella di posta elettronica di migliaia di abbonati. Pubbliche amministrazioni, testate giornalistiche, aziende private e cittadini

hanno reso Formez News da cinque anni ad oggi un punto di riferimento per quanti si occupano di formazione e di temi attinenti la PA. Dalla prima uscita on line, sono stati molti i progetti e gli eventi promossi nelle pagine elettroniche: corsi di formazione, nuovi canali tematici, partecipazioni a convegni nazionali ed internazionali, ricerche e analisi, bandi di concorso e selezioni, interviste e opinioni degli addetti ai lavori.

“Formez News - ha affermato il presidente del Formez Carlo Flamment durante i festeggiamenti per il numero 100 - si è rivelato uno strumento di comunicazione fondamentale per il nostro Istituto e un esempio riuscito di come si possa fare un lavo-ro di squadra tra un settore e l’altro. Tutti i progetti che realizziamo per la pubblica amministrazione centrale e locale, gli eventi che organizziamo, le

ricerche che pubblichiamo vengono promosse attraverso l’agenzia ad una platea molto vasta come dimostrano i dati sugli abbonati. L’augurio è che l’attività prosegua negli anni con esiti sempre migliori”. A decretare il successo sono i numeri ri-levanti, non solo da celebrare ma anche da studiare ed interpretare. Dai più recenti dati statistici emer-ge che gli abbonati appartenenti alle Pubbliche am-ministrazioni sono circa 3.200, di cui 740 centrali e 2.430 locali, mentre le strutture private accreditate sono oltre 2.730, il 29,6% del totale degli utenti. Segno che i temi trattati, gli appuntamenti segnalati e le recensioni proposte hanno interessato non solo chi nella Pubblica amministrazione vive e lavora ma anche studiosi e privati cittadini. “I risultati di Formez News ci riempiono di soddisfazione - ha spiegato il direttore della testata Sergio Talamo

- La newsletter rappresenta un grande successo dell’editoria pubblica su internet, considerato che si tratta di un prodotto a costo zero per il nostro Centro Studi. Grazie all’impegno di tutti, utiliz-zando un linguaggio tecnico e ‘di servizio’ ma uno stile scorrevole e di taglio giornalistico, siamo stati capaci di attrarre non solo enti pubblici, ma anche aziende private e cittadini”.

Il punto di riferimento è la PA nel suo complesso, con particolare attenzione al mondo degli enti lo-cali e dei Comuni che, con il 14,8%, rappresentano una grossa fetta dei nostri abbonati. Formez News, tuttavia, è molto letta anche tra gli istituti di ricer-ca e di formazione, enti previdenziali e consorzi (2.380 unità), negli istituti scolastici ed universita-ri (620 abbonamenti) e presso le principali testate giornalistiche, soprattutto agenzie e quotidiani; 340 utenti accreditati, il 3,68% del totale, provengono invece dal mondo no profit.

Formez News è pubblicato sul sito www.formez.it da dove è possibile iscriversi per riceverla gratuita-mente nella propria casella di posta elettronica.

Antonella Frosoni

I N F O R M A F O R M E Z

Formez News, l’info PA viaggia sul webLa newsletter ha raggiunto 100 numeri e ha 10 mila abbonati

DRINK & DIGITAL

Lattina o suoneriaper il cellulare?Dublino prima capitale euro-pea a collaudare uno speciale distributore di Coca Cola, che oltre alle bibite fornisce ricariche per il cellulare, contenuti digitali, suonerie, loghi. La multinaziona-le ha allestito 30 “urban digital vending terminals” in diversi punti della capitale: obiettivo della sperimentazione (6 mesi) riguadagnare le quote di mer-cato perse tra i giovani dai 18 ai 25 anni. Non basta: Coca parte all’arrembaggio dei ragazzi an-che con un sito (Stageside.tv) da cui i fan possono scaricare video usando tecnologia P2P. Mentre Bacardi firma una radio Internet chiamata Bacardi B Live Radio.