Austin Searle

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La Teoria degli atti linguistici Austin e Searle

Performativit(da to perform)La messa a fuoco della dimensione pragmatica del linguaggio umano si deve ai filosofi:Gi Aristotele distingueva tra frasi apofantiche e frasi semantiche Nel Novecento la riflessione pragmatica si deve a filosofi: Wittgenstein, Austin, Searle, Grice La teoria degli atti linguistici distingue un livello proposizionale da un livello pragmatico: il significato di un enunciato non coincide con la sua rappresentazione semantica o con il suo contenuto proposizionale

Cosa facciamo quando parliamo?

La lezione cominciata alle 14,15 Chi vuole fare lesame nel primo appello? Fate attenzione! Bene, promosso! Ti prometto che ne terr conto Scommetto che ti dar la lode Ti consiglio di ripensarci Mi scuso per lerrore Battezzo questa nave Queen Elizabeth Vietato fumare Cane feroce

I verbi performativi segnalano lo svolgimento di un atto linguisticoAsserire, stimare, ordinare, scommettere, giurare, dichiarare, domandare, salutare, licenziare, dimettersi, battezzare ecc.

La loro presenza in un atto linguistico implica lesecuzione dellazione che evocano. Sono verbi che alla prima persona del presente indicativo fanno quello che dicono e dicono quello che fanno (Caffi, p. 37) Condizioni di funzionamento del performativo: prima persona singolare, tempo presente (necessit di ancoraggio al contesto di enunciazione: discorso, cfr. Benveniste)

Forma canonica del performativo

Prima persona singolare, verbo in forma attiva, indicativo presente Esempi:

Scommetto, battezzo..., dono..., dichiaro..., prego E per: vietato fumare!; I viaggiatori sono pregati di servirsi del sottopassaggio; Chiudi la porta! sono performativi pur non rispettando la forma canonica, mentre: Asserisco che c il sole, in forma canonica ma non un performativo.

Teoria dellazione comunicativa

Austin, Performativo e constatativo (1958)Con gli enunciati assertivi si dice qualcosa Con gli enunciati performativi si fa qualcosa, o meglio si fa quello che si dice e si dice quello che si fa.

Condizioni di buona/cattiva riuscita:Constatativo: verit/falsit Performativo: felicit/infelicit

Condizioni di buona riuscita

A) Competenze relative alla procedura convenzionale accettata, che deve includere certe persone in certe circostanze, il loro atto di pronunciare certe parole e la loro rispettiva appropriatezza B) Rispetto della procedura, che deve essere eseguita in modo corretto e completo C) Stati interni del parlante coerenti con la procedura eseguita e comportamenti conseguenti coerenti

InfelicitRispetto alloggetto o all allinterlocutore: all

Invocazioni indebite Colpi a vuoto Atto preteso ma nulloRispetto alla forma:

(violazione della condizione A)

Esecuzioni improprie(violazione della condizione B)

Abusi

Rispetto al parlante:

Atto ostentato ma vacuo(Violazione della condizione C)

Invocazioni indebite: una delle condizioni di proferimento non viene rispettata (persone, momento, procedure): ad esempio si battezza un pinguino; si scommette qualcosa senza che ci sia qualcuno che scommette il contrario Esecuzioni improprie: ad esempio un cerimoniale (matrimonio, giuramento) non realizzato completamente ma interrotto per qualche motivo esterno Abuso: quando lenunciato viene formulato senza sincerit (non si hanno sentimenti, pensieri, intenzioni corrispondenti), oppure non seguito da un agire coerente: ad esempio: mi congratulo! quando non penso che sia unazione lodevole; oppure benvenuto! e poi tratto la persona come un intruso.

Anche gli assertivi rispondono a condizioni di felicitAustin, How to do things with worlds (1962): Parlare comporta compiere azioni di tipo sociale, regolate da convenzioni spesso tacite. Tali convenzioni comprendono condizioni di felicit, che devono cio essere soddisfatte dal contesto in cui lenunciato proferito. Anche latto linguistico assertivo risponde a condizioni di felicit che, se violate, possono decretarne il fallimento. Tra le condizioni di felicit di un atto assertivo c il riferimento, in assenza del quale latto assertivo non pu avere un valore di verit.

I livelli di descrizione dellatto linguisticoAustin, How to do things with words (Come far cose con le parole) , 1962 (postumo):dire qualcosa equivale a compiere tre atti simultanei: Locutorio: atto del dire qualcosa, equivale a pronunciare una certa frase con un certo significato (in senso tradizionale). Comprende latto di emettere certi suoni (fonetico), latto di proferire vocaboli appartenenti a un certo lessico e a una certa grammatica (fatico), latto di usare questi vocaboli con un senso e un riferimento pi o meno definiti Illocutorio: atto nel dire, modo in cui deve essere interpretato ci che si dice (forza); dimensione comunicativa convenzionale: la forza illocutoria esplicitabile attraverso forme messe a disposizione da una lingua naturale. Perlocutorio: atto col dire, ci che otteniamo o riusciamo a fare con le parole (dimensione non convenzionale). Distinzione tra obiettivo perlocutorio (connesso alla illocuzione) e seguiti perlocutori (non necessariamente legati alla illocuzione)

Distinzione tra atto illocutorio e atto perlocutorio, tra intenzione illocutiva e forza illocutiva superficiale. Ci che facciamo col dire pu restare identico pur variando ci che facciamo nel dire. Esempio un relatore pu chiedere silenzio al suo uditorio:

Non verbalmente, osservando con aria severa e seccata gli astanti Con una domanda: potete fare silenzio? Con una asserzione: sembra il mercato Con unesortazione: facciamo silenzio! Con un ordine: fate silenzio! Con una esclamazione: che chiacchiera!

Forza illocutoria

Funzione comunicativa convenzionale e contestualizzata (es. domanda, ordine, promessa, consiglio, preghiera, ecc.) Elemento di novit introdotto da Austin. Mette a fuoco i diversi modi in cui il linguaggio azione

Significato letterale e forzaQuesto Paese deve essere unito, e se non lunisce la persuasione lo far la spada(Convenzione Federale di Filadelfia, 1787, discussione sulla futura Costituzione degli Stati Uniti)

Che tipo di atto ?Constatazione oppure Avvertimento, minaccia

Giuseppe ama i suoi libri come figliAsserzione oppure Consiglio (restituire il libro al pi presto)

Indicatori di forza illocutoria

Indicatori lessicali

Verbi illocutori Forme di intestazione: Convocazione, Nomina, Autorizzazione, Domanda, Avviso Espressioni frasali (per favore)

Indicatori sintattici

Modo verbale:

imperativo e le sue funzioni: Giura di dire la verit (imperativo=direttivo) vs veritTu giuri di dire la verit (indicativo=assertivo) verit

Passivo: vietato fumare!; I viaggiatori sono pregati di servirsi del sottopassaggio; Passivo: la seduta tolta; Lei licenziato! Forma impersonale: si prega di riagganciare; Con la presente la S.V. convocata; riagganciare; convocata; si avverte che i trasgressori saranno puniti

Giura di dire la verit (direttivo)

Tu giuri di dire la verit (assertivo)

Tempo verbale: futuro, imperfetto (volevo solo chiedere..)

Indicatori prosodici

Tono della voce Enfasi Tratti soprasegmentali Esempio: Vieni da noi Vieni da noi? Pu avere diverse forze:

Ordine Domanda Richiesta gentile Esclamazione di stupore

Austin: tipi di atti linguistici in relazione a verbi illocutivi

Verdettivi: emissione di un verdetto, un giudizio, una valutazione (giudicare, stimare, valutare, calcolare) Esercitivi: esercizio di poteri, diritti, influenza (ordinare, raccomandare, lasciare in eredit, licenziare, votare per, avvertire, consigliare) Commissivi: assumere un impegno (promettere, scommettere, avere intenzione di, proporre, giurare, opporsi, acconsentire) Comportativi: legati ad atteggiamenti e comportamenti sociali (scusarsi, congratularsi, sfidare, ringraziare, dare il benvenuto, augurare, benedire, maledire) Espositivi: usati nel discorso nella esposizione di un modo di vedere: illustrare opinioni, portare avanti discussioni, chiarificare usi e riferimenti (affermare, negare, rispondere, domandare, dedurre, definire, concludere).

Atti linguistici e frameIn una prospettiva cognitiva complessa ciascun lessema pu essere considerato come la manifestazione in superficie di sottostanti schemi concettuali e narrativi, scene prototipiche, che costituiscono il suo contesto standard di riferimento, cio lo sfondo che permette di comprenderne il significato e regolarne luso. La pi tradizionale analisi del lessico viene cos riformulata saldando la singola forma linguistica ad un determinato frame, che a sua volta apre laccesso ad un sottostante livello di natura non linguistica (scena), relativo a forme di organizzazione e strutturazione dellesperienza con tratti di regolarit che possono essere descritti e in qualche modo previsti.

Radici filosofiche, sociologiche e psicologiche del concetto di frameLidea che ogni comprensione dellesperienza si inscriva in sistemi di riferimento categoriali o schemi mentali necessari per orientare il pensiero attraversa una lunga tradizione filosofica, da Aristotele a Kant, a Frege. Nella ricerca contemporanea la nozione di frame o schema ha cominciato a diffondersi a partire dagli anni Settanta in due diversi orizzonti di discussione, una sociologica, laltra cognitivo-psicologica.

Nellindirizzo sociologico e antropologico il termine, introdotto da Gregory Bateson e poi adottato da Dell Hymes e Erving Goffman e dalletnografia del linguaggio serve a individuare un livello metapragmatico, e cio linsieme dei segnali metacomunicativi che indicano in quale chiave vada interpretato un certo messaggio (dunque unaccezione interazionale). Qui il frame individua una scena di interazione prototipica derivata da strutture sociali e culturali

Nellindirizzo della psicologia cognitiva e dellintelligenza artificiale (Marvin Minsky) la nozione di frame assunta in riferimento a una molteplicit di dimensioni, relative al modo con cui la nostra conoscenza del mondo si struttura nella dimensione dello spazio: contesto di riferimento, partecipanti, attivit mentali e sensomotorie. Schank e Abelson (1977) hanno poi introdotto il concetto di script, relativo invece alla dimensione temporale (sequenze temporali prototipiche di determinate situazioni).

Linguistica del frame

con Charles Fillmore (Frame Semantics, in The Linguistic Society of Korea (ed.), Linguistics in the Morning Calm, Seoul, Hanshin, pp. 111138) che il concetto viene adottato nella riflessione linguistica e sviluppato in una teoria semantica. Su questa base poi Lakoff ha sviluppato la riflessione sui frame in una direzione che va al di l della pura teoria cognitiva del linguaggio, mostrandone le possibili applicazioni a contesti politico-sociali e mediatici. Basti pensare ai due recenti testi di George Lakoff di taglio divulgativo su mente, linguaggio e politica: Non pensare allelefante, Roma, Fusi orari 2006 (ed. or. 2004) e Pensiero politico e scienza della mente, Milano, Mondadori, 2009 (ed. or. 2008).

Searle

Influenza della linguistica chomskiana Pi chiara distinzione tra contenuto proposizionale e forza illocutoria:

Una stessa forza pu essere innestata su contenuti proposizionali diversi Forze illocutorie diverse possono avere lo stesso contenuto proposizionale Test della negazione: possibile negare separatamente la forza o il contenuto proposizionale

Chiamami alle otto (Ti chiedo (piano illocutivo) di chiamarmi alle otto (piano locutivo)) atto enunciativo (locutorio): sequenza fonica e atto proposizionale; atto illocutivo: forza illocutiva, intenzione del parlante: richiesta (direttivo) atto perlocutivo: effetto, comportamento conseguente dellinterlocutore. Possibilit di negare il livello locutivo (proposizionale) o illocutivo (la forza) Non ti chiedo di chiamarmi alle otto Ti chiedo di non chiamarmi alle otto

Dimensioni fondamentali di variazione degli atti illocutori

Scopo dellenunciato

Indurre qualcuno a fare (credere/dire) qualcosa (credere/dire) Impegnarsi in unazione futura un Rappresentare qualcosa

Direzione del vettore di adattamento tra parole e mondo

Adattamento delle parole al mondo (asserzioni) Adattamento del mondo alle parole (promesse, ordini)

Stato psicologico del parlante

Credenze del parlante (asserzioni) Intenzione di azione (promettere, minacciare) Desiderio di azione da parte del destinatario (richiesta, ordine)

Energia o intensit con cui presentato lo scopo illocutorio

Andiamo al cinema? Voglio andare al cinema

Influenza delle differenze di status e posizione del parlante sulla forza illocutoria dellenunciatoRuolo della simmetria/asimmetria tra parlanti in relazione ad un comando o a una richiesta

Necessit o meno di determinate condizioni extralinguistiche

Sciogliere le camere laureare

Tipi di atti linguistici per Searle

rappresentativi Scopo: impegno del parlante nei confronti della verit della proposizione espressa (asserire, concludere ecc.). Stato psicologico: credenza. (=espositivi e verdittivi di Austin) direttivi Scopo: il parlante tenta di indurre linterlocutore a fare qualcosa (interrogare, richiedere, avvertire, ordinare, comandare, supplicare ecc.). Stato psicologico: volere o desiderio (= esercitivi di Austin). commissivi Scopo: impegno del parlante a fare qualcosa nel futuro (promettere, minacciare, offrire ecc.). Stato psicologico: intenzione. (=commissivi di Austin) espressivi Scopo: esprimere uno stato psicologico (ringraziare, scusarsi, salutare, lamentarsi, congratularsi ecc.). Stato psicologico: emozioni e stati intenzionali diversi (vedi i comportativi di Austin) dichiarativi Scopo: provocare cambiamenti immediati in uno stato di cose istituzionale, far s che una cosa avvenga dichiarando che essa avviene (scomunicare, licenziare, battezzare, dichiarare guerra ecc.). La performativit torna ad essere un tratto specifico di alcuni verbi, cfr. Benveniste, verbi dichiarativi

Funzioni di status e atti dichiarativi

Secondo Searle (Creare il mondo sociale. La struttura della civilt umana, Cortina, 2010), tutti i fatti istituzionali e dunque le funzioni di status (che Barack Obama sia il presidente degli Stati Uniti, aggiornare una seduta, ecc.) sono creati da atti linguistici dichiarativi.

Direzione di adattamentoAtti rappresentativi Parole

mondo Il test pi semplice per sapere se un atto linguistico ha direzione di Adattamento parola-a-mondo chiedersi se sia vero o falso.

Direzione di adattamentoAtti direttivi Parole

mondo

Direzione di adattamentoAtti commissivi parole

mondo

Direzione di adattamentoAtti dichiarativi parole

mondoJ. A. Searle, Mind, Language and Society, 1998; trad. it. Mente, Linguaggio, societ, Cortina, 2000.

Atti dichiarativi

Combinano la direzione di adattamento parola-a-mondo con quella mondo-a-parola. Sono i casi in cui modifichiamo la realt per farla corrispondere al contenuto proposizionale dellatto linguistico e, in tal modo, otteniamo la direzione di adattamento parola-amondo. Ma, questa la parte straordinaria, riusciamo a fare ci perch rappresentiamo la realt come cambiata. Le dichiarazioni cambiano il mondo dichiarando che uno stato di cose esiste, e nel dichiararlo, costituiscono quello stesso stato di cose. (Searle, Creare il mondo sociale, Cortina 2010 (ed. or. 2010), p. 12-3)

Con leccezione importantissima del linguaggio, tutta la realt istituzionale dunque in un certo senso lintera civilt umana creata da atti linguistici che hanno la stessa forma logica delle dichiarazioni. La tesi di Searle che tutta la realt istituzionale creata e mantenuta in esistenza da (certe rappresentazioni che hanno la stessa forma logica delle) dichiarazioni di funzione di status, inclusi i casi in cui non ci sono atti linguistici con la forma esplicita delle dichiarazioni. Le regole costitutive sono dichiarazioni permanenti (ivi, pp.13-4)

Regole costitutive e regole regolative

La maggior parte delle regole regolano comportamenti preesistenti: guidare sul lato destro della strada stabilisce come si guida negli Stati Uniti, ma lattivit di guidare un auto esiste indipendentemente da tale regola. La forma caratteristica di queste regole fai X. Alcune regole non solo regolano ma creano la possibilit stessa del comportamento: ad esempio le regole degli scacchi costituiscono il gioco. La forma caratteristica di queste regole X ha valore di Y nel contesto C. Perch un pezzo di carta (X) abbia valore di banconota (Y) sono necessarie regole costitutive, in primo luogo regole costitutive sullaver valore di banconota; in secondo luogo regole costitutive sulla validit delle banconote.

Corrispondenza tra atti linguistici e stati intenzionaliI primi quattro tipi di atti linguistici hanno analoghi esatti tra gli stati intenzionali: agli assertivi corrispondono le credenze ai direttivi i desideri ai commissivi le intenzioni agli espressivi lintera gamma di emozioni e gli stati intenzionali in cui ladattamento presupposto dato per scontato. Ma non ci sono entit prelinguistiche analoghe alle dichiarazioni. Gli stati intenzionali prelinguistici non possono creare fatti nel mondo rappresentando questi fatti come gi esistenti. Questo tratto degno di nota richiede il linguaggio (Searle 2010:90).

Atti linguistici indiretti

Atti in cui la funzione non corrisponde alla forma. Un atto illocutorio viene eseguito indirettamente attraverso lesecuzione di un altro atto linguistico. Ad esempio la funzione del direttivo svolta da una forma affermativa, propria dellatto rappresentativo.Es. Credo che il treno stia partendo Direttivo (ti consiglio di andare) in forma di rappresentativo (con verbo di atteggiamento con funzione attenuativa)Quante volte vho detto, alluno e allaltro, che i frati bisogna lasciarli cuocere nel v all all loro brodo? I Promessi Sposi, cap. XVII Sposi, Affermazione (rappresentativo/verdettivo) nella forma di domanda (retorica)

Le strutture superficiali di un tipo di forza illocutiva sono utilizzate per raggiungere scopi direttamente legati ad un altro tipo di forza. Negli atti linguistici indiretti il parlante comunica allascoltatore pi di quanto effettivamente non dica. Logica della cortesia

Gli atti linguistici indiretti lasciano al destinatario la scelta del modo di intendere lenunciato, tramite una implicatura conversazionale, e sono meno impositivi. Viene perci privilegiato lessere indiretti a scapito della chiarezza, perch offre delle alternative e non pone il destinatario in una posizione di inferiorit. Quando due persone interagiscono linguisticamente negoziano non solo il significato di ci che si dicono ma anche la loro relazione

Critiche e prospettive

Attenzione centrata prevalentemente sulle intenzioni del parlante. Occorre indagare la relazione tra gli atti linguistici e i loro effetti (trasformazioni del contesto) (Gazdar e Sbis). Molte ricerche si sono mosse sul terreno degli scopi perlocutori (far credere, far fare, far dire). Il modello searliano a un posto: c solo un parlante che ha intenzione di compiere un certo atto linguistico e in esso si esprime. Lascoltatore resta in una posizione puramente recettiva. Necessit di una riflessione sugli aspetti interazionali delluso del linguaggio (negoziazione tra parlante e ascoltatore)

Necessit di una contestualizzazione della nozione di forza illocutoria nellindagine di vari tipi di comportamento sociale e culturale: indagini che si occupano del problema delle somiglianze e delle differenze tra lingue e culture diverse. Ricerche di pragmatica interculturale e contrastiva (cfr. Gumperz, Il sapere socioculturale nellinferenza conversazionale)

Prospettive di indaginelogiche : in che modo una teoria linguistica pu essere connessa a una teoria dellazione? etiche : quali diverse responsabilit comporta la presa di parola ? socioetnologiche : in quali atti linguistici una data comunit si riconosce tipologico-testuali : quali atti linguistici sono costitutivi di quali tipi di testo. Il testo, nella sua unit ed eterogeneit, pu essere considerato come una macro-illocuzione. Gli atti linguistici possono essere realizzati da sequenze pi ampie della frase.

Grice

Cosa vuol dire comunicare?

Produrre intenzionalmente certi effetti (credenze e azioni) su qualche altro essere umano, e far s che il destinatario riconosca le intenzioni comunicative dellemittente. E essenziale che lintenzione del parlante sia riconosciuta dallinterlocutore: raggiungere lo stato di conoscenza reciproca di una intenzione comunicativa essere riusciti a comunicare (Bazzanella 2005:171) La comunicazione per Grice essenzialmente la produzione intenzionale, razionale e trasparente da parte di un emittente di credenze e azioni in un destinatario (Cosenza 1997: 12)

Logica della conversazione (Grice)Intenzione riflessiva Comprensione: riconoscimento delle intenzioni di A

Parlante A

Ascoltatore B

Significato e intenzionalit

Significato del parlante (Snn):BY

AX

Con lespressione x A intende indurre in B la credenza y attraverso il riconoscimento da parte di B della intenzione di A

Significato naturale e non naturale

Significato naturale: prodotto non intenzionalmente

Es. rosso di sera, orme, sintomi

Significato non naturale (convenzionale): prodotto intenzionalmente

Es. bandiera rossa sulla spiaggia, campanello di chiamata, ecc.

Intenzionalit e convenzionalit

Non si equivalgono: Non tutti i modi intenzionali di significare sono convenzionali Es. gestualit, prossemica Non tutte le convenzioni hanno intenzionalit semantica

Significato dellenunciato e significato del parlante

Codificazione del collegamento tra specifiche espressioni linguistiche e certe intenzioni comunicative Usi ironici, metaforici, atti linguistici indiretti: allontanamento dalla norma codificata. Il parlante vuole fare intendere altro da quanto dice esplicitamente

Significato letterale e non letteraleAnalisi dellimplicito, del non-detto: come si pu calcolare il significato del parlante e di ci che si vuole intendere quando non coincide con il significato dellenunciato e con ci che si dice? Come si possono riconoscere le intenzioni del parlante in un quadro di razionalit?

Principio di cooperazione

Conforma il tuo contributo conversazionale a quanto richiesto, nel momento in cui avviene, dallintento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei impegnato.

Presupposto: condivisione di uno scopo La conversazione unattivit sociale regolata, basata sul principio di cooperazione e il possesso di uno scopo comune(Grice, Logica e conversazione. Saggi su intenzione, significato e comunicazione, il Mulino, 1993; ed. or. 1989)

Massime conversazionali

QuantitDai un contributo tanto informativo quanto richiesto Non dare un contributo pi informativo di quanto richiesto

QualitTenta di dare un contributo che sia vero Non dire ci che credi falso Non dire ci di cui non hai prove adeguate

RelazioneSii pertinente

ModoSii perspicuo: Evita loscurit di espressione Evita le ambiguit Sii breve Sii ordinato nellesposizione

Il significato delle massime

Non vogliono essere una sorta di galateo linguistico, cos come il principio di cooperazione non un principio etico, ma tentano di descrivere i requisiti ideali di un uso efficace della lingua negli scambi comunicativi e nellinsieme esprimono un principio di cooperazione generale.

Pragmatica e retorica

Nelle massime si ritrovano le nozioni proposte dalla retorica classica come requisiti di una comunicazione efficace:

la prima lequivalente del quantum opus est e del quantum satis est; la seconda allude alla verosimiglianza della retorica classica; la terza era stata sviluppata dalla retorica classica nelle casistiche relative alla narrazione e alla argomentazione: non divagare (anche se le digressioni sono parte delle strategie retoriche centrate sul mantenimento dellattenzione) relativamente alla quarta, gli accostamenti sono molti: la perspicuitas era considerata una delle virt delleloquenza, cos la brevitas (figura di pensiero); sullambiguit gli antichi retori hanno molto discusso (Mortara Garavelli, Manuale di Retorica, il Mulino, 1994, pp. 69-70).

Su pragmatica e retorica: F. Venier, Il potere del discorso, Retorica e pragmatica linguistica, Carocci, 2008

Punti di orientamento in una interazione cooperativa e razionale1. Quantit: ci si aspetta un contributo alla interazione commisurato alla richiesta (n pi n meno); 2. Qualit: ci si aspetta un contributo autentico, non falso, menzognero; 3. Relazione, connessa al grado di congruenza fra i contributi: ci si aspetta un contributo pertinente alla fase della interazione; 4. Modalit: ci si aspetta che il contributo sia esplicito, eviti ambiguit, confusioni.

Possibili violazioni delle massime Non esplicita Uscita

(intenzione di ingannare)

esplicita dal raggio di azione della massima e del principio di cooperazione (es. questo tutto quello che posso dire) tra il rispetto di una massima (ad es. della Quantit) e quello di unaltra (ad es. del Modo): tra richiesta di esaustivit e criterio di economicit della violazione: implicatura conversazionale, tipo di inferenza intenzionale, esterna al contenuto semantico dellenunciato.

Conflitto

Ostentazione

Il problema degli impliciti

Dire senza dire

Lefficacia della comunicazione consiste spesso nel lasciare una certa quantit di informazione nellimplicito: sia nel rappresentare che nello stabilire relazioni tra gli interlocutori non tutto viene linguisticamente esplicitato (Ducrot, Dire et ne pas dire, 1972):

Atti linguistici indiretti, implicature, presupposizioni, linguaggio figurato, tempi verbali. In questione non la componente proposizionale del discorso ma il senso che il ricevente chiamato a ricostruire --> possibili effetti di manipolazione ideologica.

Implicatura

Concetto centrale in pragmatica Spiegazione di come sia possibile intendere pi di quanto effettivamente si dice Inferenza dipendente dalle attese dei partecipanti alla interazione

Violazione delle massime e implicature

Quando il parlante viola una massima, linterlocutore cerca, sulla base del principio di cooperazione, di giustificare tale violazione attraverso una implicatura che consiste nellinferire da un enunciato credenze/pensieri/affermazioni non esplicitati dal parlante.

Implicatura convenzionale Legata allimpiego di certe parole, dotate di pi significati (es.: e, con valore di congiunzione e di avversativo:

Implicatura conversazionale Occasionale, legata al contesto di enunciazione Ha origine nei principi generali che regolano linterazione comunicativa Minimalismo semantico

E proprio tu me lo dici? E sai che sforzo!

Implicature convenzionali

Possono derivare da unimplicatura conversazionale ripetuta nel tempo. Esempio: luso avversativo della congiunzione e scaturisce dal fatto di utilizzarla laddove sarebbe sufficiente la semplice enunciazione in sequenza di due eventi. Se sottolineo con un elemento linguistico la concomitanza temporale perch ho lo scopo di metterla in risalto. Vedi anche il caso di mentre (dal valore temporale al valore avversativo) Sta piovendo e non ho lombrello E le stelle stanno a guardare

Ma con funzione controargomentativa (Ducrot 1972): ci che viene dopo il ma va in una direzione opposta a quella che ci si aspetta:

Es. Caffi: La ragazza di Marco bella ma intelligente Giulio ricco ma generoso

Senza esplicitarlo il ma implica nel primo caso che le ragazze belle sono stupide, nel secondo che i ricchi sono avari

E e Ma allinizio del titolo

E quella notte scomparve lUrss Ma la Borsa argentina vola (La Repubblica 21.12.2001) Ma i falchi del Cavaliere ora agitano lo spettro del 94 (la Repubblica, 30.12.2001) E luned scioperano i bancari E adesso si salvi chi pu (Il manifesto 5.1.2002) E in Italia vacilla il secondo pilastro (La Repubblica, Affari e finanza 24.11.08) Ma in questa crisi ha fallito lo Stato (La Repubblica, Affari e finanza 24.11.08)

Implicatura generalizzataTra la quantificazione universale (tutti) e quella esistenziale (alcuni, certi) pi informativa la prima: Se vero che Sono tutti bravi E vero anche che Alcuni sono bravi Tuttavia il ricorso al quantificatore esistenziale implica la negazione della prima Alcuni sono bravi Dunque: non tutti sono bravi (implicatura generalizzata)

Implicature conversazionaliInferenze prodotte dagli interlocutori a partire dal presupposto del rispetto del principio di cooperazione e delle massime conversazionali: quando le massime non vengono rispettate, gli ascoltatori ricercano un livello pi profondo sulla cui base, con un procedimento inferenziale, poter calcolare il significato inteso dal parlante (significato occasionale).

Es. A.Dov Carlo? B.C una VW gialla davanti alla casa di Anna (Levinson 1985:114)La risposta di B apparentemente incoerente (violazione della massima della relazione), ma segnala un intento cooperativo: rispondere pur non possedendo informazioni sufficienti.

Es. Una donna una donna, una donna, una donna (pubblicit di un profumo) Violazione della massima della quantit e suggerimento di un senso diverso Es. Lettera di presentazione redatta da un docente per uno studente, con ridotto contenuto informativo (violazione della massima di quantit)

Criteri di identificazione dellimplicatura conversazionale

Calcolabilit: riferimento al ragionamento, alle inferenze necessarie per comprendere limplicatura Non-staccabilit: legata al contenuto semantico dellenunciato e non alla forma linguistica (a differenza della presupposizione e della implicatura convenzionale) Non-convenzionalit: dipende dal contesto Indeterminatezza: non c garanzia di correttezza della inferenza, perch il ragionamento non di tipo logicodeduttivo, ma spesso di tipo entimematico (le premesse del ragionamento sono solo probabili) Cancellabilit: si pu sempre aggiungere qualcosa che cancella limplicatura, ovvero che la ritratta.

Presupposizioni

Altro tipo di inferenza pragmatica, che sembra dipendere pi strettamente dalla effettiva struttura linguistica delle frasi Non dipendono da inferenze di tipo logico ma dal significato letterale degli enunciati Linterpretazione delle presupposizioni non richiede pi conoscenze di quelle contenute nella forma linguistica dellenunciato La loro verit viene assunta come garantita nellasserzione di una proposizione linguistica, sono cio condivise aprioristicamente Informazioni di background, stabiliscono i limiti del discorso Rispondono ad un principio di economia Secondo Oswald Ducrot la presupposizione un atto giuridico: trasforma la possibilit di parola degli interlocutori, fissando gli obblighi per proseguire il dialogo (Caffi, p. 83)

Funzioni della presupposizione

La presupposizione gioca un ruolo centrale nella economia di un testo, contribuendo alla sua connessione

Efficacia informativa: dire molto con molto poco Rispetto della coerenza di un testo: scelta continua dei parlanti su cosa tematizzare e cosa lasciare sullo sfondo (rapporto tema-rema);

Contribuisce a collocare un testo nella situazione comunicativa a cui destinato: richiama il gi noto e quello che dato per scontato

Con ci rafforza i legami di gruppo, suggerendo al destinatario che lo si ritiene parte del gruppo Ha funzione persuasiva perch spinge a vedere il mondo nella prospettiva voluta dallautore. Si sottrae alla discussione: per essere discussa la presupposizione deve essere esplicitata.

Rischio di manipolazione: in quanto presentano un contenuto informativo senza asserirlo, dandolo per condiviso (accordo con luditorio), sono utili nei casi in cui il parlante vuole trasmettere esplicitamente un contenuto senza affermarlo direttamente: ci che messo sullo sfondo protetto dalle possibili smentite (Givon 1989)

Altri motivi che spingono ad usare le presupposizioniRiferimenti a concetti tab o indecenti ragioni di opportunit personale, che impediscono di fare affermazioni che potrebbero apparire presuntuose ripararsi da possibili critiche o contestazioni

Per unanalisi delluso persuasivo delle presupposizioni nella stampa italiana: Sbis, Ideology and the persuasive use of presupposition, 1999 Su impliciti e presupposizioni: Sbis, Detto non detto, Laterza 2007

Una affermazione ne presuppone unaltra quando questa condizione della sua verit o falsit:Claudia andata al concerto del 1 maggio (vero/falso) Presuppone: c stato un concerto il 1 maggio (vero)

Costanza sotto la negazioneLa presupposizione non viene intaccata dalla negazione dellenunciato in cui implicata, si produce cio sia a partire dallasserzione che dalla sua negazione (costanza sotto la negazione):Claudia non andata al concerto del 1 maggio Claudia andata al concerto del 1 maggio?Mi dispiace che Claudia non sia andata al concerto del 1 maggio 1

Ieri ho visto la fidanzata di tuo fratello Ieri non ho visto la fidanzata di tuo fratello

Presupposizione sempre valida: tuo fratello ha una fidanzata valida:

La presupposizione attivata dalla descrizione definita (presupposizione di esistenza)

Attivatori linguistici di presupposizione

Descrizioni definite, sintagmi nominali (presupposizione desistenza) Epiteti e apposizioni Verbi fattivi : presuppongono la verit (fattualit) del contenuto proposizionale della frase (rendersi conto, sapere, comprendere, rimpiangere) Marina rimpiange di aver lasciato lAfrica > vero che: Marina ha lasciato lAfrica Verbi implicativi: implicano la verit o non verit della proposizione complemento (riuscire, permettersi, dimenticarsi) Sandro riuscito a riparare la radio > vero che: Sandro ha riparato la radio) Verbi di cambiamento di stato (smettere, incominciare, continuare, finire di) Marco ha smesso di fumare > vero che: Marco fumava Gaia ha ritelefonato > vero che: Gaia aveva gi telefonato Verbi di giudizio (criticare, accusare)

Piano sintattico frasi relative parentetiche Frasi scisse (linformazione presupposta nella seconda parte dellenunciato) (E Paolo che lha detto....; X che lha fatto; E Luca che lha aiutato = Qualcuno lha aiutato) Ipotetiche controfattuali se non fossi andato in montagna avrei fatto lesame > Sono andata in montagna; Se mi avesse chiesto scusa, lavrei perdonata > non mi ha chiesto scusa

Interrogative

Proposizioni temporali dopo che, prima che: Le cose sono cambiate dopo la partenza di Giorgio > Giorgio partito Avverbi: ancora, di nuovo, invece, anche ecc. La terra ha tremato di nuovo > aveva gi tremato

Esempi

Epiteti

Il leggendario Ulisse i postcomunisti di Veltroni e di Mussi i comunisti di Cossutta i comunisti riciclati di DAlema Gli azzeccagarbuglio del potere I saggi a intermittenza I soci gli espedienti il ribaltone la presunta maggioranza Il bilancio positivo della sinistra di governo Il voto padano (Corriere della sera) Le elezioni-sondaggio di ottobre (Il Giornale) NellItalia bella, coraggiosa, non addomesticata dai media, in cui ho viaggiato (Colombo su LUnit, 14.10.2007)

Costruzione di realt immaginateProcessi di nominalizzazione: La Padania chiede elezioni: presupposta lesistenza di un referente per il sintagma nominale la Padania Il miglioramento delle condizioni di vita ha esteso il mercato dellauto Non dimostro che c stato un miglioramento, ma lo assumo come un fatto

Cambiamento di stato

Presupposizione lessicale-semantica del verbo smettere (verbo di cambiamento di stato)

E cos hai smesso con la droga? Quando smetterai di raccontar balle?

La presupposizione pu essere usata come arma pi o meno occulta di persuasione e di manipolazione (propaganda politica, interrogatori)

La carriera politica non era pi un servizio da rendere alla repubblica, ma unoccasione per arricchirsi. I tribuni della plebe avevano smesso di difendere i diritti del popolo

Alla vigilia del voto europeo Prodi e DAlema hanno ricominciato a parlarsi (La Repubblica)Il disaccordo presupposto, sta sullo sfondo

Trasporti, ricomincia il calvarioInformazione presupposta sullo stato dei trasporti

Volevamo continuare a restare liberi dai vincoli di unorganizzazione. Pensavamo che fosse giusto proseguire cos e fummo comitato elettorale per le elezioni europee del 1994 e per le elezioni regionali del 1995. Cominciammo a cambiare idea quando vedemmo che era elevatissimo il numero delle schede recanti il voto per Forza Italia che venivano annullate. Cambiammo definitivamente idea quando vedemmo quante schede furono annullate nelle elezioni del 1996.

Continuare, proseguire, cominciare: cambiamento di stato Vedere che: verbo fattivo

Non siamo ancora abbastanza avanti nellapprendimento della politica, riusciamo ancora ad essere sinceri (Primo Congresso nazionale 1994) Non sapevamo che questa non era una vera democrazia Ci si accorse che la macchina giudiziaria colpiva in modo selettivo Mi accorsi, capii, percepii

accorgersi, comprendere, ricordare, dimenticare, riconoscere, sapere, percepire, constatare, prendere atto, rendersi conto, capire, avere la consapevolezza che, riconoscere..) = verbi fattivi: implicano la verit della proposizione richiamata Riuscire = verbo implicativo

Amplificazione delleffetto di non contestabilit. Lenunciatario portato alla naturale accettazione delle premesse

Verbi fattivi

Tutti i partiti ex cattolici sembrano assolutamente incapaci di dare una risposta a Giovanni Paolo II () sulle emergenze nazionali che egli ha individuato(): politica a sostegno della famiglia, scuola libera e creazione di lavoro vero e stabile. Neanche si accorgono che DAlema, su questi temi, cerca di scavalcarli (). (Il Giornale, 9 settembre 1997, in Sbis 1999) Accorgersi= verbo fattivo

Altri verbi fattivi

Sapere (Berlusconi)

Sappiamo che i vecchi bolscevichi non ci apprezzeranno mai

Sapere (Rutelli) Sappiamo che sono cose che si dicono in campagna elettorale / sappiamo che la concertazione non tab

I ds hanno fatto da collante in situazioni anche molto difficili, consapevoli della necessit di dare al paese una prospettiva nuova (LUnit)

Credere e pensare (modalit epistemica e verbi fattivi di presupposizione)Berlusconi a Gallipoli (2001) Credevamo che bastasse Contesto narrativo; implicazione: ci siamo sbagliati Credo che sia logico attribuire la responsabilit Contesto apparentemente negoziabile che di fatto presenta unasserzione caratterizzata da certezza (il congiuntivo ha solo funzione grammaticale) Credo che dovrete Il futuro orienta in senso didattico e imperativo Rutelli a Cernobbio (2001) Le affermazioni introdotte da credere sono attenuate dalla presenza di modali o congiuntivi nella dipendente Credo che possiamo trovare una sintesi Credo che qui noi dobbiamo ammettere Credo che questo non fosse mai accaduto Effetto di incertezza e di autovalutazione critica

Relative di presupposizione

Lalleanza con Fini non e non mai stata in discussione. Sui problemi essenziali, sulle soluzioni da proporre per portare il paese fuori dalla crisi nella quale lha trascinato la sinistra non ci sono divergenze. Non pu stupire se in una campagna elettorale giocata con il sistema proporzionale ciascuno cerca di aumentare il proprio consenso (Il Foglio)

Ipotetiche controfattuali

Sarebbe sciocco negare che la valenza interna dellelezione di domani prevalga nel mondo politico, nellinformazione, nellopinione pubblica sulla valenza europea: cos come sarebbe sciocco negare che per tanti italiani questo appello alle urne risulti privo della drammaticit e del fascino delle politiche e anche delle amministrative: dal cui esito discendono conseguenze concrete, palpabili, quantificabili. (Il Giornale)

Avverbi

La destinazione europea di Forza Italia invece gi scritta Certo: pensiamo allEuropa e al Parlamento di Strasburgo, che non ancora una centrale operativa ma pur sempre una cassa di risonanza solenne. Europa: ancora pacchi bomba La Fiat crolla anche in borsa

Domanda retorica e di presupposizione

Quanti soldi butti via ogni giorno con il tuo conto?Vedi anche le interrogative nei titoli: posizione/creazione di un problema.

La forma interrogativa viene sfruttata per introdurre un nuovo argomento con una certa enfasi; nei testi pubblicitari perprendere in considerazione un quesito specifico e per creare un bisogno

Frasi scisse

Quello che i cittadini si aspettano da noi.. Ed ancora questa sinistra, i ds in particolare,che ha contribuito in modo determinante, impegnando i suoi ministri, a far concludere la trattativa per il contratto dei metalmeccanici che da sempre uno dei perni intorno al quale ruotano i rapporti tra imprenditori e lavoratori e che prefigura alcune delle linee di sviluppo della societ (LUnit)

Il problema che Il dramma che

Presuppongono che ci sia un problema, un dramma ecc.

Ampliamento delle massime di GriceLogica della cortesia (gli aspetti cognitivi, centrali in Grice, si trovano qui indeboliti) Robin Lakoff (1978): due regole della competenza pragmatica:

Sii chiaro Sii cortese

Chiarezza e cortesia si trovano spesso in conflitto, in questo caso si preferisce la cortesia Tre regole della cortesia:

Non ti imporre Offri delle alternative Metti il destinatario a suo agio sii amichevole

Carattere indiretto

Dire: fa freddo qui, invece di Chiudi la finestra lascia al destinatario la scelta del modo di intendere lenunciato, tramite una implicatura conversazionale, ed meno impositiva della forma imperativa diretta. Lessere indiretti viene privilegiato a scapito della chiarezza, perch offre delle alternative e non pone il destinatario in una posizione di inferiorit (Bazzanella, Linguistica e pragmatica del linguaggio, p. 181)

Leech (1983) -

Massima del tatto: minimizza il costo per lascoltatore (laspetto negativo dellatto) massimizza il beneficio (laspetto positivo dellatto)

La massima del tatto un mezzo per evitare i conflitti: quando due persone parlano tra loro non solo negoziano il significato di ci che si dicono ma negoziano continuamente la loro relazione. Non sufficiente considerare la forma grammaticale: luso dellimperativo, ad es., non necessariamente impositivo (es.: Entri pure, Venga venga); forme alternative di imperativo: modo infinito (ricette di cucina), forma impersonale (si potrebbe aprire la finestra).

Brown e Levinson, 1978-1987 La nozione centrale di questo modello quella goffmaniana di faccia, in quanto identit e immagine pubblica: - faccia negativa: autonomia e difesa del proprio teritorio e autodeterminazione. Si basa essenzialmente sullevitamento, cio sul salvare la faccia, conservando la libert da imposizioni altrui; - faccia positiva: immagine positiva di s, che implica anche lapprovazione e lapprezzamento da parte degli altri. Le azioni altrui possono minacciare la faccia negativa e positiva. Brown e Levinson individuano tre strategie principali di cortesia, basate sul criterio di razionalit di Grice come fondamento del comportamento

Positiva: espressione della solidariet Negativa: espressione delle limitazioni Off record: lintenzione comunicativa non chiara (vs on record: dove lintenzione comunicativa chiara) A queste strategie corrispondono mezzi linguistici specifici (ad es. luso del passivo o del si impersonale per evitare di nominare lagente).

Secondo questo modello, i modi di codificare le strategie di cortesia passano nella struttura delle lingue, diventando parte della grammatica (lessicalizzazioni, trasformazioni sintattiche come il passivo) Idea fondamentale: la sistematica interazionale basata in larga misura su principi universali. Ma le strategie per avvicinarsi e distanziarsi socialmente differiscono sistematicamente da una cultura allaltra, e allinterno delle culture tra sub-culture, categorie e gruppi. Questa prospettiva, come gi quella di Robin Lakoff, stata accusata di visione occidentocentrica, in cui i valori e i principi di fondo sono occidentali e non universali.