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L’AUTISMO E I DISTURBI GENERALIZZATI DELLO
SVILUPPO
ARGOMENTI:Disturbi pervasivi dello sviluppo (criteri diagnostici)Modelli clinici interpretativi Intersoggettività e comunicazione
Workshop informativo: Dott.ssa Alice Conforti, Operatore A.B.A gruppo Mipia-IESCUM,
Responsabile Area Autismo, Cooperativa MOMO
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Un po’ di storia …
Il termine "autismo" fu impiegato da Bleuler nel 1911, nell'ambito della schizofrenia, per indicare un comportamento rappresentato da chiusura, evitamento dell'altro ed isolamento.
Autismo come sintomo della schizofrenia
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Un po’ di storia …
Il termine autismo è stato in seguito applicato, in modo indipendente, dagli psichiatri austriaci Leo Kanner (nel 1943) e Hans Asperger (nel 1944) per descrivere una sindrome che si sviluppa in età infantile, in genere al di sotto dei tre anni.
Kanner descrisse il comportamento di undici bambini, caratterizzati da difficoltà di relazionarsi con l’ambiente esterno, compresi i genitori, e che sembravano vivere in un loro mondo.
Kanner utilizzò questo termine non più con il significato di un sintomo, ma come una etichetta descrittiva di un'entità nosografica, l'Autismo Infantile.
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Nel 1943 lo psichiatra austriaco indicò che la sindrome autistica aveva natura congenitacongenita:
“disturbo congenito del contatto affettivo con la realtà”.
Un po’ di storia …
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Anni 60-70Anni 60-70 Il modello interpretativo imperante è quello
psicodinamico in rapporto al quale l'autismo rappresentava
una difesa contro l'angoscia derivante da un fallimento delle prime relazioni oggettuali.
Mahler – Bettelheim: Bettelheim giunse a proporre il distacco dal nucleo familiare, la cosiddetta parentectomia, come terapia riabilitativa.
Un po’ di storia …
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Le attuali ricerche hanno evidenziato la difficile comprensione delle informazioni sociali ed emotive dei soggetti con sindrome autistica, che portano operativamente alla difficoltà a condividere il significato dell'intento comunicativo e delle interazioni reciproche.
Condizione clinica che si evidenza in età infantile ma dura per tutto il ciclo di vita
Sindrome clinica con alterazioni di funzioni cerebrali e compromissioni in più aree evolutive.
Spettro (Allen 1988)
Che cosa è lo spettro autistico
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Le tre aree di interesse diagnostico
L'autismo viene considerato dalla comunità scientifica internazionale (classificazione ICD 10 dell'OMS e DSM IV) un disturbo pervasivo dello sviluppodisturbo pervasivo dello sviluppo, e si manifesta entro il terzo anno di età con deficit nelle seguenti aree:
comunicazione interazione sociale immaginazione, repertorio di interessi
Normalmente i sintomi si manifestano come un ritiro ritiro autisticoautistico dovuto a gravi alterazioni nelle tre aree citate dal DSM-IV
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Sintomi
Le persone affette da DSA (disturbo spettro autistico) presentano i seguenti sintomi:
anomalie qualitative nel campo delle relazioni sociali reciproche
in tutti gli aspetti della comunicazione comportamenti, attività ed interessi ristretti, limitati, ripetitivi
e stereotipati insorgenza prima dei 3 anni.
L'incidenza dell'autismo è stimata da 2 a 10 casi ogni 10.000 persone.
L'autismo colpisce i maschi 4 volte più frequentemente delle femmine.
E' stato riscontrato in tutte le popolazioni del mondo di ogni razza ed ambiente sociale
Alta Frequenza di DPS – AUTISMO (3-5 %) in:
sclerosi tuberosa, Ipomelanosi di Ito, neurofibromatosi Sindromi cromosomiche: X Fragile, S.Down, tetrasomia
15, altre Sindromi metaboliche: PKU Rosolia intrauterina, citomegalovirus, herp. S.Williams, S .Sotos, SRrett
> Frequenza in associazione a queste condizioni cliniche maggiori vs popolazione generale.
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patologie metaboliche
patologie sensoriali
patologie mediche generali (intolleranze alimentari).
Spesso associato a condizioni fisiche\mediche molte diverse
E’ NECESSARIA UNA ATTENZIONE COMPLESSIVA (sistemica)ALLA SITUAZIONE FISICA E ORGANICA .
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AUTISMO – COMORBIDITA’
Autismo a basso funzionamento Ritardo mentale Adhd Disturbi del comportamento (auto/etero aggressività)
Epilessia
Autismo ad alto funzionamento: Disturbi dell’umore Disturbo ossessivo compulsivo ADHD
Sindrome di Asperger: Disturbo ossessivo compulsivo Disturbi di personalità
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Disturbo autistico Disturbo autistico
Disturbo autistico atipicoDisturbo autistico atipico
Disturbo disintegrativo dell’infanziaDisturbo disintegrativo dell’infanzia
Disturbo di RettDisturbo di Rett
Disturbo di AspergerDisturbo di Asperger
I disturbi generalizzati dello sviluppo
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Quali sono le cause dell'autismo
L'autismo non ha una singola causa
malattia a genesi multifattoriale
Vulnerabilità genetica – fattori ambientali3 aree di ricerca distinte: Eziologia: fattori causali; (genetica\patologie-
neonatali) Anatomia patologica:basi neurobiologiche;
(neuro-trasmettitori\strutture anatomiche) Patogenesi: modelli interpretativi della clinica.
Fattori causali
Gravidanza Gilberg, 1992
Predisposizione genetica Volkmar, 2000
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Patologia anatomica Basi neurobiologiche
Neurotrasmettitori Serotonina, ossitocina, dopamina (Poustka 1998-Volkmar 2004)
Anomalie strutture cerebrali, Cervelletto (Courchense 1998, Kemper et al.
1998) Lobo frontale (Castelli et al. 2000, Schultz 2003) Sistema limbico (Baron-Cohen).
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Zone cerebrali implicate
FRONTALE: Rappresentazione dei piani di azione; pianificazione ed esecuzione motoria AMIGDALA: Riconoscimento del contenuto affettivo
degli stimoli; interazione sociale; percezione dei movimenti del corpo; associazioni cross-
modali; memoria a lungo termine; orientamento
agli stimoli sociali; percezione della direzione
dello sguardo IPPOCAMPO: Apprendimento e memoria CERVELLETTO: Variazioni rapide di attenzione
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Zone cerebrali implicate
ANNI 80-90modelli interpretativi clinici
Teoria della mente (S. Baron-Cohen, Leslie e Frith 1985)
Problemi nella funzione esecutiva (U. Frith 1988) Debole coerenza centrale (Ozonoff, Pennington e
Rogers 1991, Happè 1999) Teoria socio affettiva (Hobson 1993) Intensificazione funzione percettiva Memoria procedurale.
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Teoria della mente
Capacità di riflettere sulle emozioni, sui desideri, sulle credenze proprie ed altrui e di comprendere il comportamento degli altri in rapporto non solo a quello che ciascuno di noi sente, desidera o conosce, ma in rapporto a quello che ciascuno di noi pensa che l’altro senta, desideri o conosca.
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Teoria della mente
Fonte slide : listaippocrate.-congr2/Atti-dell’Aquila
Teoria della mente
Teoria della mente
Precursori evolutivi
Capacità espressiva Attenzione congiunta imitazione Gioco simbolico
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La capacità di sintetizzare in un tutto coerente, o meglio di sistematizzare in un sistema di conoscenze, le molteplici esperienze parcellari che investono i nostri sensi. Il b. autistico rimane ancorato a dati esperenziali parcellizzati, con incapacità di cogliere il significato dello stimolo nel suo complesso.
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Coerenza centrale debole
Funzioni esecutive
Abilità determinanti nell’organizzazione e nella pianificazione dei comportamenti di risoluzione dei problemi.
Test wcst
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attivare l’attenzione sullo scopoinibire gli stimoli interferenti prevalenti (competizione tra i sistemi sensoriali)mantenere una attenzione sostenuta e condivisa sul progettocontrollo delle funzioni esecutive (confusione nei processi selettivi)
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Difficoltà attentiva
Anni 90
Studi sui sistemi neuronali
Studi eye - tracking
Il sistema dei neuroni specchi fu scoperto da Rizzolatti e colleghi (Di Pellegrino et al. 1992) nella corteccia pre-motoria delle scimmie. Questi neuroni sono caratterizzati dalla loro modalità di attivazione, che risponde non solo quando la scimmia esegue un’azione, ma anche quando la scimmia sta osservando il ricercatore che esegue un’azione simile.
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Anni 90
Sintomatologia
Video vari ...
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Comunicazione
Ritardo o totale mancanza dello sviluppo di comportamenti comunicativi
Ritardo o assenza linguaggio vocale
I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte
occasioni in modo bizzarro, hanno difficoltà a sostenere una conversazione
Uso linguaggio stereotipato o ripetitivo
L'ecolalia può essere immediata (ripetizione di parole o frasi subito dopo
l'ascolto), oppure ecolalia differita (ripetizione a distanza di tempo di frasi o
parole sentite in precedenza
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Interazione sociale
I soggetti autistici mostrano un'apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri, tendenza all'isolamento e alla chiusura sociale, apparente indifferenza emotiva agli stimoli o ipereccitabilità agli stessi, difficoltà ad instaurare un contatto visivo.
Hanno difficoltà nell' iniziare una conversazione o a rispettarne i turni, difficoltà a rispondere alle domande e a partecipare alla vita od ai giochi di gruppo.
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Immaginazione o repertorio di interessi
Un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo,si possono osservare posture e sequenze di movimenti stereotipati detti appunto stereotipie.
Queste persone possono manifestare eccessivo interesse per oggetti o parti di essi, in particolare se hanno forme tondeggianti o possono ruotare (palle ovali, biglie, trottole, eliche, ecc.).
Si riscontra una marcata resistenza al cambiamento che per alcuni può assumere le caratteristiche di un vero e proprio terrore fobico.
Questo può accadere se il soggetto viene allontanato dal proprio ambiente (camera, studio, giardino ecc) o se nell'ambiente in cui vive si cambia inavvertitamente la collocazione di oggetti, del mobilio o comunque l'aspetto della stanza.
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Come riconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismoriconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismoriconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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Come Come riconoscere l’autismo l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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Come riconoscere l’autismo
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insieme dei comportamenti sociali:
(insieme coordinato di attività motorie, percettive, emotive e cognitive)
necessarie alla creazione della capacità di riferirsi ad un’altra persona.
Intersoggettività
L’intersoggettività è il processo di condivisione dell’attività mentale che ha luogo tra due o più persone durante un qualsiasi atto comunicativo. Questa capacità è innata e non richiede capacità cognitive astratte razionali né dipende dall’apprendimento culturale.
L’intersoggettività parte e si esplica dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti del corpo, soprattutto del viso, del tratto vocale e della gestualità.
Intersoggettività
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Orientamento: capacità di reagire ad uno stimolo nuovo, di distinguere ciò che è rilevante da ciò che è usuale Attivazione: capacità di attivarsi sia fisicamente sia emotivamente Attenzione: capacità di orientarsi a lungo nei confronti di uno stimolo Interesse per il viso umano: riconoscimento dell’espressione Capacità di alternanza dei turni: scambio di sorrisi, suoni, sguardi con un tempismo di tipo conversazionale.
Intersoggettività primaria (nascita- 7\9 mesi)
Il bambino attratto dalla voce, dall’espressione del volto e dai gesti delle mani risponde gioco-samente con affetto, imitando e provocando imitazione
La madre guarda e ascolta, anticipando intuitivamente le espres-sioni del bambino. Risponde empaticamente e giocosamente con linguaggio “motherese”, tocco ed espressioni del volto e delle mani
Comunicazione precoce tra madre e bambino di due mesi. Questo è il periodo della Intersoggettività Primaria
Paola Venuti- Stefano CainelliDipartimento di Scienze della Formazione e Cognizione
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica FunzionaleUniversità di Trento
Fonte slide
Intersoggettività
Comparsa di grande interesse per gli oggetti
Sviluppo di giochi interpersonali in cui si controllano aspettative reciproche
ritmi più veloci , maggiore tempo di attenzione al gioco, forte emotività collegata all’azione
Interazioni più complesse e migliore gestione della capacità di turnazione
Le fasi dello sviluppo dell’intersoggettività secondaria
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Attenzione congiunta
Emozione congiunta
Intenzione congiunta
Intersoggettività secondaria (9\18 mesi)
Intersoggettività secondaria
Prima della fine del primo anno, un bambino comincia a manifestare interesse nel condividere scopi ed interessi con un familiare. Questa coscienza cooperativa richiede l’abilità di alternare l’attenzione tra un oggetto ed una persona. Questo è il momento in cui il bambino comincia a vocalizzare “commenti” con gesti e a fare atti significativi.
Fonte slide
Il triangolo persona-persona-oggetto con attenzone condivisa
Paola Venuti- Stefano Cainelli
Dipartimento di Scienze della Formazione e Cognizione Laboratorio di Osservazione e Diagnostica FunzionaleUniversità di Trento
«Di fatto, i bambini possono addirittura individuare ciò che un adulto stia guardando ... Ci si può immaginare quanto sarebbe difficile imparare una lingua se non si sapesse ciò che chi parla stia guardando?» (N. Chomsky, 1988).
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Cosa è la COMUNICAZIONE?
Comportamento verbale, Comportamento verbale, intenzionale e reciproco per intenzionale e reciproco per
ottenere qualcosa e/o un ottenere qualcosa e/o un cambiamento …cambiamento …
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Comunicazione reciproca
Esempi: Indicare il biberon Pecs Linguaggio dei segni Alzare la mano per chiedere attenzione “il treno, guarda!” Portare le scarpe perché si vuole uscire
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Comunicazione reciproca
Il comportamento verbale implica una interazione sociale tra chi parla e chi ascolta.
Ascoltatore Linguaggio ricettivo Parlante Linguaggio espressivo
Comportamento verbale non è sinonimo di comportamento vocale viceversa (ecolalia auto-stimolatoria)
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Comunicazione reciproca
Quali sono i comportamenti verbali per dire “Ho Quali sono i comportamenti verbali per dire “Ho sete?”sete?”
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Analisi concettuale del linguaggio: l’analisi funzionale del linguaggio
Concetto di parola: Topografia (Topografia (topos=formatopos=forma)/funzione)/funzione
La parola può avere molti significati La parola può avere molti significati diversi a seconda delle situazioni in cui diversi a seconda delle situazioni in cui viene usataviene usata
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Gli operanti verbali
(secondo la propsettiva skinneriana) è interessante applicare l’analisi funzionale anche alla dimensione comunicativa: la stessa parola (uguale topografia) può essere detta con funzione diversa
Mand (richiesta): voglio la PALLA Tact (denomino): è la PALLA Ecoico : PALLA-PALLA Recettivo: dammi la PALLA Intraverbale : cosa rotola?LA PALLAMOMO Soc. Cooperativa sociale
Ampliare dinamica comunicativa e spingere il bambino a fare richieste
Organizzare l’ambiente in modo che chieda gli oggetti dovendo contattare qualcuno … ( limitare il comportamento diretto sugli oggetti)
Evitare di precederlo nella richiesta con la domanda “vuoi l’acqua?”
Correggere modalità non funzionali (gesto motorio\urla\pianto …)offrendo un’altra topografia di richiesta
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Comunicazione Aumentativa Alternativa CAA
Linguaggio con gli oggetti
Pecs
Linguaggio segni
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Foto dal sito io cresco
Comunicazione Aumentativa Alternativa CAA
Comunicazione Aumentativa Alternativa CAA
Dove ti fa male?
Materiale cd- rom Erickson
Comunicazione Aumentativa Alternativa CAA
scelta
Caratteristiche di linguaggio
Inversione pronominale e difficoltà di prosodia
Difficoltà idiomatica Linguaggio idiosincratico Pragmatica del linguaggio Ecolalia
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Ecolalia
Non-finalizzata: prodotte senza apparente intenzione e spesso in stato di elevata attivazione emozionale (dolore, paura, ecc.)
Dialogica: usate per “riempire” il proprio turno nel corso di un’interazione verbale.
Reiterativa: usate come ausilio all’attività di elaborazione mentale delle informazione
Auto-regolatoria: che servono a regolare le proprie azioni; prodotte dunque in sincronia con l’attività motoria.
Affermativa per comunicare una risposta affermativa di una frase precedente.
Di richiesta: usate per richiedere oggetti o l’azione di altre persone.
NON VERSARE: per dire “voglio acqua”
E’ TUO?: per dire “voglio lavare i denti”la frase della maestra quando distribuisce gli spazzolini a scuola..
CANTA LA SIGLA DEL CARTONE: per dire “accendi la TV”
Linguaggio idiosincratico
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Pragmatica del linguaggio
L’uso concreto e sociale del linguaggio …
(es:problemi con il turn- taking ,tendenza a tornare alle aree di speciale interesse o la difficoltà a sostenere il 'dare e avere' della conversazione …).
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Cohen D. J. e Vokmar (edizione italiana a cura di Nardocci Franco con la presentazione di Moderato Paolo e la prefazione di Caffo Ernesto) ed Vannini
UtaFrith . L’autismo Spiegazione di un enigma.
Lambiase Mario Autismo e lobi frontaliEd. Vannini
Peeters Teo –Gillberg G.Autismo Aspetti medici e pratica educativaEd. minotauro
Sindrome di Asperger e autismo high-functionning. Diagnosi e interventi
Islorati bizzarri intelligentiHans Asperger
Autore: Kathy Hunter,Vannini
Il linguaggio verbale nell’autismoStrategie di insegnamento per bambini con disturbi dello spettro autistico
Gioco e interazione socialeNello spettro autisticoMicheli-Xaiz
La comunicazione spontanea nell’autismo