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“La nostra ambizione è ridurre in maniera significativa la nostra impronta di carbonio.” Azione per il clima Rapporto 1 Maggio 2019

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“La nostra ambizione è ridurre in maniera significativa la nostra impronta di carbonio.”

Azione per il climaRapporto 1Maggio 2019

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Indice

CAPITOLO 1

INTRODUZIONE

02

CAPITOLO 2

RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA

04

CAPITOLO 3

ALLEGATI

41 04 Capitolo 1: La nostra azione per il

clima in sintesi

06 Capitolo 2: Il futuro dei materiali: utilizzo crescente, circolarità, sostenibilità

10 Capitolo 3: : La sfida del carbonio per l’acciaio

14 Capitolo 4: Percorsi tecnologici a basse emissioni e scenari politici

20 Capitolo 5: Strategia di ArcelorMittal per la produzione di acciaio a basse emissioni

30 Capitolo 6: Raccomandazioni politiche

32 Capitolo 7: Prestazioni e obiettivi in materia di carbonio

36 Capitolo 8: Governance e rischi

40 Capitolo 9: Allineamento con le raccomandazioni del TCFD

02 Introduzione del nostro Presidente e

Amministratore Delegato

41 Allegato 1: Il processo di produzione

dell’acciaio

44 Allegato 2: Glossario

“Affinché la transizione abbia successo sarà fondamentale una politica di sostegno che garantisca parità di condizioni a livello mondiale, l’accesso alle energie rinnovabili a prezzi ragionevoli e l’accesso ai finanziamenti”.

Questa relazione

La presente relazione illustra la strategia di ArcelorMittal in materia di azione per il clima, riassunta nella relazione annuale integrata 2018. Si tratta della prima risposta completa dell’azienda alle raccomandazioni del TCFD per le informative sul clima eriflette la posizione del gruppo ArcelorMittal di maggio 2019. I dati sulle emissioni di carbonio di ArcelorMittal si riferiscono agli esercizi finanziari fino al 2018 incluso. Tutti i valori finanziari espressi in dollari sono espressi in dollari USA e sono forniti in Euro quando il finanziamento è stato ricevuto in quella valuta.

I nostri resoconti

Il nostro portafoglio di rapporti aziendali mira a impegnare gli stakeholder sugli aspetti materiali delle nostre prestazioni sia finanziarie che non finanziarie Oltre ai report previsti dalla legge, pubblichiamo un bilancio annuale integrato e un Fact Book contenente i dati approfonditi sulla nostra attività aziendale. Il nostro Basis of Reporting spiega la metodologia adottata per definire i nostri parametri e il nostro Reporting Index riporta una serie di criteri adottati nella preparazione dei nostri rapporti.Questi rapporti possono essere scaricati da annualreview2018.arcelormittal.com

Reporting Index Basis of ReportingIntegrated Annual Review

Fact Book Annual Report 20F

1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Introduzione del nostro Presidente e Amministratore Delegato

Benvenuti alla prima Relazione sull’azione per il clima di ArcelorMittal. La pubblichiamo perché comprendiamo l’importanza della sfida climatica per la società e la conseguente responsabilità che ricade su ArcelorMittal, in quanto produttrice di CO

2, di ridurre

la propria impronta di carbonio. Riconosciamo anche l’interesse dei nostri stakeholder a comprendere come intendiamo procedere e la necessità di un’ulteriore divulgazione in linea con TCFD.

Nel dicembre 2015 i leader mondiali hanno siglato l’accordo di Parigi, che mira a mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 ºC e a sforzarsi affinché l’aumento non superi 1,5 ºC. Chiaramente il successo richiederà un coordinamento senza precedenti a livello globale. Non ci sono frontiere nel cielo, quindi ogni regione e ogni Paese dovrà contribuire in maniera significativa.

L’industrializzazione del pianeta è stata alimentata dai combustibili fossili. Nell’industria siderurgica ciò ha comportato l’utilizzo di prodotti a base di carbone, come il coke, per ridurre il minerale di ferro negli altiforni. Se l’acciaio può comportare una produzione di anidride carbonica inferiore rispetto a molti altri materiali, i grandi volumi di acciaio prodotti a livello mondiale fanno sì che l’industria emetta oltre tre miliardi di tonnellate di CO

2 all’anno.

Ora che le conseguenze, non volute, dell’impiego di combustibili fossili sono emerse in tutta la loro

Cari stakeholders,

impronta di carbonio entro il 2050. Stiamo effettuando esperimenti pilota di queste diverse tecnologie in vari impianti in Europa, continente dove le norme vigenti sono più avanzate, e dove coltiviamo l’ambizione di raggiungere l’azzeramento dell’impronta carbonica entro il 2050. Questo lavoro ci consentirà di indicare nel prossimo anno un obiettivo di riduzione più specifico per il 2030.

La gamma di tecnologie che stiamo sviluppando ci dà la certezza di essere in buona posizione per allinearci con il percorso scientifico del nostro settore. Ma non possiamo risolvere il problema da soli. Fondamentali per una transizione di successo saranno nuove politiche di sostegno intese a garantire condizioni di parità su scala globale, l’accesso a energie rinnovabili a prezzi sostenibili, nonché l’accesso ai finanziamenti. Sono quindi necessari la piena comprensione delle dinamiche attinenti all’industria siderurgica mondiale e un sostegno analogo a quello che ha consentito la crescita del settore delle energie rinnovabili.

Questo rapporto non ha tutte le risposte perché non abbiamo ancora tutte le risposte. Tuttavia, al pari delle aziende siderurgiche leader nel mondo, siamo impegnati nel perseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e voglio rassicurare i nostri stakeholder che faremo del nostro meglio per contribuire efficacemente a un mondo a basso tenore

evidenza, il mondo deve trovare un nuovo modello di produzione che consenta un ulteriore sviluppo economico e sociale, riducendo al minimo i danni ambientali. L’impiego dell’acciaio è diffuso nella nostra società perché possiede una combinazione di proprietà che lo rende ideale per la costruzione di molte delle infrastrutture di cui abbiamo bisogno. Dal momento che il mondo continua a svilupparsi, con una popolazione in costante aumento che aspira ad avere tenori di vita più elevati, la domanda di acciaio e di materiali in generale è destinata ad aumentare ulteriormente. Le nostre previsioni indicano infatti che la domanda passerà da 1,7 miliardi di tonnellate nel 2018 a 2,6 miliardi di tonnellate nel 2050.

Ciò significa che dobbiamo ridurre in maniera significativa l’impronta di carbonio dell’acciaio, individuando nuovi processi produttivi a minore intensità di emissioni. I rottami, purtroppo, non rappresentano una risposta sufficiente in quanto non c’è abbastanza rottame disponibile al mondo per produrre tutto l’acciaio attraverso il processo del forno ad arco elettrico

Dobbiamo quindi sviluppare tecnologie innovative per produrre acciaio a basse emissioni. Stiamo lavorando sulle tecnologie seguendo diverse strade potenzialmente promettenti, quali ad es. il carbonio circolare e l’energia pulita, che sostengono il nostro impegno a ridurre in misura significativa la nostra

di carbonio e, in tal modo, aiutare ognuno a gestire i propri rischi e ambizioni.

Lakshmi N. Mittal, Presidente e Amministratore Delegato

Maggio 2019

Il nostro impegno sulle tecnologie a basse emissioni è finalizzato a sostenere la nostra ambizione di ridurre significativamente la nostra impronta di carbonio entro il 2050, in linea con l’impegno che abbiamo preso in base all’accordo di Parigi.

2 3ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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1 La nostra azione per il clima in sintesi

S-in motion®

S-in motion® è una gamma di acciai avanzati ad alto limite di snervamento lanciato da ArcelorMittal nel 2010. Da allora, gli acciai S-in motion® garantiscono la leggerezza e la resistenza di cui le case automobilistiche hanno bisogno per rendere le soluzioni di mobilità sempre più sostenibili. Consente una riduzione delle emissioni nel ciclo di vita del veicolo del 14,5%,3 garantendo al tempo stesso la sicurezza degli utenti del veicolo ad un costo accessibile.

Adeguamento del “margine verde”

Dall’inizio del 2017 ArcelorMittal chiede pubblicamente un adeguamento del “margine verde”. Riteniamo che sia una politica essenziale da applicare ovunque esista una politica del carbonio per garantire che i produttori di acciaio che sostengono i costi strutturalmente più elevati delle tecnologie a basse emissioni possano competere su un piano di parità con le importazioni da produttori di acciaio ad emissioni più elevate. Ciò costituisce un punto nodale della nostra analisi dello scenario politico.

Vedi capitolo 6

Informazioni complete sul clima

Dal 2010 stiliamo per il CDP informative annuali sul cambiamento climatico, e nel 2018 alla nostra informativa è stata attribuito il rating B. Rendicontiamo in modo esaustivo la metodologia e la portata delle nostre emissioni di CO2 e ci assicuriamo di misurare l’intensità di carbonio del nostro acciaio in modo da includere tutti i processi coinvolti nella produzione dell’acciaio anziché considerare solo quelli che possediamo e gestiamo. Nel 2018 siamo diventati sostenitori delle raccomandazioni della Task Force su Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Il presente Rapporto sull’azione per il clima rappresenta la nostra prima risposta completa a queste raccomandazioni.

Vedi capitolo 7

Tecnologie circolari del carbonio

Nel 2018 abbiamo lanciato a Gand, in Belgio, un progetto dimostrativo da 40 milioni di euro, chiamato Torero, per convertire 120.000 tonnellate di legno di scarto in biocarbone da utilizzare per la riduzione dei minerali di ferro al posto dei combustibili fossili. Questa tecnologia ha il potenziale per funzionare con una varietà di flussi di rifiuti prodotti dalle nostre società. Dal 2017, inoltre, abbiamo avviato un progetto pilota industriale di tecnologia IGAR a Dunkerque, in Francia, per riformare i gas di scarico di carbonio in modo che anch’essi possano essere riutilizzati per la riduzione del minerale di ferro. Entrambe le tecnologie ridurranno la quantità di carbone e coke necessari nell’altoforno e ridurranno le relative emissioni di CO

2

Nel nostro stabilimento siderurgico di Gand, in Belgio, stiamo costruendo un impianto dimostrativo su scala industriale da 120 milioni di Euro per tecnologie sviluppate con LanzaTech1 per catturare i gas di scarico del carbonio e convertirli nella gamma di prodotti Carbalyst®. In grado di produrre 80 milioni di litri di etanolo all’anno, questo progetto da solo ha il potenziale per ridurre le emissioni di CO

2 equivalenti a 600 voli

transatlantici2.

Vedi capitolo 5

Steligence®

Nel 2018, ArcelorMittal ha lanciato il concetto di Steligence® a favore di una nuova generazione di edifici e tecniche di costruzione ad alte prestazioni da proporre ai nostri clienti. L’approccio olistico di Steligence® comprende un’ampia gamma di soluzioni in acciaio più sottili, più leggere e ad alte prestazioni. Oltre ad avere il potenziale di ridurre del 38% l’impronta di carbonio integrata di un edificio, il sistema Steligence® può anche aumentarne la flessibilità e l’economicità. Considerando la quota di emissioni globali dell’ambiente costruito, i risultati di Steligence® potrebbero essere particolarmente significativi.

2050 Ambizione sul carbonio

La nostra ambizione è di ridurre in modo significativo le nostre emissioni di CO

2 entro il 2050 e, in Europa, di raggiungere la

neutralità delle emissioni di carbonio entro tale data, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e con il progetto, scientificamente fondato, messo a punto per il nostro settore. L’attuazione di politiche di sostegno risulterà decisiva nella realizzazione di questo impegno. Stiamo approntando una tabella di marcia strategica basata sui potenziali miglioramenti e sulla nostra serie di tecnologie innovative, mentre nel 2020 stabiliremo un obiettivo di riduzione per il 2030.

L’impegno di ArcelorMittal a far progredire l’economia a basse emissioni di carbonio è evidente in tutte le sue attività, dalle tecnologie innovative che mette in campo alle soluzioni che offre ai propri clienti.

$728mEfficienza energetica

Ogni anno facciamo ampi investimenti per modernizzare i nostri impianti e mantenerci al passo con la tecnologia più innovativa. Solo negli ultimi tre anni sono stati stanziati $728 milioni.

Tecnologie energetiche pulite

ArcelorMittal sta esplorando tecnologie di riduzione dei minerali di ferro che utilizzano l’idrogeno e l’elettrolisi, due tecnologie che, se alimentate con elettricità pulita, potrebbero consentire riduzioni significative delle emissioni di carbonio. Nel marzo 2019 abbiamo avviato un progetto pilota da 65 milioni di Euro ad Amburgo, in Germania, per testare la produzione di acciaio con idrogeno su scala industriale, con una produzione annua di 100.000 tonnellate di acciaio. Allo stesso tempo, da alcuni anni stiamo studiando la riduzione diretta del minerale di ferro tramite l’elettrolisi. Siamo a capo del progetto Siderwin, finanziato dall’UE, per la costruzione di una cella industriale per pilotare la tecnologia.

Vedi capitolo 5

1 Questo progetto è conosciuto anche col nome di Steelanol.2 https://corporate.arcelormittal.com/news-and-media/our-stories/capturing-and-utilising-waste-carbon-from-steelmaking 3 https://corporate.arcelormittal.com/news-and-media/our-stories/cutting-carbon-ensuring-safety-serving-customers-s-in-motion

4 5ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Riquadro 1: produzione e riciclabilità dei materiali

La produzione globale di materiali è cresciuta notevolmente negli ultimi tre decenni; l’acciaio è l’unico materiale prodotto che può essere completamente riciclato

2 Il futuro dei materiali: crescita, circolarità, sostenibilità

Il nostro mondo, e i nostri stili di vita, sono stati costruiti mediante l’uso di una serie di materiali. Tutte le industrie che producono questi materiali affrontano lo stesso problema: soddisfare la domanda globale di una popolazione in crescita e ridurre significativamente il loro impatto sul clima.

La sfida mondiale dei materiali

I materiali rappresentano una parte integrante della società moderna, dello sviluppo umano e del benessere. Il consumo globale di materiali è cresciuto significativamente negli ultimi 30 anni (cfr. riquadro 1) ed è stato determinante per lo sviluppo economico che ha fatto uscire dalla povertà oltre un miliardo di persone. Oggi, la produzione dei principali gruppi di materiali a livello globale rappresenta oltre il 19% delle emissioni globali di CO

2.4 La maggior

parte di queste emissioni deriva dall’utilizzo di energia da combustibili fossili per trasformare le materie prime primarie nei materiali che utilizziamo (minerale di ferro per l’acciaio, bauxite per l’alluminio, petrolio per la plastica, ecc.). La produzione di materiali da fonti secondarie (cioè materiali di riciclo a fine vita) rappresenta oggi una piccola parte della produzione di materiali, soprattutto perché la forte crescita della domanda di materiali supera le scorte disponibili per il riciclo, ma anche perché la maggior parte dei materiali - l’acciaio è un’eccezione - non può essere completamente riciclata (vedi riquadro 1).

Si prevede una costante crescita di domanda di materiali per diversi decenni dal momento che le economie emergenti perseguono la creazione delle infrastrutture necessarie a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, e che il mondo si sta convertendo a fonti di energia a basse emissioni.

In questo contesto, le fonti primarie continueranno ad essere essenziali per soddisfare il fabbisogno di materiali del pianeta. Pertanto, la sfida per i produttori consiste nel ridurre l’impronta di carbonio della produzione di materiali e nel contempo soddisfare la continua crescita della domanda. Contribuiranno al risultato i miglioramenti in termini di efficienza energetica e di rendimento della produzione, e la conversione dall’attuale prevalente modello lineare ‘utilizzo e smaltimento’ a un modello circolare ‘riduci, riusa, ricicla’. L’aspetto decisivo tuttavia sarà rappresentato dallo sviluppo e dalla disponibilità di tecnologie a basse emissioni per la produzione di materiale.

Nel lungo termine, il mondo passerà ad una domanda stabile di

materiali in un’economia completamente circolare, dove prodotti progettati in modo efficiente vengono riutilizzati ripetutamente e infine riciclati in nuovi prodotti. Ciò significa che, per ogni applicazione, i produttori e i progettisti sceglieranno sempre più spesso i materiali in base non solo alle loro caratteristiche fisiche, quali peso, resistenza e flessibilità, ma anche per la loro facilità di riutilizzo, recupero e riciclabilità. Ciò sarà reso possibile da politiche volte a limitare il ricorso allo smaltimento in discarica e incenerimento. Il recupero e il riciclaggio efficace dei materiali provenienti da rifiuti di diversa origine al termine del loro ciclo di vita sarà vitale per la transizione verso un’economia circolare.

Inoltre, sarà importante la separazione alla fonte dei materiali per evitare il degrado e la perdita di capacità di riciclaggio.

400

300

200

100

0

Figure 1: global production (1990=100)

1990 1995 20052000 2010 2015

1

2

3

4

5

Tabella 1Riciclabilità a fine vita* Fatto conGruppo di materiali

1 Plastica e tessuti sintetici

5-10%

2 Cemento5 0%

3 Alluminio 21%

4 Acciaio 22%

5 Carta e cartone 50-60%

*Capacità di produrre lo stesso materiale a fine vita

Totalmente riciclabile, basso rischio di declassamento

Altamente riciclabile, rischio di declassamento

Parzialmente riciclabile, rischio di declassamento

Riciclabilità scarsa o impossibile

Fonte: Strategia aziendale di ArcelorMittal

Produzione deimateriali

Materialicircolari

Mondo deimateriali

Recupero materiali

RIU

TILI

ZZO RICICLO

R I D U ZI O N E

5 Calcestruzzo: costituito dal cemento, é riciclabile in misura limitata sotto forma di aggregato4 Stima ArcelorMittal delle emissioni di CO2 dei principali gruppi di materiali, espressa in percentuale delle emissioni globali di CO

2 riportate dalla World Bank;

gruppi di materiali inclusi: cemento, acciaio, alluminio, altri metalli, plastiche e fibre, vetro, mattoni, cartone e carta.

MATERIALICIRCOLARI

Figura 1: produzione globale (1990=100)

6 7ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Figura 1: emissioni comparative di CO2 derivanti dalla produzione di acciaio rispetto ad altri materiali per applicazioni specifiche*

Il futuro dei materiali: crescita, circolarità, sostenibilità

Con il suo alto tasso di riciclabilità, l’acciaio è il materiale ideale per un’economia circolare e sostenibile. È anche un fattore chiave per la riduzione delle emissioni di CO

2.

Un futuro luminoso per l’acciaio

Crediamo che l’acciaio sia oggi l’unico fra le maggiori tipologie di materiali che possa raccogliere le sfide di domani per un’economia pienamente circolare. La riciclabilità dell’acciaio non ha eguali fra le altre tipologie di materiali. Oggi, fino all’85-90% dei prodotti in acciaio viene recuperato a fine vita e riciclato per produrre nuovo acciaio. Le proprietà magnetiche dell’acciaio lo rendono facilmente separabile da altri materiali, per cui, mentre altri materiali sono spesso declassificati, l’acciaio mantiene tutte le sue proprietà originali, distinguendosi come uno dei materiali più facilmente riciclabili.

Nel lunghissimo periodo, oltre il 2070, quando saranno disponibili riserve di acciaio sufficienti a soddisfare le esigenze di un mondo pienamente sviluppato, la maggior parte dei prodotti siderurgici sarà realizzata con acciaio riciclato a fine vita. Riteniamo che, man mano che le società si avviano verso un’economia circolare sostenibile, l’acciaio sarà sempre più

favorito rispetto ad altri materiali meno circolari.

Già oggi la produzione dell’acciaio in molte applicazioni è caratterizzata da minori emissioni di CO

2. rispetto ad altri

materiali. Nel settore automobilistico, ad esempio, per la scocca di un veicolo, le emissioni di CO

2. associate a un componente

automobilistico in acciaio ad alta resistenza sono meno della metà di quelle associate a un componente automobilistico equivalente in alluminio e meno di un terzo di quelle associate a un componente in plastica rinforzata con fibra di carbonio.

L’acciaio è anche un elemento chiave come materiale di base in molte tecnologie di punta per la riduzione delle emissioni globali di CO

2. Queste tecnologie comprendono turbine eoliche

offshore, trasformatori e motori efficienti e veicoli più leggeri. Da uno studio di BCG e VDEh è emerso che, in media, la riduzione delle emissioni di CO

2. consentita dall’acciaio supera di

6 a 1 le emissioni della produzione di acciaio.6 È difficile immaginare un futuro in cui l’acciaio non sia un materiale essenziale nell’ambito di un’economia circolare e sostenibile.

Le icone rappresentano il livello di riciclabilità come nella Tabella 1 a pagina 7.

*Le cifre si riferiscono solo alle emissioni derivanti dalla produzione di materiale da fonti primarie (vergini), non alle emissioni di CO2 durante il ciclo di vita dei

diversi materiali. Fonte: Strategia aziendale di ArcelorMittal6 BCG and VDEh (2013), Steel’s Contribution to a Low-Carbon Europe 2050.

TUBATURE NAVE

EDIFICIO AUTOMOBILE

Acciaio

Acciaio rispetto

ad altri materiali

BOTTIGLIA

Vetro Acciaio

Fibra di vetro

AcciaioAlluminio

AcciaioPlastica (PVC)

Calcestruzzo Acciaio

3 metri da 6’’

10,4 tonnellate 16,3 tonnellate

Peschereccio da 46’

Un piano 5x8m

2,6 tonnellate32 tonnellate

Carrozzeria in bianco (segmento C avanzato)

8 9ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Riquadro 2: domanda crescente di acciaio

3 Lasfidadelcarbonioperl’acciaio

L’industria siderurgica genera attualmente circa il 7% delle emissioni mondiali di CO

2. Poiché si prevede che la domanda di

acciaio continuerà a crescere per diversi decenni a venire, la sfida del carbonio è significativa.

Fabbisogno costante di produzione di acciaio primario

La domanda mondiale di acciaio è più che raddoppiata dal 1990, poiché le società di tutto il mondo (in particolare Cina e soprattutto Paesi in via di sviluppo) hanno aumentato le loro scorte di acciaio per prodotti, attrezzature, edifici e infrastrutture. L’acciaio può essere prodotto essenzialmente da fonti primarie o secondarie. Oggi la maggioranza dell’acciaio è ottenuto da fonti primarie (basate su minerali di ferro), procedimento il cui primo passo consiste nel fondere o ridurre il minerale di ferro. La natura ha stabilito che la separazione dell’ossigeno dal ferro richieda una non trascurabile quantità di energia, perché nel minerale di ferro ci sono forti legami chimici fra ossigeno e ferro. Quella energia si esprime principalmente sotto forma di carbonio. Ne conseguono emissioni di biossido di carbonio, ovvero CO

2.

L’acciaio prodotto da fonti secondarie (a base di rottami), procedimento che prevede il ricorso all’elettricità come principale strumento energetico per fondere rottami a fine vita e comporta emissioni più basse di CO

2, è aumentato negli ultimi

decenni. Tuttavia, sebbene le riserve siderurgiche si siano stabilizzate nelle economie in fase di maturazione, la forte crescita della richiesta d’acciaio nei Paesi in via di sviluppo indica che il rottame a fine vita è sufficiente a soddisfare una percentuale modesta (ca. il 22%) della domanda globale. Si prevede una crescita della disponibilità di rottami a fine ciclo di vita, il che favorirà un maggiore ricorso alla produzione di acciaio a base di rottame. Se alimentato con elettricità pulita, ciò ridurrà ulteriormente l’intensità di carbonio nella produzione di acciaio. Tuttavia, la disponibilità di rottami a fine vita ritarda la domanda di acciaio di diversi decenni, di norma 10-50 anni o più dopo la produzione, a seconda dell’applicazione. Questosignifica che il mondo continuerà a dipendere dalla produzione primaria di acciaio dal minerale di ferro fino alla fine di questo secolo.

Sebbene l’acciaio emetta minori emissioni di carbonio rispetto a molti altri materiali provenienti da fonti primarie, la portata delle dimensioni della produzione siderurgica globale indica che l’industria contribuisce ogni anno per oltre tre miliardi di tonnellate di CO

2 alle emissioni globali. Secondo gli attuali

modelli di consumo si prevede che la domanda mondiale di acciaio aumenterà da 1,7 miliardi di tonnellate nel 2018 a oltre 2,6 miliardi di tonnellate entro il 2050. Questo andamento sarà trainato principalmente dalla continua crescita nei Paesi in via di sviluppo, nonché dall’aumento della domanda di acciaio per sostenere la transizione energetica globale, poiché sarà necessario più acciaio per unità di elettricità rinnovabile rispetto alle tecnologie convenzionali.7

Il momento della transizione

L’industria siderurgica mondiale deve quindi affrontare la sfida di ridurre le emissioni di CO

2 in linea con gli obiettivi dell’accordo di

Parigi, rispondendo al tempo stesso alla crescente domanda di acciaio. Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), al fine di limitare il riscaldamento globale ad un massimo di 2ºC, il mondo deve raggiungere l’obiettivo netto di zero emissioni di CO

2 intorno al 2070. Il raggiungimento di un

limite di 1,5ºC anticipa questa data a circa il 2050.8 Mentre un contributo verrà dato dai continui miglioramenti in termini di efficienza energetica e di rendimento nella produzione di acciaio, oltre al passaggio della società ad un’economia circolare, il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo richiederà una transizione fondamentale verso tecnologie a basse emissioni. Ciò significa essenzialmente catturare e immagazzinare le emissioni o utilizzare una fonte di energia diversa, a basse emissioni, per estrarre il ferro dal minerale grezzo.

7 Fonte: ArcelorMittal global R&D 8 IPCC (2018), Summary for Policymakers. In: Global Warming of 1.5°C. Relazione speciale dell’IPCC sulle conseguenze del riscaldamento globale di

1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali e le relative vie di emissione di gas serra globali, nel contesto del rafforzamento della risposta mondiale alla minaccia del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e degli sforzi per sradicare la povertà.

Edilizia

Una quota significativa della crescita nella domanda di acciaio verrà dal settore dell’edilizia, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, per le nuove costruzioni e le infrastrutture.

Imballaggi

L’attenzione verso la riduzione dei rifiuti di plastica e l’utilizzo di materiali più riciclabili sta portando ad un aumento nella domanda di acciaio nel settore degli imballaggi.

Energia

Man mano che il passaggio ad un’economia a basse emissioni si andrà realizzando, la riduzione della domanda di acciaio del settore petrolifero e del gas sarà più che compensata dalla crescita del settore delle energie rinnovabili.

Secondo i modelli di consumo attuale, si prevede che la domanda globale aumenterà da 1,7 miliardi di tonnellate nel 2018 a oltre 2,6 miliardi di tonnellate entro il 2050. I miglioramenti delle rese e la dinamica dell’economia circolare dovrebbero moderare questa crescita.

Trasporti

L’utilizzo dell’acciaio nel settore dei trasporti aumenterà notevolmente a causa della crescita economica nei Paesi in via di sviluppo. L’uso di acciai ad alto limite di snervamento aiuta le case automobilistiche a migliorare le emissioni dei veicoli mantenendo al contempo gli standard di sicurezza. Abbiamo una visione neutrale sull’impatto dei veicoli elettrici (EV) sulla domanda di acciaio. Vediamo notevoli opportunità per l’acciaio nei veicoli elettrici grazie agli usi aggiuntivi e al recupero in quelli tradizionali, dati i vantaggi dell’acciaio in termini di costi e ciclo di vita in termini di CO

2. La crescita nel settore automobilistico può essere moderata dalla comparsa di

veicoli automatici nel lungo termine.

Figua 2: prospettive della domanda di acciaio (milioni di tonnellate)

Miglioramento delle rese

Economia circolare(vedi pag.11)

Domanda di acciaio rettificata

10 11ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Figura 2: Previsioni indicative delle emissioni di CO2 per l’acciaio

Lasfidadelcarbonioperl’acciaio

9 World Steel Association (2019), Steel’s Contribution to a Low Carbon Future and Climate Resilient Societies.

Business as usual (BAU)

Questa proiezione delle emissioni di CO2 indicata nella Figura 2 si

basa sulle prospettive della domanda di acciaio di BAU, che include i crescenti volumi di rottame a fine vita previsti nel riquadro 3 a pagina 12.

Miglioramento del rendimento dell’industria siderurgica

I continui miglioramenti nella catena di fornitura dell’acciaio, in particolare attraverso la rivoluzione digitale e l’evolversi delle tecnologie di produzione, determineranno un continuo miglioramento della resa, dalla produzione di acciaio grezzo all’acciaio finale nei prodotti, nelle attrezzature, negli edifici e nelle infrastrutture. Ciò ridurrà il volume di produzione di acciaio necessario per gli stessi prodotti, attrezzature, edifici e infrastrutture in uno scenario BAU.

Economia circolare

I prodotti, le attrezzature, gli edifici e le infrastrutture progettati per utilizzare meno acciaio modereranno il tasso di crescita della domanda di acciaio rispetto allo scenario BAU. La transizione verso un’economia circolare - con nuovi modelli di business focalizzati su una maggiore condivisione nel nostro mondo materiale (abitazioni, automobili, ecc.), una maggiore longevità

dei prodotti e il riutilizzo a fine vita - ridurrà anche la domanda di acciaio rispetto alla situazione attuale.

Efficienza energetica

Negli ultimi 50 anni l’industria siderurgica ha ridotto del 61% il consumo energetico per tonnellata di acciaio.9 Un recente studio della World Steel Association mostra il potenziale per un’ulteriore riduzione del 15-20% dell’intensità energetica.

Adozione di tecnologie a basse emissioni

La produzione di acciaio continuerà a dipendere dalle fonti primarie (minerale di ferro) per soddisfare la domanda futura, come indicato nella figura 4.

Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, la produzione di acciaio primario dovrà passare a tecnologie a basse emissioni per la riduzione del minerale di ferro. Ciò comporterà una transizione verso fonti energetiche a basse emissioni attraverso un utilizzo combinato di energia pulita, carbonio circolare (cfr. riquadro 4 a pagina 15) e uso continuo di combustibili fossili con cattura e stoccaggio del carbonio. Le descrizioni dettagliate dei percorsi tecnologici a basse emissioni per l’industria siderurgica sono riportate nel capitolo 4, mentre il programma di innovazione di ArcelorMittal che illustra tali tecnologie è descritto nel capitolo 5.

2050204020302020 204520352025

Efficienzaenergetica

Business as usual – BAUMiglioramento delle rese

Economia circolare

Adozione di tecnologia a basseemissioni

Restante CO2

Per affrontare la sfida del carbonio per l’acciaio saranno necessari continui miglioramenti energetici e di rendimento, il passaggio ad un’economia circolare e l’adozione di tecnologie a basse emissioni.

Riquadro 3: il ruolo dei rottami a fine vita nella transizione verso l’acciaio a basse emissioni

La produzione mondiale di acciaio continuerà a dipendere da fonti primarie (minerale di ferro) fino al 2100 circa.

Oggi la maggior parte delle fonti primarie di ferro (minerale di ferro) utilizzate per la produzione di acciaio sono trattate attraverso un altoforno (BF) per la produzione di ferro e successivamente attraverso un forno ad ossigeno di base (BOF) per la produzione di acciaio, utilizzando prodotti a base di carbone come il carbone polverizzato e il coke come fonti di energia per ridurre il minerale di ferro.In misura minore, l’acciaio ricavato dal minerale di ferro viene prodotto anche attraverso il processo diretto di riduzione del ferro (DRI) utilizzando gas naturale o carbone gassificato.Sebbene entrambi questi processi aggiungano in parte rottami

per produrre acciaio, la maggior parte dei rottami utilizzati a livello mondiale viene trasformata direttamente in acciaio attraverso un forno elettrico ad arco (EAF), utilizzando l’elettricità come principale fonte di energia (cfr. Allegato 1).I rottami utilizzati nella produzione dell’acciaio provengono da due fonti diverse:

• Rottami pre-consumo, derivanti da perdite di rendimento nella produzione di ferro e acciaio e nella fabbricazione di prodotti a base di acciaio.

• Rottami a fine vita, derivanti dal recupero di prodotti ferrosi al termine della loro vita utile, in genere 10-50 anni o più dopo la produzione, a seconda dell’applicazione. Di conseguenza, la disponibilità di rottami a fine vita resta indietro di diversi decenni rispetto alla domanda di acciaio.

Sebbene si preveda un aumento della disponibilità di rottame a fine vita (cfr. grafico seguente), l’aumento della domanda globale di acciaio fa sì che il rottame a fine vita soddisferà meno del 50% del fabbisogno di acciaio entro il 2050. Con il miglioramento del tenore di vita e la l’evoluzione delle infrastrutture in tutto il mondo, la domanda di acciaio è destinata a crescere. In seguito, sarà disponibile un numero sufficiente di rottami a fine vita per soddisfare la maggior parte della domanda di acciaio, il che porterà ad una catena del valore dell’acciaio completamente circolare. Poiché è improbabile che questa transizione diventi realtà molto prima della fine del secolo, la produzione di ferro e acciaio dal minerale di ferro continuerà a svolgere un ruolo importante nel soddisfare la domanda globale di acciaio ben oltre il 2050.

500

1,000

1,500

2,000

3,000

2,500

1990 2050204020302020201020001995 20452035202520152005

Rottami afine vitautile

Business as usual – BAU

Iron ore

Prospettive della domanda di acciaio (milioni di tonnellate)

Rottami a fine vita

Minerali di ferro

DRI-EAF

EAF

Steel

Produzione globale di acciaio in base a (1) processo produttivo, (2) apporto di metallo, (3) fonte di ferro

Scrap

DRI BF-BOF

Pig iron1

2

3

Fonte: ArcelorMittal Corporate Strategy

12 13ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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4 Percorsi verso technologie a basse emissioni e scenari politici

La produzione di acciaio a basse emissioni si realizzerà attraverso l’uso combinato di energia pulita, carbonio circolare e combustibili fossili con cattura e stoccaggio (CCS).

Gli apporti energetici futuri per la produzione di acciaio primario

L’industria siderurgica ha migliorato notevolmente l’efficienza energetica e di rendimento, riducendo l’intensità delle emissioni della produzione di acciaio negli ultimi decenni. Ulteriori innovazioni tecnologiche dovrebbero portare, nel prossimo decennio, a una riduzione continua dell’intensità delle emissioni.

Tuttavia, per accelerare la riduzione delle emissioni e allinearsi agli ambiziosi obiettivi dell’accordo di Parigi, l’industria siderurgica dovrà passare a uno o più percorsi tecnologici a basse emissioni, illustrati alle pagine 14-15, che comprendono la transizione verso nuovi apporti energetici sotto forma di a) energia pulita, b) carbonio circolare e c) combustibili fossili con cattura e stoccaggio del carbonio.

a) Energia pulita utilizzata come fonte di energia per la produzione di ferro a base di idrogeno e, a più lungo termine, per la produzione di ferro per elettrolisi diretta, contribuendo anche ad altre tecnologie a basse emissioni.

b) Fonti circolari di energia di carbonio, compresi i rifiuti a base biologica e i rifiuti di plastica urbani e industriali, oltre ai residui agricoli e forestali (cfr. riquadro 4).

c) Combustibili fossili con cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) che consentono di continuare a utilizzare i processi siderurgici esistenti, trasformandoli in un percorso a basse emissioni. Questo cambiamento richiederebbe politiche nazionali e regionali per creare la necessaria rete infrastrutturale su larga scala per il trasporto e lo stoccaggio di CO

2.

Riquadro 4: l’importanza del carbonio circolare

Mentre i cambiamenti climatici devono contrastare l’aumento della concentrazione di gas a base di carbonio nella nostra atmosfera, il carbonio è e rimarrà un elemento essenziale della natura e del nostro mondo materiale. Il carbonio circolare tratta il carbonio come una risorsa rinnovabile che può essere riutilizzata a tempo indeterminato.

Oggi più della metà dell’energia rinnovabile utilizzata in Europa proviene da carbonio circolare sotto forma di biomassa rinnovabile e rifiuti organici. L’aumento dell’uso di biomassa rinnovabile a livello globale è anche un fattore determinante per tre dei quattro percorsi IPCC a 1,5ºC nel loro ultimo rapporto.10

Una maggiore quantità di rifiuti della società - compresi il

legname per l’edilizia, i residui agricoli e forestali e i rifiuti di plastica - può essere potenzialmente utilizzata in modo sostenibile come fonte preziosa di carbonio circolare. Il settore siderurgico ha il potenziale per essere uno dei più efficienti utilizzatori della limitata quantità di carbonio circolare disponibile nella società.

Inoltre, i gas di carbonio derivanti dalla produzione di ferro e acciaio con carbonio circolare possono essere catturati e trasformati in prodotti riciclabili. Alla fine del loro utilizzo, questi prodotti diventeranno essi stessi fonti di carbonio circolare, chiudendo il cerchio e creando un ciclo infinito di carbonio.

10 IPCC (2018), Summary for Policy Makers

Carboniocircolare

Produzione di acciaio a basse emissioni

Combustibili fossili

con CCSEnergiapulita

14 15ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Riquadro 5: : possibili percorsi tecnologici a basse emissioni con l’utilizzo di diverse fonti energetiche

Tutti i percorsi tecnologici per la produzione di acciaio a basse emissioni comportano costi più elevati e richiedono tempo, investimenti e infrastrutture per l’energia pulita.

Fonti energetiche Soluzioni tecnologiche per una siderurgia a basse emissioni

Costi incrementali per produrre acciaio* (OPEX e CAPEX)

Orizzontecommerciale

Sfida alle infrastrutture energetiche

Sfida alle tecnologie energetiche

Sfida alle tecnologie dell’acciaio

Elettrolisi del ferro

Sviluppare l’elettrolisi del minerale di ferro dall’elettricità pulita

Da determinare 20-30 anni

Esiste un’infrastruttura elettrica che deve essere ampliata per soddisfare le esigenze dell’industria

Elettrolisi siderurgica

Idrogeno verde DRI Sviluppare la produzione di DRI a base di idrogeno da elettricità pulita

+60-90% 10-20 anni

È necessario creare un’economia dell’idrogeno verde - può essere fatto in modo incrementale

Riduzione dei costi di produzione dell’idrogeno verde

Produzione siderurgica con idrogeno

Carbonio intelligente

Produrre acciaio con carbonio circolare e idrogeno e fabbricare prodotti a base di carbonio dagli scarichi gassosi

+20-35% 5-10 anni

L'espansione circolare dell'economia del carbonio e dell'idrogeno - può essere realizzata in modo incrementale

Sviluppare bio-carboni commerciali, bio-coke e biogas per l’industria siderurgica

Produzione combinata commerciale di acciaio al carbonio e all’idrogeno; lato positivo della cattura e dell’utilizzo del carbonio

Idrogeno blu DRI

Sviluppare la produzione di DRI a partire dal gas naturale riformato

+35-55% 10-20 anni

Sviluppare grandi progetti commerciali di stoccaggio di idrogeno e carbonio a base di gas naturale

Produzione siderurgica con idrogeno

DRI con cattura del carbonio

Utilizzo della tecnologia esistente per la cattura e lo stoccaggio del carbonio

+35-55% 5-10 anni

Sviluppare infrastrutture commerciali per il trasporto e lo stoccaggio del carbonio in tutta l’economia

Tecnologie commerciali di cattura CO2

Altoforno con cattura del carbonio

Utilizzo della tecnologia esistente per la cattura e lo stoccaggio del carbonio

+30-50% 5-10 anni

Sviluppare infrastrutture commerciali per il trasporto e lo stoccaggio del carbonio in tutta l’economia

Tecnologie commerciali di cattura CO2

Per realizzare la transizione verso una produzione di acciaio a basse emissioni saranno necessarie politiche che compensino i costi più elevati, permettano l’accesso ad energia pulita sufficiente e un sostegno finanziario per accelerare l’innovazione tecnologica.

Il livello di sostegno agli investimenti privati e pubblici. Ciò determinerà la velocità di sviluppo di progetti di innovazione a basse emissioni al fine di valutarne la fattibilità commerciale e, qualora tali progetti abbiano successo, per introdurre tecnologie a basse emissioni in diversi stabilimenti siderurgici. Alla luce di queste esigenze, riteniamo che le imprese siderurgiche debbano mantenere una tabella di marcia flessibile verso l’innovazione tecnologica al fine di adattarsi alla cronologia degli sviluppi tecnologici e agli orizzonti futuri delle

politiche e dell’energia pulita. All’opposto, le certezze politiche da parte dei governi e delle istituzioni nazionali e regionali saranno fondamentali per aiutare l’industria siderurgica a decarbonizzarsi ad un ritmo commisurato agli obiettivi dell’accordo di Parigi.

l’adeguamento ai “margini verdi” consentono all’acciaio di questi produttori di competere equamente con quello importato da acciaierie a più elevate emissioni.

• Politiche nazionali e regionali in materia di infrastrutture energetiche e ripartizione per settore. Possono influire sulla disponibilità di idrogeno verde e blu, di carbonio circolare (rifiuti organici, rifiuti plastici, residui agricoli e forestali) e di infrastrutture di trasporto e stoccaggio del carbonio su larga scala.

Percorsi tecnologici a basse emissioni e scenari politici

Esigenze politiche

È probabile che l’efficienza economico-finanziaria dei diversi percorsi tecnologici dell’acciaio a basse emissioni in ogni sito siderurgico differisca da regione a regione, a seconda di tre diversi aspetti della politica:

• Politiche per garantire che i produttori di acciaio competano su un piano di parità di condizioni di concorrenza. Laddove la politica del carbonio spinge i produttori di acciaio ad adottare tecnologie a basse emissioni, che comportano costi operativi strutturalmente più elevati, meccanismi come

Fonte: Stime interne di ArcelorMittal per la transizione verso la produzione di acciaio a basse emissioni in Europa sulla base dei prezzi fattoriali correnti. * Rispetto all’utile netto medio annuo dell’industria siderurgica, che tra il 2010-2017 è stato pari al 2% dei ricavi.

H2CO

H2

H2

e-

H2

H2

H2CO

H2CO

EnergiaPulita

Combustibili Fossili

con CCS

CarboneCircolare

Elettrolisi del ferro

Elettrolisi dell’acqua

EAF

H2 DRI-EAF

DRI-EAF

CCS

CCS

H2 DRI-EAF

CCS

BF-BOF

BF-BOF

CCS

Plastic

ChemicalsFabrics

Fuel

16 17ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Percorsi tecnologici a basse emissioni e scenari politici

Abbiamo sviluppato quattro scenari politici per valutare le implicazioni dei diversi livelli di impegno politico sulla capacità dell’industria siderurgica di affrontare la sfida del carbonio. Abbiamo utilizzato questa analisi per dare forma alle nostre raccomandazioni politiche presentate nel capitolo 6.

Scenari politici: guidare la transizione verso l’acciaio a basse emissioni

Uno sforzo concertato di investimenti pubblici e privati è essenziale per accelerare il ritmo di sviluppo e l’introduzione di tecnologie commerciali a basse emissioni e anticipare i tempi affinché l’industria siderurgica sia “pronta” a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

L’acciaio è un materiale globale commercializzato direttamente tra Paesi e continenti sotto forma di lamiere e barre per prodotti, attrezzature, edifici e infrastrutture. Si trova anche nelle merci importate acquistate direttamente dai consumatori, come automobili, elettrodomestici, ecc.

I Paesi e le regioni che decidono di introdurre un costo sulle emissioni di CO2, ma senza politiche energetiche di sostegno né meccanismi efficaci per mantenere la competitività dell’acciaio a basse emissioni rispetto a quello a emissioni più elevate, non riusciranno a decarbonizzare il loro acciaio. Inoltre ciò potrebbe di fatto svantaggiare la loro industria siderurgica, in quanto la produzione tenderà a spostarsi verso altri Paesi e regioni che non sostengono la decarbonizzazione, aggravando così la sfida del carbonio a livello globale (scenario di Stagnazione).

Anche nelle aree che forniscono attivamente un sostegno finanziario per sviluppare e diffondere tecnologie a basse emissioni, l’industria siderurgica avrà bisogno di ulteriore sostegno. Senza meccanismi efficaci per compensare i costi operativi strutturalmente più elevati legati all’impiego di queste tecnologie e l’accesso a prezzi accessibili all’energia pulita di cui hanno bisogno, l’industria siderurgica non sarà in grado di realizzare i cambiamenti necessari per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi (scenario di Attesa).

I paesi e le regioni che attuano politiche energetiche di sostegno e che istituiscono un meccanismo equo per compensare i costi strutturalmente più elevati dei produttori di acciaio a basse emissioni riusciranno a passare alla produzione di acciaio a basse emissioni (scenari Accelerati). Essi raccoglieranno i benefici di un’industria siderurgica positiva che contribuisce alle loro economie e alla sfida del carbonio. Ma solo se tali meccanismi sono applicati a livello globale, questa accelerazione può avvenire su scala mondiale e l’industria siderurgica può contribuire fattivamente nel conseguimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi.

STAGNAZIONE

• Mancanza di accesso ad un’energia pulita sufficiente e a prezzi accessibili. Nessun meccanismo per affrontare il rischio che la produzione di acciaio sia resa strutturalmente non competitiva

tra Paesi/regioni

• Lento sviluppo di tecnologie di produzione dell’acciaio a basse emissioni

• Nessuna riduzione significativa delle emissioni globali di CO2 dell’acciaio in quanto la produzione si sposta verso aree meno regolamentate dal punto di vista delle emissioni di carbonio

• Progressi globali insignificanti verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi

ATTESA

• La tecnologia compie progressi incoraggianti ed è potenzialmente pronta per una diffusione significativa entro 10-20 anni

• Ma l’accesso all’energia pulita a prezzi accessibili è frammentato

• Nessun meccanismo per affrontare il rischio che la produzione di acciaio sia strutturalmente non competitiva nei Paesi/regioni interessati

• Riduzione marginale delle emissioni di CO2 dell’acciaio a livello globale man mano che la produzione si sposta in aree meno regolamentate dal punto di vista delle emissioni di carbonio

• Progressi limitati verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi ACCELERATI a livello regionale

• La tecnologia compie progressi incoraggianti ed è potenzialmente pronta per una diffusione significativa entro 10-20 anni

• Accesso ad energia pulita sufficiente e a prezzi accessibili nei Paesi/regioni che sostengono il progetto

• Le regioni con una legislazione più attiva in materia di clima garantiscono l’esistenza di meccanismi che consentano alla produzione siderurgica di rimanere competitiva, ad esempio l’adeguamento dei “margini verdi”

• Significativa riduzione delle emissioni di CO2 dell’acciaio nei Paesi/regioni che beneficiano del sostegno

• Progressi globali parziali verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi ACCELERATI a livello globale

• La tecnologia compie progressi incoraggianti ed è potenzialmente pronta per una diffusione significativa entro 10-20 anni

• Accesso a un’energia pulita sufficiente e a prezzi accessibili a livello globale

• Una legislazione a basse emissioni di carbonio in vigore nella maggior parte dei paesi, idealmente con un quadro o un meccanismo globale comune per garantire che la produzione di acciaio rimanga competitiva a livello globale

• Riduzione globale significativa delle emissioni di CO2 dell’acciaio

• Allineamento globale dell’industria con gli obiettivi dell’accordo di Parigi

Riquadro 6: gli scenari politici e la loro efficacia nel promuovere la decarbonizzazione dell’industria siderurgica Figura 3

Tabella 2

Meccanismo inefficace per compensare i costi operativi strutturalmente più elevati dei produttori di acciaio a basse emissioni rispetto ai produttori di acciaio ad emissioni più elevate

Meccanismo inefficace per compensare i costi operativi strutturalmente più elevati dei produttori di acciaio a basse emissioni rispetto ai produttori di acciaio ad emissioni più elevate

Meccanismi per mantenere la competitività del mercato compensando i costi operativi strutturalmente più elevati dei produttori di acciaio a basse emissioni rispetto ai produttori di acciaio ad emissioni più elevate e alle importazioni stabilite in alcuni Paesi e regioni, ad es. l’adeguamento dei “margini verdi”

Viene attuato un quadro globale comune per mantenere la competitività del mercato per compensare i costi operativi strutturalmente più elevati dei produttori di acciaio a basse emissioni rispetto ai produttori di acciaio ad emissioni più elevate

Infrastrutture per l’energia pulita e ripartizione per settore

Nessuna politica concertata in nessun mercato per incentivare e assegnare energia pulita al settore siderurgico

Nessuna politica concertata in nessun mercato per incentivare e assegnare energia pulita al settore siderurgico

Sostegno all’industria siderurgica per la produzione di energia pulita, con infrastrutture per il carbonio circolare e per la cattura e lo stoccaggio del carbonio fornite solo in alcuni Paesi e regioni

Sostegno all’industria siderurgica per la produzione di energia pulita, con infrastrutture per il carbonio circolare e per la cattura e lo stoccaggio del carbonio fornite a livello globale

Investimenti in tecnologie per la produzione di acciaio a basse emissioni (sviluppo e diffusione)

Sostegno pubblico limitato alla R&S per rendere le tecnologie mature dal punto di vista della commercializzazione

Sostegno pubblico accelerato a R&S per rendere le tecnologie mature dal punto di vista della commercializzazione; sostegno agli investimenti per l’introduzione delle tecnologie

Sostegno pubblico accelerato a R&S per rendere le tecnologie mature dal punto di vista della commercializzazione; livelli elevati di sostegno agli investimenti per l’introduzione delle tecnologie

Sostegno pubblico accelerato a R&S per rendere le tecnologie mature dal punto di vista della commercializzazione; livelli elevati di sostegno agli investimenti per l’introduzione delle tecnologie

Velo

cità

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bas

se e

mis

sion

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Livello di RISPOSTA politicaBASSO ELEVATO

ELEVATO

STAGNAZIONE

ATTESA

ACCELERATIA livello regionale

ACCELERATIA livello mondiale

Costi operativi strutturalmente più elevati per la produzione di acciaio a basse emissioni

Sfida delle politiche

18 19ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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prezzo del carbonio adeguato rispetto al contesto locale.

Nel 2018, ArcelorMittal ha stanziato capitali per un totale di 247 milioni di dollari per 26 progetti volti a migliorare l’efficienza energetica, portando il totale triennale a 728 milioni di dollari.

2. Ulteriori opportunità per la produzione secondaria di acciaio

Si prevede che la disponibilità di rottami a fine vita aumenterà a livello globale nei prossimi decenni, man mano che cresce la disponibilità di strutture edilizie e apparecchiature che si avvicinano alla fine del ciclo di vita. Entro il 2050 vi saranno forniture sufficienti ad alimentare circa il 50% della produzione mondiale di acciaio. Con l’aumento di questa disponibilità nelle regioni in cui operiamo, prenderemo in considerazione la creazione di ulteriori opportunità per la produzione secondaria di acciaio nei forni elettrici ad arco voltaico.

ArcelorMittal gestisce attualmente 32 forni elettrici ad arco in tutto il mondo, 13 dei quali in Europa. Nel 2018 in questi forni abbiamo prodotto il 19% del nostro acciaio.

5 La strategia di ArcelorMittal per la produzione di acciaio a basse emissioni

Efficienza energetica, maggiore utilizzo di rottami, innovazione tecnologica e impegno politico sono i quattro pilastri su cui poggia la nostra strategia di azione per il clima

Nel corso degli ultimi 150 anni, l’industria siderurgica ha registrato notevoli miglioramenti in termini di efficienza e resa energetica.11 Ma anche se i miglioramenti incrementali continueranno, è necessario fare molto di più per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

La riduzione significativa delle emissioni richiede un pensiero creativo e innovativo, cardini del nostro programma di innovazione siderurgica da 250 milioni di Euro per la produzione di acciaio a basse emissioni.12

La strategia per le basse emissioni di ArcelorMittal si articola in quattro componenti:

1. Efficienza energetica nelle attività di produzione dell’acciaio in tutto il mondo per contribuire al raggiungimento della riduzione delle emissioni a medio termine.

2. Considerazione delle opportunità di ulteriore produzione di acciaio utilizzando rottame a fine vita in base alla disponibilità nelle regioni in cui operiamo.

3. Un programma di innovazione flessibile e integrato per sviluppare le tecnologie per la produzione di acciaio in un futuro “circolare” a basse emissioni

4. Analisi politica e impegno per comprendere e sostenere le politiche che supporteranno la transizione verso un futuro a basse emissioni nelle diverse aree geografiche in cui operiamo.

1. Programma per l’efficienza energetica

Negli ultimi decenni, l’industria siderurgica ha ridotto significativamente l’intensità delle emissioni di carbonio dell’acciaio, focalizzando la propria attenzione sui miglioramenti dell’efficienza energetica e del rendimento.

Ad esempio, ArcelorMittal è oggi leader nella tecnologia industriale dell’iniezione a gas. Questo ci ha permesso di sostituire sempre più spesso il coke metallurgico con fonti alternative di carbonio come il carbone polverizzato o il gas naturale. Alcuni dei nostri altiforni più avanzati iniettano il 50% del carbonio totale necessario per il processo utilizzando questa tecnologia, con l’effetto di ridurre la quantità totale di combustibili fossili necessari. Questa capacità di utilizzare l’altoforno come “gassificatore” su larga scala nell’industria ci mette in una buona posizione nell’adozione di tecnologie a basse emissioni per la produzione dell’acciaio.

Il nostro settore commerciale è tenuto a preparare piani di riduzione di CO

2 come parte del ciclo di pianificazione annuale,

utilizzando una serie di approcci innovativi e già esistenti.

Per sostenerli, il nostro team globale di Ricerca e Sviluppo è impegnato in una continua innovazione per fornire miglioramenti in termini di efficienza energetica e di rendimento. A tal fine, nel 2018 abbiamo implementato 19 nuovi processi. Tuttavia, molti impianti si stanno avvicinando ai limiti fisici dell’efficienza energetica ed è necessaria una transizione verso tecnologie a basse emissioni per ottenere ulteriori, sostanziali riduzioni delle emissioni.

Ogni anno il nostro Investment Allocation Committee (IAC) stanzia capitali per progetti di investimento volti a migliorare le prestazioni energetiche. Le proposte presentate allo IAC devono indicare una stima dei benefici del progetto in termini di emissioni di CO

2, così che si possa fare una valutazione con un

11 Del 50% in circa 75 anni, sulla base dei dati DEH sul consumo di agenti riduttori utilizzati negli altiforni in Germania (compresa la Germania dell’Est dal 1991).12 Questo è il bilancio pluriennale che copre il nostro programma dimostrativo e di sviluppo a basse emissioni di carbonio con i nostri partner, finalizzato alla realizzazione di progetti industriali pilota e dimostrativi che si aggiunge alla nostra spesa annuale per ricerca e sviluppo.

Impianti di altoforno e forni elettrici ad arco

* L’impronta BF 2018 presentata sopra non include i siti Ilva (Ostrava e Galati). Includendo queste attività, il numero totale di BF è di 58.

12

2

6

7

22

13

11

10

Altiforni*

Forni elettrici ad arco voltaico

NAFTA BrasileEuropa ACIS728 milioni di dollariInvestimenti capitali assegnati al miglioramento dell’efficienza energetica negli ultimi tre anni

20 21ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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La strategia di ArcelorMittal per la produzione di acciaio a basse emissioni

3. Approccio flessibile, integrato e circolare all’innovazione

La sfida globale posta dalla transizione verso la produzione di acciaio a basse emissioni è ampia e complessa e richiederà soluzioni multiple. Il nostro approccio innovativo è incentrato sulla flessibilità, per adattarci ai diversi possibili scenari futuri dell’energia pulita in diverse regioni e Paesi, che si tratti di energia pulita, carbonio circolare o combustibili fossili con CCS, o di una combinazione dei tre.

Il punto di forza del nostro programma di ricerca e dimostrativo da 250 milioni di Euro è la sua ampiezza e flessibilità. Anche se ognuna delle nostre tecnologie può essere indipendente e ampliata individualmente, esse possono essere integrate per offrire vantaggi significativi per i vari percorsi di produzione dell’acciaio a basse emissioni.

Le tecnologie chiave di questo programma sono rappresentate nella Figura 4.

Inoltre il nostro approccio innovativo sostiene tre principi fondamentali per un’economia circolare a basse emissioni:

• Sostegno al progresso delle energie rinnovabili sviluppando tecnologie in grado di sfruttare l’energia rinnovabile intermittente delle fonti eolica e solare (direttamente o indirettamente attraverso l’idrogeno), contribuendo così a ridurre le instabilità della rete.

• Accelerazione dell’economia circolare sviluppando tecnologie che consentano di riutilizzare a livello commerciale i flussi di rifiuti, trasformandoli in materiali e materie prime per altre industrie e settori.

• Creare una simbiosi industriale tra l’industria siderurgica, chimica e cementiera attraverso una rete logistica per condividere e riutilizzare la CO2 come materia prima per la produzione di prodotti chimici. La rete logistica può essere ulteriormente ampliata per il trasporto e lo stoccaggio di CO2, ad esempio in giacimenti petroliferi esauriti.

Il programma di innovazione a basse emissioni di ArcelorMittal

Oggi la riduzione del minerale di ferro in ferro è ottenuta principalmente utilizzando monossido di carbonio ad alta temperatura (CO), proveniente da combustibili fossili - coke e carbone polverizzato - che viene utilizzato anche come fonte di energia a prezzi accessibili.

La scienza ci fornisce tre alternative: produrre CO da forme circolari di carbonio, applicare il processo di elettrolisi o utilizzare gas idrogeno ad alte temperature.

Questi ultimi due percorsi richiedono grandi quantità di energia elettrica, che dovrebbe provenire da fonti pulite. Tali quantità di energia pulita non saranno disponibili a prezzi convenienti per l’industria dell’acciaio dall’oggi al domani

Per ridurre le emissioni entro i tempi necessari, ArcelorMittal sta quindi esplorando le opportunità di combinare le tecnologie che utilizzino più energia pulita con quelle che coinvolgono fonti circolari di carbonio, congiuntamente a cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio.

Il nostro portafoglio di tecnologie ci consente di adattarci a qualsiasi fonte di energia che risulti conveniente nel contesto politico locale. I nostri progetti chiave sono illustrati in dettaglio nelle pagine che seguono.

4. Analisi politica e impegno

Abbiamo analizzato le risorse energetiche, i costi e le infrastrutture necessarie per ciascun percorso tecnologico a basse emissioni e abbiamo valutato le implicazioni dei diversi scenari politici sui tempi di diffusione di queste tecnologie (cfr. capitolo 4).

Questa analisi costituisce la base delle nostre raccomandazioni politiche per accelerare la transizione verso la produzione di acciaio a basse emissioni, presentate nel capitolo 6.

Per agevolare la comprensione della la necessità di un sostegno politico, ArcelorMittal si impegna con i clienti e gli investitori, nonché con i responsabili politici e le organizzazioni di livello mondiale per quanto riguarda le nostre prospettive per la produzione di acciaio a basse emissioni: organizzazioni come la coalizione We Mean Business, il World Business Council for Sustainable Development, CDP, l’iniziativa Science-Based Target Initiative e l’International Energy Association.

Siderurgia a basse

emissioni

CarbonioCircolare

IGAR

Torero

Carbon2value

Carbalyst®

H2 Hamburg

Siderwin

CombustibiliFossili

con CCS

Energiapulita

Figura 5: Dal minerale di ferro al ferro per la siderurgia primaria

CO H2

Gas ad alta temperatura

Elettricità

Ferro

Minerale di ferro

Riduzione gas di idrogeno Riduzione con

elettrolisiRiduzione del

monossido di carbonio

Figura 4

Non esiste un’unica soluzione per abbandonare la produzione di acciaio ad alta intensità di emissioni. Il nostro portafoglio tecnologico ci consente di perseguire l’intera gamma di possibili percorsi tecnologici, a seconda della praticabilità nei Paesi e nelle regioni in cui operiamo.

22 23ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

Page 14: Azione per il clima Rapporto 1 Maggio 2019/media/Files/A/... · 2 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 3 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1. 1 La nostra

Strategia ArcelorMittal verso una siderurgia a basse emissioni

Torero: riduzione del minerale di ferro con i rifiuti di carbonio

Oggi, la maggior parte degli altiforni riducono il minerale di ferro utilizzando un gas sintetico ad alta temperatura derivato dal carbone e dal coke. Questo rende il moderno altoforno con la sua tecnologia di gassificazione high-tech ideale per sostituire i combustibili fossili con apporti di “carbonio circolare”, quali i rifiuti organici biodegradabili, compresi i residui agricoli e forestali, e persino i rifiuti plastici.

Il nostro progetto Torero mira alla produzione di bio-carbone da legno di scarto per sostituire il carbone fossile attualmente iniettato nell’altoforno. Stiamo sviluppando il nostro primo impianto dimostrativo Torero su larga scala a Gand, in Belgio. In questo progetto da 40 milioni di Euro (con un finanziamento di 12 milioni di Euro da parte di Horizon 2020 dell’Unione Europea) puntiamo a convertire 120.000 tonnellate di scarti di legno ogni anno in bio-carbone. Questa fonte di legno di scarto è considerata materiale pericoloso se bruciato in un inceneritore in quanto verrebbero emessi gas nocivi, ma nell’altoforno tali inquinanti non si possono formare. I progetti futuri prevedono l’estensione delle fonti di carbonio circolare ad altre forme di rifiuti organici e di plastica.

Con la sua tecnologia di gassificazione all’avanguardia, la moderna industria siderurgica è il settore ideale per promuovere l’economia circolare riutilizzando rifiuti organici biodegradabili, rifiuti di plastica, e residui agricoli e forestali.

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

Figura 6: il processo Torero

Altoforno

Torrefazione

Biomassadi scarto

Biocarbone

IGAR: trasformazione del carbonio per ridurre il minerale ferroso Il progetto IGAR13 mira a catturare la CO

2 prodotta nell’altoforno

e a convertirla in un gas sintetico (syngas) che può essere reintrodotto nell’altoforno al posto dei combustibili fossili per ridurre il minerale ferroso. Poiché la quantità di carbone e coke necessaria nella produzione dell’acciaio viene ridotta, questo processo contribuisce a ridurre le emissioni di CO

2.

Il syngas di cui abbiamo bisogno è composto da monossido di carbonio (CO) e idrogeno (H

2). A tal fine, la CO

2 viene riscaldata

con gas naturale (CH4) a temperature molto elevate utilizzando

una torcia al plasma - un processo chiamato dry reforming.

In futuro speriamo di utilizzare biogas o le plastiche di scarto al posto del gas naturale, promuovendo così il principio del carbonio circolare. E con la torcia al plasma funzionante ad energia pulita, l’intero processo consente una sostanziale riduzione delle emissioni.

Il progetto IGAR ha visto diverse fasi. Lo scorso anno, per superare gli effetti corrosivi che il syngas ad alta temperatura comporta, i nostri laboratori di ricerca e sviluppo di Maizières, in Francia, hanno sviluppato sia i metalli speciali che i refrattari necessari.

Oggi a Dunkerque, in Francia, ArcelorMittal gestisce un progetto da 20 milioni di Euro, sostenuto dall’ADEME francese, per la costruzione di una torcia al plasma. Per testare l’utilizzo del syngas ad alta temperatura creato dalla torcia al plasma, è in corso anche un progetto pilota nello stesso impianto.

La CO2 può essere trasformata in un gas sintetico atto a

ridurre il minerale di ferro, dandogli una seconda vita. Il nostro obiettivo finale è quello di utilizzare energia pulita e plastica di scarto per la produzione di acciaio a basse emissioni secondo il principio del carbonio circolare.

Figura 7: processo IGAR

CO+H2CO2

Biogas

Plastica

Elettricità

Altoforno

Torcia al plasma

13 Iniezione di Gaz Réformé

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

24 25ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

Page 15: Azione per il clima Rapporto 1 Maggio 2019/media/Files/A/... · 2 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 3 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1. 1 La nostra

ArcelorMittal strategy towards low-emissions steelmaking

Carbalyst®: cattura del gas di carbonio e riciclaggio in prodotti chimici

I gas di scarico derivanti dalla produzione di ghisa e dell’acciaio sono composti dagli stessi elementi molecolari - carbonio e idrogeno - utilizzati per produrre una vasta gamma di prodotti chimici di cui la nostra società ha bisogno. Oggi la maggior parte dei gas di scarico viene incenerita, con conseguente emissione di CO

2.

Con il nostro partner Lanzatech, sostenuto dal progetto europeo Steelanol di Horizon 2020, stiamo costruendo il primo impianto su larga scala per catturare i gas di scarico e convertirli biologicamente in bioetanolo, il primo prodotto commerciale della nostra famiglia Carbalyst® di prodotti chimici a base di carbonio riciclato. Grazie a uno studio di analisi del ciclo di vita, possiamo prevedere una riduzione di CO

2 fino all’87% rispetto ai

carburanti fossili impiegati nei trasporti. Ilbioetanolo può quindi essere utilizzato per sostenere la decarbonizzazione del settore dei trasporti come soluzione intermedia nel periodo di transizione verso la completa elettrificazione. In futuro estenderemo la famiglia di prodotti Carbalyst® ad altri prodotti biochimici e biomateriali.

Recentemente sono iniziati i lavori di costruzione di un impianto dimostrativo da 120 milioni di Euro a Gand, in Belgio. Una volta completato nel 2020, l’impianto catturerà circa il 15% dei gas di scarico disponibili nell’impianto e li convertirà in 80 milioni di litri di etanolo all’anno. Il risultato sarà una riduzione di CO

2

equivalente a 100.000 veicoli elettrici o 600 voli intercontinentali all’anno.

Il gas ad alto tenore di carbonio che si forma nella produzione di acciaio è una materia prima ideale per la biotecnologia. Con il nostro partner Lanzatech stiamo lavorando ad una famiglia di nuovi prodotti chimici riciclati: Carbalyst®

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

Figura 8: tecnologia Carbalyst®

CO

ProcessoCarbalyst®

PlasticaSostanzeChimicheTessutiCarburante

Altoforno

Etanolo

Carbon2Value: cattura di anidride carbonica per il riutilizzo o lo stoccaggio

Lo sviluppo di tecnologie economicamente vantaggiose per catturare e separare la CO

2 dai nostri gas di scarico e liquefarla

per il successivo trasporto, stoccaggio o riutilizzo, potrebbe essere la chiave per la transizione verso una produzione di acciaio a basse emissioni. Combinando questo aspetto con un apporto di energia basato sul carbonio circolare si ridurrebbero ulteriormente le emissioni di CO

2.

Un impianto pilota per la cattura della CO2 è stato costruito a

Gand, in Belgio, insieme a Dow Chemicals, nell’ambito del progetto Carbon2Value sostenuto da INTERREG2Seas.14

Inoltre, a Dunkerque, Francia, un progetto pilota industriale da 20 milioni di Euro per catturare la CO

2 utilizzando solo calore di

scarto a bassa temperatura è in costruzione con il nostro partner IFPen, sostenuto dall’amministrazione francese ADEME. Questo progetto pilota mira a ridurre i costi necessari perché tali processi siano commercialmente sostenibili

Stiamo integrando tecnologie innovative per ridurre i costi di cattura, purificazione e liquefazione di CO2 proveniente dai nostri gas di scarico. La CO2 liquida può essere messa a disposizione di altre industrie per il riutilizzo o trasportata per lo stoccaggio sotterraneo.

14 Interreg2Seas: Francia settentrionale, Flanders, Olanda meridionale e Regno Unito

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

Figura 9: cattura e stoccaggio del carbonio da combustibile fossile

Trasporto

Altoforno

CO2

CO2

CO2

CO2 CO2

CO2

26 27ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

Page 16: Azione per il clima Rapporto 1 Maggio 2019/media/Files/A/... · 2 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 3 ARCLRMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1. 1 La nostra

Figura 11: il processo Siderwin Siderwin: riduzione del minerale di ferro tramite elettrolisi

In linea di principio, il ferro può essere ridotto dal minerale di ferro (Fe2O3 oppure Fe3O4) attraverso l’elettrolisi diretta. Quando il minerale di ferro viene introdotto in un bagno elettrolitico (un bagno con una corrente elettrica che attraversa due elettrodi), il ferro (Fe) viene attratto da un elettrodo e l’ossigeno (O) dall’altro.

I nostri laboratori di ricerca e sviluppo di Maizières, in Francia, hanno sviluppato il primo prototipo di cella elettrolitica, dimostrando la fattibilità dell’elettrolisi del ferro. Hanno inoltre verificato che il processo può funzionare in una modalità di avvio/arresto altamente flessibile, ideale per le reti elettriche che dipendono da grandi quantità di energia rinnovabile intermittente. Inoltre, i nostri test hanno dimostrato che è necessaria una potenza inferiore a quella utile per produrre idrogeno dall’acqua utilizzando l’elettrolisi.

ArcelorMittal è la società capofila del progetto Siderwin, che sta sviluppando ulteriormente questa tecnologia. Unitamente a 11 partner e con un finanziamento di 7 milioni di Euro del programma Horizon 2020 dell’Unione Europea, è in costruzione una cella industriale di tre metri in cui saranno testati varie tipologie di fonti di minerale di ferro (comprese quelle provenienti da rifiuti).

Con un sufficiente accesso all’energia pulita a prezzi accessibili, lo sviluppo di questo processo aprirà la strada alla riduzione a zero emissioni del minerale di ferro.

Una volta che l’energia pulita a prezzi accessibili è abbondantemente disponibile, la riduzione diretta del minerale di ferro elettrolitico diventa un percorso molto interessante. Con il progetto Siderwin, stiamo costruendo un progetto pilota industriale.

La strategia di ArcelorMittal per la produzione di acciaio a basse emissioni

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

Elettricità

Ferro

Minerale di ferro

Bagno elettrolitico

+–

Fe O2

Figura 10: riduzione minerale di ferro con idrogenoH2 Hamburg: riduzione del minerale di ferro con l’idrogeno

Oggi, in un forno a ferro preridotto (DRI) alimentato a gas naturale (CH

4), circa il 50% della reazione proviene dall’idrogeno

(H2), e il resto dal monossido di carbonio. Le tecnologie possono essere sviluppate per aumentare la percentuale di idrogeno utilizzato fino al 100%.

Stiamo preparando un nuovo progetto presso la nostra sede di Amburgo per l’utilizzo dell’idrogeno su scala industriale per la riduzione diretta del minerale di ferro nel processo di produzione dell’acciaio. I costi del progetto ammontano a circa 65 milioni di Euro.

Il progetto ci permetterà di capire come i nostri impianti DRI esistenti potrebbero trarre vantaggio dall’idrogeno verde (generato da fonti rinnovabili), se questo dovesse diventare disponibile e accessibile in futuro. Se sul piano teorico la riduzione del minerale di ferro con idrogeno puro ad alte temperature è ben nota, esistono tuttavia ancora numerosi ostacoli di ordine pratico, che possono essere studiati solo quando il processo è applicato su larga scala, cosa che finora non è stata possibile a causa della mancanza di infrastrutture per l’idrogeno.

Il processo di riduzione del minerale di ferro con l’idrogeno sarà prima testato utilizzando l’idrogeno generato dalla separazione dei gas. Il nostro obiettivo è quello di ottenere la separazione dell’H

2 con una purezza superiore al 95% dai gas di scarico

dell’impianto esistente, utilizzando un processo noto come “assorbimento dell’oscillazione di pressione”. In futuro l’impianto dovrebbe anche essere in grado di funzionare con idrogeno verde, quando questo sarà disponibile in quantità sufficienti a prezzi accessibili.

L’impianto sperimentale dello stabilimento DRI di Amburgo attuerà la dimostrazione della tecnologia con una produzione annua di 100.000 tonnellate.

Un’energia pulita, abbondante e a prezzi accessibili consentirebbe anche di produrre acciaio a basse emissioni con “idrogeno verde”. Stiamo preparando un progetto dimostrativo ad Amburgo per testarlo su larga scala.

CarboneCircolare

Siderurgia a basse emissioni

EnergiaPulita

CombustibiliFossili con

CCS

H2

H2

Ferro (DRI)

Idrogeno verde

Trasformazionegas di scarico

Minerale di ferro

Riduzione gas idrogeno

28 29ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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6 Raccomandazioni politiche

ArcelorMittal sostiene lo sviluppo e l’attuazione di normative sul carbonio e di meccanismi di mercato per consentire la rapida diffusione di una produzione di acciaio a basse emissioni che realizzerà gli obiettivi globali dell’accordo di Parigi.

Raccomandazioni globali

1. Parità di condizioni a livello globale. È necessario un quadro globale per creare condizioni uniformi ed evitare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, ad esempio mediante adeguamento dei “margini verdi”. Ciò per garantire che i produttori di acciaio che sostengono i costi più elevati delle tecnologie a basse emissioni possano competere con le importazioni provenienti da produttori di acciaio ad emissioni più elevate.

2. Disponibilità di energia pulita, abbondante e a prezzi accessibili. Le politiche che danno all’industria siderurgica l’accesso a un’energia elettrica rinnovabile abbondante e a prezzi accessibili saranno la chiave per aumentare il percorso “Clean Power”. Per accelerare il percorso circolare del carbonio, l’industria siderurgica richiede un accesso prioritario alla biomassa e ai rifiuti.

3. Facilitare le infrastrutture energetiche necessarie. Oltre all’abbondante energia elettrica rinnovabile, saranno necessarie politiche di sostegno agli investimenti nelle infrastrutture per l’idrogeno, allo scopo di far progredire i processi su larga scala basati sull’utilizzo di idrogeno. Analogamente, per i combustibili fossili con percorso CCS, sono importanti politiche abilitanti per accelerare lo sviluppo di infrastrutture e servizi di trasporto e stoccaggio del carbonio.

4. Accesso a finanziamenti sostenibili per la produzione di acciaio a basse emissioni. La portata della sfida richiede un’accelerazione dello sviluppo e della diffusione delle tecnologie. Le tecnologie siderurgiche innovative devono essere identificate come un’area prioritaria fondamentale per il finanziamento pubblico.

5. Accelerare la transizione verso un’economia circolare. La politica dei materiali dovrebbe distogliere i flussi di rifiuti dalle discariche e dall’incenerimento, concentrandosi sulla promozione del riciclaggio e del riutilizzo di tutti i flussi di rifiuti e incentivarone l’utilizzo come input nei processi di produzione. Dovrebbe premiare i prodotti per la loro riutilizzabilità e riciclabilità.

Dato che i nostri rischi climatici più rilevanti sono localizzati nell’UE, nel riquadro 8 presentiamo raccomandazioni politiche specifiche per quest’area.

Riquadro 7: ResponsibleSteel™

ArcelorMittal ha assunto un ruolo di primo piano nella formazione di ResponsibleSteelTM, la prima iniziativa di certificazione globale multistakeholder dell’industria siderurgica. ResponsibleSteelTM mira a dare alle aziende e ai consumatori la certezza che l’acciaio certificato secondo questo standard è stato acquistato e prodotto in modo responsabile a tutti i livelli della catena di fornitura: dall’estrazione mineraria ai processi produttivi, alla vendita e alla distribuzione finale. Lo standard di certificazione include requisiti sul carbonio insieme ad altre emissioni atmosferiche, responsabilità idrica, biodiversità, diritti umani, leggi sul lavoro, comunità locali, integrità aziendale e gestione della filiera.

Gli standard di carbonio all’interno di ResponsibleSteelTM sono in fase di consultazione nel 2019 e dovrebbero essere in linea con l’accordo di Parigi. Quindi, mentre questa iniziativa non compenserà i produttori di acciaio per i costi strutturalmente più elevati della produzione di acciaio a basse emissioni, potrebbe però svolgere un ruolo importante nel promuovere l’impegno delle imprese siderurgiche per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi.

Riquadro 8: Raccomandazioni a lungo termine dell’UE in materia di politica climatica per l’acciaio

Per ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, il sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS) comprende un metodo di assegnazione gratuita delle quote di emissione. La quantità di quote assegnate a ciascun impianto si basa su un parametro di riferimento, il che dovrebbe significare che il 10% degli impianti con le migliori prestazioni non dovrebbero far fronte a un aumento dei costi delle emissioni di carbonio. Tuttavia, il parametro di riferimento attualmente stabilito per gli impianti siderurgici integrati comporta che anche gli impianti più efficienti al mondo devono acquistare quote di emissione.

Nella fase 4 del sistema ETS dell’UE potremmo dover far fronte a un aumento dei costi marginali di produzione di circa 50 euro per tonnellata di acciaio15 con un aumento dei costi cumulativi potenziali di 5 miliardi di Euro (cfr. capitolo 8).

Allo stesso tempo, l’acciaio è anche importato in Europa, spesso da Paesi che non hanno un costo del carbonio comparabile. Ciò significa che i produttori dell’UE che assorbono i costi strutturalmente più elevati delle tecnologie innovative sono in concorrenza con produttori ad alta intensità di carbonio con costi operativi inferiori. Uno studio recente ha stimato che circa un quarto delle emissioni globali di CO

2 è incorporato in prodotti

che sono oggetto di scambi transfrontalieri, una quota sostanziale dei quali contiene acciaio.16

Senza un adeguamento dei “margini verdi”, l’approccio più economico per ridurre le emissioni di gas serra nell’ambito del sistema ETS comunitario consiste nell’importare acciaio da paesi terzi (rilocalizzazione delle emissioni di carbonio).

Oltre alle raccomandazioni politiche globali, pertanto, nel contesto europeo sono necessari i seguenti elementi:

1. Adeguamento dei “margini verdi” per garantire parità di condizioni. Per incentivare gli investimenti a lungo termine in tecnologie a bassa emissione di carbonio, è essenziale, come

primo passo, creare condizioni di parità. Il modo migliore per farlo nel quadro dell’ETS comunitario è attuare un adeguamento ai margini verdi, in cui gli importatori di acciaio pagano le emissioni di CO

2 dell’acciaio importato allo stesso tasso dei

produttori europei. Ciò tutelerebbe la competitività dell’industria siderurgica europea. Ci stiamo impegnando con i governi europei per l’attuazione di un adeguamento ai margini verdi, una posizione sostenuta anche dalla European Steel Association (Eurofer).

2. Accesso all’energia pulita, abbondante e a prezzi accessibili. Attualmente in Europa questo tipo di energia pulita non è disponibile e non è economicamente sostenibile. È pertanto necessario migliorare le norme UE in materia di aiuti di Stato per l’energia e l’ambiente per consentire l’introduzione della produzione di acciaio a basse emissioni.

3. Accesso a finanziamenti sostenibili per la produzione di acciaio a basse emissioni. Alcuni dei nostri attuali progetti di R&S sono finanziati da Horizon 2020 dell’UE. L’accelerazione e lo sviluppo dell’industria siderurgica a basse emissioni avrà bisogno di ulteriori finanziamenti pubblici, ad esempio attraverso il Fondo per l’innovazione del sistema ETS dell’UE. La definizione dei progetti ammissibili ai sensi del progetto di legislazione dell’UE in materia di finanza sostenibile dovrebbe tener conto del loro contributo all’economia a basse emissioni di carbonio circolare. In particolare, dovrebbe essere incentivato lo sviluppo di circuiti intelligenti per il carbonio circolare.

4. Aggiornare la metodologia di riferimento per l’assegnazione gratuita di quote nella fase 4 del sistema UE ETS per renderla tecnicamente fattibile.

5. Accelerare la transizione verso un’economia circolare. La politica dell’UE per il clima e per i materiali dovrebbe essere integrata, in una prospettiva del ciclo di vita, per garantire che i materiali siano utilizzati nel modo più circolare possibile.

15 Ipotizzando un prezzo UE delle quote di emissione di 25 Euro/t di CO2 e un’intensità di carbonio di circa 2 tonnellate di acciaio primario di CO

2/t.

16 KGM, GEI e ClimateWorks Foundation (2018), The Carbon Loophole in Climate Policy.

30 31ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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7 Prestazioni e obiettivi in materia di carbonio

ArcelorMittal produce più acciaio primario, ma l’intensità delle emissioni rimane costante.

Miglioramenti dell’intensità di carbonio

L’intensità media complessiva dell’impronta di carbonio di tutti i nostri processi di produzione dell’acciaio è stata di 2,12 t di CO

2

per tonnellata di acciaio grezzo nel 2018.17 Come indicato nella figura 14, è rimasta relativamente stabile dal 2007 (sebbene, guardando ai siti che sono oggi di nostra proprietà e dove operavamo nel 2007, c’è un miglioramento del 6% rispetto allo stesso periodo). In questo periodo, la quota di acciaio primario nella nostra produzione è passata dal 73% al 78%, in risposta ai cambiamenti nella domanda strutturale del mercato.18

La siderurgia primaria che utilizza coke e carbone per ridurre il minerale di ferro è a più alta intensità di carbonio rispetto alla siderurgia secondaria che utilizza rottami alimentati con energia elettrica. L’aumento del rapporto tra produzione primaria e secondaria porterebbe, a parità di altre condizioni, ad un aumento dell’intensità media di carbonio del nostro acciaio. Tuttavia, come mostrato in figura 14, questo non è il caso e la nostra intensità di carbonio è rimasta relativamente costante. Durante questo periodo abbiamo assistito a miglioramenti dell’efficienza energetica e di rendimento dei nostri impianti siderurgici primari e a una riduzione dell’intensità di carbonio della rete elettrica utilizzata nei nostri impianti EAF. Questi due fattori sono effettivamente annullati dall’aumento della percentuale di produzione primaria di acciaio, lasciando l’intensità media complessiva di carbonio del nostro acciaio nel 2018 ad un livello simile a quello del 2007.

In confronto, l’intensità media globale dell’impronta di carbonio è di 1,83 t di CO

2 per tonnellata di acciaio grezzo.19 La maggiore

intensità media di ArcelorMittal è dovuta al maggiore utilizzo del percorso di produzione di acciaio primario ad alta intensità di emissioni: nel 2018, abbiamo utilizzato questo metodo per il 78% della nostra produzione di acciaio, rispetto ad una media globale di circa il 72%.20

L’ impronta totale di CO2 nei nostri siti siderurgici è stata di 194

milioni di tonnellate di CO2 nel 2018. ArcelorMittal ha anche

attività minerarie che hanno comportato un’impronta di carbonio di quasi 2,5 milioni di tonnellate di CO

2 nel 2018.

17 Questa intensità di carbonio copre tutti gli impianti che erano sotto il nostro controllo operativo nell’anno di riferimento. Utilizzando la metodologia worldsteel, i dati coprono le emissioni di CO

2 di ambito 1 e 2, così come quelle di ambito 3 che coprono le emissioni di materiali prelavorati o prodotti intermedi

acquistati. Il confronto è quindi di CO2 emessa per ogni tonnellata di acciaio prodotta all’interno di un perimetro uniforme, e può riferirsi ad un perimetro più

ampio di quello rappresentato in altri dati dell’azienda siderurgica.18 La crisi finanziaria del 2007/2008 ha portato a un prolungato calo della domanda di acciaio, in particolare da parte dell’industria delle costruzioni nei Paesi sviluppati. In risposta, abbiamo gradualmente ridotto la nostra produzione di acciaio proveniente dagli EAF in Europa e Nord America, che servono questi mercati. In questo periodo abbiamo anche assistito ad un aumento relativo della domanda di prodotti piani, che sono principalmente prodotti dalla rotta primaria BF-BOF.19 World Steel Association, Sustainable Steel: Indicators 2018 and industry initiatives.20 World Steel Association, World Steel in Figures 2018.

Oggetto 1: 167.35Oggetto 2: 12.12Oggetto 3: 14.65

Figura 14: emissioni di CO2 da produzione siderurgica nel 2018 (milioni di tonnellate)

Totale194.12

1

23

Il nostro obiettivo sul carbonioL’attuale obiettivo di ArcelorMittal è di ridurre l’intensità media dell’impronta di carbonio dell’8% entro il 2020 rispetto al 2007. Questo obiettivo si riferisce ai siti dove oggi operiamo e che possedevamo già nel 2007, escludendo quindi le acquisizioni e dismissioni.

Per il perseguimento di questo obiettivo dal 2007 ci siamo concentrati sull’efficienza e sul miglioramento dei processi, molti dei quali ad alta intensità di capitale (vedi capitolo 5). Alla fine del 2018 abbiamo raggiunto una riduzione del 6% dal 2007.

Verso un nuovo obiettivo sul carbonio

Ci stiamo ora concentrando sulla costruzione di una tabella di marcia che sosterrà un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio delle nostre attività siderurgiche per il 2030. Questa attività comprenderà sia il potenziale per ulteriori efficientamenti tecnici in tutto il nostro portafoglio, sia un’implementazione limitata di tecnologie rivoluzionarie del nostro programma di innovazione.

Figure 13: emissioni di carbonio e nostri cambiamenti produttivi

20

40

60

80

100

120 2.5

Intensità media di CO2

2.0

002007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 201820172016

Produzione di acciaio(in milioni di tonnellate di acciaio grezzo)

Intensità di CO2(ton di CO2/ton di acciaio grezzo)

BF-BOF DRI-EAF EAF

32 33ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Sintesi dei parametri principali

Parametro 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Produzione di acciaio (Mt di acciaio grezzo)

113.9 102.3 73.1 92.5 92.2 88.6 90.9 93.4 92.7 90.4 92.9 91.5

Rapporto BF-BOF / DRI-EAF /rottami-EAF

77:8:15 77:8:15 79:7:15 78:7:15 79:8:14 79:8:13 79:8:13 80:8:12 81:7:11 85:6:9 84:7:9 83:7:10

Emissioni totali di CO2

(MtCO2) – solo acciaio22,23

244 227 164 201 194 189 195 196 198 193 196 194

Obiettivo 1 203 189 135 167 163 159 162 167 168 167 170 167

Obiettivo 2 24 23 18 19 18 17 18 14 14 12 13 12

Obiettivo 3 17 15 11 15 13 13 16 14 15 14 13 15

Emissioni di CO2 evitate

dalle scorie usate nel cemento (Mt di CO

2)

11 10 7 8 9 9 10 10 10 10 11 11

Emissioni di CO2 evitate

dall’uso di rottami di acciaio (Mt di CO

2)

53 44 33 41 40 38 40 40 38 35 38 37

Intensità media di CO2 (t

di CO2 / t di acciaio

grezzo)24

2.14 2.22 2.25 2.18 2.10 2.14 2.14 2.10 2.14 2.14 2.12 2.12

Intensità media di CO2 BF-

BOF (t diCO2 / t di acciaio

grezzo)

2.44 2.54 2.57 2.48 2.38 2.40 2.41 2.35 2.37 2.33 2.31 2.33

Intensità media di CO2

EAF rottami (t di CO2 / t di

acciaio grezzo)

0.74 0.67 0.65 0.66 0.67 0.66 0.70 0.63 0.61 0.53 0.60 0.66

Variazione dell’intensità di carbonio dell’acciaio grezzo dal 2007 (obiettivo - 8% entro il 2020)

0.0% 3.3% 2.6% 0.3% -4.3% -4.1% -3.3% -5.8% -4.1% -5.2% -6.2% -5.6%

% dei siti Punto di riferimento di ArcelorMittal per l’efficienza delle emissioni di carbonio

13% 19% 22% 28% 31% 33% 30% 38% 38% 42% 50% 44%

Approvazioni per progetti di investimento in capitale per l’efficienza energetica (milioni di dollari USA)25

– – – – – – – 180 11 108 373 247

Risultati e obiettivi in materia di carbonio

22 Utilizzando la metodologia worldsteel, che assicura che le emissioni di CO2 per ogni tonnellata di acciaio siano misurate per lo stesso insieme di processi di

produzione dell’acciaio, indipendentemente dal fatto che siano o meno di proprietà della società che redige il report.23 Nel 2018 la nostra impronta mineraria era inferiore a 9 milioni di tonnellate di CO

2 equivalente.

24 Il limite per questo indicatore copre tutti i nostri siti; è diverso dal limite per il nostro obiettivo di riduzione del carbonio, che comprende solo i siti di nostra proprietà dal 2007.25 Prima del 2014, le relazioni sulle approvazioni di capex non erano suddivise per tipo.

Figura 15: miglioramento dell’efficienza di carbonio per tonnellata di coil laminato a caldo (2007=100)

21 NB Si tratta di un parametro diverso da quello utilizzato per il nostro obiettivo sull’intensità del carbonio

L’efficienza di base di ArcelorMittal in termini di emissioni di carbonio sta migliorando.

105

100

95

90

85

802007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2016 20182015 2017

Livello efficienza carbonio100=2007 level

-9%

Efficienza sul carbonio

L’industria siderurgica dipende da una serie di fattori esterni che influenzano l’intensità dell’impronta di carbonio dell’acciaio. Per comprendere i risultati di base in termini di emissioni di carbonio dei nostri siti, nel 2007 ArcelorMittal ha creato dei parametri interni.21

In questo modo si normalizzano gli input e gli output di carbonio di ciascun processo per comprendere le differenze di performance tra i diversi siti. Il numero di siti del nostro portafoglio ci consente di utilizzare questo sistema di misurazione per valutare l’efficienza in termini di emissioni di carbonio di ciascuno di essi.

Questo processo standardizza i principali fattori esterni che influenzano le emissioni di carbonio, come la qualità delle materie prime, il riutilizzo di rottami e scorie e l’intensità delle emissioni delle reti elettriche nazionali. Questi fattori sono principalmente legati alle forze di mercato e alle politiche governative, su cui abbiamo una limitata capacità di cambiamento pur rimanendo competitivi sul mercato globale dell’acciaio.

In assenza di questi fattori, il nostro sistema di misurazione dell’efficienza energetica ci consente di monitorare le prestazioni dei nostri siti in relazione ai fattori che controlliamo direttamente, come il modo in cui il nostro personale gestisce e riutilizza l’energia e il carbonio in loco e le tecnologie che utilizziamo.

I parametri mostrano un miglioramento del 9% dell’efficienza in termini di emissioni di carbonio dei nostri siti dal 2007, come mostrato nella figura 16. Ciò è dovuto principalmente ai nostri continui investimenti per il miglioramento dei processi e dell’efficienza, ed è notevolmente superiore ai progressi compiuti nell’intensità media complessiva dell’impronta di carbonio, che è influenzata dai fattori esterni sopra descritti.

34 35ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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8 Governance e rischio

Identificazione dei rischi e reportistica

ArcelorMittal identifica, valuta e gestisce i rischi, compresi quelli legati al clima, in maniera continuativa. La strategia a livello di gruppo, le funzioni di R&S e sviluppo sostenibile e, se del caso, esperti a livello di segmento, valutano costantemente le tendenze sociali, ambientali, normative, delle parti interessate e tecnologiche. Nel medio-lungo termine, i cambiamenti climatici rappresentano un certo numero di rischi per l’azienda, come indicato alle pagine 34-35. I rischi principali sono analizzati costruendo modelli e sviluppando scenari per comprendere i potenziali impatti finanziari, come la nostra esposizione all’ETS dell’UE nella Fase 4. Vengono identificati i rischi a breve termine in un arco temporale di 12 mesi attraverso un processo bottom-up da parte dei team di gestione dei siti. I settori di attività

consolidano i rischi individuati e riportano trimestralmente i rischi principali all’ufficio del CEO. L’azienda utilizza un sistema di gestione del rischio basato su una combinazione di un COSO, ISO 31000 e un modello interno. Gli stabilimenti valutano i rischi assegnando loro una probabilità di accadimento e un potenziale impatto finanziario e/o conseguenze non finanziarie come il danno ambientale. Il responsabile aziendale dei rischi collabora con il team ambientale per tracciare e rafforzare la comprensione dei rischi ambientali a livello di stabilimento. Il responsabile aziendale dei rischi utilizza le simulazioni Monte Carlo per condurre un esercizio di valutazione dello stress per i primi dieci rischi a breve termine consolidati al di sopra di una soglia di rilevanza di 50 milioni di dollari. Questo esercizio quantifica gli impatti finanziari per ciascun rischio massimo ad un adeguato livello di sicurezza e i risultati sono condivisi con l’Audit & Risk Committee.

Gestione del rischio e pianificazione strategica

Le tendenze e i rischi climatici identificati dal management vengono utilizzati per informare le prospettive strategiche dell’azienda, sotto la guida dell’amministratore delegato Brian Aranha. Il comitato di direzione del Gruppo ne discute ad intervalli regolari. Per sviluppare la nostra risposta ai rischi e alle opportunità a lungo termine legate al clima, valutiamo le tendenze di mercato a lungo termine, come la disponibilità di rottami metallici, sviluppiamo tecnologie alternative a basse emissioni, effettuiamo analisi dei costi di tali tecnologie, ci impegniamo costantemente con i principali stakeholder e analizziamo le implicazioni dei diversi livelli di supporto politico attraverso l’analisi di scenario delineata in questo

rapporto.L’adozione di una strategia tecnologica a basse

emissioni è al centro del nostro approccio per la mitigazione del rischio climatico - il rischio politico. Parte integrante di questa strategia è il nostro lavoro per coinvolgere i responsabili politici sulle operazioni di sostegno per consentire riduzioni significative delle emissioni, come indicato nella presente relazione. Allo stesso tempo, tutti i nostri settori di attività sono tenuti a preparare piani di riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambito del ciclo di pianificazione annuale. Questo rapporto, e la valutazione della resilienza della nostra attività ai rischi fisici e di transizione descritti in questo rapporto, è stato discusso e approvato dal direttore esecutivo Brian Aranha, dal presidente, CFO e CEO del gruppo ArcelorMittal Europe, Aditya Mittal, dal direttore indipendente e presidente del comitato ARCGS, Bruno Lafont e dal presidente e CEO Lakshmi N. Mittal.

Consiglio di amministrazione

Presieduto dall’amministratore delegato e presidente Lakshmi Mittal.

Il Consiglio di Amministrazione e il Presidente hanno la responsabilità generale della governance e della direzione strategica di ArcelorMittal, che include l’analisi degli effetti dei cambiamenti climatici. Il Consiglio ha due comitati con ulteriore supervisione e responsabilità sulle questioni legate al clima. Questi rischi sono oggetto di analisi anche dei Consigli di Amministrazione delle filiali in tutto il mondo.

Direzione del Gruppo

L’ufficio del CEO (amministratore delegato, Lakshmi N. Mittal, e il presidente e direttore finanziario, Aditya Mittal) lavora a stretto contatto con i dirigenti e i membri dell’alta direzione su questioni strategiche fondamentali.

L’Executive officer Brian Aranha supervisiona la strategia del Gruppo in materia di cambiamenti climatici e di reporting sulle emissioni, nonché le funzioni aziendali competenti in materia di strategia, tecnologia, ricerca e sviluppo, comunicazione e responsabilità aziendale. I rischi legati al clima e la strategia a livello di gruppo sono discussi regolarmente nella direzione del gruppo.

Le risposte sono determinate da ciascun settore di attività, sulla base dei mercati di riferimento e delle tendenze normative nazionali o regionali.

I CEO dei settori di attività riferiscono trimestralmente all’ufficio del CEO sui cambiamenti climatici. Europe Flat Products si trova attualmente ad affrontare il rischio normativo più significativo legato al clima a causa della sua esposizione al sistema ETS dell’UE. Vicepresidente esecutivo e CEO di ArcelorMittal Europe Flat Products, Geert Van Poelvoorde, riferisce in merito alla strategia e alla performance di questo settore di attività.

Comitato per nomine, retribuzione, Corporate Governance e sostenibilità (ARCGS)

Presieduto dal capofila indipendente Bruno Lafont.

L’ARCGS supervisiona le implicazioni delle questioni di sostenibilità nell’ambito di cinque pilastri della sostenibilità, di cui uno è il cambiamento climatico. La presidenza dell’ARCGS è inoltre in stretto contatto con la presidenza dell’Audit & Risk Committee.

Il Comitato esamina le implicazioni dei cambiamenti climatici per le attività aziendali e sovrintende alla pianificazione strategica dell’azienda in risposta ai rischi e alle opportunità che si presentano. Riceve regolarmente rapporti dalla dirigenza, guidata dal direttore esecutivo Brian Aranha, sulle aspettative degli stakeholder, sulla strategia tecnologica a basse emissioni dell’azienda, sull’impegno politico in relazione al clima e alle prestazioni in termini di emissioni di carbonio.

Comitato per la ripartizione degli investimenti

Presieduto dal dirigente Brian Aranha.

Questo comitato comprende anche la Strategia Tecnologica della Vicepresidenza e il Responsabile della Strategia della Vicepresidenza. Il comitato prende le decisioni più importanti, che includono investimenti per migliorare le prestazioni ambientali, l’efficienza energetica e le emissioni di carbonio.

Consiglio mondiale per la tecnologia di punta (GBTC)

Presieduto da Carl de Mare, Vicepresidente, Strategia Tecnologica.

Il GBTC è composto da funzionari regionali e da responsabili della R&S che lavorano su progetti. Il GBTC coordina i progressi del programma tecnologico sulle basse emissioni.

Gruppo di lavoro Clima & Ambiente

Presieduto dal dirigente executive officer Brian Aranha.

Il gruppo è responsabile dell’informazione e della definizione della strategia aziendale in materia di cambiamenti climatici. I membri del gruppo comprendono la Vicepresidenza Affari Governativi, la Vicepresidenza Comunicazione & Responsabilità Aziendale; il Responsabile della Strategia della Vicepresidenza; la Strategia Tecnologica della Vicepresidenza; la Direzione Generale, il Responsabile SD. Questo gruppo si collega al GBTC tramite la Vicepresidenza Strategia Tecnologica.

Consiglio Affari Governativi

Presieduto da Frank Schulz, vicepresidente Government Affairs.

Questo gruppo è responsabile dell’allineamento delle strategie locali in materia di cambiamenti climatici con la strategia globale del Gruppo. In questo modo si garantiscono attività con impegno costante sulle questioni climatiche all’interno del Gruppo

Comitato Controllo & Rischi Presieduto dal consigliere non esecutivo indipendente Karyn Ovelmen.

Il comitato Controllo e Rischi assicura che gli interessi degli azionisti della società siano adeguatamente tutelati in relazione alla gestione dei rischi, al controllo interno e all’informativa finanziaria. Esso sovrintende sia all’individuazione dei rischi ai quali il gruppo ArcelorMittal si trova esposto, attraverso regolari rapporti periodici dell’alta direzione, sia alla risposta del management a tali rischi.

36 37ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Governance e rischio

Gestione dei rischi legati al clima

Alla ArcelorMittal rivediamo regolarmente il nostro universo del rischio, compresi i rischi specifici legati al clima. In sintesi, abbiamo identificato e stiamo gestendo i seguenti principali rischi legati al clima:

RISCHI DI TRANSIZIONE Tipologia e situazione attuale Risposta

Politica & Regolamentzione

Il nostro rischio politico più importante in materia di clima è rappresentato dall’ETS dell’UE, che si applica a tutti i nostri impianti europei, che rappresentano il 44% della nostra capacità totale. Il rischio riguarda i nostri impianti siderurgici primari, esposti a questo regolamento e non protetti nei confronti della concorrenza dell’acciaio importato. Abbiamo valutato questo rischio a fronte di un prezzo del carbonio di 15 euro per tonnellata di CO

2 e l’esposizione al rischio

cumulativo26 per la nostra attività in Europa tra il 2021 e il 2030 è superiore a 3 miliardi di Euro, con un aumento del prezzo del carbonio di 25 euro per tonnellata di CO

2.

Stiamo anche seguendo gli sviluppi delle politiche del mercato del carbonio in Sudafrica, Messico, Brasile, Kazakistan e Canada, dove risiede un ulteriore 30% della nostra capacità produttiva. Riteniamo che qui i rischi finanziari che ne derivano siano meno immediati. Inoltre stiamo seguendo da vicino gli sviluppi politici negli Stati Uniti, che sono passati da una politica climatica federale a politiche più decentrate a livello statale e locale.

Stiamo sviluppando una serie di tecnologie a basse emissioni, molte delle quali in fase dimostrativa. Tuttavia, una significativa mitigazione a lungo termine richiede politiche di supporto per garantire che l’introduzione delle nostre tecnologie a basse emissioni sia fattibile. Abbiamo analizzato le implicazioni di diversi scenari politici e tecnologici (vedi capitolo 4) e questo ha formato le nostre posizioni politiche delineate nel capitolo 6. Nel medio termine, stiamo elaborando una tabella di marcia per la riduzione delle emissioni al fine di sostenere un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio per il 2030.

Reputazione Le opinioni dei nostri stakeholder sulla nostra risposta alla sfida climatica influenzano i rating che riceviamo dagli investitori. Nel contesto della transizione verso un’economia a basse emissioni, la nostra licenza sociale ad operare è definita da diversi fattori chiave: la nostra trasparenza sulle emissioni di carbonio, la nostra capacità di comunicare su un argomento complesso e la nostra capacità di assumere un impegno credibile per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Rispondiamo a CDP ogni anno. Ci impegniamo inoltre con le parti interessate sulle questioni relative al rischio climatico e speriamo che questo Rapporto sull’azione per il clima contribuisca a migliorare la comprensione dei nostri impegni e vincoli attuali in materia di clima.

Tecnologia Mentre il mondo si dà da fare per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, investimenti in innovazioni tecnologiche come Carbalyst® e Torero sono vitali per la nostra capacità di resistenza e competitività a lungo termine. Il rischio che queste tecnologie non diventino per noi praticabili a medio e lungo termine dipende dal loro sviluppo, dalla disponibilità di investimenti per la loro implementazione, dall’accesso a sufficienti energie rinnovabili per sostenerle e da politiche che promuovano queste condizioni. Le nuove tecnologie richiedono un lungo periodo di tempo per essere applicate su vasta scala. Il rischio è aumentato dal lento e incerto sviluppo delle politiche necessarie per creare incentivi sufficienti a sfruttare queste opportunità. Un problema fondamentale è rappresentato dal fatto che le politiche attuali si basano su un modello economico lineare, mentre le nuove tecnologie che stiamo sviluppando adottano un approccio circolare per il riutilizzo delle risorse e quindi le politiche energetiche e quelle sui materiali devono essere integrate.

Si veda il capitolo 4 su tecnologia, percorsi e scenari politici sulle basse emissioni.

Si veda il capitolo 5 sul programma di innovazione per le basse emissioni di ArcelorMittal

RISCHI DI TRANSIZIONE Tipologia e situazione attuale Risposta

Mercato Abbiamo dovuto affrontare il rischio di sostituzione dell’acciaio con materiali concorrenti per particolari applicazioni. Lo abbiamo visto per alluminio e cemento a causa di un’eccessiva attenzione alle emissioni dei prodotti solo nella loro fase di utilizzo (dove vince il peso più leggero a parità di volume) piuttosto che in base all’intero ciclo di vita (dalla culla alla tomba). Tuttavia, mentre i clienti approfondiscono la loro comprensione sulle emissioni dei materiali, l’acciaio si confronta favorevolmente con gli altri materiali, e quindi vediamo che il rischio di sostituzione diminuisce.

Con il passaggio ai veicoli elettrici, vediamo opportunità per gli acciai ad alta resistenza per la protezione delle batterie e per gli acciai elettrici. Prevediamo inoltre che il passaggio alla produzione di energia eolica e solare richiederà più acciaio per unità di elettricità generata rispetto alle tecnologie

Continuiamo a far crescere le opportunità in tutti i mercati, ad esempio attraverso i nostri programmi S-in motion® e Steligence (vedi pagina 5).

RISCHI FISICI Tipologia e situazione attuale Risposta

Rischi fisici acuti

Eventi atmosferici avversi, come le temperature estremamente basse in Nord America, i fortissimi venti in Europa e le inondazioni in Spagna hanno talvolta ostacolato le nostre rotte di approvvigionamento e di distribuzione. Il nostro impianto di Calvert JV si trova in un’area soggetta a uragani e tornado, e gli incendi boschivi rappresentano un rischio per i nostri siti in Kazakistan e Sud Africa. Con un riscaldamento da 3 a 4°C, si prevede un aumento dell’intensità degli uragani - insieme ad aumenti associati di forti precipitazioni - ma non della loro frequenza.

Il nostro processo di gestione del rischio ci permette di costruire la resilienza nei nostri impianti e nelle filiere di approvvigionamento dove già si verificano eventi estremi; questo può richiedere un ulteriore sviluppo, dove gli eventi estremi sono attualmente rari, ma potrebbero essere più frequenti o intensi in futuro.

Rischi fisici cronici

L’acqua è fondamentale per i nostri processi di produzione dell’acciaio e per gli impianti che si trovano in zone di stress idrico questo fattore è ancora più importante. Alcuni impianti rischiano di essere colpiti da lunghi periodi di siccità.

Laddove questi rischi esistono, come in Sudafrica e Brasile, abbiamo sviluppato piani di gestione delle risorse locali per garantire che il fabbisogno idrico operativo possa essere soddisfatto. Siamo pienamente impegnati con gli stakeholder locali su questo tema.

26 Non scontato con le tecnologie attuali

38 39ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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9 Allineamento con le raccomandazioni del TCFD

Informazioni integrative raccomandate TCFD CapitoloUlteriori informazioni (ove previsto)

Governance

A) Descrivere la sorveglianza del consiglio di amministrazione sui rischi legati al clima e le opportunità.

8

B) Descrivere il ruolo del management nella valutazione e gestione dei rischi e delle opportunità.

8 Risposta ai cambiamenti climatici CDP C1.2

Strategia

A) Descrivere i rischi e le opportunità legati al clima che l’organizzazione ha identificato nel breve, medio e lungo termine.

2, 3, 8 Risposta ai cambiamenti climatici CDP 2018 C2.1, C2.2c, C2.3a, C2.4a

B) Descrivere le conseguenze dei rischi e delle opportunità legate al clima sulle attività, la strategia e la pianificazione finanziaria dell’organizzazione

5, 8 P13 – 15 Modulo 20f Punto 3 Capitolo D. Fattori di rischio27

Risposta CDP 2018 C2.3, C2.5, C2.6

C) Descrivere la resilienza della strategia dell’organizzazione, tenendo conto dei diversi scenari legati al clima, compreso uno scenario a 2°C o inferiore

4 Risposta CDP 2018 C3.1

Gestione del rischio

A) Descrivere i processi dell’organizzazione per individuare e valutare i rischi legati al clima

8 Risposta CDP 2018 C2.2b

B) Descrivere i processi dell’organizzazione per la gestione dei rischi legati al clima.

8 Risposta CDP 2018 C2.2d

C) Descrivere come i processi di identificazione, valutazione e gestione dei rischi legati al clima sono integrati nella gestione globale del rischio dell’organizzazione.

8

Parametri e obiettivi

A) Divulgare i parametri utilizzati dall’organizzazione per valutare rischi e opportunità legati al clima, in linea con la sua strategia e col processo di gestione del rischio.

7 Risposta CDP 2018 C4.1b

B) Divulgazione Obiettivo 1, Obiettivo 2, e, se del caso, Obiettivo 3, emissioni di gas a effetto serra e rischi connessi

7 Risposta CDP 2018 C5.1, C6.1, C6.3, C6.5

C) Descrivere gli obiettivi utilizzati dall’organizzazione per gestire rischi, opportunità e risultati legati al clima rispetto agli obiettivi stabiliti.

7 Risposta CDP 2018 C4.1b

27 https://corporate.arcelormittal.com/~/media/Files/A/ArcelorMittal/investors/20-f/2018/form-20f-2018.pdf

10Allegato1:Ilprocessodiproduzionedell’acciaio

Utilizziamo un impianto siderurgico integrato per produrre acciaio primario (cioè acciaio vergine) principalmente da minerale di ferro, che viene estratto dalle miniere, e da una piccola parte di acciaio di scarto. Poiché il minerale di ferro - un composto di ferro e ossigeno - si trova in natura, è chimicamente un composto molto stabile. In questo senso il ferro non è il solo: la maggior parte dei metalli, dall’alluminio all’uranio, si trovano in natura legati all’ossigeno. Nella produzione di acciaio primario utilizziamo energia e carbonio per separare il ferro dall’ossigeno in un altoforno e, nelle fasi successive, adattiamo chimicamente e fisicamente il prodotto nella forma finale desiderata con caratteristiche quali resistenza, flessibilità e corrosione su misura per le esigenze dell’utente finale.

In un forno ad arco elettrico (EAF), invece, utilizziamo acciaio di scarto e/o sostituti del rottame come il ferro preridotto (DRI). Questi materiali vengono fusi utilizzando energia elettrica, sostituendo completamente tutti i passaggi fino all’altoforno ad alta intensità energetica. Come il percorso integrato dell’impianto siderurgico, noi fondiamo e poi sagomiamo o bobiniamo l’acciaio liquido prodotto dall’EAF nella sua forma finale.

Questi due percorsi di produzione dell’acciaio sono descritti in dettaglio nelle due pagine seguenti.

L’acciaio è un materiale costituito quasi completamente da ferro, con piccole quote di carbonio e quote ancora più piccole di altri elementi come il manganese e il nichel. Oggi l’acciaio viene prodotto principalmente con due diverse tecnologie: l’acciaieria integrata e il forno elettrico ad arco (EAF).

40 41ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Figura 17: produzione di acciaio in EAF (utilizzando rottami o DRI)Figura 16: produzione di acciaio in un’acciaieria integrata (utilizzando minerale di ferro)

Ilprocessodiproduzionedell’acciaio

Impianto siderurgico integrato

Preparazione dei materiali per l’altoforno

I primi passi nel percorso di produzione dell’acciaio primario sono la preparazione dei materiali utilizzati nell’altoforno - coke e agglomerato. Il coke è un materiale ad alto contenuto di carbonio ottenuto riscaldando il carbone metallurgico ad alte temperature in un forno da coke in assenza di ossigeno. Il processo di produzione di coke si traduce anche nella produzione di un gas sintetico ricco di idrogeno (gas di cokeria) che possiamo utilizzare come fonte di energia per riscaldare i forni a coke. In alternativa, possiamo utilizzare il gas di altoforno per riscaldare i forni a coke. La combustione di questi gas nella cokeria crea CO

2.

Il sinter è un agglomerato prodotto da una miscela di tutti i tipi di minerali di ferro, carbone e particelle di coke. Le particelle di carbone/coke presenti nella miscela si infiammano con il gas di cokeria, gas di altoforno o gas naturale. Il risultato è un mix di sinterizzazione, che successivamente viene frantumato e raffreddato. La CO

2 è un sottoprodotto

dell’impianto di sinterizzazione. La sinterizzazione rappresenta circa il 70-90% dei metalli caricati nell’altoforno;

Forno elettrico ad arco

La maggior parte dei forni elettrici ad arco (EAF) sono caricati con rottami di acciaio per produrre acciaio secondario o riciclato. Poiché il processo consiste principalmente nel fondere i rottami di acciaio utilizzando elettricità e non separando il ferro dall’ossigeno, il ruolo del carbonio non è così predominante come nell’acciaieria integrata. In un EAF, le emissioni dirette di CO

2 sono associate principalmente al

consumo degli elettrodi di carbonio e le emissioni indirette di CO

2 sono prodotte

dall’intensità di carbonio della rete elettrica. Come per il percorso integrato, anche le scorie sono un sottoprodotto dell’industria siderurgica EAF.

La qualità dell’acciaio secondario prodotto dal percorso EAF è limitata principalmente dalla qualità delle materie prime metalliche utilizzate nella produzione dell’acciaio, che

la parte rimanente della carica è costituita da pellet e minerale in pezzatura.

Produzione siderurgica in altoforno

Nell’altoforno carichiamo sinter, coke e calcare nella parte superiore e iniettiamo aria calda dal basso. Iniettiamo anche carbone polverizzato per ridurre la quantità di coke utilizzato, con una conseguente riduzione dei costi e delle emissioni di CO

2.

L’aria calda reagisce con il coke e il carbone formando monossido di carbonio (CO), che è la sostanza di riduzione che separa gli elementi del minerale di ferro: ferro e ossigeno. Quando il CO estrae ossigeno dal minerale di ferro, si forma CO

2. Il carbonio è

quindi essenziale nell’acciaieria integrata e la CO

2 è un inevitabile sottoprodotto delle

reazioni chimiche. I gas di scarico del processo contengono quantità uguali di CO e CO

2, oltre a idrogeno e azoto.

Il calore viene generato anche nell’altoforno, che è essenziale per fondere il minerale di ferro ridotto per formare metallo liquido caldo (ghisa). Le impurità reagiscono con calcare producendo scorie, che galleggiano sopra la ghisa calda e contengono impurità del minerale di ferro, coke e cenere di carbone. Le scorie hanno una composizione chimica simile al clinker,

a sua volta è influenzata dalla disponibilità di rottami di alta qualità. Come descritto nel capitolo 3, attualmente non abbiamo abbastanza rottami per soddisfare la domanda di acciaio. Ciò significa che oggi è più efficiente produrre acciaio di qualità inferiore in un EAF, che ha meno vincoli sulle impurità. Possiamo anche caricare gli EAF con il DRI. Il DRI si ottiene riducendo il minerale di ferro (cioè separando ferro e ossigeno) utilizzando gas naturale; i sottoprodotti del processo includono CO

2.

L’acciaio prodotto in questo modo può raggiungere le qualità ottenute da un’acciaieria integrata, in quanto il DRI ha meno impurità dell’acciaio di scarto. Nel 2017, il DRI rappresentava circa il 7% della produzione primaria di ferro, mentre il resto del ferro era prodotto tramite altoforno.28

utilizzato per la produzione di cemento. Ciò significa che le scorie possono essere utilizzate come sostituto del clinker.

Produzione siderurgica in forno ad ossigeno di base

Per produrre acciaio, dobbiamo regolare la composizione chimica del metallo liquido caldo in un forno ad ossigeno (BOF). Carichiamo il forno con il 15-25% di rottame di acciaio e il 75-85% di metallo caldo liquido. Inoltre iniettiamo ossigeno nel forno, che reagisce con il carbonio e altre impurità nel metallo liquido caldo. Nel BOF, il processo trasforma le impurità in scorie, che galleggiano sopra l’acciaio liquido, e in gas di scarico (o gas BOF), costituiti principalmente da CO.

L’acciaio liquido purificato viene versato in una siviera, dove è possibile regolare ulteriormente le proprietà chimiche dell’acciaio. Lo trasportiamo poi a una colata continua per la fusione e diamo ulteriore forma o arrotoliamo l’acciaio nella sua forma finale. A questa colata e laminazione possono seguire diversi processi di finitura o rivestimento. La scoria d’acciaio viene trasferita in un’altra vasca per essere raffreddata e preparata per l’uso esterno.

28 World Steel Association (2018), Steel Statistical Yearbook 2018.

CO2 CO

COCO2

Rottame

Forno a cokeCarbone

Coke

Carbone polverizzato

Minerale di ferro

Impianto disinterizzazione

Agglomerato

Metallo fuso

Fornoossigeno

Altoforno

Input principali Output principali

1 tonnellata di acciaio

2.3 tonnellate di CO2*

* Fonte: Energy Transitions Commission

Gas di scarico

Scorie

CO2CO2

Rottame Ferro ridottodiretto

Minerale di ferro

Forno elettrico ad arcoForno elettrico ad arco

Input principali Input principali Output principaliOutput principali

1 tonnellata di acciaio

1.5 tonnellatadi CO2*

Scorie

Gas naturale

1 tonnellata di acciaio

0.4 tonnellate di CO2*

Scorie

Elettricità* Source: Energy Transitions Commission

42 43ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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11 Allegato 2: Glossario

Acciaieria ad ossigeno di base

Processo mediante il quale il metallo caldo e i rottami di acciaio vengono caricati in un forno ad ossigeno di base (BOF). L’ossigeno ad alta purezza viene poi soffiato nel bagno di metallo, combinandosi con il carbonio e altri elementi per ridurre le impurità della carica fusa e trasformarla in acciaio.

Altoforno(BF) Una grande struttura cilindrica in cui il minerale di ferro viene combinato con coke e calcare per produrre ferro fuso.

Carbonio Circolare Le fonti di energia a carbonio circolare comprendono i rifiuti a base biologica e di plastica provenienti da rifiuti urbani e industriali e residui agricoli e forestali. Il termine può anche riferirsi al riutilizzo del carbonio in flussi circolari in tutta l’economia, ad esempio, nella produzione di plastica ricavata dai rifiuti di carbonio.

Carbone Il combustibile primario utilizzato dai produttori integrati di ferro e acciaio.

Coke Una forma di carbone carbonizzato bruciato negli altiforni per ridurre la sinterizzazione, i pellets di minerale di ferro o altri materiali per fondere il ferro.

Cokerie Forni in cui si produce coke. Il carbone viene di solito lasciato cadere nei forni attraverso aperture superiori nel forno e riscaldato da gas che brucia nelle canne fumarie nelle pareti tra i forni all’interno della batteria del forno a coke. Dopo un riscaldamento di circa 18 ore, gli sportelli terminali vengono rimossi e un pistone spinge il coke in un vagone di raffreddamento prima della consegna all’altoforno.

Acciaio grezzo Acciaio al primo stato solido dopo la fusione, adatto alla successiva lavorazione o alla vendita..

Riduzione diretta Una famiglia di processi per la produzione di ferro dal minerale senza superare la temperatura di fusione. Non è necessario un altoforno.

Forno elettrico ad arco(EAF)

Forno utilizzato per fondere rottami di acciaio o ferro ridotto diretto.

Minerle di ferro Materia prima nella fabbricazione dell’acciaio costituita da ferro e ossigeno.

Calcare Utilizzato dall’industria siderurgica per rimuovere le impurità dal ferro prodotto negli altiforni. Il calcare contenente magnesio, chiamato dolomite, è talvolta utilizzato anche nel processo di purificazione.

Pellet Una forma arricchita di minerale di ferro a forma di piccole sfere.

Ferro grezzo Ferro ad alto tenore di carbonio ottenuto dalla riduzione del minerale di ferro nell’altoforno.

Sinterizzazione Processo che combina minerali troppo fini per un uso efficiente nell’altoforno con la pietra flussante. La miscela viene riscaldata per formare grumi, che consentono un miglior tiraggio nell’altoforno.

Progettato e realizzato da Falcon Windsor www.falconwindsor.com

44 ARCELORMITTAL RELAZIONE SULL’AZIONE PER IL CLIMA 1

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Pubblicato a maggio 2019

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