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Referendum: tra sì e no un’altra prova per il Pd Immigrati Preoccupazione per i respingimenti in mare. E oggi fiducia sul decreto sicurezza p ALLE PAGINE 14-17 Divisioni Franceschini va avanti. Violante-Bonino, linea del no p ALLE PAGINE 8-10 Ban Ki-Moon accusa: l’Italia viola le norme Onu p ALLE PAGINE 4-7 IL RITORNO DELLE CASTE www.sillabe.it editoria d’arte Liberalizzazioni negate Il governo cancella tutte le norme volute da Prodi e Bersani: al via la grande restaurazione Protesta dei consumatori Si può dire al presidente del Consiglio che il suo «no all’Italia multietnica» è un’insensatezza, perché basta guardare i volti delle persone per strada e si vede che l’Italia è multietnica senza possibilità di ritorno? Stefano Rodotà, 11 maggio BANCHE AVVOCATI FERROVIE NOTAI ASSICURAZIONI BENZINAI FARMACISTI 1 Maggio 2009 Mercoledì 13 www.unita.it Anno 86 n. 128

BanKi-Moon accusa: l’Italiaviola lenormeOnu · 3. Razzismo istituzionale ... sugli abbonamenti: Servizio clienti Sered ... menti mirati e nascosti, il governo le sta smontando pezzo

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Page 1: BanKi-Moon accusa: l’Italiaviola lenormeOnu · 3. Razzismo istituzionale ... sugli abbonamenti: Servizio clienti Sered ... menti mirati e nascosti, il governo le sta smontando pezzo

Referendum:tra sì e noun’altra provaper il Pd

Immigrati Preoccupazioneper i respingimenti in mare. Eoggi fiducia sul decretosicurezzap ALLE PAGINE 14-17

Divisioni Franceschini vaavanti. Violante-Bonino, lineadel nop ALLE PAGINE 8-10

BanKi-Moonaccusa:l’Italia violale normeOnu

p ALLE PAGINE 4-7

IL RITORNODELLE CASTE

www.sillabe.it

editoria d’arte

Liberalizzazioni negateIl governo cancellatutte le normevolutedaProdi e Bersani: al viala grande restaurazioneProtesta dei consumatori

Si può dire al presidente del Consiglio che il suo «no all’Italiamultietnica» èun’insensatezza, perché basta guardare i volti delle persone per strada e si vede chel’Italia èmultietnica senza possibilità di ritorno? Stefano Rodotà, 11 maggio

BANCHE

AVVOCATI

FERROVIE

NOTAI

ASSICURAZIONI

BENZINAI

FARMACISTI

1€ Maggio 2009Mercoledì 13 www.unita.it

Anno 86 n. 128

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PAG. 29 ITALIA

La benzina torna a correre

PAG. 22-23 CONVERSANDO CON...

Schiffrin duello coi giganti dell’editoria

Finocchiaro: leader Pd, perché no?

Tra liberismoe cattivismo

Alla fine i nodi vengono al pettine. E si scopreche – tra un attacco agli immigrati e un insul-to alla libera stampa – il governo lavora peruna parte consistente della sua base elettora-le: le caste. Dei farmacisti, degli assicuratori,dei banchieri, dei tassisti e così via. È in attoun’attività sistematica di smantellamentodelle liberalizzazioni introdotte da Bersani colgoverno Prodi. Si vogliono eliminare le attivi-tà imprenditoriali che, aumentando la concor-renza, hanno già avuto effetti benefici suiportafogli dei cittadini. C’è un disegno dilegge che tenta di colpire le parafarmacie (lacui nascita ha determinato una diminuzionedel 20-30 per cento del costo dei farmaci dabanco) e di ripristinare di fatto il monopoliodelle farmacie tradizionali. C’è stato già unprovvedimento che ha frenato la nascita didistributori di benzina nei grandi centri com-merciali. C’è poi lo snaturamento della classaction - l’azione collettiva dei soggetti deboli -sottoposta a regole così restrittive da esserediventata difficilissima. Un bel favore allegrandi aziende, un altro danno ai diritti deicittadini. Il servizio di Roberto Rossi è unasorta di Bignami sulla distanza enorme chec’è tra le promesse di liberismo e la politicadel governo Berlusconi.

Adesso – se ce n’era bisogno – è ufficiale.L’Onu condanna il «cattivismo» di Maroni. Elo fa attraverso la sua autorità più alta, ilsegretario generale Ban Ki-Moon che ha

fatto propria la censura pronunciata dall’Altocommissariato per i rifugiati. Parole più chia-re - ne scrive Andrea Carugati - non poteva-no essere dette: «La politica dell’Italia minal’accesso all’asilo nell’Unione europea e com-porta il rischio di violare il principio fonda-mentale di non respingimento previsto dallaConvenzione del 1951 sui rifugiati». E ancora:«Il principio di non respingimento non cono-sce limitazione geografica e gli Stati sonoobbligati a rispettarlo ovunque esercitino laloro giurisdizione, anche in alto mare».

Parolechiarissime, come dicevamo. Non al-trettanto si può dire di quelle pronunciate dalpremier. Ha parlato di «statistiche» secondole quali «sui barconi di persone che hannodiritto d'asilo non ce n'è praticamente nessu-na. Solo casi eccezionalissimi». Ha aggiuntoche i clandestini sono persone «reclutate inmaniera scientifica dalle organizzazioni crimi-nali» e «senza diritto d'asilo». Si può esserecattivi con tutto ma non con l’aritmetica. Idati ufficiali (quelli del ministero dell’Interno edella Giustizia e quelli delle organizzazionisopranazionali) dicono che circa il 35 percento degli oltre 36 mila migranti sbarcati inItalia nel corso del 2008 ha ottenuto lo sta-tus di rifugiato. E dicono pure che a chiederel’asilo sono persone che vengono dalle areepiù martoriate del mondo. Non da zonecontrollati dai criminali, più semplicementeda zone colpite dalla guerra e dalla famecome la Somalia, l’Iraq, il Kurdistan. Le lorostorie (le raccontano Cesare Buquicchio eMariagrazia Gerina) dovrebbero far provareun po’ di vergogna a chi, con tanta leggerez-za, gioca con la vita del prossimo siano uomi-ni donne o bambini. Alice Miller, psicoanalistadi origine polacca, scrive oggi delle conse-guenze della violenza, origine del male. Cau-sa e conseguenza, per meglio dire: una spira-le.

CONCITADEGREGORIO

PAG. 24-25 MONDO

Dai soci produttori della cooperativa un autentico extra vergine Toscano IGP direttamente a casa vostra

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Filo rosso

Giro: Di Luca re in volata sulle Dolomiti

Oggi nel giornale

Il Papa a Gerusalemme: paceMa la visita delude Israele

PAG. 38-39 CULTURE

[email protected]

Detenuti di Al Qaeda a Baripreparavano attentati a Parigi

Ferrari-choc: l’anno prossimopronto l’addio alla Formula 1

Cercas, anatomia del golpe fallito

Diario

http://concita.blog.unita.it

PAG. 45 SPORT

PAG. 46-47 SPORT

www.unita.it

PAG. 20 ITALIA

PAG. 18-19 ITALIA

2MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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LUDOVICA JONA

Medico, coordina la Diaspora Africana

Cecile Kienge

Zorro Marco Travaglio

[email protected]

PARLANDODI...LE RIFLESSIONIPOLITICHE DIIVA ZANICCHI

Chi è Stato

1. La diaspora africanaSiamo decine di associazioni costituite daafricani che da anni vivono e lavorano in Ita-lia.

2. IntegrazioneSono venuta in Italia per studiare, poi mi so-no sposata e sono rimasta. Oggi sono medicooculista e insegno in un master sulla medici-na delle migrazioni a Modena. Ma non è sta-to facile: pur essendomi laureata con il massi-mo dei voti e nel minimo tempo possibile,per due anni non ho potuto lavorare.

3. Razzismo istituzionaleSempre più spesso i diritti fondamentali so-no condizionati all’italianità. Per esempio,gli aiuti per la ricostruzione delle case inAbruzzo vengono concessi agli immigrati so-lo se risiedono da 10 anni in Italia. E gli altridove andranno?

4. Respingimenti illegaliL’Italia, come paese senza esperienza di im-migrazione, sta agendo senza riflettere. I re-spingimenti alla frontiera vanno contro leleggi internazionali sul diritto d’asilo, ma so-prattutto respingono l’immigrazione nellaclandestinità.

5. Ricchezze d’AfricaSi dimentica sempre che materie prime fon-damentali per computer e cellulari proven-gono dall’Africa. E se anche quel continentesi chiudesse?

5 risposte da

Non avendo mai scritto una riga sui miste-ri d’Italia, Pierluigi Battista pretende pu-re che non ne scrivano gli altri, se no luifa brutta figura. Così, sul Corriere, com-

pila una lunga lista nera di reprobi – «storici, polito-logi, politici, giornalisti, memorialisti» – che si so-no permessi di scavare nelle fondamenta della I edella II Repubblica, imbattendosi regolarmentenel «doppio Stato» che pubblicamente si ammanta-va di legalità e democrazia, mentre dietro le quintefaceva o copriva o depistava stragi, omicidi politi-ci, mafie, corruzioni. Ora, esulta il Cerchiobattista,«la misteriologia doppiostatista rischia di andarein soffitta». E perché, di grazia? Perché Napolitanoha definito «fantomatico» il «doppio Stato». Ora, aparte il fatto che il presidente ha rammentato i ten-

tativi di «una parte degli apparati dello Stato» di«destabilizzare il sistema» e «depistare» le indaginisulle stragi per «una svolta autoritaria», e che nes-sun altro presidente europeo potrebbe mai dire al-trettanto, è vero che parlare di doppio Stato è ec-cessivo: un paese che non vuol conoscere i man-danti delle stragi fondative della I Repubblica (Por-tella della Ginestra) e della II (quelle del 1992-’93a Capaci, Via d’Amelio, Milano, Firenze e Roma),di Stato non ne ha mai avuto nemmeno uno, figu-rarsi due. Purtroppo, però, nelle democrazie la Sto-ria non la scrivono i politici. L’«ipse dixit» è tipicodei regimi autoritari, dove la storia la scrive il Pote-re a suo uso e consumo. Proprio quel che pretende-rebbe Battista: uno che, potendo, le cronache del-l’ippica le farebbe scrivere dai cavalli. ❖

«Perché chi fa spettacolo non può riuscire anche in politica? Gliesempi sono tanti e celebri: Reagan, la grande Melina Mercuri,Schwarzenegger, il ministro brasiliano che fa il cantante...»

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dal lunedì al venerdì, ore 9-14

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7gg/Italia 153 euro6gg/Italia 131 euro

EsteroSemestrale

7gg/estero 581 euro

Annuale

7gg/estero 1.150 euro

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3MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Stanno scomparendo in modo len-to e silenzioso. E dire che quandoerano nate nel luglio del 2006 furo-no accolte tra scioperi, manifesta-zioni di piazza e rivolte. Oggi, inve-ce, un passo alla volta, con emenda-menti mirati e nascosti, il governole sta smontando pezzo dopo pez-zo. Nel giro di qualche mese le libe-

ralizzazioni, o “lenzuolate”, ideatedall’ex ministro dello Sviluppo eco-nomico Pierluigi Bersani, sarannosolo un ricordo. Si torna a un passa-to senza concorrenza e con poche tu-tele per i consumatori, al liberismosenza regole, al monopolio, alla dife-sa delle corporazioni.

FERROVIE

L'ultimo pezzo del puzzle a saltareriguarda il trasporto ferroviario loca-le. Il 6 maggio scorso la commissio-ne Industria del Senato ha approva-to una norma che ha previsto il ritor-no al meccanismo “ dell’affidamen-to diretto”, regolato attraverso il con-tratto di servizio. Per i prossimi dodi-ci anni, in sostanza, ogni regione po-trà scegliere senza gara a chi affida-re il trasporto su rotaia. Di solito le

Ferrovie dello Stato. Risultato? Sievitano la possibilità di pesanti mul-te per disservizi, come quella commi-nata dal Veneto alle Fs per tre milio-ni di euro nel 2008.

ASSICURAZIONI

Qualche mese fa, nel disegno di leg-

ge 11/95 dal titolo “Sviluppo e inter-nazionalizzazione dell’Energia” ilPdl ha inserito due emendamenti.Con il primo - ieri ritirato con l’assen-so delle compagnie - si disponeva

l’abrogazione del divieto di clausolecontrattuali esclusive nella distribu-zione di polizze assicurative nei ra-mi “danni”, il cosiddetto “agente mo-nomandatario”. Il secondo, ancorain discussione, riguardava invecel’abrogazione del diritto di recessoannuale nei contratti di durata. Ilche obbligherebbe a disdettare ilcontratto solo dopo cinque anni.

FARMACIE

Con la liberalizzazione si era creatoun canale alternativo alle farmacie,le cosiddette parafarmacie, che oggiconta circa 2750 nuovi punti di ven-dita (l’80% sono piccoli esercizi). Ildisegno di legge Gasparri - Tomassi-ni ripristina di fatto il monopolio diquelle tradizionali, prevedendo la ri-duzione del numero di farmaci da

ROBERTO ROSSI

[email protected]

In quasi un anno di governo lamaggioranza sta smontandopezzo per pezzo le“lenzuolate” di Bersani. Dalleassicurazioni alle banche, dal-la class action ai poteri dell’An-titrust.

ROMA

p La grande riforma del ministro Bersani è stata seppellita inesorabilmente

pDalle banche alle categorie la destra uno a uno ha cancellato i diritti per il cittadino

Governo, i favori alle casteLe liberalizzazioni negate

QUATTROESEMPI

Primo Piano

ADDIO PREZZI SCONTATI Chi vorrà aprire un distributore sarà obbligato ainstallareancheunapompaper ilmetanooilgpl.Lostessoobbligo,però,nonc’èper i benzinai esistenti. Il che costringe il nuovo entrante a investimenti più alti.

Nelle ferrovie tornal’affidamento direttoNon si faranno gare

www.unita.it

LOBBY IN AZIONE Resiste il divieto per l’agente di proporre solo unapolizza assicurativa, il cosiddetto agente “monomandatario”. Resta invecel’abrogazione del diritto di recesso annuale nei contratti di durata.

BENZINA

L’ultimo pezzo

ASSICURAZIONI

4MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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banco vendibili nelle parafarmacie,l’eliminazione dell’obbligo di presen-za di un farmacista nei punti di ven-dita alternativi. Il tutto a fronte diuna riduzione del prezzo del 20 edel 30%.

PORTABILITÀ MUTUI

Era stato uno dei provvedimenti piùapprezzati da parte dei consumato-ri. Solo in pochi però nel 2008 aveva-no ottenuto un risparmio effettivoriuscendo a trasferire il mutuo adun’altra banca con condizioni miglio-ri. Sia l’accordo con Abi, voluto daTremonti, sulla rinegoziazione deitassi, sia la recente norma sul tettoagli interessi solo per i mutui variabi-li, hanno stravolto la norma.

BENZINAI

È il nuovo business del momento perla grande distribuzione che sta piaz-zando una serie di distributori conprezzi scontati. Di fatto ci si è oppo-sti anche a questo. Oggi chi vuoleaprire un distributore sarà obbligatoper legge a istallare anche una pom-pa per il metano o il gpl. Lo stessoobbligo non c’è per i benzinai già esi-stenti. Il che costringe il nuovo en-trante a investimenti più alti e all’as-sunzione di personale (per sorveglia-re il distributore di gas).

CLASS ACTION

È stata riformata la settimana scor-sa. Riducendone la portata. Non si

dà la possibilità alle associazioni diagire, impone al singolo consumato-re di portare la documentazione intribunale (paralizzandoli), imponeuna sanzione nei confronti del con-sumatore nel caso in cui non sia rico-nosciuta la class action e non preve-de retroattività. Alitalia ringrazia.

LIBERE PROFESSIONI

È tuttora in discussione. Ci sono sta-te forti pressioni da parte di alcuneassociazioni (avvocati, notai) per az-zerare le norme su pubblicità, tariffee società tra professionisti.

AUTHORITY

È in atto il tentativo di ricondurresotto il controllo del governo alcunecompetenze dell’Authority perl’Energia, si sottrarre poteri all’Anti-trust, la soppressione di istituti dicontrollo come il Commissario Anti-contraffazione e il Commissario An-tiracket. Alla faccia del libero Merca-to.❖

NO PORTABILITÀ Solo inpochi sono riusciti a trasferire ilmutuoadun’al-tra banca con condizioni migliori. L’accordo sulla rinegoziazione dei tassi e lanorma sul tetto agli interessi per imutui variabili hanno stravolto la norma.

L’OCCASIONE

Insieme alla Grande Recessio-ne globale, c'è la Grande Re-staurazione italiana. Conemendamenti chirurgici, por-tati avanti da mesi, introdotti

sottobanco, ma rivendicati ad altavoce nelle assemblee dei diretti inte-ressati, il Governo Berlusconi smon-ta le principali riforme per la concor-renza realizzate nella scorsa legisla-tura su input di Bersani: dalla classaction, resa impossibile per l'esclu-sione delle associazioni dei consu-matori, alle para-farmacie costrettealla chiusura; dalle professioni ri-portate fuori da una primissima re-golazione di mercato, alle Authori-ty di controllo assoggettate ai pote-ri di nomina della maggioranza par-lamentare; dalle assicurazioni ri-au-torizzate all'utilizzo dell'agente mo-nomandatario, alle banche «libera-te» dall'onere della portabilità deimutui. Alla faccia di Robin Hood.

In sostanza, la destra «mette le

mani nelle tasche degli italiani» ecompromette le prospettive di cre-scita economica del Paese e di oc-cupazione e mobilità sociale per igiovani: un recente studio Bancad'Italia quantifica, per l'Italia, l'ef-fetto a regime delle riformepro-concorrenza nei servizi in unsalto del Pil di 11 punti percentua-li, un aumento dei salari reali del12% e un incremento dell'occupa-zione di oltre 2 milioni di unità.

Con l'ideologia mille-usi dell'an-ti-mercatismo, la destra copre gliinterventi a favore dei più forti in-teressi corporativi, anzi, approfit-ta della crisi per realizzare il suoprogramma fondamentale di sem-pre: proteggere le rendite e scari-care sul lavoro, sui diritti e sulleretribuzioni, l'aggiustamentostrutturale necessario a dare com-petitività alle imprese italiane. I la-voratori e le lavoratrici vengonocolpiti due volte: come cittadini-la-voratori e come cittadini-consu-matori. Perdono potere d'acqui-sto, diritti ed opportunità. Altroche PdL. È il PdR: Partito delleRendite!❖

CONTRATTO DI SERVIZIO Nei trasporti pubblici locali su rotaia torna ilcontrattodi servizio.Per iprossimi 12anniogni regionepotràsceglieresenzagara a chi affidare il trasporto su rotaia. Multe irrisorie per i disservizi.

LA GRANDE RESTAURAZIONECONTRO I CITTADINI

WWW.STEFANOFASSINA.IT

P

L’operazionedelprecedentego-verno rendeva tutto più traspa-rente per i cittadini. Soprattuttosui servizi principali. Per ridurrecosti.Dallebanche,ainotai,aita-xi.

Stefano Fassina

PARLANDODI...

Terremoto

Martedì 19 maggio il decreto sul terremoto sarà incardinato in Aula al Senato: lo hadeciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Ma ci sono enormi contrasti nelgoverno. Tremonti avrebbe sollevato dubbi, le amministrazioni locali sono del tutto scon-tente. I soldi cash non ci sono.

TRASPORTOMUTUI

5MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Ingenuamente pensavo che iprocessi di liberalizzazione ri-guardassero l’interesse gene-rale della cittadinanza e nonle ideologie o i condiziona-

menti di partito. Forse mi sbaglia-vo». Rosario Trefiletti, presidentedi Federconsumatori, è un fiume inpiena mentre scorre i suoi appuntisulla marcia a tappe forzate che lamaggioranza sta portando avantiper abbattere le liberalizzazioni delgoverno Prodi. «Questo - dice - è ungoverno a cui stanno più a cuore gliinteressi dei poteri forti e delle lob-by che non quelli di milioni di citta-dini».Che non avranno più nemmeno lostrumentodellaclassactionperchie-dere tutela.«Così si nega ai consumatori unostrumento fondamentale di difesadei propri diritti che assicura tra-sparenza all’intero mercato. Non di-mentichiamo che la class action ènata negli Stati Uniti ossia nel pae-se capitalistico per eccellenza, nonin Unione Sovietica. Ed è stata pen-

sata per avere un mercato menoasimmetrico, più trasparente e rego-lato in favore della parte più debole.Se, come la maggioranza sembra in-tenzionata a fare, si dovesse annulla-re la retroattività della class action sa-rebbe un fatto gravissimo, un vulnusall’idea stessa di un mercato più vici-no ai consumatori. Ma qualora do-vesse passare una norma così solleve-remo il problema di fronte alla CorteCostituzionale».Ilmenu della controriforma in atto sultema liberalizzazioni è lungo. Parlia-mo di sanità?«Questo è un governo che si defini-sce liberale e attento al mercato, maho l’impressione che l’attenzione in-vece sia tutta concentrata ai dirittidei poteri forti. Non si spiegano altri-menti tutti i tentativi di annullarequello che è stato fatto per renderepiù simmetrici i poteri del mercato. Ele novità nel settore sanitario lo di-mostrano ampiamente: con la possi-bilità di vendita dei farmaci da bancoal di fuori delle farmacie si è creatoun aumento della qualità del servi-zio, una diminuzione dei prezzi sti-mata fra il 18 e il 25% e migliaia dinuovi posti di lavoro. E il centrode-stra che fa? Azzera le possibilità di

esistenza delle parafarmacie decre-tandone la morte da qui a dieci anni.Un colpo di spugna francamente in-comprensibile, a meno che non lo sivoglia vedere come un favore allevecchie corporazioni».Scorriamo ancora la lista? Parliamodelle novità in tema di assicurazioni?«Questo è un settore fondamentale

per la vita dei cittadini in cui le nor-me volute da Bersani introdusseronovità importantissime: dall’inden-nizzo diretto al plurimandatario, fi-no alla modifica dei contratti plurien-nali. In questo settore il cittadino èdebolissimo di fronte ai grandi poten-tati eppure il governo sta facendo ditutti per azzerare le nuove norme. Enon va meglio nel settore dei carbu-ranti: i costi di benzina e gasolio so-no saliti alle stelle sulla scia del rial-zo del petrolio, eppure non è mai sta-ta utilizzata la possibilità, introdottada Bersani, di congelare le accise».Eppuresi puntavaaddiritturaalla libe-ralizzazione dei punti vendita. Spariràanche quella?

Foto Ansa

Salasso carburanti

Licenze taxi da sempre una battaglia persa delle liberalizzazioni nazionali

Intervista a Rosario Trefiletti

«Così la destrapremia le lobbye puniscei consumatori»

[email protected]

Diritti negati

I costi salgono alle stelleeppure non è mai statautilizzata la possibilitàintrodotta da Bersanidi congelare le accise

ROMA

Niente «class action»Non c’è più. Per il presidente Federconsumatori,Trefiletti, «si nega ai consumatori uno strumentodi difesa che assicura trasparenza almercato».

LIBERALIZZAZIONI ADDIO

PRIMOPIANO

Il presidente di Federconsumatori Dalla sanitàalle assicurazioni passando per la beffa class action:«Al governo interessano i poteri forti, mica i cittadini»

MASSIMO SOLANI

«Governo attento ai poteri forti»Trefiletti: vendere farmaci fuori dalle farmacie hamigliorato il servizio, ma «il centro destra ha dato uncolpo di spugna» che aiuta «le vecchie corporazioni».

Caro benzine«Bersani - ricorda Trefiletti - aveva introdottola possibilità di congelare le accise suicarburanti. Non èmai stata utilizzata».

6MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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Online

«Era la via maestra per ingenerareun meccanismo virtuoso di riduzio-ne dei prezzi introducendo la possibi-lità di vendita dei carburanti nellagrande distribuzione. E invece lamaggioranza vuole introdurre nor-me che obblighino gli impianti a for-nire anche gas e metano, ben sapen-do che supermercati e grandi magaz-zini non avranno gli spazi sufficienti.Questo significa dare colpi mortali alprocesso di liberalizzazione del setto-re ignorando che proseguendo suquesta via si potrebbero risparmiareben 6 o 7 centesimo al litro».Ultima tappa: le tariffe minime per lelibere professioni.«Qui siamo ancora al livello di inizia-tive e movimenti sotterranei, ma cisono già disegni di legge in campo.Mentre clamorosa è la proposta dilegge che mira a modificare il mecca-nismo di elezione dei concessionariper l’energia. Oggi servono i due ter-zi, domani basterà la maggioranzasemplice. Il che vuol dire ricondurrel’Autorità sotto la sfera di influenzadel governo, un progetto che minaalla radice la possibilità di autono-mia di figure alle quali, per loro stes-sa natura, si chiede di essere al di so-pra delle parti». ❖

Passato un anno dal suo in-sediamento, Berlusconiha fatto i complimenti aisuoi ministri, gli economi-sti della Voce.info hanno

fatto un bilancio di quanto realizza-to. Dopo aver analizzato le leggi ap-provate in materia di pensioni, priva-tizzazioni, scuola, università, merca-ti finanziari, giustizia, immigrazio-ne, edilizia abitativa, l’analisi si è spo-stata su altri otto settori.

Politicheper le famiglie Il gover-no ha sbandierato come grandi suc-cessi il bonus famiglia e la socialcard. Il primo prevede 200-1000 eu-ro per chi ha un reddito annuo tra 15mila e 22 mila euro, single esclusi. Lasocial card è di un euro e 33 centesi-mi al giorno. Gli effetti? Spiega Da-niela Del Boca, Professore di Econo-mia Politica all'Università di Torino:«Il carattere una tantum del primo el’esiguità degli importi della secondafanno presupporre che gli effetti sa-ranno modesti».

FederalismoÈ stata abolita l’Ici sul-l’abitazione principale, una tassa cheriguarda i Comuni: «La cancellazio-ne dell’imposta contrasta con il prin-cipio dell’autonomia tributaria sanci-to dalla Costituzione», scrivono Ma-ria Flavia Ambrosiano e MassimoBordignon, della Cattolica. Inoltre,nell’ambito della manovra sulle spe-se per il prossimo biennio «il contri-buto più rilevante al risanamento èstato richiesto agli enti locali».

FiscoMeno tasse per tutti? Il gover-no ha introdotto nuove forme di pre-lievo, a cominciare dalla “Robin tax”e dalle misure “anticrisi” del novem-

bre e del gennaio scorsi, più altreamenità tipo la “pornotax”. In com-penso sono stati smantellati i provve-dimenti introdotti dal governo Prodiper contrastare l’evasione fiscale e so-no state ridotte le sanzioni in caso dimancato o ritardato pagamento del-le imposte.

Informazione «Totale assenza diinterventi complessivi», scrive Mi-chele Polo (Bocconi), ma è stato abo-lito il regime di Iva agevolata al 10%per gli abbonamenti alle tv a paga-mento. La Finanziaria non contienenessuna misura a sostegno della car-ta stampata, settore colpito da unacrisi riguardante vendite e pubblici-tà e che se attraversa una strutturaledifficoltà, «difficilmente potrà svol-gere il ruolo istituzionale di wa-tchdog verso i poteri pubblici».

Infrastrutture Grandi opere? Tan-ti annunci e fondi che sono semplice-mente spostati di qua e di là, con itempi di realizzazione che inevitabil-mente si allungano. Scrive AndreaBoitani (Cattolica): «1,3 miliardi so-

no destinati al ponte sullo Stretto,mentre si ammette che l’opera nonpotrà essere avviata prima di 12-18mesi. Le risorse destinate all’edili-zia scolastica – che negli ultimi an-ni non solo ha mostrato le crepe maha fatto dei morti – sono briciole».

Lavoro Pietro Garibaldi (Econo-mia politica a Torino) ricorda la de-

tassazione degli straordinari adot-tata per qualche mese, «una misuradurata troppo poco per avere effet-ti significativi»: «Una indagine diBanca d’Italia segnalava il rischiodi riduzioni nelle assunzioni pro-prio mentre esplodeva la crisi».

SanitàCancellato il ministero del-la Salute. Il governo Prodi avevastabilizzato la spesa, quello Berlu-sconi ha abbandonato questa politi-ca di «concertazione istituzionalenel segno di un rigore forse piùenunciato che perseguito».

Pubblica amministrazione Ilcosiddetto decreto Brunetta preve-de un sistema di valutazione dellaproduttività dei dipendenti. ScriveCarlo Dell’Aringa (Economia politi-ca alla Cattolica) che è meglio valu-tare le strutture che i singoli, men-tre il decreto «sembra troppo con-centrato sul differenziare i compen-si tra i singoli dipendenti, per colpi-re i “fannulloni” e premiare i merite-voli».❖

LAPRIMAPUNTATA

Sul sito de «Lavoce.info» en-trambe le puntate sull’anno digoverno curate dagli economi-sti del gruppo di Tito Boeri.

Legge su straordinari

L'Autoritàperl’energiaelettricaeilgas ha comminato sanzioni per quasi230 mila euro ad alcune aziende di gasper un’applicazione sfavorevole ai con-sumatorideivaloridiMeK(dueindicato-rimatematicipermisurarecorrettamen-te i consumi finali; il primo per i piccoliconsumatori e il secondo per i grandi).La decisione è stata presa nell’ambitodei controlli per la giuta applicazione dapartedelleimpreseditrasporto,distribu-zione e vendita dei coefficienti correttiviper la misura del gas. Per quanto riguar-da il coefficiente M - precisa una nota -sonostateconcluse14istruttorieneicon-fronti di imprese: per 5 (Arcalgas Ener-gie, Bluenergy Group, Libera Energia,Trentino Energia, Undis) si sono verifica-te irregolarità che hanno portato a san-zioni ciascuna per 25.822,84 euro. Perquanto riguarda il coefficiente K, duesanzioni per un totale di 98.822,84 euro.

PD, BASTACON L’OMOFOBIA

Il dossier

[email protected]

Le aziende del gas«gonfiano» la letturadei consumi: multate

«Una misura duratatroppo poco per avereeffetti significativi»

Il gruppo del Pd della Camerachiede al governo «una vastacampagna comunicativa e so-cio-culturale contro l’omofobia»,e l’impegna a ripristinare i fondiper la formazione nelle scuole.

P

ROMA

IL CASO

1,33 euro al giornoTanto dà la social card sbandierata dal governo: èdestinata a famiglie povere con almeno unbambino under 3 anni e persone sopra i 65 anni.

Meno tasse per tutti?Il governo ha introdotto nuove forme diprelievo come la «Robin Tax» e ha smantellatoi provvedimenti contro l’evasione fiscale.

«Meglio valutarestrutture che singoliimpiegati»

PARLANDODI...

AntonioMarzano

Presentata in Campidoglio la relazione della Commissione Marzano. I cinque puntiriassuntivi: ilpotenziamento dei trasporti e dei servizi nelle variecentralità, il decentramen-to delle attività direzionali, la valorizzazione del litorale e la riqualificazione delle periferie,non hanno destato grande entusiasmo nell’uditorio. La montagna ha partorito il topolino.

Risultatimodesti per «bonus»e social card, pessimo il taglio IciIn rete la seconda puntata de «Lavoce.info» su un anno di governo Berlusconi. Sulle operepubbliche 1,3 miliardi per il Ponte sullo Stretto, mentre arrivano briciole all’edilizia scolastica

SIMONE COLLINI

«Fannulloni»

Le assicurazioniQui il governo Prodi aveva inserito novitàmolto importanti come lamodifica dei contrattipluriennali. Lamaggioranza vuole azzerarle.

7MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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«Abbiamo discusso, abbiamo vota-to, abbiamo deciso. E da segreta-rio dico che un partito non puòsbandare continuamente. Chiti eRutelli chiedono di ripensare il so-stegno al referendum. Capisco, an-che lo spirito costruttivo con cuimi rivolgono questo appello, ma lamia risposta è no». Va dritto per lasua strada Dario Franceschini, an-che se sa che il fronte del «no» alreferendum elettorale fa semprepiù proseliti dentro il partito demo-cratico, che sono in molti ad aspet-tare il dopo voto, l’8 giugno, perridisegnare geografie interne edesterne. Ma è forte di una decisio-ne arrivata dopo una discussione eun voto, cioè quella pratica più vol-te invocata durante la segreteriaVeltroni anche da chi oggi se neduole di fronte ai quesiti referenda-ri. Per questo dice: «Sono pronto a

condividere con tutto il gruppo diri-gente del partito un risultato positi-vo e a prendermi la colpa da solo diun esito negativo».

È argomento di primo piano fuorie dentro i palazzi di Camera e Sena-to, oggetto dei capannelli di senato-ri e deputati. Le amministrative e leeuropee e poi il congresso. In mezzola riforma elettorale e l’abbraccio se-condo alcuni «mortale» di Silvio Ber-lusconi ai «sì». È argomento di pri-mo piano e di grande imbarazzo permolti di quelli che voteranno sì maper «disciplina di partito», certo nonper convinzione. Poi, ci sono quelliche lo hanno firmato e poi, adesso,come Antonio Di Pietro andranno avotare «no» che creano ulteriore in-sofferenza.

«Mi sembra che il Pd sia in predaad una crisi di nervi e proprio sottoelezioni. Sarebbe il caso di non inse-guire il premier e di continuare perla nostra strada, proprio come ha fat-to Franceschini», dice Giorgio Toni-ni che registra con molta preoccupa-zione l’allarme post referendum cheserpeggia nel suo partito. «Se Berlu-sconi andasse a elezioni oggi, con iconsensi che dice di avere, già conquesta legge elettorale non avrebbe

bisogno di allearsi con la Lega e siaggiudicherebbe il premio di mag-gioranza», ragiona in Senato.L’obiettivo, ribadiscono gli stati ge-nerali del Nazareno, è quello di dareuna spallata al Porcellum, «una leg-ge contro la quale ci siamo semprebattuti».

«È l’unico vero tema su cui rischiadi ballare la maggioranza, di far en-trare in crisi Pdl e Lega», dicono al-l’unisono Antonello Soro, AlbertinaSoliani, Marina Sereni e lo stesso To-nini. «Il paese consegnato su un piat-to d’argento al Cavaliere», l’opinio-ne dei contrari.

LE RAGIONI DEI FAVOREVOLI

Sì convinto per Rosy Bindi, «l’unicomodo che abbiamo per liberarci del-la “porcata”». E motiva così i suoi«sì» Anna Finocchiaro: «Se vincesseil sì ci troveremo di fronte a un qua-dro in cui la possibilità di una con-vergenza su un modello di leggeelettorale con la Lega è possibile».«Uso obbedir tacendo», risponde adomanda Silvio Sircana che però ag-giunge: «Il grande errore che abbia-mo fatto durante la scorsa legislatu-ra è stato di non aver posto subitoall’ordine del giorno la riforma elet-torale». Nicola Latorre, dalemiano:«Il partito ha preso una posizione eio mi attengo. Ma dopo l’8 giugnoalla luce del risultato elettorale sarànecessaria una ulteriore riflessio-ne». Lapidario Gianni Cuperlo: «Se-guirò l’indicazione del partito». EPaola Concia. «Il motivo per andarea votare è: cambiare questa legge».

L’OPINIONEDEI CONTRARI

Francesco Rutelli non ne ha mai fat-to mistero, sono «scriteriati» questireferendum con i quali si rischia dicreare «un Regno D’Italia». Come èper il no anche Vannino Chiti per-ché «il referendum rafforza gli ele-menti negativi» del Porcellum». A si-nistra i «piccoli» sono sul piede diguerra da Rc a Pdci e infine, c’è ilcomitato dei no.❖

Appello di 14 personalità per ilvoto: l’Ue decide sulle vite dei

cittadini. Lo lanciano Giuliano Amatoe da altre 14 personalità tra cui Mar-got Wallstroem, Costas Simitis,Jean-LuceDehaene,PaavoLipponen,WimKok,Michel Barnier.

«Sono d'accordo con Chiti chehasottolineato iduedifetti che

non verrebbero affrontati dal Refe-rendum: liste bloccate il premio dimaggioranza». Lo afferma GavinoAngius: «Il sì vabene soloaBerlusco-ni, bisogna dire no».

Quelli controNasce il Comitato per il NoCon IdV, Prc e giuristi

«Si è costituito il comitato «Noal referendum elettorale», pro-

mossodagiuristi,costituzionalisti,av-vocati, magistrati, partiti politici (Ri-fondazionecomunista,NuovoPartitod'azione, Idv) ed esponenti del mon-dosindacale.PresidenteGianniFerra-ra. A dare la notizia della costituzionedel comitato è Franco Russo del Prc.

«Scopodel comitato - prosegue - èdi far fallire il referendum elettorale,chemira al bipartitismo».

La politica si pronunciasull’esito del quesito

[email protected]

Appello per il voto UeDaAmato e 14 personalità

Nicola Latorre

IL COMMENTO

Angius: il sì va bene soloa Berlusconi, diciamo no

ROMA

Dopo l’8 giugnosi deve aprireuna riflessione

Le giravoltedi Di Pietro

«Il sì al referendum favorirà il supe-ramento della porcata di Calderoli e

farà nascere una nuova legge elettorale».«Ilsìalreferendumelettoraleconsegnade-finitivamente al ducetto Berlusconi tuttal’Italia». Antonio Di Pietro, ieri e oggi. Cam-biare idea è legittimo e del resto la coeren-zanonpuòcertodirsiunavirtùmoltodiffu-sa tra i politici. Ma in questo caso c’è un dipiù che va al di là di ogni logica: Di Pietro èstato uno dei promotori del referendum,ha partecipato alla raccolta delle firme, ha“tuonato” contro quei partiti e quei leaderdel suo schieramento che esprimevanodubbi.Nonèmaiaccadutonellastoriapoli-tica di questo Paese che chi promuoveuna consultazione poi faccia campagnaperché fallisca. E i soldi spesi per metteresu la macchina referendaria? Essendo DiPietro un campione dell’anti-berlusconi-smo, non vogliamo dare troppo credito aun altro dubbio. Quando il referendum fupromosso, molti dissero che si trattava diuna mina pronta a far saltare il governo diallora, quello Prodi. Oggi potrebbe crearedifficoltà al governo attuale. Ma, niente pa-ura, non succederà nulla grazie al non-vo-to, dell’ultra-referendario Di Pietro.

p I sì decisi anche dentro i democratici sono a volte una fiducia condizionata al segretario

pNelle forze ex comuniste ci sono convinti no. Così anche Rutelli

Il voto del 21 giugno

Leggie quorum

Acque agitate nel Pd in vistadel referendum. Il segretario:«Se vince il no mi assumo io laresponsabilità». I dalemiani vo-tano sì, ma per disciplina di par-tito. Tonini: «Questo partito èin preda a una crisi di nervi».

MARIA ZEGARELLI

Primo piano

ReferendumLa spallatadei sì fa pauraalla sinistra

GiulianoAmato

8MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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La coincidenza, è fuor didubbio, fa sorridere. Pro-prio mentre (ieri) il“Foglio”, con qualche for-zatura, lancia Gianfranco

Fini come ispiratore di una legge perregolamentare le coppie di fatto, il pre-sidente della Camera si appresta (og-gi pomeriggio) a vedere i rappresen-tanti di cinque associazioni omoses-suali. Un incontro istituzionale e co-me tale programmato da settimane,in vista della giornata mondiale con-tro l’omofobia del 17 maggio. Ma cer-to anche l’occasione per avviare unconfronto sulla possibilità che questa

sia la legislatura buona per pacs, dido-re e affini.

Così, mentre la cerchia di intellet-tuali e parlamentari più vicini al presi-dente della Camera si affretta a spiega-re che la notizia di sue iniziative sultema è lanciata per far apparire l’uo-mo più barricadero di quel che è. Men-tre si assicura da più parti che Fini nonha dato nessun mandato diretto perpreparare una proposta di legge, l’isti-tuzionale - ma obiettivamente insoli-to - incontro con Arcigay, Circolo Ma-rio Mieli, Arcilesbica, Gay Project eGaylib finisce per confermare quanto-meno la suggestione.

Di un presidente della Camera che,dopo gli strappi su biotestamento, ca-so Englaro e legge 40, non disdegne-rebbe volgere lo sguardo sulle unionidi fatto. Di un presidente il quale inogni caso appare tutt’altro che inclinea un ruolo di sfondo, squisitamenteistituzionale.

Nei giorni caldi delle discussionisu Pacs e Dico, del resto, l’allora lea-der di An prese una posizione benprecisa in favore della tutela dei «di-ritti e dei doveri delle persone chefanno parte di una unione e non diuna famiglia». E oggi, spiega il diret-tore scientifico della Fondazione Fa-refuturo Alessandro Campi, «Fini po-trebbe vedere di buon occhio una re-golamentazione di quell’ambito, enon ci vuole uno scienziato per capir-lo: ma parliamo di posizioni cultura-li non di azioni direttamente politi-che».

Proprio su questo crinale, tra lacultura e la politica, si muove il presi-dente della Camera. Con incontri re-golari e individuali. Con alcuni tracoloro che gli sono più vicini.

Per assicurarsi un seguito anchepratico delle sue posizioni, infatti, Fi-ni ha avviato una sottile operazionedi sensibilizzazione, quasi si direbbedi lobbing, verso la cerchia del Pdlche gli è più vicina. Radicali comeBenedetto Della Vedova, neofinianicome Giulia Bongiorno, ex aenninicome Flavia Perina, Fabio Granata,Raisi, Urso. Nomi che sempre piùspesso compaiono a margine di ini-ziative implicitamente coerenti conle posizioni espresse dal presidentedella Camera. Collegamenti direttispesso indimostrabili, sintonie deltutto evidenti. Come quella che spin-ge il direttore del Secolo a dire che«una legge sulle unioni di fatto an-drebbe preparata subito, prima chesi pronunci la Consulta».

Comunque, da un po’ di tempo,Fini incontra i parlamentari a lui vici-ni con regolarità. Si dice che ripeta atutti lo stesso concetto: «Non vogliocostruire una corrente, ma dar vita aun gruppo di lavoro». Una correntesarebbe un elemento direttamentepolitico. Un gruppo di lavoro inclinaal culturale. Qualcosa di più sottile.Un emendamento di qua. Un proget-to di legge di là. Per alimentare queldibattito nel Pdl che l’ex leader di Anha sempre reclamato, e che nei fatticoltiva come il suo speciale contribu-to al nuovo partito.❖

SUSANNA TURCO

Oggi il presidente dellaCamera incontra leassociazioni omosex

FRASE DI...FRANCESCONUCARAsegretario delPartitoRepubblicano

[email protected]

Foto Ansa

I due schieramenti in campo

La lobbydi Finilavora a una leggeper le coppie di fattoNel gruppo Benedetto Della Vedova, neofinianicome Giulia Bongiorno, ex aennini come Flavia PerinaFabio Granata, Raisi, Urso

Il caso

ROMA

Un seggio elettorale

F«Stiamo valutando se votare no o astenerci al referendum. Ècerto che il Pri farà tutto il possibile per farlo fallire. Un suoeventuale successo sarebbe un colpo mortale alla democrazia».

La terza carica

Questi sono soltanto alcuni deinomi di coloro che hanno espresso illoro voto al referendumper cambiarel’attualeleggeelettorale:DarioFrance-schini,GiorgioTonini, StefanoCeccan-ti,AnnaFinocchiaro,MarinaSereni,An-tonello Soro, Silvio Sircana, Nicola La-torre, Antonello Cabras, Rosy Bindi,Franco Monaco, Enzo Carra, StefanoCeccanti (che però mira anche ad unritorno al Mattarellum per via parla-mentare),MarcoMinniti, Albertina So-liani,MarioBarbi.Sullavicenda ilPdhavotatoecon soli 5 voti contrari si è ap-provata la lineadel sì al referendum.Acambiaregliumori l’interventodelpre-mier Silvio Berlusconi.

Chi vota sì

Tra i contrari della prima orac’èsicuramenteFrancescoRutellicheha visto via via ingrossarsi la fila dei«dissidenti».Anchese il«no»piùecla-tante è quello di Di Pietro, firmatariononché promotore del referendum.Nel Pd sulla stessa linea Vannino Chi-ti,mentreèmoltocriticoGiorgioMer-lo. Stefano Rodotà si asterrà. Spiega:fa «una scommessa pericolosa» chisostiene che dopo il referendum sipuòfareun'altra legge,vistochele in-dicazioni del Pdl nonvanno inquestosenso. Rodotà sottolinea i guasti dell'averscelto, findaglianni '90, ilmecca-nismo dei referendum parzialmenteabrogativi per le riforme elettorali.

Chi vota no

9MERCOLEDÌ

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Perché noi radicali abbia-mo, per primi, costitui-to il Comitato per il no?Semplice: perché se do-vessero passare i quesi-

ti sul premio di maggioranza allalista che ottiene più voti si aggrave-rebbe l’attuale legge elettorale, ele-gantemente definita come «porca-ta» dal suo estensore, e si determi-nerebbe un bipartitismo caricatu-rale dove «sotto il vestito niente»:niente strumenti di garanzia, nien-te contrappesi, niente collegi uni-nominali, niente primarie all’ame-ricana, niente Parlamento di elettima solo di cooptati. Altro che resti-tuire il potere di scelta ai cittadini!Sia chiaro: noi siamo referendarima per il tipo di referendum previ-sto dalla Costituzione non da unregime oligarchico. Non a caso ilComitato nasce anche per rafforza-

re la legalità referendaria: nel corsodegli anni i referendum sono statisnaturati e sviliti dalle sentenzeeversive della Consulta e dal tradi-mento dei partiti e del Parlamento.Se si fosse attuato l’esito dei referen-dum di inizio anni 90, la riformaamericana l’avremmo già fatta daun pezzo. E non ci illudiamo che ilreferendum del 21 giugno sia unpassaggio democratico, anzi sappia-mo che non lo sarà: basta guardare

alla leggina bipartisan varata perspostare la data del voto oltre i limi-ti temporali previsti dalla legge sulreferendum e al regolamento dellaCommissione di Vigilanza per le tri-bune elettorali. Chi, come il Pd, invi-ta a votare sì per poi illudersi di farela riforma elettorale «tutti insiemeappassionatamente» fornisce la mo-tivazione meno sostenibile perché il

referendum non è un sondaggio: ipadri costituenti vollero il suo esito«vincolante» mentre i massimi espo-nenti del Pd lo considerano solo unostimolo, una specie di Euchessina indosi massicce. E per stimolare qualelegge poi? C’è chi parla di riformaalla tedesca, chi alla spagnola e chialla francese e di un ritorno addirit-tura al Mattarellum...

E dico al partito trasversale degliastensionisti: attenzione alle scor-ciatoie ruiniane. E non vorremmo ri-manere i soli a coltivare convinzionie legalità. L’astensione non è e nonsarà mai un fronte credibile di «resi-stenza» democratica. «Non andate avotare, andate al mare»: l’hanno det-to in tanti nel passato e per ultimo ilCardinal Ruini. Sapete che c’è? Io almare non andrò. Il Comitato è aper-to al sostegno di tutti (si può manda-re la propria adesione all’[email protected]). Per-deremo? Forse, ma nei momenti dif-ficili bisogna rimanere punto di rife-rimento per il futuro, continuando alavorare per un cambio di culturapolitica. E bisogna insistere: la lega-lità non è mai un optional.❖

Foto di Andrea Sabbadini

L’articolo

PalazzoMontecitorio

La leader radicale Emma Bonino spiega perché dal referendum uscirebbeuna legge per oligarchi. Ma ammonisce: «Non imitiamo il Cardinal Ruini»

Il professor Guzzetta ha soste-nuto ieri su L’Unità le ragionidel Sì al referendum. Questeragioni si possono così sinte-tizzare: a) L’Italia ha biso-

gno di riforme istituzionali; b) Èun male che i cittadini non possa-no scegliere i parlamentari; c)Non è vero che la vittoria del refe-rendum incoronerebbe Berlusco-ni perché già oggi Berlusconi po-trebbe andare da solo; d) I gover-ni di coalizione sono un male per-ché sottoposti ai ricatti dei piccolipartiti.

Il referendum non cancella ilPorcellum, ma lo rafforza: spostainfatti il premio di maggioranzadalla coalizione alla lista vincen-te: un solo partito, per ipotesi conil 35% dei voti, prenderebbe il55% dei seggi. Detto questo, gliargomenti del prof. Guzzetta, cer-to ben esposti, non convincono.

a) L’Italia ha bisogno di rifor-me istituzionali, ma il referen-dum non ne propone nessuna; b)È scandaloso che i cittadini nonpossano scegliere i parlamentari,ma il referendum non restituiscequesto potere; c) L’eventuale vit-toria del Sì al referendum avvan-taggia l’on. Berlusconi, che se neè accorto, perché conferisce unachance in più al partito più forte,attualmente il PdL; d) I governidi coalizione sono certamenteesposti al ricatto dei «piccoli», male cose non cambierebbero con ilreferendum perché, per prende-re un voto in più, PDL e PD potreb-bero essere indotti a presentareun «listone» con i partiti «picco-li».

Il Sì, in definitiva, è un voto con-servatore: non corregge i difettiattuali, consolida l’attuale prima-to del PdL e del suo leader, conce-de ad un solo partito, chiunque es-so sia, il potere di eleggersi il Pre-sidente della Repubblica e di do-minare il Parlamento. La soluzio-ne è certamente una nuova leggeelettorale; ma la riforma sarebbeostacolata dalla vittoria del Sì per-ché il testo voluto dagli elettorinon potrebbe essere cancellatodai partiti. ❖

Senatrice Pd-Radicali

QUEL «SÌ»RESTAUNERRORE

DIRIGENTE PD

«C’è chi parla di modellofrancese, chi di tedescoe del Mattarellum»

Il voto del 21 giugno

Luciano Violante

E per il dopo?

PrimoPiano

EMMA BONINO

«Sonoper il “No”maniente astensione»

L’ANALISI

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partitodemocratico.ityoudem.tv

Più forti noi, più forte tu.

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www.lidiaravera.it

Blueangy, protagonista assolu-ta di «Come fare del bene agliuomini», libretto rosa editoda Einaudi-Stile libero, ha oc-chi blu e un sorriso irresistibi-le. Blueangy ha un corpo per-fetto e le tette rifatte, ma rifat-te molto bene e gratis (il chi-

rurgo aveva voglia di smanazzarla). Blueangyguadagna centinaia di migliaia di euro. Ma aBlueangy non importa niente che i ladri abbia-no rubato i suoi cinque cartier e i suoi gioiellidalla sua casa di Milano, a Blueangy importasoltanto che non le abbiano rubato il cane (unCarlino, di marca anche lui). Blueangy quandoha un cliente (o un «paziente») bello giovane epalestrato magari rallenta il gioco dei fianchi elo trattiene, se invece non le piace granché lo favenire con uno sguardo. Occhi blu, sorriso da«cortigiana perfetta» (come da sottotitolo) evia… il pover’uomo ha già doppiato il capo del-l’orgasmo. In ogni caso Blueangy ti fa semprepagare, sia che tu sia «F. il calciatore. L’uomo

più bello d’italia», sia che tu sia il fratello di unfamoso industriale della pasta (magari una coz-za). Va detto che Blueangy si eccita vedendo sestessa che eccita gli uomini quindi, siccome ecci-ta gli uomini con la stessa facilità con cui io scri-vo, è sempre moderatamente eccitata. Oppuremolto eccitata.

Siadora,Blueangy.È quello che uno psicoana-lista definirebbe «una narcisista totale». Probabil-mente Blueangy sedurrà a pagamento ancoraper molti anni. Del resto: pagare il sesso piace,oggi. Pagare il sesso riduce i rischi, i tempi, lasofferenza, l’investimento emotivo. Blueangy co-sta un sacco ma, sostiene, vale la spesa. Dichiaradi essere «la donna più appagata del mondo». Di-ce: «Gli uomini mi fanno sognare perché io facciosognare loro».. La frase, come altre disseminatenel libretto rosa in cui racconta le sue prestazioniprofessionali, non manca di un suo sintetico fasci-no. Anzi, diciamolo pure: il fascino di questa pic-cola autobiografia orizzontale, è tutto nella scrit-tura: sobria, paratattica, disadorna. Con un sotti-

le gioco di giustapposizioni /contrapposizionifra “fatti” e “opinioni”, gli uni sempre extra-ordi-nari, le altre sempre ordinarie. Nella testolinaarmoniosa della bionda Blueangy abita unatranquilla antologia di banalità, eppure la suascrittura è sapiente, tanto da indurre il sospettoche, con il suo fascino, si sia conquistata un“ghost writer” di prim’ordine. Ad egli va, co-munque, la gratitudine del lettore. Perché gra-zie alla compostezza della forma si riesce ad in-gerire e digerire tutto quanto il contenuto. Enon è una fatica inutile: in una società domina-ta, senza un filo di ipocrisia, dall’immagine del-la “velina”, la soubrettina, il corpo da possederee mostrare, il corpo da abbellire e investire, l’op-portunità di conoscere la weltagshaung di unacapostipite, di una top manager del settore, vacolta al volo. In una fase in cui l’amore oggettua-le sembra definitivamente messo in mora dal-l’amore narcisistico, questa adoratrice delle sueproprie magnifiche proporzioni, più che unaumile lavoratrice del sesso, ci appare come unaDea, un modello. Una maitresse à penser. ❖

BLUEANGYLAMAÎTRESSEÀPENSER

FOGLIETTONELidia Ravera

Disegno di Teresa Sarno. Tecnica: acrilico e matita

«Come fare del bene agli uomini» è un libretto rosa di una escort di lussoChe in tempi di Veline racconta la vendita del corpo senza ipocrisie

www.officinab5.it

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Foto Ansa

L’Alto commissariato Onu per i rifu-giati (Unhcr) scrive al governo ita-liano esprimendo «grave preoccu-pazione» per il respingimento in Li-bia degli immigrati. La richiesta al-le autorità italiane, appoggiataesplicitamente dal segretario gene-rale dell’Onu Ban Ki-Moon, è di«riammettere quelle persone rin-viate dall’Italia ed identificate dal-

l’Unhcr quali individui che cercanoprotezione internazionale». «La po-litica dell’Italia - scrive il portavocedell’Unhcr Ron Redmond - minal’accesso all’asilo nell’Unione euro-pea e comporta il rischio di violareil principio fondamentale di non re-spingimento previsto dalla Con-venzione del 1951 sui rifugiati».«Gli Stati sono obbligati a rispetta-re questo principio ovunque eserci-tino la loro giurisdizione, anche inalto mare». L’Alto Commissariatoricorda che la Libia non ha firmatola Convenzione del 1951, dunquenon vi sono garanzie che i richie-denti asilo possano trovare in quel

paese protezione internazionale. Daalcuni colloqui effettuati in Libia dal-l’Unhcr risulta che alcuni dei rifugia-ti respinti, provenienti da Somaliaed Eritrea, «potrebbero avere dirittoalla protezione». Secondo l’Unhcrnel 2008 oltre il 75% degli immigra-ti arrivati in Italia via mare ha fattorichiesta di asilo e al 50% di loro (cir-ca 15mila) è stata concessa una for-ma di protezione. La Ue per ora nonsi pronuncia, anche se il Commissa-rio Jacques Barrot ricorda che «il di-ritto di asilo va rispettato ovunque».Intanto il segretario generale delConsiglio d’Europa Terry Davis, do-po le proteste italiane, dice che le cri-tiche all’Italia del commissario ai di-ritti umani Hammarberg erano «a ti-tolo personale». E Maroni incassa:«Hammarberg dovrebbe dimettersi,l’Onu verifichi in Libia chi ha il dirit-to all’asilo, poi se ne faccia caricol’Ue».

IL PREMIER INSISTE

Berlusconi risponde indirettamenteall’Onu da Sharm-el Sheik: «Gli ac-cordi con la Libia li ho gestiti io conGheddafi, Maroni esegue». Su queibarconi, dice il premier, non ci sonorifugiati ma gente «reclutata in ma-niera scientifica dalle organizzazio-ni criminali», che «paga il biglietto».«Non sono persone spinte da una lo-ro speciale situazione all’interno dipaesi dove sarebbero vittime di in-giustizie», rincara il Cavaliere. Nellamaggioranza sembrano tutti d’accor-do sulla linea Berlusconi- Maroni.«Sui respingimenti l’Italia sta eserci-tando un proprio diritto», dice il pre-sidente del Senato Schifani. Dal Pdarriva la richiesta di fermarsi e ascol-tare le richieste dell’Onu. Dice Fran-ceschini: «Il governo sbaglia a respin-gere i disperati che fuggono dalla

Il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York

Ancorabuferasullenormeriguar-danti lo stato civile degli immigrati irre-golari. Punto controverso è, in particola-re, l’interpretazionedellemisurerelativeall’iscrizione dei neonati all’anagrafe. Se-condoleassociazioni-daAmnestyInter-national,alConsiglioitalianoperirifugia-ti, a Medici Senza Frontiere - e l’opposi-zioneifiglidegli irregolaririschianodidi-ventare «invisibili» in quanto non saran-no iscritti all’anagrafe dai genitori perevitare che mamme e papà senza per-messo di soggiorno siano denunciati edespulsi. Con la possibilità, segnalata dal

Partitodemocratico,diarrivareallames-sa in adozione. Replica il governo trami-te il sottosegretario all’Interno AlfredoMantovano: nel pacchetto sicurezzanon si nasconde il rischio che una ma-dre immigrata possa non registrare al-l’anagrafeilpropriofiglioperchèclande-stina.

Ma anche dai giuristi arrivano criti-che.Secondol’Associazionedi studi giu-ridici sull’immigrazione (Asgi) il ddl sicu-rezzarischiadi darevita avereeproprie«società parallele» di immigrati irregola-ri,anzi «invisibili». La questione riguardain particolare la donna clandestina chepartorisce in Italia, ma non è in possessodel permesso di soggiorno: se iscriveràil figlio all’anagrafe potrà essere denun-ciata per immigrazione clandestina.

p Il segretario generale «Forte preoccupazione». Maroni: facciano verifiche in Libia

pOggi la fiducia L’esame alla Camera sul decreto. Berlusconi: ho deciso io, il Viminale esegue

[email protected]

Dal Pd ai giuristi:nel ddl rischio nascitedi bimbi «invisibili»

IL CASO

Italia

Scrutinio «obbligatorio»La destra impone il votosegreto, l’opposizione:libertà negata

ANDREA CARUGATI

ROMA

www.unita.it

Ban Ki-Moon:suimigrantil’Italia violale normeOnuL’Alto commissariato per i rifu-giati scrive al premier: «Riam-mettete chi cerca protezione in-ternazionale». Il segretario ge-nerale del Consiglio d’Europa:le critiche all’Italia di Hammar-berg erano «a titolo personale».

14MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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guerra, lo diciamo anche se può farperdere voti».

OGGI LA FIDUCIA

La tensione sui temi dell’immigrazio-ne e della sicurezza è altissimo. Oggialla Camera il triplice voto di fiduciasul ddl sicurezza Dure le opposizio-ni, con il capogruppo Pd Soro che hacontestato l’ammissibilità dei tre ma-xi-emendamenti, visto che i deputa-ti non potranno votare a scrutinio se-greto su diritti fondamentali. Soro

ha anche sottolineato che in quellenorme vi sono elementi di incostitu-zionalità, a partire dall’obbligo di de-nuncia dei clandestini da parte deipubblici ufficiali. Fini ha rispostoche i maxi-emendamenti sono am-missibili ma che, in effetti, vi sonodubbi sulla costituzionalità di alcu-ne norme. Replica Donatella Ferran-ti (Pd): «Fini ha di fatto avallato nor-me razziste e xenofobe». Unica vocefuori dal coro nel Pdl è Beppe Pisa-nu: «La Lega dice e fa cose pericolo-se sull’immigrazione. C’è il rischio dialimentare il razzismo».❖

SCRITTORE

http://www.unhcr.it/

Roberto Alajmo

CIFRE DA...

Gli omicidibianchi

L’accusaQuantosuccedeoggi inmateria di immigrazione «è in funzio-nedelle imminenti elezioni europeeeamministrative e del referendum del21giugno.Lamaggioranzapuntamol-to sulla paura e sulla sicurezza». È ungiudizio secco quello del settimanalecattolico sulle scelte compiute dal go-verno sul fronte dell’immigrazione. Inparticolare si insiste sulla questionedell’Italia-multietnica: ilgovernocolpi-sce inparticolare i«clandestininonte-nendocontodel fattoche9 immigratisu10hannotrascorsoall’iniziounperi-odo di clandestinità, o vi sono tornatialmeno temporaneamente per la finedei permessi di residenza».

Famiglia cristiana

PIÙNOTIZIE SUL SITO DELL’AGENZIAONU

379.804 infortuniavvenuti nei

luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno aoggi in Italia.

IL LINK

PROTESTE CONTRO IL DECRETO

«Barconi respintipermotivi elettorali»

Aogni uscita di un leghi-sta, corrisponde il con-trocanto di populistadella libertà. A ogni vele-no diffuso da un mem-

bro del governo, un antidoto dellostesso governo. In attesa di trovarequalche forma di opposizione ester-na, la maggioranza si contrasta dasola. L’ultima o penultima è quelladel leghista che propone posti riser-vati sulla metro per i milanesi, subi-to rintuzzata dal centrosinistra colpovero arsenale che riesce a mette-re assieme, e poi, più efficacemente,dagli esponenti della stessa allean-za di governo, che così riesce a ra-strellare il consenso sia degli estre-misti sia dei moderati.

Negli ultimi mesi è sistematico:ogni boutade della destra, per quan-to abnorme, viene riassorbita dalladestra medesima. Viene persino ilsospetto che certe minchiate partico-larmente eclatanti vengano concor-date a tavolino per distrarre l’opinio-ne pubblica. È come se allo stadio cifosse un raccattapalle che nei mo-menti cruciali della partita lanciasseun secondo pallone in campo, di mo-do che il gioco debba essere conti-nuamente interrotto. Ecco perché lasquadra ospite è sempre così frastor-nata, incapace di distinguere il pallo-ne vero da quello falso.

Due giorni di titoli sui giornali epoi di queste vicende si perdono letracce: avanti con un’altra puttana-ta. Si va chiarendo, tuttavia,˘il gio-co fra le diverse componenti dellamaggioranza, che è quello classicodel poliziotto buono e del poliziottocattivo. Una dinamica ben nota a tut-ti i lettori di romanzi polizieschi: aturno Berlusconi e Bossi fanno laparte di quello che picchia duro, eFini è sempre quello che consola.Finché, stremato, il sospettato siadagia sulla spalla del poliziottobuono e, in lacrime, è disposto a ce-dere e accettare ogni imposizione.

Per dire: che il poliziotto buono,in quanto persona ragionevole e ga-rante di tutti, diventi Presidente del-la Repubblica.❖

GOVERNOCONTROGOVERNO

COSÌ SILVIO FAIL POLIZIOTTO

BUONO

Sinistra e Libertà organizzaunaMaratona oratoria oggi dalle 14alle 19davanti alla Camera. Pre-sidia anche la Cgil e, inmattina-ta,Rifondazione.AUdinefiacco-lata alla Prefettura alle 20.30.

C

Avrebbe avuto tutti i requisitiper essere assunto, o quantomenoper proporsi: giovane, in regola, di-plomato elettricista. Peccato peròche sia marocchino. Handicap nonammesso dalle centenarie regoled’assunzione vigenti in Atm, l’azien-da milanese dei trasporti.

È la storia di un diciannovenneche non trova lavoro, che a metàaprile legge sui giornali l’annunciodella società guidata da Elio Cata-nia: l’Atm assume 400 persone condiverse qualifiche. Si va dal condu-cente all’ingegnere, dal meccanicoall’elettricista, appunto.

Perché non tentare allora?Perché Atm assume solo cittadini

italiani o europei sulla base di un re-gio decreto datato 1931, che equi-para gli autoferrotranvieri ai dipen-denti pubblici. E lui, pure residentein Italia regolarmente dal 2004,

non è contemplato dalla legge fir-mata Vittorio Emanuele III.

L’eredità “reale” salta fuori daicorridoi del tribunale del lavoro diMilano. Il ragazzo, hanno spiega-to gli avvocati Alberto Guariso eLidio Neri, è in Italia da quandoera bambino, ha conseguito a Mi-lano il diploma di terza media e hafrequentato una scuola per elettri-cisti.

Con l’azione legale adesso sipunta a rimuovere dal bando il re-quisito di cittadinanza «che si ba-sa su un decreto arcaico - così idue legali - che dovrebbe esserestato abrogato implicitamente dal-le convenzioni internazionali sul-la parità di trattamento dei lavora-tori e dal Testo Unico italiano cheriguarda sempre la parità di tratta-mento». A giorni, la prima udien-za per discutere il ricorso.❖

Unmarocchino per l’Atm?Loboccia undecreto regio

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Lasanitàche vogliamo

www.partitodemocratico.itwww.youdem.tv

Roma, mercoledì 13 maggioore 10.00Sala conferenza sede PDvia Sant'Andrea delle Fratte 16

IntroduceEnrico Letta

Intervengono:

Serafino ZucchelliConsulta sanità PD

Livia TurcoCapogruppo

Commissione Camera

Dorina BianchiCapogruppo

Commissione Senato

Enrico RossiCoordinatore Ass. Sanità

Al dibattito partecipano imembri della CommissioneIgiene e Sanità del Senato:Bosone DanielePoretti DonatellaBassoli FiorenzaChiaromonte FrancaCosentino Lionello

Di Girolamo LeopoldoGustavino Claudio

Marino Ignazio

e della Commissione AffariSociali della Camera:Argentin Ileana

Binetti Paola

Bossa LuisaBucchino GinoBurtone GiovanniCalgaro MarcoD'Incecco VittoriaFarina Coscioni M. AntoniettaGrassi GeroLenzi DonataMiotto Anna Margherita

Mosella Donato RenatoMurer DeliaPedoto LucianaSbrollini Daniela

Inoltre partecipanoi professionisti e le associazioni

del settore

Dario FranceschiniConclude

379 i mortisul lavoro

dall’inizio del 2009(www.articolo21.info)

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Le altre storie

L’insegnante

WWW.UNITA.IT

STORIADI IKE

Sul sitode l’Unitàundossier conaltre storie dimigranti, foto e vi-deo e i commenti dei lettori al-l’iniziativa del governo.

Le storie

Ero un insegnante di matemati-ca.Tredeimieicolleghisonosta-ti uccisi, la mia scuola è statachiusa e ho perso il mio lavoro.

Sui barconi, «come dico-no le statistiche, personeche hanno diritto d'asilonon ce n'è praticamentenessuna. Solo casi ecce-

zionalissimi». Una notizia falsascaccia una notizia vera, deve averpensato il presidente del consiglioBerlusconi dicendo quelle paroleieri a Sharm el Sheik alla vigilia delvertice italo-egiziano. Del resto,per lui è una tecnica sperimentata.E così, per difendere Maroni e i re-spingimenti della Marina, ecco chei clandestini sui barconi diventano«persone reclutate in manierascientifica dalle organizzazioni cri-minali» e «senza diritto d'asilo».

Falsità. «Dati ufficiali, quelli diministero dell’Interno e della Giu-stizia e quelli delle organizzazionisovranazionali - dice Luigi Manco-ni, già sottosegretario alla Giusti-zia e presidente di A Buon Diritto -dimostrano, in maniera inequivo-cabile, l’esatto contrario: circa il35% degli oltre 36mila migrantisbarcati in Italia nel corso del 2008ha ottenuto lo status di rifugiato(pressappoco la metà di quanti lohanno richiesto). A ciò si aggiungache una ricerca condotta da A BuonDiritto, qualche anno fa, documen-tava l’ origine geografica di quantigiungono in Italia via mare: oltreal 7,3% di curdi, il 12,3% proveni-va dalla Somalia, l’11,5% dalla Pa-lestina, l’8,3% dall’Iraq, dunque,da situazioni di guerra o di guerracivile. Altro che “praticamente nes-suno”».

Ma su quei barconi non ci sononemmeno delinquenti. Ci sono per-sone, volti e storie. Eccone alcune.

Tedros,Eritrea.Tedros ha 33 an-ni, è laureato in scienze sociali enel suo paese, l'Eritrea, si occupa-va di educazione e assistenza allepersone disabili. È arrivato in Ita-lia l'estate scorsa, il 30 luglio 2008.Sulla sua carretta erano in venti-sei, uomini, donne e un bambino.

Prima l'arrivo a Lamepdusa, poi iltrasferimento nel centro d'acco-glienza per richiedenti asilo di Ca-stelnuovo di Porto, alle porte di Ro-ma. Proprio ieri il governo italianogli ha consegnato i documenti chegli consentiranno di restare in Italiacome rifugiato politico. Tedros do-po la laurea, come il governo eritreoimpone, si è iscritto al partito unico,il «People front for Democracy andJustice». Ma, per un pretesto, è sta-to giudicato non sufficientementeallineato e ha scontato 8 mesi di car-cere. Uscito da lì, è iniziata la suafuga.

Kante, Burkina Faso. L’orrorescampato ha lasciato un segno sulbraccio di Kante. Lei, trentenne delBurkina Faso, mostra con pudorequella ferita fatta con il «coltello uti-lizzato per l’infibulazione». All’epo-ca era ancora una bambina, salvataappena in tempo da un’altra donna.«Mi avevano già legato i piedi» confi-da. «Il peso di quei corpi che mi tene-vano stretta ha lasciato un doloreche sento ancora oggi». Kante riuscìa sfuggire all’infibulazione, ma lasua vita era segnata. Un giorno vie-ne fermata da due uomini. «Non faiparte di noi» le dicono puntandole

una pistola al volto. Poi altre minac-ce. Viene presa anche a sassate. «Vi-vevo nella paura, decisi di scappare,questa volta per sempre».

Abdul, Sudan. A trent’anni A.H.ha detto basta. Non voleva più néfare la guerra né subire le vessazionie le torture del governo sudanese.Per questo è fuggito dal Darfur. Tut-to comincia quando viene spedito alfronte, dove si muore e Abdul che èdi una tribù ostile al governo centra-le subisce continue vessazioni. Do-po tre anni lo sbattono in un carceremilitare dove subisce ogni specie ditortura. Quando fugge a casa i mili-tari vanno a riprenderselo. Al suoposto arrestano il padre: lo tortura-no e lo uccidono. E dopo di lui ucci-dono i suoi fratelli. Nessuno riveladove si nasconde Abudl, che solo unanno fa, attraversando il deserto apiedi e penando per guadagnare i1200 euro da consegnare ai traffi-canti egiziani, riesce a scappare inItalia, dove chiede l’asilo. Il Centroitaliano per i rifugiati, che ha raccol-to la sua storia, lo assiste. E alla fineAbudl ce la fa. E se la Marina lo aves-se respinto?

Aisha, Eritrea. «Sono scappatadall'Eritrea perché non volevo esse-re reclutata nell'esercito e mandatanella guerra senza fine contro l'Etio-pia. I miei fratelli e sorelle eranonell'esercito e non sono mai più tor-nati a casa». A raccontare questa sto-ria è una donna eritrea, la chiamere-mo Aisha, l'ha raccolta Medici Sen-za Frontiere in uno dei centri di de-tenzione per immigrati di Malta do-ve vengono trattenuti gli immigratirespinti dall’Italia ed è contenutanel rapporto “Not Criminals”. «In Li-bia sono stata messa in un centro didetenzione dove sono stata violenta-ta e picchiata diverse volte. Sono sta-ta trattata come una schiava dalleguardie e dai soldati. Per due anninon ho avuto possibilità di fuga –spiega Aisha –. Quando mi sono im-barcata speravo di trovare la libertà,ma mi sono ritrovata ancora una vol-ta in cella».M.GERINA,M. DI DIO e C. BUQUICCHIO

Tedros torturato, Aisha stuprataEcco i «delinquenti» sui barconiLe storie di migranti che il governo vuole cacciare. Kante sfuggita all’infibulazione, Abdul con lafamiglia sterminata. Berlusconi: «È gente che non ha diritto all’asilo e sono reclutati dai criminali»

Il glossario

Italia

RifugiatoÈ un rifugiato chi è fuggito o è statoespulsoacausadidiscriminazionipo-litiche, religiose o razziali dal proprioPaese e trova ospitalità in un Paesestraniero. Il rifugiato ha dallo statocheloospitaedalleconvenzioni inter-nazionali lo status e la relativa prote-zione attraverso l’asilo politico.

Protezione sussidiariaIlpermessodisoggiornoperprotezio-ne sussidiaria è rilasciato dalla Que-stura a chi ha lo «statusdi protezionesussidiaria», riconosciuto chi rischiadi subire gravi danni (condanna amorte,tortura,minacciaallavitainca-sodiguerra internao internazionale),oviolenzee sfruttamentoper lequaliveniva precedentemente rilasciato il«permesso per protezione sociale oumanitaria», se tornasse nel Paese diorigine o, nel caso di un apolide, nelPaese incui aveva ladimoraabituale.

Richiedente asiloIl richiedente asilo è colui che è fuoridal proprio paese ed inoltra una do-manda di asilo per il riconoscimentodello status di rifugiato.

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Sbarchi sulle coste italiane nel 2008

50% hannoavuto

l’asilo o la protezioneumanitaria

[email protected]

36953persone entrateviamare

75% hanno fattodomandad’asilo

Ma che bel gioco! Dicodavvero, poi soprat-tutto bel linguaggio:“Gruppo di clandesti-ni ubriachi è solito pi-

sciare...” “Una montagna di musulma-ni...”, “bande di immigrati...” . Compli-menti al direttore di Libero, testa d’uo-vo di rara bellezza». Dario Fo, in unainsolita fase - direbbero in un salottobuono - “deliziosa” mentre scorre ledieci domandine del test sul tasso dirazzismo che c’è in te, pubblicato ieriin copertina da Vittorio Feltri.Dario, com’è che fai il gagà con questogioco da spiaggia senza deodoranti?«Mi sento buono, molto buono anchedi fronte alle infamità commesse aidanni del genere umano solo che mipermetterei di riciclare ecologica-mente alcuni di quei quesiti...».FratelDario, si accomodi, ci aiuti ausci-re dal buio dei nostri peccati...«Per esempio, figliuolo, quando Libe-ro domanda: “Un gruppo di clandesti-ni ubriachi è solito pisciare proprionell’aiuola dei giardinetti pubblici incui tuo figlio gioca con i suoi amichet-ti. Come reagisci?”, ecco aggiustereicosì. “Un gruppo di imprenditori luci-dissimi è solito dar fuoco ai suoi di-pendenti immigrati che chiedono ga-ranzie. Il rogo avviene sempre sottole tue finestre. Come la prendi questastoria del fumo?».Maallora il lupononèdiventatoagnel-lo! Cos’è questa ferocia, Dario? Siamoalle solite...«No, fiol de Deo. Feltri ci indica la stra-da e noi la percorriamo, con grandeumiltà...Torniamo con la memoria aquel che questo paese ha fatto di or-rendo ai danni di una umanità il piùdelle volte innocente...».Sì, immenso filone. Andiamo avanti...«Ecco che leggo questa domandina:“Una coppia di rumeni stupra una ra-gazza di sedici anni”. È manna, per-ché ci permette di riformulare così:“Il tuo vicino di casa, milanese puro-sangue che neanche un nazista, vio-lenta da dieci anni tutti i suoi figli”: eveniamo ai moduli delle risposte: tidispiace per le figlie, ma siccome i ma-

schi sono nati in Romania, pazien-za, in fondo è la nemesi della storia.Oppure: sono affari loro, mai mette-re il naso nelle case degli altri. Op-pure: non mi risulta che i non rome-ni facciano queste cose. Oppure:l’amore è l’amore, vogliamo toglie-re ai padri la possibilità di amare iloro figli?».Dario, dai a Feltri ciò che è di Feltri...«Potrebbe essere imbarazzante. Vo-liamo più bassi. Altra adorabile“question”: “Una montagna di mu-sulmani si trova a pregare sul sagra-to del Duomo di Milano dopo unamanifestazione politica. Che te nepare?”. Seguo la pista e proviamocosì: “Datori di lavoro del Lombar-do-Veneto sono soliti gettare nellediscariche i corpi non del tutto mor-ti di immigrati che lavoravano perloro e poi sono caduti nel vuoto sen-za sicurezza. Cosa pensi? 1) pur dinon lavorare, gli immigrati si fingo-no morti, 2) questi imprenditori so-no discutibili perché non usano ladifferenziata, 3) vengono a romperle balle e non sanno nemmeno starein piedi su un’impalcatura...”. Nonsiamo nemmeno riusciti a dare giu-stizia ai diecimila morti ammazzatidall’amianto. È il Bel Paese».❖

Il colloquio

Foto Tam Tam

Il Bel Paese

Il commento

ROMA

«Quel direttoreè una testa d’uovodi rara bellezza»

TONI JOP

«Non siamo nemmenoriusciti a dare giustiziaai morti dell’amianto»

PPARLANDODI...

MauroMasiDgRai

Sui tetti ai compensi interni alla Rai «stiamo cercando di dare tutti un buon esempio,partendodamestesso».Lo hapromessoMauroMasi,direttoregenerale ieri incommissio-nediVigilanza.L’exDgCapponprendevacirca650milaeurol’anno.MailpresidenteGarim-berti, il Dg e il Cda, sono ancora senza stipendio: il ministro Tremonti lo deve stabilire.

E se l’imprenditoreaccende l’immigrato?Dario Fo reinventa per l’Unità un quiz sul tasso di razzismoedito ieri dal quotidiano «Libero» di Vittorio Feltri

Immigrati

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13 MAGGIO2009

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Foto AGF

Venti giorni alle elezioni, che perFranceschini sono uno spartiac-que, visto che l’8 giugno se Berlu-sconi stravince «potremmo trovar-ci in un altro paese», con democra-zia svuotata, e nel Pd iniziano a con-frontarsi strategie diverse in vistadel congresso. Al segretario non fapiacere, anzi, i suoi diretti sostenito-ri nel partito dicono che il gioco del-le candidature a leader è un modoper indebolire quello che c’è, ma ilPd non è il partito di Berlusconi equindi il gioco è dato per scontato.Nelle ultime ore però le cose si so-no accavallate. Bersani ha confer-mato di voler correre al prossimocongresso, Letta ha lasciato la cosain sospeso, poi l’altro giorno Goffre-do Bettini ha lanciato l’ipotesi di un«terzo uomo» tra Franceschini eBersani nella gara a futuro leader,dicendo di pensare a un giovane, einfine ieri mattina, sulla scia dellaprovocazione bettiniana, Anna Fi-

nocchiaro ha risposto a una doman-da sul tema: «L’ho già detto, suscitan-do un vespaio di polemiche, nonescludo affatto di candidarmi mamolto dipende da quello che acca-de». Aggiunta: «Sto apprezzandomolto il modo con cui Franceschini

sta reggendo il partito, serio e vigoro-so, ma è legittimo che chiunque ritie-ne di potersi proporre come segreta-rio si candidi anche perchè ci sia veracompetizione».

Dichiarazione accorta, ma visto ilrumore suscitato dal dibattito sul

«terzo uomo», le reazioni non si sonofatte attendere. Un veltroniano co-me Giorgio Tonini fiuta il pericolo:«Una mossa «assolutamente inoppor-tuna», dice riferendosi essenzialmen-te a Bettini, «mi pare che eravamotutti d’accordo a sostenere in modo

Anna Finocchiaro

[email protected]

p Il leader del Pd rilancia l’allarme: «Dal ’94 non c’è mai stata una competizione ad armi pari»

p Il congresso Anna Finocchiaro si candida, Bettini pensa a un «terzo uomo» . Polemiche

ROMA

Italia

Franceschini: «Tv e populismocosì si svuota la democrazia»«La partita è tra Berlusconi e ilPd, se lui stravince ci ritrovere-mo in un altro paese». France-schini rilancia l’allarme, nel Pdsi pensa al dopo. Bettini vuole“un terzo uomo”, la Finocchia-ro dice: «Potrei correre».

BRUNO MISERENDINO

18MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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www.partitodemocratico.it

compatto fino alle elezioni France-schini, per cui trovo singolare questomoltiplicarsi di voci, ipotetiche can-didature, disponibilità, che hannol’unico effetto di indebolire il segreta-rio e alla vigilia di una tornata eletto-rale come questa». Carra fa una bat-tuta puntuta: «Attenti, “Il terzo uo-mo” è un grande film ma angoscioso,di spionaggio, e si svolge nelle fognedi Vienna, c’è bisogno di una opposi-zione che viva e respiri, che possibil-mente abbia una sua compattezza in-terna, è esecranda questa politica dicorto respiro e di piccole ambizionipersonali».

La durezza delle parole fa capireche la pax interna è a rischio e che ilrisultato del 7 giugno muoverà diver-si scenari. Il «terzo uomo» a cui pen-sa Bettini sembra Nicola Zingaretti,che ha smentito di voler correre, op-pure Ignazio Marino, ma la sostanzaè che la partita è cominciata. France-schini deciderà in base al risultato di

europee e amministrative, ma a me-no che l’esito sia disastroso, lui saràdella partita. Ha dalla sua Piero Fas-sino e i veltroniani, mentre non èchiaro se un altro personaggio dispicco come Massimo D’Alema fini-rà per appoggiare Bersani o AnnaFinocchiaro. Quanto a Enrico Lettaè in corsa ma bisogna vedere in qua-le scenario di alleanze.

LADEMOCRAZIA DEL CAPO

Franceschini ieri era a un dibattitocon Gustavo Zagrebelski e EzioMauro e Pierluigi Castagnetti sul-l’eredità di Lepoldo Elia, e non sem-brava entusiasta delle beghe inter-ne, visto che il tema in discussioneera sostanzialmente la tenuta delmodello istituzionale così come èdescritta dalla Costituzione. Fran-ceschini ha rilanciato l’allarme, pe-raltro condiviso da tutti i presenti:«Siamo in una fase più pericolosadi quella in cui il centrodestra tentòdi cambiare la Costituzione a colpidi maggioranza, si vuole cambiareil sistema a costituzione invariata».La modernizzazione berlusconianasi descrive in un concetto: «ca-po-tv-popolo». Il capo decide, la tvpropaganda il messaggio e il popo-lo approva. La conseguenza è chetutto è considerato un ostacolo inquesto schema, parlamento, Quiri-nale, istituti di garanzia, opposizio-ne, magistratura. Franceschini hauna convinzione: «Da 15 anni nonc’è mai stata una competizione elet-torale ad armi pari, ma su questotema c’è assuefazione, dov’è il gior-nalismo d’inchiesta, il coraggio deisingoli? Come è possibile - si chiede- dire una cosa e il suo contrario enessuno ti rovina?».

La strada è in salita, ma se l’infor-mazione è la prima ad essere assue-fatta, diventa la scalata dello Stel-vio. ❖

L’Italia torna al nucleare, abolitocon un referendum nel 1987. Un al-tro punto forte del programma di Sil-vio Berlusconi, non l’energia pulita,meglio quella nucleare su cui ui terri-tori non avranno alcun potere di in-tervento.Sarà tutto deciso dall’alto.Ieri il Senato, infatti, ha dato il vialibera all'articolo 14 del disegno dilegge sullo Sviluppo e l'energia chedi fatto apre l’autostrada «riconver-sione» al nucleare. Il Ddl delega il go-verno, entro sei mesi dall’entrata invigore della legge, ad adottare condecreti la localizzazione dei siti e isistemi di stoccaggio dei rifiuti radio-attivi, nonché «il contentino» per lepopolazioni. Approvato anche l’arti-colo 15 che dà mandato al Cipe didefinire le tipologie degli impiantiper la produzione di energia nuclea-re e individuare i criteri e le misureper favorire la costituzione di consor-zi per lo sviluppo e l'utilizzo dellecentrali.

IL PARADOSSO

Hanno votato sì 142 senatori dellamaggioranza, 105 i contrari tra cui ilPd e 4 le astensioni.

Un «paradosso economico» secon-do il Pd Gian Carlo Sangalli, la realiz-zazione dei nuovi impianti, conside-rato che «le centrali a gas della Pia-nura Padana sono utilizzate solo per

il 50 per cento». Roberto Della Seta,capogruppo commissione Ambien-te, denuncia i rischi insiti negli arti-coli approvati: «I siti delle nuove cen-trali verranno scelti dalle imprese epotranno essere localizzati anchecontro il parere della regione che do-vrà ospitarli, gli impianti sarannoequiparati ad installazioni militari ele informazioni sul loro funziona-mento saranno inaccessibili ai citta-dini: ecco il nucleare di Berlusconi eScajola».

ITERVELOCE

Dure critiche anche da grazia Fran-cescato, di Sinistra e libertà: «Il go-verno Berlusconi persevera con lafollia nucleare che è pericolosissimaper l'ambiente, per la salute dei citta-dini ed è anche antieconomica. Perle stime delle organizzazioni interna-zionali, infatti, l'uranio sarà suffi-ciente solo per pochi decenni e il suocosto è cresciuto a dismisura: nel2000 un chilogrammo di uranio co-stava 7 dollari mentre oggi costa ol-tre 120». Per Anna Finocchiaro «sitratta di una scelta sbagliata e obso-leta, fatta senza approfondire il te-ma come sarebbe stato necessario.Si tratta, soprattutto, di un ritorno alpassato».

Dal momento che la costruzionedei nuovi siti implica tempi lunghis-simi, il governo ha pensato a tutto:non più lungaggini burocratica, en-tra in vigore «l'autorizzazione uni-ca», una sorta di nulla osta, atto diassenso amministrativo, licenza,concessione, autorizzazione diesproprio. A fermare l'autorizzazio-ne potranno essere solo le procedu-re di Valutazione di Impatto Ambien-tale (Via) e di Valutazione ambienta-le strategica (Vas) che dovranno es-sere obbligatoriamente effettuate.❖

PER INFORMAZIONI VEDERE

Il presidente della RepubblicaGiorgioNapolitanoconceda lagraziaadAdriano Sofri.

È quanto chiede il presidente emeri-to della Repubblica, Francesco Cossiga,in una lettera inviata al Capo dello Stato.«Credo che la vedova Calabresi e suo fi-glio Mario nell'accettare di incontrare lasignora Pinelli - spiega il senatore a vita -si siano proprio posti sulla strada dellapacificazione generale. Perché quest'in-contro fosse esaustivo mancava però laterza vittima: Adriano Sofri. E a questaassenza lei - scrive a Napolitano - può ri-parare concedendo la grazia a questoamico, esponente di un movimento chefu tra i più duri nell'opporsi ad ogni mi-naccia di involuzione autoritaria delloStato».

[email protected]

IL LINK

Cossiga al Colle«Ora concedala grazia a Sofri»

P

Senato, primo sì al nucleareIl governo ora può cercarei siti per le nuove centrali

ROMA

IL CASO

PARLANDODI...

Pd, lezioniamericane

I maghi della campagna elettorale di Obama arrivano in Italia per tenere una lezioneal Pd. Venerdì pomeriggio a largo del nazareno Ben Self e Dan Thain, «gli uomini del presi-dente»americanosalirannoincattedrapererudireipionieri italianidelpensierodemocrati-co nelle strategie di comunicazione politica del terzo millennio.

Il Senato approva gli articoli chedanno il via libera al ritorno alnucleare in Italia. Delega al go-verno che entro sei mesi dovràdettare la disciplina per i nuovisiti. L’opposizione: «Un pericolo-so ritorno al passato».

MARIA ZEGARELLI

LA PASTA DELL’AUSERPER RICORDARSIDEGLI ANZIANI.

Con la Pasta dell’Auser aiuti il Filo d’Argento, il servizio telefonicodedicato agli anziani soli ed emarginati. Con la Pasta dell’Auser compiun’azione buona due volte: al sapore della solidarietà, infatti, aggiungiquello dell’impegno sociale, perché questa pasta sostiene il progettoLibera Terra che restituisce alla collettività i beni confiscati alle mafie.

IL 30 MAGGIO 2009

NELLE PIAZZE ITALIANE.

PER CONOSCERE LE PIAZZE INFORMATI SU WWW.AUSER.IT

19MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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La mattina del 14 dicembre scorso,sette del mattino, interno cella delcarcere di Bari. Bassam Abachi, si-riano di 63 anni residente in Belgio,imam e predicatore, parla conRaphael Gendrom belga convertitoall’Islam. Sono stati arrestati l’11 no-vembre 2008 nel porto di Bari, era-no su un camper e nel sottofondotrasportavano clandestini. L’antiter-rorismo decide di riempire la celladi cimici e ascoltare. Nel camper, in-fatti, oltre ai clandestini, è stato tro-vato un sacco di materiale in linguaaraba. La mattina del 14 dicembre,quindi Bassam e Raphael parlanotra loro. E spiegano i dettagli di unattentato: «Con l’aereo, contro gliinglesi» secondo una prima ipotesi.E poi: «Bisogna cambiare posto -

spiega Gendrom - lo possiamo fare aParigi». «Ma certo che sì, faccio l’ae-reo, colpire il maestro» incalzal’imam Bassam. «Colpirò il De Gaulle- aggiunge l’altro - la sera quando sa-ranno tante persone. C’è solo questoper la pace».

L’INTERCETTAZIONE

C’è soprattutto questa intercettazio-ne, oltre che una quantità immensadi materiale che inneggia alla jihad euna fitta rete di relazioni con predica-tori, fanatici e mujaheddin, dietro

l’arresto con l’accusa di terrorismo in-ternazionale di Abachi e Gendrom. Ilgip di Bari Giulia Romanazzi ha accol-to le richieste della procura e confer-mato le indagini degli uomini dell’An-titerrorismo del Viminale coordinatidal prefetto Carlo Di Stefano. I duearrestati sarebbero «promotori, diri-genti, organizzatori e finanziatori» diun gruppo di almeno 14 persone ope-

rativo anche tra Francia, Belgio e Ita-lia con finalità di terrorismo interna-zionale.

LE CELLULEAUTONOME

Se l’intelligence occidentale sostieneche Osama Bin Laden è morto in qual-che grotta afgana, non c’è dubbio cheAl Qaeda è qualcosa che vive si orga-nizza e si amministra ormai in mododel tutto indipendente dal suo ideato-re. Il quale, vivo e morto che sia, vederealizzato il suo piano di un networkdi cellule autonome le une dalle altresenza alcun rapporto gerarchico. Le66 pagine dell’ordinanza di custodiacautelare raccontano di un gruppooperativo che aveva in programma«la preparazione ed esecuzione diazioni terroristiche», con disponibili-tà di «ordigni e armi», specializzato«nell’addestramento e arruolamentodi persone disponibili ad azioni suici-de in Iraq ed Afghanistan». Un grup-po che aveva fatto di internet il mez-zo migliore per fare propaganda perla jihad e reclutare. L’internauta è so-prattutto Gendron amministratore einventore di cib.be, poi assabyle.come poi ribaat.com da anni indirizzi tele-matici al centro di vari annunci e mi-nacce come quelle delle sedicenti Bri-gate Abu Hafs al Masri che non si sase siano mai esistite. Di certo hannotenuto in scacco mezza Europa nel-l’estate del 2004. Il fatto è che quan-do Abachi e Gendrom sono stati fer-mati nel porto di Bari a novembrescorso, nel camper c’erano pc zeppidi cartelle, cd e pen drive il cui svilup-po, grazie alle rogatorie con Franciae Belgio, ha disegnato un gruppo ra-mificato e in parte già noto. I due so-no i fondatori del Centro islamico bel-ga Assabyle, un indirizzo al centro dirapporti con personaggi come NizarTrabelsi arrestato il 13 settembre2001 in Belgio perché sospettato divoler condurre un’azione suicida con-

tro l’ambasciata Usa a Parigi. Bas-sam Abachi ha sposato Malia elAroud con Dahmane Abdelsattar,l’uomo che il 9 settembre 2001avrebbe ucciso Massoud, il leonedel Panshir, il delitto che annunciòl’offensiva contro l’occidente e l’11settembre. Il Centro studi di Abachiha a che fare anche con i tre ordigniesplosi a Istanbul tra il 9 e il 10 ago-sto 2004, con gli arresti dell’opera-zione Rinascita (Italia, novembre2007) e l’operazione Salami (Bel-gio, 11 dicembre 2008). L’Italia siconferma il retrobottega dove orga-nizzare uomini e piani dellajihad.❖

Mentana, la “verità” e quella lettera segreta«Mediaset è ormai un comitato elettorale»

LECCE Sarebbe andata avantiper almeno vent'anni l'attività illecitaconsistita in favori in cambio di soldi eregali che ha portato all'arresto di 16agenti della Polstrada di Lecce, arresta-ti dai propri colleghi. Il particolare èemerso nella conferenza stampa tenu-ta dal procuratore di Lecce, CataldoMotta.Aguidarelapresuntaorganizza-zione sarebbe stato l'ispettore capoFrancesco Reggio, 57 anni, leccese. Inuna sua telefonata oggetto di intercet-tazione, si sentirebbe Reggio compia-cersi con un collega, anche lui coinvol-to nell'attività illegale, per questa entra-ta aggiuntiva al salario, perchè in fin deiconti gli avrebbe permesso di andarein pensione in anticipo. Gli agenti arre-stati,comeannunciatodal dirigentesu-periore della Polizia Stradale di Puglia,Giuseppe Salomone, saranno sostituitientro 48 ore da 14 nuove unità.

Vigili chiedevanofavori in cambiodi soldi. Arrestati

p Intercettati in carcere dove erano finiti per favoreggiamento all’immigrazione clandestina

p Le 66 pagine dell’ordinanza raccontano di un gruppo con disponibilità di «ordigni e armi»

[email protected]

Lo scintillante mondo Mediasetrivelato come tutti immaginano chesia: un «comitato elettorale» berlu-sconiano. A togliere il velo (anchedai suoi occhi) è Enrico Mentana, inuna lettera che scrisse a Fedele Confa-lonieri nella notte tra il 21 e il 22 apri-le 2008, poco dopo la vittoria del Pdl,reduce da una cena coi vertici Media-

set e i direttori: «È stato un errore invi-tarmi. Mi sono sentito davvero fuoriposto. C’era tutta la prima linea del-l’informazione, ma non ho sentitoparlare di giornalismo neanche perun minuto. Non mi sento più di casain un gruppo che sembra un comitatoelettorale, dove tutti ormai la pensa-no allo stesso modo, e del resto sono

stati messi al loro posto proprio perquesto... Mi aiuti a uscire, presiden-te! Lo farò in punta di piedi».

La lettera non è più segreta, è nelsuo primo libro «Passionaccia» (Riz-zoli), oggi in libreria e anticipato daVanity Fair. Licenziato a febbraio dal-la conduzione di Matrix, è stupito dacome è stato troncato «senza neppu-

re il coraggio di dirmelo in faccia, unrapporto che durava da 17 anni» conl’azienda. Ora aspetta la sentenza delTribunale del Lavoro al quale ha fat-to ricorso per il reintegro a Mediaset.In caso di vittoria prevede che l’azien-da risolverà il contratto, ma vuole«che siano loro a dire che mi manda-no via». Amarezza e racconti: per levolte che Confalonieri l’ha difeso (daBerlusconi che voleva la sua testa) eper quando l’ha mollato, sul casoEluana e sui troppi inviti a Di Pietro.«Si saranno chiesti: è più importantestare tranquilli o tenerci Mentana?».La prima che hai detto... N.L.

LECCE

L’Italia si conferma ilretrobottega per uominie piani della jihad

Italia

Volevano colpireParigi, fermatia Bari 2 portavocedi AlQaeda

Uno dei due era amministrato-re e inventore di cib.be, poi as-sabyle.com e poi ribaat.com daanni indirizzi telematici al cen-tro di vari annunci e minaccecome quelle delle sedicenti Bri-gate Abu Hafs al Masri.

CLAUDIA FUSANI

L’analisi

20MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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SAVERIO LODATO

Lo ChefConsigliaAndreaCamilleri

Camilleri, per molto tempo aveva-mo pensato che Silvio Berlusconisfuggisse alla regola, simile aglidei di cui parla Sallustio: «Ognidio è imperituro e ingenerato». In-vece anche lui ebbe un papà, nonun papi, che è altro tipo di paren-tela. Dal quale papà, come tuttinoi, ricevette perle di saggezza escampoli di educazione. Berlusco-ni, un po’ di tempo fa: «Papà miinsegnò che se vuoi far male alprossimo o fai il delinquente, o ildentista o il Pm». Forse, il papà siera fermato ai «delinquenti». E ilbambino prodigio ci ha messo delsuo.

Se di mamma ce n’è una sola,anche di padre dovrebbe, al-meno in teoria, esserceneuno solo. Quindi Berlusconi

parla di quello stesso padre chel’avrebbe, in tenera età, condotto inun cimitero di guerra americano perfargli giurare eterna amicizia agliUsa difensori della libertà. Sembrauna scena da libro Cuore, ma passi.Però che il padre gli abbia detto lafrase che Lei, caro Lodato, riporta,mi suona falso. Come del resto an-che Lei sospetta. A quell’epoca i Pmnon esistevano, si chiamavano giudi-ci istruttori. E non erano né le togherosse, né i Torquemada, né i malatidi mente che Berlusconi descrive aisuoi affascinati elettori. Quelli sem-mai vennero dopo, quando miserogli occhi su alcuni affarucci non tan-to limpidi del cavaliere, ma allora ilpapà del nostro Silvietto mi pare chenon ci fosse più. Con questa battutac-cia, Berlusconi ha offeso, a parte Pme dentisti che non fanno più male, lamemoria di suo padre. Perché o quel-la frase non fu detta , o se lo fu signifi-ca che anche suo padre aveva avutoda temere dalla giustizia. No, sonosicuro che si tratta di una bugia. E mipermetta di lasciar perdere Sallustioe citare Marziale: «Non sei un menti-tore abituale, sei la Menzogna stessafatta persona».

[email protected]

Umberto Scapagnini, l’ex sinda-co di Catania e medico personale diBerlusconi dovrà comparire per la ter-za volta davanti ai giudici catanesi. IlGup Antonella Romano lo ha infattirinviato a giudizio per abuso d’ufficioaggravato. La vicenda riguarda loscandalo dei parcheggi sotterraneiche vede coinvolti anche i più impor-tanti imprenditori catanesi a partireda Ennio Virlinzi, anche lui a giudizioper concorso nello stesso reato di cuiè imputato l’ex sindaco. Un grande af-fare nel quale ha un consistente inte-resse anche l’editore Mario Ciancio,socio proprio di Virlinzi nell’associa-zione temporanea di imprese che do-veva realizzare i parcheggi di PiazzaEuropa. Oltre a Scapagnini, dovran-no comparire il prossimo 29 giugnodavanti ai giudici anche altri due im-prenditori: Domenico Costanzo, chesi era aggiudicato il parcheggio diPiazza Verga, e Seby Costanzo, cheaveva vinto la gara per quello di Piaz-za Ariosto. A giudizio anche i compo-nenti della commissione che aggiudi-cò i parcheggi e l’ingegnere TuccioD’Urso, capo dell’ufficio speciale per

l’emergenza traffico. Un vero e pro-prio «porto delle nebbie» nel quale ledecisioni venivano assunte senza al-cun controllo. Per piazza Europa ilprogetto originario venne letteral-mente stravolto, per consentire a Vir-linzi e al suo socio di realizzare ancheun centro commerciale e complessi-vamente un piano in più.

Il coinvolgimento di Virlinzi e Co-stanzo mette in un imbarazzo anchela sezione catanese di Confindustria.Dopo l’allontanamento del presiden-te Fabio Scaccia, questa venne rettada un commissario, e venne nomina-to proprio Virlinzi, già indagato perquesta vicenda. Successivamente siarrivò all’elezione di Giuseppe Bonac-corsi, oggi al centro di una vicendapoco chiara a proposito di una transa-zione con la quale il Comune, seppurindebitato fino al collo, gli abbuona-va un debito di oltre 10 milioni. Co-me vice presidente venne chiamatoproprio Costanzo, che si dimise preci-pitosamente proprio a causa della ri-chiesta di rinvio a giudizio per lo scan-dalo dei parcheggi.DOMENICOVALTER RIZZO

Il quadro è esposto in un nego-ziod’arteaduepassidalSenato, inviadella Palombella. Per giorni ha cam-peggiato in vetrina, poi i titolari han-no ritenuto più opportuno spostarloall’interno. «I pensatori» (Gachet eD’Alema),è il titolodell’operadell’arti-sta Dario Cusani, fratello gemello delnoto Sergio. Di sicuro effetto, foto e

olio su carta, il quadro, che fa partedella raccolta «Ricomincio da...» è invendita al pubblico a 5mila euro. C’èstato anche chi proprio in occasionedelsessantesimocompleannodiMas-simod’Alemahapensatodiregarglie-lo, «ma diciamo la verità, 5mila eurosono tanti...», racconta un suo amico,Finirà incasadiqualcheammiratore?

P

Nell’inchiesta coinvoltianche i vertici dellaConfindustria locale

Delinquenti, dentisti e PmCosì Berlusconi offendelamemoria di suo padre

Da «Ricomincio da...» di Dario Cusani

PARLANDODI...

Crolloa Lecce

Travolti dal crollo del solaio di una palazzina in ristrutturazione a Lecce, sono feritima vivi due operai a Lecce, nella città vecchia. Il primo operaio è stato tirato fuori in pochiminuti, per l'altro, sommerso da una quantità maggiore di detriti, c'è voluto più tempo.Fratturati i diversi punti, i due operai sono ricoverati: la prognosi non è ancora sciolta.

Catania, lo scandalodei parcheggi:a processoUmberto Scapagnini

Abuso d’ufficio

D’Alema «pensatore» in un quadro

21MERCOLEDÌ

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André Schiffrin per unaquarantina d’anni è statoun nome di prestigio in-ternazionale nell’edito-ria, ma dietro le quinte:dal 1962 al 1991, con laPantheon Books, ha fat-to conoscere agli Stati

Uniti, sua terra d’adozione, intellettuali delsuo mondo d’origine, l’Europa, come Sartree Foucault, Laing, Bourdieu, Hobsbawm,Camus, Duras; dal 1991 caduta vittima laPantheon Books, che suo padre aveva fon-dato negli anni Quaranta, di successive con-centrazioni - Random House, New House,Bertelsmann - ha fondato la New Press, conla quale ha proseguito la sua idea di una pro-duzione di libri «esigente e popolare», se-condo la sua definizione. Per capire il suoruolo, teniamo a mente questo dato: negliStati Uniti dal mondo esterno arriva poco oniente, la percentuale di libri tradotti da al-tre lingue, già infima, negli anni di Bush ècrollata al 3% del totale. È nel 1999 cheSchiffrin è uscito allo scoperto con un pam-phlet, Editoria senza editori (da noi uscitonel 2000 per Bollati Boringhieri) nel qualecon spietata passione raccontava cosa fossesuccesso oltreoceano nell’ultima ventinad’anni: la concentrazione di tutta l’indu-stria americana in cinque enormi gruppi,poi il matrimonio libro & intrattenimento(cinema, videogiochi, tv, internet). E, diconseguenza, l’ukase dei nuovi padroni: tut-to deve rendere gli stessi quattrini, se lat-shirt di Batman rende il 20%, altrettantodovrà il saggio di psicanalisi per il quale, pri-ma, gli editori si accontentavano d’un gua-dagno sette volte minore. Ma già, faccendedi «laggiù», da americani. Macché. Nel2006 con un secondo pamphlet, Il controllodella parola (anch’esso da noi per Bollati Bo-ringhieri), André Schiffrin ha radiografato

MARIA SERENA PALIERI

Conversando con...

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Editore

Ilmio duello contro i gigantidell’editoria e della politicaper unanuova innocenza

André Schiffrin

22MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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AmyGoodman intervistal’editore. In inglese

il disastro avvenuto tra il 2002 e il 2003 inFrancia, quando due terzi dell’intera indu-stria del libro sono caduti a metà nelle manidi un colosso, Hachette, i cui fondi proven-gono dell’industria delle armi, per metà inquelle invisibili della finanza internaziona-le. Noi, ci riguarda? In modo tutto nostro:Mondadori è Mediaset è Medusa ecc... E ilproprietario è il presidente del Consiglio.Ora André Schiffrin in una nuova opera distraordinario interesse, Libri in fuga. Un iti-nerario politico fra Parigi e New York (trad. epostfazione di Valentina Parlato, pp. 232,euro 15, Voland) ci racconta il «prima»: co-me fu che la sua famiglia - suo padre Jac-ques, ideatore e poi direttore per Gallimarddella collana prestigiosa per antonomasia,la Bibliothèque de la Pléiade, sua madre Si-mone e lui, bambino di cinque anni - nel1941 dovettero dire addio a una vita agiataa Parigi, dove gli amici di famiglia erano no-mi come André Gide e Roger Martin duGard e da dove si partiva per una vacanza almare con Aldous Huxley, per approdare for-tunosamente a New York. E ricominciareda zero: Simone Schiffrin, forte del suo«chic» parigino, nelle due stanze all’angolodella 75ma cominciò a fabbricare bottoni digesso. Perché? Perché erano ebrei. E fuggi-vano dalla Francia occupata dove GastonGallimard, pochi mesi prima, aveva «aria-nizzato» l’impresa licenziando in tronco Jac-ques Schiffrin. Fra le non poche sorpreseche il libro riserva, d’altronde, c’è la descri-zione del tasso di antisemitismo che neglianni Quaranta e Cinquanta permeava glistessi Stati Uniti.Dopo aver ingaggiato il suo duello con lemajor dell’editoria, questo libro è un debitoche lei paga con chi le ha trasmesso i geni delmestiere, insomma con suo padre?«Questo libro ha costituito un modo di per-dere alcune innocenze, l’innocenza giovani-le, l’innocenza politica. Non avevo capito fi-no a che punto i miei genitori e gli altri esuliavessero sofferto durante la guerra. La viami è stata aperta dalla sco-perta che a Parigi un archi-vio custodiva la corrispon-denza intercorsa tra gli anniVenti e il 1950, anno dellasua morte, tra mio padre eAndré Gide. Era un epistola-rio che Gallimard volevapubblicare. Conoscevo le lettere di Gide,che mio padre conservava meticolosamen-te, ma non conoscevo le sue risposte. Ho de-ciso poi che, benché autobiografico, questolibro avrebbe illuminato la mia vita pubbli-ca e professionale, non quella privata, perquanto essa sia per me così importante. Vo-levo parlare degli anni Quaranta e Cinquan-ta in America, anni di cui si sa e si parla po-co. Anche ora nella stessa America».Èancheilraccontodiunastraordinariapreco-cità:aveva 13anniquandonel 1948suopadrelamandòinEuropacon50dollari in tasca,per«riscoprire» la Francia uscita dall’occupazio-ne e dalla guerra. Lei la racconta comeun’esperienzaquasi normale,maa noi lettorisembra eccezionale.«Capisco che oggi sembri tale. All’epoca

non era così. I bambini avevano molta piùlibertà e iniziativa e quando sono arrivato inEuropa la gente non era né stupefatta né pre-occupata. Ora, quando il mio nipotino tredi-cenne arriva a Parigi da Londra da solo sul-l’Eurostar tutti si meravigliano. Ma all’epo-ca sul piano intellettuale, e non solo, i ragaz-zini erano molto più preparati di adesso. Sipresupponeva che i più giovani potesseroavere più iniziativa, potessero godere di piùlibertà. Eravamo meno pro-tetti».Quantoallapolitica, leièstatoulteriormenteprecoce:haco-minciatoa13anniaimpegnar-si. Normale anche questo?C’era negli anni Quarantaun’America appassionata dipolitica di cui il maccartismo ha cancellato lamemoria?«Quell’America era ancora mobilitata dallaguerra da poco finita. A scuola e nelle uni-versità tutti erano immersi nei grandi dibat-titi di quei giorni. C’erano discussioni tra tut-te le fazioni possibili. Certo, anche questooggi è strano pensarlo: che fossimo così gio-vani e così impegnati».Lei, da poco più che bambino, così come daragazzo e da giovane uomo, si definisce unsocialistafabiano.Vogliamoricordarecos’era-no, i «fabiani»?«Fabiano voleva dire “non ora”: era la scuo-la inglese del Labour Party, che puntava aun socialismo da costruire per via istituzio-nale e non con una rivoluzione repentina».E la sua innocenza consistette nel non accor-gersi che inpiùoccasioni Fbi eCiavi avrebbe-ro usato in chiave anticomunista. Oggi si sen-te tuttora «fabiano»?«Gli anni mi hanno spinto più a sinistra».Tra i suoimaestri c’è stata HannahArendt. Laincontrò in condizionimolto semplici...«A New York era un’amica di famiglia, a ca-sa discuteva con mio padre e i suoi amici.Ma mia madre e io la ascoltavamo anche inuna scuola serale per iscritti al sindacato:

eravamo in sei, quattro ope-rai e noi due».Cita due libri che a cavallotra i Cinquanta e i Sessantahanno segnato la societàamericana:«On the road»diKerouace«La finedell’ideo-logia»diDanielBell.Oggiesi-

stono libri che hanno un impatto analogo?«Quello di Kerouac era un libro sintomati-co, l’inizio di un’ondata, la bohème degli an-ni Sessanta, e ha avuto influenza perché lagente era già, o quasi, lì. Il libro di Bell inve-ce offriva argomenti a chi da sinistra volevapassare a destra. Ora potrebbero avere lastessa influenza libri che offrano il contra-rio: argomenti a chi, di destra, si sente passa-re a sinistra».Ci sono?«Joseph Stiglitz ha scritto cose estremamen-te convincenti. Naomi Klein anche. Gli ame-ricani con loro hanno cominciato a capireche non tutto ciò che il capitalismo profetiz-zava era inevitabile».La sua Pantheon Books pubblicò gli «antima-nuali», libri che formarono lagenerazionedel

‘68 e della protesta contro il Vietnam. Oggiquali antimanuali sarebbero necessari?«Pubblicammo per esempio un antimanua-le sulla storia americana, col titolo Verso unnuovo passato. Oggi ce ne vorrebbero in pri-mo luogo di economia. E, per l’Italia, sui me-dia e sul ruolo che hanno nell’elaborazionedella decisione politica. Ma può darsi che lacrisi aiuti le persone a capire che il berlusco-nismo non era l’unica via possibile».

La Pantheon Books pubbli-cò «Il Gattopardo» e il «Dot-tor Zivago», acquistati daFeltrinelli. Lei ha dedicatopagine elogiative alla no-stra editoria negli anni Ses-santaeSettanta.DellaEinau-didicecheaveva il catalogo

di scienze umanemigliore in Europa. Oggi?«Le concentrazioni sono nocive dappertut-to. In Italia avete ottimi libri, molte case edi-trici indipendenti. Ma il fatto che Einaudioggi sia nel gruppo Mondadori la rende di-versa. Giulio Einaudi si permetteva di perde-re soldi su un libro, se lo riteneva importan-te».Barack Obama le dà speranza?«Tutti abbiamo provato un enorme piacerenel vederlo eletto. Ma la sua politica econo-mica mi delude: è troppo a destra, non risol-verà la crisi. E lo dice un Nobel, Paul Krug-man».❖

Per saperne di più

La casa editrice di «Libri infuga», l’ultima opera

www.democracynow.org

«Hannah Arendt eraamica di famiglia. Conmia madre la seguivamoin una scuola serale»

«Quando è stato elettosono stato felice, ma midelude la sua politicaeconomica di destra»

APROPOSITODI KEROUAC E BELL

www.voland.itApprofondimenti

Lamaestra

SuObama

«QuellodiKerouaceraunlibrosintoma-tico, labohèmedeglianniSessanta,ehaavuto influenzaperché lagenteeragià,o quasi, lì. Il libro di Bell invece offrivaargomentiachidasinistravolevapassa-re a destra».

Ieri una lezione alla Sapienzagiovedì alla Fiera del libro

André Schiffrin ha tenuto ieri alla“Sapienza”, a Roma, una lezione su

“Potere, editoria e controllo della stampa”.OggiaMilanopresenteràilsuolibroalla libre-riaFeltrinellidiviaManzoni,alle18,conRaffa-ele Cardone.

Giovedì sarà alla Fiera del Libro di Torinodove,alle17, interverràaunincontroorganiz-zatodaungruppodicaseeditrici indipenden-ti (Voland,minimumfax,Nottetempo, Iperbo-rea, Emons) in Sala Blu, sul tema “L’Europanonfapiùsconti.Laleggedel libroall’estero”.Con lui altri rappresentanti di case editricistraniere, Liana Levi, Verena Sich, Harry Kra-mer.ModeraMarco Zapparoli. Schiffrin è na-to nel 1935 a Parigi, figlio dell’editore france-se Jacques Schiffrin, arriva nel 1941 a NewYork.A27anni iniziaa lavorarenellaPanthe-on Books dove resterà per trent’anni. Nel1990fonda lacasaeditrice indipendenteTheNewPress.

Gli appuntamenti

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L’esame non è stato supe-rato. Il «Papa tedesco»non ha convinto. I conticon quel tragico passatonon sono stati fatti fino

in fondo. I titoli dei maggiori quoti-diani israeliani danno conto di unadelusione trasversale alle varie ani-me dello Stato ebraico. Partiamo daqui per raccontare il giorno dopo lavisita di Benedetto XVI allo YadVashem. «Delusione in Israele per ildiscorso del Pontefice a YadVashem» (Haaretz). «Il discorso de-ludente» (Maariv). «L’occasioneperduta del Pontefice» (Yediot Ahro-not).

La tappa al Memoriale. Con ilsuo discorso al Memoriale dell’Olo-causto, descritto alla vigilia comel’appuntamento più importantedel viaggio in Terra Santa, Benedet-to XVI sperava di mettere fine allepolemiche, spesso roventi, tra Chie-sa Cattolica ed Ebraismo e ai dubbidegli ebrei sulla posizione del Vati-cano verso la Shoah e l’antisemiti-smo. A leggere ieri i giornali israe-liani invece il Papa avrebbe manca-to l’occasione per chiarire in mododefinitivo la visione sua e dellaChiesa cattolica dello sterminio de-gli ebrei compiuto dai nazisti. Lastampa dello Stato ebraico è unani-me nell’esprimere delusione, senon forte disappunto, per il discor-so del Papa al Yad Vashem. «Un di-scorso deludente» titola il quotidia-no Maariv vicino alla destra,«Un’occasione perduta per il Pa-pa», incalza il centrista Yediot Ahro-not. Per entrambi i quotidiani ilPontefice non ha «chiesto perdo-no». Ma i giudizi più taglienti sonosul liberal Haaretz che nei mesiscorsi annunciò, primo fra tutti, ilviaggio di Benedetto XVI in Israelee che titola nella sua edizione carta-cea in lingua inglese: «I sopravvis-suti (all’Olocausto, ndr) irritati daldiscorso tiepido di Benedetto». Ilquotidiano mette in evidenza la de-lusione dei responsabili del Memo-riale della Shoah, in particolare delsuo presidente, l’ex rabbino capoIsrael Meir Lau. Sullo stesso giorna-le il noto giornalista e storico TomSegev, in un commento dal titolo«Qualcuno a Roma ha scelto“uccisi”», paragona il calore e l’en-tusiasmo di Giovanni Paolo II con il«freddo» Benedetto XVI. Più di tut-to Segev condanna il Papa perchéha parlato di «ebrei uccisi» e nonsterminati, «come se fossero stativittima di un incidente stradale».

Nel migliore dei casi, prevede Se-gev, «Benedetto XVI si lascerà indie-tro indifferenza». Altrettanto criticoè il giudizio di Etgar Lefkovits sulJerusalem Post, secondo il quale il Pa-pa ha mancato di chiedere scusa perl’atteggiamento avuto dalla Chiesacattolica durante l’Olocausto, delu-dendo coloro che si attendevano undiscorso storico da parte di un Ponte-fice nato in Germania. Il JerusalemPost riporta anche i commenti dellospeaker della Knesset, Reuven Ri-vlin (Likud, il partito del primo mini-stro Netanyahu), assente l’altro ieriall’aeroporto di Tel Aviv, alla cerimo-nia di benvenuto al Papa. «Ieri (lune-dì, ndr.) - ha detto Rivlin - sono anda-to al Yad Vashem non solo per ascol-tare una descrizione storica o fattigià accertati sull’Olocausto. Sono an-dato come un ebreo che voleva ascol-tare una richiesta di perdono da par-te di coloro che hanno causato la no-stra tragedia, e fra di essi i tedeschi ela Chiesa. Purtroppo non ho ascolta-to nulla di tutto ciò». La stampa israe-liana riporta allo stesso tempo unavoce autorevole contraria al coro dicritiche al Papa. Noah Frug, presi-

dente dei comitati dei sopravvissutiall’Olocausto, ha definito esageratele condanne del discorso al YadVashem. «Il Papa non è presidente diuna organizzazione sionista, quindiperché lo critichiamo? È venuto inIsraele per avvicinare la Chiesa al-l’Ebraismo e dobbiamo considerarela sua visita positiva ed importante»,dichiara Frug.

Gli intellettuali. A dirsi deluso deldiscorso allo Yad Vashem di Benedet-to XVI è anche Abraham Bet Yeho-shua, tra i più affermati scrittori israe-liani contemporanei. «Da un Papa diorigini tedesche mi aspetterei che du-rante la visita al Memoriale della Sho-ah» si esprimesse in maniera «ferma esignificativa sulla debolezza morale eil tradimento teologico della chiesacattolica e dei cristiani in genere difronte al fenomeno del nazismo e delfascismo in Europa, non solo in rela-zione al genocidio degli ebrei», avevasottolineato Yehoshua in un articolopubblicato da La Stampa. Un’aspetta-tiva non corrisposta da BenedettoXVI. «Mentirei se dicessi che Il Papa

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L’ambasciatore Levy: haricordato i 6 milioni diebrei vittime della Shoah

Plauso

Le voci

La stampa attacca Ratzinger dopo il discorsoallo Yad Vashem: «Un’occasione perduta»Yehoshua: sul nazismo mi aspettavo di più

Lo storico Segev«Si lascerà dietro soloindifferenza»

Mondo

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Critiche

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OlocaustoIl Papatedescodelude Israele

Benedetto XVI all’incontro con i rabbini a Gerusalemme

UMBERTO DE GIOVANNANGELI

24MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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mi abbia convinto - riflette il giornodopo lo scrittore israeliano -. Non mihanno convinto alcuni passaggi delsuo discorso allo Yad Vashem così co-me il silenzio su altri passaggi chiavedi quella tragedia». In particolare,prosegue Yehoshua, «mi sarei aspet-tato dal “Papa tedesco” una riflessio-ne più compiuta e coraggiosa sul fat-to che l’Olocausto non rappresenta so-lo un oltraggio al popolo ebraico, maanche la sconfitta di una Europa cri-stiana che non seppe espellere da sé ilvirus del nazismo e del fascismo». Didiverso avviso è l’ambasciatore israe-liano presso la Santa Sede MordechaiLewy. Questa visita - ha detto Lewy inuna conferenza stampa - benché mol-to articolata nella sua dimensione dipellegrinaggio religioso, ha ancheuna dimensione politica perché il Pa-pa è anche un capo di stato oltre a es-sere capo della Chiesa». Lewy ha det-to che per Israele sono molto impor-tanti i tre punti contenuti del discorsodel papa all’arrivo in Israele: «unacompleta condanna di ogni negazio-ne dell’ Olocausto, ricordando i sei mi-lioni di ebrei vittime della Shoah». Ra-tzinger, inoltre, «si è inserito nellalunga fila di pellegrini in Terrasantamanifestando cosi la speranza chemolti altri verranno dopo di lui - e ciòsignifica un incoraggiamento al pelle-grinaggio che è ciò che ci aspettiamodopo la visita». Infine Israele ha ap-prezzato «l’affermazione che lo Statodi Israele è qui per restare come Statodei nostri antenati».

Karolpiù seguito. I raffronti tra ilviaggio di Benedetto XVI e quello delsuo predecessore, Giovanni Paolo II,non si fermano ai loro discorsi. Gio-vanni Paolo II batte Benedetto XVItre a uno. Saranno complessivamen-te tra i 15 e i 20 mila i pellegrini cheseguiranno il Papa in Israele, un ter-zo cioè dei 60 mila che nel 2000 pa-pa Wojtyla riuscì a radunare nelloStato ebraico durante il suo viaggioin occasione del Giubileo. È lontanoquindi, per il Papa tedesco, il succes-so di numeri del suo predecessore po-lacco, anche se, a onor del vero, Gio-vanni Paolo II godeva da un lato de-gli entusiasmi (e dell’effetto traino)dell’anno giubilare e dall’altro lanciòapertamente un invito ai fedeli a se-guirlo sulle orme di Gesù.❖

Rabbini divisi

La prima volta che un pontefice visi-ta la spianata delle Mosche e la Mo-schea della Cupola della roccia, ter-zo luogo sacro per l’Islam, che con lasua cupola d’oro domina Gerusa-lemme. Così è iniziata la secondagiornata di Benedetto XVI nella «cit-tà santa». Quindi si è recato al Murodel Pianto,i resti del Tempio di Salo-mone, luogo venerato dall’interomondo ebraico e, infine, al «Cenaco-lo» ha incontrato i frati della Custo-dia di Terrasanta e nella cattedralelatina di Gerusalemme una rappre-sentanza della comunità cattolicadella città.

I SIMBOLI

Una giornata, quella di ieri, di omag-gio ai grandi simboli e ai leader reli-giosi di Gerusalemme, la città santaper Ebraismo, Cristianesimo eIslam. Un filo ha legato tutti gli avve-nimenti: costruire la pace.

«Manda la tua pace sulla Terra-santa, su tutto il Medio oriente e sul-l’intera famiglia umana» è scritto

sul foglietto che il Papa «pellegrino»poggia in una fessura tra le pietredel Muro del Pianto. Ratzinger, co-me il suo predecessore Papa Wojty-la, sosta in raccoglimento e in pre-ghiera davanti a quel Muro santoper l’intero mondo ebraico. Nellapreghiera affidata a quel foglio invo-ca il «Dio di Abramo, di Isacco e Gia-cobbe» perché ascolti «il grido degliafflitti, dei timorosi e dei deprivati».

Chiede l’impegno di tutti i leader re-ligiosi a costruire percorsi di dialo-go, riconciliazione e perdono.

È la via che aveva indicato pocoprima, al gran mufti di Gerusa-lemme, che lo ha accolto alla spiana-ta delle moschee per accompagnar-lo nella visita alla Moschea della Cu-pola. Il pontefice, che è entrato nel-la Cupola togliendosi le scarpe.

Nell’omelia tenuta nel pomerig-gio alla messa celebrata ha parlatodi Gerusalemme. «Come un micro-cosmo del nostro mondo globalizza-to, questa Città, se deve vivere lasua vocazione universale, deve esse-re un luogo che insegna l'universali-tà, il rispetto per gli altri, il dialogo ela vicendevole comprensione; unluogo dove il pregiudizio, l'ignoran-za e la paura che li alimenta, sianosuperati dall'onestà, dall'integrità edalla ricerca della pace». «Non do-vrebbe esservi posto tra queste mu-ra per la chiusura, la discriminazio-ne, la violenza e l'ingiustizia».

«I credenti in un Dio di misericor-dia - si qualifichino essi Ebrei, Cri-stiani o Musulmani -, devono esserei primi - ha concluso Benedetto XVI -a promuovere questa cultura dellariconciliazione e della pace».

Dopo le polemiche del giorno pre-cedente era atteso il discorso delpontefice al Gran Rabbinato. Bene-detto XVI lo ha voluto rassicurare.«La Chiesa non deflette dalla lineadella riconciliazione tra cristiani ed

ebrei». E si impegna perché questasia «durevole» e segnata dalla «fi-ducia». Indica un percorso di «col-laborazione comune» sui valori,non solo di confronto teologico.«Ebrei e cristiani - spiega - sonougualmente interessati ad assicu-rare rispetto per la sacralità dellavita umana, la centralità della fa-miglia, la libertà di religione e di

coscienza per una società sana». Ilpontefice ha anche sottolineato illavoro svolto dalla commissione bi-laterale vaticano-israeliana persciogliere i nodi ancora non risolti,a partire dallo status giuridico deiluoghi santi.

IL CENACOLO

Proprio in uno di questi, il Cenaco-lo, dove secondo la tradizione cri-stiana Gesù celebrò l’ultima cenacon i discepoli, Benedetto XVI hatenuto un discorso agli «ordinari»di Terrasanta dove è stato accoltodal «Custode» padre Pizzaballa.La presenza cristiana nella Terra-santa e nelle regioni vicine - ha af-fermato - «è di importanza vitaleper il bene della società». ❖

Oggi la visitaa Betlemmee a un campo profughi

Foto Reuters

L’attesa dei palestinesi

Il giudizio spaccaanche il gran rabbinatod’Israele

VERTICI ALLACASA BIANCA

Messaggio Il Pontefice lascia la sua preghiera al Muro del Pianto

[email protected]

Obama spinge per l’accordoisraelo-palestinese. Ieri il suostaff ha reso noto il calendariodegli incontri: il 18 maggio rice-verà Netanyahu, il 26 l’egizianoMubarak e il 28 AbuMazen.

P

Ratzinger invoca la pace«Gerusalemme sia città aperta»

CITTÀ DEL VATICANO

Il Pontefice ieriha reso omaggioai luoghi santi

PARLANDODI...

SummitItalia-Egitto

Italia ed Egitto sono soddisfatte della loro collaborazione bilaterale, che intendonoapprofondire e rafforzare ulteriormente in futuro. Sono queste, in sintesi, le opinioni delpresidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del presidente egiziano Hosni Mubarak, ieri alvertice bilaterale di Sharm el Sheikh, il secondo dopo quello di Roma dello scorso anno.

Benedetto XVI ieri ha reso omag-gio ai grandi simboli delle rele-gioni. È andato a visitare la Spia-nata delle Moschee, ha lasciatoun messaggio al Muro del Pian-to. Appello per la pace: Gerusa-lemme aperta a tutti.

ROBERTO MONTEFORTE

Muro e Spianata

25MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Foto Ansa

C’è quell’Eurobarometro di un me-se fa, che altri sondaggi successivinon sembrano scalfire. Dice chel’Europa, in vista delle europee, èsempre meno europea. Lo spettroche aleggia sul 7 giugno prossimoè quello di un’astensione record.Da trent’anni il trend è negativo,man mano che il Parlamento s’in-grossa e che l’Europa politica restaal palo. Ma se nel 2004 a restare acasa era stato il 54 per cento deglielettori, stavolta potrebbe essereaddirittura il 66 per cento: due sutre degli aventi diritto al voto. I piùrestii sono i polacchi: solo il 17 percento intende recarsi alle urne. Maneanche i britannici scherzano,con il loro 22 per cento.

FRANCESI FREDDI

Hanno messo il muso persino ifrancesi, loro che dell’Europa han-no fatto da tempo un rovente og-getto di scontro nazionale: più del-la metà non appare interessata.L’ipotesi globale è pessimista, qual-che settimana di campagna eletto-rale potrebbe invertire la tenden-za. Ma il dato la dice lunga sullastanchezza del progetto comunita-rio. È corroborato inoltre dalle ci-fre sull’indice di fiducia nelle prin-cipali istituzioni europee: 45 percento per il Parlamento, 42 percento per la Commissione, 39 percento per la Banca centrale, tuttein flessione rispetto ad un anno fa.Clima di crisi, non solo economi-ca.

Ma un Parlamento ci sarà, e po-trebbe dar vita ad una legislaturatra le più importanti della sua sto-ria. Soprattutto se verrà approva-

to il Trattato di Lisbona, dopo chegli irlandesi saranno tornati alle ur-ne per un referendum riparatore, ilprossimo autunno. E nel nuovo Par-lamento la sinistra europea rischiadi essere nettamente minoritaria.Non soffre solo in Italia, la sinistra.Hanno forti reumatismi anche uomi-ni al governo come Gordon Brown eZapatero, per non parlare della tede-sca Spd. Soffrono le pene dell’infer-no i socialisti francesi di Martine Au-bry, azzannati dai Verdi di CohnBendit (10 per cento nelle intenzio-ni di voto), dal postino fondatoredel Nuovo partito anticapitalista Oli-vier Besancenot (7 per cento), e co-stretti sulla difensiva dall’invadenteSarkozy, indifferente, quando gliconviene, ai tradizionali confini tra

destra e sinistra. È rientrato nei ran-ghi governativi anche il ministro de-gli Esteri Bernard Kouchner, cheaveva osato esprimere un dubbio:

«Non so per chi votare, leggerò i pro-grammi». Dev’esserseli divorati inuna notte, se ieri, lui da sempre so-cialista con o senza tessera, avevagià scelto: «Voterò l’Ump, la listacondotta da Michel Barnier». Nien-te di grave, se non fosse che Kouch-ner, malgrado le sue acrobazie, ri-

Il parlamento europeo di Strasburgo

NEW YORK Gli Stati Uniti di BarackObama sono stati eletti dall'AssembleaGenerale dell'Onu al Consiglio per i dirittiumani boicottato da George Bush per lesue critiche ad Israele e per la presenzatra i membri di Paesi con dubbi curri-culum in materia. Posizione che Washin-gton,all'insegnadeldialogoancheconPa-esi non amici o alleati, il mese scorso hadeciso di rivedere candidandosi ad unodei tre seggi per «Paesi europei ed occi-dentali» vacanti.

Gli Usa di Obamaentrano nel Consigliodiritti umani Onu

[email protected]

p I socialisti soffrono in Francia, in Spagna rischiano il sorpasso. Il Labour britannico al minimo

p In Germania Spd in calo, la cancelliera Merkel spera. All’Est destra favorita

PARIGI

IL CASO

Il ministro degli Esteriè rientratonei ranghi governativi

Mondo

Europee, sinistra in affannoSul voto incubo astensionePer i sondaggi il 66% degli elet-tori potrebbe decidere di diser-tare le elezioni europee del 7giugno. Nel nuovo Parlamentola sinistra potrebbe essere net-tamente minoritaria. E non sof-fre solo in Italia.

GIANNI MARSILLI

Il caso Kouchner

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www.europa.eu

mane una delle personalità più po-polari nel Paese.

Un po’ dappertutto, ancora unavolta, si voterà su logiche nazionali.Pro o contro Berlusconi in Italia, proo contro Sarkozy in Francia, e cosìavanti. Ne soffrirà in modo partico-lare Gordon Brown: il Labour vieneaccreditato di un 22-23 per cento,mentre i conservatori di David Ca-meron veleggiano oltre il 40. AncheZapatero rischia il sorpasso: gli isti-tuti di sondaggio danno i popolari al40 per cento, e i socialisti non oltre il37. Quanto al Ps francese, se rima-nesse attorno al 25 per cento (con-tro il 28 di cinque anni fa), sarebbegià un buon risultato, per quanto di-stanziato di tre o quattro punti dal-l’Ump. Completamente assorbitedalle peripezie nazionali saranno leeuropee in Germania, dove in set-tembre si vota per le politiche, e do-ve Angela Merkel sta giudiziosamen-te sferragliando per la riconferma.Anche lì, i sondaggi premiano i con-servatori.

L’ECCEZIONE

In ultima analisi, l’unico Paese dellasfera europea che va verso sinistra èla piccola e lontana Islanda, partico-larmente martoriata dalla crisi: si èdata un governo laburista, però nonfa parte dell’Unione, anche se ha ap-pena fatto atto di candidatura.

Venendo meno la leadership so-cial-liberale (Blair e Zapatero su tut-ti), hanno perso il loro punto di rife-rimento anche molti dei partiti so-cialisti dell’ex est europeo, come gliungheresi, i polacchi, gli slovacchi.Si prefigura inoltre un rafforzamen-to delle ali estreme, soprattutto a de-stra, ancora difficile da quantificaree tradurre in seggi.

Non solo ad est, a dire il vero: pro-mette fuoco e fiamme, in Olanda, ilPartito della libertà (PVV) di GeertWilders, il colorito erede di Pim For-tuyn, che un folle assassinò nel2002. Fa campagna come un forsen-nato «per la soppressione del Parla-mento di Strasburgo», contro l’in-gresso della Turchia, per l’espulsio-ne dall’Unione di Romania e Bulga-ria. Ci sono sondaggi che lo colloca-no al primo posto, davanti ai cristia-no-democratici e ai socialisti, oggiinsieme al governo. ❖

Sdraiato in barella, con i tubi che glipendevano dal naso, IvanDemjanjuk è arrivato in ambulanzaal carcere di Stadelheim, provenien-te dall’aeroporto di Monaco, in Ger-mania. Se fosse una messinscena vo-luta dalla difesa per accreditare ilsuo cattivo stato di salute, o se effetti-vamente l’anziana guardia dei lagernazisti sia gravemente malato, non èchiaro. L’unica cosa certa è cheDemjanjuk è molto anziano, 89 an-ni, ma questo non gli impedirà di es-sere processato. Demjanjuk, un sol-dato ucraino dell’esercito sovietico,diventato collaboratore dei nazistidopo essere stato catturato, è accusa-to dello sterminio di 29 mila ebrei.

IVANCIOÈ JOHN

Un aereo proveniente dagli Stati Uni-ti ha portato Demjanjuk nel Paese incui sarà processato per l’attività cri-minale svolta in tre campi di concen-

tramento hitleriani, fra cui Sobibor,una località che oggi fa parte dellaPolonia. Negli Usa l’uomo ha vissutoper molti anni a partire dal 1952,quando lasciò la Germania evidente-mente temendo di essere riconosciu-to e arrestato. Ha abitato a Cleve-land, lavorando come operaio in unafabbrica di automobili. Per megliomimetizzare la sua vera identità ave-va cambiato il nome da Ivan in John.L’espediente non gli impedì di esserescoperto nel 1977 e trasferito in Isra-ele, dove nel 1988 fu condannato amorte come il presunto aguzzino del

lager di Treblinka. La sentenza ven-ne poi ribaltata dalla Corte Supre-ma, perché nel frattempo eranoemersi fatti nuovi, secondo cui la per-sona che i prigionieri di Treblinkachiamavano con terrore «Ivan il terri-bile» non era lui, ma un omonimo.

IL CARCERE DI HITLER

Scarcerato, Demjanjuk tornò negliStati Uniti, dove dieci anni fa finì sot-to inchiesta perché si era scopertoche aveva prestato la sua opera an-che a Soribor e in altri due lager. Lagiustizia tedesca ne ha chiesto e final-

mente ottenuto l’estradizione. Luinega ogni responsabilità. Nega per-sino di avere mai messo piede a So-bibor. In attesa che le accuse a suocarico vengano formalizzate, saràospite dello stesso carcere in cui nel1922 finì per un mese lo stesso Hit-ler.

Soddisfazione al centro Wiesen-thal, l’istituto che si batte perché icriminali nazisti siano portati da-vanti al tribunale. «Questo è ungiorno molto importante per la giu-stizia», ha sottolineato a Gerusa-lemme il direttore Efraim Zuroff. ❖

IL SITODELL’UNIONE EUROPEA www.partitodemocratico.it www.youdem.tv

DARIO FRANCESCHINIGIOVANNA MELANDRIERMETE REALACCI

INTERVENGONO

Mercoledì 13 maggio 2009, ore 15.00Sala conferenze

Piazza Montecitorio 123/ARoma,

Per la sicurezza, contro la deregulationCultura e territorio per affrontare la crisiPer la sicurezza, contro la deregulationCultura e territorio per affrontare la crisi

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p Estradato in Germania l’ucraino che collaborò con i nazisti

pHa vissuto per anni negli Usa lavorando come operaio

Dice di essere malatoe nega ogniresponsabilità

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In Olanda il Partitodella libertà potrebbearrivare primo

[email protected]

Ha 89 anni

PARLANDODI...

José LuisZapatero

Il premier socialista spagnolo ieri ha annunciato che dal prossimo settembre tutti gliscolari di quinta elementare, circa 420 mila, riceveranno dallo Stato un computer portatileper «continuare a lavorare e fare i compiti a casa». la misura annunciata nel corso deldibattito sullo stato della nazione, sarà estesa successivamente ad altre classi.

Gli eredi di Fortuyn

Uccise 29mila ebreiDemjanjuk sarà processato

John Demjanjuk è stato conse-gnato ieri dagli Usa, dove ha vis-suto per molti anni, alle autoritàtedesche per essere processato.L’anziana ex-guardia dei lagernazisti in Polonia nega i criminiche gli vengono contestati.

GABRIEL BERTINETTO

27MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Foto Reuters

AFGHANISTAN, GASA SCUOLA

Svenimenti e vomito da inalazione-di gas tossici. Tre scuole femminilisono state colpite in pochi giorni dal-la stessa intossicazione. L’ultimo ca-so alla elementare Qazaaq nella pro-vincia di Kapisa con 90 bambine inospedale. Si sospetta un boicottag-gio dei talebani.

KHAMENEI PERAHMADINEJAD

L’ayatollah Ali Khamenei, Guida su-prema dell’Iran, ieri in Kurdistan haconsigliato gli elettori il 12 di votareun candidato «amico del popolo» e«lontano dal lusso». Un discorsomolto vicino a un endorsement per ilpresidente uscente Ahmadinejad.

MOGADISCIO, SCONTRI E 110MORTI

Tre giorni di combattimenti nella ca-pitale somala tra milizie islamiche,gli Shabaab, e forze governativehanno causato 110 morti, quasi tut-ti civili, ed almeno 330 feriti. Il bilan-cio è del gruppo Elman per la pace ela difesa dei diritti umani.

MEDVEDEV: BASTA CORRUZIONE

Il presidente russo Medvedevschiera gli 007 della Fsb, erede delKgb, nella lotta alla corruzione. Ilgiro di mazzette in Russia arrive-rebbe a 300 miliardi di dollari.Ora è d’obbligo per i funzionari sta-tali la dichiarazione dei redditipubblica, inclusi i familiari .

FEBBRE SUINAOLTRE 5MILA CASI

L’Organizzazione mondiale dellaSanità aggiorna il bilancio dei casidi febbre suina riconosciuti: sono5.251 in tutto il mondo di cui2.600 in Usa, con un totale di 3 vit-time, e altri 2.059 casi, con ben 56morti, in Messico.

NESSUNATRACCIADI VAGNI

Un nuovo scontro a fuoco è scop-piato ieri tra marine filippini eguerriglieri islamici del gruppoAbu Sayyaf ad Indanan town, nel-l’isola di Sulu, dove i terroristi ter-rebbero in ostaggio l'italiano Euge-nio Vagni. Di lui nessuna traccia.

ZOOM

Ragazze, alle volte bambine, sfregiate con acidi corrosivi che attaccanole ossa e provocano cecità per il rifiuto di una proposta matrimoniale o di unapprocciosessuale.Per laprimavoltadopodieciannidibattaglia l’ongBangla-deshAcidSurvivorsFoundationdicecheda500casisonopassatia100l’anno.

In pillole

Mondo

[email protected]

Nelle migliori librerie, su Internet, presso la casa editrice, in condizione con Shang Shung International.

Modera l’incontro Cristina Comencini (scrittrice e regista cinematografica)

Intervengono Alfredo Ancora (psichiatra transculturale) e Teresa Albano (esperta di migrazioni)

I GIOIELLI DI DHARAMSALAI giovani tibetani dell’esilio

di Enrica Baldi

prefazione di Cristina Comencini - introduzione di Raimondo Bultrini

L’esperienza unica di un’educatrice italiana che a Dharamsala, in India, per quattro anniha fatto teatro e poesia con bambini e adolescenti tibetani esuli in fuga dalla persecuzione

cinese. Un libro d’esplorazione, di speranza e gioia.

“Come ha fatto mio padre, Enrica resta in contatto con i bambini con cui ha lavorato, che diventanograndi, vanno in giro per il mondo, si sono sposati: sono le manifestazioni viventi della riuscita di chi

se ne è occupato” (Cristina Comencini).

“Il sogno di tutti è che questi bambini possano tornare presto nel proprio Paese, finalmente libero, e riu-nirsi con le loro famiglie. Un sogno che ha continuato a infrangersi anno dopo anno contro le terribili

ondate repressive delle autorità cinesi” (Raimondo Bultrini).

L’Autrice e la casa editrice invitano i lettori de “L’Unità” a partecipare alla prima

presentazione de “I gioielli di Dharamsala”, che si terrà a Roma

venerdì 15 maggio 2009, alle 18,00presso la libreria Odradek, Via dei Banchi Vecchi, 57

Bangladesh, meno ragazze sfregiate con l’acido

28MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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Cento per cento

Un anno ancora, poi la crisi econo-mica dovrebbe lasciare il posto ad«una graduale ripresa» che però«dovrà essere sostenuta da nuovemisure di stimolo, soprattutto nelsettore finanziario». Di qui l’invitoall’Europa a fare una «pulizia di pri-mavera» del sistema finanziariocon «stress test» sul modello di quel-li Usa. A fare da traino, nella secon-da metà del 2010, saranno i paesiemergenti, gli stessi che quest’annosoffriranno di più. Ma l’Italia conti-nuerà ad arrancare: il Fondo mone-tario internazionale pubblica il nuo-vo outlook, e per il nostro paese sti-ma due anni di pil sottozero, -4,4%nel 2009 e -0,4% nel 2010. Quantoall’inflazione, siamo sullo 0,7% que-st’anno e 0,6% il prossimo.

Prezzi sotto controllo, insomma,nonostante i carburanti, che hannogià raggiunto i livelli più alti da fine2008. Ieri, nuovi adeguamenti al-l’insù: proprio mentre il petrolio toc-ca i 60 dollari al barile sui mercatiinternazionali, le due compagnieche finora si erano mantenute a di-stanza dalle altre, hanno ritoccato iprezzi sia per la verde che per il die-sel, portandoli vicini ai massimi. Es-so ha rivisto il prezzo della benzinaa 1,256 euro al litro e quello del ga-solio a 1,104; Shell ha invece porta-to la verde a 1,258 e il diesel a1,105 euro al litro.

MA IL PEGGIO È PASSATO?

Denti stretti per un anno ancora,dunque, ormai tutte le maggiori isti-tuzioni economiche hanno raggiun-to un’intesa di massima sul fattoche la crisi si risolverà l’anno prossi-mo. Il ministro Tremonti concorda:

«La crisi continua, ma la fase apocalit-tica è superata - dice - grazie alle rego-le che i governi hanno iniziato a defi-nire». Il presidente di Fiat, Luca diMontezemolo, ieri sera a Ballarò, è in-vece un po’ più cauto: «Penso che lafase più negativa si stia arrestando equindi ci auguriamo che si possa pre-sto vedere una ripresa», ma «ci an-drei un po’ cauto» nel dire che il peg-gio è passato. «Il panico, soprattutto

finanziario, certamente è finito.Detto questo, quando vedo l’econo-mia reale, quando i dati della produ-zione che sono usciti ieri non sonomai stati così bassi dal ‘91, quandovedo purtroppo tanta gente in cassaintegrazione dico: attenzione, biso-gna confrontarsi con una situazio-ne difficile e bisogna fare di tuttoperchè persone che hanno rischia-to, che rischiano di perdere il postoo lo hanno perso, possano con unaripresa vera dell’economia rientra-re in azienda».

SOSTEGNOALCREDITO

Secondo l’Fmi, lo scenario economi-co rimane orientato al ribasso per-ché «se da un lato i consumatori po-trebbero riprendere fiducia grazieanche al basso livello di inflazione,dall’altro la continua debolezza del-la domanda globale potrebbe allun-gare e aggravare la recessione in at-to». Le misure prese per contrastare

la grave recessione in Europa «han-no fornito una buona base per la ri-presa - dichiara Marek Belka, diret-tore del dipartimento europeo delFondo - ma ora servono nuove azio-ni, specie nel settore finanziario,per ristabilire la fiducia dei merca-ti». Misure che dovrebbero include-re un continuo sostegno al credito,ulteriore chiarezza nel riconoscerele perdite del sistema, la ricapitaliz-zazione, anche con denaro pubbli-co, delle istituzioni sane del settoreprivato, e la rimozione degli assetsofferenti, preferibilmente tramitela costituzione di bad bank gestiteda privati ma con supporto e finan-ziamenti governativi. Serve ancheun maggiore coordinamento tra Pa-esi, altrimenti «né gli sforzi di politi-ca monetaria né quelli di politica fi-scale potranno dimostrarsi effica-ci», chiude Belka.❖

ENEL

Enelhachiuso ilprimotrimestre2009 con un risultato netto di1.908 milioni, in aumento del101,5% rispetto all’anno scorso.

[email protected]

«Sarei prudentenel dire cheil peggio è alle spalle»

p Fmi L’Europa è entrata in una crisi profonda, graduale ripresa nella seconda metà del 2010

p Italia Pil in calo del 4,4% nel 2009, l’anno prossimo dello 0,4%. Inflazione sotto controllo

Economia

MILANO

Montezemolo cauto

www.unita.it

Unaltro annodi recessioneLabenzina torna a correreLe previsioni del Fmi: ripresain Europa nel 2010, ma in Italiadue anni di pil sottozero. Il Fon-do avverte: per uscire dal tun-nel necessarie nuove misurenel settore finanziario. Petro-lio e benzina salgono di nuovo.

LAURA MATTEUCCI

29MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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«Lavorare meno lavorare tutti» eralo slogan coniato da Pierre Carniti,allora a capo della Cisl, negli anniSettanta. E che suscitò aspre opposi-zioni non solo nella destra benpen-sante ma anche nella sinistra. Ora,in tempo di crisi, è ritornato di mo-da e fatto proprio addirittura dal-l’Unione Europea. Come una ricet-ta per salvare i posti di lavoro ridu-cendo gli orari. Non è però al centrodelle attenzioni della Cisl di Raffae-le Bonanni che apre la prossima set-timana il sedicesimo Congresso na-zionale sotto la scritta «Nel lavoropartecipazione e responsabilita».Slogan che corrisponde ai connota-ti di sempre di questo sindacato.

UNRICHIAMO

È un monito che però non fa i conticon il fatto che viviamo tempi in cuile scelte e le decisioni vengono cala-te quasi sempre dall’alto, sulla testadel mondo del lavoro. In fondo an-che il caso Fiat, pur alimentatore disperanze fondate, non rivela uncoinvolgimento concreto delle rap-presentanze sindacali. Parole come“concertazione” o “contrattazione”vengono vilipese e svuotate. E ilconfltto è considerato un atto di le-sa maestà, un triste residuo del pas-sato. Narrano di questo i comporta-menti di molte imprese e del gover-no, come dimostrano anche le ulti-me sortite del ministro Brunetta, in-tento a dirigere una sua rivoluzioneche non ha bisogno degli interlocu-tori sindacali, anzi li spazza via.

Ma quale è lo stato di salute del-l’organizzazione cara a Grandi e Pa-store? Sono ormai lontani i tempi incui c'era una specie di Cisl un po'

duale, con una dialettica interna viva-ce, tra cattolici di sinistra e cattolicipiù moderati. Erano i tempi dei gran-di partiti di massa come la Dc, il Pci, ilPsi. La Cisl era gelosa della propriaautonomia ma era anche solcata dasimpatie politiche diverse. Era l’epo-ca di Bruno Storti e Luigi Macario, diPierre Carniti e Franco Marini. Unatradizione duale che si rispecchiavanel segretario generale affiancato daun vice. Uno schema presente, del re-sto, anche nella Cgil dove la caratteri-stica politica era più evidente, tra co-munisti e socialisti. Una tradizioneduale che si è protratta anche dopo losconquasso dei partiti e la nascita del-la cosiddetta seconda repubblica. Og-gi Raffaele Bonanni nella Cisl regnasovrano. I cronisti sindacali un po' an-ziani forse ricordano con nostalgia itempi lontani di quella dialettica viva-ce. Oggi, semmai, c'è da narrare diuno scontro con la Cgil presa spessodi mira, come unico ostacolo per lesorti progressive del Paese. Anche se

in questi ultimi giorni Bonanni haassunto toni diversi. E il Congresso,aperto all’intervento di Epifani, sa-rà una cartina di tornasole sulla pos-sibilità o meno di considerare mor-ta l’ipotesi unitaria. I precongressinon hanno detto molto su questoterreno. Pur segnalando accordiunitari in categorie e territori (nonsolo a Bergamo). Qualche volta s’in-tuisce la presenza di sommessi bron-tolii, magari nelle categorie indu-striali o tra i pensionati. Segnali chenon trovano un’eco pubblica. Pesaun certo disagio politico. Le paginedi Conquiste del lavoro, il quotidia-no dell’organizzazione, registranospesso commenti frizzanti sulle sor-ti del Pd. Trattamento non riserva-to al Partito della libertà.

SMARRIMENTO

Certo non sono pochi nella Cisl colo-ro che credendo nel Pd vivono unasorta di smarrimento difficile da su-perare. Senza per questo sposare lecause berlusconiane (non a casopersonaggi come Carniti, Marini,Pezzotta, D’Antoni, non hanno scel-to il Pdl). Il Congresso, con la nutri-ta presenza di esponenti governati-vi (col ministro Sacconi posto mali-ziosamente a replicare all’interven-to di Epifani), sarà anche qui unacartina di tornasole. Per vedere se

prevarranno altre antiche bandieredella Cisl, come l’autonomia e lacontrattazione. O l’illusione di par-tecipare davvero usufruendo dellerisorse dei cosiddetti enti bilaterali.La speranza è che tutti capiscanoche divisi i sindacati non mobilita-no a sufficienza il mondo del lavo-ro, non determinano davvero unastrategia innovativa, alimentanol’apatia e la sfiducia o il ricorso a ri-bellismi disperati, non conquistanorisultati apprezzabili.❖

Foto Ansa

Con 68 voti contro 46, la giunta diAssolombarda ha designato il presiden-tedi Snam Rete Gas, AlbertoMeomartini,allapresidenzadell'associazionedegliim-prenditori milanesi. L'altro candidato eraAlessandro Spada ex presidente dei gio-vani di Assolombarda. La candidatura èstata espressa dopo quasi tre ore di di-scussione.

Nato a Milano nel 1947, Alberto Meo-martini si è laureato in economia e com-mercio presso l'università Bocconi, occu-pando poi posti di grande rilievo pressoaziende di rilevanza internazionale co-me Eni, Snam e Italgas. Ha collaboratoconFrancoReviglio,ministrodelleFinan-ze dal 1979 al 1981. Subentrerà a DianaBracco.

Meomartini (Eni)al verticedi Assolombarda

Cisl Il segretario Raffaele Bonanni guida il sindacato in questa difficile fase

[email protected]

Le delusionidella politicae le antiche bandiere

p Il sindacato di Raffaele Bonanni tra pochi giorni si riunisce in un importante congresso

p Interverranno Guglielmo Epifani e, subito dopo di lui, il ministro del Welfare

ROMA

Rapporto col Pd

INDUSTRIALI

Economia

Cisl tra il bisognodi unitàe le tentazioni di SacconiLa prossima settimana, dal 20al 23 maggio, si terrà a Roma ilsedicesimo congresso della Ci-sl. Una verifica dei rapporticon la politica del secondo sin-dacato italiano. Interverrà Epi-fani. Dopo di lui Sacconi.

BRUNO UGOLINI

30MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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Allarme tagli

Èstato un reato di“immagine lesa”, quel-lo di Giulio Tremontisul terremoto. “Io ho fat-to tanto per mostrare

un governo efficiente, con un inter-vento-lampo della protezione civi-le e una ricostruzione in tempi cer-ti, e tu hai trovato coperture chearrivano al 2033”. Questo avrebbedetto Silvio Berlusconi al suo fede-lissimo ministro dell'Economia. Ilquale – si sa – non ha un caratterefacile: magari è propenso a minac-ciare di andarsene, di lasciare tut-ta l'”armata” del Popolo delle liber-tà al suo destino. Alta tensione.Ma di qui a passare ai fatti, ad unaplateale dimissione del “pivot” deiconti pubblici, ce ne corre. “E chi cimette al suo posto, Noemi?”, si sus-surra nei corridoi della Ragione-ria, riversando fiumi di ironia vele-nosa su Palazzo Chigi.

Comedire:Tremonti oggi è inso-stituibile. E questo per diverse ra-gioni. Non ultima, la carta che siappresta a calare per vincere la par-tita sui conti: lo scudo fiscale. Il mi-nistro sta preparando l'ennesimasanatoria per gli Evasori (quellicon la maiuscola, non certo le pic-cole partite Iva) da settimane. Fil-trano indiscrezioni à-go-go, circon-date da mezze smentite, e mezzeconferme. Insomma, sulla questio-ne fiscale è nebbia fitta. Il fatto èche stavolta il ministro non vuolemetterci la faccia da solo. La sceltadovrà ricadere un po' sull'Europa,un po' sugli istituti internazionali,e per il resto anche sull'opposizio-ne. Anche in questo caso, comeper Berlusconi sul terremoto, c'èun'immagine da difendere: quelladel tutore assoluto dei risparmiato-ri. Vai a spiegare ai “bot people”che si ha un occhio di riguardo perscaltri finanzieri, per malavitosi e

riciclatori. Sono loro che esporta-no capitali nei paradisi del fisco: esaranno loro a incassare lo scontocon l'erario attraverso lo scudo.

Se ne parla da settimane, ma ilprovvedimento ancora non si ve-de. Ma l'attesa non inganni: il mini-stro non è titubante. Sta solo pre-parando il terreno. Deve costruirel'idea che la lotta ai paradisi e agli“imbrogli” della finanza è in faseavanzata. Per questo prepara“legal standard” e quant'altro. Masoprattutto cerca l'appoggio bipar-tisan della politica italiana. Pareche stia contattando esponentidell'opposizione (Udc e Pd in parti-colare) per ottenere il loro via libe-ra. Il discorso è semplice e convin-cente: appoggiatemi e io vi daròquello che vi serve. Come dire: inun solo colpo ciascuno di noi risol-verà il suo problema. Io quello deiconti (che vanno rimessi in ordine,

visto che deficit e debito sono inrapida risalita), voi magari quellodi alcuni vostri collegi. Il tutto co-perto dalla nobile causa del terre-moto. La tragedia dell'Aquila utiliz-zata per aprire un varco su quellache sembra l'unica vera fonte diguadagno facile: uno sconto aglievasori e amen. Tanto più che inEuropa ci stanno pensando altri.Se poi gli altri Paesi faranno paga-re di più e vieteranno l'anonimato,poco importa: in Italia a queste co-se ormai non fa più caso nessuno.

Portata a termine questa opera-zione, Tremonti potrà restare se-duto sul suo scranno assolutamen-te indisturbato. Di lì potrà raccon-tare che la crisi è tutta colpa deibanchieri e magari di Bankitalia,che l'Europa sta peggio dell'Italia,che i crac Cirio, Parmalat e Argenti-na sono colpa della “sinistra amicadei banchieri”, mentre il suo gover-no cancella la class action, fa paga-re i “buchi” della finanza creativaai contribuenti e concede sconti in-verosimili agli evasori. E stavoltanon ci sarà più neanche An a chie-dergli di sloggiare, come aveva fat-to Fini nella passata legislatura.Perchè? Semplice: An non esistepiù, e Fini è più isolato di lui.❖

MICROSOFT

Foto Epa

RYANAIR

Conti okRyanair chiude il 2008 con un

utile netto a 60-80 milioni di euro ericavi superiori a 2miliardi di euro. Alvia ilnuovoserviziodi telefoniamobi-ledisponibile aBergamoOrioal Serio

Microsoft annuncia che, in casodi deterioramento dell'econo-mia,potrebbericorrereatagliol-tre ai 5.000 già annunciati.

Affari

RENDIMENTI

Bot sempregiùSempregiùirendimenticheitito-

li di Stato garantiscono al Popolo deiBot. I Bot trimestrali non sono riusciti asuperare all'1%: il guadagno lordo, perla prima volta, è dello 0,882%.

BONDDIWORLDBANK

Il retroscena

MIBTEL

15.969+0,88%

CREDITOVALTELLINESE

Proventi +10%Il Credito Valtellinese ha chiuso

ilprimotrimestreconunutilenettodi27,2milioni, stabile (+1,2%)rispettoal-lo stessoperiododel 2007. I proventioperativi sono saliti del 10,7% a 198,2milioni.

SEAT

Meno 62Unaperditadi62,4milioni,dipo-

co inferiore a quella del primo trime-stre2008,ericavistabilia164,4milio-nigrazieallacrescitadi Internet in Ita-lia: sono i risultati trimestrali di SeatPagine Gialle.

Giulio Tremonti

Tremonti se ne va?E Berlusconi chi cimette? Noemi...

La tragedia abruzzeseper guadagni facili:lo sconto agli evasori

PRYSMIAN

In BrasilePrysmiansièaggiudicataunase-

riedicontratti conlacompagniapetro-lifera brasiliana Petrobras per la forni-turadi84,5kmdicavispeciali,dautiliz-zarenellepiattaformepetrolifere.Valo-redei contratti èdi 42milioni di dollari.

FRASEDI...TARAKBEN AMMARMediobanca

[email protected]

S&PMIB

20.337+0,68%

ALLEANZA

Utile in caloAlleanzaAssicurazionihachiuso

il primo trimestre 2009 con un utilenetto consolidato a 74,4 milioni di eu-ro, incalodel27,6%rispettoai102,7mi-lionidellostessoperiododiunannofa.

Le voci

LaWorldBank(bancaperlosvi-luppo), ha collocato il suo pri-mo bond decennale in europerunammontaredi3miliardi. Paga un coupon del 3,875%,scadenza il 20maggio 2019.

ROMA

Conti pubblici

F«Spesso il mestiere dei giornali è anche quello di inventare lecose» ha detto il consigliere di Mediobanca, smentendo l’ipotesidi una fusione tra Telecom e Telefonica.

Tremonti cerca aiutonell’opposizioneper lo scudo fiscaleTensioni con Berlusconi sulle coperture per il terremotoil ministro tenta di trovare una sponda fuori dal governo

BIANCA DI GIOVANNI

EURO/DOLLARO: 1,3641

31MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Intanto si annuncia altra cassa inte-grazione, a Mirafiori. In 150 traoperai e impiegati del reparto co-

struzione stampi si fermeranno tral’8 e il 28 giugno. Mentre nella pri-ma settimana dello stesso mese nel-lo stesso reparto pausa forzata per250 lavoratori.

DUEVELOCITÀ

L’universo Fiat si muove a due veloci-tà: quella da fuso orario di Marchion-ne e dei suoi fedelissimi e quella arilento, degli stop coatti imposti aglioperai dalla crisi. Secondo laFiom-Cgil, la cig coinvolge, a ruota,quasi l’80% dei dipendenti del Lin-gotto. Anche per questo sabato Tori-

no li ospiterà in massa, al corteo cheFiom, Fim, Uilm e Fismic (l’Ugl saràad Avellino) hanno organizzato perla manifestazione nazionale dei lavo-ratori del gruppo. Partenza dalla por-ta 5 di Mirafiori, arrivo alla sede delLingotto. «Alla mobilitazione - hadetto ieri Giorgio Airaudo, segreta-rio Fiom di Torino - parteciperannoanche le aziende in crisi dell’indottoFiat. Marchionne fa gli accordi al-l’estero - ha aggiunto il sindacalista -e in Italia si fa cassa integrazione».«Il nostro obiettivo - fa eco il segreta-rio torinese della Fim, Claudio Chiar-

le - è incontrare governo e azienda,perchè una volta chiusi gli accordirischiamo di trovarci a discutere so-lo di ammortizzatori sociali». An-che se Fiat conserverà la sua italia-nità, come ha assicurato ieri Monte-zemolo a Ballarò. «Ma non parlia-mo di quello che succederà dopogli accordi - ha precisato - non si sanemmeno se saranno conclusi». Eda Berlino arriva la conferma di untrust in cui fare confluire Opel seGm dovesse fallire prima di un ac-cordo con Fiat o con Magna. Dea-dline 20 maggio.❖

[email protected]

Mediobanca ha registrato unutile netto nei nove mesi chiusi al 31marzo di 39 milioni dai 783 milionidell'anno scorso dopo svalutazioni eminori utili da partecipazioni per720 milioni.

L’amministratore delegato, Alber-to Nagel, sui conti in rosso, ha ricor-dato che ha pesato «la contribuzionenegativa del settore titoli». In partico-lare nell'ultimo trimestre «abbiamoconsolidato l'ultimo trimestre 2008»delle Generali, «che ha generato 120milioni di perdite». L’attesa è di un«un ritorno in positivo di Generali inquesto trimestre».

Ma, in compenso, secondo Nagel,sono stati raggiunti «risultati bancarimolto positivi in questo trimestre conle performance della divisione Cib(corporate & investment banking,ndr) che sono state le migliori degliultimi 18 mesi». Da sottolineare che200 milioni sono stati recuperati dal-la vendita di alcuni asset.

Tra i consiglieri colto un giudiziodi Tarak Ben Ammar: «Siamo soddi-sfatti, tutto bene».

Pare che molti consiglieri abbianosoprattutto apprezzato i risultati tri-mestrali positivi di CheBanca!.❖

Nel primo trimestre dell'annoil gruppo Mediaset ha registrato unutile netto di 60 milioni di euro, di-mezzato rispetto ai 121 milioni dellostesso periodo del 2008. In calo an-che i ricavi netti consolidati a 967,2milioni (-12% da 1.098,9). Scende ilrisultato operativo, che nel primo tri-mestre 2009 è arrivato a quota 139,3milioni contro i 255,8 milioni dell'an-no scorso.

Dopo questi dati, il risultato opera-tivo e netto consolidato di Mediasetnel 2009 dovrebbero essere inferio-re rispetto all'anno scorso. «Lo scena-rio macroeconomico - afferma Me-diaset - continua a essere caratteriz-zato da grande incertezza circa la du-rata e l'intensità della fase recessivain corso, e conseguentemente prose-gue la diffusa tendenza degli opera-tori a effettuare drastiche riduzioni orinvii dei propri investimenti pubbli-citari. Tali condizioni continuerannoa caratterizzare in particolare il mer-cato spagnolo, mentre in Italia, in uncontesto che rimane comunque estre-mamente difficile, le evidenze al mo-mento disponibili portano a ritenereche la flessione del mercato pubblici-tario possa attenuarsi...».❖

AncheMediasetsente la crisiUtile dimezzatonei primimesi

pDue velocità Marchionne tra America e Germania, le fabbriche italiane in difficoltà

pManifestazione Sabato a Torino con i lavoratori anche i rappresentanti delle istituzioni

MILANO

Mediobanca:precipita l’utile(perGenerali)beneCheBanca!

Economia

Fiat,Mirafiori ancora in «cassa»Montezemolo: resteremo in Italia

Nuova cassa integrazione perimpiegati e operai di Mirafiori.Sabato dallo stabilimento piùfamoso della Fiat partiranno ilavoratori in corteo coi sindaca-ti. Obiettivo: ottenere subito untavolo con governo e azienda.

G.VES.

32MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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partitodemocratico.ityoudem.tv

Più forti noi, più forte tu.

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CaraUnità

MAURO MARCONCINI

Mi ricordo che quando c’era il Governo Prodi tutti i giorni c’era qualcu-no che aveva da protestare per le troppe tasse: commercianti, artigia-ni, industriali, ecc. ecc. Ora non dice più niente nessuno. Neppure igiornali.

RISPOSTA L’assalto di Visco alla tasche degli italiani è stato unodei leit-motiv di una vera e propria campagna mediatica contro Prodi.Oggi, dopo un anno di Berlusconi, la pressione fiscale è aumentata manessuno ne parla più. La Chiesa tace dopo aver ottenuto quello che vole-va sulle famiglie di fatto, sul testamento biologico e sui finanziamentialle scuole private e nessuno sulla stampa o in Tv si occupa più deglistipendi dei parlamentari. Il governo di Berlusconi, viene spiegato a chisi lamenta, deve confrontarsi con la crisi dell’economia e con l’emergen-za terremoto. Il prezzo del petrolio scende, intanto, mentre aumentaquello della benzina e aumentano, nel silenzio di tutti, i consumi dilusso e il precariato, la disoccupazione e i nuovi poveri. Televisioni egiornali sono troppo occupati ad esaltare (i più fedeli) o a difendere (gli“indipendenti”) un governo vergognosamente razzista all’interno diuna operazione mediatica sfacciata ma efficace. Dimostrando la validitàdella tesi di Chomsky per cui le sorti dei governi oggi sono decise dallaproprietà dei giornali e delle tv più che dalla politica.

Dialoghi

I persuasori occulti

Doonesb

ury

Luigi Cancrini

EZIOPELINO

La Chiesa e i suicidi

ChinonricordalacassadiWelbysulpiazzale, fuori della chiesa chiusa,sbarrata? Lì è rimasta a lungo, sola,nelventofreddo. Inutilmentelamo-glie, credente, habussatoallaportadella parrocchia. Non era degno diun funerale religioso perché avevadettobastaadunanon-vita, ad unainterminabile dolorosa agonia. Unsuicida inpeccatomortale.Ora,nel-la mia città, un finanziere uccide lamoglie, la suocera e si uccide. Perlui, pluriassassino e suicida, quella

portasièapertaesisonotenuti rego-larmente i funerali religiosi. Contuttal’umanapietàper questa tragedia fa-miliare, non si può non chiedersi ilperché di questa differenza di tratta-mento. La Chiesa presumedi parlareedeciderenelnomediDio,maladivi-nitànonècapricciosa,cel'hannoinse-gnato tutti i filosofi. E non condannaunapersona,uncaproespiatorio,per-ché vuole condannare un principio,quello dell'autodeterminazione difronte all’accanimento terapeutico.Riteniamo, religiosamente, che ha lastessa infinita misericordia per tuttigliuominichesoffronoochesbaglia-no.

AURELIO DELVECCHIO

Toghe governative?

Auspicocheintempirapidi ilCsmchia-riscaquanto appreso da “la Repubbli-ca” del 9maggio, sul perché, a frontedell’inchiesta sui rifiuti, il ProcuratoreCapo di Napoli, Giandomenico Lepo-re, abbia operato la scelta di separarealcuneposizioni, tra lequali quelladelPrefetto Pansa e del SottosegretarioBertolaso. Lo stralcio sarebbe statodettato dall’esigenza di non turbare ilgoverno, teso a risolvere la graveemergenza, che attanagliava la Cam-pania. Ciò si apprende da una letterainviataalCsmdalProcuratoreaggiun-to De Chiara. Non vorrei che l’intentodinonturbareilgovernoincarica,cor-rispondesseper interoadundepreca-bile “non disturbare il manovratore”.Laqual cosa, se confermata in tali ter-mini, ha per me un senso eversivo,con un potere giudiziario remissivo edipendente dal potere politico. Altroche “toghe rosse” sempre evocate daBerlusconi, per inficiare e denigraretutte le inchieste, che lohanno riguar-dato, fino a costringere egli il Parla-mento a leggi “ad personam”.

STEFANOSGUINZI

Un lungo percorso di vita

Dopoun lungo percorso di vita, sonoprossimoai72anni,misentoprofana-to, tradito da quanto sta accadendosottoinostriocchi.Comemilanesemivergognoche ci sia qualcuno chevo-glia ricostruire l'apartheid in quellache è stata la capitalemorale dell'Ita-liaechequalcunaltrovogliaricostitui-re le ronde notturne nel tentativo dimettere un argine al diffondersi dellaviolenzaquando, inunnondimentica-to passato, sono state responsabili diaggressioni inaudite. Come cattolico

misentomoralmenteoffesochecisia-nouominichemenanovantodiripor-tare ai porti di origine gli immigraticatturati inmaresenzaneppureverifi-care chi sono e chiedersi che cosa liattendaunavolta ritornati al luogodiorigine. Come cittadino italianomi faschifo sentire il nostro Premier affer-marechenoinonsiamounPaesemul-tietnicoquandoèuniversalmenteno-to che potremo salvarci economica-menteaccettando la capacitàdi lavo-ro degli altri.

GERMANACESARANO

Nondimentichiamola Shoah!

Ho avuto modo di conoscere una si-gnoraromanamogliediunsopravvis-sutoai campi di sterminio. Anche suopadreèmortonei campi. Lei fortuna-tamente è scampata alla deportazio-nema,ancoraoggi,quandodevepar-lare di quel periodo, ricorda con le la-crime di essere stata cacciata perchéebrea dalla scuola italiana e di nonaverpotuto frequentare le elementa-ri.Alla finedellaguerranonhapotutopiù farlo. Questa espulsione le ha la-sciato una ferita ancora oggi aperta.Forse la sua testimonianza andrebbefattaascoltareachivuole impedireaibambini, perché clandestini, di nonavere uguali diritti.

ERALDA CASERIO

Ovadia in bacheca

Bravo a Moni Ovadia, essere umanograndissimo, intellettuale che sa par-lareperchéèvivo, invecediessereim-balsamato come tantissimi politici e,purtroppo, tanti intellettuali. Ho in-grandito il suoarticolodel9maggioelo metterò ben in vista in bachecapresso il mioMunicipio.

VIA BENAGLIA, 25 - 00153 - [email protected]

Forumwww.unita.it

34MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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LEGGE40:SE LADESTRACI RIPROVA

SmsLARESISTENZA SPIEGATA

AI PIÙ GIOVANI

Appello: andate sulle nostre monta-gne, fate conoscere la storia della Resi-stenza ai più giovani e non. Noi lo ab-biamo fatto, a Marzabotto, ed è statoilluminante e struggente. Fatelo.ANPI, SALABAGANZA (PARMA)

VADOVE TI PORTA IL VOTO

L’insigne statista di Arcore fece fintadi mostrare tanta pietà cristiana per lapovera Eluana Englaro, adesso fa lafaccia feroce verso gli immigrati. Ilsuo cuore sta sempre con chi porta piùvoti.FILIPPO G. (TORINO)

UNAIUTO DA SAVIANO

Perchè Saviano non ci spiega chi è que-sto sig. Letizia?MARINABERSANI (MODENA)

UNA CARRETTAPERMARONI

Propongo a Maroni e C. di farsi unatraversata su di una carretta del marex giorni senza acqua e cibo. Forse cam-bierebbe idea!EFFEVI

LA PIETÀ E LA VERGOGNA

Guardo gli occhi disperati degli immi-grati respinti e provo pietà e sensi dicolpa. Guardo i leghisti esultare e brin-dare x questo risultato e provo vergo-gna e rabbia!GINA

BINARI PULITI

Sulla strage di Crevalcore tutti inno-centi, l’unico colpevole è il macchini-sta ovvero il solo che non si può difen-dere perché morto sul lavoro alla gui-da del treno assassino. Oggi la giusti-zia ne ha ucciso la memoria.CLAUDIOGANDOLFI (BOLOGNA)

I MILLE VOLTI DELL’UMANITÀ

Chi cercò di aiutarmi, in Germania, fuun rumeno, a Londra, un turco. Pale-stinesi mi hanno dato da mangiare eun rom mi ha difeso. Fa riflettere, no?G.M.

I MISTERI DEL SIGNOR LETIZIA

Qualcuno mi dice come si fa con lo sti-pendio da bidello a mandare a scuolala figlia (Noemi) in Mercedes con tan-to di autista?GIORGIO (VERONA)

BRAVA BALLESTRA

Complimenti a Silvia Ballestra. Tuttoazzeccato. G.M. (MILANO)

MA I VANGELI SONOCAMBIATI?

Cara Unità, è possibile verificare senella nuova edizione dei Vangeli è an-cora presente la parabola del “buon sa-maritano”? LUCIO

DOPOLA SENTENZADELLACONSULTA

Le ignobili scritte contro Calabresi e lo Statoapparse nella notte di lunedì su muri e serran-de delle sedi torinesi del Pd e del quotidianola Stampa non attenuano minimamente il

grande valore simbolico della partecipazione di LiciaPinelli, vedova di Giuseppe Pinelli, insieme alla vedo-va di Luigi Calabresi al «Giorno del ricordo delle vitti-me del terrorismo e delle stragi». Anzi, se possibile eper contraddizione, esaltano la forza e il coraggio del-le due donne e la sensibilità profetica del PresidenteNapolitano perché rendono evidente quanto sia ur-gente la pacificazione delle memorie degli anni dellostragismo e del terrorismo.

La signora Pinelli ha detto una cosa che può indica-re la prospettiva che ora si apre: «È un passettino avan-ti verso la verità». Lo stesso Napolitano ha sostenutoquesto bisogno di verità come via maestra per la paci-ficazione. La verità giudiziaria sui mandanti delle stra-gi è di là da venire. I depistaggi sono stati efficaci. Ilsegreto di Stato alimenta i sospetti. È questa mancan-za di verità che alimenta l’odio e il fanatismo di chinon vuole la pacificazione. Chi ha voluto la repressio-ne e il soffocamento nel sangue e nella paura del pro-cesso storico di modifica della società in senso socialecon metodi pacifici e democratici ha bisogno che laverità resti sepolta per sempre. Chiede il buio dell’am-nistia generalizzata e non la luce della pacificazionenella verità.

Illuminante risulta la valutazione di Claudio An-nunziata, pubblico ministero che ha istruito a Bolo-gna la prima fase delle indagini di alcuni processi inmateria di stragi, il quale scrive nella prefazione allibro «Il terrorismo e le sue maschere» curato dall’As-sociazione dei familiari delle vittime per stragi: «Chiha organizzato ed eseguito le stragi ha nel propriopatrimonio ideologico un odio profondo verso il gene-re umano, verso i suoi sentimenti di solidarietà; que-sti atteggiamenti non sono rapportabili a scelte indivi-duali e isolate perché esiste un retroterra culturale,ideologico, politico ed economico nell’ambito del qua-le esse maturano e dalle cui sollecitazioni sono attiva-ti». È questo retroterra culturale di “odio” che ha gui-dato e motivato la repressione generalizzata della pre-sa di coscienza che si stava diffondendo ovunque do-po la guerra e che coniugando ideali laici e religiosistava creando un grande processo di presa di coscien-za e di emersione delle classi popolari. Occorre ungrande progetto di crescita culturale di cui sentiamola mancanza negli stessi programmi della politica piùattenta al bene comune. La stretta di mano delle duedonne, Pinelli e Calabresi, è un simbolo della svoltaculturale a cui molti aspirano: la stretta, alla luce del-la verità, di tante mani portatrici di culture e memoriediverse tese a costruire la società della solidarietà, deidiritti universali, della pace nella giustizia.❖

L’ITALIADELL’ODIOIL CORAGGIODIDUEDONNE

COPRESIDENTE ASS.NE LUCA COSCIONI COMUNITÀ DELL’ISOLOTTO

cellulare3357872250

Un mese fa, quando la Corte Costituziona-le bocciò parzialmente la legge 40 sullaprocreazione medicalmente assistita, eli-minando alcune delle sue parti più con-

troverse, la maggioranza di centro-destra, si affan-nò a spiegare che la sentenza non ne intaccava co-munque l’impianto. Ora disponiamo delle motiva-zioni della sentenza, ed emerge chiaramente la pre-testuosità di quelle affermazioni: si tratta di unabocciatura senza appello della legge. Non potevache essere così.

La Corte Costituzionale ha detto “no” ad una leg-ge irragionevole e iniqua, che in ossequio a finalitàideologiche non ha alcun rispetto per la salute del-la donna e la libertà della scienza: diritti che, giovaricordarlo, sono espressamente tutelati e garantitidalla Costituzione.

Viene sancito che non spetta al legislatore indivi-duare di volta in volta il numero di embrioni ido-neo «per assicurare un serio tentativo di procreazio-ne assistita, riducendo al minimo ipotizzabile il ri-schio per la salute della donna e del feto». E vienedettoi che il limite dei tre embrioni per volta daimpiantare contemporaneamente in utero, violal’articolo 3 della Costituzione, «sotto il duplice pro-filo del principio di ragionevolezza e di quello diuguaglianza». Esattamente quello che come asso-ciazione Luca Coscioni avevamo sostenuto fin dalprimo momento.

Si tratta di una sentenza importante: consenteuna maggiore tutela della salute della donna; e re-stituisce quella necessaria flessibilità di scelta sullaquantità di ovuli da impiantare che spetta alla pro-fessionalità del medico valutare, caso per caso. Unasentenza che potrà contribuire a ridurre l’avvilentefenomeno del turismo procreativo. La Società italia-na di studi di medicina della riproduzione ricordache sono circa 10mila ogni anno le coppie costrettea rivolgersi a centri esteri di procreazione assistita.

Ora occorrerà vigilare. La sottosegretaria al Wel-fare Eugenia Roccella, all’indomani della sentenza,ha promesso nuove linee guida per i centri specializ-zati che giustamente lamentano la mancanza di in-dicazioni concrete. Da questa maggioranza ci sipuò benissimo aspettare il tentativo di inserire di-sposizioni che ripristino il divieto di analisi pre-im-pianto e cerchino di annullare la sentenza della Cor-te Costituzionale. Per questo propongo un tavolocondiviso fra società scientifiche, istituzioni e asso-ciazioni di pazienti, con naturalmente - se vorrà par-tecipare - il vice-ministro alla Sanità Ferruccio Fa-zio; un tavolo che consenta di identificare un per-corso nuovo, nell’interesse della salute delle don-ne.

Deputata Radicale

Maria Antonietta Coscioni Enzo Mazzi

La tiratura del 12 maggio 2009 è stata di 119.102 copie

LE VEDOVEPINELLI E CALABRESI

35MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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In ogni dittatore, sterminatore oterrorista, per terribile che essosia, si cela sempre e comunque unbambino che un tempo è stato gra-vemente umiliato e che è soprav-vissuto solo grazie alla totale nega-zione dei propri sentimenti di asso-luta impotenza. Tuttavia questacompleta negazione della soffe-renza subìta produce uno svuota-mento interiore, e assai spessoblocca lo sviluppo della capacitàinnata di provare compassioneper gli altri. Queste persone nonhanno difficoltà a distruggere al-tre vite umane, persino la propriastessa vita vuota di senso. Oggi sia-mo in grado di vedere sullo scher-mo del computer le lesioni cere-brali che si producono nei bambi-

ni che hanno subìto percosse oche sono stati abbandonati. Ne ri-feriscono numerosi articoli di ri-cercatori di neurobiologia, in par-ticolare di Bruce D. Perry, che è an-che psichiatra infantile.

Dal mio punto di vista e sulla ba-se delle mie ricerche sull’infanziadei dittatori più efferati, come Hit-ler, Stalin, Mao e Ceausescu, vivoil terrorismo e gli ultimi attentatiterroristici come la macabra, ma

precisa dimostrazione di ciò che ac-cade a milioni e milioni di bambinidi tutto il mondo dietro il pretestodell’educazione, e che purtroppoviene ignorato dalla società. Tuttinoi in quanto adulti abbiamo dovu-to conoscere ciò che molti bambinivivono nella loro quotidianità. Sene stanno impotenti, muti e treman-ti davanti all’imprevedibile, incom-prensibile, brutale e indescrivibileviolenza dei loro genitori che vendi-cano sui figli le sofferenze della pro-pria infanzia, non rielaborate per-ché negate.

Dobbiamo solo ricordarci dei sen-timenti che abbiamo provato l’11settembre per immaginare la porta-ta di una simile sofferenza: siamorimasti tutti sopraffatti dall’orrore,dal raccapriccio e dal terrore. E tut-tavia i rapporti esistenti tra vicendedell’infanzia e terrorismo continua-no a essere minimizzati. È tempo diprendere sul serio il linguaggio deifatti.

PRIMO, NONPICCHIARE

In base alle statistiche, più del no-vanta per cento della popolazionemondiale è fermamente convintache i bambini vadano picchiati peril loro bene. Poiché quasi tutti noiabbiamo sperimentato l’umiliazio-ne derivante da tale mentalità, lasua crudeltà non ci risulta affattoevidente. Ma ora il terrorismo mo-stra - come in precedenza è accadu-to per l’Olocausto e per altre formedi barbarie - quali siano le conse-guenze del sistema punitivo in cuisiamo cresciuti.

Ciascuno di noi può osservare sul-lo schermo televisivo gli orrori delterrorismo, mentre quelli in cui cre-scono i bambini vengono raramen-te mostrati dai media, poiché noitutti abbiamo imparato già nella pri-ma infanzia a reprimere il dolore, afar finta di non vedere la verità e anegare l’assoluta impotenza di unbambino umiliato. Noi non venia-«Piccolo» dittatore Adolf Hitler secondo Maurizio Cattelan

www.alice-miller.com

p «Riprendersi la vita» Esce il nuovo saggio di Alice Miller sull’origine dell’orrore

p L’analisi In ogni terrorista o dittatore, come Hitler, si cela un’infanzia gravemente umiliata

Culture

Una macabradimostrazione di ciòche succede ai bimbi

PSICOANALISTA

www.unita.it

Gli attentati

Il bambino spaventatochedorme alle radici delmaleDa oggi è in libreria per BollatiBoringhieri un nuovo saggio diAlice Miller, la psicoanalistache ha dedicato la sua vita allostudio delle conseguenze di vio-lenza e anaffettività sui bambi-ni. Ne anticipiamo un brano.

ALICE MILLER

VITTIMEECARNEFICI

36MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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mo al mondo - come si credeva untempo - con un cervello già comple-tamente formato; esso si sviluppasolo nei primi anni di vita. Ciò che ilbambino ha vissuto in quel periodolascia spesso dietro di sé tracce siadel bene sia del male che durano tut-ta la vita. Il nostro cervello conservainfatti la completa memoria fisicaed emotiva, anche se non quellamentale, di ciò che ci è successo.

SECONDO, SOCCORRERE

Senza la presenza di un Testimonesoccorrevole il bambino impara aesaltare quello che ha incontrato:crudeltà, brutalità, ipocrisia e igno-ranza. Ogni bambino infatti impa-ra solo dall’imitazione e non dallebelle parole che si cerca di propinar-gli. Se, più tardi, quel bambino cre-sciuto senza la presenza di un Testi-mone soccorrevole arriverà a posi-zioni di potere, potrà essere unosterminatore, un serial killer, unboss mafioso o un dittatore, e inflig-gerà allora a molte altre persone, oaddirittura a intere popolazioni, lostesso terrore che ha sperimentatonella propria infanzia sulla propriapelle. Se poi non ha un potere diret-to, aiuterà i potenti a esercitare ilterrore.

Purtroppo la maggioranza di noinon vuol vedere queste correlazio-ni. Così rimane ferma alla strategiadell’infanzia, alla negazione. Ma ilproliferare della cieca violenza inogni parte del mondo dimostra chenon possiamo proseguire in un simi-le atteggiamento, che non possia-mo più permetterci di essere ciechi.

Dobbiamo uscire dal sistema tradi-zionale che si orientava sulla puni-zione e la vendetta, che voleva com-battere il male presente nell’altro.Ovviamente non dobbiamo trascu-rare la nostra protezione. Ma non ciresta quasi altra alternativa: occor-re andare alla ricerca di altre formedi comunicazione, diverse da quel-le apprese nella nostra educazione,e provare a metterle in pratica, for-me di comunicazione basate sul ri-spetto, che non portino a nuoveumiliazioni. È ormai tempo di de-starsi da un lungo torpore. Da adul-ti non corriamo più il pericolo dimorte che nell’infanzia ha realmen-te minacciato molti di noi e che cifaceva agghiacciare dalla paura. So-

lo da bambini eravamo costretti anegare per sopravvivere. Da adultipossiamo imparare a non ignorarepiù il sapere del nostro corpo. Puòinfatti rivelarsi pericoloso non co-gliere i veri moventi del nostro agi-re e non riuscire a comprenderli. In-tanto la conoscenza della nostrastoria ci può liberare dall’impiegodi strategie inservibili e dalla cecitàrispetto alle nostre emozioni. Oggiabbiamo la possibilità di guardarciintorno, di apprendere dall’espe-rienza e di cercare nuove soluzionicreative per i conflitti. L’umiliazio-ne dell’altro non produrrà mai unavera e durevole soluzione, ma sianell’educazione che in politica cree-rà nuovi focolai di violenza. Anchese da bambini non abbiamo potutoapprendere ad aver fiducia in unacomunicazione rispettosa, non èmai troppo tardi per impararla.Questo processo di apprendimento

mi pare una significativa e promet-tente alternativa all’autoingannofondato sull’esercizio del potere.

(...) Se la Bibbia e il Corano aves-sero proibito a chiare lettere di pic-chiare i bambini potremmo guarda-re al futuro con maggiori speranze.Le autorità spirituali che ci fannoda guida si rifiutano purtroppo per-vicacemente di accogliere nella lo-ro coscienza nuove informazioni divitale importanza sui danni che lepercosse possono produrre al cer-vello infantile. Non pensano mini-mamente a impegnarsi affinché ibambini vengano trattati con rispet-to e a favore di un migliore futurodell’umanità, perché tutti quanti,come bambini completamente ter-rorizzati, e come un tempo MartinLutero, Calvino e anche numerosifilosofi, badano soprattutto a pro-teggere e a onorare l’immagine im-macolata della propria madre.

Si tratta dell’immagine idealizza-ta della madre, che si vuol credereavesse agito bene, quando castiga-va senza pietà i propri figli. Mentresi scrivono tante belle parole sul-l’amore, ci si rifiuta di vedere comela capacità di amare venga distrut-ta quando si è ancora bambini.❖

PSIC0ANALISTA E SAGGISTA

IL SITO

Trionfalista Pierluigi Batti-sta, sul Corsera di lunedì.Arcicontento nell’annun-ciare che il PresidenteGiorgio Napolitano ha li-

quidato, nell’incontro con le vedovePinelli e Calabresi, «l’ideologia deldoppio stato». E il «cospirazioni-smo» di quegli storici che scorgono«burattinai» dietro i misteri d’Italia.Burattinai di un immaginaria «con-trostoria» eversiva, altra da quella uf-ficiale, etc. etc. Ma è un trionfali-smo, quello di Battista, molto super-ficiale. In primo luogo perché Napo-litano ha sì definito «fantomatico» il«doppio stato. In un inciso. Ma soloper negare l’idea di uno stato Jeckylle Hyde: uno e bino e quindi non de-mocratico. Non certo per negare mi-steri e verità negate. Depistaggi diapparati dello stato, e stragi con ma-trice precisa (in una con l’eversioneBr). Napolitano anzi è stato chiarissi-mo: «sulle stragi manca ancora la ve-rità». E lo è stato persino su cronolo-gia e intreccio dei fatti: «Da un lato-ha detto - trame eversive neofascistecon connivenze in seno ad apparatidi stato, dall’altro...trame di sinistraestremista, fino al dilagare delle Br».Talché Napolitano corregge lo sche-matismo eventuale di un doppio sta-to monolitico tipo «spectrel». E rico-nosce però il lavoro di chi ha scavatoin quei misteri. Denunciando doppi,tripli e quadrupli fondi, dentro pezzidello Stato, non in tutto. Già, perchéil punto è proprio questo. Il «doppiostato» è una situazione mobile e sfug-gente, non un entità monocefala, néuna direzione strategica unica. Nonc’entrano né Fraenkel e il nazismo,né Franco de Felice (la «doppia leal-tà» del Pci). È un concetto per descri-vere nuclei di apparati tesi ad auto-nomizzarsi e a far lega con figure delceto politico e non. Disponibili a for-zature reazionarie del quadro demo-cratico. Il tutto nella cornice di unmondo diviso in blocchi, e pressato amantenere certi equilibri a fini di or-dine interno e geopolitico. Questa fula verità del «doppio stato», e non labarzelletta facilona di Battista.❖

HA AL SUO ATTIVO TREDICI PUBBLICAZIONI

Chi è

DOPPIOSTATO?TRIPLO...

[email protected]

NATA IN POLONIA NEL 1923

Alice Miller ha un sito in rete(www.alice-miller.com: in ingle-se, franceseetedesco)dedicatoalsuolavorosulleconseguenzedi un’educazione violenta, re-pressiva o anaffettiva.

P

La capacità di amareviene distrutta quandosi è ancora piccoli

Riprendersi la vita

I traumi infantili

e l’origine delmale

Alice Miller

Traduzione di Anna Maria

Massimello

pagine 222, euro 21,00

Bollati Boringhieri

Una vita dedicataa scongiurare la violenza

BrunoGravagnuolo

PARLANDODI...

Cascellada Biennale

Un anno fa moriva lo scultore Pietro Cascella. Il Ministero per i beni culturali gli rendeomaggio con una retrospettiva alla Biennale di Venezia nel Giardino delle Vergini con alcuneopere.Adessereespostisarannoalcuniemblemidellasculturaambientaledelmaestroscom-parso realizzate in marmo di Carrara, tra cui «Porta», «Colonna» e «Ara Pacis» finora inedita.

Il rischio

MarilynMonroe, Jean Seberg,Dalila: tre dive e donne bellissimeche al culmine del successo hannopreferitolamorte. Inquestetrepara-boledivitaAliceMiller scorge lasof-ferenza del bambino che ha vistoprematuramente soffocata la pro-priavitalità.Sipuòforsesopravvive-re a un’infanzia di umiliazioni, manonsipuò tornareaviveredavverose non dopo aver riconosciuto larabbia e il dolore di un tempo. Inda-gandosuinfanziecelebriomenoce-lebri, l’autriceripercorreletappede-gli «omicidi dell’anima» perpetratisu bambini. Il saggio è nelle librerieda oggi.

AliceMiller emigra in Svizzerasubitodopolasecondaguerramon-diale, nel 1946, conseguendo la lau-reae ildottorato infilosofia,psicolo-gia e sociologia a Basilea, nel 1953.Successivamenteintraprendeepor-taaterminelaformazionecomepsi-coanalista, a Zurigo. Dopo circa 20anni di pratica come psicoanalista,nel 1980, decide di dedicarsi allascritturadisaggi;questasvoltaèdo-vutaauna riflessione critica sulme-todo psicoanalitico nella sua appli-cazione concreta. Nel 1986 vince ilpremio Janus Korczak dalla legaamericana contro la diffamazionedegli ebrei. Ha pubblicato 13 saggi,tradotti in trenta lingue, Tra essi ri-cordiamo «Il dramma del bambinodotato» (1979), «La persecuzionedel bambino e le radici della violen-za»(1980),«Ilbambino inascoltato»(1981), Bollati Boringhieri.

TOCCO&RITOCCO

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13 MAGGIO2009

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Racconta Javier Cercasche un paio di anni fa,quando ancora si sta-va spremendo le me-ningi per capire come

dovesse essere il libro che concepìall’inizio del 2006, cadde in unalieve forma di depressione. Era il23 aprile del 2007, San Giorgio, ilGiorno Internazionale del Libro.Come tutti gli autori spagnoli sen-za novità in libreria, non trascorre-va la giornata in strada, a firmareper i lettori, ma in casa, davanti alPC. Decise di uscire e di andare apranzare in un ristorante del suoquartiere, nella zona nord di Bar-cellona. Consumato il suo menùda 12 euro, si diresse alla cassa:«Ha pagato il signore del tavolo15, alla salute del suo nuovo ro-manzo e affinché l'anno prossimopossa dedicarne uno anche a lui»,gli disse la cameriera. Cercas tor-nò quindi a casa, sentendosi «l'uo-mo più felice del mondo», e miseun punto a quel «maledetto libro».

Sono seguite due riscritture edue anni, tuttavia, prima che il to-mo si desse alle stampe. È, dopoSoldati di Salamina (2001) e La ve-locità della luce (2005), la sua ter-za grande fatica: Anatomia di unistante (Mondadori), uscito in Spa-gna a metà aprile. Non un roman-zo, non un trattato di storia, nonun saggio, non una biografia. Sitratta di un libro non classificabilesecondo i parametri classici. Unafotografia, forse. Più di quattro-cento pagine in cui analizza, conbisturi, nel minimo dettaglio e contutta la sapienza del romanziere, iminuti di panico nazionale vissutidalla giovane democrazia spagno-la il 23 febbraio del 1981. Alle18:23 di quel giorno, durante lavotazione di investitura del presi-dente Leopoldo Calvo Sotelo, inseguito alle dimissioni presentatedue settimane prima da AdolfoSuárez, un manipolo di militariguidati dal colonnello AntonioTejero irruppe nel Congresso diMadrid a suon di mitraglietta etenne in ostaggio i deputati delleCortes fino al mattino seguente.

Fino a quando, dopo aver tran-quillizzato la popolazione con unmessaggio televisivo, Re Juan Car-los I riuscì a riprendere le redini diun esercito in piede di guerra e afar rientrare l'emergenza golpe.Moltissimi libri sono stati scritti suquesto giorno che avrebbe potuto

cambiare le sorti di un Paese, manessuno si era cimentato fin'ora nel-lo studio «anatomico» di un solo cru-ciale istante. Un istante in cui tutti iparlamentari si gettarono al suolo.Una popolazione intera, Cercascompreso, rimase immobile, in fu-nesto silenzio. E tre persone sfidaro-no la Storia, vincendo la paura e im-ponendosi all'attenzione dell'auto-re, in un atto carico di simbolismo.Queste tre persone sono il premieruscente, Adolfo Suárez, il suo vice,Manuel Gutiérrez Mellado, e l'ex se-gretario del Partito Comunista, San-tiago Carrillo. All'ingresso dei golpi-sti rimasero seduto il primo, in pie-di il secondo e leggermente reclina-to sulla sua poltrona, fumando, ilterzo.

«Sonotregestidi coraggio, di di-gnità, di grazia e di libertà», sostie-ne Cercas, in un’intervista anoma-la, che si svolge davanti a un gin-to-nic, all’una di notte, «ma anche tregesti postumi, segnali che ci raccon-tano la fine di un'epoca e la coscien-za di essere arrivati al capolinea diun tragitto lungo e difficile». Il tra-

gitto è quello che, dalla morte delGenerale Franco, ha portato allacreazione di una democrazia salda-mente afferrata al Re, star in inco-gnito di tutta la vicenda. «Volevoscrivere un romanzo nello stile deiTre Moschettieri», confessa Cercas,che nel frattempo ha acceso la deci-ma sigaretta della serata, «ma la re-altà in alcuni casi possiede una taleforza drammatica da risultare tra-volgente, per questo ho deciso diprendere la via dell'analisi». E inquest'analisi delle simmetrie perfet-te che la realtà fornisce più facil-mente che la finzione, l'autore nonrisparmia nessuno.

Prende posizione in merito alcoinvolgimento attivo dei servizi se-greti nel golpe. Un coinvolgimentoche il processo sul 23 febbraio hasmentito e che Cercas torna a dimo-strare. Prende posizione davanti alsovrano spagnolo, un uomo moltopiù abile ed assetato di potere diquanto si sia mai pensato (secondoCercas, Juan Carlos avrebbe propi-ziato il golpe, lo avrebbe poi caval-

Offrì uno sconosciuto: loscrittore tornò a casa einiziò il maledetto libro

Foto Ansa

Il pranzo e l’ispirazione

L’incontro

L’autore spagnolo e la storia dell’ultimo romanzosul tentato colpo di stato del 1981: le mitragliettere Juan Carlos e la resistenza di tre «moschettieri»

In realtà più che unracconto è «un’analisi»momento per momento

[email protected]

«Anatomia di un istante»

Culture

Cercas, ilmenùda12 euroe l’«anatomia»del golpe fallito

Giovani falangisti durante una manifestazione franchista

CLAUDIA CUCCHIARATO

38MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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cato, domato e capitalizzato, conuna serie di movimenti calcolati).Infine prende posizione, sdoganan-do una figura poco amata dalla suagenerazione, nei confronti dell'uo-mo che ha fatto la transizione inSpagna: Adolfo Suárez.

Edessendo la simmetria la figuraricorrente del suo «romanzo fallitosu un golpe fallito», la conclusioneautobiografica in omaggio al padre“suarista” restituisce alla sensazio-ne di insuccesso del figlio la forzaepica del capolavoro. Non per nul-la, il 23 aprile scorso, giorno di SantJordi, Javier Cercas è stato l'autoreche ha firmato più libri a Barcellonae il suo è uno dei volumi più vendutie discussi del Paese. ❖

Il blitz al Congresso

Solo il premier uscenteil suo vice e l’ex leadercomunista restano in piedi

Camilleri fa poker. Di romanzi si in-tende. Mentre è in vetta con il librodi genere fantastico Il sonaglio (Sel-lerio), e Montalbano miete successianche con l’ultima indagine de L’etàdel dubbio (Sellerio), l’autore di Por-to Empedocle è nelle librerie anchecon un romanzo edito da Mondado-ri, Un sabato, con gli amici. E non ètutto, perché per Skira è tornato incampo con uno scritto sui generis, ilviaggio di Renoir ad Agrigento. Unromanzo che come il testo su Cara-vaggio, parte da uno spunto storicoreale ed inventa in maniera fantasti-ca una vicenda narrativa. Più preci-samente un giallo.

I DUBBI DI UNCOMMISSARIO

Da un cenno biografico raccontatodal figlio di Renoir, Jean, Camilleririesce a costruire una struttura nar-rativa articolata e complessa. E men-tre racconta la storia descrive la di-mensione intellettuale e psicologicadell’artista. Insomma, il prolifico edeclettico Camilleri, continua a sfor-nare romanzi che svariano in diversiambiti culturali, e lo fa con storie ori-ginali che affascinano i lettori. Ed ov-viamente Montalbano è sempre inprimo piano. Ne L’età del dubbio ilpoliziotto siculo è giunto ad una etànella quale i bilanci sull’esistenza vis-suta diventano necessari. Ma come

sempre questa dimensione di rifles-sione è strutturalmente legata al ca-so poliziesco da risolvere. E cosa vi èall’origine di ogni giallo che si rispet-ti? Ovviamente un cadavere. Dentroun canotto viene trovato un uomo

morto, che è stato trasportato nelporto di Vigàta da una barca di lus-so, sulla quale si trovano una cin-quantenne e l’equipaggio. Personag-gi che in Montalbano suscitano nonpochi sospetti, e che sono obbligati afermarsi a Vigàta fino al termine dell'inchiesta. Il risultato dell’autopsianon lascia dubbi: l’uomo è stato ucci-so con del veleno. Nelle sue indaginiil commissario è coadiuvato da un te-nente della capitaneria, Laura Bella-donna. È la figura femminile che af-fascina Montalbano, che mette a soq-quadro il suo mondo, è l’origine delmoltiplicarsi dei suoi dubbi. Il com-missario sembra Petrarca che incon-tra la sua “Laura”, ma se la ritrova incarne ed ossa. Se quello di Petrarcafu «giovenile errore», quello di Mon-talbano è quasi, però, di terza età.

MISTERI A CENA

Dal poliziesco al romanzo sperimen-tale: Un sabato, con gli amici. Unastoria nella quale l’autore scava neisegreti dei personaggi, nei meandrioscuri della loro psiche. Un gruppo

di adulti si ritrova a cena, sembraun normale dialogo fra amici, inve-ce accade un colpo di scena chesconvolge l’ordinario corso deglieventi. Il motivo profondo dellosconvolgimento è da rintracciarenei traumi che quegli individui han-no subito da bambini. In ultimo ilgenere fantastico, con Il sonaglio.Si tratta della conclusione della co-siddetta trilogia delle metamorfosiche ha avuto inizio con la storia diMaruzza Musumeci, la donna sire-na. Il secondo episodio, Il casellan-te, è stato incentrato sulla figuradella donna che si trasformava inalbero. Il terzo romanzo ha il suonucleo centrale nella donna capra.Pur trattandosi di romanzi di gene-re fantastico, Camilleri intreccia levicende dei protagonisti con il con-testo storico-sociale. Ma nella trilo-gia delle metamorfosi l'aspetto cheprevale è quello del superamentodel realismo storico in una dimen-sione surreale, nella quale le meta-fore diventano l'elemento di rap-presentazione delle vicende uma-ne. E se quattro libri in pochi mesivi sembran pochi per Andrea Ca-milleri, in realtà tra fine maggio edinizio giugno, un nuovo episodiodel commissario Montalbano do-vrebbe essere nelle librerie, con iltitolo La danza del gabbiano (Selle-rio). ❖

Foto dell’archivio personale,biografia, libri e curiosità

Libri e articoli: tutto sulloscrittore spagnolo

Eroi e fine di un’epoca

JAVIER CERCAS

I deputati che si gettanoin terra, come unapopolazione intera

www.andreacamilleri.netwww.clubcultura.com

SCRITTORE E DOCENTE DI LETTERATURA SPAGNOLA

Voci d’autore

ARTE IN BILICO Il minaccioso«piano casa» governativo finito nel lim-bo ricorda un fatto: bisogna star sem-pre vigili, ovunque, per salvare da stor-ture e devastazioni urbanistiche il pae-saggio. Come sarà bene che il ministe-ro dei beni culturali verifichi davvero latenuta del patrimonio architettonico incaso di sisma, verifica che ha i fondi delministero dei lavori pubblici e già cal-deggiata dal Consiglio superiore. Que-sti e altri temi affronta il convegno delPd «Il bello dell’Italia, oggi alle 15 nellasaladelleconferenzainpiazzaMonteci-torio123A,Roma.ConDarioFranceschi-ni, Giovanna Melandri, Ermete Realac-ci, studiosi come Settis, associazioni, ar-chitetti.❖

«Il bello dell’Italia»è sempre a rischioUn convegno del Pd

Cercas, il sito personale

TORINO, DOMANI LA FIERA LIBRO

47 ANNI

L’autore [email protected]

p Poker In libreria (e in classifica) quattro testi dell’autore di Montalbano

p Il nuovo libro In uscita a fine mese, si chiamerà «La danza del gabbiano»

AlviadomanialLingottodiTori-no la Fiera del Libro, che que-st’anno ha come tema «Io e glialtri», e, come paese ospitel’Egitto. In apertura la prolusio-ne di Umberto Eco.

Il ventre della balenae i soldati di Salamina

PALERMO

SICILIA, ITALIA

OGGI A ROMA

Javier Cercas è nato nel 1962 aIbahernando, Cáceres, in Spagna. Dal1989,èdocentedi letteraturaspagno-la presso l’Università di Girona. È uncollaboratore abituale dell'edizionecatalanadi«ElPaís»eha lavoratoperdueannipressol’Universitàdell’Illino-is all’Urbana-Champaign negli Usa. Isuoi titoli: «Movente»(Elmóvil, 1987),«Laobra literariadeGonzaloSuárez»(1994), «El inquilino» (1989), «El vien-tre de la ballena» (1997), «Una buenatemporada» (1998), «Relatos reales»(2000), «Soldati di Salamina» (2001),«La velocità della luce» (2005). Il suoultimo«Anatomiadiunistante»inIta-lia è pubblicato daMondadori.

Dal giallo suRenoiralla donna-capra:l’eterna stagionedel signorCamilleri

Il giallo, certo. Ma anche il ro-manzo psicologico, quello fanta-stico e quello storico-sociale.Un’altra prova di eclettismo del-lo scrittore siciliano, ancora invetta nelle hit delle vendite con«Il sonaglio».

SALVO FALLICA

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13 MAGGIO2009

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Una decina di anni fa andai a Dama-sco per lavoro. Ma il luogo non haimportanza, avrebbe potuto essereil Cairo, Calcutta o Città del Messi-co. Capita a tanti di trovarsi in unadi queste megalopoli non in veste diturista, ma per lavorarvi, obbligatia muoversi fuori dalle rotte dorate ezuccherose dei tour operator, aven-do come meta non le vestigia delpassato, le bellezze abbaglianti dell'arte e dell’architettura, bensì l'infer-nale anonimato delle periferie, pae-saggi urbani al riparo dagli occhidei turisti, dove milioni e milioni diabitanti si accalcano e si dannano.Cioè vivono. Appena tornato in Ita-lia, l'inserto viaggi di un grande quo-tidiano titolava: «Damasco la perlad'Oriente». Leggevo e mi si chiude-va lo stomaco.

TURISMOPER LE ORECCHIE

La musica, la world music, spesso èturismo per le orecchie. Case disco-grafiche dai loghi più variopinti cioffrono paesaggi sonori di sogno,dove le miserie e i reticolati spari-scono, dove le tradizioni antiche ri-fioriscono in un seducente abbrac-cio transcontinentale con tecnolo-gie sonore da fantascienza. L'esoti-smo, ci dice Todorov, modella l'Al-tro in modo da renderlo seducente.Noi, a queste musiche dobbiamomolti dei momenti più indimentica-bili di questi ultimi decenni; quegliattimi favolosi e fittizi che da sem-pre l'arte, grande o piccola, non hamai smesso di sfornare.

Ma la world music non è la musi-

ca del mondo. E non lo è neppure lamusica tradizionale di cui gli etno-musicologi si sforzano di salvaguar-dare una verginità inesistente. Ilgrosso è altrove, transita nella ra-dio del camionista che vomita fu-mo nero sulla strada con più bucheche asfalto, negli stereo a tutto volu-me dei venditori al mercato, nellefeste di matrimonio dove mai nes-suno ci inviterà, nei locali dei quar-tieri dai quali ci hanno detto di gira-re alla larga. Spazzatura? Forse.Ma chi raccoglie tutto ciò? Chi losalva dalle discariche dell'industriamediatica?

Qualcuno c'è. Ad esempio unapiccola indipendentissima casa di-scografica di Seattle, Sublime Fre-quencies, nata nel 2003 dalla bene-merita incoscienza di Alan Bishop,un mix irripetibile di musicista ete-rodosso e ricercatore insaziabile,noto ai cultori del rock sperimenta-le come fondatore del trio Sun City

Girls (tutti maschi of course). Quellidi Sublime Frequencies vanno orgo-gliosi della loro indipendenza fi-nanziaria e soprattutto della loroabnegazione nel ricercare e pubbli-care l'impossibile. Indocina, Indo-nesia, Medio Oriente Nordafrica so-no le aree più battute da Bishop e isuoi. Al primo album pubblicato,Folk and Pop Sounds of Sumatra,una selezione di musicassette deglianni Ottanta, seguono titoli qualiRadio Java, Night Recordings fromBali, Radio Palestine, CambodianCassette Archives (Khmer Folk &Pop Music), Guitars of the GoldenTriangle (Folk and Pop Sounds ofMyanmar), Radio Pyongyang.

Ogni titolo è il risultato di un lun-Chitarre nel deserto Omar Souleyman (anche a destra in alto). Sotto, la cantante Halima

p Contaminazioni Dal pop siriano al folk cambogiano, suoni quotidiani dal globo terracqueo

p La proposta Le uscite della casa discografica «Sublime Frequencies»: altro che world music

C’è anche l’elettronicaripensata come nessunoin Occidente sa fare

Lemusiche delmondocomenon le avete sentitemai

[email protected]

Ripensare le tradizioni

SUONIETERODOSSI

Culture

Avete mai sentito il pop siriano,Radio Pyongyang o il folk dellaCambogia? Certo che no. In pole-mica con una certa idea di worldmusic - puro turismo musicale -ecco le proposte di un discografi-co eterodosso di Seattle.

GIORDANO MONTECCHI

40MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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go e faticoso lavoro di ricerca sulcampo: innanzitutto quell'universoin via di estinzione (e costellato diautentiche rarità) che sono le musi-cassette, ossia il supporto che più diogni altro ha contribuito e contribu-isce a far arrivare la musica ripro-dotta negli angoli più sperduti delglobo; quindi trasmissioni radio, re-gistrazioni sul campo, star del poplocale, musiche folkloriche.

SCENARI URBANI

I territori esplorati sono soprattuttoscenari urbani, ma non solo quelli dioggi, legati all'attualità, bensì anchei suoni degli anni Sessanta e Settan-ta, quando parole come globalizza-zione e worldbeat non esistevano an-cora. Sta proprio in questo sguardolungo, che scava all’indietro nel tem-po, il fascino particolare e l'unicitàdi questi dischi, piccoli capolavorisia dal punto di vista di ciò che po-tremmo definire «etnomusicologiaindustriale», sia dal punto di vistadella fonografia, cioè l’arte di rac-chiudere un universo sonoro in unmillimetro di spessore o in 33 cm di

diametro. Come ad esempio il certo-sino lavoro di collage per distillaredecine o centinaia di ore di trasmis-sioni radio in una sola ora di musi-ca.

Fuori da ogni ortodossia di stam-po accademico, la collezione di Su-blime Frequencies spalanca le por-te su una realtà alla quale nessunonell’Occidente presta attenzione,una realtà che rende omaggio allastraordinaria capacità inventiva de-gli innumerevoli artefici del pop lo-cale, capaci di ripensare le loro tra-dizioni e di imbracciare una chitar-ra elettrica o un sintetizzatore inmodi che neppure il più diabolicoproduttore britannico avrebbe osa-to immaginare. In altre parole Subli-me Frequencies ci racconta come,fra gli interstizi del sempre più inva-dente neocolonialismo sonoro, lapopular music di questi paesi hamarciato e marcia con le propriegambe e la propria testa. Scoprirlequeste musiche e diventarne avvo-cati difensori è tutt'uno.❖

A 50 anni un compositore in Italia ègiovane, non per l’anagrafe; ma nelrapporto con il pubblico a causa del-le pigre chiusure delle istituzionimusicali. Nei giorni scorsi ci sonostate due valide eccezioni: le novitàdi Ivan Fedele (1953) alla Scala edi Alessandro Solbiati (1956) al Te-atro Verdi di Trieste. I due composi-tori, fra loro diversissimi, condivi-dono solo la problematica di granparte della loro generazione, quel-la di evitare i rischi di un radicali-smo astratto e l’ovvietà del tradizio-nalismo, trovando una nuova di-scorsività «narrativa».

QUANTI NOMIHADIO

Il suono è fascinoso e estremamen-te variegato nei 34 frammenti cheformano 33 noms per due voci fem-minili e orchestra di Ivan Fedele(1953), su testo del ciclo di Margue-rite Yourcenar Les 33 noms de Dieu(1982). Sono testi di essenzialeconcisione che traggono forza dal-la concentrazione su singoli voca-boli, e Fedele ha creato per ciascu-no una musica diversa, di grandeeleganza e intensità evocativa, con

sapiente mobilità di luci, colori, mo-di di scrittura, in stretto, complessoe vario rapporto con la grande fles-sibilità nella parte vocale. Due pez-zi puramente strumentali contribui-scono a definire il ciclo, che ha con-quistato il pubblico scaligero nellasplendida esecuzione diretta da Da-vid Robertson con le bravissime Ju-lia Henning e Valentina Coladona-to.

SUL CARRODEI CORPI

Alessandro Solbiati si è accostatoper la prima volta al teatro musicalecon l’opera in un atto Il carro e i can-ti (dal Festino nel tempo di peste diPushkin): il carro trasporta i mortidi peste, i canti sono quelli con cuidue uomini e due donne cercano direagire alla visione della morte cheli circonda e li minaccia, con tonoelegiaco o istericamente esaltato,tra depressione ed euforia folle. Iltesto crea situazioni diverse in unclima grave e cupo, e nella musicadi Solbiati la varietà e l’unità di fon-do sono evocate da un flusso orche-strale intenso e affascinante, nelletinte grigie o nere e nelle accensionidi vitalistico cinismo. Da questo flus-so nascono le parti vocali, che evita-no ogni naturalismo e l’ovvietà deldeclamato, con esiti forse inferiorialla scrittura orchestrale. Ne eranoeccellenti interpreti a Trieste SoniaVisentin, Alda Caiello, Maurizio Le-oni e Gianluca Bocchino. Sicura eintensa la direzione di Paolo Longo.Persuasiva anche la cupa regia diIgnacio Garcia.❖

MERCEDES SOSAMALATA

Dal 20 maggio al 21 giugno,OmarSouleyman– leggendaviventedelpop siriano–e il GroupDouehdelSahara Occidentale, protagonisti didue fra i più ricercati titoli di SublimeFrequencies, saranno in tour euro-peo (ben 29 date!). Si parte da Bri-ghton per dieci tappe nel RegnoUni-to e poi oltremanica: Parigi, Stoccol-ma,Berlino,Amsterdam,Ginevra,Ma-drid, Lisbona, Barcellona ecc. TuttaEuropa inpratica.Omeglioquasi tut-ta. L'Italia non è prevista e sul perchési potrebbe ragionare a lungo: dellanostra cultura musicale, della nostraospitalità verso gli stranieri, ecc. Perchiamaviaggiare, datee informazio-ni sono in rete: http://www.sublime-frequencies.com/eurotour.html. G.M.

Omar Souleyman in tour(eccetto l’Italia, of course»

Salta il tour italianodellabravis-simaMercedesSosa. Lacantan-te argentina ha avuto una pol-monitebattericaenonpuòviag-giare. Il suomanager spera chetorni sulle scene nel 2010.

P

Viene un po’ da chiedere se cen’era proprio bisogno: il Rock andRoll of Fame Annex di New York haaperto la mostra su «John Lennon.The New York Years» e tra i cimeliesposti figurano gli occhialini insan-guinati e il sacchetto di cartone mar-roncino in cui la polizia infilò gli abi-ti macchiati dai colpi di pistola spara-ti dall’assassino del musicista l’8 di-cembre del 1980. Yoko Ono ha spie-gato di aver deciso di esporre il sac-chetto e gli abiti come monito con-tro l’uso indiscriminato delle armi. Eha confessato: «Vivo con gli oggetti

che vedete. La mostra non avrebbedovuto agitarmi, ma lo ha fatto».

La rassegna è sul rapporto tra l’ar-tista e la città da lui molto amata.Comprende manoscritti di canzoni,le chitarre suonate nell'ultimo con-certo al Madison Square Garden, fo-to in famiglia, la «green card», il per-messo di soggiorno che Lennon ot-tenne nel 1976 dopo molti anni dirichieste e di appelli pubblici. Infattile autorità statunitensi erano restiea concederlo: era visto come «sovver-sivo antiamericano» e si sa che l’Fbilo spiava.❖

Gli occhiali insanguinatidi Lennon inmostra

Voci divine e di appestatiI cinquantenni italianimusicano la vita e lamorte

[email protected]

Difficile scegliere in un catalo-goche riserva sorprese anon finire echeoffrecosìpochiterminidiparago-ne. Vi piace la surf music? Provatecon gli anni Sessanta della ShadowMusic of Thailand. Cosa ascolta unacasalinga nordcoreana? Ecco RadioPyongyang: «Commie FunkandAgitPop from Hermit Kingdom». L'Iraqprimadi Saddamsi ascolta in «Chou-bi Choubi! Folk and Pop Sounds ofIraq». Un etno-metal nigeriano:«Group Inerane: Guitars from Aga-dez». Infine, al loro debutto europeo,ecco le irresistibili chitarre elettrichedi «Omar Souleyman: Highway toHassake e Group Doueh: Guitar Mu-sic from theWestern Sahara» (www.sublimefrequencies.com). G. M.

Dall’etno-metal nigerianoall’agit-prop di Pyongyang

PARLANDODI...

BoyGeorgeex detenuto

Boy George esce dal carcere dopo 4 mesi per buona condotta. A gennaio era statocondannato a 15 mesi per aver ammanettato e frustato un gigolò in una festa a casa sua. Orapasserà i restanti mesi in libertà vigilata. Ma i detenuti del carcere del Suffolk accusano: sicco-me è una star ha avuto un trattamento di favore e «una cella come una suite».

Dischi e non soloIn Italia i compositori sono consi-derati «giovani» anche dopo 50anni perché le nostre istituzioni lipropongono poco. Eppure fannomusica di valore: è il caso di duelavori di Ivan Fedele e di Solbiatieseguiti alla Scala e a Trieste.

PAOLO PETAZZI

41MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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NANEROTTOLI

Pubblicità

Oggi

DONNEEBAMBINICRIMINALI?

Il Tempo

NORD inprevalenzasoleggiato,salvo il transito di innocue velature ostratificazioni.CENTRO sereno o poconuvolo-so.SUD ben soleggiato, salvequal-chemodestoaddensamentopomeri-diano lungo la dorsale.

Scriviamo dopo aver sentito, nelgrande tg unificato, l’ultima di-chiarazione di Berlusconi sulla

tragica questione dell’immigrazione.Ovviamente può essere che tale di-chiarazione sia già stata smentita, oattribuita alle solite manipolazionidella sinistra, ma l’abbiamo appenaascoltata con le nostre orecchie incre-dule, benché ormai abituate a tutto.Il boss dei boss ha dichiarato che ilministro Maroni si limita ad eseguirei suoi diktat, perché i leghisti non so-no poi così cattivi come li si dipinge.

Dunque, siamo da lui stesso autoriz-zati a pensare che il cattivo in realtàè Berlusconi. Infatti, ha continuatosostenendo che il suo governo nonlede i diritti umani (come ritengo-no l’Europa, l’Onu e perfino la Chie-sa cattolica) perché quei disperatiche ogni giorno rischiano la vita suibarconi, non sono profughi o perse-guitati politici, ma manovalanza alsoldo della criminalità organizzata.Domanda: anche le donne e i bam-bini neonati? E i bambini non anco-ra nati?❖

NORD sereno o poco nuvoloso.CENTRO cieli sereni su tutte leregioni.SUD sereno o poco nuvoloso.

NORD sereno o poco nuvolososu tutte le regioni.CENTRO sereno o poconuvolo-so.SUD bel temposututte le regio-ni.

ZOOM

Domani

Toni Jop

Cannes al via conmeno festeAsia: «Italia,mi dimentichi»

Maria Novella Oppo

Dopodomani

Culture

Proporre una candidatura perle europee sul «mercato» elettoraleè come vendere un dentifricio; unavolta che ha sbiancato i denti e haigienizzato le gengive che altro ti de-

ve promettere? Così, si assiste, soprat-tutto per quel che riguarda i manife-sti di carta, old style, alla replica diuna testimonianza piuttosto noiosa,resa deprimente dalla scarso contri-buto degli uffici di comunicazione ad-detti allo scopo. Lo spazio è angusto etutti accettano quel regime di conten-zione, candidati di destra, di sinistrae di centro. Ecco quindi che convienevotare un bel faccione sereno perchéci darà «più Europa», grazie, oppure

quell’altro che, strizzando l’occhioa una platea destroversa, garanti-sce che porterà «più Italia in Euro-pa». Sai che brivido. Comunque:per l’Europa, con l’Europa o conquel che vuoi, però sempre con deibei faccioni che se la ridono; hanspiegato che è meglio non fare i ca-daveri se si vogliono i voti e quindimostrano i denti. A volte i figli. Nonci resta che piangere, ma non vor-remmo disturbare.❖

CANNES Parte oggi il 62˚ festi-val di Cannes che, dalle premessesul glamour, sembra risentire dellacrisi. Anche se il direttore ThierryFremaux smentisce: gli hotel sonototalmente pieni. Ma molte feste so-

no state cancellate.Intanto alle 19 la cerimonia

d’apertura con la giuria guidata daIsabelle Huppert, con l’attrice india-na lanciata da The Millionaire FreidaPinto e con la giurata italiana Asia

Argento. Che polemizza: «Mi di-spiace chel la Francia mi abbia datoquesta grande opportunità primadi Venezia. I francesi si ricordano dime più degli italiani». L’attrice an-nucia che sta scrivendo un nuovofilm che girerà lei stessa, Fucile dacaccia tratto da un romanzo diInoue Uasushi, e che guarderà «conla dovuta attenzione» l’unico italia-no in gara, Vincere di Bellocchio.

Apre oggi la kermesse Up, anima-zione a 3D della Pixar-Disney.❖

FRONTEDELVIDEO

42MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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Zapping

06.00 Euronews.

06.05 Anima Good News.Rubrica

06.10 Incantesimo 10. Teleromanzo.

06.30 Tg 1

06.45 Unomattina. Attualità.

08.00 Da Betlemme: Cerimonia di benvenuto a SuaSantità BenedettoXVI. Evento

08.30 Unomattina. Attualità.

08.55 Santa Messa celebrata da SuaSantità BenedettoXVI. Religione.

11.00 Occhio alla spesa.Rubrica.

12.00 La prova delcuoco. Gioco.

13.30 Telegiornale

14.00 Tg 1 Economia.

14.10 Verdetto Finale.

15.10 Festa italiana.

15.45 Visita di Sua Santità BenedettoXVI ad un campoprofughi. Religione

16.50 Tg Parlamento.

17.00 Tg 1

17.15 La vita in diretta.

18.50 L’Eredità. Quiz.

20.00 Telegiornale

21.00 Aliens vs. Predator 2.Film fantascienza(USA, 2007). ConSteven Pasquale,Reiko Aylesworth,John Ortiz. Regia diColin Strause, Greg Strause

22.40 L’amore secondoDan. Film commedia(USA, 2007). ConSteve Carell, Juliette Binoche,Dane Cook. Regiadi Peter Hedges

21.00 Mansfield Park.Film drammatico(GB, 2000). ConEmbeth Davidtz,Jonny Lee Miller.Regia di PatriciaRozema

23.00 Conciati per lefeste. Film commedia(USA, 2006). ConDanny DeVito,Matthew Broderick,Kristin Davis, RyanDevlin. Regia diJohn Whitesell

21.00 Lo spaccacuori.

Film commedia

(USA, 2007). Con

Ben Stiller, Michelle

Monaghan. Regia

di Bobby Farrelly

23.00 Non c’è più niente

da fare. Film

commedia (Italia, 07).

Con Rocco Papaleo,

Alba Rohrwacher,

Raffaele Pisu, Valeria

Valeri. Regia di

Emanuele Barresi

18.40 Dream Team.

19.05 Blue Dragon.

19.30 Ben 10.

20.00 Star Wars: the Clone Wars.

20.25 Flor. Telefilm

21.15 Scooby Doo.

21.40 Le nuove avventure diScooby Doo.

21.55 Star Wars: the Clone Wars.

16.00 Armi del futuro.

17.00 Lavori sporchi.

18.00 American Chopper.

19.00 Come è fatto.

20.00 Top Gear.

21.00 Effetto Rallenty.

22.00 Armi del futuro.

23.00 Fanta-scienza.“Terremoto a NewYork: fantascienzao realtà?”

16.05 Rotazione

musicale.

19.00 All News

19.05 The Club. Rubrica

19.30 Inbox. Musicale

21.00 Code Monkeys.

Musicale

21.30 Sons of butcher.

Musicale

22.00 Deejay Chiama

Italia Musicale.

“Edizione serale”.

19.05 TRL - Total Request

Live. Musicale.

Conduce

Carlo Pastore,

Elena Santarelli

20.00 Flash

20.05 Paris Hilton’s my

new BFF. Show

21.00 Vita segreta di

una Teenager

americana.

Serie Tv

23.00 Flash

VOYAGER

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Rete 4 Canale 5 Italia 1 La 7

Sky Cinema 1

Sky Cinema Family

Sky Cinema Mania

CartoonNetwork

DiscoveryChannel

AllMusic

MTV

RAIDUE - ORE: 21:05 - RUBRICA

CON ROBERTO GIACOBBO

TWO MUCH - UNO DI TROPPOLA 7 - ORE: 21:10 - FILM

CON ANTONIO BANDERAS

PARLA CON ME

RAITRE - ORE: 23:10 - TALK SHOW

CON SERENA DANDINI

A.I. - INTELLIGENZAARTIFICIALE

RETE 4 - ORE: 23:20 - FILM

CON JUDE LAW

SERA

20.30 Calcio -

Finale Tim Cup.

Lazio - Sampdoria.

Da Roma (dir.)

23.05 Porta a Porta.

Attualità. “Speciale

da Gerusalemme”.

Conduce

Bruno Vespa.

23.15 Tg 1

23.20 Porta a porta.

Talk show. “Speciale

Betlemme”

00.40 Tg 1 - Notte

06.25 Italian Academy 2.Real Tv

07.00 Cartoon Flakes.Rubrica.

09.15 Grazie dei fiori. Rubrica

09.45 Un mondo a colori- Files. Rubrica.

10.00 Tg2punto.it. Attualità

11.00 Insieme sul Due.Talk show.

13.00 Tg 2 Giorno

13.30 Tg 2 Costume e società. Rubrica.

13.55 Medicina 33. Rubrica.

14.00 Italian Academy 2.Real Tv.

15.00 Italia allo specchio.Rubrica.

16.15 Ricomincio da qui.Talk show.

17.20 Presa diretta - Academy. Real Tv.

18.05 Tg 2 Flash L.I.S.

18.10 Rai Tg Sport. News

18.30 Tg 2

19.00 Piloti. Situation Comedy.Con Enrico Berto-lino, Max Tortora

19.30 Squadra specialeLipsia. Telefilm.

20.30 Tg 2 20.30

SERA

21.05 Voyager - Ai confini della conoscienza. Rubrica. ConduceRoberto Giacobbo

23.05 Tg 2

23.20 La storia siamonoi. Rubrica. Conduce Giovanni Minoli

00.25 XII Round. Talk show

00.55 Tg Parlamento

01.05 Reparto corse.

06.00 Rai News 24.

08.15 La storia siamonoi. Rubrica.

09.15 Verba volant. Rubrica

09.20 Cominciamo bene- Prima. Rubrica.

10.00 Cominciamo bene.Rubrica.

12.00 Tg 3

12.40 Ciclismo - 92° Giro d’Italia. Si gira - 5a tappa:San Martino di Castrozza - Alpe di Slusi.

14.00 Tg Regione.

14.20 Tg 3.

14.50 Ciclismo - 92° Girod’Italia. 5a tappa:San Martino di Castrozza - Alpe di Slusi.

18.10 Cose dell’altro Geo.Gioco.

18.15 Geo & Geo. Rubrica. ConduceSveva Sagramola.

19.00 Tg 3

19.30 Tg Regione.

20.00 Blob. Attualità

20.10 Agrodolce. Teleromanzo.

20.35 Un posto al sole.Soap Opera

21.05 Tg3

SERA

21.10 Chi l’ha visto.

Rubrica. Conduce

Federica Sciarelli.

23.10 Parla con me.

Talk show. Conduce

Serena Dandini.

24.00 Tg 3 Linea notte

01.00 Giro Notte.

Rubrica.

“92° Giro d’Italia”

01.40 Rai Educational.

Rubrica. Conduce

Giovanni Minoli.

07.10 Quincy. Telefilm.

08.10 Hunter. Telefilm.

09.00 Nash Bridges. Telefilm.

10.10 Febbre d’amore.Soap Opera.

10.30 Ultime dal cielo.Telefilm.

11.30 Tg 4 - Telegiornale

11.40 Un detective incorsia. Telefilm.

12.25 Distretto di polizia.Telefilm.

13.30 Tg 4 - Telegiornale.

14.05 Sessione pomeri-diana: il tribunaledi Forum. Rubrica.Conduce Rita Dalla Chiesa

15.30 Wolff un poliziottoa Berlino. Telefilm.

16.20 Ritorno a PeytonPlace. Film drammatico (USA, 61).Con Carol lynley,Jeff Chandler, Eleanor Parker

18.45 Tg 4 - Telegiornale.

19.35 Tempesta d’amore.Soap Opera. Con Henriette Richter-Röhl, Gregory B. Waldis

20.30 Walker Texas Ranger. Telefilm.Con Chuck Norris,Clarence Gyliard,Sheere J. Wilson

SERA

21.10 Viaggio in Terra Santa. Documentario

23.20 A.I.- Intelligenzaartificiale. Film fantastico(Usa, 2001). Con Haley JoelOsment, Jude Law, Frances O’Connor.Regia di Steven Spielberg.

02.10 TG4 - Rassegna stampa

06.00 Tg 5 Prima pagina.Rubrica

08.00 Tg 5 Mattina

08.40 Mattino Cinque. Attualità. Conducono Barbara D’Urso,Claudio Brachino

10.00 Tg 5 - Ore 10

10.05 Mattino Cinque. Attualità.

11.00 Forum. Rubrica. ConduceRita Dalla Chiesa.

13.00 Tg 5

13.41 Beautiful. Soap Opera.

14.10 CentoVetrine.

14.45 Uomini e donne.Talk show. ConduceMaria De Filippi.

16.15 Pomeriggio Cinque. Rotocalco.

18.00 Tg5 minuti

18.05 Pomeriggio Cinque. Rotocalco.

18.50 Chi vuol essere milionario?. Quiz. ConduceGerry Scotti.

20.00 Tg 5

20.31 Striscia la notizia -La voce della supplenza. Tg Satirico. Conduce Ficarra e Picone

SERA

21.10 La ricerca della felicità. Film drammatico(Usa, 2006). ConWill Smith, JadenSmith, ThandieNewton. Regia diGabriele Muccino.

23.41 Matrix. Rubrica. ConduceAlessio Vinci

01.30 Tg 5 Notte

02.00 Striscia la notizia -La voce della sup-plenza. Tg Satirico.

07.35 Pippi calzelunghe.Telefilm.

09.00 Willy, il Principe di Bel Air. Situation Comedy.

09.25 Xena. Telefilm.

10.20 Baywatch. Telefilm.

11.15 Supercar. Telefilm.

12.15 Secondo voi. Rubrica.

12.25 Studio Aperto

13.00 Studio Sport. News

13.40 Dragon Ball GT.

14.05 Detective Conan.

14.30 I Simpson.

15.00 Ragazze nel pallone: tutto o niente. Film Tvcommedia (USA, 06).Con Hayden Panettiere, MarcyRylan, Cindy Chiu.Regia di Steve Rash

16.55 Hannah Montana.Situation Comedy.

17.30 Bakugan.

17.45 Gormiti.

18.05 Spongebob.

18.30 Studio Aperto

19.00 Studio Sport. News

19.30 I Simpson.

19.50 Camera Café. Situation Comedy.

20.30 La ruota della fortuna. Gioco.

SERA

21.10 Cupido.

Reality Show.

Conduce

Federica Panicucci

23.00 Chiambretti night -

Solo per numeri

uno. Show.

Conduce

Piero Chiambretti

01.20 Studio Sport.

News. (replica)

01.45 Studio Aperto -

La giornata

02.00 Talent 1 Player.

06.00 Tg La 7

07.00 Omnibus. Rubrica

09.15 Omnibus Life. Attualità. ConduceTiziana Panella.

10.10 Punto Tg. News

10.15 Due minuti unlibro. Rubrica.

10.20 Movie Flash. Rubrica

10.25 F/X. Telefilm.

11.25 Movie Flash. Rubrica

11.30 Matlock. Telefilm.

12.30 Tg La7

12.55 Sport 7. News

13.00 L’ispettore Tibbs.Telefilm.

14.00 Il giardino dei Finzi Contini. Film (Italia, 1971).Con Lino Capolicchio,Dominique Sanda,Fabio Testi. Regia diVittorio De Sica

16.00 Movie Flash. Rubrica

16.05 Relic Hunter. Telefilm.

17.05 Atlantide, Storie diuomini e di mondi.Rubrica.

19.00 JAG. Telefilm.

20.00 Tg La7

20.30 Otto e mezzo. Attualità.

SERA

21.10 Two much -

Uno di troppo.

Film (Spagna/USA,

2006). Con Daryl

Hannah, Melanie

Griffith, Antonio

Banderas. Regia di

Fernando Trueba

23.35 Victor Victoria.

Show. Conduce

Victoria Cabello

00.50 Tg La7

01.10 Movie Flash.

Rubrica

www.unita.it 43MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Foto Ansa

12.00 TENNIS Open di Madrid SKY SPORT 3

14.50 CICLISMO 92˚ Giro d’Italia RAI TRE

20.45 CALCIO Finale Tim Cup Lazio-Sampdoria RAI 1

È guerra. Una Pearl Harbor scate-nata dalla Ferrari nei confronti diMosley, presidente della Fia dal1993. L’attacco è partito da Mara-nello, poco dopo le 16 di ieri. Dimezzo ci sono interessi colossali.Come quelli relativi alla stessa ge-stione del circus. O ai diritti televi-sivi, che hanno fatto la fortuna diBernie Ecclestone. Il Cavallino haperciò annunciato il ritiro dallaF1. O almeno da questa F1, speciese permarranno le imposizioni fat-

te da Mosley in merito alla riduzio-ne dei costi. Con un tetto che il vec-chio Max vorrebbe limitare a soli 44milioni di euro a stagione.

Un aut aut provocatorio, se si pen-sa che la Toyota – per non parlaredella stessa Ferrari – è arrivata aspendere quasi 800 milioni di euroad anno solare. Che dalle parti diMaranello non stiano passando unbuon periodo è cosa nota. Prima lapolemica sui diffusori della Brawn -alla fine giudicati regolari - poi lapresa d’atto che non solo le vetturedel grande Ross (ex-stratega pro-prio alla Ferrari) volavano. Comeha dimostrato la Red Bull, che tral’altro i diffusori non li ha mai avuti.Senza considerare la sequela di erro-ri fatti ai box, l’affidabilità, lo scarsorendimento di un pilota - giudicatocotto - come Raikkonen. In mezzo atutto questo trambusto c’è però unacarta sulla quale si è potuto giocare.

Una carta che nessuno può metteresul piatto: la partecipazione a ben60 edizioni del mondiale di F1, dal1950 ad oggi. Può, il circus, staresenza la Ferrari? Il messaggio è chia-ro. Mosley ha detto provocatoria-mente di sì. Ecclestone ha smussatoa suo modo.

LAPOLEMICA SULLE REGOLE

Alla fine, il gatto e la volpe, hanno“giocato” con quello che è pur sem-pre un simbolo delle corse. Un giocoal quale la Ferrari non vuole più sta-re. Con un comunicato che non la-scia spazio dubbi: «Il Cda ha esami-nato gli sviluppi legati alle decisioniprese dalla Fia il 29 aprile 2009 (...).Tali decisioni prevedono - per la pri-ma volta nella storia della F.1 - unCampionato 2010 con un doppiostandard regolamentare, basato suregole tecniche ed economiche arbi-trarie. Il Cda ritiene che, se questosarà il quadro normativo, verrebbe-ro meno le ragioni che hanno moti-vato la presenza della Ferrari in bensessanta edizioni del mondiale, uni-co costruttore a farlo (...). Il disap-punto è evidente per il metodo se-guito dalla Fia nell'adottare decisio-ni così gravi (...). Ciò è avvenuto inspregio alle regole di governance(...). Norme uguali per tutti, stabili-tà di regolamenti, continuità del me-todico lavoro di diminuzione dei co-sti da parte della Fota, sono le priori-tà per il futuro».

Ovvio pensare, a questo punto,che si arriverà a un compromesso.In tal caso Maranello recederà daipropri propositi. Altrimenti Monte-zemolo potrebbe creare un campio-

nato alternativo, insieme a Toyo-ta, Bmw, Red Bull. Mentre laBrawn, dominatrice di questo cam-pionato, resta alla finestra.

Così come la Williams, la ForceIndia. E anche la McLaren. «Il Con-siglio ha dato mandato al Presiden-te di esaminare le sedi ed i modipiù opportuni per tutelare gli inte-ressi della Società», si legge a con-clusione del comunicato. Primadel Gp di Montecarlo l’incontro de-cisivo con Mosley. Quando sapre-mo se davvero il 29 maggio – dataultima per iscriversi al mondiale2010 – il Cavallino Rampante nonfarà più parte del gioco.❖

VEDI IN TV

pDal cda di Maranello la decisione che potrebbe sconvolgere la Formula 1, i tifosi in fermento

p Il 29 maggio scade il termine: in ballo il contenimento dei costi voluto dal presidente Mosley

FelipeMassa ai box durante il Gp di Spagna: il Cavallino ha partecipato a 60 edizioni del mondiale di Formula 1, dal 1950 ad oggi

Stasera allo stadio Olimpico diRoma l’attesa finale della Coppa Ita-lia Tim Cup Lazio-Sampdoria. Attesi3.500 tifosi liguri, che raggiungeran-no la capitale a bordo di quattro tre-ni charter. Sugli spalti, per il secon-do anno consecutivo, anche il presi-dente della Repubblica Giorgio Na-politano. Nella Lazio recuperato l’at-taccante macedone Goran Pandev,insieme a Pasquale Foggia, rimastiprecauzionalmente a riposo nell’ul-timo turno di campionato. ArbitraRoberto Rosetti.

Sport

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Stasera la finaledi Coppa ItaliaPer Lazio-SampancheNapolitano

www.unita.it

Ferrari choc«Viadal 2010senza accordocon la Fia»Già dal prossimo mondiale diFormula 1 si potrebbe correresenza le rosse di Maranello. Sa-rebbe la prima volta dopo 60 an-ni. Il problema sono le regole ela contestata gestione del cir-cus da parte di Max Mosley.

LODOVICO BASALÙ

45MERCOLEDÌ

13 MAGGIO2009

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Messaggio chiaro, lampante: chivuol vincere questo Giro deve met-tersi alle spalle Danilo Di Luca. Chesta volando, alla testa di una squa-dra, la Lpr, che vola intorno a lui.Vittoria netta, voluta, in volata, incima a San Martino di Castrozza, apoco dalla cima del Rolle, soprauna salita che è passeggiata per imigliori e alla fine calvario per Lan-ce Armstrong. Eccola, la notizia,quella vera: Armstrong si è stacca-to all’ultimo chilometro da un grup-po di venti corridori. Ha perso 15secondi, nulla. Li ha persi male, datroppa gente. Chi si aspettava l’Ar-mstrong del Tour 2005 si metterà

l’anima in pace. Il tempo passa pertutti. Domina la Lpr, alla terza vitto-ria di tappa consecutiva. Di Luca è al100 per cento, e ha motivazioni for-tissime: «Ecco, guardate la scrittasul costato». C’è scritto «Forza Abruz-zo», e l’uomo di Spoltore, il più meri-dionale tra i vincitori del Giro, nelmomento del trionfo guarda indie-tro, ricorda, e si commuove anche.Petacchi più Di Luca, più Bosisio, piùSpezialetti, la qualità e il lavoro.

LOCOMOTIVA LPR

Tira molto, è vero, la Lpr, tutto ilgiorno davanti. Un tempo si sarebbedetto: corrono per le tappe. Magarisarà vero, intanto il bottino è già dachampagne, e nemmeno si è fatto atempo a vederle, le montagne. Trop-po poco il Croce d’Aune, modesta lasalita di San Martino. Non ci fosse laRosetta sullo sfondo, le Pale, l’ariache pizzica il naso, la strada inganne-rebbe, troppo dolce. Voigt, Bellotti eDe Bonis tentano la fortuna dal km8, il tedescone, che ha l’età di Arm-strong e un coraggio da leone, quasi

ci arriva a San Martino. Mancano ap-pena 3 chilometri. Si scatena la ba-garre, Armstrong scivola progressi-vamente sul retro della sella e poigiù, giù, tiene dignitosamente, ma sivede che è attaccato alla canna delgas. Una sparata seria di Basso, o Cu-nego, o anche di Di Luca, lo farebbefuori, ma tutti aspettano la volata.Prova ad andarsene Soler, che ha re-cuperato dalle mille cadute di ieri eanche di oggi. Mancano 200 metri eDi Luca dà una lezione a tutti, anchea Cunego che perde l’attacco del pe-dale e non fa la volata. Gruppo di 16all’arrivo, secondo Garzelli. Magliarosa allo svedese Thomas Lövkvist,Team Columbia, giovane e forte,uno che ha vinto l’Eroica quest’annoe spesso ha fatto vedere che in bici,anche in bici, la Svezia ha qualcosada insegnare al mondo. 38 anni fal’ultimo svedese in maglia rosa fuGösta Petterson, che il Giro lo vinseanche. Oggi si va all’Alpe di Siusi,una sola, lunghissima salita, 24 kmregolari, senza strappi. Una salita daTour. ❖

Ieri sono tornato ai tempi del-la mia giovinezza, quando lacarovana del Giro respiraval’aria delle Dolomiti, quandoera d’obbligo svegliarsi di

buon mattino. Partenza alle 9, tal-volta anche prima perché le tappeerano assai più lunghe rispetto aquelle dei nostri giorni e perché iltutto doveva finire nelle prime oredel pomeriggio, cosa apprezzabileper vari motivi.

Erano momenti particolari, cherichiedevano attenzione anchenella confezione dei cibi e delle be-vande. Esagerare, cadere nelle ten-tazioni, poter influire sul lavoroquando bisognava sentirsi in pie-na salute per trasmettere un buonservizio. La vettura de l’Unità pro-cedeva di poco i corridori, queltanto che permetteva di risponde-re ai calorosi saluti dei tifosi, dellagente che in vari modi trasmette-va calore e affetto.

AMARCORD LE VETTE

Altri tempi, altre cime, altri scala-tori. Adesso dobbiamo acconten-tarci di ciò che passa il convento.Per giunta le Dolomiti di ieri equelle di oggi sono dolci viaggi seconfrontate con quelle del passa-to. C’è persino il dubbio che il mag-gior ostacolo sia rappresentatodalla cronometro di 60 chilometriin programma da Sestri Levante aRiomaggiore e non escludo cheAngelo Zomegnan debba pentirsiper aver capovolto il tutto. Da unGiro tradizionale ad un Giro controppi punti interrogativi, insom-ma.

Intanto prendo nota che sullavetta di San Martino di Castrozzaè venuta meno la selezione. Buonsegnale, però, quello di Danilo DiLuca che cercherà di ripetersi ogginella prova la cui conclusione è fis-sata a quota 1.844. Si è un po’smarrito Armstrong e questo nonè un buon segnale per l’americanotrentasettenne, fermo restandoche siamo ai primi movimenti diun Giro tutto da scoprire.❖

pA SanMartino, nella prima tappa di montagna, l’acuto del «killer»

p Lo svedese Lövkvist prende la rosa, l’americano perde 15”: oggi Siusi

LE ALBESULLECIMEDI UNAVOLTA

Foto Ansa

GIORNALISTA

Spuntano le prime montagne ec’è la zampata di Di Luca, un col-po di reni che vale la tappa, ol-tre a una dedica all’Abruzzo. So-ler viene beffato sul traguardo.Basso e Cunego stanno a guar-dare, oggi un’altra vetta.

[email protected]

Gino Sala

Sport

Dolomiti, c’èDi LucaArmstrong arranca

COSIMO CITO

Danilo Di Luca a San Martino di Castrozza: l’abruzzese ha vinto il Giro 2007 e poi è stato squalificato tre mesi per l’inchiesta Oil for Drug

GINOD’ITALIA

46MERCOLEDÌ13 MAGGIO2009

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«Sì, sono la fuga in carne e ossa.

Segnatevi Oss: farà tanta strada»

Marcello Osler

Il cielo non è abbastanza gran-de per ospitare tutte le Pale diSan Martino, quindi ve lo dicogià da oggi, se succede qualco-sa sul doping, se arriva il clamo-

roso caso che tutti delude e maledi-ce il truffatore di turno, che sarà la

vergogna nazionale, non scriveròuna riga. Per ora, tutto bene mi pa-re, no? E quindi avanti, ma non par-teciperò alla rissa di moralismo, néalla pagina di necrologi sul ciclismo,non ne avrò voglia e le mie riflessio-ni in quel bailamme non avrebberodomicilio alcuno. Quindi mettiamo-ci d’accordo adesso, non succederàniente, ma se arriva la consueta de-lusione, io penserò ai bambini in bi-ci, alla gente che aspetta, a quelliche sputano sentenze in poltrona,

piazzando in una gabbia dorata ipropri interessi e la madre in casadi riposo, sottopagando i propri di-pendenti, facendo il delatore den-tro una fabbrica, con un pensieroper bene e uno per male, sempre.

A me della faccenda doping inte-ressa il riflesso popolare, la conces-sione che allora è così che si fa, cheragazzi e pensionati, corridori del-la domenica e belle speranze, mol-to sentito dire e poca scienza, si fac-ciano del male, che la cultura delrisultato, prima di quella del diver-timento, sia la molla che mette insella uomini e mezzi.

Il resto è truffa sportiva e uma-na, delusione da pomeriggio italia-no, lacrime su un sogno d’infan-zia. Penso a tutto questo e, dopo ilPiave dalle sponde verdi , arrivia-mo a San Vito di Altivole, al cimite-ro. Tranquilli, non è il senso del no-stro viaggio, ma Pasolini ieri e que-sto che vi sto per raccontare meri-tano. Eccoci alla tomba di Brion,industriale tv, per capirci, BrionVega. Un modo per farsi ricordare,un’opera d’arte di Carlo Scarpa, ilprofessore di Staino. Righe, detta-gli, giochi d’acqua, spazio per lameditazione, segmenti, angoliobliqui e retti, disegno, erba verdee pesci rossi. Anche Scarpa è quidal ‘78, sulla sua pietra c’è anche ilbuco per un vaso di fiori che nonc’è. Per arrivarci abbiamo attraver-sato la spianata dove il popolo èsepolto, una teoria di lapidi affolla-te, come in un condominio popola-re, croci, nomi e cognomi, comead una manifestazione sindacale,foto le une alle altre sovrapposte emorenti fiammelle. Di andare atrovare mio padre così «non me di-ce core», mi fa tristezza, pure perlui vorrei un prato verde, anchesenza l’arte di Scarpa e i soldi diBrion. Ah, ha vinto Di Luca. Trico-lore.❖

La tappa di oggiOrdine d’Arrivo

1. D. Di Luca (Ita) in 4h15’04” +20” abb. media 38,107 Km/h2. S. Garzelli (Ita) s.t. +12” abb.3. F. Pellizotti (Ita) s.t. +8” abb.4. J. M. Soler (Col) s.t.5. G. Simoni (Ita) s.t.6. L. Leipheimer (Usa) s.t.7. T. Lovkvist (Sve) s.t.8. I. Basso (Ita) s.t.

La classifica

1. T. Lovkvist (Sve) in 13h05’28” media 40,982 Km/h2. D. Di Luca (Ita) a 0’02”3. M. Rogers (Aus) a 0’06”4. Y. Popovych (Ucr) a 0’26”5. L. Leipheimer (Usa) s.t.6. L. Armstrong (Usa) a 0’28”7. F. Pellizotti (Ita) a 0’32”8. D. Cunego (Ita) a 0’42”

La bandana d’occasioneSAN MARTINO «Asoli5eurolabandanaro-sa del Giro!!!». E a quantome la volevi mettere,a 40?Ma tra unamoto e l’altra non «c’era unsilenzio che descriverti non saprei»?

Da i nostri inviati Satta e [email protected]

InValsuganaMarcelloOslereDarioPegorettihannomessosuil«Museodeiparacar-ri». Sì, paracarri, i nemici dei ciclisti, fuori legge dal ’59. Ma a piede libero, come altre cosefuori legge nel nostro Paese. Ne hanno raccolti più di cento, in giro per l’Italia. E ora in unprato ogni ciclista ha il paracarro del suo giorno più importante..

Riciclisti

Il giro centenario

PARLANDODI...

Paracarrid’Italia

Foto di Davide Butto

ANDREA SATTA

P

Due uominiin fuga con...

Deviazione in Valsugana perMarcello Osler, un grandegregario, che nel ’75 in una

fuga lunga più di 200 km da Poten-za a Sorrento diede 9’ al secondo e13’ a Gimondi.Tu sei la fuga?«Si, io sono la fuga e a vedere il Gironon ci vengo. Quel giorno staccaiBattaglin e Bertoglio che vinse laclassifica finale».Già, Bertoglio e Galdos...«E mi fecero rallentare, sai, sennòSercù che era un velocista fortissimosarebbe finito fuori tempo massimo».Crisi e recessione, ma si vendono lebici, Marcello?«Nel mio negozio siamo molto stres-sati, hanno fatto un’assurda leggecon gli incentivi, ma bici si vendonocomunque, su pressione delle gros-se ditte».Un nome nuovo?«Daniel Oss, è di queste parti, ha unfisico da Rubaix, l’umiltà, 21 anni enon è in gara, ma ne sentiremo parla-re».E la tua prima bici?«Pensa, ci andai a vedere il disastrodel Vajont, avevo 17 anni». A.S.

Pensiamopositivoper battere il doping

Pagina realizzatacon il contributo di

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RoxanaliberaL’abbraccio con

i genitori in un video

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SCRITTRICE

IgiabaScego

lotto

ANCHE ENEACERCAVAUNATERRA

Ipse Ignotus egens Libyae deser-ta peragro, Europa atque Asiapulsus». Ignoto, derelitto, per-corro i deserti della Libia, re-

spinto dall’Europa e dall’Asia.Queste parole così attuali sono diVirgilio. Le ha scritte nel I secoloa.C. ma c’è tutta la storia di questiultimi mesi da tragicommedia ita-liana. Nell’Eneide c’è un eroe esu-le (Enea) che tenta di raggiunge-re una terra, c’è la voglia di costru-ire una nuova umanità fondendoil popolo troiano e le popolazionidel Lazio, c’è chi si oppone in mo-do cieco (Giunone). E ci sono lefrasi di Virgilio che scivolano sul-la insensatezza dei politici italia-ni: «Che genere d’uomini è que-sto? Che barbara patria permettequest’uso? Ci negano il rifugiodella spiaggia: muovono guerra,vietano di fermarci sul lido. Sespregiate il genere umano e le ar-mi dei mortali, almeno temete glidei, memori del bene e del male».

Leggo l’Eneide per non piange-re. Sono straniera nel posto dovesono nata e cresciuta. Mi sento so-la. Si respingono i richiedenti asi-lo e si nega il diritto di esistere del-le seconde generazioni. Con unafrase il premier è riuscito a nega-re tutto. Ha cancellato un dirittoumano - l’accoglienza - e ha can-cellato la mia generazione di per-sone nate o cresciute in Italia. Nel-la mia terra di origine, la Soma-lia, ora c’è una guerra. In quei bar-coni respinti c’è chi scappa dai ri-fiuti tossici buttati nel mare soma-lo da multinazionali italiane (enon solo). In strada, al mercato,al bar nessuno sa nulla. L’informa-zione vera non arriva. C’è la pau-ra di non arrivare a fine mese. Laguerra tra poveri è iniziata. Vo-gliono dividerci, invece ci dobbia-mo unire. Allora ho cominciato adare questo consiglio: «rileggetei classici». Lo avevano detto benegli «Assalti Frontali», gruppo rapromano: «Quando vediamo in gi-ro uno straniero pensiamo aEnea, a Virgilio, all’Ulisse di Ome-ro».❖

MARTEDÌ 12 MAGGIO 2009

I numeri del Superenalotto Jolly SuperStar4 9 22 23 47 73 45 2

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