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BASILICO Sono bello e profumato e per niente disgraziato. Vado spesso annaffiato, sono di color verde pacato: sono il basilico, il ricercato!!! NOME Basilico (Ocymum Basilicum), anche chiamato dai Greci basilicòn. PROVENIENZA Erba di origine asiatica. STORIA Forse il nome Basilico deriverebbe dal Greco Basilicòn che vuol dire regale e sembra che la sua introduzione in Europa la si debba prima ai Greci e successivamente ai Romani. In Egitto fu utilizzato come uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione. Presso i Romani, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina: Apicio lo inserisce in una ricetta con i piselli. DESCRIZIONE Pianta dal fusto eretto con ramificazioni nella parte finale. Ha foglie peduncolate, opposte, a forma ovale appuntita, con margine intero o leggermente seghettato. A seconda della varietà esse possono essere di dimensioni piccole o grandi. I fiori sono bianchi o rosati. La pianta generalmente non supera il mezzo metro d'altezza. HABITAT: Pianta aromatica originaria dell'Asia, viene coltivata negli orti e nei giardini per il suo particolare profumo. COME SI COLTIVA La semina può essere effettuata in primavera, direttamente in vaso o nell’orto, avendo cura di proteggere la zona di semina con del “tessuto non tessuto” quando la temperatura non è ancora stabile. Il terreno deve essere di medio impasto e ben drenato; per quanto riguarda il terriccio, il basilico non presenta particolari esigenze. Una volta cresciute, le piante dovranno essere tra loro distanti circa 20 centimetri. Nel periodo che precede la fioritura asportare i germogli apicali, questo permetterà alla pianta di crescere abbondantemente e di mantenere un buon aroma. Le sommità fiorite si raccolgono in estate. Potrete

BASILICO - Sito ufficiale della Provincia di Ravenna...e dell’Egitto. STORIA Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo era considerato sacro dai greci; i romani lo utilizzavano per

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Page 1: BASILICO - Sito ufficiale della Provincia di Ravenna...e dell’Egitto. STORIA Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo era considerato sacro dai greci; i romani lo utilizzavano per

BASILICO

Sono bello e profumato e per niente disgraziato. Vado spesso annaffiato,

sono di color verde pacato: sono il basilico, il ricercato!!!

NOME

Basilico (Ocymum Basilicum), anche chiamato dai Greci basilicòn.

PROVENIENZA

Erba di origine asiatica.

STORIA

Forse il nome Basilico deriverebbe dal Greco Basilicòn che vuol dire regale e sembra che la sua introduzione in Europa la si debba prima ai Greci e successivamente ai Romani. In Egitto fu utilizzato come uno dei componenti del balsamo usato per la mummificazione. Presso i Romani, oltre ad essere simbolo degli innamorati, figurava tra gli odori utilizzati in cucina: Apicio lo inserisce in una ricetta con i piselli.

DESCRIZIONE

Pianta dal fusto eretto con ramificazioni nella parte finale. Ha foglie peduncolate, opposte, a forma ovale appuntita, con margine intero o leggermente seghettato. A seconda della varietà esse possono essere di dimensioni piccole o grandi. I fiori sono bianchi o rosati. La pianta generalmente non supera il mezzo metro d'altezza.

HABITAT:

Pianta aromatica originaria dell'Asia, viene coltivata negli orti e nei giardini per il suo particolare profumo.

COME SI COLTIVA

La semina può essere effettuata in primavera, direttamente in vaso o nell’orto, avendo cura di proteggere la zona di semina con del “tessuto non tessuto” quando la temperatura non è ancora stabile. Il terreno deve essere di medio impasto e ben drenato; per quanto riguarda il terriccio, il basilico non presenta particolari esigenze. Una volta cresciute, le piante dovranno essere tra loro distanti circa 20 centimetri. Nel periodo che precede la fioritura asportare i germogli apicali, questo permetterà alla pianta di crescere abbondantemente e di mantenere un buon aroma. Le sommità fiorite si raccolgono in estate. Potrete

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conservarlo per l’inverno in comodi contenitori da inserire nel congelatore oppure sott’olio, con l’aggiunta di grani di sale grosso.

USO E CURIOSITÀ Un tempo il basilico era ritenuto una pianta dalle virtù magiche. È largamente usato in cucina. L'infuso (3 gr di basilico in 100gr di acqua) si utilizza per le digestioni difficili, in caso di gotta, nei casi di superlavoro intellettuale e nei casi di stanchezza in generale. Sempre lo stesso infuso serve per fare gargarismi in caso di alito cattivo. In campo estetico l'infuso di basilico può essere unito all'acqua del bagno per tonificare e profumare la pelle.

RICETTA: PESTO ALLA GENOVESE

• 40 g pinoli • 500 g basilico genovese • 30 g pecorino • 2 spicchi d’aglio • olio e sale grosso q.b.

Pestate in un mortaio di marmo il sale grosso, i pinoli, il basilico, l'aglio. Quando il tutto sarà diventato una poltiglia omogenea aggiungete l'olio, il pecorino e il parmigiano grattugiati. Mescolate bene questi ingredienti e poi riponete in frigorifero; se si forma sul pesto una patina superficiale scura, eliminatela e utilizzatelo senza problemi. Se non avete a disposizione il mortaio, potete servirvi di un frullatore, facendo però attenzione a frullare prima l'aglio, il sale grosso, i pinoli e aggiungere in un secondo momento il basilico in modo che rimanga il meno possibile a contatto con le lame del frullatore e non diventi scuro.

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CAVOLFIORE

A merenda non vengo mangiato

ma sono buono anche stufato,

sono di tante varietà

sono il cavolo di gran qualità

NOME

Cavolfiore (Brassica oleracea)

PROVENIENZA

Questo ortaggio è originario della Siria, della Turchia e dell’Egitto.

STORIA

Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo era considerato sacro dai greci; i romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool. Presso le popolazioni marinare, il cavolo era uno degli alimenti tipici degli equipaggi delle navi, utilizzato per compensare le diete necessariamente povere durante i viaggi per mare.

DESCRIZIONE

È caratterizzato da un fusto corto, verde chiaro da cui partono delle grosse foglie verdi azzurre che formano un cespo. Al centro, troviamo le “teste”, costituite dall'ingrossamento dei peduncoli fiorali, che quando sono maturi si appressano l'uno sull'altro a formare una massa globosa e compatta. Il colore può essere bianco candido, come nella varietà autunnale detta 'Palla di neve', oppure bianco crema.

HABITAT

Richiede terreni di medio impasto e clima fresco-umido.

COME SI COLTIVA

E’ considerato una coltura intercalare cioè può seguire il grano oppure ortaggi quali fava, pisello, carota, lattuga e patata. La semina si effettua direttamente in cubetti oppure in semenzaio classico. Il trapianto si effettua dopo 30 giorni, nel primo caso, dopo 45 giorni nel secondo (utilizzando piante a radice nuda). Ha elevate esigenze di approvvigionamento idrico, quindi è necessario prevedere possibilità di irrigazione. Quando si è formata l’infiorescenza si può raccogliere il cavolo senza aspettare che si apra; si taglia quindi a 5 cm dalla base cosicché la pianta possa continuare a svilupparsi

USO E CURIOSITÀ Il cavolfiore appartiene alla famiglia delle crocifere, come il cavolo verza e il cavolo cappuccio, e quindi

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condivide con questi le straordinarie proprietà terapeutiche e preventive. E’ ricchissimo di sali minerali, fra cui zolfo e vitamina C. Non tutti sanno che il cavolfiore, se giovane, tenero e freschissimo, è ottimo anche crudo, sminuzzato e mescolato ad altre verdure in insalata; anzi è proprio crudo che ovviamente conserva al massimo le sue proprietà salutari e risulta più digeribile. Ha proprietà antinfiammatorie per le vie respiratorie, per le vie urinarie oltre che per lo stomaco e l’intestino. Insieme a cavoli e broccoli, il cavolfiore ha uno spiccato effetto protettivo anticanceroso. Per evitare che l'odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all'interno della pentola di cottura della mollica di pane imbevuta di aceto. Nel medioevo il cavolo era ritenuto cibo da “villani”, mentre anticamente era il simbolo della vita stessa.

RICETTE SFORMATO DI CAVOLO

INGREDIENTI: ½ cavolo verza 1 cipolla 2 foglie di alloro 4 uova Burro 200 g panna Basilico Sale Pepe Stufare la cipolla con le foglie di alloro e il cavolo tagliato finemente. Frullare il tutto con una manciata di basilico, sale e pepe. Passare al colino, aggiungere le uova, la panna e sbattere bene con una frusta. Imburrare uno stampo, versarvi il composto e cuocere a bagnomaria finché è sodo.

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CIPOLLA

Non sono bella e non son carina,

ma della cucina son la regina, son la cipolla che per un niente,

faccio piangere la gente.

NOME

Cipolla (allium cepa)

PROVENIENZA

Proviene dall’Asia (India, Iran, Turchia) dove veniva scambiata come merce pregiata.

STORIA

Era già utilizzata abitualmente nel 3200 a.C. dagli egizi che la raffiguravano anche nelle loro tombe. In Europa fu introdotta la prima volta dai greci.

DESCRIZIONE

L’aspetto tipico col quale la cipolla si presenta una volta cresciuta è quello di un grosso bulbo rotondeggiante e rivestito, esternamente, da una sottile membrana di consistenza cartacea.

HABITAT

Non cresce spontaneamente e necessita di un suolo ben areato e concimato.

COME SI COLTIVA

Diverse varietà di cipolla, in maggior parte quella dai bulbi bianchi, si seminano a fine estate in semenzaio per trapiantarle in autunno a una distanza di 25 centimetri una dall'altra. La raccolta si effettua in base al tipo di cipolla seminato. In linea di massima le cipolle estive vengono raccolte quando le foglie si ingialliscono; quelle più precoci sono destinate al consumo fresco. Le cipolle tardive sono dette anche invernali. Queste cipolle si seminano a fine inverno-inizio primavera, si raccolgono a fine estate e si possono conservare per tutto l'inverno.

USO E CURIOSITÀ

Come fare per non piangere tagliando la cipolla? Affettarla in una bacinella d’acqua fresca. Chi non gradisce il gusto forte della cipolla può attenuarlo lasciandola a bagno, dopo averla tagliata a fettine, in un po' di succo di limone. La Cipolla è raccomandata per reumatismi, mal di fegato, reni, cuore, fermentazioni intestinali; cura il diabete; è indicata nel rachitismo, nell'anemia (contiene zolfo disinfettante, ferro fortificante, il silice rende le ossa

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solide, le arterie elastiche); può assorbire edemi, versamenti sierosi. Applicare direttamente il succo per sopire il fastidio dovuto alle punture di insetti.

RICETTE ZUPPA DI CIPOLLE

Ingredienti per 4 persone

300 g (5 o 6 di media grandezza) cipolle bianche,

25 g di farina,

1,5 litri di brodo 50 g di burro,

20 fettine di pane (parigino), 80 g di Groviera,

sale e pepe, olio d’oliva (un goccio), 50 g di Parmigiano o Sbrinz

Affettare la cipolla molto fine. Far fondere in una padella 20 gr di burro e 1 goccio d’olio d’oliva. Aggiungere le cipolle e lasciarle imbiondire rimestando continuamente (circa 5 minuti). Aggiungere la farina mescolando bene così da evitare che si attacchi sul fondo della pentola. Condire con un pizzico di sale e di pepe, lasciar cuocere ancora per qualche minuto. Aggiungere il brodo e portare ad ebollizione; cuocere quindi a fuoco moderato per una ventina di minuti circa. Imburrare le fette di pane e dorarle al forno. Disporle in seguito in una pirofila e coprirle con uno strato di formaggio grattugiato (Parmigiano o Sbrinz; a chi dovesse piacere un po’ piccante, con del pecorino romano). Versare sopra le fette la zuppa di cipolle, lasciare che si inzuppino bene e quindi cospargerle con il Groviera grattugiato. Scaldare il forno a 180 gradi circa e far gratinare la zuppa per circa 10 minuti.

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FINOCCHIO

IN CUCINA SONO MOLTO USATO,

CRUDO O COTTO VENGO MANGIATO

SONO IL FINOCCHIO ECCOMI QUA

E PORTO CON ME LA MIA BONTÀ.

NOME

Finocchio (foeniculum vulgare)

PROVENIENZA

Area mediterranea, Asia minore.

STORIA

Le virtù del finocchio furono riconosciute dai greci e dai romani i quali lo adoperavano per aromatizzare molti cibi; in seguito, nel medioevo, si cominciò ad utilizzarlo a scopo curativo. All’inizio del 1600 lo troviamo indicato in alcuni testi inglesi per le sue proprietà medicinali.

DESCRIZIONE

Il finocchio è una pianta della famiglia delle “0mbrellifere”. La pianta può aggiungere i 70-80 centimetri d’altezza. Solitamente le piantine vengono poste in file: si consiglia di lasciare una distanza di circa 20 centimetri tra una pianta e l’altra.

HABITAT

È ormai diffuso in tutte le zone temperate; ama un terreno arido (in quanto teme ristagni d’acqua) ma ricco di sostanze nutritive; non tollera i terreni argillosi e compatti né il clima freddo e umido.

RACCOLTA

Alcune specie si seminano da metà marzo fino alla fine di aprile, altre da giugno fino ad agosto; si raccoglie nei mesi di settembre fino a novembre-dicembre.

USO E CURIOSITÀ

E’ un alimento molto usato, anche i semi si usano per insaporire i piatti. Il suo sapore dolce lo rende un’aggiunta rinfrescante a una vasta gamma di piatti. Si possono usare tutte le parti del finocchio: i semi di finocchio si accompagnano bene a tutte le carni grasse, in particolare a quelle di maiale e hanno la proprietà di renderle più digeribili; si usano inoltre per aromatizzare l'acqua in cui si lessano le castagne, per profumare le olive nere o i fichi secchi. Ottimo per irrorare il pesce arrosto è l'aromatico olio al finocchio, ottenuto lasciando macerare alcuni gambi essiccati. I semi, se masticati, combattono l'alito pesante; l'acqua del loro decotto calma gli occhi arrossati: può venire usata per sciacqui o come impacco.

RICETTE: VINO DELLA SALUTE

150 g di semi di finocchio e 1 litro di buon vino Mettere a macerare per una decina di giorni 150 grammi di semi di finocchio in un litro di buon vino, quindi filtrare bene: se assunto nelle dosi di un cucchiaino prima dei pasti e due dopo gli stessi favorisce la digestione e riduce le flatulenze.

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FRAGOLA

Sono rossa a puntini

e piaccio a grandi e piccini, quando esco con zucchero e limone,

io, la fragola, faccio un figurone.

NOME

Fragola (fragraria vesca)

PROVENIENZA

Originaria delle zone alpine europee, dell’America del Nord e del Sud

STORIA

Al tempo dei Romani la fragola era conosciuta per la sua delicata fragranza. Dai Romani veniva chiamata “fragaria” e nelle cene dei patrizi era sempre presente. Più tardi, viene data per certa la sua comparsa negli orti di Francia come pianta ornamentale. La fragola è stata usata nei secoli per migliorare la morbidezza della pelle. Nel diciannovesimo secolo sono stati creati numerosi ibridi.

DESCRIZIONE

La pianta è alta circa 20 centimetri. Le foglie sono

picciolate, composte da tre foglioline ovate con

margine seghettato e peli lucenti.

I fiori sono di colore bianco.

Il falso frutto è un ricettacolo polposo (la parte del

fiore sulla quale sono inserite i vari organi floreali),

è detto comunemente fragola, è a forma di cuore,

rossa a puntini.

HABITAT

Predilige le radure di montagna, i boschi, le siepi.

Frequente nelle zone alpine fino ai 1500 metri d'altezza.

COME SI COLTIVA La fragola si può seminare a primavera e trapiantare da agosto a settembre; in tal modo si ottiene un

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buon raccolto già nella successiva primavera. La fragola può durare diversi anni, ma ben presto il terreno tende ad impoverirsi e perciò è meglio rinnovare l'impianto almeno ogni due tre anni. Le piantine si dispongono a file abbinate alla

distanza di 35-40 centimetri.

Le fragole si raccolgono in primavera.

USO E CURIOSITÀ

La fragola viene usata in cucina per bellezza sul gelato, si fa la marmellata e si guarniscono le torte. È ricca di vitamina C, rafforza le difese naturali dell’organismo; contiene una notevole quantità di ferro facilmente assimilabile, perciò il suo consumo è consigliato alle persone anemiche. È diuretica grazie alla presenza del potassio. In soggetti predisposti può essere causa di allergie o scatenare delle forti orticarie. Nella tradizione popolare si credeva che la fragola avesse delle virtù magiche: per evitare il morso dei serpenti, si dovevano raccogliere le foglie il 24 giugno (giorno di San Giovanni Battista), farle essiccare al sole e confezionare con esse una cintura: nessuna serpe avrebbe osato avvicinarsi. Versando dell'acqua fredda su una piccola quantità

di fragole schiacciate si ottiene una bevanda

rinfrescante e depurativa, da utilizzare in caso di

febbre.

RICETTA CREMA ALLA FRAGOLA

Ingredienti per 4 persone: • 150 g di fragole • ½ litro di panna liquida • 150 g di zucchero • 15 g di colla di pesce • 2 cucchiai di latte Lavate le fragole, asciugatele in un canovaccio e passatele al setaccio. Mettetele in una ciotola con lo zucchero e la colla di pesce ammollata, strizzata e fatta sciogliere nel latte caldo. Unite la panna, mettete il composto sul fuoco per pochi minuti e servitela nelle coppette accompagnate da biscotti secchi.

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PEPERONE SONO BELLO E TUTTO ROSSO,

SONO ANCHE MOLTO GROSSO,

IO SONO IL PEPERONE

CHE AMA TANTO IL SOLLEONE

NOME

Peperone (capsicum annum)

PROVENIENZA

Il peperone è un ortaggio proveniente dall’America del Sud che ha fatto la sua comparsa sulle tavole europee nel sedicesimo secolo

STORIA

Chiamato dapprima “pepe d’India”, assunse in Italia il nome di “peperone” a causa del suo sapore molto affine a quello del pepe. Questo ortaggio, con il fratello peperoncino, ebbe una diffusione abbastanza rapida in Italia, tanto da essere usato prima del pomodoro. Infatti erano peperoni rossi dolci quelli che entravano nelle classiche ricette napoletane per la pasta, prima che il pomodoro prendesse il loro posto nell’ottocento.

DESCRIZIONE

Il peperone è un'erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Solenacee, che viene largamente coltivata per i suoi frutti a bacca carnosa verde, gialla o rossa e di forma e dimensioni diverse a seconda della varietà. Ci sono peperoni dolci e peperoni piccanti, alcuni primaticci altri tardivi.

HABITAT

Viene coltivato nelle regioni a clima temperato e caldo. I maggiori produttori mondiali sono, in ordine decrescente, Cina, Indonesia, Corea del Sud, Nigeria, Turchia e Spagna. In Italia le regioni maggiormente interessate dalla coltura sono la Sicilia (23 %), la Puglia (15 %), la Campania e il Lazio (11 %).

COME SI COLTIVA

La semina non viene effettuata direttamente in campo ma in semenzaio nei mesi di febbraio/ marzo, con trapianto delle piantine quando hanno 4-5 foglie. Non conviene ritardare il trapianto, in quanto le piantine facilmente "sfilano" e si aggroviglia l'apparato radicale.Il trapianto viene effettuato a file distanti 70-120 cm, mentre sulla fila la distanza varia da 20 a 50 cm. Il periodo di raccolta inizia a luglio.

USO E CURIOSITÀ

La caratteristica principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamina C; a parte questo, non presenta altri vantaggi nutrizionali, se non il basso contenuto calorico che lo rende adatto alle diete dimagranti. Le varietà dolci sono ultimamente quelle preferite dai consumatori, per la migliore digeribilità e appetibilità. Le varietà piccanti sono sconsigliate a chi soffre di ulcera o iperacidità gastrica e ai bambini.

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Si pensa che il peperone contribuisca ad abbassare la colesterolemia.

RICETTE BUCATINI AL PEPERONE

300 g di bucatini 150 g di mozzarella di bufala 2 peperoni gialli 250 g di pomodori di San Marzano 400 g di salsa di pomodoro 50 g di pangrattato 20 g di basilico 60 g di olive nere 40 g di capperi 1 spicchio d'aglio olio extravergine di oliva sale Arrostire i peperoni al forno o sulla fiamma finché saranno ben cotti, poi sbucciarli, eliminare i semi e dividerli a falde. Soffriggere l'aglio in due cucchiai di olio poi toglierlo ed aggiungere la polpa dei pomodori tagliata a cubetti, le olive, i capperi ed alcune foglie di basilico tagliato a julienne. Cuocere per circa 7 minuti. Intanto cuocere i bucatini in abbondante acqua salata, scolarli molto al dente, unirli alla salsa preparata e saltarli velocemente aggiungendo anche la mozzarella tagliata a dadini ed il restante basilico. Ungere di olio 4 stampi individuali per timballi, spolverizzarli con il pangrattato, foderarli con le falde di peperone, sistemare all' interno i bucatini premendoli bene e passare in forno per 10 minuti a 180°. Servire il timballo di bucatini con salsa di pomodori ben calda arricchita con un filo d'olio.

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PREZZEMOLO Sono molto coltivato,

in ogni orto vengo piantato. Sono il prezzemolo, son saporito

e in tutti i piatti sono ambito.

NOME

Prezzemolo (Pretoselinum Hortense)

PROVENIENZA

Originario dell’Africa settentrionale e dell’Asia, il suo nome deriva dal greco “petroselion” che significa sedano delle pietre

STORIA

Il prezzemolo è noto fin dall'antichità, ma è solo nel Medioevo che l'uso di questa erba diventa abituale in cucina; da qui il motto "essere come il prezzemolo" proprio per indicare qualcosa o qualcuno che si trova dappertutto.

DESCRIZIONE

È una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, ha fusto eretto, è alta da 15 a 80 cm, se coltivata è biennale, se spontanea è perenne. Le foglie, di un bel verde brillante, hanno margini frastagliati e sono di forma vagamente triangolare. I fiori, riuniti in ombrelle, sono bianco verdastri; il frutto è invece costituito da due parti secche contenenti ciascuno un seme. Tutta la pianta emana un piacevole aroma.

HABITAT

Terreni aridi fino agli 800 metri di altitudine Predilige i luoghi freschi e ombrosi.

COME SI COLTIVA

Il prezzemolo si semina da primavera alla fine dell’estate; per favorire la germinazione è utile porre i semi per una notte in acqua calda prima della semina. I fiori si raccolgono da maggio ad ottobre. Le foglie si possono essiccare disponendole in strati sottili, in un luogo all'ombra, aerato e riparato. Vanno poi conservate in recipienti di vetro o porcellana.

USO E CURIOSITÀ

I greci ritenevano che il prezzemolo portasse fortuna, mentre i romani lo utilizzavano per ornare le tombe. In effetti, fino a tutto il Medioevo era una credenza diffusa che il prezzemolo portasse sfortuna e provocasse raccolti scarsi. Per rinforzare i capelli e mantenerli sani è bene sciacquarli con un infuso di prezzemolo. Le foglie crude, se masticate, rinfrescano l’alito e migliorano lo stato di salute della pelle.

I contadini lo usavano contro il mal di denti: una pallina con un po’ di sale introdotta nell’orecchio dalla parte del dente dolente.�

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RICETTA RISOTTO AL PREZZEMOLO

Ingredienti per 6 persone 250 g. di riso superfino 1 cucchiaio di olio d'oliva extravergine 1 piccola cipolla tritata finemente 50 g di burro 100 g di parmigiano grattugiato 1,5 litro di brodo vegetale o di pollo 2 mazzetti di prezzemolo sale q.b. Riscaldate l’olio in una pentola e fate soffriggere la cipolla fino a quando sarà dorata. Aggiungete il riso e mescolate in continuazione con un cucchiaio di legno, quindi abbassate la fiamma. Aggiungete parte del brodo e, continuando a mescolare, fate bollire. Via via che il brodo viene assorbito dal riso aggiungetene altro e continuate fino a che il riso non sarà completamente cotto. Togliete la pentola dal fuoco e mescolate energicamente aggiungendo il burro e il parmigiano. Aggiungete un po’ di brodo e il prezzemolo tritato. Mescolate bene e servite caldo.

RADICCHIO

NOME

(Cichorium intybus) nomi volgari: cicoria radicchio

PROVENIENZA

Habitat:fioritura da luglio a ottobre,in tutta Europa si è acclimatata anche nella Siberia occidentale.

STORIA

Cenni storici: il radicchio appare in Italia nel 16° secolo in provincia di Treviso,ma se ne hanno notizie sicure solo a partire dalla seconda metà dell’800. La sua consacrazione si ebbe per opera di Giuseppe Benzi,il quale dette vita alla prima mostra del radicchio il 20 dicembre del 1900,nella centrale Loggia di piazza dei signori a Treviso.

DESCRIZIONE

Pianta perenne,può raggiungere 1,5 m di altezza.Il nome del genere è quello greco della pianta,la specie invece riprende il termine latino .

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ROSMARINO Ho un fusto legnoso

e un profumo odoroso.

Vivo anche sotto un pino

io sono il rosmarino

NOME

Rosmarino (Rosmarinus Oficinalis)

Provenienza

Coste del Mediterraneo

STORIA

I romani fecero del rosmarino (rosmarinus, rugiada di mare) il simbolo dell’amore e della morte. Orazio infatti diceva: “Se vuoi guadagnarti la stima dei morti, porta loro corone di rosmarino e di mirto”. Tuttavia non risulta che fosse utilizzato per condire i cibi. Si usava per aromatizzare il vino, che veniva appunto detto “vino al rosmarino” e, come è avvenuto per molte erbe è entrato nella cucina attraverso la via della medicina. Nel trecento comunque già lo troviamo in uso e, come aroma, sembra essere molto utilizzato.

DESCRIZIONE

Il rosmarino è una pianta sempreverde molto ramificata. Le foglie sono sottili e appuntite, i fiori sono azzurri o biancastri.

Habitat

Lungo le coste del Mediterraneo, dove predilige posti ben soleggiati e con terreno sabbioso

Come si coltiva

Il rosmarino cresce bene sia in vaso che in terra, in un suolo leggero e ben drenato, preferibilmente in posizioni assolate (meglio ancora se a ridosso di un muro). Ricordate che è una pianta che ha una scarsa resistenza al freddo. La messa a terra si effettua a fine primavera. Per ottenere una pianta folta e cespugliosa, é consigliabile tagliare la sommità del getto principale, ma non eccedete con le potature: il rosmarino è una pianta selvatica. Fiorisce a più riprese, ma il periodo in cui si consiglia la raccolta dei rametti fogliati è fra maggio e fine luglio.

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Uso e Curiosità

In cosmesi le lozioni e i bagni col rosmarino deodorano e purificano la pelle, le tinture rivitalizzano il cuoio capelluto; i dentifrici e il colluttorio al rosmarino rafforzano le gengive. Facendo macerare 30 gr di foglie di rosmarino in un litro di acqua bollente si ottiene un infuso contro l’emicrania che, una volta filtrato, si può bere durante la giornata.

Ricetta VINO AROMATICO CONTRO

L'ESAURIMENTO FISICO

Ingredienti: 1 litro di vino rosso 25 g di foglie essiccate di rosmarino 25 g di foglie essiccate di salvia 15 g di miele Versate in un recipiente un litro di vino rosso di ottima qualità, aggiungendo 25 g di foglie essiccate di rosmarino, 25 g di foglie essiccate di salvia e 15 g di miele. Scaldate il tutto a bagnomaria per 20 minuti, poi lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Filtrate, versate in una bottiglia e prendetene un bicchierino a ogni pasto.

SALVIA Tutto l’anno ho le foglie

E beato chi le coglie

Sono una pianta officinale

Sono la salvia medicinale.

NOME

Salvia (Salvia oficinalis)

PROVENIENZA

Coste del Mediterraneo

STORIA

Simbolo della salute, ma anche quello della virtù della massaia, in quanto pianta semplice e sobria. Nel medioevo e nel cinquecento la salvia venne utilizzata, per la sua forma di lingua, per curare malattie del cavo orale, e per tenere lontano gli incubi notturni. La salvia rientrava tra le erbe che gli antichi egizi adoperavano per le imbalsamazioni, e le attribuivano la proprietà di rendere fertili le donne. Per i greci vi era il divieto di assumerla durante le gare sportive per evitare l’effetto “doping”. Da sempre si riconoscono alla salvia poteri particolari: le sue foglie secche, bruciate come incenso, purificano gli ambienti e le persone e proteggono da influssi negativi; viene usata dagli indiani d’America durante le cerimonie sacre. Anche presso i romani era ritenuta sacra ed era simbolo di vita, veniva utilizzata come rimedio universale, e anche per loro era considerata un regolatore dei cicli mensili, credenza in

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seguito fondata dalla scoperta di un estrogeno che regola la fecondità nella donna. Nel medioevo si riteneva avesse il magico potere di dare all’uomo la longevità.

DESCRIZIONE

Pianta sempreverde, cespugliosa, compatta ed elegante, a pieno sviluppo può raggiungere il metro di altezza. Lo stelo, prima verde e coperto di lanugine, a partire dal secondo anno diviene legnoso. Le foglie di forma allungata, sono crenate, picciolate, persistenti, ricoperte da una leggera peluria. I fiori hanno un bel colore azzurro-viola, (raramente rosa o sbiancati) e sono riuniti a 5-10.

HABITAT

Climi temperati; predilige un terreno soffice, anche se può adeguarsi a substrati aridi e sassosi, ma soffre in terreni poco drenati. Sopporta il freddo, ma durante le gelate eccessive è opportuno proteggere il cespo. Tutte le varietà di salvia amano la luce e il calore.

COME SI COLTIVA

La salvia viene seminata in febbraio entro terrine, trapiantando le piantine nelle aiuole in maggio, oppure viene moltiplicata per talee staccando dalle piante madri, in primavera o autunno, germogli vigorosi e trapiantandoli affinché emettano radici. Si tagliano gli apici dei rami quando i fiori stanno schiudendosi, si riuniscono in mazzetti e si appendono all'ombra e all'aria. Le foglie si raccolgono, bene sviluppate da aprile a luglio, le sommità fiorite tra maggio e agosto, tagliando i fusti 10-20 cm al di sotto dei fiori. Foglie e fiori si essiccano all'ombra e si conservano in sacchetti di carta o di tela

USO E CURIOSITÀ

La salvia viene utilizzata come tonico, stimolante e digestivo. L’infuso viene usato per bagni, sciacqui e gargarismi; sotto forma di compresse, è utile per combattere dermatosi, eczemi, ulcere e piaghe. Per irrobustire i capelli e renderli più lucidi, può essere utile preparare un infuso con foglie di salvia timo e rosmarino e utilizzarlo per sciacquare i capelli dopo ogni shampoo.

RICETTE SALVIA FRITTA

Ingredienti:

foglie grosse di salvia, 1 uovo, Farina, acqua, sale.

Preparare una pastella con l'uovo, la farina e un po' d'acqua quanto basta. La pastella deve risultare solida. Immergervi una alla volta le foglie di salvia e friggerle.

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SEDANO

Sono buono con olio e sale e ho la costa come spina dorsale,

sono il sedano e son coltivato in tutti gli orti del vicinato.

NOME

Sedano (Apium graveolens)

PROVENIENZA

Europa.

STORIA

I greci già lo coltivavano per il valore curativo dei suoi semi. Negli orti italiani, il sedano è stato coltivato con successo dall’inizio del secolo scorso

DESCRIZIONE

E' una specie biennale, della famiglia delle Ombrellifere, annuale in coltura. Presenta nel primo anno un fusto ridotto, su cui si inseriscono le foglie pennatosette con picciolo carnoso e costoluto; nel secondo anno il fusto completa il proprio sviluppo e compaiono i fiori, piccoli, di colore bianco verdastro e riuniti in ombrelle composte

HABITAT

Cresce spontaneo in alcune regioni particolarmente umide in Europa, Asia, Africa e America del Sud

COME SI COLTIVA

La semina viene effettuata in semenzaio. Il trapianto viene effettuato nella tarda primavera per le produzioni estive autunnali o in estate per quelle autunno invernali. Il ciclo della pianta è di 6-7 mesi; 25-30 giorni prima della raccolta del sedano da costa si pratica l'imbianchimento, legando i cespi di foglie e rincalzando le piante con la terra o ricoprendole con altri materiali. Dopo il taglio la pianta rigetta. Si raccoglie verso la fine di agosto e comunque non oltre le prime gelate ripulendo bene il terreno.

USO E CURIOSITÀ

Viene usato in cucina; l’infuso viene utilizzato per calmare i dolori renali e la tosse. Curiosità: il sedano si usava per ornare le tombe dei morti.

RICETTE: asticciole di sedano

Ingredienti per 4 persone: 4 costole di sedano 100 g. di mascarpone 100g. di gorgonzola cremoso ma piuttosto piccante Impastare i formaggi con sale e pepe quanto basta e spalmarli sulle coste di sedano: se l’impasto risultasse troppo asciutto aggiungere un po’ di burro fuso.

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SPINACI

Di Braccio di Ferro sono l’amico, fate attenzione a quello che dico.

Sono il re della verdura: sono lo spinacio, portento della natura

NOME

Spinacio(Spinacia oleracia L.)

PROVENIENZA

Originario dell'Asia sud-occidentale, lo spinacio con grande probabilità fu introdotto in Europa attorno all'anno 1000, anche se alcuni studiosi parlano della metà del XVI secolo. Sembra che gli Arabi abbiano conosciuto questa pianta in Persia ed abbiano poi contribuito a diffonderla in altri paesi. Soltanto nel XIX secolo, però, lo spinacio ha acquistato importanza come ortaggio di grande consumo, prima in Europa e poi in America.

STORIA

Si pensa siano stati portati in Europa durante le crociate o dai maomettani durante le loro invasioni

DESCRIZIONE

Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee, lo spinacio presenta una rosetta di foglie dalla quale si diparte uno scapo fiorale, alto fino a 100-150 centimetri, più o meno ramificato. La radice è a fittone, mentre i fiori femminili sono riuniti in glomeruli portati da spighe e quelli maschili in infiorescenze ascellari. Il frutto è un achenio di colore e dimensioni variabili.

HABITAT

Viene coltivato soprattutto nelle regioni del nord Europa, dove il clima è più favorevole

COME SI COLTIVA

Lo spinacio è una pianta che non supporta temperatura elevate e la siccità, per questo motivo la coltivazione viene effettuata nel periodo autunno inverno e inverno primavera, si possono effettuare anche delle semine periodo primavera estate, in questo caso la produzione sarà inferiore e si dovrà irrigare più frequentemente. L’irrigazione è fondamentale per la crescita dello spinacio: è opportuno annaffiare frequentemente, ma la pianta non sopporta il ristagno idrico. Durante il periodo vegetativo è necessario tenere pulito il terreno da eventuali piante infestanti. Benché lo spinacio sopporti temperature anche di qualche grado inferiore allo zero, il freddo troppo prolungato influenza negativamente l'accrescimento delle piante e, di conseguenza, la produzione. La raccolta può iniziare

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già nella seconda metà di aprile e protrarsi fino al termine di giugno-primi di luglio

USO E CURIOSITÀ

Gli spinaci hanno un’azione lassativa, sono ricchi di minerali e sono da stimolo per l’attività del cuore e del pancreas. Particolarmente indicati in caso di debolezza ed anemia. Gli spinaci sono famosi per il loro elevato contenuto di ferro. In realtà il ferro contenuto in tutti gli alimenti vegetali è scarsamente assimilabile, dunque difficilmente si raggiungono le dosi giornaliere consigliate solo con tali alimenti

RICETTE TAGLIATELLE VERDI

Ingredienti: 350g di tagliatelle fresche 500g di spinaci freschi 1cipolla 1 mestolo di brodo 2 filetti d’acciuga 2 cucchiaini di parmigiano reggiano grattugiato sale e pepe Lavate gli spinaci cambiando l’acqua ad ogni ripasso e scolateli per bene. Metteteli a bollire insieme al brodo e alla cipolla sminuzzata, coprendo con un coperchio. Fate cuocere per 25 minuti circa quindi toglieteli dal fuoco e versate tutto nel mixer, a cui unirete il parmigiano grattugiato, i filetti di acciuga dissalati, una presa di pepe macinato e fate del composto una salsa omogenea. Mettete a cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata ed appena al dente, scolatele e mettetele in una padella insieme alla salsa di spinaci; fate insaporire per qualche secondo.

VALERIANA

Ho dei fiori molto belli

sembran quasi degli

ombrelli:

valeriana mi puoi chiamare

ti farò dormire e sognare.

NOME

Valeriana (Valeriana oficinalis)

PROVENIENZA

Europa

STORIA

L’uso della valeriana come pianta medicinale è antichissimo, il termine deriva dal latino e significa “star bene”. E’una tra le piante più note della medicina popolare e ufficiale. Recenti ricerche scientifiche hanno riconosciuto nella radice le sue proprietà medicinali.

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DESCRIZIONE

La valeriana comune è una pianta erbacea perenne con radici fibrose e allungate, bruno-nerastre esternamente, bianche all’interno. Il fusto è eretto, più o meno cilindrico. I fiori, bianco-rosati, fioriscono da aprile-maggio a luglio.

HABITAT

Predilige zone soleggiate e terreni ben drenati, ma si adatta anche in posizioni ombrose.

COME SI COLTIVA

Particolare attenzione deve essere posta nell'annaffiatura, da effettuare solo quando il terreno si presenta ben asciutto e nelle ore serali. La semina deve essere effettuata preferibilmente nei periodi invernali, poiché, nel periodo primaverile-estivo, in presenza di giornate con molte ore di luce, è facile che vada a fiore. Durante il periodo della coltivazione il terreno deve essere tenuto libero dalle infestanti. Per rendere l'operazione più agevole è opportuno procedere con una semina a file, distanti tra loro circa 15 cm, onde consentire una facile sarchiatura. E' comunque possibile anche la semina a spaglio.

USO E CURIOSITÀ

La valeriana come pianta medicinale: ha proprietà sedative del sistema nervoso, antidolorifiche ed antispastiche.

Il botanico Mattioli osservò il curioso atteggiamento degli animali, in particolare dei gatti, nei confronti di questa pianta, questi ultimi, infatti, ne sono attratti e ne mangiano avidamente; da qui il nome volgare d’erba gatta.

RICETTE VALERIANA E RUGHETTA

Ingredienti: 100 g di valeriana 100 g di rughetta succo di ½ limone 2 pizzichi di sale 4 cucchiai d’olio Lavare le insalate e togliere i gambi più duri alla rughetta. In una insalatiera mettere le insalate e condire con l’olio ed il sale, irrorare con il succo di limone e mescolare bene . Servire subito.