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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Anno VIX - n.ro 6 Giugno 2011 “Per una filiera agricola tutta italiana e rinnovabile” Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Bergamo Coldiretti

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Mensile di informazione del mese di giugno 2011

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MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALEAnno VIX - n.ro 6

Giugno 2011

“Per una filiera agricolatutta italiana e rinnovabile”

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroAnnalisa ColomboRossana BrembillaMario CrettiGiuseppe CavallantiRoberto Pizzagalli

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaStudio LitoClap di C. Pezzoni e fi glio24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

Poste Italiane SpaSpediz. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno VIX - n.ro 6Giugno 2011

EDITORIALETre eventi per un unicogrande progetto 04PRIMO PIANOGli italiani dicono no al cibo proveniente da animali clonati 05ATTUALITÀ SINDACALE66a Assemblea Provinciale 06

ATTUALITÀ SINDACALEDai campi energia per sostituire 3 centrali nucleari 11

ATTUALITÀ SINDACALEPer il 60% degli italiani le frodi a tavola sono le più temute 08ATTUALITÀ SINDACALEAgromafi e: Grasso, inserire sofi sticazioni tra i reati di mafi a 09

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

ATTUALITÀ SINDACALERinnovabili non siano business per i “soliti noti” 12ATTUALITÀ SINDACALENuove regole per l’applicazione deldefl usso minimo vitale 15

VITA ASSOCIATIVAI vantaggi di essere pensionati iscritti alla Coldiretti 28VITA ASSOCIATIVAGrande successo per la festa Regionale dell’as-sociazione Pensionati 29

ATTUALITÀ SINDACALELe donne lombarde hanno scelto: meglio i prodotti made in Italy di stagione 18IMPRESA VERDEAgenzia delle Entrate e settore agricolo 19IMPRESA VERDETariffe telefoniche “Agritel” un’opportunità per i soci Coldiretti 20

ATTUALITÀ SINDACALEPer Marini il Decreto è un passo importante 17

CAMPAGNA AMICAL’Italia sorpassa la Francia, diventa il primo produt-tore di vino al mondo 21CAMPAGNA AMICACon il primato mondiale lavoro per 1,2 mln di persone 22CAMPAGNA AMICAAl via un nuovo corso per operatore agricolo 23CAMPAGNA AMICAUna nuova guidaper conoscere le offerte dell’agriturismo bergamasco 24CAMPAGNA AMICACredito: opportunità per le aziende associate a Terranostra 26

ATTUALITÀ SINDACALEArrivano le maxietichette salva Made in Italy 16

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Tre eventi per un Tre eventi per un unicounico GRANDE PROGETTOGRANDE PROGETTO

questo numero di Bergamo Coldiretti parliamo di tre importanti inizia-tive: la nostra assemblea provinciale, il Forum internazionale dell’energia che si è tenuto a Venezia e il rapporto sulle agromafi e realizzato da Coldiretti ed Eurispes e presentato a Roma. Sono tre eventi che si sono sviluppati su piani diversi e che hanno trat-tato argomenti differenti. Tutte e tre le iniziative hanno però avuto una grande rilevanza per il

futuro delle nostre imprese agricole, perché hanno rappresentato tre aspetti del nos-tro grande progetto per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana fi rmata dagli agricoltori. L’assemblea provinciale ci ha dato modo di confrontarci sulla nostra linea di azione e di capire qual è l’impegno che stiamo mettendo in campo per i nostri as-sociati. Abbiamo parlato di problemi ma anche di strategie, di quanto è stato fatto in questi ultimo anno e di quanto sarà necessario fare nei prossimi mesi. È stato un momento che ha visto protagonisti i presidenti di sezione e che ha reso possibile un confronto al nostro interno, una rifl essione utile a chiarirci le idee e a rafforzare il nostro essere “squadra”. Il Forum sul futuro energetico dell’Italia dopo il referendum che si è tenuto a Venezia ha approfondito come la “green economy” può creare energia ed offrire concrete opportunità economiche alle imprese italiane e nuove opportunità di lavoro per uno sviluppo compatibile con l’ambiente. Con il rapporto sulle agroamafi e si è invece squarciato il velo su un problema che non tocca solo l’economia italiana, la sicurezza alimentare, i produttori e i consumatori,

ma mette a rischio il futuro del Paese. Per la prima volta è stato affrontato il fenomeno della criminalità organizzata che agisce nel comparto agroal-imentare, crea un vero e proprio business parallelo, e fi nisce per arrivare sulle tavole degli italiani aumentando i prezzi e riducendo la qualità dei prodotti acquistati dai consumatori, danneg-giando allo stesso tempo anche le imprese impegnate a garantire gli elevati standard del Made in Italy alimen-tare. Nel diffi cile scenario generale del nostro Paese e dell’Europa la Coldiretti non resta immobile e non perde occasione per dare il proprio contributo affi nché l’agricoltura e l’agroalimentare italiano continuino ad essere capisaldi dell’economia.

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EDITORIALE

LA STRATEGICITÀ LA STRATEGICITÀ DELDEL CIBO CIBO

Indi Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

Tre eventi per un unico GRANDE PROGETTO

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Gli italiani Gli italiani dicono dicono NONO al cibo al cibo proveniente da animali clonati proveniente da animali clonati

paura a tre italiani su quattro la produzione di carne, latte e for-maggi proveniente da animali clonati che è l’ultima frontiera del rapporto tra scienza ed alimentazione. Secondo le

elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro infatti il 75 per cento degli italiani vede la clonazione degli animali con una preoccupazione maggiore rispetto alla media dei cittadini europei tra i quali gli opposi-tori sono comunque il 65 per cento. Il livello di scetticismo degli italiani, nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effet-ti benefi ci delle nuove modifi cazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico fi no al latte materno da mucche transgeniche), rimane dunque elevato. Anche perché la realtà è infatti che le manipolazio-ni genetiche attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefi ci riscontrabili dai cittadini. Scienza e tecnologia non sempre sono portatrici di verità assolute e quando le loro applicazioni sono di portata tale che eventuali errori avrebbero

ricadute globali e incontrollabili su salute e ambiente è importante seguire il principio della precauzione. Lo dimostra l’ultima grande emergenza alimentare, quella della “mucca pazza”, avvenuta esattamente dieci anni fa a causa dell’utilizzo delle farine animali nell’alimentazione degli animali ruminanti proprio sotto l’impulso della ricerca scientifi ca. È bene tenere in mente che sulle applicazioni scientifi che che poten-zialmente possono arrecare danni planetari, irreversibili e irrisolvibili, come le manipolazioni genetiche de-gli alimenti, i cittadini hanno il diritto e il dovere di poter decidere se e come ciò che la scienza propone deb-ba essere applicato e gli agricoltori italiani sono ben lieti di poter continua-re a produrre il buon cibo libero dalle contaminazioni da Ogm.

PRIMO PIANO

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Fadi Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

Gli italiani dicono NO al cibo proveniente da animali clonati

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È stata una relazione a trecentosessanta gradi quella che il presidente della Coldiretti bergamasca Giancarlo Colombi ha tenuto nel corso dell’annuale as-semblea provinciale della Federazione che si è svolta pres-so la Casa del Giovane a Bergamo lo scorso 9 giugno. Ha parlato dei giovani “che sono il futuro del settore”, dell’allarme per il batterio killer, della riforma della Pac “che ridisegnerà la politica agricola comunitaria e che vede la Coldiretti in primo piano nel dibattito”, del progetto per la costruzione di una Filiera agricola tutta italiana e i risultati

66a assemblea provincialeI GIOVANI e L’AGGREGAZIONE

ECONOMICA tra le imprese nel futuro dell’agricoltura bergamasca

scaturiti dall’azione sindacale di Coldiretti.“Quest’annuale appuntamento - ha sottolineato Colombi - è stato una costruttiva occasione di confronto con il ter-ritorio. Ci siamo concentrati sull’esame degli importanti ri-sultati raggiunti dal progetto per la costruzione della fi liera agricola italiana fi no alla legge sull’etichettatura obbligato-ria, passando per la realizzazione delle rete di Campagna Amica e il dialogo sempre più serrato e profi cuo con la so-cietà. Abbiamo però analizzato anche alcune criticità che devono essere affrontate”.

All’assise hanno partecipato gran parte dei presidenti di sezione e di zona oltre che i re-sponsabili dei diversi organismi della Coldiretti. “Il tema de giovani mi sta molto a cuore - ha detto Colombi - e proprio in questi giorni l’im-prenditori giovanile ha dimostrato un certo di-namismo, a partire dalle nuove imprese giova-ni recentemente realizzate e dalle idee innova-tive che hanno saputo esprimere, come quella dell’azienda Cantalupo premiata con l’Oscar Green regionale”.Parlando dell’allarme procurato in tutta Europa dall’E. Coli che ha causato gravi danni al setto-re agricolo, Colombi ha ribadito la sicurezza del prodotto italiano e la necessità di arrivare al più presto all’applicazione della legge sull’etichet-tatura, perché sapere l’origine del cibo è fonda-

ATTUALITÀ SINDACALE

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di Annamaria Fortini

Il tavolo delle presidenze

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mentale, visto che le emergenze alimentari si verifi cano sempre più frequentemente. Tracciando un panoramica del settore agricolo bergamasco, Colombi ha evidenziato come nell’annata 2010 all’aumento del fatturato non sia purtroppo corrisposto un aumento del reddito delle im-prese agricole. “Sono particolarmente in affanno - ha detto - i compar-ti della zootecnia da carne e la suinicoltura, diffi coltà si registrano anche nel fl orovivaismo. In generale i costi di produzione sono lievitati. Secondo l’Ismea nel primo trimestre 2011 i mangimi sono aumentati del 18% (con punte del 65% per l’orzo e la crusca) mentre i concimi sono aumentati del 5%. Sui bilanci pesano parecchio an-che i costi energetici”.Colombi ha anche sollecitato i dirigen-ti a una maggiore dialogo con i soci per far conoscere e condividere i pro-getti delle Coldiretti. “Considero questo aspetto fondamen-tale - ha affermato - e voglio essere molto chiaro anche a costo di esse-re sgradevole. Essere dirigenti della Coldiretti vuol dire essere protagoni-sti della strategia che la Coldiretti sta mettendo in atto, ma vuole anche dire farsi portatori sul territorio di questa strategia, in primo luogo presso gli as-sociati”. L’intervento del presidente ha messo in evidenza il lavoro fatto e i risultati conseguiti dal progetto per la costru-zione di una Filiera agricola tutta italia-na “la risposta della Coldiretti alle diffi -coltà economiche del settore”. “Questo progetto - ha rimarcato Co-lombi - ci ha fatto capire quanto sia fondamentale riscoprire e rilanciare l’aggregazione economica tra impre-se: una aggregazione virtuosa e non di carta, capace di fare gli interessi degli agricoltori, mettendoli nella con-dizione di recuperare potere contrat-tuale e valore economico dentro le fi -liere agroalimentari”.Il dibattito fi nale ha ulteriormente ar-ricchito di contenuti e proposte i lavo-ri assembleari.Sono inoltre stati approvati i bilanci e si è proceduto con alcune modifi che statutarie che hanno portato un ade-guamento dell’oggetto sociale della Coldiretti, che prevede una maggiore apertura ai consumatori e un amplia-mento del panorama di riferimento.

ATTUALITÀ SINDACALE

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LA FILIERA AGRICOLA ITALIANA A BERGAMO

3.500 Aziende agricole iscritte alla Coldiretti di Bergamo.

65Le aziende accreditate che hanno aderito alla rete di Campagna Amica. 6 i farmers market stabili,237 le occasioni di incontro con i consumatori nel 2010.

250 Le aziende agricole che effettuano la vendita diretta.

70 Le aziende agrituristiche aderenti a Terranostra.

40 Le fattorie didattiche.

9 Le cooperative che aderiscono a Coopcoldiretti.

15.000 I pasti a “chilometro zero” serviti nelle mense scolastiche nel 2011.

Un’inquadratura dei partecipanti

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ATTUALITÀ SINDACALE

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AGROMAFIE:AGROMAFIE: Grasso, inserire sofisticazioni Grasso, inserire sofisticazioni tra i reti di mafiatra i reti di mafia “La credibilità conquistata dagli agricoltori italiani nel garantire la qualità delle produzione è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con le frodi e la contraffazione cercano di sfruttare la fi ducia acquisita nelle campagne per fare affari”. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Ma-rini nel commentare il primo Rapporto sui crimini agroalimen-tari in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes e presentato a Roma nelle scorse settimane, secondo il quale il volume d’affa-ri delle agromafi e, ovvero delle attività della criminalità organiz-zata nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi di euro (il 5,6% dell’intero business criminale). Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci (60 per cento) che le considerano più gravi di quelle fi scali e degli scandali fi - nanziari, secondo l’indagine Col-diretti/Swg, poiché possono avere effetti sulla salute. Al secondo posto (40

per cento) vengono quelle legate al fi sco, mentre le

truffe fi nanziarie sono lo spauracchio del 26 per cento degli italiani,

seguite a stretta distan-za da quelle commerciali,

come la contraffazione dei marchi (25 per cento).

“Si tratta - ha sottolineato Mari-ni - di un crimine particolarmente

odioso perché si fonda soprattutto sull’inganno nei confronti di quanti,

per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli ac-quisti di alimenti”. Spesso la crimina-lità si avvantaggia della mancanza di

trasparenza nei fl ussi commerciali e nell’informazione ai consumato-

ri. In questa situazione c’è spazio

per comportamenti illeciti dagli effetti gravissimi sia per la salu-te delle persone che per l’attività economica delle imprese. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dalla Ma-gistratura e da tutte le forze dell’ordine impegnate confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di indica-re in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all’inizio dell’anno approvata all’unanimità dal parlamento italiano ma non ancora applicato per le resistenze comunitarie. “Occorre peraltro - ha precisato Marini - rendere pubblici i dati delle aziende italiane destinatarie di prodotti importati. Un’ope-razione a costo zero che aiuterebbe la trasparenza e permette-rebbe di capire dove sono fi niti le carni di maiale cilene impor-tate a Modena o i pomodorini tunisini fi niti a Ragusa”. Sugli scaffali, in particolare, due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta. Senza dimenticare il concentrato di pomodoro cinese spacciato come italiano, con le importazioni dalla Cina che corrispondono or-mai al 15% della produzione nazionale. I rischi crescono con l’allungarsi della fi liera e l’aumento degli intermediari che si frappongono tra produttore e consumatore perché nei troppi passaggi si infi ltra la criminalità che fa aumentare i prezzi e riduce la qualità. Un danno per le imprese agricole che vedono ridursi la redditività e per i consumatori costretti a pagare un sovraprezzo per prodotti di bassa qualità. Per accorciare la fi liera e rendere più diretto il rapporto tra produttori e consumatori la Coldiretti è impegnata nel progetto per una fi liera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire diret-tamente senza intermediazioni i prodotti attraverso i mercati degli agricoltori, le botteghe di campagna amica, le nostre co-operative, i prodotti agricoli italiani garantiti al cento per cento dagli stessi agricoltori.

Per il 60% degli italiani le FRODI a tavola sono le più TEMUTEIl presidente Marini: “Agromafia fa business sfruttando il nostro lavoro”

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AGROMAFIE:AGROMAFIE: Grasso, inserire sofisticazioni Grasso, inserire sofisticazioni tra i reti di mafiatra i reti di mafia

ATTUALITÀ SINDACALEATTUALITÀ SINDACALE

“Inserire la sofi sticazione tra i reati riconducibili alla mafi a, incre-mentare i mercati dei produttori agri-coli e le cooperative che sorgono sui terreni confi scati e mettere in campo un maggiore coordinamento di magi-strature e forze di polizia”. È la ricetta contro il fenomeno delle agromafi e illustrata dal procuratore nazionale Antimafi a Piero Grasso. “Per i reati che da subito vengono identifi cati come crimini di mafi a non abbiamo particolari problemi - ha spiegato il magistrato - ma per quelli di sofi stifi cazione sì, perché hanno tempi di prescrizione brevissimi poiché non collegati alla mafi a dal codice penale. C’è una commissione agricoltura che sta approfondendo il fenomeno, ma ci vogliono delle politiche agricole che controllino i mercati”. Grasso ha iniziato il suo intervento con lo slogan “Aggiungi un posto a tavola” perché c’è un invitato criminale che ogni giorno si siede a tavola con gli italiani. Possiamo nascondere questo convitato dietro un pomodoro o un cesto di lattuga, ma rimane un mistero criminale che aleggia sulla ristorazione. “Diminuire le intermediazioni vuol dire

eliminare i monopoli, contrastare le infi ltrazioni mafi ose. Oltre al discorso del prezzo c’è però anche quello delle sofi sticazioni”. “Noi dobbiamo costruire una nuova organizzazione giudiziaria, una procura nazionale specializzata nel campo del-la frode e della sicurezza alimentare”. È la proposta avanzata da Raffaele Guariniello, magistrato della Procura

della Repubblica di Torino. “Come mai le perquisizioni si fanno solo per i reati di criminalità organiz-zata? Bisogna entrare nelle stanze dei consigli di amministrazione, certi problemi non nascono per un singolo dirigente, ma sono il frutto di scelte aziendali - ha denunciato Guariniello. Infi ne va analizzato il problema inter-nazionale che ci troviamo di fronte.

AGROMAFIE: Grasso, inserire sofisticazioni tra i reati di mafia Il punto di vista dei magistrati Il punto di vista dei magistrati GrassoGrasso, , GuarinielloGuariniello, , PalamaraPalamara e e CeglieCeglie intervenuti all’incontro per la presentazione del primo Rapporto intervenuti all’incontro per la presentazione del primo Rapporto sui crimini nell’agroalimentare realizzato da Coldiretti e Eurispes.sui crimini nell’agroalimentare realizzato da Coldiretti e Eurispes.

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Il punto di vista dei magistrati Grasso, Guariniello, Palamara e Ceglie intervenuti all’incontro per la presentazione del primo Rapporto sui crimini nell’agroalimentare realizzato da Coldiretti e Eurispes.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Questo settore ci porta a fare indagini a carattere internazionale, poiché certi prodotti non arrivano mai dall’Italia, ma da altri paesi europei ed extraeuropei.“Una seria politica di depenalizzazione deve diventare penalmente rilevante non tutto quanto ma concentrarsi sui reati più gravi, tra cui oggi compare anche quello della mafi a nel settore alimentare”. Sono le parole pronun-ciate da Luca Palamara, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati “Sul piano legislativo e quello giudizia-rio occorre focalizzarsi sulla depena-lizzazione e sulla durata dei processi. Sulla questione della depenalizzazione bisogna prestare molta attenzione perché è legato alla tutela del falso alimentare, al garantire il rispetto delle regole e all’accertare se veramente la regola è stata violata”.

“È una sfi da di professionalità quella che lanciamo, per scoprire percorsi permanenti di professionalità: la sfi da delle regole non è un problema di buoni e cattivi, gli imprenditori devono supportare questo tema per costruire il loro sviluppo, il loro futuro. Pensiamo alle informazioni che ci

giungono anche in questi giorni da altri Paesi e rifl ettiamo”. Lo ha detto Donato Ceglie, della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, “La nostra sfi da è il tema delle regole, della legalità sul territorio e nei terri-

tori, le regole che ci sono e vengono violate e le regole che non ci

sono ancora e dovrebbero

essere previste per far fronte al piano criminale. Altra sfi da giocata - e vinta - è far sedere tutti i protagonisti di questo progetto e ciascuno di loro ha dato un contributo importante per farci sco-prire molti retroscena sul percorso del cibo che arriva sulle nostre tavole”.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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L’energia rinnovabile è stata al centro del Forum sul “Futuro energetico dell’Italia” promosso dalla Coldiretti a Venezia il 14 giugno scorso, cui hanno partecipato i rappre-sentanti delle Istituzioni, gli operatori economici ed esperti sul tema delle energia, L’incontro è stato aperto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e concluso dal presidente della Coldiretti Sergio Marini. Hanno parte-cipato tra gli altri il presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis, il vice pre-sidente di Enel Green Power Roberto Deambrogio, il delegato Energia e Ambiente dell’Università La Sapienza Livio De Santoli, la conduttrice tele-visiva Licia Colo’ e il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Paolo Scarpa Bonazza Buora.Dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi dieci anni energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvol-gimento delle imprese agricole e senza causare danni al territorio. È quanto è emerso nel corso dell’in-contro promosso dalla Coldiretti a Venezia “Per una fi liera agricola italiana e rinnovabile” sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referen-dum che ha respinto la costruzione di centrali nucleari.

La Coldiretti ha sottolineato come in questo nuovo scenario l’agricol-tura giochi un ruolo decisivo poiché si propone di contribuire al bilancio energetico nazionale con una produ-zione di energia verde effettivamente sostenibile per l’ambiente ed integrata

col territorio, privilegiando l’effi cienza energetica anche grazie alla possibilità, tipica degli impianti agricoli di picco-le dimensioni, di impiegare l’energia termica prodotta evitando gli sprechi e valorizzando i residui delle attività agricole, forestali e zootecniche.

Secondo lo studio presentato da Coldiretti, la produzione energetica potenziale complessiva dell’agricoltura al 2020 può raggiungere infatti 15,80 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio). Si tratta della somma 4,3 Mtep prodotti attualmente dal settore

con i 11,50 Mtep che potenzialmente potrebbero aggiungersi nei prossimi dieci anni. Il risultato è un contributo pari all’8 per cento del bilancio ener-getico nazionale al 2020 (2,2 per cento attuale più la quota di espansione potenziale del 5,9 per cento).

Dai campi ENERGIA

per sostituire 3 centrali nucleari

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Sul piano ambientale sviluppando le rinnovabili con il coinvolgimento diretto del mondo agricolo e senza causare danni al territorio, si potrebbero evitare emissioni pari a 26,37 milioni di ton-nellate all’anno di anidride carbonica (CO2), con un impatto occupazionale al 2020 di poco meno di 100.000 unità. Tuttavia, per attivare questo processo è necessaria una politica mirata, poi-ché, se è vero che oggi l’agroenergia rappresenta una opportunità il rappor-to tra la tutela del territorio agricolo e lo sviluppo delle energie rinnovabili richiede la determinazione di puntuali criteri di bilanciamento. I principali strumenti, in questo senso, riguardano la defi nizione delle proce-dure autorizzative e la differenziazione dei livelli di incentivazione. Per la Coldiretti è importante che la semplifi cazione autorizzativa sia effettivamente rivolta agli impianti di piccola taglia e che invece si continui a contrastare la diffusione dei grandi impianti fotovoltaici su suolo agricolo. Sul piano degli incentivi, inoltre, è vitale che i decreti attuativi della recente riforma del settore rinnovabili (Dlgs 3 marzo 2011, n.28) vengano emanati con sollecitudine, superando quelli che sino ad oggi sono stati i fattori limitanti di uno sviluppo sostenibile ed equili-brato delle rinnovabili sul territorio na-zionale (indifferenziazione delle tariffe, mancanza di premialità per l’effi cienza energetica e per la maggiore sostenibi-lità economica e ambientale di impianti alimentati da biomasse di origine locale o provenienti da fi liere corte). Anche dal punto di vista tecnologico si apre una nuova sfi da, che dovrà pas-sare per l’adattamento delle tecnologie degli impianti alle dimensioni ed alle strutture delle realtà produttive agrico-le e di allevamento nazionali, costituite essenzialmente da imprese di dimen-sioni medie e piccole. Importante è anche sostenere lo sviluppo di sistemi e di tecniche com-plementari (come quelle per l’abbatti-mento dei carichi azotati a valle della produzione di biogas da refl ui zootec-nici) o innovative quali la produzioni di biocarburanti di nuova generazione, alla scala territoriale consona e senza impiegare ogm. “Ci sono diversi motivi che ci avevano

già convinti che in Italia era meglio tenersi lontani dalle centrali nucleari ed investire sulle energie rinnovabili - ha affermato nelle conclusioni il presi-dente della Coldiretti Sergio Marini -; innanzitutto c’è il tema della sicurezza che è drammaticamente tornato alla ribalta dopo il disastro in Giappone, che non si può semplicemente liquidare come una questione “emotiva”. In secondo luogo, sarebbe stato assur-do per l’Italia avviare oggi un percorso che ci impegnerebbe per diversi anni proprio quando molti Paesi, a comin-ciare dalla Germania, hanno invece

deciso di uscire dal nucleare. In ultimo, è bene tenere in mente anche per il fu-turo che sulle applicazioni scientifi che che potenzialmente possono arrecare danni planetari, irreversibili e irrisolvibi-li, come il nucleare e gli ogm i cittadini hanno il diritto e il dovere di potere decidere se e come ciò che la scienza propone debba essere applicato. Da parte nostra siamo ben lieti di poter continuare a produrre il buon cibo libero dalle contaminazioni del nucle-are, libero dagli ogm e ad emissioni zero. Cioè proprio quello che la gente ci chiede”.

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Rinnovabili non siano businnes per i “soliti noti”Monito del presidente MariniLo sviluppo delle rinnovabili dopo l’addio del nucleare non deve di-ventare un business per i soliti noti. È quanto ha affermato il presi-dente della Coldiretti Sergio Marini, al Forum Internazionale sul futu-ro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum, nel denuncia-re il rischio di manovre speculative sulle rinnovabili con infi ltrazioni anche della criminalità. “Le energie rinnovabili di origine agricola - ha sottolineato Marini - possono dare un contributo al problema energe-tico del Paese ma deve essere rispettato il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità. L’Italia è un Paese che ha con-quistato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nella bel-lezza paesaggistica che non possono essere messi in discussione da uno sviluppo senza regole delle energie rinnovabili che tolgono terre-no fertile all’agricoltura, favoriscono le speculazioni e deturpano in modo indelebile l’ambiente”. Secondo Marini gli stessi risultati del referendum hanno dimostrato che per gli italiani più importante dell’autosuffi cienza energetica è la qualità della vita messa a rischio dalla paura di avere una centrale nucleare vicina. “Questo segnale va ascoltato dalla politica - ha det-to - soprattutto quando sono in gioco interessi importanti come il nucleare o gli ogm. Non necessariamente quel-lo che ci offre la scienza va bene ai cittadini che devono essere per questo sempre coinvolti soprattutto nelle decisioni destinate a condi-zionare la vita per sempre”.

nuclesioni gente

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Piano di Piano di emergenzaemergenza per gli allevamentiper gli allevamenti SUINISUINI

ATTUALITÀ SINDACALE

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Contributi per l’abbatti-mento di almeno due punti percentuali dei tassi di interesse sui fi nanziamenti erogati dalle banche, una moratoria di almeno due anni sulle rate dei mutui attualmente in essere, un sistema di re-gole contro le speculazioni che tramite le bioenergie stanno mandando alle stelle i prezzi dei terreni e dei cereali e l’impegno della Regione a far sentire il suo peso affi nché il Ministero dell’Agri-coltura vari prima possibile il decreto applicativo della legge sull’obbligo dell’origine in etichetta.Sono queste le richieste più urgenti che nei giorni scorsi, presso la nuova sede della Regione Lombardia a Milano, la Coldiretti ha presentato all’assessore regionale Giulio De Capitani durante un vertice che ha visto la partecipa-zione di una importante delegazione di oltre 30 allevatori di suini (arrivati da tutte le province) guidata dal presiden-te della Coldiretti Lombardia Nino An-dena, che ha dichiarato: “La situazione è al limite e rischiamo per davvero di perdere un settore che in dieci anni ha visto raddoppiare i costi degli alleva-menti e dimezzare le quotazioni della carne bisogna intervenire subito”.L’assessore Giulio De Capitani, insieme al direttore generale dell’agricoltura Paolo Baccolo, ha assicurato che nei prossimi giorni saranno prese misure a sostegno degli allevamenti lombardi sia per quanto riguarda le garanzie sui

fi nanziamenti alle aziende che per la proroga le rate sui mutui.Mentre per scoraggiare le specula-zioni generate dalle fonti rinnovabili, la Regione non darà un centesimo ai progetti dei privati per gli impianti a biogas. Ma oltre agli interventi urgenti, la delegazione di Coldiretti ha presen-tato anche una serie di misure a medio lungo termine che vanno da un’appli-cazione della direttiva nitrati che non penalizzi ingiustamente le aziende alla riduzione della burocrazia, dall’apertura di nuove linee di credito nell’ambito del piano di sviluppo rurale a un contratto tipo con parametri per indicizzare il prezzo dei suini, fi no a maggiori con-trolli sul ruolo e l’attività dei Consorzi di tutela delle Dop.All’incontro con i vertici dell’Assesso-rato Regionale all’Agricoltura hanno partecipato anche il presidente e il direttore di Coldiretti Bergamo Gian-carlo Colombi e Lorenzo Cusima-no, unitamente ad alcuni imprenditori agricoli. Nel corso dell’incontro gli allevatori hanno sottolineato le diffi col-tà del comparto. “Sono 25 anni che ci stiamo impegnando a raggiungere la massima qualità, a costruire la fi liera e curare i nostri allevamenti. E ades-so?” ha commentato il bergamasco Giovanni Valtulini nell’evidenziare la mancanza di prospettive per gli allevamenti. Il piano da presentare alla Regione era stato discusso nel corso

dell’incontro che si è tenuto presso il centro fi era del Garda a Montichiari (BS) il 20 giugno scorso, per fare il punto della situazione e condividere le azioni politico sindacali da attuare a tutela del reddito delle imprese e della suinicoltura. Promossa dalla Coldiret-ti regionale, di concerto con tutte le Federazioni provinciali maggiormente interessate (Bergamo, Brescia, Cremo-na, Mantova, Milano-Lodi), l’iniziativa ha coinvolto circa 400 allevatori di suini lombardi (una ventina i bergamaschi) e alcune delegazioni di Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. L’incontro è stato coordinato dal presidente regionale Nino Andena e dal vice presidente regionale e presidente provinciale della Coldiretti di Brescia Ettore Prandini, supportati tecnicamente dagli inter-venti di Giorgio Apostoli, capo uffi cio zootecnia della Coldiretti nazionale, e di Andrea Cristini presidente ANAS.

Piano di emergenza per gli allevamenti SUINIRichiesta della Coldiretti alla Regione Lombardia

I relatori dell’incontro di Montichiari

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SONO APERTE LE ISCRIZIONI

FIERA di SANT’ALESSANDRORASSEGNA REGIONALE DELLA ZOOTECNIA AGRICOLTURA EQUITAZIONE

PRODOTTI ALIMENTARI TIPICI GIARDINAGGIO

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PER INFO:

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Nuove regole per l’applicazione

del Deflusso Minimo Vitale

Il mondo agricolo può contare sul sostegno del Prefetto di Bergamo

Il Prefetto di Bergamo Camillo Andreana so-sterrà presso la Regione Lombardia le esigenze del mondo agricolo per quanto riguarda le modalità di applicazione del Minimo Defl usso Vitale, il quantitativo di risorse idriche che deve essere garantito nei corsi d’acqua per la salvaguardia dell’ecosistema naturale, che però così come è previsto rischia, in situazioni di criticità, di essere incompatibile con le esigenze di irriga-zione degli agricoltori.Il Prefetto ha assicurato la propria disponibilità durante l’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione di rappresentati di enti e associazioni interessati dal problema. Per la Coldiretti erano presenti il presi-dente Giancarlo Colombi, il vicepresi-dente Mario Facchinetti e il direttore Lorenzo Cusimano, per il Consorzio di Bonifi ca il direttore Mario Reduzzi, per la Provincia di Bergamo settore agricol-tura il funzionario Giuliano Oldrati e per lo STER di Bergamo - Regione Lom-bardia il funzionario Anna De Palma. Il presidente della Coldiretti Giancarlo Colombi ha evidenziato la necessità di rivisitare le regole del Defl usso Minimo Vitale poiché calcolate su dati plu-viometrici vecchi e non in linea con le modifi che climati-

che che sono intervenute negli ultimi anni nonché con la situazione di permeabilità dei principali corsi d’acqua della provincia, in particolare del fi ume Serio che presenta già un notevole defl usso sotterraneo.Nonostante il periodo critico di siccità sia ormai passato, il tavolo di lavoro è stato comunque convocato per essere

pronti qualora il problema si ripresenti nuovamente e non ci si trovi costretti a rincorrere sempre l’emergenza.Dal momento che la legge sul Defl usso Minimo Vitale prevede la possibilità di ricorrere a deroghe in caso di improv-viso e prolungato periodo di siccità, il Prefetto ha sottolineato l’importanza di instaurare una sinergia tra tutti gli enti preposti affi nché in caso di necessi-tà si possa procedere in tempi rapidi all’adozione delle misure necessarie a scongiurare la perdita dei raccolti a causa dell’impossibilità di utilizzare l’acqua per l’irrigazione. “La sensibilità e l’interesse che il Prefetto riserva sempre alle istanze del mondo agricolo - afferma Giancarlo Colombi - sono un’importante

dimostrazione di attenzione e di incoraggiamento per un settore che sta lavorando per rafforzare la propria centrali-tà nella vita economica e sociale del nostro territorio”.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Era atteso da tempo e fi nalmente è arrivato: in piena emer-genza per il “batterio killer” il ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, ha fi rmato il Decreto che impone dimensioni leggibili nella etichettatura dei prodotti alimen-tari ed il giusto posizionamento sul prodotto. Ora i consumatori italiani, a cominciare dalle persone più an-ziane, con questo Decreto sulle maxietichette potranno leggere più facilmente la provenienza dei prodotti sugli scaffali dei supermercati. Il Decreto che garantirà la rico-noscibilità del prodotto italiano ha trovato subito l’apprezzamen-to del presidente della Coldiretti, Sergio Marini.Con il Decreto si indicano le

dimensioni dei caratteri e il posiziona-mento della dicitura che deve avere l’indicazione di origine sulle etichette per gli alimenti che già la prevedono obbligatoriamente. Una necessità per

evitare che prodotti importati dall’este-ro siano spacciati come made in Italy, a causa di etichette mancanti o scritte in caratteri illeggibili. “Con le nuove disposizioni si cancella

ogni possibile dubbio sulla ne-cessità di apporre sulle confezio-ni indicazioni chiare e facilmente leggibili, dando la possibilità a tutti i consumatori di operare scelte pienamente consapevoli”, ha affermato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano che ha poi sottolineato come “con questo provvedimento si garan-tisce il rispetto della volontà del Legislatore nazionale e comuni-tario che, per molteplici prodotti alimentari, prevede l’obbligo di informare il consumatore sull’origine del prodotto stesso”.

Arrivano le maxietichette salva Made in Italy

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ATTUALITÀ SINDACALE

Per Marini il Decreto è un passo importanteIn 4 bottiglie di olio straniere su 5 l’origine in etichetta è illeggibile

Gasolio agricoloLubrifi canti - GPL

Il decreto sull’etichettatura è importante per garantire un più facile accesso ed una maggiore traspa-renza di informazioni nei confronti del consumatore. È quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente il decreto presentato dal Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano che indica le dimensioni dei caratteri e il posizionamento della dicitura che deve avere l’indicazione di origine sulle etichette per gli alimenti che già la prevedono obbligatoriamente. Si tratta di una necessità poiché da una indagine della Coldiretti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita risul-ta che in quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in Italia è praticamente illeggibile per il consumatore la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009. Negli ultimi anni con la mobilita-zione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riu-scita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Occorre

pertanto intervenire per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal parlamento italiano lo scorso febbraio 2011. È bene ricordare che sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga

conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta.

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Le donne lombarde hanno scelto: meglio i prodotti made in Italy e di stagione Altro che sushi o kebab. La borsa della spesa delle donne lom-barde si riempie di prodotti stagionali e made in Italy. È quanto emerge dalla ricerca “Donne e ambiente” della Camera di Commercio di Milano, alla quale ha partecipato anche Coldiretti Milano.Secondo quest’analisi, infatti, oltre il 90% delle intervistate ritiene rilevante, nella scelta degli alimenti, la prove-nienza italiana e la stagionalità. Circa la metà delle donne, inoltre, considera

molto infl uenti sulle scelte d’acquisto le qualità dei prodotti Doc e Dop e la tracciabilità della merce.L’italianità è insidiata dal falso Made in Italy che ogni anno, nel mondo, vale circa 50 miliardi di euro. Vengono taroccati i nomi, oppure le confezioni e in alcuni casi vengono addirittura usate le denominazioni originali.“Per sapere davvero quello che fi nisce sulle nostre tavole - spiega Coldiretti - serve un’etichettatura chiara e precisa.

In questo senso, il decreto presentato recentemente dal ministro delle Politi-che agricole, Saverio Romano, rappre-senta un passo avanti perché impone dimensioni leggibili nell’etichetta e il giusto posizionamento sul prodotto”.Per garantire la trasparenza dell’origi-ne, la Coldiretti sta realizzando il pro-getto della fi liera agricola italiana, che sarà composta da oltre ventimila punti di offerta al consumatore tra spacci aziendali, farmers’ market, agriturismi e botteghe.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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IMPRESA VERDE

Delineate le linee guida per il contrasto all’evasione 2011

Con la Circolare 21/E del 18 maggio 2011, Agenzia delle Entrate ha delineato gli indirizzi operativi in materia di prevenzione e contrasto all’evasione. Agenzia delle Entrate ha dedicato nella circolare un’area apposita al settore agricolo ritenendo opportuno eseguire controlli mirati nei confronti dei soggetti che utilizzano in maniera abusiva le agevolazioni fi scali riservate ai settori dell’agricoltura e pesca.

Si riporta a seguire il testo integrale della circolare.

“Ai fi ni dell’analisi del rischio di evasione, tenuto conto dei requisiti che qualifi cano i soggetti che operano nel settore in argomento, vanno esami-nate prioritariamente le posizioni di quei soggetti che svolgono attività agricola connesse, cioè dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione, che abbino ad oggetto prodotti ottenuti in prevalenza dalla coltivazione del fondo o dall’allevamento di animali. Riguardo all’attività di allevamento va invece accer-tata l’esistenza della correlazione tra capi allevati e potenzialità del terreno a foraggiarli, requisito ne-cessario per qualifi care tale attività come agricola e quindi produttiva di reddito agrario.Il presidio del settore in argomento deve riguar-dare anche i controlli in merito al possesso dei presupposti relativi al regime speciale di detrazione dell’IVA di cui all’art. 34 del d.P.R. n. 633 del 1972. Nell’ambito di tali soggetti gli uffi ci devono indi-viduare i produttori agricoli che usufruiscono del regime di esonero dall’IVA e verifi care il possesso dei limiti dimensionali ai termini di volume d’affari previsti dallo stesso articolo 34.Infi ne, all’interno del comparto agricolo l’attività di controllo va indirizzata anche nei confronti dei sog-getti per i quali le informazioni a disposizione degli Uffi ci evidenziano la possibile esistenza di vere e proprie imprese commerciali di ristorazione ad alberghiere dissimulate sotto forma di agriturismo”.

Come si evince dal testo della circolare, è quindi in-tenzione di Agenzia delle Entrate intervenire a 360° nel settore agricolo, controllando in particolar modo quelle attività che godono di particolari agevola-zioni fi scali in quanto connesse all’attività agricola, verifi cando che esista effettivamente la connessio-ne fra le due attività.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Agenzia delle Entrate e settore agricolo

di Roberto Pizzagalli

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Tariffe telefoniche “AGRITEL”

un’opportunità per i soci

Coldiretti

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IMPRESA VERDE

Agritel e le Società di Servizio Coldiretti hanno stipulato una convenzione che permette di abbattere le tariffe telefoniche tra il 30 e il 45%. In un momento in cui l’economia è in crisi ed i costi aziendali aumentano, questa iniziativa è una risposta concreta per ridurre gli oneri che appesantiscono il bilancio. Oltre alle tariffe convenienti, un altro aspetto positivo di Agritel è sicura-mente il Servizio Clienti e l’Assistenza Tecnica. La società dà, infatti, molta importanza a questi elementi e si è dotata di professionisti che, con cortesia e professionalità, si prendono cura delle esigenze dei clienti senza l’utilizzo di fi ltri o di risponditori automatici. Il cliente quando chiama questi servizi, sa sempre che dall’altra parte della cornetta trova un professionista che conosce bene la sua azienda e tutti i servizi utilizzati. Oltre a tariffe interessanti e concorrenziali, altri punti di forza sono sicuramente la possibilità di parla-re a costo zero tra i soci aderenti (per 13 ore mensili a Sim), fatturazione mensile con traffi co e tasse di concessione governativa posticipati di 60 giorni, nessun canone mensile, nessun scatto alla risposta, si pagano gli effettivi secondi di conversazione, insomma un’offerta chiara e senza asterischi. “Agritel non è uno dei tanti gestori telefonici ma è la Società di riferimento per le telecomunicazioni (TLC) dei Soci Coldiretti”. Per qualsiasi informazione rivolgersi presso la sede della Coldiretti a Bergamo (Annalisa Colombo Tel. 035 4524011 [email protected]) oppure presso gli Uffi ci Zona Coldiretti.

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CAMPAGNA AMICA

Con i risultati fi nali dell’ul-tima vendemmia l’Italia è diventata il principale produttore di vino al mondo grazie al sorpasso di misura messo a segno nei confronti della Francia che deteneva il primato. Lo rende noto la Coldiretti sulla base dei dati della Com-missione europea che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di ettolitri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri in calo del 3,7 per cento. Il primato del Made in Italy viene con-fermato, spiega la Coldiretti, anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5 per cento. Il risultato è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia e di un calo in Francia. Il 60 per cento della produzione nazionale è rappresentata da vini di qualità con ben 14,9 milioni di ettolitri sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt. Un risultato incoraggiante arriva anche sul lato delle esportazioni che sono aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011. “Si tratta - precisa la

Coldiretti - del risultato di una cresci-ta record del 31 per cento negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6 per cento nell’Unione Europea e di un signifi cati-vo e benaugurante incremento del 146 per cento in Cina. Gli Stati Uniti sono diventati per la prima volta il Paese dove si consuma complessivamente la maggior quantità di vino al mondo davanti rispettivamente a Francia ed Italia, secondo il report di Gomberg-Fredrikson nel 2010, durante il quale gli americani avrebbero consumato 329 milioni di casse da 12 bottiglie in mer-cato che, solo nel canale retail, vale 30 miliardi di dollari. Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010 con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi che ha superato per la prima volta i consumi nazionali”. Peraltro le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato sono cresciute in valore del 16 per cento, quasi il doppio dell’8,5 per cento fatto

segnare dalle prime 103 società italiane produttrici di vino che fatturano più dei 25 milioni di euro, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero nel 2010 di Medio-banca e dell’Istat. Il fatturato comples-sivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi anche grazie al fatto che l’Italia può contare su un numero di riconoscimenti superiore a quello dei cugini francesi con 504 vini a denominazione di origine controllata

(Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografi ca tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).

L’ L’ ITALIAITALIA sorpassa sorpassa la la FRANCIAFRANCIA e diventa e diventa il primo produttore il primo produttore di vino al mondodi vino al mondo

L’ ITALIA sorpassa la FRANCIA e diventa il primo produttore di vino al mondo

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CAMPAGNA AMICA

Con il primato mondiale lavoro per 1,2 mln di persone Grazie anche al primato conquistato nel mondo il vino Made in Italy offre opportunità di lavoro in Italia a 1,2 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione com-merciale, ma anche in attività connesse e di servizio. È quanto afferma il presidente della Coldi-retti Sergio Marini nel commentare i risul-tati fi nali dell’ultima vendemmia dai quali emerge che l’Italia è diventata il principale produttore di vino al mondo. Nelle cinquecentomila aziende agricole ita-liane vengono raccolti grappoli che creano opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/fi nanza,

8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca, formazione, divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie.

Il vino rappresenta l’unico modello da repli-care anche in una situazione di crisi della quale, nonostante le diffi coltà, il vitivinicolo Made in Italy risente meno di quello di al-tri Paesi e meno degli altri settori produttivi in Italia, perchè esprime i valori dell’iden-tità e del legame con il territorio che nel mercato globale sono vincenti rispetto all’omologazione.

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CAMPAGNA AMICA

Al via un nuovo corso per operatore agricolo Un percorso formativo triennale che si propo-ne di preparare nuovi operatori agricoli per rispondere alle richieste di professionalità del comparto. È questa l’innova-tiva iniziativa che verrà realizzata dal prossimo settembre a Grumello del Monte dalla Fondazione Ikaros. Abbiamo chiesto al Rettore Diego Sempio di presentarcela. Quest’anno parte il nuovo corso professionale di Operatore Agricolo: perchè questa scelta?È il contesto che ci ha fatto intuire il bisogno di fi gure profes-sionali qualifi cate in grado di inserirsi in un processo agricolo d’eccellenza come quello bergamasco e bresciano.Grumello del Monte, ad esempio, insieme a San Donà del Piave, è stata la sede di una delle più importanti scuole di viticoltura ed enologia italiane e tutt’ora è punto di riferi-mento per la zona viticola della Valcalepio, recentemente riconosciuta e tutelata come zona di produzione caratte-ristica e pregiata; senza dimenticare poi il vicino territorio delle “bollicine d’Italia”, lo spumante metodo classico della Franciacorta.La provincia di Bergamo inoltre è la più importante in Italia per la produzione della cosiddetta “quarta gamma” (frutta e verdura fresche, confezionate e pronte all’uso) e diffuse sono anche le aziende di fl oricoltura e vivaismo.La scelta nasce quindi dalla volontà di inserirsi in questa tra-dizione, ancora presente, ma che necessità di essere ripresa e valorizzata dalle nuove generazioni.Qual è il vostro rapporto con le aziende?La collaborazione con le aziende del territorio è fondamen-tale per la formazione professionale. Spesso, infatti, ove possibile, cerchiamo di concordare con loro le competenze professionali dei percorsi; inoltre tutti i nostri allievi frequen-tano, dalla classe seconda, un periodo di tirocinio di circa un mese e questa esperienza contribuisce a migliorare nettamente la formazione dello studente il quale viene così ulteriormente motivato nel lavoro a scuola cogliendone di più la corrispondenza con le necessità aziendali.

Le aziende accettano volentieri di collaborare con noi proprio perché percepiscono che così possono rispondere alle loro esigenze in termini di persona-le qualifi cato e motivato.Qual è il vostro metodo edu-cativo? Per noi è fondamentale fornire agli alunni quegli strumenti che permetta-no loro di rapportarsi in modo completo alla realtà lavorativa.Il nostro scopo non è solo quello di formare, ad esempio, un ottimo parrucchiere in ambito tecnico, ma quello di permettere lo sviluppo nel giovane di un’intelligen-za che gli consenta di immettersi nel mercato con compe-tenza e professionalità, senza trascurare l’aspetto umano e la capacità di rapportarsi con il cliente. In questo senso, tutte le materie, anche l’italiano o la storia, diventano in qualche modo “professionali” perché contribuiscono alla formazione di una personalità compiuta.Cosa caratterizza il corso Ikaros?La consapevolezza che non sia semplicemente una pro-posta che arricchisce la nostra offerta formativa, ma una risposta precisa alle attese del territorio: delle imprese, che hanno la necessità di personale qualifi cato da inserire nel loro apparato; degli studenti, che desiderano avvicinarsi al mondo dell’agricoltura e alle sue professioni; delle famiglie, che vedono in questo settore una possibilità concreta e positiva di inserimento lavorativo per i loro fi gli.

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CAMPAGNA AMICA

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È stata aperta circa 30 anni fa la prima azienda agriturista in provincia di Bergamo. Un’esperienza innovativa che ha aper-to nuove opportunità, che nel tempo si sono confermate una scelta vincente per molti imprenditori agricoli. Nel corso degli anni le strutture

agrituristiche sono cambiate e hanno migliorato sensibilmente la propria offerta, non solo in termini di quantità ma anche di qualità. Oggi tra i servizi che si possono trovare in un’azienda agrituristica non fi gurano solamente la ristorazione e l’alloggio come acca-deva un tempo, ma anche le attività sportive, ricreative e didattiche. Queste proposte riscuotono un grande interesse da parte dei cittadini perché coniugano la possibilità di di-vertirsi all’aria aperta a contatto con la natura, di mangiare in modo genuino e di conoscere le tradizioni e le particola-rità del nostro territorio. A spingere i turisti nel verde c’è sicu-ramente la volontà di allontanarsi dal caos quotidiano delle città e di trascor-rere il tempo libero all’aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi dove sono

più radicate le tradizioni alimentari ed è ancora possibile gustare autentiche specialità realizzate con ingredienti genuini e ricette uniche della tradizione contadina. Per far conoscere queste opportunità Terranostra Bergamo, l’associazione della Coldiretti che promuove l’agriturismo, ha realizzato - grazie anche al sostegno dell’Asses-sorato Provinciale all’Urbanistica e all’Agricoltura - una guida cartina che presenta 54 aziende, ben identifi cate sulla cartina della provincia di Bergamo, con una fotografi e e una breve de-scrizione. Tutte le strutture offrono la ristorazione, 23 il pernottamento e 10 vari servizi ricreativi. 8 aziende fanno ippoturismo e 12 attività didattica. 47 aziende effettuano anche la vendita diretta delle proprie produzioni e sono una vera e propria “fi nestra aperta” sul gusto e le tradizioni agroalimentari del-

Una nuova guida Una nuova guida per conoscere per conoscere le offerte dell’le offerte dell’agriturismo agriturismo bergamascobergamasco

Una nuova guida per conoscere le offerte dell’agriturismo bergamasco

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la cultura rurale. Stampata in 15 mila copie, la guida - cartina viene distribuita gratuitamen-te nelle aziende agrituristiche e nelle varie manifestazioni di settore ma si può acquista-re, a un prezzo molto conveniente, anche nei distributori automatici posizionati presso i mercato dei produttori agricoli di Campagna Amica che si tengono a Bergamo in Piazza Pontida (venerdì mattina) e in Piazzetta Santo Spirito (martedì mattina).Complessivamente le aziende agrituri-

stiche bergamasche aderenti a Terrano-stra sono circa 70 (su un totale provinciale di 118), con 264 posti letto e 2.800 posti pasto. Le potenzialità che il sistema agri-turistico bergamasco può esprimere sono notevoli e possono contribuire sensibilmente alla promozione del territorio oltre che a creare sinergie virtuose con altri attori, con ricadute positive anche sull’occupazione e l’economia locale.

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CAMPAGNA AMICA

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È stato stipulato un nuovo accordo tra CreditAgri Italia e il gruppo Cariparma/Friulandia e of-ferto in esclusiva ai soci di Terranostra.L’accordo prevede un carnet di pro-

dotti sviluppati all’interno del tavolo tecnico permanente tra CreditAgri Italia e il Gruppo Cariparma/Friulandia,

con condizioni non da sportello.Il carnet di prodotti offerti riguarda le formule di fi nanziamento che arrivano a sostenere fi no al 100% delle necessi-tà fi nanziarie dell’impresa agrituristica,

nonché fi nanziamenti destinati alla ristrutturazione e alla manutenzione degli edifi ci, l’acquisto di mobili ed ar-

redi così come attrezzature da cucina, i costi sostenuti per l’avvio di attività ricreative, agricampeggi oltre a prodot-ti destinati all’operatività quotidiana come POS e conti correnti dedicati.Si tratta quindi di un credito legato ai progetti di sviluppo delle imprese agrituristiche di Terranostra, basato non sulle garanzie patrimoniali, ma sul progetto imprenditoriale.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria di Terranostra (Rossana Brembilla tel. 035.4524011) oppure all’uffi cio di Creditagri Italia (Mario Cretti Tel. 035.4524011).

Credito: opportunità per le aziende associate a TerranostraPossibilità di finanziamenti per i progetti di sviluppo

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4' TAPPA - CAMPIONATO ITALIANO

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programmadella

giornata

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VITA ASSOCIATIVA

La Federpensionati Coldiretti pro-muove una serie di servizi vantaggiosi riservati ai propri associati. Due in particolare sono molto interessanti e danno la possibilità di avere notevoli benefi ci: la Polizza Infortuni Pensionati e la Carta Vantaggi.

La Polizza Infortuni PensionatiLa Coldiretti, in collaborazione con Gren e Fata Assicurazioni, ha studiato una polizza infortuni “su misura” per i pensionati aderenti a Coldiretti e a Federpensionati che non hanno ancora com-piuto gli 85 anni di età. Tale polizza prevede una copertura di 24 ore su 24. Valore assicurato in caso di morte euro 75.000,00. Valore assicurato in caso di invalidità permanente euro 150.000,00. La polizza prevede anche una supervalutazione dell’invalidità permanente dal 50%.Il costo complessivo della polizza è di euro 100,00 l’anno ed è detraibile fi scalmente.

Carta VantaggiLa Carta consente di ave-re degli sconti esclusivi sull’acquisto di beni e servizi che possono es-sere acquistati sull’intero territorio nazionale e interessano vari settori: dalle vacanze ai libri, dai poliambulatori ai centri diagnostici, dai centri benes-sere alle cure termali, dagli ottici alle offi cine meccaniche, dagli abbonamenti a riviste ai parchi divertimento.Per ulteriori informazioni su queste interessanti opportunità contattare gli uffi ci della Coldiretti e del Patronato Epaca oppure la segreteria dell’As-sociazione Pensionati (Anna Fortini 035. 4524125) o il subagente FATA DELLA Coldiretti (Giuseppe Cavallanti).

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È stata all’insegna della famiglia l’ottava Festa regionale del pensionato che si è tenuta il 30 giu-gno a Maderno sul Garda (Brescia), dove si sono dati appuntamento più di 500 pensionati provenienti da tutte le province. 64 sono arrivati da Berga-mo guidati dal presidente dell’Associa-zione pensionati Giovanni Cressi e dalla vicepresidente Rosanna Rondi. La giornata si è aperta con la Santa Messa nella chiesa Sant’Andrea Apo-stolo celebrata da Padre Renato Gaglianone e da don Claudio Vez-zoli e con il tradizionale offertorio dei doni della terra ed è proseguita con il

pranzo presso la splendida Villa Alba di Gardone Riviera. Al termine della celebrazione, il pre-sidente regionale dei pensionati Gio-vanni Rota ha letto la preghiera del pensionato. Sono state 51 le coppie che hanno fe-steggiato il loro anniversario di matri-

monio e che hanno ricevuto in dono una pergamena personalizzata, con un’immagine e la benedizione del Santo Padre, Papa Benedetto XVI.Come sempre la festa regionale del pensionato è stata anche una piace-vole occasione di socializzazione e

svago, che ha dato la possibilità ai par-tecipanti di tutte le province di ritro-varsi e di passare insieme alcune ore.

VITA ASSOCIATIVA

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Grande successo Grande successo per la per la Festa RegionaleFesta Regionale dell’Associaione Pensionatidell’Associaione Pensionati

Grande successo per la Festa Regionale dell’associazione Pensionati

Singuaroli Giovanni e Carmen Bellini con padre Renato Gaglianone e Giovanni Rota

Ciocca Luigi e Galbiati Giuseppina

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VITA ASSOCIATIVA

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Giovanni Cressi è il nuovo presidente del Cupla di Bergamo Giovanni Cressi, 63 anni di Sarni-co, alla guida dell’Associazione Pensionati della Coldiretti provinciale, è il nuovo presidente del Cupla (Comitato Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo) di Bergamo.Il Cupla in Bergamasca associa circa 20 mila iscritti, raggruppando sette categorie: due degli artigiani (Cna, Confartigianato), due del com-mercio (Ascom e Confesercenti) e tre dell’agri-coltura (Coldiretti, Cia e Confagricoltura).Nell’assumere l’incarico, Cressi ha ringraziato il presidente uscente Gianni Previtali per il prezio-so lavoro svolto con passione e competenza a favore dei pensionati del lavoro autonomo.

“È mia intenzione - ha affermato - continuare ad operare in piena sintonia e collaborazio-ne con la squadra che guida il Cupla, dando continuità alle attività egregiamente svolte dal mio predecessore per la tutela e la promozione dei diritti dei pensionati dei lavoratori autonomi, soprattutto per quanto riguarda la previdenza e l’assistenza sanitaria”. La sede provinciale del Cupla è presso la Coldi-retti in Via Mangili 21 a Bergamo.

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