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BOOK OF ABSTRACTS Giornate Nazionali di Psicologia Positiva XI Edizione PSICOLOGIA POSITIVA E INTERCONNESSIONE: COMUNITÁ REALI E VIRTUALI Bari, 15-16 giugno 2018 Università di Bari Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Palazzo Chiaia-Napolitano Palazzo Ateneo Palazzo ex-Poste

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BOOKOFABSTRACTS

GiornateNazionalidiPsicologiaPositiva

XIEdizione

PSICOLOGIAPOSITIVAEINTERCONNESSIONE:

COMUNITÁREALIEVIRTUALI

Bari,15-16giugno2018

UniversitàdiBariDipartimentodiScienzedellaFormazione,Psicologia,

ComunicazionePalazzoChiaia-Napolitano

PalazzoAteneoPalazzoex-Poste

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Comitato Scientifico: Ottavia Albanese (Università di Milano-Bicocca), Susanna Annese(Università di Bari),Marta Bassi (Università diMilano), Andrea Bosco (Università di Bari),AlessandroCaffò (UniversitàdiBari), FedericoColombo (ScuolaAsipsediMilano),BeatriceCorsale(ScuolaAsipsediMilano),AndreaCrocetti(ScuolaAsipsediMilano),AntonellaCurci(UniversitàdiBari),AntonellaDelleFave(UniversitàdiMilano),AndreaFianco(UniversitàdiMilano), Tiziana Lanciano (Università di Bari), Maria Beatrice Ligorio (Università di Bari),Amelia Manuti (Università di Bari), Spiridione Masaraki (Scuola Asipse di Milano), ChiaraRuini (Università di Bologna), Marta Scrignaro (Università di Milano-Bicocca), AlessandroTaurino(UniversitàdiBari).ComitatoOrganizzatore:MariaBeatriceLigorio(UniversitàdiBari).

Segretaria Organizzativa: Francesca Amenduni, Rosa Di Maso, Maria Luisa Giancaspro,ChiaraProvenzano,AndreaSimoneeMaurizioZaccaria.SegretariaOrganizzativaSIPP:FrancescaDell’Amore.Email:[email protected]:http://www.psicologiapositiva.it/giornate-nazionali-di-psicologia-positiva/ISBN987-88-906588-5-3

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Comunicazioniorali

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Lezionimagistrali

EMBEDDINGWELLBEINGINREALLIFE:CHALLENGESANDPLEASURESOFWORKINGWITHSTAKEHOLDERS

FranciscoJoséEiroa-Orosa(UniversitatdeBarcelona)

Thescienceofwell–beinghasdemonstrateditsabilitytoinfluencevariousfieldsofthesocialsciences including advances in the knowledge o n how people manage to be happy andovercomeadversity.Althoughcriticismsofthemostpositivistandindividualisticviewshavealso appeared, positive psychology has expanded enough to include critical and refle ctivescientistsandpractitionerswithin it s ranks.Perhapsoneof theaspects that remains tobeexploredistheapplicabilityofcertainapproacheswhenworkingwithstakeholders.Specialcharacteristics related todivergentworld viewsor ideologies canbe challenging. L ikewiseworkingwith populations strugglingwith social exclusion,mental health or general healthconditionsmighthinderourmotivationtointerveneintherealworld.In this presentation we will deal with sensitive issues such as conflicts between projectpartners, paternalism when intervening with disadvantaged populations, capacitism whencooperating with non-academic partners, and other topics that are uncomfortable to dealwith,butwhichwefindfundamentalwhentryingtobringourknowledgetotherealworld.Ourgoalisnottogivealways-workingrecipes,buttoencouragereflectionandself-criticismtomakeourdisciplinestronger.

TECNOLOGIEPOSITIVEPERILBENESSEREINDIVIDUALEESOCIALE

GiuseppeRiva–UniversitàCattolicadiMilanoNella storia dell’interazione uomo-computer è possibile identificare un trend costante:renderel’interazioneconinuovimediailpiùpossibilesimileaquellacheciascunodinoihaall’interno di un ambiente reale. E questo ha reso i contenuti tecnologici – dalla realtàaumentata alla realtà virtuale – sempre più delle esperienze aumentandone l’impatto sullavita quotidiana delle persone. Ma in che modo questa trasformazione può essere utile albenessere delle persone? Come riuscire ad utilizzare la dimensione esperienziale dellatecnologia per promuovere la crescita personale e sociale?Una risposta a queste domandevienedaunadisciplinaemergente, la «TecnologiaPositiva» (TP).E’possibiledefinire laTPcome l’utilizzo della tecnologia per modificare le caratteristiche della nostra esperienzapersonale– strutturandola,aumentandolaosostituendolaconambienti sintetici–al finedimigliorarelaqualitàdellanostraesperienzapersonale,eaumentareilbenessereinindividui,organizzazioni e società. Nel keynote verranno presentate le caratteristiche dell’esperienzapersonale che possono essere coinvolte nella progettazione e sviluppo di una tecnologiapositiva e le ricadute sui diversi livelli di benessere: tecnologie edoniche, eudaimoniche esociali/interpersonali.

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MINDFULNESS,EMPATIA,RELIGIOSITÀEPERDONOPERLAPROMOZIONEDELBENESSERENELLARELAZIONECONSÉECONGLIALTRI:PROGETTIDI

INTERVENTOEDATISPERIMENTALIProponenti:BarbaraBarcacciaDiscussant:AndreaPozza

Il ruolo positivo del non-giudizio dei propri stati interni per il benesserepsicologicoBarbaraBarcaccia1,2,RobertoBaiocco1,AndreaPozza3,SusannaPallini4,AngeloMariaSaliani2,FrancescoMancini2,5,MarcoSalvati1(1SapienzaUniversitàdiRoma.2AssociazionediPsicologiaCognitiva APC - Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC, Roma e Associazione Italiana diPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari, 3Universitàdi Firenze, 4Universitàdegli StudiRomaTre, 5UniversitàGuglielmoMarconi,Roma)Diverserassegnesistematichediletteraturaemeta-analisihannodimostratounasignificativacorrelazionepositivatraladisposizionemindfuleilbenesserepsicologico,siainetàevolutivache nella popolazione adulta. Di converso, un atteggiamento giudicante nei confronti deipropri stati interni, quali pensieri, sensazioni ed emozioni, è associato al malesserepsicologico.Nelpresentestudioabbiamoesaminato1)leassociazionitradepressione,ansia,rimuginio, ruminazione e le differenti sfaccettature della mindfulness in un campione dipartecipantinon-clinici,2)seunpiùelevatoatteggiamentogiudicanteneiconfrontideipropristati interni fosse associato a livelli più alti di depressione e ansia. Abbiamo pertantoesaminato276 adulti nelle dimensioni della depressione (BDI,BeckDepression Inventory),ansia (STAI-Y-2, Trait Anxiety Scale), rimuginio (PSWQ, Penn State Worry Questionnaire),ruminazione(RRS,RuminativeResponseScale)emindfulness(FFMQ,FiveFacetMindfulnessQuestionnaire). Le analisi di regressione hanno mostrato che, tra le diverse sfaccettaturedell’attitudine mindful, una disposizione giudicante verso i propri pensieri, emozioni esensazioni è il più forte predittore sia dell’ansia che della depressione. Il nostro studioconferma i dati di letteratura sulla correlazione trabassadisposizionemindful emalesserepsicologico, ed evidenzia come gli individui che giudicano più negativamente le proprieesperienzeinternesonoanchepiùansiosiedepressi. Ilnostrolavoropuòavereanchedelleimplicazioninelcampodellaformazionedellopsicoterapeuta,cosìcomenellavoroclinico:unatteggiamento normalizzante, accettante, compassionevole, non giudicante, dovrebbecontraddistinguere lamodalitàdiporsidellopsicoterapeuta, così comedovrebbeessereuntema su cui lavorare in terapia al fine dimodulare ansia e depressione e di promuovere ilbenessere.

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L’impegnodegliadolescentiperlasalutecollettiva:l’esperienzadiKIDSBariStefania Ferrante1,Teresa Antonicelli1, Mariangela Lupo2, Maria Cavallo2, Maria GraziaFoschino Barbaro1 (1 SSD Psicologia, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII Bari; AssociazioneItalianadiPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari. 2C.V.B.F.ConsorzioperValutazioniBiologiche eFarmacologiche)

IlgruppoYPAG(YoungPersonsAdvisoryGruoup) “KIDSBari”è ilprimogruppoconsultivoitalianonatoall’internodiunprogetto internazionale finalizzatoa coinvolgerenella ricercabiomedica in età pediatrica adolescenti con patologie croniche e loro coetanei non-clinici.Attualmentenelmondoesistonocirca19gruppiYPAG,riunitinellareteinternazionaleiCAN,chelavoranolocalmente,ecooperanoall’internodelnetworkmondialeattraversostrumentiqualisondaggionline,forum,meetingannuali.KIDSBarièpromossodalConsorzioperleValutazioniBiologicheeFarmacologiche(CVBF)incollaborazioneconilNetworkTEDDY(EuropeanNetworkofExcellenceforPaediatricClinicalResearch), l’Ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”, l’Azienda Ospedaliera UniversitariaConsorziale Policlinico di Bari, ed è costituito da 26 adolescenti (14 pazienti con patologiacronica e 12 coetanei non-clinici). Si riunisce mensilmente con incontri formativi sui temidella ricerca clinica e del benessere psicosociale; i ragazzi sono coinvolti attivamente nelladefinizione di quesiti e progetti di ricerca e in attività pratiche di comunicazione esensibilizzazione sui temi della salute attraverso l’uso consapevole di social network. Ilgruppo YPAG è supportato, nell’organizzazione/implementazione delle sue attività, da unteamdifarmacologi,pediatri,psicologiinfantili,ricercatori,infermieridiricercaedespertiincomunicazione. Gli adolescenti sono incoraggiati, nel corso degli incontri, ad assumere unatteggiamentodiempatia,compassione,comprensionedellasofferenza.Questametodologiaèispirata alle dimensioni che Gilbert definisce “attributi” della compassione, tra cui la curadell’altro, la simpathy, l’empatia, la tolleranza alla sofferenza. Il presente lavoro è teso adillustrareidatielametodologiadiKIDSBari.Il ruoloprotettivodellareligiosità traeventidivitastressantiemanifestazionidepressiveinadolescenzaAndreaPozza,DavideDèttore(UniversitàdiFirenze)Manifestazioni depressive sono relativamente comuni durante l’adolescenza (prevalenza =15-20%)elaloroassociazioneconeventidivitastressantièconfermatadanumerosistudi.Leprovescientifichecircaunpossibileruolodellareligiositàinquestarelazioneindicanochepossacostituirefattoreprotettivonellarispostadistress.Ilpresentestudiohaindagatoselareligiositàfosseunpredittorediminorimanifestazionidepressiveoltreglieffettidieventidivitastressantiinungruppodiadolescenti.275adolescentihannocompilatoilCDI(Children’sDepression Inventory), un questionario sulla religiosità e una checklist su eventi stressantioccorsi durante l’ultimo anno. Il 15%del gruppo ha riportatomanifestazioni depressive dientità clinicamente significativa. Circa il 64% ha riferito l’esperienza di eventi stressanti

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nell’ultimo anno e il 75%ha riportato di seguire una confessione religiosa. L’esperienza dieventi stressanti di per sé, e in particolare la separazione dei genitori e un ridottofunzionamento scolastico sono risultati associati alla presenzadimanifestazioni depressiveclinicamentesignificative.Quandolareligiositàèstatainseritacomepredittoreinunmodellodiregressionelogistica,l’effettodeglieventistressantinonèrisultatosignificativo,mentreèstato osservato un effetto significativo della religiosità: gli adolescenti con un grado direligiosità maggiore hanno riportato minor probabilità di sviluppare manifestazionidepressive al di là dell’effetto degli stressor. La religiosità potrebbe agire come fattoreprotettivo psicosociale nella relazione tra eventi stressanti e manifestazioni depressive.Alcuniprocessipsicologicipotrebberomediarnelarelazione,qualiilsostegnosociale,ivaloriol’attivazionecomportamentalepromossidaunavitareligiosaattiva.L’esperienza di Teen Explorer: empatia e responsabilità sociale per unanavigazionesicuraMariaGraziaFoschinoBarbaro1,GraziaTizianaVitale1,MarvitaGoffredo1,StefaniaFerrante1,Teresa Antonicelli1, Vito Brugnola2,Domenica De Iaco1 (1SSD Psicologia, Ospedale PediatricoGiovanniXXIIIBari;AssociazioneItalianadiPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari.2AssociazionediPsicologiaCognitivaAPC,Lecce)Il cyberbullismoèun fenomeno increscita tra i giovanissimi. Idati scientificidefiniscono ilprofilo del cyber bullo caratterizzato da analfabetismo emotivo,meccanismi di disimpegnomorale, temperamento impulsivo,alti livellidiaggressività.Tra iprincipali fattoridirischioindividuali vi sono la mancanza di empatia e compassione; i fattori di rischio familiaricomprendonolapresenzadiunostileeducativotroppopermissivoocoercitivo,aggressivitàeviolenza nelle interazioni. Gli interventi di prevenzione propongono strategie su più livelli;prevedono la promozione di fattori protettivi legati a famiglie, scuola e comunità e ilpotenziamento nei ragazzi delle life skills. In questa cornice teorica e metodologica, siinserisceTeenExplorer,unprogrammadiprevenzionedelleviolenzeonlineincorsodal2013chehacoinvoltofinoadora112scuolepugliesi,13.737ragazzitragli11-15anni.IdeatodaSSD Psicologia, finanziato dall’Assessorato alla Salute della Puglia, è realizzato con l’UfficioScolastico Regionale, le ASL pugliesi e la Polizia Postale. Il programma ha previsto laformazionedi860insegnantiall'usodiunadidatticatesaadaccrescereneiragazzilacapacitàdecisionale in situazioni di stress, il riconoscimento delle pressioni sociali, promuovendol’empatiae laresponsabilitàsociale. Perragazzipiùgrandiinvecesiutilizzalametodologiadella peer-education attraverso il coinvolgimento dei rappresentanti di classe e di istitutopromuovendounapartecipazioneattivaedempatica. Ilpresente lavoro intende illustrare idati e la metodologia del programma Teen Explorer focalizzando l’attenzione sugli aspettivalorialidapotenziarenellarelazioneconl’altronegliadolescenti.

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Sentirsialsicuronelpropriocontestosociale,disposizionemindfuleperdonodisé in un ampio campione di adolescenti Italiani: la mediazione di ansia,depressioneerabbiaMarcoSalvati1,RobertoBaiocco1,SusannaPallini2,AngeloMariaSaliani3,BarbaraBarcaccia1,3(1Sapienza Università di Roma, 2Università degli Studi Roma Tre 3Associazione di PsicologiaCognitiva APC - Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC, Roma, e Associazione Italiana diPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari)Lasensazionedisicurezzaneicontestisociali(SocialSafeness,SS)indicaquantogliindividuisi sentono accolti, connessi, e a loro agio all’interno del proprio mondo sociale. Studiprecedenti hanno evidenziato che persone con alta SS riportano livelli più bassi di ansia,depressione e sentimenti di inferiorità. Il presente lavoro intende indagare il ruolo dimediazione di ansia, depressione e rabbia sulla relazione tra SS, e disposizione mindful. Ipartecipantiallostudiosonostati2.015adolescenti(55.9%femmine;12-20anni)Italiani.Lescaleutilizzatesonostate:ChildandAdolescentMindfulnessMeasure(CAMM)FormofSelf-criticizing/AttackingandSelf-reassuringScale (FSCRS);State-TraitAnxiety InventoryForm-Y2 (STAI_Y); Children Depression Inventory (CDI); State-Trait Anger Expression Inventory(STAXI); Social SafenessandPleasureScale (SSPS). Idati sono stati elaboratimedianteunapathanalysis,precedutadall’analisidicorrelazioniedescrittive.LecorrelazioniconfermanolerelazioninegativetraSSelemisurediansia,depressione,rabbia,odiodiséeséinadeguato,mentremostrano relazioni positive con la disposizionemindful e il perdono di sé. La pathanalysis ha approfondito tali relazioni, dimostrando il ruolo di mediazione di ansia,depressioneerabbiasullarelazionetraautocritica,disposizionemindfuleSS.Programmiperincrementare lamindfulness, diminuire l’autocritica e potenziare il perdono di sé, possonocostituire validi interventi non solo per prevenire ansia, depressione e rabbia negliadolescenti,ma ancheper incrementare la loro sensazione di sicurezza nei contesti sociali,consideratal’importanzaattribuitaallerelazioniconipariealgruppoinadolescenza.PsicologiaepsicoterapiadelperdonoBarbaraBarcaccia(SapienzaUniversitàdiRoma,Roma.AssociazionediPsicologiaCognitivaAPC-ScuoladiPsicoterapiaCognitivaSPC,RomaeAssociazioneItalianadiPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari.)

Il processo del perdono implica il superamento dei giudizi e dei sentimenti negativi versol’offensore,rinunciandoaldirittoaprovarerancore,acoltivarepensieriedemozioninegativieavolersivendicare,insiemeaunincrementodeisentimentidibenevolenzaecompassione.Ilperdonoèunadellepossibilirisposteaun’offesa,un’offesapercepitadientitàtaledaesserein grado di provocare una reazione di vendetta, evitamento, o, per l’appunto, perdono. Letipiche reazioni emotive alle offese gravi includono lo shock, il disorientamento, la rabbia,

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l’odio, la tristezza, il sensodi colpa, la paura. Le attitudini comportamentali che si possonoattivaresonotipicamentelavendetta,l’evitamentoeilperdono.Vi sononumerosidati correlazionali e longitudinali chemostranocome lepersoneconunapiùelevatadisposizionealperdonofaccianomenousodifarmaci,sianomenodepressi,menorabbiosi, meno ansiosi, presentino una più elevata qualità del sonno, e in generale unamaggior soddisfazione di vita. Inoltre, ricerche sperimentali relative agli interventi sulperdono mostrano come essi contribuiscano alla promozione del benessere psicofisico. Inparticolare, numerosi studi clinici randomizzati controllati (RCTs) sull’efficacia dipsicoterapie centrate sul perdono hanno dimostrato che esse riducono ansia, rabbia edepressione in campioni clinici. Recenti meta-analisi, inoltre, hanno messo in luce che gliinterventiditerapiadelperdonosonoefficacinonsolonelridurreladepressione,l’ansiaelarabbia,maanchenell’incrementare,oltrechealperdono,lasperanza.

ILBENESSEREASCUOLA:RICERCHEEAPPLICAZIONIDIEDUCAZIONEPOSITIVA

Proponenti:AndreaFiancoDiscussant:GabrielleCoppola

Il benessere soggettivo, la compassione e il coinvolgimento lavorativo nelcontestoeducativo0/6:ilruolodimediazionedellestrategieproattiveSimonaDeStasio1,AlessandroPepe3,PaulaBenevene1,BenedettaRagni1,FrancescaBoldrini2(1UniversitàLumsa,Roma,2SapienzaUniversitàdiRoma,3UniversitàdiMilano-Bicocca)Il tema della cura e dell’educazione presente come core nei servizi per la prima infanziarichiamaallamentelanecessitàdapartedichivioperadispendersiresponsabilmenteperilbenessere dei bambini. La letteratura evidenzia come la compassione esperita tra gliinsegnanti e gli educatori possa promuovere accanto al benessere soggettivo sensazioni diconnessioneemotivaalavoroecontribuireaconsolidarenessitrailsupportoorganizzativoel’investimento sul lavoro. Alla luce delle suddette considerazioni appare interessantefocalizzarelanostraattenzionesuifattoriingradodipromuovereunmaggiorcoinvolgimentolavorativoedunmiglioradattamentodeglioperatorinelcontestoeducativo0/6,consapevolidel positivo riverbero di queste dimensioni sulla qualità delle relazioni con i gruppi dibambiniinsezione.Obiettivodel presente studio èdi esaminare attraversounmodello completo ad equazionestrutturale gli effettidiretti ed indirettidella compassione,delle strategieproattiveautoedetero regolative e del senso di benessere soggettivo sul coinvolgimento lavorativo deglieducatoriedegli insegnantidellascuoladell’infanzia.Ilgruppocoinvoltosicomponedi319educatori e insegnanti della scuoladell’infanzia (89%donne, etàmediaM=48.5;DS=7.88).Sono stati somministrati l’UWES-17, la Santa Clara Brief Compassion Scale, la ProactiveStrategyScale,laSubjectiveHappinessScale.

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Irisultaticonfermanounbuonadattamentodelmodelloaidatiraccolti(RMSEA=.060,NFI=.919, NNFI = .956, CFI = .957). In particolare, nel campione indagato le analisi supportanol’ipotesi che sia il benessere soggettivo che le percezioni di compassione attraversol’attivazionedistrategieproattivediautoeco-regolazionecontribuiscanoadincrementareillivello di coinvolgimento lavorativo e di adattamento. I risultati emersi sollecitanointeressanti orientamenti per la costruzione di percorsi formativi rivolti agli insegnanticoinvoltineicontestieducativiescolasticidellaprimainfanziaL’influenza della percezione delle pratiche educative adottate dagli insegnantisull’engagementscolasticodegliadolescenti.UnostudiosvizzeroPieraGabola,NicolasMeylan(HauteEcolePédagogiqueVaud,Lausanne)Leattualiesigenzediriuscitaedielevateperformancechecaratterizzano l’evoluzionedellesocietà occidentali richiedono ai giovani elevato investimento di risorse e possono causarelorosofferenza.Anchelascuolapuòessereunluogorivelatorediquesterichiestepressantidiriuscita oltre che fonte di stress per gli alunni adolescenti, i quali hanno sempremaggioredifficoltàamantenereunatteggiamentofavorevole(engagementscolastico)versoessastessa.Èstatodimostratoche lepraticheeducativeadottatedagli insegnantipossonocostituireunfattore di protezione per la salute degli alunni. A sostegno di questo altre ricerche hannoevocato l’importanza dell’attenzione portata dagli insegnanti alla qualità della relazionepedagogicaperilbenesseredegliallievi.Scopodellostudioèstatoverificarel’influenzadellapercezionedellepraticheeducativeadottatedagliinsegnantisull’engagementscolasticodegliadolescenti.Hannopartecipatoallaricerca389adolescentisvizzeri(14-18anni)delcantonedi Vaud. Sono stati somministrati: il Questionnaire sur l’environnement socioéducatif e loSchoolworkEngagementInventorynellaversionefrancesevalidata.I risultati mostrano correlazioni positive, deboli e moderate, tra le pratiche educativepercepiteel’engagementscolasticodegliadolescenti.Nellospecifico,afavorirel’engagementdei giovani a scuola è la percezione di sentirsi sostenuti, di ricevere buone pratichepedagogiche ed avere insegnanti motivati. Questi risultati saranno discussi in termini dipossibili implicazioni sia nella ricerca che nella prevenzione e promozione della salute ascuola.

Identita’ professionale degli insegnanti: risorse e posizionamenti dialogici asupportodellasoddisfazionelavorativaSandraLegrottaglie,MariaBeatriceLigorio(UniversitàdiBari)ScopodellaPsicologiaPositivaè lo studiodelbenessereedelle risorse individuali e,più ingenerale, dei punti di forza chepermettonodi viverebene. Tale costruttohauna rilevanzacrucialeancheneicontestilavorativieinparticolareinquelliadaltorischiodiburnout,comel’insegnamento.Inquestocontributoanalizziamol’identitàprofessionaledegliinsegnantidal

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puntodivistadeicosiddetti “posizionamenti”–ovverorappresentazionidelSéespressineldialogoalloscopodiindividuarerisorsedipotenziamento.Iposizionamentisonomarcatisiaspazialmente(interniquandodefinisconoqualitàauto-attribuite;esterniquandoriguardanopersone o oggetti rilevanti per il parlante) sia temporalmente (passato, presente, futuro).Abbiamoanalizzato38intervisteinprofonditàrivolteadinsegnantididiversoordineegrado,tutti con molti anni di esperienza professionale. Innanzitutto, abbiamo individuando imomenti in cui rispondono a domandedel tipo: “chi ero all’inizio dellamia carriera?”, “chisonoora?”,“chisaròinfuturo?”“sonosemprelostesso?”,“sonodifferente?”e“perché?”perrintracciare i posizionamenti e le loro dinamiche funzionali al potenziamento dell’identitàprofessionale. In secondo luogo, abbiamo analizzato in profondità le risposte di dueinsegnanti per comprendere le risorse dialogiche mobilizzate per contrastare e superaremomentidicrisiprofessionale.Leduedocentisonostateselezionateperché,purpartendodamotivazioniall’insegnamentomoltodiverse,riportanoentrambeinmodoesplicitolemodalitàconcuihannosuperatoilorovissutidiinadeguatezzalavorativa.Dairisultatièpossibilericavareindicazioniutiliperdocentiinservizioeadiniziocarriera.Auto-percezione del sé emotivo negli insegnanti: tra emozioni positive enegativeOttavia Albanese1, Eleonora Farina1, Caterina Fiorilli2 (1Università di Milano-Bicocca,2UniversitàLumsa,Roma)In letteratura i vissuti emotividegli insegnanti in relazioneal contesto scolastico sonostatiindagati da due costrutti, il burnout e l'engagement. Lo stato di burnout si riferisce allasensazionediaffaticamento fisicoassociatoadunostatoemotivoprevalentementenegativoinrapportoalpropriolavoro.L'engagementindica,invece,unostatodimaggioreattivazione,vigore e assorbimento verso i compiti associati al contesto scolastico. I principali risultatiindicano una forte correlazione negativa tra le due dimensioni ed un significativo ruolopositivo dell'engagement degli insegnanti sulla riduzione del rischio di burnout. Inconsiderazionedelleimplicazionichetalidimensionihannosullaqualitàdellavitaemotivaerelazionaledell'insegnanteabbiamovolutoindagarelapresenzadiassociazionitralostatodiburnoutediengagementdiungruppodiinsegnantiitalianielaloroauto-percezioneemotiva(Self-Imagepositivaenegativa)nelrapportoconcolleghiestudenti.Sièintesoverificareseillivellodiburnout lavorativodegli insegnanti siapredetto, e in chemisura,dall'engagementnell'insegnamento e dall'auto-percezione di sé come portatori di emozioni positive versusnegative. Ipartecipantisono481insegnanti(M=45.5;DS=3.224).Sonostatisomministrati ilCopenaghenBurnoutInventory,ilWorkEngagementeunquestionarioadhocperrilevareilgrado con cui le emozioni positive e negative sono associate dagli insegnanti alla propriaimmagine(auto-percezionedisé)neiriguardidistudentiecolleghi.Irisultatiindicanocheilburnoutdegliinsegnantièpredettoal41%dalworkengagementedallaSelf-Imagenegativa.Interessanteèanalizzare tali risultati alla lucedellapiùgeneralecompetenzaemotivadegli

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insegnantiedellaregolazionedelleemozioninegativeepositivenelrapportoconcolleghiealunni.Il Curriculum Vitae Positivo, l’uso di una piattaforma per documentare lepersonaliskillseipuntidiforzaLottaUusitalo-Malmivaara(UniversitàdiHelsinki)

IlCurriculumVitaePositivo(PositiveCV)è laraccoltadiunampioraggiodiskillseaiuta ilbambinoadapprendereariconoscerelediverseabilitàchepossiede.LeabilitàdocumentateinunCVpositivoriguardanocontestidiversi,comescuola,casa,ambientieattivitàdisvagoetra amici. Questo tipo di CV positivo è realizzato coerentemente con i bisogni propri delbambino, sievolvemanmano ilbambinocrescedaiprimiannidi scuoladell’infanzia lungol’arcodellagiovinezza.Particolarmenteutile, inoltre,èredigereunCVpositivoconbambinicon bisogni educativi speciali. La piattaforma che è stata improntata per documentare lediverseskillsèfacilmenteutilizzabiledaibambinieneconsenteunusovariegatoinrelazioneallediversenecessità,daunusoscolasticoadunusoneicontestiextra-scuola.AttraversoilCVpositivoibambinisonoriconoscibiliattraversoiloropuntidiforzaedimparano,alorovolta,avedereglialtriinterminidiskillserisorse.Inoltre,ilCVpositivopuòcostituireunaformaalternativa nei processi di valutazione e di presentazione di sé come una sorta di identikitcompostodapiùelementiingradodidescrivereilbambinonellamiglioreprospettivadisé.NellasuarealizzazioneilCVpositivopuòessererappresentatodaunposterfinoacostruireun documento elettronico. I contenuti inseriti nel documento possono essere analizzati siaquantitativamente che qualitativamente. Obiettivo del presente contributo è offrire unadimostrazionedellemodalitàdirealizzazionediunCVpositivo,mostrareesempirealizzatieanalizzarneleimplicazioniinterminidiinterventodieducazionepositiva.

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Comunicazionioralidellesessionitematiche

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ComunicazioniOrali

CMC per l’empowerment: uno studio delle piattaforme Q&A per il benesseredel/lapazienteneicontestivirtualidicuraChiaraAbbatantuono,RositaBelindaMaglie(UniversitàdiBari) Com’è noto agli esperti ed agli operatori del settore, l’analisi della domanda è unametodologia clinica che prende ad esame la relazione fra psicologo e committenza. Sonoinfatti molteplici le dinamiche intrapsichiche, interpersonali e sociali che influenzano larelazione di aiuto pazienteprofessionista della salute e che possono orientare la presa incarico, la valutazione ed il trattamento del paziente. Aspetti salienti di questo scambiointerattivosirendonoparticolarmenteesplicitineiprocessicomunicativiveicolatidaimediadigitali.Lacorrispondenza linguisticaedemotiva(rispecchiamentoempatico) frapazienteeprofessionistadiventaunarisorsaimprescindibileperpromuoverel’aperturaelaspontaneità(“disinibizione”) del richiedente aiuto, favorire atteggiamenti positivi verso l’utilizzo dimetodologieblendedeprodurrerispostecheabbianoun“effettonormalizzante”versolasuastessa percezione dimalattia. Ricerche recenti suggeriscono il ricorso sempremaggiore adapprocciintegratiemutidisciplinariperanalizzarelerisorsenarrativo-affettivedelpazienteedell’esperto in una cornice virtuale di promozione del benessere. Oggetto della nostrapresentazione sarà quindi un’analisi linguistica sull’impiego delle tecnologiedell’informazioneneicontestidicura,conparticolareriferimentoallemodalitàasincronedicomunicazionemediatadalcomputeroCMC(blog, forum,socialmedia,piattaformeonline).IntrodurremolostudiodicasodiduesitiQ&A,KinseyConfidentialeGo!AskAlice,inun’otticadialogica ed altamente partecipativa che valorizzi la prospettiva dell’utenza (Insider’sperspective)nellarichiestadiaiuto.Diversamente Bio: L’Orto Multiculturale. Un progetto di inclusione sociale ericonoscimentodelledifferenzeFrancescaAffatati1,SamiraBenAmor1,ManuelaCapobianco1,AnnaMariaDiCiaula2,AntoniaNardulli1, Marco Troisi1, Alessandro Oronzo Caffò1 (1Università di Bari, 2RSA “Opera DonGuanella”,Bari)L’inclusionesocialeèunprocessocomplessoedinamico,funzionaleallosviluppodicomunitàaperte.LaScuola,inqualitàdiagenziadisocializzazionesecondaria,èilterrenofertileincuipoter coltivare il seme dell’inclusione e fronteggiare episodi di esclusione emarginalità. Ilprogetto“DiversamenteBio:l’OrtoMulticulturale”,finanziatodalMinisterodelLavoroedellePolitiche Sociali, svolto in sinergia tra l’Associazione di Volontariato “Don Tonino Bello” el’IstitutoComprensivo“AldoMoro–DonToninoBello”diRutigliano(BA),hacomeobiettivi:a) sostenere e promuovere i principi di pari opportunità; b) contrastare le condizioni difragilità e di svantaggio socio-culturale della persona al fine di intervenire sui fenomeni dimarginalità e di esclusione sociale; c) promuovere l’adozione di corretti stili di vita.Destinataridelpercorsoprogettualesonoi68alunnidelleclassiV,chehannopresopartealle

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seguenti attività, implementate da un teammultidisciplinare: interventi di alfabetizzazioneemotiva(psicologa),educazioneadunsanostiledivita includendo lepeculiaritàalimentaridei Paesi di provenienza degli alunni (biologa nutrizionista). Trenta genitori hanno inoltreseguitounpercorsodi riconoscimentodi sè edell’Altro (psicoterapeuta).Attività finali e alcontempo cardine dell’intero progetto sono “l’Orto Multiculturale”, dove la conoscenzadell’Altro e la suaunicità sono riconosciutepermezzodella costituzione edella curadi unortoneigiardinidellascuola,eil“Pranzodell’Integrazione”,incuiledifferenzeculturalisonorappresentateatavola.L’interopercorsoprogettuale,irisultati(incrementonellacapacitàdiriconoscereleemozioniproprieealtrui;cambiamentonellapercezionedialunniarischiodiesclusionesocialeemarginalità;maggiorriconoscimentoeadozionedisanistilidivita)eleimplicazionipratichevengonodiscusseinun’otticadipsicologiadicomunità.Le sedute di neuromodulazione sonora PAT©, l'aumento della coerenzabioelettricadelcervelloeilpossibileruolodellecelluleglialiGioacchino Aiello1, Gubert Finsterle2, Vincenzo Soresi3 (1StudioMedico di Neuropsicofisiologiaclinica,Bernareggio,2AVSResearch,Milano,3OspedaleNiguardaCa'Granda,Milano Unostudioeffettuatoconsoggettisanimappandotuttoilcervelloelesuereazionidurantelastimolazione sonora neuromodulante HE-PAT©-PinC© ha mostrato, in sequenza,un'attivazione spiccata prima dell'area di Broodmann36, il ginocchio paraippocampalee illobo limbico, poi dell'areaBrodmann13 e dell'Insula, poi del cingolato anteriore e dei lobifrontali, con una prevalenza dell'area sinistra, correlata con buonumore-euforia e capacitàdecisionali.La stimolazione HE-PAT©-PinC© induce dunque una lenta è progressiva sintonizzazione-sincronizzazionedellediverseregionicerebrali,dallepiùanticheaquelle“nobili”,cheallafinesimanifestainmodomassimaleconlasimmetriadeilobifrontali.Inaltri studi si èverificatounaumentodella coerenzabioelettrica tra cuoree cervello, chefavorirebbel'incrementodelleprestazionifisiche,comeilfattochelastimolazioneHE-PAT©-PinC© possa indurre nel sistema nervoso un insieme di coerenze che migliorano la“prestazionecognitiva”individuale.Il trattamento con la stimolazione sonoraneuromodulanteHE-PAT©-PinC©di un soggettoallergico e la rapida rimodulazione della risposta del sistema immunitario all'allergene(nichel),hannoportatoanuoveinterpretazioniperquantoriguardal'attivazionedellecelluleglialidelcervello.Dasemprequestecellule,comprendentiastrociti,oligodendrocitiecelluledella microglia, erano considerate un tessuto povero di significato. In realtà, studi recentihanno evidenziato l'importanza di queste cellule nella nutrizione ed organizzazione deineuroni.In particolare, le cellule dellamicroglia sono risultate a tutti gli effetti cellule immunitarie.Pertanto, la risposta terapeutica alla PAT potrebbe essere riletta anche alla lucedell'attivazione,equindidellaliberazione,dineurotrasmettitoridapartediquestecellule.

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Tutoring e strategie adattive di studenti universitari in un corso ad altopotenzialeprofessionale

FrancescaAmenduni1,MaurizioZaccaria1,AndreaSimone2,MariaBeatriceLigorio2(1UniversitàdiRomaTre,2UniversitàdiBari)

Nell’ambitodiunmodellodididatticauniversitaria,applicatoaduncorsodiPsicologiadell’e-learning, che punta a sviluppare conoscenze e capacità professionalizzanti attraverso ilcoinvolgimento delle aziende di settore, sono state esaminate le interconnessioni tra lestrategie adottate dai tutor universitari e aziendali, nella loro dimensione intellettuale eaffettiva,elemanifestazionidell’expertiseadattivodeglistudentiuniversitarineimomentidi“crisi”delprocesso.Ilcorsoèstatofrequentatoda60studenti,suddivisiinnovegruppi,corrispondentialnumerodi aziende coinvolte nell’attività di progettazione ed erogazione del corso. I gruppi hannorealizzato prodotti commissionati dalle aziende, che ha assunto la funzione di boundary-object. Ciascungruppodi studenti è statomonitoratodadue tutoruniversitari eunoopiùtutorinterniall’azienda.Sonostatiselezionatitrecasidifferentiperrepertoriodistrategiediinterazione.Letipologiedicrisiindividuatesono:a)strutturaledelcompito;b)contingentealprocessovalutativo;c)legataafattoridicontesto.Sonostaticodificatiiturniconversazionalididueambientionline,per classificare le strategiedei tutor edegli studenti.Nei casi in cui i tutorusano feedbackesplicitamente diretti al contenuto, gli studenti sono meno orientati alla proattività e allameta-riflessione;mentreneicasiincuiitutorlascianospazioallarisoluzioneautonomadellacrisi, gli studenti adottano comportamenti tipici dell'expertise adattiva. Inoltre i tutor neimomenti di crisi hanno adottato strategie focalizzate non solo sul compito,ma anche sullarelazione.Questirisultatipossonofornireindicazioniutiliallaformazionedeitutor.La predizione delle collisioni nello spazio personale in individui anziani. UnostudiopilotainrealtàvirtualeimmersivaMarco Angelillo, Alessandro Oronzo Caffò, Giuseppina Spano, Antonella Lopez, Andrea Bosco(UniversitàdiBari)Lacapacitàdipredirepotenzialicollisionièunrequisitofondamentaleperlasopravvivenzadell’uomo e per un’interazione ottimale con l’ambiente circostante. Studi recentimostranoche, osservando una potenziale collisione tra due oggetti, la distanza da cui osserviamol’evento incide sulla nostra capacità di produrre un giudizio inmerito. Non vi sono ancorastudi che analizzano il modo in cui un individuo risponda quando, invece, la potenzialecollisioneloriguardiinprimapersona.L’obiettivodelpresentelavoroèinvestigarel’impattodi una serie di variabili quali il senso dell’orientamento e il grado di ansia spaziale sullacapacitàdipersoneanzianecognitivamenteintegrediprodurregiudizisupotenzialicollisionitraséeunoggettomobile.Ungruppodi25partecipantianziani,cuisonostatisomministrati

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test ad hoc in fase preliminare per indagare le variabili suddette (Santa Barbara Sense ofDirection Scale; Spatial Anxiety Scale), è stato sottoposto ad un compito di navigazioneall’interno di un ambiente simulato mediante un sistema immersivo di realtà virtuale. Irisultati vengono discussi alla luce dei dati disponibili ottenuti con l’esperimento e dellaletteratura recente. Il presente lavoro consente una comprensione preliminare dellecaratteristiche individuali che possono influenzare la nostra interazione con l’ambiente.Vengonodiscusseleimplicazioniteoricheepratichedeirisultatie,allalucedellefinalitàchelapsicologiasi imponediraggiungere,presentatepossibilidirezioniper laricercafutura, interminidiapplicazionipratichedellarealtàvirtualeimmersivaadinterventiriabilitativiperilrecupero e potenziamento delle abilità spaziali in persone anziane, al fine di favorirel’autonomianelleattivitàdivitaquotidianaeridurreirischidiincorrereinincidentistradali.Lapeereducationperlosviluppopositivo:unesempiodiaction-researchnellecomunita’scolasticheSusannaAnnese,MartaTraetta(UniversitàdiBari)Sarà illustratounesempiodiricerca-azionepartecipatanellecomunitàscolastiche, tesoallapromozionedibenessereedempowermentattraversoinclusioneepartecipazione.L’inclusionefavorisceilbenessereintervenendosulcontestorelazionaleattraversoleabilitàdelsingoloelerisorsedellacomunità;èconnessaalprocessodiempowermentconsentendoad individuo e collettività di accrescere il controllo sulla propria vita. Gli interventi dipsicologiadicomunitàoffronoglistrumentinecessariperdiventareprotagonistidelprocessodiprevenzioneepromozionedelbenessere.Il progetto “Sport, ben-essere e disabilità” è un intervento di prevenzione terziaria e dipromozionegiacchésostieneilprocessodiinclusionedeglistudenticondisabilitàefavorisceilbenesseredelgruppoclassemigliorandonelacapacitàdiagireinsieme.Laclasse“contestodivita”diviene“oggettodicura”attraversoleopportunitàdiinclusioneecrescita.Essatutelail singolo e la comunità in un processo di “ri-tribalizzazione” sostenuto dalla dinamicapartecipativaedallapeereducationqualestrumentodiprevenzioneterziaria.Il progetto ha coinvolto 250 studenti di scuola secondaria di primo grado, includendo 70studenti con disabilità. All’interno delle 5 scuole coinvolte sono state selezionateappositamenteleclassicheallorointernoavesseroalmenounalunnocondisabilità.L’interventosaràillustratoattraversolefasidiprogettazione,chehannomiratoatrasformareil gruppo classe in comunità inclusiva e spazio condiviso di sviluppo positivo, e attraversopartecipazioneepeertutoring,chehannofocalizzatoifattoripositiviindividualiecontestualicomepotenzialiqualitàdi sviluppo.Attraversouncostantemonitoraggio sono stati raccoltifeedback positivi da parte di studenti, genitori ed insegnanti, rilevati per lo più tramitequestionari.Sarannomostratiincrementidicompetenza,fiducia,connessione,qualitàmoralie cura, tipiche dell’approccio dello sviluppo positivo in cui risorse personali ed ambientali,plasticamente coniugate per lo sviluppo umano, danno forma alla vocazione positiva dellapsicologia.

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Disposizionemindful,qualitàdelsonnoeruminazioneinuncampionedigiovaniadultiFeliciano Lizzadro5, Federica Farina2,3, Roberto Baiocco1, Nicola Petrocchi4, Angelo MariaSaliani2,FrancescoMancini2,BarbaraBarcaccia1,2(1SapienzaUniversitàdiRoma,2AssociazionediPsicologiaCognitivaAPC-ScuoladiPsicoterapiaCognitivaSPC,RomaeAssociazioneItalianadiPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari, 3U.O.MedicinadelSonno-FondazionePoliclinicoGemelli,Roma,4CompassionateMindItalia,5ScuoladiPsicoterapiaCognitivaSPC,Napoli)L’insonnia,ovverolareiteratadifficoltàainiziaree/omantenereilsonno,talecheessorisultadidurata/qualità insoddisfacente,èunacondizionedolorosae invalidantechesi ripercuotesul funzionamento quotidiano, compromettendo le relazioni sociali e la performance nellavoro.Ladisposizionemindfulpuòfacilitarelade-attivazionefisiologicaecognitivaimplicatanell’addormentamento aiutando a lasciar andare i contenuti mentali e a non ruminare. Ilpresentestudiohaloscopodiesaminarel’associazionetradisposizionemindful,qualitàdelsonno,gravitàdell’insonnia,rimuginioeruminazioneinuncampionedistudentiuniversitari.100 studenti universitari, 26 maschi, 74 femmine, (M= 27), hanno completato le seguentimisure: FFMQ (FiveFacetsMindfulnessQuestionnaire), ISI (Insomnia Severity Index), PSQI(PittsburghSleepQualityIndex),RRS(RuminationResponseScale).Irisultatimostranochelasfaccettatura della mindfulness maggiormente correlata alla gravità dell’insonnia e allaqualità del sonno è la tendenza al giudizio negativo dei propri stati interni. Più è gravel’insonnia (ISI) e peggiore è la qualità del sonno (PSQI), più l’individuo tende a giudicarenegativamente i propri stati interni, e meno agisce consapevolmente. Più grave è laruminazione, emaggiore è il giudizio negativo dei propri stati interni. Inoltre, le analisi dimediazionemostrano che le variabili dellamindfulness che influisconomaggiormente sullagravitàdell’insonniasonoilgiudizioelanonconsapevolezzanell’azione.Irisultatidelnostrostudiosuggerisconoche l’incrementodelleabilitàdimindfulnesspossaessereunastrategiautilealmiglioramentodellaqualitàdelsonnoinpazientiinsonni.

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I professionisti della salute di fronte a patologie neurodegenerative: stresslavorativo,strategiedicopingebenessereMarta Bassi1, Beatrice Allegri2, Sabina Cilia3, Monica Falautano4, Claudia Niccolai5, ErikaPietrolongo6,MariaEsmeraldaQuartuccio7,SamuelaTurati8,RosaGemmaViterbo9,MariaPiaAmato5, BeatriceBiolzi2, GiovannaDe Luca6, ClaudioGasperini7,MonicaGrobberio8, EleonoraMinacapelli4, Francesco Patti3, Maria Trojano9, Antonella Delle Fave1 (1Università di Milano,2UnitàOperativaComplessadiNeurologia,OspedalediVaio-Fidenza,CentroSclerosiMultipla,3Università di Catania, 4Ospedale San Raffale, Milano, 5Università di Firenze, 6Università diChieti, 7Centro Sclerosi Multipla, Ospedale San Camillo-Forlanini, Roma, 8UOSD PsicologiaClinica,ASSTLariana,Como,9UniversitàdiBari)La letteratura su stress e benessere lavorativi in ambito sanitario si è concentrata suiprofessionisti che lavorano in situazioni critiche connesse all’oncologia e alla terapiaintensiva,rilevandocomestresselevato,nonchéutilizzodistrategiedicopingfocalizzatesuevitamentoedisagioemotivo, incidanonegativamentesiasullasoddisfazione lavorativachesulla vita extralavorativa (spillover effect). Obiettivo dello studio è estendere l’indagine aprofessionistichesioccupanodipazienticonpatologieneurodegenerativecronichecomelasclerosimultipla, esaminando la relazione tra stressor, strategie di coping e dimensioni dibenessere edonico (soddisfazione di vita), eudaimonico (benessere psicologico, senso dicoerenza)edepressione.I117partecipanti(neurologi, infermieri, fisioterapisti)hannocompilato:HealthProfessionsStressandCopingScale,SatisfactionwithLifeScale,PsychologicalWell-BeingScales,SenseofCoherence Scale, Beck Depression Inventory-II. I partecipanti sono stati suddivisi in duegruppi(mediciealtrioperatori),icuidatisonostatianalizzatitramiteregressionelineare.Nei due gruppi sono emersi deboli effetti di spillover tra stress e benessere. L’utilizzo distrategie di problem solving è associato positivamente a indicatori eudaimonici,specificamentesensodicoerenzaperimediciebenesserepsicologicoperglialtrioperatori;strategie di disagio emotivo sono invece associate positivamente alla depressione perentrambiigruppienegativamentealsensodicoerenzaperglialtrioperatori.Irisultatievidenzianopeculiaritànellarelazionetrastress,copingedimensionidibenessereneiprofessionistichesioccupanodipatologieneurodegenerative,suggerendolanecessitàdipromuovereilbenesserediquestilavoratoriattraversoilcontenimentodeldisagioemotivoeilsupportodistrategieattivedigestionedellostress.

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LesedutedineuromodulazionesonoraPAT©neltrattamentodegliacufeniedeidisturbiansiosi MattiaBonizzi1,GubertFinsterle2,VincenzoSoresi3(1StudioMedicoPontediPietra,Pavia,2AVSResearch,Milano,3OspedaleNiguardaCa'Granda,Milano) LasedutadineuromodulazionesonoraPAT©èunametodologiascientificadiinterventosulsoggetto basata sull'ascolto di un suono gaussiano complesso in cuffia, ovvero emesso daquattro diffusori controllati dal sistema audio AVS®: le sedute di PAT Psico-AcusticaTransizionale©.IdispositivimediciHE-PAT©-PINC©sonoregistratiavendoquale indicazioneterapeutica iltrattamentodell'acufenecronico,ansiaedepressionecorrelate.In questi due mesi di formazione all'uso del dispositivo, oltre ad avere noi esperitopersonalmente la produzione di fenomeni autopoeitici delle mente, sono stati trattati ottosoggetti, tre con acufeni cronici, tre con fenomeni ansioso-depressivi, uno con disturbi delsonnoedunoconcefaleericorrenti.Per oggettivare i risultati ottenuti ci siamo serviti della scala THI (Tinnitus HandicapInventory)edei testZungeSTAI (State-TraitAnxiety Inventory)per l'ansiadi stato/tratto.Nei pazienti affetti da acufene in 6-12 sedute si è ottenuta una risoluzione del sintomodefinitivaounnettomiglioramentodell'intensitàsoggettivapercepita.Nei pazienti con disturbo ansioso-depressivo lo score STAI ha rivelato una netta riduzionedellasintomatologiaansiosadopo6-12sedute,conriduzionedeivalorialivellibassi(tra21e40).Si è ottenuta inoltre una regolazione del ritmo sonno-veglia nel paziente con disturbi delsonno e una diminuzione importante della frequenza e dell'intensità della sintomatologiaalgicanelpazienteaffettodaemicrania.Unsoggettoaffettodadisturbiansioso-depressiviemetaboliciharisoltosia lacomponentepsicologico-esistenziale che quella fisica nelle 6 sedute minime previste dal protocollo,modificandotral'altroanchelapostura,eliminandodifficoltànelladeambulazione.L’atteggiamentonei confronti dellamalattia influisce sulla qualità della vita inun gruppo di pazienti con Acalasia Esofagea? Risultati di una indagineautogestitadaipazientinell’otticadellapsicologiapositiva.AndreaBosco1,ManuelaNicolettadiMasi2,FrancescoImprota2,SimonaLusuardi2(1UniversitàdiBari,2Alma,AssociazioneLiberaMalatiAcalasia)Le emozioni positive, l’investimento nelle relazioni, la collaborazione e il senso direalizzazionesonoindicatoridibenesserepiùimportantidellameraassenzadipatologia,eilsoggettivosensodibenesseremiglioralaqualitàdellavitaancheinpersonemalate.Per chi è affetto da malattie croniche o rare l’appartenenza a una associazione di malatipermettea)loscambiodiinformazioniesupportoconaltrichecondividonolamalattia,b)di

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esploraregliaspettipositividellavitaec)diprovare lagratitudinechederivadall’empatiadeglialtriversoipropristatiemotivi.Il presente contributo presenta i risultati di una ricerca sul ruolo dell’atteggiamento neiconfronti della malattia (fiducia nel trattamento, comprensione della patologia, reattivitàemotiva, controllopersonale suidisturbi) equalitàdellavitapreepost trattamento in142pazientiaffettidaunapatologiacronicae rara: l’acalasia,undisordineseverodellamotilitàesofageadinaturaneurodegenerativa.LaricercaèstatacoordinatadagliassociatiadALMA,sinergicamenteconespertimediciepsicologiinun’otticadidirettapartecipazione.L’adattamentopsicologiconellemalattiecronicheeraresembradipenderedallacapacitàdirimanere attivamente coinvolti, di manifestare le proprie emozioni, di essere informati, eavere senso di autonomia/controllo. Sostenere tali dimensioni, anche attraverso lapianificazionediunaricercadeipazientiperipazienti,aumentalapossibilitàdiadattamentopositivoalleavversitàcheunamalattiacronica/rarapresenta.Benesseresoggettivo,qualitàdelladisclosureemotivaeusodi internet.FattoridirischioediprotezioneinuncampionediadolescentiitalianiIlaria Buonomo1, Benedetta Ragni1, Chiara Bacile1, Francesco Carissimo2, Francesca Boldrini3(1Università LUMSA, Roma, 2Scuola di Psicoterapia Psicosomatica SAPP, Ospedale Cristo Re,Roma3SapienzaUniversitàdiRoma)Internetèormaiparteintegrantedellavitaquotidianadiadolescentiegiovaniadulti.Semprepiùspessoladisclosureemotivaelerelazioniconiparipassanodall’utilizzodeisocialmedia.Sebbene alcune ricerche mostrino che l’uso frequente dei social media e le frequentidisclosureemotiveonlinepossanoaumentare l’usoproblematicodi internet,buoni livellidibenesseresoggettivo(stabilitàemotivaelifesatisfaction)ebuonerelazioniconiparipossonoridurrequestorischio.Obiettivodellaricercaèquindi l’individuazionedi fattoridirischioeprotezionedell’usoproblematicodiinternet.Aquestoscopo,èstatocalcolatounmodellodiregressione gerarchica a 3 blocchi: 1) fattori di rischio nelle attività online (uso del socialmedia preferito e disclosure emotiva online mediante post e chat private); 2) benesseresoggettivo (hedonic balance e life satisfaction); 3) fattori di protezione relazionale (qualitàdelle amicizie e disclosure emotiva conun amico).Quattrocentoquarantadue adolescenti dietàcompresatrai13ei20anni(etàmedia=16.12,DS=1.50)hannocompletatomisureself-reportdi:usoproblematicodiinternet(GPIUS-2),disclosureemotivaonlineeoffline,hedonicbalance (PANAS), life satisfaction (LSS), qualità delle amicizie. A parità di fattori di rischio,l'hedonicbalance(β=-0.187,t=-3.184,p=.000)elapropensionealladisclosureconunamico(β=-0.177,t=-4.120,p=.000)mostranouneffettoincrementaleeprotettivonellaspiegazionedell'uso problematico di internet (R2=.193; F7,435=14.903, p=.000). I risultati mostranol’effettoprotettivodellaregolazioneemotivaedellaqualitàdellerelazioniamicalirispettoalrischiodiutilizzareinternetinmododisadattivo.

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Fattoriprotettividelburnout instudentidellascuolasecondaria: il ruolodellacompetenzaemotivaedelflourishingIlaria Buonomo1, Luciano Romano1, Sara Chondrogiannis2, Francesca Daunisi2 (1UniversitàLUMSA, Roma, 2Scuola Superiore di Specializzazione in Psicologia Clinica (SSSPC-UPS),UniversitàPontificiaSalesiana,Roma)Lo studio indaga il ruolo del flourishing nella relazione tra competenze emotive e schoolburnout in un gruppo di studenti di scuola secondaria. Lo school burnout è una sindromecaratterizzatadaesaurimentoemotivo,cinismoesensodiinadeguatezza,cheemergeladdovele risorsepersonali dello studentenon gli consentonodi rispondere inmodo adeguato allerichieste del contesto scolastico, generando una quota di stress ingestibile. Tra i fattori diprotezione per questa condizione, la competenza emotiva e il flourishing risultanoparticolarmente rilevanti: infatti, mentre la competenza emotiva è la capacità di gestire leproprie emozioni e influenza il percorso di sviluppo e di realizzazione degli studenti, ilflourishing è una misura di funzionamento positivo, composta da dimensioni personali(ottimismo, senso di competenza, engagement, senso dello scopo, auto-accettazione) erelazionali(contributosocialeerelazionipositive)edèassociatoamiglioramentinelprofittoscolastico e nella qualità dell’engagement accademico. È ragionevole pensare che lecompetenze emotive fungano da fattore protettivo per il burnout laddove gli adolescentipercepiscano una condizione di funzionamento ottimale: allo scopo di verificare questaipotesi,sonostaticoinvolti178adolescentidietàcompresatragli14ei18anni(F=65.8%;M=15.07, DS=.80). Sono stati misurati: lo school burnout (SBI; Fiorilli et al., 2014), lecompetenze emotive (TCS-A; Gambini, 2015), il flourishing (Diener et al., 2009). I risultatimostranounamediazioneparzialedelflourishing(b=-.389,t=-5.182,p=.000)sullarelazionetra competenze emotive (b=-.375, t=-3.235, p=.001) e burnout (F2,175=24.976, p=.000,R2=22.1%;Sobeltest:p<.01).Sarannodiscusseleimplicazionieducative.L’ideadifelicitàdeipazientidepressi:unostudioqualitativoElisaCadore,KatiaPonti,IgorSotgiu(UniversitàdiBergamo)Negli ultimi anni, un numero crescente di studi ha indagato le concezioni ingenue dellafelicità. Queste ricerche hanno coinvolto perlopiù giovani studenti universitari e cittadiniadulti inbuonasalute.Scarsaattenzioneèstataprestata inveceallepersonecheaffrontanosituazionididisagio,fisicoopsicologico.Ilpresentestudioindagal’ideadifelicitàdellepersoneaffettedadepressione.Inparticolare,essosiponedueobiettivi:1)esplorareisignificaticheipazientidepressiassocianoaltermine“felicità”; 2) ricostruire la storia autobiografica di questi pazienti, individuando i principalieventi felici e infelici della loro vita e analizzando le rappresentazioni soggettive di questeesperienze.

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Hannopartecipatoall’indagineduegruppidiadultiappaiatipergenereedetà: ilprimoeraformato da 8 persone con diagnosi di depressionemaggiore in cura presso un servizio disalutementale,mentre il secondocomprendeva8personesane.Laricercaèstatacondottatramitedei focus group.Tutte le verbalizzazionidei partecipanti sono state audioregistrateperpoiessereanalizzateconilmetododell’AnalisiInterpretativaFenomenologica.Irisultatihannomostratocheentrambiigruppiassociavanol’ideadifelicitàallapossibilitàdicostruire delle relazioni positive con la famiglia e gli amici. Diversamente dai partecipantisani, quelli depressi concepivano la felicità come uno stato psicologico transitorio che puòessere raggiunto vivendonel presente o grazie alla terapia farmacologica. Inoltre,mentre ipartecipanti depressi si ritenevano personalmente responsabili delle esperienze di felicitàvissuteinetàadulta,quellisaniassociavanoquesteesperienzeacausesiainternecheesterne.Nelcorsodellarelazioneverrannodiscusselericaduteapplicativedellaricerca.Sviluppare il benessere soggettivo con il subjective well being training neglioperatoridicasedicuraAndreaCrocetti,FedericoColombo(ScuolaASIPSE,Milano)Lavorare con pazienti, in particolare anziani con patologie organiche e cognitive, richiederisorse tecniche e psichiche robuste da parte dei professionisti impiegati nelle struttureospitanti,comeleresidenzeperanziani.Potenziareillivellodibenesseresoggettivodicolorochevilavoranopuòconsentireunincrementodellerisorsepersonalidisponibili,conricadutapositivasullacapacitàdifronteggiarelerichiestedell’ambiente,anchelavorativo.È stato proposto il protocollo SubjectiveWell Being Training a operatori socio sanitari diresidenzeperanzianidellaprovinciadiRovigo; inparticolare18soggettichecomponevanodue gruppi, uno per ciascuno dei due istituti coinvolti. L’assessment, composto daPsychologicalHappiness InventoryeHappinessMeasure,hapermessounavalutazionepre-post formazione dei livelli di benessere soggettivo. Inoltre è statamonitorata con appositoquestionariolasoddisfazionerelativaalpropriolavoro.Irisultatimanifestanoincrementodelbenesseresoggettivodopolaformazione,inparticolarel’indicedelbenesseregenerale(p=.021)eleattitudiniallafelicità(p=.035).Sonostateancheeseguiteanalisiseparatamenteperisingoliistituticoinvolti.Isoggettiindicanosoddisfazionederivante dal contatto con i pazienti e con i loro familiari; manifestano desiderio diincrementare il senso di appartenenza alla struttura, con un sistema di comunicativo e difeedbackpiùefficacetrailivelligerarchici.Appare da questo studio l’efficacia del protocollo utilizzato per lo sviluppo del benesseresoggettivo, e si osserva l’opportunità di disporre progetti formativi rivolti a mansionispecifiche,maprogrammatiall’internodiunavisioneformativaglobaleincuituttiisoggettiinteragentidiunambientepossanoesserecoinvolti.

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Comportamentidisextingequalitàdellarelazionesentimentaleinadolescenza

GaiaCuccì,MariaGiuliaOlivari,EmanuelaConfalonieri(UniversitàCattolicadiMilano,CRIdee)Negli ultimi anni il progressivo sviluppo delle tecnologie di comunicazione ha comportatonotevolicambiamentinelmodoincuigliadolescenticomunicanoesirelazionano.Unanuovaforma comunicativa è il sexting, termine che deriva dalle parole sex e texting, che fariferimentoalloscambio(inviare,ricevere,postare)dicontenutisessualmenteespliciti(testi,immagini,video)tramitemediadigitali.Scopo del lavoro è esplorare il fenomeno in un campione di adolescenti ed indagarel’associazionetrasextingequalitàpercepitadellarelazionesentimentale.Hannopartecipato479studenti(70%femmine)dellescuolesuperiori,dietàcompresatrai15ei19anni(Etàmedia=16,57,D.S.=1,08),residentinelnordItalia.Il73%hagiàavutounarelazione sentimentale. I partecipanti hanno compilato un questionario su: comportamenti,opinioniedemozioniconnessealsextingequalitàpercepitadellarelazionesentimentale.Dairisultatiemergeche,ingenerale,ilsextingèpiùdiffusotragliadolescentichehannogiàvissuto una relazione. I maschi, in relazione al sexting, riportano maggiormente emozionipositive(piacere,gioia),mentrelefemminemaggiormentenegative(imbarazzo,disgusto).Correlazionieregressionimostrano l’associazionetrasextingedaspettisiapositivi (affetto,intimità)chenegativi(antagonismo,punizione)dellarelazionesentimentale,siaperimaschiecheperlefemmine.Il presente contributo risulta innovativo poiché considera aspetti relazionali positivi enegativiconnessialsextinginadolescenza.Irisultati,inlineaconlaletteratura,mostranocheilsextingpergliadolescentièunfenomenoassociatosiaadaspettinormatividiesplorazionesessuale,siadiconflittoall’internodellarelazionesentimentale.Laresilienzafamiliare:l’alleanzatraoperatorideiserviziefamiliaricaregiverdianzianinonautosuffcientiRitaD’Alfonso,StefaniaLaRocca(FondazioneCasaFamigliaSanGiuseppeOnlusdiVimercate)In un quadro di Welfare per la persona anziana con demenza che prevede una maggiorediffusionediserviziflessibilitradomiciliaritàeresidenzialità,sicreanocondizionifavorevoliper unamigliore relazione tra operatori dei servizi e familiari caregiver, con l’obiettivo disupportarelefamiglie,migliorandolaresilienzafamiliare.L’esperienza presentata riguarda un percorso formativo e di collaborazione tra familiari eoperatoridellaFondazioneCasaFamigliaSanGiuseppediVimercateduratoquattro/cinquemesi (novembre 2017/ marzo 2018), durante i quali è stato sperimentato l’approcciooriginaleRES(RestituireEsperienzeSignificative)con40familiaridiunrepartodiRSA,diunCDIediRSAAperta.Unaequipemultiprofessionaleèstatapreparataallarelazioneformativa,fondatasuquattroparolechiave:Conoscere(es.lestoriefamiliari);Accogliere(es.leesigenzeemotive); Condividere (es. le modalità di assistenza); Formare (es. metodologie verso idisturbidelcomportamento).

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Il percorso formativo ha previsto incontri di gruppo, colloqui individuali, per sviluppare lecompetenze familiari, supportare problematiche gestionali ed emotive, ridurre tensioni sutemicomelaripartizionedellacuraolanonaccettazionedellamalattia.I risultati sono stati documentati con questionari Caregiver Burden Inventory, ResilienceScale e con interviste strutturate, che segnalanomodificazioni interessanti nei tre processichiavediresilienzapropostidallaWalsh:-sistemidicredenze:modificazionedellecredenzeattributiveedesplicative,dellapercezionediautoefficacia.-modelliorganizzativi:avvioadunamaggioreflessibilitàneiruolifamiliari.-processidicomunicazione:promozionediinterazionepositivatramembridellafamiglia.Il coinvolgimentopaterno come fattoreprotettivoper la qualità del sonnoneiprimiannidivitaSimona De Stasio1, Francesca Boldrini2, Benedetta Ragni1, Simonetta Gentile3, FrancescaBevilacqua3, Maria Rosaria Giampaolo3 (1Università LUMSA, Roma; 2Sapienza Università diRoma;3OspedaleBambinGesù,Roma)Inlineaconilmodellotransazionale,laqualitàdelsonnonellaprimainfanziaèinfluenzatadadiversi sistemi riferiti al contesto prossimale, fra i quali quello parentale. Mentre ilcoinvolgimento materno all'addormentamento è ampiamente descritto in letteratura, unnumero limitato di studi ha considerato quello paterno. Il presente studio si proponed'indagareifattorichecontribuisconoadunabuonaqualitàdelsonno,valutataattraversoilnumero di risvegli notturni, variabile ampiamente indagata in letteratura e indice di unabuonaqualitàdelsonnoneiprimiannidivita.Hannopartecipato80famigliedibambinidietàfra18e36mesi (maschi=48).Entrambi igenitorihannocompilato:EmotionalRegulationChecklist(ERC),Parent-ChildSleepInteractionScale(PSIS),Parent-Stress Index-ShortForm(PSI-SF),SocialProvisionsScale(SPS),DyadicAdjustmentScale(DAS-4)eunquestionarioad-hocchevaluta ilcoinvolgimentoproprioedelpartnerpercepitonellagestionedelbambinoordinariaeall'addormentamento.Ilmodellodiregressionegerarchica,effettuatopervalutareil ruolo predittivo delle variabili considerate sulla qualità del sonno, ha mostrato che unelevato supporto sociale paterno percepito (β= -.28, p < .05) e il suo coinvolgimento nellagestionedel sonno (β= -.35, p<.001)hannoun ruolopredittivonella riduzionedei risveglinotturni. I risultatiottenuticonfermano, in lineacon la letteratura,come ilsupportosocialepercepito e il coinvolgimento paterno nelle routine di addormentamento del bambino,possanoesserefattoriprotettiviperlaqualitàdelsonnoesuggerisconocheipadririvestonounruolosignificativonelconsolidamentodipatternsonno-vegliaregolari.

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Contestocarcerarioecontestomilitare:qualieffettisulbenessereemotivo?TizianaLanciano,AntoniettaCurci(UniversitàdiBari)Il contesto carcerario e il contesto militare rappresentano entrambi una struttura rigida,chiusa, altamente gerarchica e soggetta a regole. Entrambi i contesti espongono chi viappartiene a forti condizioni di stress che possono esasperare condizioni psicopatologichepreesistenti, ma che possono anche indurre malessere, fragilità emotiva e, in alcuni casisuicidio. Ilpresentestudiosipone l’obiettivodiesploraresimilitudiniedifferenze tra iduecontesti di appartenenza in termini di benessere emotivo. La ricerca ha coinvolto duecampionispecialididetenuti (n=48)emilitari (n=51),eungruppodicontrollo (n=69)appaiatopergenere,etàelivellodiistruzione.Atuttiipartecipantisonostatisomministratistrumenti che misuravano i livelli di intelligenza emotiva (IE), sensation seeking eaggressività. Inoltre, è stato chiesto a ciascun partecipante di scegliere un eventoautobiograficoemotivamentesalienteerilevanteper lapropria identitàpersonaleesociale.Lavalenzadell’eventoscelto (positivovs.negativo) rappresentavaun indicedibenessere. Irisultatihannoevidenziatocome lacomunitàdeidetenuti siaquellachepresenta livellipiùbassidibenessereemotivo,tradottiinterminidibassaIE(M=91.82;DS=11.81)ealtilivellidiaggressività(M=12.02;DS=6.96),inoltreilcampionedeidetenutihaquasisempresceltoun evento negativo da ricordare e narrare (96%). I risultati, seppur in una loro naturadescrittiva, suggeriscono la necessità di training di formazione e intervento finalizzati alpotenziamento delle competenze emotive come fattore di promozione per il benesserepsicologico.Misurare la cittadinanza digitale: validazione in lingua italiana della DigitalCitizenshipScaleAndreaLaudadio,RobertoVacca,CarolinaBevilacqua(UniversitàEuropeadiRoma)Lo studio presenta i risultati del percorso di validazione, in italiano, della DCS - DigitalCitizenshipScale,scalapsicometricachemisuralacittadinanzadigitale.LaDigitalCitizenshipèuncostruttomultidimensionaledefinitocomecapacitàdiunindividuodipartecipareallasocietàonlineocomelaqualitàdellarispostadiunindividuoneiconfrontidellacomunitàdigitale.Essere cittadini digitali permette di aumentare il potere di reperire beni, avere maggioraccesso al lavoro, alla conoscenza, libertà di espressione, partecipazione politica e ridurrel’isolamento sociale. La mancanza di abilità come cittadino digitale puòminare benessere,felicità, coinvolgimento e realizzazione personale. La crescita esponenziale di ambienti ecomunità virtuali richiede l’intervento della psicologia positiva per favorire una buonacittadinanza digitale, individuando virtù e capacità digitali per “permettere ad individui,comunitàesocietàdiprogredire”.

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LaDigitalCitizenshipScaleindividuafattorichepermettonodiraggiungerelivellipiùelevatidicittadinanzadigitaleemisurareildivariodigitale.Èunaself-assessmentscalecon24itemevaluta la cittadinanzadigitale all’internodi teoriepsicologiche e sociali sul comportamentodigitale,secondologichebottomup.Lavalidazioneitaliana-incorso-dellostrumento,suuncampioneaccidentalediconvenienzadietàcompresatra18e65,permetteràdiapprofondireilcostruttodellacittadinanzadigitale,aprendolapossibilitàdistudiarecorrelazioniconaltrevariabilidellapsicologiapositiva.Lascala fornirà ai cittadini digitali maggiore consapevolezza delle abilità comemembri attividellacomunitàonline.Nell’intervento sarà presentata la rassegna bibliografica e il metodo di validazione dellostrumento.Il progetto “Diritti a Scuola” e la promozione del benessere psicologico neicontestieducativiAnnaLoiacono,VictorLaforgia,AndreaBosco(UniversitàdiBari)Varatoper laprimavoltanel2009, con la collaborazionedell’Ufficio ScolasticoRegionale edellaRegionePuglia,ilprogettoDirittiaScuolaèormaiunarealtàsulterritorioitalianounicanel suo genere, ricevendo dalla Commissione Europea l’onorificenza RegioStars2015 comemigliorprogrammadiInclusiveGrowtherisultandotraimiglioriprogettiregionalifinanziatidai fondidellapoliticadicoesioneeuropea. Ilprogetto,natocon la finalitàdicontrastare inmaniera sostanziale la dispersione scolastica, ridotta dal 30,4% al 19,5% in soli nove anni(dati al 2015) ha di fatto favorito il successo scolastico attraverso l’utilizzo dimetodologieinnovativemirateall’insegnamentodell’italiano,dellamatematicaedellescienzeinparalleloconattivitàdisostegnopsicologicoediorientamentoscolasticoeprofessionale.Unapprocciopositivamenteorientatoallacognizioneeall’emozioneharelazioneconleesperienzeottimalidell’individuo e, la capacità di sviluppare uno stile cognitivo positivo nel fronteggiamentodella realtà, è sicuramente correlato ad una serie di comportamenti funzionali legati albenessere. L’esperienza di Diritti a Scuola, attraverso il canale del “supporto psicologico”apertoaglistudentiarischiodidispersionescolastica(potenzialmentearischiodidevianza)rafforza lerisorsedeglistudenti incrementandocosì ilbenesseredell’individuo. Inattesadiunaraccoltadatisistematicaedi followup,daipriminumeririlevati,apparechiarocomeilprogetto abbia le potenzialità di innescare una relazione circolare tra l’esperienza delbenessere psicologico e lo sviluppo di competenze utili a migliorare la percezione diautoefficaciainrelazionealpropriosviluppoeneiconfrontidelleaspettativedidattiche.

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Traprestigiopercepitoeinclusionesociale:alcunielementidiriflessionedaunostudiosullascuolasecondariainTrentino GiovannaMalusà(UniversitàdiTrento) Un pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno richiede a livello educativo la presenza dicontestidiuguaglianzachevalorizzinodifferenzeepuntidiforzaindividualiperpermetterel’autodeterminazione, lapromozionedelbenesseree lacostruzionedinuoviprogettidivitasoprattutto nei soggetti più fragili, contrastando – così – disuguaglianze e differenze diprestigiosociale.Ilpresentecontributo, ispirandosialloState-rankdelleurban-schools californiane,presentaalcunielementidiriflessioneriferitiadunostudiosulprestigionellescuole,inseritoinunpiùampioMixed-MethodsDesign quan->QUAL sul successo formativo degli studenti di originemigrante. Assumendo la considerazione che le scuole con un maggiore prestigio socialepossano promuovere anche unmaggiore successo scolastico, si è cercato di cogliere qualefosse la loro reputazione percepita e dichiarata dall’utenza. È stato predisposto unquestionario, testato e poi somministrato ad un campione stratificato di popolazione. Lostudiohacoinvolto187soggetti(genitori,docentiedirigenti)didiversezonedellaProvinciaAutonomadiTrento(PAT).I risultati sottolineano alcuni elementi che influenzano negativamente il prestigio di unascuola–diordineorganizzativo,diexpertisee sociale–e confermano il sensocomunecheattribuisce ai licei classici e scientifici una reputazionemigliore, correlata a quei fattori diprestigiosocialegiàindagatiinletteratura;difatto,analisisecondariesudatifornitidall’AUS-PAT (Anagrafe Unica Studente) evidenziano come tale prestigio non includa ancora lapresenzadistudenticonbackgroundmigratorio,“penalizzati”proprionellescuolepercepitedi maggior successo, ponendo profondi interrogativi sul ruolo che dovrebbe assumerel’istruzionecomeequalizzatoresociale.FacciamounBREC!UnaBreveRicerca-azionediEsperienzeCooperativeinunaScuolaSecondariainTrentinoGiovannaMalusà(UniversitàdiTrento)I sistemi educativi sono sempre più chiamati al loro compito di preparare gli studenti adiventarecittadinidemocratici,impegnatietolleranti,sviluppandoquellecompetenzesocialiindispensabiliperviverenellanostrasocietàcomplessa.Lastessaricercaeducativaevidenziada anni il contributo del Cooperative Learning nella costruzione di relazioni positive tra imembri di un gruppo: di fatto, progettare percorsi cooperativi condivisi oltre lo spaziodell’aulapuòpotenziareneglistudentiunsensodiappartenenza,incrementandoconoscenzaecollaborazionesuunobiettivodefinito.Assumendoquestipresupposti,ilpresenteprogettohacoinvoltodasettembre2016amarzo2017tuttiidocenti(N=20)diunaScuolaSecondariadiPrimoGradoinTrentinoehacondottoallapianificazioneerealizzazioneditregiornateconattività cooperative a classi aperte (gruppi verticali) rivolte a tutti gli studenti (N=168)

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dell’Istituto.IlpercorsodiRicerca-azionepartecipata,fortementevolutodalDirigenteedaungruppo di docenti promotori dell’iniziativa, ha supportato la progettazione condivisa dilaboratorisuunatematicacomune,utilizzandometodologiecooperativeprimasperimentatein un corso di formazione (10 ore). La valutazione finale dell’esperienza, fondata su unquestionario di inizio/fine percorso e un incontro di debriefing, rivela nei docenti unamaggiore apertura verso le metodologie attive – percepite come facilitanti un clima dibenessere tra gli studenti – edunatteggiamentopiù consapevoledi ricerca educativa, conpositive ricadute nella didattica e nell’organizzazione scolastica. Nel corso della relazioneverranno discussi gli elementi di forza e di debolezza del progetto, per una possibiletrasferibilitàinaltricontestieducativi.L'intelligenzaemotivaallavoro.Assessmentetrainingpervalutareepotenziarelo stile di leadership e le abilità emotive deimanager nelle professioni socio-sanitarieAmelia Manuti, Maria Luisa Giancaspro, Antonietta Curci, Tiziana Lanciano, Fabiana Bruno(UniversitàdiBari)La gestionedel cambiamento è diventata negli ultimi anni una competenza strategica delleorganizzazioniinunoscenarioincontinuomutamentocomequelloattuale.Perfacilitaretaliprocessioccorrelavoraresulpotenziamentodelleabilitàtrasversalidellefiguremanagerialichiamateadessereagentidicambiamento.Il progetto di ricerca-intervento ha inteso esplorare in una prospettiva longitudinale talerelazioneinuncontestopeculiarecomequellodelleorganizzazionisocio-sanitarie.L’obiettivodelprogettoèverificarelarelazionetraintelligenzaemotiva,stiledileadershipdeimanagerecompetenzenellagestionedelcambiamento.IlcontestopresceltoèunIstitutodiRicoveroeCuraacarattereScientifico(IRCSS)consedenellaRegionePuglia.Ilprogettohacoinvolto38managere173collaboratori.Sonostateeffettuateduesessionidiassessment delle competenze soft dei manager, in auto ed etero-valutazione a distanza dicirca8mesi,intervallatidauninterventoditrainingfinalizzatoapotenziareigapemersinellaprima valutazione. Gli strumenti utilizzati per l’assessment sono stati il MSCEIT, laTransformational Leadership Scale e la scala per la gestione del cambiamento. Lasomministrazioneaicollaboratorihacompresoinoltreunamisuradisoddisfazionelavorativaed una di intenzione di turnover. I risultati emersi mostrano che al crescere dei livelli dileadership trasformazionale diminuisce la rigidità cognitiva, la tendenza a focalizzarsi sulleimmediate evenienze ed effetti negativi di un cambiamento e si abbassano i livelli diresistenza al cambiamento. I dati relativi ai followers confermano relazioni significative trastile di leadership e resistenza al cambiamento percepita nei manager ed intenzioni diturnover e soddisfazione lavorativa dei followers. Il confronto tra il pre e post training èsignificativo in relazione alla dimensione vision ed alla leadership trasformazionale ingenerale.

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Orientamentialbenesserenellafamiglia:ilruolodell’orientamentopaternoMatildeNicolotti,EmanuelaMarini,MariaElenaMagrin(UniversitàdiMilano-Bicocca)Il presente studio considera 87 diadi padre-figlio, con l’intento di indagare il ruolodell’orientamento paterno al benessere nello spiegare l’orientamento al benessere dei figlipreadolescenti.Ilcontributosicollocaall’internodiunpiùampioprogetto,voltoadesplorarelerelazionitraorientamentialbenessere, indirezioneedonicaedeudaimonica,digenitorie figli,al finediindividuarepossibilipatterndiinfluenzadelcontestofamiliare.L’orientamentoalbenesseredipadri e figli è rilevato in terminidiprospettiva temporaleeaspirazionidivita,attraversounquestionariocompletatodaentrambiimembridelladiade.Questo include un adattamento del TimePerspective Inventory e dell’Aspiration Index e laSatisfactionWithLifeScale.SonostateanalizzateledifferenzetrapadriefiglitramiteANOVA,così come le somiglianze e i pattern predittivi nella diade, considerando il ruolo svolto dalgenereedall’etàdelfiglio,tramiteanalisidicorrelazione,regressioneemoderazione.Il gruppo dei padri e quello dei figli si differenziano significativamente: l’orientamentoedonicoèmaggioretraifigli,mentrequelloeudaimonico,interminidiprospettivatemporale,èmaggioretraipadri.All’internodellediadi,invece,emergeunarelazionesignificativatragliorientamentiedoniciedeudaimonicidipadriefigli.Perifiglipiùgiovani,specialmenteperimaschi,gliorientamentisonoinrelazioneinversa,mentrerisultanoinrelazionedirettaperifiglipiùgrandi,specialmentelefemmine.Nonostante l’esistenza di differenze generazionali, dai risultati appare ipotizzabile unaprogressiva accettazione e internalizzazione dell’orientamento paternoda parte dei figli, inparticolaredapartedellefemmine.Orientamentialbenesserenellafamiglia:unostudiosudiadimadre-figlioMatildeNicolotti,EmanuelaMarini,MariaElenaMagrin(UniversitàdiMilano-Bicocca)IL presente studio intende indagare il contributo dell’orientamento materno al benesserenello spiegare l’orientamento al benessere dei figli preadolescenti, considerando taliorientamentiinterminidiprospettivatemporaleeaspirazionidivita.Ilcontributosicollocaall’internodiunpiùampioprogetto,voltoadesplorarelerelazionitraorientamentialbenessere, indirezioneedonicaedeudaimonica,digenitorie figli,al finediindividuarepossibilipatterndiinfluenzadelcontestofamiliare.Lo studio riguarda144diadimadre-figlio, i cuimembri hanno completatounquestionario.Questo include un adattamento del TimePerspective Inventory e dell’Aspiration Index e laSatisfaction With Life Scale. Sono state analizzate le differenze tra madri e figli tramiteANOVA, così come le somiglianze e i pattern predittivi nella diade, tramite analisi dicorrelazione,regressioneemoderazione,perindagareilruolosvoltodalgenereedall’etàdelfiglio.

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Considerandomadrie figli comegruppidistinti, emergonodifferenzesignificative tra i loroorientamenti,indirezionemaggiormenteedonicaperifigliemaggiormenteeudaimonicaperlemadri.Analizzandoperòlerelazioniall’internodellediadi,emergeunlegamesignificativotra orientamenti eudaimonici di madri e figli. Tale legame si intensifica con l’età per lefemmine,mentre si indebolisce per imaschi. Risultano inoltre in relazione significativa gliorientamentiedonicidimadriefiglie.Questirisultatimostranol’esistenzadidifferenzegenerazionali,maalcontemposuggerisconoun’influenzafamiliarematernanell’evoluzionedell’orientamentoalbenessere, inparticolarein direzione eudaimonica. L’orientamento delle figlie femmine, inoltre, sembra rispecchiaremaggiormentequellodellemadri.Whats…Appallavoro:comegestireleemergenzeistantanea-menteConcettaPapapicco,GiuseppeMininni(UniversitàdiBari)Whatsapp,applicazionedimessaggisticaistantanea,hatrasformatoradicalmentelepratichedicomunicazioneall’internodidiversicontesti.Unodeicontestipiùpermeabilidallemodalitàdicomunicazionevirtualeè l’ambitolavorativo,nelqualeemergelanecessitàdicrearechatcostituite non più da due attori comunicativi, bensì dall’intero team oppure da gruppi piùpiccoli di lavoratori che creano canali di comunicazioni sotterranee. La sincronicità el’istantaneitàpossonogenerare effetti positivi enegativi in alcuniprocessi come il decisionmaking, poiché, se da un lato l’atto comunicativo può raggiungere velocemente il suoobiettivo,dall’altropossonoverificarsiincomprensionilegateallasovrapposizionediturnidiparola,chepotrebberoostacolare ilraggiungimentodiunobiettivo.Lostudio,ponendosi inun’otticapositivadianalisidellepotenzialiàdeinuovimedia,siproponedidimostrarecomeungruppoWhatsapppossaessereunsupportoperfarereteinprofessionid’aiuto,partendodall’ipotesicheilsostegnoistantaneo,seppurvirtuale,dapartedelteam,possaessereun’utileagevolazionenellesituazionidisoccorsoeorganizzazione.Considerandoquestiscambicomediatesti,poichéinterpretabiliallalucedelfittointrecciotratestoecontesto,nellaricercasonoanalizzate le modalità di comunicazioni del gruppo Whatsapp di operatori di una casa diriposo. L’impiegodimetodologiequali-quantitative, tra cui la SentimentAnalysis e l’AnalisiCriticadelDiscorso,consentedianalizzare inchemodo ilgruppovirtualepossaessereunamodalità innovativa per risolvere situazioni professionali critiche e come le modalità diinterazione,studiateattraversounaSocialNetworkAnalysis,possanoesserepredittivedellastrutturazionedel gruppodi lavoro.Nello specifico,nello studio sono state analizzate2237turni conversazionali di un gruppoWhatsapp, dalle quali sono state estratte tre situazionicaratterizzanti le professioni di aiuto: la gestione delle emergenze, il decision making e ilproblem solving. La positività del Sentiment dimostra che Whatsapp risulta essere unfacilitatoreperilbenessereorganizzativo.

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EffettidiuncorsouniversitarioBlendedsull’identitàdeglistudentiChiaraProvenzano,M.BeatriceLigorio(UniversitàdiBari)Farsìcheiprocessieducativirendanoglistudentiattiviecostruttivièunobiettivocondivisosia dalla psicologia positiva che da molta parte della ricerca educativa di stampo socio-costruttivista.Nelladidatticauniversitariaquestospessosignifica faracquisireagli studentistrategiedistudiochepossonoentrareafarpartedelrepertorioidentitario.L’obiettivodiquestostudioèdiverificaresuqualiaspetti identitaripossaavereunimpattouna didattica Blended, basata sull’apprendimento collaborativo veicolato da tecnologie. Laricerca, svoltanel corsodiPsicologiadell’Educazioneedell’e-Learningall’UniversitàdiBaririvoltoafuturipsicologidellavoro,hacoinvolto11studenti,reclutatisubasevolontaria,trai47partecipantialcorso.Alfinediindagaregliobiettiviprefissi,sonostatecondottedueFocusGroupDiscussions(FGD)eun’intervistadoppia.L’analisieffettuatasuidatiraccoltisegueunametodologia qualitativa basata sull’approccio della Grounded Theory. Le FGD e l’intervistasonostatevideoregistrate,trascritteecodificatedaduericercatori.L’analisièstatafinalizzataadindividuaretemiricorrenti,puntidiaccordoedidivergenza.Sisonoricavatequattrocorecategories:crescitapersonale,nuovecompetenze,nuoviorizzontiprofessionali,gruppocomemotore di cambiamento personale. Le conclusioni tratte dai risultati rivelano che: a) glistudenti hanno sperimentato un vero e proprio processo di empowerment, grazie allastrutturadel corso;b) sonoestremamente importanti gli aspetti progettuali e gestionali. Inconclusione,sipresenterannoanchesuggerimentiutiliperriprogettarelefutureedizionidelcorso.La fiaba come strumento di promozione del benessere in infanzia: uno studiocontrollatoChiara Ruini, Francesca Vescovelli, Elisa Albieri, Fedra Ottolini (Università di Bologna eUniversitàdiModenaeReggioEmilia)Lapsicologiapositivahaenfatizzatolanecessitàdiincorporarelapromozionedelbenesserepsicologicoall’internodeiprogrammicurriculariscolastici.Moltiinterventiscolasticisisonofocalizzati sulla promozione del benessere edonico,mentre sono tuttora scarsi gli studi sulbenessereeudaimonico.L’obiettivodquestostudioèdisviluppareetestare l’efficaciadiunprotocollo scolastico di promozione del benessere eudaimonico attraverso l’utilizzo dellafiabainbambinidiscuoleelementari.L’interventodipromozionedelbenessereprevedeva4incontridi2oreall’internodelleclassi,durante i quali varie fiabe venivano lette e discusse enfatizzando i contenuti emotivi e difunzionamentopositivodeivariprotagonisti.Inseguito,ipartecipantisonostatiguidatinellacostruzionediunanuovafiabaconunfinalepositivo.Questo interventoèstatoconfrontatoconilprotocollodidatticosulle fiabe,svoltocomedacurriculumdalle insegnanti.Sonostaticoinvolti 165 studenti (78 F; 87 M; età media= 9.3 anni), che sono stati valutati con

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questionari per la valutazione del benessere, della depressione, dell’ansia e dellasomatizzazione.Alterminedell’intervento,ibambiniassegnatialprotocollosperimentalehannoriportatounmiglioramentosignificativodeilivellidibenessereedidisagiopsicologico,rispettoalgruppodicontrollo.Questimiglioramentisonostatimantenutialfollow-upditremesi.Questobreveinterventobasatosutecnichenarrativehaapportatosignificativimiglioramentiinterminedibenessereedisagioemotivo.Lafiaba,conlasuaspecificastrutturanarrativasièrilevata un utile strumento per aiutare i bambini ad assimilare il concetto di benessereeudaimonico nella sua complessità. La scuola e gli insegnanti potrebbero utilizzare la fiabaperpromuovereunaculturadipositivitàall’internodeicontestiscolastici.La speranza: strategia cognitiva o emotiva? Un’indagine in un campione digiovaniadultieadultiitaliani AliceSalducco,MariaRitaCiceri(UniversitàCattolicadiMilano) Laletteraturainternazionaledefiniscelasperanzaunarisorsanellacondizionediincertezzaepone l’accento sulle dimensioni cognitive (agency and pathways thinking), ed emotive checaratterizzanoilcostruttodiquestostatopositivoanticipatorio.Lapresentericercaesploralerappresentazionisullasperanzadiuncampionedi336italiani,considerando:a)duediversefasced’età(18-28;50-60)b)ilgenere,c)lasituazionelavorativaed)lafedereligiosa.Inoltresi è volute indagare se soddisfazione di vita (TSWLS) e disposizione all’ottimismo(LOTR)influenzino lapercezionedi speranza.Alloscopoèstatocostruitounostrumentoadhoc, che ha considerato, narrazioni sul termine, sei componenti della speranza(cognitivo/emotivo; itemgenerici/specifici;ambito lavorativo/altro)e lediverse famigliediemozioni. Lo strumento di rilevazione è stato diffuso online, con reperimento a cascata. Èstatoraccoltouncorpusdi336narrazionisulconcettodisperanza,analizzateconTlab3.0.Irisultatimostrano che il concept core è associato alle parole fiduciama anche aspettativa.L’analisi statistica mediante ANOVA mista a misure ripetute,occupazione(4)*genere(2)*età(2)*speranza(6),mette in risalto la componente cognitiva delcostrutto (F(1)=19,565;p>.001;h2=.056), la presenza di un effetto di interazione tra lavariabilesperanzaelavariabileetà(F(2,917)=2,030;p>.05;h2=.006).Ilquestionariohaanchepermesso di indagare il ruolo delle emozioni, facendo emergere la correlazione linearesignificativatrasperanzaeemozionipositivecomelagioia(r=.188;n=336;p<.001;2-code)edemozioni negative come la paura (r=.126;n=336;p<0.5,2-code) o l’incertezza(r=.145;n=336;p<.001;2-code).

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Raccontarsi nei siti Q&A: La gestione dell'enjeu tra metacognizione emetaconversazioneRosaScardigno,AltomareEnzaZagaria,GiuseppeMininni(UniversitàdiBari)LarapidadiffusionedeisitiDomanda-Rispostaconsenteagli internautidirivolgersiadaltriutentiperquestionichespazianodaldominio tecnico-informaticoadaspetti socio-culturali.Maggiori garanzie di anonimato, ampiezza dell’audience e più ampi limiti di lunghezza deitestisonotraifattorichespieganoilsuccessoditalisiti.Le interazioni così configuratesi richiamanonello stesso tempo lanatura asimmetricadellacomunicazione–traleposizioni“down”delrichiedentee“up”delrispondente–eglislancisimmetrici insiti nel concettodi “presenza sociale” enellepratichemeta-argomentativedelcommentare. Tali dimensioni assumono particolare salienza quando l’enjeu è di naturasoggettiva: fiduciosi nella “saggezza dei molti”, gli internauti richiedono suggerimenti persituazionipersonali.L’obiettivodelpresentelavoroèdiesplorarelapostaingiocodegliattidiscorsivididomandeinerentiesperienzepersonalierelazionisociali.Atalfine,abbiamoselezionato40issues–peruntotaledi450posttradomandeecommenti–daidominidelsitoStackExchangededicatia“Interpersonalskills”e “Parenting”.La triangolazionemetodologica trasentimentanalysiseanalisi del discorso applicata a tali scambi dialogici ha consentito di approfondire aspettilegati a tipologia, significatività e self-disclosure nelle questioni poste. In particolare, alleretoriche del “consiglio” e della “identificazione” riscontrate nelle domande fanno seguitocommenti che richiamano curiosità e apertura per le Interpersonal Skills, riflessioni piùcriticheefocalizzateperilParenting.Irichiamiallafiduciaealconsolidamentodelsensodicomunità rilevano l’opportunità di approfondire il legame tra le dinamiche delchiedere/commentareelelogichedelrispondere.Estroversione e condivisione virtuale: L’effetto della percezione di sésull’utilizzodiFacebookSimona Sciara, Elena Resta, Matteo Soldi, Maria Vittoria Bongiorno, Giuseppe Pantaleo(UniversitàVita-SaluteSanRaffaelediMilano)Sono numerosi gli studi che mostrano come l’estroversione tenda ad associarsi ad unmaggiore utilizzo dei social network, in particolare Facebook. Sorprendentemente, però,nessuno studio ha mai indagato sperimentalmente il verso di tale associazione. Cosaindurrebbe le persone a “condividere” di più?Questo esperimento testa l’ipotesi che già lasemplicepercezionedisécomepiùvs.menoestroversipossainfluenzarelemotivazionicheporterebberolepersoneacondividerepiùcontenutisuFacebook.Inundisegnosperimentalebetween-subjects, i partecipanti (N=36) venivano casualmente assegnati a una di duecondizioni:nellaprimavenivafattolorocredere,attraversounfalsofeedback,diesseretraipartecipantipiù estroversidello studio;nella seconda, tra i più introversi. Successivamenteveniva lorochiestodiutilizzareungruppoFacebookappositamentecreatoper5 settimane

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(tema“benessere”)edi indicarequindisuscaleLikertqualimotivazioni liavesserospintiacondividereicontenutisulgruppo.Sorprendentemente,sebbenenonsianostateriscontratedifferenze fra condizioni nell’utilizzo effettivo del gruppo Facebook, nella condizione“estroversione” i partecipanti enfatizzavanomaggiormente lemotivazioni alla condivisionetipicamente associate a una personalità espansiva ed estroversa, come ilmettersi in gioco,t(33)=2.16,p=.038,d=.74, l’averesuccesso,t(21.64)=2.95,p=.008,d=1.01,e il“farsinotare”,t(23.28)=2.78, p=.011, d=.95. L’esperimento dimostra come la semplice percezione di unapropria presunta estroversione sia, già da sola, capace di influenzare sistematicamente lemotivazioni che spingerebbero lepersoneall’utilizzodiFacebook,portandolea conformaretalimotivazioniall’autopercezione.StudioREACT:profilidirispostaall’eventocancroinadolescenzaMarta Scrignaro, Laura Pini, Francesca Nichelli, Carlo Clerici, Laura Veneroni, Matteo Silva,AndreaFerrari,MomciloJankovic,AndreaBiondi(UniversitàdiMilano-Bicocca)Una diagnosi di cancro in adolescenza può compromettere il perseguimento dei compiti disviluppoconnessiaquestaparticolareespecificafasedelciclodivita,delicatadaunpuntodivistadellosviluppoidentitarioesocialedellapersona.Lapercezionediperditadiautonomiaedipoterepersonalecostituisconodueconseguenzerilevanti connesse ai trattamenti medici e influenzano la volontà da parte del pazienteadolescente di investire le proprie risorse cognitivo-emotive funzionali allo sviluppo dellecompetenzeperlavita(lifeskills),chel’OMSriconoscecomeessenzialiperlapromozionedelbenessere. Il modello di resilienza di Richardson offre un contributo teorico-metodologicoefficacenellostudiodeidiversiprofilidirispostaall’eventocancroinetàadolescenziale.Il presente contributo intende presentare i risultati dello studio REACT svolto presso dueCentri lombardisuuncampionedi94soggettiadolescenti (14-24anni)chehannoricevutodiagnosi di tumore del sangue (N=49) e solido (N=45), prevalentemente in fase diadattamento(52%)ori-orientamento(23%).IdatisonostatiraccoltiattraversoilResilienceProcess Questionnaire, costruito sul modello di Richardson e validato e tarato sullapopolazioneadolescenteitaliana.Interminidisintomatologiaansioso-depressivasoloil20%deipartecipantimostrapunteggisora soglia, l’analisi dei cluster, tuttavia, ha identificato tre differenti profili di rispostaall’evento malattia: crescita illusoria (23%), congelamento (32%) e benessere psicologico(45%).Irisultatidellaricerca indicano larilevanzadi interventipsicosocialiorientatinonsoloallaprevenzionedellerispostedisadattiva,maancheallapromozionedellerisorsediresilienza.

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IlvideogamecomestrumentoperincrementarelapersistenzamotivazionaleMatteo Soldi, Elena Resta, Simona Sciara, Giuseppe Pantaleo (Università Vita-Salute SanRaffaelediMilano)Peroltre trent’anni la ricercanell’ambitovideoludicosi è concentrataquasiesclusivamentesugli esiti negativi dei videogames sull’individuo. Solo nell’ultimo decennio sono comparsistudi che ne hanno evidenziato, invece, anche i benefici. Sorprendentemente, soltanto unostudiononsperimentaleha tentatodi indagare l’effettodeivideogamessullapersistenza.Èpossibile che un trainingmotivazionale con un semplice videogame possa incrementare lapersistenzamotivazionaleinambitinonstrettamentevideoludici(spillovereffect)?L’ipotesièstata verificata per la prima volta in un esperimento. Tramite randomizzazione, metà deipartecipanti (n1=10) veniva sottoposta a un training videoludico per incrementarne lapersistenza; l’altra metà (n2=10), alla semplice esposizione passiva al filmato dello stessovideogioco.Successivamentevenivachiestoaipartecipantidirisolvere4rompicapi.Iltempoutilizzato per completare i rompicapi costituiva la variabile dipendente (tempo dipersistenza). Come previsto, coloro che avevano giocato col videogame dedicavanoeffettivamentemaggior tempo alla soluzione dei rompicapi rispetto al gruppo di controllo,t(18)=3.97, p=.001, dimostrandosi comparativamentemolto più persistenti (d=1.87; r=.68).Questa prima dimostrazione dell’effettivo incremento della persistenza motivazionale aseguito di un training videoludico testimonia il beneficio che questo strumento potrebbeportareanche inaltricampi.Questapotenzialitàpotrebbeesseresfruttata indiverserealtà,aumentando, ad esempio, le probabilità che uno studente persista nello studio, che unpaziente aderisca a una terapia a medio-lungo termine, o che un lavoratore persista nelraggiungimentodiimportantiobiettiviindividualie/odigruppo. Variazioniculturalinelleconcezioniingenuedellafelicita’edell’infelicita’:italiaehondurasaconfrontoIgor Sotgiu1, Licia Tirloni1, Julissa Thomas Zapata2 (1Università di Bergamo, 2UniversidadCatólicadeHonduras)Ricerche recenti hannomostrato che ilmodo in cui le persone comuni si rappresentano edefinisconolafelicitàpuòcambiareinfunzionedeldiversoorientamentoculturaledeipaesiin cui queste conducono la propria vita. Il presente studio si propone di estendere questocampodiricerca,mettendoaconfrontoleconcezioniingenuedellafelicitàedell’infelicitàdiduepaesiconcaratteristicheculturaliprofondamentedifferenti:l’Italia,conunorientamentoindividualistico, e l’Honduras, con un orientamento collettivistico. Hanno partecipato allaricerca365studentiuniversitari:193italiani(99maschi,94femmine)e172honduregni(88maschi,84femmine).L’indagineèstatacondottamedianteunquestionarioincuisichiedevaaipartecipantidielencare,inordinediimportanza,lecosechelirendevanofeliciequellecheinvecelirendevanoinfelici.Dall’analisidelcontenutodellerispostefornitedaipartecipantièemerso che le rappresentazioni della felicità e dell’infelicità proposte dagli Italiani e dagli

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Honduregni facevano riferimento ad uno stesso gruppo di componenti semantiche. Questeincludevano sia ambiti della vita dei partecipanti (ad esempio, la famiglia) sia esperienzepsicologiche (adesempio, la realizzazionedi sé). I risultatihannoevidenziato inoltre che lapercezionesoggettivadell’importanzadialcunecomponenti cambiavadaunpaeseall’altro;nonsempreperòlepercezionideipartecipantirispecchiavanol’orientamentoculturaledellaloro società di provenienza. Nel corso della relazione verranno discusse alcune possibiliinterpretazioni dei risultati alla luce della letteratura teorica ed empirica sul costrutto diindividualismo/collettivismo.(S)connessi: la relazione tra dipendenza da internet, il concetto di sé e ilrapportoconl’altroValeria Verrastro, Lilybeth Fontanesi, Matteo Pio Ferrara, Valeria Saladino, Clarissa AgataAlbanese(UniversitàdiCassinoedelLazioMeridionale)L’obiettivo del presente lavoro è analizzare in un gruppo di adolescenti (N=243, 78%femmine, dai 13 ai 19 anni M=15,89, SD=1,63) del centro e sud Italia la relazione cheintercorre tra l’essere costantemente connessi ad internet, il concetto di sé e i sentimentiversol’altro(aggressivitàedempatia).Previariempimentodelmodulodiconsensoinformatodapartedeigenitori, ipartecipantihannocompilatounabatteriadiquestionari formatadalShorter Promis Questionnaire (SPQ) per valutare l’uso compulsivo di Internet; il BussAggressiveQuestionnaire(AQ)perl’aggressività;laPiers-HarrisSelfConceptScale(PHS)elaUCLA loneliness scale per valutare gli aspetti relativi al concetto di sé ealla solitudine;l’InterpersonalReactivity index (IRI) per l’empatia. Tramite i punteggi al questionario SPQ,abbiamo creato tre gruppi: basso, medio e alto di sviluppare la dipendenza da internet.L’analisi ANOVA ha mostrato che il terzo gruppo, mostra punteggi maggiori in tutte lesottoscale dell’aggressività (fisica, verbale, rabbia e ostilità), mostra punteggi più bassinell’IRI, inparticolarenelle sottoscaleperspective thinking (F=3.96,p<.05)e (F=9,73,p<.01).Infine,riportanomaggiorilivellidisolidutine(F=8,31,p<.01),eunconcettodisépiùnegativo,soprattuttoperquanto riguarda la regolazionedel comportamento, l’intelligenza e il livelloscolastico, la libertà dall’ansia, la popolarità e le amicizie e la felicità e la soddisfazionepersonale. I nostri risultati suggeriscono che l’eccessivo uso di internet e social network ècorrelato ad un rapporto con li altri caratterizzato da scarsa empatia, aggressività eisolamento,eadunanegativavisionediséstessi.Lagestionedellamalattiaonline:ilsupportodegli“amicirarissimi”AltomareEnzaZagaria,ValentinaLuccarelli,GiuseppeMininni(UniversitàdiBari)Lemalattie rare sono accomunate dall’essere destabilizzanti, costringono chi ne è affetto amettere in discussione progetti di costruzione dell’identità personale e sociale. Perfronteggiare la solitudine, il ricorso a gruppi di sostegno online è una valida strategia di

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coping,perchéinducelepersoneacondividere leproblematicheeadare/riceveresostegnoemotivo.Per ilmalatoraro tali interazionivirtualicomportanounacrescitadellaresilienza,riconducibile alle risorse di senso offerte dai racconti, che consentono di (ri)pensare e(ri)costruireeventi.QuestolavorovuoleindagarecomeigruppidiFacebooksorreggonolepersonenelsuperarela condizione di solitudine. Nel dettaglio sono stati esaminati 300 “post” e i loro rispettivi1350“commenti”diFacebookprovenientida15gruppichiusisullamalattiarara.Itestisonostatianalizzaticonprocedurequanti/qualitative,construmentiinterpretativiqualiSentimentAnalysisattraversoilsoftwareSemantria,AnalisidelcontenutoattraversoilT-LabsofwareeAnalisidelDiscorsoattraversoilModelloSAM.Dallatriangolazionedellemetodologieèemersocomeipostafocalitàemotivaprevalganosuquelli a focalità informative. Le persone sperimentano empowerment presentandosi piùresilientiepiùpositivinelfronteggiarelamalattia.Igruppionline,quindi,integranoibisognidi self-disclosure con le dinamiche dimutuo supporto. I malati rari accrescono il senso difiduciainséelecapacitàdicontrollo:mettereinretelanarrazionedellapropriamalattiararaconsentenonsolodipercepirsimenosoli,madiesperirelacertezzadiessereutiliaipropri“simili”

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Comunitàdiapprendimentoprofessionaleepiattaformedidattiche:unostudiosull’usodelletecnologienellascuolasuperioreenell’università.LoredanaAddimando,LucioNegrini(ScuolaUniversitariaProfessionaledellaSvizzeraItaliana-SUPSI)OggigiornoleTICsonopresentiovunqueehannomodificatoitempieimodipercomunicare,accedere alle informazioni e collaborare. Nella scuola, trovano sempre maggiore spazio ediventanounostrumentodilavorotantoconglistudentiquantoconicolleghi,permettendoperesempiodiinteragireconglistudentitramitepiattaformedidattiche,lavorareinmanieracollaborativaecondividerematerialieprospettivediazionedidattica.Ilpresentecontributoriflette sulle pratiche di condivisione e collaborazione tra docenti nell’ottica del paradigmadellapsicologiapositivaconilfinedirifletteresull’utilizzodelleTICedellecomunitàvirtualidapartedeidocentinellaloropraticadidattica.Quantoepercosavengonoutilizzate?Cisonodifferenzenell’utilizzofradocentiuniversitariedocentidiscuolesuperiori?Perrispondereaquestedomandesonostatisomministratiduequestionariperrilevareleabitudinid’usoelerappresentazioni di docenti e studenti di scuola superiore e università. I dati sono statiraccolti all’interno dei Licei ticinesi (n docenti= 153; n studenti= 893) e della ScuolaUniversitariaProfessionaledellaSvizzeraItaliana(SUPSI)(ndocenti=209;nstudenti=412).Lostudiomostralepeculiaritàeledifferenzenell’approccioalleTICdapartedeidocentidelleduediverserealtà.Irisultatidimostranocomelamaggioranzadeidocentinonutilizzaancoralecomunitàvirtualicomespaziodiscambioedicollaborazione.Irisultativerrannodiscussinell’otticadellapsicologiapositivaealla lucedellericaduteinterminidiapprendimentotrapariefacilitazionedeiprocessidiinsegnamento.Comunitàdiapprendimentoprofessionaleenuovetecnologie:unostudiosullemodalitàdiinterazionetrapariLoredanaAddimando,AndreaPlata(ScuolaUniversitariaProfessionaledellaSvizzeraItaliana-SUPSI)LaCommissioneEuropea,traglialtri,evidenziailbisognodipensareadispositiviformativiingrado di facilitare i processi di apprendimento tra pari, tanto negli adulti quanto neglistudenti. L’implementazione di sistemi di collaborazione tra docenti ha un chiaro impattosullaqualitàdeiprocessidiinsegnamento.Lecomunitàdiapprendimentoprofessionalesonoluoghidiinterazionesemprepiùoggettodistudionellacomunitàaccademicainternazionale.Inoltre, lostudiodelletecnologiedidattichespessoguardaalmezzotecnologicocomeadunassistentedeldocente ingradodi sostenere ilprocessodiapprendimento/insegnamento. Ilpresente contributo riflette sullepratichedi condivisione e collaborazione tradocenti nellacreazionediunacomunitàdiapprendimentovirtualeperlescienzesperimentalinellescuolesuperiori del Canton Ticino. I docenti coinvolti (n=21) attivando un processo di Ricerca-Azione hanno collaborato per due anni scolastici arrivando a costruire una comunitàinterdisciplinarestabileconricaduteimmediatesullaloropraticadidattica.Ilpresentestudio

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offre una riflessione sul processo di collaborazione attraverso l’analisi dei prodotti dellacomunità virtuale (documenti, materiali didattici e schede lezione) e delle interviste inprofonditàedeifocusgroupcondotticonipartecipanti.Irisultativerrannodiscussiallalucedelle ricadute in termini di apprendimento tra pari e facilitazione dei processi diinsegnamento.AutonomiaesoddisfazionedivitainungruppodipreadolescentiitalianiBenedetta Adduci, Chiara Bacile, Ilaria Buonomo, Maria Angela Geraci (Università LUMSA,Roma)La preadolescenza è un periodo critico per le relazioni familiari e il processo diindividuazione. In questa fase, i genitori sono chiamati a un duplice compito: da un lato,manteneresaldoilruolodiguidaeorientamento,dall’altro,iniziareadarespazidiautonomiaalpreadolescentecheiniziaadesplorarelepropriealternativeidentitarie.Tantolarelazionecon i genitori, quanto l’affermazione della propria autonomia, infatti, sono associate allasoddisfazione di vita in preadolescenza. Ma non solo: il preadolescente e la sua famigliavivono uno stato di ridefinizione dei confini affettivi e delle autonomie, e il bisogno diautonomiaacquisisceun’importanzacrescenteaifinidellacrescitapersonaleedelbenesseredelpreadolescente.Consideratal’importanzacrescentedell’autonomiainquestafasedivita,èstatoverificatose l’autonomiapercepita influenzi l’associazionetra laqualitàdellerelazionifamiliari e la soddisfazione di vita. Sono stati coinvolti 146 preadolescenti italiani di etàcompresa tra gli 11 e i 14 anni (F=47.9%; M=12.28, DS=.93). Sono state misurate: lasoddisfazione di vita, la qualità percepita delle relazioni familiari, l’autonomia percepita. Irisultati mostrano una mediazione parziale dell’autonomia (b=.180, t=3.639, p=.000)nell’effettodellaqualitàdellerelazionifamiliari(b=.273,t=4.081,p=.000)sullasoddisfazionedi vita (F2,143=22.317, p=.000, R2=23.8%; Sobel test: p <.01). Saranno discusse leimplicazioniclinicheeeducative.Potenziamento dell’intelligenza Emotiva: un intervento di promozione delbenesserepsicologiconelcontestoscolasticoValeriaBaldi,LuciaNardiello,MariaTeresaCammarano,RobertoCarmineDeFalco(ISPPREF-Istitutodipsicologiaepsicoterapiarelazionaleefamiliare)Il contributo valuta l’efficacia di un intervento di promozione del Benessere Psicologicoattraversoilpotenziamentodell’IntelligenzaEmotiva(IE)intregruppi-genitori,insegnantiealunni - di un Istituito Scolastico Comprensivo della provincia di Napoli. L’obiettivo dellaricerca-interventoèdiesplorare larelazionetra iduecostrutti ingruppichehannoaderitovolontariamentealle attività laboratoriali, confrontandoli congruppi chehannosvoltoaltreattività proposte dalla scuola. I laboratori (gruppo sperimentale) consistono in trainingpotenziantil’IEascuolaispiratialmodellodiIEdiMayereSalovey.

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L’intervento ha coinvolto sei gruppi di soggetti (bilanciati in campione sperimentale econtrollo)dellastessascuola:80alunni(etàM=10,73SD=1,82)56%Femmine44%Maschi;43genitori(etàM=32,25SD=4,5)esclusivamentemadri;48docenti(etàM=39,18SD=10,82)96%Femmine4%Maschi.Gli strumenti, somministrati pre e post laboratori nelle versioni adattate alla popolazioneitaliana,sono:PsychologicalWell-Being(PWB,Ryff2004),EmotionalIntelligenceScale(EIS,Schutte1998).PreliminarianalisimostranochelemodifichedelPWBnonsonostatisticamentesignificativenelconfrontopre-postetragrupposperimentaleedicontrollo.Significativitàsiapprezzano,invece, nei gruppi partecipanti ai laboratori di IE confrontati con quelli coinvolti in altreattività,rispettoalledimensioni:valutazioneedespressionedelleemozioni inrelazioneaglialtri;inrelazioneasé;regolazioneedusodelleemozioni.Dairisultatipreliminariilbenesserepsicologicoapparemenosensibileallemodificherispettoall’IntelligenzaEmotiva se si agisce sul potenziamentodi quest’ultima.Nel poster verrannoapprofonditecaratteristichedell’interventoesuaefficacia.La mindfulness per il trattamento del e per la promozione del benessere inadolescenzaBarbara Barcaccia1,2, Marco Salvati1, Angelo Maria Saliani2, Andrea Pozza3, FrancescoMancini2,RobertoBaiocco1(1SapienzaUniversitàdiRoma,2AssociazionediPsicologiaCognitivaAPC - Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC, Roma e Associazione Italiana di PsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari,3UniversitàdiFirenze)L’adolescenza è un periodo dell’esistenza particolarmente a rischio per lo sviluppo dipsicopatologia.Inoltre,lamaggiorpartedeidisturbimentalichesimantengonoinetàadultaesordisce in questa fascia d’età. Negli ultimi anni si è assistito a una sempre più frequenteapplicazionedellamindfulnessaltrattamentodiproblemipsicologiciinetàevolutiva:sianeidisturbi esternalizzanti che nei disturbi internalizzanti può essere effettivamente utileaddestrareiragazzialasciarandareipropricontenutimentali,sianoessipensieri(oimpulsi)depressivi,ansiosi,oaggressivi,unavoltachesonocomparsiallamente.Gli effetti benefici della mindfulness riguardano il miglioramento dei meccanismi di auto-regolazione delle emozioni, delle condotte, e dei processi cognitivi: infatti, attraverso lamindfulness ci si addestra alla consapevolezza prima, e all’accettazione poi, di eventiinterni/esterni spiacevoli. Questa modalità di relazionarsi con le esperienze negative puòsostituireunpo’allavoltalereazioni impulsive, leruminazioni,glievitamenti,tipiciditantidisturbi mentali. Le prove empiriche disponibili a oggi suggeriscono una certa utilità edefficaciadi terapiebasatesullamindfulnessper il trattamentodidiversidisturbimentali inadolescenza,oltrearappresentareunostrumentoutilepermigliorareilbenessereinsoggettinon-clinici.Tuttavia,alcunilimitideidisegnidiricercautilizzatifinora,circoscrivonolageneralizzabilitàdei risultati. Sarebbe pertanto auspicabile un’ulteriore progressione negli studisull’applicazione della mindfulness a interventi di trattamento per la psicopatologia in

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adolescenza, ma anche di promozione del benessere, con disegni di ricerca sempre piùrigorosi,chepossanoevidenziarneconmaggiorechiarezzal’efficacia.ICTelavoro:potenzialitàerischidellasocialcollaborationRosinaBentivenga,EmmaPietrafesa,SaraStabile(INAIL)Ilmododi comunicare, interagiree socializzaresonostateprofondamente influenzatedalladiffusionedelletecnologieperl’informazioneelacomunicazione(ICT).Ancheisocialmediahanno dato luogo a nuove modalità di apprendimento e condivisione delle informazioni,trasformando il monologo comunicativo (da uno a molti) a dialogo (da molti a molti).L’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle ICT nei luoghi di lavoro hanno impostocambiamenti anche in ambito organizzativo-gestionale con un impatto rilevante sucomportamenti sociali, determinazione di ruoli e dinamiche di potere e creazione di nuovimodelli relazionali. Il progresso tecnologico migliora la qualità del lavoro in termini digestionedellaconoscenza,motivazione,partecipazioneecostruzioneecondivisionedisaperee contenuti anche attraverso la creazione di community, gruppi o team online. Le ICT inquesto senso agevolano il work life balance, permettendo alle organizzazioni di renderemaggiormente flessibile il lavoro in termini di spazi e di orari. In questo contesto ladefinizione di policy aziendali, unita ad una adeguata formazione, rappresentano un primopassoperfacilitarel’usocorrettodipiattaformesocialecollaborativesostenendounconcretocambiamento organizzativo che tenga conto del benessere dei lavoratori e del businessaziendale. D’altra parte questi cambiamenti in atto se non adeguatamente valutati e gestitipossono determinare nuovi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (SSL). La sfidanell’ambitodelsistemaSSLèdunquequelladiconoscereeanalizzareinmanierapuntualeglieffetti connessi all’uso e all’abuso delle tecnologie digitali, in modo da poterne ridurre alminimoirischi.Caregiving,invecchiamentoebenessereottimaleGiuliaCesetti,FrancescaVescovelli,RuiniChiara(UniversitàdiBologna)Il benessere edonicoedeudaimonico sono ingredienti fondamentali perun invecchiamentopositivo. La loro presenza combinata (benessere ottimale) è stata scarsamente studiata, inrelazionealfenomenodelcaregiving,oggigiornomoltocomunedurantelaterzaetà. Questaricerca ha l’obiettivo di classificare anziani non istituzionalizzati in base ai loro livelli dibenessere(bassobenessere,mediobenessrre,benessereottimale)ediverificareilruolodelcaregivingnell’influenzaretalilivelli.250anziani(60-90anni) reclutatinelnordecentro Italiahannocompilato lePsychologicalWell-Being Scales (PWB, Ryff) , la Life Satisfaction Scale (LS, Diener) e indicatorisintomatologici.Sonostaticlassificatiinbasealfattodiesserecaregiversono,einbaseailoro livelli di benessere. I gruppi sono stati confrontati tramite GLM e un’analisi dellaregressionehaverificatoipredittoridelbenessereottimale.

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La maggioranza degli anziani (92) presentavano livelli intermedi di benessere, 52presentavano benessere ottimale, e 68 presentavano basso benessere. Questi ultimipresentavano maggiore ansia e depressione rispetto agli altri gruppi. Quasi tutti (61/68)appartenevanoal gruppodei caregivers. Ipredittoridelbenessereedonicoedeudaimonicosonorisultatiladepressioneeilcaregiving.Solounabassapercentualedianzianipresentabenessereottimale.Essipresentanomiglioriprofili sinotmatologici e nessuno di loro ha riferito di essere un caregivers. Questi risultatisuggeriscono l’importanza di promuovere il benessere ottimale negli anziani, tenendo inconsiderazioneilruolocrucialesvoltodalladepressioneedalfornirecaregiving.Unsognoacolori:daquialfuturo.LaboratorioperrichiedentiasiloRosannaDrudaIl processo migratorio è un fenomeno complesso e cruciale del nostro tempo. Coloro chelascianoilpaesedioriginedevonoaffrontarenumerosesfideperadattarsialnuovocontestosocio-culturale.Questoprocessoèancorapiùimpegnativonelladelicatafaseadolescenziale.Ilpresentestudiovuolerifletteresulbenessere,sulsensodiauto-efficaciaesullaresilienzadiungruppodi10richiedentiasilotrai16ei18anniresidentipressolacomunitàalloggiodiTolbà(Mt).Sièvolutovalutarequalitativamentel’impattosulgruppodiuninterventobasatosulla psicologia positiva e sull’educazione emotiva. Ai soggetti è stata somministrata unabatteria di test di autoefficacia e un test sul benessere (WHO-5) al fine di valutare le lorocondizioni psicologiche. L’intervento si è sviluppato in incontri settimanali dal mese diDicembre2018. Gli esercizi classici dellapsicologiapositiva, giochi gestaltici, creazionedistorie, tecniche di rilassamento sono alcuni stimoli proposti. I soggetti, tutti maschi eprovenientidaGambia,Mali,Somalia,hannomostratoungeneraleaumentodellapercezionedi autoefficacia, benessere, resilienza. A fronte dei cambiamenti evidenziati dai risultati sipotrebbe ipotizzare che insieme all’accoglimento delle sofferenze, un intervento focalizzatosugli aspetti positivi, sul potenziamento delle risorse e sull’allenamento emotivo possaaumentare la capacità di provare emozioni positive, migliorare il senso di autoefficacia,benessere,resilienzarinforzandolerisorseestimolandoadirigereleenergieversoobiettivipositivi.Taleipotesipotrebbeesserelospuntoperunaricercaattaadimostrarnelavaliditàelapossibilecrescitapost-traumaticadisoggettisottopostiatraumimultipli.Ilruolodell'engagementnellaformazionedegliinsegnantiCaterina Fiorilli1, Ylenia Passiatore2, Ilaria Buonomo1, Luciano Romano1, Michela Milioni2(1UniversitàLUMSA,Roma,2UniversitàdegliStudidiRomaTre) IlWorkEngagementcostituisceunostatopositivoconcui si affrontano i compiti relativi alpropriolavoro.E'compostodalsensodivigore,dedizioneeassorbimento.Disegnoopposto,invece,èilburnoutconcuisiindical'esaurimentoprofessionale,ilcinismoelasensazionediridotta efficacia personale. La ricerca ha messo in luce il rapporto inverso tra work

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engagementeburnout.L’obiettivodiquestostudioèanalizzareilruolodell’engagementedelburnout sulla fiducia che gli insegnanti riservano nella formazione, essendo questo temaancora poco indagato e svolgendo un ruolo importante sull'efficacia della formazione initineredegliinsegnanti.Allaricercahannopartecipato481insegnanti(femmine=89%)dietàcompresatrai22e66anni(M=46.91;DS=8.72).Sonostatisomministratitrequestionariself-report: il CopenhagenBurnout Inventory, l’UtrechtWork Engagement e il Questionnaire ofConfidence in Training. Le analisi di regressione gerarchica mostrano che la fiducia nellaformazionecrescequandol’engagementèalto(F(6,474)=16.131,p=.000,R2=.170,ΔR2=.139)e decresce quando il burnout è alto (F(9,471)=14.684, p=.000, R2=.219, ΔR2=.050). Dallalettura dei dati emerge il ruolo giocato dall'engagement nel sostenere la motivazione allaformazionedegli insegnanti.Dalpuntodi vistaapplicativoèutile sottolineare il rischio cheunasofferenzadaburnoutportiadunachiusuraeostilitàdegli insegnantiverso imomentiformativiriducendone,difatto,ilpotenzialedicambiamento. Laqualitàdellavitaeilpensierocatastroficoneisoggetticonemoglobinopatie.UncontributodiricercaCalogero Iacolino, EsterMaria Concetta Lombardo, BrendaCervellione, Giuseppina Ferracane(UniversitàdiEnna“KORE”) Le emoglobinopatie sono delle patologie genetiche del sangue di natura ereditaria, cherichiedonoun trattamentocontinuo in tutto l’arcodellavitacausandodiverseconseguenze.La presente ricerca, si pone l’obiettivo di esplorare questemalattie genetiche dal punto divistapsicologico.Nonostanteiprogressiinambitoscientifico,sonostatieffettuatipochissimistudial finediosservare le relazioniesistenti tra lapatologia, condizionidellaqualitàdellavita, aspetti psicologici ed eventualmente psicopatologici. Le nuove conoscenze e gli ultimiprogressi effettuati in ambito clinico hanno permesso ai pazienti con emoglobinopatie divedere aumentata non solo l’aspettativa di vita ma anche una migliore qualità di vita.Pertanto, i pochi studi psicologici presenti in letteratura, sono generalmente rivolti aibambini.La ricerca rivolge l'attenzione alla popolazione adulta affetta da diversi tipi diemoglobinopatie. Ha partecipato un gruppo di 86 pazienti, con un’etàmedia di 38.47 (dst7.08),acuièstatasomministrataunabatteriaditestcompostada:SCL-90,WHOQLePCS-IT.Inaccordoconlaletteraturasiosservacomevisiaunacorrelazioneinversatralaqualitàdellavita e pensiero catastrofico. Altri risultati mostrano correlazioni significative tra le variedimensionidell’SCL-90e ilWHOQOL-BREF.Questeosservazionievidenzianocomevisiaunrapporto inversamenteproporzionaletra laqualitàdellavitae lesintomatologieriportatealivello fisicoepsicologico.Pertanto,èevidentecheseun individuovivebenecon ilpropriocorpo e con le proprie emozioni, instaurando buone relazioni sociali, non incorre adinsorgenzecliniche.Questirisultatisonoinaccordoconlaletteratura.

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EfficaciadellapraticadellamindfulnessperlepersonedetenuteincarcereFelicianoLizzadro1,ChiaraSassano1,RobertoBaiocco2,AngeloMariaSaliani3,AndreaPozza4,Francesco Mancini3, Barbara Barcaccia2,3 (1Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC, Napoli,2SapienzaUniversitàdiRoma,3AssociazionediPsicologiaCognitivaAPC-ScuoladiPsicoterapiaCognitivaSPC,RomaeAssociazioneItalianadiPsicoterapiaCognitiva,AIPC,Bari,4UniversitàdiFirenze)La letteratura scientifica dimostra come alcune strategie di gestione dello stress come lamindfulnesspossonoavereeffettipositivisulbenesserepsicologicoesullaqualitàdellavitadelle persone detenute in carcere. La presente rassegna di letteratura ha lo scopo diesaminare l’efficacia di programmi per la gestione dello stress basati sulla mindfulnesspraticati con detenuti. Ricerca bibliografica con i principali database (PsycINFO, Scopus,EBSCO), intervallo temporale 1990-2018, con parole-chiave: mindfulness, prison,incarceration. Gli articoli sono stati selezionati per lingua (Inglese, Francese, Spagnolo,Italiano).Unasuccessivaselezioneèstataeffettuatasullabasedegliabstract,alterminedellaquale sonostati inclusi e letti in full-text circa30articoli, sullabasedella congruenzacon itemi dell’utilizzo dellamindfulness in carcere. I risultati delle ricerche e dellemeta-analisimostrano che iprogrammibasati sullamindfulnesshannouneffettopositivomoderato sulbenesserepsicologicodellepersonedetenuteincarcere,indiversicontesticulturali.Glistudisembranoevidenziareeffettiparticolarmentesignificativiperprogrammidestinatiadetenuticon abuso di sostanze. Tuttavia, le debolezze metodologiche di alcune delle ricerche diefficaciaesaminatenellanostrarassegnaimpongonounacertacautelaneltrarreconclusionidefinitive inproposito.I risultatidelnostrostudiodimostranocomeprogrammibasati sullamindfulnesspossanocostituireinterventipromettentipergestirelostressdell’incarcerazionee per incrementare il benessere psicologico delle persone in regime di detenzione. Futurericerchepotrannoconfermareomenolasuaeffettivaefficaciaperunavarietàdipopolazionicarcerarie.CinguettiidigratitudinecomeespressionemediatadelbenessereValentinaLuccarelli,RosaScardigno,GiuseppeMininni(UniversitàdiBari)Allaparola “gratitudine” vengono attribuiti diversi significati: è concettualizzata comevirtùmorale, attitudine, emozione, tratto di personalità e strategia di coping. Negli ultimi anni,diversistudihannomessoinevidenzaunastrettarelazionetragratitudineetuttigliaspettidel benessere, che ha consentito di sviluppare anche interventi clinici. Costruito comesentimentopositivo,lagratitudinerisultaunadellecomponenticheconcorronoalbenesserepersonaleperchéè“other-oriented”.Considerandoladistinzionetragratitudinediscambioegratitudinedicura,siipotizzacheledinamichetranspersonalidellasecondasianosvincolatedallapercezionedibenesserepersonalerispettoaquellaattivatadal“dono”,nellasuanaturainterpersonale. Per comprendere le variazioni di benessere psicologico, legate alleInterconnessioni, lo scenario di analisi vede come protagonista la realtà (inter)mediata di

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Twitter.Unfilonedistudisiègiàoccupatodellarelazionetrailbenessereegliaspettisocialilegatiall’usodiInternet,considerandocheledinamichelegateallaself-disclosureeallaself-presentation, come fiducia, reciprocità e (a)simmetria rappresentano elementi rilevanti percomprenderecomecambiailsistemavalorialenellecomunitàonline.Abbiamo selezionato in modo random tre corpora, ciascuno composto da 50 tweets,pubblicatinelperiododicembre2017–marzo2018,contenenti#benessere,#gratitudineoentrambi,eabbiamocondottol’AnalisidelDiscorso,attraversoilmodelloSAMel’AnalisidelContenuto, secondo le variabili della forma delle espressioni (intrinseca-estrinseca) e delcontenuto degli hashtag, restituendo un ampio ventaglio di come viene trattata online larelazionetrabenessereegratitudine.Qualità di vita professionale, work engagement e benessere soggettivo: unostudio esplorativo con gli operatori sociali dei servizi di accoglienza integrata(CASeSPRAR)Alessandro Pepe1, Loredana Addimando2, Enrico Scartozzi3, Guido Veronese1 (1Università diMilano-Bicocca 2Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, Locarno, 3FarsiProssimoOnlus,Milano)Il lavoro degli operatori sociali con i richiedenti asilo richiede molte risorse in termini direlazione di aiuto, tutela della salute e presa in carico delle vulnerabilità incontrate. Comelavoratori impegnati inprima lineanella gestionedelle emergenze, tali attivitàpongonoglioperatori sociali a rischio di sviluppo di sentimenti di stress lavoro-correlato, traumasecondario ed esaurimento emotivo che mettono a rischio tanto i livelli di benesseresoggettivi quanto le performance lavorative. Il presente studio esplorativo ha l’obiettivo diindagare l’impatto della qualità di vita professionale sui livelli di benessere psicologicotenendoinconsiderazionel’effettodelworkengagementinuncampionedioperatorisocialioperantisulterritoriomilanese(N=65)all’internodicentridiaccoglienzaintegrata(SPRAReCAS).Lacomplessaretedirelazionitralevariabilioggettodistudioèstatavalutataattraversol’utilizzodimodelliadequazionestrutturale.Atalfine,sonostatesomministrateleseguentimisurequantitative:ProfessionalQualityofLifeScale(ProQual);UtrechtWorkEngagement(UWE-9), GeneralHealthQuestionnaire (GHQ-12). I risultati delmodello [χ2 (15) = 19.5, p=.189,NC = 1.30; RMSEA: .069, pclose=.326;NFI = ..883;NNFI = .967; CFI = .970; SRMR=.076]mostranochetraumasecondarioeburnoutriportanoeffettidirettinegativiassociatiailivellidiworkengagementedibenesserepsicologico.Talefenomenorisultaparticolarmenteamplificato quando la relazione operatore-rifugiato è inter-genere. I risultati del presentestudio sono discussi in termini di intervento e formazione degli operatori impegnati nellagestionedeiprofughierichiedentiasilo.

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L’impiegodelSubjectiveWell-beingTraininginunacomunitàpsichiatricaGiuseppePetagine,FedericoColombo(ScuolaAsipse,Milano)IlSubjectiveWell-beingTraining(SWBT)sièdimostratoefficacenelpromuovereilbenesseresoggettivonellapopolazionegeneraleindiversistudisvoltisiancheinItalia.LoscopodelpresentestudioèquellodiverificareseilSWBTpuòincrementareilbenesseresoggettivonegliutentidiunacomunitàpsichiatricaamediaprotezione.Ilcampioneècompostadaadulti(etàmedia35anni,66%donne)condiagnosicomedisturboschizofrenico,disturboschizoaffettivo,disturboborderlinedipersonalitàodisturbobipolare.Tutti i soggetti (N= 6) hanno seguito il SWBT all’interno della comunità: 10 incontrisettimanali di gruppo di un’ora ciascuno. I seguenti questionari self-report sono statisomministrati al pre-test, post-test e follow-up (tremesi più tardi): Scala di soddisfazionedellavita,Happinessmeasures,PsychapInventoryeSCL90.Alterminedeltrainingnonsiregistranocambiamentistatisticamentesignificativiperquantoriguardalemisuredelbenesseresoggettivo,mentrerisultaunmiglioramentoindiversescaledelSCL-90chenonvienemantenutoalfollow-up. Alfollow-upl’interruzionedelloSWBTsiassociaadunpeggioramentonellescaledell’ansiaANX(p>.013)edell’ostilitàHOS(p>.055),enegliindicidiintensitàglobaleGSI(p>.042)ediintensitàsintomatologicaPST(p>.042).I nostri dati suggeriscono che il SWBT produce effetti positivi nella riduzione dellasintomatologiapsicopatologicadelcampioneeunpeggioramentoditalecondizioneunvoltasospeso il training. Il SWBTpuòesserepertantopropostoallapopolazionepsichiatrica condiagnosi affini per ridurre la sintomatologia psicopatologica ma dovrà essere valutataulteriormentelasuadurata.Preferenzaambientaleebenesserepsicologico:ipotesiperlostudiodiambientiage-friendlyElisabetta Ricciardi, Annalisa Setti, Marica Cassarino, Alessandro Caffò, Antonella Lopez,GiuseppinaSpano,AndreaBosco(UniversitàdiBari)L’ambiente vissuto quotidianamente può essere valutato a differenti livelli di complessitàognuno dei quali influenza il benessere psicologico degli individui. Il miglioramento deiprocessi d’interazione tra l’ambiente circostante e l’individuo condurrebbe, infatti, a unamigliorequalitàdellavita.Ilfunzionamentoottimalediunindividuodipendedaun’adeguatacombinazionetralecaratteristichepersonalieambientali.Durantel’etàsenileèevidenziabileuna maggiore probabilità di riscontrare un imperfetto adattamento tra risorse offertedall’ambienteepersonali.Lostudiodell’ambienterispettoaisuoidiversilivellidicomplessitàevidenziadifferenzesignificative in terminidipreferenzaambientalepergli individui.Sonopreferitiepercepiticomemaggiormenteristorativiambienticonbassilivellidientropia,cosìcomequartiericheoffronounabuonaconnettivitàeottimepossibilitàdisocializzazioneedifruizione comunitaria delle risorse. La preferenza ambientale influenzerebbe inoltre lapercezione di benessere psicologico individuale. L’approccio teorico delineato in questo

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studio prende forma dalla consapevolezza che durante l’invecchiamento l’esperienza chel’individuofadell’ambientedipendeanchedalleaffordancesoffertedalquartierediresidenzache influenzano la percezione di fruibilità ambientale, connessa alla possibilità di condurreuno stile di vita attivo all’interno della propria comunità di appartenenza. Uno studioapprofonditocircalapercezionedell’ambientenellepersonechevivonolacomunitàrealecipermettedioffrireuncontributoper laprogettazionee l’implementazionediambientiage-friendlyedicentridiactiveretirement,consentendociinoltredievidenziarelanecessitàperglianzianidivivereinmodointegratoall’internodiunaspecificacomunitàreale. LagestionedellerisorseumaneattraversostrategiediKnowledgemanagement:uncontributodiricercainun’otticadipositiveorganizationalbehavior.AmeliaManuti,AntonellaAlbaScalera(UniversitàdiBari)Oggigiorno i processi di Human Resource Management sono sempre più orientati allagestione strategica del capitale umano e della performance lavorativa attraverso sistemi diKnowledge Management che supportino l’organizzazione nel processo di innovazione. Lagestionedellaconoscenzacostituisceunfattorecriticoperlacrescitadiogniorganizzazione,pubblica eprivata. Per talimotivi ai lavoratori sono richiesti innovazione e apprendimentoma anche fiducia nella propria organizzazione per fronteggiare il cambiamento veicolatodall’innovazione tecnologica. Questo studio, in fase esplorativa, ha l’obiettivo principale diindagareilruolodipraticheesistemidigestionedellaconoscenza,qualil’implementazionedisistemiinformaticidigestioneneldeterminarefiduciaorganizzativainlavoratoridiaziendeitalianedelsettoreprivatoepubblico.L’indagineèavvenutaattraversolasomministrazionediunquestionariostrutturatocompostodallescaledimisuradellevariabilioggettodistudio:Knowledge management orientation scale con le seguenti dimensioni (Sistema, Memoria,Condivisione, Cultura e Confronto di conoscenza); per la misura delle pratiche di gestionedellaconoscenzasonostateutilizzatelescaledell’InformationtechnologypracticeselaWorkorganization;perlamisuradellafiduciaorganizzativaèstatautilizzatal’OrganizationalTrustscale.All’indagineesplorativahannopartecipato190lavoratorieiprimirisultatidelleanalisidiregressionedimostranol’influenzadipratichedicondivisionedellaconoscenzaeusodellatecnologia nell’incremento della fiducia organizzativa soprattutto in organizzazioni privatecheoperanonelsettoredeiserviziedellatecnologia.

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“C’è ilparadiso lì, l’hovisto in televisione”:benesserepsicologicoeaspettativepersonaliinuncampionedimigrantidiritornonell’AfricaOccidentaleGuido Veronese1, Alessandro Pepe1, Giovanni Sala2, Loredana Addimando3,Marzia Vigliaroni2(1UniversitàdiMilano-Bicocca2CoopiNiger,Niamey,Niger,3ScuolauniversitariaprofessionaledellaSvizzeraitaliana,Locarno) Studiare il fenomeno delle migrazioni dall’Africa Occidentale verso l’Europa implica lacomprensionedeiprofilidellediversepopolazioniattualmenteinmovimento.Moltericerchesul benessere e la salute dei migranti sono state finora condotte su popolazioni che, consuccesso, hanno raggiunto i paesi di destinazione. Al contrario, le esperienze e l’impatto interminipsicologicidicolorochefalliscononelprogettomigratoriosonountemaancorapocoindagato ma di grande rilevanza. Il presente studio quali-quantitativo ha come obiettivol'analisidelmaterialenarrativo,raccoltoattraversointervisteinprofondità,inuncampionedimigranti di ritorno (n=477) ospitati nei campi profughi della regione di Agadez e Niamey(Niger). Seguendo un approccio pragmatista, l’analisi matematica dei dati testuali hapermesso l’indagine di tre aree di interesse: 1) ragioni che hanno spinto i partecipanti apartire (push-factor), 2) ricadute del viaggio in termini di benessere soggettivo e 3)aspettativedirealizzazionepersonalelegatealritornoneipaesidiorigine.L'analisitematicagerarchicariveladuedimensioniprincipali(fattoripersonaliefattorisocio-strutturali)esettetemi di secondo-ordine che descrivono le motivazioni a lasciare il proprio paese. L’analisidellecorrispondenzemostracome lenarrazioni legateal fallimentodelprogettomigratoriosianospessolegatealledimensionidicrescitapersonaleedicreazionedinuoveopportunità.Al contrario, esperienze di deprivazione e trauma risultano essere associate a sofferenza emaggioridifficoltàlegatealritorno.Lavaliditàecologicadellostudioèdiscussainterminidipratichediinterventoneicontestidicrisiedemergenzamigratoria.PeertutoringecrescitaresponsabileascuolaSerenaZurma(AGeNazionale)Seguendol’approcciopedagogicodelservicelearningintegratoaquellopositivoestrategico,ilpeer tutoring rappresentauna lineadi inclusionesociale,per creareunsolido legame frascuolaesocietà,rendendoilgiovaneprotagonistaattivodiazionicostruttiveall’internodellapropriacomunità.L’elemento innovativo di questa proposta sta nel collegare il servizio all’apprendimento inun’attività educativa articolata e coerente,mirata a incidere sul processo trasformativo delgiovaneincrescita.Se,daun lato, lascuolarappresentaun’occasionedisviluppoper il territorio,dalmomentoche interviene direttamente con la propria azione educativa nella formazione dei futuricittadini, dall’altro il terzo settore, presente sul territorio, può fornire un sostegno e unostimolo,considerandolaunpropriopatrimoniodapreservareesviluppareulteriormente.

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In linea con l’esperienza in tema di Alternanza Scuola Lavoro, avviatasi nel 2016 con ilprogetto “Narrazioni in crescita” presso il Liceo Classico di Colleferro, si è visto, con uncampionedi120adolescenti, cheèpossibilepromuoverenel giovane, abilità e competenzefunzionaliarenderlounarisorsascolastica.Inparticolare,sullabasediuna formazioneesperienziale triennale, il ragazzovieneguidatoattraversounpercorsostadialeadiversilivelliditutorincrossleveldapprimacondiscentidiscuola primaria e secondaria di I grado fino a sperimentarsi come counselor in azioni dipsicologiadelbenesseresostenutedalserviziodipsicologiascolasticadelproprioambientescolastico.Un sentiero di corresponsabilità integrate che accompagna e favorisce l’inter-relazione,conducendoilgiovanematurandoadorientarsi inmodopiùequipaggiatoper latransizionesuccessiva.SOSBULLISMO,lanarrazioneautobiograficacomerisorsapreventivaascuolaSerenaZurma(AGeNazionale) Il seguente lavoro vuole rappresentare una risorsa strategica per guardare all’integrazionemetodologicacomeaduncontinuumevolutivodavalorizzareinambitoscolastico.Partendo da uno spazio di intervento psicologico individuale con una ragazza liceale iningresso alla scuola secondaria di secondo grado, vittima di bullismo, prende forma l’ideaprogettualedisviluppareunlaboratoriodisistemaclassetematicoconalunniiningressoallascuola secondaria di primo grado. In un’ottica di psicologia del benessere della persona, ilbilanciamento terapeutico desunto in maniera prescrittiva nel corso del counselling,attraverso la narrazione autobiografica, si trasforma per la comunità in uno strumentostrategico multifunzionale di tipo relazionale. Se a livello individuale favorisce la ri-esplorazionedimomentivissuticomesignificativietraumaticiperlapersonacheloscrive,adunlivellosistemicosipredisponeall’aperturadiunprocessodiresilienzadigruppo.“Unastoria incredibile”scrittadaun’adolescentedi14anni,diventaunpontenarrativopersperimentare, secondo un modello di action-research, un percorso preventivo in tema dibullismoconuncampionedi40pre-adolescentidi11anni.Inseritoall’internodiunarticolatoprogettodiAlternanzaScuolaLavoro,daltitoloNarrazioniinCrescitaEvoluto,voltoadapriresentieridicorresponsabilitàcontutorincrosslevel,illaboratoriosulbullismo,condottodallopsicologoscolasticoausiliatonell’interventodaitutordelliceoclassico,diventaun’importanteoccasione formative ed esperienziale di gruppo. Attraverso un percorso suddiviso per fasi,l’alunno viene gradualmente introdotto alla tematica con un approccio di esplorazionequalitativadellacostruzionenarrativa.

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Tra favola e realtà: il teatro come ponte trasformativo per il benessere delbambinoSerenaZurma1,TizianaOnorati2(1AGeNazionale,2ComunediColleferro)Il presente elaborato si incentra sulla descrizionemetodologica conclusiva di un articolatopercorsolongitudinaledieducazioneaffettiva,esperitosuuncampionedi50alunnidiscuolaprimaria.Inlineaconiprincipidellapsicologiadelbenessere,duesistemiclasseeterogeneiperetà,unaclasseIIIedunaclasseV,aconsolidamentoesperienzialevengonoguidatinellarealizzazionediunlaboratorioteatraledidatticointerattivo.Un cammino evolutivo composito che, attraverso lo strumento della favola terapeutica di“Mindy, un cane meraviglioso”, centrato sul modello di costruzione narrativa di matricebruneriana, consente al bambino l’esplorazione degli scenari emotivi che caratterizzano ilciclodellavita.Il progetto si dispiega sulla base di un lavoro integrato e interdisciplinare degli adultisignificativi per l’ambiente scolastico, quali la psicologa, le insegnanti di sezione e iprofessionistidelteatrodidatticointerattivo,guardandoallascuolacomeaduncontestodovesipossonocondivideretemiesistenziali,comeilcambiamento,laseparazioneelamorte.La favola terapeutica diventa l’anello di congiunzione fra il mondo interno ed esterno delbambino,unarisorsacostruttivachedopounpercorsodiapprofondimentopsico-pedagogicotrasforma lanarrazione inunachiavediauto-riconoscimentoespressivo. Il teatrodà formaallastoriadiMindy,rappresentalospazioconcretodiquantoesperitoalivellonarrativoesidelinea come un ponte ludico, che permette al bambino di sintonizzarsi con la dimensioneinterpretativa.Ilpalcoscenicositraducenellacornicechematerializzal’hincetnuncdeibambinidifronteadunacopiosaplateadigenitori,cheliriconosconoprotagonistiperunasera.

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LEGO®SERIOUSPLAY®GiorgioBeltrami1,ChiaraCastelli(1UniversitàdiMilano-Bicocca)Il workshop mira a mostrare, attraverso attività pratiche e casi di studio, l’efficacia del“pensare con le mani” all’interno dei processi di formazione dei docenti per una didatticainnovativaecoinvolgente.UtilizzandocontenutiestrumentisviluppatiinedaLEGOGroupemostrando casi di studio supportati da relativi risultati documentati, simostrerà come siapossibile costruire processi di sviluppo professionale per docenti, educatori e specialistidell’ambito sociosanitario che consentano loro di sperimentare e introdurre modalitàdidatticheestrategieper l’apprendimentoinnovative,coinvolgentiecapacidirispondereinmodoefficaceancheafenomenitipicicomeidisturbidell’apprendimento.PROGETTARE E SUPPORTARE PERCORSI DI PROMOZIONE DEL BENESSEREALL’INTERNODICOMUNITA’SCOLASTICHEATTRAVERSOILPEERTUTORINGMartaTraetta(UniversitàdiBari)Ilworkshopmiraaillustrare,attraversounesempiopraticodiaction-researchnellecomunitàscolastiche, le potenzialità del peer-tutoring come strumento di promozione del benessereindividuale e di comunità, oltre che come strategia di empowerment che genera inclusioneattraversolapartecipazione.Duranteilworkshopverràfornitaunapraticaesemplificazionedelle modalità con le quali è possibile proporre un intervento di rete che coinvolga lopsicologo nella progettazione e attuazione di percorsi orientati a favorire l’inclusione dellediversità nel gruppo classe e la crescita di comunità scolastiche sane e attive, attente allepotenzialitàedailimitidiciascuno.Duranteilworkshopsiutilizzeràilprogetto“Sport,ben-essereedisabilità”comeesempioillustrativo,approfondendolostrumentodelpeer-tutoring.