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Brera per chi non disegna Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico COMUNICAZIO N E E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO Accademia di Belle Arti di Brera - Milano

Brera per chi non disegna COMUNICAZIONE · Comunicazione creativa per i beni culturali, i diplomati potranno già intraprendere un ... discussione di una tesi. Gli insegnamenti previsti

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Brera per chi non disegna

Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico

COMUNICAZIONEE VALORIZZAZIONEDEL PATRIMONIO ARTISTICO

Accademia di Belle Arti di Brera - Milano

Discipline della Valorizzazione dei Beni CulturaliDiploma accademico di primo livello

Obiettivi

Il corso triennale di diploma accademico di primo livello in Discipline della valorizza-zione dei beni culturali è stato istituito nell’anno accademico 2000-2001 con lo scopo di formare specialisti della valorizzazione versatili, creativi, capaci di confrontarsi con i diversi interlocutori responsabili della gestione del patrimonio culturale: organi di tutela, enti territoriali, fondazioni e soggetti privati. Per sviluppare le competenze richieste a una professione così innovativa e trasversale, è necessario avere sia una solida preparazione culturale, sia una serie di capacità pratiche e progettuali. A questo fine, gli studenti dovranno acquisire nozioni disciplinari speci-fiche relative al patrimonio culturale nel suo insieme e alle diverse categorie di beni, conoscenze relative ai diversi momenti e strumenti del processo di valorizzazione, che saranno applicate già nel corso degli studi a progetti incentrati su situazioni concrete.

Che cosa si può fare dopo gli studi

Fermo restando che è sempre possibile continuare la propria formazione acceden-do senza esami di ammissione al corso di diploma accademico di secondo livello in Comunicazione creativa per i beni culturali, i diplomati potranno già intraprendere un percorso professionale. In un mercato del lavoro in crescita e dai contorni molto fra-stagliati, si prefigura la richiesta di esperti per esposizioni, attività di parchi archeologici e letterari, comunicazione turistica, gestione della documentazione a scopi conservativi e per finalità comunicative, applicazione delle nuove forme di comunicazione multime-diale. I diplomati potranno pertanto svolgere attività di consulenza e supporto ad enti territoriali e di tutela per la progettazione e la realizzazione di programmi di valorizza-zione, di eventi espositivi, di servizi culturali per il pubblico, per la fruizione di complessi monumentali, parchi, contesti paesaggistici o urbani, nonché per attività di promozione culturale e iniziative editoriali.

Che cosa si studia

Il Corso consente di conseguire un diploma accademico di primo livello al termine di un triennio, nel quale lo studente dovrà acquisire complessivamente 180 crediti, superando 22 esami di discipline a carattere teorico e a carattere progettuale, e sostenendo la discussione di una tesi. Gli insegnamenti previsti dal piano di studio sono: Storia dell’arte antica, Storia dell’arte medievale, Storia dell’arte moderna, Storia dell’arte contempo-ranea, Teoria e storia dei beni culturali, Teorie del paesaggio, Beni culturali e ambientali (Corso monografico), Beni culturali dell’età contemporanea, Storia e documentazione dei beni architettonici, Museologia e storia del collezionismo, Museografia, Progettazione di allestimenti, Valorizzazione dei beni archeologici, Legislazione dei beni culturali, Dise-gno e rilievo dei beni culturali, Fotografia per i beni culturali, Web design, Comunicazione e valorizzazione dei beni archivistici, e inoltre Organizzazione delle attività editoriali, Estetica del sacro, Economia e mercato dell’arte, Antropologia culturale, Storia della fotografia, Storia del cinema e del video, Storia delle tecniche artistiche, Elementi di iconologia e iconografia, Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea.

Come si accede al corso

Il Corso non è a numero programmato e pertanto non prevede una selezione. Per ac-cedere, è sufficiente avere un diploma acquisito dopo un corso di studi quinquennale. Si richiede principalmente una buona cultura generale, mentre non è necessario possede-re particolari abilità nel campo del disegno. La verifica del possesso dei requisiti richiesti avviene di norma attraverso una prova scritta e un colloquio, che hanno un carattere attitudinale. Le informazioni relative alle scadenze per la presentazione delle domande di ammissione e al calendario delle prove e ai testi necessari per la preparazione sono tempestivamente pubblicate nel sito dell’Accademia, dove si troveranno anche le indica-zioni necessarie per l’iscrizione

Accademia di Belle Arti di Brera Via Brera, 28 - 20121 MilanoTel. uff. 02.869551 - Fax. 02.86403643www.accademiadibrera.milano.it

Preside di Dipartimento Giovanni Iovane - [email protected]

Direttrice di Scuola Martina Corgnati - [email protected] Triennio Mariella Perucca - [email protected] Biennio Rosanna Ruscio - [email protected]

Dipartimento di Comunicazione Didattica dell’ArteScuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico

Per chi

Nonostante la sua immagine tradizionale di luogo della formazione artistica in senso stretto, l’Accademia di Brera ha oggi un’offerta formativa assai articolata, che comprende persino corsi per chi ha fatto il liceo classico e non sa disegnare. In particolare, i corsi di studio attivati nella Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico sono stati pensati per preparare professionisti della valorizzazione e della comunica-zione, e si rivolgono a persone motivate a lavorare nel settore dei beni culturali, che hanno attitudini creative e sentono come confacente l’ambiente dell’accademia di belle arti. Non è indispensabile avere particolari competenze nell’ambito del disegno, perché eventuali lacune potranno, ove necessario, essere colmate con corsi ad hoc.

Perché questi corsi

Il settore del patrimonio culturale è attualmente in movimento: nuove idee, nuove ca-tegorie di oggetti sottoposti a tutela, nuovi comportamenti e aspettative da parte del pubblico, nuovi atteggiamenti da parte dei media riflettono trasformazioni culturali e sociali in atto, che comportano un aggiornamento nelle pratiche di gestione e di avvici-namento ai beni. In questo processo d’innovazione, avviato anche in seguito all’introduzione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, la valorizzazione ha acquisito un peso specifico molto più grande rispetto al passato, e richiede pertanto competenze precise allargate so-prattutto alla comunicazione, senza la quale non è possibile nessuna vera promozione del patrimonio culturale. La Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico intende rispondere a questa specifica esigenza.

Perché proprio a Brera

Tra accademie e patrimonio culturale c’è un legame storico, perché negli antichi stati italiani la tutela di ciò che era chiamato “antichità e belle arti” fu per molto tempo un compito affidato a queste istituzioni, senza contare che diversi musei, come per esempio la Pinacoteca di Brera, nacquero all’interno delle accademie come raccolte per l’istru-zione degli artisti. Con l’Unità d’Italia la tutela divenne stabilmente attribuzione di un’apposita amministra-zione dello Stato, ma la formazione alla ricerca artistica “pura” ha mantenuto un forte legame con le opere d’arte del passato, mentre d’altro lato oggi le accademie di belle arti, anche per effetto della riforma che le ha collocate a livello universitario, si aprono a diverse forme di “creatività applicata”. Per questo, l’Accademia di Brera e, nello specifico, la Scuola di Comunicazione e Valo-rizzazione del Patrimonio Artistico è il luogo di elezione per acquisire le competenze innovative e creative oggi richieste agli specialisti della valorizzazione e della comunica-zione del patrimonio culturale. Accademia di Brera e università

I titoli di studio acquisiti al termine dei corsi della Scuola sono equiparati a quelli uni-versitari. Più precisamente, la legge 24 dicembre 2012, n. 228 ha stabilito che il diploma accademico di primo livello è equipollente a una laurea della classe L-3 (Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda), mentre quello di secondo livello è equipollente a una laurea magistrale della classe LM-89 (Storia dell’arte). Tuttavia, i percorsi formativi universitari e accademici sono differenti e complementari.Le università preparano, con un approccio prevalentemente teorico, gli storici dell’arte, gli archeologi, gli architetti e tutti gli specialisti della tutela e della ricerca, che lavorano nell’ambito della salvaguardia, nella conservazione e della gestione dei beni culturali. Solo assai marginalmente toccano gli aspetti specialistici e complessi della valorizzazione e della comunicazione, che sono invece al centro del progetto formativo dei corsi atti-vati nella Scuola con un approccio notevolmente applicativo, oltre che teorico. La stretta collaborazione con le Raccolte storiche dell’Accademia costituisce un’occasione di con-tinuo e proficuo confronto con la realtà concreta di diverse categorie di beni culturali.

Brera per chi non disegna

Comunicazione Creativa per i Beni CulturaliDiploma accademico di secondo livello

La comunicazione è il cuore della valorizzazione del patrimonio culturale. Per rispondere appieno agli attuali bisogni di cultura, essa deve contemperare il rispetto delle esigenze e delle caratteristiche dei beni culturali, il soddisfacimento delle aspettative di un pubblico sempre più esteso e sempre più composito, l’uso dei nuovi media. Per questo è necessa-rio pensare a modelli innovativi che, mettendo in risalto i valori del patrimonio culturale, riescano tuttavia a parlare ai diversi pubblici attraverso mezzi e linguaggi che, senza tradire la correttezza dei contenuti informativi, sappiano emozionare e coinvolgere. La Scuola propone un corso di studi per la preparazione di “creativi” della comunicazione per il patrimonio culturale, che prevede due indirizzi con insegnamenti di base e carat-terizzanti comuni e una differenziazione nelle discipline a scelta. Particolare rilievo ha l’insegnamento di Comunicazione espositiva, che si svolge presso il museo Poldi Pezzoli, con la partecipazione dell’intero staff del museo e dei progettisti esterni.

Indirizzo Comunicazione Espositiva

Obiettivi

L’indirizzo di Comunicazione espositiva fornisce una forte specializzazione nella comu-nicazione per i beni culturali, per formare professionisti dotati di una spiccata attitudine ad affrontare in modo innovativo e inventivo i problemi posti dai diversi momenti della valorizzazione, ma in particolar modo dalle mostre e dai musei, che richiedono di pa-droneggiare molteplici linguaggi e forme creative di comunicazione. Per dare una prepa-razione completa, articolata e duttile, si intrecciano aspetti teorici e applicazioni pratiche, progetti integrati di comunicazione, prime sperimentazioni “sul campo”.

Che cosa si può fare dopo gli studi

Lo specialista della comunicazione per i beni culturali si inserisce in una situazione for-temente dinamica, in cui i responsabili della gestione del patrimonio sempre più spesso riconoscono che le attività di comunicazione non possono più essere affidate a chi è pri-vo delle competenze specifiche. Egli pertanto può lavorare come professionista creativo nell’ideazione, nella progettazione e nel coordinamento di programmi di comunicazione museale, nell’ideazione e realizzazione di mostre, ma anche nella creazione e program-mazione delle attività di parchi archeologici, naturalistici o letterari, nella progettazione di percorsi e iniziative per il turismo culturale, nell’invenzione di campagne di promozione, nell’organizzazione di eventi complessi come rassegne e festival, nello studio e nella realizzazione di specifiche iniziative e attività di comunicazione istituzionale degli enti di gestione dei beni culturali.

Che cosa si studia

Il corso consente di conseguire un diploma accademico di secondo livello al termine di un biennio, nel quale lo studente dovrà acquisire complessivamente 120 crediti, supe-rando circa 15 esami. La prova finale consiste nella discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. Gli insegnamenti previsti dal piano di studio sono: Comunicazio-ne espositiva, Comunicazione pubblicitaria, Scrittura creativa, Relazioni pubbliche, Co-municazione e valorizzazione delle collezioni museali, Semiologia e retorica dei sistemi espositivi, Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici, Didattica per il museo, Museologia e gestione dei sistemi espositivi, Allestimento di spazi espositivi, Interaction design, Documentazione fotografica, Multimedialità per i beni culturali, Progettazione di spazi sonori, Fenomenologia delle arti contemporanee, Metodologia e teoria della storia dell’arte, Storia e metodologia della critica d’arte, Antropologia dell’arte, Teoria della percezione e psicologia della forma.

Come si accede al corso

Hanno accesso diretto al corso i diplomati di primo livello in Discipline della valoriz-zazione dei beni culturali. I laureati delle classi delle lauree triennali L-1, L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42 sostengono un colloquio attitudinale. Le notizie relative alle scadenze per la presentazione delle domande di ammissione, al calendario dei colloqui, all’iscrizione sono pubblicate nel sito dell’Accademia.

Indirizzo Applicazioni Digitali per i Beni Culturali

Obiettivi

L’indirizzo di Applicazioni digitali per i beni culturali ha lo scopo di dare una decisa ca-ratterizzazione professionale nell’ambito delle nuove tecnologie della comunicazione applicate ai beni culturali. Qualsiasi attività di tutela, ricerca, valorizzazione o comunica-zione richiede ormai la conoscenza e l’utilizzo di applicazioni digitali. Si delinea dunque la figura di “tecnologo dei beni culturali” che rappresenti un’interfaccia tra istituzioni (ma anche altre realtà complementari) e tecnologie. Lo studente acquisisce una formazione ad ampio raggio, a partire da una prima alfabetizzazione, con la possibilità però di appro-fondire a livello avanzato e professionalizzante un determinato campo, biennalizzando lo specifico insegnamento.

Che cosa si può fare dopo gli studi

Nessuna istituzione può oggi fare a meno di confrontarsi con temi e requisiti tecnologici che, a causa della loro rapida evoluzione, travalica le competenze tecniche disponibili. Chi si diploma in questo indirizzo è in grado di operare con i soggetti pubblici e privati che gestiscono il patrimonio culturale, mettendo a disposizione la propria conoscenza della natura e delle caratteristiche delle nuove tecnologie “allo stato dell’arte”, al fine di progettare a tutto tondo, e secondo le specializzazione acquisite, dalla documentazione fotografica alla produzione video, dal disegno al cad alla modellazione digitale 3D, dagli ambienti virtuali all’augmented reality, dalle applicazioni web all’interaction design, dalle relazioni pubbliche al social media marketing.

Che cosa si studia

Il corso consente di conseguire un diploma accademico di secondo livello al termine di un biennio, nel quale lo studente dovrà acquisire complessivamente 120 crediti, supe-rando circa 15 esami. La prova finale consiste nella discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. Gli insegnamenti previsti dal piano di studio sono: Comunicazione espositiva, Comunicazione pubblicitaria, Scrittura creativa, Relazioni pubbliche, Comuni-cazione e valorizzazione delle collezioni museali, Semiologia e retorica dei sistemi espo-sitivi, Interaction design, Documentazione fotografica, Multimedialità per i beni culturali, Applicazioni digitali per l’arte, Computer graphics, Tecnologie e applicazioni digitali, Tec-niche della modellazione digitale- computer 3D, Rendering 3D, Digital video, Tecniche di montaggio, Tecniche di ripresa, Progettazione di spazi sonori, Rappresentazione architet-tonica dello spazio scenico, Organizzazione e produzione dell’arte mediale, Sociologia di nuovi media, Didattica per il museo.

Come si accede al corso

Hanno accesso diretto al corso i diplomati di primo livello in Discipline della valoriz-zazione dei beni culturali. I laureati delle classi delle lauree triennali L-1, L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42 sostengono un colloquio attitudinale. Le notizie relative alle scadenze per la presentazione delle domande di ammissione, al calendario dei colloqui, all’iscrizione sono pubblicate nel sito dell’Accademia.