Brioschi

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Brioschi Introduzione alla letteratura3) Modi della poesia 1. Il sistema metrico POESIA E PROSAIn letteratura non ci sono contenuti destinati naturalmente alla poesia o naturalmente alla prosa dipende da una convenzione letteraria, da un consuetudine di scrittura. Ad es: la lirica sembrerebbe essere un contenuto naturalmente destinato al verso, in realt -> a partire dal 1850, lirica impiega come veicolo anche la prosa ( Baudelaire, Slataper)

viceversa

Il romanzo e il racconto sembrano generi prosastici per eccellenza, in realt -> hanno la loro origine in generi medievali versificati REGOLE Sia prosa che poesia hanno le loro regole ( anche se la poesia sembra averne di pi rigide, in realt c chi ha detto che pi vicina al linguaggio dei bambini, mentre la prosa paradossalmente razionalmente pi costruita) Regole della PROSA nella prosa classica la parte finale dei periodi era regolata prosodicamente = curavano anche aspetto ritmico-fonico; prosa presenta un suo grado di complessit intrinseco nella prosa vanno ad esempio evitate allitterazioni, rime, ripetizioni di parole (Flaubert sviene quando scopre una rima nella prima pagina di Madame Bovary)DEFINIZIONI etimologiche si sono a lungo cercate definizioni di poesia e prosa, che andassero al di l del Verso -> per la poesia Non ricorsivit ( contrario del verso) -> per la prosa

POESIA deriva dal latino poesis (= deriva dal greco poiin, fare); verbo generico VERSO ha etimologia pi interessante, viene da vertere = tornare indietro; questo succede perch il verso ripete, con variazioni; quindi = ripetizione (dello stesso tipo metrico, ad esempio in una sequenza di endecasillabi sciolti, o ripetizione di strofe nella canzone) ; in genere ripetizione sempre variazione, mai successione dellidentico; quindi spesso la figura di suono ad essere ripetuta ( successione di sillabe lunghe e brevi, ritmo, numero di posizioni) PROSA contrario di verso; che va avanti diritto, senza interrompersi; prosa procede, verso torna su s stesso Problema = svincolare definizione di poesia dalla definizione di verso Secondo Maria Corti, si deve prescindere dalla distinzione fra testi in versi e testi non-in versi; Deve entrare nel discorso la prosa darte = apparente prosa, che d parit di diritti al suono e al senso, ai significanti e ai significati Per : Esistono poesie in cui limportanza del suono e del significante non sono pari a quelli della prosa ( ad esempio certi xenia di Montale) Si devono distinguere i testi solo formalmente poetici ( ad esempio le pubblicit) da quelli veramente poetici questione riproposta allora nei termini del valore estetico: non puoi paragonare una filastrocca ad un sonetto di Petrarca Se lestetico non riguarda solo i testi letterari, bello e brutto possono comparire anche nellextra-letterario Se per letteratura intendiamo ci che il pubblico riconosce come tale, possibile che la filastrocca non lo sia, ma tecnicamente rimane poesia->a meno che non vogliamo riservare il termine poesia (// estetica neoidealista) ai prodotti linguistici a cui si applica il giudizio del bello -> ma cos sposti solo la questione, e poi cos ammetti che anche Dante e Petrarca potrebbero non essere poesia

In conclusione:

Impossibile definizione di poesia che prescinda dal verso ( quindi dalla componente metrica) Poesia e prosa vanno considerate come due forme autonome di espressione, ciascuna con le sue norme e le sue convenzioni

La metrica ha delle regole non intrinseche, ma come al solito convenzionali ad esempio un verso come O animal grazioso e benigno ( Dante), endecasillabo solo se applichiamo le figure metriche pertinenti; se non lo facciamo potrebbe essere un decasillabo, o un novenario -> per noi un endecasillabo perch pensiamo al CONTESTO, collaboriamo con lautore ( la Commedia fatta tutta di endecasillabi) -> lettore deve partecipare alla decodificazione Avviene lo stesso se guardiamo in testo di cui conosciamo la lingua ma ignoriamo il metro -> nostra incompetenza causa una perdita di una parte del messaggio Metrica forse esempio migliore, perch = componente letteraria pi tecnica e in apparenza pi oggettiva, ma prende vita solo con lintervento attivo del lettore

2. Tipologia e storia dei sistemi metrici Indispensabile una competenza metrica per dare vita ad un vero ma competenza metrica si basa a sua volta sulla conoscenza del sistema linguistico (= uso che ogni tipo di versificazione fa dei caratteri e degli elementi costitutivi di una lingua)Metrica seleziona i suoi elementi pertinenti tra quelli pertinenti di una lingua, anche se non tutti sono pertinenti metricamente ( es: in inglese, lunghezza delle vocali fonologicamente pertinente ma irrilevante dal punto di vista metrico)

Quadro complicato dalla vischiosit ( o persistenza) dei sistemi metrici nel corso del tempo peso di una tradizione prolunga la sopravvivenza di certi tipi di versificazione anche dopo che nella lingua sono scomparsi gli elementi sui quali la metrica si era costruita Es: passaggio dalla versificazione latina classica -> a quella ritmica mediolatina -> a quella moderna Metrica latina (// metrica greca) basata su opposizione sillabe lunghe- sillabe brevi ( raggruppate in piedi: dattili, spondei, trochei), mentre non avevano ruolo n laccento ( = in latino ha carattere non di intensit ma musicale) n il numero di sillabe In et tardo-imperiale perdita dellopposizione di quantit (Agostino confessa di non saper distinguere vocali lunghe da quelle brevi) + trasformazioni dellaccento Conseguenza = disastro sul piano della versificazione, i poeti mettono di fila piedi che non hanno per loro nessun valore metrico, e per farlo si basano solo su nozioni scolastiche modo tipico per secoli di fare poesia -> errori aumentano, maestri insegnano sistema metrico che nemmeno loro capiscono Noi stessi siamo incapaci di sentire la metricit di un esametro pur conoscendone le regole Maestri del medioevo creano lettura di compromesso = lettura metrica = sostituire sistema quantitativo con quello accentuale ; si attribuisce a delle posizioni del verso un accento di intensit totalmente estraneo al latino classico, che stravolge gli accenti naturali delle parole; in questo modo crei un ritmo, cio nuova forma di metrica che sostituisca loriginale In origine era un espediente inventato per dare dimensione metrica ai classici ma ebbe conseguenze sulla gestazione della versificazione moderna Nascono cos ( sostituendo la quantit con il ritmo) i primi versi ritmici = suonano come i versi classici letti come venivano insegnati nelle scuole, ma che avevano al proprio posto gli accenti delle parole Nel complesso: poesia latina medievale = serie continua di sperimentazioni sulla base di tipi metrici ereditati dalla tradizione classica e continuamente modificati fino a dare vita alla poesia moderna; storia della metrica formata da adattamenti, combinazioni ibride ( non di fondazioni ex novo di principi di base) Rivoluzioni dei poeti non toccano quasi mai la relazione fondamentale fra sistema metrico e sistema linguistico Il nostro esempio era nascita dellaccento di intensit Altra cosa che nasce: principio numerico equivalenza dei tempi sostituita con equivalenza sillabica (= numero di posizioni, perch viene data la preferenza ai metri classici che gi hanno un numero costante di sillabe per effetto di determinate successioni di piedi quantitativi)CARATTERI DISTINTIVI DI UN TESTO VERSIFICATO:le unit della poesia (= i versi) sono segnalati da:a) Un artificio fonico (rima, assonanza ,allitterazione) o ritmico (solo la fine del verso spesso soggetta a regolazione del ritmo) e/ob) Modello ritmico ( ricorrenza di un certo numero di ictus) e/oc) Modello metrico ( numero delle posizioni) d) Speciale struttura sintattica (retta dalla tecnica de parallelismo, che comporta coincidenza di unit sintattica e quella metrica)e) Disposizione grafica Raro per che uno di questi elementi appaia da solo (tranne che nel verso libero, dove determinante la disposizione grafica); di norma, il testo definito metrico con unabbondante dose di ridondanza: qualsiasi sonetto di Foscolo ha almeno 4 delle 5 caratteristiche

3. Il metro e il ritmo E fluido il passaggio da un sistema metrico ad un altro (es: da metrica classica a metrica latina, a metrica delle lingue europee moderne) La versificazione romanza stata il modello per la metrica delle moderne lingue europee; ad es: endecasillabo (verso chiave della tradizione italiana, spagnola, portoghese e catalana) di origine francese; quindi poeti europei hanno modificato, semplificato o corretto, questo patrimonio iniziale Elementi costitutivi della versificazione italiana: Posizione = sillaba metrica numero delle posizioni determina struttura metrica Posizioni forti marcate da un ictus (P+) Posizioni deboli altre (P-) Ictus = accento metrico Struttura ritmica ( solo in modo astratto distinguibile dalla struttura metrica) = presenza di ictus in certe posizioniMa NON sempre ( o almeno NON totalmente), posizione = sillaba e ictus = accento; FIGURE METRICHE = regolano la divisione sillabica del verso intervengono sulla divisione sillabica le 4 figure metriche sono figure di segno opposto variabilit il loro impiego varia a seconda delluso metrico dellepoca e dello stile individuale: alcuni poeti sono rigidi, altri ( Dante), ammettono oscillazioni

sono 4:a- dieresi due vocali contigue in una stessa parola contano come due sillabe; spesso segnalata da due puntini sopra la prima vocale [ per serie di limitazioni linguistiche sulla dieresi guarda pag. 93]b- sineresi due vocali contigue in una stessa parola contano con una sola sillaba; la si pu avere quando una vocale tonica segue a,o,e

c- dialefe vocale finale di una parola e vocale iniziale della parola dopo appartengono a due posizioni distinte d- sinalefe vocale finale di una parola e vocale iniziale della parola dopo rientrano nella stessa posizione da non confondere con lelisione = vocale finale della parola cade (=/ sinalefe, dove nessun suono viene soppresso)

c+ d = regolano incontri vocalici fra le parole; alcune restrizioni sul loro uso sono date dalla sede dellaccento nelle parole interessate

denominazione dei versi tradizionali italiani numerale greco / latino + ario/sillabo Tengono conto del numero di sillabe di un verso con uscita piana (= terminante con parola parossitona); fanno riferimento al tipo piano perch la maggior parte del lessico italiano formato da parole piane ( = per ragioni linguistiche); es: in francese, parole pi comuni terminano in sillaba accentata, quindi sono pi comuni i versi con uscita maschile

Struttura metrica dellendecasillabo

10^ posizione marcata da un ictus, non determinate se seguono una, due o tre sillabe in generale presenza di un ictus in certe posizioni determina struttura ritmica di un verso

Caratteristiche del sistema prosodico italiano Fonetisti distinguono fra:-accento primario-accento secondario fenomeno ritmico che si osserva in parole di almeno tre sillabe; separato da almeno una sillaba ma da non pi di due, dallaccento primario

Parole non da considerare in isolamento, perch vera unit fonetica di una lingua : gruppo fonetico = piccolo insieme di parole, strettamente legate per senso e per struttura morfosintattica Al suo interno possiamo avere un minimo di una, e un massimo di due sillabe senza accenti Accenti primari di parola possono trasformarsi in accenti secondari ( o scomparire) Frase ritmica = sequenza limitata a destra e a sinistra da pause metriche ( cesura o limiti del verso) equivalente metrico del gruppo fonetico // gruppo fonetico, non sono ammissibili in una stessa frase ritmica due o pi ictus consecutivi, n pi di due posizioni prive di ictus ictus = fenomeno prosodico che sottolinea alcune posizioni ( forti e semi forti) a danno di altre (deboli) pu cadere su posizioni:a- precedute e seguite da almeno una ( e da non pi di due) posizioni deboli ob- preceduta da almeno una ( e da non pi di due) posizioni deboli e seguita da una pausa metrica c- seguita da almeno una e da non pi di due posizioni deboli e preceduta da una pausa metrica come fenomeno prosodico, // accento -> quindi possibile, come per lui, distinguere fra a- ictus primariob- ictus secondario ruolo importante nella testura ritmica di un verso, spesso affidata loro la stessa metricit di una linea frase ritmica individuata solo dalle pause metriche ( e non da quelle che delimitano il gruppo fonetico, n da quelle logico-sintattiche) normale che la fine di un verso ( o la cesura) cada allinterno di una sequenza di parole che ( in un contesto non metrico) formerebbe un gruppo fonetico spesso frasi ritmiche sono sfasate rispetto ad una teorica segmentazione in gruppi fonetici spesso d luogo a veri e propri perturbamenti prosodici dellenunciato Sono per sempre presenti ambiguit metriche e ritmiche linterpretazione di un verso affidata a corretta applicazione delle figure metriche e ritmiche, ma quindi molti versi sono ambigui; alcuni casi di ambiguit non possono proprio essere risolti, e ci si deve aiutare con testi critici dellautore ( abbozzi, correzioni) ; altri poeti ( Dante) ammettono oscillazione tale che rende spesso insicura ogni decisione 2. Il verso Cesura = pausa metrica ( per certi aspetti // pausa di fine-verso) ha funzione determinante nella struttura metrico-ritmica del verso stesso Pu essere realizzata foneticamente con pausa vera e propria, e con inflessione melodica, o leggero allungamento della vocale finale =/ pause sintattiche (eventualmente) presenti nel verso

Tipi di versi italiani a- Versi senza cesura b- Versi con cesura fissa ( o versi doppi)c- Versi con cesura mobile ( solo endecasillabo)

A- VERSI SENZA CESURADante nel De Vulgari Eloquentia distingue parisillabi e imparisillabi ( preferendo gli imparisillabi) Bisillabo Dante affermava di non conoscere poeta che sperimentasse versi pi corti del trisillabo; alcuni bisillabi compaiono nel 900 (Palazzeschi) Spesso derivano dalla scomposizione ( per colpa della rima interna) di versi lunghi Trisillabo // bisillabo, nel 200 e nel 300 entrambi usati solo come componente dellendecasillabo (in rima interna) Usato come verso autonomo a partire dall800 Quadrisillabo Compare gi nei siciliani frammisto ad altri versi Fortuna dall 800 Quinario Usato come verso autonomo o in combinazione con settenari e endecasillabi Senario Ha due varianti ritmiche; la prima la variante anapestica ( al suo interno ricorre la cellula --+) e forma, unita al novenario anapestico, un continuum ritmico con effetti monotoni che i poeti antichi sgradivano ( ma che piaceranno ai decadenti e ai romantici) Settenario Dopo lendecasillabo il verso pi fortunato della lirica italiana Usato sia in combinazione con lendecasillabo che da solo Ottonario / Novenario Nel 200 sono i metri giullareschi per eccellenza (// octosyllabe francese) Hanno struttura ritmica variabile Dell ottonario, avr fortuna variante trocaica ( cellula +- / ictus primari in 3 e 7 ) [es: Canzona di Bacco di Lorenzo il Magnifico] Del novenario, avr fortuna variante anapestica ( ictus in 2 5 e 8 ) [ poeti del secondo ottocento e del primo novecento] Decasillabo Raro nellantica poesia italiana ( compare solo come varante del novenario, nella metrica anisosillabica) Decasillabo romantico (fino al primo 900) struttura ritmica anapestica [Manzoni, marzo 1821]

B- VERSI CON CESURA FISSA ( o VERSI DOPPI) versi doppi ( o accoppiati) hanno cesura fissa non ammessa, di norma, la sinalefe in sede cesurale doppi quinari, doppi senari, doppi ottonari hanno fortuna soprattutto nell800; primo emistichio di solito ha uscita piana, cos il verso conserva una misura costante settenario doppio ( o alessandrino) cade presto in disuso in Italia dopo il 200 nel 700 ripreso da Martelli nelle sue tragedie -> per questo viene detto anche martelliano onnipresente in Europa ma ha sempre avuto poca fortuna in Italia scalzato sempre dallendecasillabo fissando la cesura, sono da considerare versi doppi : teoricamente lendecasillabo pu essere applicato solo nella sua variante a maiore, o in quella a minore (fissando la cesura) endecasillabi della strofe saffica , dopo quinario piano endecasillabi delle farse di Sannazzaro, con rima interna al settenario numerosi metri barbari

C- versi con cesura mobile (ENDECASILLABO)Verso pi variato e complesso della tradizione italiana, deriva dai decasyllabes francesi e provenzali, che a loro volta derivano da matrice mediolatina; decasyllabe primitivo = accostamento di un membro di 4 posizioni, che poteva avere uscita indifferentemente femminile ( cesura epica) o maschile, con un membro di 6 posizioni cesura epica = sillaba dopo la 4 posizione soprannumeraria (= estranea alla struttura metrica) trovatori provenzali si rapportano con quel decasyllabe primitivo inserendo -> cesura lirica = arretramento dellictus in 3 posizione ( cesura quindi dopo la 4 posizione atona) inversione di due membri (raramente) = anticipazione del membro di 6 posizioni rispetto a quello di 4 altri tipi ( versi con cesura mediana) : con andamento ritmico che non rientra in nessuno dei precedenti ad es: versi con cesura mediana, che hanno ictus di 5 ci sono sopravvivenze nel 200

a partire dalla fine del 200 distinzioni fra: endecasillabo a maiore settenario + quinario endecasillabo a minore quinario + settenario primo membro tronco (= uscente in vocale tonica + atona) o tra il primo e il secondo membro si crei sinalefe -> se questo non avviene, secondo membro non sar pi settenario o quinario, ma -> a- senario ( nella minore)b- quadrisillabo/trisillabo ( nella maiore)gli endecasillabi cos formati, anche se non sono pi composti da quinario + settenario, sono REGOLARI anche perch compaiono nei poeti pi ricercati, anche se restano sempre una minoranza

Ambiguit metrico/ritmica vale anche per le cesure ambiguit della cesura Ci sono tantissime tipologie di endecasillabo ( non meno di 12): Oltre alla 10 posizione, recano sempre lictus:4 ( nella minore)6 (nella maiore) Sono sempre posizioni deboli:La 9 (precedendo lictus di 10 )3 ( nella minore, perch precede ictus di 4 )5 ( nella maiore, perch precede lictus di 6 ) Sono posizioni libere ( = su cui pu cadere o meno lictus):1 , 2, 5, 6, 7, 8 ( nella minore)1, 2, 3, 4, 7, 8 (nella maiore)

Applicando le regole sopra ( mai due ictus consecutivi, a meno che non siano separati da cesura; mai pi di due posizioni deboli consecutive) ictus sono minimo 4 e massimo 5 ( intendendo anche gli ictus deboli come ictus)

Esistono versi dautore = versi superiori allendecasillabo ( es: dodecasillabo) sono casi isolati, esperimenti senza seguito

Sistemi non isosillabiciFino a qui, versificazione = ricorrere regolare dello stesso numero di posizioni = ISOSILLABISMO In realt versificazione europea conosce altri sistemi:1) Anisosillabismo: escursione sillabica dei versi di uno stesso componimento, non dovuta a disegno strofico e non imputabile a guasti della tradizione manoscritta Caso pi noto nelle lingue romanze = poesia castigliana fino alla fine del 1300 (Cantar de mio Cid) -> oscilla fra 10 e 20 sillabe e si articola in due membri di vara estensione In Italia = produzione religiosa ( laudi) e giullaresca delle origini + poesia popolareggiante anche nei secoli dopo il 1200 e il 1300 1200 soprattutto novenario e ottonario; ottonario -> ha alle spalle un verso ritmico mediolatino, visto come un doppio quadrisillabo; novenario -> octosyllabe francese ottonario e novenario si confondono (anche ritmicamente) a causa di alcuni fenomeni: Anacrusi mobile = aggiunta di una o due sillabe atone allinizio del verso, o allinizio del secondo emistichio Acefalia = accorciamento del verso allinizio, che per non pregiudichi landamento ritmico della linea Sinafia ( o episinalefe) = anacrusi che passa inosservata, perch il verso con una sillaba in pi comincia con vocale; sinalefe fra questa sillaba e lultima sillaba del verso che precede Queste sono anche le figure metriche alla base di un testo anisosillabico Nel 1200 probabilmente avvenuta confusione fra ottonario trocaico ( di origine mediolatina, allungabile in un novenario) e novenario francese ( allungabile in un decasillabo o accorciabile in un ottonario) Alcune figure proprie dellanisosillabismo riemergono a fine 1800 Pascoli e Gozzano

2) Metrica barbara = tentativi di ripescaggio dei metri classici; spesso sono virtuosismi di sperimentatori, che lo fanno per curiosit filologica; ma non solo esercitazione accademica di poeti-professori

ha inizio gi nel 1400 -> Leon Battista Alberti; ma con risultati fallimentari si cerca di super imporre alla lingua italiana un sistema di quantit che litaliano non ha e pu avere ( perch si cerca di riprodurre il ritmo); dopo un po si inizia a tentare di recuperare almeno la misura tipo dellesametro, o del trimetro giambico ( Ariosto); vengono poi imitate anche le strofe classiche (saffica/ alcaica) Carducci scrive le Odi barbare (1877), richiamando quindi metri che gi erano in uso; li perfeziona, bandisce la rima e offre soluzioni migliori, soprattutto riguardo: Esametro risolto con un quinario/senario/settenario/ottonario dattilico + ottonario/novenario/decasillabo Pentametro risolto con quinario/senario/settenario + settenario/senario sdrucciolo Pascoli si occupa del ritmo dattilico-spondaico dellesametro -> fa cadere un ictus sulla prima posizione del verso; per il pentametro, rende i due membri con un senario o settenario o ottonario tronchi Nel Novecento ricerca e rinnovata pratica anisosillabica sono basi per la versificazione del Novecento; Montale -> tracce abbondanti di versificazione barbara; Pavese -> influenzato, per il suo verso epico, da Carducci e Pascoli

Verso libero= ogni forma di versificazione che non lisosillabismo ottocentesco n la metrica barbara Si afferma alla fine del 1800 -> dalla Francia, in occidente Precedenti: verso di Whitman + sprung rhytm (= Hopskins, intensit degli ictus e non numero sillabico)Diversi tipi di verso libero:1. Polimetria = imprevedibilit dei tipi di verso allinterno delle strofe o della poesia ( ad es. in Montale, impiego di diversi tipi metrici che si succedono senza regolarit); non violazione del principio isosillabico 2. Anisosillabismo 3. Riadattamento della metrica barbara 4. Verso accentuativo = scandito dagli accenti ( = non ictus, ma accento primario o di micro gruppi fonetici )5. Verso- frase = verso coincide con la frase; spesso ogni verso, che finisce comunque con una pausa sintattica, si conclude con un punto 6. Verso lineare = tipo di verso libero che non rientra in nessuno dei precedenti; metricit di questo verso affidata esclusivamente alla linea tipografica (= allo spazio bianco che la delimita) o alla pausa finale; diversamente dal verso-frase, conserva forme di spezzatura anche intense Verso atonale ( o dinamico, o aperto) usato dalla neoavanguardia italiana; basato idealmente sulla dizione, cio su misura del respiro Impiego del modulo libero incide sul patrimonio tradizionale di regole versificatorie; Nel caso di isosillabismo applicazione delle figure metriche resta affidata al contesto ( nella Commedia sappiamo in partenza che ogni verso un endecasillabo, quindi collaboriamo con lautore ad attribuire a certe linee le figure metriche pertinenti e convenienti) Nel caso di verso libero discorso diverso; nel caso di (4.5.6) il problema non si pone, perch tanto non ha senso interrogarti sulla divisione sillabica se il numero delle posizioni oscilla nel caso di 1.2.3, ci sono forme isosillabiche canoniche, e applicazione delle figure metriche sembra richiesta per determinare metricit di una linea si deve tenere preste che la metrica (soprattutto contemporanea) ha forte carattere allusivo , e fa costante riferimento ad altro, cio alla coscienza metrica dei lettori le varie tipologie di verso libero sono molto fluide, perch compaiono tutti i tipi insieme mescolati

3. Significanti e significati La rimaPoligenesi (storia) della rima: Dai poeti latini del Medioevo arriva alla poesia moderna Secondo alcuni, essendo finalizzata a dare SIMMETRIA alle parti del testo // altre strutture simmetriche che si osservano ad es. in musica, architettura, danza Accidente fonetico, derivato dal fatto che le combinazioni dei fonemi di una lingua, sono elevate ma non illimitate = daranno luogo a ripetizione di certe sequenze Da accidente fonetico qual era, alcune tradizioni ( Medioevo) lhanno trasformata in punto centrare della versificazione -> rima e poesia diventano sinonimiLa rima nel Medioevo latino : = homeoteleuton uscita del verso con la stessa vocale Psalsmus contra partem Donati SantAgostino = primo esempio di poesia rimata in assoluto, tutti i versi escono in e ( atona) Rima vera e propria ( come la intendiamo noi) = solo alla fine dell XI secolo, area occitana, e poi passa alla tarda poesia medievale e anche alla poesia francese Funzioni ed effetti della rima: Demarca il verso, segnandone la fine Cambiamento di rima = inizio di un nuovo periodo strofico Organizza le partizioni interne della stanza di canzone Serve a mettere in evidenza ( con la ripetizione fonica) la parola finale della linea ( sottolineata anche dallultimo ictus) Al di l delleffetto fonico, stabilisce rapporto fra le unit verbali interessate, che riguarda anche il significato = associa dunque due ( o pi) elementi semanticamente simili, distinti o opposti, creando un corto circuito che in casi estremi ha anche effetti parodistici Per tutti questi motivi rima assunta come bandiera da pi di una scuola di poeti; Cultori di rime facili o Teorici del rimare aspro e difficile Tensione semantica: Gradi elevati di tensione semantica sono rari oltre la poesia parodica (e alcuni recuperi nel 900), ma Tensione semantica non mai completamente assente Rimatori pi ricercati evitano rime desinenziali ( participi passati, gerundi) variano categoria grammaticale delle parole rimanti Rima + altre figure foniche pongono serie di delicati problemi interpretativi in sede di analisi anche perch si devono considerare anche le figure foniche ( assonanza + allitterazione) e quelle metrico-ritmiche Es: dieresi a volte rallenta il verso, o pone enfasi su parola semanticamente importante Es: certi tipi ritmici (endecasillabo dattilico o endecasillabo giambico) associati a determinati significati ( solennit, ,velocit)Autonomia del significante? = fino a che punto puoi parlare di parallelismo fonico/semantico in poesia = fino a che punto esistono significanti mirati a sorreggere significati La vecchia critica stilistica interpretava in modo a tutti i costi espressivo le tecniche metriche -> crea forzature e semplificazioni che non hanno rotto a controlli filologici Critica recente ( sviluppando studi di Contini) mostra che spesso i significanti sono presenti indipendentemente dai significati, e talvolta contro di essi ( non si stabilisce alcun legame fra figura fonica/ritmica e determinati significati) Si possono indagare altri significati sulla scorta di nozioni neofreudiane analisi subliminale Qualunque metodo si sceglie di indagare, la buona norma quella di : attenersi il pi possibile al testo, perch ogni poeta quando scrive padrone della propria lingua, quindi pu sfruttare fino in fondo i significanti Nel maneggiare i significanti ( = rima, allitterazioni, figure metriche/ritmiche) poeta pu contare sulla memoria del lettore ( memoria del presente: ci che nel testo viene prima; memoria dellassente: ci che viene detto da lui o da altri in altri testi)

Tipi di rima e forme stroficheClassificazioni risalgono alla manualistica medievale ( soprattutto arti poetiche provenzali), composte nel 1200 e il 1300 in Catalogna e in Italia; antichi trattati da cui la manualistica moderna ha attinto a piene mani Rima = figura di suono che consiste nellidentit della parte terminale, di due o pi parole ( a cominciare dalla vocale tonica, o comunque dalla vocale metricamente forte); opposizione fra e e o aperte non viene considerata pertinente ai fini della rima se parola piana, tronca o sdrucciola, si parla di rima piana, tronca o sdrucciola RIMA CARA rime difficili, di cui se ne trovano poche, rime rare allee quali pu associarsi anche lasprezza fonetica ( Dante petroso) RIMA RICCA identit della terminazione si estende a uno o pi fonemi che precedono la vocale tonica ( fanno/affanno colore/dolore) RIMA EQUIVOCA identit della forma assoluta, anche se c una differenza di significato; considerata equivoca anche quella fra infinito e infinito sostantivato (mente [verbo]/mente [sostantivo]) RIMA IDENTICA pura e semplice ripetizione di parola (stesso significato e stessa funzione grammaticale) RIMA DERIVATA fatte rimare voci composte ( o prefissate) con voci non composte ( o senza prefisso, o con diverso componente iniziale e prefisso) RIMA FRANTA sequenza rimante formata di due unit verbali ( piacerli / per li / merli) RIMA PER LOCCHIO rima in cui lidentit solo grafica (vela/ ne la / cela); consentite in inglese, dove sono giustificate dalla scarsa rimabilit della lingua RIMA SPEZZATA rima dei versi che hanno spezzatura dellunit verbale, con rigetto di parte della parola RIMA IPERMETRA nei versi con compensazione; una parola sdrucciola in rima con una piana, ma nella rima non rientra lultima sillaba della sdrucciola, che viene fatta contare come prima posizione del verso seguente ( che sar, almeno apparentemente, acefalo); tipica dei decadenti RIMA INTERNA cade in una sede interna del verso, un verso pu contenerne anche pi di una. Se allemistichio, si dice rima al mezzo RIMA SICILIANA e ed o toniche vengono fatte rimare, rispettivamente, con i e u toniche; sono rime imperfette, che i poeti del 200 e del 300 coltivano come preziosit o arcaismi metrici (// poeti della scuola siciliana) In realt c equivoco, perch i siciliani scrivevano in siciliano, ma la loro lingua era stata gradualmente toscanizzata dai copisti toscani Adattamento linguistico operato dagli amanuensi aveva lasciato tracce nelle rime Primi imitatori toscani dei siciliani scambiano guasti dovuti alla toscanizzazione degli originali, per delle ricercatezze metriche e diffondono rima siciliana Altre figure di suono ( prive di solito si valore strofico) : ASSONANZA identit parziale delle terminazioni; praticamente sconosciuta alla poesia darte italiana, usata nelle pi antiche epiche francesi e castiglianeA- Assonanza tonica = coincidono solo le vocali toniche / oppure le toniche e le atoneB- Assonanza atona = sono identiche le consonanti e le vocali successive alla tonicaC- Assonanza consonantica = solo le consonanti successive alla tonica RIMA GRAMMATICALE figura che si sovrappone alla rima; alternanza sistematica di voci che hanno identico morfema lessicale ma differente morfema grammaticale; non un rima ma quello che retoricamente si chiama figura flessionale ALLITTERAZIONE ripetizione di uno o pi fonemi o sillabe, in modo da produrre figura di suono percepibile; ripetizione evidente solo quando raggiunge ( per questo percepibile) livelli superiori alla media, o quando coinvolge le parti pi in vista di una parola ( come linizio). Nota per ottenere effetti di eufonia o di cacofonia ( Arnaut Daniel, Dante petroso, certo Montale)

Versi di un compimento possono: succedersi senza presentare tagli metrici, oppure organizzarsi in periodi strofici di misura fissa o variabile nei poeti moderni spesso -> divisioni strofiche affidate solo alla grafica ( ad es: molti canti di Leopardi, non hanno criterio interno per delimitare le unit) COMBINAZIONI STROFICHE praticamente infinite;Convenzioni: maiuscole = rime di endecasillabi minuscole = rime di settenari o quinari rima interna = tra parentesi un apice = uscita piana due apici = uscita sdrucciola nessun apice = uscita tronca forme fisse pi ricorrenti: distico = coppia di versi a rima baciata terzina = ogni unit legata alla precedente da rime incatenate quartina ( a rime incatenate o abbracciate) sestina ABABCC ottava; ottava siciliana basata sulle rime incatenate CANZONE Complessa articolazione delle rime, abbiamo trattazione teorica nel De Vulgari Eloquentia Fronte, divisa in :a- Primo piede, uguale al b- Secondo piede Sirma, divisa in:a- Prima volta, uguale o simmetrica ab- Seconda volta Concatenatio = verso che si insinua fra fronte e sirma; riprende lultima rima della fronte e pu essere ripetuto alla fine o allinterno della sirma Dopo Dante la divisione della sirma poco praticata + nei testi arcaici lidentit dei piedi pu essere parziale + concatenatio rimane elemento facoltativo, almeno fino allepoca di Dante Organizzazione interna della stanza aveva allorigine articolazione melodica (= musicale): primo piede poggiava su una frase musicale breve poi ripetuta nel secondo piede; sirma presentava un nuovo periodo melodico CONGEDO : indirizzato ad un destinatario o alla canzone stessa; pu essere una strofa, o la sola sirma, o sirma + ultimi versi della fronte; se il congedo ha misura pi breve della stanza, rime possono essere le stesse dellultima stanza o essere rinnovate COBLAS UNISSONANS: rime si ripetono identiche; tecnica provenzale; rime possono presentarsi irrelate nella stanza, trovando nelle stanze seguenti le loro compagne Allacciamento fra le strofi: pu essere ottenuto con vari espedienti, come quello delle COBLAS CAPCAUDADAS: ultima rima della stanza uguale alla prima rima della stanza successiva COBLAS CAPFINIDAS: parola nellultimo verso di una stanza ripresa allinizio o allinterno del primo verso della stanza seguente Tipo particolare di canzone:SESTINA LIRICA Inventata da Arnaut Daniel, ripresa in Italia da Dante e da Petrarca; Arnaut non aveva intenzione di creare nessuna forma fissa, perch secondo la poetica dei trovatori, ogni canzone doveva avere disegno metrico e quindi melodia originali Sono tutti endecasillabi e si fonda su due tecniche:1) Uso della parola-rima al posto della rima2) Retrogradatio cruciata data la prima stanza con parole-rima, la seconda stanza riprende al primo verso la sesta parola-rima della pima, al secondo la prima, al terzo la quinta eccecc, alternatamente dal basso verso lalto = in questo modo ordine delle parole non si ripete mai identico nelle stanze CONGEDO 3 versi, sei parole-rima compaiono 3 allinterno e 3 alla fine del verso, secondo un ordine variabile SONETTO Tra le forme pi antiche di letteratura italiana e grande fortuna in Europa Invenzione siciliana, dovuta probabilmente a Giacomo da Lentini Probabilmente stanza di canzone, con fronte e sirma bipartite e senza concatenatio Formato di tutti endecasillabi Due serie di rime:1) Quartine ( a rime alternate o abbracciate)2) Terzine (pi libere, possono essere due, ad esempio alterne, oppure tre, ripetendo nella seconda terzina le rime del primo in ordine diretto o inverso) Modifiche di vario tipo, non sempre di grande fortuna, ad esempio aggiunta di una coda composta da un settenario rimante con lultimo verso della seconda terzina, seguita da un distico di endecasillabi = SONETTO CAUDATO Sonetto inglese ha struttura diversa; formato da 3 quartine e chiuso da un distico finale BALLATA In origine era un genere per coro e solista Fondamentale presenza di un ritornello ( o ripresa) eseguito dal coro, cantato ad apertura e alla fine di ogni stanza Ritornello = pu essere un:a- Endecasillabo -> ballata piccolab- Due endecasillabi / endecasillabo + settenario -> ballata minorec- Tre endecasillabi -> ballata mezzana d- Quattro endecasillabi / endecasillabi + settenari -> ballata grande e- Nelle forme antiche compaiono altri tipi di verso STANZA // stanza di canzone, divisa in fronte e sirma Ma sirma deve ricalcare per numero e tipo di versi e per schema rimico il ritornello, anticipandone una rima nellultimo verso o negli ultimi due versi BALLATA ARCAICA ballata con stanza indivisa BALLLATA STRAVAGANTE ballata con ritornello superiore a 4 versi

MADRIGALE Due o tre unit di versi rimanti in vario modo + uno o due distici Versi sono tutti endecasillabi Dal 1500 in avanti madrigale ammette alternanza endecasillabi/ settenari = struttura ancora pi libera

Generi metrici e generi poeticiGeneri metrici = forme versificate istituzionali, fisse o variabili entro certi limiti, imposte nel corso della tradizione letteraria Si dividono in:a- stichici : endecasillabo sciolto -> si afferma a partire dal Cinquecento come verso epico, didascalico, satirico; Ariosto lo usa nella forma sdrucciola, poi viene usato nel teatro nella forma piana. Nell800 lo si usa in ogni genere, anche nella lirica blank verse inglese -> pentametro giambico non rimato, introdotto da Surrey b- strofici :Combinazioni strofici semplici pi ricorrenti = basate sulla ripetizione o sullavvicendarsi regolare di una certa serie di rime Per forme semplici, disegno delle rime non sempre basta per definire un genere metrico sequenza ABABCC per esempio pu essere lauda o ode o inno o canzonetta, a seconda dei versi impiegati Il sistema dei generi:nozione di genere metrico teoricamente diversa da nozione di genere poetico, perch genere metrico componente di genere poetico.Genere poetico -> sistema complesso, variamente articolato a seconda delle epoche e delle tradizioni; impossibile analizzare un genere in isolamento, mentre occorre far riferimento sempre ai generi contigui, quindi al sistema complessivo dei generi vigente in un determinato periodo letterario Generi poetici e generi metrici: rapporto sempre stato sfalsato, perch un genere poetico si serve di pi generi metrici; un genere metrico serve pi di un genere poetico Es: sonetto, che fin dal 200 ha affidati contenuti comici, realistici, orali, ecc Sono pochi, di fatto, i generi metrici associati costantemente ai generi poetici, ad es: quartina saffica sirventese, che per di fatto pu impiegare anche altri metri , come distico o terza rima madrigale argomento amoroso di fatto fra generi metrici e generi poetici c rapporto arbitrario e variabile

4. Il testo poetico 1) Metrica e sintassi Discorso versificato -> pu essere sfasato rispetto a discorso piano virtuale, per quanto riguarda: divisione sillabica ( posizione pu non coincidere con la sillaba) configurazione prosodica degli enunciati ( ictus pu non coincidere con laccento)punto di contrasto pi forte fra discorso versificato e discorso piano virtuale = ENJAMBEMENT ( spezzatura) non coincidenza fra le unit metriche e quelle sintattiche ENJAMBEMENT procedimento che comincia a fare la sua comparsa con il passaggio da poesia orale a poesia per la lettura individuale nell antichit ( epiche romanze antiche) verso coincide con pausa sintattica di qualche entit anche nei testi italiani pi arcaici procedono parallelamente verso accetta i limiti della frase, ma la frase stessa si muove dentro i limiti del verso metro e sintassi si regolano a vicenda poesia darte dei trovatori presenta sintassi pi mossa e articolata + ammette la non-coincidenza tra pause metriche e pause sintattiche lirica darte in Italia nasce alla corte di Federico II, gi svincolata dal canto. Solo dopo vengono scoperte potenzialit della spezzatura ( Dante la usa) nel 1500 spezzatura diventa tecnica ricorrente e consolidata, fino al 900 continua Intensit della spezzatura valutata in rapporto alla configurazione sintattica dellenunciato; forma pi forte di spezzatura = fine del verso cade allinterno di quello che sarebbe un gruppo fonetico; ma anche importante ampiezza della parte rigettata al verso seguente: quanto pi piccola questa parte, tanto pi intenso leffetto della spezzatura Spezzatura alla cesura spezzatura particolare, frequente nei versi doppi; per lendecasillabo, tecnica arcaica la coincidenza di una pausa logico-sintattica con la pausa cesurale; spezzatura nella strofa la spezzatura pu riguardare non solo unit minori del verso, ma anche unit maggiori ( come la strofa), che costituiscono lo stesso dei confini metrici. Confine della strofa quello pi violabile sarebbe eccezionale alla fine ad es. di una stanza di una canzone, non trovare una pausa sintattica rappresentata da un punto ; raro che la fine della strofa quindi sia un enjambement di massima intensit problemi di esecuzione e di interpretazione:enjambement pone due problemi:1) esecuzione: sappiamo poco del modo in cui i testi poetici ( non destinati al canto) venivano letti nei secoli passati; esecuzione dei testi cantati era invece questione di gusto, di scelta soggettiva dei singoli lettori ( n ci aiuta capire come i contemporanei leggono loro stessi, perch molto soggettivo; Ungaretti legge in modo viscerale, Thomas legge in modo roboante) questione in sostanza insolubile per la poesia italiana, perch lettura silenziosa diverso sarebbe il discorso sullenjambement nella poesia per musica ( / con accompagnamento musicale) -> dovremmo chiederci il ruolo della melodia nel sottolineare oppure coprire lo sfasamento fra unit di verso e unit sintattiche (= enjambement) importante capire che esiste sfasatura fra i due livelli e che resta insanabile 2) interpretazione: tecnica dellenjambement nella lirica moderna talmente diffusa che bisogna andare cauti nel darle finalit stilistiche o espressive a tutti i costi serve in generale a movimentare la monotonia del periodo metrico -> forma di variazione nella ripetizione oppure a rendere drammatico e affannoso un testo pieno di immagini ( es. Cos nel mio parlar voglio esser aspro) oppure incrina la stessa struttura metrica del componimento (Pascoli, Gozzano) oppure endecasillabo con enjambement si fonde con un settenario che segue ( o con il primo membro di un altro endecasillabo) ritrovando la sua unit ritmica ( Leopardi) crea continuum ritmico Alla fine -> enjambement fa parte della grammatica del verso italiano prima ancora che della sua stilistica

2) Metrica e semanticaLa scelta di usare il verso ha un suo significato astratto perch usare il verso = trovarsi di fronte ad una poesia Ma raro che interpretando un testo si tenga pi di tanto conto di questo, quasi scontato dire che un endecasillabo connota un verso;Casi di valorizzazione stilistica: in un prosimetro ( prosa + poesia) usare la poesia sottolinea valore connotativo del testo [ esempi antichi, dal Satyricon alla prosa menippea, fino alla Vita Nova di Dante e Il sabato tedesco di Sereni) in un pome en prose uso della prosa acquista rilievo In generale ricordo a forme metriche rare o desuete ( tipo la sestina) non mai stilisticamente neutrale + certe forme metriche sono in qualche modo tradizionalmente connesse a determinati campi tematici ( per Dante la canzone deve trattare per forza di contenuti di armi e amore)Pi difficile quando, in una struttura data ( terzina, quartina) si possono cogliere differenze nel modo di realizzarla, che sottolineano una diversa concezione estetica:es: confronto canonico fra una quartina di Petrarca e una terzina di Dante:1) Dante:

Procedere per aggregazione successive delle unit: scontro di accenti sottolinea enjambement, isolando le parole alla fine di un verso Elementi: hanno spessore autonomo, integrazione metrica ottenuta a posteriori Rima: energia tipica di Dante, perch rima chiude in modo autoritario il verso Pubblico: comunit creaturale, teleologia si compie al di l del testo, nella partecipazione del destinatario

2) Petrarca:

Procede per distribuzione delle unit: nei primi due versi di Solo et pensoso, funzioni grammaticali sono incorniciate metricamente in figura di chiasmo Elementi : si collocano in rapporti relazionali distribuiti su tutta la sequenza Rima: funzione di distribuire verso nella figura strofica Prodotto di Petrarca finito, rispetta in modo naturale un codice di attese deciso a priori Pubblico: limitato, comunit che si riconosce in valori affidi di costume e cultura Coscienza professionale la gerarchia umanistica del sapere -> si vede negli strumenti di lavoro: stabilit dei suoi circuiti culturali dar alle sue scelte il valore di una DEONTOLOGIA Modello petrarchesco sar egemonico -> egemonico il principio di naturalezza che invita lartista a superare le apparenze per riprodurre nellopera IL RITMO IDEALE delle cose ( in termini platonici si parla del tempo dellessere, non del tempo mutevole del divenire) Bisogner aspettare fino all800 perch questo sistema di convenzioni venga messo in dubbio:1) Foscolo (Grazie): la poesia rappresentazione dellesperienza o esperienza stessa? Si parla di una danzatrice, difficile capire se la vertigine da riferire all Oggetto rappresentato o Io spettatore -> che deve cogliere forma e bellezza solo nel suo apparire/scomparire simbolico Quindi oscillazione fra poesia come esperienza ( e allora trasmissibile) o poesia come esperienza ( e allora conta solo lautenticit del vissuto) Risposta di Foscolo ovvia, ma interessante il modo in cui la fa capire; ogni dissociazione rimanda allideale che la genera -> assicura possibilit di contrapporre allesperienza un mito 2) Leopardi ( es: Linfinito): risolve oscillazione fra poesia come rappresentazione di unesperienza o come esperienza stessa per lui esperienza stessa Presenta una cornice rigorosa che inquadra dei versi: ha il compito ( come forma) di esplorare linforme; strutture metrico/sintattiche riproducono itinerario, lettore si incontra con lautore non sul piano pubblico di unistituzione letteraria , ma chiamato a vivere (grazie al metro, quindi alla forma) quella stessa esperienza Poesia non che descrive, ma che accade non specchio che riflette, ma lampada che illumina, endecasillabo colto in fieri, nel processo cio da cui si forma e si sviluppa Questo trattamento del verso ha delle conseguenze che Leopardi spiega nello Zibaldone -> non esiste unideale di bello o armonia assoluta Alla naturalezza ( vedi Petrarca) si sostituisce -> autenticit espressiva Pubblico: a questo punto evidente che non si rivolge pi ad un pubblico, ma ad un lettore individuale Lirica di Leopardi : dissoluzione della forma, dellunit paradigmatica del messaggio di una poesia Parola per Lopardi, non pi platonicamente tempo dellessere, ma tempo del divenire: parola irripetibile, che pu essere pronunciata una volta sola, perch non consacrata da un ideale che la rende perenne Avr tantissime conseguenze per tutta la poesia posteriore, perch una concezione cos modifica il rapporto autore-lettore, la concezione di professione letteraria, ecc.

4) Modi della narrativa

1. Forme storiche del racconto Molta parte della produzione linguistica di un individuo pu essere considerata racconto = attivit comune a tutti, bambini e adulti, anche analfabeti, presente in varie culture;narrativit ha un ruolo centrale nella cultura umana -> ce ne si sta accorgendo nel periodo contemporaneo ( in alcune discipline, antropologia ermeneutica, psicoanalisi, storiografia, esperienza filosofica) -> si potrebbe quindi chiamare luomo homo narrator pi che homo sapiens; Forma del racconto in comune a: Narrativa letteraria Narrativa naturale = racconto orale e improvvisato, che si pu registrare negli ambienti pi disparati

Modello di Labov ( sociolinguista) ha fatto degli studi scoprendo che la narrativa naturale ha una struttura relativamente costante, articolata in:1. Prologo = narratore anticipa succo/morale della storia2. Orientamento = presentare personaggi, ambienti, situazioni3. Azione complicante = narrazione vera e propria (verbi al passato/ al presente storico)4. Valutazione = serie di enfasi/commenti al racconto che il narratore usa per giustificare il suo racconto, sottolineare che merita di essere narrato 5. Risoluzione = narrazione vera e propria ( verbi al passato / al presente storico)6. Coda =breve conclusione, narratore lascia capire che quello che avvenuto cronologicamente dopo la vicenda non ha importanza sul fatto raccontato Alcune di queste parti possono anche essere assenti, ma in un racconto ben articolato sono presenti tutte; Modello di Labov valido ( estensibile) per due motivi:1- Ciascuno ( come ascoltatore o come narratore) ha esperienza del racconto, quindi ne conosce le varie parti 2- Ci sembra ovvio, perch possiamo ricondurre ad esso una buona parte della narrativa letteraria (quasi tutti hanno un prologo, un epilogo, un orientamento quasi sempre)Es: I Promessi Sposi Manzoni: Hanno titolo programmatico Hanno introduzione Hanno conclusione a cui segue subito un commento dallesterno del narratore Ha unazione complicante che poi viene risolta

Narratori intrusivi e narratori che si azzerano Manzoni esempio di narratore che racconta con molti commenti ideologici, intervenendo in prima persona ( tipico nel periodo classico del romanzo, in cui esso diventa forma egemone) Alla fine del 1800, si diffonde modo narrativo in cui narratore tende a scomparire ( dando effetto di una storia che si racconta da sola) Zola ( un incipit naturalista): c un antinizio (= cio un inizio dal nulla, apparentemente casuale ed arbitrario); ci sono anche romanzi che si potrebbero classificare come antinarrazioni non succede apparentemente nulla, non hanno azione complicante, n una risoluzione; assenza per comunque un elemento significativo, perch vuol dire che lautore vuole spostare lattenzione su altri elementi

2. Generi narrativi Epica -> coincide con le origini letterarie ( in Grecia, Francia, Spagna) Romanzo -> compare tardi in Grecia, dove era considerato un genere minore; Storiografia, biografia, epistola erotica -> sono per prototipi di narrativa, prima ancora della nascita del romanzo

Romanzo e racconto Fin dalle origini della narrativa, si stabilisce questa opposizione fra romanzo ( lungo) e racconto (breve), che ancora oggi li distingue in base ad un elemento apparentemente intrinseco (lunghezza) Ma opposizione che non significa incompatibilit ( romanzo al suo interno pu avere diversi racconti) o viceversa pi racconti possono strutturarsi in romanzo o in un macrotesto Differenza fondamentale nel genere breve: lettore/ascoltatore pu avere controllo mnemonico totale ( o quasi) degli elementi narrativi presenti; nel genere lungo: invece lettore/autore pu contemplare digressioni, elementi ridondanti, non succede sempre cos Differenza ulteriore -> modalit di ricezione; racconto (breve): pu essere letto in una volta sola, mentre lettura/ascolto di un romanzo presuppone normalmente delle pause ( per la sua estensione) Entrambi sono : indipendenti dal contenuto (=/ epica, o tragedia o commedia, che sono associati ad una materia, ad un registro, a dei personaggi precisi)Romanzo combinabile con altri tipi testuali (lettera, diario, libro di memorie): tipi extraletterari di cui la narrativa si servita per evitare che la narrazione risulti artificiale (quindi per darle realismo) Prosa e verso- narrativa aperta anche dal punto di vista dellespressione: - non sempre infatti romanzo/racconto si identificano con la prosa (ad es. la novella ha le sue origini in metri francesi come loctosyllabes, cio in narrazioni come i lais e i fabliaux)- di fatto verso impiegabile per il racconto/romanzo cos come la prosa applicabile al discorso libero 2. Epica e romanzo Hegel definisce il romanzo moderna epopea borghese secondo lui il mondo moderno il mondo del lavoro diviso e dellautocoscienza; tra vita interiore e realt esterna non esistono pi legami, tutti i tentativi di trovare valori sono solo problematici; proprio questa totalit degradata oggetto del romanzo Teoria di Hegel avr successo, e creer un mito critico che verr ripreso da Lukcs teoria del romanzo; Stile contorto e struttura schematica Nostalgia romantica per il mondo greco, dove cera felicit perch non si conosceva la dissonanza fra io e mondo Romanzo definito come nostalgia di una totalit perduta (//Hegel) + Fichte (romanzo forma di un mondo disertato dagli dei, abitato dai demoni) Si chiude con: apologia di Dostoevskij modello ideale per una rinascita dellepica in chiave moderna; Romanzo giudicato frammentario, ha bisogno di un ritorno a forme di palingenesi e di utopia Il Lukcs marxista: considera Tolstoj vero modello epico da additare al realismo socialista Antitesi epica-romanzo riformulata da Bachtin (=/ Lukcs);- tutti i generi letterari ereditati dallantichit si sono formati in epoca pre-storica (pre scrittura e pre libro)-> ognuno ha un canone proprio, un modello che lo rende determinato- romanzo lunico fra i generi che pi giovane della scrittura e del libro, e solo esso : adatto alla lettura (= nuove norme della percezione muta) -> non ha un canone, non determinato da un modello - romanzo ha natura POLIMORFA: infatti ogni teoria del romanzo va in crisi quando deve descriverne le caratteristiche particolari ( pu essere non in prosa, pu non essere problematico, pu non avere un intreccio narrativo) sua caratteristica primaria proprio la dinamicit, la deformazione, il mutamento, la plasticit delle sue forme

Confrontando lepica con il romanzo si pu capire quanto il romanzo fu rivoluzionario ed innovativo: Mondo dellepica passato eroico nazionale, mondo di vette, dei migliori; - un passato assoluto non solo in termine di tempo, ma anche in una dimensione di valore: mondo raffigurato degli eroi ad un livello assiologico-temporale completamente diverso - concezione del passato di questo tipo determina anche -> aspetti formali dellepica:- forza creativa la MEMORIA (=/ conoscenza), la TRADIZIONE (=/iniziativa individuale); - passato epico completamente chiuso in s stesso, non lascia spazio per aggiunte o modifiche da parte dellesperienza personale, che non pu accedervi, non pu vederlo o toccarlo, non lo pu vedere da qualsiasi punto di vista Anche tutti gli altri generi letterari condividono le stesse caratteristiche dellepica, perch vige sempre la stessa distanza gerarchica (anche se la rappresentazione al presente) - visto che lesperienza artistica tocca solo cose degne di essere tramandate in eterno, ai posteri: si esclude tutto il contatto con il presente

Romanzo invece RIVOLUZIONARIO raffigura evento assiologico-temporale identico a quello di chi scrive ed ai suoi contemporanei; - in questo erede della tradizione carnevalesca ( che si fondava su parodia e rovesciamento) - passato non pi passato assoluto (epica) ma passato aperto, incompiuto, relativo; nessuna autorit lo raccomanda alla venerazione dello scrittore, che pu modellarlo, guardarlo da vari punti di vista, inventarlo: da questo derivano tutte le sue caratteristiche (mescolanza degli stili e dei linguaggi) - romanzo genere COMPOSITO, che accoglie dentro di s varie forme: prosa lirica e descrittiva, riflessione analitica, narrazione spiegata, la verit documentaria

Da questo mutamento del romanzo, deriveranno altri mutamenti: ne risente lintero sistema letterario -> es: lirica - lirica antica: si ambientava in un presente assoluto in quanto trascendente rispetto al tempo che scorre - nella lirica dellOttocento (// romanzo): tempo del discorso ha i caratteri di un presente in atto, che appartiene a catena continua: io lirico = io autobiografico

Analisi di Bachtin ha il merito ( anche se verr ovviamente corretta, smentita, modificata) di recuperare la vita delle forme alla storia delle idee;

Alla fine anche la visione di Bachtin cade nella -> mitologizzazione (// Hegel e Lukcs) problema occidentale,lessere ossessionato dal problema delle origini, alla fine ci si immagina una sorta di unit primigenia da cui scaturiscono forme secondarie (in modo discendente, ovviamente saranno frammentarie)Quindi opposizione epica-romanzo ricalca una serie di grandi binarismi su cui si costruita lidentit occidentale, dove il primo ha sempre carattere di originari et e quindi superiorit (natura/cultura, pubblico/privato, oralit/scrittura, maschio/femmina): epica qui il primo termine ( temi elevati e tipicamente maschili, come guerra e azione eroica); romanzo invece genere di secondo grado, che nasce quando la scrittura gi in atto e ricalca dimensione borghese (orientato su un pubblico femminile) Epica e romanzo sono in realt 2: macrogeneri narrativi a loro volta suddivisi in altri sottogeneri, appartengono entrambi alla stessa tipologia espressiva (= narrativa), che si contrappone a:- lirica- drammatica Quindi sul piano ASTRATTO epica e romanzo non si dividono, ma si dividono sul piano dello statuto gerarchico:- epica -> genere pi codificato e canonico - romanzo -> genere pi fluido e aperto EVOLUZIONE STORICA Nascita tardiva del romanzo; morte precoce dellepica: - epica primo genere a sorgere, inaugura sistema letterario, ma ben presto declina; (Paradiso Perduto Milton, ultimo poema epico)- il genere sopravvive nella forma eroicomica; ma le cose cambiano se dobbiamo tenere conto della distinzione di Hegel fra epica originaria ed epica artificiale o letteraria; se consideriamo solo lepica originaria, solamente i poemi di Omero sono considerabili come epica ( morte precocissima allora) Il prototipo del romanzo:- nascita tardiva del romanzo sicuramente fatto incontrovertibile; anche la causa del fatto che viene ritenuto un genere di secondo grado e poco ufficiale; - per molto tempo si pensato che il momento effettivo della nascita fossero Pamela o Tom Jones , in realt ora si tende a tornare sempre pi indietro: spesso Don Chisciotte (dissonanza eroe-mondo); altre volte ancora si considera il romanzo antico (I. sec, in particolare Avventure di Cherea e Calliroe - Caritone): non esisteva un termine romanzo nel mondo classico, ma esisteva sicuramente quel genere con convenzioni molto chiare; - gi nel romanzo greco infatti erano presenti tratti distintivi che la visione hegeliano-lukacsiana considerava tipici del romanzo moderno:1- secolarizzazione2- individualismo3- isolamento delleroe4- dimensione privata e sentimentale5- sincretismo culturale Tutti elementi presenti gi nella commedia ellenistica di Menandro e ancora prima nelle tragedie di Euripide ( definite infatti romanzesche) - addirittura spesso molte delle caratteristiche particolari dellOdissea ( che derivano probabilmente dalle epoche diverse di composizione) vengono considerate in chiave proto romanzesca : LOdissea come archetipo del romanzo - poema secondo per eccellenza e secondario, viene ritenuto opera della vecchiaia e modello pi adatto della commedia -> diventa quindi archetipo ideale del romanzo - a causa degli aspetti tematici: viaggio, avventura, affetti privati -> collegabili alla cultura borghese- a causa degli aspetti formali: narrazione incentrata sul singolo eroe, pi chiusa e pi compatta rispetto allIliade Forme aperte e forme chiuse: necessit di una storicizzazione - opposizione epica-romanzo deve essere sempre storicizzata, e lo si capisce nel rapporto aperto-chiuso- infatti se Lukcs ( preso per un attimo come modello di pensiero contemporaneo pi generale), afferma che lepica aperta (continuum organico e omogeneo, flusso di eventi dotati di unorganicit intrinseca) mentre il romanzo chiuso (discretum contingente-eterogeneo, incanalare la propria materia disorganica in unarchitettura pi rigorosa) - nei primi secoli della storia narrativa invece, rapporto inverso!! Romanzo (identificato con il poema cavalleresco) forma aperta, pluralit e molteplicit; epica invece modello chiuso, organico, unitario epica riletta tramite Aristotele, che la assimilava alle regole della concentrazione e della selezione drammatica Nuove letture dellIliade:- Iliade teoricamente rappresenterebbe = forma epica allo stato puro;- in realt le letture recenti hanno messo in luce che ci sono punti di vista differenti, che presente polifonia espressiva,e che lo stesso protagonista Achille non incarna uno spirito collettivo ma vive la propria esperienza emotiva in contrasto con i codici del mondo circostante - un neopragmatista direbbe adesso che la comunit interpretativa crea il testo -> quindi lIliade romanzesca- in generale critica moderna ha riconsiderato le opere omeriche, non sono per niente statiche ma sono frutto di tante contaminazioni culturali ( anche orientali) -> stata lossessione occidentale per la ricerca delloriginario ( vedi sopra) a descrivere lepica come un blocco monolitico e organico Come tutti i generi, epica e romanzo non devono essere considerati entit fisse e immutabili, ma due fasci di costanti transculturali che di epoca in epoca, e di opera in opera, possono variare; - ovviamente pi facile individuare costanti in un genere codificato come lepica ( narrazione di imprese eroico-mitiche-storiche; linguaggio elevato e sublime; enciclopedismo) che non nel romanzo ( dimensione privata e sentimentale, forma aperta, identificazione patologica)- soprattutto incrocio e interferenza fra questi due insiemi di costanti individuano nel corso dei secoli la finzione narrativa Incroci e contaminazioni:- EPICA -> progressiva deformazione romanzesca, grazie soprattutto allintroduzione della tematica delleros (da Apollonio Rodio, a Chrtien de Troyes, fino ad Ariosto e a Tasso) - ROMANZO -> costellato di continui richiami allepica; allinizio per nobilitare un genere ancora bastardo, oppure al contrario per sottolineare perdita di una dimensione ideale e sublime (Satyricon, Don Chisciotte), oppure per trascendere la dimensione romanzesca ormai egemone ( in epoca moderna) -> Guerra e pace di Tolstoj, oppure per dare forma alle sperimentazioni novecentesche (Joyce- Ulysse)2. Nascita e metamorfosi del romanzo Romanzo genere caratteristico della letteratura moderna,lo si capisce da diverse cose:1. Dal numero di titoli pubblicati e da classifiche di vendita, si capisce che ha conquistato per due secoli il mercato librario1. Spazio preminente perch c ideale elenco di capolavori

In realt non sempre stato cos,- il romanzo inizialmente stato oggetto di: censure e processi ritenuto moralmente pericoloso perch comporta processo di identificazione - questo andato avanti fino alla cesura della seconda met del 700 -> inizia una lenta ascesa, diffuso nelle grandi nazioni borghesi nate dalla rivoluzioni ( non a caso nelle grandi aree della modernit industriale, Francia, Inghilterra, America, Russia) Processo graduale stato interpretato come: nascita del novel nuovo genere; gli studi recenti lo contestano come novit, sottolineando la sua continuit con la tradizione del romance medioevale e del romanzo greco e bizantino Alla fine, in pieno 800 -> romanzo diventa egemone ANTIROMANZO convive con il romanzo almeno fino ai grandi maestri dell800 (Stendhal, Balzac, Tolstoj)- anche nei Promessi Sposi, non difficile trovare entro il tessuto della pagina una libert di discorso ancora del 700 - ma anche Bachtin ammette che ad un certo punto c una -> tendenza alla regolarizzazione Romanzo presuppone: meccanismo di attese - interesse del seguito -> laddove la storia non ancora nota, un aspetto significativo del rapporto con il lettore -> necessit di una gerarchia riconoscibile, a cui si subordina la polifonia intrinseca al genere- principio radicato nellOttocento -> idea del realismo, illusione realista; disciplina il soggettivismo capriccioso dellio narrante, vincolandolo a rappresentazione fedele delloggettivit - finzione romanzesca restaura (attraverso illusione realistica) la fiducia in una corrispondenza mimetica tra leggi dellarte e leggi del mondo, una naturale narrabilit della vita La crisi di fine 800- equilibrio non dura molto, nell800 tradizione dellantiromanzo rimane vivace - crisi non solo letteraria, anzi:prospettiva in pittura, tonalit in musica; si capisce che le leggi non preesistono in natura, ma sono costruzione arbitraria del nostro intelletto, quindi cosa vieta di costruirne altre? Filosofia della scienza in quegli stessi anni va in crisi, immagine positivistica della ricerca viene posta in dubbio, crisi dei fondamenti matematici e fisici- anche il romanzo sembra recidere ultimo legame che aveva con lepica -> il rapporto di legalit tra eventi e personaggi, la coerenza logica e causale che laveva reso, nell800, un epica della realt Il romanzo del 900- sintassi logica della narrazione smette di essere isomorfa a quella del mondo -architetture sospese e incompiute - viaggio di Ulisse giornata qualsiasi di un impiegato a Dublino (Joyce)- personaggio che vede la propria esperienza dentro al racconto, e diventa destino uomo senza qualit (Musil)- determinismo causale dell800 consequenzialit implacabile ma senza spiegazione (Kafka)- recupera spinta alla carnevalizzazione ( tipica invece del romanzo delle origini)Questo processo per non va assolutizzato -> - tradizione ottocentesca dellintreccio rimane nella letteratura di consumo ma non solo ( ad esempio in Mann o nel postmodernismo)- ritorno alle tecniche narrative ottocentesche caratterizza ancora oggi il romanzo, soprattutto nelle aree non occidentali -> realismo magico ( > novit narrativa del secondo 900, affabulazione epica e infinita si intreccia con onirismo surreale, Garcia Marquez)3. Il romanzo e il suo pubblico I contenuti del romanzo fanno ben capire che esiste un forte nesso fra letteratura e societ:- Robinson Crusoe -> iniziativa individuale del mondo borghese moderno- Certosa di Parma -> quadro della Restaurazione in Italia - Madame Bovary/ Anna Karenina -> contraddizioni dellistituzione familiare, mediatore tra individuo e collettivit Componente anti-aulica e anti-letteraria- ignorare questa istanza realistica sarebbe sbagliato - infatti il romanzo, fra le sue componenti originali, ha anche una componente anti-aulica e quindi anti-letteraria, dove ha importanza appello a unimmediatezza nel riconoscimento del lettore, che, anche se illusoria, comunque caratteristica- i grandi romanzieri si lasciano ispirare dai fatti attorno a cui ruota la coscienza collettiva -> romanzi in alcuni casi sono tipo antecedenti diretti del reportage Scandalo che fu il romanzo nel campo della letteratura // scandalo della fotografia nelle arti visive illusione di contatto diretto con la realt anche la visione opposta a questa ( romanzo sarebbe soddisfacimento di un bisogno di evasione fantastica) stessa istanza letteraria sociologia della letteratura ha eletto il romanzo ad oggetto ideale di indagine

Due orientamenti fondamentali come sociologia del romanzo:

1. Orientamento ideologico-> Lukcs + Goldmann Lukcs: capacit del romanzo di riflettere lo sviluppo storico della societ; la sua nozione di realismo si fonda sulla categoria del tipico : un personaggio o una situazione sono tipici quando hanno una loro individualit, attraverso la quale per si vedono le tensioni della storia -> equilibrio dialettico che per venuto meno con lesaurimento della funzione propulsiva della borghesia ( mentre era presente nel romanzo del primo Ottocento): lo scrittore non narra pi adesso, ma descrive lapparenza degli eventi vede quindi drastica frattura fra momento di classicit (Balzac, Toltsoj) e momento di decadenza (Zola, Kafka) scarsa autonomia che riconosce allo statuto formale dellopera (considerato come una conseguenza di scelte compiute su altri piani) Goldmann: solo in parte supera difficolt; secondo lui nesso fra letteratura e societ si manifesta in termini di omologia strutturale 2. Orientamento funzionalista Condizione della letteratura come fatto sociale (=/ rappresentazione di fatti sociali) Si fonda su dati obiettivi come lanalisi del pubblico ( nella sua composizione qualitativa e quantitativa) Da questi prendono spunto, oltre che ricerche ispirate a una sociologia funzionalista, anche proposte diverse (Gramsci), sulla mancanza di una letteratura popolare in Italia (connessa alla incapacit della borghesia risorgimentale di esercitare unegemonia progressiva nel paese) Tipico di questo secondo orientamento: Interesse per la letteratura di massa Proprio intorno alla letteratura di massa -> critica sociologica si incontra con critica strutturale Incontro fra analisi sociologica e modelli formali = experimentum crucis della critica contemporanea; pu essere allora di fondamentale importanza la nozione di pubblico Forma-romanzo rivela inequivocabile matrice storica -> forma letteraria della modernit, sotto questo profilo si spiega il suo carattere anti canonico Pubblico e modalit di lettura nuovi Romanzo genere dappartamento, destinato per la prima volta ad una lettura silenziosa e individuale (tutti gli altri generi erano nati per una lettura orale e pubblica) In una lettura orale infatti si possono pronunciare meno segni alfabetici in unora -> quindi intera strumentazione tecnica, retorica, stilistica dellopera sollecitata a modificarsi in profondit Uneditoria con alte tirature = romanzo sostiene e presuppone per forza uneditoria di questo tipo; letteratura si scopre merce e prende coscienza ( in positivo o in negativo) dellimpossibilit di eludere la pervasivit delleconomia moderna Vita materiale ed immaginario letterario Nati una serie di studi in rapporto a questo binomio Rapporto romanzo-pubblico, cos come quello autore/societ, ha molti livelli di analisi -> semiologico, psicologico, sociologico, antropologico Metafora del treno come tema ambivalente e ossessivo della letteratura dell800 e del 900 Metodi intrinseci e metodi estrinseci Spesso i metodi estrinseci accumulano dati alla cieca, senza organizzarli intorno ad unopera ( che lunica che pu dar loro un senso) Se volessimo descrivere in modo puramente intrinseco accumuleremmo dati alla cieca, che resterebbero senza un fine Solo un dialogo assiduo fra metodi intrinseci ed estrinseci costruisce quadro teorico sul romanzo

3. Lanalisi del racconto

1. Fabula e intreccioDistinzione risale ai formalisti russi, fondamentale nellanalisi del racconto-FABULA= elementi costitutivi del racconto, materiali di base per la costruzione dellintreccio; serie degli eventi considerata cronologicamente e secondo nessi causali- INTRECCIO= arrangiamento, nel testo, degli elementi della fabula; contenuto non segue necessariamente una logica causale-temporale ( che infatti insolita nei testi narrativi di ogni epoca e tradizione) - Es nellOdissea poema comincia quando sono gi passati 10 anni dalla caduta di Troia, Ulisse prigioniero di Calipso; eventi che precedono vengono narrati gradualmente, episodi centrali raccontati alla corte di Alcinoo, mentre avvenimenti successivi alla presa di Troia vengono rievocati, separatamente, da Nestore e da Menelao su richiesta di Telemaco -> ordine reale degli eventi sovvertito e confuso nel poema: non c loro dispiegarsi lineare ma si ha un intreccio- a volte intreccio deve rispondere a regole precise es. romanzo giallo : evento iniziale deve essere ricostruito solo alla fine - FLASHBACK = uno dei procedimenti di incastro del passato nel presente; lo stesso personaggio ricorda o racconta vicende passate; es: racconto di Ulisse ad Alcinoo, oppure pu essere lo stesso autore che apre digressione e ci informa sugli antefatti o sui precedenti di un personaggio ( es: monaca di Monza, Manzoni) - pu essere per generalmente ricondotto ( lintreccio) a generale fenomeno dello sfasamento = fra unit formali e unit di contenuto ( es: enjambement, verso non termina con pausa di senso, quindi si ha tensione fra unit metrica e unit linguistica); mancata coincidenza quindi, che riguarda non solo la poesia ma anche la prosa ( es: capitoli di un romanzo)Intreccio va quindi inteso come arrangiamento formale del contenuto della fabula Distinzione fabula-intreccio analizzata dai principali indirizzi della narratologia, ad esempio Segre sostituisce alla coppia oppositiva fabula-intreccio la -> quadripartizione: Discorso ( = testo narrativo colto nel suo aspetto significante, quindi lessico, sintassi..) Intreccio Fabula Modello narrativo (= ulteriore livello di astrazione, forma pi generale in cui un racconto pu essere esposto mantenendo lordine e la natura delle sue connessioni) Avalle analizza lepisodio di Ulisse dantesco dividendo 4 funzioni: Allontanamento ( Ulisse parte per linchiesta pericolosa) Allocuzione ( leroe comunica la decisione ai compagni spiegandogli i motivi che lo spingono) Infrazione ( oltrepassamento della frontiera del paese sconosciuto) Punizione ( morte in seguito allimpresa temeraria)Fabula e intreccio sono importanti per ragioni comparative (= permettono di confrontare, a due livelli distinti, testi che hanno affinit oscurata da altri elementi o dallorganizzazione dellintreccio) Anche Propp ( che conduce analisi morfologica delle fiabe) e Bdiet ( uno dei primi esperimenti di narratologia) compiono analisi narratologiche che hanno finalit comparative Analisi narratologica quindi: strumento per lo studio letterario ( ma anche per lo studio antropologico), ma solo a condizione che non venga praticata fine a s stessa, perch un procedimento di astrazione che fa scomparire il testo nella sua individualit Per analizzare un testo in maniera pi coerente possibile quindi si devono confrontare i vari livelli, mettendo a fuoco le specificit di ogni singolo testo, senza annullare tute le differenze a favore degli elementi in comune

2. Tipologie del personaggio Forster parla di HOMO FICTUS = specie antropologica costituita dalla popolazione che abita e vive i romanzi e i racconti; prodotto dal cervello dei romanzieri, che hanno metodi di gestazione contrastanti; nasce fra le quinte, ma pu morire in scena; necessit di poco cibo e poca acqua, i rapporti umani lo occupano senza tregua Uomo vero e proprio ( homo sapiens) : ha esistenza ontologica, relazioni in cui immerso, vicende che vive, racconto che ne possiamo fare Homo fictus : esiste solo per quello che ce ne viene raccontato Necessit di parlare di: Sistema di personaggi Idea elementare di sistema = definizione di melodramma di Shaw un tenore e un soprano vogliono andare a letto insieme, ma un baritono glielo impedisce ( ovviamente le cose non sono cos semplici) Propp propone schema riguardo le fiabe di magia dove le funzioni narrative sono connesse perch formano la sfera dazione di un personaggio astraendo i tratti anagrafici, caratteriali, sociologici del personaggio, possiamo individuare alcuni soggetti costanti in quasi ogni narrazione (= attanti) ad es: soggetto che desidera un oggetto destinatore che destina loggetto ad un destinatario aiutanti che aiutano il soggetto + oppositori che lo ostacolano= coppie di attanti secondo Greimas modello attanziale ( implicito in ogni racconto)Attanti si incarnano eventualmente in attori , che possono ad esempio cumulare pi ruoli ( spesso destinatore e soggetto coincidono); ruoli possono anche essere assunti da entit astratte (Provvidenza , ruolo di destinatore)In alcuni racconti le mediazioni fra lo schema e le sue manifestazioni sono cos complesse che impossibile riconoscere in modo preciso i ruoli, e al massimo si pu individuare sostrato fra il mitico e larchetipico esigenza di ricondurre personaggi ad un sistema deve tenere conto delle vicende specifiche a cui vanno incontro i personaggi nel singolo racconto ogni testo narrativo ha bisogno di sistema proprio, che tenga conto anche dei ruoli tradizionali di protagonista, eroe, antagonista Forster distingue anche una classificazione che si basa sulle modalit di rappresentazione concrete nel testo:a- PERSONAGGI PIATTI Costruiti attorno ad ununica idea o qualit; non per questo per sono artisticamente inferiori La signora Micawber dice che non abbandoner mai il signor Micawber, e infatti eccola l facilmente riconoscibile dallocchio emotivo del lettore Sono comodi per lautore, perch non devono mai essere introdotti, non scappano, non devono essere tenuti docchio b- PERSONAGGI A TUTTO TONDO Disponibili per una vita pi larga, anche diversa da quella che la vicenda narrata chiede loro di vivere Ci sorprendono sempre, ha in s lelemento della vita Es: personaggi di Dostoevskij, Tolstoj, Proust, Madame Bovary)

Apparentemente, personaggio trova la sua origine nel testo, nelle funzioni e nei ruoli archetipici del racconto Ma potremmo domandarci se esiste, se ha una vita oltre il testo, se gli si pu attribuire esistenza ( ovviamente non vera e propria, non persona in carne ed ossa) -> il lettore deve completare la figura del personaggio, che un paradigma aperto fornitoci dallautore (// rappresentazione teatrale, attore presta corpo e voce ai personaggi) Questo spiega la possibilit di trasferire un personaggio da una storia a unaltra conservandone lidentit, ma anche la capacit dei personaggi di farsi portavoce di conflitti problematici autentici, attraverso i quali noi interpretiamo la nostra stessa vita Personaggio storicamente ha sempre accompagnato le vicende dellhomo sapiens: Eroe classico ( azioni sono manifestazioni esterne di ci che egli immodificabilmente) -> eroe del romanzo ( non possiede essenza ma diventa, si costruisce) Personaggio uomo -> personaggio particella ( somma di percezioni, eventi, atti, che non si saldano pi in un destino riconoscibile)Homo fictus per noi testimone da interrogare 3. Tempo

Centralissima nella narrazione, ha una tipologia complessa che si pu solo schematizzare TEMPO DELLA STORIA = si suppone avvengano le vicende raccontate; TEMPO DEL RACCONTO= voce narrante ci riferisce gli eventi ed anche il tempo in cui ha luogo ascolto o lettura Rapporto fra questi due tempi determina delle variazioni di ordine e di durataORDINE Successione degli eventi della storia ( come noi la ricordiamo) lineare, segue il prima e il dopo; se ci viene detto La regina mor, e il re mor di dolore la successione rispettata dal discorso; se ci viene detto La regina mor di dolore perch il re era morto abbiamo sfasamento ( anacronia) fra ordine dei fatti e ordine in cui ci vengono riferiti Genette distingue fra: Prolessi = ci informa sul futuro Analessi = a partire dallavvenimento narrato ci informa intorno a ci che lo precede Portata dellanacronia = intervallo di tempo che separa due avvenimenti, pi o meno contigui o lontani Ampiezza ( o estensione) Acronia = successione del discorso basata non sulla relazione cronologica, ma su associazioni di altri tipi ( spaziale, tematica, logica)DURATA Riassunto = raccontare la vita di un personaggio anteriore allinizio dellazione, in una pagina sola ( in questo caso riassunto retrospettivo) [tipico di Balzac] Ellissi =tempo della storia procede per una durata pi o meno lunga, mentre il tempo del racconto nullo ( se cade allinterno di un episodio, ha effetto di suspense) Scena = tempo del racconto coincide con tempo della storia; soluzione di taglio teatrale ( si capisce dal nome), romanzo nella sua storia lo ha praticato sempre di pi, diventando drammatico ( Henry James aveva come imperativo drammatizza) Monologo interiore = stessa coincidenza fra tempo della storia e tempo del racconto Estensione = tempo del racconto ha durata maggiore del corrispondente segmento di storia un effetto di rallentamento , raro nella narrativa che si verifica quando il narratore riferisce, analizza pensieri, intuizioni e sensazioni del protagonista -> romanzo poliziesco americano (= hard boiled), dove si accompagna ad una poetica visiva e cinematografica e i gesti e le azioni vengono narrate minuziosamente in tutte le loro fasi; oppure nel nouveau roman francese Pausa = tempo della storia si ferma del tutto, mentre il racconto mette a fuoco il suo spazio tramite similitudini ( epica) o tramite descrizioni (romanzo classico) Esempio di alternanza pausa-estensione: epifania del ricordo di Proust Frequenza = altro tipo di rapporto possibile fra tempo del racconto e tempo della storia; le sono legate diversi effetti (ritorno ossessivo su un evento, monotonia..) ; Chatman la sintetizza distinguendo i tipi:a- Singolativo : singola rappresentazione narrativa di un singolo momento della storia ( ieri mi sono coricato presto)b- Singolativo multiplo : diverse rappresentazioni, ciascuna corrispondente a tipo diverso della storia ( luned mi sono coricato presto, marted mi sono coricato presto, mercoled mi sono coricato presto) c- Ripetitivo : molte rappresentazioni narrativa dello stesso momento della storia ( ieri mi sono coricato presto, ieri mi sono coricato presto, ieri mi sono coricato presto)d- Iterativo: una singola rappresentazione discorsiva di molti momenti della storia ( tutti i giorni della settimana mi sono coricato presto)

In genere si suppone che il tempo della storia sia antecedente a quello del racconto, cio che la storia sia collocata al passato, quindi narrata al passato ( addirittura i romanzi di fantascienza, che pur spesso parlano del futuro, sono narrati al passato) in realt ci sono esempi di -> narrazioni al presente ( romanzo americano del 900, nouveau roman, oppure Giovanni e le mani di Fortini) Weinrich propone distinzione sui tempi verbali : Tempi delo sfondo = ( tipicamente imperfetto) Tempi del primo piano = (tipicamente passato remoto)La loro distinzione non coincide con differenza stasi-azione / continuit-discontinuit, ma riguarda messa a fuoco della materia: se dici cera il sole o ci fu il sole, la seconda ti da lidea di unazione conclusa; ad entrambi si contrappongono i Tempi commentativi = ( presente, futuro, passato prossimo) -> rappresentazione degli atteggiamenti e delle considerazioni del narratore Concezione del tempo pu essere diversa da una narrazione allaltra

4. La voce

Distinzione autore narratore:Chi parla allinizio del Circolo Pickwick di Charles Dickens? Non Dickens, perch noi distinguiamo fra persona fisica e soggetto dellenunciazione; paradossalmente la voce la nostra, ma -> chi legge un romanzo non si ritiene il soggetto dellenunciazione, ma pensa a qualcuno che gli sta parlando = narratore, sua la voce, lui che incontriamo alle soglie del romanzo, rappresenta nel romanzo il nostro doppio, e lui stesso il doppio dellautore Spesso distinzione autore-narratore e lettore narratario resa esplicita -> Decameron, la cui cornice riproduce la situazione narrativa stessa in cui noi leggiamo; Nella Coscienza di Zeno -> Zeno stesso racconta scrivendo la propria biografia; personaggio Zeno di fatto si duplica, a noi non sembra strano perch sappiamo che il romanzo collocato in un orizzonte psicoanalitico, ma si riconducono comunque ad una possibilit implicita nel discorso narrativo

Io posso immaginare di scrivere: Amleto disse a Ofelia di andare in convento; evento mediato dalla voce che sta narrando la vicenda diegesi Amleto disse a Ofelia: Vai in convento seconda parte pezzo di realt; Dare direttamente la parola ai personaggi ( incarnati da attori) , rappresentano sulla scena le parole e le azioni prescritte dal copione = mimesi

Distinzione mimesi diegesi risale a Platone e Aristotele -> ripresa da Henry James che distingue fra showing e telling ; in ogni caso non mai antitesi rigida

Classificazione di Chatman proposta nel 1978 Rappresentazione mediata in modo minimo ( non registra nulla al di l delle parole e dei pensieri che i personaggi stessi verbalizzano) [ es: Coscienza di Zeno, parole e pensieri verbalizzati sono addirittura gi scritti] intenzione dellautore implicito si manifesta nella sua totalit Rappresentazione che, oltre alle azioni verbali, rende conto anche di azioni non verbali (= anche di processi interiori, come sentimenti ed emozioni, verbalizzati dal narratore senza commenti) Rappresentazione che rende evidente la presenza del narratore; casi in cui il narratore ci d informazioni su ambienti, avvenimenti, offrendo al lettore spiegazioni supplementari che rendono meglio comprensibile la scena in corso [Tolstoj, Guerra e pace] Rappresentazione in cui il narratore interpreta, giudica, fa riferimento allatto stesso della narrazione ( semplice coloritura, oppure riflessione mentale/filosofica, oppure intervento diretto del narratore che apostrofa un personaggio, o autoriferimento)

In un romanzo epistolare ( o in un romanzo scritto in prima persona) personaggi prendono direttamente la parola, quindi siamo teoricamente di fronte a pezzi di realt, narratore tecnicamente assente in questo caso si parla di autore implicito Autore implicito =/ narratore, da personaggio-narratore, da personaggio reale

In generale, in qualsiasi comunicazione : soggetto della narrazione =/ soggetto reale Quando leggo, chiaro che la voce narrante non si rivolge direttamente a me; spesso incontro infatti narratario, lettore fittizio, immagine miniaturizzata dal pubblico replicata nel testo (es. felice brigata del Decameron Dottor S. di Zeno); uditore lettore interno al testo, specie di personaggio anche se spesso estraneo alla storia ( narratario) Anche dove non c un narratario, esiste comunque un lettore implicito : lopera si rivolge a lui, e prefigura di lui certi comportamenti ( es. lettore implicito della Commedia assiste a drammatica ascesa morale e religiosa che sa di essere chiamato a compiere); io come lettore posso decidere se assumere questi comportamenti oppure assumere solo sul piano provvisorio dellimmaginazione le vesti del lettore implicito Tratti di queste due figure ( narratario e lettore implicito) sono definite dalla definizione di punto di vista e di altre tecniche narrative e hanno sfumature e tipologie molto varie ( narratario pu essere palese ma esterno alla storia, oppure interno alla storia) [es. nel Cherea e Calliroe Caritone, assemblea del popolo siracusano che ascolta le vicende commovendosi e appassionandosi raffigurazione delleffetto auspicato sul pubblico/ sperimentazione del Novecento andata avanti fino a un tipo di narrazione particolarissimo come quella in seconda persona ] Narratore se spiega, interpreta, d informazioni, caratterizzato da un onniscienza editoriale; evoca di fronte a s un narratario con cui rapportarsi ( se non lo fa, non pu comunque fare a meno di un lettore implicito che condivide la sua visione del mondo); tutto questo avviene attraverso la mediazione dellopera, che non deve prevaricare -> tra autore e lettore si deve instaurare patto narrativo = se ne deve assumere consapevolezza e facendo questo non si viola lautonomia del testo, ma lo si realizza come oggetto di esperienza

Punto di vista

Punto di vista e prospettiva sono espressioni metaforiche che riguardano modalit del discorso narrativo Voce = chi parlaProspettiva = chi vede

Si distinguono tre casi di punto di vista :

0. Narratore onnisciente = narratore sa e dice pi di quello che sanno i suoi personaggi; demiurgo che dallalto domina la vicenda, racconta senza identificarsi con nessun personaggio, ne spiega al lettore cause e connessioni, conosce lintero sviluppo fin dallinizio0. Narratore si identifica con il personaggio, sa e dice solo quello che sa il personaggio, ne riporta sensazioni, emozioni, vede tutto con i suoi occhi [ romanzo psicologico di fine 800/ Henry James e le sue teorizzazioni ]; in questo secondo tipo:

punto di vista pu spostarsi da un personaggio allaltro ( Madame Bovary) focalizzazione interna variabile focalizzazione interna fissa focalizzazione interna multipla

0. Narratore sa e dice meno di quello che sa il personaggio -> racconto comportamentista di Hemingway; narratore non entra mai nella mente e nei pensieri dei personaggi, ma spia lazione da unangolazione esterna Questi tre tipi di narrazione non hanno mai forma pura in una narrazione: si confondono spesso ( narratore onnisciente rivela qualcosa ai lettori); la stessa voce pu farsi portatrice di punti di vista diversi

Al punto di vista sono collegate anche le -> modalit con cui il narratore riporta i discorsi dei personaggi: Forme classiche ( diretto, indiretto, forma narrativizzata) Discorso indiretto libero forma molto particolare, oscillazione di punti di vista; discorso indiretto in cui stato soppresso il verbum dicendi, creando ambigua interferenza fra parole del narratore e parole del personaggio: Verga nei Malavoglia; intera narrazione condotta con luso sistematico dellindiretto libero, attraverso la mediazione generale di un coro di parlanti che lanima folklorica del villaggio; siamo immersi dal principio nellatmosfera locale, e abbiamo lillusione di essere presenti al parlare di un ente collettivo, coro; altra forma di interferenza quella delle tracce del parlato nei discorsi indiretti; Verga usa un registro di termini appartenenti alla sfera linguistica del personaggio, non dellautore. Viceversa, parola dellautore non pu non interferire a sua volta nel discorso diretto dei personaggi Flaubert alternarsi di voci e punti di vista particolarmente vivo nel romanzo introspettivo e nellanalisi delle passioni; maestro insuperato dellindiretto libero Pu anche riferirsi al sistema di valori : narratore dei Malavoglia vicino ai personaggi nel tempo, nello spazio e nel sistema di valori, ma non lautore! Doppia distanza esistente; Malpelo si chiama cos perch aveva i capelli rossi.. affermazione attribuita ad un coro, la cui visione del mondo condivisa anche da Rosso, ma antifrasi per lautore. Quanto pi Rosso fa proprio i