Broadcast&Production Maggio 2013

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  • EDIZ IONE ITAL IANA DI RADIO WORLD & TV TECHNOLOGY

    Anno XV - Numero 2 - Aprile/Maggio 2013

    SommarioEVOLUZIONE TECNOLOGICA

    Nonna Radio vivela sua seconda giovent!

    NEWS pag. 3

    FILMMAKERS pag.16

    LE TELEVISIONIIMPOSSIBILI pag.18

    WEB RADIO pag.44

    WEB TV pag.46

    SPECIALE pag.48Radio e Tv produzioni in esterna

    DOSSIER RADIO pag. 56Il punto sugli standard mondiali

    INSERTO

    WEBCAS

    T &

    PRODUC

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    ESTATE

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    NEWS EBU-UER TV IMPOSSIBILI

  • A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N 3

    Non era ovviamentepensabile che tutti i Paesimembri riuscissero arispettare la data del31/12/2012, ma il segnaleera fortissimo: si parlava dispegnere il sistemaesistente e si fissava unadata limite. Per la radio,invece, le cose sono andatediversamente. Lo standardDAB stato approvato nel1994, un anno prima dellostandard DVB-T (1995),ma per una serie di ragioniper la radiofonia digitalenon mai stato fatto alcunpasso di portataparagonabile. Gliorganismi politici, disolito, non deliberanocontro le consuetudini oi desideri di un settore: piaccia o meno,dobbiamo quindi pensare che il mondo dellatelevisione, inteso come l'insieme deicostruttori di apparati di produzione e didiffusione, dei broadcaster e dei produttori diricevitori, ha creduto nelle potenzialittecniche e di mercato del digitale molto primae molto pi di quanto abbiano sinora fatto icolleghi della radiofonia. Per quale motivo?E qui, vale la pena riflettere un attimo. Per cominciare, i costruttori di apparati diproduzione e di diffusione televisiva sonotipicamente le stesse aziende che propongonoanche apparati di produzione e di diffusioneradiofonica. Ambito nel quale, peraltro, inbuona parte i contenuti vengono prodotti edistribuiti in formato digitale, e ridiventanoanalogici solo presso il sito trasmittente, alcontrario di quanto accadeva (e spesso accadetuttora) per la televisione. Non sembra quindiche la radio, di suo, sia tecnicamente piarretrata della televisione; come dicevamo, leaziende che producono gli apparati dellacatena ascendente sono ragionevolmente lestesse, per cui ragionevole che anche iprincipi ispiratori ed i modelli di gestionesiano paragonabili. N ci risulta che sulmercato manchino (o siano mai mancati)

    apparati in grado di confezionare e trasmetterela radio digitale. I produttori di ricevitori tipicamente vanno arimorchio della tecnologia effettivamentedisponibile per i consumatori: avendo cometarget il mercato di massa, possono realizzareprofitti interessanti solo con volumi di venditadi quattro o cinque ordini di grandezzasuperiori ai volumi dei produttori di apparatiprofessionali. Per fare un esempio, un solotrasmettitore installato in un sito comeValcava o Monte Mario si porta dietroalcuni milioni di ricevitori. Non quindipensabile che un produttore di ricevitori possatentare la fuga tecnologica in avanti, in quantonon potrebbe rischiare gli investimentinecessari ad industrializzare un prodotto dicosto compatibile con il mercato consumer:hanno realizzato televisori a colori solo dopoche i diversi broadcaster hanno deciso diprodurre e trasmettere programmi a colori inquel determinato standard. Non prima.Passando poi al who's who dei costruttori,dopo il pionierismo degli albori le progressiveconcentrazioni di aziende e gli sviluppi dimercato hanno fatto s che diversi produttoridi ricevitori televisivi commercializzino anchericevitori radio, e spesso attraverso i medesimi

    canali di distribuzione. Anche da questopunto di vista, quindi, radio e televisionedovrebbero parlare un linguaggio simile.Anche i broadcaster che si occupano di radiohanno parecchio in comune con quelli che sioccupano di televisione. Se ci limitiamo aquelli che hanno l'effettiva capacit diorientare le scelte tecnologiche, cio ibroadcaster di servizio pubblico, possiamodire che in linea di massima stiamo parlandodelle stesse aziende: gli operatori commerciali,di solito, non si assumono l'onere di fare dalepre, e preferiscono sposare scenaritecnologici i cui costi di sviluppo e di messa apunto iniziali siano gi stati collaudati da altri.Cosa hanno fatto i broadcaster radiofonicieuropei di servizio pubblico dal 1994 ad oggi,cio negli ultimi venti anni? curioso: si sono comportati pi o meno tuttiallo stesso modo. Hanno osservato quello chesuccedeva. I pochi che hanno provato adacquisire un ruolo di leadership esplorativa, lohanno rapidamente abbandonato. Hannodissertato a lungo su quale fosse il Sacro Graaldegli standard di trasmissione digitale. Alcunisi sono dedicati con poca o nulla convinzionein sperimentazioni che non potevano portaread altro che a s stesse. In alcuni Paesi, come

    Da Ginevra finalmente arrivauna parola chiara sul futuro della radioStrana cosa, a volte, l'Europa. Per la televisione digitale, dopo le discussioni di rito, ci si era messi d'accordoin modo semplice e chiaro: in tutti i Paesi aderenti all'Unione Europea la televisione analogica andava spenta entro il 31 dicembre 2012. Per la radio, invece, tutto in alto mare. Fino a quando, a Ginevra, qualcosa cambiato

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    l'Italia, le frequenze elettive per i segnali DAB(la banda III VHF) erano saldamenteoccupate (per altri usi) in certi casi persinodalla stessa azienda che avrebbe voluto/dovutoutilizzarle per la radio. Quasi tutti si sonocimentati in una ardita contrapposizionetecnica fra DAB (con o senza +) e DRM chedi fatto sfociata nell'immobilismo, senzacogliere che DAB e DRM sono i due standardpi complementari e meno concorrenziali chesi possano immaginare. Non dal punto di vistatecnico, ma dal punto di vista del target dipubblico che consentono a quello specificooperatore di raggiungere nel modo piefficace. Tra DAB e DRM lo standardmigliore ... tutti e due! Dipende da quello chesi vuole fare. In sostanza: si sono fatti del maleda soli. Alcuni operatori privati, anche inItalia, hanno creduto nella potenzialit dimercato della radio digitale pi di quanto nonabbiano fatto i loro colleghi di serviziopubblico, investendo risorse ed energie, masempre da battitori liberi, senza quella efficaciae quella massa critica che avrebbe garantito ilmuoversi in modo corale.Perch hanno fatto questo? Scartiamo subitol'ipotesi che siano stati tutti degli sprovveduti.Non realistico, e sarebbe anche ingeneroso:come dicevamo, dal punto di vista dellapermeabilit alle tecnologie nuove e piavanzate la radio e le persone che ci lavoranonon sono certo seconde alla televisione.E allora? Allora, forse mancata la killerapplication della radio digitale. Torniamo unattimo alla televisione. Non parliamo qui disuccesso commerciale, ma di consenso lungol'intera filiera del settore. Che cosa hapermesso di fare la televisione digitale cheprima non esisteva? Qual stata la cosa inpi che la televisione digitale avrebbe reso

    possibile? In tre parole: valorizzare i contenuti.Cio: la televisione a pagamento con leschedine prepagate; le partite in HD; i canalitematici, aggiuntivi. Al top dei top, i canalitematici in HD da vedere attraverso latelevisione a pagamento con le schedineprepagate. Era quello che mancava per provarea combattere con possibilit realistiche glioperatori della pay-tv satellitare, e anche pertentare di evitare che la televisione generalistavenisse relegata al ruolo di televisionegeriatrica.Una ragione di mercato, quindi, e nontecnica. In effetti la televisione non si interrogata a lungo su quale fosse lo standardtecnicamente migliore per trasmettere indigitale: ne ha scelto uno e via. Non vogliamocon questo dire che la transizione dellatelevisione al digitale stata fatta con il primostandard che ci si trovati davanti, ma avendoben chiara l'esigenza di fornire ai telespettatoriun contenuto radicalmente diverso, nellediverse parti del mondo si scelto il primostandard che poteva permettere di fare quelloche serviva. Non stata una scelta univoca: aseconda dei luoghi la televisione digitalecambia, e si chiama DVB-T, ISDB-T, 8-VSB,.... A riprova del fatto che l'eccellenza tecnicanon stato il primo fattore di scelta, si vedaquale standard abbiano adottato negli StatiUniti: chiunque abbia un minimo dicompetenza tecnica potr dirvi come si collocalo standard 8-VSB nei confronti dei suoiconcorrenti".

    Una prospettiva da cambiareForse, per la radio mancata proprio questachiara prospettiva di mercato, che necessariaaffinch una transizione venga fatta propriadai vertici dell'industria, e dia luogo a quella

    convergenza costruttiva di interessi che sitraduce in un movimento ordinato dell'interosettore di appartenenza. Se manca unaprospettiva di mercato, se non un businessplan finalizzato ad una maggiore (o migliore)redditivit a stimolare il cambiamento, ci sitrova inesorabilmente prigionieri di unbipolarismo perverso: da una parte, iresponsabili delle aziende difficilmenteriusciranno a vedere una chiara prospettiva diredditivit nella svolta tecnologica, per cuirimarranno in attesa di indicazioni pi chiare.Dall'attendismo dei vertici deriva unamancanza di indicazioni strategiche ai repartitecnici delle aziende. E qui si innesca il loop:tipicamente i manager decidono, ma i tecnicisi innamorano. Lo diciamo da tecnici, quindibattendoci il petto. In mancanza di chiareindicazioni strategiche, i reparti tecnici fannoil loro lavoro: perseguono l'eccellenza, quellaastratta, filosofica. Portano al manager il fruttodelle proprie ricerche, il manager non trova ilmodo di ricavarvi un profitto e non decide. Iltecnico, allora, torna a sviluppare una versionemigliore di quello che ha appena proposto, perdare al manager un ulteriore elemento a favoredella propria proposta. Il manager apprezza,ma di nuovo non sa cosa farci, e nicchia. Iltecnico ritorna sui suoi passi, e miglioraancora. Eccetera. Ed ecco il fiorire di standard,e di polemiche tecnologiche spesso sterili efratricide che tutto hanno fatto fuorchaiutare l'effettivo sviluppo della radiofoniadigitale.Forse, il peccato originale della radio digitale che nessuno di quelli che potevano decideredavvero ha mai avuto una idea chiara di comefare dei soldi con la radio digitale. Di fronte aduna visione tecnica come sempre eccellente,nell'industria della radio mancata unavision condivisa, un pensiero orientato ingrado di far partire la macchina per davvero. solo la nostra opinione, ma noi crediamoche la vera killer application della radiofoniadigitale sia la radio ibrida, intesa come unasinergia fra broadcast e broadband persfruttare il meglio che ciascuno dei due mondipu dare: l'economia di scala, l'efficacia el'affidabilit del broadcast per i contenutilineari, e la peculiare efficacia unita allacapillare granularit del broadband per icontenuti di approfondimento o a richiesta.Ci rendiamo conto che radio ibrida, per lamaggior parte delle persone (e purtroppoanche degli addetti ai lavori) tuttora unconcetto astratto. Questa probabilmente lasumma dell'incomprensione di fondo cheha finora impedito il decollo della radioibrida: i creativi e gli uomini del marketingnon sanno quali strumenti potrebbe mettere aloro disposizione la tecnologia, e quindi nonhanno modo di creare modelli di contenuto in

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    grado di trarne vantaggio. I tecnici non hannotipicamente la possibilit di illustrare fino infondo (anche all'interno della propria azienda)quello che la tecnologia gi capace di fare, icreativi e gli uomini di marketing proseguonoper la loro strada e le eventuali proposte chearrivano ai manager seguono quindi duepercorsi paralleli.

    Eppur si muoveMa, forse, qualcosa sta cambiando. Il fatto che dal mondo (soprattutto il nuovo mondo,come l'Australia) hanno cominciato adarrivare esempi concreti di come con la radiodigitale sia possibile ottenere un riscontrocommerciale. E le idee hanno cominciato arimettersi in movimento.Nei paesi nordici, per la prima volta, si scritta la parola Switch-off a proposito dellaradio analogica, e si anche indicata una dataper l'operazione di spegnimento dell'FManalogica. Ma adesso, si mossa anche l'EBU,l'associazione dei broadcaster di serviziopubblico europei, e non solo. E si mossa inmodo chiaro e concreto. Dopo il mezzo passofalso, almeno in termini di efficacia dellacomunicazione, collezionato con la campagnaEuro-chip, durante la EBU Radio Week(tenutasi a Ginevra dall'11 al 15 marzo scorso)l'EBU ha lanciato un messaggio ufficiale, fortee chiaro.

    Serviva una raccomandazioneNel corso del Digital Radio Summit, tenutosilo scorso 13 febbraio stata ufficializzata unaraccomandazione tecnica di esemplarechiarezza che illustra la posizione dellEBU-UER sul futuro della radio. Potete leggerlaall'indirizzohttp://tech.ebu.ch/docs/r/r138.pdf. Non cimetterete molto, si compone di una solapagina. La Raccomandazione R138rappresenta il primo accordo tra i membridell'EBU-UER sulla distribuzione radiodigitale. Poche parole, alcune delle quali,

    secondol'ammissionedello stesso JrnJensen (membrodel New RadioGroup dell'EBUe chairman delWorldDMBForum) sono ilfrutto di un fortecompromesso.Ma l'efficacia garantita. Questi i puntichiave dellanuova

    Raccomandazione:- necessaria e imprescindibile una adeguatapianificazione a livello dei diversi Paesimembri (dell'EBU, Ndr) allo scopo di forniresoluzioni digitali per tutti i servizi radiofonici;- sin dallimmediato, si raccomanda che icontenuti vengano codificati e diffusi secondolo standard DAB+, che utilizza una codificaaudio pi avanzata rispetto allo standardoriginale DAB;- dove non sia possibile (o inopportuno, Ndr)realizzare una copertura DAB, si raccomandalimpiego del sistema Digital Radio Mondiale(DRM); - la digitalizzazione delle emissioni radiodovrebbe sempre essere accompagnata dallacontemporanea introduzione e disponibilitdi funzioni avanzate quali testo, immagini eguide ai programmi;- dovranno essere previsti nuovi servizi ibridibasati su contenuti accessori ed addizionali alprogramma, veicolati al ricevitore a mezzointernet, ad esempio utilizzando il sistemaRadioDNS;- se sar possibile trovare un accordosull'armonizzazione fra i vari Paesi europeisulla data del futuro switch-off analogico dellaradiofonia europea, verr dato un ulterioreimpulso al percorso di migrazione dellaradiofonia verso gli standard digitali creandoaltres un efficace driver di mercato, sia alivello consumer che professionale.Sempre Jrn Jensen ha detto: Con questaraccomandazione abbiamo dato un esempiochiaro di come debba essere unaraccomandazione: chiara e concisa, senzaspazio per mille interpretazioni e distinguo.Dobbiamo fermare le persone che usanoargomenti tecnici per ostacolare il progressoha concluso Jensen, probabilmente riferendosialle interminabili contrapposizioni fra i diversistandard digitali basate su argomentazionitipo la valutazione del numero di bit perHertz.Negli auspici dellEBU, la R138 porter un

    nuovo slancio alla implementazione dei serviziradio digitali in tutta Europa. La Raccomandazione R 138 nasce dopo unaattenta considerazione attenta delle esigenze ditutti i servizi radiofonici nei diversi Paesi,compresi la potenziale espansione versolofferta di servizi futuri, lo spettro disponibilee il rapporto costo-prestazioni delle possibiliscelte tecnologiche per gli specifici servizi.Sono diversi i passaggi salienti della nuovaraccomandazione che meritano di essereevidenziati. Il pi importante ed il pi forte ditutti collocato nell'ultimo capoverso, ed talmente forte da essere condito per ragioni diopportunit da varie premesse, che per nonne intaccano minimamente la portata: si parlachiaramente di data del futuro switch-offanalogico della radiofonia europea". la primavolta che se ne parla in modo cos chiaro,perch non si dice se sar possibile definirelo switch-off. Si dice se si potr definire unadata comune", a indicare che lo switch-offdell'analogico dato per scontato. Sonoconsiderazioni di forma, ma a questi livelli laforma assolutamente sostanza.Altrettanto implicito, e altrettanto chiaro, che la radiofonia digitale avr un senso solo seoffrir contenuti e servizi diversi" da quelliattualmente disponibili sulla radio FM: ilriferimento EBU a quella che, sopra, abbiamochiamato killer application della radiofoniadigitale. Riproporre sul digitale le medesimecose che gli ascoltatori possono gi ora trovarein FM ci ricondurrebbe immediatamente allaassenza di una prospettiva di mercato e dimaggiori profitti per gli operatori, e diconverso ad una scarsa (nulla?) propensioneagli investimenti.Chiara anche la volont di consentire a tuttigli attuali operatori di trovare il proprio spazioall'interno della radiofonia digitale, echiarissima la scelta tecnologica a favore dellostandard DAB, con codifica DAB+. ChristianVogg, Responsabile Radio dell'EBU, ha dettoche questa raccomandazione un chiaromessaggio all'industria, un segnale che le

    Jrn Jensen

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    aziende aspettavano". Sottinteso: le aziendeche producono ricevitori, che fino ad oggi (oquasi) avevano solo potuto constatare come glistessi esperti del settore (anche latobroadcaster, purtroppo) non fossero riusciti inventi anni a trovare un punto di incontrocondiviso. Di conseguenza, in questi anni hanno evitatoaccuratamente di effettuare investimenti intutte le tecnologie per ricevere la radiodigitale, non sapendo quale, nel tempo,sarebbe risultata prevalente sulle altre. Neldubbio, meglio aspettare. Nel passaggio che cita lo standard DRM, ci siriferisce soprattutto all'inopportunit e allagenerale antieconomicit per le emittentiminori o di comunit, che abbiano unacopertura del territorio limitata e nonsovrapponibile con la copertura di altreemittenti, di consorziarsi per costituire unconsorzi DAB. Utilizzando lo standard DRM, daimplementarsi come sub-strato di una retenazionale DAB, le emittenti con questecaratteristiche potrebbero trovare una formapi adatta per proseguire e potenziare la

    propria attivit.Al Digital Radio Summit la Raccomandazione stata presentata da Javier Snchez Perez,presidente del programma strategico dell'UERsulle piattaforme radio digitali. Egli hasottolineato che "la modalit di trasmissioneterrestre l'unico metodo gratuito ed efficaceper una ricezione veramente mobile, inparticolare nelle automobili". Ambiente nel quale una efficace sinergia fratecnologie broadcast e broadband potr dareun contributo decisivo al piacere di ascolto ealla piacevolezza di guida. Immaginate dipoter scendere a fare rifornimento, risalire inauto e proseguire l'ascolto esattamente dalpunto a cui eravate arrivati. Di sentire citare la puntata di un programmache vi siete persi" e di poterlo ascoltarefacendo un tocco sul display. Di poterriascoltare dall'inizio la risposta che un ospiteha dato al conduttore perch nel mezzo vi squillato il telefono. Di appuntarvi una offerta che vi sembravainteressante, per rivederla con comodo sul PCdi casa, una volta rientrati. Oppure di farviguidare dal navigatore verso un parcheggio

    dove in quel preciso momento ci sono deiposti disponibili, e di farvi guidare propriofino a davanti al posto libero. Sono vent'anniche ci stiamo perdendo queste cose. Sonotutte tecnicamente gi possibili, e a costopressoch nullo (infrastruttura digitale aparte). Qualcuno dir: vogliono puntare afarci comprare le canzoni dalla radio, atrasformare la radio in un mercatoambulante. A parte che non troviamo nulla di malenell'offrire ad un cittadino un modo comodoin pi per acquistare un brano musicale (lenostre radio sono fatte di canzoni), il fatto che non nel potere di nessuno decidere cosala gente vuole: se il pubblico ha necessit dellapossibilit di acquistare con un clic il branoche sta ascoltando, prima o poi qualcunogliela offrir. Magari su una piattaforma completamente IP,e se il pubblico trover che l'offerta su IPveste meglio i propri desideri dell'offertadisponibile su piattaforma broadcast,inevitabilmente quest'ultima perder quote dimercato: i consumatori, trovando attraentialcuni specifici servizi disponibili su IP, finirper utilizzare la piattaforma IP anche per gliusi mainstream. Quello che ha fatto Apple con il negozioiTunes (la gente compra qui la musica perchla trova pi facilmente sui propri dispositivi,pronta per essere ascoltata) oppure Amazon(sta insidiando i ricavi pubblicitari di Google:Google effettua ricerche, ma non vendeprodotti, per cui chi desidera acquistarequalcosa doveva prima cercarlo con Google epoi spesso lo acquistava da Amazon, quindicon un doppio passaggio. Amazon hamigliorato le proprie funzionalit di ricerca,con il risultato che il consumatore cercadirettamente su Amazon. Il risultato: lapubblicit per le ricerche suggerite", quelleche compaiono in cima alla lista, si staspostando da Google verso Amazon) a nostroavviso sono tendenze su cui riflettere moltoattentamente.

    (Davide Moro)

  • COMMUNICATIONS

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    In relazione allemergente sviluppo della reteDAB in Italia,DMG Communication oggipresenta delle interessanti novit relative aiprodotti Lumantek, in grado di farviaffrontare al meglio e a costi relativamentecontenuti le problematiche di sviluppo e ditest nel settore della radio digitale.Gli strumenti di cui parliamo sono versatili emultistandard e sono basati sul concetto dellapiattaforma scalabile per cui lutilizzatorepu acquisire uno standard, quindi passare adun altro con la semplice installazione dellalicenza specifica. In particolare il Ventus 2.0 in grado di generare segnali DAB e DAB+ econ lampliamento della sua operativit da1GHz a 2,7 GHz, pu coprire le bandetipiche delle trasmissioni DAB/DAB+, DVB-T/T2 e DVB-S/S2. Portatile e semplice dautilizzare pu essere configurato sullospecifico standard o avere a bordo tutti quellidisponibili oggi sul mercato. Con le suecaratteristiche di stabilit e di purezza delsegnale pu, di fatto, raggiungere valori elevatidi MER (tipico > 44db) pur essendo unprodotto di costo contenuto. Lo strumentoamplia inoltre il suo modo operativo con ilmodulo ETI Mux (opzionale), che permettelo sviluppo di file ETI partendo da contenutiMusicam o H264, in questo modolutilizzatore pu generare contenuti ad hocper il test dei ricevitori DAB/DAB+ TDMB.LAWGN noise generator, dal canto suo,permette di simulare la trasmissione in aria,aumentando o diminuendo il rapportosegnale/rumore si possono valutare leprestazioni dei ricevitori sia per le trasmissioniDVB che per quelle DAB anche in condizionicritiche di trasmissione.Al generatore possiamo poi affiancare il DAB

    AIR II, un analizzatore del segnale DAB eDAB+ che collegato al PC tramite interfacciaUSB vi d in tempo reale le informazionirelative alla distribuzione dei contenuti nelcanale, il bit rate, le informazioni di servizio,di errore del TS del canale specifico oltre allecondizioni di livello e qualit del segnale.Infine, con il recorder and playback generatorWeiver 2.0 si possono effettuare analisi dicopertura di qualit del segnale trasmesso onel caso si possono acquisire dati in sequenzautilizzandolo come data logger sia nella bandaIII che in quella L. Questo strumento registrain tempo reale, con finestre variabili da 1 a48 MHz, su un range di frequenza da 30MHza 2.5 GHz, la parte di play back rigeneraquindi in uscita il segnale acquisito con unottima fedelt riproduttiva. Avendo al suointerno una memoria di 500 GByte(estendibile con dischi esterni via ESATA) laquantit di dati immagazzinata sarassolutamente adeguata alle necessit dellaspecifica applicazione. Questi prodotti hanno avuto un ottimoriscontro nellambito del digitale terrestredove alcuni dei maggiori operatori del settoreli stanno utilizzando per la qualifica delsegnale e dei set top box.

    Da DMG la total solution per DAB/DAB+

    Xdevel a Sanremo 2013 con EarOne e Radio ItaliaIn occasione del Festival di Sanremo 2013Xdevel di Maurizio Gugliotta stata ospitataal Palafiori da Casa Sanremo e Radio Italia diMario Volanti. Su dei maxi schermi dislocatinella struttura veniva visualizzata la classifica intempo reale dei brani di Sanremo pi trasmessidalle emittenti radio, grazie al servizio dimonitoraggio EarOne, che ormai unostrumento indispensabile per i programmatorimusicali e per i discografici. Presso lo standespositivo Xdevel, invece, era possibile vedere inanteprima il nuovo software di regiaXautomation, integrato con il moduloXautomation TV per creare una radio-television e portare la programmazione della

    propria radio in video sul web o suldigitale terrestre. In particolare ilsistema consente il sync tra playlistradio e TV, integra un mixer audiovideo con switch manuale oautomatico delle camere, gestiscetitolazioni, sovrapposizionigrafiche di banner, catturaschermo e messa in onda disorgenti video esterne come Skype.Facebook, Twitter ed sms sonopienamente supportati daXautomation TV per consentireuna immediata messa in onda invideo dei messaggi degli utenti. Volanti e Gugliotta

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    La Screen Service, nata comepiccola impresa nel 1988, ha vistoin questi anni una crescita continuache lha portata a diventare unapublic company di successo, con lasola forza del proprio lavoro e dellapropria passione. Ci vuole passioneinfatti per credere e investiredavvero in ricerca e sviluppo, comeSSBT che oggi impiega oltre il 35%della propria forza lavoro in R&D,al fine di garantire il migliore livellotecnologico a tutta la propriagamma prodotti: dagli encoder aimultiplexer, dai ponti radio a glistrumenti di test e misurazione perfinire con il best seller dellaziendaBresciana, il trasmettitore TV.

    Sviluppo dalla ricerca Il lavoro di ricerca e sviluppo, da sempre allabase dei successi della societ, le ha consentitodi proporre prodotti sempre allavanguardiache, in pi di unoccasione, si sono rivelatilungimiranti e vincenti rispetto alle scelteconsolidate della concorrenza, e hannocontribuito alla definizione di nuovi standardqualitativi nellambito della progettazione edella produzione di apparati per ilbroadcasting. SSBT fornisce una gammacompleta di attrezzature per la trasmissione el'elaborazione dei segnali televisivi analogici edigitali. Lo scambio di progetti e informazionie il forte senso di responsabilit del personale,che parte integrante della societ,permettono a Screen Service di rispondererapidamente alle esigenze del mercato senzascendere a compromessi con la qualit. Perquesto motivo, riteniamo che il modomigliore per presentare il primo quarto disecolo di Screen Service sia ripercorrendone letappe principali attraverso i prodotti che ne

    hanno fatto la storia, sicuri in questo modo direndere giustizia anche alla passione delpersonale che lavora con competenza ededizione al loro sviluppo.

    A transmission story Fin dallinizio Screen Service, oltre acommercializzare e distribuire apparatitrasmittenti, ricerca e sviluppa nuove soluzioniper le trasmissioni analogiche. Nel 1999, dopodieci anni di successi in questo ambito, ilR&D Lab. Inizia i lavori per la produzione deiprimi trasmettitori digitali. Pochi anni dopo,in un mercato in cui i principali player sidedicano alla produzione dei cosiddettiprodotti digital ready, SSBT intuisce lanecessit di sviluppare un trasmettitore ingrado di supportare realmente sia letrasmissioni analogiche che digitaligarantendo, al contempo, lo switchingimmediato da una modalit allaltra: nasce laserieDual Mode che pu funzionare in

    entrambe le modalit, senza alcuna modifica onecessit di hardware aggiuntivo. Grazie aquesta linea di prodotti la societ riesce aritagliarsi un ruolo di rilievo nei mercatiinternazionali, specialmente nei paesi in cui ildigitale non ancora realt e la proposta diScreen Service quindi particolarmentevincente perch offre continuit operativagarantendo, al contempo, pieno supporto inmerito alle future modalit di trasmissione.Sulla scia di questo successo, nel 2007 il R&DLab. progetta la serie di trasmettitori SWDTMultimode che integra in un unico prodottotutti i principali standard televisivi, siaanalogici (PAL, NTSC) che digitali (DVB-T,ATSC, ISDB-.). Lo stesso anno, la societviene quotata in Borsa Italiana, ListinoExpandi. Nel 2008 la prima azienda adimplementare lo standard DVB-T2 graziealla progettazione e allo sviluppo di una nuovalinea, la SDT Series, naturale evoluzione dellaprecedente SWDT. La serie SDT utilizza un

    Screen Service: un quarto di secolo di storia, la passione di sempre Compie 25 anni Screen Service Broadcasting Tecnologies (SSBT), lazienda che da sempre si distingueper la sua forte spinta allinnovazione, che le ha consentito di essere spesso un passo avanti rispetto aitrend tecnologici del mercato

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    unico hardware per qualsiasi standardanalogico e digitale (per questo chiamataanche Universal Driver), e pu cambiaremodalit operativa sul campo. Risulta quindiparticolarmente versatile perch pu integraredifferenti schemi di modulazione,consentendo un facile passaggio dallaradiodiffusione analogica a quella digitale maanche una semplice migrazione da unostandard digitale ad un altro. Questultimaipotesi si verifica facilmente in quegli stati incui lo standard digitale adottato non ancorastato stabilito in modo definito, e dove quindila SDT Series risulta sicuramente la miglioreipotesi possibile, se non lunica, per tutelare ilproprio investimento. Nel 2010, oltre allosviluppo di innovative soluzioni Headend e diMonitoring per le reti digitali, il gruppo SSBTsi arricchisce di SkyLinks, una nuova societcon grande esperienza e forte know-how nellaproduzione di sistemi a microonde ad altacapacit, in grado di offrire soluzioni perdifferenti applicazioni, non solo nellambitodel broadcasting ma anche in settori qualitelecom o ISP. Di recente stato presentatolultimo innovativo prodotto sviluppato,frutto di passione e ricerca, caratteristicheevidentemente comuni a tutte le societ delgruppo: stiamo parlando dellinnovativomodem 1024QAM MD2e10 che consente diaumentare l'efficienza dello spettro fino a 2Gbps a 112MHz con maggiori possibilit diconnettivit e di estensione. Lanno scorso stata ulteriormente miglioratala serie SDT con la rivoluzionariaintroduzione dellUltra High Efficency,frutto degli sforzi di ricerca e delle nuovetecnologie introdotte dal R&D Lab. Infatti, sepur basata su una tecnologia consolidata, laserie UHE presenta una topologia di circuitoinnovativa che consente a questi prodotti diraggiungere un efficienza massima del 43%,con un valore tipico del 38%, senzacompromessi qualitativi: le prestazioni, intermini di tasso di errore, di modulazione eprecisione degli shoulders, non hanno subitovariazioni e raggiungo lapprezzata affidabilitdelle altre soluzioni del gruppo. LaDABSeries lultima nata in casa SSBT. Si tratta diuna serie completa di digital audiobroadcasting transmitter in grado di coprireun range di potenze che parte da 15W fino adoltre 28kW, con design modulare o compattoe con raffreddamento ad aria o a liquido. Itrasmettitori di questa serie supportano tuttigli standard digitali: DAB, DAB+ e T-DMB,sia su reti SFN che MFN e includonoprecorrezione adattativa digitale lineare e nonlineare con caricamento automatico dellecurve per ogni canale e livello di potenza. Fra le novit annunciate segnaliamo inoltre

    il nuovo ENC 335, una soluzione completaper videoHD over IP con encoder in grado diricevere segnali video SD/HD, di comprimerlied inviarli tramite rete IP. Ovviamente,tramite il relativo decoder, in grado dieseguire anche il processo inverso, ovveroacquisire dati dalla rete IP, decomprimerli eriprodurli in forma originale come videoSD/HD. Il prodotto pu essere configuratocon interfaccia 3G-SDI o DVI / HDMI e cisignifica che le interfacce video tra sorgenti epozzi possono essere mescolate (ad esempio, sipu collegare una telecamera HD-SDIallencoder e un monitor HDMI al decoderper la riproduzione). La soluzione supporta la compressioneJPEG2000 che consente una notevoleriduzione del tasso di dati nellarete senza visibile perdita diqualit. La bassa latenza infine rende ilprodotto ottimale per limpiegoin ambito broadcasting.LENC335 pu essere facilmenteconfigurato tramite browser web,

    SNMP o tramite il pannello frontale LCD.

    E non finisce qui Alla luce delle ultime novit quindi, c grandeattesa in merito al NABShow di Las Vegasdove, oltre ai nuovi prodotti annunciati, sonocerte le novit, a cui peraltro la societ ci ha giabituati da diverse edizioni a questa parte. Inattesa di scoprire cosa ci riserva il futuro, sicuriche Screen Service far la differenza grazie allapassione e allonest con cui da sempre ricercae sviluppa nuove soluzioni, non ci resta cheporgere i nostri pi calorosi auguri al gruppoSSBT per un felice inizio del loro secondoquarto di secolo.

    (R.C.)

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    N E W S

    Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

    Lesigenza era quella diavere unottima qualitaudio utilizzando unacomune linea internet.Fino ad oggi la continuaperdita di pacchetti,dovuta alla bassa qualitdella rete Internet, avevasempre scoraggiato il suoutilizzo per untrasferimento cosimportante e si era, inpassato, usufruito dicostose linee dedicate.La tecnologiaSurestream sviluppatada APT, invece,consente di utilizzareanche comuni lineeInternet, perch, intrasmissione, duplica,mascherandoli, ipacchetti da inviare sullalinea. Il ricevitore provveder ad acquisire ipacchetti che per primi arriveranno, scartandoi doppioni. Se, a causa della linea non perfetta,alcuni pacchetti venissero persi, il segnaleaudio non ne risentirebbe perch verrebberoutilizzati i pacchetti di riserva, comunquepervenuti.Ai fini dellutilizzo della lineaInternet, sono stati eseguiti, dai tecnici dellaRadio Vaticana, una serie di test che hannoriguardato la famiglia di codec Silver StreamIn e Silver Stream Out, i quali uniscono leottime qualit, ormai affermate, dei prodottiAPT ad un prezzo davvero vantaggioso. Nellostudio di Roma stato inserito il Silver Stream

    In con, in ingresso, laudio da trasferire,mentre nello studio di Milano il Silver StreamOut provvede a restituire laudio in uscita, cheviene cos utilizzato per irradiare sul DAB laRadio Vaticana. Le prove hanno dato un esitoentusiasmante: Attraverso il monitordellattivit dei codec, altra importantecaratteristica degli APT, vedevamo checontinuamente si perdevano pacchetti ma chequesti venivano prontamente rimpiazzati, elaudio in uscita rimaneva comunque sempreperfetto! hanno dichiarato i tecnici dellaradio. Altra esigenza manifestata dai tecniciera quella di non occupare troppa larghezza di

    banda, senza comunque sacrificare la qualitaudio. A tal fine, lutilizzo dellalgoritmo dicompressione brevettato APTX, ha garantitola soddisfazione di entrambe le esigenze.Infatti lalgoritmo APTX provvede in modonon distruttivo ad ottenere uneccellentequalit sonora, con una ridottissima bandautilizzata. Enrico Pietrosanti, distributore deiprodotti APT in Italia, disponibile per tutticoloro che vorranno provare lutilizzo diquesta nuova tecnologia, che consente untrasferimento audio di estrema qualit inmodo facile ed economico. Per informazioni: www.enricopietrosanti.com

    Radio Vaticana ha scelto Apt WorldcastRadio Vaticana, la radio della Santa Sede, ha acquisito i codec APT Worldcast, con la nuova tecnologia Surestream, per il trasferimento dellaudio dalla sede di Roma al centro di trasmissione DAB di Milano

    Altre soluzioni di connessione via rete: AVT e Pro Audio StreamersAVT Audio Video Technologies offre a catalogo l ibrido telefonico Magic THipPro, disponibile per connessioni ISDN, POTS, e VoIP, ilsistema disponibile per 8 o 16 connessioni, con 8 linee digitali e 2 linee audio analogiche. Il Magic THipPro un'evoluzione del sistema diibridi telefonici Magic, ma in grado di ospitare tutte le proprie funzionalit in una sola unit rack. Questo prodotto consente inoltre agliutilizzatori la possibilit di estendere la connettivit installata dalla versione solo ISDN/POTS da un sistema VoIP attraverso un sempliceaggiornamento software. AVT evidenzia inoltre che possibile condividere una singola macchina fra diversi studi, attraverso l'installazione deisoftware Magic THipPro LAN e Magic THipPro screener. Gli utilizzatori nei diversi studi possono avere assegnate individualmente delle lineededicate, sia audio che per il traffico telefonico entrante. Fra i dispositivi Sonifex troviamo invece la famiglia Pro Audio Streamers chepermette di effettuare lo screening audio all'interno di un edificio utilizzando audio IP e infrastrutture di cablaggio di categoria Cat-5. Ci sonotre modelli di streamer IP per audio professionale in questa famiglia, in grado di effettuare codifica e decodifica in diversi formati. Il PS-SENDconverte un ingresso audio in un flusso IP, il PS-PLAY legge un flusso IP e lo converte verso uscite audio bilanciate e non bilanciate a livellolinea, e il PS-AMP pu leggere uno Stream audio e di pilotare direttamente una coppia di diffusori stereofonici. Ogni prodotto dotato di unWeb server Ethernet per consentire una facile configurazione. Per info: www.avt-nbg.de e www.sonifex.co.uk/prostreamer/index.shtm

  • Pi che la fine, certo un buon inizio

    F I L M M A K E R S

    a cura di Enrico Ventrice*

    16 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3

    Miriam Rizzo, regista e sceneggiatrice siciliana. Caparbia, appassionata, molto sicura di s marisponde timidamente quando le chiedo dove abbiastudiato, come se si stesse quasi giustificando: APalermo dice, non avevo molta scelta visto che vive-vo e lavoravo a Siracusa e spostarmi comportava laricerca di un altro lavoro per mantenermi agli studi. Ilcentro sperimentale era troppo costoso e non mi per-metteva di avere il tempo per lavorare, essendoci l'ob-bligo di frequenza. Era un tunnel senza uscita, e allorami sono iscritta all'Accademia di Belle Arti di Palermo,in scenografia.Per molti ragazzi che vogliono intraprendere una car-riera nel mondo del cinema il Centro Sperimentale diRoma costituisce un punto di riferimento fisso. Manon facile entrare, un po per la rigida selezione, unpo per i costi da sostenere, soprattutto per chi vieneda fuori. Miriam ha dovuto rinunciarvi, ma la sua for-mazione non ne ha risentito affatto. Ha seguito la sua passione e hasaputo ritagliarsi uno spazio importante, anche perch la Sicilia non proprio una regione anonima dal punto di vista cinematografico! Unatappa quasi obbligata per tutti quelli che hanno a che fare con la set-tima arte. I primi anni, di mattina lavoravo come centralinista pressoun'azienda che vendeva depuratori d'acqua, il pomeriggio studiavo, lasera servivo ai tavoli in un pub del centro storico. Ogni tanto, quandoera possibile, frequentavo corsi di vario genere: operatore m.d.p.,montaggio video e diversi seminari di illustri personaggi del cinemache, per chiss per quale motivo, passavano da Palermo. Come spes-so accade, la vera occasione di formazione per Miriam non arrivadalla scuola o dalla frequentazione di corsi, ma dallincontro con unprofessionista, che le insegna il mestiere. Un giorno ho avuto il privi-legio di conoscere Pucci Scafidi, noto fotografo palermitano, figliodel celebre Nicola. Miriam comincia a frequentare lo studio fotografico, fa le prime espe-rienze in camera oscura, lavora come assistente durante i matrimoni,

    guadagnandosi la possibilit di occuparsi della loro editoria e curandole mostre internazionali, anche quelle sul cinema. Devo tantissimo aquesta persona confessa Miriam, ho imparato molto da lui, dav-vero un grande professionista dell'immagine. grazie alla sicurezzache mi ha trasmesso che ho avuto il coraggio di realizzare i miei primicortometraggi. Una gavetta di tutto rispetto per la Rizzo, che haimparato sul campo, prima ancora che nelle aule dellaccademia. E dal il salto stato breve verso le prime esperienze come aiuto regista e,da poco, anche come sceneggiatrice. I miei corti affrontano spesso il tema della morte. Non stata maiuna cosa voluta, ho sempre scritto di getto ci che poi ho realizzato,e di recente mi sono accorta che tutti hanno un filo conduttore: lafine. Ha cofirmato la sceneggiatura dellultimo film di DanieleCipr, stato il figlio, premiato per la migliore fotografia al Festivaldi Venezia. Una collaborazione quella di Miriam con il regista e dopsiciliano che dura da tempo. Hanno lavorato insieme anche durantelultima edizione del 48ore, dove ho avuto modo di conoscereMiriam, che si aggiudicata la tappa di Palermo con il film 48 oredopo, assicurandosi poi in finale a Roma il premio per il migliormontaggio. C da dire che Daniele Cipr stato volutamente esclusodai giudici dal premio per la migliore fotografia, per concedere airagazzi emergenti la possibilit di competere per il premio senzadoversi misurare con un mostro sacro del settore.Per il film realizzato per il 48ore ho utilizzato il 32 mm, ci tiene asottolineare Miriam, perch mi consentiva di sentire pi vicino ilpersonaggio e di scrutare il pi possibile il suo volto. Ho girato tuttocon macchina a spalla. In effetti il volto del suo protagonista merita-va di essere raccontato.Benedetto Raneli, che lo stesso Daniele Cipr ha voluto nel suo ulti-mo film premiato a Venezia, ma che aveva gi avuto diverse esperien-ze con registi del calibro di Virz, Tognazzi e Grimaldi, un attore sici-liano dotato di grande presenza scenica, che Miriam nel suo corto riuscita a rendere particolarmente inquietante e misterioso. Daniele

  • contare qualcosa che sentivo davvero. Una prova di grande maturitper Miriam, dato che il problema che solleva, quello di voler fare ilfilm a tutti i costi, esiste veramente. Molti giovani registi e produt-tori prima decidono che vogliono fare un film e solo in seguito siguardano intorno per cercare un progetto valido, e spesso non lo tro-vano, commettendo grossolani errori di valutazione, spesso a causadellinesperienza. Credo che il percorso debba essere inverso: bisognadecidere di provare a realizzare un progetto in cui si crede veramente,solo allora le possibilit di successo saranno direttamente proporzio-nali alla propria passione, solo allora si potr pensare di avere un qual-cosa in pi rispetto agli altri. Per Miriam oggi quel qualcosa sembraessere arrivato, e grazie a Passione, la societ di produzione diAlessandra Acciai e Giorgio Magliulo, lo realizzer a breve. Amo lorodue come produttori perch sono persone di larghe vedute, entranodavvero nella sensibilit artistica di chi ha la necessit di raccontareuna storia. E se ci credono, ti accompagnano mano nella mano finoalla sua realizzazione. Con me lo stanno facendo. Speriamo che sta-volta la fine non centri, ma che sia solo un bellinizio!

    F E B B R A I O / M A R Z O 2 0 1 2 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N 17A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N 17

    ha utilizzato tantissima luce, al contrario si ci che sembra, proprioperch desideravo i sottotono e i contrasti molto forti. Poi ha decolo-rizzato il tutto alla fine, per dare la sensazione del non tempo, unambiente pressoch surreale.

    Girare in digitaleGirare in digitale stata sicuramente una bella sfida per chi abituatoa lavorare in pellicola e a curare ogni minimo particolare della scena.Amo la pellicola afferma Miriam, e non per le solite chiacchieresulla classicit del cinema, ma perch avendo fatto la fotografa, hopotuto rendermi conto di persona che effettivamente il digitale nonriesce a restituire quell'anima del colore e quella pasta che la pellicolapossiede. Per me il digitale, nonostante oggi abbia una definizione eduna resa quasi perfetta, non adatto a rendere nel migliore dei modiquell'anima della finzione che invece continua a essere una prerogati-va della pellicola. Ma il bello del 48ore anche questo, una sfidacon se stessi prima che con gli altri.Non c'era il tempo n i mezzi per poter agire in altro modo. impossibile pensare di non girare in digitale in una situazione delgenere. Ho utilizzato la Sony Ex3 in cine alta, formato full HD, 25fotogrammi al secondo progressivi. Come ottiche, oltre al 32, abbia-mo usato il 50 della serie Zeiss Ultra Prime. Luci assolutamente ascarica!.E il risultato fenomenale. La proiezione del corto nella sala visionedi Rai Cinema, dove si sono riuniti i giudici prima della premiazionedella serata finale, ci ha lasciato letteralmente senza parole, a testimo-nianza del fatto che quando alla base ci sono professionalit e com-petenza, si pu lavorare in qualsiasi situazione e con qualsiasi mezzo.Non ho degli obiettivi che preferisco ad altri, ogni storia va racconta-ta secondo come la vedi e come la senti. La luce invece la cosa piimportante. In questo trovo Daniele Cipr uno dei migliori direttoridella fotografia in Italia, lui mi stato accanto in questi anni, vederlocrescere a livello nazionale mi ha aiutata anche a capire di pi qualefosse il momento giusto per me.Un bel gruppo, un team vincente. Oltre a Miriam e Daniele vannosicuramente menzionati Paolo Mei per le musiche, Franco Marineoper la sceneggiatura, Franz Aguglia e Stefania Galatolo per il trucco eparrucco, e poi Pietro Cusimano, Vincenzo Navarra, Francesca Rodi,Valeria Ferrante, Rachele ed Elena Corrao, Roberto Di Fresco e LuigiCaramanna.E adesso? Cosa bolle in pentola? Sono maturi i tempi per lesordio diMiriam in un lungometraggio?Ho da poco scoperto quale sar il mio esordio. In questi anni hoscritto diverse storie, alcune finanziate dalla Regione Sicilia, anche sepoi ho rinunciato al finanziamento sia per ragioni burocratiche dovu-te a procedure eccessivamente complesse, sia perch in fondo non lesentivo davvero mie. Non volevo fare il film a tutti i costi, volevo rac-

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    * Dal 2007 ad oggi ha curato le ultime 5edizioni italiane di The 48 Hour FilmProject, una competizione internazionale difilmmaking che gli ha dato la possibilit discoprire il talento di centinaia di giovani pro-fessionisti della macchina da presa. Nel 2012 diventato un programma per Rai5: Tuttoin 48 ore. In questa rubrica Enrico Ventricepresenta i progetti, realizzati o in corso di

    realizzazione, di alcuni dei migliori filmmaker che ho avuto la fortuna diincontrare, cercando di capire come lavorano e cosa succede nel mondodella produzione cinematografica indipendente in Italia. Per contatti: [email protected] Foto di Roberto Di Fresco - www.robertodifresco.it

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    A che ora avete detto, scusi? Alle tre. Le tre di notte?L'espressione del nostro interlocutore quantomeno perplessa. Si,proprio le tre di notte. Dalla plancia di comando ci hanno fatto sape-re che attraverseremo le Bocche di Bonifacio verso le tre e trenta delmattino, per cui vogliamo essere per tempo sul ponte superiore apreparare tutto quanto ci servir. Siamo appena rientrati sotto coper-ta con la soddisfazione di poter dire che la televisione in movimentosi vede, e si vede benissimo (vedi la prima parte dellarticolo, pubblicatasul numero 1/2013 di Broadcast&Production). Siamo usciti dal porto diCivitavecchia, direzione Sardegna, e abbiamo atteso per pi di dueore che qualcosa, la distanza, la riflessione del mare, qualche interfe-renza, potessero modificare sostanzialmente le condizioni di ricezio-ne, dandoci ulteriori spunti per approfondire. Nulla. Tutto come seniente fosse: quello che si vedeva bene in porto si vede bene anchedopo un centinaio di chilometri di acqua. Verso le 0:30 abbiamo allo-ra concluso che lo sgancio sarebbe avvenuto per limite fisico, nonappena usciti dalla visibilit ottica dei trasmettitori sulla costa tirreni-ca, per effetto della curvatura terrestre. Predisponiamo allora tuttoquanto necessario per documentare al meglio il passaggio per leBocche di Bonifacio, dove avremo la Francia a destra e l'Italia a sini-stra, separate solo (nel punto pi vicino) da circa 11 chilometri dimare. Mare nemmeno tanto tranquillo: su Wikipedia si legge che iltermine bocche deriverebbe da frequenti, forti e imprevedibili cor-renti, tendenzialmente a piccole coppie di due, come delle bocche,una da est-ovest e l'altra ovest-est. Lo stretto mette in comunicazioneil mar di Sardegna, a ovest, con il mar Tirreno, a est, con una larghez-za di circa 15-20 km e una profondit massima di 100 m. moltoconosciuto dai naviganti per la pericolosit delle sue acque, dissemi-nate di scogli e attraversate da forti correnti. Dal 1993, dopo l'ennesi-mo naufragio di una nave mercantile, il passaggio sullo stretto proi-bito alle navi che trasportano sostanze inquinanti. Vabb, ci diciamo,la Cruise Barcelona e la sua gemella Cruise Roma passano di qui tutti isanti giorni, mica dovr essere che proprio oggi....

    Preso il largoCi riposiamo un paio d'ore, l'appuntamento sul ponte 11, in prossi-mit del bar annesso alla piscina. a prua, e da l avremo libera la

    visuale suidue latidella nave:se vogliamovederecosa succe-de sia inFrancia chein Italiadobbiamoaverecampo libe-ro. In pi il

    bar ha uno spaziocoperto, l'idea dimetterci lo stru-mento, e subitodietro c' un'areadove una barrieravetrata di circa duemetri e mezzoripara dal ventolaterale; e qui ave-vamo previsto dicollocare il trep-piede, assicuran-dolo alla strutturametallica dellavetrata. In questomodo avremmopotuto effettuaretutte le nostre misure stando ragionevolmente riparati, e al coperto. Ilvento per non era dello stesso avviso. Sono le tre, ci troviamo nelluogo prescelto. Dire tira vento non rende l'idea di cosa stia succe-dendo. Lo ricordiamo, erano i primi di gennaio. Ovviamente, fino ache eravamo dentro", lungo i diversi ponti come pure in cabina eratutto calmo e tranquillo. Evidentemente la Cruise Barcelona tienemolto bene il mare, ma se si esce all'aperto (e sul ponte pi alto) frate ed il vento non c' pi nulla che ti possa difendere. Vediamo inlontananza le luci delle due isole, come a disegnare un ipotetico corri-doio dove noi, bont del timoniere, dovremo infilarci. Colleghiamo lostrumento al cavo, e il cavo all'antenna, che viene fissata al dielettricoe quindi sul treppiede. Assicuriamo il treppiede ai mancorrenti e allastruttura della vetrata. Da questa posizione, sar sufficiente ruotare labase del palo per puntare verso la Sardegna o la Corsica. Usiamo lefascette grandi, quelle da cinque millimetri, e non facciamo econo-mia. Poi, tiriamo su il palo. L'antenna supera la vetrata, e la portiamoin quota, a circa cinque metri. Tre secondi circa, e salta la primafascetta; e poi tutte le altre, in rapida successione. In due afferriamo iltreppiede al volo, evitando il patatrac. Rimettiamo a posto il tutto, mastavolta Carlo Perotta rimane a tenere ben saldo il treppiede.Aggiungiamo alla listadella spesa per la pros-sima volta: cinghie fer-macarico. Stiamo anco-ra viaggiando pi omeno alla velocit dicrociera (40 km/h,Fig. A1). Durante l'at-traversamento dellostretto la velocit verrleggermente ridotta,all'incirca a 15 nodi

    L E T E L E V I S I O N I I M P O S S I B I L I

    a cura dellIng. Davide Moro*

    In bocca a BonifacioCivitavecchia lontana. Navighiamo da alcune ore, e ci stiamo avvicinando alle Bocche di Bonifacio.Ci siamo lasciati alle spalle il giorno e i segnali della costa Tirrenica. Ora notte fonda, e davanti a noici sono la Corsica e la Sardegna. Poi, per molte ore, sar solo mare aperto...

    Fig A1

  • (pi o meno 30 km/h). Siamo curiosi.Quello che abbiamo visto sullo stru-mento allontanandoci da Civitavecchiaancora ci sembra troppo bello per esse-re vero. Cosa succeder qui?

    Notte fondaOre 3:22, il vento impone all'antennadelle oscillazioni davvero molto forti,vista da sotto l'ampiezza sembra diventi o trenta centimetri. DirezioneSardegna, canale 22. Dire perfetto poco. Fig. B1: lo spettro ha una regola-rit impressionante, soprattutto consi-derando da dove stiamo ricevendo. Ivalori di BER e MER confermano labont del segnale (Fig. B2), pure se ilcode rate prescelto (5/6) non aiuta dicerto ed un po' tirato per l'operati-vit SFN: evidentemente l'operatore hascelto di privilegiare la capacit trasmis-siva, e (dalle nostre misure) i risultati glidanno ragione. Pulita la risposta adimpulso (Fig. B3), e visti i tassi di errorenon poteva essere altrimenti.Proseguiamo. Canale 23, 24, 25.... iniziauna lunga serie di segnali che si ricevo-no perfettamente, fra cui alcune emit-tenti locali della costa nord dellaSardegna. Il vento aumenta ancora, ilproblema non tenere ferma l'antenna(ci rinunciamo a priori), ma evitare chevoli via Carlo Perotta insieme al treppie-de. Sul canale 29 troviamo un segnalepensato per massimizzare la robustezza:16 QAM e code rate (Fig. C1), daiPID trasmessi probabilmente il segna-le DVB-H del Mux3 Mediaset (che inSardegna dovrebbe essere proprio sulcanale 29). Andiamo avanti. Sul canale36 una costellazione un po' allargata(Fig. D1), con un valore di MER chepotrebbe sembrare ai limiti (circa 20dB): ma ancora una volta, osservando idue valori di BER si nota come per laricezione terrestre il MER non sia unparametro significativo. Si rileva infattiun salto di almeno cinque decadi fra ilBER prima e dopo Viterbi, che passa da10-4 a meno di 10-9, valore oltre ilquale sarebbero richiesti tempi di misu-ra da laboratorio di metrologia perottenere risultati attendibili. In ognicaso, con un BER dell'ordine di 10-9, laricezione garantita. Cinque decadiguadagnate con Viterbi significa fon-damentalmente che gli errori di ricezio-ne sono ben distribuiti lungo l'interospettro del canale, vuoi perch la pro-pagazione attuale ha un effetto grosso-modo omogeneo su tutti gli 8 MHz, ocomunque perch l'azione combinata di

    de-mappatura e de-interleaving rag-giunge lo scopo di evitare che gli errorisi accaniscano su specifichi pacchetti dibit, risparmiando magari buona partedei rimanenti. In Fig. D2 si vede chia-ramente come su questo canale siapresente l'effetto di (almeno) due tra-smettitori in SFN. I motori della CruiseBarcelona rallentano, stiamo avvicinan-doci allo Stretto, e sul canale 41 ciappare Pippo Baudo in alta definizione,trasmesso da RaiHD. Canali francesi editaliani si susseguono, ma tutti conbuone od ottime caratteristiche diricezione. Notiamo che la distanza fragli echi principali rimane costante fra ivari canali Rai ed anche di Mediaset,segno che ogni operatore utilizza (giu-stamente) al massimo i propri siti tra-smittenti. Ore 3:44, puntiamo verso la Corsica.Canale 37, troviamo i canali HD di TF1,France2 ed M6. Canale 44, ARTE HD,M6 SD, e altri. In entrambi i casi notia-mo un intervallo di guardia pari ad1/8, indice di un funzionamento SFNblando (come in effetti in Corsica)i parametri di trasmissione sono daSFN. Anche qui, ricezione senza diffi-colt (Fig. E1) con un solo trasmetti-tore in visibilit (Fig. E2). Riceviamosenza problemi diversi altri canali, virisparmiamo i nomi perch (forse) pernoi poco significativi. In ogni caso nonrileviamo interferenze fra segnali italia-ni e francesi: i canali 21, 27, 31, 34, 37,44, 51 che riceviamo dalla Corsicasono infatti tutti non assegnati nelpiano frequenze per la Sardegna. Non cos, ad esempio, per la Liguria,come hanno avuto gi modo diapprezzare (si fa per dire) lungo laRiviera di Ponente. Sul canale 31 notia-mo una curiosa eco anticipata (Fig.F1), a circa 6 km e molto attenuata(circa -40 dB rispetto al segnale princi-pale). Cos, tanto per, riportiamoanche il MER per portante relativo alcanale 34 (Fig. G1): non perch siaparticolarmente significativo, ma giu-sto per farvi vedere qualcosa, visto chesul versante francese non riscontriamonulla che valga la pena di approfondire.Rileviamo per diversi segnali, fra cuiquelli di tutti gli impianti di TDF, lacombinazione 1/8 3/4 per interval-lo di guardia e code rate. Una curiosit:i tre segnali HD che si ricevono sulcanale 37 sono trasmessi solo inDVB-T (non DVB-T2). Strano.Approfondiamo il bitrate: un multi-plexing statistico, e durante il periodo

    20 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3

    L E T E L E V I S I O N I I M P O S S I B I L I

    Fig B1

    Fig B2

    Fig B3

    Fig C1

    Fig D1

  • A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N 21

    Fig D2

    Fig E1

    Fig E2

    Fig G1

    Fig F1

    di osservazione notiamo un range compreso fra circa 5 e circa 9Mb/s per ciascun canale. Lontani dagli almeno 10-12 Mb/s che servi-rebbero per una visione ottimale con codifica AVC, ma se il multiple-xing statistico di eccellente qualit probabilmente il risultato non poi disprezzabile. Un suggerimento per gli operatori italiani? Note conclusive: dalla Francia non riceviamo segnali DVB-T2, nonviene utilizzata la Banda III e, anche qui come in Italia, sopra il canale60 c' il nulla. Quando leggerete questo articolo probabilmente sargi arrivato l'LTE.

  • Sono quasi le quattro di mattina. LaSardegna e la Corsica ci stanno sfilan-do ai lati, e fra poco si allontaneranno.L'idea di tornare in un posto dove nonci sia vento ci fa recuperare veloce-mente tutta la nostra attrezzatura.Abbiamo tutti e tre una camminatapiuttosto rigida, ma non importa.Vedere intorno a noi le ultime lucidelle due isole ci fa quasi sembrare dinon essere cos lontani dalla terrafer-ma. Sfiliamo sotto il grande fumaiolo,e guadagniamo la porta stagna che vasottocoperta. Adesso, per qualche ora,possiamo dormire davvero.

    The day afterCi svegliamo con molto comodo lamattina successiva. Siamo in mezzo almare, a centinaia di chilometri datutto. La rotta che dallo stretto diBonifacio porta verso Barcellona molto semplice: prua a est pieno, 270gradi virgola zero. Solo verso le 14saremo di nuovo a tiro di un tra-smettitore per la televisione terrestre,quelli delle Baleari. Il CommissarioCapo Anna Cecco ci attende al piano-bar per colazione. Abbiamo tempoper rilassarci, e ci divertiamo a curio-sare per la nave. Poi, ci offrono quelloche stavamo per chiedere: volete sali-re in plancia?Ci sono diverse donne nei posti diresponsabilit della Cruise Barcelona.In plancia di comando ci accoglie unagiovane ufficiale, che ci illustra conpassione e competenza ogni dettagliodel funzionamento di quella naveenorme, che, allo stesso modo degliaerei pi sofisticati, pu fare tuttoda sola. Passiamo due ore di purodivertimento.Un pranzo rapido al self-service delponte 10, poi verso le 14:30 tornia-mo in plancia di comando: ci atten-de una lunga maratona di misure, eil punto migliore in assoluto peravere la visuale libera a 180 in fasedi avvicinamento a Barcellona pro-prio questo, in particolare le due alidi plancia (le due pensiline sospe-se che sporgono ai lati della naveoltre la massima larghezza della navestessa, che permettono di guardarela nave in tutta la sua lunghezza).Siamo a circa 200 km da Barcellona,un po' di pi dalla Francia, ma a circa130 km dalle Baleari: abbastanzavicini per provarci. Ala di sinistra,antenna sulle Baleari. Niente da fare:evidentemente i trasmettitori delle

    isole non hanno una emissione signifi-cativa nella nostra direzione. Ci spo-stiamo allora nell'ala di destra, e pun-tiamo verso Barcellona. E qui, sulcanale 36, riceviamo il primo benve-nuto dalla Catalunya. Non stato faci-le agganciarlo: comunque si orientassel'antenna, l'andamento dello spettronon prometteva nulla di buono. Qui civuole un po' di occhio, per capire l'al-chimia giusta fra livello del segnale,andamento della curva, pre-amplifica-tore si o no e profilo delle irregolarit.Il nostro Sefram 7866 HD T2aggancia (Fig. H1), ma fa un granlavoro: gi dall'andamento dello spet-tro (Fig. H2) si capisce perch abbia-mo fatto tanta fatica ad agganciare.In pi, il pur mediocre valore di BERdopo Viterbi nell'ordine di 10-5 (Fig.H1) non la dice tutta, anche perchnel tempo estremamente variabile.Guardate la costellazione (Fig. H3): molto simile a quello che si vede inlaboratorio quando si inietta rumoreper trovare il punto di sgancio (e ci siarriva piuttosto vicino). Il BER dopoViterbi qui di 10-3 circa, la stessadecade del BER prima di Viterbi.Quando la decodifica di Viterbi nonproduce alcun effetto (l'unit di misu-ra sono le decadi di BER) il segnoinequivocabile che la ricezione estremamente critica, perch gli errorisono arrivati ad un livello assoluto oad una densit spettrale tali da neutra-lizzare di fatto una delle due difesefondamentali del sistema DVB-T. Percapirci (e mi perdonino i puristi): lamappatura e gli interleaver hanno il

    ruolo di libero e stopper, Viterbi diterza linea e Reed-Solomon il por-tiere. Quando Viterbi non ce la fapi, il passo successivo la portavuota. Forse la misura che megliorende l'idea di cosa stia ricevendo lanostra Aldena ALP 1847710 larisposta ad impulso (Fig. H4): aveva-te mai visto una cosa del genere? Proviamo a puntare verso la Francia:ma qui davvero niente da fare. Ilsegnale arriva, ma davvero troppodebole per riuscire ad agganciarequalcosa. Si conferma in ogni casoquanto avevamo visto con i segnalidalla Corsica: sopra il canale 60, inFrancia adesso il nulla, lo spettro desolatamente piatto.Quando mancano 60 km aBarcellona, si ricevono decisamentebene una dozzina di canali e non cisono particolari spunti di interesse

    22 B R O A D C A S T & P R O D U C T I O N A P R I L E / M A G G I O 2 0 1 3

    L E T E L E V I S I O N I I M P O S S I B I L I

    Fig H1

    Fig H2

    Fig H3

    Fig H4

  • Grimaldi Linesuna nave carica di libri e cultura!

    Anche per il 2013 ritorna per il quarto anno consecutivoUna nave di Libri perBarcellona, il grande evento culturale organizzato dalla testata Leggere:tutti a bordo della nave Cruise Barcelona, ammiraglia della flotta GrimaldiLines. Come ogni anno, liniziativa celebrer sia la Giornata Mondiale delLibro sia la ricorrenza di San Giorgio, festeggiata a Barcellona con lallestimen-to di centinaia di bancarelle dove acquistare libri e rose rosse per il tradizionalescambio di doni tra uomini e donne.

    A bordo, durante la navigazione tra Civitavecchia e la capitale catalana, previ-sto un ricco programma di letture, incontri e dibattiti: tra gli altri saranno pre-senti gli scrittori Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello, Massimo Carlotto,Maurizio De Giovanni e Franco Matteucci. Verr dato ampio spazio anche al tea-tro, con gli spettacoli ideati da Ennio Coltorti per celebrare Luigi Pirandello eGeorge Byron, e alla gastronomia, con gli chef siciliani che presenteranno alcu-ne innovative ricette di cous cous presso il ristorante della nave. Sono inoltrepreviste anteprime e presentazioni di film, con la partecipazione di attori eregisti, e un grande spettacolo di musica dal vivo sul ponte della nave.

    Il programma dellevento disponibile sui siti Internet www.leggeretutti.it e www.grimaldi-lines.comPer informazioni e prenotazioni: [email protected] - call center: 081 [email protected] tel: 06 44254205

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    Radio tradizionali si tuffano nella Rete

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  • E S T A T E 2 0 1 3 W E B C A S T & P R O D U C T I O N III

    Le attuali tecnologie di video streamingrichiedono, fino ad oggi, meccanismi didistribuzione su reti IP tramite HTTP, ovverotramite tecnologie che si possono tuttecollegare a meccanismi di video progressivedownload. Queste tecnologie sono basate suprotocollo TCP, che ha come fondamento lagaranzia del trasporto end-to-end di qualsiasitipo di contenuti (dati di qualunque natura eformato). per questo motivo che letecnologie di bit rate adattive sono cosimportanti per lo streaming via HTTP. Latecnologia di streaming devenecessariamente penalizare la qualit videoper assicurarsi che il flusso non si blocchi,come quando avviene un evento di buffering.Come naturale conclusione, quando moltiflussi unicast cominciano a congestionare unarete, la qualit deve inevitabilmente diminuireper tutti. Si tratta di un classico caso di

    tragedia del bene comune per ladistribuzione digitale. Maggior successo unservizio ottiene in questo contesto, peggiorene risulta la qualit in termini di risoluzione(bit rate). Ma purtroppo ogni qual volta siinvia un flusso di bassa qualit (bassarisoluzione) su di un dispositivo connesso concapacit di visualizzazione in HD, l'esperienzavisiva ne risulta essere a livelli inaccettabili, ecome conseguenza gli utenti terminano disintonizzarsi. Questo si traduce in tempi piridotti di visione del contenuto, il che incidedirettamente sulle entrate derivanti dallapubblicit, ovvero su scadenti servizi inabbonamento .

    Gli attuali modelli di business e di pricing per lUnicastLe cause principale circa l'incapacit del TCPdi sostenere la qualit sono la latenza e lacongestione sulle reti best effort. Il modo picomune per mitigare ci quello diimplementare l'infrastruttura di caching il pivicino possibile all'utente finale. Si tratta di unapproccio molto costoso dal punto di vistadegli investimenti in infrastrutture che,combinate con i costi relativi alla banda suInternet, crea modelli di business nonprevedibili. Il proprietario di contenuti

    solitamente distribuisce questi flussi sulla basedi uno dei due seguenti modelli:a) Per traffico distribuito = Euro per Gigabyteconsegnato;b) Per traffico di picco = Euro per Mbps dipicco.La cosa spiacevole che entrambi questimodelli sono altamente volatili in base a trevariabili che sono difficili da prevedere:a) Il bitrate medio che laudience consumer;b) Il tempo medio di visione;c) Quanto grande sar laudience.Gli operatori televisivi per servizi TVtradizionali (ovvero su reti broadcasttradizionali) non soffrono per tali vincoli. Laqualit fissa ed i costi di distribuzione sonoaltrettanto fissi e scalabili, consentendo loro,in tal modo, di creare modelli economicistabili e controllabili.

    Le sfide nelluso del Multicast per servizi IPTV a qualit broadcastPer lIPTV, il Multicast consente di replicare glistessi mezzi efficienti tipici del broadcastingtelevisivo. Tuttavia lIPTV stato fino ad oggirelegato a reti dati "controllate" o reti"private" che hanno un QoS molto rigorosocon forti vincoli di bassa latenza e di bassaperdita di pacchetti. Tali vincoli determinanonuovamente alti costi di distribuzione.Quando operatori tradizionali IPTV, via cavo,via satellite o via DTT cominciano ad offrire iloro servizi verso dispositivi su banda larga(Internet), questi efficienti metodi ditrasporto che utilizzano tecnologietradizionali di streaming non sono pidisponibili. Quando qualsiasi settoreindustriale raggiunge un punto di svolta diquesta portata, richiesta una tecnologiadirompente per attraversare il baratro. Inquesto caso, viene richiesta alla banda larga

    TV per dispositivi connessi: come rompere le catene dellunicastCon la proliferazione deidispositivi connessi, aziende ditelecomunicazioni, operatoritelevisivi su digitale terrestre,satellite e via cavo, fornitori dicontenuti di tutto il mondovogliono estendere i lorotradizionali servizi dibroadcasting TV cheattualmente fanno versodispositivi connessi su reti abanda larga (IP). Le reti abanda larga (sia su rete fissache mobile) includono Cavo,DSL, FTTH, FTTC e LTE.

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  • IV W E B C A S T & P R O D U C T I O N E S T A T E 2 0 1 3

    N E W S

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    una tecnologia che offra tutti i vantaggi discalabilit, qualit, e economicit tipiche delbroadcasting TV tradizionale.

    Qualit e interessanti modelli di pricing dalla Broadcasting TV alla Banda LargaOctoshape ha sviluppato una tecnologia checonsente applicare gli stessi criteri discalabilit, qualit e pricing del broadcastingTV tradizionale ai serivzi di distribuzioneaudiovisivo su reti IP a banda larga. Il cuore delsistema stato costruito da zero al fine dipuntare alla massima qualit di un servizio distreaming. Il sistema utilizza un nuovoapproccio alla distribuzione video, basato sumeccanismi di ingestion degli standardtecnologici per lo streaming (come HLS,HDS, RTMP eccetera) ma confezionati su unlivello di trasporto basato su UDP, invece cheTCP. LUDP d il vantaggio che il profilo dithroughput non venga soggetto alla perdita dipacchetti o alla latenza, come viceversaavviene nel caso del TCP. Pertanto lutilizzodella tecnologia di Octoshape puraggiungere i seguenti obiettivi:- Highest Quality: la massima qualit possibilesu una determinata capacit di banda;- Sustained Quality: maggior sostenibilitdella qualit, determinando una userexperience analoga a quella della TVtradizionale;- Global reach: distribuzione globale, senza lanecessit di utilizzare infrastrutture di reti ilpi vicino possibile all'utente finale;- Maggior stabilit delle prestazioni su retiWiFi e reti 3G/LTE. ben noto tuttavia che lUDP di per s nonha le stesse riconosciute capacit del TCP intermini di affidabilit. Per questo motivo,Octoshape ha creato e brevettato uninnovativo sistema resiliente di codifica deiflussi dati, che crea un meccanismo ditrasporto affidabile su UDP, per ottenere lemigliori prestazioni e qualit senza il rischio diperdere dati. Questo meccanismo diresilienza permette ad Octoshape di

    distribuire contenuti audiovisivi in modomolto pi flessibile rispetto ai tradizionalimetodi HTTP. Piuttosto che esseredipendente da un server per una connessionecon un client, un client pu ora vedere pifonti da cui ricevere i dati. Il client puricevere piccoli segmenti di dati da pi fonti,dando priorit a quei dati che provengono dafonti di alta qualit, e viceversa dando bassapriorit per quei dati che provengono da fonticon bassa qualit. Questo crea una struttura amaglia elastica in modo tale che la userexperience del video consumer risulta sempreprotetta. Utilizzando questo metodo,Octoshape ha cominciato a ottimizzareulteriormente l'efficienza dei fornitori diservizi, sfruttando meccanismi basati sustandard IETF di video delivery nellambitodella infrastruttura di routing che il fornitoredi servizi ha gi implementato nelle loro reti.Un flusso di questi dati in streaming puessere ora iniettato in una dorsale multicastnativa del fornitore di servizi. A titolo diesempio, questo significa che un fornitore diservizi, invece di aver bisogno di gestire100.000 flussi Unicast a 2 Mbps ciascuno

    (ovvero 200 Gbps), ora avr solo bisogno ditrasportare solo una piccola porzione di queltraffico in tutta la loro spina dorsale tramiteMulticast. importante qui notare che nonviene suggerito che, al fine di implementare ilMulticast nativo, il prestatore di servizi debbagarantire il QoS per il supporto del Multicast(come avviene nel caso di reti IPTV);viceversa, utilizzando la tecnologiaOctoshape il Multicast pu essere impiegatocon successo su reti di distribuzione a bandalarga best effort (reti Internet).Storicamente, il Multicast deve essereimplementato su ogni router affinch possaessere funzionale, ma utilizzando Octoshapee le nuove tecnologie come lAMT(Automatic Multicast Tunneling), questorequisito non pi necessario. L'utenteotterr sempre la massima qualit video e latecnologia Octoshape distribuir i dati videodalla fonte ottimale.

    La prossima fase per il Video DeliveryLe tecnologie innovative di Octoshapeconsentono oggi di fornire servizi di videostreaming su reti a banda larga con la qualit,la scalabilit ed il controllo dei costi che sonotipici del broadcasting televisivo tradizionale,per qualunque tipo di dispositivo connesso eper tutto il mondo. Con gli attuali modelli dipricing tradizionali, cos difficili da prevedere,una tecnologia come questa non solodirompente sul mercato, ma pone anche lebasi per modelli di business redditizi perservizi a banda larga. Per ulterioriinformazioni su ci che sta facendo conOctoshape unitamente ad altre impreseinnovatrici del settore, visitare il sitowww.octoshape.com

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    F O C U S

    Radio su Web nel mondo

    Radio Mitre: powered by GSelectorRCS trasforma il broadcaster argentino in una realt "Anycaster" multipiattaforma

    di Guillermo ChialvoResponsabile tecnico e IT di Radio Mitre S.A.

    Buenos Aires, Argentina.Radio Mitre si guadagnata un postostabile nell'etere argentino con pi di 85anni di attivit. Era per arrivato ilmomento di ripensare completamente almodello di business, con l'idea di fardiventare Radio Mitre e La 100 fra le pipopolari ed ascoltate emittenti inArgentina. Il nostro modello di businessprevede una programmazione musicalecontinua, in grado per di tenere contodelle preferenze musicali dei nostriascoltatori e, anche, dei loro consigli.Siamo e vogliamo continuare ad essere unastazione "gratuita", senza nessun canone diabbonamento. E la divisione che vendespazi pubblicitari della nostra radio ovviamente in prima fila per consentirci diproseguire in questa scelta. Ci siamo datil'obiettivo di trasformarci da una aziendadi broadcasting in un "Anycaster"; unasfida ambiziosa, sicuramente, ma sonocontento di poter dire che a breve ciriusciremo. Anche grazie al contributofondamentale della piattaforma GSelectordi RCS.

    Uno strumento fondamentaleTutti i giorni circa 2 milioni di persone sisintonizzano sulle nostre frequenze, econsiderando che la nostra interaprogrammazione viene diffusa anche viaInternet si comprende come questonumero possa essere nella realt ancora pigrande. Abbiamo pensato molto al valoreaggiunto che si potesse celare nelladistribuzione via Internet dei nostriprogrammi: fin da subito non abbiamovisto questa modalit come un semplicecanale aggiuntivo per veicolare i nostricontenuti, ma abbiamo colto l'importanzastrategica che poteva avere la raccolta didati sugli ascoltatori, come pure sulle loropreferenze. Analizzando questi datiabbiamo preso la decisione di creare siacanali musicali che canali giornalistici "allnews". Ma non tre o quattro: abbiamochiamato la nostra piattaforma "iRadios",e su questa gli ascoltatori possono sceglierefra un men di 430 diversi canali diprogrammazione. Registriamocomplessivamente circa 250.000 visitatori

    unici al mese,per un ascoltocomplessivodi 1 miliardoe seicentomilioni diminuti perogni mese.Con questinumeri, erarichiesto cheogni personadel nostrostaff siimpegnasse almassimo per riuscire a realizzare unrisultato di alta qualit, anche dal punto divista della programmazione e delle sceltemusicali. Ci serviva quindi uno strumentodi programmazione che fosse all'altezza diquesti compiti. Il sistema GSelector diRCS stato la nostra scelta, e si rivelatoperfettamente all'altezza delle nostreaspettative. in grado di valutare ognisingolo brano musicale in ogni posizionedella programmazione, valutando eallocando centinaia di migliaia di slot perogni singola sessione di programmazione.Con la necessit di creare e gestirecentinaia di canali su Internet, ognuno conle proprie caratteristiche distintive,avevamo davvero bisogno di un prodottoche fosse il primo della classe. Dopo averloprovato, devo dire che GSelector sembrastato progettato dopo aver ascoltato lenostre necessit.Ruben Corda, il presidente della nostrasociet, ed io siamo andati cinque anni faal NAB di Las Vegas per vedere che cosaproponesse il mercato, e anche per vedere idiversi prodotti in azione. Siamo rimastiparticolarmente colpiti dal GSelector.Quando sono maturati i tempi per uncambio radicale nella nostra struttura diprogrammazione, la scelta di GSelector stata questione di un attimo, anche graziealla buona esperienza che avevamomaturato nel passato con RCS.Il tema, tutto il progetto stato seguito dalresponsabile del supporto tecnico RCS inlingua spagnola Adrian Guanipa, e dalresponsabile RCS per l'America latina

    Horacio Gonzales. Hanno seguito tutte lefasi dei lavori insieme a noi, e si sonooccupati delle attivit di formazione.Abbiamo importato circa 100.000 branimusicali da CD, e con questi abbiamopopolato il sistema. Abbiamo poisviluppato la programmazione dei varicanali impostando con GSelector undiverso formato per ciascuno di essi. Laprogrammazione che ne risulta traebenefici evidenti dal lavoro che vieneeffettuato e dagli schedules che vengonoproposti dal GSelector.Con un completissimo database cheinclude i nomi e le caratteristiche degliartisti, dei brani, e diversi metadatiaggiuntivi, e che fa parte del sistema diprogrammazione musicale, il sistemaGSelector che consente un granderisparmio di tempo. Siamo da sempreconvinti delle ottime caratteristiche diquesta piattaforma, e ogni nuova versioneo aggiornamento aggiungesistematicamente delle caratteristiche che,prima o poi, si rivelano preziose per ilnostro lavoro.Per ulteriori informazioni:www.rcsworks.com

  • E S T A T E 2 0 1 3 W E B C A S T & P R O D U C T I O N VII

    Jag Radio fa un passo avanti con ProStreamLa stazione radiofonica dell'Universit del South Alabama conferma che il Telos ProStream comodamente portatile e facile da usare

    di Louie GannonResponsabile tecnico di Jag Radio, universit del South Alabama.

    Mobile, Alabama. Jag Radio, la stazioneradio universitaria gestita dagli studenti,ha scelto di essere una radioesclusivamente on-line fino dal momentodella sua fondazione, avvenuta nel mesedi ottobre 2010. Il sito di questaemittente www.jagradio.net.Quando abbiamo cominciato, potevamocontare solo su un piccolo scaffale nellaboratorio di post produzioneradiofonica dell'Universit e su uncomputer usato che non voleva pinessuno. Oggi abbiamo il nostro studioradiofonico esclusivo, che noi chiamiamo"The bunker". Il computer cheutilizziamo sempre di seconda mano,ma decisamente migliore del primo, eabbiamo fatto dei decisi passi avanti perquanto riguarda la tecnologia cheutilizziamo. L'ultimo esempio dei nostriprogressi, l'encoder audio ProStream diTelos Systems. Non appena l'abbiamomesso in produzione c' stato subitochiaro che questo componente, da solo,avrebbe fatto una grande differenza.

    Un suono cristallinoL'encoder viene fornito con tutto quantoserve per iniziare da subito a utilizzarlo;beh, una cosa mancava nella scatola: ilmanuale. Ma sono riuscito subito ascaricarne una copia da Internet e misono messo subito a cercare di capirecome ottenere il massimo dall'apparatoche aveva davanti. Anche se poi mi sonodetto: per sempre meglio averne ancheuna copia su carta, dei manuali. bastatauna veloce chiamata al servizio di

    supporto di Telos, e il giorno dopo horicevuto una copia stampata ufficiale.L'installazione stata effettuata senzaalcun problema. Anche perch il temponecessario (da quando abbiamo aperto lascatola a quando l'apparato, collocato nelrack, ha terminato il processo di boot,sono passati circa 15 minuti. Leoperazioni di configurazione, invece sonostate un po' pi lunghe. Il motivoprincipale sta nel fatto che l'interaoperazione deve essere effettuatautilizzando il pannello frontale, con lanecessit di selezionare ciascuna lettera eciascuno numero ruotando la manopolafrontale. La cosa migliore sarebbesicuramente stata utilizzare l'interfacciaLAN, ma quando ho provato a collegarminon sono riuscito a venirne a capo. Horichiamato allora il supporto tecnico diTelos: mi hanno guidato passo passo e cisono riuscito senza difficolt. Unconsiglio per tutti coloro che nonpossono contare su un dipartimento ITinterno e nemmeno hanno competenzespecifiche sulla configurazione di sotto-reti IP: scaricatevi una copia del manualeTelos Z/IP ONE e date un'occhiata alcapitolo nove, che vi spiegherrapidamente come fare. Non sarebbemale se con le prossime versioni delfirmware fosse possibile utilizzare la portaUSB di cui la macchina dotata pereffettuare le operazioni iniziali di setup.Superata questa prima difficolt legataalla conversione, tutto il percorso diconfigurazione filato via liscio, comemeglio non si potrebbe. Dopo, stato

    sufficiente collegare il cavo di rete, fare ilrestart di Shoutcast, e senza fare altroeravamo gi operativi. Ero gi moltosoddisfatto per il risultato che avevaottenuto, ma subito dopo sono andato acuriosare nel men del processoreOmnia, e quello che ho provato mi haletteralmente sorpreso! Il ProStream valesenz'altro i soldi che costa, e l varrebbeanche se fosse dotato della sola sezione diprocessing. Ho navigato lungo fra lediverse possibilit di impostazione, perprovare a vedere cosa fosse possibile farecon i vari preset. Poi mi sono seduto, e hoascoltato il risultato.E sono rimasto a bocca aperta. Il suonoera chiaro, limpido e definito. Ho fattoalcuni test con alcuni classici del rock, epotevo chiaramente distinguere unsingolo strumento. I passi erano benpresenti, ma equilibrati, e il suono cheusciva dal processore era estremamentenaturale, pur essendo esattamentedefinito. La nostra audience aumentatadi pi del 200% da quando abbiamoinstallato il ProStream. Abbiamo ricevutomolti complimenti per la qualit delsuono che caratterizza il nostrostreaming. Le persone che lavorano a JagRadio sono stupite per la grandedifferenza nella qualit del suono (e anchenell'affidabilit) che questo nuovoprocessore sia permesso di raggiungere.

    PortatileIl ProStream e anche l'ideale per leproduzioni in esterna. Per varie necessitci capitato di portare il ProStream fuori

  • VIII W E B C A S T & P R O D U C T I O N E S T A T E 2 0 1 3

    F O C U S

    Radio su Web nel mondo

    dagli studi, ad esempio nella sala stampadello stadio quando trasmettevamo lepartite di football. E anche per questotipo di applicazioni il risultato stato adir poco eccellente. Prima di potercontare sul ProStream lo streaming erarealizzato utilizzando un computerportatile. Solo connettersi al server era unincubo: servivano 20 minuti di temposolo per riuscire a stabilire unaconnessione affidabile. Adesso, con ilProStream, passano solo 10 minuti daquando apriamo la porta dello studio allostadio a quando iniziano le trasmissioni.

    Considerato anche quanto costa, ilProStream qualcosa che nessunaemittente, anche le pi piccole stazionirionali o le pi piccole radio universitarie,pu permettersi di non avere. uninvestimento, vero, e il miglioramentocomplessivo nella qualit del suono, unitoalla consistente riduzione delle risorsecomputazionali necessarie per farfunzionare la messa in onda, rendono ilProStream un vero "must" per ognistazione radiofonica.Per ulteriori informazioni contattare:www.telos-systems.com

    Port Jervis, New Jersey. Fotografia dellaradio nel 2012: dimenticatevi i tempi incui esisteva un solo, semplice, direttocollegamento dalla consolle di messa inonda al processore, da questo al ponteradio, e dal ricevitore del ponte altrasmettitore. L'unica cosa che c'era dafare era ascoltare il segnale che andava inonda: e fino a che in aria c'era un buonsegnale, automaticamente voleva dire cheandava tutto bene. Mano a mano che letecnologie digitali hanno preso piede, ilvostro vecchio segnale (uno solo) in ondemedie o in Fm via via diventato unbouquet sempre pi numeroso di canali,alcuni dei quali trasmettono in analogicoe altri in digitale (HDRadio). E poi tuttiquesti canali, analogici e HD radio,vengono trasmessi anche in streaming:comprenderete come basti poco perarrivare ad una ventina di percorsi diversidi segnale all'interno di una sola stazione.Ovviamente ognuno di questi segnalideve passare per un processore di messa inonda, poi serve un altro processore per ilmonitoring in studio (non possibileutilizzare il segnale trasmesso in aria pervia dei diversi ritardi che si aggiungononella catena di processamento e di

    trasmissione). Aggiungiamoci i variencoder e decoder PPM ed ecco che neidiversi rack non c' pi posto nemmenoper uno spillo.

    MulticanalitNeversink Media Group gestisce tresegnali Fm e due segnali AM dallapropria sede di port Jervis, nel NewJersey. Ci troviamo esattamente allaconfluenza degli stati di New York, newjersey e della Pennsylvania (dove terminail territorio di Catskills e inizia quello diPoconos... o viceversa, dipende dai puntidi vista). Due dei segnali Fm sono deitraslatori per il segnale in onde medie, eabbiamo poi un servizio Fm a partededicato a coprire il territorio di Poconos,nella sede di Stroudsburg (Pennsylvania).Ogni stazione richiede ovviamente unaridondanza per il ponte radio dicollegamento, e anche un sistema perprocessare i vari flussi audio. Come spessosuccede, lo spazio che avevamo adisposizione nei rack era piuttostolimitato, e il pensiero di dover aggiungereulteriori apparati per processare i segnalimi faceva venire il mal di pancia. Non eral'unic