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IN COPERTINAHONGKONG - Ragazzi cinesi al lavoro sotto lo sguardo vigile e l'abile guida deiloro insegnanti salesiani . Sono i primi non facili passi nel mondo tecnologico d'oggi,

a , R9

ALBRECHT GIUSTINO

TEOLOGIA ED ASCETICA DELL'INCAR-NAZIONE secondo la dottrina di S. Tommasod'Aquino .Vol . I . - L'uomo-Dio . Volume in-8 di pa-gine 184 L. 220Vol . II . - Gesù Cristo . Volume in-8 di pa-gine 224 L. 28o

LA MADRE DI DIO. Teologia ed ascetica delculto mariano- Versione autorizzata dal tedescodi una Clarissa del Monastero di Fiesole . Vo-lume in-8 di pag . 182L. 220

CARMAGNOLA AC. ALBINO

MEDITAZIONI per ogni giorno e per le prin-cipali leste dell'anno.Vol . I. - Dall'Avvento alle Rogazioni . Vo-lume in-8 di pag . 536L. 1500

Vol II . - Dalle Rogazioni all'Avvento . Vo-lume in-8 di pag. 651L. 1900

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COMPENDIO DI TUTTA LA DOTTRINAMISTICA DI S. GIOVANNI DELLA CRO-CE . A cura di C. H. Traduzione dal francesedel P. G. S. Nivoli, O . P. Volume in-8 dipag. 138 L. 130

DE LEHEN P . - BRUCKER G ., S . J .

LA VIA DELLA PACE INTERNA . 3a edizioneitaliana . Versione di D . Gregori . Volume in-8di pag. 337 L. 8oo

DE MAUMIGNY P .

PRATICA DELL'ORAZIONE MENTALE.Traduzione dal francese del P . G. D. Alberti,D. M. C .Trattato I . - Orazione ordinaria. Volume in-8di pag . 222L. 260

Trattato II . - Orazione straordinaria . Volumein-8 di pag. 178L. 200DEZANI AGOSTINO

TESORI DI VITA SPIRITUALE estrattidalle opere di S. Alberto Magno . Volume in-8di pag . 172L. Zoo

Quid sit pietas, quaerís . Vacare considerationi,S. HRRNARno, De conszderat

GARRIGOU - LAGRANGE R. O . P .

IL SALVATORE E IL SUO AMOREPER NOI . Traduzione autorizzata dal fran-cese del P. G. S. Nivoli, O . P. Volume in-8di pag . 412L. 6oo

GORRINO MONS . DR. ACHILLE

LA VITA INTERIORE . Dottrina, tatti, con-sigli . Volume in-8 di pag. 486 . . . . L . 7,50

MARIA SANTISSIMA . Madre di Dio e Madrenostra. Grandezze, privilegi, uffici . Note critichedi teologia. Volume in-8 di pag . igo L . 18o

HUGON P . EDOARDO, O . P .

LA SANTA EUCARISTIA. Traduzione deiP. G . S . Nivoli sulla 7a edizione francese . Volumein-8 di pag . 270L. 300

IL MISTERO DELLA REDENZIONE.Traduzione autorizzata sulla 6 1 edizione fran-cese. A cura dei P . G. S. Nivoli . Volume in-8di pag . 192 L. 200

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N GIORNO dell'estate del 1210Francesco d'Assisi e i suoi fratifurono ricevuti in udienza perla prima volta dal Papa Inno-cenzo III . Francesco con tuttasemplicità, gli espose il suo

programma. Quando l'ebbe inteso, il Papa glidisse :

« Figlio mio carissimo, la vita che meni tue i tuoi frati mi sembra troppo rigida . Va' dunque,figliuol mio, e chiedi a Dio di rivelarti fino aqual punto ciò che tu desideri si accorda conla sua volontà» .

Nella notte il Papa ebbe un sogno . Gli parevadi trovarsi nel palazzo Laterano, ritto a guar-dare quella splendida chiesa lateranense «madredi tutte le chiese» . Ed ecco l'enorme costruzionescrepolarsi, i muri fendersi e la basilica mi-nacciare rovina. Atterrito da quello spetta-colo, il Papa attendeva un crollo imminente .Non poteva nemmeno giungere le mani perpregare .

Ma nella piazza prospiciente la basilica eccosopraggiungere un uomo : piccolo, sparuto, haun volto scarno, un abito da contadino, i piediscalzi e porta ai fianchi una corda . Quell'uomo,dalle apparenze così meschine, se ne va difi-lato al muro maestro della basilica e poggia lasua spalla agli enormi massi, come per puntello .In quel momento la sua statura diventa improv-visamente gigantesca e, mettendo le spalle sottola cornice del tetto, riesce a raddrizzare la chiesapericolante e renderla incrollabile .

Papa Innocenzo trasse allora un profondo so-spiro di sollievo ; guardò fissamente quel colossod'uomo che era ridiventato di colpo un orninoscarno e ossuto. Lo riconobbe : era il povero,piccolo frate Francesco d'Assisi .

ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

ANNO LXXXII - N. 7

TORINO, I' APRILE 1953

dinanzi al Papa!"Nel centenario del primo viaggio di Don Bosco a Roma, il particolare delpiede di l'io IX sulla spalla del Santo acquista un significato profondo

I1 4 aprile 1858 le salve di artiglieria di Ca-stel Sant'Angelo a Roma annunciavano l'au-rora del giorno di Pasqua . Pio IX, in matti-nata, scendeva nella basilica di S . Pietro insedia gestatoria e cantava la santa Messa . Poisaliva alla loggia per dare la benedizione Urbiet Orbi, a Roma e al mondo .

Don Bosco, che per seguire meglio lo svolgersidelle sacre funzioni aveva ottenuto di fare dacaudatario al cardinal Marini, indossava unaveste paonazza ; accompagnando il corteggio deiVescovi e dei Cardinali salì anche lui alla loggia .Restò per qualche istante vicino al davanzale ;il Cardinal Marini gli sussurrò all'orecchio :« Guardate che spettacolo!» . Sotto nereggiavauna folla di 200.000 persone. I tetti, le finestre,i terrazzi erano gremiti di grappoli umani . Ibattaglioni di fanteria pontificia e l'esercito fran-cese montavano la guardia .Don Bosco rimase talmente assorto da non

accorgersi che intanto gli era sopraggiunta allespalle la sedia gestatoria ; si trovò quindi impri-gionato tra le stanghe senza possibilità di uscirne .Si volse di fianco ; in quell'istante la punta diun piede del Papa si posò sulla sua spalla .

Un immenso silenzio piombò sulla piazzamentre il Papa recitava le preghiere di rito .Piano piano Don Bosco si curvò e raccolsealcuni petali di fiori sfogliati che infilò tra lepagine di un libro come ricordo di quell'istantesolenne .

Due giorni dopo Don Bosco veniva ricevutoper la terza volta in udienza privata dal PapaPio IX . Appena lo vide, il Papa con un viso face-tamente serio gli mosse questo finto rimprovero :

« Dove vi siete andato a ficcare il giorno diPasqua al momento della benedizione papale?

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Lì, dinanzi al Papa! E tenendo la spalla sottoil suo piede come se il Pontefice avesse bisognodi essere sostenuto da Don Bosco!» .

« Santo Padre - si scusò Don Bosco - fuicolto alla sprovvista e Le domando perdono sein qualche modo L'ho offeso » .

« E aggiungete ancora l'affronto col doman-darmi se mi avete offeso? » .

Solo allora Don Bosco si accorse che un in-cantevole sorriso di compiacenza era apparsosulle labbra dell'angelico Pio IX . Amorevol-

AUGURIO PASQUALEUn signore distintissimo venne a domandare un consiglio aDon Bosco; il Santo gli suggerì a bruciapelo : -- Vada afar Pasqua .Il signore era avanzato in età ; a quella osservazione rimaseun po' sconvolto . Tentò di riprendere il filo del discorso e disviare la conversazione su di un altro argomento, ma Don Bo-sco, con un tono insinuante di voce, gli ripetè - Vada afar Pasqua . - E subito una terza insistenza, più imperiosaancora : - Vada, vada a far Pasqua .Il Santo accompagnò la sua raccomandazione con uno sguardopenetrante e col sorriso, provocando uno sgelo spirituale nelcuore di quell'anziano e distinto signore, che il giorno doposi accostò ai sacramenti con tutta la sua famiglia e ritrovòla serenità e la pace .È certo che la grande pace del giorno di Pasqua inonderàl'anima - chi, come suggeriva Don Bos- o, si confesserà e sicomunicherà, vnettendosi, con la grazia, vibrare sulla stessalunghe -- ~-a d onc' - de' cuore di Dio .

mente •i papa p :xssò delle Costitu-zioni cLiia Congregazione be;_ che avevalette, esaminate e sr- , otatc di proprio pugno .

ili acce-t . m tv Francese d'Assisi, cheregge co_, le sp, 'a basilica lateranerse, eDon BosCa, che s-t :í~_ li piede del Papa, haun significato qua _,o mai opportun-- Non sonoeoinciLtenze so?--nto ,as,_31i ; e'1 il-i legame diaffinità più profondo .

Il Signore, che ha tratti di sup, :.rasa eleganza,mia voluto po-e al -,ci- vizi(, della Chiesa duevaste organizzazioni religi(= .- : una estesissima,veneranda, ricca di glorie e di meriti, i France-scani ; l'altra, giovanissima, esuberante, umile emodesta, i Salesiar .' . Le ha Fitte sorgere in mo-menti di particolare minaccia per la Chiesa eha valuto, in una maniera o nell'altra, indicarela loro provvidenziale funzione di appoggio edi sostegno dell'autorità del Santo Padre .

Don Bosco era morente, con gli occhi ormaivolti alla grande linea d'ombra dell'eternità,quando volle affidare a Mons . Cagliero il suo

12.2

ultimo personale messaggio di fedeltà al Papa .Ripetè lentamente, quasi scandendo le parole :

« Dirai al Santo Padre ciò che finora fu te-nuto come un segreto. La Congregazione e iSalesiani hanno per scopo speciale di sostenerel'autorità della Santa Sede, dovunque si tro-

dovunque lavorino . . . » .Successore di Don Bosco, il venerabileRua, nelle prima udienza che ebbe dalLeone XIII dopo la morte del Santo,comunicare al Santo Padre l'estrema vo-

lontà di Don Bosco morente .Il Papa si commosse e, nelle

sue parole di commento, accostòla figura di Don Bosco a quella diS. Francesco d'Assisi . Disse così :« Oh, si vede che il vostro DonBosco era un santo simile in questoa S. Francesco d'Assisi, che quando

morire raccomandò cal-ai suoi religiosi di essere

sempre figli devoti e sostegnodella Chiesa e del suo Capo ».

Pio IX, in quella lontana Pa-squa di cent'anni fa, sorrise escherzò con Don Bosco per quellapunta del piede del Papa poggiatasulla spalla di Don Bosco ; maoggi quel particolare acquista unvalore simbolico, pieno e profon-do: la Congregazione Salesiana ètutta votata e legata al Papa .

Molti anni dopo, in un'altra Pasqua ancorapiù solenne, il i° aprile 1934, Pio XI procla-mava al mondo la santità ufficiale di Don Bosco .Era il riconoscimento migliore, la ricompensapiù grande alla fedeltà a Roma di quel sem-plice prete di Torino che, calmo e tranquillo,nella loggia di San Pietro aveva offerto la suaspalla, e simbolicamente la sua vita e la suaCongregazione, per reggere il piede del Papa .

Ecco perchè l'Opera Salesiana, in linea conle raccomandazioni più vive di Don Bosco, èsempre pronta a mettere a disposizione del SantoPadre la sua preghiera, la sua azione, il suo sa-crificio, soprattutto in momenti dolorosi, comefurono gli ultimi episodi di una volgare cam-pagna anticlericale contro la gerarchia e il Papa .È recente la gazzarra per la condanna del Ve-scovo di Prato e la denigrazione di molta stampacontro la persona del « dolce Cristo in terra» .

Mai come oggi Don Bosco si sente orgogliosodi offrire la sua spalla, diventata così robusta, asostegno del Papa .

vino,Il

DonPapavolle

venne adamente

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emid~O

noxnicot'*', CSNìKPP4A cinquant'anni

dalla morte del Card.

Domenico Svam pa

i Salesiani ricordano

ammirati

ed esaltano in lui

una figura nobilissima

per altezza di mente

nobiltà d'animo

pietà profonda

e uno dei Cooperatori

più insigni

ato a Montegranaro (Macerata) il13 giugno 1851, entrò a diecianni nel Seminario di Fermo, doveebbe la fortuna di conoscere per-sonalmente Don Bosco . Fu sceltoanzi lui, quel giorno (28 feb-braio 1867) a esprimere in poesia

l'omaggio e il plauso di tutti al grande apostolo,che, ascoltata la bella e fluida anacreontica coni-posta dal giovane chierico, posò e passò più voltele sue dita tra le chiome folte e ricciute del gio-vanetto, quasi a presentirne la grandezza . Queltocco di mano gli accese nel cuore per sempre lafiamma d'amore per Don Bosco e la sua opera,come ne fu testimonianza la sua non lunga maluminosa esistenza .

Compiuti gli studi liceali, venne inviato dalCard. De Angelis al Pontificio Seminario Pio, oveconseguì la laurea in diritto e in teologia, meri-tando d'essere eletto membro dell'Accademia teo-logica .

Di quegli anni Filippo Crispolti, che gli fuamico e condiscepolo, scrisse più tardi nel volumePorpore e Corone : «Domenico Svampa emergeva

UNA SPLENDIDA PORPORA E UN INSIGNE COOPERATORE

per prontezza e chi,_rezz_, idee ;per u - buonsenso che in lui, benchè veli - d: die Marche,doveva dirsi _ornano ».Tornato a Ferme . _ „ due anni in quel

seminario e, subito dopo, nel 1882, per voleredi beone .~_1II fu chiamato a Roma ad occuparela cattedra di c i-itto :- nei Pontificio Cemi-nario dell'Apollii . .re, che tenne fino al 1887, incui fu prece zzato veseov , > di Forl` donde, nelmaggio 1894, venne i-lsifmito t'erta porpora ecreato Arcivescovo di Bolog. .a. l,a missione eracertamente ardua . hfa lo S rc. ripa sembrava ilcardinale su misura per una citt, conte Bologna :« In un ambiente difficiliss mo, in cui fermen-tavano ancora i r 'ori suscitati, durante il Ri-sorgimento, da taluni cardinali più zelanti chepii, e dove l'anticlelicalisllo si alimentava e vi-goreggiava per tutta una tradizione letteraria cheaveva nel vecchio Carducci il suo rappresentantepiù alto e nella libreria Zanichelli il suo sacrario,seppe condursi in modo da suscitare a propriofavore una corrente di popolarità vasta e vivace,che trascinava con sè anche gli avversari più at-taccati a pregiudiziali più severe .

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La sua bontà, la sua prudenza, la sua bonomiaconquistarono non soltanto i frequentatori deisalotti e dei caffè liberali, ma quelli delle loggemassoniche e dei convegni goliardici ; perchè tuttiavevano sentito in lui una volontà operosa dibene, più forte di ogni calcolo politico» . CosiGiulio Andreotti in un prezioso e preciso volu-metto dal titolo quanto arguto altrettanto vero

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Il Rev .mo Rettor Maggiore Don Ziggiottisi congratula col comm. prof. Dogliotti .

Onorificenza pontificia al pro£- DogliottiIl Santo Padre ha conferito la Commenda con placca dell'Ordinedi San Gregorio Magno al prof. A . Mario Dogliotti, illustre clinicoe scienziato di fama mondiale .

La consegna dell'ambita onorificenza è avvenuta nel corso di unacommossa cerimonia che ha avuto luogo nella Casa Madre dei Sa-lesiani a Valdocco alla presenza di numerose autorità ed estimatoridell'illustre insignito.

Il prof. Luigi Gedda, Presidente Generale dell'Azione Cattolica,ha rivolto al prof. Dogliotti calde parole di compiacimento, po-nendo in rilievo gli alti meriti da lui acquisiti non soltanto nel camposcientifico ma anche in quello umanitario e sociale . L'oratore pren-deva quindi occasione per ricordare l'insegnamento costante e lu-minoso del Sommo Pontefice gloriosamente regnante, in, ordine aiproblemi morali posti nella medicina moderna . Lo stesso prof. Geddasi dichiarava infine latore delle insegne della Commenda, e pregavail Rettore Maggiore Don Ziggiotti di farne la consegna al neo in-signito . Il successore di Don Bosco si dichiarava ben lieto dell'onoretoccatogli, attese le benemerenze che il professor Dogliotti si è ac-quistato nei suoi rapporti con la Società Salesiana .

Ricevute le insegne dell'alta distinzione, l'illustre clinico torineseche era accompagnato dalla consorte --- esprimeva il suo commosso

ringraziamento ai presenti e rivolgeva il pensiero devoto e ricono-scente al Santo Padre, « il quale è guida sicura della morale profes-sionale del medico nel momento difficile che l'arte sanitaria sta at-traversando per la sua organizzazione » .

(Pranzo di magro per il Cardinale), che illustracon documenti storici l'episodio più clamoroso,che ebbe una vivissima ripercussione mondiale,della vita del Card. Svampa .

Già Vescovo di Forlì aveva intrecciato cordialirelazioni coi Salesiani di Faenza. e I dolori e

le gioie dell'Istituto Salesiano diFaenza sono i dolori e le gioie diMons. Svanrpa », diceva uno slogandel tempo .

Divenuto Cardinale di Bolognanon mancò di far conoscere ancorpiù la sua venerazione e auunira-zione per Don Bosco e i Salesiani .Era appena da due mesi sulla

cattedra di San Petronio, quandolanciò l'idea d'un Congresso in-ternazionale e ad alto livello», di-remmo oggi, di Cooperatori e diquanti - si leggeva nella Circo-lare d'invito - « soltanto dal ri-sveglio religioso si ripromettevanoper la patria un avvenire lui-gliore » . Atto di fermezza e di co-raggio, allora, se si pensa che pocoprima il prefetto della città, Bar-desono, contro il quale anche ilCarducci vibrò qualche strale aguz-zo, aveva stroncato un congressocattolico . L'idea era nata alloSvanrpa nel 1894, quando, ospitedell'Oratorio per il grande Con-gresso Eucaristico di Torino, avevasaputo del primo raduno di Diret-tori Diocesani dei Cooperatori te-nuto l'anno prima a Valsalice,presso la tomba di Don Bosco .

Preparato e organizzato minu-ziosamente, il Congresso di Bolo-gna si svolse solennissimo nellachiesa del Corpus Domini, neigiorni 23-24 aprile 1895 . Eranopresenti, fra un'immensa folla,quattro Cardinali, ventiquattro traArcivescovi e vescovi, duemila con-gressisti convenuti da ogni parted'Europa e fin dalle lontane Ame-riche. Ai banchi della Stampa se-devano i rappresentanti di 39 gior-nali italiani e 21 stranieri .

Bologna sembrava rivivere perla seconda volta, sul piano reli-gioso, le giornate gloriose che, nelgiugno del 1888, videro i rappre-sentanti dell'Europa e dell'Ame-rica raccolti per la celebrazionedell'ottavo centenario del suo Stu-dio glorioso .Il Congresso suggellato, il z6 apri-

le, da un grandioso pellegrinaggiodi trentamila persone alla Ma-donna di San Luca, fu un trionfo .Ma nessuno dei congressisti sapeva

(i

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che era stato predetto da Don Bosco stesso che,dopo il sogno sull'avvenire della Società Sale-siana, avuto nella notte tra il io e 1'1 i set-tembre 1881, scrisse, a commento e ad auspicio :« Circa il 1895 gran trion/o «.Don Rua, sempre così misurato nelle sue espres-

sioni, lo definì «meraviglioso e imponente », ag-giungendo che segnava « una delle pagine piùbelle negli annali della Società » . La Civiltà Cat-tolica scrisse che era stato « uno splendido saggiodi operosità religiosa, d'ordine e ili magnificenzanel campo cattolico o. La parte maggiore di me-rito andava proprio al Card . Svampa che coreedisse nella prima tornata il Presidente del Co-mitato - « si degnò non pure di accettare lapresidenza onoraria, ma lo onorò e lo favorì ditutta la sua protezione, profuse per esso tutte lesue sollecitudini, non risparmiò sacrifici, seppetrasfondere in tutti la sua attività, la sua abne-gazione, il suo slancio, il suo zelo sapiente e il-luminato».

IVla il Congresso raggiunse un obiettivo ancorapiù vasto di quello prefisso : non solo la conoscenzapiù larga dello spirito, delle forme, delle operedella Società Salesiana, ma - come fu ben sin-tetizzato -- « la salvezza sociale per mezzo dellareligione e della Chiesa » . La nota sociale, infatti,era risonata chiara, ardita, sicura nelle discus-sioni dell'assemblea, facendo eco ad un senti-mento allora diffuso nell'aria e partecipato damolti spiriti nobili, tra cui il Card. Svampa,come si può rilevare da testimonianze della

IL GRANDE PELLEGRINAGGIODEI COOPERATORI

a £ii'twdi dPossiamo dare la grande e bella notizia che il pellegrinaggiosarà presieduto dal Rev .mo Rettor Maggiore . Egli con lasua presenza vuole rendere omaggio alla Vergine e in paritempo dare un segno di paterno affetto ai Cooperatori diItalia e del mondo intero.L'afflusso delle iscrizioni ha superato ogni previsione. Conviva pena si sono dovute rifiutare centinaia di domandeperchè in soprannumero . Motivo di più perchè i fortunatiche vi parteciperanno s'impegnino a rappresentare degna-mente tutti gli altri .Graziosa l'idea dei Cooperatori di Caserta, che vollerooffrire il grande cero che arderà davanti alla Grotta duranteil nostro pellegrinaggio : sarà l'espressione della fede eamore anche di quelli che non potranno pellegrinarea Lourdes ; per questi in ogni Centro di Cooperatori neigiorni del pellegrinaggio si organizzerà una funzione cheservirà a rendere più stretti i vincoli spirituali tra chi va echi resta, dando a tutti la possibilità di partecipare ai fruttidel pellegrinaggio .Com'è noto, l'appuntamento per i Cooperatori d'Italia è aTorino, ove li attendiamo per il 26 aprile per prendere in-sieme il via alla volta di Lourdes. Prepariamo i cuori aquesto eccezionale ossequio alla Vergine Immacolata .

stampa e della politica . Lo stesso Crispi, chenegli anni duri dell'esilio torinese non mancòdi sperimentare la generosità di Don Bosco,aveva detto nel famoso discorso di Napoli delsettembre 1894 : « La società traversa un mo-mento dolorosamente critico. Oggi più che maisentianio la necessità che le due società, la civilee la religiosa, procedano d'accordo per ricondurrele plebi traviate sulla via della giustizia e del-l'amore » .

Non possiamo non aggiungere che da quellostorico Congresso nacque, e fu la figlia più bellae gloriosa, ancora oggi intatta di giovinezza, laCasa di Bologna, la « Casa del miracolo », comela chiamò, col suo istinto di verità e di poesia,il popolo. E il miracolo, forse, ancora dura .

La chiese e la volle il Card . Svanipa, impegnandoin una promessa solenne lo stesso Don Rua . Il22 febbraio 1<S07 si pose la prima pietra . Neldiscorso il Cardinale disse coli intuito profetico :« L'Istituto Salesiano sarà una gloria di Bologna,un rifugio dei figli del popolo, il palladio di sal-vezza della generazione crescente » .

Si lanciò un appello ai cittadini e ai diocesani .La città rispose unanime . « In tale circostanza- scrive lo storico ufficiale della Congregazionesi toccò quasi con arano che il popolo bologneseera tutto, si può dire, cooperatore salesiano » .Dotta e grassa Bologna, ma anche generosa .

Tant'è vero che il 30 maggio 1899 si compì lasolenne inaugurazione dell'Istituto. « Il qualeasserì il canonico Francesco l,anzoori - fu uno

(continua a pag . iz6)

*

*

*

• A cura dell'Ufficio Centrale• Cooperatori si sta prepa-• raItdo l'artistico grande,• stendardo della Pia Unio-• ne, che sarà•

Lourdes.

La Madonna vorrà ispirare•

qualche generoso Coopera-•

tore o Cooperatrice o qual-•

che Centro della Pia Unionead, aiutare a coprire la

spesa?

• Indirizzare l'offerta all'UC-• firio Centrale Cooperatori,• via Maria Ausiliatrice, 32,• servendosi del e . c . p. 2-1355• e specificando chiaramente•

lo scopo dell'offerta .

inaugurato a

1 25

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Il giorno 6 aprile richiama al pensiero lasanta, nobilissima figura del Servo di Dio DonRua, primo Successore di S. Giovanni Bosco.La causa di Beatificazione, com'è noto, procedeegregiamente e tutti gli amici dell'Opera Salesianaauspicano una sollecita conclusione .Il compianto Don Ceria, nell'ultimo capitolo dellavita di Don Rua notava : «Sulla tomba di DonRua sta scritto che egli attende l'ora di DIO» edaggiungeva: « È nel cuore di tutti che quest'orasuonerà infallantemente, ma è anche nel comunedesiderio che non tardi molto a scoccare» .

Ricorre anche il centenario del primo viaggiodi Don Bosco a Roma . Quando ancora il Santofaceva i preparativi, trattandosi di dargli un se-gretario, la scelta non fu difficile . Segretario, ac-compagnatore di Don Bosco, non poteva esserealtri che il chierico Rua, che doveva sempre farea metà con lui : da giovanetto, quando Don Bosco,con gesto simbolico, tagliava a metà la mano diDon Rua, fino alle ultime ore del Santo, quando,alzando il braccio paralizzato del morente e pro-nunciando le parole, divideva l'ultima paternabenedizione sui presenti e sui lontani .

A Roma Don Rua fece a metà con Don Bosco,durante il soggiorno romano, allorchè il Santo fuinvitato da Pio IX alla funzione della Domenicadelle Palme nella Basilica Vaticana. Il chierico

dei primi, se non il primo aspetto delle curepastorali dell'Arcivescovo, così come l'annessachiesa del Sacro Cuore sarà " la più cara impresadel suo episcopato " » .

Per questa, come già per la Casa, donò coninesauribile generosità, perchè - dicevano ar-gutamente i bolognesi

il Cardinale « trattavai soldi come fossero ghiaia »! La volle ad auspiciodel nuovo secolo, che s'apriva con tanto bagliored'idee umane in fronte, a testimonianza d'angoreal Sacro Cuore, « affinché, - disse nella posadella prima pietra, il 14 giugno rgot -nel mondodella tecnica e della scienza, tra i figli del popoloeducati dai Salesiani alla virtù e al lavoro, pe-netri lo spirito di Gesù » . « L'Istituto Salesianoe il tempio del Sacro Cuore - aggiunse - rea-

VERSO LA GLORIFICAZIONE DEL VEN . DON MICHELE RUA

Rua ebbe il suo bravo biglietto e con Don Boscoprese posto nella tribuna dei Diplomatici, sfilandopoi insieme con lui davanti all'anzselico Ponteficea ricevere la palma. E giusto pertanto che DonRua faccia pure a metà con Don Bosco, nellagloria del Bernini e divida con il Maestro iltrionfo della santità .

Si direbbe però che Don Rua non ci pensi tantoad affrettare quel giorno . Don Bosco aveva dettoche, se Don Rua avesse voluto, avrebbe potutofare miracoli . Se fosse lecita una piacevolezza ver-rebbe da pensare che in cielo Don Rua preghiil Signore a non esaudire troppo presto coloro iquali chiedono strepitosi miracoli per sua inter-cessione, accontentandosi di grazie segnalate ; e ciòperchè al solo suo Maestro sia rivolta la venerazionee il culto dei fedeli .

Ma che Don Rua abbia tutti i meriti per es-sere elevato agli onori degli altari, lo hanno af-fermato voci autorevolissime . Pochi giorni dopola sua morte, Mons. Salotti, poi Cardinale, scri-veva : « Se un giorno la Provvidenza disporràche alla causa di Don Bosco tenga dietro quelladi Don Rita, gl'innumerevoli testimoni che sfile-ranno davanti al tribunale ecclesiastico, nel ram-mentare gli eroismi dell'uomo che abbiamo per-duto, dovranno confessare che l'uno fu degno del-

Il Cardinale DOMENICO SVAMPA(continuazione da pag . i25)

lizzano nel mio pensiero un passo avanzato nelprogresso del bene : sono quasi il segnale di unanuova alleanza tra il cielo e la terra nella diocesibolognese ». Onesta seconda iride di pace non lavide curvarsi sul cielo di Bologna . Gli mancò iltempo. Ma dallo storico rialto della Montagnola,mentre salivano i muri possenti del tempio, nel-l'opera lenta e ardua di erezione, amava soffer-marsi a riguardarla, come una bella, pacifica for-tezza di Dio nel cuore della « fosca turrita Bo-logna » .

Gli ultimi anni furono luminosi e meravigliosidi apostolato svolto con genialità e modernitàdi vedute .

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l'altro, e che forse sarebbe compito non lieve de-terminare a chi spetti il primato nell'esercizio diquelle eminenti virtù cristiane, nelle quali entrambisi distinsero da eroi».

Ora la sfilata dei testimoni è chiusa ; essi hannoparlato. La lettura delle loro deposizioni, rias-sunte nelle 1146 pagine del Summarium, riempiel'animo della più alta ammirazione. Uno di talitesti, un veterano della Congregazione, che perben 2o anni aveva avvicinato il Servo di Dio,fu l'ultimo testimonio nel Processo Ecclesiastico,del quale erano giudici, tra gli altri, il Teol . Gaido,P. Pera O. P., oltre al Cancelliere Mons . Batist .Egli riferisce : « Ignaro com'ero della prassi delTribunale per le cause dei Servi di Dio, avevopreparato, per la prima seduta, il mio discorsetto,desideroso di esaltare nel modo migliore la grandesantità del Superiore, da me tanto stimato e ve-nerato. Ma avevo appena incominciato, che Mons .Cancelliere cortesemente mi interruppe: " Senta,Reverendo, che Don Rua sia un santo ne siamopersuasi quanto lei. Non ci occorrono dimostra-zioni, ella deve semplicemente testimoniare su fatti,incontri, episodi da lei conosciuti, parole udite,atti di virtù : il giudizio poi spetta ad altri" ." Nulla di meglio " risposi. Ritornai sette volte adeporre secondo le indicazioni ricevute . Sentivoesclamazioni come queste : " C'è proprio in DonRua lo stile dei Santi . . . " Piacquero gli episodiriguardanti la sua perfetta osservanza regolare, lafedeltà assoluta allo spirito di Don Bosco, cherasentava, per così dire, lo scrupolo » .

*

Effettivamente Don Rua ebbe un concetto cosìalto dell'osservanza religiosa, e fu tanto esigentenel richiederla, sempre e da tutti, che fu sopran-

Nel conclave riunitosi alla morte di Leone XIII,nel 1903, il Card. Svampa era additato come unodei papabili . Qualcuno aveva visto nel cognomela traduzione di ignis ardens, attribuito secondola pseudo-profezia di Malachia, al Papa che do-veva succedere a Leone XIII . Ma egli sorridevadell'auspicio . Era già insidiato da una paralisifacciale riapparsa malauguratamente proprio neigiorni del conclave, che vide salire sul soglio diPietro un Santo: Pio X .La malattia progredì lentamente, iniplacabil-

mente. Ma egli non rallentò mai, fino all'ultimo,il ritmo del suo lavoro . L'ultima benedizione lavolle riservata ai figli di Don Bosco, in un'oratragica per la Società Salesiana, che ne uscì in-contaminata e rinsaldata .

Ai familiari raccolti intorno al suo letto dissetestualmente: «Alando parole di conforto ai mieidilettissimi e ora tanto perseguitati Salesiani » .

nominato dallo stesso Don Bosco la Regola vi-vente . Viene in mente la dichiarazione di Bene-detto XIV, il Papa che formulò le norme per lacanonizzazione dei Santi : « Il maggior miracoloche possa fare un Religioso è di osservare perfet-tamente le sue regole e se vi fossero le prove diquesta sua osservanza, accompagnata dalle con-venienti disposizioni interne, lo si potrebbe canoniz-zare senza esigere altre prove della sua santità » .Così si espresse quel Pontefice, perchè aveva pre-sente la celebre sentenza della vita religiosa : quiRegulae vivit, Deo vivit ; chi vive in conformitàalla regola, vive per Dio .

Don Rua destava in tutti coloro che lo avvicina-vano sentimenti di rispetto profondo . San l'io X,parlando di Don Rua, uscì a dire : « Tutte levolte che io lo vedevo, mi pareva che si potessemetterlo vivo sull'altare» . Il Card. Richelmy, Ar-civescovo di Torino, parlando con il Can . Imbertipoi Arcivescovo di Vercelli, così si espresse : « Iosono vecchio e non lo vedrò, ma lei che è gio-vane, vedrà Don Rua sugli altari » . A queste caretestimonianze va aggiunta quella di Don Bosco,il quale aveva tanta stima di Don Rua e usavatali espressioni che non potranno mai essere su-perate da nessun elogio . Il giorno 3 maggio 1867parlando con uno dei suoi chierici, disse : « Miocaro, se Dio mi dicesse : prepàrati, Don Bosco,che devi morire e sceglierti un Successore e chiediper lui tutto quanto credi necessario al suo uche io te lo darò, io ti assicuro che non sapreiche cosa domandare al Signore che già Don Ruanon abbia » .

Preghiamo quindi i nostri Cooperatori e Coo-peratrici a volersi unire a noi nel sollecitare ilgran giorno della sua Beatificazione .

Era il io agosto 1907 . I,a notizia della mortedel Card. Svanipa corse il inondo, come qualcheanno prima, il suo nome, quando nel maggio 1904,Bologna, per la prima volta dopo il 1870, videil suo Arcivescovo uscire nello splendore dellaporpora e con tutti gli onori militari, incontroal re d'Italia, tra due ali di folla commossa eplaudente . Episodio, questo, di portata e di ri-sonanza mondiale e fatto nuovo nella storia dellamonarchia italiana, dopo l'entrata in Roma .

Don Rua, annunziandone la morte, scrisse cheil Card. Svampa era stato «l'ammiratore piùprofondo di Doli Bosco e uno dei più caldi pa-troni dell'opera sua» .

Queste parole di alto elogio scolpiscono lumi-nosamente le straordinarie benemerenze del grandePorporato verso la Famiglia salesiana che, acinquant'anni dalla morte, ricorda ed esalta concommossa venerazione l'insigne Cooperatore .

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ESER CIZI SPIRITUALIDiamo l'elenco dei corsi di Esercizi Spirituali organizzati in Italia per i Cooperatori e le Cooperatrici.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Delegato ispettoriale, oppure al Delegato o allaDelegata Cooperatori della Casa salesiana o delle Figlie di M. A . più vicina

per COOPERATORICoazze di Giaveno - Santuario N. S. di Lourdes :dal 30 maggio al 2 giugno .Orta (Novara) - Villa Pia : dal 2o al 24 agosto .

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Triuggio (Milano) Casa S . Cuore : dal 24 al 27 aprile .Caravate (Varese) PP. Passionisti : dal 16 al 20 luglio .Caravate (Varese) PP. Passionisti : dal 6 al io agosto .VENETOVenezia - Istituto G . Cini : dal 16 al 2o agosto .LIGURI :,,Varazze - Istituto Salesiano : dal 21 al 24 settembre .

Bologna - Madonna di S . Luca:Per Cooperatori anziani: dal 3o agosto al 3 settembre .Per Cooperatori giovani: dal 6 al io settembre .Per Cooperatori : dall'U al 15 settembre .Rimini - Villa Verde, Viale Amerigo Vespucci : dali' al 5 ottobre .

Il Papa dice così : Il Nostro venerato Predecessore stimava gli Esercizi e li lodava a talpunto, e Noi stessi siamo così persuasi della loro straordinaria efficacia, che non sapremmo rac-comandare abbastanza un'opera tanto proficua . Ad imitazione di Nostro Signore, che si ritiravanel deserto o sulle montagne per pregare, tutti i santi e i cristiani ferventi hanno attinto dal rac-coglimento e dall'orazione un lume e una forza sovrumana, specialmente quando si dedicavano,sotto la guida di esperti uomini spirituali, alla meditazione delle grandi verità rivelate da Dio .

PiiSantuario di Oropa : dal 19 al 23 luglio .Casale Corte Cerro (Novara) - Getzemani: dal 20al 24 agosto .Nizza Monf. (Asti) : dall'U al 15 agosto.Tortona (Alessandria) - Istituto S . Giuseppe : dalio al 14 agosto .Giaveno (Torino) - Pensionato M. A . : dal 2o al 24agosto .Brosso Canavese : dal 2 al 6 settembre .Roccavione (Cuneo): dal 4 all'8 settembre .

Triuggio (Milano) - Casa M. Ausiliatrice: dal 24 alz8 giugno .S. Ambrogio di Varese - Casa M. Ausiliatrice : dal19 al 23 agosto .Triuggio (Milano) - Casa M. Ausiliatrice : dal 14 al18 settembre .

Cesuna - Villa Tabor: dal 1° al 5 luglio .LIGURIAImperia-Oneglia - Villa Ranixe : dal 29 agosto al1 ° settembre .Genova-Quarto dei Mille - Villa Cenacolo: dali° al 5 settembre .Rapallo (Genova) - Casa Auxilium : dall'8 al 12 set-tembre .

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per COOPERATRICI

Strada Casentino (Arezzo) - Aspirantato Salesiano :dal 6 al 9 agosto .

Casperia (Rieti) - Benedettine Oblate: dal 3o agostoal 4 settembre .CAMPANIANapoli - Via Nuova del Campo :Per Cooperatori giovani : dall' 1 al 5 agosto .Per Cooperatori sposati : dal io al 14 agosto .1t G I ECisternino (Brindisi) - presso i Salesiani : dal 27 al31 agosto .CAk._ì :'f'sRIASoverato (Catanzaro) - presso i Salesiani : dal 24 al28 agosto .SICILIAZafferana Etnea (Catania) : dal 14 al 18 maggio .

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ICastelnuovo Fogliani (Piacenza) : dall'8 al 12 set-tembre .Rimini - Viale Tripoli : dal 24 al 28 settembre .

Calci (Pisa) - Casa S. Cuore : dal 23 al 27 luglioMARCHELoreto : dal z6 al 3o agosto .

Palestrina (Roma) - Casa Immacolata: per Cooperatricisignorine : dal 21 al 25 agosto .Grottaferrata (Roma) - Presso le Figlie del S . Cuore :dal z6 al 3o agosto .

Napoli-Capano per signore: dal 6 al io agosto .Napoli-Capano per signorine : dal 17 al 21 agosto .

Martina Franca (Taranto) - Presso Figlie M . A . :dal i' al 5 settembre .

Soverato (Catanzaro) - Presso Figlie M .

dal z8agosto al 2 settembre .

Palermo - In ottobre per Cooperatrici della Sicilia occ .Zafferana Etnea (Catania) : dal 31 maggio al 4 giugno .Zafferana Etnea (Catania) : dal 4 all'8 giugno.Erice (Trapani) : dall'U al 15 giugno .

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Fa parte del programma dilavoro per il 1958 anche laripresa dei convegni di Sa-cerdoti e di Decurioni . Se-guendo le direttive del santoFondatore, i suoi Successorihanno sempre apprezzatomoltissimo la collaborazionedei Sacerdoti secolari ; equesti alla loro volta ap-prezzano e desiderano l'o-pera dei Cooperatori sale-siani, che Don Roseo havoluto fossero a disposizionedei loro Ecc.mi Vescovi eItev.mi Parroci. L, appuntoper una sempre più strettaintesa e una più fattiva col-laborazione che si tengonoquesti convegni di DirettoriDiocesani, Decurioni e Sa-cerdoti Cooperatori . I primidi cui diamo relazione sisono svolti in un clima digrande cordialità e fami-liarità .

Convegni di Decurioni salesiania CATANIAIl 13 febbraio a Catania nell'Istituto salesiano di via Cifali si tenneun importante convegno di Sacerdoti Decurioni e Parroci . Vi par-teciparono Sacerdoti dell'Archidiocesi di Catania e delle Diocesidi Acireale, Caltagirone e Nicosia .Nella chiesa dell'Istituto parlò il Rev.mo Ispettore salesiano DonBartolomeo Tornò .Il convegno si svolse nei teatro dell'Istituto sotto l'esperta guidadel veterano Don Fasulo, il quale ricordò le grandi benemerenzedel clero nello sviluppo dell'opera di Don Bosco in Sicilia - trefiorenti ispettorie, una dei Salesiani e due delle Figlie di MariaAusiliatrice con un complesso di ben cento Istituti e nel campospecifico della cooperazione salesiana .I temi messi all'ordine del giorno Il Coot-r,rtore salesiano nelconcetto di Dea Bosco - Il Sacerdote Coop, rWh>re - Il SacerdoteDecurione - furono illustrati brillantemente da Don CandidoRavasi, Direttore dell'Istituto Teologico di Melina, da Mons . Giu-seppe Torre e dal salesiano Don Antonin •_) Rasà .

Ai RR. convenuti portarono il saluto dei loro Ecc .mi Vescovi,impediti di intervenire porsonalmente, i Rev .mi Mons . SigismondoVitale, Mons . Carmelo Grosti e Mons . Nicola Ciancio, DirettoriDiocesani di Nicosia, di Acireale, e di Catania .

L'Ispettore Don Tomè, che presiedette il convegno, diede interes-santi informazioni sull'opera salesiana in Sicilia e aggiunse che èin programma lo viluppo delle scuole prof -ioli tli nell'Isola .

Direttori diocesani, Decurioni e Sacerdoti Cooperatori, convenuti il 5 marzo a BRESCIA .

Al centro Sua Eccellenza Monsignor Guglielmo Bosetti, il Rev .mo Don Luigi Ricceri e l'Ispettore Don Cesare Aracri .

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a BRESCIASi svolse il 5 marzo u . s . presso l'Oratorio sa-

lesiano sotto la presidenza di S . E . Mons. Gu-glielmo Bosetti, Vescovo Ausiliare, del Rev.moDon Luigi Ricceri, Consigliere Generale dei Coo-peratori, e del Rev .mo Don Cesare Aracri, Ispet-tore salesiano della Lombardia ed Emilia .

Dopo la presentazione di alcuni documentarie cinegiornali salesiani, aprì l'adunanza il Dele-gato ispettoriale Don Rodolfo Vignato, che diedeil benvenuto ai graditissimi ospiti . Il signor Ispet-tore ringraziò S . E . Mons. Bosetti per la sua par-tecipazione al convegno e mandò un pensierodevoto al venerato Angelo della Diocesi S . E .Mons. Giacinto Tredici .

Quindi il Segretario generale Don Favini trattòil tema della collaborazione (lei laici all'aposto-lato, secondo lo spirito di Don Bosco e presentòun quadro interessante dell'origine, dello svi-luppa e dell'attività dei cooperatori, in perfettaaderenza agli urgenti bisogni della nostra società .Accennò pure all'opera svolta dal Santo a fa-vore dei giovani apprendisti, per la quale il SommoPontefi-,e l'ha proclamato loro Patrono .

Il Superiore Don Ricceri coordinò sapiente-mente o in forma pratica il complesso di quantoera stato vagliato e discusso .L'Ecc. Mons. Bosetti chiuse ringraziando, in-

coraggiando e spronando a sviluppare l'opera deiCooperatori salesiani dove già esiste e a istituirladove ancora non ci fosse .

L'intera assemblea approvò quindi l'invio delseguente telegramma :

Mons. Fiordelli - Vescovo Prato - Direttori dio-cesani - Decurioni - Sacerdoti Cooperatori salesianiriuniti convegno interdiocesano condividono doloreet preghiere plaudendo intrepido zelo pastorale .

ad ACQUISi tenne il 4 febbraio presso l'Istituto S. Spi-

rito delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il Diret-tore Diocesano dei Cooperatori Mons . GiovanniGalliano comunicò il paterno compiacimento diS. E . Mons . Vescovo, si rallegrò con gl'interve-miti per lo zelo con cui avevano lavorato a or-ganizzare i Cooperatori nei loro centri e conclusesottolineando la necessità di chiarire sempre piùil concetto di Cooperatore salesiano, autorevol-mente espresso dal santo Fondatore quando af-fermò che il loro vero scopo <« è quello di portareaiuto alla Chiesa, ai Vescovi, ai Parroci sottol'alta direzione dei Salesiani nelle opere di bene-ficenza, come catechismi, educazione di fanciullie simili» .

Quindi Don Favini, premesso che la Diocesidi Acqui Ila un centro di Cooperatori che è trai più fiorenti, svolse il tema Ideale di Dori Bosconell'istituire la Pia U-nione (lei Cooperatori . IlSanto vide la necessità di mobilitare il laicatocattolico per la difesa dei diritti di Dio e dellaChiesa, gravemente minacciati, allora dai settaridell'Ottocento e oggi da nemici non meno peri-colosi . La Pia Unione dei Cooperatori conservaquindi tutta la sua attualità . Ne fanno testimo-nianza i Sacerdoti Decurioni che se ne servonoper incrementare le varie attività religiose, ca-ritative e sociali delle loro parrocchie . La riunionesi chiuse con un cordiale scambio di idee su temiorganizzativi e sulla Crociata del Rosario, ban-dita dal Rettor Maggiore come strenna di que-st'anno centenario di Lourdes .

La mancanza di spazio ci obbliga a rimandarele relazioni dell'incontro di Ravenna e di altriconvegni .

PALERMO - Istituto Don Bosco - Quest'anno la prima Conferenza annuale ai Cooperatori si è chiusa con la suggestivacerimonia della benedizione delle bandiere dei sette Centri Cooperatori salesiani della città . Le sorreggono le gentili madrine.

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l~ORIZZbNtE SAGESIAND

31 GENNAIO 1958 Sotto questo titolo vorremmo riportare le relazioni delle festedi S. Giovanni Bosco che si sono celebrate ovunque . Vorremmo

almeno, per debito di riconoscenza, parlare di quelle organizzate dai nostri Cooperatori, ma ormai, ilBollettino è insuf,ciente a contenere le cronache salesiane, e deve ri-ounziarvi, a suo malgrado .Tra gli orgoni, :,tori figurano Rev. Direttori Diocesani e Decurioni, zelanti Parroci, Zelatori, Zelatrici edanche umili Cooperatori e Cooperatrici: a tutti il nostro grazie e l'augurio delle paterne benedizioni diDon Bosco .Degna di rilievo la, nota giovanile che ha caratterizzato quasi íu/le le feste . In ale+u,i centri le scolarescheal completo si recarono uficialme-nte, guidate dal corpo degli b1 Regnanti, ad a. nl/,rre la S. Messa e aricevere i Ss. Sacramenti ; altrove la festa di Don Bosco è li?, ; ola «la festa ( 1 Ilo gioventù> con tuttoun programma di predicazioni, funzioni e divertimenti pr h : ali per loro .Anche l'Associazione Italiana Maestri Cattolici e il Mcrv,i ido Maestri di Azione Cattolica hanno orga-

:u/o nei loro centri celebrazioni in onore del santo Patr,,i ' e -:aferenze a carattere pedagogico .Diorno almeno comunicazione schematica di alcune iniziali, -,- particolari .

Ad Agrigento ebbe luogo la posa della prima pietra del nuovo « Stadio Don Bosco,> . Nella città di1Mineo (Catania) tutte le autorità civili e religiose hanno assistito all'inaugurazione della nuova arti-stica statua raffigurante S . Giovanni Bosco e S . Domenico Savio, e alla commemorazione civile delSanto fatta dal Sindaco della città, avv. Modesto Sardo, ex allievo e Cooperatore . A Gela (Cal-tanissetta) fu portato in processione il nuovo simulacro di Don Bosco e circa 10 .000 fedeli nehanno ascoltato il panegirico . A Canìpogalliano (Modena) una nuova scuola intitolata a S . Gio-vanni Bosco fu inaugurata dall'Arcivescovo di Modena . A Bosco Valtravaglia (Varese) tra la vivapartecipazione di autorità e popolazione, fu solennemente inaugurata una bella statua e confermatoil voto dei 51 soldati partiti per il fronte e tutti ritornati dopo anni di prigionia o di campi diconcentramento . A Pieve Cesato ]'Arcivescovo di Ravenna ha inaugurato il nuovo « Asilo San Gio-vanni Bosco». A Gallarate (Varese) nella basilica di Santa Maria Assunta, gremita d'insegnanti,alunni, autorità, genitori, si è svolta la solenne benedizione della nuova statua del Santo, gene-roso dono di una Cooperatrice . A Belluno, a Vittorio Veneto, ad Este, a Rieti, a Camoglisi approfittò della festa di Don Bosco per inaugurare il nuovo Centro di Cooperatori salesiani .A Castellazzo Bormida (Alessandria) fubenedetta la statua di Don Bosco, che cosìè entrato là dove i settari del 1882 avevanoscritto : « No, noi Don Bosco non lo avremorasai! ». A Castelletto 1VIolina il triduo e lafesta furono coronati con la benedizione delmuovo marmoreo altare, dono dei FratelliThea di Stefano, a ricordo del fratello Al-fredo disperso in Russia . A Chainelco (Gua-temala) l'entrata della statua di S. GiovanniBosco fu un trionfo. Quasi tutta la cittàora a riceverla. La banda reggimentale diCobàn diede il benvenuto . Erano presenti leAssociazioni religiose con tutti i Santi dellechiese e delle Confraternite, che per l'occasioneerano discesi dalle loro nicchie come per farefestosa accoglienza al nuovo Santo . A Madrid(Spagna) per iniziativa del Sindacato Nazionaledello Spettacolo, fu festeggiato S . GiovanniBosco, Patrono della Cinematografia Spagnola,nella chiesa della Vergine della Paloma, conuna Messa a cui assistettero numerosissimi ar-tisti, produttori ed espositori cinematograficicon il capo nazionale del Sindacato e il Diret-tore Generale della Cinematografia e del Teatro .

Apertura dei centenario di IourdesA TORINO E A ROMA

Il giorno 11 febbraio, a Torino il Centro delleOpere salesiane ha visto succedersi nella Basilicadi Maria Ausiliatrice varie funzioni celebrativedel centenario delle Apparizioni di Lourdes. Nelleprime ore del mattino echeggiò devoto il Rosariomeditato dai settecento giovani dell'Oratorio,a cui seguì la cerimonia indetta dalla Federa-zione Italiana Religiose (F . I . R .) con santa Messae meditazione. Intanto nella chiesa della CasaMadre delle Figlie di Maria Ausiliatrice avevainizio la « Corte a Maria » con la recita del S . Ro-sario, che durò ininterrotta per tutta la giornatacentenaria .

Alle 10,30, per iniziativa dell'Accademia Ma-riana Salesiana, il Rev .mo Rettor Maggiore can-tava la Mossa solenne e la Scuola del PontificioAteneo Salesiano eseguiva la Messa XXI di Pa-gella a 3 voci . Altra bolla iniziativa dell'Accademia

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Mariana fu la solenne tornata accademica, in cuifu presentata una interessantissima e dotta rie-vocazione storica in tre tempi Lourdes comesegno di contraddizione .

Nel pomeriggio si onorò ancoraa ripetutamentela Madonna nella Basilica, nei cortili e nel grandeteatro. Nel Santuario alle ore 17 la massa deigiovani e numerosi fedeli ascoltarono il discorsocommemorativo detto da Don Boem e ricevetterola Benedizione Eucaristica; alle 19 S . E. Mons .Arduino celebrò la Messa vespertina, mentre,fattosi buio, nei cortili si snodava la fiaccolatacon la quale i giovani dell'Oratorio chiude-vano la Peregrinatio Mariae nelle loro scuole elaboratori, portando in trionfo la statuetta del-l'Immacolata con entusiasmo e fervore commo-venti .

La bella giornata si chiuse nel grande teatrocole una serata mariana organizzata per i par-rocchiani e per i lavoratori . Dopo un infuocatodiscorso di Don Favini, fu recitato un bozzetto

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IN ONORE DI SAN DOMENICO SAVIOA chiusura dell'anno centenario della morte del Ragazzo santo, il Consiglio Amministrativo diCIUDAD TRUIILLO, capitale della Rep. Dominicana, ha dato il nome di « Via Domenico Savio »> adun'importante arteria del e Rione Maria Ausiliatrice »> .La cerimonia si svolse nella piazza Maria Ausiliatrice, alla quale converge la via scelta, e vi assi-

stettero tutte le scuole statali della zona, oltre5000 fanciulli e fanciulle . Un lungo corteo partidai cortili della nostra Scuola professionale esi diresse alla piazza al suono delle bande diPolizia, dei Vigili del fuoco e della ParrocchiaSacro Cuore . Là, alla presenza delle autoritànazionali ed ecclesiastiche, il rappresentante delConsiglio dichiarò ufficialmente battezzata lanuova via e il rev.mo Ispettore salesiano Don Gon-zàlez del Pino ringraziò le autorità e mise inrisalto l'alto valore educativo dell'alto .

OI.CENENGO (Vercelli) - S . E . Mons. Francesco Imberti,dopo aver benedetto il nuovo monumento a S . DomenicoSavio, al qua-e è dedicato l'Oratorio, invita la gioventù

a seguirne i mirabili esempi .

di Don Uguecioni e presentato il film Lourdes,paese dell'anima, documentario del pellegrinag-gio Fiat .

A Boma, presenti oltre 800 Cooperatori e Coo-peratrici delle 14 Unioni romane, tenne il solennediscorso il Procuratore Generale Rev .mo DonLuigi Castano .

Come punto di incontro fu scelto il nuovogrande Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatricea-Cinecittà, che i Cooperatori ancora non cono-scevano. I graziosi canti giovanili e un docu-mentario su Lourdes conclusero la prima partedell'incontro nel nuovo teatro .

La seconda parte si svolse nella bella chiesadi Maria Ausiliatrice dello stesso Istituto con larecita solenne del S . Rosario (ad ogni mistero sienunciava nna delle cinque intenzioni proposte dalRettor -Maggiore sul Bollettino) e con la Bene-dizione impartita dall'Ecc .moo Mons . Luigi Fogar,nostro benemerito Cooperatore .

Gli amici dell'Opera Salesiana di PALMARES(Costa Rica) organizzarono una simpatica manife-stazione di fede per la traslazione di una nuovastatua di S . Domenico Savio dal centro della cittàalla cappella dell'aspirantato salesiano di Za-ragoza . Una grandiosa sfilata di carri scortò ilsanto Protettore della gioventù Centroamericanafino al suo nuovo altare . Ognuno di questi carriportava un quadro di S. Domenico Savio e bam-bini e bimbe vestiti nelle più svariate fogge fa-cevano scorta d'onore al Ragazzo Santo .

*S. Ecc. Mons. Davide Marianayagam, Vescovodi VELLORE (India) durante uno speciale solennerito nella cattedrale, presenti un migliaio di gio-vani, ha dichiarato S . Maria Goretti e S . Do-menico Savio Patroni della gioventù della suaDiocesi. In un fervido discorso, nel quale esaltòle virtù dei due giovani Santi, esortò i giovania camminare nella via luminosa della santitàda essi segnata .

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IL NUOVO u RAINERUM »

inaugurato a Bolzano alla presenza del

Patriarca di Venezia

Presenti Sua Em .za il Cardinale Roncalli, Pa-triarca di Venezia, l'Arcivescovo di Trento, ilCommissario del Governo per la regione Trentino-Alto Adige, il Prefetto Generale dei Salesiani,autorità e parlamentari di Trento e Bolzano, èstato inaugurato a Bolzano il risorto istituto« Rainerum a, il più moderno e vasto collegio alto-atesino, che è stato affidato ai Salesiani .

Sorto come istituzione benefica un secolo faper iniziativa di un gruppo di cattolici, soste-nuti moralmente e materialmente dal Governa-tore del Lombardo Veneto, l'Arciduca Rainerid'Austria, il « Raineruin » venne quasi totalmentedistrutto durante un bombardamento aereo del1944 . L'attuale edificio, costruito sull'area delvecchio fabbricato, con una spesa di circa 200 mi-lioni, ospita in un ambiente razionale ed acco-gliente oltre 1 .50 ragazzi delle scuole medie .

FIRENZE - Uno scorcio delle nuove Scuole professionali salesiane .

Congressi Internazionali Cattolicidi Vita RuraleSi sono celebrati, dal 1951 a oggi, quattro Con-

gressi Internazionali Cattolici di Vita Rurale : ilprimo nel luglio 1951 a Castel Gandolfo ; il se-condo in Manizales (Colombia), gennaio 1953; ilterzo in Panamà, gennaio 1955, l'ultimo in San-tiago del Cile .

Il tema generale di questi incontri internazio-nali è «L'uomo della terra a .

Nel congresso di Santiago si ò studiato « L'uomodella terra nell'America Latina», dedicando par-ticolare attenzione all'aspetto deleterio dell'al-coolisino nelle campagne .

Il problema della vita rurale fu trattato conoriginalità e maestria dal Vescovo salesiano diSan Vicente (El Salvador), S . E. Mons . P . ArnoldoAparicio, noto per la diffusa organizzazione dei«Cavalieri di Cristo Re», della quale abbiamoparlato in altro numero .

I~WG~S . E. Mons. De Hemptinne, Vi-

cario Apostolico di Katanga, consolenne rito ha consacrato lagrande nuova cappella del Col-legio salesiano S . Francesco diSales di Elisabethville . I giornalilocali l'hanno detta « una mera-viglia dello stile moderno » . L'al-tare maggiore, circondato da unsemicerchio di colonne, richiamala solenne semplicità dei capola-vori antichi . Artistiche vetratoimpreziosiscono la chiesa e la ren-dono suggestiva, in una festa dicolori e di luce, come si convienea un paese di sole . Pochi giorniprima lo stesso Mons . De Ilemp-tinne aveva battezzato, presenti lemassime autorità con S . E . Mons .Van Ileusden s . D . B ., tre nuovocampane, dono degli ex allievi .

FRANCIA.L'abbé Pierre nella Casa diDon Bosco

L'apostolo dei senzatetto inFrancia, l'abbé Pierre, da un annoa questa parte ha preso contattocon le Opere di Don Bosco : co-lonie estive, campi degli Amicidi Domenico Savio e, ultima-

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mente, i giovani del pensionato salesiano di Pa-rigi, che accoglie giovanotti apprendisti dei piùdisparati mestieri. Di questa casa l'abbé Pierreha voluto studiare il funzionamento, poichè hain programma di fondare un foyer di giovani aNeuilly-Plaisence, che sarà una delle sue primefondazioni di questo genere . Il Padre parlò fa-miliarmente ai giovani per oltre un'ora, lascian-doli entusiasti . Essi gli promisero di parteciparegenerosamente al «servizio sociale» della sua co-munità, andando il sabato pomeriggio e la do-menica a lavorare per la costruzione di qualchenuovo alloggio . Parecchi si offersero anche perandare a inquadrare, a suo tempo, i giovani diNeuilly, appena sarà aperto il nuovo foyer . Felicecollaborazione nella carità, di cui deve godereDon Bosco, che fu pure padre dei senzatetto .

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CI1MAAOIG:XXII) della Congregazionet( Caritas u

A Miyazaki con l'intervento dS. E. Mons. Fukaori e delle au-torità cittadine, è stato cele-brato il 25° di fondazione del-l'ospizio «Giardino della Ca-rità », la prima opera socialisorta nella provincia di Miya-zaki per impulso di Mons . Ci-niatti, allora Superiore dellaMissione affidata ai Salesiani .

L'opera, ben vista fin dal-l'inizio e sostenuta dalle auto-rità, si sviluppò rapidamenteaccogliendo un numero sempremaggiore di vecchi prima e dibimbi poi (al presente sono intutto 280) e divenne la culladella Congregazione indigenadella Carità. Fu lo stesso Mons . Cimatti cheper assicurare la continuazione e lo sviluppodell'opera, in omaggio alle direttive di Pio XI,pensò di fondare una comunità di Suore disce-sane, e ne affidò l'incarico a Don Antonio Cavoli,il quale vi prodigò tutto il suo zelo missionarioe le sue migliori energie .

Benedetta da Dio e dai Superiori, pur in mezzoa difficoltà e sacrifici, la nuova Congregazionesi è sviluppata in modo consolante . A venti annidalla fondazione, conta oggi 13 case (11 in Giap-pone e 2 in Corea) sparse in 5 diocesi, con 104suore professe e 44 novizie .

Il Venerato nostro Rettor Maggiore, durantela sua recente visita ai Salesiani in Giappone,si interessò anche della Congregazione Caritas, evisitandone la casa di Tokyo, gradì il commossoomaggio di riconoscenza tributatogli dalle suoree benedisse « a due mani », come si espresse eglistesso, la Congregazione, compiacendosi di chia-marla «un nuovo pollone sbocciato dalla rigo-

gliosa pianta dello spirito apostolico di San Gio-vanni Bosco » .

Il 25 dicembre a Tokyo, la TV Nazionale de-dicò trenta minuti (dalle .12,30 alle 13) al Natale .Erano stati invitati quattro stranieri a presen-tare il «Natale del proprio paese» . L'Australianoparlò del Natale d'estate, la signora Ungheresepresentò i dolci di Natale, la Tedesca fece sentirecanzoni natalizie, e l'Italiano pre-entò il Nataled'inverno, con la neve, il presepio e un raccontonatalizio, illustrato con siluettes mobili preparatedalla TV stessa.

Ad assolvere questo ultimo numero, che fu ilpiù lungo, fu chiamato il nostro Don Luigi delCol, direttore dell'Editrice Don Bosco, il qualeapprofittò dAla magnifica occasione per spiegareil vero significato del Natale cristiano .

TOKYO (Giappone)Il Rettor Maggiore visita la casa madre della Congregazione « Caritas » . A sinistra delRettor Maggiore, Don Cavoli ; a destra la Superiora generale e la Direttrice della casa .

1ONGgONGLe Figlie di Maria Ausiliatrice espulse dalla

Cina comunista, si rifugiarono in Hongkongpassandovi mesi e settimane fra i più duri stenti .Ma da tanti sacrifici fiorì la bella Casa Ispetto-riale, che può dirsi un miracolo della Provvidenza,con asilo e scuola frequentati da circa 600 alunne,Oratorio festivo con più di 800 in maggioranzapagane, e fiorenti catechesi agli adulti, nonchèassistenza alle giovani operaie della Legatoria Sa-lesiana e Scuola serale frequentata da oltre 300ragazze. Vi è pure annesso il Noviziato e l'Aspi-rantato con una quindicina di aspiranti .

Ancora in Hongkong lo Figlie di Maria Ausi-liatrice hanno un'altra Casa ; quella di DiamondHill, dove hanno un attivissimo centro di apo-stolato parrocchiale, oltre la Scuola e l'Oratorio .

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Qui nel Natale scorso si ebbero 13 battesimifrutto del loro zelo, mentre hanno in prepara-zione un altro bel gruppo di catecumeni . S. E .Mons. L . Bianchi P .I.M .E ., Vescovo di Hongkong,espresse il suo alto compiacimento dicendo allaMadre Carolina, Visitatrice : « Oh, quanto benefanno le Figlie di Maria Ausiliatrice! Ne siamoaltamente ammirati e confortati», .

Anche a Macao in una nuova Casa dovuta allagenerosità del signor Lobo, le Suore di Don Boscolavorano a beneficio di centinaia di bimbi e fan-ciulle nell'Asilo, nelle Scuole elementari, all'Ora-torio, e raccolgono espressioni di vivo compia-cimento dall'Ecc .mo Vescovo, il quale si auguradi vedere sorgere presto in città un'altra Casadelle Figlie di Maria Ausiliatrice .

La medaglia d'oro della città di Barcellonaalla Congregazione Salesiana

La città di Barcellona onora tutti gli anni isuoi figli più illustri nella letteratura, nell'arte,nella scienza con la medaglia d'oro della città .Otto furono le medaglie concesse quest'anno :sette a personaggi illustri e l'ottava (unica aduna istituzione) alla Congregazione Salesiana . IlSindaco della città, nel discorso illustrativo dissetra l'altro: «La città ha voluto onorare la Con-gregazione Salesiana, questa Istituzione ancorgiovane, ma che già forma una delle più grandimilizie della Chiesa, grande per il numero (lei suoifigli, ma più grande per il grado di santità . Il suoFondatore, il padre della dolcezza Don Bosco,visitò questa città e vi lasciò l'impronta della suasantità, profetizzando il grande Tempio del SacroCuore, sulla cima del Tibidabo, che oggi è unarealtà . Nel 1884 fondò le Scuole Professionali diSarrià e più tardi le Scuole popolari di via Ro-cafort . Di grande abnegazione e di copiosi fruttiè stata l'opera di questa Congregazione, special-mente nella formazione professionale dei nostrigiovani operai, che hanno ricevuto nelle sue auleluce ai loro spiriti, fortezza di volontà e unatecnica perfetta . La città di Barcellona vuole cheil passaggio del grande Santo e Profeta e l'operadella sua Congregazione a favore della città sianoperpetuati con la sua massima decorazione . Cosìci sembra che Don Bosco resti ancor più legatoalla nostra Barcellona, che diventi ancor piùnostro» .

Crescente interesse per la formazione in-tegrale del giovane operaio

Nella seconda metà dello scorso gennaio, unaCommissione di 15 professori e tecnici del Mini-stero della Pubblica Istruzione e delle organizza-zioni governative del Lavoro e dei Sindacati ita-liani, per fomentare lo scambio di iniziative so-prattutto nel campo della formazione del giovane

operaio, dietro invito del Governo Spagnolo, vi-sitò le grandiose Università del lavoro, sorte inquesti ultimi anni a Madrid, Gijon, Cordoba, Za-mora, Siviglia e Tarragona. Tre di queste -Madrid, Zamora e Siviglia -- sono totalmenteo in parte affidate ai Salesiani .

In quella di Siviglia, notevole per grandiositàe organizzazione, la Commissione italiana fu ri-cevuta dal Vicerettore dell'Università, il sale-siano Don Michele Rodriguez, e dal Collegio (leiProfessori, quasi tutti salesiani, e visitò i cinqueCollegi di cui consta già l'Università, con i di-versi impianti e laboratori .

Radunatisi poi tutti nella sala dei professori,il Vicerettore mostrò agli illustri visitatori levarie piante e grafici, spiegando il funzionamentodi tutti gli impianti o il programma di studi e diesercitazioni che si svolge nei diversi gradi especialità, esposizione seguita con grande inte-resse dai visitatori .

Il prof. Cavalli, ingegnere ispettore del lavoronel Ministero italiano dell'Industria, proclamòche la Spagna si trova in prima linea nella solu-zione di uno dei problemi più assillanti del mondodel lavoro, quale è quello della formazione pro-fessionale ; ed elogiò calorosamente il livello didignità che si concede al lavoro ed al lavoratore,come dimostra anche il fatto che questo Centrosi chiama «Università» .

Il prof . Nosengo, Presidente dell'Unione Cat-tolica Italiana Insegnanti Medi, ex allievo sale-siano, elevò un inno alla Congregazione diSan Giovarmi Bosco, "pioniere della formazioneprofessionale dei giovani operai" .

VICTORIAS (Filippine) - L'Ispettore salesiano Don Acqui-stapace non fa a tempo a scendere dalla macchina, che èsubito assediato dai 6oo ragazzi allegri ed espansivi chefrequentano quelle Scuole professionali .

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leffio

La « Nave del ricordo fraterno » èuna iniziativa sorta a MI &NO nellaprimavera del 1955 o si propone diinviare libri agli italiani sparsi peril mondo: sono centomila volumispediti da Milano e affidati, in fran-chigia diplomatica, a navi che lihanno distribuiti in 60 Paesi . li Mi-nistro degli Esteri Pella ha offertoil libro centomila e uno, che iniziauna nuova serie. Mons. Montini hainviato una «Vita di S. GiovanniBosco » di Don Cerla con questa de-dica : « All'emigrato italiano affinchénello spirito di S . Giovanni Boscosappia amare la Patria di origine ela Patria del suo lavoro, l'Italia ela Chiesa ».

I Salesiani di CORDOBA hannoavuto la telice idea di promuoverein quella città e dintorni la « Festadell'Agricoltore », a somiglianza delta« Festa del Colono » che da anni i

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f ABGI:NTINA 1

Salesiani celebrano con frutto in al-cune città . La S. Messa con comoditàdi accostarsi ai Sacramenti, la be-nedizione dei campi e degli stru-menti di lavoro, la distribuzione adogni famiglia di un quadro di MariaAusiliatrice, «Patrona dell'Agro Ar-gentino », il tatto in un clima diallegria e fraternità, resero bella ecara agli agricoltori la giornata .

BBA 8Il .1

A S. JOAO DEL REY fiorisce ilgruppo dei «Piccoli Cantori di DotiBosco». Essi non sono seminaristiné collegiali, ama ragazzi dai sei aiquattordici anni che frequentanol'Oratorio salesiano e si distinguonodagli altri per il fatto che non hannoaccompagna incuto di voci virili, esono gli unici del Brasile che ese-guiscono canti a quattro voci bian-che . Essi hanno già al loro attivovarie esibizioni nelle città di Rio edi Niteroi. Ultimamente hanno ese-guito un applaudito programma allaRadio Nazionale e alla « RadioJournal » del Brasile .

La Rev. Madre Carolina Novasconi nella sua recente visita alle opere delleFiglie di M. A. in Giappone, potè ammirare il loro progresso . Cosi aTokyo i vecchi capannoni di legno furono sostituiti da imponenti costru-zioni che ospitano scuole per 1542 alunne, dalle elementari alle superiori .Alcune per £tequentarle percorrono due ore di treno al giorno . A lato sista costruendo il primo santuario dedicato a Maria Ausiliatrice nella ca-pitale . Nella foto Madre Carolina con la presidenza delle ex allieve .

COLOMBIA 1Ai Salesiani del collegio Leone XIIIdi BOGOTA è affidata la trasmissionedi vari programmi religiosi delle Radiolocali . Ora salesiana, tutte le do-meniche : « Voce do la Victor »,dalle ore 8,30 alle 9 - Alba spi-rituale : Meditazione, tutti i giornialle 6 del mattino : « Emisora SurAmerica» - Spiegazione del S . Van-gelo, tutte le domeniche, alle 10,30 :« Emisora Sur America » . - Pro-gramma per gli ex allievi salesiani ;tutte le domeniche dalle 9 alle 9,15 .« Lmisora Nueva Granada ».

li Cancelliere Adenauer ha offertoal Governo Italiano 100 posti pergiovani che vogliono compiere laloro istruzione professionale pressole industrie tedesche. Ventiquattrodi essi, scelti da tutte le regionid'Italia, furono affidati dalla Repub-blica federale al « Salesianum » diMONACO, dove vengono traessi ingrado di parlare correntemente iltedesco e iniziati al lavoro profes-sionale.

U'a? ;v

i

A Marbisu quest'anno furono oltre200 i fedeli che fecero gli ESERCIZISPIRITUALI chiusi . S. E. Mons .Ferrando, in vista del centenariodi Lourdes, lasciò loro come ricordola recita quotidiana del Rosario infamiglia . Gli Esercizi furono puretenuti nei centri di Raliang, diJowai e di Nongrah . Sono incal-colabili i frutti di vita cristianaraccolti con questa pia pratica .

ITI-IAILANDIA 1

La Casa S . Domenico Savio diBANGKOK nella sua molteplice at-tività (chiesa pubblica, oratorio, peli-sionato, apostolato dei mare ere.)raccoglie buoni fratti anche nell'as-sistenza ai careerati. Il 1° novembrescorso Don Umana battezzava nelleprigioni di Bang Khwan dite dete-nuti . La Casa provvede la Messa eil catechismo in queste carceri ogni15 giorni. Oltre al gruppo dei cri-stiani vi sono dodici catecumeni chefra qualche mese potranno ricevereil battesimo ; altri dieci hanno inco-minciato a studiare il catechismo.Il giorno della festa di S . GiovanniBosco, 31 gennaio, si è iniziata aBANGKOK la pubblicazione deiBollettino Salesiano in lingua Thai,destinato a quella Nazione che com-prende 18 centri di apostolato in cuii figli di Don Bosco lavorano . Conquesta sono 30 le edizioni del Bollet-tino Salesiano nel inondo .

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Ho sentito parlare e ho letto di Decurioni e Zelatori sa-lesiani . Sono anch'essi Cooperatori?

L. BANrt - Piacenza

I Decurioni e gli Zelatori salesiani, o meglio iDecurioni e gli Zelatori della Pia Unione dei Coo-peratori salesiani sono anch'essi Cooperatori, anzisono Cooperatori qualificati .

I Decurioni sono i dirigenti dei centri di Coope-ratovi che funzionano dove non ci sono Case sa-lesiane . Sono generalmente parroci o zelanti sa-cerdoti che ai loro impegni ordinari aggiungonoanche la cura spirituale dei Cooperatori e delleCooperatrici dove mancano i Salesiani. Furonoistituiti (la Don Bosco stesso, il quale diede lorole prime nornie organizzative con apposito opu-scoletto stampato l'anno 1883 . I Decurioni cu-rano l'iscrizione, la formazione, l'apostolato deiCooperatori e delle Cooperatrici della loro cir-coscrizione, secondo le prescrizioni del Regola-mento della Pia Unione e le norme della Dire-zione Generale .Gli Zelatori e le Zelatrici sono Cooperatori e Coo-peratrici che si prestano ad aiutare i dirigenti(delegati, direttori diocesani, decurioni), nell'at-tuazione del programma di lavoro affidato aicentri organizzati . Possono essere incaricati dellacorrispondenza, della propaganda, della organiz-zazione, della diffusione della buona stampa, delsostegno delle vocazioni, di particolari attivitàassistenziali, delle pratiche religiose ordinarie estraordinarie, dei laboratori, dei catechismi, dellemissioni, ecc. Sono anime generose elle si mettonoa disposizione dei dirigenti e dedicano ai varicompiti tutto il tempo loro disponibile .

I Salesiani s'ingrandiscono sempre einaugurano continuamente nuovi Isti-tuti . Ma dove prendono tanti soldi? edove trovano tanti preti e capi d'arte?

M. S . Cooperatrice di Genova

ì, vero ; i Salesiani s'ingrandiscono sempre e nelsolo 1957 aprirono più di 30 istituti . Altrettantole Figlie di Maria Ausiliatrice . E più che naturalela domanda: donde i mezzi per tante opere?

Sostanzialmente la risposta è già contenuta nelBollettino Salesiano . È di dicembre la cronacadell'inaugurazione del grandioso istituto donatoalla Congregazione dal marchese Gerini, in me-

moda dell'illustre genitrice. Ì ; dell'aprile 1957 larelazione riguardante la Fondazione Banco diNapoli . E della scorsa primavera la notizia cheal Rettor Maggiore nel Messico si fece propostadi più che i oo fondazioni, alcune con gli edificigià pronti .

Così è, più o meno, dovunque : purchè i Sale-siani vadano a svolgere il loro apostolato, si fatrovare loro tutto pronto . La spiegazione ade-guata di tutto ciò e una sola: la Provvidenza,avendo assegnato alla Famiglia Salesiana unaben determinata missione, suscita incessantementecoloro che le preparino il campo di lavoro .

Certo, erigere e consegnare ai Salesiani istitutianche grandiosi, non è tutto . Anzi, più gli isti-tuti sono grandiosi, più si fa acuto il problemadel personale necessario, cioè sacerdoti e capid'arte. Ma la Provvidenza non fa le cose a metà .Difatti per mezzo di una schiera innnmerevoledi benefattori fa giungere senza sosta contributidi ogni genere, grandi e piccoli .

È così che la Congregazione Salesiana può farfronte alle spese senza fine, che si rendono ne-cessarie per allevare e preparare le giovani leve,destinate a combattere sotto il labaro di DonBosco le battaglie dell'apostolato in ogni partedel mondo .

Conosco da anni la novena a Mari :: Au-siliatrice consigliata da Don Bosco . Tuttomi pare bello, tranne il n . ?, che trovo- mi si perdoni il termine - venale .La Madonna ha proprio bisogno del nostrodenaro per fare le grazie?

E. MAn>o'rro - Bellé •n o

Non è la Madonna che ha bisogno di denaro,ma sono le ope suscitate da Lei a vantaggiodella gioventù povera. Don Bosco soleva ripe-tere che Maria Ausiliatrice era la sua i, que-stuante » : Ella vedeva che il Santo aveva bisognodi molti mezzi per l'educazione di tanti giovanipoveri e glieli procurava operando proc . í sulsuo passaggio .

Del resto Don Bosco quando raccomandava lanovena a Maria Ausiliatrice, soleva mettere l'ac-cento sulla fede, condizione indispensabile peressere esauditi .

Quanto all'offerta diceva chiaramente che deveessere proporzionata alle possibilità del suppli-cante: si chiede a Dio e alla Vergine un atto digenerosità ed è logico piegarli ai nostri desi-deri con un atto di generosi' .' : « date e vi saràdato » .

Evidentemente quando si tratta di persone privedi mezzi, l'offerta non è necessaria. Lo ha af-fermato più volte Don Bosco. Così ad un giovaneche gli faceva osservare che non avrebbe potutofare alcuna oblazione, rispose : « Tu farai obla-zione di preghiere, affinchè la SS . Vergine ispiriqualche suo divoto a fare oblazioni di altro ge-nere; e per gratitudine alla tua celeste bene-fattrice racconterai la grazia ricevuta » .

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Ho conservato un ricordo assai vivo dei primianni di vita missionaria . Scrutavo con gli occhile selve gigantesche dove si annidavano i terri-bili Chavantes : dico annidavano, perchè non erapossibile avvicinarli .

Comparivano all'improvviso a spaccare il cranioa qualche nostro bororo e poi, come altrettantifelini, venivano di nuovo risucchiati dalla selva .Da anni noi si aspettava l'ora del Signore . Quandosi sarebbero potuti convertire?

Abbiamo atteso pazientemente, come la prima-vera che aspetta l'estate, perchè sa che l'estatenon potrà non venire .

Vicino alla nostra colonia missionaria del SacroCuore sorge ima storica collina . Il suo nome èKaiamò-ri . Col sostantivo Kaiamò i Bororos chia-mano una tribù nemica; ri vuol dire pietra,monte . Per cui Kaiamò-ri indicherebbe « montedel nemico » . L'unica tribù nemica in lotta coni Bororos è quella dei Cliavantes ; sono loro iKaiamò, i nemici per eccellenza . L lì, attornoa quel cocuzzolo che si leva dalle selve, che av-vennero le più spietate rappresaglie fra le duetribù selvagge .

I Bororos vivevano con noi nella nostra coloniadel Sacro Cuore ; la vita aveva il suo ritmo re-golare, tranquillo, come le acque di un fiume chesi avvicina alla foce. Ma un giorno del 1906 unmulo ritornò alla colonia sfinito e si accasciò a,terra; portava infitta nel corpo la freccia deiChavantes . Fu una prima avvisaglia .

Che dovessero riaccendersi di nuovo le lottemassacranti fra i due popoli?

I giorni ricominciarono a, scorrere tranquilli .Ma due anni dopo, due donne bororo furonoorribilmente maciullate a tradimento dai Cha-vantes. Era la ripresa delle ostilità . I fatti disangue si susseguirono paurosamente, alternaticon razzie ; ci rubarono gli utensili agricoli,i raccolti di cereali, gli strumenti scientificidell'osservatorio meteorologico. I Bororos a ogniscorreria del nemico rispondevano organizzandouna spedizione punitiva; era la guerra caldache, non accennava a finire .

Spesse volte i nostri erano andati al monteKaiamò-ri per pulire e sarchiare le piantagioni .Tutto procedeva bene ; non c'era la benchò mi-

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Lit )4)s5)091

I Chavantes sul piede di guerra

"Confidale ogni cosa

in Gesù Sacramentato

e in Maria Ausiliatrice

e vedrete che cosa sono

i miracoli . . ."

DON BOSCOai primi missionari salesiani

rima traccia di nemici . Verso la fine dei lavoricampestri, al tempo della mietitura, a Don Col-bacchini venne il desiderio di recarsi al Rio dasMortes per un sopraluogo alla vecchia residenzaabbandonata . Chiamò con sè due giovanotti bo-roro, atletici e robusti, perchè lo accompagnas-sero. Accettarono e i due amici partirono per primi .Don Colbaechini li avrebbe raggiunti poco dopoa cavallo. Eifettivamente li raggiunse, ma litrovò in condizioni pietose; stesi a terra, con latesta spaccata .

I Chavantes in agguato li avevano attesi e conun balzo improvviso erano piombati su di loro ;intorno c'erano circa quindici randelli abbando-nati dai selvaggi .

Balzato giù da cavallo, Don Colbacchini dettol'assoluzione a uno che sembrava ancora vivo .Amorosamente ricompose i cadaveri sfigurati, liripulì dal sangue, li coperse di foglie, somma-mente addolorato, riprese la via del ritorno .

I Bororos della colonia a un rientro così ina-spettato si allarmarono ; lessero del resto la me-stizia sul volto del missionario e subito la vocedel massacro si diffuse fulminea fra le capanne .Si udirono grida acute, strazianti, delle donne,che piangevano. I1 villaggio fu in subbuglio ; gliuomini staccarono dalle pareti arco e frecce; in-nervositi e irritati si portarono sul luogo dellatragedia .

Quando riportarono alla colonia i due cada,-veri avvolti in stuoie scoppiò il dolore . I Sale-siani si chiusero nella capanna e con le lagrimeagli occhi assistettero allo svolgersi delle scenefuneree, raccomandandosi alla Madonna perchèle cose non si aggravassero . Poco mancò che iBororos buttassero la colpa sui missionari e nefacessero massacro .

I cadaveri furono lavati e legati conforme alcostume bororo; verso sera, al cader delle te-nebre, furono caricati su di un carro trainato daalcune paia di buoi e dopo la mezzanotte furonosepolti in un'ampia fossa del cimitero della co-lonia Sacro Cuore .

Gli animi si calmarono ; ripresero i lavori agri-coli . Ai Chavantes però non dovette sfuggire ilmodo di comportarsi dei Bororos che quella voltanon li inseguirono, anzi neppure ci badarono ; ciòli indusse a rimanere ancora nella zona circonvi-

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cina in perlustrazione, sempre con i nervi tesi,pronti a un agguato . Del resto trovavano nellepiantagioni una ricchezza di cibo ; ma portavanovia e depredavano con molta prudenza, perciòi Bororos non se ne accorgessero .Un giorno i Chavantes razziarono un grosso

raccolto di granturco; i Bororos se ne avvideroe organizzarono la rappresaglia. Studiarono il sen-tiero battuto dai Chavantes ; lo infilarono, inse-guendo prudentemente il nemico che procedevain fila indiana, curvo sotto il peso delle pannocchieche producevano un leggero fruscio facilmentericonoscibile. Gli inseguitori si portarono fino aun tiro di freccia dalla colonna dei Chavantessenza che i nemici se ne avvedessero . Il più abilearciere bororo scoccò per primo la freccia e lainfisse nel corpo di un Chavante. Fu il segnaledi una terribile lotta a coltello . Per i Chavantesnon ci fu scampo ; gettato a terra il granturco,cercarono salvezza con una fuga disordinata inmezzo alla selva, braccati dai Bororos che li in-calzavano e li massacravano . L'inseguimento duròfino al Rio das Mortes ; mentre gli ultimi ancoraattraversavano a nuoto il fiume, piombò su diloro l'ultima scarica micidiale di frecce .

Dileguato il nemico, i Bororos si richiamaronoa mezzo di fischi . La prima cosa, appena ritrovatiinsieme, fu di contarsi : v'erano tutti, nossunoera ferito grave, ma molti si trovavano stremati .Tornarono al villaggio di Kaiamò-ri con un

lampo diabolico negli occhi ; ma si mantennerodiffidenti e chiusi con il missionario. Non disseroparola di quanto era -accesso ; lavora rene come

al solito a finire la raccolta . Cercavano di evitareil missionario, perehè sapevano elio il missio-nario aveva sempre parlato contro lo spirito divendetta e riprovava quelle rappresaglie di sangue .A bassa voce discorrevano moltissimo fra di loro .Era chiaro che stavano preparando qualche altrapossibile sorpresa .

Terminati i lavori agricoli al villaggio Kaiamòrisi trattò di fare rientro alla Colonia Secro Cuore .Allora si vide la brutta scena che il rimorso avevaloro suggerito. Non se la sentivano più, dopoquell'eccidio, di ritornare a vivere nella quieteserena della colonia missionaria . Piangendo som-mossarnente, quasi a scusarsi di quanto stavanoper fare, depositarono fuori delle loro casette nellacolonia quello che portavano sulle spalle . I mis-sionari cercarono di parlare loro e di confortarli ;ma fu tutto inutile . Ricaricarono sulle spalle icesti con le loro povere masserizie e sgombraronola colonia .

Dove si sarebbero incamlninatif A fatica sivenne a sapere che si sarebbero diretti sullesponde del Rio das Gargas, alla confluenza deltorrente Bariga Jao .Li vedemmo arrampicare su por la scarpata

rocciosa della collina nella direzione indicata,distante una trentina di chilometri .

Consultato telegraficamente il Superiore dellaMissione, che da poco tempo ci aveva fatto lasua prima visita e ancora si trovava a Cui :illàdecidemmo di unirci ai Bor .nos nella loro mieno-

BRASILE - MATO GROSSOAlcuni bororos fanno eserci .azione di tiro al bersaglio con le frecce dinanzi al capannone che serve da cappella .

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Cuadro del Sacro Cuore, restaurato dopo he profanazionidei Chavantes . A fare da cornice furono messi i randelliusati dai selvaggi ; nonostante tutto, lo sguardo di Gesù ha

una luce di perdono e di amore .

zione, per evitare il rischio di non ricuperarli piùdopo tante fatiche . Quando Don Colbacchini liraggiunse nella nuova dimora, li trovò più calmi,quasi rasserenati ma decisi a non ritornare nella

Figlie di Maria Ausiliatrice, missionarie nel Mato Grosso, in viaggio apostolico .

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vecchia sede . Allora comunicò loro la decisioneche il missionario non li avrebbe abbandonati,anzi, appagando i loro desideri, avrebbe fatto unnuovo sacrificio, erigendo una residenza nel luogoda loro preferito. La decisione piacque e scom-parvero le ultime diffidenze .

Si dette subito mano ai lavori di costruzione .Contemporaneamente si disboscò una vasta esten-sione di foresta e si preparò il terreno per le nuovepiantagioni in una zona che si rivelò fertilissima .A ritmo accelerato i lavori avanzarono finchè nelgiro di poco tempo tutto fu pronto . Salesiani,Figlie di Maria Ausiliatrice e Bororos ne preserosolennemente possesso . Titolare della missionerimase sempre la dolce Vergine Immacolata, lacui statua, pellegrina, dal Rio das Mortes passòalle sponde del Rio das GarCas .

Quattro anni dopo si fece un nuovo trasloco ;abbandonando la residenza del Bariga Jao sipassò a fondare la Colonia di 1\ieruri, che ricevettenel 1934 il nome ufficiale di Colonia Sacro Cuore .

Ma i Chavantes rimanevano ancora ina îerra-bili ; denunciavano la loro continua presenza colibrevi e fugaci scorrerie . In una di queste assalta-rono la residenza campestre del monte Kaiafnò-ri,sfondarono la cappella e incrudelirono contro ilbel quadro del Sacro Cuore, laceraaldolo con pe-santi colpi di randello .

Povero Gesù! Sopportava e taceva, anzi pre-parava già il riscatto di quei selvaggi .

li di pochi mesi la visita del Rettor Maggioroalla nostra missione; egli potè essere testimoniodella ricompensa di Gesù a quel loro brutale van-dalismo. I Chavantes hanno disarmato e ora fra-ternizzano con i vecchi nemici, i Bororos . Attornoal fuoco danzarono le loro danze caratteristiche,mentre le fiamme crepitavano .

(continua)Don CESARE ALBISETTImissionario salesiano

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Giorno e notte, neimesi di secco e nei cinquemesi di pioggia, quandosoffia il monsone, a Goabisogna mettere in lineatutte le proprie risorseper poter badare alle45 .000 anime del nostrodistretto missionario .

Goa è un'archidiocesisulla costa occidentale

della Penisola indiana, con una superficie dioltre 3400 chilometri quadrati . La popolazionesupera il milione e mezzo di abitanti ; i cattolicisono meno di metà. I Portoghesi vi arrivarononel 1548 e il vicerè Albuquerque la scelse a basedel nuovo Impero d'Oriente . La città si fecemagnifica, sfarzosa ; oggi ancora è il punto d'in-contro fra due culture : l'occidentale e l'orientale .Trent'anni dopo arrivava a Goa San FrancescoSaverio, un'anima stupendamente innamorata diDio. Dalla base di Goa egli prese lo slancio perle sue puntate di evangelizzazione nelle 1Vlolucehe,nel Giappone e fino alle porte della Cina . Il suocorpo incorrotto riposa qui a, Goa, nella basilicadel Buon Gesù, nella città vecchia .

Goa, come città, conta 700 .000 abitanti ; metàsono cristiani, gli altri indù o maomettani . Goa èl'unico territorio sotto dominio europeo ; vive perciòa cavaliere di due mondi. Lagente veste all'occidentale . Gliintellettuali, in. genere, hannofatto i loro studi in Europa,specialmente in Germania e inInghilterra. Le scuole mediesuperiori e le scuole inglesisono aggregate o dipendentidall'Università di Bombay .

La vita cristiana nella popo-lazione cattolica è intensa; èdiffusa la recita quotidianadel Rosario in famiglia . La di-vozione alla, Madonna è di unaspontaneità e vivezza che in-cantano .

I ragazzi di Goa sono aperti,allegri, simpatici . Col loro in-fiammato amore all'Immaco-lata, i birichini di Don Boscoa Goa commuovono . Ce n'è diquelli che somigliano a Dome-nico Savio .

<~ Padro, vorrei morire prima di lasciare l'Ora-torio e la vita così bella di qui », mi diceva con lelagriine agli occhi un giovinetto che doveva al-lontanarsi da Goa perchè suo padre era statotrasferito .

I Salesiani arrivarono in città per una brevetappa, dopo il campo di concentramento, primadi rientrare nella loro zona di missione in India ;e ci rimasero definitivamente .Da qualche tempo abbiamo esteso il nostro

apostolato ai dintorni della città . La nostra mis-sione salesiana di Valpoi o Satarì cornprendetutto il distretto del Satarì con 92 paesi . La genteè in massima parte pagana. Ventimila lavoranonelle miniere di ferro e di ma,nganiese . I minatorisono poveri ; guadagnano circa 300 lire al giorno .Mangiano qualche scodella di riso e focacce difrumento. Alla domenica mi viene in aiuto unconfratello sacerdote del centro di Goa . Ma du-rante la settimana sono solo, con 17 scuole ele-mentari da mandare avanti . Ogni domenica c'è unturno di tre messe nelle miniere e tre nelle resi-denze; di queste sei messe domenicali, quattro sonocelebrate all'aperto sotto gli alberi, pereliò notiesiste cappella . Ci sono dei cristiani che fannoun'ora e più di cammino per venire a _Messa; iminatori vi partecipano in tuta, dopo mia som-maria pulizia al viso . Ogni primo venerdì del mesee'è la Messa vespertina giù nelle gallerie dellaminiera. L'istruzione catechistica è fatta in linguaconcani e le nostre zelanti maestre passano dibaracca in baracca a istruire i fanciulli e a pre-pararli ai santi Sacramenti .

La chiesa del centro-missione di VALPOI (Goa) .L'architettura fonde insieme lo stile coloniale portoghese con motivi romanici .

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Ci è toccato per cinque volte subire l'assaltodi bande terroristiche che provenivano da oltreconfine . Cinque volte ci hanno attaccato. Unavolta mi hanno bruciato la jeep, un'altra voltami hanno spianato i mitra, e una terza voltahanno assaltato la residenza .

Oltre tutto, quindi, c'è anche l'avventura diuna vita, pericolosa .

Fosse solo quello! Ricordo una notte: la stradache dovevo battere con la motocicletta parevaun fiordo norvegese immerso nell'oscurità . Adritta e a sinistra era la giungla . All'improvvisoscorsi, come nell'occhio di un televisore, unamacchia chiazzata : era la tigre . Ebbi un brivido .Non so come, decisi di avventarmi contro ;misi la marcia in seconda e accesi i farial massimo puntandoli sugli occhi baluginantidella tigre. Il motore ruggì e quando arrivai

Piantagione di cavoli : sono il reddito maggiore17 scuole elementari della sua parrocchia .

« Se eredi in me, guaii aU Lmun Khongtangkut fu per

più di 4o anni il capo dei sacrifi-catori della regione Khasi, dettadei War (Assam-India) . Viveva diquel lavoro e la gente lo chiamavaquasi tutti i giorni a sacrificare.

Or avvenne che si ammalò . Insei mesi la malattia lo portò all'orlodella tomba. Quando non avevapiù speranza di guarire, una nottevide un personaggio dall'aspetto no-bile che gli parlò con tanta amore-volezza così : « Se credi in me,sarai salvo e guarirai» . « Va bene.Io credo con tutto il cuore» ri-

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del missionario per finanziare le

spose Lmun. Allora il personaggioriprese : « Tu lo sai che i tuoisacrifici non valgono nulla ; se tucredi in me, manda a chiamarecolui che prega e .

Così il mattino seguente U Lmunmandò a chiamare U Airit, il ca-techista protestante del posto, Queglivenne e pregò, ma U Lmun nonguarì .

La notte appresso U Lmun videancora quel personaggio dall'aspettonobile, il quale gli parlò con lastessa amorevolezza : « Quello che

all'altezza della belva, la tigre con un balzosi tirò da parte lasciandomi filare via tran-quillo .

Un'altra volta fui attaccato da un bufalo ; mifece rotolare sotto la moto e con una cornatami lacerò la veste sul fianco . Quando uni rialzaime lo vidi sopra . Ricordo che mi venne naturaleripetere il gesto di Ursus ; lo avvinghiai per lecorna e con un gesto disperato, raccomandan-domi alla Madonna, lo trascinai presso un tor-rentello vicino . Mi buttai in acqua e riparai sottoun ponte. La bestia mi attese, camminando alungo, inferocita, su e giù per le assi del ponte ;anzi ci fu un momento in cui finse di allontanarsi,ma poi, dietro front, rièccomela davanti . Mi per-ceguitò per un'ora e mezzo .

Ci fu una notte in cui mi trovai la strada sbar-rata è ~ un ;-~ osso palo ; frenai bruscamente, scesi

e mi accorsi che non era unpalo, ma un enorme serpentepitone. Lo colpii con il miovecchio fucile di fabbricazione1917 ; quando lo scuoiai scopersiche quell'animale si stava dige-rendo due cani e una capraintera .Durante la celebrazione di una

Messa all'aperto sotto un albero,un cobra mi venne a caderenetto sull'altare arrotolandosilme una ciambella sulla to-

vaglia bianca e mettendo inmostra l'orribile lingua serp re-tina. Un'altra volta trovai uncobra infilato bel bello sottole lenzuola del mio letto .

Sono le sorprese spicciolodella nostra vita missionaria .

l t contan poco quando c'òdi mezzo la, salvezza di 45 .000anime .

hai fatto chiamare non è colui cheprega, quello ti porta per una viasbagliata. Cerca di nuovo e tro-verai a .L'ammalato non potè più chiu-

dere occhio e ci pensò tutta la nottee si ricordò di aver incontrato uncatechista cattolico al villaggio diNongthvmmai-War, che si chia-mava Patrizio. Lo fece chiamare egli disse : « Sia ch'io muoia o viva,io credo con tutto il cuore nella tuareligione . E tu prega per mea .

E Patrizio, che è un'anima tuttadel Signore, pregò per U Lmun .

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scordo la prima volta che entrammo a Satarì ;le donne, che erano al pozzo ad attingere acqua,scapparono inorridite con i loro bambini, ab-bandonando anche le brocche di acqua . Nei vil-laggi gli uomini si radunavano minacciosi e miguardavano torvi . Mi avevano preso per unostregone. Cominciai col conquistare i ragazzi ecol curare gli ammalati .

Ora quella buona gente è tanto affezionatache molte volte mi stende i tappeti per terra,mi fa sedere e mi porta da mangiare con unamore servizievole quale non usano nemmenoal più potente cnaharaja .

Nelle case al posto dei vecchi idoli hanno in-tronizzato il Sacro Cuore e l'Ausiliatrice . Mi feceimpressione un uomo che, a mezzo del figlio, mimandò a chiamare d'urgenza. Non l'avevo maiincontrato, nè lui aveva incontrato me . Distavala bellezza di cinque ore distrada. Era .palato grave ; vollericevere il battesimo e subitodopo morì. Seppi poi che incasa sua, benehè pagano, teneva,in onore una statuetta dellaMadonna e l'ornava di fioridi lampade .

Prima di noi in quella zonanessun missionario aveva postopiede . «Lei è il primo che ciparla di Gesù», mi ripeteronospesso quei minatori .

Ora sono arrivati anche gliItaliani, perchè la Fiat e la Sieldi Torino e l'Ausaldo di Genova,che hanno in appalto le mi-niere, hanno inviato un contin-gente di tecnici . Devo ringra-ziare la Fiat che ha regalatoalla nostra missione una e cam-pagnola* e un motore elettrico ;l'Aosaldo ci ha offerto un alter-

U Lmun si sentì subito moltomeglio e al mattino seguente sialzava bell'e guarito . Da quel giornoU Lmun abbandonò completamentee di tutto cuore il suo lavoro lu-croso di sacrificatore con tutti iriti della sua religione Khasi, peristruirsi nella religione cattolica . Pa-trizio divenne il suo amico più caro,e tre mesi dopo la guarigione quasiimprovvisa, U Lmun fu accoltonella Chiesa cattolica dal nostroDon Vittorio Mauri, ricevendo ilnome di Linus.

Presentemente Lino crede nel buonDio e lo ama tanto ed è uno deimigliori cattolici anziani della no-stra comunità di Nonghlieng nelleKhasi Hills .

nature di corrente e la Siet ci ha fatto iltrasporto gratis . Gli aiuti vengono: segno cheil Signore ci vuol bene .

Aspettiamo altri volonterosi che ci venganoin aiuto . A costoro vorrei far giungere le com-moventi parole di una lettera del caro santoFrancesco Saverio :

« Io vi do queste informazioni perchè sappiatequanto queste terre abbondino in consolazionispirituali; tutti questi pericoli, abbracciati volon-tariamente per il solo amore e servizio di Gesù,sono sorgenti di grande gioia spirituale . Questeterre rnissio iarie vi riservano tanta letizia cheun uomo ci può perdere gli occhi dalle lagrimedi consolazione che vi fanno spremere » .P vero: qui a Goa la gioia è di zecca divina .

Sac . GIOVANNI MORA, missionario salesiano

Ecco il fiume che divide in due il vasto territorio della missione di Valpoi (Goa) . Il fan-ciullo che è nella barca era con il missionario quando i terroristi gli bruciarono la jeep .

MISSIONARI: GRAN DOTTORI!I Missionari Salesiani nel Ma-

nipur (India) sono ormai conside-rati come « gran dottori,> . Essi por-tano sempre una buona scorta dimedicinali e ne fanno larga distri-buzione a quei poveri indigeni chenon vedono mai il dottore. Al loroarrivo nei villaggi si ripetono lescene evangeliche quando multi-tudo languentium faceva ressa at-torno al Divin Maestro. Vere turbedi ammalati sono là ad attendere ilmissionario e non lo lasciano più inpace e vogliono la guarigione . Tuttisono persuasi che le medicine del missio-nario sono di effetto infallibile! Inquest'opera di buon samaritano si di-stingue particolarmente S. E. Mons.

Marengo, che in fatto di malattie e dimedicine ha un'esperienza eccezionale .Dopo la santa Messa, per ore ed oreegli si prodiga a curare i poveretti chefanno ressa attorno alla capanna-episcopio . Per tutti ha la medicinaappropriata, per tutti un sorriso euna buona parola. Le Autorità go-vernative del Hanipur, riconoscentiper quest'opera umanitaria svolta daimissionari, somministrano liberamen-te tutti i medicinali che desideranodicendo loro : «Noi abbiamo la mas-sima fiducia in voi . Siccome i nostridottori non possono arrivare in queivillaggi, siamo contenti che ci an-diate almeno voi e portiate un po'di sollievo a quei poveretti » .

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35 anni sul Rio NegroDon Giovanni Marchesi riprende a sfogliare i

suoi ricordi di 35 anni fa, quando Don Ralzolalo portò con sè a fondare la nuova missione delRio Negro .

Il primo giorno della nostra vita sul Rio Negromi appare oggi quasi leggendario . Don Balzolaaveva partato in quell'avventura missionaria uncuore che batteva all'unisono con quella di Gesù .

Al mattino ci svegliarono le grida degli indiche si lavavano rumorosamente al fiume e sguaz-zavano allegri nelle pozze d'acqua. Rizzato l'al-tarino, celebrammo la santa Messa nel silenziodella selva . Vi assistettero i selvaggi con in testail buon indio Michele . Mi ricordo di aver notatolo scroscio sonore delle onde del fiume e il respiroprofondo della selva ; fuse insielue, facevano l'ef-fetto delle canne di un invisibile organo .

E poi ci mettemmo al lavoro, per attrezzaree ammobiliare alla meno peggio la nostra capanna .Dopo un sommario progetto, Don Balzola de-cise di dividerla in quattro stanzette e di rica-varne al centro un piccolo corridoio che servisseda sala da visita .

Una fitta nuvola di moscerini, implacabili, cifaceva la ronda attorno al viso e ci punzecchiavala pelle . Don Balzola si mostrava indifferente ;

Ecco un aspetto della dura vitadi sacrificio che ai missionari toccacondurre sulle prime linee del frontedi Dio .

Ho presente, come fosse ieri,le due volte in cui l'ala della mortemi ebbe a sfiorare .

Sono un missionario dell'Equa-tore, della missione di Méndez .Mi recavo tempo fa a Yaupi

per visitare e consolare un con-fratello rimasto isolato per alcunimesi. Il viaggio, tra andata e ri-torno, dura sei giorni .

Mentre rientravo alla base, ilkivaro che mi faceva da guidanel cammino della foresta, incontròaltri suoi amici kivari . Una parolatira l'altra, fatto sta che, per nonannoiarmi, mi pregò di proseguireil viaggio ; lui mi avrebbe rag-giunto .

Andai avanti, in compagnia diun giovane che mi faceva da scorta ;ero sicuro di non sbagliare perchè

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gli insetti gli cadevano turgidi di sangue dallafaccia e dalle inani e quando si staccavano glilasciavano la pelle butterata, coperta tutta dimacchioline rosse . Doveva soffrire . Mi disse sor-ridendo che non ci badava ; mi fece coraggio,assicurandomi che i moscerini avrebbero finitopresto di molestarci, appena avessimo disboscatotutto il terreno di cinta alla capanna .

Don Balzola, è innegabile, aveva la stoffa delgrande missionario: radicava e impiantava laChiesa in terre nuove . Nella sua vita di lavoro,il suo miglior riposo non era altro che viverein pericolo di morte per il servizio di Dio . E ilsuo sguardo era sempre portato verso le anime .Sognava e sospirava le anime .Al terzo giorno lavorammo

della cappella; preparane no anche un piccolociborio, che rivestimmo internamente di seta .Al trattino seguente, dopo la celebrazione dellaMessa, facemmo un po' di adorazione eucaristica .Quindi, con un atto solenne, consacrammo lanuova Missione al Cuore Sacratissinio di Gesù .Compresi che la nostra solitudine era finita . Vi-cino a noi lavorava Gesù . Gli indi girellavanoseri e silenziosi.

Don Balzola riunì tutto il suo personale . Era-vanto in tre : lui, Augusto Framarin e il sotto-

mi tenevo parallelo al grande fiumeUpano, di cui udivo lo scrosciosordo e, talvolta, il frusciare lon-tano delle acque . Ci fu un puntoin cui il sentiero si divide in tredirezioni ; infilai quella che misembrava la più sicura, parallelaal fiume, e giunsi in una kivariaabbandonata ; solitudine e silenzio .Gridai disperatamente . Nessuno .In fretta rifeci il cammino per-corso, ma imbroccai un secondosentiero che mi portò diritto sullesponde di un torrente mai vistoprima di allora . Dove ero andatoa ficcarmi ? E il mio kivaro diguida ? Ero solo con il giovane .Non avevamo con noi nulla, nècibo nè coperte, nemmeno unfiammifero. Tutto il nostro ba-gaglio era sulle spalle della guida .La notte nella foresta arriva al-l'improvviso . Ci sdraiammo sottoun albero, mentre ci fasciava ilbuio, sotto quelle piante arcignee misteriose . Gli insetti ci tortu-

all'arredamento

rarono per tutta la notte, Ognitanto un brivido mi riempiva diterrore : la tigre . Sapevo che inquelle ore notturne la tigre girain cerca di preda . E l'indomani ?Recitammo il S. Rosario adagioadagio, dolcemente, come bambinispauriti che ricorrono alla pro-tezione della mamma . Al mattinoriprendemmo la strada. Ma ildigiuno mi aveva stremato . Cam-mina, cammina. Ogni tanto ci sifermava e si gridava, lanciando unlungo e doloroso grido di richiamo .

Verso le dieci, sentii che le forzemi cedevano . Stavo per crollare .Mi sedetti e dissi al giovane dicontinuare da solo e di salvarsi .A voce alta, recitammo ancoral'Ave Maria. Poi con uno sforzosupremo gettai un lungo grido,come un'implorazione di aiuto .Un attimo dopo, udii la rispostadi un kivaro . Mi parve di ripren-dere collegamento con la vita .Dopo un po' ce lo vedemmo arri-

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scritto . Fissò un concreto programma di esplora-zione : si trattava di avvicinare gli indi dispersinella selva vastissima . Don Balzola in questo met-teva a profitto la sua lunga esperienza di vitacon i Bororo .Nel giro di una settimana aprimmo una

strada che ci collegava con il villaggio indigeno .Michele era l'uomo che ci aiutava; fungeva dainterprete quando gruppi di indi curiosi venivanoad osservarci e a barattare qualche cosa con noi ;in più ci insegnavaa pazientemente la lingua delluogo .

L'arrivo del missionario sembrava che avessemitigato le usanze pagane. Ma non c'era da illu-dersi. Ce ne accorgemmo quando avemmo occa-sione di notare una insolita attività nella maloca;uomini e donne erano affaccendati a prepararealcool di canna, torte di nrandioca tostata egrossi pali incavati che, riempiti, nascondevanosotto un tappeto di foglie di banana . Il giornodopo vedenuno il fiume brulicare di canoe, colmedi famiglie intere di indi della selva . La malocaimprovvisamente divenne clamorosa corte in ungiorno di sagra: un vocio continuo, rotto da ri-sate sonore e dalle musiche dei loro strumentiprimitivi .

Verso sera i selvaggi uscirono dalle capannecompletamente tatuati, con scintillanti piume intesta, e orecchini, collari, denti di animali, scudoe lancia .

Da un nascondiglio segreto di un vicino affluente

vare davanti ; gli raccontammo lenostre peripezie ; ci offrì un po'di yucca fredda, che a me parvepiù dolce di uno squisitissimorosolio . Il kivaretto mi spiegò chesi trovava lì per caso, perchèandava a caccia di selvaggina . LaMadonna, ne sono certo, l'avevaguidato sulle nostre piste . Il fan-ciullo ci accompagnò nella suakivaria, dove fummo ristorati eaccolti benevolmente . Poi ci ri-condussero al fiume Upano . Riudiilo scroscio del fiume ; mi parevadi risentire una voce amica . Frame dicevo : « Grazie, o soavissimaMamma celeste!*.

L a seconda avventura fu ancorapiù sorprendente. Mi ero recatoa visitare la Cappella dell'Acho,costruita da poco . Avevamo pas-sato senza nessun incidente il fiumePaute, nonostante che fosse intempo di massima piena, e dopo treore si era giunti alla meta . Trovaitutti i coloni che mi attendevano .Parlai con loro e suggerii alcunilavori da completare nella cap-pella . A mezzodì mi vollero offrireun pranzo . Verso la fine del de-sinare, arrivarono dalla sponda op-

posta del rio Upano, chiamataPatuca, due giovani con un invitourgente di andare a visitare unamalata grave. 1 coloni volevanoche non mi muovessi, perchè ilfiume era cresciuto e sarebbestato rischioso tentare di passarlo .Pensai che se ce l'avevano fattaquei due giovanotti, era presu-mibile che ci sarei riuscito anch'io ;e poi c'era di mezzo un'anima daconfortare . Dissi addio ai miei caricoloni e scesi alla riva del fiume .Ci attendeva una zattera . Per laverità, mi parve un po' fragilee piccola . Il fiume scrosciava conun sordo boato di violenza . Mifeci il segno della croce e miaffidai alla Madonna . Appena en-trati sul filo della corrente, laspinta fu tale che la zattera sicapovolse e noi restammo tuffatiin acqua . In quell'istante pensaiche mi restavano pochissimi minutidi vita . Misurai di colpo l'estremagravità della situazione. Immedia-tamente mi venne il pensiero diaggrapparmi alla zattera capovolta .Eravamo in quattro e tutti e quat-tro ci trovammo afferrati a quellatavola di salvezza. Rimontammosulla zattera . Un remo era andatoperduto e la zattera, capovolta,navigava con le punte all'ingiù .Uno dei quattro vide che l'affare

del Rio Negro cavarono fuori un misterioso stru-mento: il giuruparì . Alle prime note del suotaro-tam, le donne, che hanno la proibizione divederlo, scomparvero nelle capanne e gli uominisi accostarono al villaggio .

Ed ecco che all'ultimo rullo dei gaue-aapar'i hainizio la festa . Ilgiuruparì viene di nuovo occultatoe la gente comincia a rivolgersi festosi compli-menti ;

Si offrono vicendevolmente torte e focacce ealtri doni : e poi iniziano le sbornie. Gli nominiubriachi danno il via alla danza ritmata dailoro strumenti . Poi si alternano nella danza ledonne, mentre gli uomini bevono e tracannanocome spugne . Negli intermezzi esplodono urla erisate fragorose . E l'orgia, la diabolica orgia .

Notate che queste orge erano allora assai fre-quenti, tanto che Mons. Giordano soleva direche la vita degli indi sembrava tutta un'orgiacontinua .Don Balzola trepidava : corre sarebbe stato

possibile strappare gli indi da quella vita di pec-cato? Egli sognava senza tregua la conquista delleanime; aveva sogni tagliati sulla misura di Dio .Ma infallibilmente sopravvenivano le delusioni arompere l'incantesimo dei sogni .

Però nel fondo del suo cuore c'era una gioiache lo rianimava: l'ultima parola (ne era con-vintissimo) sarebbe stata detta da Dio .(continua)

Don GIOVANNI MARCHESI

missionario salesiano

si faceva serio ; egli sapeva nuo-tare eccellentemente, ci disse addio,si tuffò nelle onde e a larghebracciate si portò alla riva . Noitre si andava alla deriva, in baliadella corrente . L'onda era impe-tuosissima e ci avrebbe trascinatia sfracellarci su una pericolo-sissima cascata . Dissi ai miei amici :Qui non c'è che la Madonna

che ci possa salvare . . . Diciamol'Ave Maria». Eravamo appenaarrivati a metà preghiera che lazattera, come fosse stata improv-visamente sospinta da una manoinvisibile, si girò su se stessa,uscì dalla corrente e andò a in-filarsi in una zona d'acque tran-quille.A me vennero le lagrime a

pensare all'infinita delicatezza dellaVergine Ausiliatrice . Si udivano,poco oltre, rumoreggiare, con unrombo sonoro, le terribili cascatedella morte.

Questa è la nostra umile e po-vera vita di missionari. Moltospesso ci si trova, come San Paolo :« in pericoli di naufragio, in pe-ricoli delle belve . . . » . È vero peròche maternamente ci sorregge l'in-visibile presenza della Vergine .

Don LiSGf BOZZA

missionario salesiano

Zii

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Un grosso calcolo si elimina da sè pocheore prima dell'operazione

Ai primi dello scorso marzo una dolorosa co-lica renale mi annunziava nel rene destro lapresenza di un calcolo che all'esame radiograficorisultò di proporzioni assai rilevanti . Dopo al-cune cure e qualche tempo di tranquillità, unanuova colica e un successivo esame rivelaronoche il calcolo si era portato in posizione taleda annullare la funzionalità del rene, per cuisi rendeva necessario un intervento . Ricoveratoall'ospedale, i dottori notarono non senza me-raviglia, date le dimensioni, che il calcolo eraavanzato ancora senza provocare coliche e cheil rene aveva ripreso a funzionare . Per questofui dimesso con la prescrizione di altre cure .Dopo un'improvvisa e lunga colica nel di-cembre scorso, ritornai all'esame radiografico esi vide che il rene era nuovamente bloccato ela sua condizione molto precaria, per cui l'in-tervento si rendeva urgente . La notte prece-dente l'operazione non riuscii a prender sonno .Pregai a lungo la Vergine Ausiliatrice e conclusicon una speciale fervida preghiera a Don Bosco,dopo la quale mi assopii. Ridestatomi ormaiall'alba, sentii il bisogno di alzarmi e poco dopoquell'enorme calcolo, che tanto mi aveva fatto

Risana all'improvviso e perfettamenteUn miracolo di Maria Ausiliatrice mi obbliga a scrivere . Il z8 settembre scorso, versole ore 13, mia moglie Anna Celeste Zaydin, era morente. Il dott . Martino Vaca, chel'aveva curata durante la malattia, disse che il cuore cedeva e le fece l'ultima inie-zione. Tutti erano usciti dalla stanza, ed io mi trovai solo attendendo l'ora fatale .

Allora ebbi un'idea : chiedere la guarigione a Maria Ausiliatrice con due promesse :pubblicare la grazia e fare una novena nella cappella della Pietà, distante quattrochilometri, andando e venendo a piedi . Esattamente mezz'ora dopo aver fatto la miapreghiera e le mie promesse, mia moglie si alza da letto e mi chiede da mangiare .

L'accontentai come un automa che si muove senza darsi conto di ciò che fa, tanto erorimasto stordito. Chiamato il medico, confermò che era guarita, pur restando assaidebole. Erano scomparsi infatti la febbre, la perforazione dell'intestino, l'emorragia egli altri mali. Il dottor Cortina, che era stato chiamato a consulto, giunse a miracoloavvenuto e appena entrato, esclamò : « È questa l'ammalata?!» .

Ancor oggi mia moglie gode di una salute invidiabile . Milioni di grazie a Maria Au-siliatrice!

CRISTOFORO AYONA FERNANDEZ

Sindaco di Almunia de San 7uan (Spagna)

soffrire, mi toglieva spontaneamente l'incomodo .Nel reparto la voce corse in un attimo: infer-mieri, personale e degenti gridarono al miracoloper la grossezza del calcolo e la tempestivitànell'uscire: i dottori stessi non celarono la loromeraviglia. Dopo un mese un esame di con-trollo ha rivelato che il rene ha ripreso a fun-zionare <+ meglio dell'altro e non si direbbe chesia passato un calcolo ».

Spero che la mia vita possa essere un perennegrazie alla bontà di Don Bosco e della VergineAusiliatrice .S. Benigno Canavese

Sac . GIACOMO MORGANDO salesiano

Una parrocchia liberata dal colera

Vari casi di colera verificatisi nella parrocchiasalesiana di S . Francesco Saverio in Madras(India), preoccuparono i parrocchiani, i qualichiesero che la statua dell'Ausiliatrice venisseportata in processione per le strade della par-rocchia, affinchè per sua intercessione cessasseil tremendo flagello. Il parroco, avutone il con-senso del Vescovo Ausiliare di Madras-Myla-pore, portò processionalmente la statua dell'Au-siliatrice per le vie della parrocchia accompagnata

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dall'entusiasmo e dalla fede commovente deicattolici e dei non-cattolici . E nella parrocchianon si ebbe più neppure un caso di colera .

Sac . MANTOVANI ORFEO, parroco

L'intervento di Don Bosco fu evidente

Da anni la mia modesta azienda andava male .Per colmo di sventura, a venti metri di distanza,si aprì un'azienda dello stesso genere che mifece una concorrenza tale da portarmi fatalmentealla rovina. Tentato di disperazione, mi rivolsia S. Giovanni Bosco, promettendogli di tornarea frequentare la chiesa (prima non ci andavopiù perchè non trovavo il tempo) e di inviareil dieci per cento degli utili per i restauri deltempio di Maria Ausiliatrice . Oggi, nel fare ilmio primo versamento del dieci per cento, dopoaver pagato i miei debiti, non trovo parole attea esprimere la mia riconoscenza e commozioneper il miracoloso intervento di Don Bosco, cheha fatto prosperare, con i miei affari materiali,anche quelli spirituali .I a Habana (Cuba)

CARLO FERNÀNDEZ GONZALEZ

Il potere di S. G. B. è veramente grande

Irriducibile e impenitente fumatore di unamedia giornaliera di oltre 40 sigarette, una sera,transitando in bicicletta con la sigaretta accesain mano davanti alla locale Basilica del Reden-tore, retta dai Salesiani, spinto da una forza in-teriore irresistibile, supplicai il Santo di farmismettere il vizio .

23 a a4Le SOLENNE INIZIO DEL

MESE DI MARIA SS. AUSILIATRICENella Basilica di Maria SS . Ausiliatrice in Torino, vi sarannoogni giorno, tre solenni funzioni :

La prima alle 6,30 :S. Messa - breve predica di Don Luigi Zulian, Salesiano -Benedizione eucaristica .

La seconda alle 17 :Canto di una lode sacra predica di Don Carlo Marchisio,Salesiano - Benedizione .

La terza alle 2o,15 :Recita del S . Rosario - predica del Rev .mo Padre AntonioBoffetti, Sacramentino - canto delle Litanie - Benedizione .

Nelle Domeniche e Feste vi sarà la Messa solenne alle 9,30,allietata dalle esecuzioni musicali delle Scuole di canto dellaBasilica e degli Istituti Salesiani della città . Nel pomeriggiole due funzioni solenni saranno alle 15 e alle 16,30 .

,t

In tutti i giorni feriali e festivi, alle ore 18,30 sarà celebratala Messa vespertina .

Rincasai tranquillamente e, dopo cena, comeal solito, accesi la sigaretta. Poco dopo mi co-ricai, non senza leggere il magnifico Bollettinomensile che mi giunge puntualmente .

Ma la sorpresa l'ebbi il mattino successivo,quando non sentii la solita impellente necessitàdi fumare, nè successivamente avvertii la nauseao i disturbi tipici di coloro che smettono di fu-mare anche in forma graduale.

Ora attendo un'altra grazia per mio figlioAnteriore .

Appena possibile scioglierò il voto di visitarela Casa Madre.

Bari, via Valdocco n . 22

ENZO e LINA CERVONE

Disoccupato che trova « un impiego ec-cellente »

Ero rimasto senza lavoro, perchè licenziatodalla ditta nella quale lavoravo da alcuni anni .La disoccupazione aveva portato un grandesconforto in me e nella mia famiglia, non apren-dosi alcuna prospettiva di lavoro per il futuro .Fu allora che mio zio coadiutore Salesiano ciconsigliò di raccomandarci a Maria Ausiliatrice,a Don Bosco e ai Servi di Dio Salesiani .

Pregammo con fede e, dopo soli tre mesi, laMadonna mi fece ottenere un impiego eccellente .Riconoscenti, ringraziamo di cuore e inviamoun'offerta per la formazione dei futuri missionari .

Coniugi IMELDA - PIERO AGOSTONI

Dalle colonne del " Bollet-tino " vogliamo porgere unanticipato e cordiale ben-venuto ai Pellegrini che,da ogni parte d'Italia edall'Estero, affluiranno inquesto anno mariano, a ve-nerare la Madonna di DonBosco: Immacolata - Ausi-liatrice .

È un grande conforto vederetante anime riconoscenti, aipiedi della Vergine, mani-festare il loro grazie per ifavori accordati e consa-crarsi, insieme con i lorocari, alla dolce protezionedel Cuore Immacolato diMaria, Aiuto dei Cristiani.

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tio salva ua sicura morte

Mio figlio Bruno di anni 13, colpito da tre-mendi dolori al capo, fu ricoverato all'ospedale,dove i medici lo dichiararono affetto da un tu-more al cervello in forma gravissima . Tentaronodi operarlo, ma il fanciullo sempre sveniva ei dottori dovevano interrompere. Furono oredi angoscia, poichè ogni ritardo sarebbe statofatale. Allora con mia moglie e i miei parentim inginocchiai per terra, piansi, pregai e sup-plicai S. Domenico Savio di salvarlo. Da quelmomento i dottori presero una decisione sicura,lo operarono e ora è guarito . La grazia fu com-pleta: un morto risuscitato . Grazie, S . Dome-nico Savio!Perrero Rodoretto (Torino)

DESIDERATO BRENSA

Lo scelgono come protettore delle colonieestive

Anche quest'anno siamo liete d'inviare l'of-ferta promessa all'angelico Domenico Savio, ri-conoscenti per avere amabilmente assistito lenostre Colonie, susseguitesi in diversi turni esempre preservate da malattie e da incidenti,nonostante la vivacità propria dei bambini. Pregovenga pubblicata la grazia ad onore del caroSanto che, eletto protettore delle nostre Co-lonie, da tre anni ci accorda la sua palese pro-tezione .Vignole Borbera (Alessandria)

Suor IDA RAVIOLA, F . M. A .

Aveva il marito ridotto agli estremi

Mio marito era stato colpito da una emor-ragia intestinale gravissima che l'aveva ridottoad uno stato tale di esaurimento che gli furonoamministrati gli ultimi Sacramenti . Con le la-crime agli occhi io supplicai il caro S . Dome-nico Savio che me lo conservasse in vita . Edecco che mio marito cominciò a migliorare edora ho la gioia di vederlo guarito . Chiedo me-daglie e ricordini per propagare la divozione diquesto amabile Santino .Agrigento

ANGELA ZUPPARDO CONTINO

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Dott. Ugo Cerra (Cosenza) dichiara che in occasione dellanascita del suo Rosalbino potè toccare con mano che S . D . S .è veramente il Santo delle mamme e delle culle .Severina Costagli (Firenze) ottenne da S . 1) . S . la promo-zione del figlio e aggiunge che da quando tiene in casal'abitino del Santo le pare di aver ritrovato la pace .Maria Benozzi Del Piano (Torino) dichiara che, alla na-scita della sua Fulvia, invocando S . D . S., non ebbe bi-sogno di alcun intervento chirurgico .Adele Neri (S . I,azzaro di Savena-Bologna) è riconoscen-tissima a S . D . S . per la sua visibile protezione su di unfanciullo chiamato al sacerdozio .Paola Bacchini (Creole di Saccolongo-Padova) ebbe unevidente aiuto da S . D . S . in occasione della nascita dellasua ultima figlia e per riconoscenza iscrive i suoi bambinitra gli ,Amici di S . Domenico Savio "" .Paola Scovassi (Mombaruzzo-Asti) attribuisce a S. D. S .un notevole miglioramento della sua salute.Giuseppe Cantoni (Monteromano-Ravenna) rende graziea S . D . S . che lo guarì da un male alla gamba senza in-tervento medico .Lucia Pavia e famiglia (Crivelle Buttigliera-Asti) desideraringraziare pubblicamente S . D . S . per le numerose grazieconcesse a lei e ai suoi cari .Annamaria Romersa in Avvico (Torino) è grata a S. D . S .per la visibilissima protezione accordatale in un momentocritico .Lina Colombo (Bergamo) ringrazia S . D . S . che ha pro-tetto in modo quasi straordinario la nascita della nipotinaEmanuela e incoraggia tutte le mamme in trepida attesaa mettersi sotto la sua protezione .II Rev. M. Dupont (Vieux-Leuze-Belgio) dichiara che ilbambino Renato Moulart di z anni di età in gravi condi-zioni per bronco-polmonite, guarì all'invocazione di SanD. Savio, fatta dal babbo, ex allievo salesiano .Maria Debernardi (Torino) è riconoscente a S . D . S . peruna segnalatissima grazia ricevuta .Luigina e Michele Macario (Trolarello-Torino) avevanoeletto S . Domenico Savio a loro protettore con la pro-messa di mettere il suo nome al secondogenito e tuttoriuscì bene, nonostante le previsioni poco liete .Felicita Airoldi (Origgio-Varese) ringrazia S . D. S . perl'evidente protezione sulla nascita di tre nipotini e li rac-comanda, con i precedenti, alla protezione del caro Santo .Augusta Zirafa (Chiasso-Como) desidera iscrivere il suobambino di mesi $ tra gli ,Amici di Domenico Savioperchè il Santo lo protesse fin dalla nascita .Maria Colbertaldo (Venezia) dichiara che Pierina Gennaridi Brendola, paralizzata nella parte destra, ottenne daS . D . S . di riprendere l'uso della gamba .Anna Bonifacio (Pavia) ebbe da S . D . S . la salute sufficienteper fare un viaggio necessario .Don Giovanni Maria Mantelli (Udine) ringrazia S . D. S .per un segnalato favore .Albertina Barale (Pinerolo) è grata a 5 . D . S . per la prote-zione accordata al suo bambino Piero ed è in attesa dialtre grazie.

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Guarisce dopo un anno di paralisi

Già avanzata negli anni, fui colta da paralisia tutta la parte sinistra . Il medico mi dava perspedita e i miei non avevano più speranza diguarigione. Passai quasi un anno immobiliz-zata in letto . Un giorno ricordai di avere unareliquia di Don Rua . Me la feci legare al braccioinfermo con grande fiducia e pregai . Subitocominciò il miglioramento e con sorpresa delmedico e di tutto il paese, sono tornata allemie faccende di casa. Rendo grazie vivissime aquesto potente Servo di Dio e chiedo che siapubblicata la grazia.Baragazza (Bologna) MATILDE FIORINI BALDI

Angela Rizzo (Rossiglione-Genova) pregando DonRua ottenne una grazia che le stava molto a cuoree invia un'offerta per la sua beatificazione .Vittoria Lazzero (Torino) trovandosi i suoi cari inuna difficile e dolorosa situazione, si rivolse con fi-ducia ai tre Santi Salesiani e al Ven . Don Rua e ot-tenne la grazia implorata .

Giovanna Chiari e figlia Serafina (San Leo-Pesaro)ringraziano il Ven . Don Michele Rua e il Servo diDio Don Filippo Rinaldi per segnalate grazie rice-vute, inviano offerta e continuano a invocarne la pro-tezione .

Clelia Pavignano (Barazzetto-Biella) è riconoscentea Don Rua per la guarigione del figlio Ezio da unforte esaurimento.

Irene Daniele (Borgaro Torinese) ringrazia Don Ruaper il buon esito di una difficile operazione subitadal figlio .

L'ISTITUTO SALESIANOper le Missioni

con sede in TORINO

}Icorìoscmli al WAterabíle

Don (NICIIELE IZUA

Claudia Bariatti (Torino) attribuisce a Don Rua lagrazia di aver superato una grave crisi di cuore .

Diego Peluffo (Segno di Vado Ligure-Savona) inviaofferta per la beatificazione di Don Rua, che l'ha gua-rito da infezioni intestinali, di cui soffriva da diversimesi .

Margherita Giovanini (Torino) ringrazia Don Ruache l'ha esaudita e invia un'offerta alle Missioni .

Una Figlia di Maria Ausiliatrice (Altofonte-Palermo)aveva subìto un'operazione per iniezione suppurata .Dopo due mesi la ferita non si era ancora chiusa .Il dottore proponeva un secondo intervento. La suoracon tutte le consorelle si rivolsero al Venerabile EonRua . Dopo una settimana il medico la dichiaravacompletamente guarita .

Vittorina De-Quarti (Tromello-Pavia) ringrazia ilVen. Don Rua per avere ottenuto una grazia tantodesiderata e invia offerta per le opere di Don Boscoattendendo altri aiuti .

Suor Anna M. Zanini, direttrice Collegio M . Ausi-liatrice di Magdalena del Mar (Perù) il 6 aprile del1957, anniversario della santa morte del Ven . DonRua, lo pregò con fervore perchè interponesse la suapotente intercessione per rimuovere un ostacolo che,sebbene esterno, poteva disturbare il buon andamentodella casa . Avendo ottenuto la grazia, sente il doveredi pubblicarla .

Maria Giulia Pasteris (Torino) ottenne da M . A .,S . G. B. e Don Michele Rua di guarire dalla frat-tura del braccio destro all'età avanzata di 85 anni,perciò invia offerta per le opere salesiane .

Gigliola Padovani (Sanremo) è riconoscente al Ven .Don Rua per segnalatissime grazie ricevute e per lacontinua protezione sulla sua famiglia .

Eretto in Ente Morale con Decreto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmente ricevereLegati ed Eredità . Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : a . . . lascio all'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torinoa titolo di legato la somma di Lire. . . (oppure) l'immobile sito in . . . » .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbeesser questa : a .. . Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria . Nomino mioerede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad essoquanto mi appartiene a qualsiasi titolo ,> .(luogo e data)

(firma per esteso)

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Per irterecssíone del Servo di Dio

13011 FILIPPO YILUILIII

L'indomani il professore la trova perfetta-mente normale

Mi trovavo in Casa di cura, per postumi diuna forma specifica, dapprima polmonare e poiintestinale, quando, per un'occlusione all'inte-stino, venni trasportata d'urgenza all'Ospedaledi Novara, mia città di residenza. Ero enorme-mente gonfiata, tra dolori indicibili, per cui ilPrimario, per tentare il tentabile, aveva decisodi operarmi .

Alla vigilia dell'operazione, vennero a farmivisita due Suore salesiane, le quali mi porta-rono un'immagine con la reliquia del Servo diDio Don Filippo Rinaldi, invitandomi a pre-gare e ad applicare la reliquia alla parte am-malata .

Così feci. L'effetto fu prodigioso. Dopo pa-recchie notti insonni, quella notte, per la primavolta, potei riposare e all'indomani, quando venneil Professore per l'ultima visita prima dell'ope-razione, mi trovò perfettamente normale, percui meravigliato, sospese l'operazione e dopoqualche giorno mi dimetteva dall'Ospedale .

Un'ex allieva salesiana di Novara

Guarisce perseverando nella preghiera

Da due anni soffrivo disturbi allo stomaco .Ricorsi ai medici, ma non ebbi alcun migliora-mento . Ricevendo mensilmente il Bollettino Sa-lesiano, lessi che nelle mie stesse condizioni unoera ricorso all'intercessione del Servo di DioDon Rinaldi. Dopo qualche mese di preghieraottenni, per la sua intercessione, perfetta gua-rigione .Elmas, Fraz. di Cagliari

LUIGI MANDAs

Vista questa relazione, si assicura della veridicitàdella guarigione .

Il parroco Sac. FRANCESCO PIRAS

Al di là delle medicine, la fede

Da anni seguo con amore la lettura del pre-zioso Bollettino, che non tralascio di far leggeree propagandare fra i miei amici e conoscenti .Ne posseggo parecchie annate che ho fatto rile-gare e talvolta amo rileggerli e farli leggere aimiei figli . Con questa lettura si è accresciuta

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in me la devozione alla Madonna, a S . GiovanniBosco e, da qualche anno, a Don Filippo Ri-naldo, dal quale ho già ricevuto tante grazie . Lapiù recente è la guarigione di uno dei miei figlidi anni 14, da anni ammalato e in cura per unadisfunzione alla tiroide . Vedendo che con lemedicine non guariva, mi sono deciso a fare unanovena a Don Rinaldi, novena che ho ripetutocon fede parecchie volte, finchè il ragazzo di-venne normalissimo e, mentre prima non avevavolontà per lo studio, ora è molto volenteroso,attento, studiosissimo . Restava un gonfiore stranoe doloroso sotto la nuca. Una sera pregammomolto Don Rinaldi, applicai al male la sua re-liquia e il mattino dopo erano completamentescomparsi il gonfiore, il dolore e il rossore . Con-tinueremo in famiglia la devozione a questo caroSanto .Palermo

GIUSEPPE ROLLERI

Guarigione di un missionario

Ero affetto da enfisema polmonare che, ag-gravatosi con bronchite, mi portò sull'orlo dellatomba. Non ricevendo alcun vantaggio dallemedicine e dalle cure del medico e dei con-fratelli, mi rivolsi fiducioso a Don Rinaldi, pro-mettendo che avrei pubblicato la grazia, pregatoe lavorato per la sua glorificazione . In pocotempo potei riprendere le mie occupazioni gior-naliere e tornare in piena salute .Puerto A_vacueho (Venezuela)

Don ALFREDO BoNVsCCHIO, miss. sales.

Maria Mirabella (Colle d'Elsa-Siena) è grata a D. F. R .per un segnalato favore ottenuto .Cecilia Falanga (Taormina-Messina) è riconoscente per duegrazie di D. R ., una di ordine temporale e l'altra spirituale .E . Previtali (S . Nazzaro) avendo bisogno di una graziaurgente, la chiese a D. F. R . e la ottenne . Ora l'ha sceltoper suo protettore.Caterina Rinaldi Mori ringrazia D. F . R . della paterna pro-tezione di cui le fu largo in numerose circostanze critiche .Famiglia Ferraris (Cerro Tanaro-Asti) è riconoscente aI) . F . R . per grazie ricevute .Maria Grazia Colombo (Casatenovo) ringrazia pubblica-mente D. R . per aver potuto, mediante la sua intercessione,realizzare la propria vocazione .Suor Anna Rodighiero direttrice F . M . A . (Urbignacco) ègrata a D. R . per la sensibile protezione accordata al fra-tello, padre di 5 figli, tanto malandato in salute .

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a90Il

Salesiani defuntiSac. Torquato Tassi t a Firenze a 76 anni .Fu parroco stimato e amato per più di quarant'anni a Fi-renze. Creò la Parrocchia della Sacra Famiglia nella sua strut-tura materiale - a lui infatti si deve la chiesa della Sacra Fa-miglia - ma soprattutto nella fisionomia spirituale, facendodella sua parrocchia una delle migliori di Firenze. Fu musicoapprezzato, ma anche della musica si servì per innalzare leanime a Dio: ne sono prova le numerose Messe stampate ei suoi pezzi d'organo . L'ultima malattia, sofferta in amorososilenzio, fece maggiormente risplendere l'interiorità dellasua virtù .Sac. Erminio Cher t ad Alta Gracia (Argentina) a 73 anni .Sac. Giovanni Ferdinando Kenny t a Buenos Aires(Argentina) a 7z anni .Sac. Giuseppe Kuk + a Lubiana (Iugoslavia) a 54 anni .Coad. Francesco Bianco Llaveria t a Ronda (Spagna) a8o anni .Coad. Giovanni Líndner t a Burghausen a 67 anni .

Cooperatori defuntiS . E. Mons. Michele On Prakhongchit, Vicario Ap . diThare in Thailandia .La Chiesa cattolica e la Famiglia salesiana in Thailandiahanno perduto in lui uno zelante Pastore e un affezionatoCooperatore. Mons . Michele Ori fu il primo seminarista'rhai inviato nel t927 a compiere i suoi studi al PontificioCollegio di Propaganda Fide in Roma, dove conobbe e inco-minciò ad amare Don Bosco e la sua Opera . Divenuto missio-nario, caldeggiò ovunque la devozione a S . Giovanni Bosco ene attuò lo spirito mostrandosi sempre, come Direttore delSeminario e conte Vescovo, aff ezionato Cooperatore sale-siano ; del qual titolo si compiaceva dicendosi « Salesianofuori del convento « .Mons. Luigi Emiliani t a Lugo I'ta febbraio a 74 anni .Sacerdote piissimo, svolse un'attività molteplice e instanca-bile, coprendo cariche di responsabilità quale membro divarie Commissioni svolgenti benefiche attività nel camporeligioso, civile e caritativo . Benemerenze particolarissimeacquistò nell'Opera delle Vocazioni sacerdotali e nel ministerodelle confessioni, nell'esercizio del quale non conobbe riposo .Al lungo e fecondo suo ministero egli seppe dare quell'improntadi serena giovialità che è propria dello spirito di Don Bosco,Cav. Uff. Cesare Ghíettí t a Biella il 6-11-1958 a 83 anni .Nei lunghi anni in cui fu insegnante e direttore didatticotrovò il segreto della sua feconda missione educatrice nellafede vissuta . Le sue benemerenze scolastiche gli furono ri-conosciute con la medaglia dei Benemeriti della Scuola, mada saggio educatore si compiaceva assai più della benevolenzafiliale di cui lo allietarono le generazioni dei suoi scolari .Fu ancora la fede che lo sorresse quando la morte gli rapìil primogenito, soldato a 22 anni, e Dio gli chiese il sacri-ficio di privarsi anche dell'altro unico figlio, Silvio, chiaman-dolo alla vita religiosa nella Società Salesiana .Pietro Catova t a Cavour l'8-t-1958 a 8o anni .Affezionato a Don Bosco e alle sue Opere, fece della uavita una missione di bene al prossimo, di lavoro, di dedizioneai suoi doveri, e godette di aver dato un figlio a Dio nellaFamiglia salesiana .Baldassarre Chísté t il 17-u-1958 a 77 anni .Padre di nove figli, di cui due Sacerdoti salesiani, da dieci anniattendeva la venuta di Don Giulio dalla lontana Australia .Quando lo vide, esclamò : t Ora sono contento di andarmene n .E la sua fu la morte del giusto, degna corona di una vita fattadi fede, di generosità e di lavoro .Cav. Vittorio Valenza t a Rapallo a 87 anni .Apparteneva alla schiera di coloro che conobbero Don Boscoed ebbero la ventura di godere della sua sapienza educatrice .Godeva grande stima in Genova e in Rapallo, dove creòl'Unione degli ex allievi e donò alla parrocchia un magni-fico altare dedicato a S . Giovanni Bosco .Francesco Víettí t a Frassinello Monf . a 58 anni .Esemplare lavoratore, unì alla forte fibra piemontese, un cuoregeneroso e aperto ad ogni forma di carità . Parente e amicodi Nlons. E . Coppo, da lui apprese ad amare e sostenere leOpere salesiane . Ai Salesiani affidò l'educazione dei figlied ebbe sempre una grande devozione a S . Giovanni Bosco .a cui donò una figlia nell'Istituto delle Figlie di M . A .Giacomo Stefani a Giavenale di Schio (Vicenza) .'Putto dedito alla famiglia e alla Chiesa, visse nell'intensalaboriosità dei campi la sua grande fede in Dio, lieto di avergli

generosamente donato due figli, Giovanni e Alfonso, sacer-doti Salesiani, e una figlia suora nell'istituto delle PiccoleSuore della S . Famiglia, anche se tragiche vicende bellichegliene strappavano altri due .Filomena Venturíní n . Pilati t a Bagnoli di Sopra (Pa-dova) a 83 anni .Mamma di grande fede, trascorse la sua vita in un continuosacrificio per la famiglia e si stimò onorata di concedere unfiglio a S . Giovanni Bosco .Edvige Contini Dotto, donna di esimie virtù cristiane,vissuta per la famiglia e l'apostolato, diede generosamentealle Missioni l'unico figlio e morì offrendo la sua vita peri sacerdoti e per i missionari .Maria Becchio n . Cravero t a Caramagna P . a 81 anni .Ricca di fede e di spirito di sacrificio, a tutti donava un sorrisoe un aiuto . La sua viva devozione a Maria Ausiliatrice e aDon Bosco le meritarono la gioia di vedere una delle suefigliuole entrare nell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice .Contessa Barco Veglia di Castelletto t a S. SalvatoreMonf. a 91 anni .Attuò in pieno il compito di Cooperatrice e di patronessa del-l'oratorio . Purificata da lunga infermità, si spense serena-mente, confortata dai Ss . Sacramenti .Gíulía C.asamattí ved . Víappíani t a Bibbiano (Reggio E .) .Visse una vita veramente cristiana e tutta dedita alla nu-merosa famiglia, lieta di aver dato al Signore la sua Mar-gherita tra le Figlie di Maria Ausiliatrice .Francesca Casolatí t a S. Salvatore Monf. a 86 anni .Fece suo il motto « preghiera e lavoro -> . Donò un figlio allaCongregazione dei Missionari Saveriani e una figliuola al-l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice .Pornaro Maria in Ruaro t a Schio il 6-1-58 .Madre di quattro figli, spese tutta la sua vita per la famiglia,sempre lavorando e soffrendo . Diede un figlio alla Congrega-zione Salesiana.Maria Surdí nata Rognoni t in Acqui a 66 anni .Cooperatrice Salesiana esemplare e generosa, Zelatrice at-tiva e intelligente, visse con totale dedizione a numeroseopere di carità . Manifestò il suo grande amore a Don Boscoparticolarmente come Madrina dell'Oratorio, e fu sosteni-trice insigne cli quest'opera benefica a favore della gioventù .

Altri Cooperatori defuntiArlian Pietro - Barbero Maria - Barbesino Maria - BeghiD. Luigi - Belotti Ettore - Berra Teresa - Berra Tommaso -Berti Umberto - Bianco Giovanni - Biasini Giovanni - Bi-scontin Tommaso - Ilisio Dotto Emilia - Boca Santina -Bogetti Clemente - Bonino Serafina - Brembilla Candido -Budini dott . Paolo - Burruano Angelo - Caligari Assunta -Canapero Teresa - Cappellaro Pietro - Caselli Adele - Cen-tonze Maria ved . Sgarra - Ceretta rag . Giovanni - CivatiGiulio - Conterno Teresa - Corbella Livia - Cordero Maria -Costenaro Giocondo - Deon Italia - De Rosa Margherita -Di Domenico Antonio - Dieci Giovanna - Di Marzo AnnaMaria - Dinand Felice - Dolci Adele - Domanda Giuseppe -Donini Caterina Mossio - Fabbri Ester - Fazi Daniele -Feltrin Teresa - Ferrecchi Maria Federici - Figini Alessandro- Floretta Lino - Florisa Maria Giovanna - Formento Ar-gentina - Fra Giovanni - Fumagalli Domenico - GallettiStefano - Gallo Natale - Galluccio Maria - Gamba Francesco- Gerbino Aurora ved . Anfuso - Ghedina Teresa - GhignattiMaria - Job Maria - Leonardi Maria ved . Paola - Lisa Gia-como - Luzi Lina - Maccioni Orrù Billino - Malacrida An-selmo - Mandola Sartina - Marano Giovanni - MarchettiAdelaide - Nlarchisio Maria - Masi Gigia - Meda Giu-seppe - Merlo Bianca Guasco - Mignona Salvatore - MinazziRocco - Moncada Remigia ved . Puglisi - Montagna Clotilde -Morganti Carlo - Morosoli Anna - Mottini Gaudenzio -Nacci Giuseppe - Omarini Domenica - Parinello Maria -Patrucco Prospero - Pellegrini Rina - Pellissier Augusto -Perazzo Rosa - Persico Andrea - Perucon Bice - PignoccoAntonio - Pigoni Luigi - Pittalis Giuliana - Pittau Giusta -Polato dr . Leone - Porta Enrico - Portigliatti Maggiorina -Puleso cav . Francesco - Rasini Ilari Maria - Ratti Sofia -Rege Moretto Teresa - Reggiardo Valentino - Ronzi Cesare- Rossi Celestina - Rossi Germano - Santarellì Augusto -Sardo Francesca - Sartori Maria - Scamozzi Lucia Cotti -Sette Pomelli Assunta - Slongo Maria - Smanie tto Olga -Spertino Teresa - Spinelli Carmine - Tampone Oronzo -Torchio Marianna - Torchio Vincenzo - Vanoglio Luigia -Vecchiati Previati Maria - Venturini D. Romolo - VerzegnassiSebastiano - Vinciguerra Giuseppe - Zincone Luigi - lupiLorenzo .

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(Dn(1AkiTOTALE MINIMO PER BORSA L . 50.000

Borse da completare

Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di MambelliNunziatina (Forlì) - io vers . 14 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Domenico Savio,secondo le intenzioni di Avesani Maria (Verona) - Tot .45 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice (2a) concedici la salute e la soluzionedei problemi familiari, a cura di Pia e Giov . Battista Bra-caglia (Frosinone) - L . 2o .ooo.Borsa Mamma Margherita, a cura di Giuseppe Cubeta(Messina) - Teresa Giorgetti 500 - Tot. 45 .500 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, per il benedi tutti i miei cari, a cura di Prassede Caravaggi (Pavia) -i° vers . 29 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura di Car-nevale Adelaide (Pavia) - Tot . 45 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, aiutateci in ogninostra necessita, a cura di Amelia Gabbiani (Milano) -Norina Cipollone iooo ; Cladini B . Socio ; Cresta Fran-cesco zooo ; Calligaro Apolloni izoo ; Colombo Carlo zooo ;Montenuzzo Rosa i5oo ; Pardi Elda 2000 - Tot . 24.700 .Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S . Domenico Savio .guariteci e pregate per la salvezza spirituale di tutti, a curadi Anna Maria Di Cielo (Pisa) - Tot . 40 .000 .Borsa Maria Auxilium Christianorum, in suffr . dei coniugiDegrandi Carlo, Giavario Vittoria e figli, a cura del figlioCarlo (Alessandria) - Tot . 25 .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, Don G . Piacente,per la pace, la salute e prosperità della famiglia di ClaraHarting, Coop . salesiana (Napoli) - io vers . 35 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e S. Maria Mazza-rello, secondo le intenzioni di Fracchia Assunta (Alessan-dria)

Tot . 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giuseppe e S . . G . Bosco, acura di Garelli Don Giovanni (Pesaro) - Tot . 17 .250 .Borsa Miramonti Alfio e Cesare, a cura di Maconati Mariaved. M. (Milano) - io vers . 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Regina delle Missioni, proteggi,nes Morelli ved . Pierotti (Livorno) - Tot . 45 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, sempre a me pre-senti, a cura di Miotto Desolina (Novara) - io vers . 15 .000 .Borsa Marchese Giulia, Leone e Rosetta, a cura di Alessandroe ,,ristina Marchese (Genova) - L . 35 .000 .Borsa Mater Divine Gratiae, Ausiliatrice e Don FilippoRinaldi, a cura di C . E . (Alessandria) - N. N . 2000 ; CerriUmberto .;zoo ; Bottari Silvia 3800 ; Vanoli Decio 8oo ;sac . Ali 'iallandini 2ooo ; Fam. Mazzei looo - Tot. 32 .600 .Borsa r.aria Ausiliatrice, Proteggi la nostra famiglia, acura dei coniugi Manfredi (Cuneo) - io vers . i0 .o00 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, proteggi e difendila mia famiglia, a cura di Blatto Giuseppe e Blatto Clelia,N. N . 5000 - Tot . 40 .500 .Borsa Madonna di Lourdes, salvaci!, a cura del dott . Pa-nizzi Carlo (Imperia) - io vers . 20 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffr . della Madre,a cura di Antonio Palumbo (Potenza) - Tot . 30 .000 .Borsa Maria. Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, per la continuaprotezione, a cura di S. G. (Trapani) - i° vers . i o.ooo .

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Borse completeBorsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco e Anime del Purga-torio, pregate per noi, a cura di Caterina Ricolfi (Imperia)- L . 51 .400 ; Macchi Felicina ved . Scelsi 3400 - Tot . 54 .800 .Borsa P . G . R . dall'Ausiliatrice, che salva il nipote ridottoin fin di vita da un investimento automobilistico, a cura diBestagno Angela (Imperia) - L. 50 .000 .Borsa Leone Caterina, a cura del figlio Giovanni L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, assistete la mia fa-miglia, a cura di P. C . (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Boselli Carina, a cura del fratello Faustino - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio del fra-tello, a cura di Graglia Maria - L . 50 .000 .Borsa io centenario della morte di S . D . Savio, a cura diLiduvina Giacotto e in suffragio di Giacotto : ietro -L . 50 .000 .Borsa io centenario della Compagnia del SS . Sacramento,a cura di Liduvina Giacotto, in suffragio di Giacotto Pietro- L . 50 .000 .Borsa Brescie Tito, a mezzo di Don Aldo Marruccelli (Ca-tanzaro) - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e Domenico Savio, proteggeteci,a cura di B . A. M. (Verona) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco,a cura di A . F. M. V . L . (Faenza) - L . 5z .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . D . Savio,secondo le intenzioni di S . S . Pio XII, a cura di AntonioDonati (Forlì) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, in suffragiodelle anime dei miei genitori, fratelli, sorella e mia, a curadi N. N . (Ragusa) - L . 50 .000 .Borsa Versiglia Mons . Luigi, alla memoria del Vescovo mar-tire, a cura di Gino Giuriani ragioniere - L . 50 .000 .Borsa Rua Don Michele, Venerabile, a cura di C . De Fran-ceschi-Ciani (Udine) - L . 55 .000 .Borsa Siddu Giuseppe, a cura di Anna Maria Siddu (Ca-gliari) - L . 5o .ooo .Borsa Cuore di Gesù, confido in voi, a cura di LorandiGiulia (Trento) - L. 50 .000 .Borsa Colleoni Ursina, in suffragio, a cura della madrecontessa N'I . Ant. Colleoni (Roma) - L. 50 .000 .Borsa Piolanti Michelangelo in suffragio, a cura della madre(Roma) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per un missionarioindigeno in suffragio del padre Cesare e secondo le intenzionidi Ezio e Cordelia Cattaneo - L . 50 .000 .Borsa Maccarrone Nicolò e Vincenza Marraro, in suffragiodei genitori di Maccarrone Don Giuseppe nel XXV di Sacer-dozio, a cura degli ex allievi di Sicilia - L. 5o .ooo .Borsa Anzini Don Abbondio (i ia) - J. G . 30 .000 - Tot.50 .250 .Borsa Balla Gabriele, a cura dei genitori - L . 5o .coo .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO

Autorizz . del Tribunale di Torino in data i6-2-1949, n. 403 . - Con approvazione eccles,astica .T' APRILE 1958 - A. 1.XXx1I, N . 7

Dirett . resp . : Sac . Dott. PIETRO ZERBINO, via M . Ausiliatrice 32 - Torino (714) - Off . Grafiche SEI

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BOLLETTINO SALESIANOPeriodico quindicinale delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco

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