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Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO
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D
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OS
M
-‐ FAMIGLIA -‐ CAREGIVER
-‐ MEDICO DISTRETTO -‐ MEDICO SPECIALISTA -‐ INFERMIERE -‐ PRESIDI -‐ ASSISTENTE SOCIALE
Quali i ruoli del Medico di Medicina Generale?
Prevenzione, screening e diagnosi
precoce Diagnosi e stadiazione Terapia Follow up Riabilitazione
PREVENZIONE Spettano a lui gli interventi di “attesa vigile” e di “medicina di iniziativa” atti a individuare
i pazienti più a rischio. Il MMG conosce profondamente l’ambiente, il tessuto sociale e il contesto familiare in cui
opera.
DIAGNOSI E STADIAZIONE È al MMG che il paziente si rivolge e accusa i sintomi che possono portare al sospetto di una neoplasia. Il MMG, conoscendo il suo paziente, sceglierà insieme agli specialisti il percorso a lui più adatto per completare l’iter diagnostico e la stadiazione della malattia. E comunicherà, nei modi e nei tempi dovuti, secondo la
sensibilità, la cultura di ogni persona, l’esito delle indagini e le prospettive future.
A questo proposito si auspica una una formazione sulle tecniche specifiche
per comunicare le cattive notizie (breaking bad news)
TERAPIA Il MMG informa il paziente sulle procedure terapeutiche, spiega opzioni di trattamento e
modalità di esecuzione. Fornisce le informazioni sugli effetti collaterali; Chiarisce eventuali dubbi posti dal paziente; Vigila sul trattamento farmacologico proposto, perché conosce le altre terapie praticate dal paziente per eventuali interazioni. Collabora con gli specialisti per migliorare le reciproche conoscenze sui vari aspetti della gestione del malato.
FOLLOW UP Momento essenziale del controllo della patologia. Un attento follow up consente di cogliere recidive e complicanze nella loro fase più precoce. È quindi essenziale che il paziente segua puntuale ogni fase prevista dei successivi controlli. Il MMG deve perciò: -‐ Conoscere i protocolli; -‐ Promuovere l’adesione del paziente; -‐ Mantenere un atteggiamento di sorveglianza nel tempo che intercorre tra i controlli specialistici; -‐ Gestire gli stati ansiosi connessi alla possibilità di recidive o complicanze. -‐ Il MMG promuove la co-‐gestione con lo specialista
RIABILITAZIONE
Il rientro a domicilio del paziente è un momento di fondamentale importanza affinché il paziente riesca a rientrare in un circuito di vita normalizzata.
Il MMG può gestire il coordinamento tra i vari attori coinvolti (Oncologo, ospedale, distretto, famiglia/caregiver) e segue il suo paziente nel percorso di normalizzazione.
-‐ Assistenza Domiciliare Programmata (A.D.P.) -‐ Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I) -‐ Assistenza Domiciliare Programmata in residenze protette (A.D.R.)
A.D.P. n L’Assistenza Domiciliare Programmata è
erogata dal MMG, previo accordo con il Medico responsabile della ASL, a pazienti non autosufficienti, così come descritto dall’allegato G, art 2 e dall’art.53 comma 1 lettera b dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale 2006-2009 (A.C.N.).
ADP: prestazioni domiciliari n Monitoraggio stato di salute dell’assistito n Controllo situazioni igienico-ambientali e
suggerimenti all’assistito e alle famiglie n Indicazione all’eventuale personale infermieristico n Indicazioni alle persone che assistono il paziente
sulle sue peculiarità psico-fisiche n Indicazioni sul trattamento dietetico n Collaborazione con i Servizi Sociali n Predisposizione e attivazione di programmi di
prevenzione e/o riabilitativi n Tenuta di apposita scheda a domicilio dove annotare
tutti gli interventi di cui sopra e le richieste di accertamenti o visite, nonché tutti gli accessi
ADP: prestazioni semplici aggiuntive
n Eventuali interventi riabilitativi a domicilio previa visita dello specialista Fisiatra
n Medicazione piccole ulcere n Cambio catetere n Prelievi venosi
A.D.I. n L’Assistenza Domiciliare Integrata di cui all’art. 53
comma 1 lettera a, e dell’allegato H dell’ACN 2006-2009, a differenza dell’ADP, prevede l’intervento del MMG integrato, con forte caratterizzazione , da altre figure:
n Medici Funzionari del distretto n Medici Specialisti n Medici di continuità assistenziale n Infermieri del territorio n Terapisti della riabilitazione n Assistenti sociali n Supporto, necessario, della famiglia.
E’ necessario creare un modello di condivisione del follow-‐up dei pazienti basato anche sulla collaborazione con i medici di famiglia. Le malattie neoplastiche vanno sempre più cronicizzandosi ed è necessario impegnarsi perché chi è stato curato in ospedale abbia la possibilità di essere seguito anche a casa. Il Medico di Medicina Generale, sia nell’ottica del miglioramento dell’assistenza sia per un’esigenza di razionalizzazione e di ottimizzazione dei costi, sarà sempre più coinvolto. Ma quanto si sentono preparati i medici di famiglia e come si pongono rispetto a un paziente oncologico e alla riorganizzazione dei servizi?
IL MMG/L’ONCOLOGO:
Si sente adeguatamente formato in tema di cure oncologiche?
Sa suggerire ai suoi assistiti specialisti e strutture precise a cui rivolgersi?
Riceve informazioni adeguate sui nuovi farmaci che i pazienti assumeranno?
Come potrà svolgere un ruolo di supporto allo specialista/al MMG nella gestione del paziente?
Come potrà modificare adeguatamente il suo approccio assistenziale?
IN PROSPETTIVA:
Non “soltanto” ADI Maggiore integrazione Ospedale/
Territorio Approccio multidisciplinare MMG/
Specialista Linee di comunicazione “dedicate” tra
gli Specialisti e i MMG, anche con un sito dell’istituzione specialistica, con link diretti con gli specialisti
Possibilità di gestire il paziente in collaborazione virtuale con lo specialista attraverso un point of care diagnostico a domicilio del paziente oncologico critico.