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1 1 News A cura di Lino Calcagno – Genova – [email protected] Newsletter N.19 Novembre 2012 (esce quando può! ) Sommario: Per la riflessione…pag_1 – Tipologie di icone pag_2_3 – Link youtube pag_4 Bibliografia e recensioni: pag_5 Eventi ed Esperienze1:Non solo icone pag_6– Eventi_ Esperienze2 :pag_7_8_9 Appendice: pag_10_11_12 Avvertenze_pag_13 Il Tuo Volto Signore io cerco, Signore non nascondermi il Tuo Volto! (Sal.26) Preghiera d’Avvento Vieni, Signore Gesù, donaci l’intelligenza per vagliare ogni cosa e la forza per scegliere ciò che è buono. Donaci la voce per gridare di prepararti la strada, e coraggio per essere i primi a prepararla. Donaci la capacità di essere sempre lieti anche quando la tua parola, che innalza i piccoli e abbassa i forti, ci pone contro la logica umana. Donaci di consolare chi sta peggio di noi, di confortare chi soffre più di noi, di rallegrare chi ha meno gioia di noi, di farci vicini a chi ha bisogno di noi. Amen! LA BELLEZZA DELLA FEDE E LA CREAZIONE ARTISTICA Il 22 novembre 2012 , presso l’Aula Magna del Palazzo San Pio X, si è tenuta la XVII Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, il cui tema questa volta è stato: "Pulchritudinis fidei testis. L’artista, come la Chiesa, testimone della bellezza della fede". Nel corso della seduta, , il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha letto un messaggio che Benedetto XVI aveva indirizzato ai partecipanti. Ne riportiamo qui i punti salienti rinviando la lettura del testo completo all’appendice (v. pag 10-11) “ Il Beato Giovanni Paolo II volle scrivere una Lettera agli artisti alla vigilia del Grande Giubileo del 2000, affidando alla Chiesa e agli artisti una pietra miliare nel cammino di dialogo e collaborazione. Da quel famoso testo vorrei cogliere solo uno spunto: «Ogni forma autentica d’arte è, a suo modo, una via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale, essa costituisce un approccio molto valido all’orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. Ecco perché la pienezza evangelica della verità non poteva non suscitare fin dall’inizio l’interesse degli artisti, sensibili per loro natura a tutte le manifestazioni dell’intima bellezza della realtà» (n. 6).Io stesso, volendo sollecitare ancora una volta questo dialogo necessario e vitale, ho incontrato una numerosa rappresentanza di artisti nella Cappella Sistina il 21 novembre 2009, per rivolgermi a loro con un intenso appello, in cui riaffermavo la volontà della Chiesa di ritrovare la gioia della riflessione comune e di un’azione concorde, al fine di rimettere nuovamente al centro dell’attenzione, sia della Comunità ecclesiale, sia della società civile e del mondo della cultura, il tema della bellezza. Questa, dicevo in quell’occasione così suggestiva, dovrebbe tornare a riaffermarsi e a manifestarsi in tutte le espressioni artistiche, senza però prescindere dall’esperienza di fede, anzi, confrontandosi liberamente e apertamente con essa, per trarne ispirazione e contenuto. La bellezza della fede, infatti, non può mai essere ostacolo alla creazione della bellezza artistica, perché ne costituisce in qualche modo la linfa vitale e l’orizzonte ultimo. Il vero artista, infatti, definito dal Messaggio conciliare "custode della bellezza del mondo", grazie alla sua particolare sensibilità estetica e al suo intuito può cogliere e accogliere più in profondità di altri la bellezza propria della fede, e quindi riesprimerla e comunicarla con il suo stesso linguaggio.In questo senso possiamo allora parlare dell’artista anche come testimone, in qualche modo privilegiato, della bellezza della fede. Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Camminiamo N20 novembre-2012 - Atma-o-Jibon · A tale proposito la “Guida alla pittura”(Manuale di iconografia bizantina”) al paragrafo “ del come si rappresenta la mano benedicente”

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News A cura di Lino Calcagno – Genova – [email protected]

Newsletter N.19 Novembre 2012 (esce quando può! )

Sommario: Per la riflessione…pag_1 – Tipologie di icone pag_2_3 – Link youtube pag_4 Bibliografia e recensioni: pag_5 Eventi ed Esperienze1:Non solo icone pag_6– Eventi_ Esperienze2 :pag_7_8_9 Appendice: pag_10_11_12 Avvertenze_pag_13

Il Tuo Volto Signore io cerco, Signore non nascondermi il Tuo Volto! (Sal.26)

Preghiera d’Avvento

Vieni, Signore Gesù, donaci l’intelligenza per vagliare ogni cosa e la forza per scegliere ciò che è buono. Donaci la voce per gridare di prepararti la strada, e coraggio per essere i primi a prepararla.

Donaci la capacità di essere sempre lieti anche quando la tua parola, che innalza i piccoli e abbassa i forti, ci pone contro la logica umana.

Donaci di consolare chi sta peggio di noi, di confortare chi soffre più di noi, di rallegrare chi ha meno gioia di noi, di farci vicini a chi ha bisogno di noi. Amen!

LA BELLEZZA DELLA FEDE E LA CREAZIONE ARTISTICA

Il 22 novembre 2012 , presso l’Aula Magna del Palazzo San Pio X, si è tenuta la XVII Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, il cui tema questa volta è stato: "Pulchritudinis fidei testis. L’artista, come la Chiesa, testimone della bellezza della fede". Nel corso della seduta, , il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha letto un messaggio che Benedetto XVI aveva indirizzato ai partecipanti. Ne riportiamo qui i punti salienti rinviando la lettura del testo completo all’appendice (v. pag 10-11) “ Il Beato Giovanni Paolo II volle scrivere una Lettera agli artisti alla vigilia del Grande Giubileo del 2000, affidando alla Chiesa e agli artisti una pietra miliare nel cammino di dialogo e collaborazione. Da quel famoso testo vorrei cogliere solo uno spunto: «Ogni forma autentica d’arte è, a suo modo, una via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale, essa costituisce un approccio molto valido all’orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. Ecco perché la pienezza evangelica della verità non poteva non suscitare fin dall’inizio l’interesse degli artisti, sensibili per loro natura a tutte le manifestazioni dell’intima bellezza della realtà» (n. 6).Io stesso, volendo sollecitare ancora una volta questo dialogo necessario e vitale, ho incontrato una numerosa rappresentanza di artisti nella Cappella Sistina il 21 novembre 2009, per rivolgermi a loro con un intenso appello, in cui riaffermavo la volontà della Chiesa di ritrovare la gioia della riflessione comune e di un’azione concorde, al fine di rimettere nuovamente al centro dell’attenzione, sia della Comunità ecclesiale, sia della società civile e del mondo della cultura, il tema della bellezza. Questa, dicevo in quell’occasione così suggestiva, dovrebbe tornare a riaffermarsi e a manifestarsi in tutte le espressioni artistiche, senza però prescindere dall’esperienza di fede, anzi, confrontandosi liberamente e apertamente con essa, per trarne ispirazione e contenuto. La bellezza della fede, infatti, non può mai essere ostacolo alla creazione della bellezza artistica, perché ne costituisce in qualche modo la linfa vitale e l’orizzonte ultimo. Il vero artista, infatti, definito dal Messaggio conciliare "custode della bellezza del mondo", grazie alla sua particolare sensibilità estetica e al suo intuito può cogliere e accogliere più in profondità di altri la bellezza propria della fede, e quindi riesprimerla e comunicarla con il suo stesso linguaggio.In questo senso possiamo allora parlare dell’artista anche come testimone, in qualche modo privilegiato, della bellezza della fede.

Buon Natale e

Felice Anno Nuovo

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Il Salvatore (2) Il S. Salvatore di norma viene rappresentato a mezzo busto, frontalmente e spostato leggermente dall’asse centrale del quadro, con il rotolo, con un libro aperto o chiuso nella sinistra e in atto di benedire con la destra. Il Volto è circondato e caratterizzato dal nimbo “cruciforme” in cui spiccano le lettere greche Ο ωΝ – Io Sono (Esodo 3,13-14) L’icona del, Cristo può essere considerata come sintesi visiva dei primi concili ecumenici che hanno messo a punto il dogma cristologico: Cristo Vero Dio e Vero Uomo, la natura umana e divina sono sussistenti, ma unite senza confusione nell’unica Persona del Verbo. (rinviamo al prossimo numero la pubblicazione delle immagini relative alle diverse rappresentazioni del Salvatore) Nel 431 d.C. di fronte al dilagare dell’eresia nestoriana (sostenuta da Nestorio, patriarca di Costantinopoli) che riteneva che “ Dio avesse solo abitato nella natura umana di Cristo, concepita da Maria ” e che Maria dovesse ritenersi solo “ Madre di Cristo” e non Madre di Dio (Theotokos), fu convocato il Concilio di Efeso, che sconfessò, condannandole, le tesi nestoriane.. Successivamente si presentò l’eresia opposta che sosteneva che la natura divina di Cristo annullasse la natura umana (Eutiche) e che quindi Cristo fosse soltanto di natura divina (monofisismo). Questa eresia fu condannata dal Concilio di Calcedonia (451) che proclamò: “ noi insegniamo tutti concordemente uno e lo stesso Figlio Nostro Signor Gesù Cristo, perfetto quanto alla divinità e perfetto quanto all’umanità…; in (non da) due nature inconfuse ed immutate (contro i monofisisti), indivise ed inseparabili (contro i nestoriani), ambedue concorrenti in una persona e una ipostasi”. L’icona del Signore mette in evidenza esattamente le due nature del Signore Gesù in un’Unica Persona. La mano destra accenna quasi sempre a un gesto di benedizione, disponendo le dita come usano i sacerdoti bizantini: la punta del pollice tocca quella dell'anulare. Talvolta le dita di Cristo raffigurano il suo monogramma: il mignolo per la I, l'anulare per la ς, il medio e il pollice incrociati per la X (chi) , infine l'indice per la seconda ς (sigma) ( IC XC = Gesù Cristo) A volte la disposizione delle dita della mano destra benedicente è a gruppi di tre e due dita, che richiamano rispettivamente le tre Persone della Santissima Trinità e le due nature di Gesù Cristo: è da Dio trino che viene ogni benedizione attraverso il Cristo fatto uomo. Molteplici sono i modi di rappresentare la mano benedicente. Riportiamo alcuni esempi:

A tale proposito la “Guida alla pittura”(Manuale di iconografia bizantina”) al paragrafo “ del come si rappresenta la mano benedicente” così si esprime: … quando rappresenti la mano che benedice, non con giungere tre dita assieme, ma incrocia il pollice con l’anulare, in modo che il secondo ) l’indice) resti dritto e il

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medio un po’ flesso; essi formano così il nome di Gesù = Iς (iota+sigma). Infatti il secondo dito, restando aperto, indica una I (iota) e il terzo forma, con la sua curvatura, una ς (sigma). Il pollice si mette di traverso sull’anulare; anche il quinto è un po’ curvo, ciò che forma l’indicazione della parola (XRICTOC) XC. Perché l’uinione del pollice con l’anulare forma una X (chi) e il mignolo Forma con la sua curvatura una ς (sigma). Queste due lettere sono la sigla di Christos. Così, per la divina provvidenza del Creatore, le dita della mano dell’uomo, più o meno lunghe, sono disposte in maniera da poter raffigurare il nome di Cristo.

Con la mano sinistra, Gesù regge un rotolo, un Vangelo, talvolta chiuso, ma più spesso aperto e che riporta in evidenza un breve passo evangelico, come ad esempio:

"Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò Prendete su di voi il mio giogo leggero"; oppure: "Non giudicate dalle apparenze, ma con giustizia; la stessa misura con cui misurerete, sarà applicata a voi"; "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo che per voi è spezzato in remissione dei peccati"; Io sono la Via, la Verità e la Vita.

Esempi:

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Studio delle icone Link e youtube

http://www.youtube.com/watch?v=r9_VkR5Uzz4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=TrB5b_MkT8M&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=kRb7MYpNzfE&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=sCdKbYyKd90&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=FQyhNEQKLU0&feature=relmfu http://www.icon-art.info/school.php?lng=en&school_id=1&mode=img

Disegni e schemi di icone http://www.jezuici.pl/ikonnik/podlinniki.htm Taller Mhega Троица|Спас|Деисус|Богородица 1 часть|Богородица 2 часть|Богородица 3 часть|София|Праздничный чин|Праздники|Святые 1 часть|Святые 2 часть[Предметы]Шитье|

Disegni di icone (per bambini)

sito Ortodox Childrens Books

allegato Icon Coloring Book (877Kb) curato dall’Annunciation Greek Ortodox Cathedral di Norfolk (Virginia)

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BIBLIOGRAFIA E RECENSIONI L.Maggi – Dario Vivian – Ascolta e contempla – Itinerario biblico attraverso le icone Edizioni isg – elledici € 9,00

Il libro prende origine da un’intuizione emersa all’interno del Festival Biblioco che, molto apprezzato, si realizza da qualche anno a Vicenza. Leggere un’icona è una meditazione a due voci su un’icona tratta dalla ricca collezione di Intesa SanPaolo, la più prezioa raccolta di icone russe in Occidente, in parte esposta al piano alto delle Gallerie di Palazzo Montanari di Vicenza, in parte conservata nel deposito dell’omonimo palazzo. Questo libro presenta cinque delle icone commentate negli anni scorsi, icone che, per semplificare, sono state intitolate: Il Battesimo di Cristo (due icone), Gesù fra i dottori, La Crocifissione, la Pentecoste. La struttura del libro ricalca lo svolgimento dell’iniziativa: una duplice riflessione, il commento al testo biblico rappresentato nell’immagine, proposto dalla pastora battista Lidia Maggi e una lettura teologica dell’icona curata dal teologo cattolico Dario Vivian. I due autori sono in stretto dialogo tra loro; sebbene le loro “letture” e i loro liguaggi appaiano differenti, propongono un percorso unitario di iniziazione alla fede cristiana che si avvale di parola e immagine, ascolto e contemplazione. Lidia Maggi, pastora battista, in servizio alla comunità di Varese. Responsabile della rivista La scuola domenicale, è conosciuta per il suo impegno ecumenico, sia in ambito di riflessione teologica sia nella prassi di comunione con le chiese sorelle. I suoi scritti e gli articoli per varie riviste testimoniano uno scavo appassionato delle Scritture fatto risuonare in tutta la loro provocante attualità Dario Vivian, sacerdote diocesano e teologo. E’ docente presso la Facoltà Teologica del Triveneto. E’ stato per dieci anni direttore dell’Ufficcio per l’Evangelizzazione e la Catechesi della diocesi di Vicenza. Insegna Antropologia Teologica, Sacramenti e Teologia Pastorale.

Il testo è acquistabile/ordinabile

presso la Libreria di Russia Ecumenica Borgo Pio 141 Roma

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NON SOLO ICONE … Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione dell’amica iconografa Francesca da Roma: Questa chinata sul bambino è Francesca Castello, oggi Suor Francesca dell’ordine delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù. A sedici anni disse che il Signore la chiamava e voleva farsi Suora Missionaria, così entrò nell’ordine e dopo il periodo di noviziato andò a svolgere la sua opera in Camerun, quindi in Zaire e poi ancora in Camerun, dove vive tutt’ora.

Questi sono i bambini della missione. Adesso, Suor Francesca, vorrebbe costruire una scuola elementare da affiancare alla materna già esistente. Vogliamo aiutarla? Bastano Anche 5, o , 10 Euro! Faccio solo un esempio: con €5,0 Suor Francesca garantisce la colazione per un mese ad un bambino!!! Ho capito che lì i soldi rappresentano un mezzo con cui sarà possibile contribuire a fare qualcosa di molto importante. A gennaio 2013 andrò a trovare Suor Francesca e vivrò nella missione per 20 giorni . Al mio rientro vi racconterò la mia esperienza e Vi racconterò anche la destinazione delle nostre offerte! Francesca

Se vuoi aiutare i bambini di sr. Francesca puoi inviare offerte a:

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EVENTI ED ESPERIENZE

CASA S.GIUSEPPE PIME Genova – Nervi

Iconografi S. Franciscus Xavier Ex allievi di P.Fulvio Giuliano

via Aurelia 33 – Capolungo info: 3288731064 (Lino)

... dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia (Giov.1,16)

La casa S. Giuseppe – PIME – di Nervi

Il nostro laboratorio

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Le Conferenza avranno luogo presso RUSSIA ECUMENICA – Borgo Pio 141 – ROMA

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(Appendice) MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

IN OCCASIONE DELLA XVII SEDUTA PUBBLICA DELLE PONTIFICIE ACCADEMIE Pri. L’artista, come la Chiesa, testimone della bellezza della fede".

I lavori sono introdotti dal Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie.

Nel corso della Seduta, prima di consegnare i Biglietti di Nomina a Presidente, Segretario e Accademici della neo-istituita Pontificia Academia Latinitas e il Premio delle Pontificie Accademie ai vincitori di quest’anno, il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone dà lettura del Messaggio inviato dal Santo Padre.

Al Venerato Fratello il Cardinale GIANFRANCO RAVASI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura

In occasione dell’annuale Seduta Pubblica delle Accademie Pontificie, sono lieto di farLe pervenire il mio cordiale saluto, che volentieri estendo al Consiglio di Coordinamento, ai Signori Cardinali, ai Vescovi, ai Sacerdoti, ai Religiosi e alle Religiose, ai Signori Ambasciatori e a tutti i partecipanti.

Un pensiero particolare rivolgo alle Autorità e agli Accademici della Pontificia Academia Latinitatis, da me appena istituita con il Motu Proprio Latina Lingua per dare rinnovato vigore alla conoscenza, allo studio e all’uso della lingua latina, sia nella Chiesa sia nelle Istituzioni universitarie e scolastiche. A questa nuova Accademia auguro vivamente di intraprendere, sotto la guida del neo-Presidente, il Prof. Ivano Dionigi, una proficua e feconda attività di promozione della lingua latina, lascito prezioso della tradizione e testimone privilegiato di un patrimonio culturale che chiede di essere trasmesso alle nuove generazioni.

La Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, organizzata quest’anno dalla Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, ha come tema "Pulchritudinis fidei testis. L’artista, come la Chiesa, testimone della bellezza della fede", che richiama l’incipit del Motu Proprio col quale ho voluto recentemente unire la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa al Pontificio Consiglio della Cultura, per far sì che, in una visione ampia e articolata del mondo della cultura, potesse trovare la giusta attenzione e collocazione l’importante ambito dei beni culturali della Chiesa. Una più organica integrazione di tale ambito nella missione del Dicastero produrrà sicuramente risultati fecondi, in vista anche di una sempre più adeguata tutela e consapevole valorizzazione dello straordinario patrimonio-storico artistico della Chiesa, testimonianza eloquente della fecondità dell’incontro tra la fede cristiana e il genio umano.

Con tale tematica, questa XVII Seduta Pubblica si inserisce in modo profondo nell’Anno della fede, che ha come scopo riproporre a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede. Questa, come io stesso ho potuto sperimentare, è stata la grande aspirazione del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Nella Celebrazione Eucaristica di apertura dell’Anno della fede, ho nuovamente consegnato i Messaggi del Concilio ai rappresentanti delle varie categorie, tra cui gli artisti. Nel denso e profondo Messaggio del Concilio agli artisti è mirabilmente sintetizzato il percorso che la Chiesa del XX secolo, soprattutto attraverso l’azione mirata e costante del Servo di Dio Paolo VI, aveva intrapreso per ravvivare il dialogo col mondo delle arti, sempre più lontano dall’orizzonte di senso e dall’esperienza di fede proposti dalla Chiesa. L’impulso al dialogo impresso dal Concilio Vaticano II si è poi tradotto in altri momenti e gesti tanto significativi quanto decisivi. Il Beato Giovanni Paolo II volle scrivere una Lettera agli artisti alla vigilia del Grande Giubileo del 2000, affidando alla Chiesa e agli artisti una pietra

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miliare nel cammino di dialogo e collaborazione. Da quel famoso testo vorrei cogliere solo uno spunto: «Ogni forma autentica d’arte è, a suo modo, una via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale, essa costituisce un approccio molto valido all’orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. Ecco perché la pienezza evangelica della verità non poteva non suscitare fin dall’inizio l’interesse degli artisti, sensibili per loro natura a tutte le manifestazioni dell’intima bellezza della realtà» (n. 6).

Io stesso, volendo sollecitare ancora una volta questo dialogo necessario e vitale, ho incontrato una numerosa rappresentanza di artisti nella Cappella Sistina il 21 novembre 2009, per rivolgermi a loro con un intenso appello, in cui riaffermavo la volontà della Chiesa di ritrovare la gioia della riflessione comune e di un’azione concorde, al fine di rimettere nuovamente al centro dell’attenzione, sia della Comunità ecclesiale, sia della società civile e del mondo della cultura, il tema della bellezza. Questa, dicevo in quell’occasione così suggestiva, dovrebbe tornare a riaffermarsi e a manifestarsi in tutte le espressioni artistiche, senza però prescindere dall’esperienza di fede, anzi, confrontandosi liberamente e apertamente con essa, per trarne ispirazione e contenuto. La bellezza della fede, infatti, non può mai essere ostacolo alla creazione della bellezza artistica, perché ne costituisce in qualche modo la linfa vitale e l’orizzonte ultimo. Il vero artista, infatti, definito dal Messaggio conciliare "custode della bellezza del mondo", grazie alla sua particolare sensibilità estetica e al suo intuito può cogliere e accogliere più in profondità di altri la bellezza propria della fede, e quindi riesprimerla e comunicarla con il suo stesso linguaggio.

In questo senso possiamo allora parlare dell’artista anche come testimone, in qualche modo privilegiato, della bellezza della fede. Egli così può partecipare, con il proprio specifico e originale contributo, alla stessa vocazione e missione della Chiesa, in particolare quando, nelle diverse espressioni dell’arte, voglia o sia chiamato a realizzare opere d’arte direttamente collegate all’esperienza di fede e al culto, all’azione liturgica della Chiesa, la cui centralità venne definita dal Concilio Vaticano II con la nota espressione "fons et culmen" (Cost. Sacrosanctum Concilium, 10).

A tale proposito, il giovane sacerdote Giovanni Battista Montini, per il primo numero della nascente rivista Arte Sacra, datato luglio-settembre 1931, scrisse un saggio dal titolo emblematico, "Su l’arte sacra futura", in cui analizzava, con grande lucidità e chiarezza, il panorama dell’arte sacra del primo ‘900, con le sue tendenze, i suoi pregi e i suoi limiti. Tale analisi risulta di straordinaria attualità e profondità anche per noi, a decenni di distanza. Si afferma, innanzitutto, che «l’arte sacra si trova davanti il sommo problema di esprimere l’ineffabile», per cui «occorre iniziarsi alla mistica, e raggiungere con l’esperienza dei sensi qualche riverbero, qualche palpito della Luce invisibile». Trattando, poi, della figura dell’artista cristiano, che si cimenta particolarmente con l’arte sacra, egli scrive: «Si vede anche come e dove nasca la vera arte sacra: dall’artista pio e credente, orante, desiderante, che veglia nel silenzio e nella bontà, in attesa della sua Pentecoste… Penso che tocchi ai nostri artisti cristiani preparare con le opere loro uno stato di spirito dove si ricomponga in Cristo la nostra spirituale unità, ora lacerata; l’unità, dico, che riconcili in debita armonia l’impressione e l’espressione; il mondo interno e l’esterno; lo spirito e la materia; l’anima e la carne; Dio e l’uomo» (Arte sacra, a. I, n. I, luglio-settembre 1931, p. 16).

All’inizio dell’Anno della fede, rivolgo, pertanto, un caloroso invito a tutti gli artisti cristiani, come anche a coloro che si aprono al dialogo con la fede, a percorrere il cammino così acutamente tracciato dal futuro Paolo VI, e a far sì che il loro percorso artistico possa diventare, e mostrarsi sempre più luminosamente, come un itinerario integrale, in cui tutte le dimensioni dell’esistenza

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umana siano coinvolte, così da testimoniare efficacemente la bellezza della fede in Cristo Gesù, immagine della gloria di Dio che illumina la storia dell’umanità (cfr 2 Cor 4, 4.6; Col 1,15).

Per incoraggiare quanti, tra gli artisti più giovani, vogliono offrire il proprio contributo alla promozione e alla realizzazione di un nuovo umanesimo cristiano attraverso la loro ricerca artistica, accogliendo la proposta formulata dal Consiglio di Coordinamento fra Accademie, sono lieto di assegnare ex aequo il Premio delle Pontificie Accademie, quest’anno dedicato alle arti e particolarmente agli ambiti della pittura e della scultura, a una scultrice polacca, Anna Gulak, e a un pittore spagnolo, David Ribes Lopez.

Desidero, inoltre che, come segno di apprezzamento e di incoraggiamento, si offra la Medaglia del Pontificato al giovane scultore italiano Jacopo Cardillo.

Auguro, infine, a tutti gli Accademici un impegno sempre più appassionato nei rispettivi campi di attività, cogliendo anche la preziosa opportunità dell’Anno della fede, e, mentre affido ciascuno alla materna protezione della Vergine Maria, la Tota Pulchra, modello della fede dei credenti, di cuore imparto a Lei, Signor Cardinale, e a tutti i presenti una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 21 novembre 2012, Memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria

BENEDICTUS PP XVI

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Pro memoria

“ … sono ancora qui perché lo spirito col quale proseguirò il mio impegno è ben sintetizzato dal monaco Teofilo nel suo “De diversis artibus”. Nel prologo del libro primo, Teofilo ritiene importante sottolineare come l’attività artistica sia insieme un dono ed un’eredità di Dio, del suo spirito creatore.“… nessuno si glorifichi, come se l’avesse ricevuto per proprio merito e

non da altri, ma chieda umilmente grazie a Dio dal Quale e attraverso il Quale tutte le cose esistono e senza il Quale nulla esiste. Né celi (cioè nasconda n.d.r.) ciò che è stato dato sotto il

manto dell’invidia od occulti all’interno di un cuore avido, ma, respingendo tutta la vana gloria, dispensi con cuore gioioso a coloro che cercano con semplicità.”

Questo pro memoria verrà riportato su tutti i prossimi numeri per ricordare agli smemorati le motivazioni del mio impegno

NOTA Le news vengono pubblicate (possibilmente…) entro il 15° giorno del mese successivo a

quello di riferimento

Importante Eventuali contributi, segnalazioni e proposte vanno inviate a Lino Calcagno (curatore

delle news) al seguente indirizzo mail: [email protected]

Se non volete più ricevere le news inviate una mail all’indirizzo [email protected] scrivendo nell’oggetto no grazie e specificando nel testo della mail

il nominativo da cancellare dalla mailing list