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CANALI APERTI L’INNOVAZIONE NELL’INFORMAZIONE IN QUESTO NUMERO: LACHIAVE ÈENTRARENELLEIMPRESE EMETTERLE INRETE PAG.4 CINQUESENSI PERUNMONDOINCANTATO PAG.8 SEITAPPE UNUNICOVIAGGIONELLAQUALITÀ PAG.14 UNAFFIDABILEMARCHIO SEMPREINMOVIMENTO PAG.18 QUADRIMESTRALE - APRILE 2011 - ANNO 1 NUMERO 1 - POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% 1

Canali Aperti

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Canali Aperti è una rivista dedicata al temadell’innovazione nell’informazione. Personaggi di eccellenza nel panorama nazionale e internazionale si confrontano, ciascuno per la propria esperienza e competenza, intorno a ciò che può cambiare, o già cambia, il volto del settore editoriale.

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Page 3: Canali Aperti

03 - CANALIAPERTI EDITORIALE

L’INNOVAZIONENELL’INFORMAZIONECANALI APERTI È IL LUOGO PER CHI VOGLIA DARE NUOVA VISIONE ALLE COSE

Canali Aperti è una rivista dedicata al tema

dell’innovazione nell’informazione. Personaggi di

eccellenza nel panorama nazionale e internazionale si

confrontano, ciascuno per la propria esperienza e

competenza, intorno a ciò che può cambiare, o già

cambia, il volto del settore editoriale. Vogliamo essere

innovativi, nei formati, nella grafica, nei contenuti. E vogliamo

farlo mettendo in pratica ciò che sapremo raccogliere dai nostri

interlocutori, creando così una comunicazione multidirezionale

che dia spunti continui di riflessione e progresso. Una rivista è

uno strumento che veicola informazioni e i suoi elementi interni sono in grado di indirizzarle in modi e

contesti sempre nuovi. Noi vorremmo che Canali Aperti fosse ancora qualcosa di più e cioè

che fosse un luogo in cui vivere esperienze e sentire emozioni. Vorremmo

che le sue pagine riuscissero a dare una visione nuova alle cose. Noi insieme

a voi e insieme a chi abbia voglia di misurarsi con un tema così importante.

Innovare l’informazione significa, infatti, prima di tutto dare nuova vitalità ai

fatti, alle esperienze, al linguaggio che li esprime. Canali Aperti vivrà dei

contributi che arriveranno e che andremo a cercare. Rigenerandosi

costantemente come acqua che scorre.

CA ROBERTA BUSATTO

Page 4: Canali Aperti

Ma sono bastati pochi minuti di pensiero e

di confronto perché Remo Pertica decidesse

di fidarsi di noi e riuscisse a cogliere

l’importanza di questo aspetto nella sua vita

professionale.

Non ce ne voglia se lo esplicitiamo ma l’idea

di questa intervista è nata in un’occasione

particolare che merita di essere raccontata.

Era la fine del mese di settembre e ci

trovavamo in una sala gremita di autorevoli

militari e imprenditori in un convegno

dedicato al grande progetto di Forza NEC.

Se ripenso a quel momento ancora rivivo la

sincera commozione che ha provocato il suo

intervento, dedicato alla necessità di

salvaguardare la sicurezza degli uomini e

delle donne impegnati nelle missioni

internazionali.

Solo chi sa cogliere l’importanza delle

modalità in cui trasmette le informazioni è in

grado di emozionare.

Al momento di questa intervista siamo

stati comunque ripagati di tale intuizione,

perché è bastato davvero poco per

ritrovare nella storia professionale di

Remo Pertica elementi di grande portata

innovativa.

“In campo industriale il tema del naming di

un’azienda e del suo brand non hanno un

grande peso. Ciò non toglie però che si

effettuino studi specifici anche nel nostro

settore. Posso portare ad esempio quanto

avvenuto per la Selex.

Se si intervista un esperto di psicolinguistica,

ci verrà spiegato che il nome di una società

deve inviare un messaggio forte verso i propri

clienti, per cui la composizione del nome

stesso, la sua assonanza, la scelta delle vocali,

delle consonanti o dei fonemi che lo

NELLE IMPRESEE METTERLE IN RETE

Quando abbiamo chiesto all’ingegner Pertica, Presidente della Federazione Aziende Italiane per

l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD), un confronto sul tema dell’innovazione

nell’informazione, la prima reazione è stata di perplessità. Non ce l’ha mai confermato ma deve aver

pensato che nessuno come chi ha vissuto esperienze nelle più grandi industrie della difesa del

nostro Paese potesse essere più distante dall’’oggetto della nostra rivista.

LA CHIAVE E’ ENTRARE

I N T E R V I S T A A L P R E S I D E N T E A I A D , R E M O P E R T I C A

L’INNOVAZIONE NELL’INFORMAZIONE VISTA DALLE GRANDI, GRANDISSIME, AZIENDE

Page 5: Canali Aperti

compongono hanno tutte un significato

mediatico molto importante.

Secondo lo psicolinguista, infatti, se si vuole

comunicare qualcosa di forte, di energico o di

autoaffermativo è necessario che nel nome

compaiano consonanti come la “x”, la “k”, la

“sh”. Ogni vocale poi esprime una sensazione

diversa, la “o” serietà, la “a” simpatia, la “e”

cura e così via. Tutti questi suggerimenti

sono probabilmente molto indicati per quelle

società che sviluppano e commercializzano

prodotti rivolti a un largo pubblico e per le

quali un nome azzeccato può contribuire a

un forte miglioramento delle vendite, ciò è

un po’ meno vero per società che si rivolgono

a clienti altamente selezionati e a un mercato

come quello della difesa e della sicurezza. Ma

proprio per il fatto di lavorare fianco a fianco

con le forze armate e con le forze di polizia, il

nome è un po’ sentito come la bandiera o

come i colori della casacca della squadra del

cuore”. Marconi, Selex, Finmeccanica: una

trasformazione che passa anche per la

necessità di salvaguardare un’importante

tradizione e continuare a comunicare

affidabilità.

“Nel settore del consumo, sicuramente a

parità di prezzo e di qualità tra due prodotti

vince quello che si presenta meglio o che ha

un marchio conosciuto. Basti vedere quanto

accade nelle bottiglie di vino, sulle cui

etichette ci sono studi di grande interesse e

di inimmaginabile fatica e attenzione. Poi

però mi viene da pensare che nelle

pubblicità più belle capita più facilmente di

ricordarsi le immagini legate al prodotto

piuttosto che la marca e che è per questo che

le grandi aziende italiane, per esempio nella

telefonia, si sono inventate una storia che

continua e si ripete frequentemente nel

corso del tempo. Nel mio settore per il

successo di un’impresa conta il rapporto che

si costruisce nel tempo con i propri clienti.

Contano qualità, serietà, disponibilità,

competitività nei prezzi. Devo ammettere

però che l’immagine esterna in alcuni

momenti può essere importante. Basta

pensare a Finmeccanica, che fino all’attuale

presidenza Guarguaglini era ai più poco

conosciuta. O, esattamente all’opposto, basti

pensare alla Marconi, il cui nome era

considerato garanzia di affidabilità. Senza

contare che in qualunque parte del mondo si

sapeva che un tal Marconi qualche tempo

prima aveva inventato la radio. E’ per questo

che con la chiusura dell’azienda ed il

passaggio a Selex si è tentato di salvare in

ogni caso questo nome”.

Il discorso è diverso invece per le aziende

che iniziano da zero.

MARCONI, FINMECCANICA,AIAD, DISTRETTO TECNOLOGICO

LIGURE SUI SISTEMI INTELLIGENTIINTEGRATI E LE TECNOLOGIE, AGENZIA

DELL'INNOVAZIONE E DELLA TECNOLOGIA:QUELLO DI PERTICA E’ UN PERCORSODECENNALE DA PROTAGONISTA NELMONDO DELLA DIFESA.

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Page 6: Canali Aperti

“Una corretta informazione inambito militare conta moltissimo.Purtroppo nell’opinione pubblica ladifesa è vista solo come industriabellica. Noi dobbiamo lavorareaffinché si associ ai suoi prodottila protezione della persona. Ilnostro mondo è cambiato in questadirezione, non è più come primadella Guerra fredda”.

06 - CANALIAPERTI INTERVISTA CON REMO PERTICA

Page 7: Canali Aperti

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“In generale chi inizia da zero ha bisogno di

tutto e gli studi in tal senso sono importanti.

Il nome serve soprattutto all’avvio purché

rimanga impresso. Un esempio nel mio

settore è la Larimart, azienda dal nome

difficile da pronunciare, che fa venire in

mente un’unità da combattimento più che

una società. Se vedete il suo logo vi

accorgerete che racchiude il nome su se

stesso, quasi a difenderlo dagli attacchi

esterni, e al contempo rappresenta un

circuito stampato, simbolo, all’epoca della

fondazione, della più sfrenata tecnologia.

Oggi Larimart rappresenta una parte viva,

importante e significativa nella storia delle

comunicazioni dell’Esercito Italiano e si è

fatta strada nel tempo muovendosi tra

colossi, interpretando al meglio proprio ciò

che i suoi fondatori avevano immaginato nel

concepire il nome ed il logo”.

Non possiamo a questo punto tralasciare

un tema importante, la giusta

trasmissione delle informazioni in un

settore delicato e spesso mantenuto

opaco come la difesa.

“Una corretta informazione in ambito

militare conta moltissimo, anche se in realtà

per i clienti la cosa più importante è prima di

tutto il prodotto. Purtroppo nell’opinione

pubblica la difesa è vista solo come industria

bellica. Noi dobbiamo lavorare affinché si

associ ai suoi prodotti la protezione della

persona. Il nostro mondo è cambiato in

questa direzione, non è più come prima della

Guerra fredda”.

Forse bisognerebbe entrare di più nelle

aziende, raccontare quello che fanno…

“Tra dipendenti diretti e indiretti con

l’indotto, il settore della difesa dà da vivere a

moltissime persone, senza subire mai grandi

crisi. La forza dell’appartenenza che

l’opinione pubblica nemmeno immagina è

evidente a chi provi ad entrare in una grande

impresa. Nel mio passato di capo azienda ho

potuto percepire direttamente la passione e

l’attaccamento dei dipendenti.

Bisognerebbe forse prendersi più cura della

realtà imprenditoriale del nostro Paese.

La stampa italiana costruisce gli articoli sulla

base di quanto le aziende comunicano e i

grandi gruppi hanno le possibilità per

costruire la loro immagine con grande cura e

attenzione. In generale ci sarebbe bisogno di

una completa indipendenza dei mezzi di

comunicazione perché questi possano

svolgere un ruolo culturale. Sicuramente così

come sono fatti hanno una funzione:

costringono chi già pensa a pensare di più”.

L’innovazione nell’informazione della

difesa sta dunque nei contenuti, nel modo

di entrare nelle imprese che lavorano e di

trasmettere messaggi diversi. Ma sta

anche nella capacità di costruire una rete

che colleghi tutte le realtà interessate. Tra

le tante cose di cui si occupa l’ingegner

Pertica ce n’è una che subito sollecita la

sua attenzione: il tema del collegamento

tra distretti, che lui conosce bene essendo

Presidente del Siit, Distretto Tecnologico

Ligure dei Sistemi Intelligenti Integrati e

le Tecnologie.

“Non c’è rapporto tra i tanti, troppi, distretti

italiani. Così come ci vorrebbe una

distinzione tra chi tra questi funziona e chi fa

più fatica. Le differenze derivano dalla

diversa natura della governance. Laddove

questa è affidata alle industrie è inevitabile

ragionare in chiave imprenditoriale,

gestendo i fondi in modo veloce ed efficace e

ponendosi il problema del dopo.

Sicuramente ci vorrebbe il sostegno ad un

processo di valorizzazione e di sviluppo. In

generale, basterebbe applicare i principi

dell’innovazione alla rete distrettuale.

Questa fa si che in ambito imprenditoriale

non tutti siano uguali e che chi innova sia

maggiormente competitivo degli altri”.

Grazie ingegnere per averci aiutato nella

definizione del nostro tema. Sapevamo

che non ne era poi così lontano…

07 - CANALIAPERTI INTERVISTA CON REMO PERTICA

"Tra dipendenti diretti e indiretti conl’indotto, il settore della difesa da’ da vivere a moltissime persone, senzasubire mai grandi crisi. La forza dell’appartenenza che l’opinionepubblica nemmeno immagina e’ evidente achi provi ad entrare in una grande azienda".

"Bisognerebbeforse prendersi piu’cura della realta’imprenditoriale delnostro Paese".

Page 8: Canali Aperti

Un percorso esperienziale tra profumi,

vinacce e assaggi che si fa spazio nelle

emozioni di chi lo vive in modo naturale,

quasi inaspettato.

Pochi minuti e senza neanche accorgertene

sei entrato nell’incantevole mondo della

Grappa Nonino.

Ed eccoci al centro del nostro tema.

Perché quello che può sembrare il

racconto di un narratore fantastico è

invece l’inizio di un articolo di una

giornalista che, cercando di cogliere

l’innovazione nelle modalità informative

e comunicative di un’azienda che è prima

di tutto un marchio internazionale, già

trovava la risposta alle sue domande di

partenza.

“La nostra comunicazione è diretta al

consumatore, non abbiamo bisogno di

pubblicità, perché siamo riconosciuti in

tutto il mondo per quel che facciamo, per la

nostra passione e la nostra affidabilità”.

Mentre Antonella Nonino pronunciava

queste parole, immediatamente tutto

tornava.

La passione nel raccontare, la grandissima

competenza nell’illustrare ogni passaggio

della produzione, l’infinita generosità della

famiglia che ci ha accolto e coccolato, le

continue innovazioni nella storia della

viticoltura, l’attenzione all’eleganza

dell’immagine trasmessa: tutto questo è

l’innovazione intorno a cui la famiglia

Nonino ha saputo costruire

un’informazione asciutta, chiara,

potente.

“Ogni prodotto Nonino è nato da un

intuito. La grappa monovitigno, l’acquavite

d’uva, il distillato di miele sono frutto di

sperimentazione e ricerca”.

Ricerca sulle vinacce, ricerca sulle

proprie radici…

“La grande forza di mia madre” ci ha

raccontato Antonella “è stata quella di

capire nel 1973 che bisognava investire nel

recupero delle tradizioni e nella

valorizzazione delle tipicità della terra”.

Il 1973 è la prima tappa di un viaggio

appassionante. Si tratta dell’anno in cui la

Nonino rivoluziona il modo di produrre e

presentare la grappa in Italia e nel mondo

attraverso la produzione da una sola

tipologia d’uva.

Dalle vinacce di unodei prodotti più

Passeggiando con Antonella Nonino dentro i capannoni dell’azienda italiana di grappa più famosa nel mondo è facilerimanere coinvolti da un racconto che è prima di tutto storia individuale e familiare.

INTERVISTA ALLA RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE DELLA NONINO DISTILLATORI SPA, ANTONELLA NONINO

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Page 9: Canali Aperti

importanti del

Friuli Venezia

Giulia nasce

così il

Monovitigno

Picolit. E la

storia cambia.

O forse era già

cambiata quando

Giannola Nonino aveva

deciso con determinazione di riportare la

grappa allo status che meritava, pur non

dimenticando le origini contadine della sua

diffusione.

Due anni dopo un’altra rivoluzione: il

Premio Nonino. “Nel 1975 i miei genitori

istituiscono un premio per salvare i vitigni

autoctoni friuliani in via d’estinzione: il

Premio Risit d’Aur è dedicato infatti ai

coltivatori che si siano distinti nella

salvaguardia delle uve più importanti” ci

racconta Antonella.

Da allora inizia un caparbio viaggio tra le

leggi dello Stato che si conclude nel 1978

con il riconoscimento dei vitigni friuliani

come sperimentali e nel 1984 con il loro

inserimento tra le coltivazioni

raccomandate. E arriviamo alla nascita

dell’Acquavite d’Uva ÙE, che porta con sé

la collezione di bottiglie con murrina

raffiguranti il grappolo d’uva prodotte

artigianalmente in numero limato.

Nel 1987, i 90 anni della distilleria Nonino

sono festeggiati con una monografia

scritta da Emilio Rigatti ed

illustrata con i disegni di

Altan. Si tratta di un

altro passaggio

importante nella

comunicazione

Nonino, attenta

sempre a scegliere le

migliori firme del

Made in Italy.

Non è un caso dunque che la foto più

famosa che li raffigura insieme sia stata

scattata da Oliviero Toscani e che l’intero

catalogo dei loro prodotti sia affidata a

fotografi eccellenti.

E non è un caso che il Premio Nonino, dal

1977 anche Premio letterario, coinvolgerà

tra giurati e premiati nel corso della sua

storia personaggi come Mario Soldati,

Luigi Veronelli, Ermanno Olmi, Mario

Rigoni Stern, Leonardo Sciascia, Jorge

Amado, Claude Levi-Strauss, Henry Roth,

Domenico Rea, Edgar Morin, Mahasweta

Devi, Claudio Abbado che nel 2000

dirigerà la Mahler Chamber Orchestra

per i 25 anni del Premio.

E ci scusiamo con quanti

non abbiamo citato…

“Mia madre fin

dall’inizio ha cercato

e trovato

interlocutori di

qualità e scelto di

confrontarsi con il mondo: la

nostra innovazione sta già in questa

scelta”. Ed ecco perché nel dicembre 1996 i

festeggiamenti per i cento anni della

distilleria iniziano con “Oh les beaux jours”

di Samuel Beckett, con Natasha Parry, regia

di Peter Brook presente alla

rappresentazione. E perché nel 1997 torna

Altan con il libro “Ben il quarto figlio di

Noè” dedicato alla saga della famiglia

Nonino.

Ma torniamo alla storia dell’azienda perché

c’è un altro punto che è importante mettere

in luce.

Era il 2000 quando dopo anni di ricerche,

dal miele, che nell’antichità veniva

considerato un miracolo della natura

Cristina, Antonella ed Elisabetta,

presentano GIOIELLO, il distillato della

‘Purezza’, l’acquavite ottenuta dalla

distillazione del solo miele in tutte le sue

varietà di gusti.

Un’altra volta una sperimentazione

riuscita, un’altra volta una

comunicazione mirata.

“Noi cerchiamo sempre l’occasione di far

innamorare del nostro prodotto, il contatto

diretto con il consumatore è la nostra forza,

soprattutto in un’epoca in cui la pubblicità

rischia di essere fuorviante”.

Ed è qui che si inserisce il tema di una

informazione corretta che sia il più possibile

confermata con i fatti.

09 - CANALIAPERTI INTERVISTA CON ANTONELLA NONINO

Ph. Oliviero Toscani

“Noi cerchiamosempre l’occasione di far innamorare del nostro prodotto, il contatto diretto conil consumatore è lanostra forza,soprattutto in un’epoca in cui la pubblicità rischia di essere fuorviante”.

Page 10: Canali Aperti

“Ogni prodotto Noninoè nato da un intuito.

La grappamonovitigno,

l’acquavite d’uva,il distillato di miele

sono frutto di sperimentazione

e ricerca”.

Page 11: Canali Aperti
Page 12: Canali Aperti

E poiché non tutti hanno la possibilità di

immergersi direttamente negli effluvi della

grappa Nonino a Percoto di Udine, ciò che

conta ora è l’affidabilità del marchio,

rafforzato da tutte le politiche di

comunicazione di qualità portate avanti

come abbiamo visto con l’intervento di

testimonial d’eccezione e con l’invenzione

di nuovi prodotti certificati.

Dal 2000 al 2010 prosegue il percorso

lastricato di riconoscimenti internazionali e

nazionali, fino ad arrivare oggi ai

Trentacinque anni del Premio Nonino e ai

recenti festeggiamenti alla Triennale di

Milano della Collezione ÙE CRU

MONOVITIGNO che conta 27 esemplari.

Insomma ancora oggi Benito e Giannola, le

figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta, la

prima generazione di nipoti riescono ad

innovare e a far parlare di sé grazie ad una

produzione di grappe condotta con metodo

artigianale in alambicchi di rame.

La speciale capacità di trasmettere calore e

autenticità che possiedono condisce un

modo nuovo di comunicare, fatto di qualità

e contatto diretto. Con buona pace dei

grandi comunicatori pubblicitari…

CA

Page 13: Canali Aperti

“La grande forza dimia madre è stata quelladi capire nel 1973 chebisognava investire nel

recupero delle tradizionie nella valorizzazione

delle tipicità dellaterra” .

Page 14: Canali Aperti

L’INNOVAZIONE NELL’INFORMAZIONE VISTA DA UNA ASSOCIAZIONE PRIVATA

CHE SEMBRA PUBBLICA

SEI TAPPE,UN UNICO VIAGGIO

NELLA QUALITA,

SCRIVEREQUESTO ARTICOLO NON È

STATO FACILE. E NON, COME SPESSOACCADE, PER MANCANZA DI INFORMAZIONI,

MA PROPRIO ALL’OPPOSTO PER UNA RICCHEZZA DIPENSIERO E INIZIATIVE ATTRAVERSO LA QUALE

FRANCO ISEPPI HA SOLLECITATO LE NOSTRE RIFLESSIONI.E` STATO UN CONFRONTO PIENO DI COSE QUELLO CON IL

PRESIDENTE DEL TOURING CLUB ITALIANO E MI DISPIACECHE UNA PARTE NON POTRÀ ESSERE RACCOLTA NELLE RIGHE

CHE SEGUONO. ARMATEVI DUNQUE DI GRANDEATTENZIONE E PREPARATEVI AD UN VIAGGIO LUNGO

QUEL FIUME IN PIENA CHE È QUESTA SPECIALEASSOCIAZIONE PRIVATA, TANTO AUTOREVOLE E

AFFIDABILE DA ESSERE RITENUTA DAI PIÙUN ENTE PUBBLICO.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL TOURING CLUB ITALIANO, FRANCO ISEPPI

Page 15: Canali Aperti

Seconda tappaL,analisi delposizionamentodel Touring ClubItaliano.

“La scelta di strutturare le formecomunicative del Touring ClubItaliano presuppongono ovviamentedelle riflessioni intorno al suoposizionamento nel mercato diriferimento. E’ chiaro che tutto ilcontesto ci impone una maggiore presadi coscienza che è cambiato l’universodel turismo, sempre più indirizzatoverso la creazione di comunità diviaggiatori attente a vivere il viaggio maanche a raccontarlo. Sonofondamentali in tal senso il rapportocon il territorio e con gli utentigeolocalizzati e l’utilizzo delle nuovetecnologie. Ed è fondamentale adattarela funzione del Touring Club Italianoal nuovo turismo sostenibile, fatto perlo più da Piccole e Medie Imprese eriferito ad una domanda sempre piùframmentata in diversi stili di viaggio.Ecco quindi che noi dobbiamo saperadattare le nostre iniziative ed offertead esigenze sempre più mirate,muovendoci con grandepragmatismo”.

Prima tappaL,analisi delcontesto.

“Le modalità con cui il Touring ClubItaliano ha affrontato negli ultimi mesiil tema dell’informazione e dellacomunicazione sono frutto diun’esperienza collettiva collegata adun’esperienza professionaleindividuale. Dunque il mio ruolo in talsenso è stato solo quello di acceleratoredi un processo già in atto. Ognisoggetto che debba muoversi su unmercato ha bisogno di conoscere ilproprio contesto di riferimento e diindividuare gli obiettivi da raggiungereprima di poter definire la propriastrategia di azione. La prima area dianalisi per noi è stata in generaleintorno al sistema nazionale dei mediache va verso la riduzione dellacentralità delle televisioni eun’accentuazione della multimedialità.La seconda considerazione hariguardato l’attuale convergenzatecnologica e le sue conseguenze suicontenuti, sul linguaggio, sui modelli direlazione, sul consumo, sulleprofessioni, sulla filiera produttiva e suivalori. E’ necessario che chi si ponecome produttore di informazioni oggiconsideri la portata del cambiamentotecnologico e della maggiorecompetizione che in tal senso si genera.Cambiano i media, ma cambia anche ilmercato di riferimento, così come staprogressivamente cambiando il sistematuristico. Il Touring Club Italiano nonpuò non tenerne conto”.

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1

Page 16: Canali Aperti

Terza tappaLa sceltadell,innovazionenella continuita,.

“Il cambiamento della domanda ciimpone ovviamente una riflessioneanche sulle modalità comunicativeche dovranno essere sempre piùvolte al coinvolgimento diretto deiviaggiatori. Il Touring Club Italianofa affidamento su un nutrito gruppodi associati, affezionati ad una certaimpostazione dell’associazione. Noidobbiamo saper innovare glistrumenti che abbiamo adisposizione nel segno dellacontinuità. Questo deve avvenire intutti i nostri settori di intervento edin particolare nell’implementazionedel nostro sito internet.Successivamente ad una attentaanalisi del contesto web, abbiamovoluto approcciare al tema in unmodo nuovo che superassel’esistente per ciò che riguarda laraccolta e la pubblicazione deicontenuti e la modalità di fruizionedei servizi. Abbiamo deciso diindirizzarci verso una piattaformaaperta che consentisse uno scambio

pluridirezionale di informazioni edunque un intervento diretto daparte della nostra comunità diviaggiatori. L’approccio di base èstato quello esperenziale, cheapprofondisse l’aspetto narrativo delviaggio, prima e durante il suosviluppo e l’obiettivo principalequello di caratterizzare sempre di piùil posizionamento del Touring ClubItaliano come comunità deiviaggiatori, dedicando il sito sempredi più al viaggio. Sono cinque iprincipi guida: il passaggio ad unastruttura a matrice in cui fosseroprivilegiate la trasversalità e leconnessioni tra i contenuti; lapredisposizione di un accesso unicoattraverso cui gli utenti possanonavigare in tutti i servizi; la creazionedi una community in cui poterintervenire e commentare; lagestione software in completaautonomia; l’integrazione trapiattaforma internet e piattaformaterritoriale dando agli iscritti alla

community la possibilità di gestireautonomamente alcuni contenuti.Aggiungo poi una nota sull’utilizzodei nuovi mezzi di comunicazione

telematici, come iphone e ipad.Abbiamo recentemente predispostoun’applicazione, scaricabilegratuitamente, che fornisce dati estatistiche sull’andamento turisticocostantemente aggiornati, con loscopo di essere sempre più punto diriferimento nel mercato”.

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Page 17: Canali Aperti

Quarta tappaLa scelta dellaqualita,.

“Per quanto riguarda invece laproduzione editoriale, siamoconsapevoli che ad avercicontraddistinto è stata la ricercadella massima qualità. Abbiamosempre cercato di avvalerci deimigliori fotografi, grafici, giornalisti escrittori, certi che l’affidabilità delnostro marchio dipendesse anchedalla costruzione dei nostri prodottidi viaggio. Vogliamo continuare suquesta strada, allargando questostesso approccio anche alle altreiniziative comunicative, al web e aquanto vi ruota attorno. Si tratta oradi innovare gli strumenti esistenti edi orientarli verso il cambiamentodel mercato di cui abbiamo parlatopoco fa”.

Quinta tappaLa scelta dellacondivisione.

“Resta la convinzione però chequesta graduale trasformazionedebba essere condivisa dalla nostrabase associativa, da sempre vicina alTouring Club Italiano e attenta allacostruzione della sua identità. Unarottura o un’azione di discontinuitàrischierebbe di minare l’esistenzastessa dell’associazione. I tempi e lemodalità sono forse più importantidei contenuti di un cambiamento.Ed è per questo che ogni passo diquesto processo è stato pensato,valutato e governato con grandeattenzione”.

Sesta tappaLa comunicazionedell,identita,.

“Il Touring Club Italiano ha sempresottovalutato il rapporto con

l’esterno, privilegiandoquello interno con i soci.

Si è perseguita la strada diuna autosufficienza che

rischiava di apparirecome elitarismo. Oggi

abbiamo scelto di abbandonare laneutralità rispetto a quanto avvienenel mondo e, pur mantenendo unanecessaria indipendenza, diimmergerci in ciò che ci circonda,con tutta la sua complessità.Abbiamo iniziato a rapportarci,anche con partnership specifiche,con altre realtà su singoli progetti purconservando il nostro ruoloautonomo e preservando i principiidentitari che guidano il nostrolavoro. Per noi è fondamentale avereuna chiarezza nella definizione enella comunicazione di questaidentità. L’informazione ci aiuta atestimoniare le cose in cui crediamo,i principi ispiratori e le iniziativeprincipali. Vogliamo allargare lanostra rete ma con prudenza,preferendo sempre la qualitàpiuttosto che la quantità”.

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Page 18: Canali Aperti

La gestione è a cura della Fondazione Musica

per Roma, fondata da Comune, Provincia e

Camera di Commercio di Roma e Regione

Lazio. Nata nel 1999 come Società per Azioni,

solo nel 2004 ha assunto l’attuale status

giuridico. Oltre ad essere garante della gestione

dello splendido complesso architettonico dalle

curve sinuose e imponenti, la Fondazione ha in

carico la direzione artistica e l’organizzazione

degli eventi, la gestione del calendario e delle

sale, la produzione di momenti culturali e

coordina gli altri due organismi che vi fanno

capo: l’Accademia di Santa Cecilia e la

Fondazione Cinema per Roma. Per chi ama

seguire l’evoluzione della cultura nazionale e

internazionale, addentrarsi nel catalogo attività

del 2010/2011 o nel ricco portale diventa un

viaggio in un vero Parco dei divertimenti.

Appuntamenti per ogni palato, sinergie tra arti,

sperimentazioni, grandi eventi internazionali,

l’Auditorium è ormai un punto di riferimento

per spettatori di tutte le parti d’Italia.

“Ci siamo presto resi conto che diversificare gli

eventi e le arti” ha commentato il Direttore

Commerciale della Fondazione Musica per

Roma Domenico Pimpinella, “costruire una

programmazione ricca e fitta in grado di

assecondare gusti differenti e puntare sulla

diversificazione dell’offerta hanno avuto come

effetto una forte moltiplicazione della

domanda“.

Non è un caso che l’Auditorium sia uno dei

pochi esempi, forse l’unico, di ente culturale

capace di vivere con un 65% di

autofinanziamento annuo, grazie alla

biglietteria, al congressuale, ad alcuni

investimenti e alle sponsorizzazioni.

“Sicuramente la percezione che hanno i fruitori

dei nostri eventi è di affidabilità. E’ capitato più

volte a me personalmente di vedere persone

venute in biglietteria per assistere ad uno

spettacolo ormai sold-out e decidere di

rimanere lo stesso a vederne un altro proposto

dall’Auditorium, magari di un autore

sconosciuto. Questo può accadere solo se ci si

Da qualche anno parlare di cultura in Italia significa coinvolgere l’Auditorium Parco della Musica diRoma. Con 29.000.000 di euro di fatturato, tre sale, un Teatro Studio, tre studi dedicati allamusica, un foyer e una cavea e con tre fondazioni, tre orchestre, decine di festival e rassegne,centinaia e centinaia di eventi di musica, arte, cinema, teatro, danza, letteratura, scienza ilcomplesso disegnato da Renzo Piano assume oggi una posizione di leadership a livello nazionale.

INTERVISTA AL DIRETTORE COMMERCIALE, FUND RAISING, OPERATIVO ELEGALE DELLA FONDAZIONE MUSICA PER ROMA, DOMENICO PIMPINELLA

L’INNOVAZIONE NELL’INFORMAZIONE VISTA DA UN ENTE CULTURALE CHE SA PRODURRE ECONOMIA E IMMAGINE

UN AFFIDABILE MARCHIO CULTURALESEMPRE INMOVIMENTO

L’AUDITORIUM DI ROMA:

Page 19: Canali Aperti

fida delle scelte di chi definisce il cartellone”.

Ed è qui il punto: la creazione di un marchio

in grado di imporsi sul mercato quale

simbolo di qualità e credibilità.

“In genere si investe il 30% - 40% del budget in

strategie di comunicazione. Noi investiamo

solamente il 5%. Abbiamo infatti deciso di

puntare su una credibilità del nome e dunque

su un luogo che già comunica di per sé, sulla

qualità e la diversificazione dei contenuti e su

un sistema snello, affidato solo al sito, ad una

newsletter, ai bus per la città di Roma e al

nostro giornalone. Il marchio Auditorium non

ha bisogno di grandi pubblicità. Oggi è visto

quasi come una piazza da vivere, che vede il

passaggio di oltre due

milioni di persone all’anno,

tra eventi proposti, eventi

collaterali, la libreria, il bar.

Insomma, l’Auditorium è stato inaugurato solo

il 21 dicembre del 2002, ma oggi non si può

più pensare Roma senza l’Auditorium”.

E non si può più pensare la cultura in Italia

senza l’Auditorium. Sorprende la forza delle

informazioni che riesce a far veicolare con un

così basso dispendio di energie. E sono due le

direzioni in cui questo flessibile modello di

comunicazione si muove. Da un lato, è rivolto

al suo pubblico, variegato ed eterogeneo, che

sa di trovare ogni giorno dell’anno qualcosa di

potenzialmente interessante. Cittadini italiani e

stranieri, viaggiatori e appassionati, vi fanno

riferimento per appagare il proprio desiderio di

cultura.

Dall’altro lato, l’informazione viaggia verso gli

artisti che possono trovare nell’Auditorium

non solo un luogo di prestigio ma anche un

sostegno di immagine e, a volte, economico

alle proprie iniziative culturali.

Essere prodotti, ospitati, promossi dalla

Fondazione Musica per Roma significa

19 - CANALIAPERTI INTERVISTA CON DOMENICO PIMPINELLA

E’ qui il punto:

la creazione

di un marchio

in grado

di imporsi

sul mercato

quale simbolo

di qualita’

e credibilita’.

Page 20: Canali Aperti

avere un valore aggiunto di assoluta

rilevanza.

“Noi siamo diventati tra i primi produttori di

cultura in Italia e costruiamo le nostre rassegne

con una grande attenzione alla qualità e alla

varietà della nostra programmazione. Alla base

della nostra offerta c’è comunque

l’innovazione, nelle forme e nelle modalità di

trasmissione. Cerchiamo di avere sempre un

occhio attento a quanto succede intorno a noi,

per captare gli elementi che possano

rappresentare l’evoluzione di quel particolare

sistema che è quello culturale, sempre in

movimento”. Ecco quindi che anche gli

investimenti sono finalizzati a poter

rispondere agli obiettivi ambiziosi e alle

aspettative del pubblico.

“Abbiamo impianti tecnici all’avanguardia e di

ultima generazione, sale prove ad assoluta

fedeltà per quanto riguarda il suono, gli spazi

degli spettacoli sono considerati eccellenti

dagli artisti che si alternano sul palco. Tutto

questo ha ovviamente un elevato costo di

manutenzione, ma il segreto è far vivere

sempre l’Auditorium, è l’unico modo che

abbiamo per andare avanti come abbiamo

scelto di fare”. Grazie anche all’attività

congressuale che lo ha imposto come leader

nel Lazio, il complesso di Viale de Coubertin è

oggi una vera e propria piazza da vivere.

Ed è questo il modo più veloce per trasmettere

un’informazione: il passaparola e una chiara

garanzia di affidabilità.

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E’ questo il modo piu’ veloce per trasmettere un’informazione: il passaparola e una chiara garanzia di affidabilita’.

Page 21: Canali Aperti

INNOVAZIONE E’…ENTRARE NELLA REALTA’

E METTERE IN RETE I SUOI PROTAGONISTI

INNOVAZIONE E’…INSTAURARE

UN CONTATTO DIRETTOCON GLI INTERLOCUTORI

INNOVAZIONE E’…FAR VIVERE UN’ESPERIENZA

AUTENTICA

INNOVAZIONE E’…FAR VIAGGIARE L’INNOVAZIONE NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

INNOVAZIONE E’…SCEGLIERE SEMPRE

LA QUALITÀ E LA RICERCA

INNOVAZIONE E’…CREARE UN MARCHIO

CREDIBILE E AFFIDABILE

CANALI APERTI È IL LUOGO PER CHI VOGLIA DARE UNA NUOVA VISIONE ALLE COSE.

[email protected]

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Page 22: Canali Aperti

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