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Capitolo 3 - Web 2.0 La Rete Sociale

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3.Web 2.0: la Rete sociale

 

Web 1.0 was about reading, Web 2.0

is about writing

Web 1.0 was about home pages, Web2.0 is about blogs

Web 1.0 was about owning, Web 2.0is about sharing

 joedrumgoole.com

1.La parte abitata della Rete

Una definizione di cosa sia in realtà il Web 2.0 non è ancora stata data in modo chiaro. l termine,

coniato da !ale !oughert", identifica comun#ue #uella nuo$a frontiera del web che è il  social 

networking .

%entre il Web 1.0 è stato caratterizzato da un proliferare di pagine statiche e separate, il Web 2.0 è

caratterizzato da una dinamicità e da interconnessioni fino a #ualche anno fa sconosciute. &anto per 

capirci prima c'erano ipertesti, ora ci sono blog. (a differenza è forse apparentemente minima, ma

sostanziale) un ipertesto, sebbene possa essere letto da ognuno in maniera di$ersa, seguendo lin* 

di$ersi, ha una struttura statica, definita in partenza e difficilmente o faticosamente modificabile+ un

 blog o #ualun#ue altro sito di social networ*ing- è in$ece in continua mutazione.

noltre, mentre i contenuti nel Web 1.0 erano generati dall'alto e forniti agli utenti, nel Web 2.0 i

contenuti sono user generated , generati #uindi dal basso) non c'è differenza tra chi crea un blog e lo

gestisce e chi lo legge e lo commenta. uesto ha portato a creare delle reti sociali che $anno ben

oltre la semplice lettura del blog, ha portato a condi$idere le proprie informazioni in maniera

continua e parallela.

ueste reti sociali costituiscono la base per la creazione di conoscenze condi$ise e in costante

e$oluzione. /reando dei rapporti tra persone, il Web 2.0 è di$entato la parte abitata della ete.

2.Weblog: la Grande Discussione

/on i Weblog, o pi comunemente blog3, le potenzialità di relazione naturalmente implicite nella

rete sono arri$ate a germogliare, grazie soprattutto a un'ele$ata capacità di accesso, a un ele$ato

#uantitati$o di memoria sui ser$er e alle possibilità di ricerca delle informazioni. uello che

differenzia un blog da una home page dei primi anni del web è la natura dei contenuti) non solo

generati dagli utenti, ma ordinati per persona. uesto permette di costruire una specie di storia

intellettuale3 dell'indi$iduo che lo identifica facilmente e crea #uindi rapporti pi saldi all'interno

della comunità.

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Un blog si configura in maniera di$ersa da altri medium conosciuti perchè la blogosfera termine

usato per indicare l'insieme dei blog- non è un ambiente competiti$o) un blog è un nodo in un

sistema di lettura. /i4 comporta che un blogger, producendo i propri contenuti, indirizza al tempo

stesso i lettori $erso contenuti esterni, come ad esempio altri post di blog che lui tro$a interessanti o

utili o lin*a le fonti della notizia o della riflessione che mette a disposizione.

(a produzione di conoscenza che a$$iene tramite i blog è di$ersa da #uanto realizzato prima da

#ualun#ue altro medium) essendo una rete tras$ersale un5informazione è capace di attra$ersare

$arie comunità con interessi di$ersi, arricchendosi ad ogni passaggio, perch6 chi ne scri$e non si

limita a ritrasmettere, ma ripubblica e reinterpreta. noltre essendo generati dal basso, i contenuti

hanno $ita solo finch6 sono interessanti) la produzione non è mai coerciti$a, ma è frutto di una

libera scelta.

 7on solo la produzione, ma anche il consumo è frutto di una scelta. uando una persona si a$$icinaal mondo del blogging inizia a seguire $olontariamente certi blog piuttosto che altri e atti$amente

$iaggia attra$erso i nodi seguendo le informazioni che gli interessano, di$ersamente da #uanto

a$$iene coi media tradizionali, che forniscono dall'alto informazioni che de$ono essere assorbite in

maniera passi$a.

8$$iamente, appena si passa da blog personali, che fungono da diari pi o meno- pri$ati, a blog

che trasmettono informazioni sul mondo di$enta e$idente la necessità di risol$ere il problema

dell'autore$olezza. !ato che chiun#ue pu4 scri$ere #ualun#ue cosa, in un blog, la possibilità di

tro$are notizie o informazioni false o errate sembra ele$ata, soprattutto a causa di un intrinseco

meccanismo di pubblicazione dei blog, che prima pubblicano e solo in seguito filtrano le

informazioni. (a possibilità di reperire informazioni sbagliate è per4 limitata dall'aspetto sociale dei

 blog. 9rima di tutto c'è da chiarire che pur essendo $ero che chiun#ue pu4 scri$ere, non è detto che

tutti abbiano lo stesso peso) un blog appena aperto non sarà sicuramente seguito come il blog di

#ualcuno che si è già fatto una reputazione, accumulando un seguito. 8ltre a #uesto c'è da

aggiungere che la blogosfera è un ambiente molto atti$o e appena una notizia $iene messa in circolo

$iene #uasi subito $erificata dagli altri blogger e, se necessario, smentita, grazie a un passaparola

#uasi istantaneo. noltre il codice di autoregolamentazione non scritto3 della blogosfera implica

che chi scri$e de$e citare le fonti da cui ha preso la notizia, in modo che si possa risalire alla sua

origine. uando #ueste fonti mancano, $engono immediatamente richieste dagli altri utenti

attra$erso i commenti, disponibili in ogni blog.

(a necessità di fonti, la possibilità di commentare e #uindi ampliare e approfondire la notizia, la

 possibilità di lin*are una discussione iniziata altro$e nel proprio blog e la rapidità e facilità di

accesso rendono i blog un mezzo abbastanza sicuro per la creazione di conoscenze condi$ise.

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3.Social Sharing Networks

 7el 200:, durante una sessione di brainstorming tra 8'eill" adar e %edia(i$e nternational, !ale

!oughert" coni4 il termine Web 2.03, riflettendo sui nuo$i ser$izi che la ete mette$a a

disposizione e su #uanto la ete stessa fosse di$entata importante nella $ita #uotidiana. l Web sta$a

fondendo $irtuale e reale, coin$olgendo chiun#ue a$esse una connessione nternet.

 7egli ultimi : anni la ete è di$entata una piattaforma software capace di creare reti sociali tra gli

utenti che non sono pi fruitori passi$i delle informazioni reperibili su siti aziendali, ma sono la

fonte stessa dei dati che $iaggiano su nternet) non pi contenuti top;down, #uanto in$ece bottom;

up. blog sono stati il cuneo che ha aperto il passaggio a tutta una serie di ser$izi tesi a

sistematizzare le relazioni personali e a ottimizzare le potenzialità di produzione e s$iluppo della

conoscenza.

/on l'a$$ento del 2.0, il Web è passato da essere un mass media a essere un custom media, pensato per adattarsi alle singole esigenze degli utenti e modificato da #uesti. !ai contenuti alle pubblicità,

tutto è influenzato dalle scelte degli utenti, compresa il sistema di organizzazione delle conoscenze,

che è passato dall5essere una tassonomia di tipo classico alla fol*osnomia.

&ecnicamente, tra Web 1.0 e Web 2.0 non c'è una grossa differenza, le tecnologie e i linguaggi che

stanno alla base sono gli stessi e anche a li$ello di collegamenti all'interno della ete è ancora

l'ipertesto che permette la fruizione dei contenuti. uello che $eramente cambia è l'atteggiamento

con cui si usufruisce delle informazioni, non pi in maniera passi$a, ma atti$a.

uesto approccio è permesso dalla facilità di accesso alle tecnologie che il Web mette oggi a

disposizione) blog, wi*i, software gratuiti e intuiti$i di manipolazione grafica, editor $isuali. !al

momento che non ser$e pi una profonda conoscenza di linguaggi di programmazione per utilizzare

#uelle che $engono definite social application3, chiun#ue pu4 realizzare #ualcosa, metterlo in rete

e condi$iderlo con ogni altra persona in maniera istantanea e globale.

(e informazioni prodotte $engono infine taggate, operazione che permette di assegnare a dei dati

delle etichette che permettano di ordinare sistematicamente i dati per facilitarne la ricerca e la

condi$isione. uesto sistema, chiamato fol*sonomia, si differenzia dalla classica tassonomia perch6

non è solo chi per primo definisce un5informazione a decidere #uali etichette assegnarle) in piena

filosofia 2.0 chiun#ue abbia accesso ai file pu4 contribuire alla sua definizione, aggiungendo

etichette, o tag, che ritiene significati$e. <ssegnare in #uesto modo delle categorie alle informazioni

 permette innanzitutto di facilitarne la ricerca perch6 le chia$i di ricerca si e$ol$ono e si

arricchiscono sia in base ai criteri di chi per primo ha immesso in circolo l5informazione sia in base

al punto di $ista di tutti coloro che hanno a$uto modo di usufruirne, mettendo in luce aspetti che in

un primo momento possono essere stati magari dimenticati o lasciati in secondo piano+ in secondo

luogo una conoscenza strutturata fol*sonomicamente permette la condi$isione della conoscenza

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 proprio per come le applicazioni gestiscono e creano i lin* basati sulle tag assegnate a un file)

#uando, ad esempio su =lic*r.com o su>outube.com, si usufruisce di un5immagine o di un $ideo si

 pu4 eseguire dalla stessa pagina d5origine una ricerca di file taggati in maniera simile o inseriti in

categorie attinenti a #uella che stiamo esplorando, anzi spesso sono le applicazioni stesse che

tenendo traccia delle nostre ricerche precedenti, e #uindi delle nostre preferenze, e delle tag che

stiamo utilizzando consigliano dei lin* che presumibilmente potrebbero interessarci .

(a fol*sonomia contribuisce insomma a #uell5aspetto primario che sta assumendo il Web adesso) la

costruzione di reti sociali basate su ci4 abbiamo da dire e su ci4 che $ogliamo sentire, mettendo in

condi$isione la conoscenza di tutti.

3.1.ondi!isione sociale della conoscen"a: Wikipedia

l progetto Wi*ipedia nasce nel 2001 come costola del progetto 7upedia.com con uno scopo ben

 preciso) liberare l5informazione. ?i potrebbe dire che Wi*ipedia sia la $ersione enciclopedica delsoftware libero, perch6 da un lato gli utenti possono acceder$i in maniera gratuita, dall5altro tutto il

 progetto si basa sulla con$inzione che la collaborazione e la condi$isione delle informazioni da

 parte degli utenti possano migliorare le $oci dell5enciclopedia.

software Wi*i, dall5hawaiiano $eloce3, permette a chiun#ue acceda al sito di creare o modificare

le $oci che costituiscono l5enciclopedia, dando l5opportunità a chiun#ue, a prescindere

dall5autore$olezza, di contribuire all5e$oluzione dell5informazione, tenendo sempre a mente alcune

linee guida per la redazione delle $oci. (a parte pi importante di #ueste linee guida è

 probabilmente la necessità di conser$are sempre un punto di $ista neutrale, soprattutto su #uelle

$oci che riguardano l5attualità e che sono pi propense a opinioni e che #uindi non rientrano in una

trattazione oggetti$a. 9er #uesto moti$o e per limitare $andalismi ed errori le $oci $engono prima

discusse in apposite pagine di discussione e successi$amente $engono controllate periodicamente

da un comitato di amministratori, senza per4 togliere mai la possibilità di ulteriori modifiche alle

$oci, che rimangono sempre aperte.

l sistema Wi*i offre anche un altro $antaggio rispetto alle enciclopedie tradizionali) tenendo una

traccia cronologica di tutte le modifiche apportate permette di farsi un5idea di come una $oce è

cambiata e si è e$oluta nel tempo, dando $oce anche a #uei punti di $ista che magari sono andati

 persi nella $ersione finale della $oce e dando la possibilità all5utente di farsi una propria idea

dell5affidabilità delle informazioni.

#.$2$ e %ile Sharing: ondi!isione Decentrali""ata

/ome abbiamo già a$uto modo di constatare, le reti telematiche hanno dato agli utenti la possibilità

di distribuire su scala globale e in maniera rapida ed economica i materiali prodotti digitalmente.

9er lo pi, fino a pochi anni fa, #uesta distribuzione era limitata dalla struttura centralizzata che i

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$ecchi protocolli di trasferimento file utilizza$ano) la necessità di collegarsi a un ser$er implica$a

innanzitutto che #ualcuno in$estisse economicamente in un ser$er, cosa fuori dalla portata di molte

 persone, e soprattutto rende$a il download di un singolo file da parte di molti utenti difficoltoso,

 poich6 l'accesso al file e la banda do$e$ano essere condi$isi da tutti gli utenti interessati.

('introduzione di reti peer;to;peer, o 929, nel 1@@@ con 7apster, cambi4 radicalmente le cose. Una

rete 929 infatti ha una struttura decentralizzata, che non fa capo #uindi a un ser$er fisso, ma che è

costituita da nodi e#ui$alenti, detti appunto  peer , i #uali s$olgono funzioni sia di ser$er che di

client. &ali nodi sono i computer degli utenti connessi alla rete e occupano tutti la stessa posizione

gerarchica.

(a ricerca all'interno di #ueste reti non $iene fatta #uindi solo su un ser$er centrale a cui si chiede di

 poter a$ere accesso al file, ma $iene fatta una richiesta a tutti gli utenti connessi che possiedono una

copia di tale file per poter accedere in piccole parti da ognuno, scaricando da pi fonticontemporaneamente e senza intasarne nessuna. (e reti 929 si basano per4 su un concetto di  Do Ut 

 Des, perchè i file non $engono solo scaricati, ma anche condi$isi) una $olta che io possiedo il file, o

anche solo una parte di esso, posso permettere ad altri utenti di acceder$i.

uesto tipo di reti sta cambiando il modo di intendere la distribuzione delle informazioni, poich6

ognuno pu4 mettere in condi$isione #ualun#ue tipo di file e potenzialmente tali file potrebbero

espandersi $iralmente per la rete sia casualmente che tramite passaparola.

Una condi$isione di #uesto tipo, decentralizzata e asincrona, rende possibile a chiun#ue abbia

accesso a una rete la distribuzione di #ualsiasi materiale a costo e in tempo zero, facilitando #uindi

la diffusione di opere indipendenti, direttamente dal produttore ai consumatori.