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14 LAGGIÙ OLTRE QUELL’ORIZZONTE C’È CASA MIA 1944 olio su cartone telato Caterina Angela Fenoglietto in Benissone nome di battaglia Angiolina Nata a Torino il 7 aprile 1890 Deceduta il 2 luglio 1977 Residente a Torino in corso Vercelli, 113 Caterina a undici anni rimane orfana di mamma e papà, viene messa in collegio fino a diciassette anni, qui riceve un’educazione cattolica. Conosce Angelo Benissone si sposa e nel 1915 nasce Nelia Angelo si impegna alla Camera del lavoro con Pietro Ferrero, diventa responsabile del sindacato metallurgico, alla sera frequenta la scuola anarchica Francisco Ferrer. Scrive per “Umanità Nuova” che era un giornale anarchico poi per “l’Unità” e dopo anche per “Ordine Nuovo”. Non rimprovera mai alla moglie di essere cattolica e di frequentare la chiesa. Caterina, quando il prete le chiese di che idee politiche fosse il marito si indignò a tal punto che non mise più piede in chiesa. Il marito, boicottato dal regime, continua a non trovare lavoro nonostante fosse fucinatore specializzato. Caterina è una ricamatrice, ma si adatta a qualsiasi lavoro. Lavora alle forniture militari, nelle poltrone Frau, nel calza- turificio, alla sera ricama abiti da sposa. Nonostante le scarse risorse economiche lei e il marito aiutano ancora il Soccorso rosso, perché il loro pensiero era: “I compagni in galera stanno peggio di noi”. Dopo l’8 settembre nascondono nella loro abitazione soldati sbandati, riuscendo a farli espatriare in Svizzera. Purtroppo nel marzo del ‘44 muore il marito e lei prende il suo posto. Andava a portare quel poco sussidio e notizie alle famiglie dei partigiani. Cercava di sapere dove venivano sepolti i partigiani trucidati in città, perché il più delle volte venivano gettati in fosse senza nome. Fino alla fine della guerra Caterina continuerà a nascondere i partigiani nella sua abitazione prendendosi cura di loro. Tratto da “Compagne” di Bianca Guidetti Serra - Einaudi La casa dove si trovava il Circolo Studi Sociali (Francisco Ferrer) corso Vercelli, 62 La casa dove abitava la famiglia Benissone corso Vercelli, 113 Angelo Benissone

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LAGGIÙ OLTRE QUELL’ORIZZONTE C’È CASA MIA 1944 olio su cartone telato

Caterina Angela Fenoglietto

in Benissone

nome di battaglia Angiolina

Nata a Torino il 7 aprile 1890

Deceduta il 2 luglio 1977

Residente a Torino in corso Vercelli, 113

Caterina a undici anni rimane orfana di mamma e papà, viene messa in collegio fino a diciassette anni, qui riceve

un’educazione cattolica. Conosce Angelo Benissone si sposa e nel 1915 nasce Nelia

Angelo si impegna alla Camera del lavoro con Pietro Ferrero, diventa responsabile del sindacato metallurgico, alla sera

frequenta la scuola anarchica Francisco Ferrer.

Scrive per “Umanità Nuova” che era un giornale anarchico poi per “l’Unità” e dopo anche per “Ordine Nuovo”. Non

rimprovera mai alla moglie di essere cattolica e di frequentare la chiesa. Caterina, quando il prete le chiese di che idee

politiche fosse il marito si indignò a tal punto che non mise più piede in chiesa. Il marito, boicottato dal regime, continua a

non trovare lavoro nonostante fosse fucinatore specializzato.

Caterina è una ricamatrice, ma si adatta a qualsiasi lavoro. Lavora alle forniture militari, nelle poltrone Frau, nel calza-

turificio, alla sera ricama abiti da sposa. Nonostante le scarse risorse economiche lei e il marito aiutano ancora il

Soccorso rosso, perché il loro pensiero era: “I compagni in galera stanno peggio di noi”.

Dopo l’8 settembre nascondono nella loro abitazione soldati sbandati, riuscendo a farli espatriare in Svizzera. Purtroppo

nel marzo del ‘44 muore il marito e lei prende il suo posto. Andava a portare quel poco sussidio e notizie alle famiglie

dei partigiani. Cercava di sapere dove venivano sepolti i partigiani trucidati in città, perché il più delle volte venivano

gettati in fosse senza nome. Fino alla fine della guerra Caterina continuerà a nascondere i partigiani nella sua abitazione

prendendosi cura di loro.

Tratto da “Compagne” di Bianca Guidetti Serra - Einaudi

La casa dove si trovava il

Circolo Studi Sociali (Francisco Ferrer)

corso Vercelli, 62

La casa dove abitava la famiglia

Benissone corso Vercelli, 113

Angelo Benissone